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Prodotti tipici e territorio
UN PATRIMONIO DA TUTELARE
TOUR NEL VENETO ORIENTALE ALLA SCOPERTA DEI PRODOTTI TIPICI. LA RICCHEZZA E BIODIVERSITÀ DI UN TERRITORIO STRETTO TRA CORSI D’ACQUA E VIGNETI, TRA PIANURA E MARE
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Il nostro territorio si caratterizza storicamente per la sua vocazione commerciale. La propensione allo scambio si irrobustisce con l’influenza della Repubblica di Venezia, sotto la cui orbita la città del Lemene gravita a partire dal 1421. Vocazione commerciale che si consolida facendo accrescere la potenza economica di Portogruaro e accelerare l’espansione demografica. Gli scambi e i commerci hanno certamente favorito lo sviluppo della città, il suo arricchimento, l’incremento delle conoscenze. Ma la natura di un territorio è data anche da un insieme di caratteristiche, tra cui la conformazione geografica, che ne determinano in maniera specifica l’identità. Gli undici Comuni del Portogruarese si snodano tra Friuli e Veneto, tra pianura e mare, in un territorio caratterizzato dalla ricchezza di fiumi e corsi d’acqua alimentati dalle sorgive. Le caratteristiche del territorio definiscono anche una peculiarità a livello di coltivazioni, con la conseguente offerta di prodotti tipici locali. Per concludere, l’identità di un territorio si plasma su tanti fattori, tra i quali anche l’offerta enogastronomica che la contraddistingue.
La nostra tradizione

In questo articolo approfondiremo i principali prodotti che identificano gastronomicamente il Veneto orientale. Tra i prodotti con marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) vi è il formaggio Montasio, prodotto nel nostro territorio nel caseificio di Annone Veneto e nella Latteria Sociale di Summaga e commercializzato attraverso i punti vendita aziendali. Più ampio l’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. Tra questi c’è l’asparago bianco di Bibione, la cui coltivazione si concentra nel Comune di San Michele al Tagliamento. La storia di questo ortaggio è legata alla Cooperativa Agricola “Bibione”, nata nel 1959 da un gruppo di esuli istriani che trasformarono le sabbie della zona in fertili terreni. La coltivazione dell’asparago, già presente da tempo, fu rilanciata con nuove tecniche e oggi la produzione si attesta sui 600/700 quintali all’anno. Gran parte del territorio del Veneto orientale, ovvero nei comuni di Caorle, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Portogruaro, San Stino di Livenza, è interessato dalla coltivazione della pera. Introdotta nel Portogruarese negli anni Venti del secolo scorso, la coltivazione della pera si è estesa sempre più con la diffusione delle varietà William, William Rosse, Kaiser, Conference. Parte integrante delle tradizioni alimentari è rappresentata dal formaggio imbriago, ottenuto immergendo le forme in vinacce appena sgrondate e non sottoposte a torchiatura. Virando nuovamente verso il mare, la zona di Bibione è interessata dalla produzione del miele di barena. Le barene sono aree a ridosso e all’interno della laguna, soggette ad allagamenti dovuti alle maree. Si tratta di una piccola produzione, che risente delle condizioni climatiche prima e durante la fioritura. La farina di mais biancoperla è un prodotto tipico della zona del Piave tra Venezia e Treviso e la sua coltivazione interessa, nel periodo autunnale, anche i territori di Concordia Sagittaria, Ceggia, San Stino. La commercializzazione avviene sotto forma di farina o anche di polenta già pronta. Tra i prodotti ittici sono da citare l’anguilla della Livenza e il gambero di fiume. L’anguilla viene pescata lungo tutto il corso del Livenza, in provincia di Venezia nei Comuni di Caorle, San Stino, Torre di Mosto. Il piatto tipico, ottenuto a maggio, è il “bisato coi amoi”, ovvero l’anguilla con le susine selvatiche, mentre il pesce pescato in autunno si presta per essere cotto allo spiedo. Il gambero di acqua dolce, la cui pesca in molti Comuni del nostro territorio risale all’Ottocento, è oggi tutelato da una normativa regionale in quanto specie in via di estinzione. È allevato artigianalmente sulla base di alcuni esemplari catturati con autorizzazione. Sempre in primavera, ma questa volta ci spostiamo a Caorle, viene pescato il moscardino, mollusco destinato ad essere commercializzato attraverso il mercato all’ingrosso ai ristoratori locali. Per quanto riguarda le carni si segnala il lingual, lingua suina scottata e aromatizzata con sale, pepe, cannella, chiodi di garofano. Questo insaccato è un prodotto tipico dei comuni di Cinto Caomaggiore, Portogruaro, Pramaggiore. Preparato tra ottobre e maggio, veniva tradizionalmente mangiato nella cena dell’Ascensione. Nel campo dei dolci, la provincia di Venezia, e quindi anche il portogruarese, si caratterizza nel periodo compreso tra gennaio e aprile, per la diffusione di crostoli, galani e frittelle, che ornano praticamente ogni pasticceria in occasione del Carnevale.

A Borgo Stajnbech Coltiviamo armonie.


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Da tre generazioni abbiamo stretto un patto con il territorio che ci ospita, scegliendo di lavorare solo con persone e tecniche di vinificazione che esprimono la nostra natura. Perché crediamo in un’agricoltura sostenibile, che possa proteggere e valorizzare i nostri vigneti. I vini
Il Portogruarese è territorio di viti e vini. Percorrendolo non si può non godere della vista degli ampi vigneti che lo solcano. Elemento che contraddistingue la nostra tradizione è il vino della DOC “Lison Pramaggiore”. La produzione si estende in tutti gli undici Comuni del Portogruarese. Tra le tipologie di vini prodotti ci sono il Cabernet, il Cabernet franc, il Cabernet sauvignon, il Carmenère, lo Chardonnay, il Bianco, il Malbech, il Merlot, il Merlot riserva, il Pinot grigio, il Refosco peduncolo rosso, il Refosco peduncolo rosso passito, il Refosco peduncolo rosso riserva, il Rosso, il Rosso riserva, il Sauvignon, lo Spumante, il Verduzzo e il Verduzzo passito. Ci sono poi i vini con marchio IGT (Indicazione Geografica Tipica), riconoscimento che viene attribuito ai vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con disciplinare produttivo meno restrittivo rispetto alla DOC. Nel carnet di vini vi sono inoltre ottime bollicine da associare ad uno dei tanti piatti della nostra ricca tradizione. Valorizzare i prodotti disseminati nel territorio è importante per due motivi. In primo luogo, serve a salvaguardare l’identità culturale; in secondo luogo, contribuisce a contrastare il processo di omologazione dei sapori tutelando la biodiversità.