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2.1 Banksy
Banksy
Banksy (1974) è riuscito a diventare uno degli artisti più riconosciuti al mondo pur rimanendo relativamente anonimo. Rimanendo fedele alle credenze della Street Art, ha costruito un celebre corpo di opere, sia permanenti che impermanenti, che utilizza la satira, la sovversione, l’umorismo e l’ironia per creare messaggi sociali, politici e umanistici di grande risonanza per le masse a livello popolare e pubblico. Il suo stile è universalmente familiare e si basa su un’estetica di stencil che lo ha elevato da semplice uomo con una bomboletta spray ad artista altamente creativo. È responsabile di aver catapultato il lavoro di utilizzo di metodi insoliti implicando l’uso di spazi pubblici nel mainstream come forma d’arte praticabile.
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L’abilità artistica di Banksy risiede nella sua capacità di usare l’umorismo e l’arguzia per indurre gli spettatori a contemplare la serietà di fondo dei suoi messaggi sul capitalismo, la pubblicità, la politica e l’umanità. È proprio questo senso di innocente capriccio, unito a verità audaci e lampanti sui nostri tempi, che lo eleva al ruolo di potente mediatore sociale, sotto la veste dell’arte. A prescindere dalla sua fama, la tela scelta da Banksy rimane la strada e i luoghi pubblici improvvisati, dove la sua arte può “spuntare”, mantenendo la sua resistenza alla commercializzazione in qualsiasi settore sociale, pubblico o mercato specifico. L’anonimato è stato il modo principale di operare di Banksy, soprattutto perché elimina lo status di artista come celebrità e costringe invece a concentrarsi sull’opera d’arte. Inoltre, consente la libertà di dire la propria verità senza pregiudizi e senza conseguenze. In un ironico scherzo del destino, il carattere sovversivo di Banksy ha solo favorito il suo passaggio all’accettazione da parte del grande pubblico, in quanto il mondo ha preso atto del suo stile caratteristico e della mancanza di qualsiasi spinta egoistica verso il riconoscimento artistico. L’artista stesso è diventato un ponte non dissimile da quello che le sue opere d’arte intendono costruire. L’accoglienza di Banksy su scala universale ha anche legittimato i graffiti come forma d’arte pubblica praticabile, favorendo il dibattito tra il vandalismo come attività criminale e il vandalismo come mezzo creativo dell’artista (diventando in un certo senso un simbolo di libertà). Molte delle sue opere sono rimaste su edifici e altri spazi pubblici per il loro valore contemporaneo, anche se al momento della loro creazione erano considerate illegali. In effetti, molti proprietari di edifici hanno tratto beneficio dal fatto di essere diventati “proprietari” di un Banksy originale.
Questa “Guerrilla Art”, definita anche “Post-Graffiti Art”, che Banksy ha contribuito a sviluppare, spesso gioca molto sul luogo e sul contesto come parte dell’opera e cerca di far leva su messaggi specifici rivolti ad aziende, governi e istituzioni. Il termine Guerrilla deriva dalla parola guerriglia, un termine del gergo militare che indica una tipologia di combattimento a basso costo solitamente praticata dai civili:
Non ho trovato una fonte certa che dica “Così nasce
la guerrilla art”, ma non si può negare che il Guerrilla Art Action Group (G.A.A.G.) sia stato uno dei collettivi storici più importanti ed influenti per quanto riguarda questa tipologia di arte. La loro performance presso il MoMa di New York nell’inverno del 1969 è entrata nella storia: dopo aver letto una missiva in cui venivano richieste le dimissioni di parte del board del museo (I Rockefeller), il collettivo inizia a simulare una rissa strappando vestiti e simulando lotte, il tutto enfatizzato da sacchetti ripieni di sangue intrufolati furtivamente all’interno del museo.34
Un artista che ha lasciato tracce del suo passaggio in tutto in mondo non poteva che farlo anche nel mondo della musica: molti sono i cantanti e le band che hanno attinto a mani piene dall’ arte di Banksy per le copertine dei loro dischi o singoli.
I Blur ne sono un esempio, un gruppo musicale britannico. Con il loro album Think Thank del 2003 (pag. 101), egli ha ritratto una coppia romanticamente avvinghiata in un abbraccio, le teste celate da scafandri da palombari. Il disegno fa parte di una serie che Banksy realizzò per anche due singoli dell’album, Out of Time e Good Song (pag. 96) con personaggi quasi familiari, copie di innamorati, appunto ,e bambini.
Perfino Banksy che è l’artista contemporaneo tra i più famosi che si tiene alla larga rispetto ai luoghi e alle situazioni che commercializzano l’arte ha sentito poi il bisogno di legittimare questa sua scelta dichiarando che non tutto ciò che nasce come oggetto commerciale deve essere necessariamente screditato:
Ho fatto alcune cose per pagare le bollette, e ho fatto l’album dei Blur. Era un buon disco e la commissione era un bel po’ di soldi. Credo che sia una distinzione molto importante da fare. Se si tratta di qualcosa in cui si crede davvero, fare qualcosa di commerciale non lo fa diventare una merda solo perché è commerciale. Altrimenti devi essere un socialista che rifiuta del tutto il capitalismo, perché l’idea di poter coniugare un prodotto di qualità con un’immagine di qualità ed esserne parte anche se è capitalistica è a volte una contraddizione con cui non puoi convivere.35
Blur, Think Tank 2003
34 Gianluigi Disagian, Guerrilla art: street art o solo marketing?, 26 Giugno 2022, https://www.disagian.it/guerrilla-art-street-art-o-solo-marketing/. 35 David Beaulieu, Album Covers, 23 Settembre 2021, https://www.todayisartday.com/blogs/art-talk/album-covers.
Blur, Out of Time, 2003

Blur, Good Song 2003

La maggior parte delle oltre 40 copertine di dischi che presentano l’arte di Banksy sono non ufficiali o, addirittura, non autorizzate. Data la mistica dell’artista, è difficile stabilire se siano state realizzate con la sua approvazione o con il suo contributo. I disegni delle copertine presentano i suoi graffiti a stencil: Un caso singolare è la copertina commissionata per il doppio album mix di Danger Mouse, From Man To Mouse, che si ispira alla sua opera “What are you looking at” del 2004: L’opera, che raffigura una telecamera a circuito chiuso che guarda la scritta “What are you looking at?”, è una chiara presa in giro della cultura della sorveglianza che il Regno Unito impone. Con la sua silenziosa protesta artistica Banksy non solo dice al governo come la pensa, ma lo fa sapere anche al pubblico, un tema al centro del lavoro di Banksy. L’artista dei graffiti e il musicista e produttore americano avevano già collaborato un anno prima per un’azione di Guerrilla Art in cui avevano sostituito illegalmente 500 copie dell’album di debutto di Paris Hilton nei negozi di musica britannici, con tanto di immagini della copertina manipolate sostituendo la sua testa con quella di un cane e un mix strumentale di 40 minuti rielaborato, il tutto con titoli come “Why Am I Famous?”, “What Have I Done?” e “What Am I For?”. Various Artists, We Love You So Love Us, 2000


Dirty Funker, Let’s get Dirty, 2006
Album contraffatto da Banksy e Danger Mouse,Paris, 2006


Banksy, What are you looking at, 2004
Danger Mouse, From Man To Mouse, 2007
