Gennaio

FARMACIA

PROGETTO

D’AMORE

FARMAFIT

ABBONAMENTO: CITTÀ (ritiro in edicola) € 15,00 - CITTÀ (spedizione) € 25,00 - ITALIA (spedizione) € 60,00 - ESTERO (spedizione) € 90,00

di Antonio Rana

Si accettano scommesse

ilbiscegliese@alice.it

Cosa prospetta il 2018? E cosa vedremo accadere? Per rispondere a queste domande ci vorrebbe la classica sfera di cristallo. Tanto vale volgere le spalle all'anno appena trascorso per tirare le somme sugli eventi che hanno caratterizzato la nostra città e trarre l'opportuno bilancio. In genere si fa così prima di guardare avanti.

Cominciamo col dire che nel 2017 si sono chiuse molte questioni e se ne sono aperte altrettante. Per facilitarci la vita potremmo procedere in ordine cronologico in modo da rendere più semplice e chiara l'esposizione.

Il 2017 è iniziato con l'avvio della raccolta differenziata ed il passaggio di consegne della gestione dei rifiuti. Se ne è parlato così tanto che sembra quasi retorico tornarci su. Dopo le iniziali difficoltà, sembra che tutti (o quasi) ci

Sabaritoo

Ora uato Contin

BISCEGLIE Via S. Andrea, 68 IL GIOCO È VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

amministrazione autonoma dei monopoli di stato

Gioco Legale e Responsabile

siamo abituati a raccogliere e differenziare la spazzatura. Il fatto è che gli incivili continuano a persistere ed insistere, sicché la cittadinanza è ben lungi da aver digerito i doveri imposti da questo servizio.

In primavera inoltrata sono stati resi noti i risultati sul bilancio del turismo a Bisceglie. Per l'incremento registrato c'è chi ha visto il bicchiere mezzo pieno e chi invece ancora una volta mezzo vuoto. La verità, come al solito, è a metà strada. Conviene ribadire ancora una volta che è vero che in città i turisti arrivano, ma la loro permanenza media non è ancora sufficientemente elevata per asserire che si tratta di turismo stanziale.

Un evento assurto agli onori della cronaca è il Cammino giubilare, avvenuto in concomitanza della celebrazione dei 1.900 anni del Martirio dei Santi Patroni e l'850esimo anniversario del ritrovamento delle loro reliquie. L'avvenimento viene celebrato il 28 maggio in una gremita piazza Vittorio Emanuele e con un libro scritto a quattro mani per far ricordare ai posteri la provenienza storica e le origini dei nostri santi protettori e della festa patronale, ogni anno tanto bistrattata quanto più viva grazie alla forza di volontà dei sostenitori, buoni ma pochi.

Il Bisceglie Calcio approda in serie C e la città va nel pallone. Questo sport nazionale, che ci fa diventare tutti allenatori, induce a ritorni al passato e ai dovuti ripristini per rendere praticabile lo stadio ai nuovi standard.

Ben presto lo sforzo si estende anche ad altre strutture sportive. Identico sforzo viene profuso per le attività formative e scolastiche, un po' per ampliare l'offerta di edifici e un po' per ripristinare strutture in cui l'insicurezza sembra regnare sovrana.

Si chiude il lungo capitolo della Casa Divina Provvidenza, la cui vendita segna il passaggio

ad Universo Salute. L'Opera don Uva diviene così una nuova realtà della sanità non solo nostrana ma di tutta la Puglia. Restano però aperti i nodi del piano di riordino sanitario regionale, nel cui ambito anche il nostro ospedale continua a svettare più e meno indisturbato.

La malavita organizzata infiamma la torbida estate, ricca di numerosi appuntamenti il più delle volte coincidenti.

Francesco Spina lascia lo scranno di sindaco ed in seguito alla sua decadenza lascia il posto a Vittorio Fata, in attesa di nuove elezioni. Ecco, forse è questo l'appuntamento certo del 2018: le elezioni politiche ed amministrative. Per il resto si accettano scommesse, anche se la vita scorre come sempre. Ma questo lo sapevamo già.

PERIODICO INDIPENDENTE Fondatore Pietro Rana

Anno XLIV - N. 1 - Gennaio 2018 - € 1,50

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CRONACA Furti, incidenti, incendi, droga e finanziamenti

La cronaca di dicembre 25 novembre Raccolta alimentare Anche la città di Bisceglie ha partecipato, lo scorso 25 novembre, alla ventunesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare.

Le realtà biscegliesi che hanno aderito alla raccolta sono stati i supermercati Primo Prezzo (via della Libertà) e la “Degusteria Dok” (via Capitano Francesco Gentile) sostenute dalle associazione Rotary Club, Rotaract di Bisceglie e da numerosi volontari che hanno collaborato nella raccolta.

Nella sostanza sono stati donati e raccolti ben 800 kg di alimenti, di cui una buona parte destinati ai neonati.

A livello nazionale, grazie all'aiuto dell'Esercito Italiano e di altre migliaia di volontari, come gli aderenti alle associazioni Nazionale Alpini, “San Vincenzo De Paoli” e alla Compagnia delle Opere Sociali, sono stati raccolte ben 8.200 tonnellate di alimenti.

Nonostante tutto, sono ancora molte le famiglie che vivono in situazioni di grande povertà.

I dati riportano che circa 4 milioni e 742mila persone soffrono di povertà alimentare, di questi più di un milione sono minori.

29 novembre Furto di olive sventato L'intervento delle Guardie Campestri e della polizia di Stato sventa il furto di un grande quantitativo di olive nella notte tra il 28 e 29 novembre in contrada Donna Lavinia tra Bisceglie e Trani.

Prima che le forze dell’ordine potessero intervenire, la banda grazie a teloni e rastrelli era riuscita a recuperare circa 10 quintali di olive sistemandoli in 14 sacchi.

3 dicembre Ritiro diocesano Al Seminario Arcivescovile di Bisceglie si tiene il ritiro diocesano giovanile “Rischia tutto. Ora tocca a te!”

L'iniziativa è stata promossa da tre organismi diocesani, rispettivamente: il Settore giovani dell'azione cattolica, il Servizio diocesano pastorale giovanile e il

Gennaio 2018

Seminario arcivescovile affiancato dal Centro diocesano vocazioni.

Don Gaetano Corvasce, don Claudio Maino e don Vincenzo Bovino si sono espressi positivamente in merito all'iniziativa poiché i giovani attraverso questi eventi possono allargare i loro orizzonti ed intessere relazioni di comunione e amicizia.

3 dicembre Morte al mercato Un uomo di 51 anni, Franco Monopoli, muore al mercato di San Pietro a causa di un malore.

Soccorso e trasportato dalle unità del 118 all'ospedale di Bisceglie, l'uomo è deceduto pochi minuti dopo.

4 dicembre Incidente stradale Un incidente stradale avviene verso le 16:15 nelle vicinanze della rotonda che collega via san Martino e via Imbriani.

Protagoniste del sinistro una Toyota Aygo di colore grigio, a bordo del quale c'era una biscegliese di 55 anni, e una Seat Ibiza di colore nero guidata da una 35enne biscegliese.

Dopo l'impatto, la Toyota Aygo ha invaso l'aiuola presente nella rotonda infrangendosi contro un cartello pubblicitario.

Nessuna delle due donne ha riportato, in seguito all'impatto, nessun grave danno.

7 dicembre Droga in ascensore I carabinieri della tenenza di Bisceglie scovano un quantitativo di cocaina purissima nascosta in un ascensore di un condominio del centro cittadino.

Dopo una segnalazione, i militari hanno scoperto un pacco di cellophane e carta stagnola ricoperta da uno strato di caffè macinato.

Ciò probabilmente per coprire odori che facilmente potevano essere fiutati dai cani antidroga.

Nel pacco sono stati rinvenuti 4 involucri contenenti 250 grammi di cocaina in cristalli.

Il quantitativo della droga scovato dalle forze dell'ordine, tagliato con altre sostanze, avrebbe fruttato all’incirca 50mila euro.

12 dicembre Arresto e sequestro di droga Nell'ambito dell'operazione “Tijaine” condotta nella città di Lecce, la Polizia di Stato porta all' arresto di otto persone tra cui anche un 43enne di Bisceglie.

Le accuse mosse contro il gruppo italo – marocchino sono t r a ff i c o i l l e c i t o d i s o s t a n z e stupefacenti e detenzione illegale di armi.

Secondo le indagini delle forze dell'ordine, gli uomini finiti in manette sarebbero i responsabili di importazioni e trasporti di sostanze stupefacenti, come cocaina e hashish, fra le città di Nardò, Copertino, Leverano e Taurisano.

Durante l'operazione, inoltre, la Polizia ha sequestrato 2 kg di cocaina, 20 di hashish, 2 di marijuana, armi e munizioni fra cui una carabina, un revolver, una pistola semiautomatica, un silenziatore, un fucile calibro 12 a canne mozze, 200 proiettili di vario calibro, due detonatori.

13 dicembre Incendio in via XXIV Maggio Un incendio divampa, intorno alle 12.30, sul balcone di un appartamento di via XXIV maggio.

Fortunatamente, nell'istante in cui si è sviluppato l'incendio, i proprietari non erano in casa.

I vigili del fuoco di Molfetta, la polizia locale, i carabinieri della tenenza di Bisceglie e i soccorritori del 118 hanno insieme collaborato per domare le fiamme ed evitare ulteriori danni ad altri appartamenti e l resto dell'edificio.

A causare lo sprigionamento delle fiamme ci sarebbe stato, con ogni probabilità, un cortocircuito sulla presa elettrica del balcone 15 dicembre Metronotte in azione Nella notte tra il 14 e il 15 dicembre, sulla strada provinciale Bisceglie – Ruvo, gli agenti della Metronotte di Ruvo intercettano un'autovettura, una Lancia Lybra sovraccarica di merce, alla cui guida c'erano due uomini incappucciati.

Alla vista degli agenti della Metronotte, i due malviventi sono saltati fuori dall'autovettura, dandosi alla fuga tra le campagne.

L'intervento dei Carabinieri, allertati dalle guardie giurate, ha permesso di constatare che la Lancia Lybra era stata rubata a Bisceglie.

21 dicembre Incidente stradale Un incidente stradale si verifica, intorno alle 22.15, in via Giovanni Bovio, nelle vicinanze dell'Opera don Uva. Un uomo di 50 anni alla guida di una Toyota Verso, per schivare un'auto in sosta sul lato destro, ha invaso la corsia opposta scontrandosi contro una Fiat 500 L parcheggiata sul lato sinistro. Illeso il 50enne.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Bisceglie.

25 dicembre Finanziata la Biblioteca comunale La Regione Puglia amplia la dotazione finanziaria del bando biblioteche “Community Library con 100 miloni di euro, di cui 2 milioni vengono destinati alla città di Bisceglie per la ristrutturazione di Santa Croce, il recupero di Villa Angelica, l'aumento delle dotazioni della biblioteca e la creazione di una rete di biblioteche comunali includendo anche l'archivio dell'Opera don Uva. 28 dicembre Incidente sulla Bisceglie-Andria Sulla provinciale BisceglieA n d r i a u n a L a n c i a Yp s i l o n , condotta da un 28enne andriese, è uscita di strada in un tratto interessato dai lavori di allargamento dell’arteria. Sono ignote le cause dell'incidente, forse un guasto meccanico o l'asfalto reso viscido dell'umidità delle prime ore del giorno.

Nessuna conseguenza per il giovane automobilista.

28 dicembre Atti vandalici È stato imbrattato con scritte a pennarello e disegni osceni il monumento ad Umberto Paternostro. Mentre la polizia municipale ha cercato di rintracciare i vandali per una punizione, l'amministrazione comunale ha pulito il busto.

Claudio Ruggieri

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ATTUALITÀ L'Ospedale di Bisceglie

In piena attività

Domenico Gencarelli, Annarita Notarnicola, Antonio Del Curatolo, Teresa Ruggieri e due infermieri

Gli operatori dell'Ospedale di Bisceglie, secondo il costume antico della città, sono abituati ad affrontare le difficoltà e superarle con impegno, volontà e grandi capacità. Le sale operatorie dell'ospedale hanno ripreso, dopo qualche momento di sofferenza, ad andare a tutto ritmo.

In chirurgia, dopo il trasferimento subito da Giuseppe Chetta, un grande chirurgo trasferito dalla direzione Generale della ASL a Barletta, le redini del

reparto sono state prese da Mimmo Gencarelli. Questi è un chirurgo di grande levatura ed è circondato da chirurghi di prima classe: Francesco Tatulli, Antonio Caputi, Vincenzo Ciani, Angelo Caraglia, Annarita Notarnicola, Felice Carbone che sono supportati da infermieri brevissimi guidati dalla caposala Teresa Ruggieri. In tre mesi sono state effettuate ben 16 colecistectomie in laparoscopia, e altri interventi sempre in laparoscopia come

appendiciti ed ernie per altri 15 interventi. Gli interventi in chirurgia tradizionale sono stati oltre 100. Un grande reparto in piena attività e capace di affrontare ogni emergenza. Naturalmente un reparto chirurgico deve poter contare su un'anestesia di prim'ordine e questa è a Bisceglie rappresentata da Maria Antonietta Paccione, responsabile, e dai dottori Antonio Del Curatolo, Andrea Ricciardi, Maria Luigia Lasorella, Maria Borgia, Antonella leuci, Teodoro Tatulli, Alessandro Baccaro, Rita Renna, Clara Cassano e da infermieri provetti e guidati da Michele Dell'Olio.

Non è solo la chirurgia a funzionare egregiamente, ma anche l'ortopedia ha ripreso egregiamente dopo il pensionamento di Mimmo Laghezza, che ha preferito andare in pensione piuttosto che trasferirsi da Bisceglie.

Si svolgono interventi di urgenza di ogni tipo e operazioni per anca, ginocchio e di altro tipo.

Una squadra di ottimi ortopedici, capeggiati dal nuovo venuto Salvatore Lotito, che lavora a pieno ritmo con operatori di valore quali Antonio Maldera, Mauro Pilato, Damiano Palmieri, Michele Volpe,

Domenico Tarantini, Giulia Cormio con il supporto di bravi infermieri guidati dai caposala Margherita Gramegna e Pasquale Mastrototaro.

La sala operatoria è anche luogo d'azione dell'ostetricia e ginecologia che opera con interventi anche complessi come isterectomie in laparo e videolaparoscopia oltre che in interventi tradizionali. A Bisceglie possiamo contare su Angelo Giosuè Gargiulo, Ruggero Papeo, Maria Rosa Loizzo, Cristina Lavopa, Te r e s a C a s a l e , L u c i a Campagnola, Piero Galantino, Francesco Meo, Antonio Magnisi, Francesco Trimigliozzi con il supporto di ottimi infermieri e ostetriche guidati da Mina Di Gioia e Angela Lopinto.

L'Ospedale di Bisceglie ha passato nella sua storia momenti difficili come negli anni Ottanta, quando la parte maggiore dei soldi regionali veniva passata ad altro ospedale piuttosto che a Bisceglie e supererà anche i momenti difficili che oggi affliggono la sanità pugliese perché il carattere della città, fatto di grandi lavoratori, si riverbera sullo stesso ospedale e sui suoi operatori.

Tommaso Fontana

Avis e Telethon

Dona con il cuore Lo scorso 8 dicembre, in Piazza San Francesco dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 21, si è tenuta una collaborazione tra AVIS e Telethon per celebrare il giorno dell'Immacolata all'insegna della beneficenza.

Innanzitutto, la Fondazione Telethon è un ente senza scopo di lucro riconosciuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. È nata nel

1990 per rispondere a quelle che sono le esigenze, le richieste di persone affette o che nel corso della loro vita sono state colpite da malattie rare.

In piazza, assieme ad altri gazebo, era presente quello dell'AVIS allestito e gestito dai ragazzi del gruppo giovani e dalle ragazze del servizio civile, ben visibile era la collaborazione tra le due associazioni data la presenza di palloncini, bandiere e locandine.

Questi ragazzi si sono occupati

della vendita di cuori di cioccolato Telethon. I gusti erano tre: fondente, cioccolato al latte e gianduia. I primi due dal costo di 12 euro, l'ultimo da 15 euro, consentite erano anche le offerte libere da parte dei passanti che passeggiavano sul corso.

Tutto il ricavato favorito dalla vendita di questi cuori di cioccolato è stato versato in beneficenza per consentire e contribuire a quello che è l'obiettivo della Telethon: la ricerca.

La giornata si è conclusa con la vendita di tutti i cuori di cioccolato al latte e con buona parte della vendita dei cuori di cioccolato degli altri due gusti. Questi cuori di cioccolato sono stati visti anche come idea-regalo per il Natale, molti acquistandolo hanno sostenuto che non solo stavano compiendo un bellissimo gesto, ma avevano anche il regalo perfetto per figli, compagni o amici golosi!

Aurora Belgiovine

Attività Avis

Mons. D'Ascenzo

Verso i 60 anni

Ordinazione

L'AVIS di Bisceglie lo scorso anno ha raggiunto ottimi risultati e superato i già elevati traguardi raggiunti due anni fa. Si tratta di obiettivi importanti che discendono ma molto impegno, fatica, dedizione e grande spirito di solidarietà. L'AVIS anche lo scorso anno si è impegnata per portare i doni presso l'Opera don Uva e presso la pediatria dell'Ospedale civile. Si tratta di una tradizione che si rinnova annualmente e che rappresenta una importante iniziativa sociale che viene intrapresa d'intesa con l'Amministrazione comunale. Una serie di raccolte molto proficue hanno dato corpo a tante sacche e alla possibilità di mantenere

l'AVIS sempre tra i primi della classe nell'intera Puglia. Anche l'ultima raccolta dell'anno svoltasi lo scorso 10 dicembre ha dato buoni frutti.

La sede è stata oggetto di lavori di manutenzione importanti che hanno potuto ripristinare alcune parti dello stabile al meglio. Tante forze, anche giovani, hanno dato fiato a una Associazione che è davvero un vanto per la città e che si avvia, il prossimo anno a festeggiare il 60° anniversario della fondazione. Il Consiglio direttivo, i giovani dell'AVIS, tutti i soci e i donatori sono lieti di essere sempre al fianco di chi ha bisogno di sangue con tutto il loro cuore.

Marco Fontana

Dopo la nomina ufficiale di monsignor Leonardo D'Ascenzo ad Arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie e Nazareth, avvenuta lo scorso 4 novembre nella cripta della Cattedrale di Trani, il prossimo 14 gennaio, nel Palazzetto dello sport “Spartaco Bandinelli” di Velletri (Rm) alle 16, avviene la cerimonia ufficiale d'ordinazione.

Claudio Ruggieri

Concerto di Capodanno 1 gennaio 2018 ore 20:30 Teatro Garibaldi

Gennaio 2018

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ATTUALITÀ Consiglio comunale straordinario

Cinque punti cruciali affermato Fata, “abbiamo sostituito le schede per riportare in funzione gli impianti semaforici, anche se il nostro obiettivo è quello di eliminarli definitivamente e sostituirli con le rotatorie”.

I tempi di riapertura dell'isola ecologica di Carrara Salsello e i ricavi provenienti dalla raccolta differenziata a Bisceglie sono stati i temi portati all'attenzione del consiglio da parte del consigliere Angelantonio Angarano. A queste domande, Fata ha dichiarato che l'amministrazione intende riaprire l'isola ecologica in tempi brevi. Sui dati, invece, non ancora completi, “ufficiosi” e aggiornati a settembre 2017, si parla di circa 260/280 mila euro.

Sempre il consigliere Angarano è stato a porgere la terza interrogazione riguardante la graduatoria del bando degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Come posto dal consigliere, nonostante siano passati i termini,

Un consiglio comunale straordinario per trattare e rispondere alle domande e interrogazioni poste dai consiglieri di minoranza è stato quello dello scorso 12 dicembre. Una delle prime problematiche registrate in seduta di consiglio, sollevata anche dal presidente del consiglio Franco Napoletano, è stata la scarsa partecipazione dei consiglieri a un'assise incentrata su temi importanti per la città.

La prima delle cinque interrogazioni, riguardante la segnaletica stradale orizzontale e verticale e gli impianti semaforici, è stata avanzata dal consigliere Pierpaolo Pedone. Alla domanda del consigliere Pedone, il sindaco facente funzioni Vittorio Fata ha r i s p o s t o a ff e r m a n d o c h e i l malfunzionamento dei semafori è dipeso dal deterioramento delle schede la cui manutenzione, però, non è prevista nel contratto con il gestore del servizio. “Tuttavia”, ha

l'amministrazione non ha ancora provveduto a pubblicare la graduatoria. “Per la pubblicazione della graduatoria”, ha spiegato Fata, “mancano solo i dati relativi allo stato di indigenza dei richiedenti”. “L'elaborazione di questi dati”, ha continuato Fata, “è competenza di un'agenzia esterna che è in corso di elaborazione, al termine provvederemo a pubblicare la graduatoria”.

Sul quarto punto, riguardante i criteri per il bando relativo alla refezione scolastica nelle scuole dell'infanzia della città, si è espressa la consigliera Roberta Rigante. Fata ha risposto che il servizio verrà aggiudicato alla ditta che proporrà l'offerta economicamente più vantaggiosa, vale a dire a chi avanzerà non solo prezzi contenuti ma anche qualità, prodotti a km zero, professionalità nella preparazione degli alimenti e pulizia.

L'ultimo interrogativo, invece, su rifiuti, ambiente e salute, è stato presentato dalla consigliera Giorgia Preziosa. Secondo la consigliera d'opposizione, videosorveglianze e droni non sono risultati sufficienti a migliorare la situazione rifiuti in città. Inoltre sono presenti alcune criticità ambientali che toccano la nostra città, come la cava abusiva nell'agro di Trani. Alla domanda posta dalla consigliera Preziosa, il sindaco facente funzioni ha risposto affermando che l'ex sindaco Spina predispose esami con l'Arpa per quanto concerne la salubrità dell'aria e i risultati furono molto soddisfacenti.

Sulle sanzioni agli sporcaccioni, invece, Fata ha riferito che sono stati resi noti i dati relativi alle sanzioni e che in passato non c'è stata una amministrazione così attenta a tali problematiche.

Claudio Ruggieri

Consigli comunali

Edilizia e sicurezza Dopo il consiglio comunale straordinario di martedì 12 dicembre, il giorno successivo la massima assise cittadina si è nuovamente incontrata per dibattere su alcuni temi e misure cittadine.

Nelle quattro ore di dibattito è stato approvato un solo punto all'ordine del giorno, vale a dire la bozza del nuovo regolamento edilizio.

Quest'ultima è stata approvata

con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione dell'opposizione, potrà essere modificata e, al prossimo consiglio comunale, verrà approvato il regolamento edilizio definitivo.

Il secondo punto all'ordine del giorno ha riguardato invece le misure da adottare per la sicurezza dei cittadini.

La proposte per arginare il problema sicurezza a Bisceglie sono state presentate dalla

Caso Camassa

minoranza e riguardano diversi temi, come la predisposizione di un fondo “sicurezza e ambiente”, l'installazione di apparati di videosorveglianza, interventi di recupero di aree degradate, perimetrazione delle zone artigianali per assicurare maggior controllo e la promozione di associazioni di “osservatori volontari” per pattugliare le zone del centro”.

La discussione delle proposte

presentate dalla minoranza è stata rimandata, dal vicesindaco in persona, al prossimo consiglio comunale come primo punto all'ordine del giorno.

Dalla decisione del vicesindaco sono nate repliche e controrepliche che hanno accesso gli animi di entrambe le parti, placate poi dall'intervento finale del Presidente del Consiglio comunale Franco Napoletano.

Claudio Ruggieri

Convegno Pd

Decreto ingiuntivo Grassi a Bisceglie Il giudice del Tribunale di Bari ha emesso nei confronti del comune di Bisceglie un decreto ingiuntivo di circa 1.231.500 euro da pagare a Camassambiente, ex gestore del servizio raccolta rifiuti e igiene urbana.

Dopo il primo decreto ingiuntivo del 27 luglio di circa 900 mila euro, questo è il secondo provvedimento notificato al comune di Bisceglie da parte del gestore barese.

Dal 13 marzo 2017, la ditta

Gennaio 2018

Camassambiente non gestisce più il servizio raccolta rifiuti e igiene urbana di Bisceglie, a causa di un'interdditiva antimafia emessa il 23 dicembre 2016.

Per realizzare una solida difesa e per risolvere l'intricata vicenda giudiziaria, il sindaco facente funzioni Vittorio Fata ha scelto di affidarsi a due avvocati esperti ed esterni: Nicolò Mastrapasqua e Francesco Belviso.

Claudio Ruggieri

L'onorevole Gero Grassi è stato ospite, lo scorso 9 dicembre, al convegno del Partito Democratico tenutosi all'auditorium Santa Croce. Il vicepresidente del gruppo deputati Pd alla Camera ha discusso sulle novità della neolegge elettorale presentata dal deputato Ettore Rosato e approvata qualche mese fa dal Parlamento.

Un incontro partecipato e fondamentale date le imminenti

elezioni previste elettorali per il prossimo anno, che porteranno a scegliere non solo il nuovo sindaco di Bisceglie ma anche i rappresentanti alla Camera dei Deputati ed al Senato.

Claudio Ruggieri

Il Biscegliese la voce del cittadino!

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ATTUALITÀ Terza edizione

Concerto dedicato a Maria

Per il terzo anno consecutivo si è tenuto, presso la Cattedrale di Bisceglie, il “Concerto dedicato a Maria”. Si tratta di un appuntamento che, ormai, comincia a diventare una tradizione. Tra l'8 e il 24 dicembre, una data viene individuata per l'esecuzione del concerto che vuole rappresentare un evento, insieme, religioso e artistico.

Questa manifestazione è voluta, principalmente, dal Comitato Diocesano per la Feste Patronali e ogni anno vi si associano varie Associazioni ed Enti. L'Amministrazione comunale di Bisceglie offre il patrocinio gratuito a significare l'importanza che ha per la città e la condivisione d'intenti.

Quest'anno il concerto si è tenuto il 16 dicembre e gli artisti che si sono esibiti sono un quartetto di grandissima levatura.

Il sax d Mimmo Gassi, il piano di Antonio Furio, la batteria di Miki Genualdo e la voce prodigiosa di Marcella Genco hanno entusiasmato il numeroso pubblico presente. La direzione artistica è stata affidata anche quest'anno al maestro Dominga Damato, un'artista talentuosa e molto amata dal pubblico biscegliese. A presentare la serata è stata la bravissima giornalista Annamaria Natalicchio.

Tra il pubblico era presente il sindaco Vittorio Fata, l'ex sindaco Francesco Spina e il senatore Antonio Azzollini. L'offerta dei fiori alla Madonna, a metà serata, è stata effettuata dal maestro Dominga Damato accompagnata dal sindaco Vittorio Fata mentre aleggiava la musica dell'“Ave Maria” di Gounod. Un saluto è stato porto da don Mauro Camero, dal sindaco Fata e da Tommaso Fontana, presidente del Comitato per le Feste Patronali.

La serata è stata sponsorizzata, oltre che dal Comitato, dall'Associazione Santa Margherita, dalla Confcommercio, da Mercati in Città e dal Centro Studi Biscegliese. La Confraternita della Madonna Addolorata ha patrocinato l'evento e fatto pervenire agli artisti dei piccoli doni. La serata ha anche avuto uno scopo benefico a favore dell'APLETI, un'associazione che si occupa dei bambini affetti da leucemia il cui intendimento è stato illustrato dalla vice-presidente Giovanna Natile. La Cattedrale era riscaldata, questa volta, con gli strumenti messi a disposizione dai Fratelli Pedone e dall'Hotel Ristorante Salsello. Sponsor gradito Giuseppe Ferrante dell'omonima ditta. I fiori offerti alla Madonna sono quelli che tutta la città pone ai piedi della nostra Compatrona.

Tommaso Fontana

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ATTUALITÀ

Per chiese e palestre

Lavori in corso

Fondi stanziati

Banda larga

Circa 70 mila euro sono stati stanziati dalla Regione Puglia per i lavori di consolidamento statico della parrocchia di santa Maria Madre di Misericordia. Nel marzo scorso il comune di Bisceglie stanziò già 200mila euro per una serie di lavori eseguiti alla parrocchia. Ad oggi, secondo alcuni studi e accertamenti effettuati dall'ufficio di coordinamento delle strutture tecniche, sarebbero necessari lavori di completamento dell'intercapedine aerata sul lato di ingresso della chiesa e la realizzazione del vespaio per

l'impermeabilizzazione lungo tutto il lato est dell'edificio. Tra le altre necessità emerge quella di rimuovere l'intonaco degradato, ripristinare la struttura portante in cemento armato, intervenire sulle armature ed integrare le barre irrecuperabili con tondini di acciaio di idoneo diametro. Discorso parallelo anche per le palestre delle scuole Don Tonino Bello e Riccardo Monterisi, la cui richiesta del comune di un mutuo di 150 mila per i lavori, ottenuto grazie alla partecipazione a un bando del Coni, è stata approvata.

Claudio Ruggieri

Nell'ambito dell'installazione delle rete a banda ultralarga, proseguono a Bisceglie i lavori per portare la banda Fastweb a oltre 21.000 famiglie e imprese che potranno finalmente viaggiare con velocità fino 200 Megabit al secondo in download.

Sono infatti in corso i lavori, attraverso scavi non invasivi e a minimo impatto ambientale, per portare la banda ultralarga sul nostro territorio. “L'investimento realizzato da Fastweb per la rete di Bisceglie è di oltre 3,5 milioni di euro, di cui 1,5 milioni per il progetto di estensione della rete

Fttc”, si legge nella nota comunale.

“Per questo motivo”, si legge ancora nel comunicato di palazzo di Città, “Fastweb sta posando più di 50 chilometri di fibra ottica che serviranno a collegare circa 95 armadi stradali dotati di elettronica di nuova generazione, raggiungendo in questo modo circa 18.000 famiglie e 3.000 utenze business. La fibra verrà posata per la maggior parte nei cavidotti già esistenti e saranno realizzati solo 5 chilometri di nuovi scavi”.

Claudio Ruggieri

Gal Ponte Lama

Assemblea soci Si è svolta lo scorso 30 novembre l'assemblea dei soci del GAL Ponte Lama, dove il presidente Francesco Spina ha aperto i lavori dichiarando che “le nuove attività di questa società, che ha sempre dimostrato notevoli capacità gestionali, sono in linea con l'idea espressa più volte dall'assessore regionale alle attività produttive, Leonardo Di Gioia, di trasformare i Gruppi di azione Locale in vere e proprie agenzie di sviluppo locale.

Auspichiamo pertanto che, così come il Comune di Bisceglie le ha affidato il progetto di riutilizzo acque reflue, anche i Comuni di

Molfetta e Trani individuino nel GAL Ponte Lama un soggetto per la gestione di altri servizi di pubblica utilità. Abbiamo inoltre avviato un percorso per assimilare il GAL agli Enti pubblici, in termini di trasparenza e controlli, approvando per la prima volta un bilancio previsionale 2018 e un regolamento interno.” Spina ha infine dichiarato che verranno realizzati tre incontri pubblici, in accordo con le Amministrazioni Comunali delle città di competenza, per presentare il Piano di Azione Locale e tutte le sue relative opportunità di finanziamento.

Mirko Salerno

Ecotassa

Biciliae

Revisioni

Ciclotour

Dopo aver stabilito, data la mancata ricezione delle documentazioni annuali della produzione dei rifiuti e della raccolta differenziata di Bisceglie, una ecotassa pari a 25 euro, la sezione ciclo rifiuti e bonifiche della Regione Puglia ha rettificato l'aliquota dell'ecotassa dovuta dal comune di Bisceglie per l'anno 2018.

Stando a quanto stabilito dall'ente regionale, dopo la lettura dei dati inviati da Palazzo San Domenico, la tassa ecologica per il comune di Bisceglie sarà pari a

Gennaio 2018

6,97 euro per tonnellata da smaltire. “Questi numeri sono il risultato di un grande lavoro, fatto di pazienza e costanza, eseguito da tutti i cittadini di Bisceglie”, commenta il sindaco facente funzioni Vittorio Fata, “grazie a questo impegno, la nostra città si trova a condividere lo stesso risultato di tanti altri comuni che hanno cominciato la raccolta differenziata molto prima di noi”.

“Inoltre”, conclude Fata, “gli sforzi ci ripagheranno con un taglio sensibile della Tari”.

Claudio Ruggieri

“L'olio è il sangue verde-oro che scorre nelle vene della terra di Puglia, è il fiume che fluisce nei meandri della storia regionale e che ci rende fieri depositari della tradizione della molitura delle olive”. È questo il motto che ha spinto l'associazione Biciliæ FIAB a organizzare una passeggiata in bicicletta alla scoperta di uno dei massimi simboli della Città di Bisceglie: l'ulivo.

In massa hanno partecipato tutti gli appassionati lo scorso 3 dicembre, riunendosi alle 9.30 in

Piazza Margherita, per passeggiare alla volta dell'agro biscegliese.

Il ciclotour per le vie dell'olio è partito alle ore 9.45. Tutti i partecipanti hanno assistito alla raccolta delle olive e hanno scoperto i processi della lavorazione dell'oro verde biscegliese.

A conclusione del ciclotour si è svolta la visita al frantoio Galantino con la degustazione guidata di olio extravergine di oliva.

Mirko Salerno

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ATTUALITÀ Riceviamo e pubblichiamo

Il degrado sociale e la politica Siamo tutti vittime di una “democrazia recitativa”, ossia una finta rappresentazione della democrazia dove il popolo si illude di poter scegliere ma dove non decide mai.

Oggi le minacce alla democrazia non arrivano dall'esterno della politica, ma dalle stesse istituzioni dette “democratiche” che sono però incapaci di mostrare una superiorità rispetto ad ogni forma di ingiustizia sociale e di devianza.

La democrazia, e non solo nella nostra Città, si sta indebolendo per il semplice fatto che la gente non si identifica e non ha più fiducia in essa.

Una sfiducia che può tradursi con l'indifferenza alla violenza, con una assuefazione alla devianza soprattutto fino a quando non ne siamo vittime in prima persona.

Il problema è che è venuto meno il valore e la stima nella democrazia come 'forma di serena convivenza sociale'.

La crisi economica e le crescenti diseguaglianze sociali sono l'effetto della crisi politica e

degli uomini politici che dovrebbero rappresentare una risposta ai bisogni ed ai problemi del popolo, non viceversa.

Non riconosciamo più chi ci rappresenta, ed allora tendiamo a rappresentarci da soli, a chiuderci, a centrarci sempre più solo su noi stessi e non verso gli altri membri della comunità in cui viviamo.

Sono venuti quindi meno gli obiettivi comuni, della condivisione, della comunicazione delle forme di socializzazione che rimangono riservate a pochi ed in pochi circoli 'pseudoculturali'.

Negli ultimi tempi si assiste addirittura ad un fenomeno come il boom di presentazioni di libri (anche due o tre in un giorno) quasi esorcizzando il fatto che Bisceglie rimane una delle Città in Puglia con il più alto tasso di analfabetismo e di scolarità.

Tutti sembrano scrivere…ma troppo pochi, evidentemente, leggono.

L'episodio di tentato stupro tanto strumentalizzato dalle diverse fazioni politiche è avvenuto proprio a ridosso delle

innumerevoli manifestazioni e convegni per la giornata contro la violenza alla donna.

Quasi un sentore di 'beffa' a evidenziare che le manifestazioni, i convegni, le occasioni di incontri, spesso solo autoreferenziali e a cui partecipano sempre le poche stesse persone e di un certo livello sociale, dimostrano obiettivamente che queste iniziative non servono a un bel niente e non incidono concretamente in nessun modo su una minima modifica del degrado quotidiano che tutti conosciamo ma che tendiamo a ignorare per un inconscio meccanismo di difesa personale e familiare.

Anche perché la violenza contro le donne è uno dei tanti aspetti della quotidiana violenza verbale, sociale, interpersonale e contro qualsiasi cosa pubblica contro la Bellezza di una Città cresciuta negli anni troppo in fretta anche economicamente (le confezioni, la Casa della Divina Provvidenza, le aziende agricole, l'edilizia) ma senza solide basi culturali e sociali.

E se il benessere materiale degli individui e delle famiglie non è sostenuto dalla crescita culturale prima o poi, diventa “malessere sociale” esattamente come sta avvenendo.

E qualche urbanista potrebbe anche condividere il fatto che essendo Bisceglie la città con la più alta densità di popolazione nella provincia e tra le prime in Italia (troppi abitanti, troppi palazzi e troppi appartamenti concentrati in spazio territorialmente limitato al centro) è inevitabile che produca proporzionalmente episodi di devianza sociale e criticità igieniche che non sono (e ce lo diciamo una volta per tutte) obiettivamente risolvibili con la semplice raccolta 'porta-a-porta'.

Questa Città ha bisogno di analisi sociali e di soluzioni concrete alle sue nuove emergenze.

Forse mai, come in queste imminenti elezioni, abbiamo necessità non di semplici “politici”, ma di Uomini Illuminati.

Gianni Ferrucci Psicologo psicoterapeuta

Autonomie regionali

Le ragioni del no Ora vanno di moda le autonomie regionali. Dopo Lombardia e Veneto, altre regioni, tra cui la Puglia, si apprestano a imitarle. Ma, rivendicare una maggiore “indipendenza” da Roma è un bene o un male? Prima di darci una risposta è bene fare un breve excursus sull'origine delle regioni e sui rischi che corre l'unità nazionale qualora la loro funzione fosse travisata.

Le regioni nascono con la nostra Costituzione. I padri costituenti le avevano pensate come enti amministrativi periferici per snellire e facilitare gli aspetti burocratici relativi a determinate materie. Dal 1946 al 1970, anno del loro esordio, i partiti si scontrarono sulle materie e sui contenuti che dovevano affidarsi alla gestione delle regioni. Finì per prevalere la sinistra (PCI e PSI) che premeva per dare agli enti regionali anche potestà legislativa, da cui scaturiva la necessità di eleggere un Consiglio regionale, una Giunta, un Presidente.

All'epoca solo due partiti colsero i

pericoli che correva l'unità nazionale con la politicizzazione delle regioni: il MSI e il partito liberale. In particolare, il liberale Malagodi, in un discorso dell'8 marzo 1962, affermava “Le regioni significano un'immensa spesa, costeranno nuove tasse e nuovi debiti, sono economicamente dannose e socialmente inutili, servono soltanto per iniziare la liquidazione dell'economia di mercato …”. Mai profezia fu più azzeccata! Ma, come spesso capita alle persone di buon senso, non fu ascoltato.

Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 (altro errore!), con cui si dette attuazione al federalismo, ora si mira alle autonomie, che non sono reclamate dalla gente comune ma da politici alla ricerca di maggiori risorse da gestire, per alimentare clientela e voti.

Ma saranno anche l'inizio della fine dell'unità nazionale. Maggiori autonomie significheranno differenze nella prestazione di servizi, diseguaglianze che spingeranno ad una emigrazione interna, perché si

tenderà a trasferirsi nelle regioni dove l'offerta dei servizi sarà migliore; con il risultato che le regioni ricche si avvantaggeranno di nuovi contribuenti e le regioni più povere registreranno il crollo demografico dei residenti. Come sta già avvenendo.

Il Mezzogiorno – secondo una recentissima indagine demografica dell'Istat - passerà ad accogliere il 29% della popolazione, dall'attuale 34%, mentre il Centro-Nord passerà dall'attuale 66% al 71%. Un campanello d'allarme che non va sottovalutato, perché avere una popolazione inferiore rispetto al Nord Italia significa anche avere meno rappresentanti in Parlamento; significa vedere approvare leggi più vantaggiose per le regioni settentrionali e più penalizzanti per il Sud; significa continuare ad ampliare quella forbice che differenzia il Nord dal Sud Italia sul reddito pro capite, sugli investimenti, la produzione, l'occupazione, le infrastrutture, la sanità, l'istruzione universitaria.

Con le autonomie regionali si darà

da mangiare a una classe politica e a un ceto burocratico più folto, per d ef inizione imp r o d u ttiv i, e s i sottrarranno preziose risorse ai cittadini e alle imprese che ne dovranno sostenere i costi sotto forma di aumento delle “addizionali” sui loro tributi.

La più elevata imposizione fiscale probabilmente potrà essere sopportata meglio dalle regioni ricche ma, indubbiamente, nelle regioni meno dotate il peso fiscale inciderà sulle famiglie che, conseguentemente, avranno meno soldi da destinare ai consumi, con inevitabili riflessi sull'occupazione.

Senza considerare che ogni nuovo centro di spesa pubblica che nasce si traduce sempre in una maggiore probabilità di corruzioni e clientelismo, di cui certo non sentiamo la mancanza. E' per questi motivi che occorre fermare in tempo queste iniziative che minano l'unità nazionale e sono dettate solo dall'avidità della classe politica.

Pasquale Consiglio

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ATTUALITÀ Riceviamo e pubblichiamo

Noi ricicloni? Ma dove!

Corre l'obbligo, purtroppo ancora una volta, di correggere alcune dichiarazioni fatte attraverso gli organi di stampa, dall'Amministrazione Comunale e, questa volta dal vice sindaco avv.

Fata in merito ad alcuni avvenimenti che vedono coinvolta la nostra associazione.

Ci riferiamo a “Comuni ricicloni”, manifestazione che annualmente LEGAMBIENTE Regione Puglia organizza dopo aver monitorato tutti i comuni che effettuano o meno la raccolta differenziata ed averne pubblicato i risultati premiando quelli che raggiungono valori elevati in quantità/qualità del materiale conferito. Il premio sia beninteso va ai cittadini che effettuano con dedizione e serietà la separazione dei rifiuti e non alle amministrazioni comunali o ai gestori dei servizi di raccolta.

Bene, a differenza dei cittadini dei comuni realmente premiati, Bisceglie ha avuto soltanto una “menzione” e non un premio, per la quantità di raccolta.

Altra 'inesattezza' citata da Fata nel comunicato è il “premio modello Bisceglie” in cui il sistema fototrappole e droni sembrerebbe dalla lettura, innovativo e premiante.

Ci spiace non è così.

L'utilizzo dei mezzi suddetti è consigliato ai comuni proprio da Legambiente come sistema per stanare chi abbandona i rifiuti per strada e, la proiezione del filmato di Bisceglie è stato utilizzato solo come dimostrazione!

Anche qui, ci spiace nessun premio per l'Amministrazione Comunale.

Precisazioni e considerazioni: A differenza di quanto

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comunicato, l'aliquota di ecotassa che i cittadini di Bisceglie pagheranno il prossimo anno, non è la più bassa come erroneamente comunicato dal vice Sindaco Fata ma quella immediatamente superiore in quanto non si è raggiunta la soglia del 65% di differenziata necessaria per l'ulteriore sconto. Questo porta ad alcune necessarie riflessioni sull'inutilità o inefficacia (o assenza) delle attività di informazione e sprono svolte sia dal gestore privato della raccolta, che dal Comune; L'ultimo comunicato stampa sull'attività di individuazione di coloro che abbandonano i rifiuti, parlava di sole 21 persone sanzionate: cifra che ci sembra, anche se raddoppiata o triplicata nel frattempo, assolutamente iniqua rispetto al preoccupante e per nulla ridimensionato vezzo dell'abbandono in quasi tutte le parti della città. Segno insindacabile di fallimento dell'attività posta in essere da droni e fototrappole o di una sorta imprecisione (o di cattiva volontà?) nell'individuazione dei responsabili degli scempi ambientali.

Per ciò che concerne invece i circa cinquemila evasori totali della TARI (dai quali vanno escluse le famiglie di indigenti alle quali andrebbero comunque consegnati i mastelli affinché anche loro contribuiscano alla raccolta), non ci sembra che l'Amministrazione Comunale abbia mai avviato serie procedure, atti e verifiche per l'individuazione dei nominativi.

Ricordiamo a tutti che, se ciò fosse fatto con vera volontà politica, le cartelle sarebbero fortemente ridimensionate.

Ma la questione politica poco interessa a Legambiente.

Quello che ci fa specie è il piegare fatti e situazioni a proprio vantaggio, cosa che diverse volte è stato fatto da questa amministrazione (cit. la premiazione del progetto della scuola 'Pertini'), citando la nostra associazione che parere negativo ha sulla conduzione ambientale di questa città.

Rispettiamo tutti i soggetti coinvolti in queste situazioni ed in particolar modo i lavoratori e le forze dell'ordine anche locali, impegnate nell'attività loro malgrado spesso infruttuosa; a loro la nostra stima.

Pur rimanendo disponibili a confronti con tutti i soggetti politici (compresi coloro hanno snobbato le nostre attività locali, fregiandosi poi di premi inesistenti nazionali e regionali), le associazioni ed i

cittadini sensibili alle problematiche ambientali, diciamo: giù le mani da Legambiente!

Non siamo il vestito buono da esibire nelle feste ed occasioni importanti, da riporre in naftalina quando scomodi. Saremo sentinella sulla città in tutte le situazioni in cui è in gioco l'ambiente e la salute dei cittadini, con critica costruttiva ma anche e soprattutto propositività (idee e suggerimenti e progetti sono sulla stampa e nei protocolli del Comune).

Ed a proposito di critica, non ci s e m b r a a ff a t t o c h e l'Amministrazione Comunale di Bisceglie in quanto a programma ambientale, se non nel partecipare a bandi, ne abbia mai avuto uno.

Alessandro Michele Di Gregorio Presidente Legambiente

Attività Epass

Fisioterapia EPASS Onlus ha lanciato nelle scorse settimane l'iniziativa “Mani che amano, mani che curano”, progetto grazie al quale l'Ente fornisce in maniera gratuita il servizio di fisioterapia per 4 bambini disabili e i loro nuclei famigliari. “Mani che amano, mani che curano” fa parte di un pProgetto più grande che si chiama “La valigia per il viaggio.

Rete integrata di servizi a sostegno della famiglia e della persona con disabilità” – cod. prog.

2015 – VOL – 1824 Bando Reti 2015.

E PA S S O n l u s s v o l g e i l progetto, finanziato da Fondazione con il Sud, in partenariato con altre 4 organizzazioni di volontariato (Pegaso, AGE Trani, Il colore degli anni, Associazione Promozione sociale e solidarietà).

Questa la linea di azione EPASS per il progetto “Mani che amano, mani che curano”: – messa a disposizione dell'Auditorium per le attività dei partner che necessitino di luoghi attrezzi e spazi ampi (convegni, workshop, attività di gruppo); – fisioterapia per 4 bambini disabili e i loro nuclei familiari, che

verranno istruiti alla realizzazione di semplici esercizi al fine di potenziare gli effetti del trattamento in sede; – messa a disposizione gratuita di 6 psicologi della propria equipe al fine di continuare i percorsi di sostegno alla genitorialità per coloro i quali lo richiedessero, al termine del percorso dell'AGE, senza monte ore e numero massimo; – da concordare in base alle esigenze intervenienti: sede fisica gratuita per lo sportello informativo e divulgativo dell'attività progettuale; raccolta dati su una prima misurazione del lavoro volontario; servizio di orientamento alle attività proposte dal progetto.

Donatello Lorusso

Abbonarsi in città a “il biscegliese” costa solo 15 Euro (ritiro in edicola)

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ATTUALITÀ Gruppo RAP

Su parchi e costa

Tramite un comunicato stampa dello scorso 22 novembre, il Gruppo RAP ha evidenziato quello che è da tempo lo stato di abbandono di uno dei più grandi parchi della città. Questo polmone verde è l'Orto Schionsa, rinominato "Parco Urbano Unità D'Italia" dall'amministrazione Spina, nonché luogo del “Giardino dei Giusti”, inaugurato nel 2012, in memoria di coloro che si sono contraddistinti per aver combattuto

i crimini contro l'Umanità. La peculiarità di questo parco è un cipresso secolare, probabilmente piantato dai Frati Cappuccini, che recentemente è stato oggetto di un atto incendiario. Secondo Luca Di Tullio, socio attivista di Pro Natura Bisceglie, il parco “versa in un pietoso stato d'abbandono e incuria. Le recinzioni sono divelte, le rampe di accesso per disabili sono inaccessibili, ci sono cumuli di spazzatura, persino una lapide ed erbacce ad altezza d'uomo che non rendono giustizia ad un polmone verde che andrebbe difeso con le unghie e con i denti, vista la cronica carenza di spazi verdi a Bisceglie”.

Come si evince dal comunicato stampa, basterebbe poco per tamponare questo stato d'abbandono nel quale il parco si riversa da anni mediante, ad esempio, la potatura e messa in sicurezza degli alberi, la piantumazione e monitoraggio di nuovi esemplari arborei, la si ste ma z i o n e d i p a n c h i n e e attrezzature di servizio, il tutto coordinato da “un'amministrazione

Cultura del mare

Il varo del Gozzetto Il 25 novembre scorso è stata una data importante per i Custodi del Mare con il “Varo del Gozzetto” della “Piccola Scuola permanente di Cultura e Tutela del Mare”.

L'inaugurazione è avvenuta alle 12 in Via La Spiaggia dove è stata riscontrata una numerosa presenza di bambini, oltre al prezioso intervento di numerosi ospiti. L'idea che hanno avuto i Custodi del Mare è stata quella di istituire una “Scuola permanente” atta a diffondere la cultura e la tutela del Mare, un bene comune per tutti e con svariate risorse. È nata così la Piccola Scuola permanente di “Custodi del Mare”, ospitata al Castello e che ha come obiettivo quello di essere un mediatore locale sui temi della cultura e della tutela del mare, creando così una “partnership” con il sistema scolastico. Il tutto è stato possibile grazie all'appoggio di ZonaEffe, Comune di Bisceglie,

Bisceglie Approdi, Capitaneria di Porto e Associazione loLogico.

Grazie ai diversi laboratori, alle numerose letture, alle attività di sensibilizzazione e alla realizzazione di mostre ed eventi, sono state svolte numerose attività all'interno del Castello di Bisceglie, organizzate dal Centro di Educazione Ambientale e dalla Scuola “Custodi Del Mare”. Tra le attività da ricordare è stato illuminante un workshop inerente il recupero di una imbarcazione destinata alla “rottamazione” che è stata recuperata in Cala Pantano.

Stiamo parlando infatti del “Gozzetto” inaugurato lo scorso 25 novembre: imbarcazione lunga circa sei metri il cui recupero è stato realizzato mediante il coinvolgimento del Maestro d'Ascia Mauro Binetti del Cantiere Nautico BAVIG di Margherita di Savoia, la supervisione tecnica di Mimmo Cormio dell'Associazione

“attenta” che dovrebbe porre al centro delle politiche di miglioramento della qualità della vita proprio il recupero di questi preziosi spazi verdi che spuntano come fiori solitari nel nostro caotico tessuto urbano”.

Il secondo comunicato stampa, datato 24 novembre, mette invece in risalto lo stato di abbandono della zona Ripalta-Pantano con la presenza di grandi quantità di rifiuti abbandonati, quali ad esempio sacchetti di spazzatura (anche incendiati), pneumatici, la carcassa di un delfino e tanto amianto. Il Gruppo RAP in passato aveva già evidenziato questa triste realtà e, malgrado la zona sia stata bonificata, la situazione non migliora e l'abbandono dei rifiuti continua incessantemente, nonostante la costante segnalazione di quelli che sono i diversi luoghi di accumulo e abbandono dei rifiuti. Infatti il RAP afferma che “il messaggio che vogliamo ribadire è sempre lo stesso: è necessario ripristinare la legalità, applicando il regime sanzionatorio (amministrativo e p e n a l e ) p r e v i s t o d a l T. U .

Ambientale (D.lgs. 152/2006) e aumentando la vigilanza delle

FF.OO. sul territorio. Resta il rammarico dell'assenza totale di risposte alle nostre istanze. Ma noi continueremo a monitorare il territorio e a segnalare tutte le situazioni di degrado come quelle della Zona di Ripalta, per la quale siamo ancora in attesa dell'intervento di bonifica”. Infine mediante il comunicato stampa dell'11 dicembre il Gruppo RAP ha comunicato che la barriera di cemento della zona Bi Marmi è stata riposizionata al suo posto.

Questo è un grande successo per il RAP inseguito ai diversi esposti indirizzati alla Capitaneria di Porto di Barletta, alla Polizia Locale e al Sindaco di Bisceglie. Mediante il riposizionamento della barriera in cemento è stato nuovamente impedito l'accesso alla pista ciclabile delle Grotte di Ripalta. Il ringraziamento del RAP è rivolto a tutte le Forze dell'Ordine e a tutte le autorità competenti che hanno sostenuto la causa e anche, in particolar modo, a tutti coloro che, indirettamente, avevano denigrato l'associazione: “questa è una risposta a chi aveva definito “ridicola” la nostra ferma intenzione di fermare il traffico veicolare sulla pista ciclabile”.

Mirko Salerno

IoLogico, e l'attiva partecipazione dei ragazzi impegnati nella predisposizione di piccole componenti dell'allestimento e di alcune fasi della pitturazione.

Come si evince dal comunicato stampa, “il gozzetto è destinato a integrare le dotazioni del Centro di Educazione Ambientale ZonaEffe e consentirà, anche con il coinvolgimento dei partner di progetto, di promuovere il contatto

diretto col Mare sia attraverso attività didattiche realizzate a bordo, sia promuovendo piccoli servizi di turismo esperienziale, escursioni e attività formative di cui diffonderemo nel prossimo futuro i dettagli”. Infine, terminate le attività inerenti a tale progetto, il gozzetto entrerà a far parte del Museo Storico Galleggiante di Barche d'Epoca.

Mirko Salerno

Eventi

Federlegno I l p r e s i d e n t e d i FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, è stato ospite, lo scorso giovedì 30 novembre, alle Vecchie Segherie Mastrototaro per un convegno del settore e per tracciare un bilancio sulla produzione del legno, soprattutto in Italia.

Dal legno ai suoi derivati, dal mercato a tutte le problematiche che ne scaturiscono. Questi gli interrogativi emersi durante il dibattito e a cui hanno provato a

rispondere gli invitati e il presidente Orsini. Presenti durante il convegno anche l'imprenditore biscegliese Mauro Mastrototaro, nonché consigliere incaricato del gruppo imballaggi ortofrutticoli di FederlegnoArredo, il presidente di Rilegno Nicola Semeraro, il presidente della sezione LegnoArredo di Confindustria Bari e Bat Francesco Frezza ed infine il direttore generale di FederlegnoArredo Sebastiano Cerullo.

Claudio Ruggieri

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ATTUALITÀ Contratti di filiera

Agrinsieme Si è svolto lo scorso 15 dicembre presso la Centrale Ortofrutticola di Bisceglie un convegno sui Contratti di Filiera, organizzato da Agrinsieme Puglia, con il fine di esporre quelle che sono le diverse opportunità di finanziamento per il settore Agricolo e Agroindustriale.

Obiettivo principale dell'incontro è stato quello di presentare il bando “Contratti di filiera e di distretto 2015-2020” emanato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il fine di promuovere e sostenere i diversi investimenti nel

settore agricolo, agroalimentare e delle agroenergie.

Ad accogliere gli intervenuti, hanno fatto gli onori di casa il sindaco Vittorio Fata e il coordinatore Agrinsieme Puglia Raffaele Carrabba.

L'incontro ha preso il via con i saluti dell'assessore regionale all' Agricoltura Leonardo di Gioia, che ha introdotto i diversi lavori in plenaria da svolgere.

Con l'intervento di Luciano Rizzi, aerea manager Fieragricola – Veronafiere SpA è avvenuta la presentazione della Fieragricola 2018 e durante l'incontro sono stati

distribuiti i biglietti per la fiera a tutti gli intervenuti. Illuminanti sono stati gli interventi di Alessandro Apolito, Direttore dell'Ufficio Dirigenziale Politiche di Filiera – MIPAAF e dei tecnici Agrinsieme Gianni Porcelli, Manilo Cassandro e Damiano Petruzella, i quali hanno presentato il IV Bando dei Contratti di filiera e di distretto 2015-2020. A Gianluca Nardone, Direttore di Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale, è toccata la lettura della relazione inerente “i Fondi Strutturali Regionali rispetto ai Contratti di Filiera”. Le conclusioni dell''incontro infine sono state

affidate a Giuseppe Castiglione, sottosegretario del MIPAAF. Agrinsieme è il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare), e si è mosso ancora una volta all'unisono per organizzare eventi di grande spessore.

Ha fatto da cornice all'evento la presenza di numerosi imprenditori agricoli, interessati alla causa.

Mirko Salerno

A scuola

Natale con i tuoi realizzato dei personaggi fatti con il filo di ferro, carta di giornali, juta, filo e ago. I personaggi, creati con tanto entusiasmo e dedizione, curati nei minimi particolari, sono stati tutti cuciti a mano.

Non meno importante è stato il ruolo dei papà che hanno realizzato tavolini, la stella cometa e un carretto con il legno.

L'ispirazione per l'assemblaggio è nata dalla pesca e dal mare, ponte di collegamento tra la scuola e il porto vicino. Infatti l'elemento

“La scuola è anche e soprattutto arte e noi vogliamo dimostrare che con l'arte si può crescere”. Questo è il concetto di fare scuola e non solo con i bimbi, ma anche con i genitori. A tale proposito la scuola primaria “Dino Abbascià” per il Natale 2017 ha aperto le porte alle famiglie coinvolgendole in un progetto artistico-manuale “Natale con i tuoi”.

I docenti hanno allestito uno spazio all'interno della scuola dove è stato svolto il laboratorio.

I genitori, durante l'orario scolastico, dopo le indicazioni ricevute dagli insegnanti, hanno

che richiama il tema marino è la rete adagiata su una scala presente nell'edificio dove è stato allestito il presepe.

I bambini, felici di avere a scuola i propri genitori, hanno assistito alle varie fasi della realizzazione del presepe, che ha preso parte all'edizione 2017 della “Via dei Presepi” ed è stato visitato al pubblico nelle serate del 16 e del 17 dicembre. Ha partecipato inoltre ai “Presepi di Puglia 2017”, concorso indetto dall'Unione Cattolica Insegnanti, dirigenti, educatori e formatori.

Antonio Rana

Tari

Rotary Club Bisceglie

Premi in denaro

ObiettivoFUTURO

Come emerge da una nota del comune di Bisceglie e come riferito dall'assessore al bilancio Vincenzo Valente, presto oltre mille cittadini biscegliesi riceveranno dal comune gli assegni con il premio in denaro per il conferimento all'isola ecologica dei rifiuti differenziati riferiti alle annualità 2015-2016.

Nella sostanza, gli assegni sono indirizzati a quei cittadini che hanno accumulato un premio compreso tra i 10 e 40 euro e che, in ogni caso, sono in regola con il pagamento della Tari. Chi invece ha accumulato un premio pari o inferiore a 9,99 euro, quest'ultimo sarà accreditato nell'esercizio 2017. “Proseguendo su questa strada”, dichiara il sindaco facente

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funzioni Fata, “potremmo non far pagare ai cittadini gli aumenti dell'ecotassa e potremmo tenere sotto controllo il livello della Tari”.

“Affianco a questi propositi, continueremo”, conclude Fata, “la lotta agli sporcaccioni, al fine di rendere Bisceglie più pulita e per non vanificare gli sforzi dei nostri cittadini”.

Claudio Ruggieri

Vuoi far sentire la tua voce?

Scrivi a ilbiscegliese@alice.it

Il Rotary Club Bisceglie ha rinnovato il proprio impegno a favore degli studenti dando continuità al programma “Il Rotary adotta la scuola” con il progetto di orientamento a favore degli alunni delle scuole m e d i e d e n o m i n a t o “ObiettivoFUTURO: conoscere per crescere”. Il programma è basato su uno schema di lavoro che vuole rendere più efficace la scelta di studio dei ragazzi di terza classe. Il progetto, predisposto da Beppe Di Liddo, istruttore di Club, e condiviso con Nico Dell'Orco, presidente della commissione Progetti del Club, è stato presentato e condiviso con la dirigente scolastica Maria Sciancalepore e le referenti per l'orientamento della Scuola Media “Battisti-Ferraris”,

Maria Colangelo e Antonella Di Terlizzi, con la fattiva collaborazione di Tatiana Dell'Olio, socia del Club e docente presso la stessa scuola.

Lunedì 18 dicembre sono state avviate le attività progettuali con i primi due incontri dedicati alla presentazione del progetto ai docenti coordinatori delle classi terze ed alle famiglie. Quindi è stato sviluppato il programma dei lavori che prevede la somministrazione di test agli alunni, per stabilire sia quanto sono pronti per la scelta del nuovo percorso di studio, sia l'area professionale d'interesse, ed incontri con alunni e genitori per illustrare l'importanza della “buona scelta di studio” oltre a settori, professioni e mestieri emergenti.

Antonio Rana

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ATTUALITÀ Liceo “L. da Vinci”

Attività di dicembre Open days Domenica 3 dicembre il liceo Da Vinci ha aperto le sue porte a genitori ed alunni delle classi terze medie per mostrare i propri punti di forza: laboratori, serietà, risultati, accoglienza, professionalità, ambiente sereno.

Buonissima l'affluenza di pubblico. Prossimi appuntamenti con gli open days domenica 14 e venerdì 19 gennaio. Infine, spazio alla “settimana Gioconda” con laboratori in tante discipline.

Premiati i finalisti dei giochi matematici Domenica 3 dicembre, in occasione della prima giornata di open day, sono stati premiati con una borsa di studio gli alunni del Liceo "L. Da Vinci", vincitori dei campionati internazionali di giochi matematici - Bocconi, la cui referente è Elsa Raimondi, docente di matematica. La gara, che si è svolta sabato 18 marzo 2017, patrocinata dal Comune di Bisceglie, ha visto giungere nel nostro Liceo circa 800 alunni

provenienti anche da scuole delle province limitrofe. Sei alunni del liceo L. da Vinci sono stati selezionati per la finale del 13 maggio 2017 che si è tenuta a Milano presso la sede dell'università Bocconi: Carlantonio Di Venosa, Claudia Rubini, Francesco Misino, Marco Sasso, Sabrina Gramegna, Vincenzo Ricchiuti sono stati premiati con borse di studio offerte gentilmente da Pedone ferramenta, pescheria Caggianelli, studio Ruggieri & Ruggieri, nonché dallo stesso liceo. Appuntamento a sabato 17 m a r z o 2 0 1 8 c o n l a venticinquesima edizione.

Successi del coreutico Lo scorso 3 dicembre, presso il salone delle feste del teatro Petruzzelli di Bari quattro danzatrici della quinta classe del Liceo Coreutico "L. da Vinci" di Bisceglie hanno animato il Can Can dell'ultimo atto della Vedova Allegra, su una coreografia di Loredana Cinzia Daddato,

docente di tecnica della danza classica. A partire da lunedì 4 dicembre, quattro studentesse di V AC e una studentessa di IV AC, sono state impegnate nella prima settimana intensiva di studio del corso di alta formazione di tecnica della Danza Contemporanea: “LIBERO CORPO_ Dance educational program and audience promotion project”, organizzato dal coreografo Giulio De Leo in collaborazione con il Teatro Garibaldi di Bisceglie BT. Si è trattato della prima di cinque settimane di studio che vedrà le nostre alunne impegnate con grandi mentori internazionali nel panorama della danza contemporanea. Un'iniziativa voluta fortemente dal docente di tecnica della danza contemporanea Alessandro Grossi, approvata con entusiasmo ed orgoglio da tutti gli organi istituzionali, colleghi e studenti del Liceo "L. da Vinci". In questa prima settimana le studentesse del Liceo Coreutico

Statale “Leonardo Da Vinci” hanno lavorato con il maestro coreografo Michele Merola.

Sabato 9 dicembre 2017 presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie le allieve hanno portato in scena lo studio coreografico ispirato a Carmina Burana.

SolidALImenti Il liceo "L. Da Vinci" continua la tradizione della "Solidarietà".

Gli alunni respirano un clima sano ed esemplare per coltivare e far consolidare i sani princìpi del vivere civile. Dalla mattina del 18 dicembre è stata avviata la raccolta di alimenti per consentire un sereno Natale a chi ha più bisogno. Venerdì, 22 dicembre, in occasione dell'Assemblea d'Istituto, è avvenuta la consegna degli alimenti alle Suore Vincenziane e ad alcune parrocchie della città, accanto alla quale c'è stata anche la Colazione della Solidarietà il cui ricavato è stato donato all'associazione #Ireneforlife.

Fabrizio Montinaro

Progetto Uomo

Il campo “vecchio”

Essere genitori

Tutto a nuovo

“Essere genitori oggi” è questo il titolo del percorso di promozione della genitorialità promosso dall' Associazione “Comitato Progetto Uomo” Onlus in collaborazione con il IV Circolo Didattico “Don Pasquale Uva” di Bisceglie. Il primo di questi incontri, destinati ai genitori degli alunni delle classi prime e seconde di tutto il Circolo, si è svolto lo scorso 27 novembre nel plesso “Sergio Cosmai” in Via Carrara Reddito, dal titolo “Essere padri e madri: la “vocazione” alla genitorialità”.

A seguire ci saranno altri tre incontri, allo stesso orario e nello stesso luogo, così suddivisi: Lunedì 29 gennaio 2018 Crescere: tra regole … e trasgressioni; lunedì 26 marzo 2018 - Educare: aiutare i propri figli ad amarsi … per amare; lunedì 28 maggio 2018 Comunicare: parlami … ti ascolto.

La volontà di portare avanti un percorso di promozione alla

genitorialità nasce dai “recenti e diffusi episodi di bullismo, se non di violenza, perpetrati da minori nei molteplici ambienti di vita: famiglia, scuola, strada, luoghi di aggregazione sociale, e che pongono drasticamente i genitori e le istituzioni di fronte al problema dell'emergenza pedagogica, che sfida tutti ad una sincera riflessione sulla qualità degli interventi educativi nei riguardi delle giovani generazioni”. Ed è proprio da questa comune situazione che nasce il bisogno di formare i g e n i t o r i m e d i a n t e l'organizzazione di interventi formativi mirati. Fondamentali in questo percorso sono i contributi di Giuseppe Acquaviva, ex dirigente scolastico ed esperto della pedagogia familiare e adolescenziale, di Margherita Gramegna, psicologa e di Rossella Soldano, esperta della comunicazione sociale.

Mirko Salerno

Lo scorso 6 dicembre sono iniziati i lavori di riqualificazione del campo sportivo “Di Liddo” che vedranno l'installazione di un nuovo manto erboso artificiale di ultima generazione e la sistemazione degli spogliatoi. I lavori, costati intorno ai 600mila euro, ebbero inizio lo scorso 15 marzo con la presentazione del progetto di ristrutturazione e adeguamento del campo sportivo. Il Comune di Bisceglie ha inoltre candidato il “Di Liddo” per l'ottenimento di un finanziamento di 700 mila euro attraverso il bando del Coni “Sport e periferie”. Nell'impianto sportivo biscegliese, storica bandiera del calcio cittadino, sono in atto i lavori per il rifacimento del manto erboso. Se il comune di Bisceglie, però, si aggiudicasse il finanziamento predisposto dallo Stato italiano e gestito dal Coni, ciò consentirebbe un ampliamento degli spazi del campo sportivo.

Il progetto presentato dall'amministrazione per poter accedere al fondo del Coni prevede: realizzazione di due nuovi spogliatoi supplementari, ampliamento degli spalti definendo il completamento della attuale gradinata con un nuovo prolungamento della stessa, dotare tutti gli spalti di posti a sedere tramite idonei seggiolini, realizzazione di una copertura in acciaio, realizzazione di un nuovo settore per il pubblico da allocare nella curva sud, potenziamento dell'impianto di illuminazione, realizzazione previa demolizione di un tratto di recinzione la cui opera di fondazione invade lo spazio di gioco. Se queste opere dovessero essere realizzate, il campo sportivo “Di Liddo” potrebbe accogliere le massime categorie dei campionati di calcio organizzati dalla Lega Nazionale Dilettanti della Federazione Italiana Giuoco Calcio”.

Claudio Ruggieri

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ATTUALITÀ Riceviamo e pubblichiamo

Come rilanciare l'agroalimentare Il mondo dell'agricoltura, la principale risorsa economica della Comunità biscegliese, sta vivendo in questi giorni la fase centrale della campagna olearia 2017/18. Il territorio del nostro Comune, pur avendo un'estensione superficiale piuttosto ridotta rispetto a quella dei Comuni limitrofi (solo 68,48 chilometri quadrati, rispetto, per esempio, alla superficie di Andria pari a 407,86), ospita un'agricoltura di qualità. La porzione di territorio utilizzata per la produzione agricola è pari a circa 5.000 ettari (4.000 dei quali destinati ad uliveti, 500 a vigneti ed altri 500 alla coltivazione di ciliege ed altra frutta); risultano iscritte alla Camera di commercio circa 1.200 aziende agricole, mentre sono addette al settore circa 2.200 persone. Negli ultimi lustri le aziende agroalimentari hanno dedicato molta attenzione all'innovazione tecnologica e al miglioramento della qualità del prodotto, raggiungendo, in alcuni casi, risultati eccellenti.

Preoccupano tuttavia alcuni dati: - l'età media delle persone che lavorano nel settore è piuttosto elevata ed è scarso il numero di giovani che decidono di intraprendere la loro attività lavorativa nell'agroalimentare; molti di essi preferiscono, magari dopo aver studiato presso le scuole superiori e le università locali, andare a cercare lavoro al Nord o all'estero, emigrando ed impoverendo ulteriormente il tessuto economico e sociale della nostra Comunità; - l'olio d'oliva – insieme alla

ciliegia, principale produzione agricola del nostro territorio – in prevalenza non viene commercializzato dalle aziende locali che, fatte le dovute eccezioni, trovano generalmente più vantaggioso vendere le olive prima della spremitura o l'olio appena molito ad imprese non biscegliesi, anziché investire su un proprio marchio, come avviene per esempio in Toscana; non decollano nel nostro territorio attività di marketing territoriale (strategie di ampio respiro in grado attrarre investimenti: promozione di nuove infrastrutture di trasporto e/o produttive; protocolli d'intesa con università, istituti scolastici e centri di formazione locali per la formazione del personale; sistemi di semplificazione burocratica ecc.) che consentano l'identificazione della città con uno o più prodotti tipici da sfruttare a fini commerciali e turistici; si pensi al Montepulciano d'Abruzzo, per fare un esempio macroscopico.

Al fine di porre rimedio a tali fenomeni e di incrementare il numero delle persone che possano trovare un lavoro dignitoso in un settore cardine dell'economia locale, “Bisceglie civile – Proposte per la Città” propone e chiede che il Comune di Bisceglie assuma l'iniziativa di costituire un Consorzio (che potrebbe essere denominato “Bisceglie Agroalimentare e Territorio”) destinato a svolgere le seguenti attività: v a l o r i z z a r e e commercializzare i prodotti agricoli ed agroalimentari di Bisceglie, quali innanzitutto, l'olio

extravergine d'oliva e le ciliegie; - promuovere, in particolare, il consumo, da parte dei cittadini biscegliesi, dei prodotti agricoli ed agroalimentari locali, assumendo iniziative idonee ad “accorciare la filiera”; - mettere a disposizione dei soci, a prezzi più convenienti, prodotti come i fertilizzanti, gli antiparassitari, i carburanti ed, in genere, tutto ciò che può essere utile al settore agricolo ed agroalimentare; - dare in locazione e in noleggio ai soci, a prezzi più convenienti, macchine ed attrezzature per l'esercizio delle attività agricole; - organizzare e fornire alle imprese agricole ed agroalimentari servizi di assistenza tecnica; - operare nel campo della ricerca, della sperimentazione e dell'innovazione, finalizzate al crescente miglioramento della qualità delle produzioni agricole; - esercitare la vigilanza sul territorio rurale al fine di garantire, nelle campagne, la sicurezza delle persone e la tutela della proprietà (strumenti di produzione e prodotti agricoli), stipulando anche – a prezzi più convenienti – contratti di assicurazione per garantire un indennizzo alle vittime di furti e di danneggiamenti; - promuovere la formazione di lavoratori specializzati, soprattutto tra i giovani, anche in collaborazione con le scuole superiori locali; - organizzare visite guidate e percorsi rupestri nell'agro di Bisceglie, nonché eventi e manifestazioni di valorizzazione

Rotary Club

Il presepe È stato aperto al pubblico dallo scorso 8 dicembre in Piazza San Francesco il presepe allestito a cura del Rotary Club Bisceglie.

Tutto ciò, come ha dichiarato Pierpaolo Sinigaglia, presidente del Rotary Club Bisceglie, “è stato possibile grazie alla disponibilità di Giuseppe Quercia che, con la collaborazione di Gianpiero Mastrapasqua, ha realizzato una stupenda rappresentazione della

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Natività nel cuore del nostro centro cittadino”.

Il ringraziamento è andato anche a “L'Aquilone – Ilfres” e allo studio di ingegneria “Ideamlab” per aver sostenuto l'iniziativa.

La benedizione del Presepe, con una liturgia presieduta da Mons. Franco Lorusso, è stata l'occasione per una raccolta di viveri a favore della Caritas cittadina, rappresentata dal

coordinatore Sergio Ruggieri.

Anche i giovanissimi dell'Interact Club Bisceglie si sono impegnati a sostenere le persone in difficoltà organizzando lo scorso 10 dicembre un torneo di calciobalilla nei locali della Parrocchia di Santa Maria di Passavia, il cui ricavato è stato devoluto alla Caritas parrocchiale.

Antonio Rana

dei prodotti agroalimentari, recuperando ed implementando esperienze positive degli anni passati quali “Oliamoci bene” e “Rosso Ciliegia”.

Al fine di evitare la dispersione di risorse preziose, il Consorzio dovrebbe assorbire altri enti analoghi già esistenti, quali il “Consorzio della ciliegia e della frutta tipica” ed il “Consorzio autonomo guardie campestri”, svolgendone le funzioni. Il nuovo ente dovrebbe dotarsi di personale accuratamente selezionato, in base al criterio del merito. Il suo patrimonio dovrebbe essere costituito sia dall'ente pubblico sia da soggetti privati locali. Il Comune dovrebbe assumere inizialmente una quota maggioritaria delle partecipazioni, da cedere successivamente ai soggetti privati, in modo graduale rispetto al consolidamento e all'ampliamento delle attività. I soggetti privati locali (quali, innanzitutto, i proprietari dei fondi rustici, i produttori agricoli e le loro organizzazioni, le imprese di trasformazione agroalimentare, i commercianti, i ristoratori, etc.) dovrebbero assumere una quota inizialmente minoritaria del patrimonio (destinata a divenire maggioritaria nel tempo).

Il Consorzio dovrebbe porsi, in definitiva, come strumento utile a promuovere un'identità territoriale ben definita in modo tale da implementare i circuiti di marketing territoriale e da favorire la crescita di un'economia locale fondata sulla valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari.

Grazia Amoruso Portavoce “Bisceglie civile”

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ATTUALITÀ Bar Ghiottonerie

Quaranta, ma non li dimostra!

Il bilinguismo a Bisceglie è iniziato nel 1972 con la Pasticceria “Ghiottonerie” che non si sa perché alcuni ancora pronunciano alla francese senza la “e” finale, inconsapevoli che la corrispondente parola in francese è “gourmandises”.

Si tratta di una sorta di francesismo alla Totò che rende deliziosa la denominazione e conferisce a questa azienda

rilevata il 5 dicembre 1977 dall'amico Giuseppe Povia (Pinuccio, per intenderci) una freschezza tutta parigina, che si intreccia col gusto dei suoi gelati e dei suoi dolci. Al coraggioso Pinuccio, allora diciottenne, si aggiungono presto per formare impresa familiare, come nelle migliori tradizioni della nostra città, il papà Mauro e la mamma Elisabetta, essenziali nel tenere

prudenti gli slanci di investimento iniziali del figliolo titolare.

Ma egli crede fortemente nelle potenzialità del suo bar ubicato in prossimità di piazza San Giovanni Bosco e consente, nella prospettiva di potenziamento del progetto, al fratello Enzo e alle sorelle gemelle Carmela e Angela di aggiungersi all'equipe, comprendendovi anche la moglie Tonia (3 donne in una stessa realtà di lavoro: un vero esempio di quote rosa!). Intanto, la piazza antistante il bar, grazie alla lungimiranza del bravo Pinuccio, leale e religioso, si arricchisce quale valore aggiunto di un gazebo dapprima posticcio e poi ampio e stabile, tendenzialmente salottiero che incoraggia a entrare in gioco, nella condivisione dell'attività, i due figli Mauro ed Elisabetta.Siamo al completo di questa famiglia di piccoli imprenditori, affiatati e organizzati al loro interno, tanto che, durante le festività natalizie si ha quasi

l'impressione di vivere “il Natale in Casa Cupiello”, famosa commedia di Edoardo.

Ogni componente di famiglia ha un ruolo da protagonista in casa Povia, per consentire alla clientela di gustare sempre prodotti di qualità, come i dolci natalizi fatti di mandorle, secondo le antiche ricette tramandate per generazioni. È tutta una musica di gusto e freschezza, tradizioni e innovazioni, cortesia e professionalità, pasticceria e gelateria. Lavorare in questo modo è un'arte e se non ci credete, affacciatevi al bar e sentirete il profumo di un tempo, come fossero le note di un'arpa melodiosa. No, scusate non voglio ingannarvi, quella è strumento vero: è l'arpa di Paola, la nipote artista, valore aggiunto nel marketing complessivo dell'azienda. Un angolo di piacere insomma, che quest'anno ha compiuto quarant'anni … anche se non li dimostra!

Donato De Cillis

Bisceglie in Tv

Da Chef Rubio Anche Bisceglie, tra le altre realtà territoriali, è finita in televisione lo scorso 29 novembre, durante la quinta puntata del programma televisivo “E' uno sporco lavoro”, di Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, andato in onda sul Dmax, canale 52 digitale terrestre.

Per chi non segue il programma, l'obiettivo di Chef Rubio è quello di esaltare e

scoprire i mestieri “umili” e allo stesso tempo indispensabili per la città, come quello, nel caso specifico di Bisceglie, dell'operatore ecologico. Così, lasciate le pentole nella dispensa e presi i caratteristici guanti da operatore ecologico, Chef Rubio, affiancato dal consorzio Ambiente 2.0, si è cimentato in questo duro lavoro constatando, inoltre, le condizioni di sporcizia in cui

purtroppo alcune zone della città, soprattutto quelle periferiche, versano, data la presenza di vere e proprio discariche abusive a cielo aperto.

L'azione di Chef Rubio, sostenuto dagli operatori del servizio raccolta rifiuti, ha portato alla bonifica di una discarica abusiva e la successiva rimozione di ben 6 metri cubi di plastica, 4 di rifiuti indifferenziati, 2 di rifiuti

ingombranti e uno di cartone, per un ammontare di 13 metri cubi di spazzatura. Successivamente, una parte di rifiuti è stata trasportata all'isola ecologica di via Padre Kolbe per lo smaltimento di una parte della plastica.

L'altra, invece, è stata trasportata a Palo del Colle dove Chef Rubio ha continuato e concluso la puntata.

Claudio Ruggieri

Attività Anmi

Festa Azzurra In onore di santa Barbara, il gruppo di Bisceglie dell'Associazione nazionale marinai d'Italia ha festeggiato, lo scorso 3 dicembre, la XXVIII edizione della Festa Azzurra.

L'evento, incominciato nella mattinata con una celebrazione eucaristica officiata da mons. Antonio Antifora nella chiesa del Santissimo Salvatore, si è concluso con un pranzo sociale nella sede del ristorante Salsello, dove gli associati hanno completato gioiosamente i festeggiamenti. Nella mattinata i membri del gruppo biscegliese hanno deposto una corona al monumento dedicato ai marinai d'Italia. Durante il pranzo sociale, al quale erano presenti anche il presidente dell'Anmi Emanuele di Luzio e il sindaco facente funzioni Vittorio Fata, Nicola Gallo, ha intrattenuto i presenti con la lettura di alcuni proverbi e adagi in dialetto biscegliese.

Claudio Ruggieri

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SOCIETÀ Visite d'Oltremanica

Un inglese a Bisceglie Non è passata inosservata la visita di Rupert Vimpany, l'inglese in visita a Bisceglie lo scorso novembre e proveniente da Henley - on -Thames nella contea di Oxfordshire in Inghilterra.

Una città nota ai fan dei Beatles per Friar Park, un maestoso e bellissimo palazzo gotico circondato da un grande parco che fu la dimora di George Harrison.

Questa cittadina e' anche nota per la “Henley Royal Regatta”, una competizione di canoe, ed “Henley Festival”, che prevede la presenza di cantanti famosi a livello internazionale.

Rupert aveva già visitato Bisceglie e le città limitrofe a giugno e per questo i cittadini lo avevano riconosciuto e gli hanno dato il benvenuto. Ad affascinarlo sono state le nostre bellissime coste, il porto turistico, le chiese,

ipalazzi e il Dolmen della Chianca.

Visitando questo monumento megalitico è rimasto sorpreso come non sia custodito maggiormente.

La sirena della torre Normanna lo ha incuriosito.

Interessante è stata la visita presso il museo Etnografico Francesco Prelorenzo adibito all'interno della torre Fondato dal presidente Luigi Palmiotti e dai soci dell' Archeoclub nel 1987.

La raccolta etnografica comprende i reperti della civiltà contadina, della gente di mare e della religiosità, e molti di questi oggetti sono stati donati al museo dai cittadini tra i quali la nobildonna Maria Consiglio.

Il regalo più bello lo ha fatto To m m a s o F o n t a n a c h e sopraggiunto sul posto ha voluto mostrare al turista il centro storico di Bisceglie. La chiesa romanica di

Sant'Adoeno è stata la prima tappa nel quale il noto medico biscegliese ha messo in rilievo la bellezza artistica e architettonica dell'abbazia facendo notare la stupenda fonte battesimale in pietra, risalente al XI secolo e decorata con sei altorilievi, raffiguranti il battesimo di Cristo. Il palazzo di Lucrezia Borgia ha destato entusiasmo nell'ospite inglese, ma gli è stato subito riferito che la nobildonna non vi ha mai dimorato.

Rupert ha apprezzato moltissimo i tanti piccoli particolari che gli sono stati fatti notare, quali delle piccole maschere in pietra, sulle antiche mura, le bifore e la caratteristica lavorazione della pietra a punta di diamante dei palazzi. Data l'ottima conservazione delle chiese e palazzi il turista inglese, ha chiesto se Bisceglie avesse subìto dei

bombardamenti durante la guerra.

Fontana gli ha spiegato che pur non essendo stata bombardata, furono proprio gli inglesi a lanciare numerose bombe persino a coloro che prestavano soccorso e ai feriti.

Foggia in particolare venne duramente bombardata durante il secondo conflitto mondiale in quanto era un importante centro ferroviario ed aereo. La perdita delle vite umane fu piuttosto elevata, Tra questi vi erano anche molti biscegliesi.

Rupert ha inoltre apprezzato la nostra cucina. Prima che partisse ho voluto che assaporasse il nostro dolce tradizionale: il sospiro. Ha acquistato moltissimi prodotti della specialità pugliese ed italiana, come vino e prodotti caseari, gelato, pasta, focaccia, pizza, caffè, ciliegie, fioroni, olive ecc.

Antonella Salerno

Remembrance day

Gli inglesi ricordano i caduti Durante I mesi di Ottobre e Novembre gli inglesi indossano un papavero rosso per ricordare i caduti durante i due conflitti mondiali. L'11 novembre nei paesi dell'Impero Britannico ora Commonwealth e in diversi Stati Europei compresi Francia e Belgio viene celebrato il Remembrance Day o Armestice Day. Vengono osservati due minuti di silenzio all'undicesima ora, dell'undicesimo giorno, dell'undicesimo mese, perchè fu quello il momento in cui venne firmato l'armistizio nel 1918.

Il Remembrance Day venne istituito da Giorgio V nel Regno Unito il 7 Novembre del 1919 per commemorare le forze armate che vennero uccise durante la guerra.

Per l' occasione lungo le strade di Londra si svolgono delle grandi parate. La Regina, il Primo Ministro con altri politici, e rappresentanti militari, si incontrano con I veterani per porre ghirlande di papaveri al Cenotafio, il monumento sepolcrale eretto per ricordare un gruppo di persone sepolte in un altro luogo. La parola che deriva dal greco significa tomba vuota.

La relazione tra i papaveri in

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questo giorno particolare deriva dalla poesia scritta nel 1915 “Flanders Fields”, “Nei Campi di Fiandra” dell'Ufficiale Medico Canadese John McCrae.

L'emblema del papavero venne scelto perchè questo fiore sbocciava sui campi di battaglia delle fiandre. Il loro colore rosso è il simbolo appropriato per ricordare lo spargimento di sangue versato dai soldati per difendere la propria patria.

Sono state però due donne, l'americana Moina Bell Michael e la francese Madame Anna Guerin ad introdurre l'utilizzo dei papaveri artificiali come simbolo nazionale.

Ispirandosi alla poesia di McCrae, raccolsero fondi attraverso la vendita dei papaveri artificiali a favore dei veterani delle guerre e a convincere la National American Legion e la Royal British Legion ad adottare il papavero come simbolo.

In Gran Bretagna a Richmond nel Surrey esiste la Poppy Factory dal 1922. Si tratta di una ditta di beneficenza che produce I papaveri artificiali. I suoi dipendenti sono veterani di guerra o uomini e donne che durante il loro servizio alla Nazione hanno

subito danni fisici disabilitanti I fiori vengono distribuiti ancora oggi e tutti coloro che li accettano offrono una piccola donazione.

Nel 2014 per marcare il centenario dell'inizio della grande guerra, sono stati installati nel

fossato della Torre di Londra 888.256 papaveri di ceramica rossa. Uno per ogni caduto durante la prima guerra mondiale.

In seguito sono stati venduti a 25 sterline l'uno ed il ricavato è stato donato in beneficenza.

Antonella Salerno

Tradizioni britanniche

I Christmas crackers Una simpatica tradizione inglese natalizia da cui prendere spunto, sono I Christmas Crackers.

Assomigliano a delle grandi caramelle nelle quali vi è un piccolo regalo. Sono utilizzati anche come segnaposto. L'idea venne al pasticcere inglese Tom Smith durante un suo viaggio a Parigi nel 1840.

Affascinato dai “ Bon Bon”, li riprodusse avvolgendoli in una carta colorata e aggiungendovi in seguito una coroncina di carta, dei bigliettini augurali come già avveniva per I biscotti della fortuna cinesi e delle striscie di carta cosparse di salnitro che strappate,

riproducevano un piccolo botto.

Da qui deriva il nome cracker dal verbo inglese, to crack, riferendosi allo schiocco di un oggetto che si spezza. Così come avviene per questo gadget, quando viene tirato dai commensali.

Nacquero così nel 1847 I Chirstmas Crackers, noti anche in Irlanda, Australia, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Sud Africa.

Si possono realizzare anche in casa. Sono necessari una carta colorata in cui saranno avvolti tre tubi di cartone. In quello centrale potrà essere inserito ciò che si desidera.

Antonella Salerno

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CULTURA Sulle vestigia rurali

La percezione poetica a. L'agro biscegliese (e pugliese) è disseminato da piccole costruzioni rurali che nell'epoca della civiltà prettamente contadina, servivano come ricovero agricolo e, occasionalmente nelle stagioni dei raccolti, come dimora stagionale dei braccianti. Ci riferiamo alle strutture in pietra o tufo, alle pajare e “trulli”, moltissime delle quali oggi sono in uno stato di completo abbandono, essendo mutate radicalmente le tecniche di coltivazione e, in definitiva, il rapporto tra l'uomo ed il territorio agricolo. L'esame tipologico di queste costruzioni è molto semplice da un punto di vista tecnico: un unico vano, al massimo due, la sola porta di ingresso rivolta ad est (o sud) per la luce del sole del dì, quasi sempre prive di finestre, alle volte un focolare, nicchie nei muri per raccogliere gli attrezzi, spesso un ammezzato in travi di legno per deposito di paglia, foraggi, derrate, la pavimentazione in chianche, la copertura a volte a botte oppure in legno con tegole e manto in cocciopesto. In certi casi si ravvisa un basamento in blocchi di pietra per una altezza entro un metro, quindi le murature in tufo. I cosiddetti “trulli” interamente in pietra, sono invece tronco-conici dagli ampi spessori murari ed un uso limitato al solo ricovero. Si tratta orami di vere e proprie vestigia di una civiltà sepolta, spazzata via dalla modernità imperante, dalle leggi di coltivazione invasiva ed intensiva, sicché tali casolari rurali occupano oggi una posizione marginale laddove, invece, costituivano in passato il “presidio” attorno al quale si sviluppava il lavoro e la vita. b. Ma noi si vuol dare qui una chiave diversa per affermare ciò che di percettivo si può cogliere in quelle piccole dimore rurali. E riguarda un approccio non razionale ma piuttosto sovra-razionale che richiama gli sati molteplici dell'essere e la loro manifestazione apparente. Già René Guénon [1] ci ricordava del privilegiato punto di vista, dal carattere prettamente iniziatico, che consente all'uomo “superiore” di agire in conformità all'intuizione noetica d'ordine sovrarazionale. Ebbene, il poeta che sviluppa questo approccio per stati di continua intuizione ed ispirazione può avvicinarsi, rigorosamente con un lungo percorso a piedi, nella perlustrazione dell'agro rurale e delle dimore agricole dismesse. Le vestigia dell'antica civiltà contadina si mostrano quindi sul piano della conoscenza così educata alla visione conoscitivo/interpretativa ed in ultima istanza trascendente. Seguiamo il poeta nel suo percorso di “lettura” dei segni e delle loro tipicità.

La natura accoglie il cammino, essa si fa progressivamente rigogliosa, variegata e selvatica, distante dalla civiltà e dalla modernità: si giunge, ad esempio, presso la lama di Santa Croce all'altezza delle Grotte del Finestrino. La caverna e la parete di vegetazione e rocce immerge in essa il poeta, tra piante spontanee, fichi, alianto, intrichi di cespugli di more: il poeta comincia a scorgere non le confortevoli forme scolpite e nette dei canoni della bellezza comune ma scopre il “sacro” nella Natura che rigogliosa, sempre feconda, ammanta il territorio.

Adesso egli cita Thoreau [2]: “quanto è vicino al bello ciò che selvaggio!”

E già il suo slancio noetico vicino alla Fonte Perenne è lì a suggerirgli l'equivalenza tra contemplazione e creazione quale “dono di Dio che contiene in sé la maestà di tutta la natura” [3].

Ecco, il poeta s'è definitivamente staccato dall'ordinaria visione e posizione della modernità. Il suo animo è intinto da antichità radicale, nei sui occhi brilla la scintilla gnostica dell'Adamo primordiale, cioè dell'uomo in accordo con l'armonia della Fonte suprema. Lo stato di coscienza s'è spostato su un piano alto e differenziato, posto nella “corona” nello Sahasarara chakra. Ma egli, così immerso nel paesaggio primevo si sposta adesso lungo la “via degli uomini”, incontra campi coltivati dal lavoro di braccianti e giunge a delle piccole case dismesse, ruderi collabenti ed abbandonati. La civiltà sepolta della ruralità dell'800-900 si palesa con i suoi segni, come intervento minimo compiuto nella Natura con attributi di semplicità.

Vi sono porte linee sfondate, banchetti e resti di attrezzi per i campi,

le pareti annerite dalla fuliggine storica di focolari ormai spenti, travi tarlate degli ammezzati cosparse di chiodi arrugginiti un tempo utili per sospendere canestri e trecce di agli e pomodori; vi sono nicchie e brecce nei muri, tracce di chianche al suolo. Il poeta adesso è un rishi, un veggente vedico capace di interpretazione ed esegesi Nairukta (naturale) della realtà che lo permea. Siede sul banchetto traballante laddove il contadino cambiava le scarpe ed osserva la scena, la visione si fa nitida: stagioni ed orari di luce scandivano il tempo dei lavori agricoli, le attività domestiche, semplici, misurate dalla necessità senza affanni ed all'occaso, il ristoro dalla fatica giungeva da una zuppa di ortaggi cucinata nel paiolo di rame affiancata da una fetta di pane ed un bicchiere di vino.

Il poeta digiuno fin dall'inizio del viaggio, qui nutre l'essenza di conoscenza e partecipa godendo della “porta temporale” che l'ha portato al cospetto dell'Antico. Ciò che non-era-più da almeno cento anni adesso ri-viveva, la scena era chiara, “viva”, appagante dalla infinita semplicità di uno stile di vita perduto, una scena animata da cose morte e mute. L'elevazione del poeta riporta alla mente Baudelaire [4]: “… Alle spalle le noie e i molti dispiaceri che gravano col loro peso sulla grigia esistenza felice chi può con un colpo d'ala vigoroso slanciarsi verso campi luminosi e sereni; colui i cui pensieri, come allodole, verso i cieli al mattino spiccano un volo - che plana sulla vita. E comprende senza sforzo il linguaggio dei fiori e delle cose mute.”

Il morente è divenuto vivente, il piano dell'essere simbolico si fa estaticamente idiopatico per il poeta. La suggestione persiste in un tempo sospeso; lontano la modernità avanza e rumoreggia, un trattore a motore rompe il ritmato vangare della zappa: lo stato di coscienza cambia e riporta sul piano della cosiddetta realtà. Non occorre ricordare come l'Antico torni così ad essere morto e quindi circoscritto alla terribile parola che è “memoria”. La memoria storica è testimonianza in sé morta e vuota se non vivificata dalla trascendenza che la fa rivivere, non solo come processo di ricordo ed adattamento storico, ben lungi dai revival folkloristici, ma con la “visione” attiva, partecipata o veggenza del poeta. È l'imbrunire, prima di lasciare la vecchia casa, il poeta s'avvicina a ciò che fu una volta un tino per la vendemmia, annusa un odore perduto e rinfrancato torna indietro sui suoi passi.

“Ascolta, viandante.

L'otre di Dioniso è colmo di mosto.

Apparteniamo alla storia per la quale moriamo” [5].

Mauro Papagni Note 1. René Guénon, Gli Stati Molteplici dell'Essere, 1965 2. David Thoreau, Camminare, 1862 3. citazione da Huginus à Barmâ, Il Regno di Saturno trasformato in età dell'Oro, 1657 4. “Elevazione” in Charles Baudelaire, Le fleurs du mal, 1857 5. “Pensiero, eroico furore” in Gerardo Picardo, Paesaggi dell'Anima, 2001

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BISCEGLIE SCONOSCIUTA I culti preistorici della Dea Madre e

Al crocevia delle Oggi si potrebbero soltanto immaginare le condizioni oggettive e soggettive, esteriori o materiali e interiori o "spirituali", che influirono sulle menti dei primi esseri umani, oltre centomila anni or sono, nello sviluppo del pensiero secondo due direttrici distinte del processo cognitivo e speculativo: la comprensione del m o n d o e l a v i s i o n e dell'incomprensibile. La prima avrebbe orientato il cammino intellettuale del genere umano sulla via pratica e utilitaristica dell'evoluzione tecnologica e scientifica, la seconda lo avrebbe deviato saltuariamente verso l'ambito ermetico e arbitrario della trascendenza, o di una supposta sfera metafisica, creando le basi interpretative sulle quali si sarebbe realizzata la genesi dei sistemi di credenze e comportamenti convenzionali sociologicamente definibili come "religioni". Si i n t u i s c o n o q u i n d i g l i e ff e t t i concomitanti di impulsi esterni e spinte psicologiche sull'insorgenza del pensiero mistico o religioso, conseguenziale a una percezione immediata del mondo e dei fenomeni naturali, o presuntamente "soprannaturali": dai motivi di semplice suggestione contemplativa, come il generarsi e il ciclico rinnovarsi della vita, alla soggezione suscitata dalle forze della natura, come il sussultare e l'eruttare della terra o lo scatenarsi di tuoni e fulmini dal cielo, sino alla prostrazione per la paura istintiva o razionale della morte. Nel contempo, l'apporto primario all'elaborazione individuale e collettiva del concetto di "anima", quale attributo non soltanto degli esseri viventi ma talvolta anche di corpi inerti o mutevoli come un pezzo di roccia o un corso d'acqua, sarebbe derivato dal ricordo dell'attivita' cerebrale dei primi ominidi, poi dei primi uomini, svolta durante il sonno o in situazioni simili di semiincoscienza, ovvero dalla memoria delle proiezioni psicosensoriali chiamate "sogni".

Dalle visioni irreali ma veristiche del subconscio, ricevute sognando, all'idea di prosecuzione dell'esistenza e dell'esperienza in una dimensione parallela o magica abitualmente percepita, nella quale spesso

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Simboli cruciformi da culture "epigravettiane": sopra, dalla Grotta delle Due Crocette presso Bisceglie; sotto, dalla Grotta Kapovaya e da Eliseevici, in Russia (riproduzioni non in scala).

anche i morti ricompaiono attivi e comunicativi, il passo sarebbe stato breve e presumibilmente inevitabile. Tracce dei primi formalismi rituali a carattere sacro o religioso si riconoscono appunto nelle evidenze archeologiche di un originario "culto dei morti", concepito plausibilmente su base animista ed espresso attraverso l'inumazione dei corpi come pratica conservativa e contemporaneamente igienica: si riferiscono a una sepoltura neandertaliana antica circa 100.000 anni, rinvenuta in Palestina nella Grotta Et-Tabun sul versante occidentale del Monte Carmelo presso Haifa, e a deposizioni analoghe di individui "sapiens" anatomicamente moderni, datate intorno a 90.000 anni dal presente, emerse nella Grotta Es-Skul sulle stesse pendici del Carmelo e alla soglia dell'altra grotta palestinese di Jebel Qafzeh. Nel corso dei millenni seguenti, "culto dei morti" e riti relativi si sarebbero perpetuati in tutte le aree geografiche popolate dai cacciatori neandertaliani o anatomicamente moderni e loro discendenti o successori, secondo pratiche come l'inumazione (eventualmente parziale e

secondaria), l'antitetica esposizione (e consunzione) delle salme alle intemperie, l'antropofagia propiziatoria previa scarnificazione, l'incinerazione con interramento o dispersione dei resti combusti. Usanze alternative seguite per un migliaio di secoli fino all'attuale, mentre ulteriori concezioni religiose si sarebbero sviluppate attraverso l'osservazione dei fenomeni vitali e rigenerativi del mondo naturale, in perenne contrapposizione all'evento altrettanto arcano e idealmente transitorio della morte: dagli animali che si riproducono e muoiono alle piante che crescono e seccano; dal fuoco che brucia e si estingue all'acqua che sgorga dal suolo o cade dal cielo e scompare assorbita dalla terra o evaporando lentamente; dal vento alle tempeste che sopraggiungono e cessano; dal sole alla luna e alle stelle che sorgono e tramontano; dai giorni alle notti e alle stagioni, che iniziano, terminano e si susseguono. Dopo l'avvento europeo dei primi gruppi umani anatomicamente moderni, si sviluppavano nel continente le culture paleolitiche "aurignaziana" e "gravettiana", da circa 40.000 e 30.000 anni rispettivamente, nel cui ambito si delineavano nuovi

indirizzi concettuali e si affermavano forme differenziate di espressione artistica, continuando il "culto dei morti" specialmente con inumazione e definendosi consuetudini sociali e simbolismi rappresentativi di una vita psichica progressivamente variegata e complessa. Carattere unificante per le plurimillenarie fasi culturali "aurignaziane" e "gravettiane" si riconosce nella comparsa e diffusione di un'ideologia religiosa associata alla sacralizzazione della gravidanza e della nascita come connotazioni umane, naturalmente affini ma "spiritualmente" distinte e preminenti rispetto alle analoghe funzioni fisiologiche delle specie animali. Sul piano simbolico e figurativo, lo stesso orientamento ideale si traduceva in rappresentazioni schematiche dei genitali esterni femminili (e meno frequentemente maschili) graffite o dipinte su roccia, nella trasposizione di specifici significati evocativi in forme naturali (prevalentemente litiche) e, in particolare, nella produzione reiterata e diffusa di simulacri antropomorfi realistici, noti in a r c h e o l o g i a c o m e " Ve n e r i paleolitiche": statuette di altezza limitata tra 10 e 20 centimetri circa, realizzate in pietra, creta, osso o avorio secondo canoni ricorrenti di stilizzazione artistica, raffiguranti corpi femminili maturi e fecondi.

Datate a momenti diversi di un periodo continuativo prolungatosi per oltre 20.000 anni, si sono rinvenute in siti distanti tra loro anche migliaia di chilometri, dalla Garonna alla Padania, alla Moravia, alla Siberia: sintesi concettuali di fondamentale valenza antropologica e paletnologica, comuni ai gruppi umani seminomadi o stanziali di cacciatori e raccoglitori "sapiens moderni" che popolarono porzioni di territorio separate o interconnesse tra steppe e foreste dell'ultima era glaciale, distribuendosi per le valli e le pianure delimitate dai rilievi montuosi del Caucaso, degli Urali, dei Carpazi, delle Alpi, degli Appennini, dei Pirenei. Le "Veneri" dell'arte mobiliare paleolitica rappresentano infatti un'espressione di riferimento unitaria del culto preistorico detto comunemente della "Dea Madre",

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CULTURA del Sole convissero in terra biscegliese

prime religioni o "Gran Madre" o "Madre Terra", che riuniva gli archetipi ancestrali della prima religione del mondo.

Nella regione pugliese, esempi mirabili di "Veneri paleolitiche" provengono da una grotta salentina del territorio di Parabita, dove si rinvennero due statuette tridimensionali scolpite in osso risalenti a epoca "gravettiana finale" o "epigravettiana antica" tra circa 20.000 e 15.000 anni dal presente: in entrambe le figure, modellate in postura eretta, seni e glutei risultano prominenti, avanbracci e mani si trovano a contatto del ventre rigonfio e segnatamente gravido mentre i volti appaiono indefiniti; caratteri che si riscontrano in varie altre "Veneri" europee, come quelle trovate nella grotta di Hohle Fels presso Schalklingen in Germania meridionale e a Savignano sul Panaro in Emilia, entrambe da culture "aurignaziane", antiche

rispettivamente circa 35.000 e 30.000 anni, o nella grotta Barma Grande dei Balzi Rossi presso Grimaldi in Liguria, a Dolni Vestonice in Moravia, a Moravany in Slovacchia, a Kostienki, Gagarino e Avdeevo in Russia occidentale, tutte da culture "gravettiane" risalenti circa tra 25.000 e 15.000 anni dal presente; una variante "gravettiana occidentale" in analoghe statuette femminili riguarda la rappresentazione degli avambracci poggianti sui seni invece che sull'addome, con richiamo a diversa parte del corpo tuttavia di allusione ugualmente maternale, come si nota nelle "Veneri" di Lespugue in Francia occidentale e di Willendorf in Austria settentrionale, antiche rispettivamente circa 20.000 e 25.000 anni. In territorio di Bisceglie, sebbene frequentato da cacciatori "Neandertal" durante

l'ultima era glaciale, non sono emerse sinora tracce archeologiche di pratiche religiose risalenti a epoca paleolitica media o relative a culture materiali "musteriane": il femore fossile neandertaliano rinvenuto nella Grotta Santa Croce, mancante di entrambe le parti estreme, non si trovava infatti in connessione anatomica o in posizione stratigrafica con altri resti umani coevi, escludendosi pertanto che rappresentasse evidenza di inumazione rituale o residuo di sepoltura intenzionale. L'esempio maggiormente antico di simbologia religiosa riconoscibile in territorio biscegliese appare associato al culto preistorico della "Madre Terra" e si riscontra nei segni cruciformi inscritti in quadrilateri che furono tracciati con una sostanza colorante rossastra sulla pietra calcarea all'interno dell'eponima grotta

delle "Due Crocette" (o "dei Simboli"), aperta in posizione elevata nella parete rocciosa sul versante orientale di Lama Santa Croce. Significativamente, segni similari di "croce retta" inscritta in un quadrilatero si sono trovati anche in Russia occidentale: uno dipinto su roccia nel piano inferiore della Grotta Kapovaya presso Ufa e un altro inciso sul petto della "Venere paleolitica" in avorio rinvenuta nel sito capannicolo all'aperto di Eliseevici presso Bryansk, entrambi riferiti a cultura "epigravettiana orientale" e datati intorno a 15.000 anni dal presente.

Stessa epoca attribuibile per confronto ai simboli presenti nella Grotta delle Due Crocette, distante soltanto 300 metri dalla stazione di Grotta Santa Croce dove sono emersi anche strumenti litici "gravettiani" ed "epigravettiani".

(Fine prima parte) Alfredo Logoluso

Iniziative editoriali

Pubblicato il diario di Sarnelli Una lodevole iniziativa editoriale si è compiuta di recente con la pubblicazione del” “Diario delle Funzione Pontificali di mons.

Pompeo Sarnelli dal 1690 al 1724”. Il volume, finito di stampare lo scorso agosto per i tipi della Palomar, è stato curato da Giacinto La Notte, direttore del Museo Diocesano, attento e puntuale studioso di storia cittadina, con il coinvolgimento attivo dell'Associazione Culturale che s'intitola all'illustre prelato, il patrocinio del Comune di Bisceglie e la sponsorizzazione della Health Collection Europe, guidata dal dott. Savino Giannella.

Il manoscritto del Diario ha notoriamente avuto vita piuttosto tormentata e le sue peripezie non sono forse finite. Infatti il testo riportato nel libro è tratto da una copia fotostatica dell'originale “del quale si è persa di nuovo ogni traccia”, sicché sembra essere ancora vero quanto lamentava Mario Cosmai nel Palazzuolo di mezzo secolo fa, che cioè “i vecchi libri sono considerati come cimeli e collezioni di francobolli piuttosto che come mezzi di cultura, strumenti vivi di informazione,

destinati ad essere fatti conoscere e divulgati” (febbraio 1967, p.1).

Come che sia, la pubblicazione di cui si tratta offre a cittadini e studiosi uno strumento utile di conoscenza e lascia pertanto soddisfatti gli appassionati della materia, talché è doveroso affiancare alle felicitazioni di rito, più concrete motivazioni di riconoscenza a coloro che l'hanno promossa.

A far capo da Giacinto La Notte, per la diligente sistemazione della materia, la riuscita integrazione dei testi di Custodero e di Todisco Grande, i riferimenti, gli indici, il commento e, soprattutto, per la chiara ed esauriente introduzione che consente di scorrere le pagine quasi in filigrana, nell'ampio e mutevole panorama degli eventi storici italiani ed europei. Perché, se il Diario è interessante per le vicende della vita del Sarnelli e per lo spaccato di vita religiosa fra il 600 e il 700 –cose peraltro ben note e descritte nell'abbondante bibliografia preesistente- lo è ancor di più per l'eco dei fatti storici che ne emerge: la Grande Alleanza, la guerra Austro-Turca,

le incursioni piratesche, la guerra di Successione Spagnola, Filippo V, i Carafa, gli Orsini...

Trattasi di vicende consumatesi altrove, prevalentemente in terra straniera, che non hanno però lasciato del tutto indenni località lontane e poco conosciute, quale la stessa nostra CittàDiocesi.

Principi e soldati di diversa nazionalità, minacce turche e fatti similari interesseranno ancora queste contrade di Puglia ben oltre il riconosciuto limite storico dei Trattati di Utrecht e di Rastadt e si trascineranno più o meno alla stessa maniera per un altro ventennio, fino alla battaglia di Bitonto (1734) e all'ascesa di Carlo III sul trono di Napoli, di cui pure si legge in un altro Diario: quello di Antonio Pacecco, successore del Sarnelli.

Eventi di chiesa e fatti d'arme, dunque. “Profumo d'incenso e fumo di cannone”: come felicemente sintetizza il titolo della

raccolta e come, la sera della presentazione, Giacinto La Notte ha spiegato con chiarezza al pubblico che gremiva la sala convegni del Museo Diocesano.

Felice Pellegrini

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CULTURA Per non

27 Gennaio, Il giorno

Dachau. Il “blocco” con lo spogliatoio, la camera a gas ed i forni crematori. (foto R.Marvulli)

Non si può dimenticare, anzi non si deve dimenticare.

Dalla fine degli anni '30 fino al 1945 l'Europa fu spazzata da un vento di follia criminale con eventi allucinanti e straordinari miranti, con meticolosità teutonica, alla eliminazione della razza ebraica.

La follia di un dittatore e di un gruppo di criminali, con propaganda e leggi razziali, convinse l'opinione pubblica che bisognava liberare la razza ariana dall'inquinamento di quella ebraica. La Germania si impegnò nell'impresa di distruzione totale e sorsero sul suolo del Terzo Reich migliaia di campi di concentramento e di sterminio, suddivisi per diverse finalità e i vari soggetti: prigionieri di guerra, zingari, partigiani, testimoni di Geova, omosessuali, malati, sacerdoti dissidenti, eccetera. Ma la furia violenta del nazismo si scagliò contro gli ebrei per i quali arrivò “la soluzione finale”. Ne furono uccisi sei milioni, uomini, donne, vecchi, bambini col gas e le fucilazioni o sfruttati sino alla fine nei campi di lavoro. I massacri più numerosi e crudeli furono quelli nei territori occupati dell'Europa e dell'Est (Russia, Polonia, Ungheria, Ucraina).

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È inspiegabile l'accanimento nella lotta razziale contro popolazioni inermi, mentre infuriava ai confini della Germania una vera guerra con le città rase al suolo dall'aviazione alleata. Altro mistero, forse storico o genetico, come sia stato possibile che nel cuore della civilissima Europa, un intero popolo seguisse ciecamente i folli voleri di un capo ottuso e senza umanità, autore del più orribile crimine nella storia del genere umano? Come si spiega che una nazione, patria nel '700 e '800 di uomini illustri, immortali, filosofi, medici, poeti, scienziati, musicisti come Hegel, Kant, Schopenhauer, Goethe, Wagner, Bach, Freud, Jung, Strauss, Mozart, Einstein, eccetera, abbia generato assassini, torturatori crudeli, inceneritori di milioni di uomini inermi? Milioni di famiglie, di onesti lavoratori, di religiosi, di bambini, strappati dalle loro case, dalle loro città, stivati in carri bestiame e portati nei campi di sterminio. Qui, dopo una rapida selezione, venivano divisi gli uomini dalle donne, i bambini, i vecchi, gli inabili; quindi l'invio alle baracche, ai campi di lavoro o alle camere a gas per l'immediata eliminazione.

Questa immane tragedia si abbatté non lontano da noi; nella Germania meridionale (Baviera) c'era uno dei più grandi lager di sterminio a pochi chilometri da Monaco, Dachau.

Si trattò di una tragedia da non poter essere immaginata e meno ancora descritta e raccontata, ma la documentazione in nostro possesso è immensa. Gli eventi allucinanti sono stati raccontati da testimoni sopravvissuti all'eccidio, lasciando un'eco inquietante nella nostra mente; così Primo Levi, Elsa Morante, Anna Frank e tanti altri. Ma col tempo tutto rischia di essere cancellato e dimenticato.

Per questo motivo dobbiamo rinsaldare continuamente il filo della memoria. Sono stati pubblicati centinaia di libri, scattate migliaia di foto, proiettati film e documentari e si possono ancora visitare i campi di sterminio, crudeli testimoni del genocidio. C'è fra questi quello più macabro, più grande e famigerato, Auschwitz in Polonia. Si possono vedere le rotaie dove arrivavano i treni della morte, i piazzali per le selezioni, gli spogliatoi, le camere a gas ed i forni crematori.

Tutto questo è ancora lì dopo settant'anni e ci ricorda, come un incubo incancellabile, lo sterminio perpetrato contro il popolo ebraico, che viene definito anche olocausto, genocidio o Shoah.

Questo vocabolo, usato per la prima volta in Palestina, è una voce biblica che significa “catastrofe”, “disastro” e designa un'azione criminale che mira alla distruzione di un gruppo etnico o religioso. La Shoah si sviluppò in varie fasi, dalla privazione dei diritti civili ai cittadini ebrei in Germania, ai massacri in Polonia, Ucraina, Russia ed infine alla deportazione nei campi di lavoro o di sterminio, attrezzati per l'eliminazione finale.

Mentre la Germania agonizzava e si frantumavano i sogni di potenza del dittatore e dei suoi fedelissimi ed il cerchio di fuoco degli alleati si stringeva da est e da ovest, il 27 gennaio 1945 i

soldati dell'Armata Rossa entravano nel campo di Auschwitz.

Restavano ancora in vita circa 9 mila prigionieri, sfiniti e ammalati che i nazisti nella fuga precipitosa non erano riusciti ad eliminare; c'erano circa 200 bambini. I soldati guardavano terrorizzati ed increduli quegli esseri umani come scheletri, avvolti in stracci e coperte che tendevano le mani ossute chiedendo soccorso, cibo ed acqua; le voci si fondevano in un coro e in unico grido di disperazione che lasciava i soldati ammutoliti. Furono rinvenute 7 tonnellate di capelli, circa 400 mila abiti da uomo, 900 mila da donna, 5.525 scarpe femminili e occhiali, posate, spazzolini da denti, eccetera.

Nelle settimane successive vennero occupati altri campi quasi tutti con lo stesso triste spettacolo.

In molti campi c'erano degli attrezzati laboratori dove medici senza scrupoli e crudeli effettuavano assurdi esperimenti sui deportati (donne, bambini, gemelli, eccetera). Inoculavano vaccini, nuovi farmaci, esportavano organi per ottenere modificazioni genetiche, eccetera.

Le cavie umane decedevano fra atroci sofferenze.

Tutto ciò è incredibile, ma è stato purtroppo vero. “Ogni uomo civile è tenuto a sapere – scriveva Primo Levi – che Auschwitz è esistito e che cosa è stato perpetrato; se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, se le conoscenze possono essere sedotte ed oscurate, anche le nostre”. La vita nei campi era un tormento. I fortunati (si fa per dire) scampati alle camere a gas dormivano nelle baracche affollate su tramezzi di legno, stipati come sardine. All'alba li svegliavano le grida delle SS che li spingevano rapidamente fuori. Qui venivano allineati per l'appello che durava ore ed ore. Tutti dovevano rimanere immobili sotto la pioggia, il vento e la neve. Ma se si

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CULTURA E SPETTACOLO dimenticare

della memoria verificava una inesattezza o un errore, l'appello, che era una specie di punizione, si doveva ripetere e passavano altre ore.

In Italia furono emanate le leggi razziali, ma non vi furono deportazioni. Ricordo di aver letto una volta sulla carta d'identità di mio nonno la dizione “Razza” accanto al nome e alla paternità e la parola scritta a penna “ariana”.

Chiesi cosa significasse. Mi fu detto che non era niente di importante, quella era la nostra razza. Ma dopo l'8 settembre '43 la situazione si modificò. Dal 16 settembre al 24 ottobre partirono

dall'Italia venti convogli, con vagoni piombati, di ebrei italiani, catturati nelle proprie case additati da spie italiane.

Furono deportati 8.566 ebrei italiani; ne sopravvissero circa mille: gli altri finirono nei forni crematori appena giunti ai campi.

Ho sempre voluto vedere con i miei occhi ciò che resta di quei luoghi di terrore e di morte ed un giorno volli visitare uno dei campi più tristemente famosi: Dachau.

Ricordo l'emozione di chiedere in tedesco alla biglietteria della stazione di Monaco “un biglietto per Dachau” (il paese vicino al

campo). Chi avrebbe chiesto un biglietto per Dachau una settantina d'anni fa? Girai fra le baracche sotto un cielo grigio ed una pioggerella sottile e fredda.

C'era nell'aria uno strano odore e pensai a quel tanfo nauseante, che ristagnava sul campo notte e giorno, di carne abbrustolita. Mi avviai verso il luogo da dove proveniva quel tanfo. Entrai nello spogliatoio e in una camera con due porte a chiusura ermetica. Al soffitto le placche bucherellate per la doccia, ma che immettevano lo Zyklon B, il gas venefico.

La gente, ammassata nuda,

urlava nell'agonia; dopo 15 minuti silenzio totale. Seguivano la spoliazione dei capelli e dei denti di oro e quindi il viaggio verso i forni.

Vidi le nere bocche spalancate, i carretti di ferro e le grandi casse nere che contenevano cenere, capelli, scarpe, eccetera.

Tu tto c i ò n o n s i p u ò dimenticare per evitare che questi inumani massacri si ripetano o che un folle con il raptus sterminatore voglia eliminare un popolo diversa o ancora gli ebrei.

Raffaele Marvulli

Zonaeffe

L'attività di dicembre Il mese di dicembre è stato molto proficuo per il castello di Bisceglie grazie ai numerosi eventi organizzati dal Centro di Educazione Ambientale ZonaEffe. Ecco di seguito tutti gli appuntamenti dello scorso dicembre.

A inaugurare il mese sono stati due eventi dedicati alla salute e al benessere in occasione della Giornata Mondiale contro l'AIDS: il 1 dicembre si è tenuto un incontro pubblico di informazione e sensibilizzazione tenuto dall'ostetrica Annapasqua Azzollini, mentre il 2 dicembre l'esperta Patrizia Liseno ha promosso un incontro sulle forme del Reiki (pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa per il trattamento di malanni fisici,

emozionali e mentali).

A seguire il 3 dicembre è stata inaugurata, nella sala della Bifora, la mostra di Illustrazioni di Carla Indipendente, giovane illustratrice pugliese. La mostra sarà visitabile fino a fine gennaio.

Il 13 dicembre invece si è dato il via, nell'atrio del castello, a “La città racconta…”: Bisceglie nella memoria e nell'immaginario dei suoi Architetti – Frammento di un discorso amoroso dedicato alla città, mediante l'installazione urbana di Licia Lamanuzzi con testi, immagini e musiche a cura di “Architetti Biscegliesi”. L'installazione è stata realizzata grazie alla collaborazione tra ZonaEffe e il Comune di Bisceglie

Apulia HiFi Show

Premio Ferson

Si è svolta lo scorso 2 e 3 dicembre la fase finale dell'Apulia HiFi Show, evento realizzato dall'omonima associazione di audiofili e svoltosi nelle sale del Nicotel Bisceglie. Un vero tripudio di gente ha fatto da cornice alla quarta edizione di questo evento che ha richiamato visitatori di tutte le età; ad aggiudicarsi il premio Ferson 2017 è stata la AOS Lab di Bari.

Come per le scorse edizioni la manifestazione è stata autofinanziata dall'associazione stessa, escludendo ogni finalità di lucro, con un solo obiettivo: rendere omaggio al “buon

ascolto” e alla scoperta delle novità in ambito di musica riprodotta.

La novità di quest'anno è stata il coinvolgimento del pubblico (che ha risposto in maniera positiva) nella giuria popolare per l'assegnazione del premio Ferson alla stanza meglio suonante. Il premio è stato dedicato alla memoria di Ezio Ferrara, auto costruttore biscegliese scomparso nel 2007, consegnato dalla G.B. Ferrara il 3 dicembre, e vinto dalla AOS Lab di Santo Russo, auto costruttore di Bari e veterano della fiera.

Tirando le somme per questo evento è evidente il riconoscimento che la Puglia ha fatto a se stessa aiutando costantemente l'evento a crescere, così come è negli intenti di Angelo Ruggieri e Mario Asciuti, già pronti a raccogliere idee per l'edizione 2018 della manifestazione.

Mirko Salerno

ed è fruibile fino al 13 gennaio 2018.

Si è svolto invece il 14 dicembre, nella sala multimediale, l'evento dal titolo “La donna di Bisceglie, tra mito, storia e società” organizzato dalla sezione locale dell'Archeoclub.

Il 15 dicembre la Sala della Bifora ha ospitato le letture a voce alta “Christmas Jumper” a favore di Save The Children; il tutto è stato organizzato dal gruppo di lettura “Come?Cosa?”.

Nei giorni 16 e 17 dicembre, l'aula multimediale ha fatto da cornice ad una vera e propria Biblioteca Vivente del Castello mediante le video testimonianze e i racconti, da parte di numerosi nonni, sulla vita al Castello.

È stato riproposto invece martedì 19 dicembre, dall'associazione Mammachilegge, alle ore 11.00 nella Sala della Bifora, “Mammachilegge!

Letture condivise alla pancia”.

ZonaEffe/CEA si è occupata direttamente per la realizzazione di un laboratorio per bambini dai sei anni in su, dal titolo “Un regalo importante”.

L'evento si è svolto lo scorso 21 dicembre, alle 17.30, nella Sala della Bifora.

Infine sabato 23 dicembre nell'atrio del castello, a partire dalle ore 11.00, è stato allestito uno spettacolo di burattini organizzato e realizzato da Valentina Vecchio, dal titolo “facciamo festa! Caccia al mostro”.

Mirko Salerno

Hdemia Zamar

Natale a colori È questo il titolo degli eventi che si sono tenuti ultimamente nel centro della nostra città. I commercianti hanno pensato di allietare lo shopping natalizio con mercatini e attività, durante il 3-8 e 10 dicembre.Hanno partecipato anche i maestri dell'Hdemia musicale Zamar, accompagnando la serata di venerdì 8 con musica dal vivo in via XXIV Maggio 88. Alcuni scatti sono visibili sulla pagina Facebook dell'Hdemia Zamar. Il 10 dicembre invece si sono

esibiti i South Bound Trip, una band che ha eseguito brani come: "Papa was a Rolling Stone" e "Blue Jeans Blues", tipici del Blues. Alcuni video sono visibili sulla loro pagina You tube.

Antonio Rana

Fabio Volo

Lo scorso 2 dicembre il Mondadori Bookstore nelle Vecchie Segherie Mastrototaro ha ospitato Fabio Volo. Personalità poliedrica e di spicco del panorama culturale italiano, lo scrittore, regista, conduttore televisivo e speaker bresciano ha presentato il suo ultimo romanzo dal titolo “Quanto tutto inizia”, edito da Mondadori. Il romanzo, come da tradizione “voliana”, è la storia d'amore di due ragazzi, Silvia e Gabriele. L'opera è un vero e proprio ritratto delle passioni amorose giovanili, in cui però i colori e le sfaccettature di questo sentimento intenso sono nascoste dietro intense parole.

Claudio Ruggieri

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CULTURA E SPETTACOLO Dodici mesi in dialetto

U Calannèrie Una realtà che unisce l'utile al dilettevole.

Questo il motto, di matrice oraziana, che riassume il significato del calendario 2018 in dialetto biscegliese, presentato, giovedì 14 dicembre, alla presenza di un foltissimo pubblico, tra cui anche il sindaco facente funzioni Vittorio Fata e l'ex sindaco Francesco Spina, nella sede dell'associazione “Roma Intangibile”.

Il calendario, o meglio “u calannèrie”, realizzato da Nicola Gallo, fondatore e vicepresidente dell'associazione la “Canigghie”, nasce da un'idea del fruttivendolo biscegliese, Vito Antonino che, dopo aver rinominato ogni articolo della sua attività con il suo corrispettivo dialettale, ha commissionato la realizzazione di questo calendario.

L'evento si è aperto con i saluti del presidente dell'associazione la “Canigghie”, Tommaso Fontana, il quale ha espresso la proprio gioia nei confronti di questo lavoro, che diventerà il punto di partenza di una consuetudine annuale.

Successivamente, la conduzione dell'evento è stata affidata a Nicola Gallo il quale, con il

sostegno dei poeti e recitanti Anna Lozito, Demetrio Rigante, Antonio Todisco, Natale di Leo e Nicola Ambrosino, ha presentato il complesso lavoro che si presta dietro al calendario.

Anzitutto la necessità di conoscere, e non saper solo parlare, il volgare biscegliese e la capacità di saperlo riconsegnare fedelmente alla scrittura. Successivamente il duro e difficile lavoro di recuperare e organizzare le varie tradizioni biscegliesi mensili, i proverbi vernacolari, i nomi delle verdure e frutti di stagione, le tiritere, le poesie e le diverse curiosità storiche all'interno di un calendario.

Si è trattato, quindi, di trasferire una buona parte della tradizione biscegliese su un supporto diverso dal comune, trasformando un semplice calendario in un mezzo attraverso il quale diffondere la conoscenza e la cultura del dialetto biscegliese.

Durante la serata è stato possibile anche acquistare il calendario biscegliese versando un piccolo contributo interamente devoluto in favore della cooperativa Uno tra Noi. Claudio Ruggieri

Cineclub Canudo

Il cibo nella storia “Il cibo nell'arte occidentale dall'antichità ai nostri giorni”.

Questo il titolo del secondo appuntamento del ciclo di incontri con l'arte promosso dal Cineclub Canudo e svoltosi lo scorso 14 dicembre al Laboratorio Urbano di Palazzo Tupputi.

A relazionare sull'argomento è stata la professoressa Lia De

Venere, storico e critico d'arte, curatore di mostre di arte contemporanea, già docente ordinario di prima fascia di Storia dell'arte contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti di Bari e a contratto presso l'Università degli Studi di Bari nel Corso di laurea di Scienze e tecnologia della moda (sede di Taranto).

Partendo dal mondo classico e giungendo ai nostri giorni, il dibattito ha tracciato un percorso artistico fatto di dipinti, sculture, fotografie, video in cui il cibo era il soggetto delle rappresentazioni.

Affianco alle immagini è stato possibile anche raccontare di quelle che erano le condizioni economiche e alimentari delle

famiglie e popolazioni dell'antichità. Riferendo, inoltre, delle problematiche, ancora oggi attuali, emerse perlopiù nel periodo novecentesco come l'ecosostenibilità, la difesa dell'ambiente, i disordini alimentari e la disparità nell'accesso al cibo tra paesi ricchi e paesi poveri. Claudio Ruggieri

Eventi

Teatro Garibaldi

Sui tre Santi

Dario e David

In occasione dei dieci anni di attività della biblioteca “don Michele Cafagna”, lo scorso 2 dicembre nella biblioteca della parrocchia Santa Caterina da Siena si è tenuto un appuntamento culturale che ha visto l'intervento di alcuni autori biscegliesi.

I primi a conversare con il pubblico sono stati gli studiosi Giacinto Lanotte e Margherita Pasquale, che hanno discusso della loro opera, edita quest'anno, “Bisceglie e i suoi Santi Martiri”.

Quest'ultima non si accontenta di offrire al lettore una narrazione esclusivamente di tipo agiografico ma anche i risultati di un'attenta indagine di tipo storico sui Santi.

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In seguito, Vito de Ceglia, giovanissimo scrittore biscegliese, ha discusso della sua opera intitolata “Il regno della famiglia zucchina”, un racconto capace di attirare i più piccoli e di incuriosire i più grandi.

Claudio Ruggieri

Auguri di Buon Anno!

La Redazione

Riprendere la “Traviata”, l'opera capolavoro di Giuseppe Verdi tratta dal romanzo “La signora delle camelie” di Dumas figlio, e portarla in scena sul palco del teatro Garibaldi di Bisceglie.

Questo l'intero proposito degli attori Dario Vergassola e David Riondino andati in scena lo scorso 15 dicembre. Un intento complesso poiché quello intrapreso dai due attori è un cammino che porta ad affiancare alle vicende tragiche raccontate un'alta dose di comicità, e si sa ottenere un risultato positivo quando si affianca il comico al tragico non è mai facile.

Così, se da una parte abbiamo Riondino che racconta delle dure vicende tragiche dei due

personaggi, Marguerite e Violetta, dall'altra abbiamo Vergassola che, quasi come uno spettatore incuriosito e alle volte invadente, disturba continuamente il narratore con la sua ilarità. Hanno accompagnato lo spettatore il “disturbatore” e il narratore, le note verdiane eseguite dal soprano cinese Beibei Li, dal clarinettista Fabio Battistelli, dal violinista Augusto Vismara e dal violoncellista Riviera Lazeri.

Claudio Ruggieri

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CULTURA E SPETTACOLO Sistema Garibaldi

Effetti Collaterali E' partita, con il primo evento del 10 dicembre, la rassegna teatrale Effetti Collaterali, un progetto culturale frutto della collaborazione tra il Sistema Garibaldi e Linea d'onda e che si scandirà secondo cinque spettacoli con frequenza mensile.

Il fil rouge di questa nuova esperienza culturale, sempre diversa per artisti e tematiche affrontate, sarà il luogo in cui si svolgeranno i vari appuntamenti culturali: le Vecchie Segherie Mastrototaro.

A tagliare il nastro alla nuova edizione di Effetti Collaterali è stato l'attore Franco Ferrante, lo scorso 10 dicembre, con la sua storia intitolata “Arcangelo”.

Il secondo spettacolo avrà

luogo il 14 gennaio alle 19. Ospite della serata sarà Anna Garofalo con il suo racconto “Pescarosa”.

Non solo il titolo di un lavoro ma anche il nome di una piccola frazione di Ostuni che diventerà il perfetto scenario di vicende e racconti che possono cambiare la vita.

Sabato 3 febbraio, alle 21, sarà la volta di Roberto Anglisani con “Giobbe”. Dal romanzo di Joseph Roth, “Giobbe” è la storia un maestro che in un piccolo villaggio della Polonia prova ad insegnare, con poco successo, la Bibbia ai bambini. La storia di questo maestro diventa, agli occhi dei lettori, la metafora della vita, in cui si ride e si piange, in cui molto spesso il tragico non è altro che

EDITRICE Associazione di volontariato

l'ombra goffa del comico.

“Maruzza”, dal libro di Andrea Camilleri “Maruzza Musumeci”, è il titolo dell'evento di domenica 4 marzo alle 19. In scena Antonella Romano e Rosario Sparno che rievocheranno l'ambientazione reale e fantastica della Sicilia di fine '800 e inizio '900 descritta dall'autore Camilleri nel suo romanzo.

L'ultimo appuntamento della rassegna Effetti Collaterali avrà luogo domenica 8 aprile, alle 19. In scena Valeria Bianchi con “A chi questo?”, una storia leggera e ironica che racconta delle strategie fisiche e morali adottate da alcuni giovani prigionieri catturati dopo l'8 settembre del '43.

Claudio Ruggieri

La Vedetta di Bisceglie Sede: Via IV Novembre, 2 - BISCEGLIE Presidente Tommaso Fontana Amministratore delegato Diego Rana Consiglio direttivo Andrea Dell'Olio, Cesare Muscatella, Giuseppe Ferrante, Rosario Mastrototaro, Piero Todisco (segretario), Antonio Losapio (addetto pubblicità: 338/5971791) Direttore onorario Pietro Rana Direttore responsabile Tommaso Fontana

Al Teatro Garibaldi

Antonio Rana (Coordinatore)

Paolo Rossi

Vincenzo Storelli (Consulente)

Improvvisatore, comico,

battagliero e artista.

Questo e molto altro è stato Paolo Rossi lo scorso 1 dicembre al teatro Garibaldi, in occasione della prima della stagione al teatro cittadino. “L'improvvisatore – l'intervista”, questo il titolo scelto dall'artista milanese e basato su un vero e proprio dibattito con il pubblico, in cui quest'ultimo, contrariamente alle regole teatrali, è a rompere il silenzio scegliendo, attraverso alcune domande, gli argomenti da trattare.

D a l l e d o m a n d e all'improvvisazione dell'artista, che propone al pubblico presente una lungo repertorio di aneddoti e brani maturati con l'esperienza. Nella d i v e r s i t à c h e t r o v a nell'improvvisazione il suo effetto migliore, lo scopo di Paolo Rossi è

sempre unico, quello di deridere la società e chi la rappresenta.

E non solo, spazio anche ai modi o alle mode, a seconda dei punti di vista, della società attuale, il biologico ad esempio o il vegano che diventano il nuovo bersaglio della accanita satira di Rossi.

Ma, nell'universalità della satira capace di toccare ogni argomento, da qui l'origine latina del termine “satura lanx” che indicava il vassoio ricco di primizie dedicato agli dei, Rossi affianca ai suoi “modi di fare” un altro universo, la musica.

Accompagnato dai musicisti Emanuele Dell'Aquila e Alex Orciari, il satirico milanese ha dato scena anche delle sue doti canore interpretando un brano scritto dall'amico Enzo Jannacci.

Claudio Ruggieri

Eventi

Scena 84

Pirozzi a Bisceglie

Orelle

Lo scorso 12 dicembre presso il bookstore Mondadori Vecchie Segherie Mastrototaro, è stato ospite Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, cittadina che, in provincia di Rieti, nella regione Lazio, il 24 agosto 2016 è stata colpita da una forte scossa di terremoto.

Questo incontro è stato organizzato dall'associazione Borgo Antico.

Durante tale evento Sergio Pirozzi ha presentato il suo libro intitolato ''La scossa dello scarpone'', libro scritto per narrare cosa effettivamente è successo dopo quella notte di agosto che ha lasciato un segno evidente nelle vite delle persone di Amatrice, dei paesi limitrofi ma anche nelle vite degli italiani.

Pertanto il titolo mette in

evidenza il fatto che l'evento sismico non ha colpito solo Amatrice o comunque solo il Lazio, ma tutto lo ''scarpone'', cioè tutta l'Italia.

Durante questo incontro è emersa la gratitudine che il sindaco di Amatrice prova nei confronti del popolo italiano e l'amore per la sua Terra. Ha dimostrato essere un uomo con un'immensa umiltà e dignità, un uomo di cui il suo popolo dovrebbe andare fiero.

Aurora Belgiovine

Aspettiamo te! ilbiscegliese@alice.it

Per il quarto appuntamento della rassegna “Scena 84”, domenica 3 dicembre, sul palco del teatro Don Luigi Sturzo, si è esibita l'artista e cantautrice biscegliese Elisabetta Pasquale, in arte Orelle.

Contrabbassista e cantante, Orelle ha offerto al pubblico presente le melodie del suo ultimo album intitolato “Argo”, un viaggio musicale che ha portato gli ascoltatori ad esiliare da questo mondo e a spostarsi in un altro fantastico e mitologico. Da qui, infatti, la scelta del titolo, “Argo”, che sembra rievocare il mondo dell'antica Grecia, per antonomasia lo sfondo che ha suscitato sempre nell'uomo quel senso epico e misterioso. Ad accompagnare Orelle nella sua esibizione, i suoi tre fedeli “compari”: il pianista Domenico Cartago, il sassofonista Gaetano Partipilo e il batterista Giovanni Agnelini.

Claudio Ruggieri

Redazione Mario Camero, Domenico Laganara, Raffaele Marvulli, Fabrizio Montinaro, Luigi Palmiotti, Felice Pellegrini, Enzo Storelli, Gianfrancesco Todisco Sergio Todisco (caporedattore onorario) Autori dei testi Grazia Amoruso, Aurora Belgiovine, Antonia Maria Caputi, Pasquale Consiglio, Stefano Coratella, Donato De Cillis, Carolina Di Bitetto, Alessandro Di Gregorio, Gianni Ferrucci, Marco Fontana, Alessandro Gallo, Nicola Gallo, Alfredo Logoluso, Donatello Lorusso, Matteo Losapio, Carlo Papagni, Mauro Papagni, Arcangelo Rana, Claudio Ruggieri, Antonella Salerno, Mirko Salerno, Marco Sisca, Gianluca Valente, Lucrezia Valente

***

Data di chiusura 28 dicembre

*** Per abbonarsi è possibile concordare un appuntamento chiamando i numeri 0803957772 (sede) – 3332888795 (V. Storelli) La collaborazione è aperta a tutti.

Articoli e foto, da consegnare in formato digitale con la firma dell'autore, saranno vagliati dalla redazione e non verranno restituiti.

Ove necessario, la redazione si riserva la facoltà di ridimensionare la lunghezza del testo.

Le considerazioni di alcuni autori potranno non coincidere con la linea editoriale Email ilbiscegliese@alice.it

*** Epifanio Di Bitetto designer alla memoria Registr. Tribunale di Trani il 26.11.1974 al n. 139 *** DINO FOTOLEO - Via G. Bovio, 70 Stampa

PiùbAideA_bxl Via Bruxelles, 6 - Bisceglie (BT) tel. 080 3965952 - info@piubaidea.it www.stampa-ok.it

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RUBRICHE La rubrica dei Nonni

San Giuseppe lasciò moglie e figli …

Alla scuola dell'infanzia (per noi Nonni: l'asilo) della mia piccola Aurelia, mi avevano proposto il ruolo di Babbo Natale per gli auguri della Vigilia, non per apprezzabili doti di recitazione, ma semplicemente perché la configurazione d'insieme del classico Santa Claus ben si adattava alla mia corposità. Siffatta provocatoria offerta, tesa a incenerire la propria autostima di uomo di spettacolo, meritava risposta blanda e distaccata, con tanti se e tanti forse, tale da indurre le maestre preposte alla direzione artistica, a preferire all'indecisione, la comparsata di un genitore della sezione G, preconfezionato con barba e mite robustezza, subito ingaggiato senza provino.

La qualità dell'interpretazione fu a dir vero anche sufficiente per reggere la breve distribuzione dei doni e le ovvie foto da immortalare.

Ma nulla di comparabile con l'afflato corale che un nonno avrebbe assicurato nei panni del romantico distributore di giocattoli, se già da Nonno di quotidianità e senza abito di scena, gli amichetti di Aurelia mi coinvolgono la mattina prendendomi per mano e regalandomi sorrisi gioiosi o calde lacrime per l'inconsolabile distacco dalle mamme. Avrei dovuto insomma accettare io quel ruolo, senza tante resistenze, nella consapevolezza di essere taglia forte da sempre: quando mai mi sono piccato per questo?

Ma a pensarci bene, se avessi accettato, io sarei stato NONNO Natale, non anche BABBO Natale; sarei stato una sorta di impostore della fantasia… con appropriazione indebita di

professione.

In tale impegnativo approfondimento di pensiero mi sono dunque chiesto perché mai il tassista più famoso di slitte, pur definendosi come Babbo e non come Nonno, fosse sempre stato disegnato come il vecchio del Natale. Quale Babbo del ventesimo secolo assumerebbe oggi tale fisionomia? Tutti i papà che incontro sono fighi e palestrati, tirati a lucido e affascinanti nella loro giovanile virilità. Ma a pensarci bene anche Giuseppe, il papà del Bambin Gesù, appare sempre piuttosto malandato e anziano, nulla a che fare col viso infantile della Madonna che impietosisce per il suo candore e la sua figura di Mamma prematura. Allora c'è da chiedersi, senza essere blasfemi, che non si tratti anche in questo caso, di Nonno Giuseppe, piuttosto che di Papà? Perché, se ci pensate bene il conto torna: Il Nonno da che mondo e mondo regala giocattoli e quant'altro ai nipoti, per sua indole e mansione istituzionale, figuriamoci se avrebbe fatto resistenza ad allargare la generosità anche a favore di altri piccoli (mi vengono in mente Davide, Andrea, Asia, Serena ...) pur sapendo in tal caso, di dover iniziare il giro molto presto (io mi sveglio alle 6 ogni mattina solo per una bimba…!).

Anche San Giuseppe che spinge l'asino per tutto il viaggio sino a Betlemme è cosa condivisibile con l'attitudine da Nonno (a mia figlia ancora oggi prendo l'auto dal box la mattina e la riporto la sera). Allora che si fa, ci si deve ricredere sul fatto che i fantastici protagonisti maschili del

Natale non siano stati genitori, ma Nonni? Ragazzi, andiamoci piano: Babbo Natale per essere nonno deve avere avuto moglie e figlia, non soltanto le renne e gli elfi … quindi niente Nonno. D'altronde non ha torto chi lo riabilita a giovane Babbo Natale: quale nonno oggi penserebbe di regalare tra i doni di ultima generazione un registratore di cassa funzionante come vero? Io l'ho visto tra i regali proposti da un centro commerciale e sono inorridito, pur essendo stato in un ufficio che di quegli strumenti si occupava frequentemente: ci potrebbe pensare solo un giovane Babbo imprenditore! Poveri bambini costretti già ad avere un codice fiscale prima ancora di andare a casa dall'ospedale che li ha messi al mondo e penalizzati poi con doni così inappropriati.

Viva i trenini elettrici e le macchinine telecomandate e il meccano e le costruzioni con le gru di un tempo. Quelli sarebbero stati i doni di Nonno Natale perché beati noi Nonni per essere stati bambini nel '50/'60. Poi sfruculiando ancor più la fantasia, mi chiesi pure, lasciando tutto inalterato con le giuste parentele e i giusti e accreditati ruoli di famiglia di tradizione laica o cristiana: il nonno di Gesù Bambino oggi dove si sarebbe intrattenuto tra un Natale e l'altro?

Al Circolo Unione, approfittando del nuovo ascensore e dell'amicizia con i più illustri veterani del paese, oppure all'Unitre preferendo l'atletica figura del suo presidente e le tante iniziative sostenute dall'ottima e intransigente Maestra Gentile o ancora più nella sede della storica

Roma Intangibile con il suo dotto giovedì settimanale e la gloriosa tradizione di cui va fiera? Mentre sceglievo l'opzione più adatta a lui, seduto sulle scale ad anfiteatro del terzo Circolo di Carrara Gioia (scuola dell'infanzia), le riflessioni lasciarono spazio alla musica di apertura della festa e iniziarono a sfilare angioletti, pastori, pecorelle, Re magi e al centro della scena del “NATALE IN…CANTATO”, tra le emozioni delle mamme e dei papà e dei nonni guariti improvvisamente dai propri acciacchi, i piccoli San Giuseppe e la Madonna. Un delirio di poesia e di felicità condivisa tra parenti e piccoli attori, pecorelle (la mia Aurelietta era uno spasso), coro, maestre e dirigente scolastica. Ma fu proprio in tale tripudio di emozioni, che il piccolo Antonio, in arte San Giuseppe, incurante del protocollo, lasciò moglie e figlio e avvicinandosi alla sua mamma, disse sommessamente “Mi scappa la pipì…! Capii allora che il Natale non ha età: non ce l'ha Babbo Natale, non ce l'ha San Giuseppe di figura grande o piccola, non ce l'ha la Sacra Famiglia, non ce l'hanno i pastori che continuano la transumanza con la mia nipotina (pecorella) elettrizzata dalla sua prima teatrale … l'età anagrafica è solo nostra, soprattutto di noi NONNI che grazie all'età acquisiamo però il diritto di usufrutto sulle coccole dei nipoti e …dei loro piccoli amici d'Asilo, anche se la mia Aurelia ricorda spesso a tutti che “il NONNO E' MIO!” Buon Anno a tutti i colleghi… (evito il Buona Befana, per rispetto alle colleghe!)

Donato De Cillis

L'angolo del designer

Tutti pazzi per i follower Stories. Like. Follow. Unfollow.

Ogni giorno sui display dei cellulari di almeno sette persone su dieci nel mondo. Il segreto è non avere target, non avere vincoli, ma dispendere gratuitamente “cuori”, cosiddetti like, ossia delle reazioni, su tutta l'intera piattaforma sociale.

Postare foto, scegliere gli hashtag giusti, “addescare” followers e aumentare la propria visibilità, ma qui il discorso si fa più ampio e davvero complesso. Gli hashtag sono una o più parole chiave associate al simbolo del cancelletto che servono a facilitare le ricerche tematiche in un blog o in un social network, quindi parole che indispensabili per la visibilità della foto stessa, tanto da farne anche un'app, tophashtag ad esempio, che in base alla tematica propone gli hashtag più gettonati o

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più quotati.

E poi ci sono i follower che sono utenti di un social network che decidono di seguire un altro utente presente sul social network, che apprezzano ciò che l'utente “followato” – seguito ndr – posta sul suo profilo e che vogliono restare aggiornati sulle attività degli altri utenti, quindi sostanzialmente sono coloro che “danno da campare” alla maggior p a r t e d e l l e t r a v e l b l o g g e r, fashionblogger e Chiara Ferragni di turno.

Questi si possono addirittura comprare su internet anche con offerte lampo. Praticamente tutto ciò diviene, ogni giorno, non solo un'ossessione per qualcuno ma anche un lavoro vero e proprio.

Basti pensare che ormai Instagram è diventato il vero

trampolino di lancio per avere un lavoro facile e redditizio e diventare magari anche un VIP. Basti pensare come la “gieffina” Giulia de Lellis non fosse nessuno prima che il suo profilo instagram e probabilmente anche soldi e conoscenze giuste non le hanno permesso di diventare un'influencer – persona che propone al mondo le ultime tendenze nella moda – alla stregua con la Ferragni che oltre ad avere parecchi soldi ereditati dalla famiglia ha saputo sfruttare le abilità di web designer del suo primo fidanzato, grazie al quale lei ora è appunto Chiara Ferragni.

Lo sviluppo di questo social network è aumentato del circa 70% nel mondo, cosa per cui il carissimo Zuck gongola alla grande. Ma spesso ripensandoci

dovremmo chiederci se non era meglio presentare ad un'azienda un bel curriculum vitae con tanto di foto segnaletica seguito da un vero colloquio per un vero posto di lavoro; ma l'avanzare della tecnologia, dalla società fomentato, ha cambiato le cose e ci ha portato fin qui. A che punto arriveremo? Saremo pronti ad assumercene le conseguenze?

Antonia Maria Caputi Marco Sisca

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RUBRICHE La rubrica di medicina

L'alcoolismo Con il termine di alcoolismo, o etilismo, s'intende un abuso di bevande alcooliche tali da indurre un vero e proprio stato patologico, u n a m a l a tti a c o n ta n to d i tossicodipendenza. In questi ultimi tempi abbiamo notato un aumento sempre più notevole del consumo di alcool: il vino, la birra ed i superalcoolici. Ma quello che preoccupa di più è che questo aumento riguarda maggiormente i giovani, che con sempre maggiore frequenza abusano di queste bevande nelle loro quotidiane f r e q u e n t a z i o n i , b a r, p u b , discoteche e così via. Ma come si manifesta l'alcoolismo? In due forme, quella acuta, la sbornia, l'ubriacatura e quella cronica, la vera e propria sindrome da alcooldipendenza. La prima accade quando s'ingeriscono grandi quantità di alcool in un tempo relativamente breve, con effetti negativi sul comportamento e sull'efficienza motoria e sensoriale, e che scompaiono con la sospensione dell'alcool. La seconda è invece quella molto più grave che compare dopo il consumo abituale ed in grandi quantità di alcool. Parleremo

soprattutto di questa. Ciò accade quando ci si abitua gradatamente all'alcool e quindi, per avere l'effetto desiderato se ne deve bere sempre di più. Cominceranno a comparire i primi sintomi malessere, tremori sino ad amnesie, depressione, perdita dell'autocontrollo, instabilità di pronuncia, disturbi dell'equilibrio, mancanza di coordinazione motoria ed altre gravissime complicanze. Le cause dell'alcolismo sono molteplici e vanno da fattori metabolici (deficit enzimatici) a quelli genetici, psicologici ed ambientali. Si ritiene che personalità insicure o immature emotivamente presentino un maggior rischio di sviluppare dipendenza rispetto agli individui maturi e con spiccata personalità. Molta importanza è anche attribuita ai fattori ambientali con grande disponibilità di bevande alcooliche, frequentazione di persone ed ambienti aperti al consumo eccessivo di alcool, fino a quelli psicologici. Si beve di più quando si è sotto stress, quando si crede di combattere ansia, depressione o delusioni, in guerra venivano

distribuiti superalcoolici per infondere coraggio ai soldati (oggi si ricorre alle droghe, nulla è cambiato!). Fondamentale è la familiarietà in quanto si è accertato che la tossicodipendenza è molto più frequente nelle famiglie nelle quali uno o entrambi i genitori erano etilisti. I sintomi iniziali iniziano con inappetenza, lievi disturbi gastrici, tremori alle mani, voce rauca per concomitante laringite cronica, sino a vere patologie anche gravi del faringe, laringe, esofago, stomaco (gastrite, ulcera), pancreas (pancreatite), fegato (cirrosi e cancro), sistema nervoso periferico (polinevriti), apparato cardiocircolatorio (scompenso cardiaco, ipertensione, malattia coronarica, infarto del miocardio), sangue (ipoglicemia, iperlipidemia) e sistema nervoso con compromissione dell'attività cerebrale, stato confusionale, perdita di memoria ,sbalzi di umore, turbe del comportamento, allucinazioni e psicosi anche gravi.

Alla sospensione improvvisa dell'alcool si può avere il delirium tremens. Il malato è allucinato, vede animali o persone inesistenti,

forte agitazione psico-motoria, tremori, incoscienza, anche febbre, diarrea e vomito. A volte segue la morte! Ma si può curare l'alcoolismo?

In circa la metà dei pazienti affetti da etilismo, se presi in tempo e con tempestiva assistenza medica: divezzamento, cura dei danni metabolici e di ogni complicanza organica, sino all'individuazione di eventuali malattie psichiatriche. Tra i medicinali usati per curare questi pazienti vi sono l'antabuse e gli psicofarmaci, come gli ansiolitici, i sedativi e gli antidepressivi. Vi è una associazione, gli "Alcolisti anonimi" che ottiene ottimi risultati, senza medicinali ma solo con la persuasione ed i confronti con altri pazienti già guariti. Considerando che l'etilismo può accorciare la vita delle persone con tante malattie, infezioni, incidenti d'auto, suicidi è evidente come sia fondamentale la lotta alla prevenzione, sin dall'età scolare, con adeguata educazione sanitaria.

Il costo sociale è indubbiamente elevatissimo ma ne vale certamente la pena.

Domenico Laganara

Il nutrizionista

La dieta dopo l'Epifania Pancia mia fatti capanna!

Potrebbe essere il motto che accompagna le feste natalizie, che come ogni anno sono nella maggioranza dei casi costellate di pranzi, cene e cenoni conviviali e familiari. Ma, all'indulgere a tavola, si accompagna il dubbio che per evitare di ritrovarsi come regalo due o tre chili in più si debba per forza rinunciare alla tradizione e limitarsi a uno sciapo brodino di verdure. Che fare dunque per salvare le feste e la linea? E che dire della salute?

Basta seguire alcuni semplici consigli con i quali è possibile salvaguardare linea e tradizione, purché si seguano due direttrici: da un lato, cercare di non esagerare durante i giorni di festa; dall'altro, tenere rientrare in equilibrio, evitando le forti privazioni, nei giorni intra festività.

introdotte se si è in sovrappeso.

Bisognerebbe, inoltre, aumentare l'attività fisica per smaltire le calorie in eccesso e laddove utile idratarsi al meglio, così da agevolare il processo depurativo.

Grande attenzione va posta all'uso degli alcolici, infatti, spesso durante questo periodo sono i dolci ad essere demonizzati e messi sotto il riflettore ma troppo spesso ci si dimentica di quanto l'alcol incida negativamente sulla nostra dieta.

Stefano Coratella

Festeggiare è sacrosanto, ma occorre ricordare che i giorni di festa veri e propri sono solo la vigilia e i giorni di Natale, Capodanno e l'Epifania. Si tratta in realtà di sole quattro occasioni, ma ormai l'abitudine ha portato la

nostra società a festeggiare per più di 2 settimane consecutive.

Quindi, sebbene sia concesso mangiare di più nei 4 giorni deputati, durante gli altri giorni delle festività è bene mangiare regolarmente, o limitare le calorie

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RUBRICHE A 15 anni dalla scomparsa

Mario Cosmai

Ho un ricordo diretto di Mario Cosmai. Mi consegnò alcune copie d e l l i b r o “ Ve r s i D i a l e t t a l i Biscegliesi” di Riccardo Monterisi in occasione di un concorso cittadino per gli alunni delle scuole primarie e medie cittadine, indetto dalla Commissione Feste Patronali negli anni '90 sulla conoscenza dei Santi Martiri Mauro, Sergio e Pantaleone. Il Professore mise a disposizione alcune copie di quei testi per premiare i vincitori di quel concorso. Mi invitò alla casa paterna nel cui ripostiglio a piano terra aveva ancora qualche copia di quel testo e lui stesso mi aiutò a portarli in macchina raccomandandomi di consegnare i libri ai ragazzi con l'esortazione a leggere ed appassionarsi alle poesie dialettali di Monterisi.

Ancora oggi, alcuni ex ragazzi,

ormai “uomini fatti”, ricordano quel gesto e mi manifestano l'orgoglio di “avere in casa il libro delle poesie in dialetto di Riccardo Monterisi, curato dal Professore Mario Cosmai”. E non solo i ragazzi. Con quella ed altre letture del Cosmai, alimentai la mia passione per il dialetto, da sempre coltivata, fino a impormi di realizzare un “sogno” che aveva come obiettivo finale la difesa e la diffusione del nostro dialetto. Il Professore, oggi, sarebbe stato orgoglioso dell'Associazione Culturale “La Canigghie de Vescègghie”.

Mario Cosmai mi fornì anche altri suoi testi che mi dedicava con stima e amicizia di cui mi sentivo ogni volta onorato. In essi trovavo conferme e nuove istruzioni sulle norme che regolavano la scrittura e la pronuncia del dialetto biscegliese. Intanto avevo saputo che coloro i quali avevano cominciato a scrivere versi e a pubblicarli avevano avuto consigli dal Professore. Sergio Di Clemente, Ciccio Palazzo, Demetrio Rigante, tra accese conversazioni o tranquilli dialoghi, erano stati indottrinati da lui e convintamente ne seguivano le indicazioni in merito alle sfumature proprie del nostro idioma.

Ma Cosmai, che per me è

tuttora il punto fermo della riscoperta della nostra lingua madre, per la Città è stato “una pietra nello stagno”, un vento furioso (proprio lui, tranquillo, sereno e riflessivo) e benefico che ha smosso il terreno delle nostre radici ed ha svegliato la città dal torpore postbellico in cui si era assopita. Dagli anni '50-'60 in poi, la produzione di Cosmai abbonda di libri, di scritti sulla stampa cittadina e sui quotidiani, di rapporti con letterati di elevata fama nazionale, di recensioni, saggi, studi, di approfondite riflessioni e arditi progetti che hanno stimolato e messo in moto il risveglio della Cultura locale. Mario Cosmai è stato il “sognatore della Cultura” (come lo ha definito mons. Franco Lorusso nell'omelia della messa di suffragio a 15 anni dalla morte), il padre nobile della lingua dialettale biscegliese, il seminatore del fermento della coscienza culturale di Bisceglie. Con lui e dopo di lui si sono avuti, e sono stati evidenti, lo sviluppo e la crescita culturale biscegliese. Grazie alle sue sollecitazioni la Città si aprì ai dibattiti, alla ricerca delle testimonianze del passato, alla riscoperta delle nostre radici, alla valorizzazione dei monumenti e dei personaggi che hanno costellato la storia di Bisceglie.

A fronte di un tale exploit civile

e culturale, appare alquanto riduttiva quella targa posta nello spazietto dedicatogli dal Comune circa un anno fa: “Largo Mario Cosmai” e basta. Per giunta a ridosso di una insegna commerciale che la minimizza ulteriormente. Per quanto la piazzetta possa essere considerata centro e cuore della città che lui ha amato, quel marmo là in qualche modo richiama il “Carneade” manzoniano e non dà giusto rilievo alla figura di un concittadino meritevole di ben altro riconoscimento.

A 15 anni dalla sua morte, Mario Cosmai non può e non deve essere dimenticato perché rappresenta un patrimonio di inestimabile valore per Bisceglie: un cittadino esemplare che ha amato la sua città e l'ha voluta grande riscoprendone il volto per ciò che l'ha resa tale nell'arco della sua storia. Bisceglie è ora in grado di affrontare il suo futuro e competere senza timore alcuno e alla pari con molte altre città.

A Mario Cosmai è doveroso e onesto esprimere gratitudine.

Nicola Gallo

Proverbi dialettali biscegliesi

La Canigghie Riprendiamo anche per il nuovo anno i proverbi dialettali biscegliesi sostanzialmente tratti dall'omonimo libro di Mario Cosmai. Sono regole comportamentali difficilmente non condivisibili. Alcuni proverbi sono stati modificati nella scrittura e commentati liberamente oltre la traduzione dello stesso 135 Ce s'alze préme de 132 Ce pòghe nnènze è 129 Cènne nan avè naite, spendò u saule, mètte salìute e male servìute. e la mèmme u scè nzerènne. chelaure.

Chi paga in anticipo è mal Gianni non era ancora nato, e Chi si leva prima che spunti il servito. già la madre lo andava sole, mette salute e colore.

Chi vuol lavor mal fatto, lo ammogliando.

Ancor non è nata e vediamola paghi innanzi tratto.(Giusti) 136 Ce s'alze préme, se maritata.(Giusti) calze appréme.

133 Ce r'à fatte la mèmme, Chi si leva per primo, si calza re fòce pure la figghie.

130 Ce péchere te fa, u per primo.

Se l'ha fatto la madre, lo farà lìupe te mènge. pure la figlia.

Se pecora ti fai, il lupo ti A cura di Nicola Gallo per Qual la madre, tal la figlia. mangia.

La Canigghie (Giusti) (Associazione culturale per la 131 Ce pigghie mbréme, salvaguardia del dialetto 134 Ce ricche te vu fò, pigghie do vólte. biscegliese) mìttete ad arò.

Chi piglia per primo, piglia Per contatti: Se ricco vuoi farti, mettiti ad due volte. lacanigghie@virgilio.it arare.

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Lo scorso 19 dicembre è scomparso all'età di 96 anni il farmacista Bartolo Ventura.

Partecipano alla sua morte i figli Anna Maria e Sergio con Alessandra, i nipoti Marcella, Simona, Bartolo Federico e Veronica, la sorella Isabella. Ha trascorso la propria vita nella storica farmacia di piazza Vittorio Emanuele, ereditata dal padre Sergio che l'aveva fondata ai primi del '900. Nel corso degli anni ha poi ceduto l'attività al figlio Sergio.

Direzione e redazione si uniscono al cordoglio della famiglia.

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RUBRICHE L’angolo dell’Ufficiale

LA PACE OLTRE IL NATALE La speranza di pace nel cassetto riposta dopo mille delusioni Rinchiusa come inutile libretto solo di favole e di pie illusioni Gli adulti han costruito un mondo fondato sulle armi e sul terrore Il colore del sangue fa da sfondo alle notizie che scandiscono le ore Giunge il Natale ed un bambino ignaro va alla ricerca della parola Pace Vuole issarla come luce, come faro su una grotta ove un neonato giace Per caso la trova in un cassetto impolverata e dimenticata Dapprima la guarda con sospetto l'immaginava lucente e colorata Poi la stringe tra le sue manine sa ch'è un bene prezioso alquanto raro La ripulisce con forza senza fine è felice d'aver ora il suo faro Il presepe ora è completato La Pace dalle mani di un bambino è offerta a un mondo distratto e devastato avvezzo solo ad imitar Caino Una pace che sarà lunga e duratura se rimarrà nelle mani più innocenti Sapranno lor come prendersi cura degli uomini rimasti ancor violenti Pasquale Consiglio

Filosofia

L’opera d’arte La questione che vogliamo porre riguarda un argomento molto più vicino a noi di quanto possiamo pensare. La domanda che ci facciamo è perché certe cose sono opere d'arte?

La domanda parte dal contesto nel quale viviamo, per cui abbiamo una enorme quantità di immagini e di forme attraverso cui ci giungono dati e informazioni. In questa immensa giungla di immagini che colpiscono e inviano informazioni, occorre fermarci anche solo per un secondo per guardare queste immagini. Come possiamo dire, dunque, che certe immagini e certi oggetti sono opere d'arte? Nella numerosa serie di oggetti che ci circondano, non tutti hanno la stessa importanza e la stessa utilità. Se prendiamo un martello e un chiodo è per appendere un quadro, ma non potrò mai usare un quadro per appendere un chiodo. Tuttavia, il mondo dell'arte appare molto più complesso di ciò che sembra. Infatti, tornando al martello, esso è un oggetto ma può diventare anche un'opera d'arte, tanto da distinguerlo e non distinguerlo dagli altri martelli. Ma l'arte è anche in questo: nel distinguere e non distinguere gli oggetti, caricando di un valore artistico anche gli oggetti comuni. A questo punto la nostra domanda guadagna almeno un punto: le opere hanno un valore aggiunto.

Matteo Losapio

U sóune de la fame (Dal libro “Acqua, luce e gas”, recóurde du nònne per la Giornata della Memoria...)

“Durante la guerra / c'era la povertà… / Che gioia a mezzogiorno / udire nelle vie / il suono delle tavole / che si stavano ad imbandire, / cosa riservata ai ricchi / in quei tempi di miseria… / Un dì, / un bimbo, / pallido e scalzo, / aprì la tenda esterna / dell'ingresso di casa / …e vide la fame! / Quanta delusione provò / a vedere cucchiai, forchette e coltelli / che facevano “chiacchiere” / sulla tavola vuota… / Non era un gioco / ma un frastuono voluto / per far percepire al vicino di casa / che non eravamo a digiuno.” // A questo punto / al nonno / gli uscì un luccicone… // Poi, osservando i nipoti / che lo stavano ascoltando, / disse con amore: / “Mangiate…, mangiate / questi pezzi di pane / e accontentatevi / di questa povera / grazia di Dio… “.

A stu punde de la còsa nóste "Durènde la guèrre o nònne …e vedé la fame! stòve povertò… le scappò na làgreme grósse.

Cè delusióne prevò Cè préisce a mezzadéie a vedaie checchiòre, a sendé ind'a re stràdere Pó, acchiamendènne le nepìute freccéne e chertéidde u sóune saupe a re tavue ca stàvene a sendé, ca facèvene chiacchiére ca se stàvene ad apparecchiò, disse dòlce dòlce: saupe a la tavua vachènde... cause reserbòte a le ricche "Mangiòte... Mangiòte Nan ère ne scióuche a chire téimbe de mesérie… sti stezzaréidde de pane ma ne "fracasse" velìute Na dé, e acchendendàteve pe fò sendé a le vecéne na criatìure, de sta provédde ca nan ze stòve descìune..." sciupòte e all'ascalzòte, e sènda grazzie de Ddé…". alzò la rèzze Demetrio Rigante

Ricetta CUPOLETTA DI SALMONE Ingredienti per 4 persone: 4 belle fette di salmone affumicato, 100 g. di mascarpone, 50 g. di gorgonzola dolce, 20 gr. di gherigli di noce, formaggio Brie, pepe rosa in grani Il procedimento è facilissimo se usate delle formine, potete

usare anche delle tazzine, dovrete prima rivestirle con il film alimentare, facendolo fuoriuscire dalla formina. Quindi prendete una formina e sistematevi dentro con cautela la fetta di salmone, in modo da coprire la calotta. Intanto preparate la crema con il mascarpone, il gorgonzola e le noci tagliuzzate, lavorate con una spatola lisciando il composto.

Mettete a cucchiaiate la crema nelle formine, livellando bene.

Tagliate delle striscioline di formaggio brie e sistematele sulla crema, in modo da coprirla tutta, pressando leggermente. Fermate il film alimentare che fuoriesce e mettete in frigo fino al momento di servire sul piatto, cospargete di pepe rosa in grani.

Carlo Papagni

Accostamento vino Il piatto dello chef è un antipasto particolarmente gustoso e saporito.

A questa grassezza abbinerei un vino mosso, fresco e ricco di profumi.

La bollicina sul palato serve molto in quanto sia il salmone che il formaggio cedono una forte grassezza.

Poi l'aromaticità del vino è fondamentale per aumentare il

bilanciamento olfattivo dell'abbinamento.

Uno Chardonnay e Pinot Nero di Franciacorta sarebbe perfetto.

Prosit!

Alessandro Gallo

Idee gastronomiche

Come riciclare il panettone A Bisceglie, così come nel resto d'Italia, i dolci più consumati durante le festività natalizie sono il panettone e il pandoro.

Nonostante ciò, finite le feste, può capitare di ritrovarsi con avanzi che non si sa come smaltire. Ci sono, però, dei modi con cui è possibile riciclarli dando vita a dei dessert davvero deliziosi.

Uno di questi è il tiramisù di panettone che si prepara con tanta facilità. Gli ingredienti necessari sono: 400 g di panettone 1 litro di latte 6 uova 300 g di mascarpone 80 g di farina 8 g di gelatina in polvere 1 baccello di vaniglia 200 g di zucchero

Cannella in polvere Cacao amaro In un pentolino fate sciogliere 80 g di zucchero con 100 g di acqua a fuoco dolce per alcuni minuti fino ad ottenere uno sciroppo, quindi profumatelo con mezzo cucchiaino di cannella e lasciatelo raffreddare.

Portate il latte al limite di ebollizione, togliete dal fuoco e aromatizzate con i semi di vaniglia, ricavati aprendo il baccello e raschiando con un coltello.

Sbattete con la frusta lo zucchero e le uova e aggiungetevi la farina.

In seguito ammollate la gelatina in acqua fredda.

Filtrate il latte sopra il composto di uova, mescolate con

la frusta finché la crema non si sarà addensata.

Unite la gelatina alla crema.

Incorporate poi il mascarpone amalgamando uniformemente con la frusta e lasciate raffreddare.

Tagliate il panettone a fette di circa 1 cm e coprite con le fette la base della pirofila.

Bagnate con lo sciroppo e coprite con ¾ della crema.

Formate un altro strato di fette di panettone e copritele con la crema rimasta.

Mettete a riposare il tiramisù al panettone in frigorifero per almeno 4 ore. Prima di servirlo spolverizzate la superficie con il cacao amaro.

Ora è pronto per essere gustato. Buon Appetito!

Gennaio 2018

Lucrezia Valente

26

SPORT Don Uva Calcio

Verso la vetta

Don Uva – ASD Victrix Trinitapoli 2-0. Il Don Uva non si ferma: nell'undicesima di campionato gli uomini di Carlucci vincono 2-0 tra le mura amiche contro un ottimo Trinitapoli, che per una buona parte del match ha tenuto testa ai padroni di casa.

Primo tempo molto ragionato da parte di entrambe le formazioni, anche se sono gli ospiti a offrire un miglior calcio, giocando palla a terra e creando diverse occasioni, sventate dal roccioso muro biancogiallo.

Proprio sullo scadere del primo tempo arriva il vantaggio del Don Uva ad opera di Pasculli, complice una deviazione. Il Trinitapoli rientra in campo col giusto piglio per tentare di riagguantare il risultato, tant'è che al 5' trova anche il gol, ma l'arbitro annulla la rete per fuorigioco.

Dopo pochi minuti Di Viccaro

colpisce la traversa con una bordata da fuori.

I l Tr i n i t a p o l i n o n m o l l a , continuando ad attaccare. Da segnalare il miracolo del mastino difensivo Colangelo che sulla linea di porta salva la sua squadra dal pareggio ribattendo col corpo un gol quasi fatto.

Ma è proprio nel momento migliore degli avversari che il Don Uva inizia a dare segni di ripresa, grazie anche all'ingresso in campo di Amoroso, il quale al 25' fallisce una ghiotta occasione calciando di poco a lato.

Ci pensa la “ginocchiata” Porcelli a chiudere i conti intercettando un tiro cross ben indirizzato da Davide Troilo, appena entrato, e spingendo la sfera in rete.

Grande successo per i biancogialli che riescono a mantenere le due lunghezze dalla prima in classifica, il Borgorosso Molfetta.

Borgorosso – Don Uva 0-1. Il Don Uva conquista tre punti a Molfetta espugnando di misura il Petrone. Alta la posta in palio, ovvero la conquista della vetta, che adesso i biscegliesi, a quota 24, condividono con il Bitetto. La partita non delude le aspettative in quanto a grinta, determinazione e personalità da ambo le parti e si sviluppa in un equilibrio quasi perfetto, con i padroni di casa a tratti più propositivi. Al 29' Pasculli intercetta un passaggio in area e calcia a botta sicura, ma Castagno si fa trovare pronto. Amoroso, però, è lesto a raccogliere la respinta del portiere e a ribadirla in rete regalando ai biancogialli il gol partita. Dopo il vantaggio biscegliese la gara si innervosisce, tant'è che al 10' della ripresa il Borgorosso resta in inferiorità numerica a causa dell'espulsione di Cubaj per proteste e pochi minuti dopo anche il Don Uva perde uno dei suoi, Tommasi, costretto a lasciare il terreno di gioco per doppia ammonizione.

La partita a questo punto si fa ancor più interessante, con i padroni di casa che tentano l'arrembaggio, rendendosi pericolosi soprattutto con Paparella, e la difesa ospite abile a frenare l'offensiva, rimanendo compatta e stretta. Il match termina

dunque 1-0 per i biscegliesi che vanno al comando della classifica.

Don Uva – Sanctum Nicandrum 3-1. Il Don Uva chiude col botto: vittoria e primo posto in solitaria. Tra le mura amiche gli uomini di Carlucci battono 3-1 il Sanctum Nicandrum. Su un terreno gibboso causa pioggia battente i biancogialli hanno comunque imposto il gioco creando trame interessanti e dominando in lungo e in largo.

Poco lo spazio concesso agli avversari, mai insidiosi dalle parti di Troilo. Pericoloso con alcune iniziative di Pasculli e Amoroso, il Don Uva passa al 30'.

Ci pensa Sergio De Cillis che intercetta una palla mal rinviata dalla difesa avversaria e infila con freddezza l'estremo difensore foggiano.

Nella seconda frazione di gioco sono sempre i biancogialli a comandare. L'occasione più ghiotta è una punizione velenosa di Pasculli parata da Armiento.

Ma al 24' il Sannicandro sfrutta l'unica occasione utile e trova il pari: Vaccarella imbecca Prencipe che riesce a sporcare la palla quel tanto che basta per punire Troilo.

Immediata la reazione del Don Uva: dopo 5' un calcio di punizione del solito Pasculli supera l'estremo difensore foggiano.

Il match si chiude subito dopo l'ingresso della pantera Foday che, in contropiede, chiude il match con un rasoterra vincente.

Carolina Di Bitetto

Futsal Bisceglie

Settimi i ragazzi, seconde le ragazze Si è fermata a quattro la striscia di risultati utili consecutivi del Futsal Bisceglie che si è arreso per 3-0 al Palaolimpic di Colleferro contro il Ciampino Anni Nuovi nella 13esima giornata del campionato di serie A2. Mister Leopoldo Capurso ha potuto schierare il neotesserato Douglas Radaelli, ma non Jeffe e Lucas. Nonostante la buona partita, gli attacchi di capitan Pedone e campagni si sono scontrati contro il muro dell'estremo difensore avversario, vero protagonista del match. Con questa sconfitta, il Futsal Bisceglie chiude al settimo posto il girone d'andata qualificandosi così per gli

Gennaio 2017

spareggi della Coppa Italia di Serie A2, da disputarsi il 13 gennaio, in casa del Meta. E sarà proprio la formazione siciliana la prossima avversaria al rientro dalla sosta natalizia.

Sorte diversa per le ragazze della squadra femminile, che dopo tre giornate all'asciutto torna alla vittoria espugnando il gommato dell'ITC di Fasano, superando il Dona Style in occasione della tredicesima giornata del girone B di serie A2.

Mister Ventura ha dovuto fare a meno delle infortunate Castro e Pugliese; esordio assoluto per l'argentina Mendieta e Brenda

Moroni. Nel primo tempo il Bisceglie fa la partita, col Fasano pronto ad agire in contropiede. La ripresa vede un Bisceglie dal piglio differente. Il vantaggio si concretizza al1'48” sull'asse Moroni-Tricarico che deposita in rete sul secondo palo.

Lo 0-2 neroazzurro avviene al 5'40” con Annese che di prima intenzione piazza nell'angolino basso alla destra del portiere su azione da corner. Annese realizza la sua personale doppietta con una splendida penetrazione centrale su cui nulla può Antonacci. Sul triplo vantaggio le biscegliesi si siedono per qualche minuto e

Pozzuoli va in gol per il Dona Style.

Nel finale spazio alle realizzazioni di Soldano per il Bisceglie, la seconda segnatura fasanese con la spagnola Rodriguez e la prima rete stagionale della biscegliese doc Annamaria Mazzilli, che cristallizza il risultato sul 5-2 finale. Bisceglie chiude il girone d'andata con 29 punti e la seconda posizione in cassaforte.

Adesso il campionato va in letargo sino al 21 gennaio per far spazio ai turni di qualificazione alla Final Four di Coppa Italia che si disputano a partire dal 7 gennaio.

Fabrizio Montinaro

27

SPORT Vicini ai playoff e lontani dalla zona pericolo

Bisceglie, matricola terribile

È sicuramente positivo il cammino della matricola Bisceglie Calcio 1913 al termine di 20 gare di campionato di serie C. Con un ottimo bottino di 26 punti all'attivo, frutto di sette vittorie, cinque pareggi e sette sconfitte, i nerazzurro stellati si posizionano al nono posto in classifica, a ridosso della zona playoff e ad otto lunghezze dai playout.

Nonostante un andamento altalenante, possono ritenersi sicuramente soddisfatti il Presidente Canonico, la società e la tifoseria intera per questo primo scorcio di campionato, dove i ragazzi di mister Nunzio Zavettieri hanno regalato non poche soddisfazioni, andando ben al di là delle più rosee aspettative, se si considera l'età media dell'organico biscegliese e i numerosi nuovi arrivi di inizio stagione, molti dei quali all'esordio nella categoria.

Tornando al calcio giocato, il mese di novembre termina per i nerazzurro stellati con un buon pareggio a reti inviolate a Reggio Calabria, dove, a pochi minuti dal termine, su una perfetta azione di contropiede in superiorità numerica, Matteo Montinaro spreca il match point tentando un pallonetto da distanza considerevole, dopo aver visto l'estremo ospite lontano dalla propria porta.

Nella gara successiva al “Gustavo Ventura” arriva una tanto inaspettata quanto immeritata sconfitta contro un coriaceo Siracusa, che interrompe la striscia positiva di 4 risultati utili consecutivi. I siciliani al 13' passano in vantaggio con Mucciante, che approfitta di un

grossolano errore della retroguardia biscegliese, siglando quella che sarà la rete della vittoria.

Nonostante le numerose azioni di attacco e il continuo assedio della difesa ospite, il Bisceglie non riesce a trovare la via del gol ed esce immeritatamente sconfitto davanti al proprio pubblico.

Nel match successivo i nerazzurro stellati vengono ripagati dalla buona sorte. Infatti, si materializza sul campo di Caserta esattamente la stessa gara interna persa contro il Siracusa, ma a parti invertite.

I casertani hanno per buoni tratti della partita il pallino del gioco e sfiorano in diverse occasioni la rete del vantaggio, quando a pochi minuti dal termine della prima frazione di gioco il Bisceglie, su un'azione di rimessa, si vede assegnare un calcio di rigore dall'arbitro Santoro per una trattenuta ai danni di Matteo Montinaro, che Jovanovic trasforma in rete dal dischetto.

A questo punto sale in cattedra Diamante Crispino che grazie ad una prestazione maiuscola e a diversi prodigiosi interventi consente a Petta e compagni di portare a casa tre punti d'oro.

Galvanizzati dalla vittoria di Caserta, i nerazzurro stellati si presentano davanti al proprio pubblico con l'intento di riscattare la sconfitta interna subita quindici giorni prima nel match contro il Siracusa.

Purtroppo anche questa volta la gara prende una piega imprevista: dopo appena 23 minuti di gioco, infatti, i biscegliesi si ritrovano sotto di due reti, per merito di una conclusione di Corticchia deviata da capitan

Petta che mette fuori causa Crispino e ad una ripartenza letale dei romani che, approfittando di un pallone malamente perso dai biscegliesi a metà campo, con l'esperto Daniele Corvia partono in contropiede e dopo aver percorso una ventina di metri palla al piede lascia partire una gran conclusione da fuori area che non lascia scampo all'estremo biscegliese.

I ragazzi di mister Zavettieri tentano in tutti i modi di riaprire il match, ma complice la cattiva sorte, l'imprecisione degli attaccanti e l'espulsione di Toskic non riescono nel loro intento.

Nell'ultima gara prima delle feste natalizie il Bisceglie ritorna finalmente alla vittoria tra le mura amiche contro la Paganese. Con una prima mezz'ora di gioco a dir poco perfetta riescono ad

archiviare il match, grazie alle reti di capitan Andrea Petta sugli sviluppi di un calcio d'angolo, al raddoppio di Fabio Delvino, lesto a depositare in rete una ribattuta del portiere ospite e a realizzare il suo primo gol tra i professionisti, e alla terza marcatura di Matteo Montinaro, che sigla la sua seconda rete stagionale con un gran tiro da fuori area che termina la sua corsa nell'angolino.

A questo punto la Paganese ha una reazione d'orgoglio che le consente di accorciare, poco prima dell'intervallo, le distanze con capitan Scarpa, bravo a pennellare una perfetta punizione e a depositare la sfera alle spalle dell'incolpevole Crispino.

Nella ripresa i biscegliesi riescono a contenere con non poca difficoltà le scorribande avversarie e portano a casa una importantissima vittoria contro una diretta concorrente alla salvezza.

Arcangelo Rana

Ginnastica ritmica

L'Iris nell'élite Si è chiuso in maniera più che positiva il Campionato Nazionale di serie C Gold per la Ginnastica Ritmica Iris, capace di stabilirsi in pianta stabile nell'élite della disciplina grazie alla performance delle ginnaste guidate dai tecnici Marisa Stufano, Anna Plotkina, Alessandra Sangilli e Maddalena Carrieri.

L'evento tricolore, tenutosi dal 1 al 3 dicembre al PalaGuerrieri di Fabriano ed organizzato dalla Ginnastica Fabriano, ha visto scendere in pedana due compagini appartenenti al club presieduto da Nico Di Liddo.

Andando in rigoroso ordine temporale, le prime ad esibirsi sono state le ginnaste della squadra impegnata nella categoria C1.

Il team formato da Carla Maghelli, Maria Dellaquila, Irene Carbonara e la biscegliese Sofia Di Lollo Capurso sabato 2 dicembre, ha conquistato il quarto posto in fase di qualificazione con il punteggio complessivo di 55,500; al termine delle quattro prove, su un parterre che presentava ben 45

società ai nastri di partenza.

Nella finale, riservata solo alle migliori dieci in fase di qualificazione, l'Iris ha chiuso con un ottimo quinto posto con il punteggio complessivo di 42,750.

Il giorno successivo, 3 dicembre, spazio alle ginnaste impegnate nella categoria C3. Iris in pedana con la squadra composta da: Giorgia Cuomo, Michela Sallustio, Sofia Fiorentino e la biscegliese Chiara Storelli.

In fase di qualificazione le pugliesi sono terze, con il punteggio complessivo di 35,450, su 39 squadre partecipanti. In finale, con accesso sempre riservato alle migliori dieci, L'Iris ottiene il sesto posto con il punteggio di 34,300.

Un risultato che chiude in bellezza il 2017 per la Ginnastica Ritmica Iris, capace di confermarsi nella serie A2 e di essere senza alcun dubbio un riferimento per la Puglia e l'intero meridione per organizzazione e risultati ottenuti.

Gianluca Valente Ufficio Stampa ASD Ginnastica Ritmica Iris

Gennaio 2018

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