L’Editoriale Ing. Francesco Marinuzzi Ph.D.
Il senso del nucleare e la dialettica fra fisici ed ingegneri Il settore, dal punto di vista epistemologico ed applicativo, ha visto nel tempo una continua dialettica e sinergia fra fisici ed ingegneri e l’Italia ha storicamente rappresentato sempre una eccellenza dai tempi di Fermi fino a quelli attuali che, non a caso, vedono la fisica Fabiola Gianotti direttrice generale del CERN di Ginevra. Ed è proprio al CERN che vengono attualmente effettuati gli esperimenti più avanzati sulla fisica delle particelle con la realizzazione di acceleratori che vedono l’impiego di centinaia di ingegneri provenienti da tutti i paesi. Alle equazioni matematiche astratte e alle congetture più audaci dei fisici si contrappongono le più sofisticate realizzazioni di sistemi, magneti e componenti progettate e realizzate dagli ingegneri per la conferma o confutazione delle suddette teorie. Il tutto in una corsa verso gli estremi dell’infinitamente piccolo e del massimo della velocità ammissibile. I livelli di complessità spaziale e temporale raggiunti sono ormai confrontabili con quelli dei sistemi biologici tanto che fra i due mondi si danno significative interferenze e/o interazioni. La stessa tossicità delle radiazioni o pericolosità, infatti, è spesso identificata e determinata dal rapporto di scala e quantità spazio/tempo di interazione fra i due mondi. Il recente danneggiamento di alcune barre di combustibile della centrale nucleare in Cina ha riproposto il dibattito del senso e valore del settore nucleare e delle sue applicazioni. Già altri incidenti quali quello di Chernobyl e più recentemente in Giappone avevano sollevato queste riflessioni considerando che oggigiorno le problematiche di un luogo si ripercuotono velocemente e facilmente in tutto il resto del globo.