Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Novembre 2019

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Sito web parrocchia: www.parrocchiasb.it Email: parrocchiasba@gmail.com Email redazione: bollettino.parrocchiasba@gmail.com Sito web oratorio: www.oratoriosb.altervista.org NUMERI UTILI Rev. Don Giulivo Facchinetti Parroco..............................Tel. 035 640045

NOTIZIARIO delle COMUNITÀ PARROCCHIALI

SAN BARTOLOMEO in ALMENNO

Anno XCVI - N. 8 Novembre 2019 «L’Angelo in Famiglia» - Pubbl. mens. - Sped. abb. post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 035.21.23.44 Abbonamento annuale L’Angelo in Famiglia + Notiziario Parrocchiale : 25 € Copia singola L’Angelo in Famiglia + Notiziario Parrocchiale : 3,5 €

Rev. Don Dario Mazzoleni Vicario Parr. ........................Tel. 3518140908 Rev. Don Giuseppe Mignani a Longa...............................Tel. 035 644192 Rev. Don Vittorio Carrara in Albenza..............................Tel. 035 645332 Rev. Suore - Scuola Materna. ............................................Tel. 035 640096 Conferenza S. Vincenzo........ .............................................Tel. 035 640812 SS. MESSE FESTIVE • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 8 - 10.30 - 18 • Chiesa Parrocchiale di San Rocco: 9.30 - 19.00 • Longa: 8.30

SAN ROCCO in ALBENZA

• Barlino: 9.30 SS. MESSE DELLA VIGILIA • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 16.30 • Cascine: 18.00 SS. MESSE FERIALI

ota: gli orari delle SS. Messe sono presenti nel N “­Calendario delle iniziative” e sui fogli settimanali ­disponibili nelle chiese CONFESSIONI

Ogni venerdì: in Parrocchiale San Bartolomeo ore 17.00 - 19.00 Ogni sabato: in Longa ore 10.00 - 11.30 in Parrocchiale San Bartolomeo ore 9.00 - 11.00 in Parrocchiale San Bartolomeo ore 15.00 - 16.15 a Cascine ore 17.15 - 18.00 In occasione di ogni funerale un sacerdote sarà disponibile per le confessioni mezzora prima della celebrazione.

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In confidenza...

Sono nel mio studio, la sera di sabato 26 ottobre e respiro il clima dei giorni dei Santi e dei morti. Mi viene di farvi alcune confidenze legate a cose che magari possono sembrare insignificanti... ma, appunto perché in confidenza, conto sulla vostra pazienza. Quella di oggi è stata una giornata intensa, piena, impegnativa ...bella: incontro con i genitori dei battesimi, funerale, momento con una coppia che si sta preparando al matrimonio, catechesi, Messa preceduta e seguita dalle confessioni dei ragazzi. È riflettendo sulle Confessioni dei bambini e dei ragazzi che sono positivamente stupito per la loro capacità di guardarsi dentro, la schiettezza nel riconoscere le proprie responsabilità, il dispiacere per il male commesso. Talvolta vengono a galla anche delle sofferenze che non si vorrebbero mai per un ragazzino. Ho la netta impressione, che almeno in Confessione, si sentono liberi dal giudizio degli altri, di togliere le maschere, e di essere autentici. Senza svelare nessun segreto, tutti hanno qualcosa da confessare in riferimento alla famiglia, in particolare a mamma e papà. In certi casi manifestano il desiderio di poter condividere ciò che riguarda la fede insieme con i loro genitori come pregare o partecipare alla Messa. C’è anche chi vorrebbe parlare con i genitori delle cose importanti della vita. Mi domando se noi adulti ci rendiamo conto di tutto questo...bene. In queste ultime settimane sono stato colpito dalla morte di persone giovani a San Bartolomeo e dalla morte di persone più “ricche di anni” in Albenza e in particolare di Luigina e Rocco, marito e moglie: morti in qualche modo improvvise. Nel contempo sento spesso espressioni che esaltano e sembrano invocare la morte improvvisa. Per il passato, e in questo tempo di nostalgia per le tradizioni, è bene ricordarlo, si pregava il Signore perché salvasse dalla fame, dalla peste, dalla guerra e dalla morte improvvisa. Sì perché la morte è una cosa seria e si prepara con tutta una vita. E' provvidenziale morire con qualcuno accanto che, anche se apparentemente sembra sprecare tempo prezioso, ti fa sentire il calore umano e raccoglie le ultime cose...parole, respiro, lacrime. E' una grazia lasciare questo mondo in pace con tutti e tuffarsi nelle braccia del Signore. Mi sembra di avvertire una banalizzazione della morte che è segno della nostra incapacità a metterla fra le cose della vita. Fuori dal cimitero c'è un carro funebre dal quale qualche minuto prima è stato tolto il feretro. Passa una nonna con la nipotina. La piccola dice alla nonna: "Bella questa macchina" "Bella? Cosa dici?" "Sì, nonna, sembra a una limousine". "Andiamo, andiamo che è tardi".... Forse dobbiamo, anche su questo argomento, riscoprire la semplicità e lasciarci provocare dalle domande chiare e disarmanti dei bambini. È stata inaugurata da poco insieme alla cappella restaurata, una parte nuova del cimitero: come è importante e significativo che quelle persone che in vita sono state chiamate per nome, anche da morte possano essere riconosciute e ricordate con quel nome....di Battesimo....con la morte non si precipita nel nulla o nel tutto, "io sono...io", “ io so che il mio Redentore vive e che io lo vedrò, lo vedrò io stesso”: così leggiamo nel libro di Giobbe; come è importante e significativo che chi ha vissuto dentro una comunità possa "riposare in attesa della resurrezione" in un luogo dignitoso che la comunità stessa ha preparato perché quel figlio, quel fratello sia da essa ricordato anche con quei segni profondamente umani e molto preziosi per chi crede: la visita, il lume, il fiore, poche parole...bastano quelle della preghiera. Sono stato profondamente stupito e scosso dalla risposta di una bambina che alla domanda del catechista, secondo me difficile e non adatta ai bambini, che chiedeva: "Che differenza c'è tra leggere e proclamare la Parola di Dio?" "Leggere....è come leggere il giornale, un libro,...proclamare la Parola di Dio è credere a ciò che si legge!": ecco la risposta della bambina. Penso che vada in questa direzione l’iniziativa resa nota qualche settimana fa: Papa Francesco ha indetto la "Domenica della Parola" che viene celebrata per la prima volta il 26 gennaio prossimo. Tra i prossimi appuntamenti mi piace ricordare quello del 23 novembre, solennità di Cristo re, nel contesto della festa di Santa Cecilia, patrona dei cantori e dei musicisti. La sera, nella nostra parrocchiale saranno presenti diversi cori della zona, tante persone che animeranno la Messa con i loro canti cui seguirà una 2

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elevazione musicale. Grazie di cuore ai vari gruppi (corale, gruppo del sabato, della domenica sera) che animano le nostre celebrazioni. C'è bisogno di altre persone, anche per questo servizio c'è posto per tutti. A fine mese, con l’inizio del nuovo anno liturgico, entriamo nell’Avvento. L'Avvento è il tempo in cui scoprirci cercatori. Il Vangelo di Giovanni, lo stesso che ci racconta l'episodio di Maria Maddalena al sepolcro, era cominciato con una domanda di Gesù a due discepoli che gli si erano come attaccati alle caviglie. Egli si era girato e, guardandoli, aveva loro chiesto: "Che cercate?" (Gv 1,38). Cercavano Lui, cercavano un'esperienza di amicizia con Lui. Ed Egli non si tirò indietro. Così, a poco a poco, scoprirono che non si cerca qualcosa, ma che si cerca qualcuno. A volte può capitare di dire a noi stessi che cerchiamo un po' di serenità, un po' di riposo, un'idea luminosa, una parola forte, un gesto capace di risolvere problemi... In realtà, insieme a tutto questo e prima di tutto questo, cerchiamo sempre qualcuno che si faccia a noi vicino, che si mostri capace di starci accanto, che non ci lasci soli. Chi è quel Qualcuno se non Gesù e Colui che lui è venuto a farci conoscere? Dal "che" al "chi cercate" è il cammino che viene proposto dall'intero Vangelo di Giovanni. Ma stupore e meraviglia grandi è scoprire che Colui che cerchiamo è venuto a cercarci! È Lui che è sceso dal cielo ed è venuto su questa terra per abbracciare la nostra umanità, la nostra piccolezza, per aprirci alla fiducia, noi così spaventati e tentati di solitudine. Natale è scoprirci cercatori ricercati, cercatori che pensavano di essere sulle tracce di Dio ma che, già da prima di immaginarselo, avevano Dio sulle loro tracce. Quando Maria di Magdala ha incontrato Gesù ha fatto proprio questa scoperta: ella era stata cercata e trovata, era stata guarita e riabilitata nella sua libertà. Maria aveva trovato in Gesù Colui che l'aveva trovata nella solitudine e nella disperazione dove altri l'avevano abbandonata e dove lei stessa si era perduta. “E’ la voce di Gesù che “invia” Maria di Magdala: E’ la sua voce che i discepoli riconosceranno in quella di Maria. E’ la voce di Gesù, risuonata in quelle di una moltitudine che percorre i secoli, che possiamo ancora ascoltare per poterlo riconoscere “vivo, vivente, vivificante”, anche nella nostra esistenza, diventando a nostra volta la sua voce”. [Vescovo Francesco, “Una voce che invia”) Siamo “cercatori cercati” dalla “voce della Parola che annuncia”. “Carissime famiglie, l’Avvento è tempo speciale di annunci per ogni uomo e per ogni donna, a partire dalla voce dell’angelo che, in un piccolo villaggio della Galilea, rese possibile l’impossibile raggiungendo il cuore della giovane Maria, del falegname Giuseppe, dei pastori intorno a Betlemme, dei sapienti del lontano oriente. L’augurio è che ciascuno di noi lasci il cuore aperto alle voci nelle quali risuona la Voce. Perché la nostra attesa possa rivolgersi a ciò che davvero conta, a chi davvero salva. Buon cammino!" [Vescovo Francesco] In confidenza! don Giulivo Novembre 2019

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LUCA ed ANDREA Tre serate di preparazione per la nostra comunità Oggi, prima domenica di novembre, fuori piove a dirotto e penso ai giorni scorsi vissuti con gioia e con tanta emozione per le Ordinazioni Diaconali di don Luca Sana (nostro Parrocchiano) e di don Andrea Borgonzoni (di S. Alessandro in Colonna BG, da tre anni con noi a servizio della nostra Parrocchia) con don Davide Visinoni (di Orio al Serio) e don Michael Zenoni (di Valgoglio e Novazza). In preparazione a questo grande avvenimento al Diaconato la nostra comunità è stata invitata a partecipare a tre serate: lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 ottobre. Prima serata: “Battezzati e inviati” il diacono Filippo e l’Etiope. Celebrazione battesimale. Nella lettura degli atti degli apostoli (8,26-40) che ci è stata proclamata, il vero protagonista è lo Spirito Santo che conduce i passi delle persone, che lo sanno accogliere, in un percorso di amore e di fratellanza. Il Diacono Filippo ha conosciuto la gioia del battesimo e sentiva il desiderio di comunicare a tutti il dono che aveva ricevuto conoscendo l’amore di Cristo. Sulla strada per Gaza un Etiope, che stava tornado da Gerusalemme alla volta di casa, incontra Filippo che gli rivela la storia di Gesù e si sente investito dallo stesso amore di Cristo. Questo incontro misterioso fa cambiare la vita all’Etiope che sente la gioia di essere amato e desidera essere battezzato da Filippo. Il Sacramento del Battesimo ci è stato donato dai nostri genitori quando eravamo in fasce ed è stato bello per me rivivere questa celebrazione battesimale con i nostri sacerdoti che ci hanno aiutato a comprendere e ripetere ogni gesto che racchiude un grande significato per noi tutti, grazie alla forza che questo Sacramento ci dona. Essere battezzati è una grande gioia e questa gioia l’ho sentita significativa in quel contesto, in un’atmosfera semplice e raccolta, proprio in vista del diaconato di don Luca e don Andrea. Seconda serata: “Salì in fretta”. Preghiera mariana. Il Vangelo secondo Luca (1,39-47) ci narra di Maria che dopo aver saputo dall’angelo che Elisabetta era incinta, subito corre da lei. In fretta… scrive Luca. Il Vangelo mette sempre fretta, spinge ad uscire dalle proprie abitudini, dalle proprie preoccupazioni e dai propri pensieri. E quanti pensieri aveva Maria in quei momenti, dopo che l’annuncio del concepimento di Gesù, portatole con le Parole dell’Angelo, le aveva sconvolto completamente la vita! Il Vangelo ci spinge ad essere accanto a chi soffre o comunque a chi ha bisogno, come l’anziana Elisabetta che stava affrontando una difficile maternità. Questa è la missione di Maria: portare agli altri l’aiuto e nello stesso tempo il messaggio dell’annuncio. Elisabetta appena vide la giovane Maria venire a casa sua, ebbe una grande gioia che contagiò anche il bimbo che lei portava in grembo: lo Spirito Santo in quel momento univa le loro vite e quelle dei bambini nel loro grembo. Elisabetta si rivolse a Maria con parole piene di ammirazione “benedetta tu fra le donne”. Ma la fede e l’umiltà di Maria fanno ricadere tutta l’attenzione non su se stessa, ma su Dio che sta facendo in Lei “grandi cose”. Maria è lo strumento nelle mani di Dio per annunciare ad ogni generazione la santità e la misericordia di Dio. Come Maria anche don Luca e don Andrea diaconi porteranno agli altri l’annuncio della “Parola”. Terza serata: Adorazione Eucaristica con vespri, Adorazione personale, tempo per la Confessione e benedizione Eucaristica. Stare di fronte a Gesù e sentirlo vivo accanto a me, il più delle volte mi fa sentire piccola, perché seguirlo non mi è sempre facile. Sono certa, che la sua presenza mi ha sempre aiutata ad affrontare qualsiasi difficoltà che ho vissuto nella mia vita e il suo amore non mi ha mai abbandonata. Per questo ho vissuto questa serata ancora intensamente, anche perché grazie al Sacramento della Confessione, ho avuto modo di chiedere scusa al Signore per tutte le mie mancanze e per ringraziarlo per il bene e i doni che ricevo da Lui. Quando sono in preghiera con Lui, “egoisticamente” è come se non avessi nessuno attorno a me; per questo ho scritto queste mie riflessioni che, se pur mie personali, ritengo siano state simili a quelle vissute dalle persone che in questa serata mi erano accanto in compagnia di Gesù Eucarestia per un momento partecipato e intenso. Queste tre serate hanno predisposto il nostro cuore, e credo anche quello della nostra comunità, a vivere con maggior consapevolezza, gioia ed emozione il diaconato che i nostri giovani don Luca e don Andrea avrebbero ricevuto la sera successiva in Seminario. Con la nostra preghiera siamo a loro vicini ed auguriamo loro ogni bene! Milly 4

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31 Ottobre 2019 : Seminario Vescovile Giovanni XXIII “...riflessioni strada facendo... salendo verso il seminario” Sicuramente ognuno dei nostri tantissimi parrocchiani che il 31 ottobre hanno deciso di recarsi o in pullman o con mezzi propri alla volta del Seminario per assistere al conferimento del Diaconato a Luca, Andrea, Davide e Michael, avrà vissuto emozioni e sentimenti propri che, desiderando comunicarli agli altri, le parole difficilmente potrebbero esprimere, perché il cuore usa un linguaggio ben diverso. Con queste mie poche righe spero di riuscire a parlavi dal cuore. Salendo verso il seminario verso quelle scalinate e viuzze di Città Alta, nella mia mente si ripresentavano immagini degli anni del ginnasio e del liceo quando percorrevo le stesse vie e vivevo nelle aule e nelle chiese di quel seminario che avevo poi lasciato e nel quale stavo ritornando per vivere la consacrazione di quattro giovani al "Servizio di Cristo per i fratelli per tutta la vita" come avrebbe detto poi il Vescovo durante l'omelia. Stupore... Ammirazione certamente, per una scelta così coraggiosa. A suo tempo ho vissuto anch'io il momento della scelta che mi ha portato a seguire una via diversa: mancanza di coraggio? Forse, ma per me è stata una chiamata diversa che mi avrebbe portato al matrimonio e a formare una famiglia. Oggi posso dire che allora la Provvidenza, la mano di Dio nella storia degli uomini, aveva agito per me nel migliore dei modi nel misterioso disegno d'amore che Dio ha per ciascuno di noi. Certo è che guardando, durante la celebrazione del rito del conferimento del Diaconato, il nostro Luca con Andrea e gli altri due giovani distesi a terra per tutta la durata del canto delle Litanie, nella mia mente ho pensato all'immagine che hanno scelto per comunicare la loro scelta, definendosi "Ulivi verdeggianti nella casa di Dio". ...E l'ulivo è verdeggiante se ha le radici ben affondate nel terreno (mi sia perdonato se questa mie interpretazioni

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LUCA ed ANDREA

non sono in linea con il vero significato liturgico di quei gesti): il prostarsi a terra è riconoscere che le loro radici prendono la linfa dall'humus della comunità in cui si sono formati, dalla parrocchia, loro piccola Chiesa; la loro crescita è stata alimentata dalla luce del sole, ovvero di Cristo verso cui tendono le loro foglie per diventare piante così lussurreggianti da poter raccogliere sotto la propria ombra tutti i fedeli delle comunità che verranno loro affidate per la testimonianza del Vangelo: su di loro il Vescovo ha implorato la discesa dello Spirito Santo imponendo le sue mani sul loro capo e, consegnando il Vangelo nelle loro mani, ha affidato loro la missione di essere validi annunciatori della buona novella tra gli uomini.

Grazie Don Luca, grazie Don Andrea, grazie Don Davide, grazie Don Michael per il vostro coraggio, per la vostra disponibilità a mettervi in cammino, zaino in spalla, a fianco di ciascuno di noi verso la meta del Sacerdozio. Noi vi assicuriamo di mettere nei vostri zaini le nostre preghiere quale viatico ...strada facendo. Franco

1° Novembre : Solennità di tutti i Santi Parrocchiale di San Bartolomeo in Almenno Chi ha avuto modo di avvicinare Don Luca al termine della celebrazione in Seminario, all'oratorio per un momento conviviale poi e il giorno successivo in chiesa parrocchiale, ed ancora per strada, sarà stato contagiato dal suo entusiasmo, dalla sua gioia che si leggeva nei suoi occhi e che ti coinvolgeva quando ti abbracciava stringendosi a sé amichevolmente. L'emozione di tutti i suoi familiari, mamma Giuliana, papà Ivo, i fratelli Davide, Lorenzo e Chiara, ha fatto da corona a tutti i momenti salienti e ben traspariva in particolar modo dal viso della mamma Giuliana: a lei e a papà Ivo il grazie da parte delle due comunità di San Bartolomeo ed Albenza per il dono di Don Luca. La S. Messa delle 10.30 nella solennità di tutti i Santi ha visto la partecipazione festante dei bambini di seconda elementare ciascuno con in mano l'immagine del santo di cui portano il nome: una presenza la loro che ha rallegrato di freschezza questa celebrazione in onore del novello diacono Don Luca che per tutta la S. Messa è stato accanto al nostro Parroco: la serietà e la sicurezza nel compiere sull'altare quei gesti liturgici che tante volte aveva osservato da ragazzo, lasciavano comunque trasparire sul suo volto la serenità e la contentezza per aver raggiunto un primo traguardo nel cammino verso il Sacerdozio, traguardo tanto desiderato e voluto anche a costo di sacrifici negli studi teologici. Eccolo poi prendere la parola per la sua prima omelia da Diacono, un'omelia, che, mi ha confidato, ha "imbastito" durante gli Esercizi Spirituali celebrati nei giorni precedenti l'ordinazione; ho chiesto al fratello Davide, di prenderne gli appunti e confezionarne uno scritto per il nostro bollettino... e così è stato. Nella pagina accanto riportiamo integralmente l'omelia di Don Luca che non necessita di alcun commento perché nella sua sinteticità e chiarezza va diritta al cuore. Al termine della Messa, a ricordo di questa sua prima messa da diacono nelle nostre comunità, tra i vari regali sono stati donati a Don Luca un'icona raffigurante la Sacra Famiglia e "Le domande di Gesù", un libro di meditazione per guardare Gesù che amava porre domande, molto più che dare risposte. Franco 6

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Omelia del Novello Diacono Luca Sana per la S. Messa delle 10.30 nella solennità di tutti i Santi «Si presentino coloro che devono essere ordinati diaconi» Sono le prime parole che sono risuonate nella chiesa Ipogea del Seminario. Di solito ciascuno di noi si presenta personalmente, raramente si fa presentare; invece qui con questa semplice frase è avvenuta la sintesi di tutti questi 17 anni di cammino di seminario, oltre a quelli precedenti. È avvenuta "La Chiamata", ed accade oggi come per sempre. E allora vorrei ripercorrere parola per parola questa chiamata, pronunciata formalmente dal rettore del seminario davanti al vescovo, a cominciare dal Nome: il nome che mi è stato donato per la mia vita, un nome che anche qualcun altro porta, in primis il patrono a cui fa riferimento questo mio nome: l’evangelista San Luca! Quel nome che mi è stato dato nel giorno del battesimo, dove io come voi ci siamo presentati sulla soglia delle porte della chiesa e ci sono state rivolte queste domande “Che nome date al vostro Bambino?” “Che cosa chiedete alla Chiesa di Dio?”; in altre parole, Chi sei? Chi mi portate? Che cosa vuoi? Che cosa volete per lui? Poi il Cognome, il Nome della Famiglia: sono le radici di chi mi ha voluto, di chi mi ha desiderato, di chi mi ha visto crescere e mi ha accompagnato, sostenuto ed appoggiato; è la sintesi di chi mi è vicino, dai parenti stretti a quelli cosiddetti “alla lontana”. Infine, il Nome della Chiesa d’origine: Siccome non basta il nome di Battesimo e di famiglia, ci vuole anche il nome della comunità parrocchiale d’origine, poiché dentro questa chiamata vi sono tutti i battezzati della comunità; s’intende il Santo Patrono e tutto ciò che fa parte della nostra parrocchia e la riassume, con la Maria Santissima che noi veneriamo sul Monte Carmelo, con l’Altare delle Quarantore che si espone il Santissimo Sacramento durante l’adorazione eccetera. Tutto questo per ricordarci L’Inizio! Solo l’inizio di un qualcosa racchiuso nel sacramento che io ho appena ricevuto; ed è Bello anche ripensare alla pagina di Apocalisse 7: è un rito di tipo liturgico che si arresta, si ferma, e perché ciò? Perché si stanno aprendo i Sigilli della Storia (Ap 8), cioè si sta “Rivelando” il segreto più interno della Storia: Il Sigillo del Dio Vivente viene impresso sulla Fronte dei Servi Ed è qui che si richiama all’imposizione delle mani prima dell’ordinazione, alla Consacrazione (eucaristica e battesimale) dove ad essere impresso è lo Spirito Santo, il Sigillo d’appartenenza. Essere cristiano, in fin dei conti, significa essere di Cristo e a lui apparteniamo. Guarda caso oggi ciò che è in crisi è "Il Senso di Appartenenza", anche nelle piccole scelte quotidiane: la cura delle persone che ci stanno accanto, degli ambienti e dei momenti. Si pensi allora al senso di appartenenza in relazione a Nostro Signore: da oggi io sono suo consacrato in eterno nel cammino verso la santità, alla quale siamo tutti chiamati, affinché gli impegni assuntomi (i “Si, lo voglio” pronunciati) si concretizzino nella mia vita. Ed ecco il 4° Nome che si lega al primo: "Don". Ringrazio il Signore che ci ha scelti per essere la sua Chiesa, per servirla e amarla soprattutto quando essa ci delude. Dentro questo grazie c’è chi si è preparato spiritualmente perché senza questo non possiamo guardare alla via che ci tiene lo sguardo verso il cielo (i Santi). «Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre Onnipotente, perché conceda la sua benedizione a questi suoi figli che ha voluto CHIAMARE all’ordine del Diaconato». È il Signore che sceglie, che ama e chiama a sé (tipica espressione per dare l’annuncio di morte). È lui che ci chiama ad essere partecipi delle Cose Sante e della Comunione di tutti i Santi del cielo e della terra, per celebrarla qui, attorno al suo Altare; è la comunione di chi vive già in Dio! C’è un elemento unificante che ritroviamo nelle tre letture: se una beatitudine è rivolta ai puri di cuore (Mt 5,8); se si afferma che i cristiani che sperano nel Signore vengono purificati come Egli è puro (Gv 3,3); se l’Apocalisse parla dei salvati e dei redenti come di coloro che sono passati attraverso la grande Tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole bianche col sangue dell’Agnello, allora per vivere occorre la Purificazione! Ecco la vita cristiana, operata per grazia del Signore! Non si tratta solo di purità cultuale, morale o altro, ma di quella purezza esistenziale che si concreta nella Carità, che è un altro nome della Santità. Per me la Carità da oggi è quella del Ministero, che consiste nell’imparare a morire, a dare la vita, ad amare. Dove imparare ciò? Andando alla Messa! E oggi siamo qui con i nostri cari defunti, ricordandoli. Chi sono questi che chiamiamo così? Sono coloro che hanno Servito, che, secondo l’etimologia della parola, hanno “terminato un servizio”. Ci insegnano che la vita va vissuta appunto come un servizio, come “Servi di Dio”. “Ecco sono la Serva del Signore”. Chiediamo la grazia al Signore di purificare il nostro sguardo sulla morte per imparare da Lui a Morire. Novembre 2019

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NOVEMBRE

17 domenica XXXIII T. Ord. 18 lunedì 19 martedì 21 giovedì 22 venerdì 23 sabato 24 domenica CRISTO RE 25 lunedì 26 martedì 27 mercoledì 28 giovedì 29 venerdì 30 sabato

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3a giornata mondiale dei poveri indetta da Papa Francesco. Catechesi ragazzi ore 9.00 Incontro diocesano dei catechisti nel pomeriggio Corso catechisti a Brembate Sopra ore 20.30 Equipe Educativa ore 20.30 Giornata mondiale delle Claustrali Formazione per adulti: Radio Lemine ore 20.45. Incontro animatori adolescenti: oratorio 20.30 Gruppo Adolescenti e Giovani: ore 20.45 in oratorio Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR e 3a media ore 17.30; gruppo adolescenti ore 18.00 S. Messa in Parrocchiale ore 20.00 con le "Corali della Valle" nella festa di S. Cecilia Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero. Catechesi ragazzi ore 9.00 Festa di S. Cecilia con la corale e i cori parrocchiali nella S. Messa ore 10.30 Battesimi ore 16.00; laboratorio natalizio: ore 14.30 in oratorio S. Caterina d’Alessandria: S. Messa in Santa Caterina ore 20.30 Azione Cattolica adulti: ore 20.30 nella sala Don Seghezzi Incontro per l’Oratorio: ore 20.45 in oratorio Incontro catechisti: ore 20.30 in oratorio Formazione per adulti: Radio Lemine ore 20.45. Incontro animatori adolescenti: oratorio 20.30 Gruppo Adolescenti e Giovani: ore 20.45 in oratorio Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR e 3a media ore 17.30; gruppo adolescenti ore 18.00

DICEMBRE

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Catechesi ragazzi ore 9.00; laboratorio natalizio: ore 14.30 in oratorio 1 domenica Presentazione alla comunità dei bambini 1a Confessione durante la S. Messa ore 10.30 I Avvento Incontro ragazzi e genitori della 1a Comunione: ore 15.30 in oratorio 2 lunedì Consiglio Pastorale Parrocchiale : ore 20.30 nella sala Don Seghezzi 3 martedì Incontro per l'Oratorio: ore 20.45 in oratorio 4 mercoledì Vespri, Adorazione e Benedizione Eucaristica a Cascine ore 20.30 Confessione e Comunione ammalati; 5 giovedì Formazione per adulti: Radio Lemine ore 20.45. Incontro animatori adolescenti: oratorio 20.30 Confessione e Comunione ammalati; S. Messa, Adorazione e Benedizione Eucaristica ore 20.00 6 venerdì Gruppo Adolescenti e Giovani: ore 20.45 in oratorio 7 sabato Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR e 3a media ore 17.30; gruppo adolescenti ore 18.00 Catechesi ragazzi ore 9.00; laboratorio natalizio: ore 14.30 in oratorio; Rosario in parrocchiale ore 16.00 8 domenica Alla S. Messa delle 10.30 Adesione all’Azione Cattolica II Avvento Incontro ragazzi e genitori della Cresima: ore 15.30 in oratorio Immacolata Conc. Gruppi parrocchiali: preghiera e scambio di auguri in oratorio ore 20.30 9 lunedì Conferenza S. Vincenzo: ore 20.30 nella sala Don Seghezzi 11 mercoledì Vespri, Adorazione e Benedizione Eucaristica a Cascine ore 20.30 Aspettando S. Lucia in Parrocchiale ore 20.00 e corteo verso l’oratorio 12 giovedì Formazione per adulti: Radio Lemine ore 20.45. Incontro animatori adolescenti: oratorio 20.30 13 venerdì Gruppo Adolescenti e Giovani: ore 20.45 in oratorio Scuola di preghiera per giovani in Seminario ore 20.30 S. Lucia Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR e 3a media ore 17.30; gruppo adolescenti ore 18.00 14 sabato Gruppo Famiglia: ore 20.30 in oratorio 15 domenica Festa del dono: si raccolgono giocattoli, cibo a lunga conservazione e materiale per igiene e pulizia Catechesi ragazzi ore 9.00; Presentazione alla comunità dei bambini della 1a Comunione S. Messa ore 10.30 III Avvento Inizio Novena per il Natale: Letture e lodi ore 7.15; A.C. adulti ore 20.30 sala Don Seghezzi 16 lunedì Confessioni adolescenti e giovani della Fraternità di Ponte-Mapello a Pontida ore 20.30 17 martedì Equipe Educativa ore 20.30 18 mercoledì Vespri, Adorazione e Benedizione Eucaristica a Cascine ore 20.30 19 giovedì Formazione per adulti: Radio Lemine ore 20.45. Incontro animatori adolescenti: oratorio 20.30 Confessione e Comunione ammalati; Gruppo Adolescenti e Giovani: ore 20.45 in oratorio 20 venerdì Disponibilità Bollettini di Natale per la distribuzione Confessioni: 4a e 5a elementare ore 10.00; 1a e 2a media ore 14.45; dopo Cresima ore 17.30. 21 sabato Catechesi ragazzi ore 14.45. ACR ore 17.30; Gruppo Adolescenti ore 18.00. 22 domenica Catechesi ragazzi ore 9.00; Benedizione statuine Gesù Bambino dopo le S. Messe IV Avvento Presentazione alla comunità dei Cresimandi durante la S. Messa ore 10.30

Novena di Natale

COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Calendario delle iniziative

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


Sedute del 16 settembre e 7 ottobre

Lunedì 16 settembre, dopo la pausa estiva che passa sempre troppo in fretta, si è svolta la seduta del Consiglio pastorale parrocchiale. Dopo la preghiera e la lettura del verbale della seduta precedente con la sua approvazione si è passati a esaminare l’ordine del giorno. C’è stata la revisione che ha riguardato alcuni dei momenti significativi per la comunità. Si è accennato alla settimana della Madonna del Carmine. E’ stata apprezzata la preparazione alla festa con la presenza di don Ezio Bolis che ha presentato la Santa carmelitana, Teresa d’Avila e la serata di preghiera e riflessione intorno al quadro “la presentazione di Gesù al tempio” del Coghetti. C’è chi ha notato alla processione una presenza significativa di giovani famiglie con bambini. Si suggerisce, in occasione della processione, di valorizzare in qualche modo il monumento alla donna in piazza Italia. In generale si nota anche nel resto dell’anno la devozione alla Madonna del Carmine: dopo la Messa festiva ci sono sempre persone che si fermano nella cappella a pregare. Anche la sagra patronale, nei suoi vari aspetti (spirituale, culturale, ludico, ricreativo, conviviale), ha raccolto giudizi positivi anche per la presenza e la collaborazione attiva dei giovani. In questo senso è stata emblematica la rievocazione storica della peste del 600 a Almenno. C’è stato anche chi ha invitato a riflettere se oggi ha ancora senso portare in processione la reliquia di San Timoteo e se non è più opportuno sostituirla con lo stendardo una statua, magari di San Bartolomeo. Qualcuno ha ricordato quando, “una volta”, alle processioni era presente il gruppo dei confratelli, affermando che anche oggi potrebbe essere una presenza significativa nella comunità, e non solo per partecipare alle processioni. "Cre-bellastoria”: folto il gruppo degli adolescenti disponibili a fare gli animatori con i coordinatori e degli adulti. E’ importante la presenza di persone della varie generazioni ed è bello che i giovani si sentano sostenuti e consigliati da adulti. Assemblea diocesana: quest’anno si è svolta con la presenza dei consigli delle CET e dei referenti parrocchiali. Marilisa ha illustrato gli argomenti trattati a partire dal Vescovo che ha presentato la nuova lettera pastorale “Una voce che invia”. Si è parlato dei giovani...c’è da seminare ma anche loro sono seminatori...riprenderemo questi temi. Programmazione. La notizia bella e attesa è arrivata: Luca Sana diventerà diacono il 31 ottobre e prete il 30 maggio. Con lui anche Andrea che sta svolgendo il suo servizio da noi. E’ un anno di Grazia speciale nel quale coinvolgere tutti, soprattutto i giovani; far conoscere la figura di preti, anche di quelli che sono stati a Almenno come don A. Pezzoli e don A. Seghezzi; pensare a momenti nei quali Luca e Andrea portano la loro testimonianza. Mese missionario straordinario, il prossimo mese di ottobre, durante il quale due giovani del nostro paese partono per un anno di volontariato in Bolivia: Michele presso la missione diocesana e Pietro con l’Operazione Mato Grosso. Il Consiglio si è incontrato anche lunedì 7 ottobre. “La figura di parrocchia con connotazione missionaria” è la riflessione scritta del Vescovo Francesco che offre ai consigli pastorali della diocesi (questo documento si trova su diocesibg.it). Nella seduta, lo scritto del Vescovo, ha provocato una discussione libera, ad ampio raggio, con accenni a tanti temi, anche molto attuali. In certi momenti pareva di essere al ……Vaticano III. Nella storia che stiamo vivendo ci sono molti e complessi cambiamenti in atto, difficili da capire, da accettare, da affrontare. Cambiamenti che pongono, alla comunità cristiana universale e locale come è la diocesi, grossi interrogativi e chiedono scelte non facili perché anche l’uomo di oggi sia raggiunto dall’annuncio del Vangelo. Sono stati presentati sommariamente gli appuntamenti ormai prossimi: settimana missionaria, preparazione e ordinazione diaconale di Luca, i giorni dei Santi e dei morti, la festa di Santa Cecilia con le corali della zona…. Per quanto riguarda la preparazione e la festa per la prima Messa di Luca, si sono costituiti gruppi aperti a tutti. Gli interventi, nelle sedute del Consiglio sono liberi, spontanei, diversi…..quanto è importante cogliere il buono, farne una sintesi e…decidere all’occorrenza. Don Giulivo Novembre 2019

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COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE


LA NOSTRA DIOCESI DI BERGAMO

ASSEMBLEA DIOCESANA “ Camminare insieme suscitando grandi esperienze ” Il nostro Vescovo Francesco, in Assemblea Diocesana, tenutasi in Seminario a Bergamo il 14/09/2019, ha presentato la Lettera Pastorale per l’anno 2019-2020 dal titolo “Una voce che invia”. Essa è scandita da tre passaggi introdotti da un’icona evangelica, simbolo del Vangelo secondo Giovanni. (Gv.20, 1-2. 11-18): 1. Una storia da raccontare. 2. Una storia da scrivere. 3. Una storia da vivere. 1. “La storia da raccontare” è contrassegnata dalle precedenti Lettere Pastorali: “Un cuore che ascolta”, “Uno sguardo che genera”; esse sono state caratterizzate dalla scelta di mettersi in ascolto delle giovani generazioni con l’intento di favorire poi un ascolto reciproco fra generazioni e dalla consapevolezza dell’importanza della dimensione vocazionale della vita non ripiegata su di sé, che ci chiama ad uscire da quella solitudine radicale alla quale ci condanna l’esasperato e diffuso individualismo contemporaneo. La dimensione vocazionale della vita ha a che fare con l’esperienza dello sguardo: lo sguardo che ciascuno rivolge a sè stesso, lo sguardo degli altri, lo sguardo di Dio. Sempre più evidente la necessità di continuare il cammino: l’attesa, da parte dei giovani che ci stanno, di fare le cose sul serio; la necessità di proporre, ma soprattutto condividere fino in fondo esperienze capaci di parlare al cuore e di far parlare il cuore dei giovani; lo stupore e la meraviglia che la profondità del “sentire” dei giovani e della loro intraprendenza suscita negli adulti e negli anziani; il bisogno di accompagnamento qualificato che esige risposte all’altezza di questa attesa; il tempo necessario per esserci con loro e per loro. 2. “La storia da scrivere” è contrassegnata dall’invito che Papa Francesco rivolge ai giovani invitandoli a pensare la propria vita nell’orizzonte della missione evangelica che appartiene a ciascun battezzato ed è per ogni singola persona e per l’intera umanità. I giovani non sono solo i destinatari della missione evangelica, ma ne sono i primi protagonisti. Sono carichi di una fede fresca, coraggiosa che non è assolutamente abitudine, tradizionalismo, hanno bisogno di una Comunità Cristiana, che si proponga loro con una “vitalità” che li provochi ed interpelli. L’adulto invece deve essere credibile con le sue esperienze e deve avere la forza morale di inviare i giovani dimostrando la fiducia in loro, proprio in nome di quel vangelo che si vuol comunicare. Importante è 10

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condividere e“camminare insieme” per dare credibilità ed efficacia alle iniziative di solidarietà, di integrazione, di promozione della giustizia e per mostrare in che cosa consista una cultura dell’incontro e della gratuità. 3. “La storia da vivere” riguarda proprio il futuro che, come dice Papa Francesco, è “un diritto umano” e quindi non può essere sottratto ai singoli, alla famiglia, ai popoli, all’umanità intera. Il diritto al futuro cancella la paura che costruisce muri e ci fa diventare pazzi; vuol dire diventare “maestri e testimoni della cultura dell’incontro”, promuovere politiche di inclusione, diffondere semi di pace tra i popoli e non affibbiare etichette immutabili alle persone e alle situazioni. La missione del cristiano si compie nell’annuncio, nella testimonianza e nella trasformazione del mondo secondo il Vangelo. Sapendo che il mandato missionario esige un incontro personale con Gesù e con i cristiani non si può rimanere estranei alle dinamiche della comunicazione dove il mondo reale e virtuale sembrano sovrapporsi fino a confondersi; bisogna imparare i linguaggi e soprattutto modalità comunicative che diventino formative: i giovani “nativi digitali” non usano soltanto i nuovi media, ma li abitano. Importante è anche riconoscere e valorizzare gli spazi e le occasioni create dai giovani stessi chiedendo loro ospitalità, ascoltandoli con sensibilità evangelica, riconoscendo le istanze e i germogli del Vangelo e dello Spirito, presenti nelle loro proposte. I mondi dell’arte, della musica, della cultura e dello sport sono abitati con abbondanza dai giovani, li vedono protagonisti e meritano di essere riconosciuti ed accolti da parte della Comunità Cristiana e degli adulti che la compongono. Particolare attenzione va data al “disagio giovanile” che vede le giovani generazioni esposte a forme di fragilità, precarietà e disagio sociale. A fronte di queste situazioni e oltre queste situazioni il Papa indica ai giovani, e non solo a loro, la prospettiva e il compito dell’”amicizia sociale”. Si tratta di ricostruire ed accrescere il “patrimonio sociale”: si tratta del bene prezioso della vita e della casa comune, che il marcato individualismo ha consumato e dissipato. Si tratta di prendere sul serio il superamento illuminato, paziente e tenace di diverse forme di “dittatura culturale” che ci rendono schiavi senza che ce ne accorgiamo: è la dittatura del consumismo, del settarismo, dell’eccellenza esclusiva ed escludente della competitività umana. Non basta incrementare il Prodotto Interno Lordo, è necessario incrementare il patrimonio di autentica e solidale socialità capace di alimentare uno sviluppo equo solidale. In conclusione il Vescovo Francesco ricorda l’importanza dello stile delle tre Lettere Pastorali: si tratta di “CAMMINARE INSIEME” insistendo come suggerisce Papa Francesco sul metodo dell’esperienza: non è esclusivo, ma è appropriato ai giovani, particolarmente in questo tempo. “Plachiamo l’ansia di trasmettere una gran quantità di contenuti dottrinali e, soprattutto, cerchiamo di suscitare e radicare le grandi esperienze che sostengono la vita cristiana”. Marilisa Novembre 2019

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LA NOSTRA DIOCESI DI BERGAMO

ASSEMBLEA DIOCESANA


ANNO PASTORALE PARROCCHIALE 2019-2020

INCONTRI DI INIZIO ANNO PASTORALE

UNA VOCE CHE INVIA Il calendario delle attività pastorali ha preso il via, come di consueto, con i tre incontri del mercoledì, programmati nei giorni 18, 25 settembre, e 2 ottobre. Slogan utilizzato dal Vescovo Francesco, come filo conduttore per la sua lettera alla diocesi, per le riflessioni e le attività di quest’anno pastorale è: “Una voce che invia”.

Preghiera in San Tomè: « Va’… e dì loro »

La sera del 18 settembre non era delle migliori, tetra e piovigginosa, segno che l’estate se ne stava andando. Un po’ svogliatamente e con tanti pensieri per la testa, mi misi in cammino verso il tempio di San Tomè, per partecipare alla preghiera d’inizio anno pastorale. Ma una volta giunta in chiesa, fui subito avvolta da un’atmosfera di pace e di silenzio. La chiesa in penombra, l’altare brillava per la presenza di Gesù Eucarestia che riempiva di grazia e di pace il tempio, accanto il poster di Maria Maddalena, la prima testimone del Risorto… E l’invito esplicito: “Va’ e dì loro…”. Presi posto su una sedia e in quei momenti di attesa, con lo sguardo fisso al Tabernacolo, sentivo che il Risorto mi stava chiamando, mi stava parlando… provai una grande gioia dentro il cuore e tanta serenità. Iniziata la preghiera, ogni sentimento lasciò il posto all’attenzione per quello che si leggeva e si meditava… la sensazione che provavo era quella di trovarmi anch’io là, in quel sepolcro, dove 2000 anni fa era stato deposto il corpo di Gesù, e di sentire il pianto struggente di Maria, il suo dolore inconsolabile, perché certa d’avere perso per sempre il suo Maestro, il suo amato Signore. Maria non riusciva a farsene una ragione del suo lutto, della sua sofferenza, era così triste dall'avere perso Gesù, da non accorgersi che Lui era lì in piedi davanti a lei …ma lei, non solo non l’aveva riconosciuto, ma addirittura l’aveva scambiato per il giardiniere! Solo quando si è sentita chiamare: “Maria!” ... ha riconosciuto la voce del Suo amato, del suo Maestro, del Risorto. E voltatasi, confusa, smarrita, lo ha chiamato: “Rabbunì!”. Dopo significative letture della parola di Dio, commenti, riflessioni, preghiere spontanee, l’incontro, guidato da don Giulivo si è concluso. Io con il cuore colmo di gioia, lasciai il tempio e m’incamminai nel silenzio della strada fino a casa, mentre il mio cuore continuava a ripetere: “Rabbunì” … “Rabbunì”. Maestro, Tu sei il Cristo, il Signore della mia vita e questa sera, un’altra volta ancora, mi hai insegnato la forza di continuare a cercarti anche quando i miei occhi non ti riconoscono, non ti vedono, non ti cercano, ma tu sei sempre presente, non mi abbandoni mai e con infinita tenerezza mi dici: “Va’… e dì loro…”. Anna

La nostra comunità in preparazione della festa per la prima Messa di Luca Sana

Gli incontri del 25 settembre e del 2 ottobre si sono svolti in oratorio con una presenza significativa ma soprattutto interessata. Dopo la preghiera che ha aperto le serate, l’argomento principale è stato quello riguardante la preparazione e la festa per la prima Messa di Luca a quarant’anni dall’ordinazione sacerdotale di Padre Giancarlo Mazzoleni (1980) e a cinquantacinque da quella di don Luigi Salvi (1965). “Festa di paese” è l’espressione significativa che ha fatto da sfondo alle prime proposte emerse, che possono essere arricchite con altre idee; affermazione che è impegno a tenere le porte aperte a tutti e che tutti invita a partecipare. Don Giulivo 12

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1861

28 Ottobre

2019

“Tu sei pietra viva, porta il profumo di Cristo!” Anche quest’anno, nel calendario liturgico annuale, vi era indicata, per domenica 27 ottobre, la festa a ricordo della dedicazione della nostra chiesa parrocchiale. Un anniversario significativo, celebrato ogni anno, per aiutarci a ricordare con gratitudine e a vivere con maggior consapevolezza l’importanza del luogo sacro in cui la nostra comunità cristiana, tempio formato da pietre vive, si riunisce per cantare le lodi di Gesù: “la pietra scartata dai costruttori, divenuta testata d’angolo”. Far memoria della dedicazione della nostra chiesa, avvenuta 158 anni fa, significa anche ricordare la storia di fede di chi allora abitava il nostro territorio, ricordare i loro sacrifici e il loro desiderio di costruire una “casa” che potesse riunire e celebrare nel tempo la costante presenza di Dio in mezzo agli uomini. Le celebrazioni Eucaristiche di sabato 26 e di domenica 27 ottobre, sono iniziate tutte con un gesto semplice ma fortemente significativo: l’accensione di dodici candele poste davanti ad altrettante croci, collocate sull’altare e sulle pareti della nostra chiesa. Le dodici croci, simbolo dei dodici apostoli, erano state unte con il Sacro Crisma, il 28 ottobre 1861, durante il rito della consacrazione, dal vescovo di allora monsignor Speranza. La nostra chiesa illuminata a festa, con il Cero Pasquale acceso, sembrava in quell’occasione ancora più bella, più imponente perché ci ricordava che quel luogo consacrato, simbolo di grandi misteri, custodiva la storia della nostra comunità e la memoria delle tappe più significative della nostra vita di cristiani, dal battesimo agli altri sacramenti, fino all’ultima Eucaristia che ci accompagnerà davanti a Dio. Al termine delle celebrazioni i sacerdoti hanno unto con il crisma, un olio profumato, il polso sinistro dei fedeli presenti, mentre pronunciavano la frase rituale: “Tu sei pietra viva, porta il profumo di Cristo!”, un toccante e esplicito invito ad andare e a portare con passione nel mondo il profumo della fede. Anna Novembre 2019

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COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

ANNIVERSARIO DEDICAZIONE


COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

LA FIGURA DEL SACERDOTE : CHI È PER NOI ? CHI È PER LA SOCIETÀ ?

« Va’ e di’ loro »

Scelti fra gli uomini per le cose di Dio “16 Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.” (Gv 20, 16-18). Quanti di noi, leggendo questi versetti del Vangelo di Giovanni, si sentono come Maria di Magdala? Quanti sentono che l’invito di Gesù ad andare dai fratelli e far conoscere l’amore di Dio per loro, è qualcosa che riguarda in maniera decisiva la propria vita? Crediamo che ogni cristiano, se lo vuole e lo crede, possa e sia chiamato a essere apostolo a partire dal contesto in cui abita, nel lavoro che svolge, nelle relazioni che vive quotidianamente. Fra noi poi, fratelli nella fede, alcuni “scelti fra gli uomini” decidono di rispondere alla chiamata di Dio diventando sacerdoti. A fine maggio la nostra comunità festeggerà l’ordinazione sacerdotale di Luca, nato e cresciuto nella nostra parrocchia, e Andrea che ha vissuto gli ultimi tre anni con e per la nostra comunità. Ed è così che, domenica 27 ottobre, in un incontro in oratorio aperto a tutti quanti operano per la nostra parrocchia, abbiamo iniziato a puntare lo sguardo proprio sulla figura del sacerdote, in particolare riflettendo quale idea abbiamo noi del sacerdote oggi e come viene visto il presbitero nella società. Tre immagini prese da opere di letteratura (I sette messaggeri di Dino Buzzati, Apologia di un clown di Soren Kierkegaard, I promessi sposi di Alessandro Manzoni) hanno introdotto al lavoro di gruppo su chi è il prete per noi. Oggi il messaggio che il sacerdote proclama è ancora attuale? Parla di un passato che non torna più? La figura del prete è credibile? In che modo? È un attore o qualcosa di più? La figura del prete è fine a se stessa o è tramite per l’incontro tra Dio e l’uomo? A partire da queste suggestioni, ciascun partecipante si è chiesto e ha condiviso in gruppo il proprio punto di vista, la propria esperienza rispetto alla figura sacerdotale. Ci si è confrontati sulla bellezza e la preziosità di un prete per una comunità e si è aperta la domanda su come noi possiamo porci a fianco ed essere corresponsabili del cammino di fede della nostra parrocchia e della nostra chiesa locale. Riflettere sulla figura del sacerdote ci ha reso consapevoli che non è un modo per parlare di qualcosa di antico rispetto a noi, di distante da noi o di irraggiungibile per noi, ma vuol dire anche riflettere su come viviamo la nostra fede, su come ci sentiamo parte di una comunità e come Dio riguarda felicemente la nostra vita concreta di tutti i giorni. La cosa che più ci è spiaciuta di questo incontro è stata la presenza risicata di una quindicina di persone. Lo scopo è quello di contribuire alla formazione della comunità ed è triste pensare che proprio coloro che in qualche modo collaborano e tengono viva la vita della nostra parrocchia, non sentano l’esigenza di un percorso formativo, o di trovarsi insieme per riflettere e pregare all’inizio di ogni anno Pastorale. La formazione è fondamentale, la buona volontà e la voglia di fare non sono più sufficienti per crescere come Comunità, per crescere come persone, per crescere nella fede!! Durante tutto l’anno ci saranno altri momenti ed incontri che permetteranno di camminare insieme, per 14

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approfondire ulteriormente chi è il prete e come è possibile dialogare e collaborare con lui, è una bella opportunità sta a noi cogliere e fare nostro questo invito. Al termine dell'incontro in oratorio, dopo un breve momento conviviale, ci siamo ritrovati tutti in Chiesa insieme alla comunità per la messa delle 18 durante la quale i collaboratori parrocchiali oltre a partecipare al ricordo della dedicazione della nostra Chiesa [si veda l'articolo nelle pagine precedenti] hanno ricevuto il mandato dalla comunità per il cammino di questo nuovo anno pastorale parrocchiale: la risposta a questo mandato e la promessa per un impegno continuativo, gratuito e senza compromessi è stato manifestato con la preghiera di don Primo Mazzolari "Ci impegniamo noi, non gli altri" che qui riportiamo integralmente: è una preghiera che ciascuno di noi deve fare propria e tradurre nella vita di ogni giorno. Ci impegniamo noi e non gli altri, unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né chi sta in basso, né chi crede, né chi non crede.

non ci interessa la donna o l'uomo se presentati come sesso soltanto, non ci interessa il successo né di noi né delle nostre idee, non ci interessa passare alla storia.

Ci impegniamo senza pretendere che altri s'impegnino, con noi o per suo conto, come noi o in altro modo.

Ci interessa perderci per qualche cosa o per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi saremo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.

Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, senza disimpegnarci perché altri non s'impegna.

Ci impegniamo a portare un destino eterno nel tempo, a sentirci responsabili di tutto e di tutti, ad avviarci, sia pure attraverso un lungo errare, verso l'amore.

Ci impegniamo perché non potremmo non impegnarci. C'è qualcuno o qualche cosa in noi, un istinto, una ragione, una vocazione, una grazia, più forte di noi stessi.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura, ma per amarlo; per amare anche quello che non possiamo accettare, anche quello che non è amabile, anche quello che pare rifiutarsi all'amore, poiché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c'è insieme a una grande sete d'amore, il volto e il cuore dell'amore.

Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante ragioni che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore. Si vive una volta sola e non vogliamo essere "giocati" in nome di nessun piccolo interesse. Non ci interessa la carriera, non ci interessa il denaro,

Ci impegniamo perché noi crediamo all'amore, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta per impegnarci perpetuamente.

L'Équipe Educativa : Chiara, Federica, Maria Teresa, Davide, Leonardo, Don Giulivo Novembre 2019

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mandato a chi svolge un servizio in comunità


mondo missionario OTTOBRE MISSIONARIO 2019 “Battezzati e inviati” Quest' anno il programma della settimana in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale è stato stravolto dagli eventi in cui sono stati protagonisti Pietro e Michele.

Per poterli incontrare insieme abbiamo anticipato a fine ottobre la tradizionale pizzata: è stata una rincorsa per poter organizzare in tempi strettissimi, ma grazie al collaudato gruppo Pizze in oratorio e ai volontari presenti, è stato un successo insperato. Oltre ai nostri partenti missionari era presente anche Chiara di Arezzo e a turno sono stati stimolati da don Giulivo a dire le ragioni della loro scelta: nonostante la timidezza iniziale, piano piano con semplicità, abbiamo colto la serenità di una scelta. Una scelta maturata come risposta alla domanda del senso di questa vita, di naturale conseguenza alla sazietà che viene dal bene compiuto.

18 Ottobre 2019 : sull'altare del Duomo, sei piccoli ceri che rappresentano i sei giovani in partenza per le missioni a cui il Vescovo ha consegnato il Crocefisso 16

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Il film del lunedì non è stato un vero film ma l'andare sulle orme del beato cappuccino frà Tommaso da Olera che seppur ignorante aveva una sapienza tale da essere persino chiamato alla corte asburgica


mondo missionario dove erano ricercati i suoi sapienti consigli seguiti anche dal popolo che lo seguiva di qua e di là delle Alpi. Il venerdì, anziché la consueta veglia, siamo saliti in duomo in Città alta per partecipare alla consegna dei Crocefissi che il Vescovo ha donato ai partenti Missionari tra cui il nostro Michele, e la "nostra", ormai adottata, Chiara. Una gioia trepidante per tutti: missionari, parenti ed amici. Grazie di questa occasione in cui è tangibile il bene che esiste nei giovani, anche se non lo troviamo sui titoli dei giornali. Claudia

Torte e casoncelli per le Missioni

Grazie a tutte le super pasticcere che hanno risposto all' invito, abbiamo potuto inviare 900,00 a sostegno delle Missioni insieme a tutte le offerte raccolte nelle varie Messe. Durante la "Festa in Borgo" i nostri casoncelli sono stati

molto graditi e abbiamo incassato 840,00.

Offerte e donazioni

Offerte aggiuntive ricevute in occasione della vendita delle torte: 155, 00 € Grazie alle iniziative del Gruppo Missionario ed al vostro aiuto invieremo: ◊ a Suor Miriam in Brasile 2.000,00 €

La nostra bottega di Natale "Regalati un dono... regalerai un sorriso!" Anche quest'anno il gruppo con numerosi volontari aprirà la Bottega di Natale vicino al Centro La Fornace di fianco al negozio abbigliamento per bambini "Birbe". Ringraziamo la disponibilità della proprietà a concederlo in uso gratuito e a tutti voi: veniteci a trovare! Vi aspettiamo! Claudia per il Gruppo Missionario Novembre 2019

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IL NIDO Un viaggio tra vecchie

ASILO INFANTILE POZZI

e nuove relazioni Vivere il nido significa anche mettersi in relazione: relazioni fatte di parole, di gesti, di sguardi a volte anche di silenzi d’intesa, relazioni che fanno crescere, che insegnano e che ci segnano, relazioni che si intrecciano come per formare un tessuto prezioso e resistente. Protagonisti sono i bambini, le loro famiglie e tutte le persone che lavorano al nido. Per alcuni sono relazioni nuove per altri il consolidamento di relazioni nate tempo prima ed è meraviglioso vedere due bambini che si cercano e si abbracciano dopo essersi ritrovati o un genitore che con il sorriso sulle labbra lascia il suo bambino tra le braccia dell’educatrice che fino poco tempo fa non conosceva. Entrare in relazione spesso non è semplice, soprattutto per i bambini che vivono di emozioni e può capitare di vedere bambini che litigano per un gioco, ma sono spesso queste relazioni che gettano il seme delle prime vere amicizie. Mettersi in relazione significa anche prendersi cura delle emozioni altrui ed è proprio quello che l’educatrice cerca di fare tutti i giorni con i bambini e le loro famiglie: l’educatrice che coccola, che accoglie, che si mette in ascolto, che si emoziona quando una mamma le dice “portare il mio bambino da te è come lasciarlo alla mamma”. La relazione con le famiglie, importante e fondamentale, che si basa sulla fiducia che cresce piano piano, come un fiore, ma che quando sboccia dà inizio ad una delle storie più belle. E quante occasioni per rinforzare queste relazioni: la “tisanata” con i genitori, una serata fatta di chiacchiere e risate, le feste, durante le quali i genitori sperimentano in prima persona quello che i figli scoprono giorno per giorno, la merenda con i nonni , che titubanti entrano al nido, ma che quando vedono il sorriso dei loro nipotini, diventano i nostri maggiori sostenitori. E poi ci sono loro, le persone con cui lavoro, splendide compagne di viaggio, con le quali l’intesa è ormai immediata: relazioni basate sulla fiducia, il sostegno reciproco e la stima. Quelle relazioni che ti svegli la mattina e sai che grazie a loro la giornata sarà meno pesante. Ed eccomi qui mentre scrivo e mi emoziono ripensando a tutti i bambini che sono entrati al nido e alle loro famiglie, a tutte le relazioni nate a volte con fatica a volte immediate, a pelle, a tutte quelle relazioni che hanno lasciato traccia dentro di me e che mi hanno insegnato qualcosa di importante e naturalmente a tutte quelle relazioni che ancora continuano.

“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice”. (da Il Piccolo Principe, Antoine De Saint-Exupery)

Giovanna Amigoni Educatrice Nido 18

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I NONNI... RITORNANO ALL’ASILO

"I nostri nipotini sono la nostra gioia di vivere" Anche quest’anno la festa dei nonni all’ Asilo Pozzi è stata partecipata e gioiosa. «Nonna…Nonno…» : è stato bello vedere questi bimbetti correre incontro ai propri nonni con il loro cartellino in mano dopo aver recitato insieme la poesia:

“La festa dei nonni è una festa speciale, per ogni nonno è eccezionale. Abbracciamo i nonni con tutto il cuore perché ci regalano tanto amore”. I nostri nipotini sono la nostra gioia di vivere. A volte noi nonni riversiamo su di loro l’affetto e il tempo che purtroppo per varie ragioni non siamo riusciti a dare ai nostri figli. Il lavoro, una vita sempre di corsa, le preoccupazioni, le difficoltà della vita ci hanno a volte impedito di fermarci di più con loro, di ascoltarli, di camminare a piccoli passi. Con i nipoti è diverso, il tempo ce l’abbiamo e poi abbiamo finalmente imparato a voler bene. E come si fa a non voler bene a queste creature innocenti, spontanee, piene di vita, piene di scoperte? I bambini non hanno tante esigenze, basta stare con loro, saperli ascoltare. Un grazie all’Asilo Pozzi che ci ha permesso ancora una volta di incontrarci tra noi nonni, domandarci come stiamo, che problemi abbiamo. E’ un bel momento di aggregazione anche per noi che ormai abbiamo tutti i capelli bianchi. Grazie al gruppo Alpini che, come sempre, con molta semplicità ci ha offerto questo momento di festa con i nostri piccoli attorno ad una bella padella di caldarroste. Grazie al meraviglioso sorriso di suor Beena sempre presente e vigile con la sua dolcezza. Grazie alle giovani educatrici, così gentili e disponibili. E grazie alla coordinatrice signora Colomba Fagiani e alle rappresentanti dei genitori che coordinano tutte le esigenze lavorando dietro le quinte. Tutte queste persone, insieme al Gruppo Dirigente, permettono all’Asilo di proseguire nel compito non sempre facile di curare ed educare i nostri bambini nel momento delicato della loro prima infanzia. Un nonno Novembre 2019

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ASILO INFANTILE POZZI

“Forti radici che danno foglie bellissime !” : è il più bel complimento che un nonno possa ricevere.


CONFERENZA SAN VINCENZO

ECCO I COMPLEANNI

DEI NOSTRI PARROCCHIANI OTTANTENNI ... E OLTRE

MESE DI NOVEMBRE 2019 1.11.1937

Rocca

Luigi

6.11.1923

Pesenti Alessandro

17.11.1935

Manzoni Maria

3.11.1938

Salvi

Luigia

8.11.1928

Rossi Giuseppina

18.11.1929

Roncelli Simonetta

4.11.1936

Panza Battistina

8.11.1932

Rossi Egidio

20.11.1932

Locatelli Beatrice

4.11.1927

Salvi

Paolo

9.11.1939

Sirtoli Raffaele

20.11.1938

Mazzoleni Rosa

4.11.1939

Panza Adele

11.11.1933

Sana Costantino

22.11.1936

Ravelli

Ada

5.11.1930

Roncelli Adriano

11.11.1938

Marcon Giovanni

23.11.1926

Capelli

Luisa

5.11.1939

Rota Annunciata

14.11.1937

Bonfanti Costante

27.11.1933

Rota

Maria

MESE DI DICEMBRE 2019 Pirola

Maria

1.12.1935

Mazzoleni Vincenzina 10.12.1928

Rota Cecilia

25.12.1921

2.12.1925

Piras Iolanda

12.12.1935

Rota Veronica

29.12.1935

Capelli Pierluigi

3.12.1939

Fagiani Colomba

12.12.1927

Moscheni Giuseppe 29.12.1937

Natali Giuseppina

4.12.1936

Cordoni Elisa

19.12.1933

Corbetta Annunciata 30.12.1933

Capelli

6.12.1939

Rota

23.12.1937

Pessina Elisabetta

30.12.1928

Natali Maria Natalina 24.12.1934

Locatelli Vittorina

30.12.1933

Rota

Maria

Luigi

Moscheni Caterina Iride 9.12.1932

Carola

Le nostre comunità di San Bartolomeo e San Rocco porgono a tutti auguri di cuore ! OFFERTE PERVENUTE ALLA SAN VINCENZO Offerta soci

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco

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Cercare la propria strada verso la santità Nella giornata di martedì 22 ottobre si è svolto il ritiro spirituale, presso la chiesa parrocchiale di S.Rocco in Albenza, al quale ha preso parte un bel gruppo di parrocchiani. All’interno della chiesa Don Dario ci ha accompagnato alla riflessione sul tema della santità. Ogni cristiano dovrebbe cercare la propria strada che conduce verso la santità, seguendo la parola di Gesù, “senza la pretesa di diventare superuomini o perfetti”, ma cercando di “puntare in alto”, amando Dio e il prossimo. Nell’occasione del mese missionario, Don Dario ci ha portato l’esempio di due grandi santi, patroni delle missioni: ♦♦ S. Francesco Saverio, missionario in Asia orientale, il quale viaggiò molto attraverso regioni difficili e popolazioni ostili annunziando il Vangelo. ♦♦ S. Teresa di Gesù Bambino, di Lisieux. Monaca carmelitana di clausura che, pur senza uscire mai dal convento, fu missionaria con la preghiera e la contemplazione per la salvezza delle anime, la conversione dei peccatori e il sostegno ai missionari e preti. Successivamente abbiamo ascoltato un documentario audio che narrava la vita di S. Francesco Saverio. Egli operò come missionario durante il 1500. Fece parte della compagnia di Gesù, fondata dal suo amico e maestro S. Ignazio di Loyola. Il Santo gesuita, nell’arco di soli dieci anni, battezzò migliaia di persone e fondò comunità cristiane in diversi paesi, dall’India fino al Giappone. Morì ai confini della Cina all’età di 46 anni. Apostolo della dottrina cattolica in Asia orientale, è detto il S. Paolo delle Indie. Dopo un breve intervallo, è seguito un momento di raccoglimento, con l’aiuto di Don Giulivo che ci ha preparato alla S. Confessione. A mezzogiorno tutti a tavola, presso il vicino oratorio. Il clima lungo le tavolate era gioioso e conviviale, i piatti deliziosi. Dopo pranzo, durante un’ora di pausa, abbiamo respirato l’aria fine dell’Albenza, sotto un sole caldo, ammirando il meraviglioso panorama. Il ritiro si è concluso nel pomeriggio dopo la recita del santo rosario e la messa celebrata da Don Vittorio. Il gruppo ha fatto poi ritorno a casa con cuore sereno dopo aver trascorso una bella giornata in compagnia, all’insegna della spiritualità. Renata per la Conferenza San Vincenzo Novembre 2019

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CONFERENZA SAN VINCENZO

ritiro spirituale in albenza


LAUREE

L'ANGOLO degli studenti Dopo la Laurea triennale in "Scienze Biologiche" con la votazione di 110/110 e lode all'Università degli Studi di Milano "Bicocca",

ELENA RIVA

ha conseguito la "Laurea magistrale in Biotecnologie Mediche, Molecolari e Cellulari" lo scorso 10 ottobre presso l'Università San Raffaele di Milano con la votazione di 110 e lode.

LAUREE

«Siamo molto fieri di te; i tuoi (e nostri) sacrifici sono stati ben ripagati. Ti auguriamo una carriera professionale altrettanto brillante». Mamma e papà

NICOLA ROTINI lo scorso 4 ottobre ha conseguito la

LAUREE

"Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura" presso il Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco. Complimenti da mamma e papà che ti augurano una carriera lavorativa ricca di soddisfazioni . Tutta la redazione, interpretando i sentimenti dei lettori del nostro bollettino,

LAUREE

si uniscono ai genitori dei laureati nel fare loro i complimenti per il traguardo raggiunto, augurando di poter realizzare nella carriera lavorativa i loro sogni. Franco

AVVISO A TUTTI I NEOLAUREATI, I LORO GENITORI E ...NONNI Inviateci all'indirizzo e-mail bollettino.parrocchiasba@gmail.com la foto nel giorno della laurea corredata di nome e cognome, indirizzo di laurea, data e, se lo desiderate, il voto conseguito. Saremo lieti di pubblicarli in questa rubrica del nostro bollettino. Rimaniamo in attesa ! Franco 22

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


[6a parte]

Il Gruppo del “Pungolo”

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COME ERAVAMO

Novembre 2019

COME SIAMO

Continuiamo con le assemblee di frazione e con le proposte del Pungolo nel 1972. “Nella riunione di Albenza: il problema più urgente è quello della sistemazione di diverse strade, come quella da Almenno ad Albenza, non ancora terminata, e di quelle in località Belasco, Camutaglio, Cacastrone, Casagno. Creazione di alcuni punti luce vicino al cimitero e in altre zone. Per il piano regolatore: prima di prendere qualsiasi decisione in merito alle zone di edificabilità in Albenza, si chiede che la popolazione venga interpellata. Problema scolastico: la maggior parte dei presenti si è dichiarata contraria al trasporto degli alunni al Centro. Nell’assemblea delle Cascine: il problema più urgente è quello della sistemazione delle fogne; poi necessità dell’illuminazione stradale. Problema scolastico: si chiedono 2 insegnanti in più ed il riassetto del vecchio edificio”. L’educazione politica di cui abbiamo parlato riguardava prima di tutto gli stessi Pungolatori, che, coerenti, non si smentivano con la loro costante presenza ai Consigli comunali, di norma quasi sempre deserti. Con un articolo dal titolo: “Il Pungolo al Consiglio comunale” si presentano agli Almennesi le delibere del 10 giugno 1974: 1. Edilizia scolastica: rinnovare l’affitto con la parrocchia per le aule dell’Oratorio; prenderne altre 4, sempre in affitto, presso la Villa dell’Amicizia. 2. Strada della Valletta: Il Consiglio comunale ha deliberato il progetto di costruzione della cosiddetta strada della Valletta che dovrebbe congiungere Ca’ Marchì con Cerita. 3. Asfaltatura della strada di Casagno; lamentele della popolazione dell’Albenza per le difficoltà di transito della strada Capaler-Albenza, sia perché è molto stretta, sia perché il fondo è dissestato. 4. Acquisto dello stabile al bivio di Ca’ Marchì: il Consiglio comunale acquista dalla parrocchia per lire 2 milioni e cinquecentomila lo stabile al bivio di Ca’ Marchì, tanto pericoloso per il traffico, allo scopo di demolirlo e di dare una maggior visibilità all’incrocio situato in tale zona. 5. Borse di studio: come per gli anni precedenti il Consiglio comunale ha deliberato l’istituzione di 5 borse di studio di lire 40.000 l’una. E i Pungolatori non si tiravano indietro neppure di fronte ai gravi e delicati problemi come erano quelli che al tempo riguardavano la Società del Golf. L’articolo, polemico e coraggioso, dal titolo “Le mani su Almenno” era firmato da Renato Mazzoleni, Ambrogio Todeschini e ... da don Ampelio Fenili. “Si deve alle caratteristiche del posto se 13 anni fa Carlo Pesenti, Cesare Magnetti e il compianto Gaspare Lushinger, scelsero il posto come zona ideale per costruire il primo centro golfistico bergamasco”. I firmatari dell’articolo se la prendono con le promesse non mantenute da parte della Società del Golf del tempo e con la mancanza di un Piano regolatore da parte del Comune. “Se l’Amministrazione comunale non interverrà con tempestività in taluni casi, altri posti di Almenno diventeranno proprietà di gente non sicuramente interessata allo sviluppo (questo ce n’è bisogno!) del paese in ogni senso, compreso quello democratico”. Un altro dei problemi più importanti affrontati dal Pungolo fu quello della scuola e dell’istruzione ad Almenno S. Bartolomeo, non solo dei ragazzi, ma anche degli adulti e dei lavoratori. Il Centro Sociale di Educazione Permanente (CSEP) istituito qualche anno prima nella Villa dell’Amicizia, offriva la possibilità per diverse iniziative in questo senso, e il Pungolo si dà subito da fare. “Ognuno di noi si rende conto come sia assolutamente necessario al giorno d’oggi un maggiore e continuo perfezionamento della propria cultura, di quelle molte poche nozioni e cognizioni che si sono imparate sui banchi di scuola, pena il restare ai margini o addirittura escluso dalla società: non contare nulla o quasi, non avere possibilità di miglioramento in essa, ecc. Ecco allora l’attività che il Centro Sociale si propone di compiere: conversazioni, dibattiti, tavole rotonde, ecc. Ora è data la possibilità a tutti (perché il Centro è di tutti) ed anche ai giovani di trovarsi per discutere, per dire in tutta libertà... Una tavola rotonda sarà tenuta mercoledì 4 marzo 1970 e avrà come tema i rapporti tra giovani e ragazze almennesi. Vittorio Tironi e Gigi Fagiani”. E sul numero seguente viene dato il resoconto dell’incontro. “Nel numero scorso del Pungolo (n. 4) è stata pubblicata un’inchiesta, breve ma eloquente, sui rapporti tra ragazzi e ragazze di Almenno. La situazione si è rivelata non delle più rosee. Per approfondire e continuare il discorso, un mercoledì sera, presso e sotto l’insegna del CSEP, giovani e ragazze ci siamo incontrati e abbiamo parlato di questo problema che interessa tutti. Insieme abbiamo cercato di trovare la spiegazione al fenomeno: Stai sul tuo che io sto sul mio. Quasi tutto dipende dal fatto che non ci conosciamo e di conseguenza abbiamo dei pregiudizi gli uni sugli altri. Inoltre la barriera che si è venuta a creare tra i giovani e le ragazze è stata favorita moltissimo dall’ambiente e dall’educazione separata. Quello che necessita quindi è un gruppo, naturalmente misto, basato sull’amicizia. Amicizia intesa come incontro per esprimere quello che abbiamo dentro di noi, le nostre difficoltà e come scambio di esperienze. Andreina”. (Continua). Ermanno A.

COME ERAVAMO

IL 1968 AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO


RILEGGENDO I BOLLETTINI D'UN TEMPO

I 90 ANNI DEL NOSTRO BOLLETTIN Il nostro Bollettino Parrocchiale compie 90 anni! Nell’archivio della nostra parrocchia sono conservati tutti i numeri dal 1929 fino ad oggi; una miniera di notizie sulla nostra parrocchia e sul nostro paese! Veramente il n. 1 del 1929 porta la dicitura: anno II, ma dell’anno 1928 non c’è traccia nell’archivio. Sul Bollettino di allora scriveva solo il parroco don Pezzoli, il fondatore dello stesso, riferendo le cose essenziali della vita della parrocchia. Per esempio dell’arrivo del nuovo curato don Antonio Seghezzi nella nostra parrocchia nel 1929, nessuna riga; questo è anche comprensibile perché allora don Seghezzi era un pretino qualunque. Nel 1929 il titolo era questo: “Il Bollettino Parrocchiale, periodico religioso bimestrale”, ed era diviso in questo modo: una parte generale che probabilmente veniva fatta a Bergamo, sempre un brano del Vangelo e alla fine 3 pagine scritte da don Pezzoli. In tutto il n.1 del 1 gennaio 1929 aveva 16 pagine, però il Bollettino, come abbiamo già detto, usciva 2 volte al mese. Facciamo una breve analisi dell’anno 1929, una spaccato sulla vita di allora della nostra parrocchia e del nostro paese. Sul n. 2 del 1929, 15 gennaio, nella parte fatta a Bergamo compare in grande questo titolo: “Il ballo è la rovina delle ragazze”. “Chi ‘ha detto”, scrive il Bollettino, “un prete? Un monaco? Ma no, ma no! L’ha detto Max Linder, lo ricordate? Quel tale attore cinematografico che ha fatto ridere tanti, bravo artista, ma assai poco di buono quanto a moralità, e che ha poi finito per ammazzare la moglie e se stesso”. Anche quei tempi, da questo punto di vista, non erano poi tanto diversi dai nostri! Vengono poi riportati 7 malanni del ballo, non elencati da un’autorità ecclesiastica, ma “dalla Superiore Autorità di Pubblica Sicurezza” (erano i tempi del fascismo): 1 “Il ballo è una cosa da sfaccendati 2 Il ballo è una speculazione di pochi 3 Il ballo è un incentivo alla corruzione delle ragazze 4 Il ballo è fomite di litigi 5 Il ballo è spesso un’offesa alla pubblica morale 6 Il ballo è una spinta alla diffusione dell’alcoolismo 7 Il ballo è un’offesa ai sentimenti religiosi dei più”. La prima pagina del Bollettino Cose molto strane per noi, ma era la mentalità del 1929. del 15 gennaio 1929 Per quanto riguarda la vita della parrocchia e del paese il Bollettino n. 2, riporta il nome e il cognome dei nati (110), il nome e cognome dei morti (53), di cui 16 adulti e 37 bambini (la mortalità infantile era allora, come si sa, molto alta), matrimoni 25, “e di questi 15 formano la famiglia in parrocchia”. La popolazione del paese allora era di 2339 abitanti, 401 famiglie. N. 3, 1 febbraio 1929: “Orario delle funzioni domenicali: ore 4 suono dell’Ave Maria; ore 5,30 e 6,30 ed alle 8, Messe lette; ore 10 Messa cantata e subito dopo esposizione del SS. Sacramento con breve, pubblica adorazione”. N. 4, 15 febbraio: grande titolo: “La soluzione della Questione Romana. Come cattolici e come italiani esultiamo e ringraziamo Iddio”. In parrocchia: “Una devota funzione. Nella mattina ultima di carnovale noi abbiamo tenuto devota funzione di riparazione delle offese che si fanno al Signore. Davanti al Santissimo esposto all’altare, per noi, per tutti, abbiamo pregato, e con maggior fede, con maggior entusiasmo, ricordando quanto il telegrafo annunciava in modo ufficiale da Roma”. Era la notizia dei Patti Lateranensi, il Concordato tra Chiesa e Stato Italiano, come si sa, 11 febbraio 1929, per risolvere la Questione Romana, 24

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


NO PARROCCHIALE (1929-2019)

[1a parte]

Novembre 2019

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RILEGGENDO I BOLLETTINI D'UN TEMPO

cioè l’occupazione dello Stato Pontificio e di Roma da parte dello Stato Italiano nel 1870. “Per un avvenimento di tale importanza, continua don Pezzoli, noi rendiamo grazie a Dio e giustamente pregammo per il papa e per il re, perché siamo buoni cristiani e buoni cittadini, e tali sempre saremo”. Non si dice che abbiano pregato per Mussolini, forse don Pezzoli conosceva già che tipo era; così don Seghezzi: nei suoi Diari scrive che la sua avversione al fascismo iniziò proprio qui ad Almenno S. Bartolomeo, dove rimase come curato dal 1929 al 1932. N. 5, 1 marzo: “Il Trattato di Conciliazione nella parola del papa”, segue articolo, il papa era Pio XI. “E’ con profonda compiacenza che crediamo di aver ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio” (Pio XI). Altra notizia: “Pellegrinaggio diocesano a Roma. Nell’anno storico per i fasti della Chiesa e della Patria, noi pure, a mezzo del nostro Bollettino, vogliamo portare il nostro contributo di omaggio ai piedi del pontefice”. Vengono riportate le tariffe del pellegrinaggio: “Seconda classe: solo viaggio di andata e ritorno lire 210; viaggio e alloggio, escluso il vitto, lire 290. Terza classe: solo viaggio di andata e ritorno lire 135; viaggio e alloggio, escluso il vitto lire 185”. N. 6, 15 marzo. In parrocchia: “Abbiamo chiuso il Triduo di suffragi per i nostri morti col “Te Deum” di ringraziamento a Dio per i fausti avvenimenti di giustizia e di pace annunziati in questi giorni [i Patti Lateranensi]. Invitati dal prevosto, convennero in questa nostra chiesa le autorità del paese, il sanatore Rota, il pretore, il brigadiere dei reali carabinieri”. N. 8, 15 aprile. In parrocchia: “Festa di S. Marco. Il 25 corrente ricorre la festa di S. Marco. In questo giorno hanno luogo le rogazioni dette maggiori, istituite dal papa S. Gregorio Magno nell’anno 602, in tempi di grande calamità. Dopo la Messa prima si fa la processione alla chiesa di S. Tomè, dove si celebra un’altra Messa. Dopo 2 anni di tempesta e siccità, dobbiamo proprio, anche pel nostro bene temporale, sentire sempre più il bisogno di assicurarci la benedizione di Dio colla preghiera, colla contrizione e colla invocazione dei Santi, Venite, adunque, alla Messa, e, quanti potete, alla processione”. Ricordiamo che nel 1929 Almenno S. Bartolomeo era un paese di contadini. “Festa della Madonna del Buon Consiglio. Il 26 corrente è sacro alla Madonna del Buon Consiglio. Alle ore 8 si canta la Messa e poi si benedice la carta dei bigatti” (bachi da seta). Il lunedì, dopo le Quarant’ore, alle ore 8, Messa e benedizione del granoturco”. N. 9, 1 maggio. “La coscienza cristiana e la moda. La questione della moda inizia in questa stagione a presentarsi in tutta la sua gravità ed importanza. E’ una questione scottante, scottante in tutti i sensi, perché offende la morale cristiana, tocca la santità del tempio e della famiglia, sopprime ogni pudore nel pubblico costume e mena strage di anime”. “Per le nostre campagne. Il primo maggio si canterà la Messa nella chiesa di Barlino, in onore delle sante Reliquie; il 2 nella chiesa di S. Tomè, il 4 nella chiesa di Longa, il 7 nella chiesa di Canova. Nella prima domenica di maggio si fanno speciali preghiere per la conservazione dei frutti della campagna. Esposta la reliquia della S. Croce, le urne che racchiudono le reliquie di tanti Santi, preghiamo perché Iddio, per i meriti di Gesù Cristo per noi morto sulla croce, pei meriti dei suoi Santi, ed in particolare di S. Eurosia, speciale protettrice delle campagne, voglia tenere lontano da esse ogni flagello. Dopo la dottrina e i vespri, si fa la processione al cimitero; il giorno dell’Ascensione ai morti dei Zenicotti, e la domenica seguente ai morti dei Longoni”, la cappelletta dei morti della peste del 1630, oggi nei campi da golf, sulla quale è scritto: “Noi eravamo come voi, voi sarete come noi”. “Benedizione delle case. Abbiamo cara questa benedizione che, in nome di Dio, verrà a dare il suo Ministro”. Don Pezzoli cita un brano del Vangelo di Luca (10,5-6) che adatta alla benedizione delle case: “Quando voi entrerete in una casa, prima di tutto disse Gesù Cristo ai suoi Apostoli, farete questo augurio e saluto: Pace a questa casa e a quanti vi abitano; se alcuno poi non ha cara questa benedizione, ritornerà a voi”; nel testo di Luca non c’è la frase: “Se alcuno poi non ha cara questa benedizione”. [Continua] Ermanno Arrigoni


INAUGURAZIONE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E

DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

“PULVIS ERIS PULVIS ES” Nella mattina dello scorso 12 ottobre si è svolta la cerimonia di inaugurazione dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento del cimitero del Capoluogo progettati dall’Architetto Cesare Rota Nodari, lavori che hanno riguardato in particolare la realizzazione di 200 nuove urne cinerarie e del giardino delle rimembranze e il restauro della Cappella Monumentale. Alla cerimonia, che è iniziata con la celebrazione da parte di Don Giulivo della Santa Messa alle ore 10,00 in suffragio di tutti i defunti, erano presenti, oltre al Sindaco Alessandro Frigeni con tutta la sua Giunta, i tecnici, i quali hanno avuto modo di offrire ai presenti le diverse ed interessanti spiegazioni inerenti le metodologie e le simbologie ispiratrici degli stessi progetti. In una mattinata davvero partecipata e composta si sono avvicendati nell’ordine, la dott.ssa Anna Sapia, professionista e protagonista del restauro della Cappella dei Caduti che, attraverso la sua dotta ed efficace spiegazione ha permesso agli astanti di capire la complessità dei processi utilizzati per ripristinare il Monumento nel suo vecchio e meritato splendore. A seguire in ultimo, nella parte nuova del cimitero, un commosso Architetto Cesare Rota Nodari, progettista del Giardino delle Rimembranze, spiegava il dettaglio dei principi ispiratori del suo progetto partendo dalla vistosa locuzione latina che ha voluto campeggiare perentoria sui lati del manufatto: “Pulvis eris pulvis es” (Polvere diventerai e polvere sei). Una mattinata raccolta e commovente per la nostra comunità che, soddisfatta, vede il suo Cimitero arricchito di elementi moderni in assoluta armonia con quelli storico-tradizionali già esistenti. Un sincero e sentito grazie a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno contribuito al raggiungimento di questo apprezzatissimo lavoro. Massimo Todeschini 26

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


E AMMODERNAMENTO DEL CIMITERO DEL CAPOLUOGO SIMBOLI E SIGNIFICATI NEL NUOVO GIARDINO DELLE RIMEMBRANZE

♦♦ La scritta PULVIS ERIS - PULVIS ES (Polvere diventerai e polvere sei): un monito / un invito alla riflessione che campeggia nelle 2 lastre in “Acciao Corten” poste sulle due testate dei cinerari. Un acciaio speciale che manifesta, solo in apparenza, con il suo aspetto arrugginito il consumarsi del materiale lasciando sempre integro il messaggio traforato. ♦♦ L’ACQUA, che può essere sgorgata, a comando dei visitatori, nella colonnina in marmo, durante la loro sosta al limite del roseto, seduti in ascolto, in preghiera, nei ricordi, nelle riflessioni di ciascuno in solitudine o in compagnia. Acqua come presenza simbolo di purificazione, per tutte le culture e religioni; fonte di vita, bene prezioso imprescindibile dal vivere, inteso in tutte le accezioni. Il gorgoglìo dell’acqua, in questo caso, come presenza di sottofondo, di accompagnamento al tempo della sosta, ma anche come invito ad irrorare, ad aver cura e rigenerare le piantine del roseto. A garantirne la vita. ♦♦ Il ROSETO composto dalla terra e dagli alberelli di rosa, il fiore per eccellenza, simbolo della vita e della rinascita. Cresciuta nella terra, predisposta in questo caso per accogliere le ceneri di persone defunte e perciò rimandare a significati diversi, in ragione delle diverse culture, sensibilità e fedi, il ritorno alla Vita. Terra, acqua, fuoco e aria, dunque i quattro elementi essenziali per la Vita, idealizzati come ricordo sereno e solenne dell’eterno ciclo vitale. ♦♦ Le “CANDELE”. La fiamma, segno di fuoco e di luce, rappresentata nelle sagome delle “candele” in acciaio diversamente colorate tra di loro ma con le stesse tonalità di colore delle ceramiche posate sulle pareti di fronte ai cinerari, a ricordare soprattutto coloro le cui ceneri sono state affidate alla terra. ♦♦ Le “PANCHE” in marmo per favorire la sosta e il ricordo e vivere, secondo il sentire di ciascuno: con la preghiera, con il ricordo, con il colloquio silente il tempo della visita. Della sua presenza: in solitudine o in compagnia. ♦♦ Le CERAMICHE, posate sulle pareti di fronte ai cinerari, come detto prima, vogliono suggerire la fronda dell’“albero della Vita”: foglie, fiori, frutti. Su ciascuna formella la possibilità di scrivere a mano libera un nome, una data, una preghiera: lo scritto durerà quanto il tempo e il degrado naturale lo consentiranno. Arch. Cesare Rota Nodari Novembre 2019

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DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Il Giardino delle Rimembranze e i nuovi Cinerari sono stati realizzati su un’area posta all’interno del Cimitero del capoluogo tra le pareti di fondo di due blocchi di colombari esistenti. Nel rispetto della Normativa esistente in quanto a funzionalità e servizi richiesti. Giardino e Cinerari sono stati progettati interpretando e proponendo presenze e simbologie che di seguito si riportano nell’intento proprio del RIMEMBRARE: far rivivere al presente, ricordi e sentimenti del passato.


LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

POLISPORTIVA COMUNALE DI SEZIONE GRUPPO CICLISTICO

"Un valore aggiunto al servizio della collettività"

In questo numero vogliamo portarvi a conoscenza di un’altra realtà affiliata alla Polisportiva comunale Almenno San Bartolomeo, il GG Almenno, società presieduta dal Presidente Piermario Rota Nodari esistente dal 1986. Attualmente il GC Almenno ha tra le sue file le categorie Esordienti e Giovanissimi. Nel 2019 il GC Almenno ha conseguito ottimi risultati sia a livello organizzativo e agonistico. Gare organizzate: G.P Rota Nodari per la categoria Esordienti a Giugno, Trofeo Comune di Almenno San Bartolomeo ad Agosto Trofeo Timedil ad Agosto La cronoscalata dell’Albenza per la categoria Allievi valida come Campionato Provinciale cronoscalata a Settembre. Durante le ultime stagioni la categoria giovanissimi, composta da maschi e femmine, ragazzi con età compresa tra 7 e 12 anni ha conseguito ottimi risultati a livello Regionale e Provinciale sia su strada che in MtB. Ben si sono comportati anche i ragazzi della categoria Esordienti Immagini come quella qui a fianco, sono state ricorrenti per tutte le domeniche da Aprile a Settembre perché i Giovanissimi del Gruppo Ciclistico Almenno in giro per tutta la Provincia e oltre, hanno sempre conquistato il Trofeo quale migliore società oltre agli innumerevoli primi posti e piazzamenti nei primi 5 e primi 10 dei singoli atleti. Dal 2019 la compagine dei Giovanissimi è in ampliamento, in quanto il GC Almenno compiendo un ulteriore sforzo organizzativo ed economico, sta rafforzando una squadra 28

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


ALMENNO SAN BARTOLOMEO

I ragazzi dai 7 ai 12 anni che intendono entrare a far parte della grande Famiglia del Gruppo ciclistico Almenno possono contattare il sig. Mario Amigoni – 345.8885304 Raffaele Rota

Chiunque intenda associarsi alla Polisportiva o informarsi sulla propria attività o collaborare a vario titolo, può rivolgersi presso la sede sita all’interno del Palalemine in via Montale, aperta il Lunedì dalle ore 21 alle ore 23 ed il Mercoledì dalle ore 8,30 alle ore 11,30. Tel. 035-0275911 - Polisportivacomunaleasb@alice.it

A.S.D. BALLO ALMENNO SB - Ballo liscio –

CORSI DI BALLO Ottobre / Dicembre 2019 Iniziamo il presente articolo con una piacevole constatazione. E’ grande la nostra gioia, siamo davvero contenti ed appagati nel vedere numerosi almennesi che si sono iscritti ai corsi di ballo iniziati ad Ottobre; vederli muovere i primi passi, sbagliare il tempo, i primi errori da correggere, le sbirciate verso il vicino magari più predisposto. A breve ci auguriamo di vederli in pista…ciò si verificherà e sarà per loro un bel successo, un merito alle fatiche e ai sacrifici profusi. In anticipo, il tempo trascorre inesorabile e veloce, l’A.S.D. BALLO ALMENNO SB avvisa che sarà offerto ai residenti in Almenno San Bartolomeo l’ingresso gratuito in sala da ballo nelle Serate Danzanti di Domenica 22/12 e Domenica 29/12. NB. L’ingresso gratuito è subordinato all’esibizione di un documento d’identità. Sarà l’occasione per fare quattro chiacchiere, per ritrovare amici e persone che non si vedevano da tempo, per scambiarci gli auguri di Natale e di Anno Nuovo 2020. Ricordiamo che le nostre Serate di Ballo si svolgono settimanalmente al locale Palazzetto dello Sport, in serate alterne Sabato o Domenica, sulla base della disponibilità della struttura, con un calendario stilato ad inizio stagione e con locandine che vengono affisse all’ingresso del Palalemine.

Ricordate il nostro motto: NON CERCATE LONTANO…NOI CI SIAMO…VI ASPETTIAMO ! Enzo Rota Presidente A.S.D. Ballo Almenno SB Novembre 2019

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LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI

di Giovanissimi per la pratica della MTB. Tutto questo impegno va a ringraziare in prima persona il Presidente Piermario Rota Nodari e tutti i collaboratori che a vario titolo si impegano per portare avanti questa realtà.


PRENDIAMO NOTA XXV FESTA CORALE DI SANTA CECILIA In occasione della ricorrenza di S.Cecilia, Patrona del canto e della musica sacra, da ben 25 anni numerose Corali si radunano insieme per l’animazione liturgica della santa Messa seguita da una breve elevazione musicale. L’iniziativa è nata 24 anni fa da un’idea di don Santo Donadoni, sacerdote originario da Grumello di Zanchi a Zogno e nel tempo ha avuto una crescente adesione di Corali. Ricordiamo le tappe: 1995 Parrocchia di Zogno, 1996 Brembilla, 1997 Sorisole, 1998 S. Pellegrino, 1999 Ponteranica, 2000 Zogno e Sedrina (Giubileo), 2001 Villa d’Almè, 2002 Piazza Brembana, 2003 Botta di Sedrina, 2004 Endenna, 2005 Petosino, 2006 Costa Serina, 2007 Ossanesga, 2008 Brembate Sopra, 2009 Brembilla, 2010 Sorisole, 2011 Villa d’Almè, 2012 S. Pellegrino, 2013 Ponteranica, 2014 Sedrina, 2015 Ossanesga, 2016 Bracca, 2017 Capizzone, 2018 Serina. Quest’anno per la prima volta la manifestazione di terrà qui ad Almenno S. Bartolomeo con la partecipazione di una ventina di Corali con oltre 230 coristi per elevare lo spirito nel canto di lode al Signore.

Vi aspettiamo numerosi!

SABATO 23 Novembre 2019 ore 20,00 Chiesa Parrocchiale di Almenno S. Bartolomeo (BG) 30

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


PRENDIAMO NOTA

Tutti i dettagli, il programma degli incontri e la scheda per l'iscrizione sul sito del nostro oratorio: http://www.oratoriosb.altervista.org/

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PRENDIAMO NOTA

Tutti i dettagli e il programma degli incontri possono essere trovati sul sito della diocesi http://www.diocesibg.it e del nostro oratorio: http://www.oratoriosb.altervista.org/ 32

ComunitĂ S. Bartolomeo e S. Rocco


PRENDIAMO NOTA

Il progetto “Cercatori di Dio” nasce dalla domanda, intercettata anche nelle serate di Evangelizzazione di strada, di giovani e adulti che manifestano il desiderio di ricominciare a credere e chiedono: cosa dobbiamo fare? Il desiderio di farsi carico di questi interrogativi ha portato alcuni adulti e giovani-adulti “capaci di Vangelo” a interrogarsi e lasciarsi guidare dallo Spirito nel discernimento, per poter prendersi cura di coloro che manifestano questa richiesta. Il progetto che ne è nato, presente in diocesi da tre anni, è un tentativo di risposta ai “segni dei tempi” che ci interpellano come cristiani; è dono da far crescere e fruttificare per il bene di coloro che, battezzati e poi allontanatisi dalla comunità cristiana, vogliono riscoprire il Signore che già conoscevano e ricominciare a credere in Lui, vivendo nella comunione della Chiesa attraverso un itinerario di riappropriazione del proprio Battesimo. La finalità ultima del progetto “Cercatori di Dio”, nell’orizzonte teologico-pastorale dell’EG, è quella di accompagnare, dopo aver intercettato il loro cammino ed essere stati accolti nella loro vita, coloro che, già cristiani battezzati, hanno dimenticato il Signore e la comunità che conoscevano, affinché i loro occhi e il loro cuore possano nuovamente ri-conoscerLo vivo nella loro vita e riscoprirlo presente nella comunità dei fratelli che vive nel territorio.

LETTERE AL NOTIZIARIO Caro direttore,

ho letto il bell’articolo di Sara Bellini sul Bollettino Parrocchiale di agosto-settembre 2019, pagine

20-21. Mi è piaciuto il riferimento alle nozze di Cana parlando della festa di Longa. E' vero, Maria nei Vangeli parla poco: parla alle nozze di Cana (Gv 2,1-11), all’annuncio dell’angelo che le comunica che diventerà la madre di Gesù (Lc 1,38), parla quando ritrova Gesù nel tempio (Lc 2,48-49) e quando va a trovare la sua parente Elisabetta, incinta di Giovanni Battista, e lei stessa incinta di Gesù. E’ qui che si rivela un altro aspetto della personalità di Maria: era una ragazza giovane, una ragazza che noi oggi potremmo chiamare contestatrice: è contro i potenti e i forti, a favore dei più poveri e dei più deboli. Sono le parole contenute nel bellissimo inno che è il Magnificat (Lc 1,46-55): “Ha spiegato [l’Onnipotente] la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote” (Lc 1,51-53). Anche questa è Maria: noi cristiani, come dice anche papa Francesco, sull’esempio di Maria, dobbiamo accogliere e aiutare gli umili, gli affamati, i più deboli, gli ultimi, gli immigrati. Questo è anche Maria oggi, questo è il Vangelo di Gesù oggi. Ermanno Arrigoni. Novembre 2019

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POSTA POSTA

Ecco la lettera che abbiamo ricevuto i giorni scorsi e che ci fa molto piacere perché ci dimostra che il nostro bollettino viene letto con molta attenzione e suscita commenti che arricchiscono tutti noi. Ne aspettiamo altre da Voi lettori. Grazie. Franco


ANAGRAFE PARROCCHIALE Si sono uniti in matrimonio

Sara Rota Aronne Rigoli Venerdì 30 agosto 2019 Chiesa di San Giorgio in Almenno San Salvatore

Simona Roncalli Marco Rota Sabato 26 ottobre 2019 Parrocchiale di S. Maria Assunta Bonate Sopra

Le nostre Comunità partecipano alla loro gioia Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco e augurano felicità che li accompagni per sempre

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ANAGRAFE PARROCCHIALE Hanno ricevuto il Battesimo nella Parrocchiale di San Bartolomeo

Maria Grazia Fumagalli Filippo Mattavelli Camilla Nembrini Mirko e Melissa Regazzoni Stefano Velardo

Adele Mannara Nicolò Moscheni

di Luca Giuseppe e Claudia Colleoni di Alessandro e Gessjca Lomboni di David e Simona Crotti di Denis e Daniela Rossi di Alberto e Chiara Ceruti

Domenica 29 settembre 2019

di Nicola e Marta Lupini di Francesco e Francesca Beretta

Domenica 27 ottobre 2019

Alle nostre nuove sorelle e fratelli di Fede ed alle loro famiglie, 35 Novembre 2019 auguri vivissimi dalle nostre ComunitĂ


ANAGRAFE PARROCCHIALE Sono tornati alla Casa del Padre

PAOLA DE COL di anni 50 morta il 3.10.2019

VINCENZO TIRONI di anni 89 morto il 7.10.2019

CARMELA ROTA ved. Natali di anni 89 morta il 21.10.2019

GIULIANA ODONI ved. Valsecchi di anni 86 morta il 24.10.2019

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

E' mancata improvvisamente a soli cinquant’anni, lasciando nel dolore e nell'incredulità i suoi cari, ai quali porgiamo le più sentite condoglianze.

Hai dedicato la tua vita per la famiglia, il lavoro ed hai avuto il segreto di farti amare da tutti. Ci hai lasciato in punta di piedi e in silenzio, tra le braccia della mamma. Ora che sei nell’abbraccio del Padre continua ad amarci e a guidarci nel nostro cammino. I tuoi figli e mamma

Ha dedicato la sua vita alla famiglia ed al lavoro. Si è sempre lasciata guidare dalla luce della Fede nella quale ha trovato aiuto e conforto anche nella malattia. Assistita dai suoi cari ha raggiunto l’amato marito nella pace del Signore. Ai figli ed ai parenti le nostre sentite condoglianze.

Grazie per tutto l’amore che ci hai donato e per la grande Fede che ci hai trasmesso. Resterai per sempre nei nostri cuori. I tuoi cari

36 nostre Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco Le Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana


ANAGRAFE PARROCCHIALE Sono tornati alla Casa del Padre

ANNA CIVERA di anni 80 morta il 25.10.2019

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

Cara moglie e mamma, grazie per il tuo esempio di vita, forte e sorridente anche nella malattia. Tutto di te vivrà sempre nei nostri cuori e gli insegnamenti che ci hai trasmesso non andranno persi.

Il dolore e la malattia hanno più volte bussato alla sua porta. ALESSIO BOTTI di anni 79 morto l' 1.11.2019

GIOVANNA PRESSIANI ved. Belotti di anni 93 morta l' 1.11.2019

La morte della figlia Ileana, avvenuta 14 anni fa, in seguito a una grave malattia, ha provocato un dolore immenso, del quale Alessio non è mai riuscito a farsene una ragione. Alla moglie Romana, al figlio Cristiano e ai parenti tutti porgiamo le più sentite condoglianze. "Ciao nonna, ti ricordo come una donna integra, fiera anche nel portamento, mai fuori luogo, silenziosa ma presente. Ti ricordo ferma, ma mai arrabbiata. Tollerante e paziente; una pazienza che nasceva dalla semplicità, dalla saggezza guidata dalla forte fede in Dio. La stessa fede che ti ha sempre accompagnata da quando eri una giovane sposa nella povertà fino a questi ultimi 7 anni vissuti nel silenzio, nell'accettazione della malattia, ma sostenuta dalla vicinanza degli affetti che hai cresciuto e coltivato. Grazie per i piccoli gesti quotidiani che compivi in silenzio. Grazie per la camomilla che preparavi come un rito tutte le sere prima di andare a dormire. Grazie per le babbucce fatte a maglia e quel profumo di tabacco inconfondibile. Ci mancherai tanto e mancherà un punto di incontro". I tuoi cari

Le nostre Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana

Novembre 2019

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ANAGRAFE PARROCCHIALE Sono tornati alla Casa del Padre

MARIA ROTA di anni 98 morta il 6.9.2019

COMUNITA’ DI SAN ROCCO

"... adesso devo andare... ma non ti preoccupare... torno ad aiutarti."

“Grazie Dio per avermi dato queste grandissime anime” Carissimi papà e mamma siete stati sempre la mia forza, nel cammino di questa vita, vi siete sempre impegnati tantissimo per far andare avanti bene tutta la famiglia, malgrado le difficoltà che abbiamo avuto, vi voglio ricordare sempre uniti e impegnati nelle faccende domestiche e vi auguro con tutto il cuore di riposare in pace. Presto ci rivedremo. Vostra figlia Fabiola.

LUIGINA MAZZOLENI di anni 91 ROCCO TIRONI di anni 93 morti il 10.10.2019

Le nostre Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana

Li ricordiamo nella fede

IMELDA ERBA + 12.11.1989

GABRIELLA BALORDI + 19.11.2012

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

Il tuo volto, il tuo sorriso, la nostalgia del tuo amore verso di noi e la gioia dei giorni felici trascorsi insieme non si sono mai affievoliti con il passare del tempo e rimarranno vivi anche per il futuro, perché hai saputo nutrire la nostra vita con il tuo affetto. Grazie da tutti i tuoi cari. “Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”.


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