In un periodo in cui dilaga una pandemia virale, si riaffacciano opzioni eugenetiche, e in cui il neo-liberalismo ha condotto al taglio del welfare sanitario e alla precarizzazione del lavoro, vale forse la pena tornare a riflettere su quanto accadde nelle città della Gran Bretagna del XIX secolo devastate dalle epidemie di colera che colpivano soprattutto le decine di migliaia di poveri che vivevano negli slums degradati e sovraffollati e lavoravano in condizioni sanitarie e economiche del tutto inaccettabili.