Notiziario Parrocchiale San Bartolomeo e San Rocco Marzo 2019

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Sito web parrocchia: www.parrocchiasb.it Email: parrocchiasba@gmail.com Email redazione: bollettino.parrocchiasba@gmail.com Sito web oratorio: www.oratoriosb.altervista.org NUMERI UTILI Rev. Don Giulivo Facchinetti Parroco..............................Tel. 035 640045

NOTIZIARIO delle COMUNITÀ PARROCCHIALI

SAN BARTOLOMEO in ALMENNO

Anno XCVI - N. 2 Marzo 2019 «L’Angelo in Famiglia» - Pubbl. mens. - Sped. abb. post. - 50% Bergamo Direzione e Amministrazione: Società Editrice SS. Alessandro Ambrogio Bassiano Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII, 118 - Tel. 035.21.23.44 Abbonamento annuale L’Angelo in Famiglia + Notiziario Parrocchiale : 25 € Copia singola L’Angelo in Famiglia + Notiziario Parrocchiale : 3,5 €

Rev. Don Dario Mazzoleni Vicario Parr. ........................Tel. 3518140908 Rev. Don Giuseppe Mignani a Longa...............................Tel. 035 644192 Rev. Don Vittorio Carrara in Albenza..............................Tel. 035 645332 Rev. Suore - Scuola Materna. ............................................Tel. 035 640096 Conferenza S. Vincenzo........ .............................................Tel. 035 640812 SS. MESSE FESTIVE • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 8 - 10.30 - 18 • Chiesa Parrocchiale di San Rocco: 9.30 - 19.00 • Longa: 8.30

SAN ROCCO in ALBENZA

• Barlino: 9.30 SS. MESSE DELLA VIGILIA • Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo: 16.30 • Cascine: 18.00 SS. MESSE FERIALI

ota: gli orari delle SS. Messe sono presenti nel N “­Calendario delle iniziative” e sui fogli settimanali ­disponibili nelle chiese CONFESSIONI

Ogni venerdì: in Parrocchiale San Bartolomeo ore 17.00 - 19.00 Ogni sabato: in Longa ore 10.00 - 11.30 in Parrocchiale San Bartolomeo ore 9.00 - 11.00 in Parrocchiale San Bartolomeo ore 15.00 - 16.15 a Cascine ore 17.15 - 18.00 In occasione di ogni funerale un sacerdote sarà disponibile per le confessioni mezzora prima della celebrazione.

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In confidenza...

«Ecco la serva del Signore...»: sono le ultime parole che Maria rivolge all’angelo Gabriele con le quali manifesta accettazione e obbedienza al progetto di Dio, alla sua volontà. Nell’autodefinirsi “serva del Signore”, Maria pensa al profeta Isaia dove si parla di uno la cui vita è tutta dedicata al bene del popolo e addirittura di tutto il mondo. Il vero “Servo del Signore” è Gesù che prende su di sé la croce per amore nostro. Maria è serva perché, in fondo, impara dallo stesso Gesù cosa significa essere servi di Dio. Noi guardiamo a lei per poter guardare a Gesù con i suoi occhi. Questa Quaresima potrà essere il tempo in cui impariamo la contemplazione del Servo attraverso la contemplazione che ne ha fatto Maria, la madre. Maria non è chiamata a donare “cose” ma a donarsi, ad offrire se stessa. Nel nostro tempo dove tutto è mercato, si consumano cose e persone come fossero cose tra le cose, dove anche i regali potrebbero essere solo fatti di cose cioè senza cuore, di apparenza o per “comprare” chi li riceve più che, appunto, per donare...., il sacro Tempo della Quaresima dovrebbe essere il momento di grazia per scoprire ancora una volta che la nostra esistenza, è per tutti, anche se in modo diverso, vocazione cioè chiamata a fare della vita un dono, un servizio, un’offerta di sé stessi. “Maria ha capito il segreto della vocazione: uscire da se stessi e mettersi al servizio degli altri, poiché la nostra vita trova significato solo nel servizio a Dio e al prossimo” (Papa Francesco). Fare della propria vita un’offerta, non è una possibilità di pochi privilegiati come fare un regalo costoso e vistoso, ma vocazione e missione, dono e compito alla portata di tutti. Ci sono “offerte di sé” che non sono in commercio, sono fuori mercato, non hanno prezzo, hanno un valore che non si può conteggiare: la vita è il prezzo e il “costo da pagare”. Anche il dare cibo, vestiti, soldi ai poveri profuma di carità se esprime l’offerta di qualcosa di noi e parte da un cuore attento, sensibile, che si “prende cura” del fratello in difficoltà. Questo tempo di Quaresima sarà un cammino per tornare all’essenziale: per contemplare Dio che si fa dono, per risignificare la nostra vita come offerta a servizio Suo e dell’uomo, per donare al mondo ciò di cui c’è bisogno. Durante la Quaresima, con gli occhi di Maria Santissima, la serva del Signore, siamo chiamati a contemplare Gesù, il Servo “s-offerente” per imparare da Lui ad offrire tempo, fatica, ascolto, pazienza, fiducia, misericordia, fedeltà, servizio, vita, gioia. Nell’itinerario quaresimale, di domenica in domenica, alla Santa Messa, con la Comunità, 2

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco

Disegno di Don Giuseppe Sala tratto da "Abbiamo incontrato l'Amico" Edizioni: Mimep-Docete


ricorderemo questi modi concreti e quotidiani di fare della nostra vita un dono, un’offerta e nutriti del Signore Gesù, Parola e Pane, gli chiederemo di insegnarci e aiutarci a viverli. I quaranta giorni, sono una bella provocazione che ci tocca personalmente e che trova dentro le relazioni umane, che non di rado sembrano a un deserto arido, la meravigliosa possibilità di diventare giardino: penso alle relazioni tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra colleghi di lavoro, tra amici, tra vicini di casa, dentro la comunità cristiana, tra chi abita lo stesso territorio... Pensando ai nostri ragazzi che saranno gli adulti di domani, credo sia bagaglio indispensabile per un futuro ricco di speranza, la consapevolezza che l’esistenza ci è donata per essere offerta. Sempre attuale per genitori, insegnanti, allenatori, catechisti, sacerdoti....., persone che vogliono loro bene, desiderano il loro vero bene e sognano per loro il Bene, che “si educa con ciò che si dice, più ancora con ciò che si fa, e ancor più con ciò che si è”. (S. Ignazio di Antiochia) “Ecco la serva del Signore” è la risposta di Maria con la quale mette in gioco tutta sé stessa per Dio. “Ecco la serva del Signore” è la risposta di Maria grazie alla quale Dio si fa Padre per l’uomo. “Ecco la serva del Signore” è la risposta di Maria accanto al Figlio ogni giorno, anche sotto la croce. “Ecco la serva del Signore” dice la forza e allo stesso tempo la fragilità di Maria di fronte alla sua vocazione: tanto lei è disponibile all’amore, tanto è consapevole di aver sempre bisogno di Colui che offre la sua vita per lei. Costantemente Maria riconosce di aver bisogno di ritornare alla sorgente di questo dono. E come vale per lei, vale per ciascuno di noi. “Carissime famiglie... lungo il cammino della Quaresima guardiamo a Maria e teniamola a noi vicina, come giovane, come donna e come madre. Prendiamo esempio dal suo cuore giovane capace di lasciarsi stravolgere i piani per un futuro di Bene. Prendiamo esempio dalla sua fede di donna, capace di riconoscere a prima vista i gesti d’amore che Dio le riserva. Prendiamo esempio dal suo sguardo di madre, capace di generare sempre nuova vita. L’augurio è che ciascuno di noi, fedele alla sua vocazione come Maria, possa sempre mettersi sempre a servizio di Dio anche quando Lui ci chiederà di offrire il tutto di noi”. (Vescovo Francesco) Buon cammino di Quaresima! In confidenza... Don Giulivo

“...riflessioni strada facendo...”

Vi confesso che cinque anni fa, all'indomani della prima campagna abbonamenti del nostro bollettino, seguita quale coordinatore di fresco incarico, pensavo che questa esperienza durasse poco tempo: da entusiasta delle innovazioni elettroniche e dei nuovi strumenti di comunicazione (computer, tablet, cellulari, internet, social network,...) pensavo che la vita del nostro notiziario si spegnesse anno dopo anno, lasciando spazio ai nuovi canali di diffusione dell'informazione... ed invece eccoci qui ancora a scrivere per oltre seicento abbonati e certamente per molti più lettori. Grazie per la fiducia che ci accordate! Credo oggi che la diffusione delle informazioni debba utilizzare sia i tradizionali mezzi, ovvero la carta stampata, sia le nuove tecnologie per raggiungere il più grande numero possibile di destinatari. Mi sto comunque chiedendo: quale è il motivo di questo vostro affetto per l'Angelo in Famiglia e per il nostro notiziario? La mia speranza è che sia innanzitutto perché queste pagine sono piccole briciole del pane evangelico, cibo e viatico per il quotidiano vivere ...strada facendo. Franco Marzo 2019

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Comunità parrocchiale di SAN ROCCO in ALBENZA Celebrazione degli anniversari di Matrimonio

L’8 dicembre in Albenza non è stata festeggiata solo l’Immacolata Concezione, ma anche gli anniversari di matrimonio. E’ stato un momento bello, cercare di stare vicini alla Madonna, al suo esempio, insieme alle coppie che si sono riunite per celebrare la messa il Sabato mattina. Coppie giovani e coppie più mature, mogli e mariti che hanno deciso di vivere la loro vita insieme e in questa occasione ringraziare il Signore e festeggiare in compagnia. La messa è stata presieduta da tre sacerdoti: Don Dario, Don Giulivo e Don Tobia. Don Tobia è stato un po’ ospite d’onore in questo giorno della nostra comunità. Egli è stato parroco di Albenza tempo fa, dal 1964 al 1973 ed è ritornato per vivere questa festa e rivedere i volti del paese che aveva conosciuto anni prima. La messa è stata bella: la cosa che l’ha arricchita è stata la compresenza di anniversari e solennità dell’Immacolata. La Madonna è esempio e sostegno delle famiglie. Una vita spesa bene la sua, vissuta con il cuore, senza distrazioni, con silenzio e amore anche nel dolore. Indica la strada alle coppie e a tutti, una strada non facile, intensa, che porta lontano. Specialmente esempio per le coppie, che sono chiamate a costruire una famiglia, ad educare, amare ed essere riferimento per i figli. Non è facile seguire il suo esempio e non è facile seguire l’invito che ci fa suo Figlio Gesù con il Vangelo: Lei però è sempre lì ad aspettarci, a guidarci come mamma, ad amarci come suoi figli. Al termine della messa una foto ricordo tutti insieme e poi eccoci nel bar parrocchiale. Qui le signore di Albenza si sono messe a disposizione per preparare un buon pranzo, così da vivere un momento in allegria. Un giorno bello insomma. L’incontro con il Signore, con la Madonna e poi la festa, la compagnia, lo stare insieme. Un augurio a tutte le coppie di continuare il loro cammino, guardando alla vita della Madonna! Le coppie presenti erano 12 e hanno festeggiato dai 5 anni di matrimonio fino ad arrivare a 60 anni passati insieme. Pietro

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


LA MERAVIGLIOSA STORIA DELLA CHIESA DI S. ROCCO [23a parte]

Lasciti alla parrocchia dell’Albenza

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COMUNITÀ DI SAN ROCCO IN ALBENZA

Nell’archivio parrocchiale dell’Albenza c’è un album di straordinaria bellezza che viene chiamato “Cabreo” con l’elenco dei beni di due fratelli preti originari di Albenza, don Antonio e don Bartolomeo Tironi. La bellezza del cabreo (il frontespizio di uno di questi è visibile nella foto) consiste nell’aver disegnato a colori le loro proprietà, case e terreni, con i loro confinanti. Il cabreo porta la data del 1788 con questa scritta: “Piante de beni delli M.to R.R. di S.S.ri don Antonio parroco di Ossanesga e don Bartolomeo Tironi posti in Albenza fatte per ordinare de Med.mi quest’anno 1788. Almenno S. Salvatore, Ill.mo sig. vicario, volendo li R.R. don Antonio e don Bartolomeo Tironi abitanti in Ossanesga formare autentico inventario de suoi beni posti in Albenza, Comune di S. Bartolomeo d’Almenno e dovendo essere legittimamente cittati nelli confinanti e quelli anche cui spettasse qualche trasgressione”... fanno fare ad un certo Leffi questo documento con tutte le loro proprietà. L’elenco di queste inizia così: “Nel nome del sig. Iddio, adi 7 febbraio 1788”; segue una pagina con il disegno a colori della proprietà e dei confinanti e nella pagina seguente la descrizione delle 9 proprietà: 1) Sopra Ca’ di Belolo, boschiva, brughiva; 2) Sopra Ca’ della Pola, boschiva, brughiva; 3) Alla Tezola, boschiva, brughiva; 4) Gambarella, boschiva, brughiva detta la Gambarella; 5) La Costa, ronchiva, silvana e boschiva; 6) Ca’ Bardelli; 7) Ronco sopra le Case con selva, 8) Sotto le Case, boschiva, boschiva e silvata; 9) Ronchetta. Tutti questi beni saranno lasciati da don Antonio Tironi alla parrocchia dell’Albenza con il suo testamento del 1824. Nel 1799 muore don Bartolomeo e nel 1825 muore anche don Antonio che era parroco di Ossanesga. Nel testamento di quest’ultimo tutti i beni immobili descritti nel cabreo vengono lasciati alla Chiesa di Albenza. Scriverà don Luigi Foiadelli, parroco di Albenza dal 1912 al 1919, nel Liber Chronicus (una specie di Diario della parrocchia scritto dai parroci) nel 1912: “Una vera provvidenza di questa Chiesa fu il testamento di don Antonio Tironi, parroco di Ossanesga, di cui si conserva copia nell’archivio parrocchiale in data 13 gennaio 1824 con il quale dichiarava e nominava erede universale di sua sostanza, valutata a perizia 1 marzo 1826 a lire 25.400, a questa Chiesa. Ed allora i parroci, oltre ad avere l’aiuto del coadiutore, potevano provvedere anche a tutti i bisogni per il decoro del tempio e delle sante funzioni”. In effetti don Antonio Tironi, con il suo lascito, instituiva in Albenza una Cappellania, cioè una rendita con la quale si poteva mantenere un cappellano che celebrasse le Messe volute dal testatore e che aiutasse il parroco nelle varie attività. Pubblichiamo la prima parte del testamento che è molto interessante; il resto sul prossimo numero del nostro Bollettino parrocchiale. “Volendo io sottoscritto sacerdote Antonio Tironi del fu Giuseppe, curato (parroco) di Ossanesga, disporre con dichiarazione di ultima mia volontà d’ogni mia sostanza che lascerò dopo la mia morte-, mi sono determinato volontariamente di scrivere il presente mio testamento che deve riportare irrevocabilmente in ogni sua parte la plenaria esecuzione. Quindi annullo e revoco qualunque testamento che io abbia fatto, scritto anteriormente a questo ancorché contenga la clausola di irrevocabile, perché ritengo e voglio che questo sia il valido ed attendibile e primieramente e soprattutto. Primieramente raccomando l’anima mia al Signore Iddio a fine che per i meriti infiniti di Gesù Cristo e per intercessione di Maria Vergine Beatissima e del santo Angelo mio custode e di S. Antonio e dei santi Vito, Modesto, e Crescenzio abbia a salvarmi” (continua). Ermanno Arrigoni


COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Calendario delle iniziative MARZO 3 domenica VIII Tempo Ordinario 6 mercoledì Mercoledì delle Ceneri 7 giovedì 8 venerdì

9 sabato 10 domenica I Quaresima 11 lunedì 12 martedì 13 mercoledì 14 giovedì 15 venerdì

16 sabato 17 domenica II Quaresima Festa del Papà 18 lunedì 19 martedì S. Giuseppe 20 mercoledì 21 giovedì 22 venerdì 23 sabato

Sante Messe secondo l’orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi Ore 14.00 Sfilata di Carnevale e spettacolo all’oratorio Partenza in serata del Pellegrinaggio ad Assisi dal 3 al 5 marzo dei ragazzi di 3a media S. Messe in Parrocchiale ore 8.00 e 20.30; alle Cascine ore 18.00 Liturgia delle Ceneri per i ragazzi ore 16.30 in Chiesa Parrocchiale Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00 Confessioni: ore 10.00 4a e 5a elementare; ore 14.45 1a e 2a media in Chiesa Parrocchiale. Rassegna Teatrale in Oratorio ore 21.00 Sante Messe secondo l’orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi Incontro genitori e ragazzi Gruppo “l’Arte di amare” (3a media) ore 15.00 in oratorio Conferenza S. Vincenzo ore 20.30 in sala “don A. Seghezzi” Catechesi interparrocchiale su “Paolo VI” a Palazzago ore 20.30 Via Crucis nella contrada di Longa ore 20.30 Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio Scuola di Preghiera per giovani, in Seminario ore 20.30 Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00 Pizzata in compagnia per la Festa del papà ore 19.00 in Oratorio Giornata della Carità (Conferenza S. Vincenzo) Sante Messe secondo l’orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi Incontro bambini della Prima Confessione e loro genitori ore 15.00 in oratorio Convegno Missionario Diocesano per adulti e ragazzi in particolare è invitato il gruppo del “Credo” (1a media) Consiglio Pastorale Parrocchiale ore 20.30 in sala Don Seghezzi Ore 16.30 S. Messa a Canova per la festa di San Giuseppe Catechesi interparrocchiale su “Lazzati” a Gromlongo ore 20.30 Via Crucis a Barlino ore 20.30 Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00

24 Domenica Sante Messe secondo l'orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi III Quaresima Incontro genitori e Cresimandi ore 15.00 in Oratorio 6

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


25 lunedì A.C. adulti sala “don A. Seghezzi” ore 20.30 Annunciazione 26 martedì Catechesi interparrocchiale su “La Pira” a Burligo ore 20.30 27 mercoledì Via Crucis nella contrada delle Cascine ore 20.30 Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio 28 giovedì Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 29 venerdì Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” 30 sabato Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00 Gruppo Famiglia ore 20.30 in Oratorio 31 Domenica Sante Messe secondo l'orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi IV Quaresima Incontro genitori e bambini gruppo “Memoria del Battesimo” (2a Elem.) ore 15.00 in Oratorio

APRILE 2 martedì 3 mercoledì

Incontro per l’Oratorio ore 20.45 in Oratorio Via Crucis nella contrada di Canova ore 20.30 Confessione e Comunione agli ammalati 4 giovedì Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 Confessione e Comunione agli ammalati S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 Ore 20.00 S. Messa con adorazione e benedizione Eucaristica in Parrocchiale 5 venerdì Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” 6 sabato Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00 Sante Messe secondo l'orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi 7 Domenica Incontro genitori e ragazzi gruppo del “Padre Nostro” ore 15.00 in Oratorio V Quaresima Preghiera e scambio auguri gruppi parrocchiali ore 20.30 in Oratorio 8 lunedì Conferenza S. Vincenzo ore 20.30 sala “don A. Seghezzi”. Via Crucis vicariale 9 martedì Consiglio Pastorale parrocchiale ore 20.30 sala “don A. Seghezzi” 10 mercoledì Via Crucis a S. Tomè ore 20.30 Incontro Animatori adolescenti ore 20.30 in Oratorio 11 giovedì Catechesi su Radio Lemine “Tra cielo e terra” con Don Dario ore 20.45 S. Messa alle Cascine ore 6.30. Via Crucis in Parrocchiale ore 17.00 Gruppo Adolescenti e Giovani ore 20.45 in Oratorio 12 venerdì Lectio divina sul Vangelo della Domenica: dalle ore 21.00 alle 22.00 in Oratorio Distribuzione Bollettino parrocchiale di Pasqua 13 sabato

Preghiera per adolescenti e giovani ore 6.15 in sala “don A. Seghezzi” Confessioni:ore 10.00 4a e 5a elementare / ore 14.45 1a e 2a media in Chiesa Parrocchiale. Catechesi ragazzi ore 14.45; ACR ore 17.30; 3a media e gruppo adolescenti ore 18.00

Sante Messe secondo l’orario festivo / Ore 9.00 catechesi ragazzi 14 Domenica Giornata insieme per le famiglie dei bambini della Prima Confessione delle Palme Ore 10.15 processione delle Palme dall’Oratorio (della Passione) Nel pomeriggio i ragazzi portano l’ulivo a tutte le famiglie della comunità Dalle ore 16.00 confessioni in Parrocchiale Marzo 2019

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COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Calendario delle iniziative


CONVIVENZA A RONCOLA per I ragazzi di 3a media

Fili per tessere insieme ... “ L’Arte di Amare “ L’esperienza vissuta in Roncola con i ragazzi di terza media è stata l’espressione del cammino che stiamo percorrendo in questo anno catechistico: “L’Arte di amare”. Abbiamo sperimentato quanto è bello stare insieme, quanto è bello avere degli amici con cui giocare, ridere e divertirsi, sedersi a tavola, ma anche degli amici con cui confrontarsi , riflettere, pregare. Durante la preghiera serale Andrea ci ha consegnato dei fili, quei fili siamo noi, le relazioni che abbiamo, le amicizie, gli affetti. Con i nostri comportamenti ed atteggiamenti possiamo decidere di tenere quei fili separati, di “stare sulle nostre”, di non condividere ...e sicuramente alla fine quei fili spaiati andrebbero perduti. Noi abbiamo scelto di intrecciarli, metterli insieme, abbiamo scelto l’amicizia e l’unione ed il risultato sono stati tre giorni trascorsi in armonia ed allegria. La casa che ci ha ospitato molto accogliente con ogni confort, le partite di calcio, le passeggiate, la salita sul Monte Linzone, le abbuffate a pranzo e cena, i giochi serali, la preghiera, la Santa Messa, ...perché il nostro stare insieme acquista un altro significato se con noi c’è il Signore. Come sempre il nostro rammarico è per chi non ha potuto o voluto partecipare: noi crediamo in queste iniziative perché sono preziose opportunità di crescita per i nostri ragazzi! M.Teresa e Chiara Questi tre giorni passati in Roncola tra noi ragazzi di terza media, senza telefoni cellulari, sono serviti molto per conoscerci meglio e parlare di più tra di noi. Voglio ringraziare le catechiste che ci hanno accompagnato in questa avventura e la cuoca Carmen per i suoi deliziosi pranzetti e le calde merende. La vacanza in Roncola è stata una bella avventura.. ho condiviso dei bei momenti con i miei amici. Spero di rivivere esperienze come questa! Alla prossima! I ragazzi Volevo ringraziare Chiara, Maria Teresa e tutte le persone che hanno collaborato per rendere questi giorni così piacevoli. Mio figlio è tornato entusiasta da questa bellissima esperienza ed è stato contento di condividere tanti bei momenti con voi ed i suoi amici. Grazie di cuore perché fate capire ai nostri figli che possono divertirsi anche senza tecnologia e riscoprire giochi e valori che nella vita di tutti i giorni non sempre fanno ed ascoltano. Una mamma 8

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INIZIATIVE COMUNITARIE Dai monti e dal piano ad adorar il Bambino son giunti i RE MAGI Dalle Chiesette di Longa, di Barlino, di Canova e dalla Chiesa della Visitazione delle Cascine, nel giorno dell'Epifania, ecco, con i loro doni, i quattro Re Magi giungere, insieme a molti nostri parrocchiani, ad adorare il Bambino Gesù deposto al centro di una stella sulla gradinata dell'altare della Parrocchiale. I nostri Magi erano quattro perché le scritture si limitano a parlare di ‘alcuni’ Magi, ma non ci dicono che erano tre, ovvero tanti quanti erano i doni citati (oro, incenso e mirra) e tanto meno ci dicono che i loro nomi fossero Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. Anche i nostri Re Magi portavano dei doni: sicuramente il dono più noto è l’oro che rappresenta simbolicamente la regalità del bambin Gesù, nostro re; poi l’incenso, che, bruciato libero un fumo profumato molto usato durante riti e venerazioni religiose, simbolo di “divinità’; infine la mirra, un olio usato per spalmare sulle salme, simbolo della futura sofferenza di Gesù. Ma il quarto dei Re Magi che dono avrà portato? Il quarto dei Re Magi quest’anno ha portato un biglietto con scritto “ECCOMI” . Infatti il dono più grande che i tre Re Magi hanno fatto a Gesù è stato il loro prostrarsi per adorarlo: Gesù ha gradito dai Magi più l’offerta che hanno fatto di sé stessi, che non quanto essi avevano portato con le loro mani. Hanno adorato Gesù. Adorare è “annientarsi” per amore. È proprio il dono più grande: donare la vita per gli altri. Hanno visto in Gesù un Dio che si “annienta” per amore dell’uomo. E l’uomo, per rispondere a un Dio che gli si dona, non poteva rispondere meglio che con la propria adorazione, con il suo “sì” di ogni momento al prossimo, il suo “eccomi” di ogni giorno pronto a donarsi al proprio fratello, dono che Gesù ritiene fatto a sé stesso. La preziosità del dono non si misura da quello che si dà o da quanto si dà, ma dal cuore con cui lo si dà. Il sorriso che accompagna il dono, vale più del dono stesso. Paola

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A.C. RAGAZZI

SPETTACOLO Accade spesso in Azione Cattolica di lasciare ai piccoli il ruolo di protagonisti, ed è successo anche questa volta. Sul palco, dietro le tende, un tornado di ragazzini agitatissimi si muove, cammina, ripassa la sua parte, chiede informazioni, suggerimenti…. Sanno che la meta è molto alta e dev’essere realizzata alla meglio. Magnifici i nostri ragazzi! Non abbiamo tante parole da dire loro, se non cercare di incoraggiarli… si sono impegnati tanto. I nostri sguardi pieni di tenerezza, di affetto s’incrociano con i loro sguardi preoccupati sì, ma che brillano di gioia, è la gioia del dono, dell’amicizia, del sentirsi amati… quella gioia, quel dono che vogliamo imparare a regalare anche con i nostri sguardi, come ha fatto Gesù: “fissatolo lo amò”, dice il vangelo riferendosi al giovane ricco. Si parte, le tende si aprono, la recita comincia... È uno spettacolo nello spettacolo osservare i nostri ragazzi calati nelle loro parti, attenti e protagonisti, che recitano con capacità e convinzione nelle vesti di pastorelli, di abitanti di Betlemme, di re magi…con lo sguardo e il cuore rivolti a quella stella dalla lunga coda, a quella notte Santa piena di luce, di canti di angeli, di gioia che annuncia la nascita del Re dei Re. “Andiamo fino a Betlemme” ci invitano i nostri ragazzi, muoviamoci, andiamo subito, andiamo a vedere… Per incontrare quel Bambino vale la pena di lasciare tutto, anche se invece di un Dio glorioso ci imbatteremo nella fragilità di un Neonato, con tutte le caratteristiche della miseria, ma vale la pena di muoverci, di andare, di guardare, di vedere. Abbiamo pensato di proporre questa recita, per la verità scritta da noi in quanto non abbiamo trovato copioni in commercio, per aiutarci insieme: ragazzi e genitori, a capire e a far capire il significato e la forza dello Sguardo, dello Sguardo capace di generare vita, come dice il Vescovo Francesco nella sua lettera pastorale di quest’anno. E noi, possiamo proprio dire d’aver sperimentato quanto sia vero che da uno sguardo nasce accoglienza, amore, amicizia, fraternità…è solo guardando con il cuore che nascono relazioni, perché l’essenziale è invisibile agli occhi. (Dal “Piccolo Principe”). L’anima della proposta è stata proprio quella di raccontarsi e di raccontare più che di mostrarsi, di ripensare a quei tanti sguardi di meraviglia, di stupore che sono stati determinanti nel nostro cammino… E allora ecco con tanto di microfono in mano Francesco, che esce dalle file e racconta la sua prima volta in ACR… poi Martina che rivive l’esperienza dello sguardo di una nonna… Maris e Alberto che ripensano al loro primo sguardo che li ha fatti innamorare… mamma Sonia con i figli Nicola e Davide, che ancora si emoziona al pensiero della prima volta che ha guardato il volto dei suoi bambini….e infine Sabrina che racconta lo sguardo colmo di amore e di tenerezza di una mamma che tiene in braccio il suo bambino gravemente disabile…

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DELL’EPIFANIA

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R.

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C.

Anna

[video su Radio Lemine streaming: https://www.facebook. com/323641655051584/ videos/273797019978186 ]

A.

E poi un susseguirsi di altri sguardi che non sanno vedere, che non sanno meravigliarsi, come succede spesso oggi, che va di moda la rissa, la rabbia, il pensiero diretto e giudicante. Sono gli sguardi di alcuni uomini di tutti i giorni, della locandiera, di Erode che presi dall’egoismo, dalla superbia, dalla fretta, non riescono a vedere il volto del fratello bisognoso, la richiesta d’aiuto della mamma in difficoltà, il sorriso sincero del ragazzo, l’amicizia del vicino… Ma poi improvvisamente la scena si ferma, c’è silenzio… la mente si libera da distrazioni e da altri pensieri… una luce insolita avvolge una giovane ragazza di Nazareth... avvolge tutta la sua casa, anche gli angoli più nascosti. “Che cos’è questa strana luce? - Si chiede trepidante Maria - Sono sveglia o sto sognando? ... E tu chi sei? Parla!” “Io sono Gabriele e sono qui per dirti che hai trovato grazia presso Dio, stai per diventare mamma di un bambino che chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo. Dio stesso sarà suo Padre. RALLEGRATI MARIA! NON TEMERE! Improvvisamente un’esplosione di luce, di emozione, di attesa, una benedizione che diventa danza, musica, canto, capacità di vedere lo sguardo di Dio: “Se Dio ha rivolto il suo sguardo su di me, se ha guardato all’umiltà della sua serva, io rispondo: Eccomi. Sono qui per fare la Sua volontà”. Sorride l’Angelo Gabriele a Maria mentre lei porta una mano per sfiorarsi il ventre. Ora abbiamo capito che la felicità ha a che fare con l’ambiente esterno, con la realtà, ma che la gioia vera nasce solo dentro il cuore, la gioia vera nasce da uno sguardo, da un abbraccio, dalla capacità di vedere il disegno di Dio all’opera nella nostra vita. Bravi ragazzi e bravi genitori, che con la vostra recita, messa in scena il giorno dell’Epifania e ripetuta ai ragazzi del catechismo in occasione delle feste di San Giovanni Bosco, ci avete insegnato a guardare con occhi nuovi e a capire che se qualche volta non abbiamo parole per rispondere, bastano i nostri sguardi buoni, dolci, profondi, capaci di accogliere, di ascoltare, di custodire.


ANNO PASTORALE PARROCCHIALE 2018-2019

CAMMINO CATECHISTICO I primi passi dei nostri “cuccioli” ...incontro a Gesù

Domenica 13 Gennaio i bambini di 1a elementare con le loro famiglie hanno condiviso una “FESTA” diversa del solito. Ecco come le famiglie hanno vissuto questa esperienza. Domenica 13 Gennaio noi famiglie dei bambini di prima ci siamo ritrovate alla S. Messa delle 10.30 per poi condividere il pranzo in oratorio (momento molto sereno e gioioso) con “piatti” e “dolci“ preparati da noi e il “primo“ offerto dall’oratorio. (... Grazie Carmen per la tua disponibilità). Nel pomeriggio, mentre i bambini erano coinvolti in un laboratorio su San Domenico Savio con le catechiste, noi genitori ci siamo riuniti con Don Giulivo e la preziosa Marilisa per discutere e confrontarci sul momento che stiamo vivendo con i nostri piccoli. Abbiamo preso spunto da un quadro di Van Gogh, (qui a fianco riportato), intitolato “I primi passi” per riflettere sui dubbi e sulle perplessità tipiche di ogni genitore, ma anche sulle infinite gioie che i nostri “cuccioli” ci regalano ogni giorno. Ci ha accumunato la preoccupazione circa le difficoltà che quotidianamente ci accompagnano e che, alcune volte, ci fanno dubitare di ricoprire in modo adeguato il ruolo di genitore, le difficoltà alle quali la società ci sottopone e che sembrano cosi’ diverse da quelle che qualche anno fa si trovavano ad affrontare i nostri genitori. Abbiamo concluso che gli insegnamenti che oggi diamo ai nostri bimbi, anche se a volte sembrano perdersi nel vuoto, un giorno torneranno nella loro mente! Un po’ come accade a noi oggi, quando ci vengono in mente le frasi che i nostri genitori ci dicevano…….e che finalmente comprendiamo consapevolmente. Questo ci deve ricordare che noi siamo l’arco e i nostri figli le frecce: noi diamo loro la forza e la direzione, ma saranno loro che dovranno centrare l’obbiettivo. La giornata di domenica è stata una piacevole esperienza. Per chi, come noi non è originario di Almenno, ha significato avvicinarsi un po’ di più a questo paese e, soprattutto, alle famiglie che hanno le medesime necessità, bisogni, desideri e valori. Un bel momento di crescita gestito egregiamente dalle catechiste e dallo “staff” dell’oratorio. Un sentito grazie a chi ha creduto in questa iniziativa e si è speso in tempo ed energia per renderla possibile. Grazie E’ stato un giorno bello e costruttivo in cui si è sperimentato un po’ ”l’essere comunità” e il condividere del tempo e delle esperienze in modo semplice e spontaneo. Grazie per questa opportunità. Noi catechiste ringraziamo le famiglie che hanno voluto vivere questa esperienza che ha permesso anche a noi una maggior conoscenza, in un modo molto “normale”, dei genitori dei bambini che con noi hanno iniziato il loro cammino di catechismo . Ci auguriamo che ad una “prossima volta”si uniscano altre famiglie. NE VALE LA PENA!!! Catechiste e genitori di 1a elementare 12

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


FESTA DEL BATTESIMO DI GESÙ Battesimo di Miguel: « Nel suo cuore hai posto il seme della Fede » Domenica 13 gennaio Miguel Angel, un bambino di 11 anni, ha ricevuto il Santo Battesimo dopo un cammino di fede che ha percorso con impegno ogni giovedì pomeriggio per più di un anno. Contemporaneamente, ha sempre frequentato anche la catechesi il sabato pomeriggio con gli altri bambini di classe quarta. Accompagnarlo in questa scelta di fede di voler appartenere al popolo di Dio e diventare suo figlio attraverso il Battesimo, mi ha regalato un’immensa ricchezza. Insieme ci siamo appassionati a leggere e studiare le Sacre Scritture del Vecchio e Nuovo Testamento per nutrirci della Parola di Dio e vivere l’attesa e la venuta di Nostro Signore Gesù proprio nel tempo forte del Natale. Con il nostro Parroco Don Giulivo e i genitori, si è scelto come giorno per Miguel, per diventare Figlio di Dio e appartenere alla Chiesa Cattolica, la domenica in cui ricorreva il Battesimo di Gesù. E’ stata una giornata ricca di emozioni arricchita dalla presenza importante delle catechiste e dei suoi compagni che hanno partecipato alla semplice-ma intensa-celebrazione del Battesimo regalando a Miguel momenti di presenza durante i vari momenti del Rito con la lettura anche delle preghiere dei fedeli preparate da loro. Marilisa Ecco la preghiera che mamma Daniela e papà Giorgio hanno recitato durante la cerimonia del battesimo del loro figlio Miguel. Signore, con un dono così prezioso come Miguel ci hai concesso l’immensa gioia di essere genitori. Aiutaci ad alimentare il seme della fede che oggi, con il battesimo, è stato posto nel suo cuore. Che la Tua luce illumini ogni giorno il suo cammino di fede.

Marzo 2019

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GIORNATA DELLA FAMIGLIA

COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Anniversari di Matrimonio

Domenica 20 gennaio, in occasione della “Giornata della famiglia”, il Gruppo Famiglia ha organizzato, quella che è diventata per la nostra comunità una tradizione: la festa degli anniversari di matrimonio. La celebrazione ha avuto la sua parte più importante nella Santa Messa delle 10.30 durante la quale i coniugi hanno rinnovato le promesse matrimoniali e si sono di nuovo scambiati gli anelli: che emozione per la nostra comunità rivivere insieme a queste coppie un avvenimento così importante della loro vita! La giornata è proseguita con un pranzo in oratorio servito dal gruppo famiglia e da altri volontari della nostra comunità a cui va il nostro grazie di cuore: è stato un momento di condivisione e di gioia per tutte le coppie e per i loro parenti. Ecco qui la testimonianza di una coppia e quelle delle loro figlie. Quest’anno abbiamo festeggiato 25 anni di matrimonio insieme alla nostra famiglia e alla nostra comunità. È stato toccante rivivere e condividere il giorno che ha segnato l’inizio della nostra vita insieme e dopo tanti anni, ricchi di gioie e difficoltà, rinnovare le nostre promesse, ringraziando Dio per tutto quello che ci ha donato e continua a donarci. Adriano e Daniela Domenica 20 gennaio abbiamo avuto la possibilità di festeggiare il venticinquesimo anniversario di matrimonio dei nostri genitori e di altre coppie della nostra comunità. È stato bello ed emozionante assistere allo scambio delle fedi e al rinnovo delle promesse matrimoniali, dopo tanti anni dai loro primi “sì”. La durata di questi matrimoni e la voglia, ancora dopo tanti anni, di una vita insieme sono per noi giovani un esempio gratificante di dove si può arrivare coltivando la vita con amore e pazienza. Michela e Francesca

65° A N N I V E R S A R I O 14

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


GIORNATA DELLA FAMIGLIA

Anniversari di Matrimonio

A N N I V E R S A R I O

45° A N N I V E R S A R I O Marzo 2019

15

COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

50°


GIORNATA DELLA FAMIGLIA

COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Anniversari di Matrimonio

40° A N N I V E R S A R I O

35° A N N I V E R S A R I O 16

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


GIORNATA DELLA FAMIGLIA

Anniversari di Matrimonio

A N N I V E R S A R I O

25° A N N I V E R S A R I O Marzo 2019

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COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

30°


GIORNATA DELLA FAMIGLIA

COMUNITÀ DI SAN BARTOLOMEO

Anniversari di Matrimonio

20° A N N I V E R S A R I O

10° A N N I V E R S A R I O 18

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


Domenica 3 febbraio 2019 la nostra comunità, come in tutte le diocesi, ha celebrato la giornata della vita, dedicata al rispetto ed al ringraziamento per il dono della vita, in tutti i suoi aspetti. Papa Francesco insieme ai Vescovi invita ad avere un impegno sempre più concreto per favorire le nascite e costruire così una società sempre più a misura d’uomo che ha come grembo generativo la famiglia. In riferimento a ciò ricorda poi che tutti siamo chiamati all’incontro con Gesù e ad accoglierlo in questo momento. Così anche noi del Gruppo Famiglia, per ringraziare Dio del dono della vita, abbiamo consegnato ai bambini della nostra comunità un bigliettino su cui lasciare il proprio messaggio di ringraziamento. Ci siamo trovati insieme nella Chiesa Parrocchiale per la S. Messa delle 10.30 con tutti i bambini della nostra comunità, in particolare con i nati nell’anno 2018. Questi ultimi, insieme ad i loro genitori, sono stati al centro della S. Messa, in particolare dal momento dell’offertorio, quando, dopo aver portato i doni all’altare, sono rimasti con i genitori vicini alla mensa della consacrazione del pane e del vino. A Messa terminata poi, dopo aver consegnato a tutti i bambini i palloncini come simbolo delle nostre preghiere per la vita nel mondo, siamo usciti sul sagrato e da lì li abbiamo lasciati volare in cielo ricordando così anche tutti i bambini che sono già volati in cielo. Giulia per il Gruppo Famiglia

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ANNO PASTORALE PARROCCHIALE 2018-2019

41a GIORNATA PER LA VITA “ È vita, è futuro ”


I "GIORNI DI DON BOSCO" Molte sono state le iniziative per vivere in comunità i “Giorni di San Giovanni Bosco”. Ecco come i genitori degli adolescenti e gli adolescenti stessi hanno vissuto due momenti significativi. A completamento, giovedì 31 la celebrazione della S. Messa in oratorio ricordando l’insegnamento di Don Bosco e per chiedere a lui l’aiuto per il difficile compito dell’educare oggi i nostri ragazzi, adolescenti e giovani.

EDUCARE AL DONO E AL SERVIZIO Lunedì 28 gennaio 2019, presso l’oratorio di Almenno San Bartolomeo, abbiamo avuto l’onore di ospitare Don Davide Rota del Patronato San Vincenzo per un incontro rivolto ai genitori dei ragazzi adolescenti, dal titolo “Educare al dono e al servizio”. In una stanza gremita da un cospicuo gruppo di partecipanti, Don Davide ci ha “rapiti” per circa un’ora e mezza alternando perle di saggezza ad aneddoti divertenti rubati ai suoi ricordi di gioventù e alla sua notevole esperienza come missionario. Sostanzialmente i tre punti cardine sui quali si è sviluppato l’intervento sono: -rispetto -limiti -esempio (dare) quindi nessuna formula magica per essere genitori nel periodo più faticoso della nostra “carriera”, ma solo buon senso e qualche dritta per stimolarci a lavorare al meglio. Procediamo con ordine partendo dal rispetto. Don Davide ci ricorda che il IV comandamento “onora il padre e la madre” viene subito dopo i primi tre che riguardano Dio. E’ un comandamento espresso in forma positiva e determina l’importanza che Dio dà ai genitori, tant’è che sceglie per Suo figlio, una mamma ed un papà: Maria e Giuseppe. E’ fondamentale esigere rispetto dai nostri figli, evitando di metterli sul piedistallo, consapevoli del fatto che, come genitori, sappiamo cosa è bene per loro. Bando ai sensi di colpa dunque, e cominciamo ad avere più fiducia in noi stessi e a “recuperare il senso della nostra grandezza”. Il secondo punto cardine è la necessità di metter dei limiti, stabilire in accordo tra genitori dei “paletti” da non oltrepassare. Fissare delle regole, pretenderne il rispetto, mantenere fede alle promesse e punire in caso di trasgressione. Minacciare punizioni e lasciar correre non ci rende credibili. Saper dire di NO alle eccessive richieste dei nostri figli non fa di noi dei “mostri” cattivi, ma al contrario, genitori capaci. Alimentare l’attesa, incrementare la crescita del desiderio li abitua alla perseveranza e li renderà più forti, più determinati. L’essere genitori troppo permissivi farà dei nostri figli persone fragili. L’ultimo punto è dare l’esempio. Senza giri di parole Don Davide asserisce che non possiamo pretendere di insegnare ciò che non siamo disposti a fare."Le parole volano, gli esempi attraggono": in tal senso i nostri figli imparano molto più dal nostro esempio, da come ci comportiamo in casa, dalla considerazione che abbiamo degli altri, dalla premura con cui ci curiamo di non ferire, di usare parole di tenerezza, quelle ormai in disuso: grazie, per favore, scusa... da qui il monito di Don Davide a rispettarci come coppia, ad amarci soprattutto nel “fare” e non soltanto nel “sentire”. Lo spirito di servizio si crea in famiglia, collaborando e facendo ognuno la propria parte. Prenderci cura degli altri, di chi ha bisogno, magari dei nonni anziani, chiedendo ai nostri figli di contribuire, permetterà di sviluppare un’attitudine naturale allo spirito di servizio. 20

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


I “GIORNI DI DON BOSCO” Come spesso dico alle mie ragazze, lo “zaino” (inteso come fardello) condiviso e portato un po’ ciascuno diventa più leggero per tutti, mentre lasciato ad una sola persona, finisce per schiacciarla... Infine Don Davide utilizza una metafora efficace per spiegare il pericolo della superficialità. Questo “tempo” inteso come periodo storico ci ha ridotti a due dimensioni; come un cellulare di ultima generazione, che ha un’altezza e una larghezza, ma manca di spessore, siamo diventati senza profondità. Siamo diventati superficiali. Quanto è vero accidenti a noi... Qual è dunque la soluzione? Come recuperare la profondità? Con la preghiera. Fede e preghiera. Portiamoli in chiesa i nostri ragazzi, accompagnamoli e partecipiamo con loro alla Santa Messa domenicale. Preghiamo con loro e non stanchiamoci di farlo. Crediamo nel potere della preghiera affinchè nelle prove della vita ci sostenga e ci faccia intercedere senza cedimenti. Nella speranza di aver sintetizzato in modo chiaro ed esaustivo l’illuminante intervento di Don Davide e ringraziandolo per averci dedicato il suo tempo, chiudiamo la nostra riflessione augurando a tutti i “colleghi” genitori un buon lavoro. Orietta e Renato, genitori

CONTENTI E GENEROSI COME I RAGAZZI DI DON BOSCO

Bellissima e coinvolgente la serata di martedì 29 gennaio durante la quale Don Davide , incontrando i nostri adolescenti , ha presentato la testimonianza di un ragazzo marocchino di nome Rabit. Abbandonato dalla propria famiglia all’età di 7 anni si è sempre dovuto arrangiare da solo per sopravvivere, compiendo spesso azioni illegali. Rabit ha trascorso diversi anni fuori e dentro dal carcere, fino a quando ha avuto l’occasione di incontrare don Davide, il quale, all’interno della grande famiglia del Patronato S. Vincenzo, lo ha aiutato a riprendere in mano la propria vita restituendogli la dignità. Oggi è papà di 4 figli, ha una moglie, un lavoro dignitoso e tante persone che gli vogliono bene . Questa testimonianza ha voluto trasmettere ai nostri ragazzi l’importanza di avere una famiglia , il rispetto da portare sempre verso i genitori , la fiducia nelle proprie capacità e la sicurezza che ci sia sempre qualcuno che ti possa aiutare a rialzarti nei momenti difficili: basta volerlo e, soprattutto, riconoscerlo. Michela, animatrice [video su Radio Lemine streaming: https://www.facebook.com/323641655051584/ videos/549784368764237 ]

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mondo missionario Qui di seguito pubblichiamo l’esperienza in Brasile di due nostri compaesani, Isabella e Gianni Fagiani che, insieme ad alcuni amici, hanno condiviso un viaggio in Brasile per conoscere la realtà della Missione di un loro lontano parente. Hanno così potuto vedere da vicino la difficile situazione in cui si trova a operare Frà Luis, sacerdote che abbiamo avuto modo di conoscere quando è stato qui di recente ad Almenno. Certamente la loro è stata un’esperienza arricchente nella consapevolezza che esistono realtà difficili, che ancora troppi popoli devono fare i conti con ingiustizie, povertà e criminalità e che ad ognuno, anche qui da noi, spetta il compito di attivarci perché siano sempre rispettati i valori come la giustizia e la legalità. Livia per il Gruppo Missionario

LA MIA ESPERIENZA IN BRASILE Oggi vorrei raccontarvi un piccolo estratto del mio viaggio in Brasile, iniziato l’8 novembre 2018, in compagnia di mio marito Gianni, dei nostri amici Cristina e Pier e di Frate Luis, nostro parente brasiliano. La nostra prima tappa è stata la città di Rio de Janeiro, in cui si trova la chiesa di Nostra Signora del Rosario, parrocchia di Frate Luis. Insieme a lui in convento abitano anche altri due Frati, tra cui Frate Fernando, che ci ha accolto con dei piatti tipici del posto. Durante il nostro giro turistico abbiamo ammirato la famosissima statua del Cristo Redentore, di fronte alla quale non si può non rimanere a bocca aperta. Siamo poi saliti con la funivia sui monti chiamati Pan di Zucchero, infine abbiamo visitato la Cattedrale di San Sebastiano. Siamo rimasti colpiti da come Rio de Janeiro sia una città piena di turisti durante il giorno, mentre di notte sia un luogo dominato dalla violenza e da sparatorie tra bande rivali. È proprio questo il problema maggiore che deve affrontare Frate Luis, che si trova a convivere con una comunità di adulti che scelgono la strada del narcotraffico come fonte principale di sostentamento. Nelle foto: Frate Luis nella sua parrocchia con Isabella (sopra) e Gianni (qui accanto)

Frate Luis, durante il suo soggiorno ad Almenno è stato colpito dalla presenza dell’Orchestra MusicAlmenno e dall’importanza data alla musica nel nostro Paese. Per questo motivo, vorrebbe fondare una scuola di musica per tutta la sua comunità. Il nostro viaggio è continuato nello stato del Goiania, che si trova nella parte più interna del Brasile. Nella città di Aragoiania, con i suoi tremila parrocchiani, da circa due anni 22

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


mondo missionario vive padre Amauri. Qui abbiamo visitato la chiesa di Santa Lucia e la città, che è molto povera. Uno dei problemi di questa parrocchia è l’istruzione: le scuole sono poche, hanno classi che ospitano anche 40 bambini, il materiale scolastico manca e l’igiene degli ambienti è scarsissima. Nella sua parrocchia Padre Amauri ha deciso di costruire un grande centro ricreativo sportivo, che possa accogliere anche persone povere e che favorisca l’incontro tra giovani. In Brasile, il sacerdote è un punto di riferimento e consigliere di famiglia al quale ricorrere nelle necessità. In questi luoghi si incontrano mamme, che devono sforzarsi ogni giorno per riuscire a dare qualcosa da mangiare ai propri figli, pochissimi papà perché la maggior parte degli uomini emigra per cercare un lavoro, bambini e ragazzi che sono privati dei diritti fondamentali, quali il poter vivere in una casa dignitosa, avere una formazione scolastica sufficiente e accedere alle cure necessarie quando si hanno problemi di salute. Questa conoscenza ci permette di aiutare in modo più consapevole il prossimo e vivere importanti Padre Amauri, a sinistra con la maglia dell’Atalanta esperienze di crescita personale . L’inizio certamente è un po’ traumatico, all’improvviso infatti ci si ritrova in un mondo completamente diverso dal nostro. Si vive, in ogni momento, in una realtà piena di ingiustizia, di povertà e di sofferenza che impressionano e che fanno riflettere molto. Isabella

Dall' ETIOPIA...

...notizie e foto da Suor Nives

[video su Radio Lemine streaming: https://www.facebook.com/323641655051584/videos/329432451009355 ]

Il 1° febbraio abbiamo ricevuto un breve, telegrafico, ma significativo messaggio da Suor Nives, insieme ad alcune foto che illustrano la situazione drammatica dei villaggi rurali che ha visitato in prospettiva della creazione di una nuova MissioneCentro sanitario. Ci spiega di aver fatto visita a questa gente e di aver trovato un’accoglienza calorosa; si tratta di popoli di religione musulmana non praticanti. Marzo 2019

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mondo missionario Il caldo è torrido, si parla di 45-48 gradi e fortunatamente le suore hanno potuto godere di una casa in muratura. Il grande problema di questi territori, dice, è l’acqua che la gente ha sempre preso dal fiume, fiume che però si sta prosciugando. Questa gente vive in condizioni di povertà estrema e muore di malattie come la malaria, il tifo, la dissenteria, non vi è alcuna assistenza ed l’unico pseudopresidio sanitario è a 22 chilometri di distanza e non hanno mezzi di trasporto. Purtroppo anche Suor Nives si è ammalata di tifo ed è in cura. Ma tra un paio di settimane conta di visitare insieme alle suore, un’altra zona rurale per poi decidere il da farsi.

Ci chiede di continuare a pregare e ci ringrazia del sostegno. Sei sempre nei nostri cuori, Suor Nives!! Preghiamo per te. Livia per il Gruppo Missionario

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


DEI NOSTRI PARROCCHIANI OTTANTENNI ...E OLTRE

MESE DI MARZO 2019 Cornali Giambattista

3.3.1936

Rossi Antonio

13.3.1927

Capelli

Rota

4.3.1926

Rota

13.3.1938

Capelli Giuseppa

22.3.1938

Sana Vincenza

24.3.1934

Colomba

Angela

Cornali

Giovanni

7.3.1938

Bonfanti

Giuseppe

Tironi

Lino

7.3.1931

Bonfanti Teresa

15.3.1931

Bacuzzi Ernesto

9.3.1929

Persico

17.3.1935

Natali

Rachele

9.3.1936

Rocca Giuseppa

19.3.1926

Capelli Franco

13.3.1933

Mazzoleni Patrizio

Moscheni Luigina

13.3.1928

Botti Giuseppa

Maria

14.3.1936

Maria

22.3.1925

Morlotti Anna Maria 25.3.1937 Rota

Maria

26.3.1938

20.3.1928

Cerea

Roberto

27.3.1937

20.3.1934

Maggioni Angelo

28.3.1938

MESE DI APRILE 2019 Manzoni Maria

3.4.1926

Rota Nodari Cesare

11.4.1935

Chindamo Bartolomeo 23.4.1933

Marella

5.4.1937

Rota Nodari Mirella

11.4.1936

Montanaro Nicola

5.4.1938

Grignani

13.4.1937

Capelli

Rota

6.4.1932

Villa

Mazzoleni Palma

6.4.1919

Lomboni Maria Angela 15.4.1930

Rota

8.4.1939

Tironi

8.4.1929

Salvi

Forcella

Sidonia Ivo Carla Maria

Moratti Leopoldina

10.4.1933

Piero

Federico Teresa Maria

Cefis Romilda

15.4.1935 15.4.1937

Alessio

25.4.1937

Angelini Clelia

26.4.1928

Rota Giovanna

29.4.1931

Masala

29.4.1932

Oscar

21.4.1935

Mazzoleni

Lidia

29.4.1937

22.4.1932

Cornali Riccardo

30.4.1931

Le nostre comunità di San Bartolomeo e San Rocco porgono a tutti auguri di cuore ! OFFERTE PERVENUTE ALLA SAN VINCENZO Offerta soci Daniela Paladina N.N. Via Papa Giovanni

€ € €

45,00 30,00 20,00

N.N. Via Longa € 10,00 Ballo liscio Almenno S.B. € 100,00 in memoria di Alessandro Rota Graziosi

I confratelli della San Vincenzo ringraziano sentitamente tutti ! ULTIME SPESE EFFETTUATE Decime per le spese gestionali Acconto regali

€ 501,50 € 50,00

S. Messa

€ 25,00

AVVISO IMPORTANTE

La Conferenza San Vincenzo informa di avere a disposizione alcune carrozzine per gli ammalati che ne avessero bisogno, usufruibili nella temporanea attesa di ricevere il mezzo dall’ATS (Agenzia di Tutela della Salute). Chi fosse interessato può contattare la Sig.ra Pierina Sana al numero 035 640812. Marzo 2019

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CONFERENZA SAN VINCENZO

ECCO I COMPLEANNI


OPEN DAY Sabato 19 gennaio

ASILO INFANTILE POZZI ASILO INFANTILE POZZI

Sabato 19 Gennaio abbiamo aperto le porte del nostro nido alla comunità, alle famiglie del nostro paese e non solo, dando vita al primo Open Day di quest’anno educativo. Ogni anno questo evento porta con sé tante aspettative, preoccupazioni, emozioni e soddisfazioni. Per qualche ora accogliamo con grande gioia chiunque voglia venire ad osservare il nostro lavoro più da vicino, oltre il cancello, oltre la nostra porta verde. Noi educatrici, il CdA e la rappresentativa comunale ci siamo messi a disposizione dei genitori e dei loro bambini; li abbiamo accompagnati in una visita al nido spiegando il nostro pensiero pedagogico, il nostro progetto educativo in modo teorico ma anche concreto, permettendo ai genitori di osservare i nostri spazi, i nostri materiali e le attività che quotidianamente svolgiamo con i bambini. Ci siamo fatti conoscere a pieno, lasciando libertà ad ognuno di osservare, chiedere, scrutare. Durante questo sabato mattina numerose famiglie hanno accettato il nostro invito, tra una sezione e l’altra era un continuo incastrarsi di persone nuove, curiose ed attente, di bambini “nuovi” non abituati alla realtà del nido come chi già lo frequenta, eppure subito in sintonia con l’ambiente e con le educatrici presenti. 26

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


OPEN DAY Sabato 19 gennaio

Al termine di questa giornata una volta che le famiglie ci hanno salutato noi educatrici ci siamo fermate al nido per sistemare i materiali e gli spazi, ma ci siamo fermate anche a riflettere; a riflettere su quello che era appena accaduto, sulla grande numerosità di famiglie che ci è venuta a trovare e che ci ha permesso di tornare a casa con tante emozioni, e perché no, anche tanta soddisfazione. Ora non ci resta che sperare di vederci tutti di nuovo, a settembre o un po’ più in là, per iniziare un grande percorso insieme. Noi, cari bambini e bambine, aspettiamo voi e le vostre famiglie a braccia aperte. A presto!! Lisa Bolis Educatrice del Nido Marzo 2019

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ASILO INFANTILE POZZI ASILO INFANTILE POZZI

Vi erano bambini e bambine di ogni età, coloro che già hanno mosso i primi passi erano liberi di muoversi nello spazio, di scoprire, di giocare; chi si è lasciato coinvolgere dalla cucina di legno presente in salone, chi sperimentava i materiali naturali che abbiamo nelle diverse sezioni, chi leggeva un libro e chi ancora si lasciava appassionare del materiale euristico. Vi erano anche bimbi più piccolini, di qualche mese appena, coloro che faticano ancora a star seduti da soli hanno potuto accomodarsi sui nostri materassi e avvolti da comodi cuscini si sono lasciati incuriosire dai giochi sensoriali e dal cestino dei tesori, ma vi erano anche quei bimbi che, protetti dal pancione della mamma, girovagavano per il nido mentre aspettano ancora di venire al mondo.


ASILO INFANTILE

“NATI

per Leggere”

Educatrici ed insegnanti credono nell’importanza di leggere storie ai bambini piccoli a partire già dall’età del Nido. In questo ambito è stato gradito l’intervento di una mamma della scuola dell’Infanzia che ha speso la sua competenza in favore di tutti i nostri bambini. Leggere a voce alta ai bambini sin dalla più tenera età è una attività, non solo molto coinvolgente che rafforza la relazione di chi legge e chi ascolta, quindi lo stare insieme e la condivisione, ma estremamente utile allo sviluppo del bambino. Chi riceve sin da piccolo letture quotidiane acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione e si esprimerà meglio; sarà anche più abituato all’ascolto, attento e curioso di leggere. Il progetto nazionale “Nati per Leggere” conta un’alleanza tra bibliotecari, pediatri, insegnanti, genitori ed educatori convinti di questi principi e si impegna a proporre su tutto il territorio attività e consigli di lettura convinti, appunto, che queste costituiscono un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per lo sviluppo delle capacità dei genitori di crescere con i loro figli. Da bibliotecaria ed esperta nella promozione alla lettura ho voluto quindi proporre un incontro di lettura a voce alta per ciascuna sezione della Scuola materna, per poter stare insieme e condividere con i bambini un momento prezioso, fatto di parole, immagini, e risate, per stimolarli e incuriosirli verso il mondo dei libri e della lettura Rossella

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


AVIS - ALMENNO SAN BARTOLOMEO AVIS.IT/GIALLO PLASMA

Cerchiamo di dare qualche chiarimento in più… CHE COSA E’ IL PLASMA? E’ la parte liquida del sangue di colore giallo. E’ costituita prevalentemente da acqua, nella quale sono trasportate proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori di coagulazione.

Quindi, cosa aspetti? Contatta il centro Avis di Bergamo per fissare un appuntamento con il medico e diventare un donatore! [Qui sotto trovi i riferimenti] Avis è un associazione con una storia lunga più di 90 anni, con valori nobili e sempre attuali, per questo motivo non ha paura di sfidare il futuro. Per farlo al meglio abbiamo bisogno di te: entra anche tu a far parte di Avis! Il Direttivo Avis Almenno San Bartolomeo

www.avisbergamo.it

tel. 035 342 222

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AVIS Almenno San Bartolomeo

PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA TUA DONAZIONE DI PLASMA? Ogni anno più di 800.000 kg di plasma vengono inviati alle aziende farmaceutiche per la produzione di medicinali insostituibili nella cura di molte malattie. Poiché il fabbisogno nazionale rende necessario importare dall’estero alcune scorte di tali farmaci, è fondamentale incrementare il numero di donatori e di donazioni. Dal plasma, per esempio, è possibile ottenere fattori per la cura dell’emofilia, le immunoglobine (come quelle antitetano) e l’albumina, impiegata in alcune patologie del fegato e dei reni.

cell. 392 7585115

COME AVVIENE LA DONAZIONE DI PLASMA? La donazione di plasma è chiamata aferesi e viene effettuata con apparecchiature che, utilizzando un unico accesso venoso, prelevano il sangue, separano e trattengono le componenti ematiche prescelte, mentre le altre vengono restituite la donatore. La donazione ha una durata di circa 45 minuti. L’intervallo minimo tra due donazioni di plasma o tra una plasmaferesi e una donazione di sangue intero è di 14 giorni. L’intervallo tra una donazione di sangue intero e una di plasma è di 30 giorni.

www.avisalmennosb.it

Mai prima d’ora s’era visto un tale dispiegamento di forze sulla questione “plasma e plasmaferesi”. Da parte di varie associazioni, Avis in primis, il piede preme sull’acceleratore per poter far raggiungere all’Italia l’autosufficienza, ancorchè parziale, per i plasmaderivati, ossia i medicinali che, sempre più, nel mondo stanno registrando un’impennata dei fabbisogni per le cure degli ammalati. Tanti sono stati, negli ultimi mesi, i convegni, gli work-shop, le conferenze, le iniziative con al centro il sempre più prezioso liquido giallo fornito dalle vene dei donatori. Da qualche mese è partita la campagna nazionale promossa da Avis sulla donazione del plasma: il sondaggio svolto dall’agenzia Ipsos nel mese di ottobre 2018 su un campione rappresentativo della popolazione ha fatto emergere che: ♦♦ben il 79% degli italiani non conosce la differenza fra la donazione di sangue e plasma; ♦♦per il 69% degli intervistati la parola “plasma” è associata al dono di sangue, il 16% invece (a stragrande maggioranza giovani 18-34 anni) la associano a “televisore”; ♦♦solo l’1% degli italiani non ha mai sentito nominare l’Avis, mentre il 32% dichiara di conoscerla molto bene e il 49% abbastanza bene. Il resto solo per sentito dire; ♦♦per il 44% donare è un gesto di solidarietà ed altruismo, per il 42% un atto di responsabilità visto che il sangue non può essere fabbricato in laboratorio; ♦♦se il 36% sembra disposto a donare plasma in futuro, il 6 % certamente, la restante percentuale non ne ha intenzione (i due freni principali sono legati allo stato di salute e alla paura). La “paura dell’ago” è fra i più giovani (18-34 anni), mentre sono convinti di avere più “problemi di salute” le donne e gli ultra 45enni.

avis.almennosb@hotmail.it

“ Da quest’anno va di moda il giallo: distinguiti, dona il plasma! ”


cari nonni cari nonni cari nonni

cari nonni

cari nonni

ADELE

Gli occhi azzurri e limpidi di Adele brillano come stelle mentre ci osserva uno per uno, e con un po’ di preoccupazione sussurra: “E se poi sbaglio a rispondere?” Una tenera emozione ci prende tutti e ci conferma come alcune persone alle quali sembra che la vita, la malattia, il dolore le abbia provate più di altre, in realtà, in termini di sensibilità, possiedono una forza, un’amabilità sorprendenti, superiori a molte altre persone. Ci sorprende e ci commuove Adele, questa nonna alla quale il dolore ha bussato forte alla sua porta e continua a bussare, ci sorprende come abbia deciso di ospitarci in casa sua e di raccontarci la sua storia, che non è una favola, ma è la storia vera della sua vita e delle generazioni che ci hanno preceduto. Mentre la osserviamo seduta sulla sua sedia a rotelle, pensiamo quanto anche lei avrà 30

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco

cari

ROTA

desiderato avanzare negli anni “in autonomia, dignità e grazia”. Tre parole chiavi che accompagnano la vita di ogni persona quando gli anni cominciano ad aumentare. L’autonomia richiede una discreta salute e soprattutto la capacità di muoversi, di agire, di fare da soli…Adele purtroppo non può più godere di questo dono, colpita da una grave malattia si è resa necessaria per lei l’amputazione di una gamba, rendendola invalida totale e quindi dipendente in tutto e per tutto dalla badante ucraina Mariya, una bravissima signora che l’accudisce con cura e con amore. Ma l’obiettivo di invecchiare con dignità e grazia, Adele l’ha raggiunto pienamente e si addice meravigliosamente a lei. C’è dignità in Adele, c’è dignità nella conversazione, c’è dignità nell’atmosfera di casa, c’è grazia negli affetti, quegli affetti così grandi e così forti che


cari nonni

al solo pensiero le illuminano gli occhi prima ancora del volto, c’è grazia nell’amare e nel sapersi amata dai suoi cari: dai suoi figli, dalle nuore, dal genero, dai nipoti…c’è grazia nel sapersi amata dal Signore, il suo Signore, il suo grande Bene che ha amato e servito nei fratelli per tutta la vita, e che ora continua a cercare e ad amare. Rota Adele classe 1931, è nata ad Almenno San Bartolomeo da papà Battista e da mamma Antonia Pesenti. Una famiglia numerosa la sua, una famiglia a grandi numeri: 14 figli di cui Adele era la terza! I genitori erano mezzadri, cioè contadini che conducevano un pezzo di podere in Campino, frazione delle Cascine. Parlare oggi di mezzadria significa ricordare sudore, miseria, fatica, un lavoro che non ammetteva tempi morti per nessuno. E così è stato per la famiglia di Adele, nella quale tutti i membri, dai più grandi ai più piccoli, erano chiamati a dare il loro contributo di lavoro, chiamati a produrre al di sopra delle proprie forze. Alle otto di mattina molto lavoro era già fatto, perché la sveglia suonava alle cinque per tutti, anche per i più piccoli, anche per Adele, che alle otto, dopo aver già lavorato sodo per alcune ore, non tornava a casa per riposarsi un po’, ma s’incamminava verso la scuola per partecipare alle lezioni. “Eravamo ancora bambini – racconta Adele - e lavoravamo “come asini” in campagna. Essendo mezzadri dovevamo lavorare anche per il padrone, perché tutto il raccolto veniva diviso a metà fra noi e lui. In più c’era il “fatur” che controllava tutto. A me era stato affidato l’incarico di guidare il “piolet”, un piccolo aratro trainato dal bue per dissodare il terreno. Di quelle lunghe mattine di lavoro, ricordo ancora il suono delle campane della chiesa di Paladina che a buonora, soprattutto il primo venerdì del mese, strimpellavano a festa, per ricordarci il giorno consacrato al Cuore Divino

cari nonni

di Gesù. Al loro suono il papà ci faceva fermare tutti, anche il bue, ci faceva posare gli attrezzi e raccoglierci in preghiera. Che esempio di fede e di rispetto!”. Poi Adele raggiunti i 14 anni, trovò lavoro presso la filanda di Campino. Un lavoro pesante in un ambiente poco salubre per l’eccessivo calore, per l’atmosfera sempre umida, in quanto fortemente surriscaldato dalle stufe, che servivano a provocare la morte delle crisalidi e a liberare i bozzoli dalle impurità. Adele, operava in quell’ambiente tutto il giorno, con le mani immerse nell’acqua bollente, per ricercare nel bozzolo il capo filo e arrotolarlo sull’ “aspa”. Alla fine del turno di lavoro, Adele stanca, con le mani scottate, tornava a casa, ma non per riposarsi, perché l’aspettava “ü soi de pagn de laa”. A 18 anni lasciò la filanda e andò a lavorare per quattro anni come infermiera presso l’ospedale psichiatrico di Bizzozzero, a Varese. Fu alloggiata presso il dormitorio dell’ospedale e per i primi 6 mesi non fece ritorno a casa, in seguito vi ritornò ogni 2 o 3 mesi. Appena assunta fu iscritta ad un corso scolastico infermieristico. Adele, desiderosa di conoscere e di sapere sempre di più, frequentò con impegno e serietà il corso, superandolo con la media di 28 trentesimi! “Quella dell’ospedale psichiatrico è stata un’esperienza difficile e faticosa, che però mi ha cambiata, ha segnato profondamente la mia vita. – afferma Adele - Ho curato con amore e dedizione quegli ammalati, anche se loro non avevano la capacità di capire, di intendere e di volere. Oggi rivivo e ripenso a quegli anni, nel servizio appassionato e qualificato di mia nipote Veronica, che svolge l’attività di infermiera presso il reparto neonatale dell’ospedale Papa Giovanni”. Poi a 23 anni Adele coronò il suo sogno d’amore, convolando a nozze con Alessio Natali, un giovane di due anni più grande di lei, che di lavoro faceva il fuochista presso la filanda, diploma che aveva conseguito all’Esperia frequentando corsi domenicali. Marzo 2019

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cari nonni cari nonni cari nonni

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cari nonni cari nonni cari nonni

cari nonni

cari nonni

Già all’età di 16 anni Alessio cominciò a fare le prime avances a quella bella ragazza bionda, dai capelli mossi e dagli occhi azzurri, ma Adele dimostrò subito indifferenza ai suoi sguardi… lei si stava seriamente interrogando su quale strada intraprendere nella vita. Alessio aspettò pazientemente fin quando nell’agosto del 1954 le campane della nostra chiesa parrocchiale suonarono a festa per annunciare il loro matrimonio. Dopo il matrimonio i due sposini presero dimora presso la famiglia di Alessio, con alcuni suoi parenti. In seguito Alessio trovò lavoro a Milano, mentre Adele restò a casa per accudire la famiglia. Dal loro matrimonio sono nati tre figli: Luisa, Franco, Ruggero, ora ha anche 6 nipoti. Poi, con un velo di malinconia ripensando alla sua famiglia, Adele ricorda il suo Alessio, un gran bravo marito e padre, morto nell’anno 2000. Una vita donata quella di Adele, donata alla famiglia, al marito, ai figli, ai tanti parenti bisognosi di aiuto, bisognosi di lei, del suo affetto, del suo tempo, delle sue cure. Ha assistito per anni la sorella Luigina gravemente ammalata e morta a soli 59 anni. Con un velo di tristezza Adele ricorda: “Pochi giorni prima di morire, Luigina mi ha abbracciata e mi ha detto: “Adele quanto ci siamo volute bene noi due sorelle!”. Poi per 6 anni ha ospitato in casa sua e assistita la mamma Antonia, anziana e inferma. Don Gianmaria, il parroco di allora, andava spesso a far visita all’anziana madre e diceva ad Adele: “Se gli ammalati stanno bene in casa tua e continuano a starci, il merito è soprattutto di tuo marito, che è buono con tutti e tiene tutti su di morale…”. Adele ha pure tenuto a balia parecchi nipoti, alcuni dei quali perché la situazioni familiare era particolarmente grave per vari motivi, altri perché le giovani madri lavoravano. “Partivo tutti i giorni da Longa a “coret”, per raggiungere la casa dei nipoti e prendermi cura di loro. In casa con noi c’era anche Pietro, lo zio “barba” di Alessio. Quanto lavoro avevo allora e quanti impegni,

però devo dire che mia cognata Maria mi ha sempre aiutata, mi ha sempre dato una mano importante nella gestione dei numerosi servizi. Ho sempre amato tanto anche la nostra parrocchia, per la quale mi sono impegnata nel servizio di pulizia e di quanto necessitava. – E poi con un velo di tristezza aggiunge: - Io, una persona così attiva, così dinamica… eccomi qui incapace di far tutto, inchiodata su una sedia a rotelle, bisognosa di tutto e di tutti…è dura sapete… è molto dura…- dice con comprensibile sconforto. Noi non sappiamo cosa rispondere, l’abbracciamo forte nel tentativo di farle sentire la nostra vicinanza e partecipazione… Ma poi si riprende e con un sorriso aggiunge: “Il Signore però mi ha benedetto, mi ha dato tre figli, due nuore, un genero e sei nipoti meravigliosi, che mi vogliono tanto bene, non mi abbandonano mai, vengono sempre a trovarmi, mi consolano, mi aiutano in tutto…Io credo d’aver dato loro un buon esempio, e loro adesso mi ricompensano con tanto, tanto amore. Anche la mia badante Maria è una brava e buona persona, è stata un dono del Signore. Alla fine devo dire di essere stata proprio benedetta! E mentre Adele racconta, nella nostra mente scorrono tante immagini, immagini di fatica, di sacrificio, di dolore, ma anche immagini di bene, di tanto bene, di tanto coraggio, di tanta forza. La famiglia è sempre stata per Adele come un grande abbraccio, che teneva insieme tutti, che dava sicurezza, forza… e anche se di amore allora non si parlava, ma lo si vedeva, si vedeva che c’era, come lo si vede ora che c’è, che esiste, che è forte...e lo si vede con i fatti! Grazie Adele, grazie di cuore a te, ai tuoi figli, alla tua Milly, alla tua badante Maria, che in quella sera straordinaria hanno voluto essere presenti per stringersi attorno a te. Grazie a tutti per la cordialissima e generosissima accoglienza. Anna e i ragazzi dell’ACR

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Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco

[Video dell'intervista su Radio Lemine streaming: https://www.facebook.com/323641655051584/ videos/386975882130045 ]


“La comunità cristiana è in grado ancora oggi di generare Cultura?”

Un albero, un albero maestoso, un albero rigoglioso, ricco di folti rami: è questa l’immagine a cui è stato affidato il compito di rappresentare la grande ricchezza di esperienze culturali presenti nelle nostre comunità cristiane dopo il lavoro diocesano di indagine conoscitiva di queste attività, indagine promossa all’indomani dei primi tre convegni che la nostra diocesi di Bergamo ha organizzato sul tema della “Cultura”. «È un albero - ha precisato il nostro Vescovo, durante il dialogo intrattenuto durante il convegno - ricco di molti rami come lo sono le molteplici attività presenti nella nostra diocesi, nelle nostre parrocchie: bisogna però saper guardare oltre l’albero, occorre veder anche il prato, perché l’albero cresce in un prato, si nutre della terra, dell’humus dove affonda le radici: questo prato è la nostra comunità diocesana, è ogni comunità parrocchiale. Non è un albero con steccati attorno, ma aperto a tutto il prato dove ci sono altri alberi diversi così come nel prato delle nostre comunità ci sono realtà diverse da quelle cristiane, ma tutti gli alberi devono alimentarsi dal prato e restituire i frutti a tutto il prato, a tutta la comunità, ad una comunità aperta». È un invito pressante del nostro Vescovo a non fare delle nostre comunità cristiane dei “ghetti”, isolandosi da chi la pensa diversamente per paura di contaminarsi, ma che ovviamente non sono conformi all’insegnamento evangelico. Il convegno, dopo l’interessante ed istruttivo momento del dialogo-intervista al nostro Vescovo fatta da don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e dell’Ufficio Beni Culturali, ha previsto diversi gruppi di lavoro legati a tre aspetti principali nei quali si ramifica la cultura nella nostra diocesi: “I Beni culturali”, “La Progettazione Culturale” e “Le Comunicazioni”. In rappresentanza della nostra comunità erano presenti con me, Marilisa e suo marito Diego. Marilisa, maestra del nostro coro e presidente di Musicalmenno ha scelto di partecipare all’workshop (così oggi chiamano i gruppi di lavoro) “La formazione degli operatori musicali della liturgia” coordinato da Don Sessantini direttore dell’Accademia Musicale S. Cecilia. Diego ha preferito “La progettazione di itinerari culturali tra storia, arte e fede: santuari e devozioni popolari” workshop coordinato dall’Ufficio Beni Culturali e Rete Musei. Da parte mia non potevo che scegliere “Il bollettino della comunità: il legame con la Diocesi e il collegamento con il territorio”, workshop coordinato da Emanuele Rocalli, giornalista dell’Eco di Bergamo e da Don Arturo Bellini, direttore dell’Angelo in Famiglia (foto qui a fianco). Un convegno molto interessante dove si sono analizzati temi attuali, temi che potremmo definire i “nervi scoperti” della cultura di oggi, dove la tecnologia ci ha messo in mano strumenti sofisticati per rendere la “cultura” disponibile a tutti: ma di quale cultura si tratta? E noi siamo capaci di generare e diffondere la cultura cristiana, la "cultura evangelica"? Il Vangelo? La risposta va data giorno per giorno, perché con l’esempio si diffonde questa cultura. Franco Marzo 2019

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LA NOSTRA DIOCESI DI BERGAMO

INCONTRO DIOCESANO SULLA CULTURA


COME SIAMO COME ERAVAMO COME SIAMO

IL 1968 AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO

[4a parte]

Il Gruppo del “Pungolo” Per la pubblicazione del piano regolatore di Almenno S. Bartolomeo si impegnarono a lungo i redattori del Pungolo con la loro analisi e le loro proposte: sul numero 17 del 25 novembre 1972 scrivono: “il piano regolatore dovrà provvedere innanzi tutto alla realizzazione dei servizi sociali necessari al paese che sono: Scuola, edifici di interesse collettivo, parchi pubblici, impianti sportivi, palestra, campo di pallacanestro e pallavolo, pista per gare atletiche, campo di calcio, nonché piscina e palazzetto dello sport; queste due ultime realizzazioni dovrebbero comunque essere fatte in consorzio con i Comuni vicini (Almenno S. Salvatore, Roncola e Barzana)”. Lo stesso argomento viene ripreso nell’ottobre del 1973 con un articolo dal titolo “I giovani e il Piano regolatore” a cura del Movimento giovanile della D.C. di Almenno S. Bartolomeo: “Cosciente [il Movimento giovanile] della grande importanza che il Piano regolatore comunale riveste nell’ambito del territorio, si ripromette con questo documento di dare un contributo di idee e suggerimenti all’Amministrazione comunale ritenendo possibile in tal modo operare a beneficio di una crescita democratica e di civile sviluppo della comunità di Almenno S. Bartolomeo. Alcuni suggerimenti da studiare e da analizzare: analisi del territorio, rapporto tra demografia ed economia, attrezzature commerciali (“creare nella zona di Ca’ Marchì un centro per attrezzature commerciali e grandi magazzini”), salvaguardia del paesaggio, protezione dei monumenti, servizi di interesse collettivo come un Asilo nido (“l’area è già stata scelta dal consiglio comunale”), scuola materna (“potenziamento di quella esistente, e ampliamento dell’Asilo del centro, unendo in futuro l’area dell’attuale municipio da abbattere”), scuola media, prevedendone la costruzione nelle adiacenze delle elementari; per le eventuali scuole superiori studiarne la realizzazione a livello comprensoriale. Attrezzature di interesse collettivo: prevedere il nuovo municipio, ambulatorio, poste e servizi sociali nella zona della chiesetta di S. Carlo. Impianti sportivi generali: “E’ opportuno prevederli nella zona del cimitero”. L’articolo si conclude con un invito a varare il piano regolatore: “Il Piano regolatore è in alto mare; quando arriverà in porto?”. E finalmente il 26 aprile 1975 viene approvato dal Consiglio comunale il piano regolatore con il voto favorevole dei 13 consiglieri della maggioranza e il voto contrario dei 2 consiglieri della minoranza. Il Pungolo n. 31 del 31 maggio 1975 dà questa interessante sintesi del Piano regolatore, del territorio di S. Bartolomeo e della relativa popolazione: “Almenno S. Bartolomeo nel 1963 contava 3.631 abitanti; alla fine del 1974 la popolazione almennese era costituita da 3.644 unità. Ci troviamo di fronte ad una situazione di sostanziale stabilità, anche se all’interno del paese sono avvenuti diversi mutamenti 1) Vi è stato un cambio frequente delle vecchie abitazioni nel senso che alcune sono state risanate ed altre sono state abbandonate: 2) Ci sono stati diversi insediamenti turistici: il caso più evidente è quello del querceto del golf. 3) Si è assistito al sorgere di case sparpagliate per le vacanze sulla montagna, in particolare nella zona di Pradone. 4) A Ca’ Marchì si è registrato l’episodio più grosso di sviluppo urbano nell’ambito di Almenno S. Bartolomeo. Il Piano regolatore prevede: 1) La conservazione di 44 edifici di interesse monumentale e paesaggistico, tra cui S. Tomè e le 6 chiese esistenti. 2) Una vasta zona di rispetto attorno a S. Tomè e alle suddette chiese. 3) Il rinnovamento dei nuclei abitati esistenti in decadenza o abbandono. 4) Il vincolo della zona pedemontana (golf e dintorni) e delle zone turistiche esistenti allo stato attuale. Il territorio di Almenno S. Bartolomeo viene suddiviso in 5 zone: 1) Albenza: abitanti nel 1961, 571; abitanti nel 1971, 526. 2) Carobais: abitanti nel 1961, 83; nel 1971, 84. 3) Carosso: abitanti nel 1961, 255; nel 1971, 238. 4) Almenno S. Bartolomeo (Barlino, Longa, Cerita, Vignola, Pusbota, Castello, IV Novembre, F.lli Manzoni, Ca’ Marchì, Canova): abitanti nel 1961, 2.198; nel 1971, 2.350. 5) Cascine: abitanti nel 1961, 489; nel 1971, 587. 34

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


[4a parte]

Complessivamente il Piano regolatore prevede un totale di 8.645 abitanti, dei quali 415 con residenza stagionale. L’incremento previsto della popolazione è del 2,37, cioè quasi due volte e mezzo quello attuale”. Questo piano regolatore tanto desiderato, bisogna riconoscerlo, è stato azzeccato; oggi, febbraio 2019, gli abitanti di Almenno S. Bartolomeo sono 6289.

Ermanno Arrigoni Come per gli altri tre precedenti numeri del Bollettino, abbiamo chiesto ad un altro protagonista del Pungolo, Gianluigi Fagiani una sua relazione sul giornale. Eccone il testo... Rileggendo, a distanza di 50 anni, gli articoli de “Il Pungolo”, ci si accorge come gli intenti di quel gruppo di giovani non abbia cambiato il mondo, come detto nella presentazione del 1996 e, per fortuna, non sono successe guerre atomiche che lo abbiano sconvolto, tuttavia questo mondo effettivamente in cinquant’anni è cambiato e molto.

Il Pungolo, per molti di noi che lo abbiamo frequentato e vissuto, non è stato solo un giornale, ma soprattutto un luogo. Un punto d’incontro per divertirci, per fare amicizia, per discutere, per progettare e tutto questo è finito per essere un grande momento per imparare. Credo che tutti abbiamo portato qualche cosa, ma soprattutto abbiamo portato via molto di più del singolo contributo. Il luogo è sempre stato aperto a tutti, senza connotazioni partitiche, anche se poi qualcuno ha preso una propria strada che lo ha portato a concretizzare ideali e valori in ambiti amministrativi e di partito politico. Il Pungolo è stato dunque un momento importante di formazione, di preparazione alla vita della polis, intesa come vita della comunità, della politica. Una formula uguale oggi non è certo proponibile in quanto sono cambiate tante cose e i linguaggi offerti dalla modernità propongono modi e forme di comunicazione diverse. Tuttavia credo si avverta la necessità di trovare modi di aggregazione che mettano al primo posto, come ai tempi del Pungolo, la persona che si confronta col suo prossimo, mettendo in evidenza il dialogo e non l’individualità, il confronto delle idee e non la forza, spesso la prepotenza, del Leader.

Si discuteva e si litigava sui temi proposti. Quasi sempre gli articoli prima della pubblicazione venivano discussi, non certo per una sorta di censura, ma perché rappresentavano una modalità di condivisione di proposte programmatiche che potessero servire alla comunità e il primo momento di verifica era appunto il gruppo di redazione del giornale. Questi passaggi non sono stati sempre facili e soprattutto non hanno rappresentato una omogeneità di pensiero, ma appunto la diversità è stata la vera ricchezza di crescita. Per qualcuno, infine, il gruppo è stato il punto di partenza per un impegno in amministrazione. Il lavoro fatto al giornale è stato un lavoro di ricerca di analisi delle situazioni in cui versava la comunità e quindi di proposta per una crescita che non fosse solo teorica, ma concreta per venire incontro ai bisogni della cittadinanza, soprattutto nei settori del sociale, della cultura e in quelle opere primarie che ancora il nostro paese necessitava: l’acqua, la fognatura, le strade (più di un terzo delle quali non era asfaltato), la metanizzazione. Il lavoro di questi anni nel Pungolo, nell’amministrazione del Paese, avevano avuto un eco anche fuori di Almenno. Nei paesi limitrofi e, a livello politico, in ambito provinciale. In piccolo era una rappresentazione positiva di un seme che stava producendo qualche frutto. Questo ha consentito ad alcuni componenti dell’ormai “Vecchio Pungolo” di proporre questo spirito e le idealità maturate, con successo in ambiti sovracomunali. Gianluigi Fagiani Marzo 2019

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COME ERAVAMO

Ci si divertiva al Pungolo. L’amicizia stretta ci portava ai campeggi, alle passeggiate in montagna, al cinema, alle feste in oratorio prima e alla Villa dell’Amicizia poi.

COME SIAMO

Anche Almenno San Bartolomeo è cambiato e forse, in questo cambiamento, un briciolo di idealità che quel gruppo aveva coltivato ha contribuito a farlo.

COME ERAVAMO

IL 1968 AD ALMENNO SAN BARTOLOMEO


L'ANGOLO degli studenti Premi al merito a 19 neolaureati del nostro comune

Borse di studio agli studenti del nostro comune

Domenica 3 e Sabato 16 febbraio l'Amministrazione comunale ha premiato ben 19 neolaureati con premi al merito e molti studenti del nostro paese con borse di studio. I nostri complimenti a tutti loro per i risultati raggiunti. Ai neolaureati l'augurio per una carriera nel mondo del lavoro ricca di soddisfazioni che possa coronare l'impegno da loro profuso durante gli studi.

AVVISO A TUTTI I NEOLAUREATI, I LORO GENITORI E ...NONNI

Inviateci all'indirizzo e-mail bollettino.parrocchiasba@gmail.com la foto nel giorno della laurea corredata di nome e cognome, laurea e, see S. lo Rocco desiderate, il voto conseguito. Saremo lieti di pubblicarli in questa 36 ComunitĂ S. Bartolomeo nuova rubrica del nostro bollettino. Rimaniamo in attesa ! Franco


UNA VITA DEDICATA AL CALCIO

Premiato con il "Leone d'argento" il vicepresidente del Lemine Almenno Calcio Giambattista Locatelli [da l'Eco di Bergamo]

Più di 40 anni nel mondo del calcio, crescendo generazioni di bambini. Per il suo impegno sportivo è stato premiato con il «Leone d'argento» Giambattista Locatelli, attuale vicepresidente del Lemine Almenno Calcio. Domenica 3 febbraio, a consegnare la beneme­renza civica il sindaco Giam­battista Brioschi e il suo vice Alessandro Frigeni, alla presenza della moglie Rosa e del figlio Roberto(nella foto). «Come ormai dal 2011, anno di istituzione da parte dell'amministrazione della benemerenza civica - ha spiegato il sindaco Brioschi - con il Leo­ne d'argento premiamo persone che si sono contraddistinte in vari campi come nel sociale, nella cultura, nella musica. Quest'anno la benemerenza civica ha riguardato il campo sportivo calcistico ed è stato per me un onore conferire il Leone d' argento a Giambattista Locatelli per il meritevole operato in ambito calcistico ed educativo, ottenuto in qualità di appassionato e instancabile promotore del calcio e dello sport, conseguito in oltre 40 anni di attività sportiva della società calcio di Almenno San Bartolomeo, portando la cultura e la passione del calcio a numerose generazioni di ragazzi almennesi». Alla consegna, oltre ai familiari erano presenti tutti i componenti e i dirigenti della nuova società Lemine Almenno Calcio e della Polisportiva comunale. «Sono lusingato per questo premio - ha affermato Locatelli, 72 anni, pensionato -. Erano gli anni Settanta quando mi è stato affidato l'incarico di portare avanti la società sportiva del paese e da allora non ho mai smesso. In quegli anni il campo da calcio era in località Cascine: abbiamo iniziato con 2 squadre e quest'anno, con l'unione delle squadre dei due Almenno, ne abbiamo ben 19, con più di 350 atleti tra cui una settantina di ragazzini della "Scuola calcio". Una grande soddisfazione, nell'insegnare i valori dello sport e nell'aver fatto diventare grandi tanti bambini che sono arrivati alla squadra della Promozione».[Gabriella Pellegrini] Desidero ringraziare di cuore Giambattista per il grande impegno e l'entusiasmo che ho avuto modo di apprezzare nei dieci anni di assessore allo sport, in particolare ricordo la sua convinzione nel portare avanti la proposta, che si è poi tramutata in realizzazione, del campo di calcio in erba sintetica. Un riconoscimento dovuto da parte della nostra comunità e un premio per la sua generosità e dedizione verso i nostri bambini e ragazzi. Franco

SEGRETARIO DEL NOSTRO COMUNE PER 32 ANNI A 90 anni il 17 gennaio ci ha lasciato il dott. Crescenzo Purcaro Originario di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, nei primi anni sessanta aveva lasciato il suo paese per svolgere il servizio come segretario nel nostro comune per ben 32 anni fino alla pensione. Chi ha avuto modo di leggere il libro "Giù al nord: stalle, dialetto e strade sterrate. Un segretario comunale racconta" ha potuto apprezzarne innanzitutto la sua dedizione al lavoro. Grande è stata la stima che si è guadagnato dagli almennesi e soprattutto dai tanti amministratori che l'hanno avuto come capace collaboratore. Io ho avuto la fortuna di essere tra quelli. Grazie Segretario, innanzitutto per il suo esempio che rimarrà come eredità per la nostra comunità. Marzo 2019

Franco 37


LETTERE AL NOTIZIARIO

RADIO LEMINE POLISPORTIVA A.S.B.

POSTA

Ecco la breve lettera che abbiamo ricevuto e che ci ha fatto molto piacere. Grazie! Ne aspettiamo altre da Voi lettori. Franco Ho letto “strada facendo” dell’ultimo bollettino. ...Sì, è vero, è proprio come è stato scritto: le albe e i tramonti dei giorni di gennaio sono tutto un incanto… tutto così perfetto... tutto così emozionante. Io mi perdo in questi miracoli di bellezza... un regalo a portata di mano... Purtroppo i più hanno messo tutto questo nella normalità delle cose... Non si fermano più a guardare... e il risultato è che non vedono più.... Tutto cammina in fretta... Il susseguirsi delle stagioni non dovrebbe essere solo una questione di meteo, ma una sorpresa per ogni cosa, ogni avvenimento che succede in ogni stagione... ogni volta un’emozione nuova... Io auguro a tutti di tornare ad avere l’età dell’entusiasmo per i miracoli della natura, per ciò che Dio ci ha regalato e continua a regalarci ogni giorno e poter usare al meglio gli occhi, dono perfetto che Lui ci ha fatto per vedere, ma soprattutto per insegnare a vedere ai nostri piccoli e con loro gioire. Solo con l’esempio del nostro entusiasmo loro assorbiranno è impareranno non solo a vedere, ma a “guardare”, ovvero vedere ciò che c’è al di là di uno spettacolo meraviglioso che la natura sa donarci... Ciao a tutti da Marilena …una nonna che non smetterà mai di guardare il cielo.

A.S.D. BALLO ALMENNO SB - Ballo liscio –

Venerdì 08/03/2019: una data assai importante per la nostra Associazione

Saranno trascorsi esattamente cinque anni (08/03/2014-2019) da quando un gruppo di amici decise di impegnarsi nel sociale, cercando qualcosa di originale, che ancora mancasse nel nostro paese. L’idea fu di creare un ambiente simile alla “classica balera”, dove le persone potessero trovare momenti di svago e di sano divertimento, di incontro e di relazioni sociali. Il progetto diventò ben presto realtà e da allora ogni settimana, Sabato e/o Domenica, sono molti coloro che partecipano alle nostre Serate di Ballo Liscio organizzate al locale Palazzetto dello Sport, apprezzando la professionalità, la cortesia e la disponibilità dei volontari dell’ Associazione nel dare risposte e soddisfazione alle loro esigenze.

Volendo dare lustro a questo nostro importante Anniversario, l’A.S.D. BALLO ALMENNO SB offre gratuitamente l’ingresso in Sala da ballo a tutti i residenti di Almenno San Bartolomeo che si presenteranno, muniti di carta d’identità, nelle prossime due Serate Danzanti di Sabato 09 marzo e Domenica 17 marzo. Enzo Rota - Presidente A.S.D. BALLO ALMENNO SB - Sezione della Polisportiva Comunale A.S.B.

“Radio Lemine...

la radio che non vi lascia mai soli”

Radio della Parrocchia di Almenno San Bartolomeo e-mail: radiolemine@virgilio.it RADIO LEMINE STREAMING: https://www.facebook.com/Radio-Lemine-323641655051584 Chiediamo scusa agli ascoltatori di Radio Lemine per la mancanza, su questo numero del bollettino, del palinsesto della nostra radio, perché purtroppo non è stato fatto pervenire alla redazione. Vi38invitiamo a consultare i consueti volantini con le iniziative parrocchiali distribuiti durante le Messe Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco della Domenica dove potrete trovare data ed ora dei programmi trasmessi.


Un libro... una guida per il nostro cammino LA PRESENZA DEGLI STRANIERI NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI BERGAMO [Concludiamo la recensione del libro iniziata il numero scorso] Altre proposte della Diocesi per gli stranieri sono queste: 1) Un Centro interdisciplinare sulla migrazione, cioè un luogo “in cui studiare, raccontare e formare ad una lettura e ad una visione cristiana del fenomeno della migrazione, della mobilità umana e dell’intercultura”. Il libretto dà anche la possibilità di contatti per questa iniziativa: Francesco Bezzi, tel. 035.4598400. 2) Una Giornata Nazionale delle vittime dell’immigrazione. Si celebra ogni 3 ottobre per “ricordare la tragedia del 3 ottobre 2013 con il naufragio di un’imbarcazione carica di persone, avvenuto al largo di Lampedusa che causò la morte di 368 migranti e altri 20 dispersi. Lo Stato italiano ha indetto questa Giornata Nazionale per il ricordo delle vittime dell’immigrazione”. La Diocesi si impegna ad organizzare momenti di commemorazione per i morti in mare e per riflessioni su questa questione. Contatti per la Giornata Nazionale delle vittime dell’immigrazione: Giancarlo Domenghini, tel. 035.4598470. 3) Altra iniziativa è quella della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Viene celebrata il 29 settembre. Ha questo scopo: 1) aggregare i migranti della propria zona; 2) costituire una Commissione di persone che lavorino sui Migranti e sui Rifugiati; 3) la Commissione studierà proposte pastorali e culturali per i Migranti e Rifugiati; 4) la Commissione produrrà materiali informativi, pubblicitari e pastorali per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Riferimenti per queste iniziative è sempre Giancarlo Domenghini, tel. 035.4598470.

per la pace che abbiamo celebrato il 1 gennaio 2019, ritorna continuamente sui Miranti e sui Rifugiati, nostri fratelli come ci insegna Gesù. E’ in atto in Italia e in Europa un egoismo nei confronti dei Migranti e dei Rifugiati che lascia perplessi coloro che si sentono cristiani. Dal 22 dicembre 2018, 49 persone con bambini e donne sono su due navi nel Mediterraneo e nessun paese d’Europa li vuole accogliere. Perché? La risposta è semplice: i politici che li accolgono, perdono voti, anche se questi poveretti dormono sui ponti delle navi al freddo, anche nella notte di capodanno, perché sottocoperta non c’è posto per tutti. Mercoledì, 2 gennaio 2019, papa Francesco, nella prima udienza del nuovo anno, è stato molto duro e deciso su questo problema: “Chi va in chiesa, ma odia gli altri, è meglio che non vada in chiesa; sono meglio gli atei”. Può sembrare un messaggio esagerato, ma è esattamente quanto dice il Vangelo: “Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici” (Matteo, 9,13); oppure la prima lettera di Giovanni (4,20-21): “Se uno dice: Io amo Dio e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E’ questo il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il fratello”. E papa Francesco aggiunge: “Il Vangelo, è rivoluzione”.

Da ultimo il libretto propone l’assistenza spirituale per Rom e Sinti, molti sono cristiani. Ad Almenno S. Bartolomeo una comunità di questi passa l’inverno nel parcheggio sotto il cimitero. Il numero di riferimento diocesano per questa pastorale è: suor Lucia Mazzoleni, tel. 035.4598470.

E’ vero: tra i Migranti e i Rifugiati ci sono anche delinquenti che vanno subito perseguiti, messi in carcere o spediti immediatamente nei loro paesi; questo fatto, spesso, diventa una scusa per essere contro tutti i Migranti e Rifugiati. Ma anche tra noi Italiani ci sono dei delinquenti e dei mafiosi, ma nessuno si sogna di dire che tutti gli Italiani sono delinquenti e mafiosi. Dice sempre il papa nel messaggio per la Giornata per la pace: “Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri dalla speranza”. Ancora il papa: “Viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura, o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno”.

Chi si sente cristiano non può restare indifferente verso queste proposte pastorali indette dal nostro vescovo. Anche papa Francesco nel messaggio per la 52° Giornata

Ermanno Arrigoni

E alla fine il papa dice: “Cosa c’è di più bello di una mano tesa? Essa è stata voluta da Dio per donare e ricevere”.

Marzo 2019

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

Ha ricevuto il Battesimo nella Parrocchiale di San Rocco

Nicolò Rota Conti di Pietro e Maddalena Bonfanti Domenica 13 Gennaio 2019 Al nostro fratello di Fede ed alla sua famiglia, auguri vivissimi dalle nostre Comunità

Si sono uniti in matrimonio

Roberta Brumana Luca Gavazzeni Sabato 22 Dicembre 2018 Parrocchiale di San Salvatore in Almenno

Le nostre Comunità partecipano alla loro gioia e augurano felicità che li accompagni per sempre 40

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


ANAGRAFE PARROCCHIALE

Sono tornati alla Casa del Padre

CRESCENZO PURCARO di anni 90 morto il 17.01.2019

LUCIANO ZANONI di anni 80 morto il 29.01.2019

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

Sei stato per tutti noi esempio di dedizione alla famiglia ed al lavoro. Sei stato un padre affettuoso ed un marito premuroso. Ora dal cielo continua a guidarci. Ci manchi tantissimo. Ti ricorderemo sempre. I tuoi cari La nostra comunità è vicina ai familiari di Luciano, volontario dei servizi sociali per molti anni. Lascia un ricordo che, dal cuore di quanti l'hanno conosciuto, non sì cancellerà mai. Ha amato la sua famiglia e si è donato ad essa in ogni istante e con lo stesso amore ha regalato il suo tempo ai cittadini di Almenno San Bartolomeo. Catherine (resp. Servizi Sociali del Comune)

CATERINA LOMBONI "Giacoma" di anni 92 morta l' 1.02.2019

ROMANO PAOLO MANZONI di anni 57 morto il 3.02.2019

«Devo andare: è da un po' che il mio Gabriele mi aspetta». Ora siete insieme e vi tengono compagnia gli angeli e tutti i santi. Tu e Gabriele pregate per noi. I tuoi cari

Troppo presto ci hai lasciato. Avevamo ancora tanto bisogno di te. Ti vogliamo bene. Tua moglie e tua figlia

Le nostre Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana Marzo 2019

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ANAGRAFE PARROCCHIALE E’ tornata alla Casa del Padre

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori,

DINA TORRI

più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.

di anni 87 morta il 10.02.2019

Grazie mamma

Le nostre Comunità si uniscono al dolore dei parenti con solidarietà umana e cristiana ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Li ricordiamo nella fede

FRANCA MUSSETTI + 11.3.2011

COMUNITA’ DI SAN BARTOLOMEO

La tua presenza tra noi è una certezza quotidiana. Il tuo esempio fermo e risoluto è ancor più reale. Stai solo camminando sull'altro lato della strada e da lì continui a proteggerci. Grazie. La tua famiglia

GIUSEPPE MANZONII

C’è un posto da dove non te ne andrai mai: il nostro cuore. I tuoi cari

+ 12.3.2000

Ti rendiamo grazie o Signore.

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GIANFRANCO NOSARI

Da te abbiamo ricevuto Gianfranco: ora che hai separato il nostro cammino sulla Terra, compi per lui la Tua Promessa di Vita Eterna.

+ 25.3.2018

Lo ricordiamo nella Santa Messa che sarà celebrata Lunedì 25 Marzo alle ore 16,30 nella Chiesetta della Canova.

Comunità S. Bartolomeo e S. Rocco


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