La nostra vita non è statica ci muoviamo, viviamo, amiamo, odiamo, soffriamo e ci rialziamo.
Ognuna di queste azioni può rinvigorire la nostra forza oppure può spezzarla, più o meno gravemente. Possiamo subire ferite fisiche ma anche (e soprattutto) ferite emotive. Ognuna incide più o meno profondamente in noi, lasciando segni che a volte ci accompagnano per tutta la vita.
Quando una ciotola, una teiera o un vaso prezioso cadono frantumandosi in mille cocci, noi li buttiamo con rabbia e dispiacere. Eppure c’è un’alternativa, una pratica giapponese che fa l’esatto opposto: evidenzia le fratture, le impreziosisce e aggiunge valore all’oggetto rotto. Si chiama kintsugi
Nell’oggetto riparato si vede esaltata questa bellezza Effimera poiché si ricompone in maniera sempre nuova e sempre più bella nella sua Resilienza.