Dialogo e Famiglia - Ottobre 2019

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Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 4 - Ottobre 2019

Nutriti

dalla bellezza


Sommario Parola del Parroco Adoro! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Vita della Chiesa Il Papa parla ai giovani in Mozambico . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 5 Don Carlo Tartari, vicario per la pastorale dei laici: una Lettera che parla al mondo. . . . . . . . . . . . . . “ 7 Vita dell’Unità Pastorale Progetto di pastorale giovanile, il cammino continua. . . . . . . . . . . . Commissione Caritas: la partenza di un nuovo anno. . . . . . . . . . . . . . Via...inizia il catechismo! . . . . . . . . . “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù“ . . . . . . . . . . . . . . . Offerte per i sacerdoti e otto per mille . . . . . . . . . . . . . . . .

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Sono convinto che nel cuore della missione della Chiesa ci sia l’Eucaristia. Non sono certo il primo a pensarlo, ma mi fa piacere dichiararlo. L’Eucaristia è un nucleo incandescente, una sorgente zampillante, una realtà misteriosa che permette alla Chiesa di essere veramente se stessa per il bene del mondo. Mi piacerebbe far percepire a tutti questa verità. Penso, infatti, che la liturgia cristiana, celebrata nella verità, rappresenti una delle grandi strade dell’evangelizzazione. Oggi più che mai. E l’Eucaristia è l’atto liturgico per eccellenza. Grazie all’Eucaristia siamo nutriti dalla Bellezza. (...) Vorremmo dunque che dedicassimo quest’anno pastorale a una riscoperta della celebrazione eucaristica, meno preoccupati del numero dei partecipanti e più del modo in cui essa viene vissuta. Ci interessa dare verità al meraviglioso gesto che il Signore ci ha lasciato in dono. Le comunità cristiane hanno anzitutto bisogno di gustare la gioia di un’Eucaristia celebrata nella fede. La prima preoccupazione riguarda infatti coloro che si riuniscono per celebrare la “santa Messa“. Occorre che siano felici di farlo, che aspettino questo momento, che lo gustino, che ne percepiscano gli effetti salutari. Su questo dobbiamo concentrare la nostra attenzione. La gioia della celebrazione eucaristica sarà allora contagiosa e altri potranno aggiungersi senza bisogno di raccomandazioni.

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Dal prologo della lettera pastorale “Nutriti dalla bellezza“

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Cronaca dell’Unità Pastorale Bellastoria! Una storia tutta Sua. . . . . . Campo Junior . . . . . . . . . . . . . . . . . Campo Senior . . . . . . . . . . . . . . . . . Assisi 2019: con Francesco e Chiara per riflettere su gioia, pace e fiducia . . . . . . Oratori in festa . . . . . . . . . . . . . . . . Cineforum d’autunno . . . . . . . . . . . . Foto di comunità . . . . . . . . . . . . . . . Bilancio Badia . . . . . . . . . . . . . . . . Bilancio Violino . . . . . . . . . . . . . . . .

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Vita dei Quartieri Campo raccolta...verso la fine attività.. . “ 24 NOTtE con Gogo, festa di musica e incontri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 25 Per un pugno di libri e di film . . . . . . . . “ 26 Anagrafe parrocchiale . . . . . . . . . . . . “ 27

Redazione Don Gian Pietro Girelli, Don Fausto Mussinelli, Laura Bellini, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.

Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com

Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali: da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 20.00: S.Antonio Sabato: sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino sab ore 18.30: Badia

Domenica: dom ore 8.00: dom ore 9.00: dom ore 10.30: dom ore 11.00:

Badia Violino Badia Violino

Luglio e Agosto: dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Mandolossa dom ore 10.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 18.00: Violino

Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parrocchia S.Giuseppe Lavoratore: Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava, 4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 2410316 Parroco (don Gian Pietro Girelli): cell. 335 5866916 e-mail: pierzik@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it

Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri: via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino: via Prima, 2 - Villaggio Violino

DIRETTORE RESPONSABILE: DON A. BIANCHI - TRIBUNALE DI BRESCIA - AUTORIZZAZIONE 2/2018 DEL 23 GENNAIO 2018

STAMPATO DA: AGVA ARTI GRAFICHE VANNINI VIA ZAMARA, 31 - BAGNOLO MELLA (BRESCIA)


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Parola del Parroco ADORO!

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n personaggio televisivo ha assunto come termine che lo contraddistingue, usandolo come intercalare per descrivere ciò che è bello e piace, la parola adoro. Certo, adoro una persona, un vestito, un atteggiamento, tutto serve per darsi e farsi notorietà. Molti termini italiani hanno perso il loro originario significato a fronte di un uso strumentale degli stessi da parte della pubblicità o di una forzata banalizzazione dei termini stessi. A catechismo ci hanno sempre insegnato che l’adorazione va riservata solo a Dio, neppure a Maria madre di Gesù si addice l’adorazione, ma a lei come ai santi si deve solo venerazione. Ma che cosa vuol dire adorare? Adorare vuol dire amare con grande trasporto, ma nell’ambito religioso segna il tributo incondizionato che va reso alla divinità. Nella tradizione cristiana è la conseguenza della scelta fondamentale della vita: si adora la Persona che dà senso a tutta la nostra esistenza. Adoro Dio Padre, genitore, Gesù Cristo, Figlio del Padre, colui che è generato dal Padre e adoro lo Spirito Santo, l’amore perfetto che intercorre tra il Padre e il Figlio. L’adorazione è l’esprimersi della fede nell’azione quotidiana della vita, è l’ascolto nel senso biblico della Parola di Dio. Un ascolto che non solo genera conoscenza della Parola, ma che ha come conseguenza la messa in pratica nella vita quotidiana di quanto la Parola di Dio suggerisce al nostro cuore. Tutta la lettera pastorale del Vescovo Pierantonio “Nutriti dalla Bellezza, celebrare l’Eucaristia oggi“ è di buon aiuto per cogliere il valore dell’adorazione ancora oggi. Anche per questo le nostre comunità hanno introdotto la pratica dell’adorazione il primo venerdì del mese presso la cappella del Violino dalle venti alle ventuno. Uno scampolo di tempo dedicato a Gesù eucaristia.

Dio parla nel silenzio alla nostra vita, ma sarà sufficiente per fare della nostra vita una risposta adorante? Nel tempo probabilmente la tradizione ha voluto che l’adorazione si esprimesse soprattutto nella sosta silenziosa davanti al Santissimo Sacramento ora, se tale pratica esprime il dono del proprio tempo per mettersi in ascolto della parola di Dio nel colloquio spirituale con Lui, non dobbiamo credere sia questo l’unico modo per esprimere il proprio amore verso Colui che ha adorato il Padre donando spirito e sangue affinché la volontà del Padre per la salvezza e redenzione dell’uomo avesse compimento. Permettetemi di proporvi una lettura parafrasata del Vangelo di Luca 10, 25-37, ove si legge: “Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?“. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?“. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso“. E Gesù: “Hai risposto bene; fa questo e vivrai“. Ma quegli,


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volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?“. Gesù riprese: “Molti uomini percorrendo le strade della vita si sono imbattuti in compagni di viaggio che assillati dalla paura di non avere cibo e medicine e cavalli e motori e tecnologia e vestiti e oro e diamanti e petrolio a sufficienza per il cammino hanno depredato i più deboli della carovana, lasciandoli a se stessi, in mezzo al deserto, senz’acqua, senza casa, senza cultura, senza mezzi di sostentamento del corpo e dello spirito, senza dignità. Anche quelli che avrebbero dovuto sostenere le ragioni dei malcapitati, cammin facendo, hanno scelto spesso le ragioni dei più forti, adducendo a vario titolo che la colpa di tale situazione non poteva che esser di quegli stessi poveracci, che non sanno lavorare, non sanno tenere d’acconto la loro roba, non si danno da fare abbastanza per garantirsi ciò che serve per il viaggio. Tutti coloro che ormai avevano imparato a godere delle ricchezze accumulate non potevano far altro che guardare altrove per non sentirsi richiamati a giustizia essendo essi stessi o i

NON POSSIAMO ADORARE SE NON SERVIAMO L'UOMO

La Lavanda dei piedi -Köder

loro avi, testimoni del latrocinio di risorse perpetrato nei confronti dei più deboli. Da quel tempo e in ogni tempo l’umanità si è divisa tra chi poteva mangiare a sazietà e chi moriva di fame, e man mano che le risorse scarseggiavano, bastava prendere per la gola i poveretti nullatenenti e farli lavorare per una razione di cibo per far sì che potessero almeno lavorare anche il giorno dopo. La situazione divenne semplicemente di schiavitù. Si sarebbe continuato così per i secoli dei secoli se un giorno che non so uno straniero non si fosse fissato di predicare che i beni e le ricchezze, e le medicine e la cultura, tutto è di tutti e per dar peso alle parole avesse deciso di dare tutto, ma proprio tutto, anche se stesso e la sua vita, perché la situazione cambiasse. Pazzo! Eppure noi sappiamo che solo chi sa fare questo cambia l’umanità. Solo chi ridona alla creatura di Dio la sua dignità può dire di adorare il Creatore. Infatti: quello si fece vicino all’uomo, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Anche noi riusciamo a fidarci lasciando un conto aperto per quei poveracci reietti dalla storia. Anche noi siamo pronti a restituire il maltolto dalla storia riconoscendo che la nostra ricchezza è stata capace di inventarsi meccanismi di tutela che i poveracci non hanno. Allora chi è stato prossimo di questa umanità derubata, offesa, a cui abbiamo nei secoli rubato anche la dignità? “Chi ha avuto compassione di loro“. Cioè chi ha saputo vivere la stessa situazione fin nelle sue viscere, chi ha patito ed è capace di patire con loro, insieme. Sì è la parabola del viandante soccorso dal Samaritano raccontata da Gesù e si conclude con “Va’ e anche tu fa’ lo stesso“. Forse che ci voglia dire che non possiamo fare come il sacerdote e il levita che adoravano Dio e si giravano dall’altra parte, non possiamo dire di adorare Dio e non fare come Gesù ci dice. Non possiamo adorare Dio se non serviamo l’uomo sua creatura. Non possiamo dirci cristiani solo perché vogliamo i crocifissi nelle scuole e poi non adoriamo i “Crocifissi“ che percorrono le strade della miseria. No! non preoccupatevi, non ce l’ho con nessuno, ce l’ho con me stesso: mi sono lasciato avviluppare dal sistema e non so adorare. Vostro don Gian Pietro


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Vita della Chiesa Il Papa parla ai giovani in Mozambico

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urante il suo viaggio Apostolico in Mozambico, Madagascar e Mauritius, il Santo Padre ha tenuto un discorso ai giovani, riuniti per questo incontro interreligioso, nello Stadio Maxaquene, a Maputo, il 5 settembre 2019. Il Santo Padre ha elogiato la vitalità di questi giovani che sono il futuro del loro Paese, che sanno rimanere uniti, al di là delle diverse confessioni religiose e li ha esortati a non lasciarsi vincere da ansia e rassegnazione. Ecco alcuni passaggi essenziali del discorso: “Mi avete fatto due domande, ma penso che siano collegate. Una era: come fare perché i sogni dei giovani diventino realtà? E l’altra: come fare perché i giovani si coinvolgano nei problemi che affliggono il Paese? … Mi piacerebbe dirvi: non lasciate che vi rubino la gioia!... Ma bisogna stare attenti a due atteggiamenti che uccidono i sogni e la speranza: la rassegnazione e l’ansia. Sono grandi nemiche della vita, perché di solito ci spingono su un percorso facile ma di sconfitta… potrebbe essere capitato anche a voi, in momenti difficili, dolorosi, quando tutto sembra caderti addosso, di restare schiacciati dalla rassegnazione. Bisogna stare molto attenti, perché… non è bene darsi per vinti“. Per rendere il suo discorso più concreto, ha poi raccontato la

storia di Eusebio da Silva, la “pantera nera” un grande calciatore nato a Maputo, in Mozambico, che perseverò nel coltivare i suoi sogni, nonostante le gravi difficoltà economiche della sua famiglia e la morte prematura di suo padre. Ma l’esempio calcistico non serviva solo a dare un modello di giovane tenace; il Papa ha parlato anche del gioco di squadra: “Sapete bene che, in una squadra, non sono tutti uguali, non fanno tutti le stesse cose né pensano tutti allo stesso modo. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche, come possiamo scoprire e godere in questo incontro: veniamo da tradizioni diverse e possiamo persino parlare lingue diverse, ma questo non ci ha impedito di incontrarci. Già molto si è sofferto e si continua a soffrire, perché alcuni si credono in diritto di decidere chi può “giocare“ e chi invece deve restare “fuori dal campo“ - è un diritto ingiusto! -, alcuni che passano la vita a creare divisione e contrapposizione, e a fare la guerra. Oggi voi, cari amici, siete un esempio, siete una testimonianza di come dobbiamo agire. Testimoni di unità, di riconciliazione, di speranza. Come una squadra di calcio. Come impegnarsi per il Paese? Proprio come state facendo ora, restando uniti, al di là di qualsiasi cosa vi possa differenziare, cercando sempre


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l’opportunità per realizzare i sogni di un Paese migliore, ma... insieme. Com’è importante non dimenticare che l’inimicizia sociale distrugge. E una famiglia si distrugge per l’inimicizia. Un Paese si distrugge per l’inimicizia. Il mondo si distrugge per l’inimicizia. E l’inimicizia più grande è la guerra. Perché sono incapaci di sedersi e parlare. Siate capaci di creare l’amicizia sociale. Ricordo il proverbio che dice: “Se vuoi arrivare alla svelta, cammina da solo; se vuoi arrivare lontano, vai in compagnia“. Si tratta sempre di sognare insieme, come state facendo oggi. Sognate con gli altri, mai contro gli altri; sognate come avete sognato e preparato questo incontro: tutti uniti e senza barriere. Questo fa parte della “nuova pagina della storia“ del Mozambico. Calcio, squadre, giocare insieme. Giocare insieme ci insegna che non solo la rassegnazione è nemica dei sogni, ma anche l’ansia, che può diventare una grande nemica quando ci porta ad arrenderci perché scopriamo che i risultati non sono immediati. I sogni più belli si conquistano con speranza, pazienza e impegno rinunciando alla fretta. Nello stesso tempo, non bisogna bloccarsi per insicurezza, non bisogna avere paura di rischiare e di commettere errori. Le cose più belle maturano col tempo e, se qualcosa non ti è andato bene la prima volta, non aver paura di riprovare ancora e ancora e ancora. Non aver paura di sbagliare! L’errore peggiore sarebbe quello di abbandonare, a causa dell’ansia, abbandonare i sogni e la voglia di un Paese migliore... No all’ansia, no alla rassegnazione, e ora un altro elemento importante: non escludete i vostri anziani. Anche i vostri anziani possono aiutare affinché i vostri sogni e le vostre aspirazioni non inaridiscano, non siano spazzati via dal primo vento di difficoltà o di impotenza. Gli anziani sono le nostre radici. Le generazioni precedenti hanno molto da dirvi, da proporvi. È vero che a volte noi, gli anziani, lo fac-

ciamo in modo autoritario, come ammonimento, incutendo paura. È vero, a volte mettiamo paura oppure abbiamo la pretesa che voi facciate, parliate e viviate proprio come noi. È sbagliato. Voi invece dovrete fare la vostra sintesi, ma ascoltando, valorizzando quelli che vi hanno preceduto... Questa è la strada che vi propongo: una “strada, fatta di libertà, di entusiasmo, di creatività, di orizzonti nuovi, ma coltivando nello stesso tempo le radici che alimentano e sostengono“... La pace è un processo che anche voi siete chiamati a portare avanti, stendendo sempre le vostre mani soprattutto a coloro che passano momenti difficili. Cercate di crescere nell’amicizia anche con coloro che la pensano diversamente, in modo che la solidarietà cresca tra di voi e diventi l’arma migliore per trasformare la storia. Una mano tesa, che ci ricorda anche la necessità di impegnarci nella cura della nostra Casa Comune... Consentitemi di lasciarvi un ultimo pensiero: Dio vi ama; e su questa affermazione siamo d’accordo tutte le tradizioni religiose... È l’amore del Signore, che sa più di risalite che di cadute, di riconciliazione che di proibizione, di dare nuova opportunità che di condannare, di futuro che di passato“ Questo, dunque, il discorso di Sua Santità a giovani dell’Africa sud-orientale. Ma domandiamoci se queste parole non possano valere anche per i nostri giovani, che pure vivono in un contesto sociale molto diverso: non sono forse anche loro afflitti da ansia e rassegnazione? Non dovrebbero forse guardare al futuro, sognarlo e costruirlo, uniti, pur nelle differenze, in pace e solidarietà? Laura B.


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Don Carlo Tartari, vicario per la pastorale dei laici: una Lettera che parla al mondo La Presentazione della Lettera Pastorale Del Vescovo

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utriti dalla bellezza“ è la nuova lettera pastorale del vescovo Tremolada per l’anno 2019/2020. Tema centrale è quello dell’eucaristia. “Una lettera che è anche sociale“ sottolinea don Carlo Tartari, vicario episcopale per la pastorale e per i laici. Il Vescovo nella Lettera invita a dedicare l’anno pastorale a una riscoperta della celebrazione eucaristica, “meno preoccupati del numero dei partecipanti e più del modo in cui essa viene vissuta“. A questo fine sono orientate le riflessioni di mons. Tremolada, contenute nelle 101 pagine della Lettera pastorale, divisa in sei capitoli: Incanto - l’Eucaristia come liturgia; Irradiazione - l’Eucaristia e il mondo; Mistero - l’Eucaristia come sacramento; Comunione - Eucaristia e Chiesa; Celebrazione - l’Eucaristia celebrata; Festa - l’Eucaristia e il Giorno del Signore. “Una lettura superficiale potrebbe indurre a considerare una lettera sull’eucaristia interessante solo per chi ancora frequenta. Va invece ricollocata all’interno nel contesto ampio entro il quale il Vescovo ci chiede e ci aiuta a rileggere il cuore della nostra vita di fede“. Parte da questa considerazione la lettura che don Carlo Tartari dà di “Nutriti dalla bellezza“. “Sappiamo – prosegue il sacerdote – che l’Eucaristia è la fonte e il culmine della vita cristiana che non è chiamata a svolgersi nel chiuso dello spazio del sacro o dei tempi sacri. La vita cristiana è chiamata invece a diventare testimonianza, annuncio e missione proprio nel mondo. E questo il Vescovo lo dice bene“. Con la sua seconda Lettera pastorale, continua don Tartari, mons. Tremolada aiuta a cogliere che c’è un legame profondo tra questa appartenenza, questo vissuto di fede e il mondo in cui il cristiano vive. “Non a caso – continua ancora il vicario per la pastorale e i laici – tra i primissimi capitoli della Lettera ce n’è uno dedicato a irradiazione, l’eucaristia e il mondo, in cui il Vescovo ricorda che l’eucaristia è il cuore pulsante della vita redenta, capace di trasformare la vita del credente, il quale poi vive nel mondo, lo provoca, e fa in modo che il mondo possa vivere non più legato a quelle dinamiche di potere che sono tipiche delle leggi mondane. Si passa dal potere all’amore come cifra per edificare la società“. L’eucaristia allora diventa germe di trasformazione

del mondo, della società, delle relazioni, “è un annuncio per il mondo, per il bene del mondo“, afferma don Tartari. I concetti espressi dal vicario episcopale trovano sintesi in quella che il Vescovo, in “Nutriti dalla Bellezza“, definisce come “cultura eucaristica“. “La cultura eucaristica – afferma al proposito don Tartari – è proprio questo: l’essere partecipi del dono dell’eucaristia cambia lo sguardo sul mondo, cambia il modo di pensare, cambia gli schemi di riferimento, ribalta le priorità. Non c’è più solo l’io; c’è un noi, c’è una comunità che è chiamata a essere partecipe di questo dono e questo, nell’azione del credente, del cristiano, si trasfonde nell’impegno quotidiano, nella costruzione di una società e di relazioni che non possono prescindere da questo incontro e da questa trasformazione“. E forse proprio dalla mancanza di questa cultura eucaristica nascono tante delle difficoltà, delle sofferenze e delle divisioni che oggi segnano anche le comunità. “Il Vescovo – sono ancora sottolineature di don Carlo Tartari – questo aspetto lo mette in risalto quando ricorda che dall’incontro con Gesù e con l’Eucaristia nasce proprio la civiltà dell’amore in cui la carità diventa uno stile che si declina in tre modalità: il rispetto per la dignità di ogni persona, la giustizia sociale e la distribuzione delle risorse e, per ultimo, la grande responsabilità che abbiamo per l’ambiente. Il Vescovo chiede, proprio a partire dall’incontro vissuto nell’Eucaristia, di riversare questa carità sui poveri, sulla famiglia, negli ambiti educativi, nel lavoro, nella società…“. Letta in questi termini “Nutriti dalla Bellezza“, a prima vista una Lettera “ad intra“, rivela una decisa caratterizzazione sociale, politica nel senso più nobile del termine? “Effettivamente è così – è la conclusione di don Tartari –. Forse definirla una Lettera politica è un azzardo, ma è uno di quegli azzardi che provocano, perché ricostruisce la polis su presupposti diversi da quelli del potere, del dominio e del semplice esercizio dell’autorità. Ricostruisce la polis su un fondamento diverso, nuovo ed eterno come l’eucaristia“. Fonte: “La Voce del Popolo“ a cura di Francesco Q.


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Vita dell’Unità Pastorale Progetto di pastorale giovanile, il cammino continua

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ell’ultimo bollettino avevamo presentato il cammino di revisione e riflessione circa il progetto di pastorale giovanile della nostra Unità Pastorale. Nel frattempo si sono mossi alcuni passi che vogliamo sintetizzare in questo scritto, così da poter condividere il più possibile quanto sta avvenendo. L’esigenza della condivisione nasce anche dal desiderio che si muova una parte sempre più consistente sia della comunità educativa dell’oratorio che dei genitori e della comunità tutta. Infatti, una constatazione che è stata raccolta, se vogliamo un po’ con rammarico, riguarda la partecipazione e l’interesse manifestato in occasione delle prime due riunioni del progetto: sono state coinvolte circa cinquanta persone nel primo incontro e una quarantina nel secondo. I volontari e le persone che sono al servizio dei nostri oratori sono molte e a volte anche esserci in questi momenti importanti del cammino rende più qualificato e positivo il servizio svolto, superando la fatica e lo scontento che nasce dal sentirsi soli o non sostenuti. Di certo sarà una attenzione che terremo costante perché questo progetto sia una occasione di crescita per tutta l’unità pastorale, non solo a servizio dei giovani, ma come comunione all’interno delle nostre realtà. La comunità educativa ha avuto modo di riflettere nel primo incontro sulla storia dell’oratorio creando una “timeline“/linea del tempo del proprio oratorio,

sottolineando i momenti positivi e quelli negativi di questo cammino che ormai per entrambe le comunità è di circa sessant’anni. Il confronto svolto in assemblea ha portato a vedere come molte delle attività, anche concrete, e proposte fatte nel tempo sulle due realtà sono state simili e come lo sforzo profuso nel tempo ha sempre avuto ben presente l’obbiettivo della crescita delle generazioni più giovani. Allo stesso tempo gli oratori hanno segnato il passo proprio in base ai cambiamenti della società stessa. La dimensione della partecipazione del volontariato attivo dei laici è stata una costante, mentre sicuramente ogni passaggio da un punto di vista pastorale, per i vari cambi dei sacerdoti, hanno comunque segnato la vita degli oratori stessi. La similitudine dei cammini dei due oratori ha mosso il secondo passo proposto: la lettura dei punti di forza e di debolezza dei due quartieri. La pastorale giovanile, infatti, vive e si innesta direttamente nel territorio in cui è posta. L’analisi emersa, come è visibile dall’immagine a fondo pagina, fa apparire come i due quartieri tra loro sono distinti in maniera chiara, diversi, un po’ separati anche fisicamente tra loro. Emerge chiaramente come l’Unità Pastorale è una sfida ma anche una opportunità. I più giovani colgono questa divisione solo in parte, ma di certo la risentono in casa, nelle famiglie e anche nella concretezza


DialogoeFamiglia dei limiti di trasporto. Le persone adulte colgono la difficoltà di confronto e di condivisione che, seppur un po’ “forzatamente“, diventano necessarie per dar sviluppo ad una pastorale possibile e fruttuosa nei nostri quartieri. Il terzo passo avvenuto nell’incontro del 14 di ottobre ha visto la comunità educativa presente confrontarsi per far emergere dei verbi che indicassero delle azioni da mettere in atto come priorità per gli oratori nei prossimi 3/5 anni. Ne è emersa una prima analisi che potremmo così presentare: per un gruppo il verbo da mettere in luce è “far organizzare qualcosa ai ragazzi da protagonisti“ tenendo conto del percorso svolto nel tempo e, quindi, cercando la metodologia più valida per fare oratorio oggi; per un altro gruppo i verbi chiave sono “stimolare la curiosità“, “vincere la pigrizia“, “appassionare“ e come collante a tutto questo la possibilità di “generare così incontri significativi“; un terzo gruppo ha evidenziato che partendo dall’idea che l’oratorio è il luogo in cui si trasmette il Vangelo è importante “condividere proposte“ sia innovative che già presenti e curare la comunità educativa affinché, con la partecipazione dei ragazzi, sia garantito l’interesse, la costanza e si migliori la comunicazione; un ultimo gruppo ha riassunto l’azione da svolgere in due verbi “conoscere/conoscersi“ e “interessare“ cioè stimolare interesse e partecipazione. Il cammino è ancora ai primi passi, ma si coglie la volontà di giungere ad una meta che grazie all’aiuto dell’equipe di Generazione Oratori si delineerà insieme nei prossimi incontri. Il prossimo appuntamento è lunedì 11 novembre presso l’oratorio Badia: l’invito è davvero esteso più possibile e di certo più si allarga il confronto più i frutti giungeranno ad essere quelli sperati! Come anticipato, i ragazzi adolescenti sono direttamente coinvolti in questo processo, anche se camminano parallelamente alle comunità educative in questo momento. Ecco un po’ in sintesi come procede il loro lavoro e presto ne vedremo anche concretamente i frutti! Il primo step per i ragazzi che stanno partecipando al percorso di Generazione Oratori, dopo l’incontro iniziale in periodo di Grest, è stato quello del Safari fotografico. Attraverso fotografie e immagini, è stato chiesto loro di rappresentare l’oratorio e il quartiere dal loro punto di vista. Gli scatti raccolti sono stati oggetto di un’analisi, da cui i ragazzi hanno cercato di ricavare delle parole chiave che potessero rappresentare, per loro, l’oratorio. Per quanto riguarda il quartiere, i protagonisti del Safari sono stati i parchi, descritti come luoghi di aggregazione e incontro.

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Incontro GO ragazzi

Più specificamente per l’oratorio, invece, la prima parola emersa è stata animazione: la vita di oratorio, per i ragazzi, si concretizza soprattutto nelle attività rappresentate nelle numerose fotografie che mostravano scene di grest, campi scuola e in generale momenti di gioco. Altri elementi importanti della vita dell’oratorio sono stati riconosciuti nel volontariato e nella catechesi, momenti in cui, hanno sottolineato i ragazzi, si trovano a contatto con gli adulti dell’oratorio. Non è mancato, soprattutto per le fotografie che coinvolgevano la realtà del Violino, il termine ristrutturazione, in opposizione invece ad alcune fotografie di quelli che i ragazzi hanno chiamato “ambienti trascurati“, negli oratori ma anche nel quartiere. Gli elementi percepiti come mancanti, nel mondo giovanile, sono la comunicazione e la partecipazione: per il primo punto, hanno sottolineato come in molti casi i mezzi di comunicazione usati per le attività dell’oratorio non siano quelli utilizzati dai ragazzi. D’altra parte, riconoscono che in alcuni momenti forti, quando c’è interesse, le informazioni si diffondono. La questione dell’interesse si ricollega anche al problema della partecipazione: i numeri non sempre alti dei ragazzi coinvolti trovano spiegazione, infatti, per alcuni casi, nella mancanza di interesse nelle attività proposte. In altri casi, invece, l’interesse iniziale è presente, ma manca la costanza e diventa difficile progettare un percorso unitario. Per dare una presentazione più complessiva del loro lavoro, i ragazzi progettano di realizzare un’istallazione, che sarà poi resa visibile a entrambe le comunità. I sacerdoti


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Commissione caritas: la partenza di un nuovo anno

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on l’arrivo dell’autunno, insieme alla completa ripresa delle incombenze lavorative, giunge anche il tempo di progettare e programmare le attività che accompagneranno il cammino della commissione Caritas da qui alla prossima pausa estiva. Il calendario degli incontri mensili della commissione, finalizzati a condividere e a valutare il cammino percorso nello svolgimento delle attività intraprese, è già stato redatto ed è il seguente: anno 2019 :17 ottobre ,14 novembre ,12 dicembre Anno 2020: 16 gennaio, 20 febbraio, 19 marzo, 16 aprile, 14 maggio, 18 giugno, 16 luglio Per le altre iniziative già messe in campo negli scorsi anni, non è stato ancora possibile definire date e dettagli organizzativi in quanto le nostre attuali risorse non ci garantiscono di poterle mettere in campo tutte. La priorità resta ad appannaggio di quelle che sono inserite nella programmazione nazionale e locale e che costituiscono un segno importante per il sostegno di alcune famiglie e la sensibilizzazione della nostra Unità Pastorale. Ogni settimana: - distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà Novembre: - giornata mondiale dei poveri Dicembre: - giornata della Caritas diocesana - giornata del pane - ti invito a cena

Foto d’archivio

Ultima settimana di Quaresima: - cena povera Vi sono poi quelle attività non meno importanti in quanto essenziali per poter proseguire nella fornitura di materiali ed economiche a quelle famiglie che sempre più numerose si rivolgono presso il nostro centro, ma per le quali ci servono idee e nuove collaborazioni visto l’impegno richiesto In particolare per disporre dei generi alimentari da distribuire alle famiglie si facevano due raccolte nei quartieri di Violino e Badia coinvolgendo i ragazzi degli ultimi anni del percorso catechistico e gli adolescenti, una in avvento ed una in Quaresima. Fermo restando il plauso al contributo della partecipazione dei ragazzi e dei loro catechisti, le raccolte hanno visto una costante diminuzione dei prodotti conferiti, in particolare alla Badia. A questo si deve poi aggiungere l’impegno dei volontari della commissione per la catalogazione e l’immagazzinamento e la gestione dei prodotti raccolti. Quindi al fine di integrare la disponibilità dei prodotti nel 2019 sono state fatte anche raccolte presso due supermercati, con risultati complessivamente positivi e che pertanto necessiterebbero di avere un seguito, ma anche in questo caso si ripresenta la carenza di risorse per poterne programmare altre, condividendo assieme gioie e fatiche, subito ripagate visto l’obbiettivo comune di aiutare il prossimo. Anche per i lavoretti realizzati dai ragazzi insieme ai nonni del VIVO in occasione del Natale varrebbe


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Foto d’archivio la pena di dare continuità, sia per il valore umano e sociale dell’iniziativa che oltre ad unire generazioni diverse porta un contributo economico da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno. Anche in questo caso non siamo ancora certi della disponibilità di volontari per organizzare l’iniziativa. Per finire, aprendoci all’ascolto delle persone che si rivolgono a noi, ci siamo accorti che i bisogni diventano ogni giorno più complessi e diversificati, tali da richiedere risposte sempre più articolate. In questi anni, col nostro operare, abbiamo avuto modo di imparare molte cose che ci hanno fatto crescere personalmente sia nei rapporti con le persone seguite che nella conoscenza delle condizioni sociali e delle pratiche amministrative delle nostra istituzioni. Abbiamo quindi capito che per un volontario non è possibile e tantomeno utile farsi carico di tutte le problematiche che gli vengono sottoposte ( sostegno ali-

mentare, economico, bollette, permessi di soggiorno, lavoro, assistenza medica, ecc) bensì è opportuno che si concentri su un unico ambito specifico per poterlo affrontare nel migliore dei modi. La soluzione ideale sulla quale stiamo lavorando è quella di dividerci compiti ed ambiti per concorrere insieme ad ottenere risposte più rapide e concrete ma per far questo si rende necessario mettere in campo di un maggior numero di persone rispetto alle attuali. Da qui l’ennesimo appello rivolto alla comunità che ci legge: chiunque disponga di un po’ di tempo e sia animato da spirito di servizio qui può sicuramente trovare uno spazio che gli aggrada nel quale crescere e realizzarsi aiutando il prossimo. La commissione Caritas dell’Unità Pastorale Badia e Violino.


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VIA…………………….. inizia il catechismo!!!!!!!!!!

C

on l’avvio dell’anno catechistico si incontra la comunità che, chiamata a testimoniare il bello del Vangelo, si prepara ad accogliere i fanciulli e farli crescere nella fede, con la consapevolezza che questi sono solo i primi passi: il cammino prosegue e non solo i ragazzi sono chiamati a maturare nella propria vita spirituale, tutti dobbiamo sentirci in cammino. La strada delle famiglie comincia con l’I.C.B., il percorso di preparazione al Battesimo coordinato da alcuni membri dalla pastorale familiare, che avvicina e guida le coppie che chiedono per i propri figli questo sacramento.

ormai da qualche anno nei tempi forti, che ci vede approfondire e conoscere alcuni libri della Bibbia o pagine del Vangelo, nell’accoglienza delle case dei quartieri. Così il percorso pastorale si è avviato Domenica 22 nel vociare rumoroso dei bambini e nel rincontrarsi dei genitori, elementi di una comunità che nelle gioie e nelle fatiche della quotidianità, passo dopo passo, costruisce la sua strada. Quest’anno accogliamo il monito del nostro Vescovo, che ci invita a partecipare attivamente alla celebrazione della messa domenicale, che non deve essere un “di più“ nella settimana, ma un appuntamento ricercato e atteso di condivisio-

Inizio catechismo Oltre ai percorsi ormai conosciuti dell’iniziazione cristiana, poi, suddivisi negli anni e chiamati con i nomi delle città che sono state le tappe di vita di Gesù (Betlemme, Nazaret, Cafarnao, Gerusalemme, Emmaus, Antiochia) i ragazzi che hanno ricevuto il sacramento della Cresima e della Prima Comunione sono accompagnati dai catechisti nel percorso dei preadolescenti e poi degli adolescenti, spesso diventando loro stessi animatori, attraverso il gioco, dei più piccoli. La comunità adulta è chiamata invece a crescere nella fede attraverso i centri di ascolto: esperienza avviata

ne familiare e comunitaria. A questo siamo chiamati: a frequentare con costanza la Parola, per vivere e testimoniare il Vangelo, in parrocchia ma anche al di fuori, non dimenticando coloro che sono ai margini, che sono lontani dalla fede, che vivono la sofferenza o la solitudine; il bello di Gesù possa giungere anche a loro attraverso il pregare e l’agire di una comunità che umilmente si sente in cammino. Elena R.


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“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù“ CENTRI DI ASCOLTO 2019-2020

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l percorso dei centri d’ascolto della Parola di Dio in famiglia, dopo due anni trascorsi a leggere il libro dell’Esodo, quest’anno prenderà in considerazione un testo del Nuovo Testamento: si tratta della lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi, la cosiddetta “lettera della Gioia“. Nei sette incontri previsti nell’anno pastorale avremo la possibilità di approfondire tutto il testo proposto e, quindi, conoscere in profondità la proposta di San Paolo per un cammino che intende aiutarci come comunità ad acquisire lo stile di Gesù. Non a caso il titolo, che riprende una celebre frase tratta dalla lettera, “abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù“ ci aiuta a tenere fisso questo obbiettivo davanti a noi. Leggere e condividere la Parola di Dio, durante i centri d’ascolto, nel tempo di Avvento e di Quaresima costituisce una occasione di grazia e di crescita. Si tratta di uno stile scelto e portato avanti da alcuni anni, il quinto nell’attuale modalità, con la speranza che piano piano le comunità possano crescere nell’adesione al Vangelo, cercando il coinvolgimento sempre maggiore delle persone, attirate dal fascino appunto della Parola. Questa tensione non può venire meno, anche se la stanchezza o la “routine“ rischiano di spegnere questo slancio. Ecco perché, presentando il percorso dei centri di quest’anno, non possiamo non sperare che ognuna delle persone coinvolte direttamente e dei partecipanti si prenda l’impegno di accompagnare al centro una persona in più, lasciando che l’azione dello Spirito porti frutti secondo la Volontà del Padre. L’invito a rinnovare la disponibilità per i centri di ascolto nei diversi ruoli, sia nel mettere a disposizione la casa, sia nell’animare o coordinare il centro, non può che portare in sé questa tensione: provare ad avvicinare qualche nuova persona perché magari possa aprire la sua casa o possa

essere disponibile a coordinare o animare questo momento. Infine il preparare e partecipare ai centri d’ascolto deve portare in sé un profondo sentimento di Gioia: è la Gioia che nella lettera ai Filippesi avremo modo di contemplare come dono Divino, ma anche come impegno dell’uomo a tenerla viva. Se questa Gioia si vedesse nella disponibilità a organizzare, preparare e vivere i centri allora di certo un profumo diverso si diffonderebbe nei nostri quartieri, tanto da non lasciare indifferenti, ma sollecitare il cammino di ciascuno e della comunità intera. L’Eucaristia domenicale ben celebrata, come ci ricorda il nostro vescovo nella lettera pastorale, è il frutto di questo profumo che si diffonde tra le nostre case! Ci auguriamo di godere di questo profumo nei prossimi mesi! Don Fausto

Foto d’archivio


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OFFERTE PER I SACERDOTI E OTTO PER MILLE 1. Offerte per i sacerdoti 1.1. Dove vanno le Offerte raccolte in Italia? I quattro canali di raccolta convogliano le Offerte verso un unico luogo: l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC), a Roma. 1.2. Come vengono distribuite e a chi sono destinate? Da Roma l’ICSC ripartisce le Offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 36 mila sacerdoti italiani: 33.000 preti in attività nelle 25.600 parrocchie italiane; circa 3.000 preti anziani o malati, venendo loro in aiuto dopo una vita dedicata al servizio; circa 500 preti fideidonum, cioé sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del Terzo mondo. 1.3. Esiste tuttora una forma di sostentamento del prete locale. Perché non basta? È la quota capitaria. Ogni sacerdote può trattenere per sé dalla cassa parrocchiale 0,0723 euro (140 vecchie lire) al mese per abitante. Metà delle circa 25.600 parrocchie italiane sono molto popolate, e ai sacerdoti non manca il necessario. Ma l’altra metà conta in media 1.000 abitanti, e i pastori ricevono 72,30 euro mensili, o anche meno. Per questo vengono in aiuto le Offerte per i sacerdoti da tutti gli altri fedeli italiani. Così si fa perequazione, cioè parità di mezzi e trattamento. 1.4. Perché le Offerte vanno a Roma e ogni parrocchia non provvede direttamente al suo prete? L’Offerta è nata come strumento ecclesiale, in modo che tutti i fedeli sostenessero tutti i sacerdoti, specie quelli di parrocchie piccole o povere. L’Offerta, dal 1984, ha sostituito la congrua (stipendio assegnato dallo Stato ai preti) non solo nello spirito dell’autonomia tra Stato e Chiesa. Ma perché fosse piena la fraternità nella Chiesa. E per evitare disuguaglianze di possibilità tra parrocchie numerose e comunità più svantaggiate. 1.5. Quant’è il fabbisogno annuale della Chiesa Cattolica italiana per i sacerdoti? Quant’è il mensile di preti e vescovi? Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del clero è di 555,2 milioni di euro (anno 2014). Si tratta di assicurare ai 36 mila preti diocesani un minimo di 860 euro netti al mese, destinato ad un sacerdote appena ordinato, che arrivano a 1.338 euro netti per un vescovo ai limiti della pensione. 1.6. Perché donare l’Offerta per i sacerdoti, se c’è l’8xmille? Le Offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel

1984. Ma se l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa Cattolica, le Offerte sono uno strumento ancora poco usato, forse anche perché richiedono un contributo personale in più. Oggi le Offerte non arrivano a coprire il fabbisogno per il sostentamento del clero. E l’8xmille lo garantisce in modo determinante. Ma le Offerte sono un segno della vita ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena promuoverle, con fiducia nella crescita di questa raccolta fraterna, che rivela il volto della Chiesa-comunione. 1.7. Perché le Offerte per i sacerdoti vengono dette anche “Offerte deducibili“? Perché si possono dedurre dalla dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo dell’IRPEF fino ad un massimo di 1.032,91 euro (pari a due milioni di vecchie lire) ogni anno. 1.8. Quanti sono oggi gli offerenti in Italia? Sono circa 100 mila fedeli in tutta Italia. Non è una cifra paragonabile ai milioni di italiani che firmano l’8xmille destinandolo alla Chiesa Cattolica. Ma è il primo passo di un fronte sempre più vasto, composto da quanti vogliono crescere nella fede, esprimendo in un dono consapevole la corresponsabilità verso la Chiesa. Li riunisce la rivista trimestrale “Sovvenire“, inviata ai sacerdoti e agli offerenti (www.sovvenire. it). 1.9. Perchè diventare un offerente? L’amore è concreto e comporta piccoli sacrifici. L’Offerta è un dono che costa qualcosa in più. Ma è una scelta irrinunciabile sul piano umano e della fede. È l’affetto verso i sacerdoti che fa compiere questa scelta. È l’esempio di quanti vediamo coi nostri occhi dedicarsi agli altri, che fa la differenza. La testimonianza viva cambia la mentalità e ci rende generosi. 1.10. Quando posso fare un’Offerta per i sacerdoti? Tutti i giorni dell’anno, e può essere ripetuta anche più volte l’anno. Ognuno dona quanto può e quanto desidera. 1.11. Con chi posso parlare nella mia diocesi per avere maggiori informazioni sul sovvenire? Le prime fonti sono il parroco, i componenti del Consiglio parrocchiale per gli affari economici e, se presenti, gli incaricati parrocchiali per il sovvenire, volontari impegnati nella formazione sui temi della corresponsabilità economica verso la Chiesa. Il


DialogoeFamiglia parroco potrà mettervi in contatto con l’incaricato diocesano per il sovvenire. Il parroco può contattare l’incaricato diocesano per organizzare in parrocchia un incontro sul sovvenire, e chiedere testi e materiali di sensibilizzazione. La rete del sovvenire diffusa in tutte le 223 diocesi italiane fa riferimento al Servizio promozione per il sostegno economico alla Chiesa, ufficio della CEI - Conferenza Episcopale Italiana. 2. Otto per mille alla Chiesa Cattolica 2.1. Con l’espressione “otto per mille“ che cosa si intende? La legge 222/85 ha stabilito che una percentuale del gettito complessivo dell’Irpef, pari appunto all’otto per mille, sia destinata per scopi sociali, umanitari, religiosi, caritativi e culturali. Ogni contribuente può scegliere di destinare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica, allo Stato, o ad altre confessioni religiose. In quale periodo dell’anno è possibile aiutare la Chiesa Cattolica scegliendo di destinarle l’otto per mille? Al momento della dichiarazione dei redditi. 2.2. Chi può destinare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica? Tutti i contribuenti che hanno l’obbligo di presentare il modello Unico o il 730 o che hanno ricevuto il modello CUD (che hanno percepito solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi). 2.3. Firmando per destinare l’otto per mille si paga una tassa in più? No. Infatti con la firma si esprime solo una preferenza per far destinare l’otto per mille del gettito complessivo dell’Irpef già versato da tutti i contribuenti. Per quanti e quali scopi la Chiesa Cattolica deve impiegare i fondi provenienti dall’otto per mille? La legge 222/85 prevede, per la Chiesa Cattolica, tre scopi: esigenze di culto e di pastorale, interventi di carità in Italia e nel Terzo Mondo, sostentamento del clero diocesano. 2.4. Come viene ripartito l’otto per mille tra i diversi destinatari? In proporzione alle scelte espresse dai contribuenti, senza tener conto degli astenuti. Coloro che non sono più tenuti a presentare il proprio modello CUD, possono comunque destinare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica. In che modo? Per effettuare la scelta sul CUD bisognerà apporre due firme: una in fondo al modello CUD, nella casella ’’Chiesa cattolica’’, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta; e un’altra anche nello spazio ’’Firma’’ posto nella certificazione sotto al riquadro riservato alla scelta relativa all’otto per mille. Consegnare entro il 31 luglio solo la scheda con la scelta, in una normale bu-

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sta bianca chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF“(*) secondo una delle seguenti modalità: A. presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito. B. Ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF). Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio. (*) La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell’otto per mille. 2.5. Il cinque per mille è una scelta alternativa all’otto per mille? No assolutamente. E’ una possibilità in più che si affianca all’otto per mille; non comporta né spese ulteriori né fa concorrenza all’otto per mille. 2.6. Chi decide la ripartizione dei fondi assegnati alla Chiesa Cattolica? La ripartizione dei fondi dell’otto per mille assegnati alla Chiesa Cattolica viene discussa e decisa in occasione dell’Assemblea Generale dei Vescovi. 2.7. Dove posso trovare il rendiconto nazionale e diocesano? Il rendiconto a livello nazionale è pubblicato sul Notiziario della C.E.I. (www.chiesacattolica.it) mentre i rendiconti diocesani relativi all’otto per mille destinati alle esigenze di culto e di pastorale e alle opere di carità vengono pubblicati ogni anno rispettivamente sui bollettini diocesani di ogni diocesi. 2.8. Dagli ultimi dati emerge che le scelte per la Chiesa cattolica sono diminuite. Come mai? Dai dati ufficiali del Ministero delle Finanze, nel 2006 è aumentato di circa 800 mila il numero delle firme dei contribuenti che hanno destinato l’otto per mille a una delle sette opzioni presenti sui modelli fiscali, passando da 16.771.186 a 17.556.884. Gran parte di queste firme sono state destinate allo Stato che dal 7,6 % è salito all’11,18%. Ciò ha causato un decremento percentuale a favore della Chiesa cattolica dall’89,82% all’86,05%, nonostante la crescita in valore assoluto delle scelte per la Chiesa stessa che da 14.893.963 contribuenti è passato a 14.934.247, realizzando un record storico. Ma le preferenze per lo Stato crescono più che proporzionalmente rispetto a quelle della Chiesa. In ogni caso è positivo l’aumento della partecipazione alla firma che supera i 17 milioni di persone. Si rafforza così la natura democratica del sistema e si conferma la stima e l’apprezzamento degli italiani verso l’otto per mille. A cura di don Gian Pietro


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Cronaca dell’Unità Pastorale BELLASTORIA! Una Storia Tutta Sua

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er raccontarvi la mia esperienza ai Grest del Violino e della Badia utilizzo proprio il titolo che ha guidato la nostra estate: BellaStoria!. Questo è stato il nome del nostro Grest! Una Storia ha una vita tutta sua, attraversa anch’essa delle fasi. Viene prima di tutto immaginata, pensata, è destinataria di creatività. Una Storia viene poi scritta, fissata in un libro, su di un foglio perché questo è fonte di chiarezza e strumento di utilizzo.

rende la storia del Grest una Bella Storia? Un Grest, e una storia, sono Belli solo quando diventano umani, si umanizzano. (Guarda caso, Dio si è fatto Uomo ). Il Grest a Badia e Violino è stato per me Bello perché ci ha visto vivere le fatiche - come la voglia di progettare con anticipo le attività -, le incomprensioni - fisiologiche quando trecento persone passano insieme tutta la giornata -, le conquiste - aver creato dei legami che stanno andando oltre le cinque

Grest nei nostri oratori Una Storia passa poi all’azione: viene letta, trasmette emozioni, genera riflessioni e alimenta a sua volta la creatività. Infine, una Storia viene raccontata e tramandata. E cosa è il Grest se non una Storia? L’esperienza a Violino e Badia mi ha, e soprattutto ci ha, visti impegnati proprio nel costruire una Storia. Abbiamo pensato e progettato, abbiamo messo nero su bianco, abbiamo dato vita, a quella storia pensata, generando emozioni e costruendo relazioni e infine, oggi, abbiamo il compito di raccontare. Ma attenzione: qui si parla di BellaStoria non solo di una Storia. Cosa rende una Storia Bella? Cosa

settimane insieme -, i giochi, i tornei, lo stare insieme; tutte cose che rendono umana un’esperienza. Proprio come la fiaba che ha guidato il nostro Grest: Pinocchio. Un legno sterile e senza vita che si umanizza. Mi piacerebbe invitarvi a pensare cosa per voi ha reso Bella la storia del nostro Grest 2019. Pensato? Bene! Replicatelo nel quotidiano, con i vostri amici vicini, con i parenti, con le persone che vi stanno attorno; e non dimenticatevene in vista del Grest 2020. Buon anno pastorale! Camilla Cristini


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CAMPO JUNIOR

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il mondo salvare per Insieme

Quest’anno i ragazzi del campo estivo Junior e i loro animatori sono partiti alla volta di Cortenedolo, pronti a mettersi in gioco per il compito che era stato loro affidato. Infatti, erano stati chiamati d’urgenza per salvare un mondo incantato a un passo dalla distruzione: nell’arco di una settimana, attraverso avventure e prove, hanno dovuto recuperare gli ingredienti magici per sconfiggere il male e per conquistare le virtù dei sei popoli: coraggio, saggezza, intelligenza, gentilezza, ottimismo e costanza. Fondamentale è stato lavorare insieme, imparare a convivere e a collaborare, sfruttando le qualità di ciascuno e accettando i reciproci difetti.

La cornice della montagna, le gite, la condivisione degli spazi e dei servizi necessari, la preghiera e il gioco hanno scandito le nostre attività. Siamo tornati a casa a finesettimana dopo aver portato a termine la nostra missione, tutti un po’ più grandi, con tante avventure da raccontare. Gli animatori

CAMPO SENIOR I campi estivi sono sempre attesi durante tutto l’anno, i ragazzi sono curiosissimi ogni anno per scoprire il tema che li guiderà durante tutta la settimana e che farà avere loro un indimenticabile ricordo dell’esperienza. Quest’anno noi animatori del campo senior abbiamo proposto una storia ambientata nel medioevo dove i ragazzi avevano come obbiettivo diventare cavalieri valorosi, fidati e dall’alto valore morale; per diventarlo ogni giorno dovevano acquisire una nuova caratte-

ristica: coraggio, memoria, sguardo, pace, non lamentarsi e povertà. Possiamo dire che alla fine della bella settimana trascorsa insieme, tra impegno e qualche richiamo, le caratteristiche del cavaliere valoroso sono state raggiunte, ma di certo poi speriamo che tornando a casa ogni ragazzo ne abbia fatto tesoro per la vita. Un grazie a ciascuno per la presenza e un arrivederci all’inizio del cammino in oratorio!

per diventare valorosi cavalieri

Gli animatori


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Assisi 2019: con Francesco e Chiara per riflettere su Gioia, pace e fiducia

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erso la fine di agosto il sesto anno di catechismo dei nostri due oratori di Badia e Violino ha trascorso 3 giorni ad Assisi, città natale di Santa Chiara e San Francesco. Durante questi giorni il gruppo ha ripercorso le tappe salienti della vita dei due santi, imparando cosa vuol dire vivere una vita nelle mani Dio visitando i luoghi principali della città, come la basilica di San Francesco, o quella di Santa Chiara. Il primo giorno è stato dedicato all’arrivo in Assisi e alla consegna dei Tau, simbolo di questa esperienza, presso la chiesa di San Damiano per poi godere della pace e della bellezza della città di Assisi nella serata. La mattinata della seconda giornata è stata caratterizzata dalla salita all’eremo, dove il santo si dedicava alla preghiera immerso nella tua natura e nella pace del silenzio. Nel pomeriggio la visita alla Basilica di San Francesco e la discesa sino alla Porziuncola presso Santa Maria degli Angeli ha ulteriormente aiutato la riflessione. La domenica prima del rientro alle proprie case i ragazzi hanno celebrato la messa domenicale nella Basilica di San Francesco e visitato gli ultimi luoghi significativi della cittadina. Tutto questo percorso è stato pensato da don Fausto e dalle catechiste su tre parole fondamentali “Gioia“, “Pace“ e “Fiducia“ che sono diventate spunto di riflessione per i ragazzi. Per i ragazzi è stata sicuramente un’esperienza significativa, di crescita religiosa e personale: hanno vissuto questi giorni condividendo non solo i momenti felici, ma anche le difficoltà “del percorso“, collaborando ed aiutandosi.“ Un buon auspicio per un cammino che prosegue ora nel gruppo dei preadolescenti: buon cammino ragazzi! Le catechiste e animatrici

Assisi 2019

ORATORI IN FESTA Guardando fuori dalla finestra in questi giorni, sentendo l’aria che man mano si rinfresca e il calare repentino della sera, sembra sia passato tantissimo tempo dall’estate e dai momenti trascorsi insieme, fuori dalle nostre case e magari nei nostri oratori. Questo ci spinge a pensare che sia il tempo giusto per fare un po’ una verifica di questi tempi di festa e di incontro informale. In breve sintesi, l’oratorio del Violino ha vissuto questo tempo di animazione sia nel

mese di giugno, con i tre “venerdì del grest“, sia nel mese di settembre, nei giorni 13 e 14 con la proposta rispettivamente di “Le stelle del Violino“ e “NOTtE con GOGO“ come elementi caratterizzanti. L’oratorio della Badia, dopo l’intensa proposta del torneo estivo a fine maggio/ metà giugno da parte del GSO Badia, ha concentrato la festa dell’oratorio nel mese di settembre, il tutto è partito con la proposta dell’incontro della comunità educativa il 4 set-


DialogoeFamiglia tembre, per proseguire il giorno successivo con la serata rivolta alle famiglie dell’ICFR da parte dei catechisti e adolescenti; il venerdì ha visto una serata dedicata all’animazione da parte della società sportiva; sabato 7 il pomeriggio i protagonisti sono stati gli adolescenti con un loro piccolo torneo di pallavolo e alla sera il concerto dei gruppi musicali che usufruiscono della sala prove dell’oratorio. Infine la festa si è conclusa con la celebrazione eucaristica di domenica 8 settembre a cui ha fatto seguito il rinfresco comunitario. Non vogliamo soffermarci a considerare le singole proposte, compito riservato al consiglio dell’oratorio, ma piuttosto a trarre alcune considerazioni utili anche per pensare e ripensare al meglio questi momenti. Per il Violino il tempo della festa in oratorio è un tempo segnato dalle “tradizioni“ per cui il ripetere nel tempo determinate attività da’ continuità e aiuta a stabilire delle occasioni che se ben organizzate e condivise sul territorio diventano per tante persone significative. L’esperienza dell’evento “NOTtE con GOGO“ ha dimostrato come sia importante dare qualità alle proposte anche della festa e come la collaborazione di tanti offre un risultato se non altro soddisfacente. Per la Badia la festa dell’oratorio si è man mano strutturata in questi anni cercando, sia in termini di calendarizzazione, che di senso, un significato legato strettamente alla dimensione educativa dell’oratorio. Il periodo di inizio settembre pare proprio adatto a dare il la, dopo le vacanze estive, al cammino dell’anno. Mentre la stretta collaborazione e coinvolgimento nella festa delle varie dimensioni presenti nell’oratorio è un aspetto importante, che magari non va a raccogliere l’interesse di tutto il quartiere, ma coinvolge direttamente chi è impegnato quotidianamente nella vita dell’oratorio. Negli anni que-

Festa oratorio Violino

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Festa oratorio Badia

sta dimensione è diventata sempre più importante e significativa aldilà della riuscita in termini numerici della festa. Un ringraziamento sentito va a ogni persona che ha dato il proprio contributo, in qualsiasi maniera, al momento della festa: sicuramente è un bel modo per sentirsi comunità cristiana, anche nella gioia del divertirsi e del “lavoro“ condiviso attorno ad un unico obbiettivo. Un altro grazie va a chi ha avuto voglia di prendervi parte partecipando: anche solo il semplice “esserci“ costituisce una occasione da non perdere mai! Provando a lanciare lo sguardo al futuro, sollecitati nel ricercare il “perché“ della festa dell’oratorio, percorso che faremo nei prossimi mesi con i consigli degli oratori uniti, possiamo già cominciare a delineare delle tracce di percorso verso la futura festa dell’oratorio. Anzitutto si proporrà una festa dell’oratorio unica e unitaria anche se in date diverse e distribuita sui due oratori, ma almeno a livello di linguaggio sarà la festa di entrambi gli oratori. Poi di certo si terrà conto dello stimolo a preparare la festa con la collaborazione più ampia possibile, perché i quartieri siano coinvolti e, per far questo, sarà importante non pensare le cose troppo limitate e settoriali ma aperte ed accoglienti per coinvolgere un maggior numero di persone. Allo stesso tempo non potremo dimenticare che in quanto festa dell’oratorio, pur nell’apertura e ampiezza, deve essere il momento in cui gli oratori, quindi la comunità cristiana, presenta sé stessa con un volto così affascinante da essere attraente. Forse sono obbiettivi da raggiungere con pazienza e lavoro, ma la buona volontà non manca da parte dei tanti volontari che sanno sognare con i piedi per terra! Don Fausto


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Cineforum d’autunno

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partire dal 31 ottobre si rinnova l’appuntamento con il Cineforum, realizzato come sempre in collaborazione con il Vi.Vo Violino. Come di consueto le pellicole vengono proposte al Violino presso il cinema/teatro di traversa ottava e alla Badia presso il saloncino di via Prima. Le proiezioni del Violino si svolgeranno nei giorni di mercoledì o giovedì alle ore 15, mentre quelle della Badia sono programmate al venerdì alle ore 20,45. I film scelti sono 5: il tema di questo ciclo è “quando l’incontro e la conoscenza dell’altro rendono la vita migliore“. Si inizia giovedì 31 ottobre al Violino e il 1° novembre alla Badia con Stanlio e Ollio, racconto agrodolce della fase del tramonto della coppia comica più famosa di sempre. Una bella prova di recitazione, divertente e commovente, che descrive una amicizia che va oltre la semplice collaborazione professionale. Segue il 7 novembre al Violino e l’8 alla Badia Cafarnau caos e miracoli di Nadine Labaki, film libanese dall’impatto eccezionale, premiato a Cannes e nominato agli Oscar, che narra le vicende di un ragazzino che vive una drammatica situazione di povertà e degrado in una Beirut che rappresenta tutte le periferie del mondo. Un film assolutamente

CINEFORUM Badia Associazione VI.VO Violino

da non perdere. Mercoledì 13 novembre al Violino e venerdì 15 alla Badia è il turno di una pellicola più leggera, C’è tempo di Walter Veltroni, gradevole esordio nella regia di una commedia da parte di un politico innamorato del cinema. Segue mercoledì 20 al Violino e venerdì 22 alla Badia un western particolare e spettacolare, Hostiles - Ostili, storia di un capitano che deve scortare un capo Cheyenne vecchio e malato in un ultimo viaggio. Come negli altri film del ciclo, l’incontro fra i due, nemici per una vita, cambierà entrambi. Il ciclo si conclude giovedì 28 novembre al Violino e venerdì 29 alla Badia con Green Book di Peter Farrelly, Oscar al miglior film e grande successo di pubblico, basato sulla storia vera di un musicista di colore e del suo autista temporaneo, raccontati nel loro viaggio nel cuore degli Stati Uniti, fra pregiudizi razziali e differenze personali. In conclusione, proponiamo cinque incontri stimolanti, con film di qualità scelti con passione e cura ispirandoci a un tema, quello dell’incontro con l’altro, che ci riguarda e ci tocca profondamente. Come sempre l’ingresso è libero e tutti sono invitati.

in collaborazione con

Cineforum Badia – Vi.Vo. Violino FNP CISL

BRESCIA

FILM D’AUTUNNO 2019

Quando l’incontro e la conoscenza dell’altro rendono la vita migliore

VIOLINO GIOVEDÌ 31 OTTOBRE GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE

BADIA STANLIO E OLLIO di Jon S.Baird Usa - Regno Unito 2018 CAFARNAU caos e miracoli di Nadine Labaki Libano 2018 C’E’ TEMPO di Walter Veltroni Italia 2019 HOSTILES - OSTILI di Scott Cooper Usa 2017 GREEN BOOK di Peter Farrelly Usa 2018

Proiezioni del MERCOLEDì e del giovedì ore 15.00 presso il cinema/Teatro Violino Trav. Ottava, 4. Proiezioni del venerdì ore 20.45 presso il saloncino in Via Prima, 83, Villaggio Badia.

INGRESSO LIBERO

VENERDÌ 1 NOVEMBRE VENERDÌ 8 NOVEMBRE VENERDÌ 15 NOVEMBRE VENERDÌ 22 NOVEMBRE VENERDÌ 29 NOVEMBRE


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Foto di

comunit Ă

Pellegrinaggio a Lourdes

Processione Badia

Cena Ottantenni

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Rendiconto istituzionale delle Parrocchie di San Giuseppe lavoratore e Madonna del Rosario dell’Unità pastorale Sacra famiglia e Padre Marcolini Carissimi, pubblichiamo i rendiconti delle parrocchie dell’anno 2018. Nella chiesa l’attività economica è spesso ritenuta un’attività secondaria alle attività principali dell’evangelizzazione. Permettetemi una considerazione che credo essenziale. La vita cristiana può ricondursi alla regola di San Benedetto “Ora et Lege et Labora”. Sembrerebbe chiaro che la vita cristiana debba essere vissuta nella preghiera, nello studio sapienziale e nell’operosità. Spesso si dà maggiore risalto all’una o all’altra componente, dimenticando che la piccola congiunzione “ET” rende pari dignità ad ogni termine. Se si sottolinea la parola “Ora” (prega) si rischia di dare massima importanza alla spiritualità. Soffermarsi maggiormente sulla parola “Lege” (studio, lectio divina) amplifica la visione ¬-fondata sulla cultura col rischio di cadere nell’intellettualismo e ancora se si imposta la vita principalmente sull’azione, “Labora” (vivi la fatica, opera) si corre rischio di generare un attivismo fine a se stesso. La congiunzione “ET” ci insegna che le realtà della preghiera, della cultura illuminata dalla sapienza biblica e dell’operosità vanno di pari passo e assumono uguale importanza nella vita del singolo e della comunità cristiana. Se si vuole evitare eccessivo spiritualismo, intellettualismo, o esasperato attivismo, occorre equilibrio nella gestione di queste tre componenti della vita cristiana. La gestione delle attività deve essere illuminata dalla ricerca della volontà di Dio nell’agire quotidiano. Occorre cercare di fare quello che piace a Dio, più che ciò che piace a noi, fidandoci sempre della Sua Provvidenza. Le scel-

te economiche per la gestione delle risorse delle comunità devono mettere in pratica il Vangelo. Devono cibarsi della fiducia in Dio, ma non devono metterlo alla prova. Chi nelle comunità è chiamato ad agire le scelte economiche è chiamato a discernere per mezzo della Parola di Dio, a confrontarsi con le comunità per conoscerne la realtà, affidarsi nella preghiera alla mano provvida di Dio e mettere in pratica nelle opere la il dono della fede. Tanto è il compito dei Consigli per gli affari economici delle due comunità. Pubblichiamo il rendiconto istituzionale delle parrocchie, mentre sui rispettivi siti Internet delle stesse potrete conoscere i rendiconti comprensivi anche delle attività commerciali: le due scuole dell’infanzia, i bar dell’oratorio e alcune attività espressivo - teatrali. I Consigli per gli affari economici e il Consiglio dell’unità pastorale stanno conducendo un lavoro di verifica circa la situazione degli immobili delle parrocchie per coniugare il loro utilizzo e la loro valorizzazione con la pastorale delle due comunità. Il lavoro è a buon punto e speriamo di poterne dare conoscenza nei prossimi mesi. Ringraziamo tutti coloro che sostengono le attività con le loro risorse e con il loro lavoro di volontariato, certi che tutti ben sappiamo di essere servi inutili, ma possibili strumenti che, se si affidano alle mani di Dio, possono testimoniare con la propria vita la presenza operosa del regno di Dio. Grazie a tutti di cuore il Signore vi benedica tutti. Vostro Don Gian Pietro

BILANCIO BADIA

PARROCCHIA MADONNA DEL ROSARIO - RENDICONTO SINTETICO dell’ATTIVITà ISTITUZIONALE 2018

ENTRATE ORDINARIE Collette S.Messe, offerte per servizi religiosi e Sacramenti, Offerte candele Offerte per attività Pastorali e Istituzionali (catechesi, pellegrinaggi, grest, bollettino) Contributi da Enti Pubblici e Religiosi Attività in oratorio Rendite fabbricati Offerte per attività Caritative Raccolte ordinarie per rifacimento coperture Altre entrate: feste patronali ecc. Partite di giro giornate diocesane Altro Totale Entrate Ordinarie TOTALE ENTRATE ATTIVITà ISTITUZIONALI

E E E E E E E E E E E E

44.120 85.756 157.00 46.067 21.787 18.708 47.289 11.006 2.504 2.892 280.286 280.286

USCITE ORDINARIE Retribuzioni dipendenti+accantonamento TFR Spese per forniture energetiche e telefoniche Spese ordinarie di culto Spese per attività Pastorali e Istituzionali (catechesi, pellegrinaggi, grest, bollettino) Manutenzioni ordinarie Imposte e tasse, IMU, Assicurazioni, Spese bancarie Attività in oratorio Erogazioni per attività caritative Partite di giro giornate diocesane

E E E E E E E E E

6.515 34.770 7.484 63.514 12.195 22.851 7.089 18.564 2.504


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Altro TOTALE USCITE ORDINARIE

E E

1.506 176.992

USCITE STRAORDINARIE Contributi su vendite versati alla Diocesi - Altre Uscite straordinarie (feste patronali, ecc.) Spese per ristrutt. immobili istituz. (chiese e pertinenze) - Spese per costruzione immobili istituzionali oratorio Compensi e ritenute a professionisti (Comm., Arch., Ing.) - Acquisto mobili, attrezzature Totale Uscite Straordinarie TOTALE USCITE ATTIVITà ISTITUZIONALI

E E E E

148.680 9.897 158.577 335.569

Saldo gestione corrente attività istituzionali

E

- 55.283

E E E

166.776 210.232 377.008

Saldo cassa 31.12.2018 Saldo conti correnti attività istituzionale Saldo crediti, debiti di breve-medio termine TOTALE CREDITI

E E E E

3.077 20.309 - 13.000 10.386

DISPONIBILITA’ FINANZIARIA attività istituzionale

E

- 366.622

TFR personale scuola materna mutui residui al 31.12.2018 TOTALE DEBITI

Situazione al 31.12.2018

BILANCIO VIOLINO

PARROCCHIA MADONNA DEL ROSARIO - RENDICONTO SINTETICO dell’ATTIVITà ISTITUZIONALE 2018

ENTRATE ORDINARIE Collette S.Messe, offerte per servizi religiosi e Sacramenti, Offerte candele Offerte per attività Pastorali e Istituzionali (catechesi, pellegrinaggi, grest, bollettino) Contributi da Enti Pubblici e Religiosi Attività in oratorio Rendite fabbricati Offerte per attività Caritative Raccolte ordinarie per rifacimento oratorio Altre entrate: feste patronali ecc. Partite di giro giornate diocesane Altro Totale Entrate Ordinarie ENTRATE STRAORDINARIE Vendita terreni Totale Entrate STRAOrdinarie TOTALE ENTRATE ATTIVITà ISTITUZIONALI USCITE ORDINARIE Retribuzioni dipendenti+accantonamento TFR Spese per forniture energetiche e telefoniche Spese ordinarie di culto Spese per attività Pastorali e Istituzionali (catechesi, pellegrinaggi, grest, bollettino) Manutenzioni ordinarie Imposte e tasse, IMU, Assicurazioni, Spese bancarie Attività in oratorio Erogazioni per attività caritative Partite di giro giornate diocesane Altro TOTALE USCITE ORDINARIE USCITE STRAORDINARIE Contributi su vendite versati alla Diocesi Altre Uscite straordinarie (feste patronali, ecc.) Spese per ristrutt. immobili istituz. (chiese e pertinenze) Spese per costruzione immobili istituzionali oratorio Compensi e ritenute a professionisti (Comm., Arch., Ing.) Acquisto mobili, attrezzature Totale Uscite Straordinarie TOTALE USCITE ATTIVITà ISTITUZIONALI Saldo gestione corrente attività istituzionali TFR personale scuola materna TOTALE DEBITI Saldo cassa 31.12.2018 Saldo conti correnti attività istituzionale Deposito obbligazionario attività istituzionale TOTALE CREDITI DISPONIBILITA’ FINANZIARIA attività istituzionale

E E E E E E E E E E E

16.166,04 22.078,81 2.910,44 36.425,00 16.882,21 10.786,92 28.514,39 13.963,00 1.845,68 3.292,35 152.864,84

E 360.000,00 E 360.000,00 E 512.864,84 E E E E E E E E E E E

14.891,49 23.171,96 3.791,52 8.519,01 13.475,90 16.802,72 38.859,63 11.569,19 1.845,68 185,30 133.112,40

E E E E E E E E E

55.500,00 4.109,80 47.309,85 21.468,62 30.400,08 15.006,00 173.794,35 306.906,75 205.958,09

E E E E E E E

222.802,96 222.802,96 3.556,56 445.382,82 86.125,93 535.065,31 312.262,35

Situazione al 31.12.2018


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Vita dei Quartieri Campo raccolta… verso la fine attività

S

ono passati cinquant’anni da quando un gruppo di giovani e adulti sotto la guida e l’ispirazione del compianto don Luigi Bracchi ha incominciato a raccogliere carta e altri materiali, che una volta conferiti davano un certo ritorno economico. Di certo negli anni questa attività ha creato occasioni di incontro, crescita sia nella raccolta mensile, sia nella attività di separazione e gestione dei metalli presso il luogo che ormai per tutti ha assunto il nome dall’attività che vi si svolge appunto il “campo raccolta“. L’arte del riciclo possiamo dire è nata nella quotidiana esperienza di tanti volontari che appunto provvedevano a recuperare e sistemare quel che poteva essere ancora utile e smaltire ciò che costituiva solo rottame e rifiuto. Ci sono stati momenti di grande attività, così come momenti in cui le varie crisi anche economiche hanno influito su questa attività, che nonostante tutto è stata una risorsa economica significativa per una parrocchia che soprattutto grazie alla forza del volontariato ha potuto mantenersi viva nel tempo. Negli ultimi anni con l’avvento della raccolta differenziata questo servizio aveva trovato una nuova vitalità, soprattutto con il passaggio settimanale della raccolta della carta, che ha permesso anche l’aumento significativo della raccolta del ferro. Proprio a tale scopo un paio di anni fa si è provveduto a comprare un mezzo adatto a questa raccolta e si è ampliato il gruppo dei volontari coinvolti. Tuttavia proprio la differenziazione dei rifiuti e le leggi che nel frattempo hanno regolato man mano questa attività, hanno portato a riflettere sulla possibilità di dare continuità o meno a questo servizio. Infatti da un punto di vista legislativo le norme non prevedono più che un ente come la parrocchia possa gestire in qualche maniera i vari rifiuti, ma l’ente deve trovare una identità commerciale, in forma di cooperativa o di azienda che diventi, quindi, un soggetto in grado di gestire il rifiuto, abbia una identità anche fiscale. Questo potrebbe essere possibile solo se questa attività avesse un margine economico significativo che permetta di gestire il tutto al meglio. È evidente a tutti che l’attività sinora svolta non può entrare in questo regime economico.

Inoltre lo stoccaggio stesso dei rifiuti è fuori dalla normativa se non fatta in ambienti adatti secondo le indicazioni della legge, il che comporterebbe un adeguamento strutturale del campo raccolta non indifferente, con un aggravio di spesa notevole. Ancora e non da ultimo oggi, le norme in merito alla sicurezza negli ambienti pubblici o privati sono piuttosto precise, per cui i volontari dovrebbero assumere una serie di cautele e frequentare corsi che di certo non sono così scontati. Il rischio quindi di cadere in sanzioni e denunce in un contesto sociale notevolmente cambiato, anche nel nostro quartiere, e con una sempre maggiore attenzione e interesse attorno a questa attività da parte di tante aziende, è diventato piuttosto elevato. Queste considerazioni hanno portato a riunire lo scorso mese di maggio i volontari per parlare un po’ della cosa e gli stessi volontari hanno chiesto che progressivamente, con la fine dell’anno, l’attività cessasse. Resta evidente il rammarico per una perdita significativa sia per la vita dell’oratorio sia per il quartiere. Di certo, anche economicamente, l’impatto non sarà così semplice e difficilmente si avranno entrate che compensino quelle di questa attività. Non possiamo che esprimere una profonda e mai ricompensata gratitudine al lavoro di tanti volontari, a coloro che per questa attività hanno davvero dato tanto, non da ultimo il pensiero va al caro Pippo che di certo per tanti nel quartiere ha rappresentato il volto del campo raccolta. Una gratitudine che si estende ai tanti che per anni hanno conservato a casa in attesa del campo raccolta la carta, il ferro, e tante altre piccole cose che servivano “al nostro oratorio“: sono stati un dono grande! Il Signore ricompensi il bene profuso per la parrocchia e insieme possiamo discernere e conoscere altre strade per aiutarci ancora a vivere e crescere insieme come comunità: la fantasia non deve di certo mancare, ma la buona volontà è li abbondante da raccogliere! Ancora grazie! I sacerdoti e i volontari del campo raccolta


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NOTtE con Gogo festa di musica e di incontri

P

ronto per la solita giornata: 7.30 squilla il cel- “cartellone“ del concerto sia ricco di nomi importanti lulare, “Chi è?“ Guardo, Alberto ...strano ora- del panorama musicale bresciano ed italiano; si prorio insolito, “Ciao come va, dimmi tutto...“ “ È spetta un concerto professionale: saremo all’altezza? morto Gogo...“ Iniziano le riunioni, via via allargate a tutte le realtà La giornata cambia. Non ci si vedeva da un po’, intat- che si vogliono impegnare, tante energie si lasciano ta l’ammirazione per la bella carriera, frutto della de- legare dalle spire del nostro filo sempre più rosso: gli dizione totale al suo strumento, la chitarra. Il contatto amici, i musicisti contattati da Anna, la Parrocchia e FB, qualche like niente di più, ma il legame è profon- la sua segreteria, le associazioni, l’USO Violino, i vodo, tocca le radici. Per anni ci siamo frequentati, con lontari dello stand, il Consiglio di quartiere, un nutrilui ed altri amici, abbiamo parlato di cose serie, del to numero di adolescenti e ragazzi, i volontari della futuro, ascoltato musica, scherzato e sorriso. Badia e altre persone che si sono avvicinate all’orgaCi si ritrovava a tarda ora sempre all’oratorio sui mi- nizzazione e si sono messe in gioco. tici gradini dell’ingresso: qualche sbaraccata, qualche Dopo aver prenotato il sole, che ci regala una giorbevuta, un legame semplice, sincero, tra noi ragazzi nata di piena estate, eccoci immersi in quelle ore piedel Violino. Partono le telefonate, si avvisa, si parla, ne della magia che solo la musica, specie se suonata scappa qualche lacrima. Dopo il funerale siamo lì, all’aperto, sa regalare. Immersi nella festa quelle ore sul piazzale della Chiesa, un po’ storditi, spauriti da sembrano un attimo. Un volo che racchiude tutta la un evento così inatteso voglia di ricordare e e fulminante. Viene nadonare al quartiere un Festa Gogo turale pensare a come esperienza nuova e siricordare, a cosa fare; la gnificativa. traccia inevitabilmente È andato tutto bene, sarà la musica. Un’almolte persone presenti, tra telefonata, un’altra ottima organizzazione amicizia lega con un tranquilla e senza infilo rosso le esperienze toppi, clima sereno. A umane che hanno porGogo sarebbe proprio tato alla festa di settempiaciuta questa serata, bre. Don Gian Pietro, da passata tra una birra e poco arrivato al Violino, una stretta di mano ad conosce Gogo ed Anna un amico, con un sorria Monterondo: lui parso ammiccante a vecchi roco, loro residenti del paese franciacortino. Il giorno ricordi e a nuove avventure. Camminando nel camdel suo ingresso al Violino Anna lo chiama per dare po da calcio tanti capannelli di persone, tutte riunite la triste notizia. Due telefonate, esperienze diverse, lo per una sera nel nome dell’amicizia e della musica, stesso dolore. proprio come si sperava un anno fa sul piazzale della Fra gli amici l’idea di una festa prende corpo, il filo Chiesa. Gli stessi musicisti, coccolati dalle amorevoli rosso tesse la sua tela, viene facile condividere l’idea cure del Vi.Vo., si sono sentiti a casa. prima con i familiari di Massimo poi con don Gian È andata, ci siamo riusciti! Insieme si può alzare Pietro; è deciso, si va avanti. Musica e Amicizia, co- l’asticella, si può fare un passo in più, si può trovaordinate da declinare e tradurre in opportunità per re la voglia di collaborare per qualcosa di nuovo che noi e per il quartiere. Per i vecchi amici, l’obiettivo di può spaventare, ma anche affascinare; si può unire rinsaldare i legami e ricordare Gogo; per il quartiere per costruire, si può ricordare per guardare avanti. un modo di attivare nuove e vecchie energie con uno Insieme si può, grazie a tutti, grazie Massimo. slancio rinnovato verso il futuro. Le tante amicizie musicali di Massimo fanno sì che il Gli organizzatori


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PER UN PUGNO DI LIBRI E DI FILM Consigli di lettura Negli scorsi anni si è spesso parlato di “bamboccioni“ e di eterni adolescenti riferendosi ai ragazzi di questa generazione. Il problema andrebbe affrontato ampiamente -e non è questa la sede-, ma è un fatto che i giovani hanno invece più volte dimostrato di saper prendere in mano la loro vita, saper costruire il loro futuro realizzando i loro sogni. Questo che propongo, dunque, è un libro per ragazzi, perché scoprano modelli di tenacia e impegno. Ma è anche un libro per adulti, che troppo spesso giudicano i giovani superficialmente, sminuendo le loro idee ed imponendo le proprie. Viviana Mazza, giornalista di “Il corriere della sera“, già autrice di “Storia di Malala“, ha raccolto tredici storie di ragazze e ragazzi di tutto il mondo, per narrarci l’esempio di coloro che, pur con fatica, hanno saputo decidere e faticosamente costruire per sé, come il ragazzino cinese, Wang Fuman, che a 8 anni percorreva ogni giorno 5 km a piedi nel gelo per raggiungere la scuola. Oggi per fortuna una gara di solidarietà ha permesso ai suoi genitori una casa più vicina. La sua storia tuttavia ricorda il valore dello studio ai nostri giovani che ormai lo danno per scontato ed anzi lo vivono spesso come un peso inutile. L’impegno altre volte è profuso per gli altri, come dimostra la storia di Emma Gonzales, 16 anni, che denuncia con coraggio la vergogna della libera vendita di armi negli USA, perché troppe sono le morti di studenti causate dalle sparatorie nelle scuole. Millie Knight, oggi ventenne, ci insegna che anche la malattia e la disabilità devono essere affrontate con forza, senza rassegnazione: nonostante la sua quasi totale cecità, gareggia nello sci alpino ed ha conquistato importanti risultati paralimpici. C’è chi infine non ha costruito il proprio futuro: Aitzaz Hasan, un quattordicenne pakistano, nel 2014 sventò un attacco suicida nella sua scuola, ma saltò in aria con l’attentatore. La sua morte però ha permesso la speranza a centinaia di altri ragazzi e a noi, che possiamo credere che questi giovani sapranno creare un mondo pacifico. Viviana Mazza “Guerrieri di sogni“ - Mondadori - pag. 190 -15 euro Laura B.

film: CAFARNAU caos e miracoli Cafarnau e’ il terzo lungometraggio della regista libanese Nadine Labaki, che aveva debuttato nel 2007 con Caramel, seguito da E ora dove andiamo? del 2011, due film dai toni di commedia che parlano di temi attuali del suo paese. Cafarnau invece è un dramma intenso, è un film che letteralmente colpisce la bocca dello stomaco: ambientato a Beirut, propone temi che valicano le frontiere. Il film racconta di Zain, un bimbo di circa 13 anni cresciuto in un quartiere povero di Beirut, che viene arrestato per aver accoltellato un uomo e davanti ai giudici dichiara di voler far causa ai genitori per averlo messo al mondo, condannandolo ad una vita miserabile. Il processo che segue è l’occasione per ripercorrere l’esistenza del bambino, fuggito di casa e accolto da una rifugiata clandestina etiope senza documenti e con un bimbo di un anno. Quando la donna viene arrestata e scompare, sarà Zain, per senso di responsabilità, ad occuparsi del piccolo, vagando per le strade di Beirut alla ricerca di un sostentamento tra degrado, trafficanti e tossici emarginati. Gran premio della giuria all’ultimo festival di Cannes, Cafarnau e’ un film provocatorio, forte e commovente. Naturalmente un film non cambia le cose, il cinema non puo’ farlo, ma ci obbliga però a riflettere ponendoci interrogativi esistenziali, morali e umani. Regia: Nadine Labaki - Interpreti: Zain Alrafeea, Yordanos Shifera, Nadine Labaki Origine: Libano 2018 - Durata: 120’ Walter S.


ANAGRAFE PARROCCHIALE: Parrocchia Madonna del Rosario - Badia Defunti

Fogliata Bruna di anni 91

Prandi Ermanno di anni 87

Napoli Gabriele di anni 67

Bruno Ferdinando di anni 65

Bonassi Teresina di anni 68

Monteneri Natalina di anni 91

ANAGRAFE PARROCCHIALE: Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - VIOLINO Defunti

Zanotti Severino di anni 86

Falsina Adelaide di anni 92

De Lucia Rosaria di anni 88

Zagato Giovanni di anni 86

Selleri Valerio di anni 76

Galbardi Venanzio di anni 89

Presti Giuseppe di anni 74


Appuntamenti dell’anno pastorale Centri di ascolto della parola di Dio I centri di ascolto della parola di Dio in famiglia permettono di confrontarsi con gli altri fratelli e sorelle sulla Parola di Dio e crescere come comunità. “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù“ Lettera di san Paolo Apostolo ai Filippesi Preparazione ai centri per animatori, coordinatori ed ospitanti Per tale proposta è previsto un percorso di preparazione per gli animatori, i coordinatori e gli ospitanti del centro d’ascolto in due orari per favorire la partecipazione: • 3 incontri prima dei centri di avvento: MERCOLEDÌ 6-13-20 novembre ore 16,30 Sala don Teotti e ore 20,30 oratorio Badia • 4 incontri prima dei centri di quaresima: MERCOLEDÌ 29 gennaio e 5-12-19 febbraio ore 16,30 Sala don Teotti e ore 20,30 oratorio Badia ECCO LE DATE E I TEMI DEI CENTRI D’ASCOLTO DI QUEST’ANNO: DATA 4 DICEMBRE 11 DICEMBRE 18 DICEMBRE 4 MARZO 11 MARZO 18 MARZO 25 MARZO

TEMA Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi (Fil 1,1-11) Per me vivere è Cristo! (Fil 1,12-26) Per questo Dio lo super-esaltò ((Fil 2,1-11) Dedicatevi alla vostra salvezza… (Fil 2,12-30) Fratelli, fatevi insieme miei imitatori (Fil 3,1-4,1) Siate sempre lieti nel Signore (Fil 4,2-9) Sono ricolmo dei vostri doni (Fil 4,10-23)

ALTRI MOMENTI COMUNITARI DI RITROVO: • 20 dicembre: Liturgia della Misericordia • 1 aprile: Cena di solidarietà • 3 aprile: Via crucis comunitaria PERCORSO FORMATIVO COMUNITARIO Durante l’anno pastorale sono proposti una serie di incontri per tutti e, in particolare, per la Comunità Educativa nell’ambito della elaborazione del “Progetto Educativo di Pastorale Giovanile“ con la guida e l’aiuto degli esperti del progetto GO (Generazione Oratori) ADORAZIONE EUCARISTICA Primo Venerdì del mese presso cappellina del Violino dalle 20.00 alle 21.00 INCONTRO COMMISSIONE PASTORALE FAMILIARE Incontri di formazione aperti a tutte le famiglie: ci si ritrova mensilmente alle ore 18.00 presso l’oratorio Badia per partecipare alla S. Messa segue un momento di lectio divina e di condivisione: 16 novembre; 14 dicembre; 11 gennaio; 8 febbraio; 14 marzo; 4 aprile; 9 maggio; 13 giugno INCONTRI IN PREPARAZIONE ALLA CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO Chi desidera richiedere il Sacramento del Battesimo per i propri figli deve partecipare ad un percorso di formazione appositamente pensato: • 1° percorso anno 2020 presso Sala don Teotti, ore 16.00: 22 febbraio; 29 febbraio; 7 marzo; 14 marzo • 2° percorso anno 2020 presso Sala Teotti, ore 16.00: 18 aprile; 2 maggio; 9 maggio; 16 maggio Date della Celebrazione dei Battesimi Anno 2020: 12 gennaio (Battesimo di Gesù); 11 aprile (veglia pasquale); 19 aprile (domenica delle divina Misericordia); 26 aprile (3° domenica di Pasqua); 31 maggio (Pentecoste); 14 giugno (Corpus Domini) INCONTRI COMMISSIONE CARITAS La commissione Caritas si incontra un giovedì al mese alle ore 20.45: 14/11 - 12/12 - 16/01 - 20/02 - 12/03 - 16/04 - 14/05 - 18/06 - 16/07 GRUPPO LETTORI Incontri di formazione e organizzazione • venerdì 6 dicembre ore 20.30 Sala don Teotti Violino • venerdì 6 marzo ore 20.,30 Sala don Teotti Violino


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