Molto Meyer Anno 2, N. 4 - 2014

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C O M E FA R LO M E Y E R

Figura 1. Ruolo del sistema β-adrenergico nella retinopatia del prematuro.

Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa sul modello animale di ROP (modello oxygen-induced retinopathy), hanno permesso di dimostrare che durante lo sviluppo di questa malattia si innesca una prima fase ipossico-ischemica (dovuta a una obliterazione dei vasi sanguigni indotta dall’ossigeno), caratterizzata da una accentuata produzione di catecolamine (norepinefrina soprattutto). Queste, agendo prevalentemente sui recettori β2, promuovono anche a livello retinico la produzione di fattori pro-angiogenetici, che sono a loro volta responsabili della seconda fase, proliferativa, della malattia. Il trattamento di questi animali, durante la induzione della retinopatia, con propranololo è capace di limitare in modo molto significativo questa malattia4-6. Un trial clinico ha recentemente dimostrato che la somministrazione per via orale di propranololo a neonati con uno stadio avanzato di retinopatia è capace di proteggere i neonati dalla progressione della ROP; tuttavia una elevata incidenza di effetti avversi sconsiglia attualmente di proseguire con questa modalità di trattamento7. Alla luce di queste considerazioni, dopo aver dimostrato come fosse possibile trattare animali con retinopatia anche attraverso la somministrazione di propranololo collirio8, attualmente sono in corso trial clinici per valutare se è possibile rallentare la progressione della ROP nei neonati prematuri attraverso la somministrazione di propranololo sotto forma di collirio9,10. 8

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Durante la esecuzione di alcuni studi animali grande interesse ha destato l’osservazione che nel passaggio dalla fase ischemica alla fase proliferativa della ROP, i recettori β3 (β3-ARs), che erano localizzati nel contesto dei tuft neovascolari, subivano una netta up-regolazione4. Inoltre, in uno studio eseguito su un ceppo animale diverso da quello solitamente utilizzato per studiare la ROP (un ceppo caratterizzato da una vascolarizzazione molto più aggressiva) il trattamento con propranololo non mostrava efficacia clinica, ma veniva descritta una up-regolazione dei β3-ARs decisamente più elevata11,12. Queste osservazioni in sostanza suggerivano che questi β3-ARs (non bloccati dal propranololo, capace di bloccare soltanto i recettori β1/β2) partecipassero attivamente al processo neo-angiogenetico. A conferma di questa ipotesi in un ulteriore studio abbiamo dimostrato, sempre nel modello animale di ROP, che anche i recettori β3 erano coinvolti nella patogenesi della retinopatia indotta da ossigeno, attraverso la produzione di ossido nitrico (NO)13,14 (figura 1). RECETTORI β 3-AR S E PROGRESSIONE DEL CANCRO

Inizialmente sono apparse evidenti le analogie patogenetiche tra emangioma infantile e ROP. Due patologie nettamente diverse che tuttavia condividevano molti aspetti: entrambe innescate da un processo ischemico, entrambe


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