Raccomandazioni per la terapia d’associazione con anticoagulanti orali e antiaggreganti piastrinici Raccomandazioni
Classea Livellob
Nei pazienti con FA sottoposti a stenting elettivo per malattia coronarica stabile deve essere presa in considerazione la triplice terapia con aspirina e clopidogrel in aggiunta all’anticoagulante orale per 1 mese allo scopo di prevenire le recidive di eventi coronarici e ischemici cerebrali.
IIa
B
Nei pazienti con FA a rischio di ictus sottoposti ad impianto di stent dopo SCA deve essere presa in considerazione la triplice terapia con aspirina e clopidogrel in aggiunta all’anticoagulante orale per 1-6 mesi allo scopo di prevenire le recidive di eventi coronarici e ischemici cerebrali.
IIa
C
Nei pazienti con FA a rischio di ictus non sottoposti ad impianto di stent dopo SCA deve essere presa in considerazione la duplice terapia con anticoagulanti orali in associazione ad aspirina o clopidogrel per 12 mesi allo scopo di prevenire le recidive di eventi coronarici e ischemici cerebrali.
IIa
C
La durata della terapia antitrombotica d’associazione, in particolare della triplice terapia, deve essere circoscritta ad un breve periodo, bilanciando il rischio stimato di eventi coronarici ricorrenti con il rischio emorragico.
IIa
B
In pazienti selezionati, la duplice terapia con qualsiasi anticoagulante orale in associazione a clopidogrel 75 mg/die può essere presa in considerazione in alternativa alla triplice terapia iniziale con aspirina.
IIb
C
FA = fibrillazione atriale; SCA = sindrome coronarica acuta. aClasse di raccomandazione. bLivello di evidenza.
7. Terapia per il controllo della frequenza nella fibrillazione atriale
Il controllo della frequenza in acuto (Figura 10) o a lungo termine (Figura 11) può essere conseguito con i betabloccanti, la digossina, i calcioantagonisti diltiazem e verapamil o con la terapia d’associazione (Tabella 11). Resta ancora da definire chiaramente quale sia il target ottimale di frequenza cardiaca per i pazienti con FA, anche se le evidenze disponibili indicano quale ragionevole approccio iniziale un controllo moderato della frequenza cardiaca (<110 b/min a riposo), a meno che la sintomatologia sia tale da necessitare un controllo più stretto della frequenza. Deve essere evitata l’insorgenza di bradicardia. I betabloccanti sono utilizzati spesso come terapia di prima scelta per il controllo della frequenza, anche se persino nei pazienti con HFrEF non determinano alcun beneficio prognostico in presenza di FA. Il verapamil e il diltiazem sono agenti adeguati per il controllo della frequenza nei pazienti con FA e frazione di eiezione ventricolare sinistra ≥40% e si sono dimostrati in grado di migliorare la sintomatologia. I glicosidi cardiaci, come la digossina e la digitossina, sembrano 27