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L'INTERVISTA
La moda è per tutti
Livia Zangrandi
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“Chi sono?!” Kanako risponde in maniera sorpresa alla prima domanda, un semplice “chi sei?”. Ma dopo un momento comincia a rispondere, una domanda dopo l’altra e a raccontarci come mai è arriva in Opera e soprattutto perché ha deciso di rimanere.
“Sono Kanako Nasu, una cittadina extracomunitaria e nella vita lavoro nel settore della moda. Ho conosciuto Opera durante il lockdown nella primavera del 2020 grazie all’amicizia con Carmelo, uno degli educatori. Era un periodo particolare, tanti volontari non venivano più a causa del Covid e c’era tanto bisogno. Avevo paura anche io. Ma qui avevano bisogno e io, a causa della chiusura dei negozi, avevo tanto tempo. Con il lavoro che faccio e con il percorso formativo che ho svolto (laurea in scultura e laurea in belle arti a Tokyo e Brera) ho sempre visto un contesto diversissimo, ma mi sono immedesima in questa realtà fin da subito.
Ho cominciato aiutando con il servizio ma in seguito mi è stato proposto di aiutare in guardaroba. Appena arrivata in Opera, non sapevo come muovermi, non volevo sbagliare. Quando poi sono arrivata in guardaroba è stato facilissimo. Mi hanno spiegato come funzionava e mi è piaciuto subito il concetto. Una delle cose più ridicole è che quando sono in negozio devo cercare di vendere e devo fare budget. Qui vendere è facilissimo: i Carissimi prendono un sacco di cose e mi ringraziano pure. È davvero soddisfacente! Ero io all’inizio che li ringraziavo e loro erano stupiti! Mi colpisce sempre l’espressione dei Carissimi, come sono felici di ricevere un giubbotto usato, una maglia calda. E ti ringraziano, ma io non ho fatto niente! La nostra presenza di volontari, dare questo tempo, è molto apprezzato da parte loro. Sono persone che hanno voglia di essere curate e ben vestite, come tutti! Oggi stesso hai visto, hanno portato indietro un pantalone che aveva una piccola macchia.
Sono entrata così tanto nel mondo di Opera che ho cominciato a parlare a tutti dei Carissimi. È bello perché attraverso noi volontari possiamo comunica-
re e far conoscere Opera. È stato molto commovente quando con una cliente parlavo di Opera e di Sandrina, una Carissima che la mattina aveva chiesto una gonna ma non ne avevamo. La cliente è tornata qualche giorno dopo con due sue gonne che ho subito portato da Sandrina con tanta gioia! A un certo punto però la vita è tornata a pieno ritmo e non era così facile per me venire a fare la volontaria. Ho però chiesto che mi venisse data la possibilità di avere un orario flessibile e di poter venire in Opera il venerdì mattina e fare chiusura fino a tardi. Sono stati contenti nel darmi questa possibilità. Quando vedi una realtà così, ti sorprende. Tu sai che ci sono persone in difficoltà e problemi nella società, ma non sono mai tuoi problemi. Ho visto qui con i miei occhi, ho avuto una relazione con le persone. Una volta che ho conosciuto
Opera, che ho conosciuto questo bisogno non mi sembrava giusto lasciarla.
Se c’è qualcosa che posso fare che sia utile, allora io ci sono".
In foto: Kanako Nasu. Crediti: OCF