Pianeta SIP / La nostra storia
Giuseppe Caronia: la clinica e l’impegno civile Una nuova puntata della rubrica che ricorda le grandi figure della storia della Pediatria
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iuseppe Caronia aveva un carattere deciso, non era avvezzo a subire in silenzio alcuna prevaricazione. Forse da questo nasce la sua passione civile, l’energia con cui ha affrontato la sua missione di pediatra e la sua vita di cittadino in un momento storico difficile per l’Italia.
Maria Giuseppina Gregorio Commissione Storia della Pediatria
Luigi Cataldi
Commissione Storia della Pediatria
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Nato a San Cipirello il 15 maggio 1884, si laureò in Medicina e Chirurgia a Palermo nel 1911, fu dapprima medico condotto delle borgate della città siciliana e assistente volontario (1911-1913) e interno ospedaliero nella clinica pediatrica dell’Università di Palermo, diretta da Rocco Jemma. Come batteriologo, prese parte alla campagna anticolerica siciliana del 1911, venendo perciò decorato con la medaglia di benemerito della salute pubblica. Quando Rocco Jemma passò a dirigere la Clinica Pediatrica dell’Università di Napoli, nel 1913, portò con sé Caronìa come aiuto. Libero docente in Clinica pediatrica dal 1915, divenne primario presso l’Ospedale dei bambini Pausillipon di Napoli organizzando il preventorio pediatrico a Villa Santolvio. Durante la Grande Guerra fu colonnello della CRI, e tornato a Napoli fu di nuovo primario all’Ospedale Pausillipon finché nel 1922 non vinse il concorso per la cattedra di Clinica pediatrica dell’Università di Roma. Amico personale di Don Sturzo e membro attivo del Partito popolare, Caronia – per motivi politici – dovette subire un’inchiesta da parte di una commissione ad hoc e fu sottoposto a un procedimento amministrativo, disciplinare e morale. Nonostante l’infondatezza degli addebiti, dimostrata anche in sede giudiziaria, il consiglio censurò il Caronia per “abituali mancanze ai doveri di ufficio e atti ledenti la dignità del professore”, per cui nell’ottobre 1927 fu trasferito dall’Università di Roma a quella di Napoli, alla direzione della cattedra di Malattie infettive dell’infanzia. Due anni dopo si trasferì per un breve periodo a San Francisco, e qui sposò Maria Sindoni, già sua collaboratrice a Roma. Tornato nel 1930 alla cattedra di Ma-
lattie infettive dell’infanzia e a Napoli, vi rimase fino al 1935, quando fu trasferito a Roma come professore incaricato e direttore del reparto di Malattie infettive degli Ospedali riuniti di Roma. Nel 1944, dopo la liberazione di Roma, il Caronia divenne rettore di quella Università; nel 1945, in seguito alla legge che imponeva il reinserimento di chi era stato allontanato dal proprio posto di lavoro per motivi politici, venne reintegrato come professore ordinario alla cattedra di Clinica pediatrica lasciata nel 1927. La filantropia di Giuseppe Caronia si estrinsecò però non solo nell’ambito della professione pediatrica o con l’istituzione di una colonia di elioterapia per bambini convalescenti da forme tubercolari. Ha ricevuto dallo Yad Vashem di Gerusalemme la medaglia di “Giusto fra le Nazioni” (massima onorificenza civile conferita dallo Stato di Israele a coloro che hanno salvato ebrei durante la Shoah mettendo a repentaglio la loro stessa vita) e in sua memoria è stato piantato a Gerusalemme un albero nel Giardino dei Giusti perché nel 1944 ospitò nella sua clinica numerosi perseguitati sia politici sia razziali diagnosticando loro per finta gravi malattie o spacciandoli per medici e infermieri. Durante i rastrellamenti, per trarre in inganno i nazisti, Caronia era solito somministrare ai falsi pazienti il vaccino contro il tifo da lui stesso scoperto, che come effetto collaterale causava febbre molto alta. Nel 1946 Giuseppe Caronia intraprese la carriera politica: fu prima eletto membro dell’Assemblea costituente, poi nel 1948 e nel 1953 fu eletto deputato e consigliere comunale di Roma dal 1948 al 1956, sempre per la Democrazia cristiana. Morì a Roma il 15 maggio 1977.
Pediatria numero 11 - novembre 2013
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