il Focolare - dicembre 2023

Page 1

Periodico della Comunità Pastorale di Rebbio e Camerlata

dicembre 2023 / anno 65

il Focolare


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

2

Calendario Pastorale Comunità Pastorale Rebbio-Camerlata dal 16 al 24 dicembre Novena di Natale a Rebbio: sabato e domenica ore 16.30 giorni feriali ore 20.30 domenica 24 dicembre a Rebbio: ore 16.30 chiusura novena. Sospesa S. Messa ore 17.30 a Camerlata: ore 22.00 S. Messa della Natività di Gesù a Rebbio: ore 23.00 Veglia animata dai giovani ore 24.00 S. Messa della Natività di Gesù lunedì 25 dicembre Natale del Signore SS. Messe come da orario festivo martedì 26 dicembre Santo Stefano a Rebbio e Camerlata: S. Messa ore 10.00 domenica 31 dicembre a Rebbio: ore 17.30 S. Messa e canto del Te Deum a Camerlata: ore 18.00 S. Messa e canto del Te Deum

GENNAIO 2024 lunedì 1 gennaio Festa di Maria SS. Madre di Dio Giornata Mondiale della Pace: Intelligenze artificiali e Pace, Messaggio di Papa Francesco a Rebbio: ore 10.00 – 18.00 SS. Messe

a Camerlata: ore 10.00 S. Messa sabato 6 gennaio Epifania SS. Messe orario festivo a Rebbio: ore 14.30 ritrovo dai Missionari Comboniani, inizio Processione del S. Bambino (Via Lissi – Chiesa), Vespri, Benedizione. Al termine premiazione concorso Presepi domenica 7 gennaio a Rebbio e Camerlata: ore 10.00 S. Messa e festa dei Battesimi celebrati nell’anno 2023 18 – 25 gennaio Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani domenica 28 gennaio Festa di San Giovanni Bosco Patrono dell’Oratorio domenica 4 febbraio Festa Patronale di Santa Brigida a Camerlata: ore 10.00 S. Messa Concelebrata ore 15.00 Lode Vespertina domenica 11 febbraio Festa Madonna di Lourdes Giornata Mondiale degli Ammalati mercoledì 14 febbraio Le Ceneri a Rebbio: S. Messe ore 8.30 - 17.00- 20.30

Trimestrale della comunità di Rebbio e Camerlata Registrato presso il Tribunale di Como: autorizzazione n. 4/2017del 1/6/2017 Direttore responsabile: Lattanzi Enrica


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

3

In questo numero Calendario Pastorale La riflessione di don Giusto Natale, ponti di solidarietà Due novembre La visita del Cardinale, tra consolazione e speranza Domenica 17 settembre In festa con don Roberto e don Renato A Camerlata Una comunità in festa L’assemblea della Comunità Pastorale Uno spazio per verifiche e confronti A S. Carpoforo Voci e suoni nel silenzio Contatti utili Orari SS. Messe Benemerenza dell’Amministrazione Provinciale di Como La generosa e instancabile opera in Caritas Nel ricordo di Gianfranco Una presenza importante, ma discreta Le parole di un amico Uno scritto per Luca Donne con il grembiule Ricordando Maria Angela Ricordando un vicario Impossibile dimenticare don Giuseppe Tentori Due sorelle raccontano L’esperienza del prendersi cura Presso Palazzo Carducci Minori stranieri non accompagnati, necessità di lavorare in rete Sabato 18 novembre Il bisogno di essere gratuiti 36.ma rassegna dialettale al Cine-Teatro Nuovo Anagrafe parrocchiale

2 4 6 7 8 10 12 13 13 14 15 17 18 20 22 23 25 26 27

In copertina: Adorazione dei Magi, Gaetano Previati (1896) - Olio su tela, Pinacoteca di Brera


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

4

La riflessione di don Giusto

Natale, ponti di solidarietà La situazione in Israele e Palestina e in Ucraina interpella Como, città messaggera di pace. Una delle proposte tematiche per il Concorso Presepi di questo anno invita a pensare cosa succederebbe se Gesù tornasse nella terra in cui è vissuto in questo Natale 2023. Probabilmente Gesù non avrebbe vita lunga vista quella parte della discendenza di Erode sia da parte palestinese che israeliana che fa strage di innocenti. Gesù, di sangue ebraico, contesterebbe dal di dentro i sistemi terroristici del suo popolo e di quello palestinese, non contesterebbe invece coloro che cercano la verità ed il bene comune da entrambe le parti. Probabilmente Gesù verrebbe di nuovo ucciso anche perché sosterrebbe che su questa terra c’è posto per tutti e che i Palestinesi hanno diritto a uno stato autonomo nel rispetto della suddivisione storica dei territori. Di sicuro vorrebbe che la città di Gerusalemme, fuori dalle cui mura è stato ucciso, fosse città santa di Ebrei, Cristiani, Mussulmani, senza separazioni di spazi e con libertà di accesso di chiunque dovunque. La nostra città di Como dal 1998 è gemellata anche con la città palestinese di Nablus e dal 2004 con quella Israeliana di Netanya. E’ una fortuna ed una missione ereditata quella di essere città gemella di due popoli tra loro in guerra. Tuttavia a Como di questa missione sembra non interessare a nessuno. A cosa servono i gemellaggi se li si lascia in un cassetto e se nemmeno nei momenti più gravi della storia li si considera? Questo “inverno” di disinteresse riguarda noi cittadini e le istituzioni della città. Abbiamo una vocazione storica che è quella di essere Citta-Messaggera di Pace, ma per disinteresse o per paura di lasciarci coinvolgere troppo ce ne stiamo a guardare. Alcuni si sono mossi – comunità cristiane, sindacati, associazioni etc – momenti di preghiera in Duomo e nelle Chiese ci accompagnano. Raccolte di aiuti e contatti storici con la Chiesa di Terra Santa continuano e per i nostri quartieri il Gruppo Turistico Rebbiese ne è il promotore, ma non


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

5 emerge da tutto ciò quale sia la vocazione politica della nostra città di Como di intermediare nel conflitto tra Israeliani e Palestinesi. Dalla Provincia di Como poi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina si stanno muovendo tante energie: circa 200 persone sono state e sono impegnate nella raccolta di aiuti, nei trasporti, nelle accoglienze in loco, negli incontri nelle scuole, nella organizzazione di campi estivi per bambini Ucraini in Val D’Intelvi e in altri luoghi. Il tutto ha un obiettivo solo che è quello di costruire ponti di fraternità tra il popolo italiano e quello ucraino. Purtroppo nel cercare di coinvolgere l’Amministrazione Provinciale di Como in questo movimento importante di solidarietà non abbiamo avuto alcuna risposta: si direbbe una attenzione “provinciale”. Occorrono uno sguardo globale ed un impegno locale altrimenti il flusso della storia ci passa accanto. Gesù era sfuggito alla strage di Erode rifugiandosi in Egitto, poco lontano da Gaza, sua Madre Maria ha pregato Dio che ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili: preghiamo e diamoci da fare affinché la profezia di Maria si realizzi nella sua terra e ovunque.

È l’augurio per questo Natale.

Giusto Della Valle


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

6

Due novembre

La visita del Cardinale, tra consolazione e speranza Dopo la celebrazione eucaristica, il vescovo Oscar ha incontrato i minori non accompagnati ospitati in parrocchia. Il 2 novembre è la giornata dedicata ai nostri cari defunti. Mi piace pensare che questo giorno, scandito dalle campane delle chiese che suonano grevi, a volte umido e nebbioso, possa invece essere la festa di chi ci ha preceduto nell’aldilà. Il cimitero di Rebbio infatti si illumina dei colori dei crisantemi, dei gialli sole, dei marroni tramonto, dei bianchi luminosi, e poi delle composizioni dai colori autunnali, dai ciclamini preludio di un dicembre che seguirà. Gli aceri all’esterno fanno da corona alle mura e si stagliano con le chiome al cielo. Sulle tombe si chinano i cipressi ad abbracciare con la loro ombra

il pianto e i ricordi di chi è smarrito davanti alla morte. Fioriscono le ultime rose, si spogliano gli alberelli, si accendono lumini. Le tombe disabitate durante l’estate si animano di preghiere, ci si incontra in una processione continua. In questi giorni di “festa” ritornano parenti da lontano, amici, conoscenti. Si intrecciano storie di vita e di morte, tutte le tombe si ornano di grazia, pulite, fiorite, accudite da mani amorose. Si ricordano i caduti nella guerra, i partigiani che hanno combattuto per la libertà, i sacerdoti defunti. Qualche loculo attende la nostra


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

7 pietas…sono rimasti antichi fiori di plastica, una foto sbiadita, una croce erosa dagli anni. “Oggi abbracciamo con particolare cura i nostri cari defunti. Ad essi siamo legati con particolari vincoli di affetto e di riconoscenza. Li ricordiamo tutti, anche coloro per i quali nessuno prega più, quanti sembrerebbero giacere dimenticati nell’ombra della morte…” le parole del nostro Cardinale Oscar, in pellegrinaggio nei cimiteri della città, mercoledì due novembre nella nostra chiesa di san Martino, consolano i familiari di chi non c’è più e si prendono cura di chi è abbandonato nel freddo della terra e della solitudine, invece “accolti e custoditi dalle braccia amorose

di Cristo Signore”. E il Cardinale (parola che significa cardo, perno, cerniera) continua il suo pellegrinaggio nell’incontro con i ragazzi minori non accompagnati, ospitati in parrocchia da chi si prende cura di loro, adesso, sfamandoli con il pane ma anche con l’attenzione a loro e la protezione. Nella foto lo sfondo della città di Como, con i suoi simboli di pietra, in una giornata di sole. Don Giusto, padre severo e amorevole che trattiene il braccio di un ragazzo, come se volesse contenerli tutti. Il Cardinale Oscar, che “fa da cerniera” nella grande famiglia della Chiesa e che ci invita a prenderci cura. Mira Bianchi

Domenica 17 settembre

In festa con don Roberto e don Renato Domenica 17 settembre la tradizionale festa della Madonna della Consolazione è stata l’occasione per ricordare insieme gli anniversari di ordinazione presbiterale di don Roberto Bartesaghi e di don Renato Pini, in totale ottant’anni di servizio alla Chiesa e alle comunità in cui hanno svolto il loro ministero. Alle ore 10.00 la celebrazione della S. Messa, a cui hanno fatto seguito, nel pomeriggio, la processione e l’incanto dei canestri. Poco numerosa la partecipazione sia alla processione che all’incanto dei canestri, segno della necessità di fare una riflessione profonda sul come trasmettere la fede e vivere la comunità.


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

8

A Camerlata

Una comunità in festa Nel mese di ottobre ricordati gli anniversari di matrimonio e di ordinazione presbiterale di don Gianluigi e don Pierino. Il mese di Ottobre è stato, per la nostra parrocchia, ricco di momenti significativi. Sabato 7 Ottobre, festa della Madonna del Rosario, numerosi membri della Confraternita si sono ritrovati in chiesa per la recita del Rosario, durante la S. Messa delle ore 18 sono stati ricordati tutti i defunti che in passato ne avevano fatto parte. Domenica 8 Ottobre, festività liturgica di San Felice vescovo, durante la celebrazione eucaristica delle ore 10 sono stati ricordati gli anniversari di ordinazione di don Gianluigi Vercelli-

ni (55 anni) e di don Pierino Riva (50 anni). La loro presenza ha fatto rivivere alla comunità tanti momenti trascorsi insieme durante il loro servizio nella nostra parrocchia. La celebrazione è stata gioiosamente animata dai canti delle corali di Camerlata e Rebbio. Al termine della Messa un ricco aperitivo ha permesso a tutta la comunità di ritrovarsi in oratorio per un momento di gioia, di condivisione e di saluto. Domenica 22 Ottobre sei coppie di sposi hanno festeggiato, durante la S. Messa, gli anniversari di matrimonio. Al loro silenzioso rinnovo del reciproco

Da sinistra a destra: Egidio e Amanda (30°); Pina e Gianni (50°); Mauro e Tiziana (15°); Giorgio e Pinuccia (35°); Ivan e Mariangela (35°).


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

9 impegno di amore è seguita una preghiera di ringraziamento e di richiesta a Dio affinché ognuno rimanga fedele alle promesse espresse il giorno del matrimonio. L’augurio della comunità a questi sposi - espresso anche mediante il dono di un bel centrino in pizzo di Cantù raffigurante gli anelli sponsali - è quello di ricordare sempre che le loro unioni sono un mistero stupendo anche se vissuto nella fragilità della natura umana: importante è mantenere vivo un vero legame con Dio, sia nella gioia che nelle difficoltà. Ringraziamo don Saverio che con il suo impegno ed entusiasmo ha saputo, come sempre, rendere preziose e uniche queste occasioni di festa condivise con tutta la comunità pastorale. Diana e Maria

Paolo e Carla (60°)

Don Pierino (50°) e don Gianluigi (55°), insieme al coro unito di Camerlata e Rebbio.


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

10

L’assemblea della Comunità Pastorale

Uno spazio per verifiche e confronti Due domeniche del mese di ottobre sono state dedicate a ripensare il cammino fatto e a progettare il futuro. Ottobre è tempo di verifiche e progetti: l’autunno regala ancora qualche giornata calda e sollecita anche la ripresa delle attività delle due parrocchie di S. Brigida e di S. Martino. Si avverte la necessità di riunirsi, di verificare, di discutere e di programmare. Per questo ci siamo organizzati in due tempi, dedicando la domenica 1 ottobre alla verifica delle iniziative svolte nell’anno 2022/2023 dai vari gruppi della comunità pastorale di Rebbio e di Camerlata e la domenica 22 alla programmazione. E abbiamo deciso di farlo insieme in un’assemblea congiunta delle due parrocchie: non solo perché alcune attività, dalla catechesi dei ragazzi e degli adulti al Grest, sono state condivise ma perché la sinergia paga. Lo hanno dimostrato i bei momenti vissuti insieme nell’accompagnare all’ordinazione presbiterale don Roberto Stimamiglio: la prima partecipazione come diacono alla celebrazione eucaristica a Camerlata; l’incontro con i gruppi di catechismo; la prima S. Messa a Rebbio, il canto congiunto delle due corali, la festa. Così, forti di queste esperienze belle vissute insieme, abbiamo cominciato a trovarci il primo di ottobre in una trentina, tra rappresentanti dei vari gruppi di Rebbio e Camerlata: ogni gruppo

aveva condiviso preliminarmente una relazione di verifica da esporre in forma sintetica. Utile in proposito l’aver fatto pervenire ai gruppi una traccia composta di alcune domande guida, che fungessero da direttrice della riflessione: domande che puntavano sulla relazione tra il singolo gruppo e la comunità parrocchiale, ne sollecitavano la verifica in merito ai progressi compiuti da ciascun gruppo nello spirito comunitario e alle proposte per migliorarlo. Sulla scorta di tali linee guida gruppi come Legami, la S. Vincenzo di Camerlata, i catechisti, la Caritas parrocchiale di Rebbio, il gruppo Accoglienza, l’equipe del corso Fidanzati, le due corali, la società sportiva Alebbio, il gruppo dei messaggeri de Il Focolare, il gruppo del tavolo Interfedi hanno esposto i loro resoconti, sottolineando le tante positività e le criticità inevitabili. In risalto la vitalità delle due comunità, testimoniata dalla varietà e ricchezza delle esperienze riferite. Significativa e doverosa, peraltro, vista la realtà multietnica dei due quartieri, la presenza dei rappresentati di alcune comunità straniere, come quella salvadoregna e srilankese. Eppure, su tale variegata realtà esperienziale aleggia qualche ombra: in molti gruppi si registra la difficoltà di


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

11 allargare la partecipazione e soprattutto la fatica di coinvolgere le nuove generazioni, dai ragazzi, ai giovani, alle giovani coppie e le giovani famiglie. Il gap generazionale, del resto, è questione delicata quanto trasversale che condiziona non solo le comunità parrocchiali, ma anche il mondo delle associazioni, del volontariato e dei movimenti. Non per nulla, nel passare dalla verifica alla programmazione, si è creduto opportuno di nuovo delineare una traccia da seguire e la pastorale giovanile è stata messa al centro dei temi da trattare. Illuminante la considerazione di Don Giusto che ci ha invitato ad includere nella pastorale giovanile l’attività formativa svolta dall’ Alebbio attraverso l’educazione allo sport nonché l’attività di accoglienza in favore dei minori non accompagnati che la parrocchia di Rebbio e l’ODV Rebbio Solidale stanno attualmente svolgendo, nell’intento di prendere a cuore le storie dei tanti giovani egiziani e magrebini che lasciano da soli il loro paese alla ricerca di una vita migliore. Certo, va riconosciuto che la criticità maggiore si registra nell’impegno dell’educazione alla fede degli adolescenti e giovani che hanno finito

l’iniziazione cristiana. Mario e Cristina hanno esposto il lavoro svolto con giovani e adolescenti, dal percorso di catechesi all’organizzazione del campo estivo a Scampia; hanno manifestato l’intento di non calare al gruppo dei giovani, che comunque è coeso e resiste, proposte dall’alto ma di partire dalle loro esigenze e dai loro interessi. Non meno critica la questione della formazione e della catechesi degli adulti, proposta negli anni in varie formule, tutte interessanti ma non molto seguite. L’idea è quella di puntare sulla lettura della Parola di Dio e sul commento in piccoli gruppi, magari attraverso incontri nelle case di persone o famiglie interessate e disponibili. Nello stesso tempo ci si propone a Rebbio di rivitalizzare le esperienze di momenti di incontro e di preghiera, in occasione della Quaresima e del mese di maggio, nei condomini e in alcune zone del quartiere, ad opera di alcuni animatori e responsabili di zona. L’auspicio è che si riformi una rete di piccoli gruppi, di luoghi di incontro, di punti di riferimento condominiali. Una rete di formazione diffusa e policentrica. Val la pena provarci e non rinunciare. Sofia Petruzzi


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

12

A S. Carpoforo

Voci e suoni nel silenzio Da giugno a ottobre cinque appuntamenti ispirati al tema della pace: occasione per riflettere e per conoscere la basilica e la sua storia. Dal 16 giugno al 7 ottobre presso la Basilica di San Carpoforo si è tenuta la prima rassegna “Voci e suoni nel silenzio”, appuntamento a frequenza mensile che si è declinato in una serie di cinque concerti con protagonisti di ottimo livello come: - i fratelli Rossella e Vittorio Liberti, che in apertura ci hanno regalato grandissime emozioni con un repertorio di canzoni d’autore e poesie; - il gruppo vocale “Incanto”, vincitore di premi internazionali; - le sorelle Elena e Clarissa Guarneri (“Flhar Sisters”), arpa e flauto, che si sono esibite nel giorno della festività di San Carpoforo, grazie alla collaborazione con il “Firmamento musicale della Cattedrale di Como”;

- il coro di voci bianche del Duomo di Como guidato dal maestro Antonello Rizzella; - la Corale Santa Margherita di Usmate. Il filo conduttore della rassegna, a cui si sono ispirati i vari interventi, è stato quello della pace; e quale luogo migliore di S. Carpoforo, che ispira naturalmente al raccoglimento, alla meditazione, alla preghiera? Lo scopo di questa iniziativa, promossa da un gruppo di appassionati di Rebbio e Camerlata, era quello di “far riscoprire” San Carpoforo, la chiesa e la sua storia, coinvolgendo non solo gli abitanti dei due quartieri ma tutti i comaschi, con una offerta di qualità anche per i numerosi turisti; e sensibilizzare cittadini ed amministrazione sulla bellezza intrinseca del luogo, ma anche dello stato


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

13

di incuria, quasi di abbandono, in cui versa il sito. È un primo passo, ma speriamo di essere nella direzione giusta. Fondamentale, oltre alla generosità degli artisti, è stata l’accoglienza delle

suore di San Carpoforo, la disponibilità di Loredana e l’impegno dei volontari; e naturalmente la competenza e passione del promotore nonché direttore artistico, don Saverio. Chiunque voglia partecipare alla preparazione per il prossimo anno con idee, proposte, suggerimenti, ma anche con la disponibilità alle varie attività di allestimento degli eventi e cura dell’accoglienza, è graditissimo! Con l’aiuto di tutti si potrà fare una manifestazione ancora più bella. Giorgio Magrini

Contatti utili

Orari SS. Messe

Don Giusto Della Valle (parroco) tel. 031 520622 - cell. 366 7090468 e-mail: giustodellavalle@gmail. com Don Saverio Xeres (collaboratore parrocchiale) tel. 331 7387818 e-mail: saverio.xeres@gmail.com Scuola Materna V. Lissi, tel. 03152063 Missionari Comboniani: tel. 031 524155

Chiesa di S. Martino Feriali: ore 8.30 Prefestivi: ore 17.30 Domeniche e festivi: ore 7.30 – 10.00 – 18.00

Chiesa di S. Brigida Feriali: ore 8.30 Sabato e prefestivi: ore 18.00 Domeniche e festivi: ore 10.00


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

14

Benemerenza dell’Amministrazione Provinciale di Como

Generosa e instancabile l’opera in Caritas Il 26 settembre scorso, con il Vescovo, la cerimonia in ricordo di Roberto Bernasconi. Nella nostra Chiesa parrocchiale, sulla parete di fianco all’altare della Madonna, c’è un grande quadro, realizzato da Vittorio Mottin, in cui sono rappresentati tre operatori della Carità legati alla nostra realtà: mons. Giovan Battista Scalabrini (particolarmente legato alla nostra comunità perché un suo nipote don Alfonso Bianchi fu parroco a Rebbio dal 1913 alla morte nel 1946), don Roberto Malgesini e il diacono Roberto Bernasconi. Il 26 settembre scorso l’Amministrazione provinciale di Como ha voluto ricordare, commemorando don Malgesini, con una particolare benemerenza proprio Roberto Bernasconi, “per la generosa e instancabile opera compiu-

ta in Caritas diocesana, lavorando con dedizione assoluta e disinteressata per il bene dei più deboli e fragili, a cui ha dedicato la vita intera”. Il Vescovo stesso ha voluto ricordare la testimonianza di Roberto sottolineando in particolare la sua capacità di essere mediatore, in grado di trovare sempre un equilibrio tra i fatti e le persone. Il riconoscimento è stato anche consegnato all’Associazione Incontri Mensa di Solidarietà di Cantù, all’ENPA sezione di Como e all’Unione Italiana Ciechi e ipovedenti di Como, nella quale ha operato per moltissimi anni anche Carla Panizza Alpino che molti ricordano con affetto.


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

15

Nel ricordo di Gianfranco

Una presenza importante, ma discreta Nella famiglia, con gli amici e nel lavoro, sempre con il sorriso e modi gentili e affabili. Ciao, papà! Presenza discreta, mai invadente, gentilezza vera: “Permesso” per entrare in una stanza o introdurti in uno spazio, “Grazie” se “ricevevi“, anche fosse soltanto un gesto o un’attenzione, “Scusa” anche solo per aver sottratto del tempo a chi ti dava un aiuto. Purezza dell’anima e cuore vero! Come fa il sole, ci hai “scaldato” e “illuminato” senza fare rumore…con semplicità e umiltà! Con il tuo coraggio di “essere, non apparire”, hai scritto davvero alla grande le pagine della tua vita. E così, in questi giorni… I tuoi amici, Ciccio, hanno sottolineato la lealtà, la partecipazione, l’allegria che portavi: eri coinvolgente, allegro, buono e di compagnia…e anche un grande tennista! I tuoi colleghi, Gianfranco, hanno evidenziato la grande professionalità e la preparazione minuziosa: “un vero professionista, collaborativo, professionale, preciso, preparato e capace. Lavorava per far bene il suo lavoro!” Chi è stato tuo cliente, Dott. Catelli, ci ha rinnovato la stima e la cura vera con cui si è sentito seguito, aiutato, indirizzato da te. Chiunque ti abbia incontrato, conosciuto o vissuto ci ha ricordato il tuo sorriso, la tua gentilezza, i tuoi modi gentili e

affabili: “Sempre sorridente!”, “Sempre disponibile e pronto ad aiutare”, “Non l’ho mai visto arrabbiarsi o perdere la calma!” E i messaggi dei parenti, diretti e acquisiti, anche dei più piccolini, Zio Ciccio, tutti che di te esaltano la bontà e la capacità di “esserci” in caso di aiuto… ma anche l’ironia e la battuta sempre pronta per portare un sorriso, la disponibilità. Beh, in effetti è proprio vero! Tu hai sempre voluto smorzare la tensione con una battuta, e rincuorare con discrezione chi ti è sembrato averne


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

16 bisogno. Vogliamo parlare di me e dei miei fratelli? Per noi sei stato davvero un super papà! Ci hai fatto giocare e ci hai voluto Vivere! Avevi paura di venire a mancare presto, come successo a te col tuo papà, e così ci hai educato alla vita, perché ce la sapessimo cavare se tu non ci fossi stato. Sei stato un esempio, un riferimento, una presenza importante ma allo stesso tempo discreta, mai invadente…tu c’eri…noi lo sapevamo…ma ci sentivamo liberi di agire, responsabilizzati di farlo “usando la testa”, perché nella vita non devi avere paura…mai, ma rispetto di ciò che fai sì, sempre. Ci hai sempre protetto con grande discrezione e ci hai donato un immenso amore! Giusto ieri, un tuo collega e caro amico, ci ha ricordato di quando vi trovavate a casa nostra per studiare per l’esame di stato, subito dopo cena. Noi eravamo piccoli. Beh, Tu interrompevi sempre il momento di studio per venire da noi, leggerci una storia e darci la buonanotte, con l’immancabile bacio affettuoso. Te lo dico da figlio, questa è la vera ricchezza!!! Quella che mai nessuno ci potrà sottrarre! Per la mamma sei stato tutto e la mamma è stata “tutto” per te! A lei ti affidavi perché ti consigliasse, perché ti aiutasse: lei era il tuo riferimento, ma lei era anche il tuo obiettivo! La volevi felice, la volevi serena…la volevi! Voi insieme: condivisione totale! Insieme avete creato una famiglia in cui avete versato infinito amore. Insieme avete generato tre vite. Insieme avete riso e scherzato. Insieme avete amato e vi siete amati, in modo sano. Insieme avete affrontato uniti le difficoltà.

Insieme avete anche lavorato Insieme…sempre insieme. Te lo dico dal cuore e te lo dico dall’anima: grazie, papà! Non avrei mai potuto chiedere di più! Papà, Tu continuerai a vivere…con noi... dentro di noi…e per noi…! I miei occhi saranno i tuoi e i tuoi insegnamenti saranno la mia guida. Il mio respiro in mezzo a un bosco, in cima a una montagna o di fronte a uno specchio d’acqua, che sia il lago o il mare, sarà anche il tuo. Mi hai insegnato ad amare ed avere rispetto della famiglia, delle persone, della natura. Sono davvero stato fortunato ad avere te…papà! Meritocratico, hai sempre tenuto che chi lo meritasse davvero, ricevesse il giusto onore per quanto fatto. Beh, direi che le parole che ho ascoltato e letto in questi giorni su di te, in primis come persona, oltre che in tutti i vari “ruoli” che hai avuto, possano soltanto tradursi in vero, sentito, caloroso e fragoroso applauso! Sogni d’oro per sempre, papà! Francesca, Matteo, Nicola e mamma Luisa


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

17

Le parole di un amico

Uno scritto per Luca Per ricordare, nel dolore, una persona unica e speciale. A Luca Sai che non posso essere qui e mantengo la parola data a te e ad Antonella. Per questo voglio condividere il mio immenso dolore con queste mie parole dettate dal cuore. A volte ci sono persone che ci lasciano troppo presto. E’ difficile da accettare, troppe le lacrime che ci scendono dagli occhi, ma quelle che ci fanno più male sono quelle strozzate in gola che annegano il nostro cuore in un dolore insopportabile. Luca ricordo tutto, troppo: il tuo umorismo, la tua ironia, i tuoi scherzi (e io come complice, sempre pronto e a disposizione), la tua voglia di vivere, i progetti, le cose che avremmo potuto fare insieme. Sai, quante volte Antonella avrebbe cantato ‘Alleluja, alleluja’ e Kevin e Sara a ridere con tutti noi. Da oggi tutto è cambiato, è tutto così diverso, così triste. Signore, hai portato via un amico speciale e il mio gemello diverso e quando ci incontreremo dovrò raccontargli che cosa ho fatto nella vita senza di lui. Sicuramente ridendo gli dirò che la cosa più importante è che l’ho portato sempre nel mio cuore. Signore, facci capire il tuo disegno, guidaci e accompagnaci in questo momento buio perché hai spento una luce che era un faro per noi e aiutava la nostra famiglia allargata.

Sara, Kevin e Antonella, non vi lasceremo mai soli nel portare avanti i ricordi di uomo speciale nella sua semplicità, quel dolore che provate è anche il nostro, nel ricordare una persona unica. Luca, padre, marito, fratello e amico, veglia su di noi. Pasquale Esposito


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

18

Donne con il grembiule

Ricordando Maria Angela Una vita dedicata al volontariato, svolto con discrezione, dolcezza e assiduità. Sono passati ormai più di due mesi da quando abbiamo salutato Maria Angela, figlia e sorella, moglie, mamma, nonna, amica. Ricordarla è tanto bello quanto doloroso perché lei, come tutte le persone discrete ma capaci di stare accanto, resta nei luoghi e nelle cose quotidiane. In tutto ciò che ha fatto ha saputo rendersi utile e farsi prossimo in modo semplice, concreto, silenzioso. Maria Angela (“Mari” per i familiari) ha trascorso gran parte della sua vita svolgendo con discrezione, dolcezza, assiduità, energica determinazione e fatica, attività di volontariato. Il suo impegno era rivolto a coloro definiti, impropriamente, “ultimi”, particolarmente bisognosi di attenzione e di Carità: quella Vera, quella espressa da Paolo di Tarso nella sua prima lettera ai Corinzi. È stata una donna che ha vissuto con generosità anche la malattia: capace di preparare la sua famiglia senza apparire mai rassegnata; attenta ai bisogni e alle storie delle persone che incontrava in ospedale; capace di essere grata di ciò che aveva avuto più che arrabbiata per ciò di cui la malattia la stava privando; attenta ai bisogni delle donne e dei bambini di cui anche a distanza si è presa cura attraverso il volontariato. È stata una donna al servizio della sua famiglia e della comunità; come la sua mamma prima di lei è stata da sempre una donna col grembiule, di quelle che non smettono di sporcarsi le mani, di

quelle un po’ indurite dalla fatica, di quelle che il bene lo costruiscono con semplicità. Per questo motivo abbiamo scelto di ricordarla con le parole di Tonino Bello: Maria donna di frontiera. Maria donna feriale, rendimi allergico ai tripudi di feste che naufragano nel vuoto. Maria donna dell’attesa, distruggi in me la frenesia di volere tutto e subito. Maria donna innamorata, affrancami dalla voglia di essere sempre capito e amato.


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

19 Maria donna gestante, donami la gioia di sentire nel grembo i fremiti del mondo. Maria donna accogliente, dilata a non finire in me la tenda dell’accoglienza. Maria donna missionaria, rendi polverosi i miei piedi per il lungo calcare sentieri del mondo. Maria donna di parte, rendi costante in me il rigetto di ogni compromesso. Maria donna del pane, affina in me il gusto dell’essenziale nella semplicità. Maria donna di frontiera, snidami dalle retroguardie della mia codardia spirituale. Maria donna in cammino, provoca in me il rifiuto definitivo della poltrona e delle pantofole. Maria donna del vino nuovo, regalami un cuore traboccante di gioia e di letizia. Maria donna del silenzio, stabilisci il mio domicilio nella contemplazione di Dio. Maria donna del servizio, prestami il tuo grembiule preparato a Nazareth e mai dismesso. Maria donna vera, strappami le plastiche facciali che sfregiano l’immagine di Dio. Maria donna del popolo, abolisci in me ogni traccia di privilegio

e annullane anche il desiderio. Maria donna che conosce la danza, fa’ di me un rigo musicale su cui ognuno possa cantare la sua vita. Maria donna elegante, donami un sorriso per ogni gesto di amore. Maria donna dei nostri giorni, depenna eventuali rimpianti del passato, perché renda già presente il futuro. Maria donna dell’ultima ora, affretta il mio passo verso il fratello che mi attende, verso il Cristo che mi precede, verso il Padre pronto ad accogliermi nell’Amore dello Spirito. Come Maria è stata una donna capace di accettare la novità e trasformarla in una occasione di crescita: sapeva trovare il modo di costruire, rinnovare e reinventarsi anche nelle situazioni più critiche. In modo semplice e silenzioso ha chiesto di essere salutata; abbiamo esaudito questo suo desiderio: era davvero difficile dirle di no. Negli ultimi giorni trascorsi in ospedale ha più volte detto Sono pronta (e forse lo era davvero) e ha chiesto di effettuare una donazione all’Associazione CUAMM Medici con l’Africa, un gesto per trasformare in carità la riconoscenza verso le cure prestatele in ospedale. Cara Mari, cara mamma…non siamo sicuri di essere pronti come lo sei stata tu. Ma proveremo a indossare il tuo grembiule, a scoprire modi nuovi per guardare al mondo e farci un po’ più prossimo. Chiara e Davide con papà Francesco


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

20

Ricordando un vicario

Impossibile dimenticare don Giuseppe Tentori A Rebbio è stato punto di riferimento per i giovani e le famiglie, sempre con un sorriso e grande disponibilità. Di che “pasta” fosse fatto don Giuseppe Tentori noi ragazzi/e di Rebbio degli anni Sessanta ce ne accorgemmo ben presto. Il giovane vicario, sorridente ed entusiasta, che girava nel quartiere a bordo della sua Fiat 850, si trovò subito immerso nei problemi di una parrocchia grande e non semplice da gestire, con il prevosto don Carlo Scacchi, dalla salute molto compromessa. Non si tirò mai indietro neppure quando restò solo per la morte del parroco. Presente nelle famiglie, nei gruppi parrocchiali ma con il suo oratorio sempre nel cuore, oratorio che ogni giorno cresceva per iniziative e

proposte. Aveva ben chiaro lo scopo di trasmetterci l’insegnamento di Cristo con l’esempio e la capacità di renderci comunità. Naturalmente la chiesa, il catechismo, il gruppo dei chierichetti e, per i più grandi, quello dei lettori e del coro. Non mancava la preghiera, sempre con il sorriso e con la disponibilità del Don, che la rendeva lieve e naturale. Ma anche il bar, la saletta con i giochi, il gruppo teatrale e i gruppi di animatori delle attività ricreative. Nella mente di ciascuno di noi, dopo la scuola e i compiti, questi erano costanti punti di riferimento. E parlando di attività ricreative che successone le Olimpiadi al campo Coni! Uno degli appuntamenti più attesi e appassionatamente vissuti da tutte le ragazze e i ragazzi di Rebbio. In ogni momento della nostra vita di comunità eravamo motivati e responsabilizzati, ci sentivamo parte attiva. Il nostro esser chierichetti ci ha portato nelle famiglie in occasione della benedizione pasquale delle case. Quante porte aperte e momenti di gioia per molti nell’ospitare per qualche attimo don Giuseppe. Era proprio amato da tutti e per tutti c’era una parola di conforto e di speranza. Un sorriso che era


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

21 più di una carezza, di un abbraccio. E poi l’amata montagna in tutte le stagioni. Era nelle gite dei chierichetti con le slitte al pian dei Resinelli ma anche nei campi estivi. Per questi si metteva alla guida del pulmino dell’oratorio, caricato all’inverosimile, e, con due fortunati ragazzi sui due posti al suo fianco, anticipava il gruppo ai campi. A Campitello di Fassa ci ha fatto innamorare della montagna con passeggiate sempre ben studiate e programmate, in crescita d’impegno, dalla prima all’ultima, quando facevamo, il capolavoro finale, il giro del Catinaccio. A Campodolcino, al Grest, sotto le stelle, emergeva la vena poetica del cantante don Giuseppe che ci coinvolgeva con tante canzoni, religiose e non, e tra queste va ricordata “la canzone dei gobon”. Al Suo “eccomi” ciascuno di noi non poteva che rispondere “eccomi”.

Perché era giusto, naturale. Intanto si cresceva e tutti noi – oggi con un senso di vuoto e il volto rigato da qualche lacrima – siamo diventati adulti, abbiamo fatto famiglia e abbiamo percorso strade professionali diverse. Comun denominatore la consapevolezza che quei ragazzi di Rebbio sono stati giovani fortunati, perché abbiamo trascorso quel periodo in modo ormai raro, proprio per la esemplare presenza del nostro Don. Don Giuseppe ci lascia una eredità importante, l’amicizia che abbiamo sviluppato insieme in quegli anni, e questa eredità, come il ricordo di don Giuseppe, non passerà mai. Ecco perché è stato naturale ritrovarsi in tanti a Ossuccio, per pregare e per dirgli semplicemente grazie. Un grazie che va oltre il tempo. Impossibile dimenticare. I suoi “ragazzi/e” di Rebbio


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

22

Due sorelle raccontano

L’esperienza del prendersi cura Con il sostegno dell’Associazione Accanto, Rita e Isabella hanno accompagnato il loro papà fino alla fine. Provenienti dalla Parrocchia di Prestino, i nostri genitori anziani si sono trasferiti a Rebbio otto anni fa, per avvicinarsi a noi figlie ed essere vicini in caso di bisogno. La vita scorre veloce fino alla scorsa estate quando il papà, dopo aver compiuto 98 anni, si è ammalato e, dopo due settimane di ricovero in ospedale, ci siamo trovate di fronte ad un quadro clinico di fine vita per lui. Seguendo il suo desiderio, io e mia sorella decidiamo di portarlo a casa e di proseguire con l’assistenza domiciliare di cure palliative dell’Associazione “ACCANTO” e anche la mamma è d’accordo.

Prendersi cura di un malato terminale ormai allettato, non è cosa facile, soprattutto per due figlie che svolgono lavori diversi, ma per due mesi abbiamo messo da parte tutto e fatto tesoro di tante storie raccontate da papà, della sua vita da giovane, della guerra, della sua vita lavorativa di episodi personali vissuti e delle sue passioni musicali, letterarie e pittoriche e tanto altro.. delle sue avventure di volontariato con il falegname Serafino, a preparare container per l’Africa. Tutte cose raccontate marginalmente nel corso della vita ma che solo ora, sdraiato sul suo letto, trova il tempo di raccontarci con calma. Fare in modo che le giornate tra-


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

23 scorrano serene e nel modo migliore è il nostro unico obiettivo del momento: leggergli il giornale, preparare i suoi pasti, dargli le medicine, fare video chiamate con i nipoti e parenti lontani e pregare insieme anche attraverso la televisione. Mettere in pratica, ora più che mai, tutti i valori trasmessi, ci è sembrato normale, metterlo al primo posto (insieme alla mamma), donare il nostro tempo senza togliere dignità ad un corpo che si stava spegnendo. In questa breve esperienza, io e mia sorella abbiamo collaborato in simbiosi, ci siamo messe al servizio di un malato, il nostro papà, con i nostri limiti, collaborando e imparando anche dal personale medico-infermieristico di “ACCANTO” che ha assistito anche noi in questo percorso del “prendersi cura”. Tutto è compiuto e tutto rimane nel nostro cuore, quello che ci sembrava

impossibile da affrontare, lo abbiamo affrontato unite e serene anche se a volte giungeva la tristezza. Dio ci ha donato una grande occasione e una lezione di amore infinito: accompagnare per mano il nostro papà nel suo ultimo percorso di vita, guidate con amore dalla nostra mamma. Il papà ci ha lasciato il 15 ottobre dopo avere ricordato il 67esimo anniversario di matrimonio con la sua Pierina (la mamma) e siamo sicure che ora ci protegge nella gloria dei cieli insieme ai nostri cari che lo hanno preceduto e al Beato Padre Ambrosoli, che lui ha stimato tanto durante la sua vita terrena. Il nostro impegno ora continuerà prendendoci cura della nostra cara mamma. E’ stata un’esperienza molto forte che ci ha fatto crescere. Rita e Isabella

Presso Palazzo Carducci

Minori stranieri non accompagnati, necessità di lavorare in rete Un incontro per capire il contesto legislativo e le possibilità di intervento per proporre iniziative di accoglienza. Si è svolto mercoledì 8 novembre presso il Palazzo Carducci di via Cavallotti, 7 in Como, l’incontro dedicato al “Tavolo dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)”, promosso dalla Parrocchia di Rebbio, dall’Osservatorio Giuridico per i Diritti dei Migranti, dal progetto SCIAT (Cammini di Inclusione e Autonomia Territoriale di MSNA e

neo-maggiorenni), i quali hanno invitato le istituzioni ed i cittadini a questo meeting per confrontarsi intorno alle vicende che hanno coinvolto la città di Como, e che si sono sviluppate tra complesse normative, prassi ed il contributo fattivo del terzo settore. La tematica peraltro è salita alle cronache puntualmente riportate dai


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

24 media locali proprio di recente, per il verificarsi del ripetuto stazionamento di minori che hanno atteso fuori dalla Questura che venissero svolte le procedure per la loro identificazione ed accoglienza. L’evento è stato introdotto e moderato da Antonio Lamarucciola, dell’Osservatorio Giuridico per i Diritti dei Migranti (OGDM), quindi sono intervenuti: Tiziana Colasanti, del Tavolo regionale sui MSNA per il Garante infanzia e adolescenza della Lombardia, Luce Bonzano – ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), Alessandra Migliore – OGDM (Osservatorio Giuridico per i Diritti dei Migranti) e don Giusto. L’iniziativa ha radunato parecchi esponenti delle cooperative e delle associazioni di volontariato, ma soprattutto molti cittadini/e che hanno quasi riempito il salone del “Carducci”, evidenziando così l’interesse per la materia che riguarda la soddisfazione di alcuni diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione, ed anche da normative di settore. L’avvocato Luce Bonzano dell’ASGI ha chiarito il complesso contesto legislativo afferente alla questione dei “Minori Stranieri Non Accompagnati”, ed in particolare sulla legislazione italiana che ancora stenta ad esprimere i suoi effetti positivi data la farraginosità dei meccanismi previsti. Gli altri interventi proposti dal panel hanno evidenziato alcune buone pratiche già messe in atto e la volontà di giocare un ruolo dentro

questa complicata tematica. Don Giusto ha sottolineato l’importanza del dialogo tra le istituzioni ed il terzo settore, della necessità di alimentare un tavolo intorno al quale si possa discutere costruttivamente della tematica, del “bisogno educativo” espresso dai MSNA; dell’aiuto che la Parrocchia di Rebbio è in grado di offrire per azioni utili in merito; della necessità di unire le forze, di imparare a lavorare in rete. Nel suo contributo ha inoltre ricordato che il caso del “Centro Puzzle” di Tavernola (Como) si è dipanato, e che quindi è giunto il momento di trovare il modo per aprire questa struttura, coinvolgendo il mondo del terzo settore e del volontariato, in modo da avere un’ulteriore trentina di posti per accogliere MSNA nella nostra città. Bisogna creare inoltre appartamenti per ospitare i neomaggiorenni, i quali hanno bisogno di essere ancora accompagnati con l’aiuto di educatori per un po’ di tempo, per trovare un lavoro ed inserirsi nella comunità. Il quadro giuridico è ancora carente, ed inoltre una buona parte degli italiani ha paura dei migranti, li ritiene un problema e non una risorsa, e quindi gli stessi non comprendono la necessità di mettere in campo iniziative di accoglienza; ma questo è un “pensiero vecchio” che non tiene conto peraltro delle possibilità di lavoro nel nostro Paese, e che quindi crede poco nel futuro, ha concluso don Giusto. Andrea Rinaldo


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

25

Sabato 18 novembre

Il bisogno di essere gratuiti La Colletta Alimentare, un’occasione preziosa per aiutare e per crescere: alla Coop coinvolti bambini e liceali. “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”. Con questo titolo si è tenuta sabato 18 novembre, in moltissimi supermercati d’Italia, la giornata della Colletta Alimentare. Iniziata nel 1997, l’iniziativa consiste nell’invitare chi fa la spesa a donare del cibo, che sarà poi distribuito, da dei volontari, a persone che versano in situazioni di bisogno. La sede del Banco di Solidarietà di Como, che sostiene anche la Caritas parrocchiale, è proprio vicino a noi, in via Lenticchia. Tra i vari supermercati coinvolti nella Colletta c’è stata anche la Coop di via Giussani. Dalle 8.00 alle 20.00, tanti volontari hanno animato la giornata. Alcune catechiste – Sonia, Brunetta e Cristina – hanno accompagnato un gruppetto di bambini di terza elementare; Antonella, Camilla ed io abbiamo invitato i ragazzi del gruppo medie, con i quali, prima di fare il turno al supermercato, abbiamo mangiato un panino seduti attorno all’albero di Gae; gli alpini di Albate hanno dato il loro prezioso contributo nell’inscatolare gli alimenti. C’è poi stata grande partecipazione da parte di studenti liceali: per tutta la giornata sono venuti gruppetti di 2-3 ragazze di una classe del Giovio, insieme ai prof che le hanno invitate, come anche alcuni studenti delle Orsoline, in compagnia dei loro

insegnanti. Non sono mancati, poi, i volontari dell’ultima ora, unitisi a noi perché hanno trovato un amico, oppure perché hanno accompagnato il figlio. A fine giornata, alla Coop sono stati raccolti 108 cartoni di alimenti, pari a 1.410 kg. Nel complesso, a Como e provincia la giornata ha fruttato +4,5% rispetto allo scorso anno. Come recita il titolo della Colletta, abbiamo “condiviso i bisogni”. Innanzitutto il bisogno di chi beneficerà degli alimenti raccolti. Ma poi, anzi, innanzitutto, il bisogno di ciascuno di noi, che ci siamo implicati nell’iniziativa: il bisogno di essere gratuiti, di donare qualcosa di sé – un po’ di tempo e di energie – per costruire un’opera buona; il bisogno di essere insieme agli altri nel dare forma alla vita. Ne sono segno i messaggi di ringraziamento di alcuni genitori, come Marina, mamma di Anna, che scrive: “A mia figlia brillano ancora gli occhi dalla contentezza”. Si tratta, davvero, di condividere dei bisogni concreti per scoprire che, così facendo, stiamo condividendo il senso della vita. Giuseppe Botturi


IL FOCOLARE | DICEMBRE 2023

26 TEATRO NUOVO DI REBBIO Como – Via Lissi, 9 – tel. 339-8442242 www.teatronuovorebbio.it 36.ma Rassegna Dialettale - Anno 2024 PROGRAMMA Sabato 10 febbraio ore 21.00

TUTA CULPA D’UN “ANGEL” Compagnia Teatrale ”I Ruzanivul” - Cucciago

Sabato 17 febbraio ore 21.00

REBELOT IN CANONICA Compagnia Teatrale “San Giovanni Bosco” - Seregno

Sabato 24 febbraio ore 21.00

ANCHE STASERA CURTIL E RINGHERA Gruppo della Martesana - Cernusco sul Naviglio

Sabato 2 marzo ore 21.00

I BOSIJ GH’ANN I GAMB CURT Compagnia Teatrale “Fil de fer” - Lainate

Sabato 9 marzo ore 21.00

EL VEDOV ALLEGHER Filodrammatica “Don Giorgio Colombo” - Bellusco

Sabato 16 marzo ore 21.00

PER LA FAMA SA FA DE TUTT! Compagnia Comica Lariana - Como

Sabato 23 marzo ore 21.00

UL PLAFÙN Compagnia Teatrale “I Quattro Venti” - Arcisate

INGRESSO: Euro 12,00 PRENOTAZIONI: E’ possibile prenotarsi entro le ore 16.00 del giorno dello spettacolo via e-mail info@ teatronuovorebbio.it o al numero 339-8442242 oppure direttamente in biglietteria il giorno dello spettacolo dalle ore 20.00 Le prenotazioni saranno ritenute valide sino a 5 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.


IL FOCOLARE | D I C E M B R E 2 0 2 3

27

Anagrafe parrocchiale Ci hanno preceduto nella casa del Signore Rebbio 48 Tentori Don Giuseppe, Vicario a Rebbio dal 1966 al 1974 (celebrato a Ossuccio) 49 Percoco Sigilfrido 50 Bonetti Luca 51 Malinverno Antonio 52 Bianchi Santino 53 Colzani Maria Angela 54 Angilotti Monica 55 Botta Elia

56 Parolo Santino 57 Gini Silvano 58 Moretti Guido 59 Rezzonico Laura 60 Gioachin Nicola Giovanni 61 Corti Teresa 62 Cartolano Paqualina 63 Pozzato Italo 64 Mazzoleni Maria 65 suor Paolina Bram-

billa, per lunghi anni a servizio della Scuola Materna Camerlata 16 Corti Loris 17 Butti Dorina 18 Trussi Giuseppina 19 Del Pero Ermanno 20 Marino Enrico

Battezzati nella Fede della Chiesa e dei Genitori Rebbio 1 Chifari Mattia 2 Munteanu Gabriele 3 Messina Matteo 4 Micarelli William 5 De Zordi Margherita

6 Sabatino Murrone Samuel 7 Crupi Sole 8 Boehm Martino 9 Perez Gonzales André 10 L’Ala Giulia

Camerlata 5 Persico Ciro

Uniti nel Sacramento del Matrimonio Rebbio 5 Tofani Fabio e Quadri Camilla Stella celebrato a Colonno Camerlata 2 Buschini Alessandro e Moretti Carlotta 3 Falchetto Marco e Frisolone Sara celebrato a San Fermo



Serramenti in alluminio con stile, comfort e sicurezza Contattaci per maggiori informazioni: Showroom e sede produttiva in via Spartaco 10, 22100 Como fraz. Rebbio 031-522465 - info@masperoserramenticomo.it - www.masperoserramenticomo.it Sabato mattina disponibili su appuntamento


Da 1981

Di . Sa . Dot . Andre Cecin

Rebbio-Como,Via G.Grilloni 16 Lunedì-Venerdì 9.00-19.00 031.507522 366.3586 245

www.teudental.it teudentalsrl@libero.it Teu Dental CONSERVATIVA - ENDODONZIA PROTESI FISSA e MOBILE PARODONTOLOGIA CHIRURGIA ORALE e IMPLANTOLOGIA ORTODONZIA PER BAMBINI ed ADULTI ODONTOIATRIA AYURVEDICA IGIENE ORALE SBIANCAMENTO DENTALE PROFESSIONALE

Si riceve su appuntamento

Gioielleria - Oreficeria dal 1966 Via Varesina 57 - Como malicio1967@libero.it tel 031-593385


COMO Piazza Perretta 8 Tel (+39) 031-26.62.15

VILLA GUARDIA Via Monte Bianco 12 Tel (+39) 031-47.00.23

info@assicomo.it

OLGIATE COMASCO Via Roma 147 Tel (+39) 031-99.01.31

w w w. a s s i c o m o . i t

Lezioni di chitarra e musica 347.0628238

arsietesi@gmail.com

www.matteogiudici.com


Comunità Pastorale di Rebbio e Camerlata CONCORSO PRESEPE INSIEME 2023 XIII EDIZIONE La Comunità Pastorale propone due temi a scelta per la realizzazione del presepe. I TEMA “UNA CASA PER TUTTI “ Le città di oggi rinnegano la casa a migliaia di nostri fratelli, persino ai bambini, perché per loro, come per Gesù a Betlemme, a Como non c’è posto. II TEMA “SE GESU’ VENISSE AD ABITARE OGGI SULLA TERRA IN CUI E’ NATO COSA TROVEREBBE? “ Oggi il conflitto tra Ebrei e Palestinesi si è riacceso in modo molto cruento; le guerre e l’uso delle armi sono sempre una sconfitta. Il concorso è aperto alle famiglie, alle scuole, alle associazioni di quartiere e a tutti coloro che amano costruire un presepe. . Coloro che vogliono partecipare possono dare la loro adesione in parrocchia oppure telefonando ai seguenti numeri: Molteni Angelo (3484883100) - Don Giusto (3667090468) entro il 24 dicembre

Un’apposita commissione valuterà i presepi premiando quelli ritenuti più attinenti ai temi. Tutti i partecipanti saranno contattati per concordare il giorno e l’ora della visita della commissione per la valutazione. La premiazione avverrà il giorno sabato 6 gennaio 2024 nel pomeriggio Partecipiamo numerosi per rendere il nostro quartiere più vivo e aperto a tutti


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.