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ott. 2012
pizza e pasta italiana
mi), di salvaguardare i bilanci di tante famiglie, di aiutare l’economia nazionale, oltre a quello dei comuni. Sembra quasi che il turismo sia qualcosa che faccia perdere tempo ai pubblici amministratori – non ovunque s’intende, essendoci anche situazioni lodevoli –; che non meriti un deciso impegno delle istituzioni, ad ogni livello; che non necessiti di adeguati finanziamenti per crescere; che sia un tema da lasciare alle Pro Loco e al volontariato di paese. Viene da pensare che, forse, chi ne ha la responsabilità (non tutti, s’intende) non abbia ancora le idee chiare – come non c’erano idee chiare e men che meno adeguati progetti negli anni precedenti – non disponga ancora di seri progetti di rilancio; forse non sa da che parte iniziare e cosa finanziare. Ci permettiamo di consigliare un azzeramento dei cosiddetti esperti che hanno fin qui operato – i risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti – e si cominci a valorizzare non le
tessere di partito o le amicizie personali ma le capacità vere, le competenze dimostrate, i progetti più intelligenti. L’Italia ha tutti i titoli per tornare a essere la capitale mondiale del turismo, come lo è stata in passato, perché ciò che abbiamo da offrire ai turisti di tutto il mondo sono tesori che solo l’Italia possiede e sono di grandissimo valore, fonte vera di benessere per il nostro Paese.
di Giampiero Rorato