Portogruaro.Net Magazine

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luglio/agosto 2010 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

IN ASCOLTO SUL FRONTE ORIENTALE Storia della base Nato "LAME" a Concordia

OLTRE CONFINE La scorsa stagione turistica la spiaggia di Bibione ha oltrepassato i 6 milioni di presenze. Un successo contenuto in tre parole: famiglia, ambiente, sport. Pag. 6

IL PERSONAGGIO Lino Grando, collezionista di oggetti antichi e custode delle tradizioni popolari del Veneto Orientale. Pag. 11

NOTIZIE DAL FORUM

www.portogruaro.net/forum

Nel Veneto Orientale si parla di privatizzare la gestione dell'acqua potabile, e gli utenti del forum di P.Net si preoccupano: Era già stato fatto in Francia - racconta Loredana.bi - ma l'esperimento non è riuscito tant'è vero che hanno dovuto renderla nuovamente pubblica. Ora, qui in Italia la proposta è di privatizzare, solo la gestione, almeno per il 40%. La rete e l'acqua rimarrebbero pubbliche. Che interesse avrebbero i privati nel venderci l'acqua? Ovviamente di trarne il maggior profitto e visto che le strutture rimarrebbero pubbliche non avrebbe senso spendere dei loro denari per riparare le strutture (perdite nella rete del 37%)". E ancora: "Ad Arezzo l'acqua è gestita da privati: risultato = l'acqua è 4 volte più cara". Ogni numero di Portogruaro.Net Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro e nelle frazioni. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

L'AQUOLINA Il caffè, una bevanda energetica entrata ormai a far parte della nostra cultura, ma dietro cui si nasconde una storia lunga e misteriosa... Pag. 12

SPORT Ripercorriamo l'epopea dello scorso anno del Portosummaga Calcio, in attesa di misurarsi a breve con le agguerrite squadre della serie B. Pag. 13

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EDITORIALE

Sagre estive, ed è sempre domenica Come ogni anno imperversano queste tradizionali iniziative che richiamano il grande pubblico anche da fuori territorio. Focus su quelle di Portogruaro, Concordia, Belfiore, Loncon, Gruaro, Portovecchio e Cordovado

A

ogni estate rifioriscono sempre più, con iniziative che si rinnovano e una vitalità che riesce a coinvolgere non solo la cittadinanza, ma anche numerosi visitatori provenienti dall’esterno. Ci riferiamo alle tradizionali sagre, momenti di autentica aggregazione tra la gente, capaci di catturare l’attenzione di giovani e meno giovani e che, soprattutto, non sanno cosa significhi la parola “crisi”. La promozione e la riscoperta dell’enogastronomia locale, degli antichi mestieri, dei costumi, della gioia della convivialità e del piacere di trascorrere una serata tra amici o parenti assaporando un buon piatto e sorseggiando un buon bicchiere, alle nostre latitudini rappresenta una tradizione che continua a ottenere grandi consensi e una popolarità che non conosce cedimenti. Di seguito, proponiamo una panoramica delle maggiori sagre estive che si tengono sul territorio, con qualche spunto per ognuna. A Portogruaro, a fine giugno, è cominciata “Città Viva” (servizio a pag. 9) rassegna giunta alla settima edizione che proseguirà ogni mercoledì sino al 28 luglio con concerti, esposizioni auto e moto in piazza della Repubblica, manifestazioni, tornei e kermesse sportive in piazzetta Duomo. “Dalla tradizione all’innovazione”: è questo lo slogan scelto per la 31’ edizione della Fiera di Santo Stefano, in programma a Concordia dal 30 luglio al 4 agosto. Si tratterà di una rassegna ricca di novità, con innovazioni sotto l’aspetto organizzativo e con l’offerta di nuovi prodotti. Ci sarà un’area espositiva tutta dedicata alle energie alternative ed al risparmio energetico (il convegno inaugurale sarà dedicato alle Green economy), che sarà strutturata con un percorso informativo e di sensibilizzazione e ci saranno degli spazi per la nautica, il tempo libero e verrà organizzata presso la scuola di via Musile una mostra del libro usato ed una rassegna pittorica. Sarà, inoltre, creato un nuovo sistema chiamato “la fiera tutto l’anno”. La Fiera, in partnership con l’associazione “Compagnia delle Imprese”, offrirà alle aziende che parteciperanno l’opportunità di continuare ad essere sostenute tutto l’anno, anche a manifestazione terminata, agevolando la cultura d’impresa, affinché gli imprenditori comprendano che in questo momento di difficoltà è sempre più importante rimanere agganciati alle associazioni di categoria. A Belfiore di Pramaggiore, dal 9 al 19 luglio si tiene la 18’ Sagra della Sopressa, iniziativa popolare che prevede diverse manifestazioni sportive, serate danzanti, la tradizionale Fiera dei Osei (domenica 11 luglio), enogastronomia per ogni gusto all’insegna, naturalmente, del popolare salume e, dulcis in fundo, un grande spettacolo pirotecnico la serata finale. A Loncon di Annone Veneto, dal 26 luglio all’8 agosto sono in programma la 40’ Sagra di S.Osvaldo e la 39’ Mostra dei Vini. Anche in questo caso non mancano gli sport, quali il calcio,

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luglio/agosto 2010

di Maurizio Pertegato

e quelli da tavolo, vedi la classica briscola, musica e serate danzanti, cene didattiche sull’abbinamento cibo-vino e stand enogastronomici di tutti i tipi. Anche qui, gran finale con i fuochi d’artificio. A Gruaro, dal 26 agosto al 5 settembre, è la volta della 42’ Sagra della Rassa. Calcetto, ciclismo, briscola e freccette fanno la parte del leone, in una manifestazione dove non mancano certo gli avvenimenti. Spazio, infatti, anche per teatro, musica, danza, con una significativa dimostrazione delle unità cinofile della Protezione civile. Conclusione con un giro ciclo turistico del territorio, ballo e spettacolo pirotecnico. A cavallo del ferragosto, dal 13 al 22, si tiene un’altra rassegna che ogni anno richiama numerosi visitatori anche da fuori territorio: si tratta dei Festeggiamenti agostani di Portovecchio che prevedono vari

stand enogastronomici, una serie di serate danzanti, concerti-spettacolo e intrattenimenti vari all’insegna dell’aggregazione e della socialità. Infine, un balzo a Cordovado, nel vicino Friuli, dove dal 28 agosto al 5 settembre sono in programma la Rievocazione Storica in costume e il Palio dei Rioni. E’ una manifestazione molto partecipata, con esibizioni di giocolieri, teatranti e giullari e l’elezione della Domina Bella 2010. Si apre con la tipica “Cena Medievale”, una cena suggestiva ricostruita per vivere le magiche atmosfere del tempo con pietanze tipiche dell’epoca del Medioevo organizzata in Borgo Castello. Prosegue in settimana con le Feste Rionali mentre la domenica sono previste la sfilata storica e la gara tra i rioni per la conquista del Palio, sfidandosi con il tiro alla fune, la giostra delle botti e il tiro con l’arco.

SOMMARIO EDITORIALE Estate in festa

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IN COPERTINA La base Lame di Concordia

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OLTRE CONFINE S. Michele e Bibione

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DALLE AZIENDE Silvia Claut Fotografa Pizzeria al Tajer

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EVENTI Città Viva

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duri i banchi Asili nido nel portogruarese

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il personaggio Lino Grando

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L’ACQUOLINA Il Caffè e le sue storie 12

dal 31 Luglio al 9 Agosto 2010 SABATO 31 LUGLIO • Inaugurazione Mostra dei Vini Locali • Serata danzante con la RICCI BAND DOMENICA 01 AGOSTO • Orchestra MERI ELISA GIOVEDÌ 05 AGOSTO • Suonano i CARAMEL VENERDÌ 06 AGOSTO • Vespa incontro - Serata Birra e Panini

con il gruppo CALIFFO DE LUXE

SABATO 07 AGOSTO • Orchestra ARMANDO SAVINI DOMENICA 08 AGOSTO • Orchestra MAERCO E I NIAGARA

STAND ENOGASTONOMICI CON SPECIALITÀ TIPICHE E OTTIMI VINI

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TUTTE LE SERE

LUNEDÌ 09 AGOSTO • Orchestra ANDREA ORLANDO

e SPETTACOLO PIROTECNICO

SPORT Il Portosummaga in "B" 13 intervallo Con rispetto parlando 14 MERCATINO Cercasi / Offresi

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IN COPERTINA

luglio/agosto 2010

La postazione radar di Lame di Concordia, presidio NATO durante la guerra fredda La sala bunker anti-nucleare fu chiusa nel 1998. Oggi resta un unico radar

N

el 1956 il territorio concordiese viene individuato dalla NATO quale prossima sede di una base aeronautica “Early Warning”, dotata cioè di radar per l’avvistamento aereo a lunga distanza. Siamo in piena guerra fredda. La spartizione del controllo dei paesi europei tra Stati Uniti e Unione Sovietica alla fine del secondo conflitto mondiale ne aveva determinato la divisione in due “blocchi” separati da una “cortina di ferro”, come il presidente britannico Winston Churchill, nel 1946, definì il confine ideale tra i paesi dell’Europa occidentale, nella sfera di influenza degli Usa, e quelli dell’Europa orientale, satelliti dell’Urss. Un’organizza-

di Georgia Schiavon

marine, corrispondenti a circa 500 chilometri, le due postazioni, complementarmente, garantivano il controllo di tutta la penisola. I radar concordiesi monitoravano anche lo spazio aereo di parte delle confinanti Repubblica Federale di Jugoslavia e Austria. La scelta

di collocare una postazione radar così importante in ambito NATO nel Veneto orientale era legata alla posizione geografica di quest’area, al confine con il blocco sovietico e con la Jugoslavia (che pur essendo un paese “non allineato” era considerata nemica), ma

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Stemma della base di Lame di Concordia dal 1969 al 15 febbraio 2001

zione su scala mondiale che ebbe uno dei suoi aspetti più determinanti nella creazione di due alleanze militari contrapposte, rispettivamente la NATO, nata nel 1949, e il patto di Varsavia, formalizzato nel 1955. La minaccia dell’atomica, posseduta da entrambe le superpotenze, inaugurò un quarantennio in cui l’equilibro tra esse – minacciato più volte da gravi crisi internazionali, come quella dei missili a Cuba, nel 1962 – si resse sul terrore dello scoppio di una guerra nucleare. Il sistema di difesa aerea NATO “Early Warning” era strutturato su una catena di diciotto postazioni radar a lunga portata che si snodava a ridosso della “cortina di ferro” dalla Norvegia alla Turchia, due delle quali vennero collocate in Italia: a Concordia e a Jacotenente, sul Gargano. Avendo ciascun radar per l’avvistamento a lunga distanza una portata di 250 miglia

FINANZIAMENTI A TASSO ZERO

allo stesso tempo abbastanza lontana dal confine per poter essere difesa in caso di attacco. Il nome Lame – come ipotizzato dal maresciallo Federico Mariani, autore di uno studio sulla storia della base concordiese, in attesa di pubblicazione – testimonierebbe l’originaria intenzione di ubicare la base in località Lame, a Cavanella di Concordia, zona successivamente scartata, per ragioni tecniche e in quanto soggetta a rischi di allagamento, a favore del posizionamento attuale. La base, che fu terminata nel giugno del 1961 e divenne pienamente operativa dal febbraio del 1964 con la qualifica di “Reporting Post - Early Warning” sotto il comando del tenente colonnello Aldo Cuniberti, venne dislocata in due aree, una logistica e una operativa, collocate a pochi chilometri di distanza, la prima a Concordia, in via San Giacomo, l’altra a Portogruaro, in via Nogaredo. La base operativa fu inizialmente dotata di un radar di quota (capace cioè di determinare l’altezza del velivolo rispetto al suolo) S-244N e di un radar di ricerca (capace invece di individuare la distanza dal radar e la rotta del velivolo) RV-377. A questi nel 1968 si aggiunsero i due radar mobili, rispettivamente di quota e di ricerca, AN/MPS-14 e AN/MPS-11, trasferiti a Concordia in seguito alla chiusura del centro radar mobile di Campoformido, al quale erano in dotazione. Conseguentemente a tale acquisizione la base prese la denominazione di “Master Direction Center - Early Warning” in ambito NATO e di “Centro di Riporto e Controllo Principale” (CRC/P) a livello nazionale, assumendo i compiti di controllo precedentemente svolti da quella di Campoformido, consistenti nell’ispezione del traffico aereo di competenza e, qualora necessario, nell’ordine di decollo ai caccia intercettori pronti ad alzarsi in volo dai vicini aeroporti militari al fine di identificare i velivoli che entravano nello spazio aereo italiano da est. L’intervento degli intercettori avveniva con una certa frequenza, nei casi di aerei la cui rotta non seguiva le aerovie, che non fornivano il proprio piano di volo o non rispondevano ai segnali di richiesta di identificazione.


IN COPERTINA

luglio/agosto 2010

Accadeva spesso che aerei militari jugoslavi lambissero lo spazio aereo italiano allo scopo di testare le capacità di controllo e la prontezza di reazione della difesa italiana, che a sua volta utilizzava tale metodo. Tutte queste attività venivano svolte e coordinate all’interno di una sala bunker concepita per resistere ad eventuali attacchi nucleari. Nel caso di un’offensiva in massa da parte di aerei nemici, alla base di Lame sarebbe stata affidata la guida dei missili antiaerei terra-aria Nike Hercules, alcuni dotati di testata nucleare, posizionati sulle rampe di lancio delle basi sedi dei Gruppi Intercettori Teleguidati collocate nel nord-est, le più vicine a Ceggia e a Cordovado. Oltre ai mezzi e a parte del personale, dalla base di Campoformido quella di Lame ereditò anche il nominativo radio, “Pedro”, derivante – secondo le testimonianze raccolte dal maresciallo dell’aviazione dell’esercito Roberto Bassi, autore di uno studio in due volumi sulla storia dell’aeroporto di Campoformido – dal soprannome affibbiato dai militari americani ai colleghi italiani, nei quali evidentemente scorgevano delle somiglianze con i messicani. Nel 1969 venne decisa la costruzione di una stazione radar sul monte Scinauz – in comune di Pontebba (Udine), a duemila metri di altitudine, raggiungibile solo tramite una funivia militare – che entrò in funzione nel 1972 alle dipendenze della base concordiese, cui venivano inviati i dati. La scelta di installare un radar sul monte Scinauz fu dettata dall’esigenza di estendere il controllo del traffico aereo fino ai cieli dell’Ungheria, necessità confermata da due episodi avvenuti a distanza di pochi mesi (non furono essi tuttavia a determinare la decisione, presa precedentemente). Nell’agosto del 1969 e nell’aprile del 1970, infatti, due disertori ungheresi erano riusciti ad atterrare con i loro MIG sulle piste di Osoppo e di Risano (Udine) senza essere visti, entrando nei cieli italiani attraverso la valle della Drava e il Canale del Ferro, conche coperte alla visuale dei radar dalle montagne. Dipendevano invece dal comando NATO di Bagnoli (Napoli) i due tro-

anni Sessanta dal capitano Aligi Renzi, ma autorizzato dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica solo nel 1986: nel centro dello scudo un messicano con un sombrero – simbolo di “Pedro” – nell’atto di spezzare un aereo nemico. Nel 1989 le spinte anticomuniste nei paesi satelliti dell’Urss diventano incontenibili. In novembre crolla il muro di Berlino. Nel giro di pochi mesi i regimi comunisti dell’Europa dell’est vengono rovesciati. Nell’agosto del 1991 un colpo di stato reazionario tenta di deporre il presidente sovietico Michail Gorbaciov, promotore della glasnost e della perestrojka, programmi di riforma del sistema politico ed economico sovietico. Il “putsch di Mosca” fallisce e Gorbaciov riprende il suo posto, ma nel frattempo Boris Eltsin ha abolito il PCUS, il partito comunista sovietico. L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche si disgrega. Il 25 dicembre Gorbaciov si dimette. Pochi mesi prima era stato sciolto il patto di Varsavia: nel giro di qualche anno i paesi dell’ex blocco sovietico entreranno nella NATO e nell’Unione Europea. La “cortina di ferro” è caduta. La guerra fredda è finita. Il cambiamento degli scenari internazionali influisce sulla ristrutturazione della difesa dei paesi della NATO. A metà degli anni Novanta viene decisa la contrazione di quasi tutti i Gr. R.A.M. a Squadriglie Radar Remote. Anche per il 13° Gr. R.A.M. di Lame inizia un iter di riduzione del personale e di smantellamento di parte delle apparecchiature. Nel 1998 Argos-10 viene spento e la sala bunker viene chiusa. Nel 1999 viene installato il nuovo radar RAT-31 SL. Il 15 febbraio 2001 il 13° Gr. R.A.M. viene ufficialmente sciolto e diventa 113^ Squadraglia Radar Remota, dal luglio 2002 sotto il comando del maggiore Augusto Palmurella. Il 6 agosto 2007 il Comando della Squadriglia viene trasferito da Concordia a Portogruaro. Oggi i militari della base si occupano del funzionamento e della manutenzione dell’unico radar rimasto, i cui dati vengono inviati alla base di Poggio Renatico (Ferrara), sede del Comando Operativo Forze Aeree. Ma questa è un’altra storia.

Catena Early Warning

poscatter collocati in via Gardissere, facenti parte della rete di telecomunicazioni della NATO, dismessi nel gennaio del 1996. Nel 1972 il CRC di Lame venne trasformato in sito NADGE (NATO Air Defence Ground Environment), con il conseguente passaggio dal sistema manuale a quello semi-automatizzato di trasmissione dei dati, che portò all’installazione di un nuovo radar di quota S-269, di moderne consolles e

di un computer Hughes H-3118. Nel 1979 divenne operativo anche un altro radar di ricerca, Argos-10, e vennero smantellati i radar RV-377, AN/MPS11 e AN/MPS-14. Nel 1985 tutti i centri radar italiani assunsero la denominazione di Gruppi Radar dell’Aeronautica Militare (Gr. R.A.M.). Il centro radar concordiese diventò il 13° Gr. R.A.M., e si dotò ufficialmente di un proprio stemma di reparto, già realizzato alla fine degli

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oltreconfine

luglio/agosto 2010

SOLE, MARE E CULTURA Fra Bibione e San Michele un territorio ricco di bellezze, meta ideale per villeggianti e residenti dei Comuni limitrofi

S. Michele al Tagliamento: Villa Ivancich

di Marta Camerotto

I

l capoluogo di San Michele al Tagliamento e la località turistica di Bibione sono due poli opposti dello stesso paese che si compensano e si completano a vicenda. Da una parte l’arte, la storia e la cultura di un paese che si fa ammirare per i suoi monumenti storici e dall’altra un mare e una spiaggia pulita e tranquilla da far invidia alla caotica e trafficata Jesolo. Del resto Bibione è la seconda spiaggia d’Italia e la prima in Veneto quanto a presenze e qualità di turismo. La scorsa stagione turistica la spiaggia di Bibione ha oltrepassato i 6 milioni di presenze. Il suo successo è contenuto in tre parole: famiglia, ambiente, sport. Una spiaggia attrezzata e pensata per il divertimento della famiglia, per stare in compagnia e una vasta offerta di divertimento adeguata a tutte le età. L’attenzione per l’ambiente è poi un aspetto che la contraddistingue in maniera speciale e per cui è stata premiata più volte. In particolare per la «Baubaubeach», la spiaggia riservata agli amici a quattro zampe. La spiaggia per cani è diventata famosa in tutta Europa dopo il premio «accoglienza bestiale» ricevuto alla Bit di Milano lo scorso febbraio. Quest’anno i cani hanno a disposizione un intero settore di spiaggia esclusivo, attrezzato con lettini, ombrellone, ciotola d’acqua fresca, un attacco per il guinzaglio e un’assistenza veterinaria in caso di necessità. Ma non è tutto. Quest’anno, i quattro zampe potranno partecipare ad un «Dog Party» che si svolgerà in due mattinate. Nella prima si terrà un mini corso di educazione cinofila, di corretta alimentazione e di Pet-Therapy, nella seconda invece avrà luogo un concorso nazionale di Agility Dog in spiaggia, cui saranno ammesse tutte le razze e le categorie purché in regola con vaccinazioni. Altra peculiarità di Bibione, come si accennava all’inizio, è l’attività sportiva. Per tutta l’estate infatti la normale routine vacanziera è movimentata da tornei di tutti i tipi. Ricordiamo le gare di tennis, basket, pattinaggio, la pista da biglie e le gare internazionali di beach volley. «Quest’anno, a causa della crisi economica che ha investito anche i comuni – spiega il sindaco di San Michele al Tagliamento, Giorgio Vizzon - abbiamo dovuto ridurre gli stanziamenti per il turismo perché la situazione è critica però nel contempo abbiamo avuto un aiuto finanziario da parte della Regione Veneto che ci ha permesso di mantenere il trend degli eventi programmati. Vedo che comunque ogni giorno riusciamo a proporre degli eventi culturali e sportivi di alto livello e a breve dovremo ricevere un’altra premiazione per la spiaggia in particolare per l’attenzione che abbiamo dato agli animali che possono fare le vacanze assieme ai loro padroni. Questa cosa ci dà molta soddisfazione visto che siamo una delle poche spiagge ad offrire una vacanza a misura di famiglia garantendo tranquillità, benessere e divertimento». Quest’anno sulla spiaggia di Bibione

c’è un’altra novità che piace ai grandi e piccini. Saranno infatti inaugurate cinque «Beach Village» che da Lido dei Pini fino alle Terme, consentiranno ai turisti di tenersi in forma e divertirsi rimanendo in spiaggia. Si tratta di vere e proprie isole per il divertimento, realizzate dalla Bibione Spiagge che è sempre più convinta che lo stare bene in spiaggia deve essere accompagnato dall’attività fisica, cosa questa che altre spiagge non offrono ed è diventata ormai un valore aggiunto, da affiancare alle bandiere blu. Le isole vanno incontro anche alle esigenze delle mamme che portano i propri figli in spiaggia, potranno infatti godersi il sole in completo relax mentre, al riparo dai raggi cocenti, i figli possono giocare nel mini e baby club. Gli adulti invece potranno praticare il beach tennis, il soccer, il mini volley ed il beach basket. Oltre a tutto questo, per

l’estate, Bibione ha puntato anche a far conoscere i prodotti tipici attraverso la partecipazione di aziende di tutto il Veneto. Particolarmente atteso, tra gli eventi, è il «Festival Show 2010» che si terrà il 22 agosto e vedrà salire sul palco i Dj e le voci di Radio Birikina e Radio Bella e Monella. Nei prossimi due mesi estivi i vacanzieri potranno partecipare anche ad escursioni in barca lungo i fiumi Tagliamento e Stella e visitare le valli di Bibione e Caorle.

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Bevazzana: Chiesa di S. Maria del Soccorso

Bibione: veduta aerea

L’entroterra di San Michele al Tagliamento non è di minor interesse. Tra i vari monumenti e ville neonovecentesche, il paese vanta la presenza di Villa Ivancich, edificata nel XVI secolo lungo le rive del Tagliamento e distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Quello che rimane oggi è un cumulo di rovine contornate da vegetazione spontanea. Un monumento molto visitato e caratteristico del luogo. Il manufatto è stato progettato da Baldassare Longhena e ospitò il grande scrittore Ernest Hemingway. Le chiese più belle si trovano a Cesarolo e a Bevazzana. La prima è stata progettata dall'architetto Rupolo nei primi anni del Novecento. L’altra invece, intitolata a S. Maria del Soccorso, è stata realizzata dall’ingegner Guido Berton di San Michele. Durante l’anno San Michele è animato da numerose manifestazioni, come ad esempio «Bibione in fiore» che si svolge attorno al 20 di maggio, il «Sentiero del Gusto» di metà giugno e la sfilata di fanfare che tradizionalmente viene organizzata per luglio. Il successo e la vivacità del paese sono determinati anche da un importante presenza di associazioni di volontariato che durante l’anno si impegnano in vari settori. L'associazione “Qualitambiente”, per esempio, di carattere apolitico e non avente fini di lucro, si propone di promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio. Poi c’è la Pro Loco che mette assieme e coordina tutte le attività affinché vi sia una proposta ricreativa equilibrata e senza fastidiosi «vuoti» di proposte di divertimento durante l’anno. E poi c’è il Karate Club Bibione, lo Star Trek Italian Club e il Sfera Sub. Ogni associazione offre il suo particolare contributo specie in questo periodo dove le manifestazioni a Bibione sono quotidiane e particolarmente ricche di contenuti. Attualmente San Michele conta 12 frazioni e una popolazione di oltre 12 mila abitanti.


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La

intervista il suo nuovo direttore

Il nuovo direttore dott. Peter William Lloyd assume l’incarico di guida nazionale alla R. Anzitutto una precisazione doverosa: è vero che sono un suddito di Sua Maestà, ma risiedo in Italia da decenni e mi considero cittadino italiano a tutti gli effetti. Il gruppo Maico mi ha scelto per la mia esperienza di lavoro in Italia e in campo internazionale. Il mio scopo comprende anche l’obbiettivo di far conoscere i risultati eccezionali che il sistema qualità Maico Italia ha dato in questi anni, con l’ambizione di internazionalizzare le nostre procedure rieducative.

Il nuovo incaricato dott. Peter W. Lloyd

Cari assistiti, sono il dott. Peter William Lloyd, dal 1° marzo 2010 ricopro la carica di Direttore Generale della Maico, che voi tutti conoscete bene quale azienda leader nel settore delle protesi acustiche dal 1937. D. Cosa spinge un cittadino di Sua Maestà ad affermarsi in Italia?

uno sconto del 20%

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la crescita tecnologica è continua, ma nulla, senza l’apporto umano dei nostri audioprotesisti. D. La Maico in questi anni ha realizzato molte novità nell’ambito degli ausili per i deboli di udito: ce ne saranno ancora? R. La Maico non si ferma mai. Proprio in questi giorni abbiamo lanciato il “sistema qualità” applicato agli apparecchi di nuovissima generazione. Per far si che tutti i deboli di udito possano avvicinarsi al mondo delle protesi acustiche ho deciso di prolungare anche per tutto questo mese, lo sconto particolare del 20%, con 4 anni di garanzia e pagamento dilazionato senza interessi.

D. Cosa accomuna Peter William Lloyd e la realtà delle protesi acustiche? R. Ho sempre lavorato nel mondo della sanità, spaziando dalla diagnostica alla chirurgia, e ho avuto la fortuna di contribuire all’introduzione in Italia di tecnologie innovative quali, ad esempio, le lenti intraoculari per l’afachia, gli stents coronarici, le lenti a contatto monouso: è quindi un universo affascinante perché attraverso scelte manageriali si può dare un aiuto concreto alle persone che soffrono. Il mondo dell’acustica ha un fascino particolare poiché

4 anni di garanzia

Sentire è un diritto di tutti! In questo momento particolare per l’economia, la Maico è accanto ai propri assistiti con prodotti di qualità e con la stessa cura di un buon padre di famiglia. In questa occasione ti è stato riservato fino al 27 di questo mese:

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pagamento dilazionato (zero interessi!)

Nino Benvenuti: ritorna a provare l’udito alla

Il campione: «una volta all’anno si deve fare la prova dell’udito» D. Sig. Nino Benvenuti la riscopriamo a provare nuovamente il Suo udito: come mai? R. Si deve fare la prova dell’udito minimo una volta all’anno: il nostro corpo cambia e la vita di oggi ci obbliga a tenerci in forma.

D. Ci incontreremo di nuovo il prossimo anno per la prova dell’udito? R. Certamente. Invito tutti quanti ad avvicinarsi al controllo dell’udito senza timori.

D. Molti pensano che l’udito sia il senso del futuro... R. Sono d’accordo. Viste le novità tecnologiche abbiamo la necessità di sentire, di capire, di ascoltare bene. Sentire è un’emozione.

“Fate come me: affidatevi alla MAICO per la prova dell’udito”

D. Quindi secondo Lei la perdita dell’udito è causa della diminuzione della qualità di vita? R. Penso che l’ascolto nutra la mente. Mi spiego: la musica è un’emozione, il conversare dà vita ad uno scambio di idee, il dialogo ci permette il confronto quindi sentire per esserci. D. Come mai è tornato alla Maico per il controllo dell’udito? R. Perché la qualità del servizio, la simpatia e la professionalità che ho incontrato mi hanno letteralmente conquistato. D. Nino Benvenuti campione di box e solidarietà... R. Lei si riferisce all’iniziativa di aiutare Emil Griffith contro il quale ho combattuto in epiche battaglie da Campioni... L’aiuto è un gesto da uomo. Molti amici si sono impegnati insieme a me nell’attuazione di questa iniziativa, colgo l’occasione per ringraziarli tutti.

Il campione Nino Benvenuti con i tecnici della MAICO.

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Orario: dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 – 15.00-19.00


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dalle aziende

luglio/agosto 2010

redazionale a cura di S. C.

S

ono stata da sempre attratta dalla fotografia, a partire dalla curiosità verso la scatola di legno della nonna piena di foto di famiglia, ai miei primi contatti con una vecchia macchina fotografica prestatami da mio padre. Dopo aver visto una mostra di ritratti di Richard Avedon ho deciso che la fotografia sarebbe diventata il mio lavoro. Terminata la maturità, mi sono quindi iscritta all’Istituto Superiore di Fotografia ed Arti Visive di Padova e una volta diplomata ho lavorato in un importante studio fotografico nella stessa città, che mi ha permesso di crescere professionalmente e di scoprire, con il passare del tempo, il mio sempre maggior interesse nei confronti del ritratto e del corpo. Ho iniziato a scattare i miei primi servizi di nudo e di ritratto, enfatizzando la plasticità dei corpi con l’utilizzo della luce. Nel 2001 ho avuto il piacere di condividere il mio lavoro con uno dei maestri a cui mi sono ispirata, Andreas Bitesnich, frequentando il workshop “Nude & Figure” da lui tenuto al Toscana Photographic Workshop. La mia passione mi ha portata anche ad esprimermi come fotografa di scena in alcuni film come “Il giorno + bello” di Massimo Cappelli, “Il commissario Laurenti” di Sighi Rothemund e “Un caso di coscienza 4” di Luigi Perelli. Amo questo genere della fotografia perché dietro ad un ritratto c’è un mondo intero fatto di emozioni,

sentimenti, vissuto, immaginazione. Questo è quello che ho provato fin da bambina nei pomeriggi passati a sfogliare le foto di famiglia con mia nonna. Ritrarre una persona per me vuol dire regalargli un ricordo, fermare per sempre nel tempo quel momento e quell’emozione e lasciare alle generazioni future una memoria, una storia da raccontare. Il ritratto ha la capacità di svelare, molto spesso anche a noi stessi, la nostra anima e la nostra essenza. Le fotografie sono importanti perché non smettono mai di emozionarci e di stupirci. Diventano il modo per riportare alla luce quello che il tempo ci ha fatto dimenticare: chi siamo stati, come eravamo, chi ci era vicino e ci ha voluto bene, le esperienze che abbiamo fatto e quello che abbiamo provato nel viverle. Nel mio studio, un ambiente intimo ed accogliente, effettuo servizi fotografici a chiunque voglia cogliere l’idea per un regalo prezioso e originale o abbia il desiderio di immortalare un momento speciale, come una famiglia riunita, una coppia in occasione di un anniversario, un compleanno importante o la nascita di un bambino. Ho una particolare predisposizione per la fotografia di neonato che trovo di gran valore. Fermare nel tempo le prime espressioni di una nuova vita, quando ancora fatichiamo a immaginare come diventerà quella persona, è una esperienza magica; troppo spesso sono immagini che mancano

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eventi

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Portogruaro Città Viva Continua l’inarrestabile successo dei mercoledì musicali di Antonio Cester

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n dirittura di arrivo la 7^ edizione di Città Viva, classico appuntamento dell’estate portogruarese. La città di Portogruaro offre una location suggestiva, il centro storico si riempie di persone di qualunque età in un clima sereno e disteso, particolarmente invitante. La formula è ormai consolidata: ogni mercoledì sera dal 23 Giugno al 28 Luglio dalle ore 21.00 alle 23.00, lungo le vie del centro storico di Portogruaro negozi aperti, sei punti musicali con concerti live, spettacoli di Danza Urbana, esibizioni di Milonga/ Tango e la novità di uno spazio dedicato allo Sport. Nel caratteristico scenario di piazzetta Duomo, sotto il Campanile pendente, si tengono infatti esibizioni e tornei come ad esempio un torneo di basket tre contro tre, uno di minibasket dedicato ai più piccoli, un’esibizione di judo e molto altro ancora. Anche questo anno la realizzazione dell’evento è il frutto degli sforzi coordinati della Pro Loco di Portogruaro e dell’Ascom che, grazie alla sinergia con Enti Pubblici ed esercenti privati, hanno potuto sviluppare la mise en place delle 6 serate. Il centro storico affollato

L'esibizione di un gruppo locale

“Il nuovo Consiglio della Pro Loco sta facendo ogni sforzo, anche in un momento difficile di crisi come questo, per garantire alla città tutte quelle iniziative che negli anni hanno contribuito ad animare la vita dei cittadini portogruaresi – afferma il presidente della ProLoco di Portogruaro Stefano Sonzin –”. Nell’organizzare l’offerta artistica di Città Viva è stato deciso di inserire qualche punto musicale in più e un

punto dedicato allo sport, tema che riveste, soprattutto per i giovani, un momento di aggregazione e di condivisione del “vivere bene”, replicando però il format degli anni precedenti che tanto favore ha riscontrato da parte dei cittadini, dei visitatori e degli operatori economici. In numeri, Città Viva coinvolge più di 30 gruppi musicali in 6 mercoledì a cavallo dei mesi di giugno e luglio e richiama migliaia di visitatori. Oramai anche per i musicisti coinvolti il palcoscenico di Portogruaro inizia a costituire un importante momento di visibilità. “In tutti questi anni – prosegue Sonzin – abbiamo avuto tan-

tissimi contatti con musicisti locali, che ben volentieri vogliono ritornare a suonare nella nostra città. Quindi anche da questo punto di vista, la nostra città sta crescendo e sta diventando ‘attrattiva’, inoltre il progetto ha riscosso un tale successo da essere ormai esportato e copiato anche nei Comuni limitrofi”. Questo anno l’opportunità di offrire ai cittadini una manifestazione di qualità superiore si è concretizzata grazie ad una attenta selezione dei gruppi musicali ed all’originalità delle proposte extra-musicali. Si è partiti subito forte il 23 Giugno con “Silvia on the waves”, corista di Elisa, apprezzata recentemente sia in televisione sia nei più importanti palazzetti italiani, che si è esibita in un concerto che ha richiamato l’interesse di un folto pubblico, evidenziando già l’elevato standing dei musicisti coinvolti nell’iniziativa. L’offerta musicale prosegue con gruppi folk, rock, blues, soul, reggae, progressive, balkan-jazz. Un ringraziamento particolare va indirizzato al Porto del Jazz, alla Woodstock Music Village, all’Associazione Arte Danza, all’Associazione Academia del Tango Argentino e al Museo della Città per la qualità offerta nelle loro specifiche rappresentazioni artistiche. La programmazione completa è visibile sul sito www.prolocoportogruaro.it. “Anche questo anno – conclude il Presidente della Pro Loco Stefano Sonzin – grazie al fondamentale sostegno dell’amministrazione comunale e al contributo di Regione e Provincia, abbiamo dimostrato che, lavorando insieme per un obiettivo comune e concreto, si riescono a portare avanti iniziative importanti per il territorio, iniziative che la gente attende con ansia e vive con simpatia. Questi eventi, rendendo la città di Portogruaro un luogo ‘vivo’ e aperto, permettono sia di valorizzare al meglio le bellezze della nostra città, palcoscenico ideale per eventi musicali Live, sia facilitano la visibilità dell’offerta commerciale del centro storico, grazie al grande afflusso di persone che lo visitano nei mercoledì musicali”.

Il campione di ciclismo Claudio Chiappucci ospite di Coassin Occhiali


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DURI I BANCHI

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Asili nido, tanti ma dispersi Panoramica sulla situazione attuale tra pubblico e privato di Marta Camerotto e Federico Guerrini

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no dei tanti problemi per le giovani coppie che abitano nel portogruarese, è quello di trovare un asilo nido adatto dove sistemare i propri figli, che non è possibile tenere vicino per esigenze lavorative. L’asilo nido non è comunque soltanto un “parcheggio”, ma fornisce ai piccini la possibilità di interagire con i coetanei e iniziare a sperimentare dei percorsi cognitivi. In questo senso è fondamentale la figura dell’educatrice o dell’educatore. In queste strutture, anche ai bambini molto piccoli si propongono alcune attività, come la manipolazione con pasta morbida o colore, la lettura di libretti e i primi approcci alla musica. La lettura favorisce la concentrazione, lo sviluppo linguistico e cognitivo, stimola la fantasia e facilita l’insorgere di nuove emozioni. La manipolazione è un momento estremamente liberatorio nel quale il bambino può scaricare le proprie pulsioni, fare un’esperienza di tipo sensoriale e di riproduzione simbolica di oggetti ed azioni di vita quotidiana. Attraverso l’uso del colore, con l’attività grafico-pittorica, il bambino si rende conto del suo potere creativo, facilitando la costruzione della propria identità e diventando mezzo per raccontare qualcosa di sé. Portogruaro non ha un suo asilo nido comunale, ma è attiva una convenzione con l’asilo comunale Skarabocchio di Concordia Sagittaria. La convenzione prevede la frequenza di 25 bambini di Portogruaro e 15 di Concordia Sagittaria. E’ un servizio sociale ed educativo, luogo di incontro e di condivisione per bambini dai 6 mesi ai 3 anni. L’asilo nido “Skarabocchio” è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 16.30. All’interno del servizio i bambini, per un totale di 40, vengono suddivisi in gruppi omogenei per età: i “piccoli”, dai 6 ai 15 mesi; i “medi”, dai 15 ai 24 mesi, ed i “grandi”, dai 24 ai 36 mesi. La struttura offre occasione durante l’anno di incontri con specialisti su vari temi a carattere psicologico, educativo e sanitario; propone inoltre laboratori didattici, coinvolgendo in particolar modo le famiglie dei bambini che frequentano l’asilo nido. Il pasto è preparato da una cucina interna secondo un menù approvato dall’ASSL, rispondente alle necessità della fascia d’età 6 mesi 3 anni. Le richieste sono sempre tantissime ed ogni anno c’è una lunga lista d’attesa per bimbi che chiedono accoglienza; per questo motivo la struttura si sta preparando ad un ampliamento, ad un miglioramento qua-

litativo dei servizi e ad una ristrutturazione di tutti i locali. “Il Comune – spiega l’assessore concordiese Cinzia Fiorin - ha già predisposto un piano di riqualificazione e ristrutturazione per il miglioramento delle prestazioni energetiche; questo favorisce la vivibilità dell’ambiente. Inoltre prima dell’inizio dell’anno scolastico 2011/2012 saranno svolti lavori di coibentazione esterna, sostituzione dei serramenti e opere di tinteggiatura”. Ma quanto costa mandare il proprio figlio all’asilo di Concordia? Dipende. Contano vari fattori: l’Isee familiare, il Comune di residenza, i giorni di presenza in struttura e altro. Per calcolare la retta mensile, si può usare il formulario presente sul sito del Comune, al link: http://www.comune.concordiasagittaria.ve.it/comune/ uffici/settore-servizi-alla-persona/asilo-nido-comunale/calcolare-la-retta-

mensile. Continuiamo la nostra veloce carrellata. Ad Annone Veneto c’è l’asilo comunale Lo Scricciolo gestito dalla Cooperativa il Portico tramite una convenzione con il comune di Annone Veneto. Il servizio è autorizzato dalla Regione dal 2001, e ha ottenuto la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001 e la certificazione di settore UNI 11034 per la progettazione e l’erogazione di attività educative rivolte all’infanzia. Ha una capienza massima di 30 posti per bambini da 6 a 36 mesi. Ci sono poi le alternative private. A Portogruaro, in via Manin, c’è “Mondo magico”, aperto dalle 7 alle 18 per bimbi da 9 mesi a 3 anni, con orari flessibili, servizio mensa e laboratorio di musica e psicomotricita. A Gruaro c’è una struttura gestita dalla cooperativa sociale La Coccinella, un giardino di infanzia che dispone di 35 posti per bambini da 1 a 3 anni, aperta

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dalle 7.30 alle 18. Ad agosto di solito chiude, ma a seconda delle richieste dei genitori, può rimanere aperto almeno per 15 giorni. A Fossalta c’è l’asilo nido integrato Arcobaleno, sempre per bambini da 12 a 36 mesi, con 19 posti e orari flessibili, e la possibilità di tenere il bambino per mezza giornata o per una giornata intera; con una prima uscita fra le 12.30 e le 13.30 e un’altra fra le 15.30 e le 17.30. Contattati al telefono, ci hanno detto di avere già persone in lista di attesa per settembre 2011. Le rette variano fra i 350 euro mensili per la “mezza pensione” ai 420 euro per tutto il giorno. A Pramaggiore c’è il Centro di infanzia privato Il Girasole, che accoglie al massimo 29 pargoletti dai 9 ai 36 mesi. Anche in questo caso, si può optare per una sistemazione totale o parziale, con o senza pasto. Le rette vanno dai 350 ai 495 euro. Sempre a Pramaggiore c’è anche un baby parking, i “Primi passi”, che mette a disposizione 20 posti. A San Stino ci sono due servizi: il centro per l’infanzia “Minimondo Due” gestito dalla cooperativa "Il grillo parlante" di Ceggia, cui vengono accolti bambini a partire dai 12 mesi e lo spazio ludico “L'isola che non c'è”. Infine, a San Michele al Tagliamento, nella frazione di S. Giorgio, c’è l’asilo parrocchiale, per bambini da 1 a 3 anni, con 18 posti, aperto dalle 7.30 alle 17 con mensa interna e due orari di uscita previsti: uno alle 13 e l’altro fra le 16 e le 17. L’anno scorso, le rette variavano fra i 330 e i 400 euro al mese, ma potrebbero esserci ritocchi in vista. Naturalmente questa breve carrellata dei servizi in zona, va presa con beneficio di inventario, è indispensabile per chiunque voglia affidare il proprio figlio ad estranei recarsi sul posto e verificare di persona quanto la struttura e il personale rispecchino esattamente le proprie esigenze. Ognuna delle strutture esaminate offre p o i servizi aggiuntivi che, per motivi di spazio non è stato possibile citare qui.


il personaggio

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L’uomo che conserva la tradizione Storia del concordiese Lino Grando e della sua straordinaria collezione di oggetti d’epoca di Federico Guerrini

I

l concordiese Lino Grando è un personaggio davvero singolare. Si potrebbe definirlo un collezionista, ma sarebbe forse riduttivo nei confronti del suo lavoro e dell’entusiasmo con cui l’affronta. Arrivando nella sua grande casa di Cavanella, con capannone annesso, si ha l’impressione di entrare in un museo di arte popolare. Giocattoli, oggetti, sacri, attrezzi agricoli e strumenti domestici riempiono ogni angolo della struttura. Ci vorrebbe un computer per catalogare tutto, ma lui, Lino giura di ricordare tutto a mente. Forse perché ogni pezzo è frutto di una ricerca accurata, di

"Da quando si è sparsa la voce della quantità e qualità del materiale recuperato, in tanti hanno cominciato a contattare l’appassionato di Concordia per chiedergli di poter acquistare uno dei suoi pezzi o di aiutarlo a trovare dei vecchi oggetti ormai in disuso" una passione che ormai lo accompagna da 40 anni. “Vedevo che la gente buttava via tante cose – ci dice – e mi sembrava che in questo modo andasse persa tutta una cultura, la cultura contadina dei nostri antenati. Oppure, se non venivano buttate, restavano lì a prendere polvere in qualche granaio o nell’angolo di un orto”. Ecco quindi Grando, ex dipendente della provincia di Venezia con il pallino per le cose vecchie, cominciare a battere tutta la campagna, comprare, scambiare, barattare oggetti, diventando in breve un volto conosciuto. La perplessità iniziale delle persone si è mutata prima in semplice curiosità, poi in

“Mi interessa tutto – spiega – anche una pietra, purché sia originale" collaborazione. “Quando si è iniziata a spargere in giro la voce che cercavo robe vecchie – racconta – in tanti hanno cominciato a telefonarmi: Lino, se ti interessa, vieni qua che ci sono un po’ di cose da portare via”. Nel corso degli anni, è arrivato così ad accumulare la sbalorditiva cifra di 60.000 esemplari di tutti i tipi. “Mi interessa tutto – spiega lui – anche una pietra, purché sia originale”. A volte, cercando roba vecchia, ci si imbatte in delle sorprese: “Mi è capitato di trovare in una scatola 200 euro, li ho restituiti, ho trovato anche dell’oro, ho sempre restituito tutto, non era roba mia”. Fra i tanti reperti raccolti da Gran-

do, spiccano tanti ornamenti e oggetti da Messa: accatastati nel capannone ci sono oltre 200 libretti della prima comunione, 1300 rosari, paramenti e stole, 120 quadri di comunione. E poi, decine di carrozzine dell’800, arazzi in tela, di quelli che una volta si mettevano davanti alle porte delle camere, vecchi asciuga piatti di pietra, corregge in cuoio per i cavalli e borchie in bronzo delle carrozze, fiocine per la pesca delle anguille, attrezzi di lavoro fatti a mano. Fra i suoi “tesori” ci sono perfino una barca, uno degli antichi burci di Caorle e il busto di un frate, trovato sul fondo del Lemene. La sua straordinaria collezione ha at-

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tirato l’attenzione di molte scuole e di molti Comuni, ai quali Grando ha messo a disposizione i suoi reperti per organizzare mostre illustrative con preziose testimonianze della storia del territorio, per esempio in occasione della fiera di S. Andrea o della Madonna del Rosario di borgo San Giovanni a Portogruaro o per la festa dei ragazzi a Concordia. Mostre di tutti i tipi: dai giocattoli e dai cavallucci in legno di una volta, alla cartelle da scuola in cartone che incuriosiscono i più piccoli, alle foto dell’800 che raccontano modi di vestire, acconciature di un tempo che sembra lontanissimo anche se in un certo senso è solo l’altro ieri. Da quando si è sparsa la voce della quantità e qualità del materiale recuperato, in tanti hanno cominciato a contattare l’appassionato di Concordia per chiedergli di poter acquistare uno dei suoi pezzi o di aiutarlo a trovare dei vecchi oggetti ormai in disuso. “Spesso la gente viene a chiedermi cose particolari – dice Lino – per esempio, delle vecchie pentole per cotechino di terracotta o oggetti da appendere alla parete. Si tratta di solito di persone che hanno comprato case coloniche e vogliono riempirle con oggetti d’epoca”. Lui a volte cerca di venire incontro alle esigenze altrui, altre volte non se la sente proprio di separarsi da pezzi rintracciati con tanta fatica. L’unico cruccio di Grando è che cosa succederà alla sua collezione quando lui non potrà più occuparsene: la cosa migliore sarebbe che venisse acquistata da qualche museo; sarebbe davvero un peccato che un patrimonio di cultura e tradizioni così importante andasse disperso.


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acquolina in bocca

IL CAFFÈ E LE SUE STORIE Il fascino di una bevanda misteriosa e tonificante, al centro di molti miti e leggende

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on c’è pranzo, fugace o sfarzoso che sia, che non termini con un caffè fumante, liscio o corretto. E non c’è italiano che nel corso della giornata non si incontri con la classica tazzina e la assapori a piccoli sorsi, secondo un rito classico tradizionale, seppur breve, esaltandone profumo ed aroma: al mattino appena sveglio, al bar con amici, negli intervalli di lavoro, nei momenti di relax durante la lettura del giornale. È proprio il caso di dire che il caffè fa parte del nostro stile di vita quotidiano e come un bene prezioso lo apprezziamo e degustiamo in qualsiasi momento del giorno. Ma dietro questa bevanda energetica si nasconde una lunga storia, per certi versi tenebrosa e misteriosa, che ha percorso secoli facendo tanta strada prima di affermarsi nella nostra vita quotidiana, nel clima della civiltà moderna. Intorno al caffè sono state scritte tante leggende, sulla sua origine e diffusione, sui suoi effetti curativi, sociali, economici. Fra le più curiose c’è la leggenda su Maometto, che racconta del Profeta che stava molto male e venne in suo soccorso l’Arcangelo Gabriele che gli portò una bevanda preparata da Allah, scura come la Sacra Pietra Nera della Mecca, chiamata “qawa” che appena bevuta gli fece recuperare le forze e lo fece sentire tonico e pronto a ripartire per le sue grandi imprese. Come si racconta che gli antichi guerrieri arabi ne facessero abbondante uso perché credevano che bevendo caffè si diventasse più forti, coraggiosi ed aggressivi in battaglia. Mentre fra le popolazioni arabe era usato come medicinale perché provocava un effetto stimolante ed eccitante. Secondo gli storiografi, la pianta del caffè nasceva spontanea in Etiopia: si racconta che gli Abissini ne raccoglievano le bacche, le essiccavano ed abbrustolivano e le mescolavano assieme a burro e farina per fare dei pani da mangiare nel corso dei loro lunghi viaggi (è un cibo che preparano ancora oggi). La pianta di caffè si diffuse poi nei territori dello Yemen, invaso dagli Etiopi intorno al XIII secolo, i cui abitanti ne fecero una bevanda, chiamata “qawe” (in arabo caffè) che si diffuse in tutti i territori arabi e che, si dice, era usato per tenere svegli durante le loro orazioni notturne. Dopo molte alterne fortune, questa bevanda si impose definitivamente nei paesi arabi tanto da essere consideratala la bevanda più importante e diffusa che si meritò il titolo di “vino dell’Islam”. Da questi territori il caffè arrivò in Europa portato dagli Ottomani nel corso delle loro invasioni del XV secolo. Fece la sua comparsa per la prima volta nella nostra penisola intorno al 1570 per merito dei Veneziani che lo importarono dall’Oriente nel corso dei loro viaggi commerciali e precisamente fu il medico e botanico padovano Prospero Alpino che ne importò alcuni sacchi e la sua vendita si diffuse nelle farmacie come bevanda curativa, molto costosa. Si aprì a Venezia la prima “Bottega del Caffè” alla quale se ne aggiunsero poi moltissime altre, tanto era il gradimento che ha incontrato questa bevanda che veniva zuccherata; intorno al 1750 se ne contavano oltre 200, erano le “caffetterie” in cui solevano soffermarsi letterati, filosofi, commediografi, innamorati, a bere questa “bevanda intellettuale” e anche “infuso ristoratore”. Fra i tanti ricordiamo il mitico “Caffè Florian” in

di Leandro Costa Piazza San Marco, luogo di cultura e di siana che tendeva a dimostrare quanto tradizione ancora oggi frequentato da il caffè favorisse l'impotenza e, dunque, artisti, letterati, politici e turisti. Chia- fosse nemico dell'amore. Persino il Conmato “elisir orientale”, dai medici “toc- siglio Comunale di Marsiglia la dichiarò casana”, dai gastronomi “infuso ristora- bevanda “perniciosissima alla salute”. La tore”, il suo consumo si diffuse in breve popolazione al contrario, constatando il tempo in tutta Europa e poi nelle Ame- carattere irruente degli arabi, tra i primi riche, non senza però aver subito un lun- a far uso del caffè, non si lasciò persuago processo storico attraverso il quale è dere da quelle dicerie e continuò a bere stato inizialmente proibito dai fanatici l'elisir orientale. Cristiani che lo consideravano “bevan- In Germania: dietro le proteste dei da demoniaca” e da alcuni governi che produttori birrai, l’Imperatore Gugliello ritenevano antieconomico per il costo mo II, con un decreto promulgato il della sua importazione e la concorrenza 21 gennaio 1781, proibì a chiunque di che faceva ai prodotti nazionali come la possedere o cedere caffè torrefatto o da birra ed il vino che subivano un calo del torrefare, pena la multa di dieci libbre. Parimenti vietò, a chi non fosse autorizloro consumo. A tal proposito abbiamo raccolto alcune zato, di tostare a casa propria o altrui i storie su particolari situazioni verificatasi grani. Inoltre quanti possedevano già in altri tempi, come questa accaduta in caffè in grani dovettero informare, enFrancia: alcuni viticoltori, vedendo com- tro otto giorni, l'ufficio di concessione promessa la vendita del proprio prodot- governativo. to, cominciarono una propaganda nega- Mentre in Inghilterra: la fortuna del caftiva sul caffè avvalendosi dell'appoggio fè fu dovuta al fatto che la bevanda servì di alcuni medici. Fu così che gli stessi a combattere la piaga dell'alcoolismo, misero in circolazione una storiella per- molto diffuso nella società inglese intor-

T O R R E F A Z I O N E

Caffè da bar pregiati tostati e crudi

no alla seconda metà del XVII secolo. La propaganda contro l'alcool condotta dai medici del tempo, evidenziò i malanni che l'abuso delle bevande ad alta gradazione comportava in quanti le assumevano, favorì l'avvicinamento e quindi l'affermarsi del caffè, il cui consumo placò notevolmente il vizio dell'ubriachezza. Nonostante ciò il caffè ebbe qualche periodo di incertezza. Infatti, a causa della crescente popolarità dei nuovi locali, le donne si sentirono trascurate dagli uomini, sempre più spesso radunati nei caffè, e per questo diffusero, nel 1674, una petizione contro la bevanda. In risposta al libello femminile, gli uomini fecero stampare un documento analogo, col quale mirarono a confutare le insinuazioni calunniose. Fatto sta che, nonostante le vicende storiche, la bevanda del caffè ha fatto tanta strada: si è affermata in tutto il mondo e soprattutto in Italia che ne ha consacrato le sue qualità organolettiche attraverso una accurata ricerca della composizione di miscele, di metodi della torrefazione e della preparazione della bevanda con sofisticate macchine automatiche, tanto da essere il più ricercato e preferito e riconosciuto come tipico “caffè italiano”.

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Per preparare un buon caffè con la classica moka di casa, Riccardo Bresolin, titolare della rinomata ditta “Caffè Mokary”, ci dà qualche utile consiglio. “Non lavare mai la moka con detersivo che può alterare l’aroma del caffè, ma solo facendo bollire all’interno dell’acqua calda con un goccio di aceto che è disinfettante. Il colmino del caffè viene riempito fino al bordo ma non deve essere pressato; quando l’acqua bolle ed il caffè comincia ad uscire, spegnere immediatamente il fuoco per non disperdere l’aroma (tanto il caffè continua ad uscire per la pressione) e, prima di servirlo in tazzina, mescolate il liquido con un cucchiaino.

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sport

luglio/agosto 2010

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Portosummaga, e ora la B Domenica 9 maggio 2010 i granata di mister Calori sbancano il “Bentegodi” di Verona conquistando per la prima volta nella storia del Portosummaga la serie B. È la chiusura di un cerchio iniziato nove mesi prima. Riviviamolo insieme.

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Giulio Serra

appada, luglio 2009. Il Portosummaga di mister Calori si presenta al primo giorno di raduno estivo con tutti gli sfavori del pronostico. La rosa è stata ringiovanita per far quadrare i conti societari, il presidente Francesco Mio si lamenta apertamente del menefreghismo che circola a Portogruaro nei riguardi della squadra, i pezzi pregiati vengono ceduti (Cuffa e Abate su tutti) e i tifosi non credono nella salvezza. «Quest’anno – spiega in quei giorni l’a.d. del Portosummaga, Paolo Mio – vogliamo imbottire la rosa di giovani promettenti perché riteniamo sia la strada giusta per far bene. Lo so, non sarà facile per noi riuscire a impostare un campionato di alto livello con una squadra inesperta e ancora tutta da scoprire ma – conclude Mio – ce la metteremo tutta per salvarci come nella passata stagione evitando la roulette dei play-out». Obiettivo chiaro, dunque: salvezza. Così il 12 luglio 2009 parte ufficialmente la nuova avventura granata, fatta di tanti dubbi e poche certezze. Alla prima di campionato il Portosummaga va a Ravenna, da sempre terra di conquiste granata. La squadra di Calori gioca un buon primo tempo ma nella ripresa l’esperienza dei romagnoli prende il sopravvento: 1 a 0 per i padroni di casa e partenza in retromarcia per il Portosummaga. In sala stampa il tecnico Alessandro Calori non trova scuse «Loro hanno avuto una sola occasione ma hanno saputo sfruttarla al meglio. Noi, al contrario, abbiamo avuto un buon possesso palla ma in queste categorie non basta per portare a casa i tre punti. Dovremo lavorare sul carattere – ammette – perché senza quello non potremo sperare mai in nulla di buono». La settimana post-Ravenna è da incubo. Giornali e televisioni non fanno altro che confermare i dubbi sulla qualità della squadra fatti emergere alla vigilia, la famiglia Mio rimane in silenzio, la sensazione tra le vie di Portogruaro è che quello appena iniziato sarà l’ultimo campionato dei granata in Prima Divisione. Il 30 agosto Calori & Co. vanno a Caserta, di fronte hanno il Real Marcianise. Il tifo è totalmente avverso, il caldo è soffocante, la voglia di riscossa enorme. Il match inizia con un equilibrio difficile da spezzare, entrambe le formazioni non vogliono perdere, cercano di scoprirsi il meno possibile. I minuti passano, i padroni di casa prendono metri, la seconda sconfitta consecutiva per il Portosummaga è nell’aria. Eppure poco prima dello scadere del primo tempo qualcosa cambia, si inverte, i granata usano tutto quel tifo contrario come benzina per un motore che inizia a girare alzando ritmo e velocità. I giovani messi in campo da Calori trovano forza e coraggio, arriva il 2 a 1 finale che significa vittoria: è l’inizio di un nuovo capitolo. «Sapevo che questi

ragazzi non ci avrebbero delusi – conferma nel dopopartita il diesse granata Alfio Pelliccioni –, il Marcianise è una squadra molto forte con dei supporters che spesso diventano il dodicesimo uomo in campo, eppure noi siamo stati capaci di non farci abbattere e anzi di vincere con merito. Ora dobbiamo continuare su questa strada». Il percorso tracciato a Caserta viene seguito dal Portosummaga anche contro il Pescina alla terza di campionato, alla quarta in casa con la Reggiana, a Lanciano, alla sesta contro il Giulianova e alla settima a Rimini. Sei vittorie su sette gare; gli uomini di Calori balzano al primo posto in classifica appena sopra al Pescara e al Verona di mister Remondina. «Quello che stiamo vivendo in questi

giorni – spiega il presidente Francesco Mio in occasione del 3 a 2 dei granata a Rimini – è un sogno. Dimostra quanto l’oculatezza e la lungimiranza siano fondamentali per impostare il lavoro a queste categorie. In ogni caso il nostro obiettivo rimane la salvezza, per questo continueremo a lavorare sodo per poter raggiungerla il prima possibile». All’ottava d’andata allo stadio “Mecchia” di Portogruaro arriva il Pescara di mister Cuccureddu.

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Nessuno nella sede di Via Stadio vuol sentir parlare di “scontro scudetto” ma tra i borghi cittadini le voci iniziano a correre. Il miracolo Portosummaga è ormai sulla bocca di tutti, anche i più pessimisti ora cominciano a capire che la squadra è pronta per il grande salto, ci si prepara quindi all’incontro dell’11 ottobre 2009 per salutare a piene mani la settima vittoria consecutiva. La gara è tesa, gli abruzzesi sono tenaci e superiori fisicamente ai granata, i gol si susseguono, al novantesimo il 2 a 2 finale mette tutti d’accordo. Il Portosummaga perde la leadership del campionato ma rimane ancorato con le unghie e con i denti ai vertici della classifica. Passano i mesi, vittorie esterne si alternano a pareggi (troppi) casalinghi, la zona play-off non viene quasi mai messa in discussione, ormai il miracolo Portosummaga è una realtà. «I ragazzi hanno raggiunto un grado di maturità incredibile – afferma il tecnico Calori in occasione del dopogara di Taranto dell’11 aprile 2010 –, anche oggi hanno dimostrato di saper vincere soffrendo e questo lo sanno fare soltanto le grandi squadre. Ora siamo in piena corsa play-off e già per noi è un sogno esserci. Non dimentichiamoci che ad agosto nessuno scommetteva una lira su di noi e invece i miei ragazzi stanno facendo ricredere anche i più scettici». Il finale di campionato è per cuori forti. Verona e Pescara si giocano la vittoria del campionato, i granata non mollano e rimangono a poche lunghezze di distanza. Alla ventiseiesima giornata di ritorno finisce 0 a 0 lo scontro diretto tra i veronesi e i biancocelesti, così il Portosummaga rosicchia altri due punti alla testa del campionato. Si arriva all’ultima giornata con il derby VeronaPortosummaga che significa serie B. Al “Bentegodi” più di duemila supporters portogruaresi accorrono per assistere a quella che può diventare una partita storica per una cittadina di neanche 30mila abitanti. Il finale è conosciuto a tutti. Ora c’è da mettere in piedi una serie B dalle mille insidie: costi, ampliamento dello stadio, squadra da ritoccare, finanziamenti regionali e provinciali da portare a casa. Tanto lavoro è stato fatto e tanto ancora la famiglia Mio dovrà farne, dunque. Ma una certezza rimane: il Portosummaga è nella leggenda del calcio italiano, e già questo basta per continuare ad alimentare il sogno granata.


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intervallo

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Con rispetto parlando Rubrica semiseria...

È severamente vietato l’ingresso a:

politicanti, professoroni, tronisti, grandifratellari, paranoici, baciapile, isolani famosi e non, travaglisti, maestrine, origliatori telefonici. Tutti gli altri possono liberamente entrare per esporre le proprie idee. di Luciano Guareschi

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on l’otto per mille è stato fatto molto per la Chiesa Cattolica. Anca massa. Speriamo che il ricavato non sia stato utilizzato per progettare e realizzare quel rosario elettronico che furoreggia in tutta Italia, come fosse l’ultimo modello di telefonino. E si dice che in Vaticano stiano pensando ad un accordo con una multinazionale per distribuire la Comunione attraverso la catena di un celebre fast food. Eucarestia con ketchup, maionese e patatine fritte. Slurp!

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arla Fracci, la nostra grande étoile, affronta di brutto il sindaco della capitale, Alemanno, nel corso di una manifestazione di protesta per la riforma degli enti lirici e gli dà addirittura del buffone perché non le è stato rinnovato il contratto di direttrice dell’Opera di Roma. Intanto Francesco Saverio Borrelli si sente oltraggiato perché gli hanno tolto di mano il giocattolino del Conservatorio di Milano. Infine, noti tele giornalisti si sono incavolati perché, dopo diciotto vent’anni sono stati rimossi dal video. Ma perché s’indignano tanto, questi vegliardi? Perché non capiscono quando è ora di farsi da parte per far posto ad altri, un po’ più giovani, forse meno famosi, ma potenzialmente altrettanto bravi? Non ce l’hanno, a casa, una poltrona? A proposito: quanti anni ha il Berlusca?

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Napoli si rubano le bare (vuote) nei cimiteri per venderle… alle pizzerie. Ohibò! E che ne fanno i pizzaioli? Semplice: alimentano i forni a legna. Dunque, dopo la Margherita presto avremo nei menù la pizza Crisantemo.

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timanale Diva e donna, parla di quello che definisce un «terribile incubo» vissuto dopo il sequestro da parte della Guardia di Finanza dello yacht "Force Blue" sul quale viveva con il figlio di due mesi e il marito Flavio Briatore, ora indagato per contrabbando e frode fiscale. (Corriere della Sera, 25 maggio 2010). A leggere queste notizie uno s’incazza. Eh sì, povero piccolo! Povero Nathan Falco, obbligato a lasciare d’improvviso la barchetta di papà (64 metri di barchetta, su tre ponti sovrapposti). E la mamma ha perfino perso il latte. Ma in che razza di mondo viviamo? Strano che Annozero non ne abbia ricavato una bella travagliata.

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ì è tanto discusso e polemizzato sulla presenza del crocifisso nei luoghi pubblici in generale e nelle aule scolastiche in particolare. Crocifisso sì o crocifisso no? E le tette della giornalista Monica Setta devono essere considerate – quando s m o d a tamente esibite in televisione – un luogo pubblico o privato? Al cattivo gusto veramente non c’è limite.

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gni tanto dal Parlamento Europeo di Bruxelles escono leggi che definire ridicole è poco, come il divieto di cuocere la pizza nel forno a legna o di produrre formaggi in modo opposto a come lo fanno da sempre francesi e italiani. Adesso, fine maggio 2010, vogliono proibire la pesca di seppioline, calamaretti ed altri piccoli pesci, quelli insomma che compongono la fritturina tanto amata qui nel Veneto. Sarà giusto? Sarà sbagliato? Non lo so. Temo tuttavia che per aggirare il divieto, valido solo nel Mediterraneo, i furbi faranno arrivare il pescato dal golfo del Messico: etichettato BP, le seppioline e calamaretti super (95 ottani) forse puzzeranno un po’ di petrolio, ma ci permetteranno di fare più di 15 chilometri

Taglio

a quando siamo stati costretti ad abbandonare il nostro yacht il piccolo Nathan Falco piange spesso, non è più tranquillo e sereno come prima». Elisabetta Gregoraci, in un'intervista al set-

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con un chilo. A piedi.

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are che la Rai sarà costretta per legge a indicare nei titoli di coda i costi della trasmissione e i compensi dei conduttori e degli ospiti. Se passerà questa norma, i titoli di coda sfileranno ad una velocità supersonica. E in quel momento il famoso share schizzerà a livelli mai visti.

«H

a usato e abusato del suo ruolo sportivo per esaltare le sue opinioni, e poiché i suoi idoli erano Arkan e le tigri serbiste e le loro imprese criminali, mi sembra difficile che ideali simili non influiscano sul modo di considerare l’agonismo sportivo e la formazione dei campioni a lui affidati». Insomma, non è l’uomo giusto, non è un buon esempio per i giovani. Si parla di Sinisa Mihajlovic, ex campione di calcio, ora allenatore, in procinto di firmare un contratto con la Fiorentina. E chi ne parla – o meglio ne scrive – sul Foglio? Nientepopodimeno che Adriano Sofri, giornalista, scrittore, ex terrorista ed ex leader di Lotta Continua, condannato a 22 anni di galera quale mandante dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Accidenti, da che pulpito…!

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l Parlamento della UE sta per combinarne un’altra delle sue. Questa volta ce l’ha con la Nutella – prodotto italianissimo conosciuto in tutto il mondo – che rischia il destino delle sigarette: vietati i messaggi promozionali. Per adesso. In seguito forse costringeranno la Ferrero ad inserire nell’etichetta la minacciosa dicitura “FAVORISCE L’OBESITÀ”. Di questo passo arriveranno a stampare l’intimidazione anche nelle confezioni di tutti i dolciumi, del burro, degli insaccati, nelle insegne dei ristoranti o nelle voci dei loro menù. Riuscite ad immaginare, accanto a “Polenta e Costa” o “Polenta e musetto”, l’avvertimento “Favorisce l’obesità”? Ma, dico io, a Bruxelles ci prendono tutti per scemi?

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Prato un padre prende a cazzotti un insegnante di educazione artistica, reo di aver rimbrottato suo figlio. Molto preoccupata la preside, che però dopo qualche giorno ha fornito alla stampa questa mirabolante dichiarazione: «Il gesto è grave e non trova spiegazione. Ci siamo rimasti male. L’insegnante colpito è una persona che mai potrebbe rivolgere un rimprovero sopra le righe. Adesso dobbiamo però pensare al ragazzo. Ho presieduto un consiglio dei docenti nel quale abbiamo deciso che verrà a scuola ogni giorno, seguendo regolarmente le lezioni. Fra pochi giorni rientrerà anche il professore e tutto tornerà alla normalità.». Normalità? Vuoi vedere che la preside, per far tornare quella che lei chiama “normalità”, ha invitato il professore a scusarsi con il padre dello studente?

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itolo enfatico su un giornale nazionale: “Battuta la Torre di Pisa: il Capital Gate di Abu Dhabi è

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lla prima partita dell’Italia alla Coppa del Mondo in Sudafrica, giocata contro il Paraguay (1-1), una radio privata sedicente padana ha tifato per i sudamericani. Scandalo su tutto il territorio nazionale, dichiarazioni risentite di leader politici, di ministri, di parlamentari. Tutta questa grande agitazione per la sparata di tre o quattro imbecilli. La risposta più azzeccata, ironica e spiritosa, perfettamente proporzionata all’episodio, è venuta qualche giorno dopo da Daniele De Rossi, centrocampista degli azzurri:« Chi se ne frega? Quando parteciperanno loro al Mondiale, guferemo noi!». Magnifico!

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i mettano l’animo in pace i leghisti: in fin dei conti noi Italici, compresi i Padani, siamo tutti figli di Roma. Anzi, se andiamo un po’ più in là, siamo tutti figli di Troia.


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dal

13

al

22

AGOSTO 2010 VENERDÌ 13 AGOSTO

›› Serata danzante con l’orchestra

“CLAUDIO DI ROMAGNA”

SABATO 14 AGOSTO

›› Serata danzante con l’orchestra

“I BORGHESI”

DOMENICA 15 AGOSTO

›› ORE 09.30: Pedalata Ecologica pro A.I.L. ›› Serata danzante con l’orchestra

“FLAVIO RICCI”

MARTEDÌ 17 AGOSTO

›› Serata della Birra con il Gruppo Folk

GIOVEDÌ 19 AGOSTO

›› Ore 14.00 Corsa Ciclistica Amatoriale ›› Serata Cabaret con

“BEPI E MARIA SHOW”

›› Gara di Briscola • seconda serata

VENERDÌ 20 AGOSTO

›› ORE 20.00 Finale Gara di Briscola ›› Serata danzante con l’orchestra

“GIGI CHIAPPIN”

SABATO 21 AGOSTO

›› ORE 15.30: Raduno Veicoli Storici ›› Serata danzante con l’orchestra

“ANTONELLA”

“TIRA TIRACHE”

MERCOLEDÌ 18 AGOSTO ›› Concerto con gli

“ENERGY ROCK PROJECT”

›› Gara di Briscola • prima serata da 512 coppie

DOMENICA 22 AGOSTO ›› ››

ORE 09.00:

Corsa Ciclistica “Giovanissimi” ORE 20.30: Esibizione Pattinaggio Artistico Portogruaro Gruppo agonistico

“DIVISION” ›› “I CARAMEL” in concerto ››

ORE 24.00

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