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insieme
un po’ di storia
Un po’ di storia... BOVA MARINA 1898 – 2008 La sollecitudine per i problemi del Meridione d’Italia e le suppliche di qualche benefattore indussero Don Rua a visitare la Calabria. Egli intuì la gravità dei problemi della Calabria ed ebbe cuore per quella regione povera e desolata. Nel viaggio del 1906, accompagnato dall’ispettore della Sicilia Don Francesco Piccolo, gli dirà: “Don Francesco apri più case che puoi in Calabria. Ce n’è bisogno”. Inviare i Salesiani in Calabria significava per Don Rua compiere un gesto profetico per l’elevazione religiosa e culturale di un popolo povero ma generoso. L’ardente desiderio di portare i Salesiani in Calabria si concretizzò nel 1894. Il primo tentativo fu fatto a Catanzaro. In quell’anno fu affidata ai Salesiani la direzione del locale Seminario. La fine tragica del Direttore Don Francesco Dalmazzo indusse i Superiori a chiudere quell’Opera Salesiana dopo appena un anno di vita. Il desiderio restava. Una nuova occasione gli fu offerta dalla richiesta di Mons. Raffaele Rossi, Vescovo di Bova dal 1895. Quella di Bova era una Diocesi piccola ma antica. Posta tra l’Arcidiocesi di Reggio Calabria e la Diocesi di Gerace (oggi Locri - Gerace) comprendeva una quindicina di parrocchie dislocate fra le balze dell’ Aspromonte e il Mare Jonio nella zona più meridionale della Calabria e della Penisola italiana. Una zona estremamente povera, con paesi di difficile accesso a motivo della scarsa viabilità, con una popolazione rurale in parte ellenofona e fortemente legata alle tradizioni della Chiesa greca. Mons. Rossi, nato nel 1851 in provincia di Benevento fu elevato alla sede episcopale di Bova da Papa Leone XIII nel 1895. Era un prelato colto, giovane e dinamico. Per la Diocesi di Bova aveva progettato subito un programma di riforme. Per il rinnovamento del clero bovese e l’incremento degli studi ecclesiastici il Vescovo Rossi pensò ai Salesiani di Don Bosco. Ottenuto il consenso del Capitolo avviò le trattative per af-
fidare ai Salesiani il Seminario di Bova Marina. Le trattative culminarono il 24 luglio 1897 con la stipulazione di una Convenzione; i firmatari furono Mons. Raffaele Rossi per la Diocesi di Bova e Don Michele Rua per la Congregazione Salesiana. I Salesiani assumevano la direzione, l’amministrazione e l’insegnamento scolastico del Seminario per le classi elementari e ginnasiali. In pratica però saranno docenti anche nei corsi di Filosofia e Teologia. La durata della Convenzione era quinquennale con possibilità di ulteriore rinnovo. L’arrivo dei Salesiani a Bova Marina era previsto per l’ottobre del 1898. Da parte salesiana il Rettor Maggiore Don Rua incaricò dell’attuazione della Convenzione il sacerdote Don Giuseppe Bertello, Ispettore dei Salesiani di Sicilia residente a Catania. Don Bertello visitò il Seminario di Bova Marina in aprile e maggio del 1898, vi trovò Mons. Rossi con i suoi quaranta seminaristi, concordò con il Vescovo i lavori di restauro e di ampliamento dell’edificio e tracciò le linee del programma per la nuova Opera salesiana. Nell’autunno del 1898 i tempi per l’arrivo dei salesiani a Bova Marina erano maturi. Don Giovanni Motta ricevette la nomina di Direttore della nuova Opera: sarà il primo Direttore della Casa Salesiana di Bova Marina. Don Motta era originario di Brescia, dove era nato nel 1866. Entrato nel 1883 nel Collegio salesiano di Borgo San Martino, fece il noviziato a Foglizzo, dove ricevette la veste talare da Don Bosco il 4 novembre del 1886. Completati in Piemonte gli studi liceali e il tirocinio pratico, fu mandato in Sicilia. Nell’isola completò la sua formazione con lo studio della teologia e fu ordinato sacerdote a Catania il 17 dicembre del 1892. Da Catania partirà il 20 ottobre del 1898 insieme con tre chierici alla volta di Bova Marina. Le vicende di quel viaggio e l’accoglienza ricevuta a Bova Marina vengono narrate dal Cronista con un linguaggio semplice ma efficace. Seguiamo la sua narrazione.