Oz magazine # 3

Page 1

FASHION & LIFESTYLE MAGAZINE NO. 3 | SETTEMBRE 16 | OBERRAUCH-ZITT.COM


2

Lui: Capotto Paltò Maglia Kangra Pantaloni Jacob Cohen Scarpe Moncler Cintura Orciani Lei: Total Look Peserico Sneakers New Balance Collana Marjana von Berlepsch


INDEX 04 22 28

editorial

best of new season

food

05

è bello ciò che è bello

08

24

dorothee schumacher

26

29

agenda

30

OBERRAUCH-ZITT.COM

manus x machina

private life

icon

12

fashion story

27

place to be


4

EDITORIAL

Moda, bellezza, futuro. Gli abiti parlano di chi li indossa. Per questo la moda non può essere considerata disciplina superficiale, ma piuttosto preziosa alleata dell’affermazione di sé e della propria personalità. Per questo vogliamo dedicare questo numero di OZ magazine alla bellezza. Quella bellezza che un giorno salverà il mondo (cit. Fedor Dostoevskij) e che nel frattempo delizia ognuno di noi, anche attraverso ciò che di bello indossiamo per raccontare di noi. E la bellezza, nella moda come in ogni altro aspetto della vita, si conquista con il lavoro, la passione, la cura e la ricerca. Come dimostra la stilista Dorothee Schumacher che abbiamo intervistato, o i tanti innovatori che sperimentano, dall’artigianato tradizionale fino alla stampa 3D, nuove possibilità per pensare e produrre abiti sempre più moderni, belli, di qualità. E se moda significa innovazione e visione verso il futuro, non possiamo non raccontarvi in questo numero anche le ultime novità e le tendenze della nuovissima stagione appena iniziata. Celebrate con noi – sfogliando queste pagine – tutta la bellezza che c’è dentro di voi e fuori nel mondo. Scopritela, indossatela, vivetela intensamente, sentitela sulla vostra pelle e nei gesti di ogni giorno. La bellezza, di certo, ricambierà!

Buona lettura, Amalia

Impressum: OZ Magazine 3. Uscita, Settembre 2016; Editore: Oberrauch-Zitt AG, Barbara Prieth; Creative Direction: Anna Quinz; Design, ­Layout, FotoKonzept: The Lodge Media; Fotografie: Helge Kirchberger Photography (cover, fashion story); Alfred Tschager (pagine 22, 23, 30); Make-Up: Marlies Kürbiß; Crediti immagini: pagine 8-11: “Manus x Machina. Fashion in Age of technology” tutte le foto ©The Metropolitan Museum of Art, Wedding Ensemble, Karl Lagerfeld for House of Chanel, autumn/winter 2014–15 haute couture, back view; Courtesy of CHANEL Patrimoine Collection; Embroidery; Artificial Flowers; pagina 29: Karl Lagerfeld Visions of fashion The Exibition, David Bowie, 15. Mostra Internazionale di Architettura, NLÉ – Waterfront, Ai Weiwei, Lu ,, 2015 © Belvedere, Vienna, 470x250x195cm, Bamboo and silk; Coordinamento: Mirjam Schenk; Testi: Julia Lindner, Anna Quinz; Moda: Christine Gitto, Dieter Unteregger; Styling: Christina Plattner; Models: Sandra Rieder, Kevin Staedler; Stampa: Athesia Druck GmbH


5

È BELLO CIÒ CHE È BELLO


6

“…è bello ciò che piace”, diceva il proverbio. Ma se

hanno rivoluzionato anche il modo di pensare l’abbiglia-

secondo la saggezza popolare, la bellezza risiede-

mento. Al grido di “libertà”, la moda è diventata “le mode”,

rebbe nel gusto personale, forse – a ben guardare,

sono nate le subculture e i giovani sono stati riconosciuti

soprattutto se si parla di moda – le cose non sono

come categoria sociale capace di dettare nuove regole

proprio così semplici.

e nuove possibilità di rivoluzionarle e aggirarle, in tanti modi quanti sono gli individui.

La sezione aurea insegna fin dall’antichità, che il bello è

E oggi? È possibile in questo tempo mutevole, velocis-

misurabile, matematico, oggettivo.

simo e globale, definire con certezza matematica ciò

Eppure, nello scorrere dei secoli i canoni estetici appli-

che è bello e ciò che non lo è? Sfilate, internet e vetrine

cati all’abbigliamento sono mutati così tanto e così radi-

ci mostrano ad ogni cambio di stagione che tutto e il

calmente, da far traballare questa regola antica. Senza

contrario di tutto può essere desiderabile. Le forme, i

andare troppo indietro nel tempo, il ‘900 ha raccontato

colori e i “trend” cambiano come cambia il vento. Perfi-

che l’idea di bellezza comune e condivisa può cambiare

no la bruttezza, dichiarata e oggettivizzata, è diventata

con un ritmo decennale. Quel che era bello – e di con-

un nuovo canone e un modello nonché grido di libertà

seguenza “di moda” – nelle forme del corpo e in ciò che

e manifesto di indipendenza, lanciato prima da molte

lo vestiva negli anni ’20, è diventato obsoleto nei dieci

sottoculture e poi perfino dalla moda “alta” di Miuccia

anni successivi e via dicendo, fino ad arrivare ai fatidici

Prada che di una certa idea di brutto ha fatto un marchio

anni ’70 che in qualche modo, rivoluzionando il mondo,

di fabbrica (trasformandolo però, inevitabilmente in bello


7

e desiderato: è il grande potere e la grande ironia della minima sfumatura, senza lasciare spazio all’errore. moda). Apparentemente, quindi, quello che viviamo ora In una parola, qualità. Un abito ben fatto, ben progettato sembra essere un momento storico di anarchia dello e ben realizzato, è anche un abito inesorabilmente bello. stile, di trionfo della libertà individuale e della definitiva Perché durerà nel tempo, perché scivolerà senza intoppi conferma del “è bello ciò che piace”.

sul corpo qualunque esso sia o molto più semplicemen-

Ma se è vero che il gusto personale è fragile, volubile e te, perché nell’indossarlo – così perfetto nelle proporzioni pronto a mutare al ritmo serrato delle fashion week è e nella fattura, così definito nei tagli e nelle cuciture, così altrettanto vero – oggi più che mai – quel che già decenni confortevole nella materia – farà sentire bene. fa sosteneva Coco Chanel, incontestabile icona di stile: “se La bellezza è questione relativa. Lascia spazio alle mode una donna è malvestita si nota l’abito. Se è vestita impecca- che cambiano, all’esprimersi delle personalità e dello bilmente si nota la donna”. E quel che rende impeccabile “Zeitgeist”, modifica le proprie regole per adattarsi alla un certo modo di vestire, non è forse misurabile mate- contemporaneità che inesorabilmente scorre. La qualità maticamente, ma di certo è riconoscibile in modo incon- invece è durevole, forte nel tempo e nello spazio, indeletrovertibile e definitivo. Conoscenza e studio delle forme; bile e inequivocabile. ricerca di materiali pregiati e durevoli nel tempo; atten- E allora, nella moda come forse anche nella vita, ciò che zione all’heritage senza dimenticare la sperimentazione; piace è bello per qualcuno, mentre ciò che è di qualità, fattura perfetta e cura dei dettagli; cuciture, filati, pieghe, è bello perché è bello. tagli e rifiniture accuratissime, pensati e ripensati in ogni


8


9

LA NUOVA MODA. MANUS X MACHINA Artigianato e tecnologia sono due facce di quella stessa medaglia, chiamata moda? Oppure si tratta di discipline tra loro incompatibili e in eterno conflitto? Fatto a mano e stampa 3D sembrano essere pratiche opposte e distanti, eppure, la ricerca nel fashion system, dimostra come “manus” e “machina” convivano felicemente, offrendoci abiti sempre più belli, innovativi e di qualità.

Quando si parla di moda, non si può non parlare di

ca tecnologica, sperimentazione e innovazione non

passato e di futuro. Questa disciplina creativa infatti,

possono più essere considerate sinonimo di bassa

forse più di altre è arte del tempo, con il quale intes-

qualità o di semplificazione e banalizzazione dello

se da sempre una relazione stretta, inseparabile e

stile. Tutt’altro. L’alta moda con la sua ricerca inces-

complessa. La moda è alla costante ricerca del pro-

sante del dettaglio, rimane certo appannaggio di un

prio futuro, attingendo al contempo a piene mani nel

pubblico ristretto ed elitario, ma il ready to wear ha

passato più o meno recente.

dimostrato e dimostra sempre più di poter essere un

Ecco perché è così importante, quando si parla di

terreno fertile per la moda “nuova”.

abiti, considerare la dialettica inevitabile tra “manus” e “machina”, che affonda le sue radici storiche nel

Certo la distinzione tra manualità e produzione a

19° quando l’invenzione delle macchine da cucire

macchina resta. Ma non definisce più, da molto or-

ridefinì in modo ineluttabile i destini della produzio-

mai, la distinzione tra “moda alta” e “moda bassa”.

ne dell’abbigliamento. Artigianalità e produzione in-

Le macchine sono diventate, in parte, le nuove mani

dustriale sono due facce della stessa medaglia o si

capaci di progettare e realizzare capi di altissima qua-

tratta invece di pratiche in conflitto tra loro? Non è

lità sia nei materiali che nelle forme. Le stampanti

facile dare una risposta. Questa separazione porta,

3D, esempio significativo, hanno aperto nell’universo

prima di tutto, a distinguere tra “haute couture” e

creativo della moda, nuove affascinanti prospettive e

“pret a porter”. Tra sartorialità, fatto a mano, unici-

possibilità che forse anche più del certosino lavoro

tà, lusso da un lato e produzione di massa e infinita

artigianale, permettono ai visionari del settore di pen-

riproducibilità dall’altro. Ma il 20° secolo con le sue

sare abiti assolutamente inimmaginabili altrimenti. La

rivoluzioni estetiche e produttive epocali e ancora

stilista olandese Iris van Herpen, per citare un nome

più il presente, ci insegnano che pret a porter, ricer-

su tutti, è una pioniera in questo senso. I suoi capi,


10

prodotti con spericolate stampe 3D sono ben più

gio dell’abbigliamento sportivo. Dal neoprene ai gore

che semplici abiti. Si tratta di vere e proprie sculture

tex più efficaci, dai filati creati artificialmente ai tessuti

che in molti casi ricordano e ripercorrono le forme

perfettamente traspiranti, dai pellami prodotti attra-

dello scheletro umano, capaci per questo di raccon-

verso processi di biotecnologia e non provenienti da

tare meglio di qualunque altro oggetto indossabile,

animali alle lane intessute interamente a macchina,

l’idea dell’abito come seconda pelle, o ancora di più,

la moda si fa sempre più tecnologica, sperimentale e

come parte integrante e non solo decorativa del cor-

inventiva. E riesce così nel doppio intento di intessere

po umano.

– da un lato – nuovi fili sul corpo che regalano maggiore praticità, confort, vestibilità e qualità e dall’altro

Ma se immaginare capi “futuribili” come questi è pos-

di essere sempre più sostenibile e attenta all’ecologia

sibile solo indosso a personalità anticonvenzionali

e all’ambiente.

dello star system come Lady Gaga o Beyoncé, è certo vero che tali innovazioni tecnologiche possono arriva-

Le innovazioni tecnologiche però non hanno cancel-

re ben più vicino a noi e alla nostra quotidianità gra-

lato – e speriamo mai lo facciano – l’approccio ma-

zie alla ricerca capillare che viene fatta per esempio

nuale che continua ad essere apprezzato e praticato

sui materiali high tech, non più esclusivo appannag-

da instancabili ed esperti artigiani capaci di produrre


11

ricami, cuciture, decorazioni e filati assolutamente

ticabile del proprio prezioso passato. Questo fa pen-

unici ed irripetibili. Attingendo a piene mani ai sa-

sare e sperare che la non più conflittuale dialettica

peri antichi, anche queste lavorazioni tradizionali si

tra “manus” e “macchina” continui imperterrita nel

evolvono e adattano alle esigenze della nuova moda,

tempo, creando sempre nuovi possibili spiragli per

introducendo così un affascinante e fruttuoso dialogo

contaminazioni reciproche e nuove visioni. Così, nel

tra manualità e produzione tecnologica che rende

futuro come nel passato, il modo in cui ci vestiremo

i capi sartoriali sempre più degni dell’appellativo di

influenzerà non solo le percezioni personali, ma an-

“alta moda”.

che e soprattutto il nostro modo di essere nel mondo. Un mondo inevitabilmente fatto di mani e di macchi-

I processi creativi che stanno dietro alla produzione

ne che – passando entrambe per il lavoro incessante

della moda – veloci e frenetici come le mani sul fuso

di testa e cuore – insieme felicemente convivono.

ma anche come un clic su una tastiera – continuano ad evolvere e a rinnovarsi, per adattarsi sempre più

Nelle immagini di queste pagine, alcuni abiti esposti nella

alle esigenze del mondo contemporaneo che cer-

mostra “Manus X Machina: Fashion in the Age of Technolo-

ca nella tecnologia le risposte al futuro prossimo e

gy” al The Metropolitan Museum of Art di New York aperta

nell’artigianalità del “fatto a mano” il sapore indimen-

il 5 maggio 2016.


12

CITY FABULOUS


13

Lei: Parka con pellicia Bazar Deluxe Borsa Red Valentino Lui: Gilet e Giacca Romito Camicia Tacchaliti Jeans Jacob Cohen


14


15

Lei: Jeans Giacca Seven 4 all Mankind Gonna Anni Carlson Scarpe Paola d‘Arcano Lui: Pantaloni Jacob Cohen Blazer Manuel Ritz Cappotto Paltó Camicia Tintoria Mattei


16

Lei: Total Look Jil Sander Navy Lui: Sakko LBM Maglia Wool & Co Camicia Tintoria Mattei Jeans Rehash


17


18 Lei: Weste Settanta Bijoux Pullover Allude Borsa Gucci Vintage Lui: Cappotto Manuel Ritz Maglia Wool & Co Camicia Jeans Tintoria Mattei


19

Lei:

Lui:

Giacca RRD

Giacca RRD

Maglia Kangra

Maglia Woolrich

Jeans Seven

T-Shirt 1921

Scarpe Santoni

Jeans Roy Rogers

Berretto Fabiana Filippi

Scarpe Camerlengo

Occhiali da sole Kyme


20


21

#HASHTAG

Lei: Total Look Fabiana Filippi, Stivali Pretty Ballerina Lui: Cappotto Corneliani, Abito Corneliani CC, Pullover Heritage, ID, Scarpe Officine Creative


22

BEST OF A NEW FASHION SEASON

MARINAIO IN CITTÀ Maglione in lana intrecciata Kangra

10 MUST-HAVES PER CONFORT, CON CLASSE Pantaloni con microfantasia Dimattia

L’AUTUNNO IN ARRIVO

SPORTIVO, MA NON TROPPO Sneakers ecostostenibili in ecopelle, Veja

C’È POSTA PER TE Borsa “postina” in pelle Campomaggi


23 AZZURRO È IL CIELO D’AUTUNNO

Scarpe stringate, Santoni

Borsa in pelle, Orciani

NON SOLO IN MONTAGNA Pantaloni in velluto a coste Jacob Cohen

UN SARNER PER OGNI OCCASIONE Sarner con bottoni gioiello, Heidi

PIEDI DI VELLUTO Scarpe con tacco, Paola D´Arcano

UN CLASSICO INTRAMONTABILE

FIORI, FIORI, FIORI Borsa a tracolla, Red Valentino


24

DOROTHEE SCHUMACHERN Intervista alla fashion designer tedesca

“Incontro tantissime donne e sono sempre affa- espressivo. L’abbigliamento è un linguaggio sensibile che scinata dalla loro personalità”. Inizia così la nostra genera le prime impressioni e i ricordi indelebili di una intervista a Dorothee Schumacher, stilista tedesca persona. che come pochi altri celebra con i suoi abiti le donne e la loro femminilità.“ In ogni conversazione, Quanto contano per lei sartorialità, cura progetin ogni incontro – continua – c’è questo momento tuale e attenzione ai materiali, in un tempo in cui in cui la scatta scintilla. Improvvisamente si sve- il fast fashion impera nel mercato? lano sogni per il futuro, aspirazioni e desideri. È L’artigianalità è per me e il mio team una questione questo attimo particolare, che mi ispira. Se una cruciale e una convinzione profonda. La moda merita donna irradia energia dall’interno, non c’è niente devozione, altrimenti non funziona. Solo così nascono di meglio per me che celebrarla all’esterno”. Ed è pezzi che durano nel tempo e che ispirano a lungo chi li così, da una scintilla, che nasce lo stile dei capi indossa. Per me il processo di progettazione è un “dare” firmati Schumacher, pensati per donne forti, indi- costante. Così si crea qualcosa di nuovo, si risponde a pendenti e perfettamente a loro agio nel mondo dei desideri e si realizzano sogni. Ogni passo nel lungo contemporaneo.

viaggio dall’idea al capo finito è fatto con cura e saggezza.

Dorothee, cosa significano per lei “moda” e “stile”? Lei vive in Germania, ma ha a lungo lavorato in Lo stile è una sensazione, la moda una forma di espres- Italia. Mettendo a confronto questi paesi e i loro sione. Lo stile però è “senza tempo”, una percezione per- differenti approcci alla moda, quali differenze e sonale, libera da norme e convenzioni.

similitudini vede? Trovo affascinante osservare la moda nei diversi paesi.

Dal suo punto di vista, come vede le donne oggi?

In Italia la moda ha un incredibile background di tradi-

Le donne “di oggi” hanno percorso una distanza con- zione, la Francia ha costruito, partendo dai grandi cousiderevole. Sono molto più libere, audaci, consapevoli. turier, una propria identità chiara e inconfondibile. Se Il pensiero contemporaneo celebra la parità, creando penso alla Germania, mi colpisce con quanta energia un’energia contagiosa. Le donne si ispirano a vicenda e celebri la libertà. Qui la moda è giovane e piena di voglia gli uomini sono elettrizzati da questa forza. Penso che di sperimentare. I presunti limiti diventano improvvisaquesto nuovo “sé” emani un’incredibile positività.

mente possibilità. Siamo liberi dagli idoli e da riferimenti pregressi e questa è un’opportunità incredibile. Ho la

Che rapporto ha con l’idea contemporanea di fem- sensazione che questo sia il nostro momento. minilità? Sono convinta che la forza delle donne risieda nella loro femminilità. E non c’è niente di meglio che sottolinearla. Quel che una donna sceglie di indossare è un insieme significativo di codici: forme e colori in perfetta armonia, ma con contrasti inconfondibili, sono il suo palcoscenico



26

PRIVATE LIFE FAST - ROSENTHAL La storia di Rosenthal comincia in Baviera nel 1879. Da allora, la storica azienda tedesca è punto di riferimento per la produzione di porcellana di qualità e un classico assoluto per ogni casa. La serie di vasi Fast, ripensa il passato, strizzando l’occhio alla modernità. Le forme di partenza infatti riproducono i vasi primitivi della dinastia Ming, ma – nell‘epoca dell‘accelerazione digitale – si allungano e deformano, come spinti da velocità invisibili, in un insieme di memoria collettiva e astrazione futuristica. Schönhuber Franchi, via Dr. Streiter 4, Bolzano www.sfdet.it MALTA B Linee geometriche ed essenziali, colori delicati, cotone morbido intrecciato “come una volta”: il pouff disegnato dal designer Paulo Haubert per Arcade Maison è il complemento ideale per momenti di rilassante vita domestica. Ed è anche un utile contributo a un progetto sociale importante, lanciato da Ivan Baj ormai 16 anni fa. Questi intrecci preziosi sono infatti realizzati in Brasile con telai manuali, e danno lavoro a 46 persone. Design contemporaneo, saperi artigianali e solidarietà, in un unico pouff. Arcade et, via Piave 7, Bolzano www.arcadeet.com

MADAM STOLTZ Il rigore e il minimalismo del design che arriva dal nord (precisamente, dalla Danimarca) incontrano l’eccentrico calore dell’oro. Queste lampade uniscono materiali diversi e diverse ispirazioni, da quelle tipiche della terra di origine a quelle riportate dai tanti viaggi di “Madam” Pernille Stoltz. Instancabile globetrotter, con le sue lampade la designer porta nella vita domestica tutte le suggestioni, le storie e gli incontri fatti girando per il mondo, incontrando persone ed entrando nelle case di chi le abita. Sweven Concept Store, via Museo 23, Bolzano www.facebook.com/sweven.conceptstore


27 FOODPARC BRIX 0.1 Per Ivo Messner e Philipp Fallmerayer la cucina è non solo una professione, ma anche e soprattutto una vocazione. Nel loro nuovo ristorante brissinese, i due combinano tradizione e lifestyle, regionalità altoatesina e sapori internazionali. Le loro esperienze a Dubai, Londra, Copenhagen, Kazakistan e Australia si riflettono nella creatività dei piatti che propongono. In linea con l’innovativo concetto di foodparc brix 0.1, anche l‘architettura: cosmopolita, moderna ma saldamente radicata nell’Alto Adige di oggi. Il posto ideale per un brunch nel week end, un aperitivo dopo lavoro o una cena raffinata. foodparc brix 0.1, Via del Laghetto 17, Bressanone, 0472 268 371, www.brix01.com LU, ME, GI: 10-23, VE, SA: 10-01, DO: 09-23, SA, DO Brunch 9-14, MA: Chiosco 11-19

PLACE TO BE BRIOL

Lontani da tutto e più vicini a sé stessi. Per capire qual è il lusso offerto da Briol, bisogna arrivare lassù. Niente TV, niente radio, niente foto alle pareti. Semplicemente un luogo dell‘anima, rilassante semplicità, fiori freschi e una cucina che vizia gli ospiti con torte e gustose specialità fatte in casa. L’edificio in stile Bauhaus non è cambiato da quando fu costruita nel 1928. Johanna Fink-Settari gestisce infatti questo luogo con la forte volontà di lasciare tutto com‘era. Ne sono la prova la struttura accogliente e il grandioso panorama delle Dolomiti, immutabili e incantevoli, viste da qui. Hotel & Gasthof Briol, Tre Chiese, Barbiano, 0471 650125, www.briol.it, info@briol.it, aperto fino al 23 ottobre 2016 e nel 2017 da fine aprile. Raggiungibile solo a piedi o in fuoristrada.


28

FOOD ZUPPA DI LENTICCHIE BELUGAS E GAMBERI ROSSI Una ricetta di Daisy Welponer Una ricetta semplice e sfiziosa, ispirata agli abiti della collezione autunnale di Red Valentino Ingredienti per 4 persone: Lavate le lenticchie con acqua fredda e cuocetele a

300 g lenticchie Beluga

fiamma moderata in una pentola con carote, seda-

2 carote a tagliate pezzi

no, cipolla, pomodorini, sale, peperoncino, scorza di

1 gambo di sedano a tagliato a pezzi

limone e l’acqua per circa 30 minuti mescolando re-

1 cipolla di tropea tagliata a metà

golarmente e aggiungendo dell’acqua se necessario.

1 manciata di pomodori datterini tagliati a metà 1 foglia di limone a pezzi

Quando raggiunta la cottura desiderata spegnete il

sale

fuoco e scaldate in una padella l’olio evo con l’aglio

peperoncino

in camicia. Scottate appena i gamberi su entrambe i

scorza di limone non trattato

lati, salate con poco fior di sale.

1 lt acqua 16 gamberi rossi puliti

Impiattate le lenticchie, condite con un filo d’olio cru-

1 spicchio d’aglio

do e disponetevi i gamberi.

fior di sale olio extra vergine d’oliva


AGENDA 29

01

KARL LAGERFELD – VISIONS OF FASHION Una retrospettiva unica, che celebra la produzione fotografica di Karl Lagerfeld: campagna pubblicitarie, scatti e servizi di moda pubblicati sui più importanti fashion magazine in un insieme straordinario di circa 200 immagini. Fino al 23 ottobre 2016, Palazzo Pitti www.pittimmagine.com

02

DAVID BOWIE IS Finalmente in Italia l’acclamata e attesissima mostra sulla straordinaria carriera di David Bowie, uno degli artisti più eclettici e affascinanti del nostro tempo. Un viaggio mozzafiato attraverso cinque decenni della sua opera creativa. Fino al 13 novembre 2016, Museo Mambo, Bologna www.davidbowieis.it

03

ARCHITEKTUR BIENNALE 2016 L’imperdibile Biennale dal titolo ̏Reporting from the front” mostra, in modo critico e attraverso l’architettura, come si possa migliorare la qualità della vita anche quando si lavora al limite e in circostanze difficili. Fino al 27 novembre 2016, luoghi vari, Venezia www.labiennale.org/it/architettura

04 AI WEIWEI: TRANSLOCATION - TRANSFORMATION Ai Weiwei è uno degli artisti più celebri e influenti della nostra epoca. In questa mostra presenta per la prima volta i suoi lavori monumentali, seguendo l’assunto centrale di tutta la sua produzione: “Tutto è arte - tutto è politica”. Fino al 20 novembre 2016, 21er Haus, Vienna www.21erhaus.at


30

ICON CAMICIA BIANCA

Senza di lei, il guardaroba è nudo. Dai colletti inamidati dell’età dell’innocenza fino al saccheggio segreto dall’armadio maschile, la camicia bianca non ha mai smesso – e mai lo farà – di essere fedele compagna di stile di ognuno di noi. Giocosa e leziosa, oppure lineare e rigorosa, casual o formale, ma comunque sempre chic: per ogni donna, per ogni uomo. Qualunque sia lo stile, la forma, la stagione, l’umore, la camicia candida è un’icona senza tempo, sempre perfetta, con tutto, su tutti.


31

OBERRAUCH-ZITT.COM


32

Dove e quando vuoi, sempre con te


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.