La testata - n° 4 (speciale congresso)

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LA TESTATA 4

Direttore Responsabile: Maria Teresa Rangheri Sede: via Regina Teodolinda, 17, 22100 Como Editore: Carlo Bonetti Iscrizione al Tribunale di Como n. 3/09 del 11/02/09 Stampa: Fotocopiato in proprio Partito Democratico di Como Anno 1, numero 4

Periodico di informazione del PD provinciale Como

Periodico di informazione

SPECIALE CONGRESSO

FAI VEDERE CHE CI TIENI!

Luca Corvi

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utti, iscritti, simpatizzanti ed elettori, stanno guardando alla fase congressuale del Partito Democratico con interesse. Prima le convenzioni nei circoli con il voto riservato agli iscritti, poi la convenzione provinciale del 4 ottobre, quella nazionale dell’11, e infine, il 25 ottobre, le primarie aperte a tutti gli elettori, in questo modo il nostro Partito sceglierà il prossimo Segretario Nazionale e i Segretari Regionali.Tutti dobbiamo essere protagonisti di questa scelta, partecipando in questi giorni ai congressi nei vari circoli e impegnandoci affinchè le primarie siano un’occasione di coinvolgimento e partecipazione dei simpatizzanti e degli elettori del Partito e consentano di meglio radicarci e ampliare la nostra base.

È

stato avviato il percorso del Congresso: nelle prossime settimane si svolgeranno le convenzioni dei circoli della provincia di Como e in tutta Italia. Per primi votano gli iscritti poi, dopo la convenzione nazionale, verranno le primarie del 25 ottobre. Nelle pagine successive troverete un elenco di tutte le date e le sedi dove si svolgeranno gli incontri in cui voteranno gli iscritti di ogni singolo circolo. Collegate a ogni candidato potranno esserci delle liste da cui verranno eletti i rappresentanti alla convenzione provinciale del 4 ottobre che, a sua volta, nominerà i rappresentanti alla convenzione nazionale prevista a Roma per il giorno 11 ottobre. Per regolamento occorre che i tre candidati, Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino, ottengano almeno il 5% dei voti degli iscritti in questa prima fase per poter accedere alla votazioni del 25 ottobre. I tre comitati stanno facendo grandi sforzi per far conoscere le

caratteristiche che contraddistinguono le tre mozioni e nele pagine successive pubblichiamo un sunto delle tre mozioni. Ogni convenzione di circolo vedrà la presenza dei rappresentanti delle mozioni, oltre a un membro della commissione di garanzia che dovrà farsi garante dell'imparzialità della seduta e assicurare a tutti gli stessi spazi. Verranno presentate le liste e verrà aperto un dibattito, riservato a tutti gli iscritti e i simpatizzanti del circolo, e seguirà la votazione a cui potranno partecipare SOLO GLI ISCRITTI del circolo stesso. Ogni mozione quindi potrà presentare, anche nel momento stesso in cui si apriranno i lavori della convenzione, le liste dei candidati che dovranno essere iscritti, anche non necessariamente a quel circolo, e non potranno candidarsi in più convenzioni. Nella tabella in ultima pagina troverete, oltre al calendario, anche il numero presunto di delegati che ogni circolo manderà alla convenzione provinciale.

La scheda elettorale riporta il nome del candidato e il nome della lista ad esso collegata. Se il voto verrà dato al segretario non verrà calcolato per la lista, se invece verrà messa una croce sulla lista, questo varrà anche per il segretario. Nelle pagine successive troveremo anche il numero di eletti che la commissione di garanzia ha assegnato a ogni circolo sulla base degli iscritti. Oltre al segretario nazionale si voterà, con una scheda differente, anche il candidato alla segreteria regionale. Anche in questo caso tre sono i candidati e precisamente: Maurizio Martina, collegato a Pier Luigi Bersani, Vittorio Angiolini collegato a Ignazio Marino ed Emanuele Fiano con Dario Franceschini. Tutte le convenzioni di circolo dovranno concludersi entro la fine di settembre per permettere alla commissione di effettuare i calcoli necessari, in base a percentuali e resti per le nomine dei delegati alla convenzione provinciale del 4 ottobre.


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LA TESTATA - I CANDIDATI ALLA SEGRETERIA REGIONALE

I CANDIDATI ALLA SEGRETERIA REGIONALE

Maurizio Martina

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ono nato il 9 Settembre del 1978 in provincia di Bergamo. Da sempre vivo a Mornico al Serio, un piccolo paese di quella parte della pianura orientale che si sviluppa tra due fiumi, il Serio e l’Oglio, che Ermanno Olmi ha raccontato con straordinaria sensibilità nel film “L’Albero degli Zoccoli”. Mio padre e mia madre hanno sempre lavorato in fabbrica mentre i miei nonni sono stati per una vita contadini. Ho un fratello artigiano e una sorella che lavora come ragioniera presso un'azienda del settore chimico. Sono laureato in Scienze politiche. Dal 2007 sono sposato con Mara e dal 22 luglio 2008 è arrivata anche Giorgia, la nostra splendida bimba. Il mio impegno inizia prestissimo direttamente a scuola con le organizzazioni studentesche. La politica è sempre stata una grande passione. Ho militato nella Sinistra giovanile in varie esperienze, da Bergamo a Roma, fino a quando nel dicembre 2004 sono stato eletto segretario provinciale dei Ds e successivamente sono passato alla guida dei Ds lombardi. Infine, alle primarie del 14 ottobre 2007, sono stato eletto segretario regionale del Partito Democratico della Lombardia. Sono un grande tifoso dell’Atalanta, mi piace molto viaggiare (la mia passione sono gli Stati Uniti), gioco a calcetto (quando riesco) e leggo volentieri saggi di storia e autori come Tiziano Terzani. Musicalmente ascolto tutto anche se confesso un debole per Carmen Consoli, Franco Battiato, la voce di Eugenio Finardi e la Bandabardò. Un’ultima cosa: Barbara Spinelli è la commentatrice che preferisco in assoluto. I suoi pezzi sulla Stampa sono sempre impagabili.

Vittorio Angiolini

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ato a Viareggio il 26 marzo del 1955, ha compiuto a Firenze gli studi sino alla maturità classica e alla laurea in giurisprudenza partecipando attivamente alla vita di associazioni culturali e politiche della sinistra, più volte aderendo al partito comunista e alle sue organizzazioni giovanili per poi discostarsene, rimanendo sempre, e forse eccessivamente, insofferente ai vincoli di ortodossia ideologica e a una disciplina di partito non accompagnata, a suo dire, da una adeguata garanzia di partecipazione democratica per gli iscritti e i militanti. Dopo la laurea si è stabilito a Milano e per molti anni si è dedicato agli studi accademici, diventando ricercatore di diritto amministrativo nel 1982, nell’Università di Pavia, e professore associato di diritto urbanistico, nel ‘88, nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università statale di Milano. Nel 1990, a seguito di giudizio unanime della commissione nazionale di concorso, è diventato professore straordinario e, dopo tre anni è stato confermato come professore ordinario di diritto costituzionale nell’Università di Ferrara. Ha insegnato anche all’Università Bocconi e alla Cattolica di Milano, per poi giungere, nel 1996, alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano, dove anche oggi insegna diritto costituzionale e diritto costituzionale dell’Unione europea. È autore di oltre cento pubblicazioni a carattere scientifico e di volumi monografici Ha fatto parte o fa parte del Comitato Scientifico e del Comitato di direzione di varie riviste scientifiche. E' componente dell'Associazione Italiana Costituzionalisti, in cui è stato altresì membro del Consiglio direttivo e Segretario. Dal 2000, svolge anche la professione di avvocato, soprattutto presso giurisdizioni superiori e presso le Corti sovranazionali. Lavora nello studio Angiolini e Associati (A&A) di cui è socio maggioritario. E’ profondamente convinto – e poco gli importa che si tratti di una convinzione non alla moda - che fare il professore e l’avvocato sia profondamente diverso dal fare politica, esigendo il massimo sforzo nel liberarsi di propri convincimenti personali e risultare indipendenti ed imparziali. Probabilmente anche per questo non ricopre attualmente, né ha mai ricoperto, alcuna carica o incarico il cui conferimento dipenda da nomina politica o da designazione di partiti politici.

Emanuele Fiano

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ato a Milano nel 1963. Nel 1988 mi sono laureato in Architettura al Politecnico di Milano; per circa 10 anni ho sviluppato attività di didattica nei corsi di Progettazione Architettonica e nella stessa università ho conseguito nel novembre del 2002 il Diploma di Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica Urbana. Dal 2005 svolgo saltuariamente attività didattica come professore a contratto. Nel 1996 sono stato candidato alla Camera dei deputati, collegio Giambellino/San Siro di Milano e nel 1997 sono stato eletto per la prima volta Consigliere Comunale nei D.S. a Milano. Rieletto in Consiglio Comunale nel 2001 e fino al 2006 ho svolto la funzione di Capogruppo dei D.S. Dal conseguimento della Laurea in poi ho svolto attività di libero professionista. Nel 1989 mi sono sposato con Tamara Rabà, psicologa, anch’essa milanese; con lei ho vissuto per un anno in Israele, in un Kibbutz al confine con il Libano, e dal nostro matrimonio sono nati due bellissimi bambini di nome Davide e Michael. Dal 1988 al 2001 sono stato Consigliere della Comunità Ebraica Milanese. Dal 2001 al 2006 sono stato Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Dal 2003 sono Membro del Direttivo del Piano Intercomunale Milanese. Dal 2005 sono stato nominato segretario nazionale di Sinistra per Israele, associazione politica prima solo milanese, che insieme a Piero Fassino e Furio Colombo, che la presiede, abbiamo rilanciato a livello nazionale. Sono da sempre impegnato sui temi dello sviluppo del territorio, del trasporto, dell’Ambiente, ho promosso numerose iniziative che riguardano la convivenza interculturale ed il confronto, come la creazione del “Giardino dei Giusti” al Monte Stella, l’istituzione della giornata contro la pena di morte e numerose iniziative per il dialogo tra israeliani e palestinesi. Sono stato eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione III (Lombardia 1) nella lista dell’ ULIVO all’elezioni dell’aprile 2006 e rieletto nell’aprile 2008. Sono iscritto al gruppo parlamentare del PD. Nella XV legislatura ho ricoperto il ruolo di segretario del Comitato Parlamentare per i Servizi di Imformazione e Sicurezza e per il Segreto di Stato dal2006 al 2008 e sono stato Componente della Commissione Finanze e della Commissone (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) di cui faccio tutt’ora parte.


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UN SENSO A QUESTA STORIA a cura del Comitato Como per Bersani

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l Partito Democratico è la più grande intuizione degli ultimi venti anni. Noi crediamo nel progetto cresciuto sulle radici dell'Ulivo. Desideriamo alimentarlo con le passioni e le intelligenze di donne e uomini pronti a rinnovare la politica italiana. Ciò che abbiamo realizzato nei primi venti mesi è al di sotto del progetto che intendevamo perseguire. Ciò che il Pd aveva di meglio da dire agli italiani non lo ha ancora detto. Il non ancora del Pd indica ciò che possiamo diventare: il grande partito riformista che milioni di italiani non hanno avuto, la forza capace di unire Sud e Nord e di portare l’Italia nel XXI secolo, l'energia civile per arricchire la nostra democrazia, il fermento di una nuova cittadinanza italiana ed europea. il Pd è nato per rendere possibile il cambiamento nell’Italia di oggi, per rendere convincente la proposta di governo. Vogliamo rivolgerci ai nostri aderenti e agli elettori, a coloro che abbiamo smarrito per strada e a coloro che sono impegnati ad attuare il progetto. Vogliamo che il PD sappia convincere e vincere. Tutto ciò è nelle nostre possibilità, è a carico della nostra responsabilità ed è l’obiettivo di questa mozione. Siamo tutti fondatori. Nessuno può dire io sono il Pd e gli altri non ne sono parte. Ecco l'essenza del Pd: amalgamare e unire persone diverse, incrociare percorsi che vengono da lontano con la freschezza di chi si è appena messo in cammino, intendersi parlando anche lingue differenti. E per prima cosa dobbiamo porci una domanda: perché il Pd ha deluso le aspettative che aveva suscitato, perdendo voti, invece di allargare i con-

sensi in tutte le direzioni? È successo perché la vocazione maggioritaria si è ridotta alla scorciatoia del nuovismo politico, mentre avrebbe richiesto un paziente lavoro di radicamento rivolgendosi con concretezza ai ceti popolari, alle categorie produttive

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l Partito Democratico è il partito del nuovo secolo, la più grande intuizione degli ultimi venti anni. Eppure ciò che abbiamo fatto nei nostri primi venti mesi di vita non è stato all’altezza del progetto. Per riprendere il cammino occorre innanzitutto riconoscere senza esitazioni che ci sono cose da correggere. Per questo abbiamo bisogno di un confronto aperto e positivo tra di noi; dobbiamo sottrarci ai personalismi e alle semplificazioni che sembrano ormai una cosa sola con i meccani-

e ai veri innovatori. È successo perché invece di fondare un partito mai visto nella storia italiana, si è preferita spesso la suggestione mediatica alla definizione di una riconoscibile identità politica. È successo soprattutto perché, dopo aver invocato la partecipazione popolare alle Primarie ed aver ottenuto la risposta formidabile di quasi quattro milioni di cittadini, non si è riusciti a costruire una organizzazione plurale e aperta in grado di coinvolgerli . Non si dica che i nostri problemi sono venuti dal presunto tradimento di un’ispirazione originaria. Sono venuti dal non aver collocato il progetto su basi solide. Questo è il nodo che il Congresso deve sciogliere. Un Congresso, quindi, fondativo del nostro partito.

smi di comunicazione e che spesso ci prendono la mano. Rimuovere i problemi non si può, se davvero crediamo nel nostro progetto; nemmeno possiamo ripiegarci su di noi e avvitarci in discussioni retrospettive. Dobbiamo parlare dell’Italia, di noi e dell’Italia; delle idee che abbiamo per il nostro Paese e di come farle vivere in un rapporto reale con i territori e con i cittadini. Non ci sono scorciatoie né colpi di comunicazione risolutivi. C’è un duro lavoro da fare per costruire un vero


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PERCHÉ MI CANDIDO a cura del Comitato Como per Bersani radicamento popolare del nostro partito e rispondere così a una destra che quando vince, vince nel popolo. C’è un lavoro da fare per collegarci alle forze produttive del Paese, lavoratori e imprenditori, nel pieno di una crisi che ridefinirà anche il loro rapporto con la politica. C’è un lavoro da fare per convincere l’Italia a guardarsi con gli occhi delle nuove generazioni e costruire così nel senso comune una idea di futuro. Di tutto questo dobbiamo discutere, e in nome di questo, dobbiamo discutere anche di noi, cioè della nostra effettiva capacità di essere utili a un’Italia migliore. Per essere utili, dobbiamo costruire la nostra identità e renderla percepibile. Per essere utili non possiamo essere soli, ma dobbiamo impegnarci a costruire un campo di forze capace di indicare una nuova prospettiva politica. Per essere utili dobbiamo avere un partito che funzioni, che operi attraverso una partecipazione vera e produca il rinnovamento traendolo dalla realtà del territorio. Per questo ho deciso di contribuire ad una vera discussione politica impegnandomi anche con una mia candidatura; una candidatura che non si rivolge contro nessuno e che vivrà in piena solidarietà con tutti gli amici e tutti i compagni del Pd, comunque la pensino; ma che non rinuncerà alla chiarezza delle posizioni politiche. Bersani ha lanciato l’apertura della sua campagna elettorale all’incontro del Palalido di domenica 6 settembre a cui hanno partecipato anche Rosy Bindi, Massimo D’Alema, ed Enrico Letta. Un ‘viaggio’ che è iniziato con un prologo tra le varie Feste del partito in corso di svolgimento nel Paese e che è anche il segno dell’attenzione

che il responsabile economico dei Democratici rivolge alle realtà locali. Non a caso, dunque, si è deciso di partire da Milano. Conversando con un giornalista dell’edizione Lombardia del Corriere della Sera, Filippo Penati, coordinatore nazionale della mozione Bersani, ha detto che «abbiamo scelto di aprire la campagna congressuale a Milano per ribadire l’attenzione che vogliamo dare al Nord del Paese, attraverso la nostra presenza sul territorio. Milano è fondamentale per chi vuole costruire una forza alternativa al governo delle destre e avviare un dialogo con i ceti popolari e produttivi». L'esponente del Pd ha ribadito che «c'è il bisogno di riconnettere il partito con i problemi e le speranze di chi vive nei quartieri popolari e di parlare, in questo complicato momento, al ceto produttivo, alle piccole e medie imprese. Serve un progetto strategico». Maurizio Martina, segretario uscente del Pd Lombardia e in corsa per la riconferma per la mozione Bersani, ha sintetizzato in un’intervista all’edizione milanese de La Repubblica, quali sono i principali motivi d’interesse, in ambito regionale e nazionale, di questo inizio di campagna congressuale. «Lo strumento democratico per decidere le candidature alle elezioni regionali del 2010 sono le primarie. E penso che il centrodestra dovrebbe

fare lo stesso». Primarie. Martina, non rischia ormai di essere una scatola vuota da riempire con qualche idea? «Niente affatto. Penso a primarie di coalizione, possiamo tenerle entro Natale. Usiamo il periodo del congresso per raccogliere le energie e allargare le alleanze». Alleanze con chi? «Partiamo dalle forze con cui abbiamo condiviso 5 anni di lavoro in consiglio regionale: Sinistra e Libertà, Idv, il Centrosinistra (tre consiglieri che hanno fatto gruppo da soli, ndr). Apriamoci a chi sta fuori dai movimenti politici organizzati, a chi vuole raccogliere la sfida del cambiamento. Dopo 15 anni di Formigoni, la Lombardia ha bisogno di cambiare passo. In un periodo così lungo si insedia anche un sistema di potere». Sono nato il 29 settembre del 1951 a Bettola, in provincia di Piacenza. Dopo aver frequentato il liceo a Piacenza, mi sono iscritto all'università di Bologna dove mi sono laureato in Filosofia . Dopo una breve esperienza da insegnante, mi sono dedicato completamente all'attività amministrativa e politica. Eletto consigliere regionale inEmiliaRomagna ne sono diventato il presidente nel 1993. Riconfermato nel ‘95, mi sono dimesso nel 1996 quando sono stato nominato Ministro dell'Indu-stria dal Presidente del Consiglio Romano Prodi. Da dicembre 1999 a giugno 2001 ho ricoperto la carica di Ministro dei Trasporti. Dopo la vittoria dell'Unione nel maggio 2006, vengo nominato ministro dello Sviluppo economico. Sono stato tra i protagonisti della nascita del Partito Democratico, e dal novembre 2007 sono nel Coordina-mento nazionale del Pd, ed attualmente sono responsabile economico del PD.


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CINQUE PAROLE

È

stato detto che il populista pensa alle prossime elezioni, il riformista alle prossime generazioni. Ecco. La destra italiana pensa sempre e solo alle prossime elezioni. Noi democratici pensiamo prima di tutto alle prossime generazioni. Qui si apre lo spazio per un nuovo riformismo. Un riformismo che abbia il coraggio di sfidare le destre non rincorrendole, non limitandosi a proporre correttivi ai modelli economici e sociali che ha imposto, ma mettendo in campo una gerarchia di valori alternativa e proiettata sul futuro. Abbiamo bisogno di riforme che correggano le gravi distorsioni nella distribuzione del reddito e del mercato del lavoro, che rilancino la mobilità sociale; riforme per valorizzare un capitale umano e sociale che si sta impoverendo; scelte di politica industriale che sostengano l’innovazione e la ricerca, che sono beni pubblici e non solo requisiti di mercato. Queste sono le sfide che noi vogliamo raccogliere: a differenza della destra, vogliamo dire con forza che noi crediamo che dalla crisi possa uscire un'Italia migliore, non quella di prima. Un'Italia che proprio attraversando le difficoltà riscopre i valori fondanti della solidarietà, delle comunità locali, dell'essere una nazione. Che recupera il senso di una grande missione collettiva in cui i talenti di ognuno sono a disposizione non solo di se stessi ma del proprio Paese. Il Partito democratico è una grande forza che crede nel futuro. Che crede nelle riforme come chiave per il cambiamento di cui l'Italia ha bisogno da anni per uscire dalla stagnazione e dall'immobilismo. Vogliamo ricostruire un'identità del nostro campo, quello dei democratici, e farci capire dagli italiani con parole chiare. Parole che raccontino il nostro essere riformisti.

a cura del Comitato Comasco Dario Franceschini

LA PRIMA È FIDUCIA. Fiducia è la risposta alla paura che la destra alimenta e cavalca parlando di sicurezza. Paura della crisi, paura di perdere il lavoro, dell'immigrato, della criminalità, della povertà, della solitudine. Paura per il futuro del mondo e per i nostri figli che dovranno viverci. Contro queste paure la fiducia è la strada che vogliamo intraprendere per uscire dalla crisi con un’Italia più forte e moderna. Tutte le nostre politiche, tutte le nostre proposte concrete devono essere costruite attorno a questo messaggio positivo. Dalle misure per proteggere i lavoratori e i cittadini dalla crisi, alle riforme economiche necessarie a dare prospettive a famiglie e imprese. Fino alle riforme istituzionali che ridiano fiducia ai cittadini in uno Stato e in una politica che debbono essere basati sulla trasparenza e sull'efficienza. LA SECONDA PAROLA È REGOLE. Noi vogliamo buone regole che oltre a sancire diritti, stabiliscano doveri e responsabilità, garantiscano la sicurezza collettiva e fondino la convivenza di comunità aperte, capaci di integrazione e di vera solidarietà. Di regole ha bisogno l'economia perché la loro assenza è la causa principale della destabilizzazione dei mercati finanziari e degli squilibri nell'economia reale. E proprio all'economia e alle imprese servono regole semplici e stabili che garantiscano il corretto svolger-

si della concorrenza, che rompano i conflitti di interessi che in Italia sono diventati silenziosamente accettati, come fossero normali, che rendano più semplice ed efficiente il rapporto tra istituzioni e cittadini. Perché un sistema pubblico funzionante è necessario per attuare le riforme, e per garantire la effettiva fruizione dei diritti dei cittadini, dalla giustizia all’istruzione, ai servizi pubblici. Lo stesso patto di lealtà fiscale ha come presupposto che il cittadino sappia che i suoi soldi non vadano a finanziare spreco e inefficienza. LA TERZA PAROLA appartiene al vocabolario storico del campo progressista, ed È UGUAGLIANZA. Uguaglianza non come appiattimento delle differenze ma come valorizzazione delle diverse capacità delle persone, come uguaglianza delle opportunità, da sostenere non solo nelle condizioni di partenza ma nel corso della vita di ciascuno. L'Italia ha purtroppo un primato negativo: ha visto crescere le diseguaglianze tra i redditi, ha visto aumentare le distanze tra pezzi del suo territorio, tra Nord e Sud. Vede consolidarsi la diseguaglianza tra i generi in una condizione che penalizza la libertà delle donne, i loro diritti, la loro rappresentanza anche nella politica. Nell’Italia di oggi parlare di uguaglianza significa denunciare un blocco dell'ascensore sociale che ostacola la possibilità delle persone di sviluppare le proprie capacità. Sono queste le diseguaglianze che sottraggono ai nostri giovani le aspettative dei coetanei di altri paesi europei, che impediscono al figlio dell'operaio di avere le stesse opportunità nella sua vita del figlio del notaio.


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LIBERIAMO IL FUTURO Noi vogliamo cambiare questo destino che la destra ritiene inevitabile. Vogliamo invertire la tendenza partendo da proposte immediate, da politiche attive che rimettano al centro della politica il grande tema della dignità del lavoro in tutte le sue forme, di un nuovo welfare, di investimenti in formazione, ricerca, infrastrutture, per colmare il divario con le aree svantaggiate del Paese. E anche investimenti per vincere la battaglia della legalità che è grande questione nazionale. LA QUARTA PAROLA È MERITO. Per sottrarsi alla retorica della meritocrazia occorre che il merito divenga la chiave della vita sociale e sia concepito come la leva fondamentale per superare molte delle ingiustizie sociali che opprimono la nostra società, per rimettere in moto la mobilità sociale. Merito per noi significa riconoscere e valorizzare le capacità delle persone, significa avere la speranza di migliorare la propria vita e quella dei propri figli. Merito non vuol dire competizione sfrenata ma riconoscimento dei talenti, dell'impegno, del valore del lavoro. Oggi la società italiana è organizzata su sistemi di cooptazione basati su relazioni familiari, professionali, politiche, sindacali, associative o di altro genere. Relazioni che condizionano l'accesso a carriere pubbliche e private, alle professioni come allo svolgimento di attività di impresa in una serie di settori protetti da potenti barriere. La nostra battaglia deve rompere questo immobilismo, settore per settore, pubblico e privato. Deve innestare radicali cambiamenti per aprire tutti i campi e per investire sulla intelligenza e la creatività dei ragazzi italiani. L’ULTIMA PAROLA È QUALITÀ. Puntare sulla qualità significa puntare sull'eccellenza italiana, sulla parte alta della filiera produttiva, dove contano di più la creatività e il capitale umano. Significa investire in conoscenza.

a cura del Comitato Comasco Dario Franceschini

Scuola, università, ricerca, innovazione, cultura. Significa valorizzare la capacità di produrre o di inventare cose che piacciono a un mondo voglioso di qualità. Significa valorizzare l’originalità italiana, ciò che ci rende unici al mondo e che non può essere imitato: il nostro patrimonio culturale, il nostro ambiente, i nostri territori e le loro ricchezze. Dare un contenuto nuovo a queste parole significa mettere in campo il nostro riformismo per cambiare l’Italia e contrastare la conservazione. Per questo serve accelerare la costruzione del partito. Un partito che coltiva le diversità culturali al suo interno come una ricchezza, ma che cerca e trova la sintesi. Un partito laico e plurale. Un partito che fa della contaminazione tra le visioni del mondo e le culture politiche al proprio interno, un argine efficace contro tutti gli integralismi e i fondamentalismi, religiosi come ideologici. E soprattutto un partito aperto. Che spalanca i propri gruppi dirigenti a quelle persone, soprattutto a quei giovani e quelle donne, che non hanno appartenenze precedenti e che hanno scelto di cominciare il loro impegno politico con il Pd. Quelli che vorrebbero entrare e impegnarsi ma spesso non sanno nemmeno a che porta bussare e invece abbiamo un bisogno enorme della loro freschezza e delle loro energie. Un partito in cui il rinnovamento necessario dei gruppi dirigenti non ha nulla a che vedere col "nuovismo" scelto dall'alto, ma significa valorizzare e investire sull'esperienza e sul radicamento territoriale di sindaci, di amministratori, di

segretari provinciali e coordinatori di circolo, di parlamentari e quadri del partito. Un partito che difende come oro la forza dei propri militanti, ma che sa anche che nella società di questo secolo esistono altre forme di partecipazione a un progetto politico, meno stabili ma non per questo meno vere e appassionate. Un partito capace di affiancare nelle sue scelte gli iscritti e gli elettori, attraverso lo strumento delle primarie. Gli elettori del Pd non sono estranei, sono parte di noi. Sono quelli che arrivano nelle grandi mobilitazioni civili, che ci sostengono nelle campagne elettorali, che riempiono le piazze e i comitati. Poi un partito nazionale e federale insieme che, dentro una missione unitaria, lasci ai partiti regionali risorse finanziarie, autonomia politica e statutaria nella scelta del modello organizzativo, delle alleanze, dei candidati, delle priorità programmatiche. Un partito infine radicato sul territorio, che vuole avere un circolo in ogni paese, in ogni quartiere con una sede aperta. Circoli che non siano solo luoghi per misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi e giunte, ma che si occupino del territorio e dei problemi delle comunità locali in cui sono. Circoli come antenne per ascoltare e capire l'Italia. Circoli che sono nati liberi e vogliono restare liberi. Un Patto con i Circoli: questa è la mia proposta per il congresso. Un Patto che rispetti la pluralità di culture che arricchiscono il partito. Che non le teme. Che non cerca di fare prevalere una identità sulle altre. L'arcipelago di storie e provenienze che sostengono la mia candidatura non è un limite è una ricchezza. Sarà mia la responsabilità di fare sintesi, e di trasformare in un messaggio condiviso e unico questa varietà di posizioni. Che sono però la migliore garanzia che il Partito Democratico resterà fedele all'idea che l'ha fatto nascere.


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LETTERA APERTA DI IGNAZIO MARINO a cura del Comitato Como per Marino Cara Democratica, caro Democratico, Il Congresso rappresenta un’occasione per esprimere la nostra idea di partito ed elaborare un progetto avanzato per l’Italia, avviando un dibattito politico e culturale serio e vivace e determinando, pure col nostro voto, l’assetto e la direzione del Partito Democratico. Dire la nostra, contare, esprimerci realizzando quello che migliaia di cittadini ci hanno chiesto scendendo nelle piazze in nome della democrazia. Già, la democrazia. L'Italia ha bisogno di democrazia: di apertura, di coraggio, di merito, di protezione, di libertà. Sogniamo e ci battiamo per un Paese dove non spadroneggino monopoli, corporazioni, oligarchie, ma in cui uomini e donne abbiano pari opportunità e ci siano classi dirigenti selezionate in base alle capacità e non al censo. Un Paese in cui si investa sulla cura di coloro che hanno meno e l'informazione sia libera, rispondendo all'opinione pubblica e non al potere; in cui i parlamentari siano eletti dai cittadini e non nominati dalle oligarchie. Non vogliamo più il precariato, ma un contratto di lavoro unico a tempo indeterminato. Non voglia-

Vogliamo che sia un partito in grado di restituire dignità alla politica.

mo il Nucleare, ma un mix di energie rinnovabili e di mobilità sostenibile. Vogliamo che gli individui abbiano libertà di scelta sui trattamenti sanitari cui sottoporsi e che le persone possano formalizzare le loro unioni indipendentemente dall’orientamento sessuale. Vogliamo un'Italia e un mondo dove si affermino diritti uguali per tutti e non diritti speciali. E per questo abbiamo bisogno di un partito nuovo. Il Partito Democratico che vogliamo è un partito che riparte dalle persone, con una direzione politica chiara e a cui partecipano aderenti e sostenitori, libero dalle correnti, non autoreferenziale, forte dell’autonomia dei territori e dei circoli; laico nell’attenzione ai diritti di tutti e con lo sguardo all'Europa e al mondo, protagonista sempre delle battaglie contro l'egoismo e il nazionalismo.

Noi della Mozione Marino siamo convinti che il PD potrà vincere solo se dimostrerà di essere diverso dalla Destra, se elaborerà un pensiero nuovo ispirandosi a storie e tradizioni antiche. Insieme a noi anche Vittoria Franco, Ivan Scalfarotto, Marta Vincenzi, Pippo Civati, Cristiana Alicata, Pierfrancesco Majorino, Rosa Calipari, Felice Cassòn, Paola Concia, Beppino Englaro, Umberto Veronesi e tanti altri. Siamo in molti, moltissimi. E ci piacerebbe avere anche te fra noi.

Vivi il PD Farti venir voglia di vivere il PD, è questa la nostra sfida. Farti sentire rappresentato da un partito che dà voce alle aspirazioni di cambiamento e libertà che si muovono in Italia. Il PD che ti faremo vivere sarà l’anticipazione del Paese che vogliamo costruire: libero da potentati, che valorizzi il merito di chi lavora e studia, che allarga e rafforza le libertà della persona.


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LA TESTATA - SPECIALE MOZIONI

VIVI IL PD. CAMBIA L’ITALIA a cura del Comitato Como per Marino

Chi sono

Il nostro PD sarà lo strumento più efficace per cambiare l’Italia, è questo il partito che vogliamo Sono nato a Genova 54 anni fa, sono un chirurgo specializzato in farti vivere. trapianti d’organo, attualmente del Partito Un partito che riparta dalle perso- senatore ne. Dalla qualità e dai bisogni Democratico. delle loro vite, dalle loro attese e A 14 anni mi sono trasferito a Roma. Mi sono laureato in medisperanze. Un partito che abbia una direzio- cina all’Università Cattolica e ho ne politica chiara, frutto della par- iniziato a lavorare presso il tecipazione dei suoi aderenti e Policlinico Gemelli. La passione per i trapianti mi ha spinto a consostenitori. Un partito che abbia un assetto frontarmi con altri contesti univerfederale e riconosca l’autonomia sitari e professionali. All’inizio degli anni ’80, per specializzarmi, dei territori e dei circoli. Un partito che si assuma la ho studiato prima in Inghilterra, a responsabilità di quello che pro- Cambridge, e poi negli USA presso la University of Pittsburgh, pone. Un partito aperto e trasparente centro d’eccellenza mondiale per come vorremmo che fosse il i trapianti. Nel 1993 sono diventato Co-direttore del Centro nostro Paese. Un partito dal respiro maggiorita- Trapianti del “Veterans Affairs rio, che stabilizzi il bipolarismo, Medical Center”, l’unico dipartiche costruisca le alleanze a par- mento per trapianti di fegato tire da quello che vuole per il appartenente al governo degli Stati Uniti. Paese.

Un partito che si dia delle regole comprensibili e semplici, che siano rispettate. Un partito che rispetti le diverse sensibilità che ne fanno parte, aprendo un dibattito inclusivo e responsabile. Un partito che abbia a cuore i diritti di tutti. Un partito laico.

vita”, una mia conversazione sui temi etici con il Cardinale Martini. Nel 2005 ho scritto il mio primo libro “Credere e curare” edito da Einaudi e nello stesso anno ho fondato IMAGINE ONLUS, associazione no-profit che s’impegna per la solidarietà internazionale, con particolare attenzione alle tematiche della sanità.

Nel 2006 sono tornato in Italia e ho deciso di candidarmi al Senato come indipendente, venendo eletto nelle fila dei Democratici di sinistra. In quella legislatura ho ricoperto l’incarico di Presidente della commissione igiene e sanità del Senato e ho iniziato ad impegnarmi perché anche l’Italia si dotasse di una legge sul testamento biologico. Sul versante della ricerca, ho ottenuto la creazione di un fondo – approvato in due diverse leggi Finanziarie – destinato ai giovani ricercatori, valutati da una comVolendo importare in Italia quelle missione di scienziati under 40, competenze acquisite durante secondo il criterio della peer l’esperienza americana, nel 1999 review. ho contribuito a fondare e ho diretto l’ISMETT, il centro trapian- Alle elezioni politiche del 2008 mi ti multiorgano di Palermo. Nel sono ricandidato e sono stato rieluglio del 2001 ho eseguito il letto senatore. Sono membro primo trapianto di fegato in Italia della Commissione igiene e sanisu un paziente sieropositivo. tà e Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta Nonostante la professione medi- sull’efficacia e l’efficienza del ca mi abbia spinto fuori dai confi- Servizio Sanitario Nazionale. ni italiani, ho seguito con passione la vita politica del nostro La presidenza della commissiopaese e ho partecipato al dibatti- ne sul SSN mi offre la possibilità to pubblico collaborando con La di viaggiare per il Paese e conoRepubblica, la Fondazione scere lo stato delle strutture saniItalianieuropei e L’Espresso. Su tarie italiane difendendo, così, il quest’ultimo è stata pubblicato, diritto dei pazienti italiani a ricenell’aprile 2006, il “Dialogo sulla vere cure e servizi di qualità


9

LA TESTATA DEI CIRCOLI - CALENDARIO DELLE CONVENZIONI

LE CONVENZIONI DI CIRCOLO CIRCOLO

N.

DATA

ORA

LUOGO

BULGAROGRASSO

1

LUNEDÌ

CANTU'

2

BREGNANO

DELEGATI

07-09

21.00

Sede PD

v. Battisti 21 - BULGAROGRASSO

SABATO

19-09

16.00

Sede PD

v. Brambilla, 3 - CANTU'

3

LUNEDÌ

21-09

21.00

Sala palestra c.le

v.le Dello Sport - BREGNANO

4

CERMENATE

4

LUNEDÌ

21-09

20.45

Scuole medie

v. Garibaldi - CERMENATE

4

BASSO LARIO

5

SABATO

19-09

15.00

Sala Consiliare

v. Regina - CERNOBBIO

7

CAMPIONE

6

SABATO

19-09

16.00

Presso G. Saladino

V. Cantonale -MELANO (CH)

1

CAVALLASCA

7

GIOVEDÌ

17-09

20,30

Sala Consiliare

Municipio v. Imbonati - CAVALLASCA

5

PARE'-GIRONICO

8

LUNEDÌ

14-09

20.30

Sala Consiliare

Municipio - GIRONICO

3

COMO CENTRO

10

SABATO

26-09

9.15

Circoscrizione 6

v. Grandi - COMO

COMO LORA

12

MARTEDÌ

22-09

21.00

Circoscrizione 2

LORA

2

COMO SUD

13

MERCOLEDÌ 23-09

20.30

Sede Circoscrizione

v. Lissi 7 - REBBIO

7

CIRCOSCRIZIONE 8

14

MARTEDÌ

22.09

21.00

Circoscrizione 8

V. Segantini -SAGNINO

5

CIRCOSCRIZIONE 1

15

SABATO

19.09

15.00

Circoscrizione 1

v. .S. Antonino 2 - ALBATE

4

SENNA-CAPIAGO

16

LUNEDÌ

21-09

20.30

Centro sociale

v. Roma - SENNA COMASCO

3

LAGO EST

17

LUNEDÌ

28-09

20.00

Sala Consiliare

Municipio - NESSO

5

ALTO LAGO

18

VENERDÌ

25-09

21.00

Sala Riunioni

Banca Popolare - DONGO

6

IL GELSO

19

MARTEDÌ

22-09

21.00

Sala Caminetto

FINO MORNASCO

6

INVERIGO

20

VENERDÌ

25-09

20.30

Sala Consiliare

Municipio v. G. Cantore - INVERIGO

5

LOMAZZO

21

MARTEDÌ

15-09

20,00

Sala Colmegna

p.zza volta - LOMAZZO

7

CADORAGO

22

VENERDÌ

18-09

20.30

Salone Coop.

v. Garibaldi - CADORAGO

1

GUANZATE

23

MARTEDÌ

22.09

21.00

Sala Associazioni

Municipio - GUANZATE

4

PORLEZZA

25

MERCOLEDÌ 23-09

21.00

Centro Civico

v. Garibaldi - PORLEZZA

2

IL SEPRIO

26

VENERDÌ

18-09

21.00

Centro Civico

v. S. Maria - MOZZATE

OLGIATE C.

27

DOMENICA

13-09

9.30

Sala Consiliare

p.zza Volta, 1 - OLGIATE COMASCO

5

CANZO

28

GIOVEDI'

17-09

20.30

Sala Roscio Villa Meda

v. Meda 40 - CANZO

7

ERBA

29

LUNEDÌ

07-09

19.00

Sede PD

v. Diaz 6/d - ERBA

6

TREMEZZO

30

MERCOLEDÌ 23-09

21.00

Municipio

TREMEZZO

3

VALLE INTELVI

31

SABATO

19-09

20.30

Sala Civica

Di fronte ASL - S.FEDELE INTELVI

3

LURATE CACCIVIO

32

LUNEDÌ

21-09

20.30

Biblioteca

l.go Caduti per la pace - LURATE C.VIO

3

VILLA GUARDIA

33

LUNEDÌ

21-09

21.00

Sala Consiliare

Municipio v. Varesina,42 - VILLA G.

5

MARIANO C.

34

DOMENICA

27-09

09.00

Sala Brenna

v. Trieste - MARIANO COMENSE

11

CABIATE

35

VENERDÌ

25-09

20.30

Circolo PD

v. V.Emanuele, 45 - CABIATE

4

FIGINO-NOVEDRATE

36

GIOVEDÌ

17-09

20.45

Villa Ferranti

p.zza Umberto I° - FIGINO SERENZA

6

ALBAVILLA

37

LUNEDÌ

21-09

19.00

Sede PD

v. Diaz 6/d - ERBA

7

ROVELLASCA

38

GIOVEDÌ

24-09

21.00

Sala Comunale

ROVELLASCA

5

TURATE

39

MERCOLEDÌ 30-09

21.00

v. Tinelli 8

TURATE

4

APPIANO G.

40

VENERDÌ

11-09

20.30

Sala Consiliare

Villa Rosnati - APPIANO GENTILE

4

ALBIOLO-CAGNO

41

SABATO

19-09

18.00

Centro Civico

vicino rist. Vecchia Albiolo - ALBIOLO

3

TERRE di FRONTIERA

42

GIOVEDI'

17-09

20.30

Sala Civica Biblioteca

v. Garibaldi - UGGIATE TREVANO

3

LIPOMO

43

LUNEDÌ

21-09

20.00

Coop.

v. Cantaluppi - LIPOMO

3

3 12

10

12


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