Il Giornale dei Biologi - N. 2 - Febbraio 2020

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malattia renale - Cr, Fe e Mg più alti; diabete - Cu più alto e Zn più basso; paralisi cerebrale - Mg più alto e Cu più basso; pazienti con ritardo - Cu più basso.

L’analisi minerale del capello HTMA è l’acronimo di Hair Tissue Mineral Analysis, un test che analizza il contenuto di minerali e metalli pesanti nei capelli e può essere considerato una vera e propria biopsia tissutale che utilizza i capelli come tessuto di campionamento. Il test misura i livelli di 20 o più oligoelementi nei capelli con una precisione di più o meno di circa il 3%. Questo è un livello di precisione anche superiore a quello della maggior parte degli esami condotti su sangue e urine. L’analisi minerale del capello è il test standard stabilito dall’Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense (EPA) [5] per monitorare metalli pesanti tossici nell’uomo e negli animali, ed è anche usata per determinare gli oligoelementi presenti nell’organismo in parti per milione (ppm), rivelando livelli di essi bassi, normali, o alti e la presenza di metalli pesanti tossici. Questo rapporto ha confermato i risultati di molti altri studi portando alla conclusione che i capelli umani possono essere un tessuto più appropriato di sangue o urine per studiare l’esposizione della comunità ad alcuni oligoelementi. Per almeno 50 anni, la determinazione del livello di oligoelementi nei capelli umani è stata utilizzata per valutare l’esposizione ambientale e professionale ad elementi tossici [6]. L’analisi del capello (mineralogramma) viene utilizzata anche per stimare lo stato nutrizionale dell’individuo [7]. Rispetto ad altre matrici biologiche umane (ad es. sangue, urina), i capelli costituiscono una matrice stabile con un contenuto di elementi da almeno 50 a 100 volte superiore rispetto a sangue o urina. (ad esempio, nel caso del mercurio le concentrazioni registrate nei capelli possono essere anche 250 volte quelle ritrovate allo stesso momento in campioni di sangue). Inoltre, una volta formata, la ciocca di capelli cresce a una velocità di circa 1 cm al mese, memorizzando l’esposizione ai minerali che rimane invariata per periodi fino ad almeno 11 anni [8]. Il campionamento dei capelli è una procedura non invasiva rispetto al campionamento del sangue, elemento particolarmente importante negli studi epidemiologici [9]. I campioni di capelli sono facili da prelevare, trasportare e conservare, non richiedono nessuna gestione speciale e possono essere spediti per posta in una normale busta chiusa. [10]. È utile precisare, inoltre, che la concentrazione di oligoelementi nel siero spesso non corrisponde al loro contenuto nell’intero organismo, poiché le concentrazioni degli oligoelementi nel sangue sono controllate da meccanismi omeostatici. Cioè, il sangue ha la capacità di bilanciare in modo essenziale i minerali a scapito delle riserve cellulari e tessutali di questi stessi minerali “prendendo in prestito” i nutrienti dalle cellule e dai tessuti per creare omeostasi. Si potrebbe dire che il sangue rappresenta un’istantanea di ciò che sta accadendo nell’organismo in un dato momento e non fornisce un’analisi accurata dei livelli minerali nel corso del tempo. Quindi, i risultati ottenuti da mineralogrammi eseguiti sul sangue possono indicare in ritardo i problemi connessi all’accumulo o alla carenze dei vari oligoelementi. Questi ultimi sono osservati più facilmente in un HTMA (Hair Tissue Mineral Analysis) che è spesso

un indicatore precognitivo della tendenza verso problemi di salute (fisiche e psichiche) più affidabile di quanto non sia un’analisi del sangue o delle urine. Durante la formazione della fibra capillare, gli elementi chimici vengono incorporati permanentemente nella struttura cheratinosa e di conseguenza vengono esclusi dai processi metabolici [11]. I capelli umani sono un filamento di registrazione che può riflettere i cambiamenti metabolici di molti oligoelementi per lunghi periodi di tempo e quindi fornire una istantanea di eventi post nutrizionale. Va precisato, tuttavia, che l’analisi minerale del capello non un test diagnostico medico, ma solo un test di screening e non diagnostica nessuna malattia. Tuttavia, se correttamente eseguito e interpretato con perizia, il mineralogramma può rivelare squilibri minerali che indicano una tendenza a varie condizioni patologiche tra cui: tossicità da metalli pesanti, rallentamento o accelerazione metabolica, carenza e/o squilibri minerali, funzionamento della tiroide, squilibri del sistema nervoso, affaticamento surrenale, infiammazioni, astenia, alcune forme di sterilità, ecc…). Ad esempio, il test minerale dei capelli fornisce indicazioni generali sullo stato infiammatorio dell’organismo, ma l’infiammazione può poi manifestarsi con una qualsiasi delle 20 o 30 diagnosi mediche che hanno alla base processi infiammatori (artrite, borsite, gastrite, condrite, irite cc…). Il mineralogramma del capello è anche uno screen tossicologico dei metalli tra cui uranio, piombo, mercurio, cadmio, arsenico, alluminio e nichel presenti nell’organismo. Nessun test, incluso quelli sulle urine, le feci o sangue, possono evidenziare tutte le tossicità dei metalli pesanti che sono spesso bioaccumulati in profondità nelle ossa, nel cervello e in vari altri organi, pertanto, non rivelabili fino a quando non verranno rimessi in circolo nell’organismo. Per questo motivo, durante l’esecuzione di un programma di disintossicazione, solo un monitoraggio continuo, condotto su sangue e urine, per un periodo di anni potrebbe fornire indicazioni sufficienti sulla tossicità da metalli pesanti. A questo proposito, il mineralogramma condotto sul capello è un indicatore affidabile di tossicità ed è utile per monitorare i progressi di una terapia disintossicante.

Procedura di campionamento Il mineralogramma del capello fornisce una misura degli elementi chimici depositati nelle cellule dei capelli negli ultimi 3-4 mesi di crescita, quindi non misura il carico corporeo totale degli oligoelementi. Le quantità di oligoelementi nei capelli sono circa decine di volte superiori a quelli del sangue, il che li rende facili da rilevare e misurare con precisione. Il test dosa generalmente almeno 20 elementi suddivisibili nei seguenti tre gruppi: • macrominerali: calcio, magnesio, sodio, potassio e fosforo, in alcuni casi anche zolfo, • minerali traccia: ferro, zinco, rame, manganese, selenio, cromo e in alcuni casi anche altri, • minerali tossici: piombo, mercurio, cadmio, arsenico, alluminio e nichel e in alcuni casi anche altri. I valori degli elementi sono generalmente riportati in milligrammi per 100 grammi (mg %), in microgrammi per grammo o in parti per milione o ppm. L’accuratezza del test dipende dal taglio corretto del camIl Giornale dei Biologi | Febbraio 2020

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