Notiziario parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Agosto-Settembre 2014

Sito web: www.parrocchiasb.it Email: parrocchiasba@gmail.com Email redazione: bollettino.parrocchiasba@gmail.com

NOTIZIARIO delle COMUNITÀ PARROCCHIALI

SAN BARTOLOMEO in ALMENNO

Anno XCII - N. 6 Settembre 2014 «L’Angelo in Famiglia» - Pubbl. mens. - Sped. abb. post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 035.21.23.44

NUMERI UTILI Rev. Don Giulivo Facchinetti Parroco...........Tel. 035 640045 Rev. Don Dario Mazzoleni Vicario Parr. .......Tel. 3317773886 Rev. Don Giuseppe Mignani a Longa...........Tel. 035 644192 Rev. Don Vittorio Carrara in Albenza.............Tel. 035 645332 Rev. Suore - Scuola Materna..........................Tel. 035 640096 Conferenza S. Vincenzo..................................Tel. 035 640812 SS. MESSE FESTIVE • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 8 - 10.30 - 18 (18.30 da giugno a tutto settembre) • Chiesa Parrocchiale di San Rocco: 9.30 - 18.30 • Longa: 8.30 • Barlino: 9.30 SS. MESSE DELLA VIGILIA • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 16.30 • Cascine: 18.00 SS. MESSE FERIALI Nota: gli orari delle SS. Messe sono presenti nel “Calendario delle iniziative” e sui fogli settimanali disponibili nelle chiese.

CONFESSIONI Ogni sabato: in Longa ore 10.00 - 11.30 in parrocchiale San Bartolomeo ore 15 - 16.15

SAN ROCCO in ALBENZA

In confidenza...

Udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro Mercoledì, 27 agosto 2014

La Chiesa: Una e Santa Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede recitando il “Credo”, noi affermiamo che la Chiesa è «una» e «santa». È una, perché ha la sua origine in Dio Trinità, mistero di unità e di comunione piena. La Chiesa poi è santa, in quanto è fondata su Gesù Cristo, animata dal suo Santo Spirito, ricolmata del suo amore e della sua salvezza. Allo stesso tempo, però, è santa e composta di peccatori, tutti noi, peccatori, che facciamo esperienza ogni giorno delle nostre fragilità e delle nostre miserie. Allora, questa fede che professiamo ci spinge alla conversione, ad avere il coraggio di vivere quotidianamente l’unità e la santità, e se noi non siamo uniti, se non siamo santi, è perché non siamo fedeli a Gesù. Ma Lui, Gesù, non ci lascia soli, non abbandona la sua Chiesa! Lui cammina con noi, Lui ci capisce. Capisce le nostre debolezze, i nostri peccati, ci perdona, sempre che noi ci lasciamo perdonare. Lui è sempre con noi, aiutandoci a diventare meno peccatori, più santi, più uniti.

1. Il primo conforto ci viene dal fatto che Gesù ha pregato tanto per l’unità dei discepoli. È la preghiera dell’Ultima Cena, Gesù ha chiesto tanto: «Padre, che 2

Almenno S. Bartolomeo

siano una cosa sola». Ha pregato per l’unità, e lo ha fatto proprio nell’imminenza della Passione, quando stava per offrire tutta la sua vita per noi. È quello che siamo invitati continuamente a rileggere e meditare, in una delle pagine più intense e commoventi del Vangelo di Giovanni, il capitolo diciassette (cfr vv.

11.21-23). Com’è bello sapere che il Signore, appena prima di morire, non si è preoccupato di sé stesso, ma ha pensato a noi!

E nel suo dialogo accorato col Padre, ha pregato proprio perché possiamo essere una cosa sola con Lui e tra di noi. Ecco: con queste parole, Gesù si è fatto nostro intercessore presso il Padre, perché possiamo entrare anche noi nella piena comunione d’amore con Lui; allo stesso tempo, le affida a noi come suo testamento spirituale, perché l’unità possa diventare sempre di più la nota distintiva delle nostre comunità cristiane e la risposta più bella a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, (cfr 1 Pt 3,15).

2. «Tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai

mandato» (Gv 17,21). La Chiesa ha cercato fin dall’inizio di realizzare questo proposito che sta tanto a cuore a Gesù. Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che i primi cristiani si distinguevano per il fatto di avere «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32); l’apostolo Paolo, poi, esortava le sue comunità a non dimenticare che sono «un solo corpo» (1 Cor 12,13). L’esperienza, però, ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”, a quei peccati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie... E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parrocchie! Questo non è buono. Ad esempio quando uno viene eletto presidente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quell’altra viene eletta presidente della catechesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma, questa non è la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo far-

lo! Bisogna chiedere al Signore la grazia di non farlo. Questo succede quando puntiamo ai primi posti; quando mettiamo al centro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose, e giudichiamo gli altri; quando guardiamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti; quando diamo più peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna...

Una volta, nell’altra Diocesi che avevo prima, ho sentito un commento interessante e bello.

Si parlava di un’anziana che per tutta la vita aveva lavorato in parrocchia, e una persona che la conosceva bene, ha detto: «Questa donna non ha mai sparlato, mai ha chiacchierato, sempre era un sorriso».

Una donna così può essere canonizzata domani! Questo è un bell’esempio. E se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo divisi. Anche nella storia noi cristiani abbiamo fatto la guerra fra di noi per divisioni teologiche. Pensiamo a quella dei 30 anni. Ma, questo non è cristiano. Dobbiamo lavorare anche per l’unità di tutti i cristiani, andare sulla strada dell’unità che è quella che Gesù vuole e per cui ha pregato.

3. Di fronte a tutto questo, dobbiamo fare seriamente un esa-

me di coscienza. In una comunità cristiana, la divisione è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’opera di Dio, ma dell’opera del diavolo, il quale è per definizione colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi...

La divisione in una comunità cristiana, sia essa una scuola, una parrocchia, o un’associazione, è un peccato gravissimo, perché è opera del Diavolo. Dio, invece, vuole che cresciamo nella capacità di accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia.

Cari amici, facciamo risuonare nel nostro cuore queste parole di Gesù: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Chiediamo sinceramente perdono per tutte le volte in cui siamo stati occasione di divisione o di incomprensione all’interno delle nostre comunità, ben sapendo che non si giunge alla comunione se non attraverso una continua conversione. Che cos’è la conversione? È chiedere al Signore la grazia di non sparlare, di non criticare, di non chiacchierare, di volere bene a

tutti. È una grazia che il Signore ci dà. Questo è convertire il cuore. E chiediamo che il tessuto quotidiano delle nostre relazioni possa diventare un riflesso sempre più bello e gioioso del rapporto tra Gesù e il Padre.

Anche noi, un gruppo di 99 persone, eravamo presenti in piazza S. Pietro quando Papa Francesco ha tenuto questa catechesi che desidero condividere con tutta la Comunità.

L’estate è ormai terminata ed è stata caratterizzata sopratutto dalle varie feste oltre che dal Cre e dal pellegrinaggio ad Assisi e Roma (n.d.r. ne parleremo nel prossimo numero).

«Tutto questo ci ha aiutato a crescere come comunità cristiana più unita e fraterna?»

In confidenza ...

Don Giulivo

“...Riflessioni strada facendo...”

Dopo la parola di Papa Francesco e la domanda conclusiva del nostro Parroco, ogni aggiunta è fuori luogo.

Occorre solo creare silenzio attorno a noi e soprattutto dentro di noi ... per riflettere.

La nostra speranza è che le pagine di questo notiziario contribuiscano alla riflessione e non siano un ulteriore disturbo, uno dei tanti da cui siamo bombardati attraverso i “cosiddetti mezzi di informazione” che spesso cercano di non farci ragionare e crearci un alibi per non aprirci alle persone, ai fratelli che giorno dopo giorno incontriamo ... strada facendo.

Franco a nome di tutta la redazione del notiziario S ettembre

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Calendario settembre

delle

iniziative

19 venerdì

Assemblea Diocesana dalle ore 17.00

20 sabato

Iscrizioni alla catechesi dei ragazzi dalle ore 17.30 alle 18.30 in Oratorio

21 domenica XXV T. Ord

Iscrizioni alla catechesi dei ragazzi dalle ore 17.00 alle 18.15 in Oratorio

22 lunedì 23 martedì 24 mercoledì

Incontro per l’Oratorio ore 20.45 in Oratorio San Tomè ore 20.30 Veglia di Preghiera e inizio anno Pastorale

25 giovedì

Incontro Animatori “Grandi” revisione CRE 2014 ore 21.00 in Oratorio

26 venerdì

Incontro Catechisti ore 21.00 in Oratorio

27 sabato

Vendita torte pro Oratorio Gruppo Famiglia ore 20.30 in Oratorio

28 domenica XXVI T. Ord

29 lunedì

Vendita torte pro Oratorio Festa di Inizio Catechesi per ragazzi e genitori Ore 9.30 accoglienza in Oratorio Ore 10.30 S. Messa con mandato ai Catechisti e battesimi A seguire Pranzo al sacco giochi e merenda A.C. adulti ore 20.30 sala “don A. Seghezzi”

30 martedì

ottobre 1 mercoledì 2 giovedì Angeli Custodi

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In Oratorio ore 20.30 Presentazione Anno Pastorale 2014-2015 a tutta la Comunità Confessione e Comunione agli ammalati Benedizione dei Bambini ore 16.30 in Parrocchiale

3 venerdì

Confessione e Comunione agli ammalati S. Messa con adorazione e benedizione Eucaristica ore 20.00

4 sabato

Ore 14.45 catechesi ragazzi Ore 17.30 catechesi gruppo dopo Cresima e ACR Pizzata in compagnia ore 19.00 in Oratorio Incontro partecipanti pellegrinaggio Assisi-Roma

Almenno S. Bartolomeo

5 domenica XXVII T. Ord

Ore 9.00 catechesi ragazzi Pranzo della Solidarietà a favore del fondo famiglia del Comune (iscrizioni in Comune) Incontro per tutti gli animatori revisione CRE 2014 ore 17.00 in Oratorio

6 lunedì 7 martedì 8 mercoledì

Incontro per l’Oratorio ore 20.45 in Oratorio In Oratorio ore 20.30 Sguardo Comunitario sugli edifici a servizio della Comunità (Chiese, Oratorio e strutture Parrocchiali)

9 giovedì

Gruppo Adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi per Adulti ore 20.45 sala “don A. Seghezzi”

10 venerdì

Gruppo Giovani ore 20.30 in Oratorio

11 sabato S. Giovanni XXIII 12 domenica XXVIII T. Ord 13 lunedì

Ore 14.45 catechesi ragazzi Ore 17.30 catechesi gruppo dopo Cresima e ACR Ore 9.00 catechesi ragazzi Ore 10.30 S. Messa presieduta da don Chino Pezzoli Castagnata in Oratorio dalle 14.30 Conferenza S. Vincenzo ore 20.30 sala “don A. Seghezzi”

14 martedì 15 mercoledì

Incontro Vicariale catechisti ore 20.30 a Brembate Sopra

16 giovedì

Gruppo Adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi per Adulti ore 20.45 sala “don A. Seghezzi”

17 venerdì

Gruppo Giovani ore 20.30 in Oratorio Scuola di Preghiera per Giovani ore 20.30 in seminario

18 sabato

Ore 14.45 catechesi ragazzi Ore 17.30 catechesi gruppo dopo Cresima e ACR

19 domenica XXIX T. Ord Giornata missionaria 20 lunedì 21 martedì 22 mercoledì

Ore 9.00 catechesi ragazzi Veglia Missionaria Vicariale alla Dorotina ore 20.30 Incontro per l’Oratorio ore 20.45 in Oratorio Incontro catechisti ore 20.30 in Oratorio

23 giovedì

Gruppo Adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi per Adulti ore 20.45 sala “don A. Seghezzi”

24 venerdì

Gruppo Giovani ore 20.30 in Oratorio

25 sabato

Confessioni Ragazzi ore 10.00 4 e 5 elementare Ore 14.45 1 media e ore 17.30 2-3 media Ore 14.45 catechesi ragazzi Ore 17.30 ACR

26 domenica XXX T. Ord Dedicazione Parrocchiale 1861

Ore 9.00 catechesi ragazzi Ore 10.30 S. Messa con Battesimi e mandato a tutti i volontari a servizio della Comunità Parrocchiale Pomeriggio Famiglie con incontro per i Genitori ore 15.00 in Oratorio

S ettembre

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La comunità parrocchiale di S. Rocco in Albenza IL VESTITO DELLA MADONNA DEGLI ANGELI Il 5 agosto la nostra Parrocchia ha organizzato un pellegrinaggio all’Isola di S. Giulio sul lago d’Orta.

Una giornata piacevole, un bel gruppo di persone provenienti anche da altri paesi, un posto bellissimo che consigliamo di visitare.

S. Messa celebrata da don Giulivo nella cappella del Monastero, colloquio con una monaca di clausura, preghiera con loro, pranzo al sacco, visita guidata da don Giulivo alle 21 Cappelle del Sacro Monte d’Orta dedicate alla vita di S. Francesco, ritorno festoso a conclusione di una giornata che sicuramente qualcosa ha lasciato in ciascuno di noi. Sull’Isola di S. Giulio vivono in clausura una settantina di monache Benedettine che, oltre a pregare per sè e per il mondo, eseguono lavori di grande pregio con passione e competenza.

Ma perché un Pellegrinaggio proprio all’Isola di S. Giulio?

Tre anni fa la Comunità di Albenza ha affidato proprio a queste suore il prezioso abito, il manto della nostra Madonna degli Angeli e il vestitino di Gesù Bambino perché lo restaurassero.

Le suore ci hanno riferito che è un’abito che risale alla seconda metà del 1700, infatti nell’inventario del 1779 (21 anni dopo la fondazione della Parrocchia) don Andrea Tironi, primo Parroco di Albenza parla dell’esistenza di due vestiti della statua della Madonna degli Angeli, statua che lui stesso sembra abbia procurato.

Un lavoro straordinario quello delle suore durato diversi mesi, con l’Intendenza delle Belle Arti a verificare e certificare, considerata la preziosità dell’abito.

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Almenno S. Bartolomeo

L’abbiamo portato a casa proprio il 5 agosto. Il giorno dopo è stata fatta la vestizione della statua e domenica 10 agosto tutti l’hanno potuta ammirare sopra il trono che per l’occasione è stato pure restaurato dal Sig. Angelo Mazzoleni. Anche la corona è stata riargentata.

Abbiamo così potuto, dopo 3 anni, festeggiare la nostra Madonna con la S. Messa solenne, la processione per le vie del paese, ornate a festa per l’occasione, con canti, preghiere e banda musicale.

La chiesa è poi rimasta aperta fino alle 22 perchè anche coloro che sono saliti all’Albenza per gustare la nostra cucina, in occasione della festa, potessero ammirare questo capolavoro ed esprimere una breve preghiera alla Madonna.

Un grazie a tutti coloro che si sono impegnati, agli uomini che hanno con passione portato la Madonna in processione, a chi ha creduto fin dall’inizio alla necessità di questo restauro e l’ha portato avanti nonostante le difficoltà. Un grazie alla generosità delle nostre famiglie che, nonostante il periodo di crisi, hanno voluto con le loro offerte cucire qualche filo d’argento sull’abito della Madonna.

Sono stati raccolti infatti più di 3.000 euro da aggiungersi ai 4440 raccolti negli anni precedenti.

Gigi Rota

Anniversari di matrimonio Il 22 giugno nella nostra chiesa 6 coppie di sposi hanno celebrato il loro anniversario di matrimonio, rinnovando davanti al Signore e a don Giulivo le promesse battesimali e la promessa di eterno amore reciproco.

Venturina e Giovanni Nuccia e Edmondo Elisa e Piero Palmina e Renzo Marilisa e Giandomenico Denise e Eros

51 anni 50 anni 50 anni 35 anni 10 anni 10 anni

A loro tutti gli auguri della nostra Comunità.

Gigi Rota

S ettembre

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FESTA DEL CORPUS DOMINI Domenica 22 Giugno la nostra Comunità ha celebrato la solennità del Corpo e Sangue di Cristo.

Durante lo scorrere dell’anno liturgico diverse sono le occasioni che la liturgia ci offre per riflettere sul dono che Gesù ci ha fatto: la sua continua presenza tra noi nell’Eucarestia sotto le specie del pane e del vino, in attesa di vederlo direttamente quando anche noi, come Lui, saremo risuscitati con il corpo.

Nel Giovedì Santo infatti ricordiamo l’istituzione di questo dono prima della sua passione e morte; nei giorni delle Quarantore, celebrate nella settimana successiva alla Pasqua, la nostra Comunità si riunisce per una speciale adorazione a Gesù; nella giornata del Corpus Domini tutta la Chiesa prega, adora e ringrazia il suo Salvatore per il dono eucaristico.

Erano parecchi anni che questa celebrazione aveva perso

di importanza nella nostra Comunità, forse vista come una “piccola copia” delle Quarantore. Quest’anno si è invece desiderato sensibilizzare di nuovo la nostra Comunità su questa festa. Ecco quindi la nostra Chiesa, nella settimana precedente la festa, vestirsi a festa e adornarsi dei meravigliosi stendardi che i nostri antenati hanno realizzato negli anni passati quale segni tangibili della devozione a Gesù Eucarestia.

A conclusione della domenica, alla sera, la partecipazione alla Santa Messa e quindi la nostra Comunità ha portato Gesù Eucarestia tra le strade del paese.

E’ stata forse anche una sfida e una rivincita, presa con un certo rischio, sul tempo un po’ capriccioso di questa primavera-estate, che non ci aveva consentito di portare l’Eucarestia in processione in occasione delle Quarantore ... e quasi quasi ci stava rovinando anche questa festa, dato che quando stavamo rientrando in Chiesa dal cielo hanno iniziato a scendere fini gocce di pioggia.

Nella Messa Gesù ci invita al-

la sua mensa, entra dentro di noi perché noi possiamo portarlo all’esterno della Chiesa, là dove si svolge il nostro vivere quotidiano e dove dobbiamo essere suoi testimoni; con la processione Gesù direttamente visita i luoghi del nostro vivere quotidiano per bussare alle porte delle nostre case, ci chiede di uscire dal nostro “guscio” per incontrarLo e ritrovarLo in coloro che camminano nella stessa strada giorno dopo giorno.

Franco

LE FESTOSE GIORNATE

DELLA

MADONNA DEL CARMINE

È difficile sintetizzare e comunicare tutta la ricchezza, le emozioni e i sentimenti che abbiamo provato ogni volta che entravamo in chiesa e mettevamo i nostri occhi in quelli di Maria.

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Almenno S. Bartolomeo

Sono stati giorni di grande gioia, nei quali il richiamo religioso ha avuto il primato e così doveva essere, visto che stavamo celebrando una festa che presentava alla nostra venerazione la Beata Vergine del Monte Carmelo che offriva al mondo il suo figlio Gesù.

I festeggiamenti sono iniziati domenica 13 luglio con il Settenario, e si sono conclusi lunedì 21 luglio con la messa di ringraziamento.

Ogni giorno i sacerdoti illustravano brevemente il significato di alcune litanie della Madonna, facendoci gustare fino in fondo il profondo contenuto di quelle invocazioni: “Vas onorabile, Vas

spirituale, Mater boni consìlìì, Rosa mystica”.

Domenica 20 luglio, la grande festa è iniziata in una chiesa illuminata e riccamente addobbata con cesti di rose bianche ben disposti sull’altare e accanto al trono della Madonna, con drappi rossi sui cornicioni e sulle pareti, la nostra chiesa sembrava essersi dilatata per accoglierci tutti in un grande abbraccio. In quel clima di gioia ha avuto inizio la celebrazione Eucaristica delle 10,30, concelebrata da Padre Pasquale e dal parroco don Giulivo. Il solenne ingresso del corteo dei sacerdoti, dei chierichetti e il gioioso canto d’inizio, interpretato dalla nostra corale, hanno creato un clima di intensa partecipazione e di grande commozione. All’omelia Padre Pasquale, con il suo solito modo di fare gioioso e sereno ha ringraziato il parroco per avergli concesso di celebrare quella Messa, in quel giorno a lui tanto caro, carico di ricordi della sua giovinezza e dei suoi innumerevoli pellegrinaggi intrapresi proprio sul Monte Carmelo nei 27 anni trascorsi in Terra Santa, come accompagnatore di gruppi di pellegrini. Ha poi concluso l’omelia con un’invocazione particolare alla Madonna perché continui a benedire e a essere la Mamma di tutte le mamme, di tutta la nostra comunità, del mondo intero.

Grande commozione ha pure suscitato la presenza di suor Stefanina Rota, una religiosa nativa di Almenno San Bartolomeo, presente alla celebrazione per ricordare i suoi 70 anni di professione religiosa. Per lei e per noi la celebrazione ha significato ringraziamento e gratitudine al Signore p e r gli a n n i passati al suo servizio nelle varie comunità.

Alle 17,00 la chiesa si è nuovamente animata per la presenza vivace di molti bambini portati dai genitori al trono della Madonna per una speciale benedizione.

Alle 20,30 è stata concelebrata la S. Messa dal Parroco, da don Dario e da don Eugenio.

Don Giulivo all’omelia, con il suo solito modo di fare convinto e convincente ha definito quell’incontro “come un momento di famiglia, nel quale i figli si stringono intorno alla Madre”. Ha poi continuato: “Non si può pensare ad Almenno senza pensare alla Madonna del Carmine, una bella compagnia! E l’incontrarci di questa sera dice proprio questo: che vogliamo continuare a camminare con Lei”. Aiutandoci poi a riflettere sulla pagina di Vangelo di Giovanni don Giulivo ha continuato: “Stavano presso la croce Maria e Giovanni... Gesù nel momento più drammatico della sua vita terrena, con sollecitudine e tenerezza affida a Giovanni, “il discepolo che egli amava” sua Madre, e alla Madre dice: “donna ecco tuo figlio!” e Giovanni la prese con sé. Questa sera Gesù riaffida questa consegna a sua Madre dicendole: “Donna, ecco i tuoi figli...!” e ci presenta tutti, uno per uno... Maria ci accoglie come ha accolto Giovanni. Mi piace pensare – ha continuato don Giulivo - che durante questa processione Maria, passi per tutte le vie del nostro paese, per tutte le frazioni anche le più lontane, si fermi ad ogni casa, bussi con delicatezza e chieda: “C’è posto per me? C’è posto per mio Figlio?”. Che bello!

Al termine della Messa è iniziata la tradizionale processione. La statua della Vergine è stata portata in spalla per alcune vie del nostro paese, per esprimere il nostro desiderio di ospitarla nelle nostre case, nelle nostre famiglie, perché lei ci accolga tutti, uno per uno, tra le sue braccia come ha fatto con il Suo Figlio Gesù.

S ettembre

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Hanno accompagnato la statua di Maria numerose persone munite di ceri, i preziosi stendardi e gli altoparlanti che diffondevano preghiere e canti, intervallati dal suono della banda, creando così un clima di corale partecipazione e preghiera.

Mentre in processione camminavamo con il pensiero rivolto a Maria, ringraziavamo il Signore per aver arricchito il nostro paese della bella devozione alla Madonna del Monte Carmelo, espressa anche dalla bellissima statua che la rappresenta.

Rientrati in chiesa ha preso la parola

don Eugenio, che con la sua solita delicatezza e passione ci ha invitati ad amare intensamente Maria e a chiederle una grazia speciale: “Che ci insegni a pregare!”. “Potrebbe sembrare una cosa ovvia – ha continuato don Eugenio - ma non è così, spesso la nostra preghiera è una ripetizione di parole, di formule imparate a memoria fin da piccoli e ripetute solo con la bocca. La preghiera invece è un parlare a tu per tu con il Signore, con Maria, è mettere il nostro cuore nel loro. La preghiera è ascolto, è silenzio, è amore. Gli apostoli stessi, abituati a recitare ogni giorno i salmi, quando videro Gesù pregare rimasero affascinati e chiesero: “Maestro, insegnaci a pregare!”.

Don Eugenio ha concluso la sua riflessione invitandoci a chiedere con tutto il cuore a Maria la grazia “che ci aiuti, che ci insegni a pregare!”.

Il giorno seguente alle ore 9,00 è stata celebrata la S. Messa di ringraziamento.

E’ finita così la nostra festa, ma non è certo finita la devozione a Maria, il nostro impegno è quello di continuare il nostro cammino accogliendo ogni giorno Maria e Gesù nella nostra vita e nelle nostre case.

UN PO’ DI CRONACA È

bello rivedere i vari appuntamenti vissuti in quei giorni. Ecco in rapida successione i momenti principali della settimana:

Domenica 13 luglio, don Marco Milesi, un sacerdote del seminario diocesano e padre spirituale del liceo, ha brillantemente illustrato il quadro della “Madonna con Bambino”, opera di Bartolomeo Vivarini e presente nella nostra chiesa parrocchiale all’altare di Sant’Antonio. Don Marco con grande competenza e conoscenza ci ha fatto gustare e scoprire i molti significati di quella preziosa tela, alternando la spiegazione a momenti di preghiera e brani musicali.

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Almenno S. Bartolomeo

Lunedì 14 luglio, è stata la volta di don Ezio Bolis, altro professore del seminario insegnante di storia e teologia spirituale al seminario di Bergamo e alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano e Torino, che ci ha illustrato in una forma coinvolgente e appassionata la spiritualità carmelitana. Mettendo anche nel nostro cuore quel desiderio bruciante di amare sempre di più il Signore e di appassionarci alla sua Parola.

Mercoledì 16 luglio, è stato il giorno degli ammalati e degli anziani della nostra parrocchia e non solo, perché a loro si sono uniti anche quelli residenti al centro Pertini, col grande desiderio di incontrare Maria, pregarla e onorarla. Dopo essersi accostati al sacramento della confessione hanno partecipato con tanta fede e devozione alla Messa concelebrata da don Giuseppe, dal Parroco don Giulivo, da don Dario e da don Vittorio. La sera si sono tenute le confessioni in forma comunitaria.

Sabato 19 luglio: giornata dedicata alle confessioni individuali.

Alla sera si è tenuto il concerto in onore di Maria, offerto dalla nostra corale con la partecipazione straordinaria dei nostri musicisti Mazzoleni Marco, Fagiani Matteo, Fagiani Denise, Nora Battaglia e di Gianluca Maver che come organista collabora con il coro S. Giuseppe di Costa Imagna.

Anna S ettembre

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Festa della Madonna della neve in Longa

Lo sguardo materno di Maria e la luce della speranza Il passante che si ferma per qualche momento di preghiera e di raccoglimento nella chiesa di Longa viene subito colpito e accolto dall’immagine di Maria Santissima, che dal grande affresco dietro l’altare domina chi la osserva con il suo sguardo serio e fisso. E’ un’espressione totalmente diversa da quella che si può cogliere osservando da vicino il volto della statua della Madonna, che viene esposta nei giorni della festa; in questo caso, il viso di Maria appare dolce e materno, con gli occhi bassi e colmi di tenerezza, rivolti al Bambino che porta in braccio.

“Maria Madre di Dio”: è il titolo più nobile che viene assegnato alla Vergine, ed è questo il senso della ricorrenza della Madonna della neve.

Maria ha messo al mondo Gesù, senza tuttavia tenerlo egoisticamente per sé, ma offrendolo a noi, Suoi figli. Il vero miracolo, infatti, è quel « Sì » che ci ha donato Gesù, Pane di vita eterna disceso

dal Cielo, che ci sfama con la Sua Parola. Per questo, la grazia più grande che possiamo chiedere a Maria è quella di aiutarci ad avere sempre desiderio di Gesù, “fame” del Pane vivo, e di continuare a donarci Suo Figlio. Ecco allora che gli occhi della Madonna sono il riflesso di quelli di Cristo, che non dobbiamo mettere in secondo piano nelle festività mariane. Dunque, la festa si arricchisce di significato se sappiamo cogliere anche solo una virgola della Parola di Dio e se siamo in grado di metterla in pratica nei vari ambiti della nostra vita.

I giorni della Madonna della neve aprono la serie di festività che si tengono nelle varie contrade del nostro paese. E’ bello pensare come ogni frazione, a turno, possa essere il centro di incontro di tutta la parrocchia, per celebrare la propria solennità, in modo che non sia la festa di un gruppo ristretto, ma che coinvolga l’intera comunità.

Quest’anno la festa di Longa è stata caratterizzata anche da un’iniziativa di solidarietà e di beneficienza a favore di Jenny, che vive una sofferenza quotidiana, per offrirle un contributo nella speranza che abbia una possibilità di guarigione. Per sensibilizzare e coinvolgere da vicino quante più persone possibili, abbiamo promosso il lancio delle lanterne volanti, il cui ricavato è stato devoluto all’associazione Giorno per giorno Onlus di Jenny. La serata è stata particolarmente intensa, grazie soprattutto alla presenza di questa ragazza, che ci ha toccato il cuore con il suo esempio e che ci ha espresso calore e gratitudine.

Fra i tanti volti delle persone che hanno partecipato a questi giorni di festa, si è sentita l’assenza di uno in particolare, che per anni ha prestato con costanza il suo servizio alla comunità di Longa. A lui è andato il nostro ricordo.

Sara e Grazia

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Almenno S. Bartolomeo

Festa in onore di San Tommaso Spente le luci, svanita la musica della “Notte del Lemine”, la nostra comunità di San Bartolomeo insieme agli abitanti della frazione delle Cascine si è raccolta Domenica 31 agosto nella zona di San Tomè per celebrare San Tommaso.

La folla straripante della serata precedente aveva di nuovo lasciato spazio alla tranquillità tipica dell’agro del Lemine, tranquillità che invita alla riflessione chi vi giunge e che si trasforma ben presto in desiderio di oltrepassare la porta del tempio per sedersi a pregare tra le pietre delle mura romaniche, quelle pietre che raccontano della fede dei nostri antenati e che sono l’immagine delle pietre viventi che ciascuno di noi dovrebbe essere nella costruzione della comunità.

Le S. Messe del mattino alle 10.30 e del pomeriggio delle 17.00 sono stati i momenti privilegiati dell’incontrarsi attorno alla mensa di Gesù e nutrirci del pane consacrato sull’esempio di San Tommaso che con Gesù aveva condiviso la cena dell’istituzione del dono eucaristico.

La processione, che si è snodata dal tempio fino al centro delle Cascine, è stato l’invito della nostra comunità a San Tommaso a venire tra le nostre case per portarvi e rafforzare in chi vi abita la fede in quel Gesù della cui risurrezione aveva inizialmente dubitato e per il quale ha poi fatto un profondo atto di fede esclamando «Mio Signore e mio Dio!», divenendo in tal modo per tutti noi un testimonio privilegiato che Gesù è veramente risorto dalla morte.

Franco

S ettembre

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Festa dei nostri patroni: San Bartolomeo e San Timoteo “E’ una questione di pelle” «Che sottotitolo è mai questo? Che significa “E’ una questione di pelle”?»

Capiremo tutto rileggendo la prima parte dell’omelia del parroco Don Giulivo in occasione della Messa celebrata domenica 24 agosto nella festività dei nostri patroni, prima della processione.

“Solitamente ad ogni santo, soprattutto se è una figura del passato, gli artisti, per tradizione, come segno di riconoscimento, mettono in mano a loro o accanto a loro un simbolo. Nel caso di San Bartolomeo il simbolo che spesso troviamo accanto a lui e che ce lo fa identificare è il coltello. Coltello perché la tradizione ci dice che Lui nella sua missione apostolica di testimonianza del Signore è stato scuoiato; hanno cercato di portargli via la pelle pensando di portargli via la Fede in Gesù. Già questo per me personalmente, non so per voi, è un po’ una provocazione anche solo per domandarci se la nostra fede, la nostra vita cristiana è un qualcosa di pelle o un qualcosa che è legato a tutta la nostra persona. Pensate che Michelangelo nell’affresco del Giudizio Universale nella Cappella Sistina ha dipinto Bartolomeo con nella mano sinistra la pelle e sulla pelle del volto, Michelangelo, pensate che bello ...per noi è un onore ..., ha dipinto il suo autoritratto, ha dipinto sé stesso. ...”.

E’ tutto chiaro ora? Il celebrare i nostri santi protettori significa raccogliere la loro profonda testimonianza, essere come loro dei seguaci di Gesù non “a pelle”, superficiali, ma nella carne, nelle ossa, nel profondo del cuore, essere seguaci “tutti di un pezzo”.

Proseguendo poi Don Giulivo ci parla del coltello.

“Il coltello: per certi versi è anche lo sguardo di Gesù; lo sguardo con il quale Gesù guarda a Natanaele, a Bartolomeo. «Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità». Lo sguardo del Signore, uno sguardo che va oltre la pelle, oltre l’esteriorità, oltre l’apparenza. Lo sguardo del Signore è uno sguardo che va al cuore, che va al cuore della persona, che va al cuore della vita. Bello!

Bartolomeo si è sentito guardato, amato dal Signore”.

Ecco quindi un altro messaggio che ci mandano i nostri santi protettori: incontrando lo sguardo di Gesù che come un coltello va dritto al loro cuore senza ovviamente far del male, sono stati liberati dalle incrostature che giorno dopo giorno si depositano dentro di noi, nel nostro animo, sui nostri occhi e piano piano ci nascondono il suo volto, il suo vero volto; noi quindi ci costruiamo un volto a nostra immagine, una immagine apparente, vuota, esteriore, priva di contenuti, di valori veri della vita, umana prima e cristiana poi. Ci ripieghiamo su 14

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noi stessi, non più capaci di aprirci agli altri. Raccogliere questi inviti di Gesù che ce li invia attraverso i suoi santi è il modo migliore per celebrare San Bartolomeo e San Timoteo, anche lui testimone della fede con il martirio, uomo senza compromessi, un cristiano tutto di un pezzo.

Per comprendere questi inviti è però necessario far spazio nella nostra mente, predisporre il nostro cuore per tempo. Per questo motivo la preparazione alla festività, come fatto per la Madonna del Carmine, è iniziata una settimana prima, il sabato pomeriggio con l’esposizione delle reliquie dei Santi Bartolomeo e Timoteo per la nostra venerazione. Durante l’esposizione, così come verrà fatto durante tutte le messa fino alla processione, è stato cantato per la prima volta l’Inno ai nostri protettori. Per tutte le sere della settimana è stata inoltre celebrata straordinariamente una santa messa alle 18.00.

Il lunedì sera successivo guidati dalla bravura di Don Giovanni Gusmini abbiamo meditato sui santi patroni attraverso il quadro del Moroni “Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria” esposto presso l’altare del Sacro Cuore. Sempre a proposito di quanto detto dal Parroco in merito alla rappresentazione dei santi martiri con accanto il segno del loro martirio, in questo quadro Santa Caterina si appoggia ad un pezzo delle ruote taglienti al cui supplizio è stata condannata come è ben raffigurato negli affreschi della nostra chiesetta di Santa Caterina.

Dal martedì sera e così per tutte le serate fino al lunedì successivo, sotto il tendone installato nel parcheggio dell’anfiteatro “Le Mura”, si è “celebrata la festa conviviale” con possibilità di ritrovarci insieme attorno a dei buoni piatti preparati da esperti volontari che li hanno cucinati negli spazi messi gentilmente a disposizione da Gianbattista Locatelli. A seguire ogni sera poi, ... pesca di beneficienza, tombolate, musica, teatro, gonfiabili per i più piccoli e ... buon umore per tutti.

Per parlare più diffusamente della “festa conviviale” che ha visto l’impegno e la collaborazione di molte associazioni e gruppi che normalmente operano nelle sagre delle varie frazioni a cui va il grazie di tutta la nostra comunità, Vi do appuntamento sul prossimo numero del bollettino.

Mercoledì, giorno di festa particolare per gli anziani: confessioni alle 16.30, Santa Messa alle 18.00 e poi cena a menù fisso con piatti speciali per loro.

Sabato, la possibilità per tutti di accostarsi al sacramento della penitenza.

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La Domenica si è aperta con la Santa Messa delle 8.00 dopo la quale sul sagrato la possibilità offerta dall’AvisAido locali di misurare la glicemia. A seguire la Santa Messa Solenne con la presenza della nostra corale. ... e alle 12.00 tutti insieme al pranzo della comunità. Alle 16.00 la recita dei vespri davanti alle reliquie. Alle 18.00 la Santa Messa a cui ha fatto seguito la processione durante la quale abbiamo portato per le strade del nostro paese le reliquie dei patroni con i preziosi stendardi, il Gonfalone del Comune e i labari di molte associazioni del nostro paese.

D c t i P c l i s n

Il corteo, eccezionalmente per questa occasione, ha fatto tappa per la benedizione finale sul sagrato arricchito da un portale con rami di pino e rose con la scritta dei nomi dei patroni.

“Ci siamo ritrovati qui, - ha detto il Parroco prima della benedizione finale impartita da Don Dario perché la Chiesa deve essere una Chiesa aperta, aperta verso le nostre case, il nostro paese, il mondo intero, così come ci ha invitato Papa Francesco”.

La processione è quindi ripresa per accompagnare l’urna in Chiesa dove è stata data la possibilità di baciare le reliquie. A seguire sul sagrato l’esecuzione di alcuni brani da parte del Corpo Musicale di Palazzago. In tantissimi poi ci siamo ritrovati a gustare le prelibatezze culinarie a cui ha fatto seguito la “Supertombola”.

Il lunedì 25 agosto, la Santa Messa di ringraziamento alle 9.00 con la riposizione delle reliquie ha chiuso la festa liturgica in onore dei nostri santi patroni. L’incontrarsi infine alla sera davanti a dei buoni piatti è stata la degna conclusione della festa conviviale.

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I v a n v d t a



A PIANO TERRA LA VITA è BELLA!

Dopo la parola (2012) e il corpo (2013), l’abitare è il tema che è stato scelto per il CRE 2014. E non a caso!

Perché ogni parola, così come ogni corpo, se vuole essere veramente segno indelebile nel tempo, ha bisogno di prendere dimora nell’esistenza degli uomini.

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Il tema dell’abitare ci ha invitato ad aprire la porta per andare incontro all’altro: nessuno su questa terra deve sentirsi straniero, ognuno di noi deve essere destinatario di una cura attenta e amorevole.

Quattro sono le parole che hanno accompagnato i nostri giorni in oratorio, la grande casa che ci ha ospitato in questo percorso. Sono state la guida durante la formazione degli animatori, hanno scandito le quattro settimane di CRE e per questo sono state il filo conduttore della Messa che è stata celebrata martedì 15 luglio in oratorio, con i ragazzi, i genitori e gli animatori.

Con queste quattro parole vorremmo allora raccontarvi il CRE di quest’anno!

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ENTRARE: è il 30 giugno e una grande porta da varcare attende i bambini all’ingresso dell’oratorio, un nuovo CRE tutto da scoprire, un’estate tutta da vivere. Sta iniziando una nuova esperienza! Per qualcuno è del tutto nuova, per qualcuno in parte conosciuta. Eppure, come ogni cosa nuova, ha la sua parte di mistero e di fascino.

Pe me co lor

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CUSTODIRE: è già iniziata una nuova settimana, al CRE il tempo vola!! Ci siamo ambientati ed ora è il tempo di custodire, siamo riconoscenti per quello che stiamo vivendo e per questo ci prendiamo cura delle nostre case, dei nostri ragazzi. Ognuno dà il suo contributo, che, anche se piccolo, rende bello e abitabile l’oratorio!

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COSTRUIRE il posto che ci ha accolto, non è qualcosa di freddo e intoccabile: ci è dato perché lo possiamo rendere ancora migliore, con il nostro lavoro. Abitare significa quindi coltivare, costruire, trasformare.

Abitare vuol dire lasciare segni. Il CRE diventa più nostro e più umano dopo che ha incontrato le nostre mani Uno dei murales realizzato dai ragazzi di pittura

USCIRE: è il 25 luglio, tempo di far festa, tempo di lacrime e saluti... ma la storia non finisce! Le esperienze che abbiamo fatto non sono uno scrigno dei ricordi da chiudere e da contemplare, ma sono un bagaglio che ci consente di intraprendere nuovi viaggi, nuove avventure, di progettare un futuro più affascinante!!

“Piano Terra” il CRE 2014, ci ha lasciato tanto!

Vogliamo concludere ringraziando tutti i bambini che hanno partecipato a quest’avventura con noi, perché La fatica di essere per la prima volta impegnati a tempo pieno (non più solo il pomeriggio, ma anche la mattina) è stata ripagata dai loro sorrisi e dall’entusiasmo con cui hanno iniziato ogni nuova giornata di CRE! Giulia per gli animatori del CRE 18

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4a EDIZIONE CAMPO SCUOLA

GIOVANI ALPINI

>> 23-29 Giugno 2014

GLI OBIETTIVI EDUCATIVI

fondaPer poter partecipare al campo è stato iano abb iglie mentale che i ragazzi e le loro fam a ve cati condiviso contenuti e modalità edu loro proposte. ssi di Gli educatori (istruttori) infatti si sono prefi e rienz espe anti, ecip realizzare per i ragazzi part a: tali che li potessero aiutare gni e 1) prendere coscienza di sé, dei propri biso delle proprie qualità agire 2) aprirsi agli altri, a comprenderli e ad inter con loro.

3) assumersi le proprie responsabilità

le ecidere, accettare e condividere le rego 4) d . unità necessarie alla vita di com e la na5) imparare a rispettare la montagna ci tura stup end osi dell e picc ole cose che circondano. llanza 6) immettere valori di cameratismo, frate e Patria. Aiutare i più deboli. con ssorbire la cultura, la storia degli Alpini e 7) a seguentemente della nostra gente. e quel8) imparare le basiå della Protezione Civil le tecniche e quelle morali. ato ai Ecc o la lette ra che abb iam o con segn nostri ragazzi: impor“Non crediamo di essere le persone più rti traave di i tanti della tua vita, ma siamo cert ra. nost smesso l’importanza che tu hai nella ni, i noNoi crediamo che un giorno le nostre azio iamo stri pensieri, i nostri valori e tutto ciò che abb condiviso con te, ti saranno utili. quello Quando sarai uomo e genitore capirai o, per i che volevamo trasmetterti, per il tuo futur tuoi figli, per questa nostra Patria.

Allora ti ricorderai di questi giorni passati al campo, assieme ai tuoi amici, ai tuoi com pag ni...a i tuoi alpini e in quel momento, noi saremo felici. Ciao.

I tuoi Alpini” Donare vuol dire amare

PROPOSTA EDUCATIVA IL PERCHE’ DEL NOSTRO CAMPO

ns organizCi siamo domandati cosa succederà alla e umane in zazione quando non avremo più le risors Proteziogrado di reggere la struttura operativa della ne Civile e dei Gruppi Alpini. fin quando La leva militare non c’è più, la società e di esaltaprocede su questi valori di consumismo di poca ente ntalm ame fond zione dell’immagine ma passanel ori, orat gli bi, ricam sostanza, non produrrà ono ced i ogg ti, gna impe zzi to, grandi fucine di raga ienti effic ioni ciaz asso il passo alle polisportive, belle ative per chi ma troppo competitive e altamente neg abbiamo cui per o, rimane indietro e non tiene il pass Giovani la Scuo po pensato di creare questo Cam erazioni gen dalle Alpini e ricominciare dai più piccoli, i vofutur i are pronte ad assorbire i ns valori per form o sand pen ì Cos lontari della Protezione Civile Alpini. le ere ved di abbiamo seguito il ns istinto, il ns modo e le ns tradicose il ns modo di amare la ns cultura prevede che zioni. Il ns Campo Scuola Giovani Alpini no l’espei ragazzi adolescenti, nostri ospiti, non viva a o fruitori rienza come un semplice weekend in tend nisti di un di un servizio turistico, ma come protago tanei. avventura vissuta in una comunità di coe ed ati diuv coa Certamente saranno addestrati da educatori adulti i quali dovranno, pur giocando, dare il senso del dovere e del rispetto delle regole e formarli alle più semplici nozioni di Protezione Civile e di Pronto Soccorso.

LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE Tenda mensa da 200 posti adatta anche per didattica in caso di pioggia, tende per gli ospiti (max 10 per tenda) complete di brandina e luce, tende PI88 Ministeriali per volontari, tenda PA Croce Azzurra, tenda Ospedale da Campo Alpini per postazione medica, containers doccewc, container segreteria-direzione, lavandini da campo, container cucina da campo, container magazzino, torre faro con generatore annesso, generatore da 30 KW, ambulanza 24h PA Croce Azzurra di Almenno SS, mezzo antincendio 24h dell’A.I.B. Villa D’Almè

I NUMERI DEL CAMPO Il Campo ha ospitato oltre ai 164 ragazzi delle classi 4, 5 elementare e 1 e 2 media, circa 45 volontari permanenti e 35 operatori specialisti. Il campo consumava circa 6500 lt. di acqua al giorno, e forniva dai 750 ai 900 pasti giornalieri.

Ospedale da Campo ANA

G Ospedale da campo Ana

RELAZIONE DAL CAMPO Dal 23 al 29 giugno si è svolta la quarta edizione di questa meravigliosa avventura del Campo Scuola Giovani Alpini di Almenno SB, per i ragazzi di di 4 e 5 elementare e 1 e 2 media, organizzata dal Gruppo Alpini e dal proprio Nucleo di Protezione Civile con l’aiuto della Sezione ANA di Bergamo, dell’ANA Nazionale Milano della Colonna Mobile della Regione Lombardia, del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, dell’Amministrazione Comunale di Almenno e di numerosi Gruppi Alpini e di Protezione Civile Ana e Comunali.

Quest’anno hanno aderito 164 allievi di cui 62 femmine, provenienti da 17 Comuni della PROVINCIA DI BERGAMO, divisi di 12 squadre (dette Aquile) ognuna comandata da istruttore adulto assistito da 2 ragazzi dell’età dai 16 ai 20 anni, (50% ragazze), chiamati prefetti, che sono stati con gli allievi, giorno e notte, aiutandoli in tutto. 8 di questi ragazzi provengono dal Seminario di Bergamo.

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GIORNATA TIPO : sveglia alle 7,00 con “sveglia militare” , si mette in ordine la branda, sacco a pelo ben riposto sopra a formare il “cubo”, vecchia conoscenza per chi ha fatto la naja, ciabatte ai piedi e zaini in testa alla branda, scarponi naturalmente fuori dalla tenda. Ore 7,30 colazione a self service con tanto di vassoietto e fila da rispettare. Ore 8,30 alzabandiera con inno di Mameli.

Ore 8,45 inizio attività con i propri istruttori, prefetti e addestratori per i corsi di specializzazione: Antincendio, Pronto Soccorso, orienteering, Cinofili da soccorso, Radio e Telegrafo, tiro con l’arco, Kung Fu, Palestra su roccia, Astronomia, Protezione Civile teoria, costruzione oggetti di legno, costruzione ponte di legno, percorso di “Guerra”.

Ore 12,30 pranzo self service Ore 14,00 inizio attività Ore 16,00 merenda Ore 18,00 doccia Ore 19,00 ammaina bandiera Ore 19,30 cena self service Ore 21,30 falò con giochi e canti Ore 11,00 tutti in branda con il Silenzio

Foto del campo

ATTIVITÀ, CORSI ED ESERCIZI

GIOCHI IN RIVA AL FIUME BREMBO

SCHIERATI PER L’ALZABANDIERA E SULL’ATTENTI

RELAX IN TENDA

IN ATTESA … ORDINATAMENTE

SVOLGIMENTO INCARICHI

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ALCUNI ISTRUTTORI

GEN. ANTONIO TONARELLI CHE SPIEGA IL CAMPO AL NOSTROI REDUCE CESARE GAVAZZENI

SANTA MESSA ATTORNO AL FALÒ

CERIMONIA DI FINE CAMPO CON I GENITORI AL PALAZZETTO DELLO SPORT

PREMIAZIONE DEI RAGAZZI

IN MARCIA DIVISI PER CLASSI

ONORE ALLA BANDIERA

SVENTOLIO FINALE

PRESIDENTE ANA DI BERGAMO CON CAPOGRUPPO DI ALMENNO SAN BARTOLOMEO

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RESPONSABILE ANA PROTEZ. CIVILE NAZIONALE

ROI

gruppo adolescenti “FUORI O DENTRO NEL MONDO” ... ... Tematiche al contrario e vite al contrario E’ un titolo curioso, non immediatamente decifrabile; anzi, diciamo pure piuttosto surrealista.

Ma niente paura: non siamo surrealisti, né tantomeno ci divertiamo a fare i filosofi ... Questa frase altro non è che il filo conduttore che abbiamo scelto per i quattro giorni trascorsi con gli adolescenti in quel di Peia, dal 19 al 22 giugno, a “conclusione ufficiale” di un anno di incontri settimanali in Oratorio.

Pronti: noi animatori abbiamo pensato alle attività da svolgere con i ragazzi, in particolare per i momenti di preghiera e di riflessione; una lista di cose da portare, dai viveri in grado di sfamare un esercito fino all’occorrente per allestire una doccia “capolavoro del fai-da-te” fuori dalla casa. Partenza: caricato il tutto, abbiamo seguito don Giulivo che ci ha fatto strada ... E via: eccoci arrivati ad una grande casa, immersa nel verde di prati e boschi ... Inutile dire che abbiamo finito per innamorarci del posto e per dire: “Vogliamo assolutamente tornarci!”.

Un momento!

I giorni a Peia sono stati senza dubbio una breve vacanza, un’occasione per stare insieme e per cond i v i d e re o g n i

momento della giornata, passeggiando, spaccando la legna, cucinando, scherzando ... Ma abbiamo voluto che, una volta tornati a casa, ci rimanesse qualcosa di significativo, oltre al divertimento e alle risate: anche solo una frase, un pensiero, un’esperienza o uno spunto su cui ritornare e su cui riflettere un po’. Perciò, abbiamo deciso di dedicare alcuni momenti per soffermarci su un tema-guida, quello della VITA; questa scelta ci è venuta spontanea, visto che ai nostri incontri abbiamo spesso “girato intorno” a questa tematica - parlando di argomenti quali la morte, l’amicizia, l’amore, la famiglia -.

Ed ecco spiegato il titolo, che, in particolare, si riferisce a due esperienze di vita che abbiamo preso in considerazione. La prima è quella di un uomo che ha deciso di ritirarsi a vivere da solo sul monte Rosa, in un luogo isolato dove passano solo poche persone durante l’anno.

La storia di quest’uomo ci è servita da spunto per riflettere su cosa significhino veramente le espressioni comuni “essere fuori dal mondo” e “dentro nel mondo”: se una persona si trova “al suo posto”, se vive in sintonia con il proprio cuore, con il proprio corpo e con ciò che fa nella sua vita, se ama il prossimo almeno come ama se stesso, allora è al centro del mondo e del suo progetto, pur abitando in un luogo sperduto. La seconda vicenda è la “vita al contrario” di un uomo che nasce anziano e che vive a ritroso, fino a morire con le sembianze di un neonato, narrata nel film S ettembre

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San Vincenzo

“Il curioso caso di Benjamin Button”.

Le tematiche della vita e della morte intrecciate, in particolare, hanno segnato l’esperienza forte e toccante di una giovane coppia, che ha accettato di raccontarci quanto vissuto durante e dopo la perdita della loro prima bambina.

Ed eccoci purtroppo arrivati alla conclusione dei quattro giorni trascorsi insieme ... Dopo aver parlato a lungo su diversi aspetti del tema della vita, non avremmo potuto fare ritorno a casa senza prima preparare qualcosa di particolare, un piccola sorpresa, per le persone che ci hanno regalato la vita: i nostri genitori. Così abbiamo voluto invitare le nostre famiglie al pranzo della domenica, che è stato caratterizzato dallo slogan “Offro io”, scritto sui bicchieri che abbiamo distribuito ai nostri ospiti. Questo gesto simbolico è stato il nostro “Grazie” per il dono che ci hanno fatto mettendoci al mondo e per averci cresciuti; per ricambiarli con semplicità, abbiamo voluto offrire loro il pranzo.

Ora che abbiamo “sfogliato” il “diario di bordo” delle nostre giornate a Peia, è già settembre, l’estate è ormai un ricordo, ed è tempo di iniziare un altro anno di incontri del Gruppo Adolescenti in Oratorio ...

Dei giorni a Peia ci è magari rimasto qualche pensiero che ci ronza in testa e che ci fa porre qualche domanda in più sulla nostra vita e sul COMPLEANNI DEL MESE DI SETTEMBRE 5.9.1927 Erba Maria Rota Nicola 10.9.1927 Pellegrinelli Luigi 11.9.1933 Rossi Angela 11.9.1927 Rota Salvatore 14.9.1931 Crippa Angelica 15.9.1924 Sana Angela 18.9.1933 Mazzoleni Giuseppe 18.9.1934 18.9.1924 Manzoni Laura Sibella Battista 18.9.1930 Manzoni Giovanna 20.9.1927 Gavazzeni Cesare 23.9.1920 Turrini Adelaide 23.9.1928 Colombi Elisa 23.9.1923 Rota Orsola 29.9.1931 Cornali Lucia 29.9.1934 Capelli Paolina 30.9.1924 COMPLEANNI DEL MESE DI OTTOBRE 3.10.1926 Cornali Giuseppe 24

Almenno S. Bartolomeo

suo significato; ci sono rimaste le immagini e le sensazioni di tanti momenti piacevoli e divertenti: risvegli in cui siamo stati letteralmente “buttati giù dal letto”, passeggiate a lume di torcia nel bosco, canzoni popolari che ci divertivamo a cantare durante il cammino e tanti altri bellissimi ricordi.

Grazie a don Giulivo, che ci ha proposto questa esperienza e che ci ha appoggiati, e grazie ai ragazzi che hanno dato valore a queste giornate con la loro partecipazione e con il loro aiuto!

Gli animatori del Gruppo Adolescenti

Quarti Vincenza Piccolo Silene Natali Clelia Mazzoleni Luigina Manzoni Giacomo Scudeletti Angela Tironi Maria Natali Maria Rota Emilia Tironi Maddalena Rota Aurelia Ronzoni Emma Locatelli Maria Rota Antonio Leggeri Giuseppe Rocca Lucia Rota Geltrude Rota Benvenuta Mazzoni Maria Rota Nodari Maria Mangili Luigi Rota Gabriella Natali Severina

5.10.1925 6.10.1933 6.10.1924 8.10.1928 8.10.1926 9.10.1934 9.10.1922 9.10.1921 10.10.1919 11.10.1934 11.10.1932 16.10.1933 21.10.1926 21.10.1931 21.10.1933 22.10.1915 22.10.1927 24.10.1921 25.10.1933 26.10.1923 26.10.1917 26.10.1933 27.10.1932

Mazzoleni Angelo

28.10.1933

GLI AMICI DELLA SAN VINCENZO PORGONO A TUTTI SINCERI AUGURI! OFFERTE Offerta soci N.N. Cascine N.N. Cascine N.N. via Canatore N.N. via Capochelli N.N. via della Resistenza N.N. via F.lli Roncelli N.N. via Longa Masper Sandro Odorizzi Enrica Ravasio Leonilde Ravasio Leonilde

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I CONFRATELLI DELLA SAN VINCENZO RINGRAZIANO SENTITAMENTE!

Pellegrinaggio al Monte Linzone Nonostante il tempo incerto e piovoso che ha caratterizzato questa strana estate, domenica 6 luglio splendeva un bel sole che ci ha permesso, come da programma, di realizzare il consueto pellegrinaggio al Monte Linzone.

Alle nove in punto, accompagnati da don Giulivo, siamo partiti dalla piazza della chiesa per raggiungere con le macchine Valcava, inoltrarci a piedi lungo il consueto sentiero e raggiungere la meta stabilita.

Il percorso, facile e per niente impegnativo, era avvolto da banchi di nebbia e schiarite di sole che ci permettevano di godere di uno spettacolo mozzafiato.

Giunti alla chiesetta dedicata alla Sacra Famiglia, c’era ad attenderci, con la consueta cordialità, don Daniele Rota.

Pochi istanti dopo è iniziata la Messa celebrata all’esterno della chiesetta, una rustica costruzione ricavata da una stalla in rovina e prima adibita al ricovero estivo del bestiame in alpeggio sull’Albenza.

In un clima di intenso raccoglimento, sotto un cielo limpido e sereno abbiamo lodato e ringraziato con tutto il cuore il Signore per il bene che ci vuole e pregato per tutte le famiglie della nostra comunità, per tutti gli ammalati, per tutti i ragazzi che si stavano cimentando nella straordinaria esperienza del CRE. Al termine della Messa, ci siamo spostati nella vicina cascina dove c’era la possibilità di consumare un buon piatto di pasta al ragù cucinata sul posto. Chi ha invece ha desiderato rimanere

all’aperto, ha potuto pranzare al sacco nel prato adiacente.

Sia durante il pranzo che dopo, abbiamo avuto la bella opportunità di discorrere tra noi e di scambiarci alcune considerazioni, permettendo così a tutti di trascorrere alcune ore in allegria e soprattutto di conoscerci meglio e di crescere nell’amicizia. E questo non è poco!

Il sole ci ha fatto compagnia fino alle prime ore del pomeriggio, quando il cielo ha cominciato a oscurarsi leggermente, facendoci decidere di scendere per non lasciarci sorprendere dalla pioggia. Questo particolare non ci ha però tolto la gioia della bella esperienza vissuta, di aver consolidato le amicizie e la buona conoscenza con tutti, di aver pregato il Signore in un luogo così bello e insolito, di aver potuto ammirare quel meraviglioso panorama che sempre ci regala forti emozioni e che ci richiama alla grandezza, all’amore e all’onnipotenza di Dio. Ora non ci resta che pregare la Sacra Famiglia di Nazareth perché sia di esempio e di aiuto a tutte le nostre famiglie.

Anna

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mondo Missionario mondo Missionario

Dalla Bolivia ...

il nostro Don Luca ci manda una nuova lettera... sì “lettera”, sia come lettera missiva che come lettera dell’alfabeto. Dopo la lettera “A, a di Auguri” del Natale scorso, la lettera “R, r di Responsabilità” pubblicata sul numero di aprile, ecco la nuova lettera:

“U”

u di unknown Cochabamba Fine luglio 2mila14 Tutte le mattine ... Si, tutte le mattine lo vedo ...

Puntuale come un orologio svizzero passeggia nel mondo che lo ospita ... Non è di molte parole, forse perché il sonno ha lasciato da poco spazio ai due occhi grandi spalancati alla vita ...

Si muove lentamente, passo dopo passo tenta di raggiungere la meta prefissata ...

Il camminare è gesto fondante dell’uomo, impossibile non farlo ...

Indossa sandali consumati dal cammino, dai tanti percorsi scelti e poi successivamente intrapresi.

Parlano quei piedi, cantano quei piedi, ridono quei piedi e portano dentro tanta tanta fatica del percorso fatto e da fare...

Instancabili però, passo dopo passo trasportano un cuore. Un cuore colmo e stracolmo che non cede alla tentazione di poter parlare, di dire la sua, di urlare al mondo la gioia dell’incontro. Grida quel piccolo-grande muscolo che muove e smuove, non può far silenzio, impossibile mettergli un bavaglio ... irrealizzabile non incontrare ed essere incontrati, assurdo non comunicare ...

Penso spesso alle tantissime faccine di persone incontrate in questi quasi 33 anni di vita, a quante parole scambiate, alle fatiche condivise, ai sorrisi ricevuti e ricambiati e mi ritorna alla mente, come un chiodo fisso al termine di ogni incontro questa frase:”Sta n’de zset”, non so come si scriva in bergamasco, ma il significato è “stai in mezzo alla gente”. Ringrazio la Rosina (n.d.r. mamma di Don Luca) che col suo buonsenso e umiltà me l’ha passata, me l’ha fatta vivere e perché no, me la fa sognare e sperare.

STAI IN MEZZO ALLA GENTE! Un’affermazione lapidaria che scava e fa riflettere!

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Semplice, solamente 5 paroline! Complicate però da mettere in pratica!

Le persone che incontriamo lasciano sempre qualcosa di loro e si portano via un pochetto di noi! Nessuno resta impoverito, anzi entrambi arricchiti di un qualcosa che va oltre.

Probabilmente, anzi quasi sicuramente potrà succedere di equivocare il nome, ma mai la faccina!

Chi siamo noi per noi le tante persone che compongono la nostra vita?

Chi sono per me le tante persone che creano la mia vita?

Dico, senza pensarci 1 secondo in più: sono una ricchezza! Magari non lo sono sempre io per loro, ma fa lo stesso ...

Una gioia, un tesoro custodito in vasi di creta (per usare un’espressione cara della Parola).

Sono quasi 9 mesi che nuove amiche e amici mi hanno accolto in terra boliviana.

Una parolina che mi pace molto è appunto “accoglienza”! Volti cotti dal sole e tagliati dal vento che inizia a soffiare, piedini instancabili che percorrono strade polverose, occhietti curiosi e incuriositi che ti spiano ...

“Il padre”, come ti chiamano qui ... e chi è sto “padre”? Non è un eroe che ha lasciato chissà cosa per partire e salvare il mondo (spesso i “missionari” son visti proprio come dei prodi combattenti, fidatevi non è così, almeno nel mio caso. È interessante la parola “missionario” ... e chi non lo è nella sua vita?), chi è allora? Non ho una risposta da manuale, mi spiace, se non quella frase STAI IN MEZZO ALLA GENTE! Ringrazio coloro che si fidano di me e mi sono vicini con la simpatia e l’affetto di chi ha incon-

trato la Via, la Verità e la Vita! Un grazie speciale ai tanti “sconosciuti” della terra che con la loro “semplicità” arricchiscono la vita di ogni giorno!

1 abbraccio dalla Bolivia lukino

Ottobre Missionario Anche quest’anno, con l’approssimarsi del mese di Ottobre, sentiamo forte il desiderio di richiamare l’attenzione su questo periodo che per elezione è il mese missionario.

La riflessione proposta prende spunto da un concetto dinamico, di movimento, di fatto lo slogan scelto è: ”sulle strade del mondo”; un invito a ritornare all’essenziale della missione di Dio e nostra, ovvero il ricordare che la radice della missione è l’esodo, l’uscita.

Si, perché come ci ricorda Papa Francesco: “oggi c’è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande urgenza la missione ad gentes alla quale tutti i membri della Chiesa sono chiamati a partecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata “in uscita”.....se la chiesa, che esiste per la missione, non esce, si ammala”.

Non si tratta semplicemente dell’adempimento di un mandato destinato ad alcuni, ma è in gioco

la natura stessa di tutti nell’essere discepolo. Per essere cristiani bisogna quindi “uscire”.

Uscire per soddisfare la necessità di incontrare l’altro, necessità senza la quale non possiamo crescere nell’umanità e nella fede.

Uscire da noi stessi, dalla nostra ricerca di potere e successo, dalle nostre paure, dall’ingratitudine, dal vittimismo, dal pessimismo, dall’egocentrismo, dal materialismo ...,per andare verso le periferie esistenziali, cioè verso quei “luoghi” dove l’esistenza è messa alle strette e grida, anche in silenzio, il suo bisogno, andare verso i poveri e i deboli, abitare le miserie materiali dell’umano.

Ed è proprio questo movimento da dentro a fuori, che deve farci riflettere, come ricorda lo slogan scelto per la Giornata Missionaria Mondiale: “PERIFERIE, CUORE DELLA MISSIONE”. Appuntamento che si terrà Domenica 19 ottobre.

Un momento privilegiato, come ci ricorda il Papa, nel quale i fedeli dei vari continenti si impegnano con preghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegno delle giovani Chiese nei territori di missione. Un’occasione importante per riflettere, per ”uscire”... e portare tenerezza e consolazione, per dare, con l’aiuto di Dio, un soffio di speranza; come ci ricorda Papa Francesco “la gioia del Vangelo scaturisce dall’incontro con Cristo e dalla condivisione con i poveri. Incoraggio, pertanto le comunità parrocchiali, le associazioni e i gruppi a vivere un’intensa vita fraterna, fondata sull’amore a Gesù e attenta ai bisogni dei più disagiati...”.

“Uscire” per provare la “gioia del Vangelo” per dimorare nell’amore, per essere in comunione di vita con Dio che è Padre e con tutti, uomini e donne, che sono nostri fratelli e sorelle.

Se mettiamo il nostro cuore nelle periferie è perché lì abbiamo il nostro tesoro.

Anche quest’anno il tema proposto offre diverse riflessioni e rappresenta un punto fondamentale per la vita cristiana di ognuno di noi.

Non perdiamo quindi l’occasione di fermarci, prendere una pausa e metterci in ascolto, aderendo anche alle iniziative proposte nell’ottobre missionario.

Livia per il Gruppo Missionario

Iniziative, offerte e donazioni

Manifesto della giornata missionaria mondiale 2014

Ricavato Bancarella Festa della mamma: Ricavato vendita bomboniere confezionate da noi: Offerta ricevuta: N.N.

Euro 1.117 Euro 1.032 Euro 500

GRUPPO FAMIGLIA

GITA A PEIA Il gruppo famiglia, a chiusura dell’anno passato insieme consigliato dal nostro Don Giulivo, ha deciso di trascorrere un fine settimana in località Forcella nella casa di proprietà della parrocchia di Peia.

Nel pomeriggio di sabato 26 Luglio, sotto una pioggia torrenziale siamo giunti a destinazione, con entusiasmo e spirito di condivisione abbiamo “preso possesso” della casa e dopo aver acceso stufe e camino ci siamo adoperati per i preparativi della cena.

La serata è trascorsa in semplicità e spensieratezza fra una partita a carte e qualche idea per il programma futuro del gruppo famiglia e a sorpresa con l’arrivo di Don Alberto Gervasoni, parroco di Peia, che ci ha illustrato la storia della casa nonché la particolarità del posto.

Dopo una notte trascorsa nelle camerate da sei letti, il giorno seguente ci siamo svegliati a suon di campanacci e visto il tempo clemente alcuni di noi hanno deciso di fare una passeggiata, aspettando l’ora del pranzo.

Particolarmente emozionante è stato vedere come i nostri bambini e ragazzi abbiano collaborato insieme per rendere ancora più bella questa giornata, dimenticando anche se per poche ore, tablet e cellulari per lasciarsi trasportare solo dalla bellezza della natura in un silenzio da vivere appieno.

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Almenno S. Bartolomeo

Al termine della passeggiata, gli uomini “armati” di pinze e forchettoni per la griglia, hanno cucinato salamelle, costine e spiedini il tutto accompagnato da un’ottima polenta abbrustolita e un buon vino. Aspettando Don Giulivo, che era in ritardo..., abbiamo gustato un aperitivo preparato con tanta cura dalle donne con l’aiuto prezioso di bambini e ragazzi, senza farci mancare nulla.

Con l’arrivo del parroco, accompagnato dal nostro prezioso sacrestano Claudio, ci siamo seduti a tavola nella veranda esterna dopo un momento di preghiera per ringraziare il Signore del cibo ricevuto e della bella giornata trascorsa insieme.

Le risate “di gusto” e il nostro vociferare hanno sovrastato i campanacci delle mucche che pascolavano nei prati vicini, rompendo la quiete del posto.

Solo dopo aver gustato un ottimo caffè, ci siamo riuniti per discutere sul programma da portare avanti per l’anno 2014/2015, valutando la possibilità di organizzare degli incontri di formazione di coppia e famiglia visto il suc-

cesso riscontrato con Don Belotti.

Le date e gli argomenti trattati verranno esposti in modo dettagliato sul foglio del programma settimanale parrocchiale e tramite avviso a fine Santa Messa.

Cogliamo l’occasione per ricordare che il gruppo famiglia è aperto a tutte le coppie sposate di qualunque età con l’obbiettivo di confrontare e condividere con altre famiglie cristiane le scelte fondamentali.

Ringraziamo per l’ospitalità ricevuta Don Alberto Gervasoni, parroco di Peia, il sig. Primo custode della casa e Don Giulivo per il suggerimento che ci ha dato.

Gruppo famiglia

NIDO DEI TIGLI ANCHE AL NIDO DEI TIGLI...

PRONTI... VIA! Settembre, mese di rientri, di nuovi inizi, di legami che si rinforzano e di nuovi affetti che si costruiscono pian piano. L’Asilo Nido dei Tigli riapre le porte accogliendo al momento quattordici bambini nelle due sezioni del Nido e ventidue bambini nella sezione Primavera, articolata in due gruppi. Per il grande numero di iscrizioni alla Sezione Primavera, un’aula della Scuola dell’Infanzia di Cascine è stata allestita per accogliere uno dei due gruppi.

Il punto di partenza di quest’anno educativo è stato allestire spazi e angoli nuovi e stimolanti, di cui i bambini potessero fruire in autonomia, individualmente o in piccolo gruppo.

Ogni sezione offre ambienti e angoli/ laboratorio diversi e tutti i bimbi sono liberi di sperimentare le proposte. Gli ambienti sono stati strutturati utilizzando materiali naturali e di recupero, lasciando spazio alla creatività e alla libera espressione del singolo bambino, che può interpretare e reinventare continuamente, senza indicazioni.

Con l’aiuto di consulenti esterni, l’obiettivo ultimo di quest’anno educativo è valorizzare le risorse già presenti, innovandole e potenziandole, coinvolgendo anche le Famiglie.

La nostra speranza è che Genitori e Bambini possano sentirsi parte attiva di una realtà a cui affezionarsi giorno per giorno, e non semplici fruitori di un servizio.

La Referente di Asilo Nido e Sezione Primavera Angela Sangalli

Asilo Pozzi

Partiti!

Il piccolo esercito dell’Asilo Pozzi ha intrapreso la marcia verso il nuovo anno scolastico. Per i nuovi “piccoli” l’inizio è fatto a piccoli passi.

Piccoli passi che si trasformeranno in grandi conquiste. Per i “grandi” ed i “mezzani” si ricomincia con più brio e consapevolezza. Essi avranno anche il compito importante di prendersi “cura” di un piccolo. I grandi ed i mezzani, infatti, faranno da tutori ai più piccoli. Li guideranno nelle piccole e grandi cose da fare durante la giornata alla scuola materna: lavarsi le mani, andare al bagno, spostarsi all’interno della scuola, stare a tavola. Diventa tutto più semplice, se si ha un tutore personale.

I piccoli adorano il proprio tutore, perché diventa un punto di riferimento sicuro su cui fare affidamento. Il tutore (chiamato, “il mio grande” dai piccoli) dà molta fiducia, perché infonde sicurezza. I piccoli vedono la Scuola materna, guidati da altri bambini, oltre che dagli adulti. Questo li fa sentire più a loro agio e li rende più fiduciosi. Ed essere più fiduciosi in se stessi facilita l’apertura dei bambini alle nuove esperienze.

I tutori si sentono responsabilizzati nella guida del proprio piccolo. Questo li fa sentire importanti e più rispettosi delle regole e del buon comportamento. Sono da esempio ai piccoli.

Alla sede di Cascine, l’anno è iniziato con una nuova “veste”! Oltre alle pareti interne rinnovate nei colori, quest’estate sono stati rinnovati i pavimenti in linoleum (grazie ancora ai volontari!).

Ora un salto indietro nel tempo.

A giugno ci sono state le meravigliose e tanto attese Festa di fine anno, la gita pic-nic al Golf e la ghiacciolata con i saluti finali.

La festa di fine anno si è tenuta al S ettembre

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palazzetto dello sport. L’affluenza è stata, come sempre, imponente! Le gradinate della palestra a fatica sono state sufficienti ad accogliere i famigliari dei bambini.

L’atmosfera è stata di festa; una vera festa, sentita ed emozionante. L’attesa trepidante e carica di aspettativa verso l’alto livello degli spettacoli ai quali ci hanno abituati le nostre insegnanti!

Lo spettacolo è stato la degna conclusione del lavoro svolto durante tutto l’anno scolastico. Il tema della recita è stato centrato sulla conoscenza del territorio di Almenno San Bartolomeo. Un tema non facile, data l’età dei bambini, ma le insegnanti hanno saputo ben svolgere l’argomento all’interno dello spettacolo.

Ogni sezione ha rappresentato a meraviglia una parte del territorio. Al tempio di San Tomè hanno ambientato un allegro matrimonio, con tanto di lancio del riso e grandi balli.

Un can-can coinvolgente ha scandito la vita di una supermercato, dove cassiere scatenate hanno fatto piovere soldi su tutta la palestra! Tra postini, muratori e biblioteche, lo spettacolo è culminato in un gran ballo con tutti i bambini. E’ stato un grande show. Bravissimi tutti!

Emozione e soddisfazione per i grandi, che hanno ricevuto il diploma della Scuola dell’Infanzia. Auguro che sia il primo 30

Almenno S. Bartolomeo

di una lunga serie.

Sempre i grandi, con i loro genitori, hanno salutato e ringraziato le proprie insegnanti e la Presidente dell’Asilo Pozzi, la professoressa Adriana Spangaro, per tutto il lavoro svolto in questi tre anni. Alla fine la Scuola materna diventa una seconda famiglia e, nonostante il distacco, un legame di fondo resta, sempre.

Per l’Asilo un’altra piccola festa: il PIC-NIC al Golf dell’Albenza.

Nello scenario meraviglioso del parco, bambini e famigliari si sono ritrovati a giocare e a pranzare insieme. Intanto hanno assaporato la sensazione di camminare a piedi nudi sull’erba di un campo da golf!

E per finire in bellezza i saluti di fine anno... la ghiacciolata. E’ stata una bella occasione per salutarsi e per ringraziare ancora le insegnanti, gli amministratori della scuola, i volontari, la cuoca Gemma... insomma, tutti. E’ un asilo festaiolo, l’Asilo Pozzi!

Mi sento anch’io di dire grazie di cuore per l’esperienza più che positiva vissuta alla nostra Scuola Materna. Mi ha arricchito; ho imparato, ho conosciuto tante belle persone. E’ un bel posto da vivere; lo consiglio vivamente.

Arrivederci Anna Giacometti Crawford

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE

ai volontari!!!

L’estate 2014 è stata molto “calda”, nonostante le piogge, nel plesso delle Cascine. Il CRE ha accolto più di 50 bimbi con l’aiuto di tre educatrici e due suore per tutto il mese di luglio.

E subito dopo una ditta specializzata ha sostituito il pavimento del corridoio e di due aule, molto deteriorato, rendendo l’ambiente caldo e accogliente.

Nonostante il tempo limitato tutto è stato pronto per accogliere i bimbi il 1° settembre grazie alla collaborazione di molte persone (46 ogni giorno!) che hanno svuotato gli spazi interessati e ricollocati gli arredi, smantellato e rimontato gli “zoccolini” e gli stipiti delle porte, risistemato i materiali didattici, falciato l’erba del giardino e ripulito il tutto.

A nome del Consiglio di Amministrazione dell’Asilo Pozzi un “grosso” GRAZIE ai volontari della Scuola materna, coordinati da Giampaolo, al Gruppo missionario, coordinati da Vincenzo, alle insegnanti delle Cascine, coordinate da Terry, e ad Attilia, Ausilia e Sara.

La Presidente Adriana Gotti Spangaro

Cari nonni BOTTI CARMELA, ALIAS LINA

Ora che il nostro bollettino parrocchiale ha raggiunto dimensioni “stratosferiche” per la quantità di notizie e di servizi che pubblica e per la fusione con la comunità dell’Albenza, la nostra rubrica “Cari nonni” non poteva certo non adeguarsi a tale situazione e allargare il raggio d’azione fino a raggiungere la zona collinare Nord del paese, per conoscere storie di persone là residenti.

E così in un bel pomeriggio di primavera, attrezzati di biro, fogli, macchina fotografica, e accompagnati da Giovanni con tanto di radio e telecamera, abbiamo raggiunto via Casucco per incontrare la signora Botti Carmela, “Lina” per gli amici.

Lina, ci stava aspettando sulla porta di casa con un grande

sorriso ma anche con una grande preoccupazione: “E adess, cosa go de diga a chi scecc che?”.

Lina è una signora molto conosciuta in Albenza e non solo, anche noi la conosciamo bene perché la vediamo di tanto in tanto affacciarsi il lunedì mattina al nostro ufficio di Patronato presso il Comune di Almenno San Bartolomeo per il disbrigo di alcune pratiche burocratiche.

Ci piace sottolineare questo particolare: al patronato c’è sempre tanta gente in attesa e qualche volta qualcuno si spazientisce... Lina invece, se ne sta seduta tranquilla e paziente aspettando il suo turno, questa sua tranquillità e disponibilità ci colpisce sempre.

E così, pazientemente, in quel

pomeriggio di primavera ha aspettato anche noi per rispondere con semplicità alle innumerevoli domande che le ragazzine le rivolgevano.

La vita di Lina, come quella di tutti i nonni che incontriamo, è piena di ricordi, di episodi, di racconti, che i ragazzi amano ascoltare perché riempiono la loro fantasia e fanno loro conoscere realtà lontane.

Carmela è nata nella contrada di Camutaglio il 28 giugno 1932, terza di quattro figli. Il papà faceva il minatore presso la cava vicino alla Roncola, dalla quale si estraeva il quarzo che veniva trasportato con la teleferica a Pontida, poi inviato all’Italcementi di Calusco per la produzione di cemento e di calce. Ricorda che da bambina, da sola S ettembre

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e con tanta paura nel cuore, saliva ogni giorno attraverso i boschi fino alla cava per portare il pranzo al papà. Pranzo che consisteva in un’abbondante porzione di polenta e un po’ di pietanza, il tutto raccolto in una scodella avvolta da un tovagliolo che teneva in caldo il cibo.

La mamma era molto esigente, non ammetteva che la figlia restasse senza far niente, infatti le trovava sempre qualcosa da fare in casa o nel campo. Solo la domenica, dopo aver partecipato alla dottrina, le concedeva di andare dalle suore a giocare con le amiche, ma all’ora stabilita doveva tornare a casa di corsa.

Appena quattordicenne fu inviata a lavorare a Vigevano in un grande stabilimento tessile, alloggiava presso il convitto delle suore. Solo un fine settimana al mese rientrava in famiglia, per ripartire poi il lunedì notte alle 2,00 da Camutaglio e scendere a piedi fino a Ponte San Pietro per prendere il treno delle cinque e mezza e raggiungere Vigevano. “Chel stradu de Brembat l’era tat long, che al finia mai!” - racconta Lina - E quando arrivavamo in stazione le carrozze del treno erano già tutte occupate dai muratori, che come noi si recavano al lavoro, così noi viaggiavamo regolarmente nel carro bestiame. Eravamo in molte ragazze di Almenno San Bartolomeo a recarci a Vigevano. Mio fratello per l’occasione mi aveva confezionato un paio di scarponi, con sotto i chiodi, da calzare d’inverno. Erano anni di miseria eppure eravamo contenti lo stesso, cantavamo sempre, ridavamo, eravamo felici di stare insieme, di incontrarci, di parlarci. Allora si sentiva cantare dappertutto: nelle strade, nei campi, nelle case. Mio papà ascoltava volentieri gli uomini che cantavano in strada 32

Almenno S. Bartolomeo

a squarciagola, e diceva alla mamma: “portega sò ü fiaschet de ì”. Adesso non si canta più, non ci si trova più, ognuno sta isolato nella propria casa”.

Lina rimase a Vigevano per sei anni, fino alla chiusura dello stabilimento, poi emigrò in Svizzera, a La Chaux des Fonds, dove già si trovava per lavoro il compaesano Silvio Rota, suo vicino di casa e amico d’infanzia. Trovò lavoro prima presso un ristorante, poi in una stireria e la sera, lei e Silvio andavano a pulire gli studi di una fabbrica di orologi e venivano pagati con 100 franchi al mese. E intanto l’amicizia con Silvio si faceva sempre più forte, fino a divenire simpatia profonda e amore intenso. I due giovani decisero allora di coronare il loro sogno d’amore, convolando a nozze il 12 dicembre 1953.

Il matrimonio fu celebrato in Svizzera da un sacerdote italiano, missionario in quella nazione.

Lina rientrò dalla Svizzera poco prima della nascita della prima figlia, e rimase ad Almenno fino allo svezzamento della bambina, poi ripartì per un altro breve periodo. Il marito invece continuò a soggiornare per molti altri anni in Svizzera. Rientrato in Italia trovò lavoro presso la Philco.

Dal loro matrimonio sono nati quattro figli: Milena, Andrea, Adriana e Simone. Mentre ci comunica questa notizia il sorriso le si spegne sul volto e ripensa alla sua prima figlia: “La mia Milena è morta sette anni fa, a soli 53 anni, in seguito ad un male incurabile. Ho provato un grande dolore, che ancora oggi è vivo e presente nel mio cuore”.

Ascoltiamo in silenzio e con tanta partecipazione quella notizia, poi Lina si riprende e continua a rispondere alle nostre domande: “Ai miei tempi l’Albenza era una frazione molto popolata, ogni contrada era abitata da più famiglie, ognuna delle quali

aveva numerosi figli. Inizialmente c’era una piccola chiesetta, dove veniva a celebrare la messa il prete della Roncola. Più tardi, venne ampliata e fu concesso un prete fisso alla frazione.

Venne pure costruito il cimitero.

L’Albenza allora era davvero una piccola cittadina dotata di tanti servizi: c’era il panettiere, il salumiere, la trattoria, il macellaio, l’osteria, perfino la merciaia che vendeva un po’ di tutto.

C’era anche l’asilo gestito dalle suore che risiedevano stabilmente qui, e una colonia estiva frequentata da tanti bambini.

La strada saliva dal paese fino a Ca’ Bardelli poi si diramava in tanti sentieri che raggiungevano le piccole contrade. Oggi l’Albenza è un po’ disabitata, ma sempre tanto bella! E intanto gli anni sono passati, anni di miseria, dove c’è stato del bello e del brutto e io sono ancora qui. “O fac chel che ho püdit”, con un marito sempre ammalato e quattro figli da crescere.

Però siamo riusciti a comprare questa “strasa de cà” che per me è una reggia! E nel mio piccolo sono contenta!”.

Lina, dopo la morte del marito, vive sola nella sua casetta di via Casucco, con tanti ricordi, tanta nostalgia ma anche tanta serenità, nonostante la salute qualche volta non sia dalla sua parte e le crei qualche serio problema. Sbriga le faccende domestiche e si rende volentieri utile, per quel che le è possibile, ai figli e ai nipoti.

Cara Lina, anche se ora la sua Albenza non é più così popolata, i tanti negozi hanno chiuso i battenti, le suore e l’asilo sono un ricordo... le auguriamo di continuare a vivere quel clima familiare, sereno, di buon vicinato che ha sempre contraddistinto la sua frazione e che ha fatto sentire ognuno a casa propria.

Anna e i ragazzi dell’ACR

D

LMENNO S. BARTOLOMEO

IA UN GRANDE PARROCO D

) 1 4 9 1 0 9 8 1 ( I L O Z Z E P O I S S E DON AL (4a parte)

ALMENNO S. BARTOLOMEO PAESE CONTADINO Durante gli anni in cui don Pezzoli era parroco di S. Bartolomeo, Almenno era un pese di contadini. Don Alessio Pezzoli lasciò la sua impronta come abbiamo già detto, nella religiosità di Almenno S. Bartolomeo per la sua dottrina, la sua passione per la chiesa, la sua combattività, per aver fondato nel 1928 il Bollettino parrocchiale e per la sua sensibilità e carità verso le famiglie più povere della parrocchia. Padre Pasquale ha dei bei ricordi di don Pezzoli: “Mi ricordo bene di don Pezzoli; lego la sua figura a quanta stima mia mamma aveva per lui; diceva spesso: Ol preost Pezzoli al disìa (il prevosto Pezzoli diceva); era proprio una venerazione quella che aveva per lui. Ciò che mi ha sempre sorpreso in seguito è che i miei genitori quando volevano dare una motivazione di serietà alle cose dicevano: Ol preost al disìa... Mia mamma si ricordava anche di don Antonio Seghezzi, che era stato curato ad Almenno S. Bartolomeo dal 1929 al 1932; diceva spesso anche: Al disìa ol don Seghezzi...”

Altri sacerdoti di quel periodo, ricorda ancora padre Pasquale, erano don Paolo e don Giuseppe. “Dovevo essere un biricchino, perché una volta don Paolo mi disse in bergamasco: Arda te rusì che te do öna papina che te ‘mpiastre söl mur (guarda rossino che ti do una schiaffo e ti impiastro sul muro).

Don Giuseppe abitava nella

casa di fronte alla parrocchia, dove oggi c’è Radio Lemine; era due metri di prete; quella casa era allora l’abitazione dei curati”.

La vita religiosa ad Almenno S. Bartolomeo era molto intensa in quegli anni; don Pezzoli era il parroco di S. Bartolomeo durante l’adolescenza di padre Pasquale fino al 1941; poi subentrò l’altro parroco don Alessandro Arioldi; erano parroci tradizionali, ma molto attivi.

Fin dall’inizio del suo ministero don Pezzoli si dette da fare per erigere nella parrocchia confraternite e associazioni, oltre a quelle che già c’erano. Nel 1891, dopo un anno che era parroco, istituisce in parrocchia la Confraternita della Dottrina Cristiana; il 5 settembre 1892 il papa Leone XIII concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che avessero partecipato alla celebrazione delle Quarantore nella chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo; nell’archivio parrocchiale c’è la pergamena originale di questa concezione pontificia. Il registro delle famiglie aggregate alla Pia Associazione della Sacra Famiglia negli anni 1893-1897 porta l’elenco di 177 famiglie inscritte; da notare che la popolazione di S. Bartolomeo in quegli anni era di circa 2.000 anime. Nel 1898 istituisce la Confraternita delle madri di famiglia sotto “l’invocazione e il titolo della Beata Maria Vergine del parto e di S. Monica vedova”. Il 19 dicembre 1901 il vescovo Guindani, concede, dietro la richiesta di don Pezzoli, delle

indulgenze per chi praticava il primo venerdì del mese, la pratica religiosa in onore del Sacro Cuore, che, come vedremo, praticherà anche padre Pasquale con suo papà, la solennità delle Quarantore, e la festa di S. Luigi. Il 12 ottobre 1903 don Pezzoli istituisce in parrocchia il Sodalizio del Sacro Cuore di Gesù; il registro degli iscritti a questo sodalizio dal 1904 al 1905 è di ben 766 iscritti! Il 1 gennaio 1912 è la data di inizio del registro della Congregazione del Terzo Ordine Francescano, eretto dal padre Basilio, cappuccino di Bergamo, il 2 settembre 1911. I genitori di padre Pasquale, Lucia Gavazzeni e Angelo Rota, sono cresciuti in questo ambiente religioso, prima come giovani, e poi come sposi, anche se Lucia era di Albenza (il clima religioso era più o meno lo stesso). L’aria cristiana che padre Pasquale dice di aver respirato nella sua famiglia e che è a fondamento della sua vocazione, dipende molto da questo ambiente religioso.

Negli anni Trenta Almenno S. Bartolomeo era un paese di contadini; la vita religiosa era scandita dalle numerose feste che si celebravano con solennità e con processioni, con particolare attenzione per quelle celebrazioni che riguardavano i frutti della campagna, come i 3 giorni di rogazioni a maggio con processione a S. Tomè, a Longa e a Barlino; come la festa di S. Eurosia, protettrice delle campagne, come le tempora di inverno, di primavera, S ettembre

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di estate e di autunno con tre giorni di magro e di digiuno, come per il 25 aprile, festa di S. Marco, con processione e Messa a S. Tomè per i frutti della campagna. La solennità più importanti, dopo Natale e Pasqua, era la festività della B.V. del Carmine a luglio con novena, con grande partecipazione di gente dei paesi vicini e con un’affollatissima processione.

Sul Bollettino parrocchiale del 25 aprile 1929 don Pezzoli scriveva a proposito delle rogazioni di S. Marco: “Dopo due anni di tempesta e siccità dobbiamo proprio, anche per il nostro bene temporale, sentire sempre di più il bisogno di assicurare le benedizioni di Dio colla preghiera... Benedizione del granoturco: il lunedì dopo le Quarantore alle ore 8 Messa e benedizione del granoturco”.

Sul Bollettino del 1 maggio 1929 ancora avvisi per le preghiere sulla campagna: “Per la nostra campagna: il 1 maggio si canterà la Messa all’oratorio (chiesa) di Barlino ad onore delle S. Reliquie; il 2 maggio all’oratorio di S. Tomè; il 4 nell’oratorio di Longa; il 7 all’oratorio di Canova”.

Nella prima domenica di maggio si facevano speciali preghiere per la conservazione dei frutti della terra: “Esposta la reliquia della S. Croce, le urne che racchiudono le reliquie dei santi, preghiamo perché Iddio, pei meriti di Gesù Cristo per noi morto sulla croce, per i meriti dei suoi santi ed in particolare di S. Eurosia, speciale protettrice delle campagne, voglia tener lontano da esse ogni flagello. Dopo la Dottrina e i vespri, si fa la processione al cimitero; il giorno dell’Ascensione ai morti dei Zenicotti e la domenica seguente ai morti dei Longoni...

Anche ogni domenica si recita 34

Almenno S. Bartolomeo

il Passio e si cantano le litanie dei santi; ogni giorno da maggio a settembre si dice nella Messa una speciale preghiera per i frutti della campagna”1.

Si facevano preghiere, Messe e processioni per ottenere la pioggia, indispensabile per l’agricoltura; con un’economia contadina la popolazione di S. Bartolomeo sopravviveva con ciò che produceva la terra; bastava una grandinata, un periodo di siccità, un uragano, o un’alluvione per mettere in ginocchio la maggior parte degli Almennesi. Si comprende allora quanto don Pezzoli, sempre vicino al suo popolo, facesse per i frutti della campagna: “preghiere per ottenere la pioggia: celebrata la festa di S. Anna nel suo giorno, al lunedì mattina si cantò la Messa ad onore del martire S. Timoteo, e al martedì ebbe luogo una processione di penitenza al cimitero, dove si celebrò la Messa per i nostri cari morti. Voglia il Signore esaudirci”2.

Legata all’agricoltura in quel tempo era la cura dei bachi da seta, in termini tecnici, i bigatti, che davano un notevole aiuto all’economia dei contadini; non per nulla c’erano in paese la filanda di Campino e il “canatore” di Longa. Qui i contadini portavano avvolti in candide lenzuola le loro produzioni di bozzoli dei bachi da seta. Anche su questo settore dell’economia contadina don Pezzoli era molto sensibile, sapeva che molte bocche si potevano sfamare con questa attività. Scrive ancora sul Bollettino di maggio 1929: “Per le foglie dei bigatti al lunedì seguente l’ultima domenica di maggio canteremo la Messa con benedizione poi della foglia dei bigatti”. E nel mese successivo scriveva ancora: “Voglia Iddio benedire i vostri

lavori, tener lontano dai vostri bigatti ogni malattia, e ogni tempesta dalle nostre campagne da due anni rovinate nei loro frutti... La vergine Santissima che voi con le vostre “galette” e con offerte di ogni genere avete onorato di nuova veste e di nuovo manto, interceda per voi”3.

Se è vero che dalla struttura, dall’economia di una società, dipendono anche le sovrastrutture, la cultura, la pratica religiosa, i rapporti sociali, il modo di vivere, ecc., allora anche le manifestazioni religiose di Almenno S. Bartolomeo erano condizionate da un’economia contadina; padre Pasquale crebbe in questo tipo di religiosità, certamente diversa dalla nostra post-conciliare. Allora i parroci erano riusciti con il loro tipo di religiosità a coinvolgere tutta la popolazione e il parroco era uno dei punti di riferimento di tutto il paese. Con l’avvento di un’economia industriale, di un’economia terziaria verso gli anni Novanta del secolo scorso, e di una civiltà digitale e informatica come è quella attuale, secondo il rapporto struttura-sovrastruttura di sopra, occorre oggi trovare altre forme di annuncio del Vangelo, altre forme di religiosità che riescano a coinvolgere maggiormente la popolazione di oggi, soprattutto i giovani.

Gli abitanti della parrocchia di S. Bartolomeo nel 1934 erano 2.200, molti dei quali erano all’estero per lavoro. I nati nel 1933 erano stati 82, i morti 43: 20 adulti e 23 bambini (la mortalità infantile in quegli anni era molto alta; anche nella famiglia di padre Pasquale ci furono 2 fratellini che morirono da bambini); i matrimoni erano stati 27. Don Pezzoli sul Bollettino del 3 gennaio 1935 ripor-

ta una sintesi del movimento demografico parrocchiale di questi anni: i nati del 1930 furono 81, tra questi c’era padre Pasquale.

A Casagno, racconta padre Pasquale, “c’erano 5 case, 5 famiglie, una trentina di persone. C’era la mia famiglia, c’era il Liseo, ol Gioan de l’Iseo.

Mi piacerebbe sapere se c’è ancora qualcuno dei miei tempi. Nella mia casa di Casagno c’era mio fratello Martino e ora abita la mia nipote Alessandrangela”4.

Gli anni di don Pezzoli erano anche gli anni del Fascismo; sul Bollettino parrocchiale don Pezzoli ignora il Fascismo, mentre la parte generale dei Bollet-

tini, che veniva scritta a Bergamo, era sempre ossequiente a Mussolini.

Totalmente diversa era la posizione di uno dei suoi curati, che già conosciamo, don Antonio Seghezzi che fu curato a S. Bartolomeo dal 1929 al 1932.

Già dagli anni di Almenno don Seghezzi era contrario al Fascismo; lo deduciamo da alcuni suoi scritti: aveva già compreso la profonda contraddizione tra Fascismo e Cristianesimo.

Scrive il Seghezzi il 23 luglio 1932 nel suo Diario: “Ieri sera finii I Colloqui con Mussolini; sono rimasto malissimo; costui non ha fede; oh, tanto lavoro, ma cosa gli dirà Iddio?”5.

Ciò che don Pezzoli ha scrit-

to per i suoi 55 anni di sacerdozio si può considerare il suo testamento spirituale: “Cinquant’anni di governo pastorale e sempre nella stessa parrocchia, cosa rarissima nella storia della nostra diocesi...

Amate questa Chiesa voi tutti da Ca’ Barile a Capochelli e a Ca’ Rapa, frequentate questa chiesa che fu cara ai vostri vecchi ed è sì cara a voi”6.

(Fine) Ermanno Arrigoni

ollettino parrocchiale di AlB menno S. Bartolomeo maggio 1929.

2 Idem, agosto 1931.

3456 Idem, giugno 1929.

1

“Don Pezzoli con i giovani di Almenno San Bartolomeo (Anni 30)”

S ettembre

35

IL GRUPPO ALPINI DI ALBENZA CELEBRA I SUOI Gli Alpini di Albenza hanno festeggiato domenica 8 giugno il 50° anniversario della fondazione del loro gruppo (1964-2014) Una grande festa annunciata da giorni dagli striscioni nelle strade.

Una festa iniziata con l’alzabandiera davanti al monumento degli Alpini, poi un lungo corteo ha sfilato per il paese accompagnato dalla Banda Alpina di Prezzate.

50 anni

Il pranzo presso l’Oratorio di Albenza ha concluso degnamente una giornata che resterà a lungo nella memoria di chi vi ha partecipato.

Un grande merito per l’ottima riuscita di questo anniversario va prima di tutto al Presidente Sig. Fabrizio Rota, di poche parole, ma uomo “tutto fare” presente ovunque ed in ogni momento. In secondo luogo ai suoi 31 Alpini e ai 15 Amici degli Alpini che compongono il suo gruppo.

Grazie Apini per quello che fate per il nostro paese!

Gigi Rota

La S. Messa solenne celebrata da don Dario, ex Ufficiale degli Alpini, con tanto di cappello in testa. Nella chiesa gremita erano presenti molte autorità tra loro spiccavano i gradi del nostro compaesano Paolo Rota, Generale in pensione degli Alpini e del Sig. Giovanni Casadidio Alto Ufficiale della Finanza.

Intorno all’altare ben 33 gagliardetti, in rappresentanza del Gruppo Alpini di altrettanti paesi.

Dopo la Messa, la deposizione della corona alla lapide dei Caduti e a seguire l’inaugurazione della Nuova Sede, frutto di un’intenso lavoro che ha coinvolto gli Apini e gli amici degli Alpini per molti mesi.

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Almenno S. Bartolomeo

Gruppo bersaglieri di Almenno San Bartolomeo

La nostra prima festa Domenica 13 luglio 2014 si è celebrata la prima festa del gruppo Bersaglieri di Almenno San Bartolomeo. All’evento ha partecipato la Fanfara bersaglieri Guglielmo Colombo di Lecco con il suo presidente Piergiuseppe Mapelli e il capo Fanfara Luca Losa .

Molte le sezioni di Bersaglieri presenti, ben dieci: sez. di Bonate Sotto, sez. di Bottanucco, sez. di Brembate Sopra, sez.di Ghisalba, sez.di Lecco, sez di Leffe, sez. di Mariano di Dalmine, sez. di Treviolo, sez. di Telgate, sez. di Valle Imagna.

Alla manifestazione non poteva mancare il Sindaco Giambattista Brioschi e i suoi collaborator, le Associazioni e la Protezione Civile.

Con i Bersaglieri hanno festeggiato tre gruppi Alpini, gruppo Alpini di Albenza, gruppo Alpini di Paladina e il gruppo Alpini di Almenno S.B., quest’ultimo di fondamentale importanza per la buona riuscita della festa, nello specifico essendo stato il pranzo interamente organizzato da loro. Questo dimostra che quando c’è voglia di fare e rispetto reciproco non si guarda al corpo di appartenenza .

Un ospite d’eccezione ha presenziato alla fe-

sta: il Bersagliere Valentino Rocchi Consigliere regionale non che Segretario regionale della A.N.B., commentando positivamente la festa.

Un buon numero di Cittadini ha partecipato al Corteo che capitanato dalla Fanfara Guglielmo Colombo ha sfilato lungo il centro di Almenno S.B. arrivando alla Chiesa dove Don Giulivo ha celebrato la Messa. Prima della benedizione il Bersagliere Aldo Cornali ha recitato la Preghiera del Bersagliere accompagnato dal trombettista della Fanfara che ha suonato il silenzio.

All’uscita della chiesa la Fanfara ha accolto la gente esibendosi con musiche e canti Bersagliereschi.

Al termine tutti a tavola presso la sede Alpini dove, instancabile, la Fanfara ha deliziato gli ospiti con altri brani e omaggiando tutti gli Alpini suonando il Trentatre (una canzone Alpina).

Il gruppo Bersaglieri di Almenno San Bartolomeo ha come progetto di diventare sezione a gennaio 2015 e visto le premesse non credo sia difficile arrivare a questo traguardo.

Flavio Manzoni

S ettembre

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Dalla Sez. AVIS di Almenno San Bartolomeo

Donazione su appuntamento Dal 1° ottobre 2014 scatta l'ora della donazione su prenotazione. Presso l'Avis Provinciale di Bergamo (Monterosso) per accedere alla donazione, per diventare donatore e per le visite è necessario prenotare l'appuntamento. La prenotazione contribuisce a rendere più efficiente e responsabile il tuo aiuto a chi ha bisogno di sangue. Con semplici gesti sarà più facile entrare a far parte del mondo Avis. DONA!!

CASTELLO RESCANZI...

Insieme appassionatamente!

Ci è giunta in redazione una e-mail dal contenuto certamente “originale” che vi trasferiamo così come l’abbiamo ricevuta.

Che bello se altri quartieri e vie del nostro paese ne raccogliessero l’invito!

Animati da uno spirito di amicizia e convivialità, abbiamo organizzato, per sabato 9 agosto, la prima festa della nostra via castello rescanzi. È stata cucinata un’ottima grigliata e la serata è stata allietata da un buon bicchiere di vino e dalla bella musica, non prima della benedizione del nostro don Dario, che, con simpatia, ha partecipato a questa festa.

Eravamo una sessantina di persone (dal più piccolo di soli 15 mesi alla più grande di ben 90 anni).

Questa festa ha contribuito a rafforzare alcuni rapporti di amicizia già esistenti e a farne nascere di nuovi anche fra chi nemmeno si conosceva.

Vorremmo ripetere questa festa anche nei prossimi anni e speriamo che anche altre vie del nostro paese prendano spunto da questa nostra iniziativa per socializzare specialmente in questi tempi.

I residenti della via Castello Rescanzi

ANAGRAFE

parrocchiale

Hanno ricevuto il Battesimo

Domenica 29 Giugno nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Matteo Abbiati di Massimo e Rota Sara Vittoria Beretta di Daniele e Agostinelli Daniela Mattia Foresta di Massimo e Mascheretti Raffaella Matilde Candida Nava di Fabio e Locatelli Alessandra Maria Pergami di Andrea e Brambilla Federica Vittorio Rosa di Cristian ed Epis Erika Maria Angelica Sana di Giulio e Rota Lara Domenica 27 Luglio nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Patrick Franchini di Vito ed Agnone Irene

Domenica 24 Agosto nella Chiesa di San Rocco in Albenza: Alessandro Lubrini di Diego e Bucca Mariagrazia

Domenica 31 Agosto nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Elisa Bonfanti di Graziano e Rota Maria Ester Arianna Chigioni di Flavio e Locatelli Greta Giulia Locatelli di Giorgio e Pedretti Stefania Nicolò Tironi di Cristian e Masnada Chiara

Alle nostre nuove sorelle e fratelli di Fede e alle loro famiglie, auguri vivissimi dalle nostre ComunitĂ .

S ettembre

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Si sono uniti in matrimonio

Venerdì 20 giugno nella Chiesa di San Rocco in Albenza: Monica Rossoni e Rocco Stanislao Tironi

Sabato 19 luglio nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Laura Rota e Marco Parolini

Venerdì 27 giugno nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Sabina Manfredi e Cristian Invernizzi

Lunedì 21 luglio nella Chiesa di San Rocco in Albenza: Mariangela Plebani e Alain Rota

Sabato 28 giugno nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Susanna Cerea e Sabatino Di Cianno

Domenica 27 luglio nella Chiesa di San Rocco in Albenza: Veronica Tironi e Dario Nava

Giovedì 3 luglio nella Chiesa di San Bartolomeo in Almenno: Silvia Losa e Brenno Arsuffi

Sabato 2 agosto nella Chiesa di San Rocco in Albenza: Paola Pellegrini ed Alessandro Donghi

Le nostre Comunità partecipano alla gioia e augurano felicità che li accompagni per sempre 40

Almenno S. Bartolomeo

Sono tornati alla casa del Padre

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

MARILISA AMBROSIONI di anni 40 morta il 16.5.2014

LUIGI PIROLA di anni 76 morto il 20.6.2014

Con grande fede, coraggio e forza d’animo hai superato tanti giorni difficili senza mai perdere il sorriso e la voglia di vivere! Sei stata un grande esempio per tutti noi! Da lassù continua a donarci il tuo sorriso e fa che ogni nostra speranza rimanga sempre accesa attraverso l’amore di Dio nostro Padre.

Se ne è andato all’improvviso, lasciando i familiari e gli amici increduli ed addolorati, ma vivrà per sempre il suo ricordo di coerente fermezza, grande generosità e sincera bontà. I familiari.

PAOLO MEZZANOTTE di anni 72 morto il 25.6.2014

GIUSEPPINA “PINA” CORNALI di anni 82 morta il 26.6.2014

“Una lacrima evapora, un fiore appassisce, una preghiera arriva a Dio”.

I tuoi cari.

Il Signore che l’ha accolta tra le sue braccia La ricompenserà nel paradiso dove è gioia senza fine per l’amore che ha distribuito nella sua vita terrena e dal cielo le concederà di continuare a vegliare sui suoi cari.

MARIA LUISA BERTOLUCCI di anni 86 morta il 29.6.2014

LUCIANO RODA di anni 78 morto il 10.7.2014

La tua vita è stata per la nostra famiglia un esempio di dedizione il cui ricordo non potrà mai essere cancellato dalla tua partenza da noi e dal tempo. Ora che ti sei ricongiunta con tuo marito nella gioia del Paradiso, da lassù continua a vegliare sul cammino della nostra vita.

Grazie mamma per ciò che hai fatto e continui a fare per noi. I tuoi figli

Dal momento che è giunto nella nostra comunità ha costantemente dato il suo contributo per migliorare il nostro “vivere insieme” partecipando direttamente all’azione amministrativa ed attraverso l’adesione fattiva nelle varie associazioni. La nostra gratitudine si unisce alla ricompensa che il Padre gli ha riservato nel suo paradiso.

S ettembre

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LAURA RONCELLI di anni 86 morta il 17.8.2014

VIRGINIA ADELE CAMPI di anni 74 morta il 21.8.2014

“Non possiamo decidere noi della nostra vita. La morte è un grande mistero. Per noi cristiani è il punto di partenza, è il nascere a nuova vita. Il Signore poi chiama secondo logiche a noi sconosciute, ma coloro che chiama sono pronti per il Paradiso; noi che restiamo siamo quelli che ancora devono guadagnarselo.” Mamma e moglie, con la tua “partenza” ci hai lasciato un vuoto incolmabile dopo che hai dedicato tutta la tua vita alla tua famiglia.

L’ultimo periodo della tua vita l’hai vissuto nella sofferenza della malattia, ma nonostante ciò hai saputo trasmettere ai tuoi familiari e a tutte le persone che ti sono state accanto serenità sostenuta anche dalla fede. Ci fa star bene il pensare che “sei nata al cielo”.

La disponibilità che l’ha contraddistinta qui sulla terra è stata certamente il migliore viatico per il suo incontro con il Padre che l’ha accolta nel suo Paradiso per ricompensarla per l’eternità. Da lassù certamente non farà mancare il suo aiuto per i suoi cari.

GIUSEPPE “CELESTINO” ROTA di anni 76 morto il 29.8.2014

VALERIO FAGNOLA di anni 71 morto il 31.8.2014

AUGUSTO AIROLDI di anni 48 morto l’1.9.2014

Finchè la salute glielo ha permesso, ha aiutato con semplicità gli ospiti che vivevano con lui presso Casa Serena. Siamo sicuri che anche per lui valgono le parole di Gesù: “L’hai fatto a me” e certamente ora si troverà nella pace e nella serenità eterna del Paradiso.

Persona sincera e generosa. A lui si addice la parabola del fariseo e del pubblicano: “Il pubblicano fermatosi a distanza non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perchè chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Luca 18,13-14)

“Ci hai lasciato troppo presto. Sei stato sempre un marito ed un padre affettuoso ed amorevole. La famiglia era tutta la tua vita e siamo certi che lo sarà per sempre anche ora che sei nella pace eterna del Paradiso: da lassù veglia in ogni momento su di noi che non ti scorderemo mai.

Te ne sei andato da questo mondo, ma l’amore che ci hai dato è rimasto qui, con noi e nel nostro cuore”. Tua moglie, tuo figlio e tutti i tuoi cari.

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Almenno S. Bartolomeo

Sono tornati alla casa del Padre

COMUNITA’ DI SAN ROCCO

FRANCESCA “CECA” TIRONI di anni 78 morta il 16.06.2014

VALERIA TIRONI di anni 86 morta il 19.06.2014

Ci ha lasciati all’improvviso. Eravamo abituati a vederla percorrere tutte le domeniche quel pezzo di strada verso la chiesa, ansimante con il suo bastone. Non voleva mancare alla Messa nonostante le precarie condizioni di salute. Una vita segnata da sacrifici e molte sofferenze sopportate con grande fede. A lei il ringraziamento della Comunità per il suo esempio.

Ci ha lasciati la nostra Sacrestana. Una lunga vita, parte della quale dedicata al servizio della nostra chiesa. Di lei abbiamo tutti un bel ricordo. Da lei ciascuno di noi ha imparato qualcosa. Ha avuto grande cura della casa di Dio; Dio ora avrà grande cura di lei. Albenza le sarà sempre grata per il suo importante umile lavoro.

Le nostre Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana.

Li ricordiamo nella Fede

GIOVANNI MANZONI + 15.8.1986

GIANNI CAPELLI + 05.9.2012

VITTORINA CAPELLI + 15.9.2013

PAOLO LOCATELLI + 23.9.1999

Tanti e lunghi anni sono passati da quel triste giorno che ci hai lasciati, ma il tuo viso e i ricordi dei giorni vissuti insieme è tutt’ora vivo in tutti i tuoi cari che non potranno mai ringraziarti a sufficienza del tanto bene da te ricevuto.

Con affetto immutato. Tua moglie e tua figlia con famiglia.

Sono passati due anni da quando ci hai lasciato; il vuoto per la tua dipartita è in parte mitigato dal ricordo del grande amore che ci hai dato e dagli insegnamenti che ci hai donato.

Tua moglie e i tuoi figli.

Sei con noi, sei dentro di noi! La tua grande fede racchiusa in quel tuo piccolo e esile corpo ci insegna che dopo la morte fisica c’è una nuova vita, donata da nostro Signore... Viviamo ora dei tuoi esempi carichi di affetto e di amore, cercando di seguire passo dopo passo le tue orme, certi di poterti riabbracciare un giorno.

Dal Paradiso guidaci, come hai sempre fatto in vita, sulla via che porta alla vera felicità. I tuoi cari.

Caro Paolo, sono ormai passati quindici anni: la vita continua, gli affanni quotidiani ci assorbono, ma lo strappo al cuore non si ricucirà mai, mentre la mente ritorna sovente ai ricordi per immaginarti sempre con noi. Ringraziamo chi si ricorda di te.

Una santa messa, nel tuo ricordo, sarà celebrata il 24 settembre alle 20,30 a San Tomè.

I tuoi cari

S ettembre

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Radio della Parrocchia di Almenno San Bartolomeo

“Radio Lemine, la radio che non vi lascia mai soli” Per tutti i gruppi che vogliono inviare loro notizie o iniziative scrivere a:

PALINSESTO SETTEMBRE - OTTOBRE 2014 GIORNO

ORA DESCRIZIONE

SETTEMBRE 2014 21 Domenica 22 Lunedì

23 Martedì

24 Mercoledì

25 Giovedì

26 Venerdì

27 Sabato

28 Domenica

29 Lunedì

30 Martedì

9,30 7,45 20,40 7,45 11,00 16,00 7,45 20,30 > 20,00 20,40 > 16,00 20,00 20,40 > 16,30

10,30 16,00 9,30 7,45 20,30 11,00 16,00

radiolemine@virgilio.it

Tutte le S. Messe festive: 08,00 - 10,30 - 18,30 Rubrica: I pensieri dell’anima “ Cari Nonni II “ 2° puntata (replica ore 22,00) S. Messa feriale e Lodi Radio Lemine notizie S. Messa feriale e Lodi Replica: Radio Lemine notizie S. Messa feriale al Cimitero, preceduta alle ore 15,30 dal S. Rosario S. Messa feriale e Lodi Rubrica: Arte e Cultura Repliche rubrica: Arte e Cultura ore 09,30 e 16,30 S. Messa feriale e Compieta Rubrica: Come eravamo Repliche rubrica: Come eravamo ore 09,30 e 16,30 S. Rosario Missionario S. Messa feriale e Compieta Rubrica: Messaggio Pastorale Repliche rubrica: Messaggio Pastorale ore 09,30 e 20,30 S. Messa festiva del Sabato Tutte le S. Messe festive: 08,00 - 10,30 - 18,30 S. Messa inaugurazione anno catechistico Battesimi comunitari Rubrica: I pensieri dell’anima “ Cari Nonni II “ 3° puntata (replica ore 22,00) S. Messa feriale e Lodi Radio Lemine notizie Replica: Radio Lemine notizie S. Messa feriale al Cimitero, preceduta alle ore 15,30 dal S. Rosario

OTTOBRE 2014 1 Mercoledì 7,45 S. Messa feriale e Lodi

20,40 Rubrica: Almenno e Missione 2 Giovedì > Repliche rubrica: Almenno e Missione ore 09,30 e 16,30

20,00 S. Messa feriale e compieta, preceduta alle ore 19,30 dal S. Rosario missionario

20,40 Rubrica: Non solo Cucina 3 Venerdì > Repliche rubrica: Non solo Cucina ore 09,30 e 16,30

20,00 S. Messa feriale con adorazione e Benedizione Eucaristica, preceduta alle 19,30 dal S.Rosario missionario 4 Sabato 16,30 S. Messa festiva del Sabato 5 Domenica

Tutte le S. Messe festive: 08,00 - 10,30 - 18,00 6 Lunedì 9,30 Rubrica: I pensieri dell’anima “ Cari Nonni II “ 4° puntata (replica ore 22,00) 7,45 S. Messa feriale e Lodi

20,30 Radio Lemine notizie 7 Martedì 11,00 Replica: Radio Lemine notizie

16,00 S. Messa feriale al Cimitero, preceduta, alle ore 15,30 dal S. Rosario missionario 8 Mercoledì 7,45 S. Messa feriale e Lodi 20,40 Rubrica: Cari Nonni

9 Giovedì > Repliche rubrica: Cari nonni ore 09,30 e 16,30

20,00 S. Messa feriale e compieta, preceduta alle ore 19,30 dal S. Rosario missionario

20,40 Rubrica: Famiglia in cammino 10 Venerdì > Repliche rubrica: Famiglia in cammino ore 09,30 e 20,45 20,00 S. Messa feriale e compieta, preceduta alle ore 19,30 dal S. Rosario missionario

11 Sabato 16,30 S. Messa festiva del Sabato 12 Domenica Tutte le S. Messe festive: 08,00 -10,30 -18,00 13 Lunedì 9,30 Rubrica: I pensieri dell’anima “ Cari Nonni II “ 5° puntata (replica ore 22,00)

7,45 S. Messa feriale e Lodi

20,30 Radio Lemine notizie 14 Martedì 11,00 Replica: Radio Lemine notizie

16,00 S. Messa feriale al Cimitero, preceduta, alle ore 15,30 dal S. Rosario missionario 15 Mercoledì 7,45 S. Messa feriale e Lodi

20,40 Rubrica: Little Eden - Associazione Domitilla Rota Hyams Onlus 16 Giovedì > Repliche rubrica: Little Eden - Associazione Domitilla Rota Hyams Onlus - ore 09,30 e 20,45

20,00 S. Messa feriale e compieta, preceduta alle ore 19,30 dal S. Rosario missionario 17 Venerdì 20,00 S. Messa feriale e compieta, preceduta alle ore 19,30 dal S. Rosario missionario

20,40 Veglia di Preghiera Missionaria 18 Sabato 16,30 S. Messa festiva del Sabato 19 Domenica Tutte le S. Messe festive: 08,00 -10,30 -18,00 - GIORNATA MONDIALE MISSIONARIA 20 Lunedì 9,30 Rubrica: I pensieri dell’anima “ Cari Nonni II “ 6° puntata (replica ore 22,00)

7,45 S. Messa feriale e Lodi

20,30 Radio Lemine notizie 44

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