Portogruaro.Net Magazine

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maggio/giugno 2008 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

i doni della nostra terra Dalla terra si ricava il cibo, ma anche l’energia: oggi più che mai, l’agricoltura sta tornando in primo piano.

Scopriamo insieme tutta la ricchezza del nostro territorio, dai prodotti tipici enogastronomici ai progetti di centrali alimentate a biomasse, alle ricette di piatti genuini e prelibati.

SANITÀ La Stroke Unit dell’ospedale di Portogruaro: un servizio di eccellenza per qualità e professionalità Pag. 6

IL PERSONAGGIO Alessandro Claudio Gasparoni: storia di un concordiese speciale, sempre al servizio del prossimo Pag. 10

Diciotto discussioni e oltre quaranta messaggi, al momento in cui andiamo in stampa: gli utenti si stanno sbizzarrendo, sul forum di Portogruaro.Net. Alcuni estratti: sullo Stadio Mecchia, visti anche gli ultimi scontri fra società di calcio e ciclismo, e lo sport in generale: “Si dà troppa importanza al calcio e non allo sport vero – afferma Pippo62 – quello che educa i giovani. (…) Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i nostri cybernauti sul fatto che a Portogruaro non ci sia un campo di atletica”. Sanità: “Sono preoccupata – dice Loredana.bi – perchè ci stanno portando via piano a piano reparti di grande importanza dal nostro ospedale per portarli a San Dona’.

Valorizzazione del centro storico, da Marcor: “Proporrei che il Comune organizzasse, assieme alle numerose associazioni musicali un maggior numero di eventi musicali nel parco e nelle piazze del centro, durante tutto l’arco dell’anno e non solo concentrate durante pochi periodi. Una gran cosa sarebbe anche avere di nuovo una stagione teatrale”.

NOTIZIE DAL FORUM

Ogni numero di Portogruaro.Net Shop Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

SEMPRE DALUNEDÌ A SABATO ORARIO CONTINUATO 8.30 - 20.30

TERRE DEI DOGI Ritorna la kermesse enogastronomica che mette in vetrina i prodotti del Veneto Orientale Pag. 7

SPORT La pallacanestro Portogruaro punta sul vivaio: e sbocciano già alcuni talenti Pag. 13

APERTO ALIMENTARI PORTOGRUARO - GALLERIA MANIN, 61/63 (adiacente parcheggio ospedale vecchio)

APERTO ANCHE LA DOMENICA

EDITORIALE

Popolo della libertà e Lega Nord vincono a Portogruaro Le recenti elezioni politiche hanno visto in città il successo della coalizione di centro destra, in linea con quanto accaduto in ambito nazionale. Campanello d’allarme per l’attuale maggioranza comunale alle prese, nella primavera del prossimo anno, con il rinnovo del sindaco e del consiglio di Maurizio Pertegato

A

nche a Portogruaro soffia forte il vento leghista. Sia pure in misura meno dirompente rispetto al Pordenonese e al Trevigiano, in città il Carroccio ha conquistato alle recenti elezioni politiche un considerevole 16% alla Camera e un 14,9% al Senato che hanno consentito alla coalizione di centro destra (il Popolo della Libertà è arrivato al 35%) di vincere nettamente la competizione nei confronti di quella di centro sinistra, dove il Partito democratico ha ottenuto il 30% e l’Italia dei valori il 4,6%. Il nostro territorio, insomma, ha visto un esito elettorale in linea con quanto accaduto in Veneto (anche se da noi la coalizione guidata da Walter Veltroni ha tenuto meglio) e, più in generale, in ambito nazionale. Quanto ai parlamentari, si è avuta la riconferma degli uscenti Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl) alla Camera, dove è presente dal 1994 e di Andrea Martella (Pd) al Senato, dove ha fatto il suo ingresso nel 2001. Diverse, invece, le dinamiche che hanno riguardato i tre comuni limitrofi attesi al cambio dell’amministrazione civica. Nella vicina Concordia, il centro sinistra ha mantenuto la guida con l’elezione del nuovo sindaco Marco Geromin che ha ottenuto 3.787 voti contro i 3.530 del centro destra. Il divario è stato decisamente ridimensionato rispetto alle precedenti consultazioni ma, visti i predetti esiti nazionali, il successo di Pd e Sinistra arcobaleno risulta ancora più importante. Quella del neo sindaco è anche una vittoria dei giovani e “quindi – osserva il primo cittadino – le priorità a livello politico saranno le politiche giovanili. Inoltre, intendo rafforzare il contatto tra consiglio comunale, circolo del Pd e popolazione”. A San Stino di Livenza è stato riconfermato sindaco Luigino Moro.

L’esponente del centro sinistra, alla guida della lista civica “Livenza”, ha ottenuto il 54,12% dei consensi. “La maggioranza dei cittadini – sottolinea Moro - ha riconosciuto il lavoro svolto in questi anni. Ora, intendo continuare l’attività già impostata e, oltre a formare la giunta, l’attenzione dell’amministrazione sarà soprattutto per far partire i lavori della materna Sacro Cuore, oltre al secondo stralcio della tangenziale e alla costruzione della passerella di La Salute”. A San Michele al Tagliamento, il sindaco uscente Sergio Bornancin, espressione del centro sinistra è stato sconfitto (42,6% a 34,1%) da Giorgio Vizzon, appoggiato da Pdl e Lega nord. “La prima cosa che farò – afferma soddi-

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sfatto il neo primo cittadino – è andare tra la gente a chiedere che cosa serve davvero al nostro paese. E’ così che intendo scrivere l’importante pagina volutamente lasciata in bianco, quella relativa alle infrastrutture. Il mio intento è quello di praticare una politica equilibrata, a sostegno di ogni classe sociale”. Intanto, nel vicino Friuli Venezia Giulia si è registrato un cambio della guardia alla guida dell’amministrazione regionale. Il nuovo governatore è Renzo Tondo, che ha

guidato una coalizione formata da Pdl, Lega nord, Udc e Partito dei pensionati ottenendo quasi il 54% dei suffragi, contro il 46% dell’uscente Riccardo Illy, a capo di una coalizione di centro sinistra. Ora, per la politica di casa nostra, si apre una fase di attesa. Non troppo lunga, però. Nella primavera prossima, infatti, l’appuntamento è di quelli importanti: il rinnovo del consiglio comunale di Portogruaro. Inutile sottolineare che i partiti stanno già affilando le armi.

SOMMARIO EDITORIALE Le recenti elezioni

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IN COPERTINA I doni della terra

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SANITÀ Stroke Unit

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DAL COMUNE Terre dei Dogi in Festa

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DALLE AZIENDE Assinvest Giorgio Fancel L’ottica Solè

8 8 9 9

IL PERSONAGGIO Alessandro Claudio Gasparoni 10 EVENTI E CULTURA Pro Loco Portogruaro Ca’ delle Rose R.T.A. Santo Stefano

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L’ACQUOLINA IN BOCCA Olio e cultivar italiane

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SPORT Basket a Portogruaro

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MUSICAL BOX Coverlandia

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MERCATINO Cercasi/Offresi

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Portogruaro.Net Shop Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 02/05/2008 Reg. Trib. di Venezia - n.10 del 05/05/2006 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. 0421 280444 - Fax 178 602 9151 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Direttore Artistico: Daniele Pinzin Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Isabella Bembo, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Daniele Micheluz, Leonardo Moretto, Gian Marco Orsini Responsabile informatico: Elvis Verardo Esclusivista per la pubblicità:

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IN COPERTINA

maggio/giugno 2008

Dalla “Madre” terra cibo e energia per alimentare il territorio Il portogruarese è un territorio in forte trasformazione, ma che a differenza di altri, non ha perso la sua vocazione primaria: quella agricola. di Federico Guerrini

“I

l futuro di questo territorio è ancora legato all’agricoltura, che ritroverà il suo ruolo principale: quello di nutrire le persone. Con gli scarti del processo agricolo, si produrrà invece energia”. Ha le idee chiare, Pierpaolo Zanotto, segretario mandamentale in quello che è il più grande ufficio di zona della Coldiretti in Italia: quello di Portogruaro. Dunque, malgrado tutti i cambiamenti del nostro territorio, i parchi industriali, le lottizzazioni e i poli tecnologici in arrivo, è ancora sui prodotti della terra che dovremo fare affidamento per costruire il bene o il male del nostro domani.

Non per niente, su circa 56.000 ha. tota-

perché non c’è una grande convenienza economica”.

Le aziende, in tutto circa 3.000 sull’intero territorio. Soltanto 1012 però, sono gli agricoltori veri e propri, ossia le persone iscritte all’Inps per le quali la principale fonte di reddito è costituita dal frutto dei campi. Le aziende sono spesso di piccole dimensioni, in media di una decina di ettari, a conduzione familiare. Un settore che va piuttosto bene, è quello vinicolo, con i vini della zona di Lison-Pramaggiore sempre più rinomati e apprezzati in Italia e all’estero. Negli ultimi tempi poi, è spuntata l’ipotesi del Prosecco del Veneziano, che andrebbe ad aggiungersi a quello del trevigiano,

“

malgrado tutti i cambiamenti del nostro territorio, i parchi industriali, le lottizzazioni e i poli tecnologici in arrivo, è ancora sui prodotti della terra che dovremo fare affidamento per costruire il bene o il male del nostro domani

LA PRACURTE VINI PER PASSIONE

”

li del nostro mandamento, poco meno di 40.000 sono adibiti a coltivazioni. In testa alla hit parade dei prodotti e delle attività agricole, c’è naturalmente la coltivazione del mais, che copre oltre il 60% della produzione totale, quindi la soia, il frumento, le barbabietole, le viti, l’ortofrutta e l’allevamento dei bovini.

La maggior parte del prodotto, fatta eccezione per il vino, resta in zona o quantomeno nel Nord Italia. L’età media degli agricoltori è molto elevata, l’80% ha più di 70 anni, il che incide anche sulle dinamiche di conduzione del terreno: pochi sono quelli che coltivano direttamente la terra, la maggior parte, due terzi circa, si affida a dei contoterzisti. “Alla morte del capofamiglia – racconta Zanotto - succede spesso che i figli si dividano il terreno e continuino a coltivare ognuno per conto suo. Si assiste così a una frantumazione, a uno spezzettamento della proprietà. Chi continua, in questo caso, lo fa per un fatto affettivo, per tradizione familiare,

La proprietà dell’Azienda Agricola La Pracurte si estende con i suoi 50 ettari di vigneti altamente selezionati tra le rigogliose campagne di Annone Veneto, nella zona più caratteristica e centrale del comprensorio enoico a Denominazione di Origine Controllata Lison-Pramaggiore L’Azienda La Pracurte Vi dà appuntamento a Portogruaro il 9-10-11 Maggio per “Terre dei Dogi in Festa” AZIENDA LA PRACURTE Via Pracurte, 36 - 30020 Annone Veneto (VE) – Italy Tel. +39 0422 769744 - Fax +39 0422 769851 email: info@lapracurte.com - web: www.lapracurte.com

ormai celebre in tutto il mondo.

Sarebbe un’ulteriore opportunità per i coltivatori della nostra zona e per quelli del Basso Piave.

Il direttore del Consorzio tutela vino Lison-Pramaggiore ha presentato uno studio che analizza la storia e l’evoluzione del prosecco nel contesto del territorio, a supporto della richiesta di autorizzazione alla coltivazione.

Sembra difficile però che dal Ministero dell’Agricoltura, a cui spetta concedere il permesso, arrivi un assenso in tempi brevi. Senza contare che in Regione l’assessore Zaia, trevigiano doc, non pare troppo propenso a mettere il Prosecco “apocrifo”, fra le sue priorità.

Se il quadro del settore vinicolo, con o senza Prosecco, rimane comunque buono, in grande difficoltà invece sono i bieticoltori, a causa della riforma europea del settore dello zucchero entrata in vigore un paio d’anni fa, che ha ridotto le quote di mercato assegnate all’Italia.

Malgrado la barbabietole delle nostre zone sia particolarmente ricca di zuccheri e di ottima qualità, lo spazio per questo tipo di coltivazione si va sempre più riducendo. Sono quasi scomparsi anche gli allevamenti da carne, mentre tiene a fatica il settore lattiero, in cui operano una cinquantina di aziende specializzate, a causa delle difficoltà legate all’aumento del costo delle materie prime necessarie per alimentare i bovini. Va molto bene, al contrario il settore ortofrutticolo. Da notare che sta prendendo piede anche dalle nostre parti, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto dei prodotti ortofrutticoli e del vino, la consuetudine di recarsi a fare spese direttamente dal produttore, risparmiando sui costi di intermediazione. Invece di acquistare il vino australiano o le prugne cilene al discount, sono sempre più quelli che comprano prodotti locali. A livello nazionale, la Coldiretti ha lanciato una grande campagna per la “spesa a chilometri zero”, ossia una spesa meno cara, e sostenibile dal punto di vista ambientale, perché i cibi in vendita non hanno dovuto percorrere grandi distanze, consumando carburante necessario al trasporto, e

IN COPERTINA

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per produrre materia da reimmettere nel ciclo produttivo, è quello del compostaggio. Nel compostaggio, dalla decomposizione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba sfalciata) grazie all’azione dell’ossigeno dell’aria e al giusto grado di umidità, si ottiene un ottimo fertilizzante da usare per i campi.

Molto discusso in questi giorni a Concordia, è il progetto di un impianto per il compostaggio di fanghi biologici civili e frazione verde che dovrebbe sorgere nella zona della bonifica di Loncon. Ben duecento concordiesi, riuniti in un’associazione, denominata contribuiscono in questo modo a ridurre l’inquinamento atmosferico. In molte città sono sorti dei mercatini riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli della zona, che in questo modo, oltre a contenere la spesa, garantiscono l’assoluta freschezza, qualità e rintracciabilità del prodotto. Nel portogruarese non ci sono al momento le condizioni e le economie di scala sufficienti per dar vita a iniziative similari.

Molte famiglie si stanno però organizzando nei cosiddetti “Gruppi d’acquisto solidale”, libere associazioni di persone che fanno la spesa assieme, scegliendo prodotti di preferenza biologici, da produttori locali e di altre regioni, andando spesso, per quanto riguarda soprattutto la frutta, la verdura a fare la spesa in bicicletta, da coltivatori della zona, con il vantaggio di creare un rapporto umano fra compratore e venditore e di acquistare solo frutta di stagione, riscoprendo i cicli naturali.

La stragrande parte della produzione agricola del nostro territorio è destinata al consumo, mentre pochi e sporadici restano i tentativi di usare alcune materie prime, di origine vegetale o animale, per produrre carburante. Del progetto della ditta Cereal Docks, che voleva costruire una centrale elettrica alimentata a biomasse a Summaga, non si sono avute più notizie; molte comunque erano le controindicazioni all’impianto: in cima a tutte la localizzazione in un’area, quella del Pip di Noiari, in cui sono già presenti aziende potenzialmente pericolose come la S. Marco Gas e la Nuova Pansac.

La centrale, il cui progetto giace ancora in Regione e alla quale il Comune si è sempre detto contrario, avrebbe avuto una potenza di 7,6 Megawatt, con uno scarico alto 25 metri e largo 1 metro e 10. L’olio ricavato dai cereali per alimentarla, sarebbe dovuto arrivare all’interno di carri ferroviari 2 volte al giorno, per 5 giorni alla settimana. Un progetto quindi potenzialmente piuttosto impattante e che ha spaventato non poco gli amministratori locali.

Funzionano invece impianti su scala più limitata, come quello della ditta Pascotto a Teglio Veneto, che produce energia e biogas a partire dalle galline, o meglio, dalle deiezioni delle stesse e da quelle dei polli, a cui si aggiungono alcune sostanze che aiutano la fermentazione, come i resti di panificazione.

Un altro sistema con cui si possono utilizzare gli scarti del processo agricolo

appunto “Loncon” hanno detto “no” all’insediamento dell’azienda veneziana Vesta, motivandolo con considerazioni di sostenibilità ambientale. Un parere condiviso anche dalla Coldiretti. “Non siamo contrari di per sé all’iniziativa – specifica Zanotto – ma troviamo scelto male il posto, in quanto si tratta di un’area sotto il livello del mare, per cui esistono controindicazioni di tipo idrogeologico e in più il fondo torboso renderebbe inadeguata e cedevole l’eventuale nuova viabilità predisposta per i camion”. Basti pensare che i camion diretti all’impianto dovrebbero trasportare un carico complessivo annuo di 45 mila tonnellate.

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AGRITURISMI E NON SOLO Un’altra maniera in cui la terra, come bene, può generare utili, è quella legata al turismo ambientale e naturalistico. Parliamo in particolare degli agriturismi e degli itinerari enogastronomici, storico-cultutali e cicloturistici. L’agriturismo nella nostra zona, però, non ha lo stesso appeal che altrove; esistono alcune aziende ormai collaudate, ma nel complesso il business stenta a decollare, malgrado non manchino i luoghi suggestivi soprattutto partendo da Concordia e dirigendosi verso Caorle, in quelle zone di valle care ad Hemingway. Di recente, alcuni imprenditori hanno aperto delle attività nella zona della Brussa, che è quella, speculazioni a parte, che potrebbe fornire l’habitat ideale per questo tipo di commercio. Altro discorso è quello degli itinerari, legato al marketing territoriale di un’intera area. La Strada dei Vini Doc di Lison-Pramaggiore, l’ente nato nel 1986 per promuovere e propagandare l’immagine e la diffusione dei prodotti enologici ed agroalimentari della zona, di itinerari eno-gastronomici ne propone tre: quello cosiddetto della “zona classica”, che da Loncon si snoda per Belfiore, Pradipozzo, Summaga, Lison, Mazzolada, Levada, Portogruaro e Concordia; quello della “zona del Livenza” (Caorle, San Stino, Annone, Motta, Blessaglia, Pramaggiore, Pravisdomini, Chions e Cinto) e quello della “zona del Tagliamento” (Concordia, Bibione, S. Michele, Latisana, San Giorgio, Alvisopoli, Teglio, Cordovado, Fossalta di Portogruaro, Vado, Giussago, Villanova, Santa Margherita, Lugugnana”. Altri itinerari proposti dalla Strada dei Vini non sono disegnati in base alla geografia del territorio, ma costruiti attorno a nuclei tematici, e portano nomi poetici, come “Il sentiero incantato” di LisonPramaggiore, “La strada delle antiche città sospese tra i vitigni” di Portogruaro, “Attraverso il bosco degli Elfi e delle fate”, nel sanstinese e Il rifugio segreto di bacco dormiente ad Annone. Qui è l’aspetto storico-culturale a essere messo maggiormente in rilievo, anche se non mancano le segnalazioni della cantine vinicole da visitare. Da segnalare, infine, l’iniziativa dell’Ipsia D’Alessi di Portogruaro che ha realizzato, con l’aiuto della Provincia, un cofanetto intitolato “Le nostre vie”, composto da sette itinerari cicloturistici tracciati e testati da studenti e insegnanti dell’Istituto, a Portogruaro e dintorni. Filo conduttore di questi percorsi sono di volta in volta i tabernacoli votivi, i prati, i boschi, le chiesette e i molini sparsi nella campagna. Si tratta di un progetto, quello de Le nostre vie, forse minore, rispetto a quelli realizzati da enti che dispongono di ben altri stanziamenti e risorse, ma realizzato con particolare cura, e da cui traspare un grande entusiasmo.

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SANITÀ

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Stroke unit, struttura all’avanguardia per combattere l’ictus cerebrale acuto L’importante servizio, attivo dal 1999, è collocato all’interno dell’ospedale di Portogruaro. Nell’Azienda sanitaria n.10 del Veneto Orientale sono presenti 500-600 nuovi casi l’anno di questa grave malattia di Maurizio Pertegato

U

na terapia semintensiva dedicata alla cura dei pazienti affetti da ictus cerebrale acuto, un autentico fiore all’occhiello presente dal maggio del 1999 all’interno dell’ospedale di Portogruaro. L’ictus cerebrale è la prima causa di disabilità nell’adulto e la seconda causa di morte, inoltre è la seconda causa di demenza. L’incidenza di questa patologia è di 250 nuovi casi/anno per 100.000 abitanti. Questo significa che nell’Assl n. 10 “Veneto Orientale” si possono ipotizzare circa 500/600 nuovi casi di ictus cerebrale l’anno per la popolazione residente, ma il numero è sicuramente più elevato essendo nella nostra Azienda sanitaria

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La presenza di personale dedicato esperto ed organizzato consente di arrivare rapidamente ad una diagnosi dell’ictus cerebrale

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presenti delle località turistiche di rilevanza nazionale e internazionale, motivo per cui durante i mesi estivi la popolazione residente aumenta in modo considerevole.

Ecco, quindi, l’utilità di una struttura, quella portogruarese, allocata al terzo piano (ala ovest) dell’ospedale, e denominata Stroke unit. E’ dotata di 8 posti letto attrezzati di monitor per il controllo delle funzioni vitali (elettrocardiogramma, saturazione ossigeno, pressione arteriosa, temperatura corporea).

All’interno della Stroke unit opera personale medico e infermieristico dedicato alla terapia dell’ictus cerebrale in fase acuta. Inoltre, sin dall’ istituzione della Stroke unit è stato formato uno Stroke team multidisciplinare composto da medici esperti (neurologia, internisti, medici della riabilitazione, cardiologi), infermieri dedicati alla cura dell’ictus, logopedista, dietista e tecnici della riabilitazione. Lo Stroke team si riunisce periodicamente per affrontare le problematiche, gli aggiornamenti terapeutici ed il programma riabilitativo dei pazienti affetti da Ictus cerebrale.

“La presenza di personale dedicato esperto ed organizzato – sottolinea il dott. Sebastiano D’Anna, direttore del Dipartimento di medicina generale dell’ospedale di Portogruaro, - consente di arrivare rapidamente ad una diagnosi etiopatogenetica dell’ictus cerebrale che permette decisioni terapeutiche più attinenti e fondamentali per il destino del paziente. Si può affermare che questo modello organizzativo ha ridotto

notevolmente il tasso di mortalità e il tasso di disabilità. Infatti, mentre il tasso di mortalità per l’ictus cerebrale è del 30% circa, nella nostra Stroke unit i dati di mortalità ad un mese e ad un anno sono in media inferiori al 10%”.

E’ stato svolto un percorso ictus all’interno dell’ospedale che ha consentito la presa in carico immediata del paziente affetto da ictus cerebrale acuto che nell’arco di meno di un’ora è visitato, esegue la TC cerebrale e gli esami ematochimici consigliati dai Protocolli nazionali e internazionali per l’eventuale terapia trombolitica.

“Attualmente in Europa – aggiunge D’Anna - solo il, 2,5 % dei pazienti col-

Il dott. Sebastiano D’Anna, direttore del Dipartimento di medicina generale dell’ospedale di Portogruaro

...e tu dormi sonni tranquilli? te è e r a u t La ura? c i s o r e davv computer?

E il tuo Hai adeguato la al D. Lgs. 196/03 dal punto (passwords temporizzate, protezione dei computer e dei dati, copie di sicurezza/back-up) Internet non è sicuro hai un firewall che ti protegge dalle intrusioni?

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piti da ictus cerebrale ischemico viene trattato con trombolisi in quanto vengono esclusi i pazienti con ictus emorragico, i pazienti che presentano una NIHSS (scala di valutazione dell’ictus) superiore al punteggio 25 o inferiore a 6, i pazienti a rischio di emorragia, i pazienti di età superiore agli 80 anni che sono la maggior parte, ed i pazienti che arrivano in ospedale dopo le tre ore dall’insorgenza dell’ictus”.

I risultati nei pazienti trattati con trombolisi sono stati pubblicati oltre che su riviste scientifiche anche su quotidiani in tutto il mondo. Tali risultati sono favorevoli alla terapia trombolitica che nei pazienti trattati ha ridotto la mortalità e la disabilità.

“Il miglior modo per fronteggiare l’ictus però – è il giudizio del direttore del Dipartimento di medicina generale - è quello di prevenirlo (prevenzione primaria e secondaria) e in questa direzione si sta lavorando da tempo cercando di individuare e controllare i vari fattori di rischio vascolare come l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, il diabete, l’obesità. Il fumo, ecc.”. Proprio per questo, sono stati organizzati dal Dipartimento di medicina e dalla NePo (Neuroscienze ospedaliere onlus) diversi incontri educativi con i medici di Medicina generale e con la popolazione del portogruarese per cercare di spingere ad uno stile di vita consono e ad un uso consapevole di farmaci come gli antipertensivi, le statine, gli antiaggreganti piastrinici e gli anticoagulanti orali.

Foto di Ivano Santellani - Portogruaro

DAL COMUNE

I

l 9- 10 e 11 maggio ritorna a Portogruaro la rassegna enogastronomica della Venezia Orientale, Terre dei Dogi in Festa. Giunta alla quarta edizione, la manifestazione si presenta anche quest’anno ricca di iniziative legate alla promozione e valorizzazione dei prodotti tipici, dai vini doc Lison- Pramaggiore ai piatti della cucina veneziana.

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La cerimonia di inaugurazione di Terre dei Dogi in Festa il 9 maggio alle ore 18.30 comprende l’inaugurazione di un’opera pubblica, la nuova rotatoria di Viale Trieste – Viale Isonzo, particolarmente importante e che riqualifica una delle porte di ingresso alla nostra Città.

L’opera è stata realizzata con il fondamentale apporto e contributo della Regione del Veneto e del Consorzio di Bonifica Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento.

In Piazza della Repubblica e nel centro verranno aperti gli stands delle cantine, vi sarà la degustazione di vini selezionati del territorio, e molti concertini ed iniziative di intrattenimento.

degustazioni del branzino e stands enogastronomici, animazione con artisti di strada sono le iniziative in programma nel fine settimana in via Garibaldi.

Il Borgo San Giovanni sarà il Borgo del Pane e dei sapori, a cura del Comitato San Giovanni: vi sarà l’esposizione del Pane, a cura dell’Associazione Provinciale Panificatori, esposizioni e stands con prodotti enogastronomici locali e uno stand enogastronomico dell’ Associazione Viviamo Summaga.

Ricette di gastronomia… in diretta con Fabrizio Nonis e Ezio Marinato, musiche, spettacoli e danze animeranno il borgo in queste giornate di festa.

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e danze in Costume d’epoca e domenica 11 maggio l’iniziativa “Arriva il Doge”.

La Pro- loco di Portogruaro propone in Piazzetta della Pescheria il punto di ristoro con prodotti enogastronomici della terra veneta, e nelle serate di venerdì 9 e sabato 10 maggio concertini di gruppi musicali locali in Via Martiri della Libertà, Borgo San Giovanni, Via Garibaldi e Piazza della Repubblica.

L’Ipsia D’Alessi propone escursioni in bicicletta lungo “Le nostre vie”, il Secondo Circolo didattico la mostra “A Spasso per la città…e oltre”, realizzata dagli alunni, il Museo della Città e la Biblioteca civica propongono iniziative per i più piccoli.

Nell’incantevole Centro Storico vi saranno gli stand delle cantine del Veneto Orientale, ma anche il mercatino dell’ Antiquariato e del Collezionismo, spettacoli e concertini, molte iniziative per passare un piacevole fine settimana in un’incantevole atmosfera rinascimentale tutta da vivere e gustare…

“Il protagonista della rassegna è il vino, prodotto rappresentativo di un territorio che su questa eccellenza fonda una parte importante della sua economia, della sua cultura, della sua tradizione, un prodotto da concepire come motivo e momento di attrazione a tutto tondo per la Venezia Orientale- ha affermato l’Assessore alle Attività Produttive Giorgio Barro- Con Terre dei Dogi Portogruaro conferma la propria vocazione a Città in grado di proporre e gestire eventi che sempre di più interessano e coinvolgono un territorio molto più vasto dei suoi confini, ponendosi come punto di riferimento di una terra ricca di tradizioni e vogliosa di valorizzarle anche in chiave di sviluppo futuro”.

“Terre dei Dogi in Festa è una rassegna “nuova” nel panorama regionale e interregionale, voluta e sostenuta con interesse ed impegno dall’Amministrazione Comunale fin dall’inizi- ha detto il Sindaco Antonio Bertoncello- In pochi anni è riuscita a collocarsi nel calendario degli eventi del nostro Comune come iniziativa di grande valenza, attesa anche dai cittadini più giovani, vista e vissuta come importante opportunità dalle categorie economiche e commerciali”.

“Il consenso del pubblico ottenuto dalla nostra rassegna enogastronomica ci spinge a dire che l’obiettivo di fare qualcosa “di più nuovo”, e di ancor “più bello” per la città è stato raggiunto- ha concluso il sindaco- In questo percorso l’Amministrazione Comunale ha ritenuto sempre prioritario il coinvolgimento degli operatori economici e delle associazioni di categoria per mettere in atto sinergie e diverse azioni positive volte allo sviluppo della Città. Non va poi dimenticato l’apporto dei Comitati e delle Associazioni rappresentativi dei vari borghi della nostra città e che, sempre di più, partecipano propositivamente alla sua promozione”.

Sabato 10 e domenica 11 maggio il Centro Storico ospiterà gli stands con le degustazioni dei prodotti enogastronomici delle “Terre dei Dogi”, l’esposizione e degustazione dei formaggi, gelati e salumi a cura della Latteria di Summaga in via Martiri della Libertà.

In ogni via e Borgo della città i visitatori troveranno iniziative diverse ed interessanti.

Via Garibaldi si propone come Via degli Artigiani, con l’Associazione Via Garibaldi: lavorazione del cuoio, del vetro, della ceramica, dell’oro, esposizioni di artigianato tipico e dei vecchi mestieri, mostra didattica della rosa,

In corso Martiri della Libertà, a cura del Comitato Pellico, vi saranno esposizioni e stand di prodotti tipici, formaggi e salumi del territorio, miele, asparagi con degustazioni, a cura della Coldiretti, esibizioni ed animazioni di artisti di strada, scene in costume d’epoca.

L’Associazione Portogruaro Insieme propone “Fiume Lemene- Arte, storia e cultura”, escursioni sul fiume Lemene con visite guidate gratuite agli scavi di Concordia Sagittaria e al Museo Archeologico di Portogruaro. L’imbarco è in Piazzetta della Pescheria. Accanto a queste iniziative, vi saranno a cura degli “Amici del Carnevale di Venezia” scene

L’evento è realizzato dal Comune di Portogruaro e Ascom- Confcommercio in collaborazione con Venezi@opportunità, Strada dei Vini Doc Lison Pramaggiore, Consorzio dei Vini doc Lison Pramaggiore, Venezia Wine Forum, con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Venezia, e con la partecipazione delle città del Vino di Annone Veneto, Pramaggiore, Santo Stino di Livenza, Consorzio delle Pro- Loco del Veneto Orientale, Proloco di Portogruaro, Mostra Nazionale dei Vini, Coldiretti, Confartigianato del Veneto Orientale.

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DALLE AZIENDE

maggio/giugno 2008

Assicurazioni: dal 2008 via al risparmio?

Redazionale a cura di Leonardo Moretto

L’

anno 2008 può essere considerato veramente l’anno ZERO per le assicurazioni, si parla di “rivoluzione”, “rinnovo”, “rinascita”; qualsiasi termine sta ad indicare che c’è e ci sarà: CAMBIAMENTO. Questo cambiamento coinvolgerà tutti i giocatori, sarà una partita senza che nessuno resti fuori dal gioco; nella triangolazione COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE, AGENTI, CONSUMATORI emergerà un vincitore?

I fatti ci riconducono a circa un anno fa quando il Sig. Bersani pensò di stravolgere il mondo del Commercio, senza escludere quello delle ASSICURAZIONI, sempre nel nome della concorrenza e della trasparenza a favore del Consumatore. La domanda che si è posto il legislatore è stata la seguente: Io Consumatore sono in grado DA SOLO di valutare nel panorama delle offerte assicurative la garanzia AUTO e di capire quale sia la più affine alle mie caratteristiche in termini di PREZZO, di GARANZIE, SICUREZZA, TEMPESTIVITA’, ASSISTENZA? In un sistema così ampio ed eterogeneo, in una materia così complicata la risposta è: NO. Da questo punto fermo è scaturita la necessità di affidare il Consumatore a mani esperte: “quale mano più esperta di un agente di assicurazione per valutare un rischio del genere”?

Nessuna!!! L’AGENTE ha esperienza nel settore PERSONE (AUTO E RISCHI RETAIL) è competente, presente, conosce molto bene il territorio, dà continuità nel tempo, affidabile. Ecco! Risolto il problema, pensò il Sig. Bersani; peccato che l’Agente avesse una caratteristica particolare: la quasi totalità degli AGENTI DI ASSI-

CURAZIONE ha mandato da UNA SOLA COMPAGNIA, quindi è MONOMANDATARIO. Ora, per quanto bravo, affidabile ecc. come potrà mai consigliare il consumatore sul “meglio” del panorama assicurativo se poi potrà vendere solo ed esclusivamente la polizza che ha in valigetta?

HUMMM… Pensò il Sig. Bersani…. Quasi quasi lo libero da questa catena….. e così

fece, dal 01 gennaio 2008 ogni agente di assicurazione che lo vorrà potrà esercitare la professione in regime di PLURIMANDATO, ergo, potrà vendere polizze di PIU’ COMPAGNIE (ovviamente esiste tutto un iter non semplice per arrivare al PLURIMANDATO).

In questo nuovo scenario proviamo ad interpretare i vantaggi e svantaggi per ogni soggetto:

COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE VANTAGGI: Hanno la possibilità di dare mandato ad un numero praticamente infinito di agenzie, quindi di aggredire tutto il mercato; di non esercitare i rami che non prediligono, di far selezione con i professionisti non graditi.

SVANTAGGI: Esiste la possibilità di essere abbandonate dai propri agenti professioni-

sti, e quindi veder smontato il portafoglio clienti e polizze in tempi relativamente brevi, soprattutto nei settori preferiti.

AGENTI VANTAGGI: Hanno la possibilità di essere veri consulenti, liberi professionalmente e realmente padroni del proprio portafoglio clienti, di esercitare liberamente i rami non

graditi alla “vecchia” Compagnia.

SVANTAGGI: Aumento dei costi di gestione, allungamento dei tempi di trattativa, aumento dei costi di diffusione di immagine, necessità di maggiore formazione.

CONSUMATORE VANTAGGI: Completamento della gamma di offerta prodotti dal proprio agente, possibilità di ottenere prodotti migliori, possibile risparmio di costi.

SVANTAGGI: Grossi svantaggi non si intravedono se non il porre maggiore attenzione alla scelta del proprio CONSULENTE, che, alla luce di questi cambiamenti, dovrà essere aggiornato e continuamente disposto alle novità del mercato, di spirito giovane ed innovativo, capace di offrire una gamma completa di servizi assicurativi e finanziari.

In questo nuovo scenario il vincitore appare essere il CONSUMATORE ma non bisogna dimenticare che gli altri 2 players dovranno sopportare un aumento di costi e questo fattore potrebbe incidere notevolmente sul livello del servizio erogato, rendendo la “vittoria” effimera. Minor risorse dovute all’aumento di costi potrebbero spingere le Agenzie e le Compagnie a fornire un servizio, soprattutto post-vendita (vedi gestione sinistri) in maniera non soddisfacente. Ci viene da pensare che in un mercato in CAMBIAMENTO, ogni “Minaccia” è al tempo stesso “un’Opportunità” e ci sarà selezione ad ogni livello, chi saprà interpretare il cambiamento come possibilità di crescita avrà nuovi spazi ed orizzonti da raggiungere, quelli che lasceranno liberi i giocatori scoraggiati.

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IL PERSONAGGIO

maggio/giugno 2008

La giardinetta di legno del “tassista” della bonifica La vita avventurosa di Alessandro Claudio Gasparoni, da poco nominato dal Presidente Napolitano Cavaliere al merito della Repubblica di F. G.

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C

”

dard odierni. “Sono nato il 24 maggio 1926 – racconta Gasparoni - secondogenito di otto fratelli. La mia famiglia è originaria di Vicenza: nel 1949 abbiamo comperato a Concordia 24 ettari di palude, per pochi soldi e ci siamo messi a lavorare per bonificarla. Quella volta si faceva tutto a mano: ci abbiamo messo un anno per fare 9 Km di scolina. Nel frattempo abbiamo costruito una casa sul posto; dato che ero il primo fratello a sposarsi, toccò a me venire qui. Mi sono sposato il 24 Novembre 1951 e sono venuto ad abitare qui”. In quegli anni nella Bonifica vivevano 38 famiglie: quasi tutte abitavano in baracche di legno, perché i soldi erano pochi e non era possibile, su quei terreni torbosi e appena bonificati, costruire delle case in mattoni. Non c’era l’acqua potabile né la luce elettrica, non esisteva il telefono, non c’era nemmeno una strada con ghiaia, solo stradoni tracciati su terra torbosa che con la pioggia si riempivano di fango e buche profonde. In questa realtà, l’arrivo dei Gasparoni, che si integrano subito nella comunità, diventa prezioso, anzi, fondamentale, per un fatto che oggi sembrerebbe banale: il possesso di un’automobile. “Nel 1952 abbiamo comperato una “Topolino” – spiega il neo-Cavaliere - nel 1953 una “Giardinetta” di legno, e qui incominciarono le mie avventure. Io, unico ad avere la macchina, facevo il tassista per tutti, giorno e notte, in caso di necessità. Sono andato a prendere la “levatrice” per 19 volte. Ogni bambino che nasceva io dovevo fare tre viaggi: prendere l’ostetrica, portarla nella casa a fare la visita, e portare il bambino a battezzare. E lì si concludeva con una bella festa!”.

Casa Gasparoni sorgeva a un chilometro dal termine strada Consorziale. Per arrivare a casa bisognava prendere l’argine del Lemene, che però era troppo stretto per girarsi, allora il conducente percorreva l’argine in retromarcia, così la macchina era sem-

sto non è uno scherzo, il protagonista vive a Concordia, ha 50 anni e si chiama Pietro Pettenuzzo!”. Un altro episodio, molto personale, è datato 10 febbraio 1956: “C’era una tormenta di vento e neve che faceva paura ricorda Gasparoni - Alle 9 di sera devo partire per andare a prendere la levatrice. Ho fatto i 6 Km di strada che mi separavano dal paese con la mano sinistra sempre a tener aperta la portiera dell’auto mentre con la destra guidavo, in quanto i tergicristalli non riuscivano a spazzare il vetro in modo da permettermi di vedere la strada. Prima di arrivare a Concordia la macchina si è fermata perché si era ghiacciato il motore; ho chiesto aiuto ad una famiglia della via, quella di Domenica Favro, e loro mi hanno scaldato una pentola d’acqua con la legna e così siamo riusciti a riscaldare il motore e a rimetterlo

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“

Casa Gasparoni sorgeva a un chilometro dal termine strada Consorziale. Per arrivare a casa bisognava prendere l’argine del Lemene, che però era troppo stretto per girarsi, allora il conducente percorreva l’argine in retromarcia, così la macchina era sempre pronta a ripartire

pre pronta a ripartire. La memoria del “tassista” della Bonifica è una miniera di ricordi e aneddoti. “Nel novembre 1953 - racconta una signora stava per avere il sesto figlio e ha voluto che la portassi all’ospedale. Suo marito e io volevamo portarla all’ospedale di Portogruaro ma lei ha insistito per andare a Pordenone. Lungo la strada mi diceva “corri, corri!”. Concludendo, siamo partiti in quattro e arrivati a Pordenone in cinque”.

“Maggio 1954 – prosegue Gasparoni - vado a prendere la levatrice (sempre di notte…non so perché); siamo stati lì fino al mattino ad aspettare il lieto evento. Poi, tutti contenti, riporto a casa la levatrice, tutto bene. È una bella bambina! Il giorno seguente vado a prendere la levatrice come al solito per la visita; al ritorno lei mi dice: mi sono sbagliata, ieri, è un bambino! … Pensate voi: que-

CO

L

ui afferma di non essere stato un eroe, ma ascoltando i racconti di Alessandro Claudio Gasparoni e delle gesta al servizio del prossimo che gli hanno valso il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica, non si può fare a meno di avere la sensazione di qualcosa di eroico. Non di quell’eroismo spavaldo e un po’ vanaglorioso di chi vuol far vedere quanto è bravo, ma della tenacia silenziosa di chi vive una vita dura senza lamentarsi, dandosi tutto agli altri, perché “è giusto” fare così. Le sue parole, che rievocano dieci anni del secolo scorso in cui fece da “tassista” per una comunità di una quarantina di famiglie sperdute nella Bonifica, ci fanno ritrovare i sapori e la misura di un passato lasciato appena dietro l’angolo, di un mondo aspro e incomparabilmente povero se paragonato agli stan-

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in moto. Abbiamo coperto il motore della macchina con una coperta di lana e un giovane uomo della famiglia si è offerto di accompagnarmi. Cosi siamo arrivati dalla levatrice.

Al ritorno la neve era aumentata, e in qualche punto della strada era stata ammucchiata dal vento: così si doveva fare retromarcia e prendere la rincorsa, fino a che si passava, sempre guardando la strada con la portiera aperta della macchina. Ricordo di non aver neanche visto il passaggio di entrata della mia casa tanta era la bufera di neve e vento, così, quando mi sono reso conto, sono dovuto tornare indietro. Dopo circa due ore, con il cuore in mano… e con i corpi gelati, siamo arrivati con la levatrice. Per fortuna siamo arrivati in tempo! Poi la neve è aumentata e la levatrice è rimasta lì fino al pomeriggio del giorno seguente. Io ho rischiato l’amputazione della mano per assideramento, però quel giorno era nato uno dei miei figli e io ero felice comunque fosse andata. Ma se si fosse trattato anche di un altro bambino avrei fatto comunque tutto quello che ho fatto”.

Non c’erano però solo i bambini da far nascere, ma spesso anche gli ammalati da curare. Oltre alla “levatrice”, bisognava andare a prendere anche il dottore: e quando pioveva si doveva far trainare la vettura per qualche chilometro dagli animali, mucche e asini che fossero.

“Ricordo che un giorno mi viene a chiamare un ragazzino – riprende a raccontare Gasparoni - e mi dice: corri, perché la mamma sta male, ha la febbre quasi a 40 e il papà la sta portando in strada con il carro e le mucche. La donna era sdraiata sulla paglia e riparata da una coperta: eravamo a gennaio e aveva fatto già alcuni chilometri in quelle condizioni. Quando l’abbiamo caricata in vettura, sembrava morta. Le due figlie che erano con lei piangevano e mi dicevano: corri, corri, e io correvo come un pazzo.

Quando siamo arrivati all’Ospedale ha aperto gli occhi e ha detto in dialetto “no sòn ancora morta!”. Dopo 8 giorni siamo andati a prenderla per portarla a casa”.

Il periodo “eroico” è durato dal 1952 al 1962; poi sono arrivati la strada, la luce e l’acquedotto. Tutto il resto è storia: il lavoro, gli incarichi politici e amministrativi che hanno portato il nostro intervistato più volte in consiglio comunale, e lo hanno fatto eleggere presidente e consigliere di importanti enti, fra cui la Latteria Turnaria, la Stalla sociale Lame e Viola, i Coltivatori Diretti e moli altri. Di professione, Gasparoni ha fatto per 36 anni il contoterzista: ora lavora da solo i suoi 12 ettari di terreno, malgrado l’età avanzata; l’ unica distrazione che si concede, è la partecipazione ai Raduni dei Bersaglieri, di cui è membro del Direttorio e uno degli organizzatori per le gite dei Raduni Nazionali.

A 82 anni però, il neo-Cavaliere sente di aver ancora tanto da dare: “Ora che la mia storia va finendo – afferma - vorrei tornare indietro per fare ancora qualcosa di più!”. Già ha fatto tantissimo, come possono testimoniare tanti bambini concordiesi, oggi adulti, “figli” di quei dieci anni eroici, venuti alla luce anche grazie alla sua disponibilità e al suo spirito di servizio.

“Non mi sentivo un eroe – conclude Gasparoni - sentivo solo il dovere di aiutare chi era meno fortunato di me. Penso di aver contribuito a salvare qualche vita, e di questo sono orgoglioso: di aver fatto del bene al prossimo”.

EVENTI E CULTURA

maggio/giugno 2008

Terre dei Dogi in Festa

Ca’ delle Rose

L’impegno della Pro Loco raddoppia

Incontri a tema di Isabella Bembo

PRO LOCO PORTOGRUARO

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e iniziative della Pro- Loco di Portogruaro, nella quarta edizione della rassegna enogastronomica Terre dei Dogi in Festa, puntano alla valorizzazione dei prodotti tipici in uno stand in Piazzetta della Pescheria e all’intrattenimento musicale serale.

Lo stand di Piazzetta della Pescheria si avvale della collaborazione del Gruppo pro-quartiere del Borgo di San Nicolò e nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio, proporrà alcuni dei piatti tipici di stagione e propri della tradizione veneta: asparagi e uova, pesce fritto, formaggio Montasio, guanciale, salumi accompagnati dai Vini doc Lison Pramaggiore.

Nel pomeriggio di domenica 11 maggio alle ore 18.00 nello stand della Pro- Loco si svolgerà la presentazione del libro “Venezia in Cucina” di Carla Coco, pubblicazione che ripercorre la storia della cucina veneziana.

La scelta di abbinare la formula vincente utilizzata per la rassegna Città Viva, e quindi realizzare concertini in varie parti della Città con gruppi musicali locali, immersi nella suggestiva atmosfera di Terre dei Dogi in Festa, è motivata da un’esperienza positiva che trova un’ulteriore possibilità di potenziamento nella vetrina di Terre dei Dogi in festa.

“Abbiamo lavorato in collaborazione con tutte le associazioni, comitati, categorie economiche e rappresentanti dei produttori vitivinicoli - ha detto il presidente della Pro-Loco, Alessandro Simon - per realizzare al meglio una festa che, in pochi anni, ha saputo qualificarsi e attrarre sempre più visitatori, interessati alle degustazioni dei prodotti tipici, ma anche a godere momenti piacevoli nella nostra città. Un caloroso benvenuto ai visitatori e a quanti vorranno passare questo piacevole fine settimana a Portogruaro “.

Aspettando l’estate...

La Pro Loco si sta preparando agli appuntamenti estivi e questi sono i principali: CITTÀ VIVA mercoledì di Giugno e Luglio con musica, spettacoli, cultura.

Negozi aperti in centro GIORNATA DEL MALATO ONCOLOGICO 7 giugno Piazza della Repubblica ore 21.00 Concerto in favore dell’Associazione “In Famiglia” e dell’Area Giovani del Cro di Aviano.

All’evento collabora la Pro Loco PEDALATA DI RUOTA IN RUOTA 28 giugno Associazione Sagitta Bike in collaborazione con la Pro Loco MADONNA DELLA PESCHERIA 15 agosto tradizionale e storica manifestazione in Piazzetta della Pescheria RIEVOCAZIONE ANTICA FIERA CAVALLI 27 e 28 settembre Via Garibaldi

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a’ delle Rose, sede dell’omonima Associazione Culturale senza scopo di lucro, dischiude i propri cancelli nel corso del mese di maggio per proporre una serie d’ incontri en plein air che rispondano alle richieste attente di coloro che sanno riconoscere nei dettagli, nei particolari, nelle sfumature più impercettibili l’essenza di una costante ricerca della qualità. Ca’ delle Rose è un giardino biologico, un giardino che con misura e attenzione custodisce la Vita. Questo giardino privato ha dimensioni raccolte ed accoglie le sue piante seguendo i principi della coltura biodinamica rigorosamente applicata in questo giardino e nel rispetto delle loro peculiarità offrendo ad ognuna di esse la possibilità d’esprimersi in modo spontaneo. Durante il mese di maggio ogni mercoledì pomeriggio dalle ore 16 alle ore 19 Ca’ delle Rose offre la sua collezione di rose antiche alle visite degli Appassionati. Per gentile concessione del Comune di Fossalta di Portogruaro ad ogni appuntamento è possibile visitare l’antica e suggestiva Chiesa medievale di Santa Cristina, prezioso scrigno dell’antichità al cui interno è proposta la mostra fotografica Rosa Géntil con i Ritratti di Rose.

Domenica 11 maggio dalle ore 11.00 alle ore 18.00 si svolge il Corso L’Universo Rosa e le Erbe Officinali, sessione di approfondimento e momento conviviale.

Domenica 18 maggio alle ore 18.00 la vitalità di Ca’ delle Rose trova soave espressione ne Le Fate del Giardino balletto di danza classica con le allieve del Centro Studi Artedanza della Lega Nazionale di Trieste diretto dalla Maestra Dott.ssa Daniela Carbone. In programma musiche di Chaijkovskij, Albinoni e Beethoven.

Durante la rappresentazione Elisabeth Mantovani parlerà ai presenti de Il Giardino, luogo dell’Anima. Domenica 25 maggio alle ore 11 al tramonto i giardini di Ca’ delle Rose presentano la prima mostra mercato con esclusive creazioni artigianali dedicate alla Rosa. Sabato 31 maggio alle ore 18 il giardino sarà pervaso dalle leggiadri Note e Rose Concerto per pianoforte di Natalia Morozova. In programma musiche di Bach, Beethoven, Chopin e Mozart. Gli eventi sono destinati alla raccolta fondi quale contributo a sostegno delle manifestazioni organizzate e realizzate dall’omonima Associazione Culturale.

Melodie colori profumi e rose attendono le gentili signore ed i gentili signori sono i benvenuti.

Ca’ delle Rose ringrazia vivamente il Comune di Fossalta di Portogruaro e la Pro Loco Fossaltese per aver accordato il Patrocinio agli Eventi.

Ca’ delle Rose si trova nel Borgo antico di Gorgo alla Via Carlo Altoviti in Fossalta di Portogruaro. Info&Contatti: www.cadellerose.org - cadellerose.org@alice.it

“Porta Parola” comincia dal Santo Stefano Grande serata di benvenuto per il forum organizzato dall’Avvenire di Vincenzo Zollo

S

i è tenuta giovedì scorso 24 aprile la cena di benvenuto presso la struttura religiosa Hotel Residence Santo Stefano di Bibione, che ha segnato l’avvio ai lavori del forum organizzato nella prestigiosa località balneare dal quotidiano Avvenire con la parrocchia di Bibione. Il forum è stato sviluppato in quattro giornate (dal 24 al 27) di studi ed incontri per approfondire la tematica del ruolo dei Mass Media all’interno delle Parrocchie e di come utilizzare al meglio i mezzi comunicativi (carta stampata, tv, radio, internet) nella vita parrocchiale.

Moltissimi gli iscritti e partecipanti, quasi 400 persone da tutta Italia, e notevoli i nomi di alcune presenze d’eccellenza, a cominciare dai Cardinali Camillo Ruini e Angelo Bagnasco, il Cardinale patriarca Angelo Scola, il Vescovo di ConcordiaPordenone mons. Ovidio Poletto e il neo sindaco di San Michele-Bibione Giorgio Vizzon. Naturalmente presente il diretto-

Da sinistra: la Direttrice Nadia Barbuio, il Presidente mons. Antonio Tessari, la Resp. del ricevimento Erika Calligher

re di Avvenire Dino Boffo, ma anche esponenti di altre testate giornalistiche legate al mondo religioso quali Il Popolo, Famiglia Cristiana, Osservatore Romano.

Nonché tutta la stampa e le radio e tv locali.

Un evento di caratura nazionale che ha avuto il via, quindi, proprio con la cena inaugurale offerta dall’Hotel Residence Santo Stefano, che non ha fatto mancare nulla agli invitati: un magnifico buffet all’aperto sull’enorme terrazza della struttura ed un’organizzazione impeccabile che ha lasciato tutti a bocca aperta (organizzatori, convegnisti e ospiti). Un tramonto da fare invidia alle più belle cartoline estive ha avvolto i convenuti che hanno concluso la serata a lume di candela sotto gli ombrelloni estivi appositamente predisposti. Grande soddisfazione da parte dello staff del Santo Stefano, che

oltre a curare il momento di benvenuto ha anche ospitato i convegnisti presso la propria struttura offrendo un servizio di pensione completa. L’Hotel Residence è infatti una struttura molto importante, che conta oltre 50 camere e 60 appartamenti, con tutti i servizi indispensabili per gli ospiti, che vanno dalla ristorazione al tempo libero, dalla sala convegni alla struttura religiosa per le funzioni (con 300 posti a sedere), dalla spiaggia privata alla sala giochi per bambini, strutture sportive e ristorazione da asporto. Inoltre è adiacente alle Terme di Bibione, offrendo quindi la possibilità ai propri ospiti di accedervi agevolmente usufruendo anche di apposite convenzioni.

Non è quindi nuovo, il Santo Stefano, grazie all’imponente struttura di cui è dotato, ad ospitare iniziative ed attività di questa caratura, che trovano nella propria

sede il luogo naturale di compimento. Ma è anche struttura ricettiva attenta al valore umano e alla famiglia, in grado di accogliere ospiti (gruppi o singoli) da ogni parte del mondo e di farli sentire sempre come a casa propria, grazie al calore ed alla professionalità del personale. ★★★

RESIDENZA TURISTICO ALBERGHIERA

Santo Stefano

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L’ACQUOLINA IN BOCCA

maggio/giugno 2008

L’olio e le cultivar italiane

Tempo di asparagi

Il nostro Paese ne detiene il primato mondiale a livello qualitativo di Leandro Costa

L’

olio extravergine di oliva da sempre è considerato un elemento basilare della cucina italiana: nel Meridione da sempre è il principale condimento, mentre nel Nord, in cui si è fatto gran uso del lardo e del burro, veniva usato solo per la cottura di alcune pietanze.

Attualmente, l’olio extravergine di oliva è universalmente ritenuto indispensabile per le sue qualità gustative, salutistiche, nutrizionali e per la sua duttilità, dato che si presta ad un esteso impiego in cucina: negli antipasti, a crudo nelle insalate, nelle verdure e zuppe (in cui i suoi profumi e sapori si completano con gli ingredienti di base), nella preparazione di stufati, brasati ed arrosti in cui influisce in modo determinante al gusto finale,come pure nei dolci, ai quali conferisce eleganza, morbidezza e digeribilità. La scelta dell’olio extravergine di oliva è molto importante e necessariamente appropriata al tipo di preparazione del cibo per cui è doveroso rispettare alcune regole: per i piatti delicati e il pesce bollito, olio leggermente fruttato; per la prepa-

L’olivo da sempre esercita nell’Uomo un grande fascino: lo testimoniano i miti e le leggende che fin dall’antichità, sono sorte intorno a questa pianta. Oggi non vi è regione dove, sia pure in qualche giardino privato o in qualche angolo riparato, non sia stato piantato un albero di olivo. Le aziende olivicole sul suolo italiano sono numerosissime, se ne contano più di un milione e gran parte di esse sono di dimensioni esigue, non superando i pochi ettari. Le zone collinari sono le più privilegiate per questo tipo di coltura e interessano circa il 62% del territorio olivetano totale; segue la pianura, con il 27%, che offre la possibilità di praticare un’olivocoltura intensiva ed abbattere i costi di produzione, ed infine l’11% interessa le aree montane, dove la coltura dell’olivo ha carattere marginale e paesaggistico.

Il Veneto ha una antica tradizione olivicola e negli ultimi decenni si è assistito ad un grande impegno nello sviluppo produttivo e valorizzativo del prodotto “olio” da parte di aziende private, enti ed istituzioni, tanto che le piantagioni di cultivar si stanno

estendendo su una vasta fascia della pedemontana fino alla regione carsica, attraversando anche alcune aree della Venezia Orientale ai confini con il Friuli che si trovano in posizioni di microclima più favorevole. L’area più importante a vocazione olivicola rimane quella della riviera orientale del Garda che detiene le Denominazioni di Origine Protetta : il DOP Garda Orientale e DOP Veneto che si estende in alcune zone geografiche del Grappa, Valpolicella, Colli Berici ed Euganei. Olio di grande qualità che anche nell’ultima edizione di Vinitaly ha avuto i massimi riconoscimenti a livello mondiale. Le principali varietà autoctone del cultivar veneto sono Casaliva, Drizzar,Favarol ,Frantoio,, Fort, Grignan, Moraiolo. L’olio derivante da queste varietà si abbina a nobili pesci cotti al forno, a carni bianche grigliate,ad asparagi ed a insalate verdi( notizie raccolte nel corso della lezione degustazione olio di oliva con il Maestro Gianni Pavan presso la sede dell’Enoclub Portogruaro).

Antico Ristorante

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Bisatel coi “amoi”

L’asparago bianco (Asparagus officialis), il prodotto agroalimentare tradizionale tanto decantato nei secoli da poeti ed artisti come Hernest Hemingway che lo ha celebrato nel suo romanzo “Addio alle armi”, Guy de Maupassant nel romanzo “Bel Ami”, Giovanni Verga nelle “Novelle Rusticane” e andando indietro nel tempo, Auspicio nel suo prezioso libro di gastronomia “De re coquinaria”, descritto anche dagli agronomi romani Catone e Columella, è certamente uno fra i vegetali più ricercati e gustosi del periodo primaverile, anche per la sua versatilità ad essere adoperato in cucina in svariate maniere. Fra gli asparagi più noti, che hanno ottenuto la DOP, vi sono quelli bianchi di Bassano e di Cimadolmo. Mentre nel nostro comprensorio è molto apprezzato l’asparago bianco di Bilione, che rappresenta uno degli importanti ed originali prodotti I.G.T. del territorio della Venezia Orientale. Viene coltivato in una fascia di terreno del Comune di S. Michele fra il fiume Tagliamento ed il mare Adriatico, un tratto piuttosto sabbioso e con il sottosuolo percorso da una falda acquifera calda e anche leggermente salmastra, il che conferisce all’ortaggio un sapore intenso e caratteristico. Il modo più classico e tradizionale per apprezzare gli asparagi è quello di lessarli e intingerli nelle uova sode. Altri piatti tipici sono il risotto di asparagi, le tagliatelle con asparagi e noci, gli gnocchi con asparagi, asparagi e funghi con filetto di rombo, asparagi gratinati con filetto di manzo, ecc.ecc. Fra i tanti impieghi, deliziosi sono i soufflè di asparagi, di cui vi offriamo una semplice ricetta per 6 persone.

(anguilla d’acqua dolce con susine selvatiche acerbe)

razione di paste, minestre,insalate fresche e carni bianche, olio mediamente fruttato; nelle carni e pesci alla griglia e nei pinzimoni aromatici, olio con profumo e sapore intenso.

La variabilità dell’intensità di percezione delle diverse caratteristiche aromatiche degli oli di oliva dipende dalle condizioni climatiche ambientali,dalle varietà delle piante e zone di produzione, dalla composizione e conformazione del terreno, dal periodo di raccolta ed dal grado di maturazione del frutto, dal suo stato di salute.

Pertanto, per operare una scelta oculata e consapevole è indispensabile sapersi orientare nel vasto panorama di prodotti che l’Italia “oliandola” offre.

Gli elementi indispensabili per formulare un giudizio qualitativo sull’olio extravergine di oliva sono: il colore, l’odore e il sapore; aldilà degli aspetti nutrizionali, essi hanno una funzione fisiologica, stimolano cioè l’appetito e hanno un effetto gratificante.

Gli oli extravergine di oliva prodotti nel nostro Paese detengono un primato qualitativo rispetto alle produzioni degli altri Paesi del mondo.Tale forza è da attribuire essenzialmente a tre fattori: un territorio olivicolo esteso a tutta la penisola che comprende numerosi microclimi; il più vasto patrimonio di cultivar, ossia di varietà della stessa pianta, del mondo; la capacità professionale dei singoli operatori che, nel campo come in frantoio, con ricerche e sperimentazioni continue, riescono a creare delle selezioni di prodotto “monovarietali” e “multivarietali” di straordinaria complessità ed armonia.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE 4 anguille d’acqua dolce, 10 susine acerbe, 1 cipolla novella, 1 costa di sedano, 1 carota, 1 cucchiaio di doppio concentrato, 1 bicchiere di vino bianco, 1 mestolo di brodo vegetale, 1 cucchiaio di aceto rosso, alloro, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE Mondare le verdure e soffriggerle in una casseruola aggiungendo il doppio concentrato, l’alloro, le anguille infarinate; rosolare il tutto e bagnare con vino bianco ed un cucchiaio di aceto rosso.

A cottura quasi ultimata, aggiungere le susine acerbe.

Ultimare la cottura con un mestolo di brodo vegetale.

la ricetta

PRESENTAZIONE Servire con polenta gialla grigliata.

SOUFFLÈ DI ASPARAGI per 6 persone Lessare all’incirca 12 asparagi bianchi, tritare il gambo e conservare le punte da parte. Preparare una besciamella piuttosto densa con latte (120 gr), farina (20 gr.) burro (20 gr.) un pizzico di sale e pepe, lasciarla raffreddare ed aggiungervi il trito degli asparagi, un cucchiaio di grana, una spruzzata di noce moscata, tre tuorli d’uovo e gli albumi montati, regolare con poco sale.

Versare il composto in sei stampini ben imburrati spolverandovi sopra del semolino; infornare a 170° per circa 25’ e servire i soufflè ben caldi guarniti con le punte di asparago, accompagnandoli con un vino bianco aromatico di buona acidità (Vespaiolo, Muller Thurgau, Pinot Grigio).

SPORT

maggio/giugno 2008

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Basket a Portogruaro, è ora di fare “sistema” L’Assinvest, sotto la guida di Leonardo Moretto, ha rinnovato la dirigenza e si prepara a una collaborazione strategica con le altre realtà locali, per valorizzare ancor di più il vivaio di Daniele Micheluz

L

a pallacanestro a Portogruaro sta vivendo un periodo molto importante. Periodo di cambiamenti che coincide con la volontà di dare vita a un progetto che possa coinvolgere le realtà del territorio portogruarese e quelle limitrofe in un’ottica di sviluppo futuro. “L’unione fa la forza” potrebbe essere il motto giusto. La Pallacanestro Portogruaro in questa stagione ha visto un cambio ai vertici. Dimessosi il presidente Nosella, gli è subentrato Leonardo Moretto, il quale vuole rilanciare il club portogruarese. Assieme a lui, c’è una serie di persone (quelle che compongono l’attuale organigramma) disposta e credere nel progetto.

Innanzitutto il vicepresidente Giuseppe Zampar, il direttore sportivo Stefano

Cordovado. Proprio in quest’ottica è già stata avviata una collaborazione con Concordia, che disputa il campionato femminile. Mentre a Portogruaro i ragazzini giocano nelle squadre miste, nel momento della differenziazione, le ragazze vengono dirottate nell’adiacente realtà. In questo modo, un unico serbatoio può poi andare a colmare le varie esigenze. Una sorta di “consorzio” insomma, nel quale i compiti vengano suddivisi in maniera strategica.

Ma gli accordi dell’Assinvest guardano anche al di là delle intese locali. Da un decennio è infatti in vigore un “patto” con la Snaidero, che permette ai giovani più promettenti del Portogruarese di avere la chance di vestire una magia prestigiosa come quella della società di Alcuni degli attuali dirigenti in versione giocatori nel 1984

“

Dalla società di Portogruaro è emerso Mattia Soldan, talento di 207 centimetri ora in forza alle giovanili della Snaidero, per il quale potrebbe esserci un futuro da professionista...

”

Assaloni e il direttore tecnico Maurizio Moretto. Ma anche i consiglieri Enzo Gruarin e Paolo Mitri, il segretario Giovanni Mastroianni e Claudio Palù, vero “jolly” societario.

Con questi nomi è ripartita l’avventura: l’Assinvest Pallacanestro Portogruaro ora vuole diventare il centro del mondo della palla a spicchi locale. «Abbiamo ridisegnato i vertici societari – spiega il presidente dell’Assinvest Portogruaro, Leonardo Moretto – coinvolgendo nella dirigenza vecchi volti della nostra pallacanestro. Si tratta di persone che qui hanno giocato e che per questo tengono particolarmente al futuro della società».

Ecco perché i nuovi vertici hanno iniziato a programmare, ponendosi da subito alcuni obiettivi fondamentali.

«Innanzitutto vogliamo ampliare il settore giovanile, a cui teniamo molto – puntualizza Moretto –. Per farlo abbiamo dato e daremo vita ad una serie di collaborazioni con le società limitrofe del nostro territorio, sia venete che pordenonesi, visto che ruotiamo nell’orbita dei campionati friulani». Questo anche per evitare di disperdere le risorse umane a disposizione. «Purtroppo - va avanti il numero uno – gli atleti a volte scarseggiano: è sempre più difficile mettere insieme molti ragazzi, per cui ha poco senso che ogni società coltivi il proprio settore giovanile. Molto meglio sarà unire le forze e fare squadra, differenziando le categorie, in sinergia con le altre realtà cestistiche del territorio».

Le società “vicine” al Portogruaro hanno i nomi di Concordia, Fossalta, Villotta, Sesto al Reghena, Annone Veneto,

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Udine. Ne è un esempio Mattia Soldan, classe 1991, uno dei cinque giovani fisicamente più prestanti del panorama nazionale (è alto 207 centimetri), che fa parte della selezione arancione e sul quale avrebbe messo gli occhi anche la Fortitudo. Per lui, all’ultimo anno nelle giovanili, si prospetta un futuro interessante a livello professionistico. E sempre nell’accordo con la Snaidero va sottolineata la formazione degli allenatori del club di Portogruaro, che possono confrontarsi direttamente con i coach udinesi durante appositi incontri tecnici.

Proprio grazie a questa formazione, sono emersi dal vivaio locale altri talenti, tutti ventenni quest’anno, che meritano di essere tenuti sott’occhio. Usciti dal vivaio del Portogruaro, anche grazie all’ottimo lavoro fatto dalla passata dirigenza, si stanno mettendo positivamente in mostra. Tra questi vanno segnalati Santellani, Gobbato e Mandrini. La prima squadra dell’Assinvest, che milita in C2 nel girone pordenonese, è allenata dal coach Nicola Ostan, giovane allenatore che già alla prima esperienza si è dimostrato all’altezza della situazione. Al suo fianco c’è il vice Manuel Pennazzato.

L’annata 2007/08 è stata altalenante: dopo una buona partenza c’è stato un calo che ha portato a una serie di 10 sconfitte, prima di una netta ripresa che ha fruttato sette vittorie consecutive, regalando un finale thrilling in zona play-off e play-out. Anche i campionati di Eccellenza hanno dimostrato che dal vivaio stanno emergendo alcune interessanti promesse. Le formazioni dei classe ’93 e ’95 hanno espresso un buon livello dal punto di vista sia tecnico che fisico e potrebbero essere la base su cui costruire la squadra negli anni a venire.

«Riguardo le formazioni dei più giovani – sottolinea il presidente Moretto – voglio fare un plauso speciale a tutti quei genitori che ci hanno dato una grossa mano nel seguire i propri figli. Loro sono un valore aggiunto che ci permette di far crescere in modo ancora migliore i nostri ragazzi, dandoci una grossa mano nella logistica e negli spostamenti».

Con queste premesse, il futuro pare radioso.

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MUSICAL BOX

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COVERLANDIA Nel portogruarese esistono numerose “cover band”, gruppi che ripropongono brani noti e meno noti di autori famosi: questo tipo di repertorio rappresenta, soprattutto per i gruppi in erba, un’ottima palestra musicale di Gian Marco Orsini

H

o voluto intitolare l’articolo di questo numero “Coverlandia” per indicare il variegato mondo di tutti i gruppi musicali che, comunemente, sono denominati “cover band”. Questo termine anglofono identifica le formazioni musicali impegnate a suonare musica di composizione non propria, il cui obiettivo è di riproporre, interpretare, “copiare” e, alcune volte, riarrangiare grandi successi o brani meno noti – ma comunque editi – della musica nazionale e internazionale.

Negli anni ’60 e ’70 era pratica comune che i gruppi suonassero repertori di cover, in quanto la gran parte di loro si

Oggi, le cover band si dividono in varie tipologie. Le “tribute band” impostano il loro repertorio su un unico autore o gruppo proponendosi, nel look e nello stile musicale, ad emulare gli originali.

I gruppi di “genere” riferiscono il loro lavoro musicale ad uno stile preciso, per esempio il blues, o il rock anni ’70, o il reggae, per citarne solo alcuni. Le band commerciali a 360 gradi propongono dei mix di brani – fondamentalmente “hits” – con l’obiettivo di cogliere nel segno le aspettative del pubblico. Le “party band” sono gruppi con atteggiamento spesso informale, scanzonato e

festaiolo; a volte non curano eccessivamente le loro performance musicali, lasciando maggior spazio al rapporto con il pubblico, al divertimento e al ballo.

Esistono, inoltre, alcune cover band che finalizzano il loro lavoro alla ricerca e allo studio di autori o gruppi appartenenti a fasi storiche poco conosciute, a generi particolari o che non fanno parte della moda del momento.

Gli obiettivi delle cover band, quindi, non sono sempre di carattere commerciale. A volte, questi gruppi possono aiutare gli ascoltatori a riscoprire musiche dimenticate o poco in voga, altre volte

• Vendita Pneumatici e Ruote in Lega delle Migliori Marche esibiva nelle sale da ballo, nei locali o nei night, con spesso un buon riscontro economico. Vari gruppi italiani dell’epoca, per esempio i Dik Dik, l’Equipe 84, i Pooh, Le Orme e altri ancora suonavano nelle sale e alcuni di loro conobbero il successo proprio attraverso cover di brani inglesi o americani, a cui venivano cambiati o tradotti in lingua italiana il testo e il titolo. E’il caso di canzoni come “Senza luce”, o “L’ora dell’amore”, o ancora “La casa del sole” e di molte altre. Ricordo che anche i leggendari Beatles furono impegnati, nei primi anni, a suonare cover – spesso brani di rock ‘n roll – nelle serate al “Cavern” di Liverpool e nel periodo di Amburgo.

Tra le cover band storiche del nostro territorio è doveroso ricordare I Clandestini che, dopo il periodo degli anni ’60, negli anni ’80 si riunirono e rimasero in attività per quasi un decennio. Di questo gruppo ho un ricordo bellissimo e un po’nostalgico, legato all’ascolto dell’incisione che realizzarono dopo la reunion, in cui emergeva la loro grande capacità vocale e corale.

Un’altra storica band portogruarese che propone un repertorio anni ’60 e ’70 sono i Pianeti, che si esibiscono tuttoggi nei locali e nelle piazze del nostro territorio.

Le cover band conobbero negli anni ’80 un periodo di declino, poiché le nuove tendenze dell’epoca, condizionate dal fenomeno punk, imponevano una rivoluzione di stile e di genere musicale basata sulla creatività e sul ribaltamento delle regole convenzionali.

Durante gli anni ’90, il fenomeno riprese vigore soprattutto grazie alla riscoperta, da parte delle nuove band, del sound e del repertorio del rock anni ’70 (Deep Purple, Led Zeppelin, ecc…).

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possono essere – soprattutto per i musicisti in erba – una vera e propria “palestra della musica”, un ottimo pretesto per studiare gli stili e per fare esperienza di ensemble.

Oggi, nel portogruarese, operano numerose cover band. Non avendo a disposizione un censimento dettagliato, mi limiterò a citarne alcune, scusandomi anticipatamente con tutti coloro che dimentico o che non conosco e riproponendomi di ampliare la lista in futuro, in un nuovo e più dettagliato articolo, nelle pagine di questo giornale.

Tra le “tribute band” ricordo i Children of Maiden (Iron Maiden), i Viva Duran (Duran Duran), Silvia on the Waves (Elisa) - che vanta collaborazioni coi musicisti della band della cantante di Monfalcone - gli Aluminium (Red Hot Chili Peppers), gli On The Road (Ligabue), i Microsolchi (King Crimson), i Lincoln Quartet, con il loro repertorio sui Jethro Tull, che hanno al loro attivo diverse collaborazioni con Clive Bunker, il batterista della band.

Gruppi che, invece, hanno come riferimento il genere blues e i suoi derivati sono i Professional, i Bandanas, i Blue Mama.

The Skill, con le loro “personal cover” (brani riarrangiati), sono una giovane e grintosa realtà rock con voce al femminile e i Real Illusion, in ambito rockprogressive, sviluppano parallelamente un progetto di musica propria che li ha visti vincitori e protagonisti di numerosi concorsi, in regione e fuori.

I Lato A, i Tinta Madre, i By Jack, i 69 Watt, The Heirs of Masters sono tutte band che hanno come riferimento i repertori dei classici del rock dagli anni ’60 fino ai giorni nostri.

I Diamond Dogs propongono brani del periodo pop-new wave degli anni ’80 (Duran Duran, Spandau Ballet, Tears For Fears, David Bowie, ecc…). La Società Elegante ha in repertorio Subsonica, Faith No More ed altri gruppi un po’particolari.

I Dance Explosion suonano dance anni ’70 e ’80, mentre la Nasty Band è una giovane e scatenata “party band” che svaria dal rock degli AC/DC alla dance.

A questa lista voglio aggiungere i So Da Rua (ricercata musica brasiliana) e i divertenti Mariachi, con il loro latinmessicano.

I Caramel rappresentano un capitolo a parte, in quanto formazione di professionisti che ha la possibilità di proporre vari tipi di repertori, che spaziano da un tributo a Lucio Battisti a uno a Santana, da un’esibizione sui classici del pop-rock alla dance.

In conclusione, si può affermare che ce n’è per tutti i gusti, a conferma di quella vocazione musicale del portogruarese sulla quale ho già scritto nei numeri precedenti di questo giornale.

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