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24° Congresso Nazionale SID WORKSHOP CONGIUNTO SID­OSDI Approccio globale al paziente di differente etnia e cultura Torino, 25 Maggio 2012 Sala Istanbul, Centro Congressi Lingotto ore 11.00­18.00 RAZIONALE SCIENTIFICO

Il diabete mellito è oggi una malattia caratterizzata da elevata cronicità che colpisce una parte rilevante della popolazione, tra cui numerosi immigrati che rappresentano e in tendenza rappresenteranno una percentuale sempre più cospicua dei pazienti nel prossimo futuro. Occorre perciò, affinché la relazione e la comunicazione con l’utenza (potenziale e attuale) con i pazienti conclamati e le loro famiglie siano positive, tener conto degli aspetti culturali, che sono connessi a come ciascun utente percepisce e vive la malattia. La comunicazione interculturale è un fenomeno complesso nel quale rientrano i diversi aspetti collegati alla cultura, come i comportamenti, le comunicazioni, le aspettative, le abitudini di vita, le credenze, ecc. e i significati ad essi attribuiti dall’individuo e a livello sociale. Per intervenire adeguatamente con questa nuova casistica, occorre adattare i servizi sociosanitari e ciascun operatore alla presenza dei migranti acquisendo nuovi metodi e strumenti di lavoro in grado di favorire la comunicazione. Tra questi nuovi strumenti di lavoro, possiamo considerare le traduzioni dei materiali informativi che usiamo nella prevenzione e nella cura e la presenza e l’utilizzo dei mediatori culturali, che possono essere utilizzati per comunicare con i pazienti appartenenti ad altre culture, con una particolare attenzione al problema alimentazione. Sia i materiali informativi in più lingue che l'uso del mediatore sono comunque strumenti che non esauriscono tutti gli aspetti e le difficoltà della comunicazione con i pazienti provenienti da diverse culture, in quanto in conclusione è l’operatore (medico, infermiere, ecc.) il titolare e responsabile della comunicazione col paziente nell’ambito professionale della terapia, in tutta la sua complessità, comunicazione che sarà tanto più valida quanto sarà diretta allo scopo e personalizzata. L’operatore sanitario sarà avvantaggiato dal fatto di conoscere, per quanto possibile, alcuni aspetti della cultura di origine e della condizione attuale del paziente (tra cui aspetti legati all’alimentazione, alla religione, alla realtà socioeconomica, ecc.) , che gli permettono di poter più facilmente entrare in contatto con lui e di capire le sue specifiche caratteristiche e necessità. Altrettanto avvantaggiato sarà nella sua attività se avrà acquisito un’apertura mentale verso il dialogo con le persone provenienti da differenti culture e inoltre capacità specifiche nella comunicazione intercultuale, le quali comprendono sia lo sviluppo consapevole di caratteristiche personali, sia accorgimenti da adottare nel processo comunicativo. Conoscere l'alimentazione dei paesi di provenienza dei migranti è importante per il personale dei servizi sociosanitari che si occupa dei pazienti diabetici. Ecco nelle brevi note che seguono alcune informazioni su alcuni dei paesi di provenienza degli immigrati maggiormente rappresentati nella nostra zona (a titolo di esempio) che possono essere utili per gli operatori (medici, infermieri, assistenti sanitari). Occorre tener conto naturalmente del fatto che l'alimentazione si modifica nel paese di arrivo a seconda della situazione economica, della disponibilità di cibi tradizionali, del cambiamento dei gusti da parte dei figli e dei genitori, ecc.. Occorre tener conto infine del fatto che spesso vengono assunti cibi 'italiani' o 'occidentali' confezionati industrialmente secondo modalità poco adatte o opportune dal punto di vista dietetico.


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