alieno

Quest’anno ci siamo superati e abbiamo coinvolto due classi!
Quello che vedrete e ascolterete è il risultato di un laboratorio con i bambini e le bambine della 4 A e della 4 B della Scuola
Mordani di Ravenna, anno scolastico 2022/23.
Un insieme di voci, storie, illustrazioni, che vi faranno divertire e riflettere allo stesso tempo.
Fedele compagno di viaggio, come sempre, Gianni Rodari: l’autore che ispira il laboratorio teatrale e la creazione dell’audiolibro.
Buona lettura e buon ascolto.
Il progetto “La grammatica di Rodari” - terza edizione è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e grazie all’adesione al progetto delle insegnanti Eleonora Ortolani e Laura Tumiatti.
Il progetto che ci ha proposto Panda Project parte dall’opera di G.Rodari, dalla lettura di brevi racconti tratti da “Fiabe lunghe un sorriso” dove gli elementi fantastici risolvono situazioni altrimenti impossibili.
Ci hanno fatto entrare in questo mondo, facendoci indossare subito gli occhiali della Fantasia e, come un caleidoscopio, le idee sono arrivate.
Il clima che si è subito creato è stato di allegria, di gioia, di aiuto fra compagni, coinvolti dai bislacchi accadimenti delle avventure, create in quel momento. L’uso della parola detta e la parola letta, i giochi di parole, le metafore e le similitudini sono così entrate nelle nostre aule, fra banchi e quaderni. E anche nelle giornate seguenti questo clima non ci ha lasciato, tanto aveva coinvolto gli scolari.
Un bel clima per ascoltare, per ridere, per immaginare, per condividere, per sognare, per disegnare, per progettare, per mimare, per urlare o sussurrare, per ripetere e ricordare.
E quando è stato proposto di usare la Fantasia e scrivere storie, per esempio, su come esaudire i sogni impossibili di macchinari e semplici meccanismi, trasformando così la loro monotona condizione, gli alunni hanno risposto in modo completo e coinvolto. A piccoli gruppi si sono inventate situazioni, narrazioni e storie da rileggere poi agli altri e condividere insieme in uno scambio vicendevole di battute ed avventure. Ma il bello doveva ancora venire perché i brevi racconti delle classi quarte dovevano essere lette dagli stessi autori-bambini!
Non nascondiamo i timori scaturiti da questo nuovo ruolo e che ridere risentire le emozionate voci registrate!! Ma l’esito finale di questa fatica consisterà in un fantastico audio libro realizzato con la partecipazione di tutta la classe!
Si è imparato anche che la comunicazione delle cose, belle o brutte, deve essere chiara, diretta con lo sguardo... e con la voce.
Durante le letture individuali tutti hanno ascoltato, hanno pazientato ed anche incoraggiato i compagni, premiandoli alla fine con uno spontaneo super applauso.
L’amicizia creatasi si è vista anche da questi gesti.
Laura Tumiatti (4A) e Eleonora Ortolani (4B)
Scuola F. Mordani di Ravenna.
Traccia n.1
di e con Daira, Isabel, Nesrine
Traccia n. 2
tre semi, mille storie
di e con Leonardo, Dafne, Nina, Tommaso e Karol
Traccia n. 3
di e con Antonio, Nasim, Ines, Vincenzo e Giuseppe
Traccia n. 4
se una navicella aliena
di e con Saimon e Alessia, Cristian e Ranya, Serine e Giacomo, Giovanni e Roxana
Tracce n. 5 - 6
di e con Lucilla e Lucrezia, Mia e Singh, Nicolas e Mahia, Wisdom e Purity, Bianca e Oriano, Leone, Nayeem e Rakib, Santiago e Raffaele, Fatima e Omara, Lorenzo e Rebecca, Joi e Cecilia, Maria Elena e Alice
Traccia n. 7
un'altra ancora
di e con Ascanio, Lucas
pag. 6
pag. 9
pag. 13
pag. 17
pag.
pag.
Partiamo per una missione segreta, anzi segretissima, così segreta che la dobbiamo ancora inventare con parole che ancora non abbiamo pensato ma penseremo nelle prossime sette settimane.
Traccia 1
di e con Daira, Isabel, Nesrine
Ravenna, 20 marzo
Cara zia, è da un po' che te lo volevo dire: il 21 marzo parto per una missione segreta in Cina. Quindi, se non mi vedrai più, sai il perché. Ti volevo augurare una vita molto bella e piena di gioie.
Ciao e ti auguro buon compleanno.
DairaP.S. non ti posso dire perché parto, il mio capo si arrabbierebbe.
Roma, 3 giugno
Cara Giulia, oggi devo andare a Londra perché devo partecipare ad una sfilata di moda. Io sono molto emozionata e spero che le mie creazioni verranno apprezzate. Adesso sto finendo gli abiti ma quando ti arriverà questa lettera sarò già a Londra e poi mi hanno detto che ci saranno molte stiliste famose, io però non so ancora chi sono. Ora ti saluto,
IsabelP.S. Se vuoi, posso farti un vestito.
Cara Serine, quando ci siamo conosciute, dopo qualche giorno, siamo diventate amiche ma qualche volta litighiamo.
Ti voglio bene.
Da Nesrine
Le parole sono i nostri semi. Ne abbiamo scelte 3 a caso tra quelle di una fiaba di Rodari: Liutpoldo, trenino, pera.
È bastato innaffiarle con un po’ di fantasia ed ecco alcune delle mille storie che sono germogliate.
C'era una volta un signore chiamato Liutpoldo.
Con il suo amico Jumbo Josh decisero di esplorare la foresta.
Il suo amico disse: -Ehi ma sei sicuro di andare di qua?E Liutpoldo rispose: -Sì e ci sarà una sorpresa.-
- Ok - disse Jumbo.
Ad un certo punto videro un albero di pere e Jumbo ne raccolse una, l'aprì e c'era scritto: GUARDA DIETRO, Jumbo si girò e vide tutti gli amici che gli cantavano Buon compleanno.
Liutpoldo gli diede un regalo, Jumbo lo aprì e dentro c'era un trenino. Jumbo disse: - Quanto desideravo un trenino! -
E da allora Liutpoldo e Jumbo giocarono sempre con il nuovo trenino di Jumbo.
(di Leonardo)
Liutpoldo era un bambino nato e cresciuto in città.
Non aveva mai viaggiato e non era mai stato in campagna. La sua casa si trovava vicino alla stazione ferroviaria e, quando sentiva il fischio del treno, correva alla finestra per vederlo passare. Soprattutto attirava la sua attenzione un trenino colorato che passava molto spesso.
Un giorno Liutpoldo andò dal fruttivendolo con la mamma e fu subito attirato da un frutto dalla forma allungata. Non aveva mai visto niente di simile: - Mamma, cos'è quello strano coso un po' verde è un po' giallo? - chiese Liutpoldo.
- È una pera - rispose la mamma - è un frutto gustoso.
- Dove nascono le pere? - chiese ancora Liutpoldo.
- Bambino mio - rispose la mamma - nascono dagli alberi. Liutpoldo non era molto convinto di quella risposta perché in città non aveva mai visto crescere alberi con frutti di quel tipo.
Il bambino comunicò il suo dubbio alla mamma che prese una decisione: - Hai ragione, Liutpoldo, in città non hai mai visto alberi con le pere, quindi domani prenderemo il trenino colorato e andremo in campagna, così potrai vedere come nascono le pere. -
Il giorno dopo Liutpoldo e la mamma salirono sul trenino colorato che li portò in un paesino di campagna dove le persone praticavano la coltivazione degli alberi che producono le pere. Il bambino rimase stupito di quanti di quei frutti fossero appesi ai rami e capì quanto lavoro occorreva per produrre un frutto. Liutpoldo aveva così avuto risposta alla sua domanda ma era riuscito anche a salire sul trenino colorato che guardava tutti i giorni dalla sua finestra.
(di Dafne)
C'era una volta, in un paesino di montagna, un trenino tutto rosso guidato da Liutpoldo, che aveva un grande segreto: era golosissimo di pere. Ogni volta che faceva il percorso da paese a paese con il suo trenino si fermava nei campi di peri e ne mangiava a volontà. Ne era davvero ghiotto, Liutpoldo, a tal punto che i passeggeri del trenino rosso ormai conoscendolo, lo applaudivano ogni volta che si fermava.
(di Nina)
C'erano una volta, in un paese, due bambini che giocavano con un trenino LEGO, uno si chiamava Gino e l'altro Liutpoldo.
Per merenda mangiavano sempre delle pere, che raccoglieva fresche la madre di Gino.
Un giorno i due non si incontrarono più, per via della scuola.
Gino e Liutpoldo, ora che sono grandi, si incontrano su un treno e Gino (che era il suo sogno) fa il capotreno. Ogni tanto si ferma a raccogliere delle pere e i due si fanno ancora tante scorpacciate, come quelle volte che erano ancora piccoli.
(di Tommaso)
C’era una volta un signore che si chiamava Liutpoldo. Amava le pere da quando era nato.
Da bambino ogni giorno prendeva il treno verso la campagna per prendere tante pere.
Però un giorno succede che non gli piacciono più, perché si è trasformato in una pera!
Visto che era diventato una pera non doveva pagare il biglietto per il treno, tanto non lo vedevano, era così piccolo.
Poi ad un certo punto ricomincia a mangiare le pere e cresce, cresce, sempre di più.
(di Karol)
Rodari racconta di un Mago Buono che di notte abita i sogni delle persone e gira per la città a regalare la felicità. E se sognassimo noi di essere quel mago?
Mago Antonio
Tutte le mattine, quando mi alzo all'alba, esco sempre tutto il giorno a fare cose buone a tutti (ovviamente non tutti in un giorno).
Di mattina do cibo acqua e soldi ai poveri, così potranno comprare altro cibo e anche altri giochi che potranno far divertire i bambini.
Di pomeriggio mi tolgo i vestiti da mago me ne metto degli altri e divento un ragazzino e gioco con i bambini a tutto (calcio, acchiapparella, nascondino).
Di sera, la parte secondo me più bella, vado in alcune case a portare delle pizze non ordinate. Allora? Che ve ne pare?
(di Antonio)Se fossi
Se fossi un mago buono vorrei fermare la guerra tra la Russia e l'Ucraina.
Vorrei fermare le bombe per evitare la morte di tanti adulti e di tanti bambini.
Se fossi un mago buono vorrei fermare l'usanza di alcuni paesi di dare in matrimonio le spose bambine, per far sì che loro possano vivere la loro infanzia serenamente.
Non come mia sorella
Ogni notte, quando dormo, sogno di essere una maga, non malvagia come mia sorella gemella, ma buona.
Così nel sogno decido di accontentare tutti i desideri di ogni persona.
Girando per la città vedo un palazzo in fiamme, così mi alzo in volo e faccio piovere sul palazzo, finché le fiamme scompaiono. Sono ancora in giro per la città e vedo un ladro che entra in una banca per rubare tutti i soldi. Lo guardo e dico: - Non hai scampo!
Lo faccio volare come un burattino e vomitare così scappa via senza neanche una lira.
Mi è venuta fame perciò ceno in un ristorante.
Al ristorante c'è una ragazza con il suo fidanzato e una sua amica. Il ragazzo sta ingannando la fidanzata perché vuole stare con l'amica, perciò glielo spiego, ma lei non ci crede.
Con la telepatia allora le mostro che quello che ho detto è vero così la ragazza dà uno schiaffo al ragazzo, mi ringrazia e diventiamo migliori amiche.
È ormai notte, sono stanca morta, così ritorno a casa.
Mi stendo e dico: - Mondo, non sono una maga buona?
Il mondo risponde: Sì, tu sei la nostra supereroina!
Non credo alle mie orecchie. Il mondo ha parlato con me.
Indovina un po'? Sono diventata una supereroina per proteggere il Pianeta!
(di Ines)
A ricreazione
Ogni giorno durante la ricreazione invento una nuova storia.
Oggi ho immaginato di essere un mago buono.
Appena svegliato apro la finestra per far luce ma vedo andare a fuoco il palazzo di fronte e con la bacchetta magica spengo le fiamme.
Uscito di casa vedo una signora chiedere l'elemosina e le do un miliardo di euro. Con un colpo di bacchetta magica ripulisco tutto il mondo dalla spazzatura e così faccio una bella nuotata nel mare pulito. Dopo aver finito la nuotata do a tutti i bambini una famiglia e una casa.
È finita la ricreazione, adesso devo andare.
Secondo voi sono stato bravo?
(di Vincenzo)
Il mio amico
Il mio amico mago immaginario si chiama Gioele.
Gioele fa uscire dalle tasche tante cose per farmi felice.
(di Giuseppe)
Traccia 4 ~ di e con Saimon e Alessia, Cristian e Ranya, Serine e Giacomo, Giovanni e Roxana
Cosa succederebbe se una navicella aliena atterrasse nel cortile della scuola e un alieno ci chiedesse la ricetta di un piatto squisito o la strada per il mare?
Un giorno vediamo atterrare nel cortile della scuola un'astronave. Poco dopo esce dalla navicella un alieno verde con 4 grandi occhi neri, senza naso ma con una piccola bocca viola.
Quando si avvicina riconosciamo quattro tentacoli e quattro braccia come tutto il corpo… viscide. Si avvicina alla nostra classe ma sfortunatamente viene da noi due, chiedendoci la ricetta della pizza funghi e zucchine (che schifezza).
Come risposta diciamo che esistono le pizze confezionate che si possono comprare all'Eurospin oppure alla Coop.
Lui arrabbiato per la nostra risposta tira fuori la sua pistola laser e ci smaterializza nella quinta dimensione (che non esiste).
Da allora non si sente più parlare di noi due.
(di Saimon e Alessia)
Cristian ed io insieme alla classe siamo in cortile ad osservare un uccellino per un compito di scienze quando ad un tratto un'astronave si posa sul nostro cortile. Noi siamo molto eccitati ma anche intimoriti, quindi scappiamo tutti a gambe levate a parte Cristian perché si accorge che l'alieno è il suo amico Jumbo Jossh noi però urliamo a Cristian di venire in classe con tutto il fiato che abbiamo ma Cristian non ascolta mai.
La curiosità di scoprire quell’essere mostruoso da un momento all'altro si trasforma in coraggio quindi usciamo tutti fuori e gli chiediamo molte cose come ad esempio: - Da dove sei arrivato?
E lui risponde: - Bam bam.
Ma Cristian lo capisce e ci spiega che arriva da Marte. Che fortuna! Abbiamo un traduttore di lingua Aliena in lingua italiana.
Poi arriva un mago buono di nome Liutpoldo che lo fa parlare in italiano. Finalmente possiamo capirlo anche senza la traduzione di Christian. Che bello!
L'alieno ci dice: - Io ho fame, che cosa si può mangiare, magari un cibo tradizionale di questo luogo?
Noi ci riflettiamo un po' e poi diciamo in coro: - Bomboloni al caprese!
Lui ci chiede: - Mi date la ricetta?
La classe risponde in coro che non la sa.
Dunque l'alieno ci ha proposto di andarla a chiedere alle cuoche ed è una proposta che è accettata da tutti perché in quell'ora c'è scienze e quel giorno in particolare c'è un’interrogazione sui funghi.
Le cuoche conoscono la ricetta quindi l'alieno chiede alle cuoche se può cucinarlo lui insieme a noi. Le cuoche rispondono di sì, appena finiamo di cucinare andiamo in mensa e mangiamo!
Diciamo in coro: - Che buono!
(di
Cristian e Ranya)La mattina del 27 gennaio stiamo facendo la ricreazione quando una navicella si posa sul cortile della scuola. Qualcuno scende ed entra nella scuola.
La porta della classe si spalanca ed entra uno strano signore verde, bavoso e pelato: un alieno. Ci chiede: - Scusate, dov'è il mare che vorrei farmi un bagnetto?
Noi con la bocca aperta gli rispondiamo: - Ma tu sei matto, è inverno!
Lui ribatte: - Beh anche se è inverno voglio andare al mare.
E noi: - Allora vai verso Lido ma noi ti abbiamo avvertito.
Così l'alieno ci ringrazia e riparte ma quando arriverà troverà una brutta sorpresa.
Al ritorno dalla scuola incuriositi molti di noi si fanno accompagnare al mare.
Dentro un enorme cubo di ghiaccio galleggiante vediamo il mostro alieno congelato ma sorridente.
(di Serine e Giacomo)
TAGLIATELLE
Una mattina in cortile atterra un'astronave con dentro un alieno.
L'alieno entra in classe.
Tutti gli alunni rimangono a bocca aperta nel vederlo.
L'alieno è alto due metri, di un colore verde giallo e pelato.
Ha tre occhi, cinque bocche, otto braccia e una gamba. Chiede delle informazioni sulla ricetta delle tagliatelle al ragù.
Cominciamo a spiegargliela:
- Bisogna prendere un etto di farina e al centro si mette l'uovo. Si lavora finché non è bello giallo. Quando prende colore bisogna fare una pallina e metterla nella pellicola e poi dentro il frigorifero per qualche ora -
- Dopo si ricompatta, si stende, si arrotola e si taglia in piccole strisce che poi si allentano. Poi si fa bollire l'acqua salata e si mettono dentro le tagliatelle. -
- Poi si mescolano in una padella dove c'è il ragù finché non sono condite -
L'alieno è contento della spiegazione e se ne va felice. Che strano, vero, vedere un alieno che chiede le ricette!
(di Giovanni e Roxana)
Tracce 5 - 6
di e con Lucilla e Lucrezia, Mia e Singh, Nicolas e Mahia, Bianca e Oriano; Leone, Nayeem (legge Wisdom) e Rakib, Wisdom e Purity, Santiago e Raffaele, Fatima e Omara, Lorenzo e Rebecca, Joi e Cecilia, Maria Elena e Alice
Pare che le macchine si siano stancate di produrre armi o di fare quello che fanno sempre, lo ha scritto anche Rodari in una delle sue fiabe. Anche le macchine hanno bisogno di cambiare. Lasciatevelo raccontare.
C'era una volta, in un bar, una macchina per la cioccolata calda.
Un giorno arriva uno scatolone, il barista apre lo scatolone e dentro c'era una macchina per fare la panna montata. Loro andavano molto d'accordo, tranne i primi giorni perché la macchina della cioccolata calda era invidiosa e aveva paura di essere sostituita da lei.
La macchina della panna montata voleva essere sua amica quindi le diede un biglietto con scritto “cioccolata calda ti invito alla mia festa di compleanno, si svolgerà stasera alle 21, spero che verrai. Ciao!”
Cioccolata calda pensò: ma se vuole diventare mia amica?
La sera cioccolata calda si presentò con un vestito di scaglie di cioccolato fondente. Quando ci fu la torta, cioccolata calda disse: - Vuoi diventare mia amica?
Panna montata disse: - Sì, con molto piacere.
Loro fecero tante cose buone, per esempio: cioccolata calda e panna montata extra, eccetera.
Ma un giorno si stufarono e volevano diventare dei tagliaerba e guarda caso c'era un tagliaerba in pensione che voleva fare la cioccolata calda e panna montata e si scambiarono i ruoli.
E vissero felici e contenti.
(di Lucilla e Lucrezia)
Un trattore di campagna stanco di seminare scappò dalla campagna e cominciò a girare il mondo. Un giorno incontrò una Formula 1 e gli chiese: - Come hai fatto a diventare così veloce?
La Formula 1 gli rispose: - Mi hanno fabbricato con un motore molto veloce, ma in realtà io vorrei andare più lento perché ho paura della velocità.
Il trattore gli chiese: - Ma perché sei scappata?
- Perché io non volevo più gareggiare e allora il mio autista, arrabbiato, mi ha detto che non servivo più a nulla e mi ha cacciato via!
E allora stranamente si chiesero in coro: - Vuoi scambiarti il motore con il mio?
E si risposero: - Sì, va bene!
E allora andarono in fabbrica e dalle altre macchine e si fecero invertire i loro motori.
Il giorno dopo, la prima pagina del giornale ospitava due notizie: una era “il primo trattore da corsa vince il primo premio” e la seconda era: “vecchia macchina da corsa diventa autobus trasporto per anziani”
Un giorno, in un garage, c'era un tagliaerba.
Il tagliaerba era stanco di stare nel garage ed essere usato solo per tagliare l'erba e disse: - Uffa, sono stanco di stare chiuso in questo garage! Voglio vedere il mondo!
Quindi scappò dalla finestra e arrivò in un parco pieno di erbaccia e per sbaglio si accese e tagliò tutta l'erba facendo un
(di Mia e Singh)
gran baccano.
Per fortuna il tagliaerba si fermò perché si scaricò e trovò un bicchiere d'acqua, la bevve però dopo sentì tante scosse, tanto che svenne.
La mattina dopo si svegliò super carico e cominciò a girare per il mondo stavolta molto più velocemente: cominciò il suo viaggio.
(di Nicolas e Mahia)
C'era una volta un parrucchiere che possedeva un' aspirapolvere automatica. Quell’aspirapolvere era sempre stata educata quando venivano delle persone a tagliarsi i capelli.
In realtà l'aspirapolvere faceva molta fatica ad aspirare tutti quei capelli che cadevano dalla testa della gente. Allora, un giorno, l'aspirapolvere si arrabbiò tantissimo e invece di aspirare i capelli li traspirava, cioè li buttava fuori, e sghignazzava, cioè rideva di cattiveria.
Ma il parrucchiere, essendo molto severo, gridò alla macchina:
- Se non aspiri i capelli della gente ti tolgo le pile e non ti do neanche la pila a colazione a pranzo e a cena (andava a pila).
Allora la macchina ubbidì e da quel giorno aspirò sempre tutti
i tipi di capelli (corti lunghi e medi) e si prese anche un premio cioè la pila più nutriente di tutto, ma proprio tutto, il pianeta.
(di Bianca e Oriano)
Io e i miei fratelli più piccoli, giovedì, eravamo andati al negozio per telefoni per comprare un telefono ma ero indeciso su quale tipo. Il commesso suggerì: - Prendi questo, è di ottima qualità.
Io gli chiesi: - quanto costa?
Mi sembra 290 Euro.
Io ne ho solo 220, gli risposi triste, ma il commesso gentilmente mi fece lo sconto.
Ce ne andammo a casa e mi misi a provare il mio nuovo iPhone messaggiando al mio amico Giulio. Solo che il messaggio non arrivava molto velocemente, anzi ci metteva 10 minuti.
A ora di cena spensi il telefono. Dopo cena andai a letto. Giulio messaggiò ma io non sentii la vibrazione del telefono.
Il mio telefono però si accese da solo e scrisse “non disturbare”
Arrivata la mattina seguente andai a scuola correndo da Giulio e lo salutai. Giulio però mi disse: - non disturbare!
Io gli chiesi perché mi parlasse così, lui rispose che glielo avevo scritto io la sera prima!
Beh, forse non me lo ricordavo!
Fu molto difficile fargli capire che era stato il telefono di sua iniziativa a rispondere! In breve tempo capimmo che quel mezzo di comunicazione voleva decidere lui tutto. Abbiamo fatto alcune telefonate in cui abbiamo dovuto chiedere scusa ai vigili del fuoco, perché aveva chiamato per un incendio che non c’era, alla pizzeria dove aveva ordinato 25 pizze, ad Amazon per acquisti infiniti, così lo abbiamo riportato al negozio.
(di Leone, Nayeem e Rakib)
Un giorno i soldati volevano fare la guerra con l'aiuto di qualsiasi macchina, ma loro non volevano fare la guerra e continuavano a fare i loro lavori: tagliare l'erba, trasportare le persone, lavare e fare girare le gru.
I soldati erano arrabbiati e il capo dei soldati disse: - Se non fate la guerra andate in prigione e chi partecipa alla guerra avrà un premio!
Tutte le macchine sapevano che era una bugia, non lo ascoltarono.
Il capo dei soldati si arrabbiò tanto che sembrava un pomodoro rosso! Tutte le macchine segretamente ridevano ma la macchina tagliaerba rideva così forte, con coraggio, di fronte a tutti i soldati e al capo dei soldati.
La macchina tagliaerba disse: - Cannoni, bazooka e guerra non vanno bene, sembrerà la Seconda Guerra Mondiale, tutto molto sanguinoso!
E tutte le macchine risposero: - Appunto!
Si girarono e tornarono alle loro occupazioni, lasciando il generale senza parole.
(di Wisdom e Purity)
Nella Colombia del 1954, in Bogotà, degli archeologi trovarono un metallo chiamato “vibranium”. I colombiani usarono quel metallo per scopi militari. Per fare carri armati.
Ma gli spagnoli li volevano distruggere tutti e i pezzi dei carri armati formarono dei robot assassini.
Questi, come un fortissimo esercito, sconfissero gli spagnoli ma poi distrussero anche i messicani.
Il Presidente colombiano chiese aiuto a tutti i presidenti del mondo e tutti insieme, con le armi, distrussero l'esercito dei robot facendo ritornare la pace.
(di Santiago e Raffaele) OMMY
Ogni giorno, l'aspiratore Ommy puliva tutta la casa del suo padrone Brian.
Ma un giorno l'aspirapolvere Ommy si è stancata e invece di pulire ha sporcato tutto! Ommy buttò tutta la polvere per terra e Brian il padrone verificò se un ingranaggio fosse rotto.
Non era proprio così, andava tutto bene.
A un certo punto l'aspirapolvere Ommy disse: - Io mi sono stancata, facciamo che ci invertiamo i ruoli, tu pulisci e io mi rilasso e vado al lavoro.
Da quel momento Ommy si sentì felice e rilassata, invece
Brian, stanco morto per il duro lavoro, disse: - Aveva ragione Ommy!
(di Fatima e Omara)
C'era una volta un forno, che stufo di cuocere misto fritto decise di fare il contrario di quello che faceva ogni giorno così, invece di fare le cose calde, le congelava e così il padrone lo usava come congelatore.
Ma il vero congelatore, allora, decise di fare il vecchio lavoro del forno e così il proprietario non capendoci più nulla li rimproverò.
Il forno e il frigorifero, pentiti, ripresero il loro lavoro di una volta.
(di Lorenzo e Rebecca)
Non era un giorno qualunque.
Marco (che era al bar) stava bevendo un caffè che molto stranamente non sapeva di caffè ma di aceto!
A quel punto, preso dallo schifo, lo sputò tutto sul barista che lo guardò con un'aria molto indignata.
Il barista lo cacciò fuori dal bar!
Sconsolato Marco tornò a casa con l'intenzione di pulirla.
Prese l'aspirapolvere dal ripostiglio… ma invece di aspirare l'aspirapolvere fece l'incontrario cioè buttò fuori la polvere!
Marco, preso dalla rabbia, contò fino a dieci per calmarsi.
Uscì di casa per ammazzare il tempo, entrò in un negozio di orologi elettronici, se ne prese uno, e provò ad accenderlo… ma non funzionò.
Guardò se c'erano le pile, ma c'erano.
Si era fatto molto tardi, così Marco tornò a letto per cercare di dimenticare quella brutta giornata.
(di Joi e Cecilia)
All'inizio del 1900 una macchina da scrivere di nome Fantasia veniva utilizzata per scrivere solo storie o favole belle. Fantasia disse tra sé e sé: - sono stufa di questo tipo di storie!
Perché Ludovica (la mia proprietaria) scrive solo storie belle (voglio dire proprio tutte, tutte belle)!
Quindi Fantasia inizia a ribellarsi ma Ludovica, non potendola sentire inizia a scrivere una storia bella. Allora Fantasia inizia a diventare pazza e inizia a schiacciare qualsiasi tasto, fino a schiacciare il tasto delle brutte storie.
Ludovica, non sapendo cosa fare, inizia automaticamente a schiacciare i tasti per la brutta storia, allora la macchina si calma e dentro di sé diventa felice.
Ludovica ha imparato che nelle storie belle si può aggiungere qualcosa di brutto.
La morale è che nelle storie belle si può mettere qualcosa di Pauroso come: avventure spericolate… e non annoiare i lettori che le leggono.
(di Maria Elena e Alice)
Le avventure del vecchio marinaio non finiscono mai. Anche se Rodari ha calato l’ancora alla fine della sua storia, non si riesce a resistere, la fantasia immagina subito una nuova avventura e un’altra ancora. Ancora un’altra ancora si leva dal fondale e il marinaio è pronto a navigare.
Una volta sono naufragato su un'isola sperduta nelle Hawaii senza una barca, ero disperato ma mi sono detto: - non mi devo mai arrendere.
Ho raccolto il legno delle Palme ed anche le foglie ma la zattera che ho creato non stava insieme quindi ho preso la resina degli alberi come colla.
Ho creato anche la vela ma è volata via.
All'improvviso un pesciolino esce dall'acqua e mi dice: - che è successo? Ho sentito qualche rumore e quindi sono venuto a controllare.
- La mia vela è volata via, quindi non posso più ripartire!
- Stai tranquillo, ti faccio un motore con le alghe.
- Davvero? Grazie mille!
- ma prego!
Quindi mi ha fatto il motore e lo ha incastrato nella zattera.
Ci siamo salutati e siamo andati per la nostra strada.
(di Ascanio)C'era una volta un marinaio di nome Liam che parte per un'isola lontana dalla sua costa. Partono in quattro: il primo si chiama Jack Sparrow ed è il capitano, il secondo è John, l'autista della barca, il terzo è il guerriero di nome Lucy e il quarto è il pescatore di nome Andersone.
I quattro marinai si mettono a navigare e a un certo punto vedono delle onde non tanto alte, però si rendono conto che vicino all'isola della destinazione ce n’è una altissima.
I quattro marinai cominciano a panicare perché l'onda era molto alta e cadono in acqua. Decidono di chiedere aiuto e spunta un pesce spada che dice ai quattro marinai: - Cosa è successo?
I marinai rispondono: - Siamo stati battuti dalle onde.
Il pesce spada allora propone di portarli sull'isola. Dopo essere arrivati sull'isola della Sardegna ringraziano il pesce spada poi vanno a mangiare al ristorante perché hanno molta fame.
(di Lucas)
Caro lettore e cara lettrice, da anni lavoriamo con le scuole del territorio di Ravenna, incontrando bambini/e delle scuole primarie e ragazzi/e delle scuole secondarie di primo grado.
Il teatro è il mezzo per lavorare con loro. Un teatro inclusivo, basato sul lavoro di gruppo e sulla valorizzazione delle differenze.
Un teatro che allena l’empatia e l’ascolto reciproco.
Per svolgere questo laboratorio abbiamo preso ispirazione da alcune storie del libro “Fiabe lunghe un sorriso” di G.Rodari, per inventare nuove situazioni e nuovi personaggi con bambini/e di due classi quarte.
Siamo passati dal viaggiare in treno, alle avventure di un marinaio, all’arrivo di una navicella con uno strano alieno curioso.
Il laboratorio si è svolto con momenti di giochi teatrali, letture in classe ad alta voce (per esplorare la propria voce e le proprie emozioni) ed esercizi di scrittura creativa presi dal testo di Rodari “La grammatica della fantasia”.
In nove incontri trascorsi con i bambini e le bambine di quarta siamo molto soddisfatti della loro partecipazione e della loro voglia di mettersi in gioco.
Come sempre ringraziamo di cuore le insegnanti, in questo caso
Eleonora Ortolani e Laura Tumiatti più il resto del personale (educatrici e insegnanti di sostegno), per la collaborazione e per l’entusiasmo che hanno dimostrato durante tutto il percorso.
panDa project presenta la grammatica Di roDari
“La grammatica di Rodari” è un laboratorio teatrale per le scuole, condotto da Panda Project, ispirato dal testo “La grammatica della fantasia” di Gianni Rodari. Il laboratorio, alla sua terza edizione, si è svolto in nove incontri in classe della durata di due ore e termina con la realizzazione di un audio libro scritto e interpretato dai ragazzi.
Panda Project desidera ringraziare: le insegnanti Laura Tumiatti e Eleonora Ortolani e le classi 4A e 4B, che hanno aderito all’iniziativa.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione e con il supporto della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Panda Project Associazione Culturale, nasce a Ravenna nel 2009, fondata da Beatrice Cevolani, Delia Trice e Hendry Proni e realizza: spettacoli, performance, installazioni interattive, programmi radiofonici, visite guidate performative e laboratori nelle scuole.
auDio libro delle classi 4A e 4B
Anno Scolastico 2022/23, Scuola F. Mordani di Ravenna
un saluto (in segreto)
tre semi, mille storie
sono o non sono un buon mago
se una navicella aliena
6 macchine ribelli
un’altra ancora
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WWW.PANDAPROJECT.IT/SCUOLE