Pantheon 100 - Cento volte grazie

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ne potenzialmente delicata dal punto di vista dell’ordine pubblico… Lo sforzo ha prodotto un risultato positivo, che assume ancor più rilevanza per il fatto che tutti i partecipanti alla manifestazione hanno percepito una disponibilità a consentire loro di manifestare liberamente e quindi che ci sia stato un grande rispetto nei loro confronti e della città. Due settimane sono poche per farsi un’idea di una città, ma magari abbastanza per avere un imprinting iniziale. È così? È vero, due settimane sono poche, tuttavia bisogna dire che in queste due settimane ci sono state tante situazioni, tanti eventi, tanti particolari momenti per cui davvero è emersa una caratteristica di Verona, quella di essere molto effervescente, ricca di iniziative, una città che davvero nel quadro nazionale, ma anche internazionale – e il Vinitaly ne è testimonianza – è in grado di avere un ruolo da protagonista. Per me è stato un impatto molto positivo. C’è stato un contatto con il suo predecessore, Salvatore Mulas, per uno scambio di informazioni sulla città, sulle sue dinamiche, sui suoi protagonisti? Mi sono sentito nell’immediatezza della nomina con il collega che ha voluto chiamarmi e farmi i suoi auguri. Mulas ha lavorato bene, ne ho la percezione, incontrando la gente, avendo un ritorno diretto di quanto è stato fatto. Un lavoro molto attento e profondo soprattutto su alcune dinamiche importanti come quelle legate alle infiltrazioni mafiose. Una strada segnata sulla quale bisogna continuare ad agire con determinazione. In che modo? Di sicuro tenendo conto che non è sufficiente l’attività di prevenzione che viene svolta con le interdittive, né il contrasto che viene svolto dall’autorità giudiziaria. Dobbiamo provare a fare qualcosa in più: lavorare insieme con le associazioni di categoria, con le organizzazioni sinIl Prefetto nel suo ufficio

dacali, con gli operatori economici, con le banche per cercare di rendere questo tessuto economico e sociale sempre più coeso e refrattario ai tentativi di infiltrazione. Quali sono i fattori che accelerano la metastasi mafiosa? La difficoltà di accesso al credito, ad esempio, un fattore che può spingere gli operatori economici verso l’usura o favorire l’ingresso di capitali non limpidi nelle società o nelle imprese. Le 17 interdittive antimafia emesse del suo predecessore pesano come un macigno su un territorio come quello veronese, poco abituato a questo tipo di provvedimenti. Aveva ragione Leonardo Sciascia quando parlava della linea della palma che sale al nord? Le organizzazioni criminali sono cambiate. È superata l’idea della “coppola storta”. Sempre di più abbiamo a che fare con professionisti in giacca e cravatta che non si propongono con l’intimidazione e la violenza, ma usando altri sistemi ancora più pericolosi perché tendono a riportare nella loro rete del malaffare gli operatori economici sani. È cambiato l’approccio con il territorio e con l’economia e noi dobbiamo essere pronti a cogliere questo cambiamento che da anni si è materializzato in molte parti del nord Italia. Lei ha lavorato anche in occasione di Expo Milano. Anche lì ha avuto modo di verificare situazioni non chiare? Ho lavorato per Expo nella fase di avvio delle attività e la scelta che è stata fatta è stata quella di operare con un protocollo di legalità e con la realizzazione di una banca dati in cui le forze dell’ordine avessero la possibilità di acquisire le informazioni su tutti i processi di appalto e sugli interventi che erano in programmai. Con la Prefettura di Brescia stiamo riproponendo la stessa strategia per i lavori dell’alta velocità Brescia-Verona. Infrastrutture e grandi opere sono da sempre attenzionate dalla criminalità organizzata. Ci sono altre frontiere su cui il malaffare sta intervenendo? L’ambiente, ad esempio? I gruppi criminali guardano con interesse al settore turistico alberghiero, a quello dell’autotrasporto. Ambiente? Certo. Ho lavorato quattro anni e mezzo nella cosiddetta “Terra dei fuochi” per contrastare i reati ambientali, non solo quelli della criminalità organizzata, ma anche quelli di inciviltà e delinquenza comune: dalla gestione dei rifiuti che provengono dalla raccolta urbana a quelli di provenienza industriale. Questo è un settore che va monitorato costantemente. Il territorio veronese, negli ultimi anni, ha lamentato, in particolare, un’escalation di furti in abitazione. Anche il tema dell’accoglienza ha diviso la popolazione… Aggiungerei un altro fenomeno, quello delle truf-


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