Pantheon 76 - 4.0, la rivoluzione è già iniziata

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SPORT CHE NON TI ASPETTI

L 'AMAZZONE DE LLE DUE RUOTE

emanuele.pezzo@verona-pantheon.com @Manupegaso

di Emanuele Pezzo

Un amore nato a 19 anni ad un passo da un incidente, quello della veronese Francesca Gasperi per la moto. Un sentimento fattosi strada tra tante passioni, che l'ha portata sulle dune del Sahara, sui circuiti a testare bolidi giapponesi e a correre a fianco di icone della storia del motociclismo sportivo. Oggi è test rider e guide rider freelance, spesso anche per Kawasaki.

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UR ESSENDO un sostantivo femminile, la "velocità" non ha sesso. Francesca Gasperi, fotografa, videomaker, giornalista pubblicista veronese, è una donna letteralmente innamorata delle due ruote. Lo trasmette con ogni parola indirizzata verso quel mezzo, la moto, che utilizza non solo per passione, ma anche e soprattutto per lavoro. «Tutto è partito per caso, a 19 anni» ci racconta, «Ero passeggera di mio fratello, al rientro da un viaggio in Grecia: lui si addormentò in autostrada e, arrabbiata per aver sfiorato una tragedia, decisi di acquistare la mia prima moto, una Honda XL 125. Se doveva accadermi qualcosa, volevo fosse per mano mia: così è partita la mia avventura su due ruote». Francesca è stata istruttrice federale di guida sportiva in pista, scrive tuttora per la rivista "Motociclismo" e collabora come tester, è test rider e guide rider freelance, spesso impiegata in Europa da Kawasaki. AVVENTURA. Lavoro e passione, il confine è sfumato. Avventura è una parola che entra spesso nelle sue frasi, quelle di una persona a cui piace vivere, viaggiare e fare esperienze emozionanti. Costretta quindi ad accettare anche il lato ruvido delle due ruote: «Dopo le prime dieci cadute ho deciso di non contarle più. Gli infortuni però si ricordano: significano non poter guidare. Ricordo quando in Francia, per non spaventare mio figlio che era in sella col mio compagno, strinsi i denti fino al pronto soccorso, dove mi diagnosticarono una frattura scomposta

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al polso. Il medico mi chiese come avessi fatto a guidare per 90 km in quelle condizioni». Tanti amano il motociclismo per il senso di libertà che sa dare. Per Francesca il discorso è diverso: «Sono libera anche quando fotografo o quando sto con mio figlio. A me invece piace giocare con la moto. Motore, sospensioni, velocità, frenata, uscita e entrata in curva, salite: c'è sempre da imparare, non si finisce mai». UN VIAGGIO CONTINUO. Quindi, sempre sulla strada, anche all'estero. Un amore che si concilia con la passione per i viaggi. Francesca ha partecipato alla Desert Logic 2008, gara in quel Sahara tunisino che adora; tra qualche giorno partirà per Siviglia per una presentazione; è reduce dal festival motociclistico di Glemseck 101, dove ha corso al fianco di icone come

Francesca Gasperi


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