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3.1 Robert Rauschenberg
Robert Rauschenberg
Robert Rauschenberg (1925-2008) è stato uno degli artisti americani più imporanti del panorama internazionale e membro del New Dada.
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Il Neo-Dada è stato un movimento artistico che riprendeva alcuni temi e stili dell’avanguardia dadaista, anche se completamente spogliato da quella carica anarchica e provocatoria. Le opere neo-dadaiste sono caratterizzate dall’uso di materiali moderni, da soggetti dell’immaginario popolare e da contrasti assurdi. Anche la Pop art utilizza oggetti quotidiani elevandoli a manifestazione artistica, senza però la componente astratta frequente nelle opere neodadaiste.
Questo movimento nacque proprio a New York, intorno alle figure del musicista avanguardista John Cage (1912 – 1992) e del ballerino Merce Cunnigham (1919 – 2009). I due teorici rielaborarono alcuni concetti dell’avanguardia dadaista, dando vita a opere nate dalla commistione tra diversi generi artistici, con lo scopo di assottigliare la distanza tra la vita e l’arte. Una delle prime opere di Robert Rauschenberg furono i White paintings (1951)(pag.47), dipinti bianchi monocromatici disposti a griglie. I pannelli elaborati da Robert non avevano alcuna caratteristica estetica, ma si realizzavano soltanto una volta entrati in contatto con gli spettatori. I White paintings erano come delle opere non completamente realizzate, che necessitavano dell’intervento attivo dello spettatore per riuscire a esprimere a pieno la loro essenza. Infatti, l’artista aveva pensato i pannelli come delle tele bianche, che non si limitavano a un unico soggetto, ma a infinite possibilità che si imprimevano sulla tela ogni volta che qualcuno vi passava davanti o a seconda della luce che colpiva la tela. I White Paintings di Rauschenberg servirono come ispirazione per la composizione più nota di Cage: quattro minuti e 33 secondi di silenzio, giustamente intitolata 4’33” (1952). Presa coscienza del fatto che il silenzio non è altro che una condizione del suono, materia sonora in rapporto dialettico con gli altri suoni, essa diventa a pieno titolo mezzo espressivo; 4’33” diventa quindi pienamente comprensibile: una composizione che consiste nel non suonare alcuno strumento, ma lasciare che siano i rumori involontari a creare il brano musicale, un nuovo piano su cui sentire ogni minimo rumore di sottofondo, dal respiro (proprio o altrui) fino al più piccolo suono prodotto involontariamente. E’ uno dei tanti casi in cui un’opera d’arte è funzionale per la creazione di una composizione musicale.
Robert Rauschenberg, White Paintings, 1951

John Cage, Spartito di 4’33’’, 1952

Decenni più tardi, come un artista affermato nel suo diritto, Rauschenberg collaborò con un altro notevole musicista - David Byrne, cantante e chitarrista dei Talking Heads.
Rauschenberg accettò prontamente di occuparsi del design del quinto album in studio della band, Speaking in Tongues. Byrne è stato “piacevolmente sorpreso” che l’artista “abbia evitato di riprodurre semplicemente un’opera sulla copertina dell’album in favore di una nuova visione di ciò che l’intero pacchetto LP potrebbe essere”. Il prodotto finale è collegato a una serie di sculture che Rauschenberg ha completato nel 1967, intitolate “Revolver”(pag. 49), queste opere scultoree erano composte da cinque dischi circolari di plexiglass, serigrafati e allineati in una culla di metallo. Le immagini litografate su ogni pannello sono state estrapolate da giornali e riviste e le combinazioni possibili intercambiando le lastre erano tantissime, creando un’installazione tridimensionale e luminosa. «Penso che un’immagine sia più simile al mondo reale quando è presa dal mondo reale»19, diceva Rauschenberg. Quando lo spettatore azionava gli interruttori sulla scatola di controllo, piccoli motori incorporati nella base facevano ruotare i dischi e permettevano allo spettatore di determinare la composizione.
Per Speaking in Tongues, Rauschenberg fece riferimento al processo di stampa a tre colori creando strati separati di ciano, magenta e giallo. Ogni disco sfoggiava un collage di immagini, tra cui un’auto distrutta, un cartellone autostradale e una camera da letto di periferia, che poteva essere fatto girare per produrre effetti diversi. La band alla fine ha impiegato i servizi di un’azienda di imballaggio di hot dog di Oscar Meyer per la produzione della copertina e a causa delle difficoltà di produzione, la copertina disegnata da Rauschenberg fu stampata in un’edizione limitata di 50.000 copie. (Byrne stesso disegnò una copertina alternativa per il restante milione di copertine dell’album, un dipinto astratto e ridotto in blu e giallo).

Versione Alternativa di Speaking in Tongues
19 Sam Hunter, Robert Rauschenberg , Rizzoli International, New York 1999.
Talking Heads, Speaking in Tongues, 1983


Robert Rauschenberg, Revolver, 1967