La Sanità del Lazio - n° zero

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Nella foto il governatore della Regione Molise, Michele Iorio, con il presidente Bambino dell'Ospedale Gesù, Giuseppe Profiti

ATTUALITA’

Anno I numero zero 7 marzo 2011

IN PRIMO PIANO L’eccellenza della sanità pediatrica investe nel Molise

Il Bambino Gesù sbarca al Sud Accordo con la Regione, nasce un nuovo polo all’ospedale di Larino. “Mai più trasferte a Roma per i bambini malati”. Personale messo a disposizione dalla Asrem Stefania Pascucci obilità passiva, addio. Almeno per quella pediatrica, ma che investe intere famiglie molisane. I viaggi della speranza ora si potranno fare in meno di un’ora e dentro il perimetro della propria regione. Un colpo messo a segno dal presidente Iorio che da un anno lavorava al progetto di “portare” in casa propria il Bambino Gesù. L’eccellenza della pediatria italiana si avvicina ai territori più bisognosi e di fatto diventa realtà con un protocollo d’intesa firmato lo scorso 25 gennaio. A mettere nero su bianco ci hanno pensato in tre: il presidente dell’ospedale pediatrico di Roma Giuseppe Profiti, il presidente della Regione Molise, Michele Iorio e il sub commissario alla sanità, Isabella Mastrobuono. Dunque la nuova unità pediatrica del Bambino Gesù sarà collocata a Larino, a venti chilometri da Ter-

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moli, l’ospedale con vista sull’Adriatico, una struttura aperta nel 2000 e chiusa parzialmente lo scorso anno perché nel mirino del piano di governo dell’extra deficit della sanità molisana. Da lì però ripartirà la specialistica dell’équipe pediatrica guidata dal dottor Italo Trenta da un decennio nell’organizzazione medica dell’ospedale al Gianicolo. E’ lui a parlare dell’atteso progetto con “Sanità Lazio – Online news” per la prima volta pubblicamente e a spiegare le novità introdotte nel servizio sanitario pubblico della Regione per i bambini bisognosi di cure specialistiche. Allora, dottor Trenta: un sogno per i molisani che si traduce finalmente in realtà? Il 25 gennaio scorso è stato sottoscritto l’accordo a Campobasso e da quella data si sancisce l’inizio della nostra attività. Nei limiti di una tempistica: entro 60 giorni da quella data si dovrà disporre della struttura di Larino e l’organico dovrà essere al completo entro 90 giorni. Il

mese di aprile sarà quindi determinante per avviare il servizio che avrà a cuore la cura dei bambini. Larino sarà la stella polare della sanità molisana? L’accordo prevede la realizzazione di un reparto nel quale troveranno risposte le domande di salute delle famiglie molisane con i loro bambini che a tutt’oggi vengono a trovarci a Roma attraversando l’Appennino e sopportando notevoli spese di viaggio, trasferte, assenze dal posto di lavoro. L’intento sarà quello di aiutare le famiglie, di concerto con tutte le strutture pediatriche presenti in Molise, in particolare nella provincia di Campobasso. Con quali orari andrà a regime la nuova pediatria a Larino? Il reparto funzionerà tutta la settimana, ma non ci sarà attività di pronto soccorso. Il servizio sanitario è stimato in 3.000 ore in visite ambulatoriali e day hospital. Funzionerà anche la sala operatoria?

Sicuramente potremmo effettuare una chirurgia “minore”, cioè piccoli interventi di bassa complessità in day surgery: si entra la mattina e si esce la sera. Il programma prevede 3 anni di sperimentazione del servizio. E’ certo che entreremo in sintonia con la sanità molisana: esiste già una realtà pediatrica di ottimo livello. Quale sarà l’équipe Bambino Gesù di Larino ? Oltre alla mia persona e al capo degli infermieri le altre figure si dovranno reperire in loco. Potrebbero essere quelli che già erano in pianta organica prima della chiusura? No, perché erano prevista una pianta organica in grado di essere riassorbita. Sarà l’Asl del Molise a fornirà le risorse umane. Quindi sarà l’Asrem ad assumere l’organico? Si, a condizione che abbiano gli stimoli giusti per lavorare nella nostra squadra. La mobilità passiva è un costo insop-

portabile per il piccolo Molise. Un paziente che viene a Roma costa tanto alla famiglia quanto al servizio sanitario pubblico. Si tratta complessivamente di 5 milioni di euro di mobilità passiva pediatrica annua complessiva. Noi siamo un punto di attrazione per quasi il 50 per cento della spesa. E Il loro piano di rientro è molto ferreo. Ma noi andiamo lì per lavorare senza sovrapporci ad altre strutture ospedaliere che sono presenti. Avete in programma un coordinamento locale con i pediatri i medici di base dei bambini fino a 14 anni? E’ in agenda un incontro con i medici di base, la Fipe e di tutte le sigle sindacali presenti anche ospedaliere, per i primi di marzo. Spero di trovare collaborazioni con i colleghi. Sarà stretta anche la collaborazione con l’Università del Molise per il dipartimento di Pediatria. Cerchiamo collaborazioni con tutti: diciamo no al fort apache, come del resto è la mission del nostro ospedale 150 anni.


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