Catalogo della mostra collettiva:"Profonda Superficialità".
“Non c’è niente di più profondo di ciò che appare in superficie”. (G. W. Friedrich Hegel)
Superficie e profondità. Sopra e sotto. Davanti e Dietro.
Matisse usava partire dalla raffigurazione della realtà, trasformandola poi in forme semplificate e appiattite attraverso l'accostamento di colori primari e secondari puri, accesi, luminosi, semplificando le forme portandole alla bidimensionalità. Portando, quindi: la profondità in superficie.
Nella pittura, lo spazio pittorico è costantemente delimitato da una cornice già dal secolo scorso, dalla prospettiva di Piero della Francesca, al trompe l’oeil del Barocco, dall’anamorfosi a Velasquez de Las meninas, fino al gesto estremo, quanto impotente, del taglio di Fontana sulla tela, per riuscire a dare tridimensionalità all’opera, si è cercato di giocare fino ai limiti non solo dell’illusione ottica, ma anche del dialogo quasi fisico con l’osservatore.