
4 minute read
Made in Italy: Fabbrica PRIA La fabbrica degli artisti
made in Italy
by Teresa Crespi | Foto Courtesy Fabbrica Pria
Advertisement
La fabbrica degli artisti
Fabbrica PRIA, l’antico Lanificio Tessile convertito in hub creativo e polo d’arte che punta a diventare il più grande d’Europa
ABiella, nel suggestivo panorama architettonico di questa provincia italiana ai piedi delle Alpi, spicca il Lanificio PRIA, antichissima fabbrica tessile, un raro gioiello di archeologia industriale datato 1824 e definito da Gae Aulenti uno dei tre siti di archeologia più significativi in Europa. Una lunga storia industriale che ha visto creare dai suoi disegnatori tessili e grazie al know how degli operai specializzati che venivano formati nei vari reparti di produzione, i tessuti più pregiati destinati ai grandi nomi della moda internazionale. All’inizio del XXI secolo la famiglia Azario - discendenti di Alfredo Pria e custodi appassionati della memoria storica dei luoghi - inizia una significativa operazione di trasformazione e riconversione del sito per conservare e valorizzare l’importante storia industriale e di stile, con l’obbiettivo di renderlo quello che è oggi: un vero e proprio centro pulsante aperto e in collegamento con gli stimoli esterni, un grande laboratorio di esperienze e di idee, in continuo movimento. Il complesso di ar-


L’Archivio PRIA è il vero gioiello del Lanificio, custodito nel cuore del sito di archeologia industriale: la parte nobile, caratterizzata da affreschi antichissimi, quella che un tempo ospitava il Convento delle monache cistercensi e oggi svela al visitatore un susseguirsi di sale che custodiscono vere e proprie opere d’arte tessile



La possibilità di utilizzare e trasformare questi enormi spazi dall’affascinante storia in un contenitore d’arte, di moda e di stile così unico, è il sogno realizzato di Anna Azario, che gestisce la Fabbrica e l’Archivio storico con le figlie Olivia e Maria Giulia
cheologia industriale (40.000mq circa sviluppato sulle due sponde del torrente Cervo) oggi è un hub creativo di eccellenza dove cultura, moda, arte e saper fare si fondono per dare spazio alla creatività, con la suggestiva forza dell’acqua del Cervo come scenografia naturale. I grandi loft illuminati da una straordinaria luce naturale, un tempo luoghi di produzione di quei tessuti che hanno ispirato i grandi couturier e “vestito” il mondo, ospitano - oltre all’Archivio PRIA, un vero gioiello da scoprire - gallerie d’arte, designer e uffici stile, agenzie di comunicazione creative, studi di architettura e sartorie di alta gamma. Tanti i nomi illustri nel mondo dell’arte, dell’architettura, della moda e del design che si sono innamorati di questo sito archeologico e lo han-


no scelto per i propri progetti artistici: Philippe Daverio in primis, tanto da aver portato nei suoi spazi suggestivi numerose mostre internazionali; Sotheby’s che ha organizzato diverse preview delle proprie aste di arte moderna e contemporanea; Versace, Valentino, Fendi, Tom Ford che visitano periodicamente l’Archivio PRIA; Piero e Chiara Castiglioni che hanno realizzato un poetico ponte di luce che si “accende” al tramonto e illumina la connessione tra le due sponde; Doriana Fuksas che ha realizzato un fantastico progetto per la ricostruzione dello storico ponte in pietra; il movimento Cracking Art, poi, ha realizzato su commissione della proprietà una monumentale quanto suggestiva opera site specific “The Blue Penguin’s Bridge” e Daniele Basso Art, artista conosciuto per le sue opere monumentali specchianti, spunti di riflessione sui diversi temi della contemporaneità e dell’essere, che ha scelto la Fabbrica per il suo studio d’artista. Recentissima l’inaugurazione della grande galleria d’arte Woolbridge Art Gallery,



I grandi loft illuminati da una straordinaria luce naturale, un tempo luoghi di produzione di quei tessuti che hanno ispirato i grandi Couturier e “vestito” il mondo, ospitano oltre all’Archivio PRIA, gallerie d’arte, designer e uffici stile, agenzie di comunicazione creative, studi di architettura e sartorie di alta gamma
una “galleria per gli artisti”, come è stata definita dal direttore Jean Le Guyarder (francese già direttore di spazi d’arte a Parigi, Shanghai e Beirut) che attualmente ospita una mostra di oltre 50 artisti, tra nomi storici dell’arte internazionale e italiana, quali Fontana, Rauschenberg, Boccioni, accanto a nomi più contemporanei, come il fotografo-icona Guy Bourdin, al quale proprio qui è stata organizzata la più ampia monografica di sempre.
