Idee per il futuro - Proposte per la conferenza programmatica distrettuale del PD

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partecipazione cittadina) per favorire l’inclusione sociale. Nondimeno, nel quadro di iniziative volte alla promozione di una maggiore integrazione e partecipazione, occorre valorizzare e sostenere - a livello locale - l’auto organizzazione (democratica) delle rappresentanze delle comunità degli stranieri. Solo il coinvolgimento attivo delle persone e delle comunità nelle politiche di integrazione e responsabilizzazione può concorrere all’inclusione attiva nella Comunità. Così come investire su progetti ed idee per accrescere una positiva cultura alla sicurezza e alla convivenza civile fra i cittadini e fra le comunità diverse di cittadini nel medesimo territorio; favorire ed incentivare tutte le sedi e i momenti che possono allargare la partecipazione ed il senso di appartenenza (in alternativa alle ronde, alle iniziative spontanee, ecc.): consulte comunali e/o di quartiere; punti di ascolto/sportelli per “filtrare” suggerimenti, preoccupazioni, denunce, ecc. Si tratta di strumenti attivi e positivi di legalità in assenza dei quali subentrano modalità più pericolose e di scontro. In questa direzione si possono ipotizzare percorso di coinvolgimento delle associazioni di studenti stranieri e non, favorire la reciproca conoscenza tra diverse culture attraverso conferenze, seminari, incontri nelle scuole, la socializzazione delle collaboratrici domestiche attraverso le strutture esistenti sul territorio, sostenendo i corsi di insegnamento della lingua italiana.

Le politiche per lo sport, il benessere, i giovani Lo sport, l’attività motoria e la promozione del movimento, sono tra gli strumenti primari per la salvaguardia della salute, la prevenzione dell’invecchiamento e di talune patologie cardiovascolari, dell’obesità infantile, importanti per favorire la socializzazione e l’inclusione sociale, soprattutto delle giovani generazioni e dei migranti. Queste scelte trovano spazio già da qualche anno spazio all’interno dei Piani di zona e per la salute provinciali e con il progetto “Sani stili di vita” che coinvolge i vari attori del nostro territorio (Comuni, Scuole, ASL, Associazioni sportive, etc). Per queste ragioni il distretto, la futura Unione, deve essere il punto di riferimento per la progettazione e la programmazione del fabbisogno di sport, attività motoria e del benessere nel nostro territorio, un vero e proprio Piano regolatore dello sport a partire dalla conoscenza del sistema sportivo, dell’impiantistica, della domanda

di sport in continua evoluzione, elaborata a livello provinciale per tutti i territori. I giovani rappresentano la ricchezza e il futuro del territorio non solo distrettuale ma dell’intero paese Italia. Ecco perché occorre lavorare per la promozione e la diffusione di sani stili di vita che permettano ai giovani di mettersi in gioco e acquisire tutti gli strumenti per essere pronti alle sfide della vita e del mercato del lavoro. L’intervento sui giovani deve essere rivolto alla prevenzione e al potenziamento delle loro capacità. Il giovane come risorsa e non come problema sociale fatto di droga, alcool, disagio sociale, abbandono scolastico. In questa direzione occorre dare continuità e potenziare gli interventi di Educativa di Strada, centri di aggregazione giovanile e tutte quelle forme capaci di avvicinare le giovani generazioni negli spazi e nei luoghi ad essi comuni. Un Ente Locale vicino che sa ascoltare ma sa anche promuovere e stimolare azioni positive volte alla crescita dei ragazzi stessi in collaborazione e in rete con tutte le altre agenzie formative e di prevenzione. Fondamentale nella prevenzione il coinvolgimento dell’USL attraverso il SERT di Castelfranco e del terzo settore. La partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alla vita socio/politica del territorio è un punto fondamentale delle politiche giovanili distrettuali. A questo scopo diventa importante la creazione di un Forum Giovani distrettuale che rappresenti tutte le realtà giovanili del distretto, sia quelle strutturate all’interno di associazioni e partiti, che singoli giovani indipendenti. Gli interventi delle politiche giovanili devono rivolgersi alla totalità della popolazione giovanile attraverso azioni diversificate in base alle differenti esigenze delle diverse fasce di età. Importante risulta l’azione verso quei giovani che alla fine del percorso scolastico sono alle prese con scelte professionali e famigliari. L’Indipendenza dei giovani deve essere un obiettivo verso il quale indirizzare le azioni del distretto. La precarietà, l’imprenditorialità e la voglia di costruirsi una propria identità staccata dalla famiglia di origine devono vedere azioni di sostegno che non ostacolino queste scelte ma che le supportino e le sostengano, creando interventi in collaborazione con Istituti di Credito, associazioni di categoria e tutti quei soggetti pubblico/privati interessati a questo periodo fondamentale della vita di un giovane spesse volte impossibilitato a fare “il salto” dell’indipendenza dalla famiglia per mancanza di supporti e opportunità. 13


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