Insieme speciale urna

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112 parlato. I giochi pirotecnici sono stati numerosi ma soprattutto inaspettati perché nessuno ha chiesto di poterli fare e nessuno ha chiesto soldi per poter abbellire le vie. È stato frutto dell’iniziativa spontanea della gente dei vari quartieri. Alle 21:00 sei sceso in piazza Alfano dove hai incontrato numerosi giovani in un clima di festa, ti sei fatto presente tra i canti del gruppo musicale dell’Oratorio Salesiano, dall’animazione della Gifra (gioventù francescana del quartiere di Sant’Antonino) dal breve musical della Parrocchia di Merì, dai giovani di Porto Salvo e da tanti altri che sono stati protagonisti con te, ospite speciale della serata. Arrivato verso le 24.00, nuovamente nel nostro oratorio, abbiamo iniziato la notte nel silenzio frastornante della tua voce. Animate dai vari gruppi dell’oratorio le veglie sono state molto partecipate, da quella iniziale animata dal gruppo giovani fatta di canti, di silenzi, di letture dove eri tu stesso a parlare, alla recita del santo Rosario animata dall’ADMA, fino all’impegno del gruppo famiglie che consolida una forte presenza; infine l’ultima veglia, ormai nelle ore mattutine, animata dal gruppo cooperatori, che rinnovando la loro promessa davanti a te hanno dato una forte testimonianza di voler far parte della tua famiglia in modo laicale. La notte è stata lunga e silenziosa. Chiudere gli occhi era facile vista la stanchezza ma a volte ci si svegliava facilmente vedendo anziani o giovani che con la mano sull’urna ti pregavano, vedendo scendere anche qualche lacrima sul loro volto, segno di commozione e di affetto. È stato bello anche vedere molti giovani che ritornati dal sabato sera, prima di andare a dormire, sono passati a salutarti come a non volersi fare scappare l’occasione. Alle 6:00 la celebrazione eucaristica, presieduta dall’Ispettore don Gianni con tutta la Comunità salesiana, era stracolma di gente: nessuno voleva che te ne andassi senza essere salutato. Non appena finita la celebrazione, hai dato l’ultimo saluto a tutti e nuovamente mentre uscivi dalla chiesa, l’alba ti salutava con i raggi del sole che tornavano dopo un lungo pomeriggio e una lunga notte. Noi tutti, emozionati, gridavamo arrivederci! In quel momento la campana risuonava ancora. Salvo Bucca


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