Mensile Valori n.50 2007

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L’economia felice è quella che non dissipa >45 Wal Mart l’alto costo dei suoi prezzi bassi >48 La ’ndrangheta attacca il territorio resiste >51

economiasolidale CORSO DI COSTRUZIONE DI PANNELLI SOLARI-TERMICI

TOYOTA AMMONITA PER PUBBLICITÀ INGANNEVOLE

CON I MERCATALI NASCE IN TOSCANA LA RETE REGIONALE DELLA FILIERA CORTA

SOFTWARE OPEN SOURCE ANCHE PER LA P.A.

PRODUZIONI DAL BASSO LA RISPOSTA DI INTERNET PER ASPIRANTI ARTISTI IN CERCA DI SPONSOR

API MESSE A RISCHIO DAI TROPPI PESTICIDI

L’Isf (Ingegneria Senza Frontiere) di Pisa promuove le energie rinnovabili con un corso sull’autocostruzione di pannelli solari-termici. Il programma del corso, che si terrà nel mese di giugno, prevede due giornate di teoria e laboratorio. Si inizierà il primo giorno con una lezione di introduzione teorica ai pannelli solari termici tenuta dal professor Paolo Di Marco, a seguire una dimostrazione sulla costruzione del pannello a terra e il montaggio dei pannelli sul tetto della cucina. La prima giornata terminerà con la proiezione delle riprese video del montaggio. Il secondo giorno è previsto il montaggio a terra dell’impianto di pompaggio e il relativo collegamento idraulico. La partecipazione al laboratorio è gratuita. È gradita la preiscrizione tramite il modulo che può essere richiesto alla segreteria organizzativa. Per informazioni e per scaricare la modulistica necessaria consultare il sito internet al seguente url: http://isf-pisa.org

L’Advertising Standards Authority (ASA), l’autorità di controllo britannica della pubblicità, ha ordinato il ritiro di una pubblicità della Lexus RX 400h (marchio di lusso Toyota), che lasciava intendere che il fuoristrada ibrido non arrecava danni all’ambiente. Il testo della pubblicità recitava: «Alte performance. Basse emissioni. Nessun senso di colpa». Secondo l’autorità di controllo il messaggio pubblicitario indica

La ricerca di alimenti tipici di qualità, garantiti dai produttori, è una delle richieste più frequenti che arrivano dai consumatori finali. In lingua toscana questi mercati, dove il rapporto produttore consumatore è strettissimo, si chiamano “Mercatali”. Nei prossimi tre anni in Toscana ne nasceranno almeno 10. Questo è uno degli effetti generati dalla “rete regionale della filiera corta”, varata dalla Giunta regionale, e con cui saranno coordinate e potenziate tutte quelle iniziative che permettano un rapporto più diretto, sul territorio, tra chi produce e chi consuma, ma anche per allargare le opportunità di immissione sul mercato delle produzioni locali creando nuove sinergie tra agricoltori, ristoratori, commercianti e consumatori organizzati. Si tratta di un progetto all’avanguardia, il primo che prende il via nel nostro Paese. Il mercatale, in cui si vendono prodotti di stagione, oltre a olio, vino, marmellate, formaggi e altre tipicità, vanta in Toscana almeno una decina di esperienze, guidate da quella pilota di Montevarchi. Con il pacchetto di azioni per la filiera corta approvate dalla giunta queste esperienze raddoppieranno coinvolgendo tutte le province e i comprensori della regione. Sarà inoltre stimolata anche la nascita di spacci locali, cioè di veri e propri negozi gestiti in forma associata da imprenditori agricoli e verranno promosse iniziative di trasparenza come l’etichetta “prezzo chiaro” che definirà le quote destinate al produttore e ai vari eventuali passaggi (trasformatore, distributore). Saranno inoltre previste iniziative per la valorizzazione dei prodotti locali: è il caso dell’estensione e del potenziamento della legge regionale che già prevede l’utilizzo di questi prodotti presso le mense pubbliche e dell’avvio di accordi tra produttori e operatori della ristorazione del commercio e del turismo per stimolare la vendita e l’utilizzo di prodotti agricoli locali e di qualità nei loro esercizi.

Utilizzare programmi open source, cioè modificabili dagli utenti a seconda delle esigenze, nella pubblica amministrazione per innovare, risparmiare soldi e migliorare i servizi erogati. Questi gli obiettivi contenuti in una proposta di legge lombarda, avanzata dal consigliere regionale dei Verdi Marcello Saponaro e firmata da altri 19 consiglieri regionali, appartenenti a più schieramenti. La proposta arriva sulla scorta delle esperienze di altre regioni italiane che hanno in cantiere provvedimenti simili. Il risparmio per l’amministrazione, secondo i calcoli fatti, ammonterebbe a decine di milioni di euro, che si potrebbero investire in programmi software elaborati da piccole, medie e grandi imprese lombarde. E la pubblica amministrazione potrebbe avere perenne accessibilità ai suoi dati, maggiore sicurezza dai virus e garantire la privacy e al riservatezza nella gestione di dati sensibili. L’Italia è il quarto Paese nel mondo per la produzione di software libero ma agli ultimi posti per l’utilizzo dello stesso nella pubblica amministrazione.

Se avete un’idea che ritenete vincente, un progetto artistico valido, ma non siete introdotti in nessun ambiente che possa sostenervi, allora www.produzionidalbasso.com fa al caso vostro. Si tratta di una piattaforma internet per le autoproduzioni, indipendente, orizzontale e gratuita. Pdb propone un sistema di produzione per progetti artistici basato sulla condivisione, sul sostegno e sul finanziamento diretto. I progetti vengono proposti, stampati e gestiti in maniera autonoma dagli artisti. Per sistema delle produzioni dal basso si intende il metodo di raccolta fondi e finanziamenti attraverso una sottoscrizione popolare per la realizzazione di un progetto. In questo modo chi lo propone può farsi una idea dell’interesse potenziale che può attirare la sua proposta e può coprire le spese per la produzione. Alla voce progetti da finanziare si trova di tutto: magliette, film, produzioni di gadget originali e fumetti. Per ogni progetto c’è una scadenza, con un timer che fa il conto alla rovescia. Produzioni dal basso non percepisce percentuali per i progetti proposti, non acquisisce diritti sulle opere proposte, non stampa e non distribuisce nulla. Lo scopo di questo sito è proporre un metodo nuovo, discutere e ridiscutere il ruolo dell’artista e dell’autoproduzione culturale. Per utlizzare la piattaforma è sufficiente iscriversi, è semplice e non è vincolante. Per iscriversi basta inserire il proprio nome e cognome, l’indirizzo e una mail valida. Solo quando è stata fatta l’iscrizione, è possibile proporre progetti e/o sottoscrivere e finanziare progetti già pubblicati.

Senza l’impollinazione delle api molte specie vegetali non potrebbero più riprodursi. Ma non solo, perché anche l’allevamento del bestiame potrebbe risentirne perché l’abbondanza del foraggio dipende dall’attività impollinatrice di questi insetti. Perché pensare alla scomparsa delle api? Perché in molti paesi europei è drasticamente diminuita la loro presenza negli alveari. Una situazione che ha fatto scattare l’allarme tra i produttori di miele e gli allevatori di api. In alcuni alveari è scomparso fino al 90 per cento delle api. Sul fenomeno si fanno molte ipotesi, ma poche sono le certezze. Si va dall’opera negativa di un microrganismo, agli effetti dell’uso indiscriminato dei pesticidi, fino alla pervasività delle colture geneticamente modificate e l’interferenza delle onde elettromagnetiche dei telefoni cellulari. Secondo alcuni studiosi, la ragione potrebbe essere legata all’introduzione di microrganismi invasivi nativi dell’Africa, come lo scarabeo dell’alveare (Aethina tumida), negli Stati Uniti e in Europa. In Italia, invece, sotto accusa sono i pesticidi. Il rapporto di Legambiente parla di diffusione di alcuni fitofarmaci in cui sono contenute molecole neonicotinoidi, che sono simili alla nicotina e agiscono sul sistema nervoso centrale degli insetti.

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che quell’auto ha un impatto piccolo, o quasi nullo, sull’ambiente. Circostanza, secondo l’Asa, non provata. L’autorità di controllo della pubblicità britannica è andata subito a verificarne la veridicità, attraverso anche una serie di prove comparative con mezzi simili. L’Asa ha quindi intimato alla Lexus di non fare più pubblictà simili perché ingannevoli. La casa automobilistica avrebbe risposto che non era sua intenzione ingannare il consumatore e che avrebbe fatto i cambiamenti necessari allo spot.

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