Notiziario_settembre_2007

Notiziario dell’Ispettoria Salesiana Sicula Anno XXXIV n. 133

Settembre 2007

AgorĂ dei Giovani Italiani Loreto, 1-2 settembre 2007

Editoriale L’incontro nazionale dei giovani 2007 è stato l’appuntamento culmine del primo anno dell’Agorà dei giovani italiani che ha avuto luogo a Loreto, nelle Marche, il 1 e 2 settembre 2007.

Il raduno possiamo definirlo lo “stadio” della comunicazione per i 500 mila giovani presenti sulla spianata di Montorso, convenuti per incontrare Benedetto XVI. Paul Watzlawick, il più noto esponente della scuola di Palo Alto (California), asserisce fermamente che: “Tutto è comunicazione ed è impossibile non comunicare”. Le domande dei giovani e le risposte del Papa, a Loreto, sono espressioni di piena comunicazione.

L’evento, raccontato ogni giorno su internet nel sito ufficiale di Loreto 2007, ha registrato circa 150 mila accessi quotidiani. La diretta audio-video della Santa Messa trasmessa on line, riprendendo il segnale della Tv satellitare Sat 2000, ha raggiunto circa 3 mila contatti.

Il Papa dedicando la sua attenzione ai giovani ha saputo ascoltare le loro esigenze, intercettare il loro entusiasmo ed ha colpito tutto l’uditorio rispondendo alle loro domande. “Ragazzi andate contro corrente – ha detto Benedetto XVI – non seguite la via dell’apparenza e del successo ad ogni costo ma quella dell’umiltà”.

Ai giovani che manifestavano nelle loro parole, nei loro canti e nei loro comportamenti una sete di valori, religiosi e umani, il Papa ha ricordato che la fede non è tecnica di rasserenamento ma fonte di gioia, esigente e coinvolgente. A Dio tutto è possibile e tramite la fede si riesce ad allargare l’orizzonte del cuore umano permettendo alla mente dell’uomo di concepire l’inconcepibile, di sognare ciò che si desidera.

La fede è esigente perché propone valori duraturi, chiede a tutti di cambiare se stessi e ai giovani di cambiare il mondo.

F. B.

Sommario Messaggio del Rettor Maggiore pag. 1 Lettera dell’Ispettore

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Formazione

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Comunicazione sociale

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MGS

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PGS

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Pastorale Giovanile

» 22

Frammenti di memoria...

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Famiglia salesiana

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Momenti di famiglia...

» 29

Dalle case salesiane…

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Guardando altrove...

» 49

Brevemente...

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Da ricordare

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Redazione: Felice Bongiorno Giuseppe Falzone Gaetano Urso Progetto grafico: Impaginazione:

Roberto Arena Felice Bongiorno

Stampa digitale:

Scuola Grafica Salesiana Catania-Barriera

In copertina I giovani all’Agorà di Loreto.

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Messaggio del Rettor Maggiore Strenna 2008 – Educhiamo con il cuore di Don Bosco «Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri il lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore» (Lc 4, 18-19) Educhiamo con il cuore di Don Bosco, per lo sviluppo integrale della vita dei giovani, soprattutto i più poveri e svantaggiati, promuovendo i loro diritti Gi u st if i ca zi o ne Questa Strenna si pone in continuità e coerenza con le Strenne dei due ultimi anni. La vita è il grande dono che Dio, “amante della vita”, ci ha affidato come un seme, perché collaboriamo con Lui a farlo crescere ed a farlo fruttificare in abbondanza. Questo seme ha bisogno di “cadere in un terreno buono”, nel quale possa germinare e portare frutto; questo terreno è la famiglia, culla della vita e dell’amore, luogo primario di umanizzazione. La famiglia accoglie con gioia e gratitudine il dono della vita e offre l’ambiente naturale propizio per la sua crescita e il suo sviluppo. Ma come avviene per il seme, non basta un buon terreno; si richiedono anche gli sforzi pazienti e laboriosi dell’agricoltore, che lo irriga, lo cura, lo aiuta a crescere. Questo agricoltore che aiuta la vita a svilupparsi è l’educatore.

Noi siamo stati chiamati precisamente a questa missione. Il testo del Vangelo di Luca, che ho scelto per presentare la Strenna, definisce la nostra vocazione di educatori nello stile di Don Bosco. Non a caso nelle Costituzioni dei Salesiani questi versetti sono stati scelti come citazione biblica ispiratrice del “nostro servizio educativo pastorale”.

Gesù, all’inizio della sua vita pubblica, riconosce in questo testo del profeta Isaia, letto nella sinagoga di Nazaret, la sua missione messianica e afferma, davanti ai suoi concittadini: «Oggi si è adempiuta questa scrittura, che voi avete udita con i vostri orecchi» (Lc 4,21).

Questo “oggi” di Gesù continua nella nostra missione educativa: siamo stati consacrati dall’unzione della Spirito, mediante il battesimo, e siamo stati inviati ai giovani per annunciare loro la novità della vita che Cristo ci offre, per promuoverla e svilupparla attraverso un’educazione che liberi i giovani e i poveri delle oppressioni che impediscono loro di cercare la verità, di aprirsi alla speranza, di vivere con senso e con gioia, di costruire la propria libertà.

P. Duvallet, per vent’anni collaboratore dell’Abbé Pierre nell’apostolato di rieducazione dei giovani, ci rivolge una specie di significativo appello: «Voi avete opere, collegi, oratori per giovani, ma non avete che un solo tesoro: la pedagogia di Don Bosco. In un mondo in cui i ragazzi sono traditi, disseccati, triturati, strumentalizzati, il Signore vi ha affidato una pedagogia in cui trionfa il rispetto del ragazzo, della sua grandezza e della sua fragilità, della sua dignità di figlio di Dio. Conservatela, rinnovatela, ringiovanitela, arricchitela di tutte le scoperte moderne, adattatela a queste creature del ventesimo secolo e ai loro drammi, che Don Bosco non poté conoscere.

Ma, per carità, conservatela! Cambiate tutto, perdete, se è il caso, le vostre case, ma conservate questo tesoro, costruendo in migliaia di cuori la maniera di amare e di salvare i ragazzi, che è l’eredità di Don Bosco» .

Consapevoli, dunque, della grandezza della nostra vocazione e del dono che abbiamo ricevuto nella pedagogia di Don Bosco, vogliamo impegnarci a far diventare realtà nel nostro oggi le parole del Profeta.

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I n c o n c r e to l a S t r e n n a v u o l m e t t e r e a f u o c o : - il tema della pedagogia salesiana e del Sistema Preventivo; in particolare, penso che risponda ad un bisogno di approfondimento e di formazione, per non disperderne la ricchezza; - il valido contributo che possiamo offrire per affrontare le immani sfide della vita e della famiglia; in questo modo assicuriamo anche il collegamento e la continuità con i due temi precedenti (famiglia e vita); - l’educazione e la promozione dei diritti umani, in particolare dei diritti dei minori, come una via importante per l’inserimento positivo del nostro impegno educativo in tutte le culture.

C on t e nu t i f o nd a m e nt a l i d e l la S t r e nn a I contenuti che la Strenna ci invita a approfondire sono fondamentalmente tre: 1. Educare con il cuore di Don Bosco, cioè, vivere il Sistema Preventivo, che è una carità che sa farsi amare (cfr. Cost. 20), con una rinnovata presenza tra i giovani, fatta di vicinanza affettiva ed effettiva, di partecipazione, di accompagnamento, di animazione, di testimonianza, di proposta vocazionale, nello stile dell’assistenza salesiana. Una rinnovata scelta, soprattutto, dei giovani più poveri e a rischio, cercando le situazioni di disagio visibile o nascosto, scommettendo sulle risorse positive di ogni giovane, anche il più logorato dalla vita, impegnando tutta la nostra vita per la loro educazione.

2. Curare lo sviluppo integrale dei giovani mediante una rinnovata scelta di un’educazione che previene il male attraverso la fiducia nel bene che esiste nel cuore di ogni giovane, che lo sviluppa con perseveranza e con pazienza, che ricostruisce l’identità personale di ciascuno, che forma persone solidali, cittadini attivi e responsabili, persone aperte ai valori della vita e della fede, capaci di vivere con senso, con gioia, con responsabilità e competenza. Un’educazione che diviene una vera esperienza spirituale, che attinge alla “carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la sua presenza e la salva donando la vita” (Cost. 20).

3. Promuovere i diritti umani, in particolare quelli dei minori, come via salesiana per la promozione di una cultura della vita e il cambiamento delle strutture. Il Sistema Preventivo di

Don Bosco ha una grande proiezione sociale: vuole collaborare con molte altre agenzie alla trasformazione della società, lavorando per il cambio di criteri e visioni di vita, per la promozione della cultura dell’altro, di uno stile di vita sobrio, di un atteggiamento costante di condivisione gratuita e di impegno per la giustizia e la dignità di ogni persona umana. L’educazione ai diritti umani, in particolare ai diritti dei minori, è la via privilegiata per realizzare nei diversi contesti questo impegno di prevenzione, di sviluppo umano integrale, di costruzione di un mondo più equo, più giusto, più salubre. Il linguaggio dei diritti umani ci permette anche il dialogo e l’inserimento della nostra pedagogia nelle differenti culture del nostro mondo.

D o b b i a m o f ar e tu tt o q u e s to : - Con una rinnovata scelta di condivisione comunitaria nei luoghi concreti di azione. Il carattere comunitario dell’esperienza pedagogica salesiana richiede di creare comunione attorno agli ideali educativi di Don Bosco, saper coinvolgere tutti i responsabili nelle diverse istituzioni e programmi educativi, formare in loro una coscienza critica delle cause della marginalità e dello sfruttamento giovanile, una forte motivazione che sostenga l’impegno quotidiano e un atteggiamento attivo e alternativo. Tutto questo ripropone l’impegno di formazione degli educatori.

- Con una rinnovata intenzionalità pastorale.

L’azione salesiana, in qualsiasi situazione si svolga, comprende sempre la preoccupazione per la salvezza della persona: conoscenza di Dio e comunione filiale con Lui attraverso l’accoglienza di Cristo, con la mediazione sacramentale della Chiesa. Avendo scelto la gioventù e i giovani poveri, i Salesiani accettano i punti di partenza in cui i giovani si trovano e le loro possibilità di fare un cammino verso la fede. In ogni iniziativa di ricupero, di educazione e di promozione della persona, si annuncia e si realizza la salvezza che sarà ulteriormente esplicitata man mano che i soggetti se ne rendono capaci. Cristo è un diritto di tutti. Va annunciato senza forzare i tempi, ma senza lasciarli passare invano.

Roma, 1 giugno 2007.

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Lettera dell’Ispettore Carissimi Confratelli, nel salutarvi affettuosamente tutti, come singoli e comunità, voglio ringraziare il Signore soprattutto per tre cose: – Il fiorire della santità salesiana che è un segno indiscusso dell’amore di Dio corrisposto in pienezza; – L’avvio del nuovo anno in cui la nostra Ispettoria ha la stessa presenza ‘territoriale’ di prima pur avendo operato forti e sostanziali innovazioni nella gestione delle opere; – Il cammino personale e comunitario per tradurre gli impegni capitolari e la preparazione sempre più intensa al Capitolo Generale.

Il 28 Ottobre e l’11 Novembre ci regalano due eventi di santità: la Beatificazione di Enrico Saiz Aparicio e 62 martiri salesiani e quella di Zeffirino Namuncurà, testimoni eloquenti di come per tutti sia raggiungibile “la misura alta della vita cristiana” (NMI, 31). Gli uomini e giovani di oggi hanno un bisogno acuto, non sempre esplicito ma esistenzialmente cogente, di trovare un senso alla vita; di salvarsi dalla deriva della superficialità riconquistando interiorità; di colmare le tante solitudini sperimentando relazione e comunione. Noi siamo per vocazione ‘professionisti’ di questi valori nel senso che per primi li professiamo nell’esperienza di vita personale e comunitaria ed insieme li consegniamo a tutti coloro che Dio ci concede di incontrare, amare, servire. È un puro e semplice impegno di santità, ossia di testimonianza trasfigurante tutto il nostro vivere e lavorare insieme per Cristo e per i giovani. Dono da invocare mettendoci ogni giorno davanti al Signore e chiedendogli: Signore, cosa vuoi che io faccia? E il Signore ci darà, come promesso, lo Spirito Santo.

Il secondo elemento per rendere grazie lo traggo da quella che mi permetto di definire una meravigliosa “operazione speranza”. Di fronte al

problema della decrescita numerica e vocazionale SDB si possono avviare studi, cercare soluzioni, pregare e tante altre cose. Per conseguenza si può chiudere, ridimensionare, spostare indietro il fronte! Invece, sorretti dagli orizzonti della speranza e dall’inequivocabile magistero della Chiesa e della Congregazione, abbiamo intensamente agito per rimodellare le forme della presenza e del servizio ai giovani, per non far loro mancare il sorriso e il cuore di don Bosco. L’abbiamo fatto credendo nella fecondità di un prezioso carisma di cui siamo garanti e primi testimoni, ma non certo detentori in monopolio. Abbiamo creduto nella immensa risorsa della Famiglia Salesiana, nella collaborazione formata e spinta al largo di tanti operatori e compagni di strada nella costruzione dell’oggi salesiano. Abbiamo osato credere con gesti concreti nel principio delle tre funicelle che avvinte non si rompono (don Bosco) e nell’icona di Emmaus in cui due poveri discepoli, non della cerchia apostolica, vengono illuminati dal Risorto e se ne fanno veloci e gioiosi testimoni. Abbiamo voluto con tutta la forza dare vita alla vita senza gemere sulla tristezza dei tempi ed il Signore ci ha compensato già, non solo col vedere da subito i segni di sviluppo di queste presenze apostoliche, ma anche facendoci dono di nuove possibili vocazioni consacrate, linfa di rinnovata utopia, dove utopia è semanticamente qualcosa che non ha luogo oggi ma possibilità vera domani: in questo senso don Bosco è una stupenda utopia realizzata.

In terzo luogo desidero invitare me e tutti a vivere con generosa adesione la profezia del Capitolo. Dall’instrumentum laboris per il CG26 traggo alcune riflessioni. “Il tempo che stiamo vivendo, con tutte le sue contraddizioni, ci chiama e ci sfida; è un kairòj, che Dio offre a ciascuno di noi per un cammino di conversione del cuore, della mente e della vita; è una opportunità per rafforzare l’esperienza spirituale e quindi apostolica delle nostre comunità; è un tempo favorevole per ravvivare con entusiasmo la nostra azione pastora-

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insieme Ci affidiamo alla Vergine Maria, presenza sollecita con Gesù a Cana e presenza orante con i discepoli al Cenacolo. Ella, Ausiliatrice e Madre della Chiesa, ci renderà attenti allo Spirito di Dio, che rinnova la faccia della terra e fa nuove tutte le cose. Ella ci aiuterà ad essere disponibili allo Spirito di Cristo, che sa rendere nuovo il nostro amore a don Bosco”.

Don Bosco torna con noi e aiutaci a tornare sempre ai giovani facendoci padri e madri, come te, come la Madre cara Maria. Amen.

D on L ui g i Pe r r el l i

Casa Tabor: Campo vocazionale.

le… Dio chiama ciascun salesiano, ogni comunità e ispettoria della Congregazione a lasciarsi penetrare dalla forza trasformatrice dello Spirito, perché sull’esempio di Don Bosco, insieme ai laici e alla Famiglia salesiana possiamo evangelizzare i giovani. Li aiutiamo così a vivere la pienezza della loro vita e a conoscere e ad accogliere il vangelo del Signore Gesù… Educazione ed evangelizzazione sono l’offerta più grande che possiamo offrire alla società di oggi nello spirito, con i metodi e i contenuti del sistema preventivo…

Il Capitolo Generale 26° è l’occasione che Dio ci offre per una vera e nuova Pentecoste, esperienza dello Spirito vivificante, in modo che con il ritorno a Don Bosco, la nostra identità carismatica si veda rinforzata e il cuore di ogni salesiano sia ravvivato dalla passione del “da mihi animas”…

Il bicentenario della nascita di Don Bosco, che vivremo nel 2015, ci offre un tempo opportuno per realizzare un significativo cammino di preparazione. L’applicazione delle linee di azione del CG26 ci accompagna nel determinare un itinerario proficuo per noi, i giovani e le famiglie, i laici e la Famiglia salesiana. Questa celebrazione giubilare è un invito a invocare Don Bosco perché ritorni tra noi e sollecita un impegno perché ognuno di noi ritorni tra i giovani. Ripartiamo da Don Bosco e ritorniamo tra i giovani. Entrambi, Don Bosco e i giovani, sono per noi inseparabili: Don Bosco è il nostro modello e i giovani sono il luogo in cui incontriamo Dio (cf. Cost. 95).

[ ...] La vo cazio ne è un d ono di Dio alla Chiesa e ai giovani che d o bb ia m o c h ie d e r e c o n f i du c i a e d assum ere con responsabilità Nel Vangelo di Luca la prima cosa che Gesù chiede ai discepoli quando li invia a due a due innanzi a sé è la preghiera: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi.

Pregate perciò il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2).

Talvolta con tutta la nostra buona volontà abbiamo pensato che i nostri sforzi di rinnovamento e le nostre iniziative pastorali potessero produrre nuove vocazioni, ma sovente la realtà ci ha delusi. Questa dolorosa esperienza, vissuta nella fede e nella fiducia del dono di Dio, deve spingerci a promuovere, insieme all’impegno vocazionale, la preghiera per le vocazioni nelle comunità salesiane e nelle comunità cristiane ed educative: una preghiera fiduciosa, nella quale ringraziamo il Signore per il dono della nostra vocazione, chiediamo la grazia della perseveranza in essa e ci rendiamo disponibili a collaborare attivamente con la sua grazia per essere davanti ai giovani testimoni e proposta vocazionale significativa. [...]

D o n A n t o n i o D o m e n ec h Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile

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Piano di formazione permanente 2007/08 I nc on t r i d e i d ir e t t o r i Per migliorare il senso di appartenenza, la qualità della comunicazione e l’efficacia della informazione dall’Ispettoria alle Comunità e nelle stesse Comunità locali.

Ci proponiamo: – di migliorare la comunicazione interpersonale e la trasmissione delle informazioni; – di curare la trasparenza e la continua comunicazione delle situazioni e delle scelte ispettoriali e locali per la crescita della fiducia reciproca e della fraternità.

“Luogo privilegiato per il raggiungimento di tali obiettivi sono le riunioni dei Direttori ed il cammino di formazione permanente di ogni comunità”.

La riunione dei Direttori mira: – ad incrementare il senso di appartenenza e di comunione ispettoriale; – a prendere delle decisioni insieme e alla condivisione delle scelte del Consiglio ispettoriale e degli organismi di animazione pastorale ispettoriale; – a comunicare informazioni ed orientamenti pastorali; – alla formazione dei direttori e alla loro abilitazione per l’animazione delle comunità.

Per tutti questi motivi: – le riunioni avranno una scadenza mensile; – saranno preparati accuratamente, in tutti gli elementi e tempi, e gli argomenti saranno preannunciati; – esse saranno un laboratorio di comunicazione esperienziale, di confronto e di discernimento; – saranno caratterizzati da momenti di preghiera ben curata e preparata.

Nell’arco dell’anno vi saranno due riunioni residenziali, caratterizzate da momenti più intensi di formazione, con la possibilità che vi partecipino altri confratelli che vogliono.

Gli argomenti formativi saranno: – 1° incontro: “Pedagogia della relazione e qualità della comunicazione”. In forma di laboratorio, 17-18 febbraio; – 2° incontro: Tema di salesianità, (Convegno), 25-26-27 aprile.

It er di f o rm az i o n e p e rm an en t e p er l e c o m u n i t à

“La dimensione della fraternità e della comunicazione nel nostro vivere e lavorare insieme a confronto con gli Atti degli Apostoli” Percorreremo il cammino degli Atti degli Apostoli, in cinque quadri specifici : – Il dono dello Spirito; – Un cuor solo ed un’anima sola; – Il discernimento; – Paolo e Barnaba: il conflitto può portare alla condivisione; – Il testamento missionario di Paolo: sintesi di forti relazioni.

Con il sussidio di alcune schede, preparate dalla CIF, per l’animazione dei ritiri mensili o altro.

La CIF offre alle comunità un accompagnamento spirituale, se richiesto.

Don Nino Rubino

Schede per le comunità 2007/08 M ed i t a nd o g l i At t i de g l i Ap o s t o l i 1 . I l d o no d e l l o s p i r i t o At 2,1-13 (pentecoste), 5,29 e passim.

Costituzioni SDB: 1-3; 12; 21; 25; 60; 64; 95-96; 99; 146.

MB VI, pp. 333-335.

P. Chavez Villanueva, Ringiovanire il volto della Chiesa, che è la Madre della nostra fede, 2005 (ACG 388).

2. U n c u or s o lo e u n’ a n im a s ol a At 2,(41) 42-47 (48); 4,32-35; 5,12-16.

Cost. SDB, 11; 50; pp. 225ss.; 256.

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Lettera da Roma, 10 maggio 1884.

J. E. Vecchi, “Esperti, testimoni e artefici di comunione”. La Comunità salesiana - nucleo animatore, 1998 (ACG 363).

3 . Il di sc ern i me n t o At 1, 15-26; 5, 38-39; 6, 1-6 e passim.

La scelta del Vicario Generale: lettera di Don Bosco (MB XVII, pp. 281-282).

Il discernimento per la fondazione delle FMA (MB X, 594-600).

P. Chavez Villanueva, “Signore, da chi andremo?

Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6,69). Parola di Dio e vita salesiana oggi, 2003 (ACG 382).

4 . P a ol o e B a r na b a : il c on fl it to p uò p or t a re a l la c on d iv i s i on e At 12, 21-25; 15, 36-41.

I primi salesiani e Don Bosco (MB XVII, pp.

273-274; 275-277; 283).

5. I l te st ame nto mis siona ri o di Pao lo: s inte si di f or ti r elazion i At 20, 17-38 [discorso di Mileto].

Testamento di Don Bosco (1887), in Costituzioni e Regolamenti SDB, pp. 257-260.

P. Chavez Villanueva, «Da mihi animas cetera tolle». Identità carismatica e passione apostolica, 2006 (ACG 394).

Asse mblea Ispett ori ale Z a f f e r a n a E t n e a , 4- 6 s e t t e mb r e 07 L’Assemblea Ispettoriale di programmazione è un momento forte di coinvolgimento, di corresponsabilità e di partecipazione nella vita della nostra Ispettoria.

La presenza di tutti, è elemento importante in ordine alla nostra comunione e alla nostra missione.

4 settembre Ore 9.30 Direttori ed Economi (Dott. Raineri); Ore 16.00 Inizio Assemblea Ispettoriale: – Consegna del Capitolo e strategie ispettoriali per l’anno 2007-2008 (Don Luigi Perrelli); – Prospettive e piano economico ispettoriale 20007- 2008 (Don Aldo Ballistreri); Condivisione ed Orientamenti; Ore 19.30 Celebrazione del vespro; Ore 20.00 Cena.

5 settembre Ore 7.30 Celebrazione delle Lodi ed Eucarestia; Ore 9.00 Pastorale Giovanile: Priorità della pastorale giovanile locale e ispettoriale per il nuovo anno (Don Marcello Mazzeo - Dialogo assembleare); Presentazione della Proposta Pastorale: Agorà della Chiesa di Italia e Strenna del Rettor Maggiore (Don Marcello Mazzeo); Attività e calendario di Pastorale Giovanile (Don Marcello Mazzeo, Don Enzo Volpe); Associazioni del Tempo Libero PGS – TGS – CGS (Don Edoardo Cutuli e Presidenti Associazioni TL. Dialogo assembleare); Famiglia Salesiana (Don Edoardo Cutuli - Dialogo assembleare); Ore 13.30 Pranzo; Ore 16.00 Animazione Vocazionale (Don Enzo Schilirò - Don Antonino Rubino); – Formazione permanente dei confratelli (Don Antonino Rubino); – Presentazione dell’itinerario formativo delle comunità (Don Pippo Ruta); Dialogo Assembleare: Ore 19.30 Celebrazione del Vespro; Ore 20.00 Cena.

6 settembre Ore 8.00 Celebrazione delle Lodi ed Eucarestia; Ore 9.00 Presentazione del Calendario ispettoriale (Don Antonino Rubino); Ore 10.30 Festa Ispettoriale: – Celebrazione Eucaristica con rinnovo delle professioni temporanee; – Anniversari e Giubilei dei confratelli.

Ore 13.30 Pranzo.

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Un convegno su Don Cafasso Dal 29 giugno a 1 luglio si è celebrato, presso il centro Emmaus un convegno di studio sulla figura e sulla spiritualità di san Giuseppe Cafasso, sacerdote, direttore spirituale di Don Bosco. Il convegno è stato promosso e realizzato dalla Comunità “Casa Tabor” di Sant’Alfio (CT).

Al cun e mo ti vazi o ni e is t an ze Ogni evento, che si pone come esito di una scelta consapevole, parte da motivazioni, risponde a istanze e presuppone una sua storia. È questa la dinamica da cui nasce a matura questo convegno sul rapporto tra il Cafasso e don Bosco, rapporto che si muove soprattutto nell’ordine di una esperienza spirituale.

Uno dei tratti identificativi di Casa Tabor è di essere un Centro studi di spiritualità salesiana.

Riferendosi a questo tratto specifico, in occasione della visita straordinaria, che si svolge ogni sei anni, il rappresentante del Rettor Maggiore scriveva: “Lo studio delle fonti salesiane, la appassionata e amorevole ricerca sulla vita di Don Bosco e dei confratelli esemplari per la testimonianza vissuta del carisma salesiano, è un forte investimento sulla vita salesiana del futuro”. Quanto scritto da d. Pierfausto Frisoli circa un anno fa, il 19 aprile 2006, è stata una spinta a inoltrarci decisamente in questo percorso, non solo con apporti di studio individuali, ma anche come comunità.

Un’altra ragione, che risponde anche a una sentita istanza, è il recente invito del Rettor Mag-

Zafferana Etnea (CT): Don G. Buccellato e Don G. Tuninetti.

giore di ritornare a Don Bosco. Scrive d. Chavez: “Allontanati dal fondatore, sbiadita l’identità carismatica, indeboliti i legami al suo spirito, se non ravviviamo le nostre radici corriamo il pericolo di non avere futuro né diritto di cittadinanza. […]

Urge conoscere, approfondire e vivere la spiritualità di Don Bosco. […] Pervenire ad una precisa identificazione dell’esperienza spirituale di Don Bosco non è un’impresa facile. Questo è forse l’ambito di Don Bosco meno approfondito.

Don Bosco è un uomo tutto teso al lavoro, non ci offre descrizioni delle sue evoluzioni interiori, né ci lascia riflessioni esplicite sulla sua vita spirituale; non scrive diari spirituali; non dà interpretazioni; preferisce trasmettere uno spirito, descrivendo le vicende della sua vita oppure attraverso le biografie dei suoi giovani. Non basta certo dire che la sua è spiritualità di chi svolge una pastorale attiva, non contemplativa, una pastorale di mediazione fra spiritualità dotta e spiritualità popolare” (ACG 394 [2006] pp. 9.12).

In concreto ci ritroviamo in quell’ambito storico e carismatico che da alcuni anni passa sotto il nome di “rifondazione” della vita consacrata, secondo l’indole propria dei vari istituti. Rifondazione che può essere un autentico ritorno al fondatore, ma che, se non condotto secondo determinati criteri e con serietà anche scientifica, può esporre al rischio di un allontanamento o, peggio, di un tradimento.

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formazione tolineato in modo particolare la vita e la spiritualità del santo che ha avuto, nella sua breve vita (1811 - 1860) un importante ruolo di formatore di laici e di presbiteri. Don Tuninetti e don Casto hanno collaborato anche alla pubblicazione degli scritti di don Cafasso che comprendono le sue omelie, gli appunti per le conferenze al Convitto, le missioni popolari da lui predicate e le lettere.

Zafferana Etnea (CT): Celebrazione dell’Eucaristia presieduta da Mons. Pio Vigo.

I contenuti e lo svolgimento del Convegno Don Cafasso ha avuto un ruolo importante nello sviluppo spirituale di Don Bosco: “se ho fatto qualcosa di bene lo debbo a questo degno ecclesiastico”, affermava il santo dei giovani.

Data la consistenza dell’argomento la trattazione è stata affidata a personalità di significativo spessore scientifico, sia in riferimento alla esperienza spirituale dei due santi sia riguardo alla rilevanza odierna della direzione spirituale.

Don Giuseppe Buccellato, direttore del Centro Studi di Spiritualità Salesiana “Casa Tabor”, ha introdotto il convegno con una relazione sul Convitto Ecclesiastico di Torino, del quale don Cafasso era stato responsabile, sottolineando l’importante ruolo svolto da questo centro per la spiritualità dell’Italia dell’800.

Hanno fatto seguito i contributi di don Giuseppe Tuninetti, attualmente responsabile dell’archivio diocesano di Torino, e don Lucio Casto, direttore dell’Istituto di Scienze religiose di Torino, ambedue docenti della facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, che partendo dalla relazione tra don Cafasso e Don Bosco, hanno sot-

Don C. Montanti e Don R. Frattallone.

Zafferana Etnea (CT): Da sin.: Don G. Buccellato, il Sig. Ispettore e Don C. Montanti.

Il convegno è stato concluso da don Raimondo Frattallone, docente di Teologia Morale presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina, che ha offerto una sintesi e alcune linee operative a partire dalla relazione di direzione spirituale tra don Cafasso e Don Bosco.

Circa 60 i partecipanti al convegno tra cui Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice e altri membri della Famiglia Salesiana (particolarmente VDB e Salesiani Cooperatori) e del clero diocesano. Varia la provenienza di SDB (IME, ISA, Casa generalizia, Repubblica Ceca). Molte e autorevoli i messaggi pervenuti (Rettor Maggiore, Consigliere per la Pastorale Giovanile, Consigliere Regione Asia, Teresio Bosco, Aldo Giraudo…).

Don G. Buccellato e Don L. Casto.

Un momento dell’assemblea.

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Campo chierici salesiani 2007 Anche quest’anno, come di tradizione, si è svolto il “Campo chierici salesiani” alla Colonia Don Bosco - Catania. I giovani salesiani di Sicilia e di altre nazionalità si sono ritrovati per un soggiorno di formazione, aggiornamento e di relax durato quattro giorni, capitanati da Don Antonino Rubino, vicario dell’Ispettore dei salesiani di Sicilia e responsabile della Commissione Ispettoriale della Formazione (CIF).

In conformità a quanto le costituzioni salesiane riferiscono circa la comunicazione sociale (C 43), i chierici si sono accostati e confrontati con il delicato e vasto mondo dei MEDIA cercando di conoscerli come strumenti di informazione e di formazione, per un’armonica crescita culturale e sociale.

Il contatto con il mondo dei giovani in costante evoluzione rende consapevoli i salesiani della necessità di competenza educativa e professionale, di qualificazione pastorale, e di aggiornamento costante. Due mattinate del campo, infatti, sono state dedicate alla conoscenza e alla comprensione dei MEDIA e del nuovo modo di comunicare, guidati da esperti del settore della comunicazione mediale: quest’ultimi sono stati Don Felice Bongiorno, responsabile del settore elettronico/informatico del CFP del Sacro Cuore di Barriera, e alcuni suoi collaboratori, i proff.

Catania-Barriera: I giovani chierici salesiani.

Catania-Barriera: V. Pappalardo e Don F. Bongiorno presentano Windows Vista e Office 2007.

Venerando Pappalardo e Giuseppe Pistorio che hanno presentato le nuove tecnologie nella comunicazione, quella innovativa del TVBLOB e dei nuovi programmi VISTA e OFFICE 2007.

Un’altra giornata, sempre legata al tema della comunicazione, è stata dedicata ad un meeting su “Internet e pedofilia” interamente gestita da Don Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter, che lavora a stretto contatto con questo fenomeno di grande attualità. La conoscenza e l’informazione di questo fenomeno, ormai a diffusione planetaria e costantemente in agguato, pone una profonda e premurosa domanda di riflessione a tutti gli operatori pastorali impegnati in molteplici ambienti educativi che hanno a cuore la crescita integrale e sana dei fanciulli e dei giovani. La scelta di Don Di Noto di servire l’infanzia nella Chiesa e nella società, tutelando i diritti dei più piccoli ed indifesi è la scelta analoga dei figli di Don Bosco, che come primi destinatari della loro missione servono la gioventù povera, abbandonata e pericolante.

Le ore pomeridiane sono state impiegate per la condivisione delle esperienze estive nei vari oratori e di confronto circa le proposte e le prospettive pastorali della Ispettoria Sicula. Sono intervenuti Don Marcello Mazzeo, nuovo delegato

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di Pastorale Giovanile, e Don Giuseppe Buccellato che ha offerto una riflessione del convegno, tenutosi a Zafferana a fine giugno scorso, sulla figura e il carisma di S. Giuseppe Cafasso.

Non sono mancati i momenti informali di distensione tra i giovani salesiani: una visita presso i più importanti siti archeologici di Catania, guidata da un archeologo della sovrintendenza dei beni culturali, la dott.ssa Michela Ursino, la visita presso il museo diocesano e il duomo di Catania e la passeggiata by night per il centro città.

La caratteristica di questo campo è stata l’organizzazione del campo stesso: interamente preparato dai giovani chierici, sia per la scelta della tematica affrontata, sia per coloro che sono intervenuti, si è rivelato rispondente alle loro aspettative. Diventare buon comunicatore (FSDB 252), avendo speciale attenzione all’ambito della comunicazione sociale era l’obiettivo dei giovani chierici per questo campo 2007.

Viviamo nell’era della comunicazione di massa: stampa, cinema, televisione, internet, telefonia mobile, segno di grande progresso della tecnologia; ma ciononostante assistiamo a un aumento del grado di incomunicabilità tra le persone.

Catania-Barriera: G. Pistorio in collegamento con TVBLOB.

formazione

Catania-Barriera: I chierici in videocomunicazione.

Il ricorso ai mezzi di comunicazione per evangelizzare può aiutare a risolvere gli aspetti negativi propri del nostro mondo della comunicazione. Nel caso di Internet, il presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, mons. Foley, afferma: «Internet può essere una nuova strada verso Dio, una chiamata per la Chiesa ad interrogarsi sulle opportunità dei nuovi mezzi per informare, educare, pregare ed evangelizzare».

Per i salesiani di Don Bosco tutto ciò è un campo di azione significativo che rientra tra le priorità apostoliche della missione salesiana.

Don Bosco stesso intuì il valore di questa “scuola di massa”, che crea cultura e diffonde modelli di vita, e s’impegnò in imprese apostoliche originali per difendere e sostenere la fede del popolo. Sul suo esempio i salesiani di oggi valorizzano come doni di Dio le grandi possibilità che la comunicazione sociale offre per l’educazione e l’evangelizzazione.

D o m e ni c o L u v a r à

comunicazione sociale

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Un siciliano l’editore del Papa Ecco come la massima agenzia d’informazione cattolica americana (Catholic News Service) ha dato la notizia della presentazione del nuovo direttore della Libreria Editrice Vaticana: Vatican publishing house: New page, new director, new ideas.

“Salesian Father Giuseppe Costa, the recently appointed head of the Libreria Editrice Vaticana, said he wants to beef up the availability of Vatican publications around the world and expand the Vatican's offerings on art and culture”.

Dalla stampa locale

Un s i c ili a n o l ’e d it o r e d e l Pa pa Nuovo corso alla Libreria Editrice Vaticana, custode suprema del copyright del Papa. C’è un direttore di fresca nomina, il salesiano siciliano Giuseppe Costa, da qualche giorno una nuova sede, e nuovi progetti editoriali motivati dalla attenzione speciale di Benedetto XVI per la cultura.

Don Costa, il dinamico religioso designato dalla segreteria di Stato a guidare le sorti della Lev, spiega che la gestione del copyright va un po’ con le sue gambe, è salda sulla «grande attenzione che c’è per la parola del Papa, soprattutto in Europa, in Occidente, ma anche in Paesi come Cina e Tailandia». Dagli scritti del Papa si ricavano royalties significative grazie alle tirature, ma in molti casi le cifre riscosse sono «simboliche: la royalty serve soprattutto ad assicurare il buon uso della pubblicazione».

Il neodirettore – 61 anni, di Gela, un passato da animatore di gruppi giovanili, una lunga esperienza editoriale dalla Elledici alla direzione della Sei, laureato in giornalismo negli Stati Uniti, docente di Premio addetto stampa giornalismo all’Ateneo salesiano – pensa di dell’anno GUS potenziare con nuove 1 ottobre 2004

iniziative la produzione propria della Lev, «in parte rallentata negli ultimi anni».

Si sta lavorando a una collana che tratti le storie dei santi da un punto di vista storiografico, «destinata a un pubblico medio-alto, capace di appassionarsi per questo tipo di storia» e si realizzeranno due tipi di libri d’arte che sfruttino il patrimonio dei musei vaticani e della Chiesa in genere: una collana di pubblicazioni di pregio sui tesori vaticani e una più economica, con volumi di prezzo medio, «per rispondere alle esigenze del turista che approda in Vaticano e vuole fruire dell’immenso patrimonio artistico».

Per la collana di maggior pregio è già pronto un volume sulla Sistina curato dal gesuita-storico dell’arte Heinrich Pfeiffer e coedito con Jaca Book, ed è in preparazione uno sulle Stanze di Raffaello. Rimane alta l’attenzione a testi su realtà culturali o scientifiche collegate alla Chiesa, come per esempio la Specola Vaticana, che sono un serbatoio immenso per l’Editrice se si vuole «sostenere la cultura cattolica e la vita ecclesiale». Gli scritti del Papa sono una voce centrale nella attività della Lev e non solo per i libri del cardinale Ratzinger e di Benedetto XVI ma per tutti i suoi scritti, anche brevi: vanno fortissimo in vari Paesi europei i libretti con le catechesi del Papa tedesco sui padri della Chiesa, o con i discorsi che pronuncia nelle visite pastorali. Agilissimi, costano circa 2 euro, hanno «una diffusione che non si registrava nei pontificati precedenti», e consentono a fedeli e non credenti di cogliere quello che «effettivamente predica un Papa non sempre comprensibile attraverso la sintesi giornalistica», e al quale la semplificazione non fa giustizia. Di un rilancio della Lev si parlava da anni, ma è stato Benedetto XVI a deciderlo.

Molto attento alla cultura come veicolo di evangelizzazione, il Papa segue da vicino l’attività dell’Editrice, tanto che in alcune occasioni ha scritto personalmente alla Herder, l’editrice che ha pubblicato tra l’altro la versione tedesca del suo «Gesù di Nazaret».

Gi o van n a C h i rri

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insieme Libreria Editrice Vaticana: Do n C o s t a nu o v o di r et t o r e

comunicazione sociale Do n Gi u s ep pe C o s t a n uo v o d i re t t o r e della Libreria editrice Vaticana

Il nuovo direttore della Libreria Editrice VaIl salesiano don Giuseppe Costa è il nuovo ticana, scelto dalla Segretaria di Stato per un direttore della Libreria editrice Vaticana (Lev). quinquennio, è don Giuseppe Costa, sacerdote La nomina decorre dallo scorso 1° luglio ma è salesiano siciliano, 61 anni, molto noto anche a stata ufficializzata ieri dal presidente della Lev Catania per essere stato sempre vicino alla realtà monsignor Giuseppe Scotti, durante il Consiglio salesiana della città e per diversi anni direttore d’amministrazione per l’analisi del bilancio sedell’Oratorio dei Filippini di via Teatro Greco, mestrale. Scelto dalla Segreteria di Stato, don quando i Salesiani dell’Istituto San Filippo Neri Costa, che vanta una lunga esperienza nell’editosi trasferirono nella nuova sede di piazzetta San ria, nativo di Gela. Sostituisce il suo confratello Domenico Savio di via Vindon Claudio Rossini, che cenzo Giuffrida. ha terminato il quinquenDon Costa, professore nio di servizio in Vaticano. di Teoria e Tecnica del Scotti nel ringraziare don giornalismo/Editoria presRossini, ha reso nota anche so l’Università Pontificia una lettera nella quale il seSalesiana, UPS, di Roma, gretario di Stato, cardinale insegna Storia e Tecnica del Tarcisio Bertone, esprime giornalismo anche alla Fala sua gratitudine a don coltà di Lingue dell’UniRossini, tra l’altro insignito di recente dell’oroneficienversità di Catania. In Vatiza «Pro ecclesia et Pontificano, ha preso il posto del ce» in apprezzamento per confratello don Claudio «la professionalità nel serRossini, destinato ad altro vizio della diffusione della incarico dopo aver concluparola del Papa e del magiso il proprio mandato. stero della Santa Sede».

Illustre accademico e La Libreria editrice Vagiornalista, autorevole firticana è riconosciuta come ma de "L’Osservatore Romano", già direttore editol’editrice ufficiale della riale della S.E.I., master of Santa Sede e lo statuto del Arts in Journalism presso 1991 precisa che lo scopo Don Giuseppe Costa la Marquette University, da «fondamentale» dell’ente oltre 30 anni collabora con quotidiani e riviste. È riguarda «la pubblicazione degli atti e documenautore di diverse pubblicazioni scientifiche e diti del Sommo Pontefice e della Santa Sede» vulgative in italiano e in inglese, tra cui "La noestendendo «la propria attività a pubblicazioni tizia e la religione. Cinquant’anni di giornalismo attinenti alla diffusione della dottrina, della liturreligioso in Italia", "Parole attorno ai media", gia e della cultura cattolica».

"Dentro la fotografia", "Dietro il giornale. EleLa Lev inoltre amministra e distribuisce cinmenti di storia, teoria e pratica". Con Angelo que periodici ufficiali del Vaticano e cura i diritti d’autore sui testi dei Pontefici e della Santa SePaoluzi ha pubblicato "Giornalismo, teoria e de, estesi alle opere del cardinale Karol Wojtyla pratica", aggiornato sui più recenti criteri tecnoe del cardinale Joseph Ratzinger. logici e sulle nuove esigenze etiche della professione giornalistica.

F abr i z io M as tr of i n i A nt o n i no B l an di n i Fonte: [L’Avvenire, Roma 25 luglio 2007].

Fonte: [La Sicilia, Catania 27 luglio 2007].

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La liturgia illumina l’impegno sociale Lettera inviata, a nome del Papa, dal Cardinal Bertone alla Settimana Liturgica Nazionale Italiana La liturgia non isola, ma illumina l’impegno sociale del battezzato, spiega il Cardinale Tarcisio Bertone, in una lettera inviata a nome di Benedetto XVI. Con questo messaggio, il Segretario di Stato ha voluto farsi presente in occasione della 58a Settimana Liturgica Nazionale Italiana, che si svolge dal 27 al 31 agosto a Spoleto, sul tema “Celebrare nella città dell’uomo”.

“Per vivere da cristiani occorre armonizzare la personale fedeltà a Cristo con la ‘cittadinanza’, con l’impegno cioè ad essere presenti nel mondo come suoi testimoni”, spiega il braccio destro del Papa nella guida della Santa Sede.

“Ed ogni celebrazione liturgica – aggiunge – aiuta ad operare una lettura sapienziale della storia e un discernimento attento degli eventi, poiché apre l’animo dei credenti a quella prospettiva escatologica che consente di operare nella città terrena guardando oltre ciò che è transitorio, per scorgervi la misteriosa presenza del Risorto”.

“I cristiani, nel corso dei secoli, hanno saputo riconoscere quanto di buono, di vero, di bello, di positivo c’era nelle varie società nelle quali erano inseriti”, ricorda il porporato.

“Consapevoli dell’invito di Cristo ad essere ‘sale’ e ‘lievito’ della terra, si sono impegnati, sorretti dallo Spirito Santo, ad animare, con la ricchezza dell’amore evangelico, la cultura e le tradizioni del loro tempo”.

La lettera invita i partecipanti alla manifestazione a riflettere su “come adempiere tale missione nell’odierna società con una fedeltà evangelica celebrata nella liturgia e vissuta nell’esistenza quotidiana”.

“Per ogni generazione cristiana l’Eucaristia è l’indispensabile nutrimento che la sostiene mentre attraversa il deserto di questo mondo, inaridito da sistemi ideologici ed economici che non promuovono la vita, ma piuttosto la mortificano; un mondo dove domina la logica del potere e dell’avere piuttosto che quella del servizio e dell’amore; un mondo dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte”, riconosce citando l’omelia del Papa della scorsa solennità del Corpus Domini.

Per questo, assicura, “un’attiva partecipazione alla celebrazione liturgica rende il cristiano più consapevole della propria responsabile vocazione ad essere segno e testimone di un modo radicalmente nuovo di operare nel mondo”.

“Chiamato a contribuire alla costruzione della città terrena, egli si impegna così a favorire le dinamiche di partecipazione e responsabilità, di solidarietà e sussidiarietà in campo economico e sociale, che sono a servizio della persona e del bene comune”, indica poi.

La lettera conclude trasmettendo l’augurio di Benedetto XVI affinché la 58a Settimana Liturgica Nazionale Italiana “aiuti le comunità cristiane italiane ad assumere le proprie responsabilità, perché si sviluppi in pienezza l’esistenza umana nella sua dimensione personale, familiare, sociale e culturale”.

Card. Tarcisio Bertone.

Fonte: [Zenit.org, Città del Vaticano 28 agosto 2007].

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MGS

Il cammino dell’Agorà dei giovani italiani I l p r im o a nn o p a st o rale 2006/2007 è dedicato all’ascolto del mondo giovanile.

Esso costituisce una prima dimensione della missione; obiettivo è infatti portare la Chiesa (le comunità, i giovani, i sacerdoti, gli operatori...) fuori dei propri spazi, per instaurare nuove relazioni con i giovani, sul terreno della speranza, desiderata, cercata e vissuta negli ambiti della vita quotidiana, utilizzando la griglia di lettura, di analisi e di proposta suggerita dal IV Convegno Ecclesiale di Verona: le relazioni affettive; l’esperienza della fragilità; l’impegno di cittadinanza; la dinamica studio/lavoro - festa; il rapporto con le altre generazioni.

Il primo anno è orientato all’incontro nazionale di Loreto: in esso si raccoglie il cammino iniziato nel dopo-Verona, e viene dato impulso decisivo (sul piano delle motivazioni e dei contenuti) a quello ancora da compiere. Il tema, “Come io vi ho amato”, collega il farsi incontro della Chiesa ai giovani al mistero del farsi incontro di Dio all’umanità, in Gesù Cristo. Lo Spirito di verità guida l’ascolto, rivelando la presenza di Cristo in mezzo ai giovani e conducendo la Chiesa a “discernere il ‘vero’ presente sotto le vesti del ‘nuovo’”.

L’anno pastorale 2007/2008 è dedicato alla dimensione interpersonale dell’evangelizzaz io ne. L’obiettivo è quello di proseguire la dinamica estroversa del primo anno, sia a livello di testimonianza e presenza quotidiana negli ambienti di vita, sia come iniziative straordinarie di mis-

sione. Il momento centrale del secondo anno è la GMG di Sydney 2008: essa offre ai giovani la possibilità di approfondire il senso del mandato missionario per la propria esistenza cristiana, in un contesto culturale e sociale estremamente stimolante. La partecipazione, fisica o “virtuale”, all’evento di Sydney è quindi un passaggio importante per tutti coloro che sono coinvolti nel cammino triennale.

Il tema, “Mi sarete testimoni”, evidenzia che missionarietà è parte costituiva dell’identità cristiana delle persone e delle comunità, chiamati a narrare l’esperienza gioiosa dell’incontro con il Risorto. La missione viene vissuta non come “proselitismo, che vuole ‘catturare’ i giovani per appropriarsene, ma come una gioiosa comunicazione della bellezza di una scoperta che si vuole condividere con tutti.

L’anno pastorale 2008/2009 è dedicato alla dimensione culturale e sociale dell’evangeliz zazione. Obiettivo è proseguire la dinamica estroversa, affrontando la questione di una testimonianza cristiana (personale, ma soprattutto comunitaria) esercitata sulle frontiere delle grandi questioni culturali e sociali.

Tutto l’itinerario si conclude con un evento vissuto simultaneamente in ciascuna delle diocesi italiane, nelle piazze, nei santuari diocesani o in qualche “nuovo santuario” del nostro tempo (centri commerciali, stazioni, cinema, piazze, stadi, luoghi dell’emarginazione...).

Il tema, “Fino ai confini della terra”, sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo si declini nei linguaggi e nelle culture dei giovani di oggi, spesso assai distanti da quelli delle precedenti generazioni.

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Testimonianza dei Giovani Pellegrini a Loreto “Non dovete aver paura di sognare” “Non dovete aver paura di sognare”. È principalmente un rinnovato coraggio di sognare che ci portiamo dietro dall’esperienza che abbiamo da poco vissuto a Loreto, in occasione dell’incontro nazionale dei Giovani Italiani, l’Agorà 2007. Un coraggio riscoperto e rinato nel nostro cuore dopo le parole paterne, affettuose e allo stesso tempo forti e toccanti del nostro amato padre, il papa Benedetto XVI. Nell’immensa piana di Montorso il Papa ha riconosciuto che “purtroppo oggi, non di rado, un’esistenza piena e felice viene vista da molti giovani come un sogno difficile, e qualche volta quasi irrealizzabile”.

Tanti nostri coetanei, tanti di noi, guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi. Ci chiediamo come inserirci in una società segnata da numerose e gravi ingiustizie e sofferenze? Come reagire all’egoismo e alla violenza che talora sembrano prevalere? Come dare un senso pieno alla vita?. E a queste domande non ha tardato la risposta chiara e luminosa del Papa: “Non abbiate timore – ha affermato – Cristo può colmare le aspirazioni più intime del vostro cuore! Ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio?” Loreto: Foto di gruppo con il Rettor Maggiore davanti la chiesa.

“Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose”. “Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà”. È l’invito che, a chiare lettere, il nostro amato Papa rivolge personalmente ad ognuno di noi; non solo a coloro che hanno partecipato all’Agorà dei Giovani 2007,ma anche a tutti i giovani sparsi nel nostro mondo. Siamo partiti alla volta di Loreto il 29 Agosto scorso, animati dalla voglia di condividere, di pregare, di conoscere nuovi volti di tanti altri giovani che, come noi, sperano, amano e cercano il vero Volto di Gesù Cristo. E risuonavano sin dall’inizio in noi le parole che un altro grande papa, Giovanni Paolo II, rivolse ai giovani radunati per la Gmg di Roma, nel 2000: “È Cristo che cercate!”. E proprio Gesù che cercavamo e, a Loreto, lo abbiamo trovato nel volto di 500.000 mila giovani, radunati attorno al Suo Vicario qui in terra, Benedetto XVI. Come giovani animatori salesiani ci siamo uniti al folto gruppo del Movimento Giovanile Salesiano di Sicilia e, con il cuore di Don Bosco, abbiamo viaggiato per 15 lunghe e allegre ore verso le Marche.

La prima tappa è stata quella di Ancona, Diocesi che ci ha ospitato il 30 e il 31. In particolare, noi del gruppo di Riesi siamo stati ospitati da alcune delle famiglie della Parrocchia Maria SS.ma Madre di Dio di Ancona. Abbiamo potuto sperimentare la gioia dello stare insieme e del sentirci famiglia, quella grande famiglia dei Figli di Dio di cui tutti noi siamo membra vive. In queste famiglie ci siamo sentiti accolti e amati come figli, sorretti e “soccorsi” come pellegrini in cammino verso Maria e verso Gesù. Ci siamo accorti che, nonostante le minacce rivolte alla famiglia in questi ultimi tempi, c’è tanto bene attorno a noi, soprattutto perché ci sono tante fa-

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miglie che fondano il loro esistere sulla solida base di Gesù Cristo.

Un ricordo particolare merita la Celebrazione Eucaristica che abbiamo vissuto e celebrato insieme ai 200 giovani del Movimento Giovanile Salesiano di tutta Italia, radunati a Loreto; celebrazione presieduta dal 9° Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chavez.

Dopo aver condiviso un tratto di strada insieme ai giovani della parrocchia che ci ha ospitati, con preghiera, festa e tanta gioia, e dopo esserci preparati spiritualmente e mentalmente all’evento centrale del nostro viaggio, siamo davvero entrati nel vivo dell’esperienza. Il 1° Settembre, con alle spalle 8 km di cammino a piedi, siamo giunti alla spianata di Montorso ed è stato bello assistere al veloce affollarsi dell’immensa spianata di Montorso.

Dopo qualche ora, giunge il momento tanto atteso: atterra sulla spianata un elicottero bianco: è il Papa. La papamobile inizia il suo lungo cammino per la spianata: più di venti minuti per raggiungere il palco. È in questi venti minuti c’è il tripudio della gioia e della festa: il papa avvicina, saluta, benedice, sfiora le mani di tanti giovani in lacrime che lo amano e attendono da lui conforto, speranza, benedizione.

Durante la Veglia il Santo Padre, dopo aver ascoltato con attenzione le testimonianze di alcuni giovani, ha esordito abbracciando idealmente la spianata di Montorso proclamando Loreto “capitale spirituale dei giovani”. “Il Papa vi è vicino”, ha confermato il Santo Padre rivolgendosi non solo ai presenti, ma idealmente a tutti i giovani del mondo, esortandoci a vivere “con amore e convinzione”, senza lasciare adito alle incertezze e alle paure tipiche della nostra età, che sono certamente umane, ma devono essere superate in nome di Cristo. Per questo ha invitato i presenti ad affidarsi a Dio, prendendo esempio dalla vergine Maria.

E dopo la notte e il dolce risveglio, abbiamo assistito alla Celebrazione Eucaristica da lui stesso presieduta, davanti a mezzo milione di giovani. Benedetto XVI ci ha invitato ad andare contro la corrente di un mondo che seduce con modelli di violenza, prepotenza o “successo ad ogni costo”. “Di quanti messaggi, che vi giungono so-

MGS prattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!”, ha esortato nella sua omelia.

E questo invito che noi, pellegrini a Loreto, rivolgiamo a voi, a nome del Papa. Cari giovani : ANDATE CONTROCORRENTE, non lasciatevi sviare dalla società di oggi che ci inganna e ci fa perdere il vero senso della vita. È necessario, oggi più che mai e quì più di altrove, riscoprire e ritrovare Cristo come centro della nostra Vita.

Oggi, ci ha detto il Papa, sono propagandati modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. A noi viene chiesto di seguire gli esempi giusti, i modelli veri che sono quelli dei santi, non solo quelli degli altari, ma anche quelli di vita quotidiana. Sono quei modelli che non hanno avuto paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda. I nostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo.

D o m e n i c o D eb i l i o Riesi

“ C ’e r a n o u n a vo lt a 70 pr o d i r a g a z z i … . ” Il Campo Animatori di I Livello San Gregorio: tra sorrisi e fantasia “C’era una volta un’allegra brigata composta da 70 ragazzi, che discesi da montagne o saliti da spiagge, vennero ad incontrarsi nel magico cortile dell’Oratorio Sdb di San Gregorio”. Si, iniziare a mo’ di favola credo sia l’incipit migliore per parlare di quello che è stato il Campo Animatori di I Livello 2007 del Movimento Giovanile Salesiano che si è tenuto tra i giorni 23 e 26 del mese di Agosto.

Un’esperienza che ha creato un intenso sapore di fraternità e di amicizia che, per motivi tecnologici ed informatici, continua in rete web attraverso le chat e i contatti multimediali. Ma prima di tutto ciò, ecco, agli arrivi, solamente ra-

MGS

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S. Gregorio (CT): Foto di gruppo del Campo Animatori di I Livello 2007 del MGS.

gazzi spaesati e vittima di diversi scherzi (vedi un programma militare con tanto di digiuno e sveglie notturne) da parte dell’Equipe di Animazione e Formazione composta da noi, Flavio e Francesca, Elisa Palazzotto, Suor Giusy Fortuna, Suor Gabriella Calì, Don Domenico Saraniti e Don Enzo Timpano. Dopo una turbolenta e scherzosa accoglienza, i ragazzi si sono visti coinvolti in due momenti che nel seguito hanno scandito ogni loro giornata da campisti: le attività e la formazione. Quest’ultima che, gestita con grande maestria da suor Giusy Fortuna attraverso dinamiche e lavori di gruppo, ha avuto come tema la conoscenza di sé e il saper costruire relazioni positive. Tematiche importanti nella vita di ogni giovane perché segnano le tappe fondamentali della crescita sia nel potersi capire e scoprire come identità e sia come proporre questa identità al resto della società, cercando di creare dei rapporti che abbiano buon esito sia dal punto di vista umano che spirituale. I ragazzi, alla fine del corso, hanno anche affrontato una verifica come sintesi e conclusione del loro percorso formativo. Per quanto riguarda le attività invece, si è voluto dare un taglio decisamente d’animazione.

Infatti, tra clowneria, danza e canto (insieme nell’attività di Musical) e laboratorio di animazione serate, feste e giochi, i campisti hanno fatto proprie delle tecniche di animazione fondamentali da poter riproporre nei propri oratori. Non solo

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di teoria infatti sono stati i contenuti delle attività, se non molta pratica che alla fine si è realizzata in un mega spettacolo nella serata in cui i due campi, quello del I livello e quello del II livello che nel mentre si teneva a Pedara, hanno condiviso le loro esperienza. Uno spettacolo fatto principalmente dal gruppo Musical che ha proposto una rassegna di canti e danze incentrati su Madre Morano e la clowneria che si è esibita in un grande sketch comico di magia e “spettacolarità”. I ragazzi del laboratorio di animazione serate, feste e giochi si sono prodigati invece nell’organizzare momenti di fraternità durante le sere del campo con tanta musica e giochi divertenti che hanno regalato momenti veramente indimenticabili. A tutto ciò si è accostato un attenzione particolare verso i momenti di preghiera e riflessione spirituale come l’adorazione e la penitenziale, fortemente partecipati dai ragazzi.

Ma il campo non sarebbe stato lo stesso, senza che i ragazzi non avessero messo del loro entusiasmo e divertimento in qualsiasi momento ludico e formativo ma anche una sana maturità nell’affrontare temi importanti che certamente li riguardano con particolare interesse.

Con ciò, siamo proprio giunti alla conclusione della fiaba ma il cui lieto fine è il sorriso di quei “prodi” 70 ragazzi che stanno facendo della propria vita quotidiana uno straordinario per gli altri. Un grande grazie e un arrivederci al prossimo anno.

Fran cesca Ri cco ben e Pietraperzia

Fla v io M el a Piazza Armerina

C a m p o an i m at o ri Mg s II l iv e l lo Si è conclusa un’esperienza forte e significativa che anche quest’anno ha radunato ragazzi e ragazze da tutta la sicilia: il campo animatori mgs di II livello tenutosi a Pedara dal 23 al 26 Ago sto 2007, quest’anno i giovani partecipanti erano 54 e provenivano dalle varie case siciliane Sdb e Fma. Il campo animatori regionale di II livello non si limita ad essere una momento di incontro tra

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Pedara (CT): Foto di gruppo del Campo Animatori di II Livello 2007 del MGS.

animatori al termine delle attività estive ma si pone come continuum di un cammino formativo iniziato all’interno delle proprie case, che arricchisce il giovane animatore di un momento forte non solo dal punto di vista esperienzale ma anche contenutistico.

All’interno della tre giorni, i giovani animatori si sono alternati tra momenti di preghiera, di formazione, laboratori e fraternità.

Il campo è stato gestito da un’equipe formata da Sr Maria Pitrolo, Suor Francesca Scibetta, Don Giuseppe Favaccio, Don Arnaldo Riggi, Don Giuseppe Sinopoli, Silvia Sardo, Manuela Prestianni e Sebastiano Costa.

Il tema centrale su cui si è fondato il campo è stato quello della morale cristiana, sotto la guida di don Marcello Mazzeo i novelli animatori hanno avuto la possibilità di discutere su argomenti di estrema attualità e di forte identità nella maturazione umana e cristiana. I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti dalla tematica, mostrando grosso interesse, intervenendo e partecipando a tutti gli incontri di formazione. Punto di forza che ha facilitato notevolmente il funzionamento della formazione è stata la presenza delle figure Sdb ed Fma che nel loro ruolo di guide e formatori sono riusciti attraverso il confronto giornaliero e la testimonianza a far meglio interiorizzare i contenuti proposti.

MGS Per incrementare il bagaglio di conoscenze degli animatori sono stati proposti durante il campo dei laboratori pratici, che avevano la funzione non solo di far apprendere dei contenuti ma anche e soprattutto quella di mostrare delle modalità di gestione e organizzazione. Oltre alla pura spiegazione teorica i ragazzi si sono cimentati praticamente nella realizzazione di lavori per poter comprendere a pieno come svolgere l’attività anche senza l’ausilio del tutor una volta tornati nella propria realtà. Le attività laboratoriali che si sono tenute sono state quelle di “Psicologia Dell’Età Evolutiva”, “Animazione di gruppo” “Icone” e “Liturgia”.

I ragazzi hanno particolarmente gradito i momenti di preghiera proposti, mostrando grande partecipazione e interesse. Il clima di silenzio e riflessione ha favorito la preghiera, rendendo questo campo una esperienza indimenticabile.

Tra i momenti forti, la penitenziale (realizzata dai ragazzi del laboratorio di liturgia) ha avuto un riscontro molto positivo, i giovani animatori in un clima sereno e partecipe hanno vissuto con completezza il sacramento della riconciliazione.

L’adorazione ha dato ancora più vigore all’esperienza vissuta dai ragazzi, che hanno commentato con stupore l’incontro intorno a Gesù Eucarestia di tanti ragazzi così diversi provenienti da posti così differenti. Ma il momento che ha lasciato un segno più profondo è quello della celebrazione Eucaristica, insieme ai ragazzi del primo anno del campo di San Gregorio, dopo una esperienza di fraternità. I ragazzi hanno vissuto con molto interesse e partecipazione tutti i momenti di preghiera proposti mostrando una profonda maturità.

Questi giovani animatori hanno mostrato una bella maturità in tutti gli ambiti. Riuscendo a distinguere i momenti di gioco da quelli di formazione e di preghiera. I ragazzi hanno creato un bel gruppo che ha permesso l’apertura e la condivisone. Consentendo la crescita reciproca e la collaborazione. I ragazzi sono partiti con la gioia nel cuore e con una promessa, quella di trasmetterla e testimoniarla.

Seb as ti an o C os t a Messina “Domenico Savio”

MGS

insieme

Ben ed e tt o X VI a 50 0 . 00 0 g i o v an i: “ A n d a te c o n t r o c o r r en t e ” Nella Messa presieduta a Loreto Benedetto XVI ha invitato mezzo milione di giovani ad andare contro la corrente di un mondo che seduce con modelli di violenza, prepotenza o “successo ad ogni costo”.

“Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!”, ha esortato nella concelebrazione eucaristica a conclusione dell’Agora dei giovani italiani, celebrata nell’immensa piana di Montorso, nei pressi di Loreto.

A pochi chilometri dal santuario nazionale dove, secondo la tradizione, è stata portata pietra su pietra la casa di Maria di Nazareth, il Papa ha spiegato ai giovani che l’umiltà che avevano sentito descrivere nel brano evangelico della liturgia della domenica – “Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14,11) – non è “la via della rinuncia ma del coraggio”. La gran parte dei giovani pellegrini ha trascorso la notte sotto le stelle o in tende installate nella spianata, dove la sera avevano vissuto un grande incontro di festa e fede. Insieme al Papa hanno concelebrato l’Eucaristia 150 Vescovi e duemila sacerdoti.

Sotto un sole rovente, il Vescovo di Roma ha lasciato ai ragazzi e alle ragazze un’idea fondamentale: “Il messaggio è questo: non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà”.

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“Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere”.

Parlando dell’enorme influenza che vogliono avere i media sui giovani, ha detto loro: “Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione”.

“Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie ‘alternative’ indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune”.

Il Papa ha anche incoraggiato i ragazzi a non avere “paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda”.

“I vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo”, ha assicurato.

“Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia ma del coraggio – ha sottolineato –. Non è l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato”.

Fonte: [Zenit.org, Loreto (AN) 2 settembre 2007].

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C o mm o sso ri n graz iam en t o d i pa dr e Bossi al Papa e ai giovani n el l a v eg l i a di L o r et o Uno dei grandi momenti di commozione nell’incontro di Benedetto XVI con mezzo milione di giovani è stato l’arrivo di padre Giancarlo Bossi, missionario che è stato rapito per 39 giorni nelle Filippine.

Nel discorso ai ragazzi il Papa l’ha citato, constatando che “potrebbe dire tante cose” su una vita alla sequela di Cristo. “Abbiamo pregato durante il periodo del suo sequestro nelle Filippine, e oggi gioiamo nell’averlo tra noi”, ha aggiunto.

“In lui vorrei salutare e ringraziare tutti coloro che spendono la loro esistenza per Cristo sulle frontiere dell’evangelizzazione”, ha detto il Papa in riferimento al missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME).

Da parte sua, padre Bossi, 57 anni, rapito lo scorso 10 giugno, ha detto al Papa “di essere con lei questa sera per dire il mio grazie: a Dio per aver ancora una volta tenuta amorosamente la mia vita nelle sue mani; a Lei per avermi portato nel suo cuore di padre durante il mio sequestro; a tutti questi giovani perché con la loro preghiera e il loro amore mi hanno dato il coraggio di rimanere fedele a Cristo, alla sua Chiesa, alla mia vocazione missionaria e alla gente a cui appartengo”.

“Grazie, in nome di Dio”, ha concluso.

Fonte: [Zenit.org, Loreto (AN) 2 settembre 2007].

In a scolt o de i giov an i “Ci mettiamo in ascolto e ci indichi i passi per il nostro cammino”, con questo invito i giovani del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia hanno dato inizio al loro incontro con Don Pascual Chávez.

Radunati presso l’Istituto salesiano di Loreto per prepararsi all’incontro con il Papa che si svolgerà il 1° e il 2 settembre prossimi, i giovani hanno accolto questa mattina il IX successore di Don Bosco con canti e slogan di gioia.

MGS Accolto dal saluto degli animatori, di don Giovanni Molinari, Ispettore dei Salesiani dell’Italia Adriatica (IAD), e del prof. Glauco Fabbroni, sindaco di Porto Recanati e exallievo salesiano, Don Chávez ha rivolto ai giovani parole di incoraggiamento e orientamento esortando con fermezza ad attuare una Pastorale Giovanile fortemente evangelizzatrice, centrata in Cristo e in sintonia con la Chiesa. “Don Bosco ha voluto che i suoi ragazzi avessero robuste personalità” ha detto il Rettor Maggiore richiamando il motto della proposta educativa detto dallo stesso Don Bosco: “buoni cristiani e onesti cittadini”.

Invitando i giovani a inserirsi più fattivamente nel cammino della Chiesa, Don Chávez ha indicato tre sfide a cui rispondere: il bisogno di una decisa riappropriazione del ruolo educativo della comunità ecclesiale; l’urgenza di avviare una Pastorale Giovanile che riesca ad essere elemento di unificazione dell’esistenza; e la necessità di orientare la formazione e l’azione ad una convinta acquisizione della missionarietà.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata ad un dialogo aperto e profondo tra il Rettor Maggiore e i giovani che gli hanno rivolto alcune domande. Don Chávez come padre e maestro ha offerto indicazioni di vita forti e tutte ispirate ai valori dei Vangelo.

Nel pomeriggio, presso il palazzo Municipale di Loreto, il Sindaco, il dott. Moreno Pieroni, conferirà al Rettor Maggiore una onorificenza in ringraziamento per il lavoro che i Salesiani svolgono sul territorio e in occasione del 130esimo anniversario di una visita che Don Bosco fece nella Basilica della Santa Casa di Maria. In questo santuario, centro di una grande devozione mariana, il Rettor Maggiore concluderà la giornata presiedendo una concelebrazione eucaristica con i giovani del MGS che, caricati dall’incontro con il IX successore di Don Bosco, si appresteranno a vivere l’incontro con il Papa.

I momenti più salienti della giornata hanno avuto la copertura mediatica di Missioni Don Bosco – Media Centre che ha consentito, in collaborazione con Telepace alcune dirette televisive satellitare.

Fonte: [ANS, Loreto (AN) 31 agosto 2007].

PGS

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Saluto del presidente Maurizio Siragusa Comunicato ufficiale n° 2 Stagione Sportiva 2006/07 del 15 settembre 2007 Carissimi Presidenti, all’inizio del nuovo anno sociale ho il piacere di presentare alla Vostra attenzione la programmazione relativa all’offerta sportiva che il Consiglio regionale dell’Associazione ha predisposto per l’anno 2007/08.

Consapevoli del mutato contesto giovanile, dei nuovi ambiti di impegno e dei loro tempi, nel confermare la tradizionale struttura dei campionati provinciali e regionali che culmineranno con le manifestazioni primaverili delle Finali nazionali della Don Bosco cup e con le Pigiessiadi, vogliamo convergere la nostra attenzione su alcuni eventi e determinati sports dalla formula organizzativa snella e, allo stesso tempo, coinvolgente.

Per l’ultima domenica di ottobre è prevista, e da quest’anno su tutto il territorio nazionale, la festa di apertura dell’anno sportivo, particolarmente indirizzata ai piccoli atleti della categoria Mini.

Ciascuna provincia organizzerà questo momento di festa e di incontro cui saremo chiamati ad essere presenti.

In primavera, si svolgerà in tutti i capoluoghi la prima “NoStop Pgs”, manifestazione dove le diverse squadre di calcio, volley e basket si confronteranno ininterrottamente sul campo per un’intera giornata. Ampio spazio alla Danza sportiva, con tre concentramenti regionali, e al Beach volley, con diverse tappe sulle spiagge più belle della Sicilia. Un altro obiettivo è il coinvolgimento delle scuole nelle Pigiessiadi, con una sezione a loro riservata e l’ampliamento del Trofeo delle Regioni per rappresentative provinciali, con la partecipazione di più regioni oltre a Sicilia e Calabria. Importanti novità anche sul fronte della formazione.

La scelta della Pgs è quella di “educare attraverso lo sport”: ciascuna Associazione deve essere in grado di possedere gli strumenti per operare in questa direzione. Tra questi è importante che in ogni Società Pgs operi una presenza idonea ad assicurare il carisma salesiano o, meglio, che sia capace di adoperarsi affinché le finalità educative

siano perseguite costantemente nei confronti di tutti i giovani ed i ragazzi che quel determinato ambiente sportivo frequentano. A tal proposito, d’intesa con gli Enti promotori, è stato organizzato un corso per “GARANTI EDUCATIVI” destinato ai dirigenti delle singole Pgs e, in particolar modo, alle Associazioni che non operano in un’Opera salesiana (sprovviste, pertanto, di un delegato locale SDB o FMA). Queste ultime in sede di rinnovo dell’affiliazione o nuova affiliazione saranno invitate a designare un componente del proprio Consiglio direttivo che parteciperà al suddetto corso (il cui programma troverete in dettaglio nel presente c.u.). La partecipazione al corso è obbligatoria ed è condizione imprescindibile per ottenere l’affiliazione o il rinnovo. Importanti gli appuntamenti degli stage invernale e primaverile.

Il primo a Gambarie dal 3 al 6 gennaio, per alleducatori in formazione e dirigenti, il secondo nel corso delle Pigiessiadi, come momento specifico e qualificante per i tecnici.

Nel settore della comunicazione è stato rinnovato il sito internet ufficiale del Comitato che viene costantemente aggiornato sulle iniziative regionali e provinciali, fotografie degli eventi, e dove vengono pubblicati i Comunicati ufficiali della Direzione tecnica regionale. È uno strumento di condivisione delle attività e, pertanto, qualora lo riterreste opportuno, potreste mandare per e.mail (pgs@pgsicilia.it) notizie e foto di iniziative locali ai fini di una loro pubblicazione.

L’indirizzo è: www.pgsicilia.it .

Tra qualche settimana e, comunque, entro l’autunno, la sede del Comitato regionale sarà trasferita nei nuovi locali dell’istituto salesiano San Filippo Neri di Catania, via Vincenzo Giuffrida, 208/a. In quella sede, oltre agli uffici, avremo a diretta disposizione l’impiantistica sportiva esistente per le varie esigenze ed iniziative che studieremo e valuteremo.

AugurandoVi un buon inizio di stagione, il mio più cordiale saluto.

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insieme

pastorale giovanile

Priorità per la PG ispettoriale e locale A . Perché delle priorità?

Non sono attività in più da compiere o in sostituzione rispetto a quanto fatto; ma ci invitano a prestare una maggiore attenzione (fare uno zoom) a questi obiettivi e, se dovessimo tralasciare qualcosa, ci ricordano quali cose non tralasciare perché prioritarie.

Sono criteri e principi di fondo che devono animare le nostre programmazioni e, successivamente, diventare i criteri di verifica periodica e finale.

B. Qua le metodologia usata p er a rriv are a sce gliere questa priorità?

Lavoro svolto dall’equipe di PG SdB: (d.

Marcello, d. Edoardo, d. Enzo Volpe e d. Enzo Schilirò) a) abbiamo evidenziato prima ciò che, dalla nostra prospettiva e secondo la nostra esperienza, ci sembrava urgente, perché assente o carente; b) abbiamo letto i documenti che il magistero salesiano ha indirizzato all’Italia salesiana e in particolar modo alla nostra ispettoria (Rettor Maggiore alla Visita di Insieme per la regione Italia; Rettore Maggiore e Regionale per la Visita Straordinaria) e ripreso le indicazioni magisteriali della Chiesa Italiana (Papa e CEI); c) dal confronto tra la nostra esperienza e le indicazioni magisteriali abbiamo fatto alcune opzioni che ci sembravano più importanti per questo anno pastorale; d) li sottoponiamo ora alla assemblea ispettoriale: – per confrontarci ed apportare, se necessario, modifiche e aggiunte; – perché, toccando la vita della nostra ispettoria a livello centrale e a livello locale, siamo chiamati ad assumere insieme queste scelte che non devono restare su carta o affidate ad alcune

persone ma che devono entrare in modo totale nelle programmazioni educative di ogni opera e settore.

C. Quali le priorità individuate?

1. La centralità dell’Evangelizzazione nella nostra azione educativa: dal primo annuncio alla sequela di Cristo (Rettor Maggiore: “Una pastorale chiaramente evangelizzatrice”) (itinerari di fede a livello nazionale) (scelta dei gruppi come principale metodo educativo); 2. Riflessione e rinnovamento sull’ Oratorio CG (visita straordinaria); 3. Animazione vocazionale: dalle attività vocazionali all’accompagnamento dei giovani che hanno già manifestato espressamente il desiderio di “restare con don Bosco” (Visita straordinaria); 4. Predilezione dei giovani poveri e svantaggiati (strenna RM 2008, progetto emarginazione ISI) in tutte le opere e in tutti i settori (dimensione trasversale); 5. Formazione dei laici: – animatori, operatori e collaboratori negli oratori; – docenti scuola e FP; – formazione dei catechisti per i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

6. Maggiore integrazione tra il centro ispettoriale di PG e le comunità locali (Capitolo Ispettoriale 07); 7. Coinvolgimento di tutti gli ambienti e settori nella Pastorale Giovanile della nostra ispettoria.

D . s c el te in a s s em b l ea – La centralità dell’Evangelizzazione nella nostra azione educativa: dal primo annuncio alla sequela di Cristo (Rettor Maggiore: “Una pastorale chiaramente evangelizzatrice”) (itinerari di fede a livello nazionale) (scelta dei gruppi come principale metodo educativo); – Maggiore integrazione tra il centro ispettoriale di PG e le comunità locali e Coinvolgimento di tutti gli ambienti e settori nella Pastorale Giovanile della nostra ispettoria.

frammenti di memoria

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In ricordo di Don Giannone Dieci generazioni cresciute all’ombra di un grande uomo Ogni giorno si ritrovano in quel cortile nelle prime ore pomeridiane. Tute firmate e scarpe nike dello stesso colore, giocano a calcio, gridano e soprattutto socializzano. Alcuni decenni fa, sotto gli stessi platani c’erano altri ragazzi a giocare. Con i pantaloncini corti, i calzini rammendati e le scarpe pesanti si raccoglievano a centinaia attorno ad un pallone di cuoio. Erano anch’essi pieni di vita. Nonostante la povertà e gli orrori della guerra. E nell’oratorio dimenticavano tutto il resto. In realtà la storia del S. LuigiBoccetta, il primo istituto fondato da Don Bosco a Messina, è singolare nelle sue vicissitudini e nei suoi spostamenti. “Fu fondato nel 1893 – racconta Nino Gigante, dentista e presidente dell’unione ex allievi S. Luigi/Boccetta – e occupava una vasta area del Boccetta, nei pressi dell’attuale fontana Arena. Nel 1908 fu distrutto dal terremoto. Si ricominciò subito a far funzionare l’oratorio – racconta Gigante – e dopo appena sei mesi nel giugno 1909, si celebrò la prima comunione. Furono allestite delle baracche accanto alle macerie, mentre già nel 1929 veniva costruito più a monte sul viale Regina Margherita l’attuale stabile ospitante scuola media e superiore. Poi nel gennaio 1943 come tutte le altre scuole in città, l’istituto fu chiuso per il pericolo dei bombardamenti. “Non potrò mai dimenticare quell’ultima messa celebrata da Don Giannone, tra i pianti generali e una folla numerosissima radunatasi all’aperto da tutte le zone vicine – racconta con commozione Gigante – difatti nel giugno del 1943 le baracche furono distrutte da uno spostamento d’aria provocato dallo scoppio di un grappolo di bombe nel boccetta. L’oratorio

fu riaperto solo nel 1944 nell’area nuova della circonvallazione, nelle zone periferiche della città alcune scuole avevano continuato a funzionare da maggio a dicembre (a Torre Faro e a Castanea), e poi erano state richiuse a fine anno con la ripresa delle incursioni aeree”. Il ricordo salesiano di Gigante è indissolubilmente legato alla figura di Don Giannone, amico fraterno, padre spirituale e fedele seguace dello spirito educativo di Don Bosco per decine di generazioni a Messina, venuto a mancare all’età di 84 anni il 25 marzo del 1995. “A lui si deve – ricorda Gigante – anche l’opera della filodrammatica “Don Bosco” che interessava tanti giovani con lavori teatrali di impegno tratti da Diego Fabbri e Martoglio e che ha insegnato a correggere inflessioni dialettali, a usare i vocaboli nel modo giusto e a divulgare il gusto per il teatro in un periodo in cui non esisteva la tv”. Domenico Borgia, 78 anni in ottobre, autore di poesie in vernacolo, meglio noto come Mico della Boccetta proprio per il suo legame con l’oratorio di viale boccetta.

“Ero assiduo dell’oratorio ricostruito dopo il terremoto su donazione di Pio X, era il periodo anteguerra e per un po’ funzionò come l’unica area di divertimento per centinaia di bambini”. I ricordi di Mico della Boccetta si concentrano in particolare sulle attività teatrali gestite da Don Giannone “quelle recite e operette della filarmonica mi spinsero a scrivere le mie prime poesie e a dedicarne una a Don Giannone in occasione del suo cinquantenario di sacerdozio”.

C. C. Fonte: [Centonove, Messina 7 maggio 1999].

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frammenti di memoria

In ricordo di Don Ninì Scucces Conduceva una vita che definiva normale, ma è stato un grande, sicuramente agli occhi di Dio. Don Antonino Scucces, sacerdote salesiano, spentosi il 20 giugno a Viagrande in provincia di Catania. Fin dall’ordinazione ha dedicato la sua vita agli ultimi: gli emarginati di Gela, gli sfrattati e gli emigrati di Palermo-Santa Chiara, i baraccati di Messina-Giostra e da vent’anni i tossicodipendenti, gli alcolisti di Casa Nazareth della cittadina etnea e poi di Villa Rosanna a Centuripe, in provincia di Enna.

La sua era una missione che portava avanti con abnegazione, incurante della salute malferma a causa di un pregresso infarto. Nel suo agire era sempre guidato dall’amore, quello stesso amore che aveva attinto fin da bambino alla scuola di Don Bosco e che riversava su quanti erano in una situazione di disagio: i giovani che bussavano alla sua porta o che egli stesso andava a cercare. E poi quel lavoro certosino di recupero che presupponeva tenacia, fermezza ma anche la tenerezza di un padre e la condivisione di un fratello.

Era riuscito nel suo intento don Scucces, se questi suoi figli lo hanno invocato, aggrappati al-

Don Ninì Scucces.

la bara, chiamandolo padre: non solo quelli che ancora lottano per risalire la china, ma anche e soprattutto coloro che ce l’hanno fatta a ricostruirsi una vita normale e per i quali egli aveva posto nel tronco di un albero un busto di Don Bosco, davanti al quale al momento di andar via sistemavano delle targhette, quasi fossero degli ex voto.

Ma egli, come Don Bosco, non abbandonerà i sui figli. Come un angelo veglierà su di loro dopo aver passato il testimone ad altro salesiano che con altrettanta abnegazione continuerà la sua missione.

Era nato nel 1938, a Modica dove aveva frequentato l’oratorio dei Salesiani ed era nata la vocazione al sacerdozio. Fu ordinato presbitero, a Messina, il 19 marzo 1965, nella concattedrale dell’Archimandritato del SS. Salvatore annessa all’Istituto San Luigi, allora sede dello Studio teologico.

Quando l’obbedienza religiosa lo incaricò di dedicarsi ai tossici, don Ninì volle fare esperienza dal vivo nei primi centri di recupero allora operanti in Italia, tra cui quello di Muccioli a San Patrignano: aveva accettato con entusiasmo l’ennesima sfida con il mondo dei nuovi emarginati della società moderna, il mondo della tossicomania e del suo arduo e difficile recupero: non perdeva occasione per testimoniare la sua esperienza di cristiano e di salesiano a difesa della vita per combattere l’«anticultura della morte» come papa Benedetto XVI ha definito «l’uso pervasivo di droghe» dialogando, in uno slancio di amore verso la vita, con tutti, adulti, giovani e bambini e mirando al metodo preventivo come rimedio efficace.

Don Luigi Perrelli ha presieduto la concelebrazione dell’Eucaristìa per le esequie del carissimo confratello assieme a centinaia di sacerdoti salesiani e alla presenza di un migliaio di persone. All’omelìa il rappresentante di Don Bosco in Sicilia ha avuto commosse ed ispirate parole per il compianto amico che per generazioni di giovani disagiati, malati nel corpo e nello spirito, è sta-

frammenti di memoria to immagine di Gesù Buon Pastore, di Don Bosco padre e maestro della gioventù. Tanti uomini, un tempo ospiti di Casa Nazareth, piangevano a dirotto e ripetevano: «Ninì, papà mio, mi hai recuperato alla vita». La sera del 21 giugno sono state celebrate le esequie nel cortile dell’Oratorio di Modica presiedute dal vescovo emerito di Noto mons. Salvatore Nicolosi. Qui oltre cinquecento persone hanno voluto condividere il dolore di Mamma Giorgina, molto sofferente ed anziana che, come novella mamma Margherita, per anni ha vissuto con don Ninì a Casa Nazareth, facendo da madre a moltissimi giovani «turnatisi» nelle fasi di recupero.

Don Perrelli, molto commosso nel constatare il grande amore e il filiale rispetto che i giovani avevano e dimostravano per il «loro papà», ha riconosciuto che don Ninì per 20 anni si è speso senza limiti nel lavoro di recupero e di prevenzione delle tossicodipendenze: ne hanno dato ampia testimonianza con propri messaggi Vescovi, Superiori, Autorità varie, amici di San Patrignano, don Gelmini, ecc.. “Mi sta a cuore sottolineare”, ha precisato l’ispettore, “che in don Ninì ormai l’integrazione tra carisma salesiano e competenza aveva ingenerato una vastissima attenzione alla prevenzione. Il suo atteggiamento ispirativo era un grandissimo amore alla vita nel nome del Dio della Vita. Non per tardive lodi post mortem, ma come ispettore, intensamente vicino e amico, ho voluto tracciare tre aspetti armoniosamente integrati in don Ninì. In quello umano emerge una ricca personalità di uomo appassionato, sorridente, determinato, sacrificato, accogliente, creativo, tenace. In quello salesiano dominano un amore senza ombre per Don Bosco e per i giovani, una passione educativa e uno zelo per la loro salvezza umana e spirituale che esprimeva nelle comunicazioni, ma soprattutto nelle azioni. In quello sacerdotale ho percepito che l’immagine del Buon Pastore è la più idonea a definire il modo d’agire e di vivere di don Ninì; c’era in lui una profonda sete di spiritualità, interiorità e preghiera coniugata con l’impegno a spendere la vita sul modello del Cristo che si fa servo e mediatore”.

A n t o ni n o Bl a n d in i Fonte: [Missionari del Crocifisso, agosto-settembre 2007].

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Don Ninì Scucces Fondatore di diversi centri di recupero dalla droga, ha insegnato al liceo Meli Una vita dedicata ai giovani e a combattere la droga. Don Scucces è stato fondatore e direttore della “Casa Nazareth”, a Viagrande vicino Catania. Un centro che ben presto è diventato una delle più importanti strutture siciliane di recupero dalla tossicodipendenza. Per vent’anni ha dato testimonianza diretta del suo impegno come operatore sociale a sostegno di migliaia di giovani. «La droga è una dipendenza che si può evitare, superare e abbandonare, se ci innamoriamo del fascino della vita e non di quello della morte», diceva sempre don Ninì. Anche a Modica, suo paese d’origine, aveva fondato l’Amad, un’associazione nata per contrastare l’uso delle droghe fra i giovani. Ma quella di Scucces era una battaglia a tutto tondo per togliere i ragazzi dalla strada: a Palermo per molti anni, fino a pochi giorni prima di morire, ha lavorato al centro Santa Chiara dell’Albergheria, aiutando immigrati e indigenti. In città l’hanno conosciuto anche centinaia di studenti del liceo classico Meli, dove Scucces ha insegnato negli anni Ottanta. Ancora oggi i suoi allievi lo ricordano per «l’amorevolezza che sapeva donare a chiunque gli stesse intorno». Don Ninì, stroncato da un infarto, è morto proprio nella comunità da lui fondata tra le campagne di Viagrande.

Se n’è andato il 21 giugno a 69 anni.

Fonte: [La Repubblica, 26 giugno 2007].

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famiglia salesiana

La missione di Tondo-Manila ricorda una ex-allieva salesiana messinese Un’aula del Centro di avviamento al lavoro dedicata a Maria Rosaria Minutoli Nel numero del 21 novembre 1976 del settimanale dell’Arcidiocesi di Messina “La Scintilla” veniva pubblicato un articolo dal titolo “II Centro Don Bosco in mezzo alle baracche”. L’autrice era un’adolescente di 14 anni, Maria Rosaria Minutoli, studentessa del Liceo classico dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice “Don Bosco” di Messina, la quale era rimasta profondamente colpita da un film-documentario sulla missione salesiana a Manila, proposto a scuola dal grande educatore salesiano don Giuseppe Riggi (scomparso nel 2001) ed aveva deciso di scrivere una sua personale riflessione sulle misere condizioni in cui versavano gli abitanti del poverissimo quartiere di Tondo in Manila e sull’eroico impegno dei missionari salesiani in favore degli ultimi, per la loro crescita civile e religiosa.

Nell’articolo si evidenziava come Tondo fosse un’immensa distesa di squallide baracche ai margini dei grattacieli della grande Manila e come ci fosse voluto molto coraggio da parte dei salesiani per entrare in questo difficile ambiente: “eppure c’è chi ha accettato il rischio, perché, spinto da un sentimento altruistico, ha sentito il bisogno di donarsi a questa gente che manca di tante cose ed è completamente emarginata da tutta la società. (...) I Salesiani sono instancabili e sono affiancati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. (...) Essi si dedicano principalmente ai giovani ed ai ragazzi, secondo l’insegnamento di Don Bosco, perché abbiano un avvenire sicuro e pieno di speranza.

Sono i giovani che costituiranno la società di domani, dipenderà dall’educazione che hanno ricevuto se la società migliorerà o peggiorerà”.

Maria Rosaria, diplomatasi poi in pianoforte e laureatasi in lettere classiche, accanto agli interessi culturali che ha coltivato con intelligenza e profitto, non ha mai dimenticato la lezione di quel documentario, mettendo a frutto un forte spirito di servizio e di amore verso gli altri – ed i più bisognosi in particolare – che l’ha portata a spendersi

Manila: La targa posta davanti la porta dell’aula dedicata a Maria Rosaria Minutoli.

lungamente e con passione nel volontariato in favore dei portatori di handicap nonché nell’insegnamento scolastico, interpretato come una missione educativa in favore dei ragazzi. Il tutto secondo il carisma di Don Bosco, maturato nei lunghi anni trascorsi negli istituti salesiani e con l’esempio fornito anche dalla sua zia, suor Vincenzina Totaro, Figlia di Maria Ausiliatrice, educatrice di numerose generazioni di giovani in Ali Terme (ME), Palermo e Messina.

Maria Rosaria è deceduta improvvisamente il 13 settembre 2000 a soli 38 anni, lasciando un bimbo di appena sette anni. Ma il suo ricordo resta vivo non soltanto nella memoria e nel cuore dei suoi familiari e di coloro che l’hanno conosciuta e voluta bene, ma anche nelle terre lontane delle Filippine: i suoi genitori, infatti, al fine di ricordare e perpetuare l’impegno sociale e religioso di Maria Rosaria, hanno chiesto ed ottenuto che un’aula del Centro di avviamento al lavoro della casa salesiana di Tondo-Manila fosse a lei dedicata, annodando in tal modo un filo ideale con quell’articolo redatto in età adolescenziale, che si concludeva con un invito all’impegno civile e religioso: “Tondo è una lezione per noi tutti: forse proprio vicino a noi, nella porta accanto, c’è una persona che ha bisogno di aiuto, ma noi non lo sappiamo o fingiamo di non vedere, perché non vogliamo impegnarci come dovremmo”.

G iu se p p e M in ut ol i

famiglia salesiana L’articolo di Maria Rosaria Minutoli A Tondo quartiere di Manila “Il centro Don Bosco” in mezzo alle baracche Mi è capitato di vedere un documentario girato nelle Filippine che tratta molto realisticamente i problemi di Tondo, un poverissimo quartiere di Manila.

Un’immensa distesa di squallide baracche che nel periodo delle piogge affondano in un mare di fango.

Tondo si trova tra i grattacieli della grande Manila ed il complesso portuale. In esso trovano lavoro molti capifamiglia. È però un lavoro saltuario.

In questo ambiente, prima dell’arrivo dei Salesiani, imperava il racket: lavaggio di cervelli, annientamento totale della personalità umana. Spesso si accendevano risse violente tra giovani di gangs rivali, lotte che si ripetevano ad ogni incontro fortuito.

C’è voluto molto coraggio per entrare in questo ambiente, eppure c’è chi ha accettato il rischio, perché spinto da un sentimento altruistico, ha sentito il bisogno di donarsi a questa gente che manca di tante cose ed è completamente emarginata da tutta la società.

I missionari salesiani hanno costruito a Tondo un grande complesso edilizio, «Il Centro Don Bosco» che si erge in mezzo alle povere baracche.

In questo centro che è proprietà comune della gente di Tondo, c’è tutto: scuola, oratorio, consultorio, ambulatorio, sindacato.

Molti lo considerano come la loro casa: i ragazzi di Tondo, quando non hanno scuola, sono sempre là. Ognuno di loro ha una storia comune a quella degli altri: molti fratelli ed il padre disoccupato o che lavora tre volte alla settimana. Tra quei ragazzi c’è anche chi vende giornali di notte, per aiutare la propria famiglia.

Tondo, dice un sacerdote salesiano, «non è solo un problema di povertà, ma è soprattutto un problema di educazione». È quello che hanno fatto i Salesiani: per prima cosa hanno dato un tetto, li hanno sfamati e dopo hanno portato il messaggio del Vangelo.

insieme

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La gente di Tondo, gente semplice, l’ha accettato con entusiasmo: ora non hanno più sete, perché hanno trovato una sorgente di acqua viva che durerà per sempre.

I Salesiani sono instancabili e sono affiancati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice che si occupano, oltre che delle ragazze, anche delle mamme che non sanno come sfamare i bimbi più piccoli.

Si tengono lezioni di catechismo a cui partecipano grandi e piccini. Ci sono scuole di cucito per le ragazze e le donne; scuole grafiche, scuole professionali che sorgono anche in altri quartieri di Manila. È una grande opera quella dei Salesiani, ma non si può cambiare in pochi anni una situazione che dura da molto tempo; l’importante comunque è aver iniziato.

Anche il Papa, quando ha fatto un viaggio nelle Filippine, unica nazione cristiana di tutto l’Oriente, è venuto a visitare Tondo, come Gesù, tra i suoi fratelli più poveri, e si è reso conto personalmente della loro miseria materiale che una volta era anche povertà spirituale.

Gli uomini di Tondo ora non sono più soli: c’è chi li capisce e li aiuta e fa tutto il possibile per alleviare le loro sofferenze.

I Salesiani vogliono e sperano ardentemente che in futuro Tondo divenga una città cristiana, rinata dalla povertà e dalla miseria.

Essi si dedicano principalmente ai giovani ed ai ragazzi, secondo l’insegnamento di Don Bosco, perché abbiano un avvenire sicuro e pieno di speranza.

Sono i giovani che costituiscono la società di domani, dipenderà dall’educazione che hanno ricevuto se la società migliorerà o peggiorerà.

Tondo è una lezione per noi tutti: forse proprio vicino a noi, nella porta accanto, c’è una persona che ha bisogno d’aiuto, ma noi non lo sappiamo o fingiamo di non vedere perché non vogliamo impegnarci come dovremmo.

Mari a Ro sari a Min uto li

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insieme I Salesiani a Manila

Seguendo l’insegnamento di Don Bosco, i Salesiani hanno investito le loro energie ed il loro affetto soprattutto nei confronti dei bambini e dei giovani. Nell’area metropolitana di Manila, in particolare a Manila e a Makati, hanno aperto scuole d’istruzione primaria, scuole d’informatica, centri di formazione professionale per meccanici, automeccanici, elettromeccanici, disegnatori, grafici, tipografi e falegnami; hanno organizzato l’apprendistato di tanti giovani lavoratori.

Inoltre, hanno aperto un Centro di studi teologici a Parañaque, con una facoltà di studi teologici affiliata all’Università Pontificia Salesiana, un istituto per la formazione religiosa e uno per la formazione per i laici.

Cos’è Tondo?

Tondo è un’immensa bidonville nei pressi del porto di Manila, nata intorno ad uno delle più grandi discariche a cielo aperto esistenti al mondo, la “Smoukey mountain”, ovvero la montagna fumante.

Questa montagna di rifiuti esala un fetore inimmaginabile e inquina tutta la zona circostante. Le baracche di latta, cartone e legno accolgono un milione di persone, che vivono senza acqua potabile, energia elettrica e fognature.

I bambini spesso si ammalano di TBC e la mancanza di medicinali ne impedisce la cura. Gli abitanti provengono in gran parte dal sud delle Filippine (Mindanao) o dalle montagne e arrivano a Tondo proprio perché dalla montagna di rifiuti ricavano quotidianamente quel poco che basta alla loro sopravvivenza.

Giorno e notte centinaia di camion scaricano nuovi rifiuti e la gente del posto (bambini compresi), accorre cercando di accaparrarsi i posti migliori per poter scegliere l’immondizia più “redditizia”: metalli, plastica e quant’altro può essere utile per la loro sopravvivenza.

famiglia salesiana Torino, 10 ottobre 2003

Egregio Signor Giuseppe Minutoli, le scriviamo per informarla che finalmente siamo riusciti a contattare i nostri missionari di Manila-Tondo. Purtroppo, avevano cambiato indirizzo senza darcene comunicazione.

In ogni caso, Padre Rodolfo San Pedro, Direttore della casa di Manila-Tondo, ha espresso la sua gioia per il vostro generoso atto d’amore ed il suo più sincero ringraziamento.

Ha dato, inoltre, la sua disponibilità a dedicare un’aula del Centro per i ragazzi di strada in memoria di sua sorella, la Sig.ra Maria Rosaria Minutoli, attraverso l’affissione di una targa.

Anche noi dell’Associazione Missioni Don Bosco ci uniamo al “grazie” dei nostri missionari delle Filippine e porgiamo a lei e alla sua famiglia il nostro più sincero ringraziamento per aver trasformato un grande dolore in qualcosa di costruttivo e utile, in nome della solidarietà.

Nell’attesa di inviarle informazioni ed aggiornamenti sul progetto, rimaniamo a sua disposizione per qualsiasi necessità e le porgiamo i nostri più cordiali saluti. p. Miss ioni D on Bos co

Maria Rosaria Minutoli, come tutti gli ex-allievi ed ex-allieve dei salesiani e delle FMA, ha voluto dare alla sua breve esistenza un significato segnato dall’entusiasmo, a contatto con la realtà salesiana fatta di piccole cose, difficili da dimenticare: quell'amica, il banco di scuola, il gioco, quella suora, quel salesiano, le risate, gli insegnamenti di Don Bosco, le gite ... In quel clima Maria Rosaria ha ricevuto la formazione, la cultura, la professionalità, i valori, i messaggi di vita cristiana e la coscienza di dedicare la vita ad un ideale, per amore a Don Bosco; ma anche dal desiderio di vivere i valori cristiani e salesiani in senso concreto e di dare spazi alla solidarietà nel nome di Don Bosco.

Commovente il pensiero che hanno avuto i suoi genitori pensando di perpetuare la sua memoria donando qualche cosa di concreto per i poveri di Tondo.

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Professioni perpetue Catania: Sei neoprofessi nella famiglia di S. Giovanni Bosco in Cattedrale la solenne cerimonia di consacrazione I Salesiani di Sicilia sono in festa. Sabato, in cattedrale, si è riunita la grande Famiglia Salesiana per partecipare alla solenne celebrazione della messa rituale, presieduta dall’ispettore don Luigi Perrelli, della Professione Perpetua di sei giovani nella Società Salesiana di S. Giovanni Bosco. I religiosi che hanno emesso i voti perpetui di povertà, castità ed ubbidienza sono i siciliani don Luigi Maria Calapaj, don Domenico Luvarà, don Salvatore Francesco Renna, don Vincenzo Sciacchitano e don Odon Rafaliarison e don Jean Venance Ramasindroavola della Visitatoria "Maria Immacolata" del Madagascar.

I consacrati neoprofessi, dopo il noviziato, a Monteoliveto di Pinerolo (per i siciliani), hanno compiuto da chierici studenti il 2° anno di Teologia, nell’àmbito degli studi di formazione, all’Istituto Teologico Salesiano "S. Tommaso" di Messina ed attendono di essere ordinati diaconi e presbiteri. I salesiani della grande isola dell’Oceano Indiano hanno compiuto il noviziato in patria. I siciliani hanno emesso la professione

temporanea l’8 settembre di sei anni fa: don Calapaj di Messina, don Luvarà di Catania e don Renna di Francofonte hanno 32 anni, mentre don Sciacchitano di Caltanissetta sta per compiere 27 anni.

Nel duomo gremito di giovani, figlie di Maria Ausiliatrice, cooperatori, ex allievi, col rito d’introduzione, i candidati hanno partecipano alla processione che ha dato inizio alla liturgia della Parola. Proclamato il vangelo essi, chiamati per nome e interrogati dal celebrante, hanno risposto di voler perseverare nel servizio del Signore. Terminata l’omelìa, con la quale sono state illustrate le letture bibliche, la bellezza e la dignità della vita religiosa e il valore della consacrazione a Dio, il celebrante ha interrogato i candidati sulla loro disponibilità a consacrarsi a Dio e a praticare la perfetta carità secondo le Costituzioni, abbracciando per sempre la vita di perfetta castità, obbedienza e povertà, che fu scelta da Cristo Signore e dalla sua Vergine Madre.

Dopo il «dialogo dell’impegno», è seguita la preghiera litanica con la quale l’assemblea ha supplicato Dio Padre e invocato l’intercessione della B. V. Maria e dei santi. Poi i candidati, con la candela accesa in mano, hanno pronunciano la formula di professione scritta di proprio pugno, e l’hanno deposta sull’altare alla presenza di due confratelli testimoni.

Al termine, i neoconsacrati hanno cantato un inno alla "Madre fiducia nostra", mentre don Erminio De Santis, ispettore del Madagascar, e don Luvarà hanno ringraziato la straordinaria assemblea liturgica. Don Perrelli con le braccia stese sui neoprofessi e sul popolo ha dato la benedizione del Signore, che ispira e porta a compimento ogni santo proposito di vivere fedelmente gli impegni della vocazione.

A n t o ni n o Bl a n d in i

Catania-Cattedrale: Don Domenico Luvarà.

Fonte: [La Sicilia, Catania ottobre 2007].

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A Ca t an ia la pr of e ss ione per pe t ua d i s ei Salesiani di Don Bo sco I giovani saranno presto ordinati diaconi e sacerdoti La Famiglia Salesiana di Don Bosco in Sicilia e in Madagascar è in festa per la professione perpetua di sei giovani consacrati, chierici studenti presso le Comunità salesiane di formazione «S. Tommaso» di Messina e «S. Luigi Versilia» di Genzano di Roma. Nella Cattedrale di Catania, gremita di una folta rappresentanza di sacerdoti, coadiutori, Figlie di Maria Ausiliatrice, Exallievi, Cooperatori, Volontari di Don Bosco, ragazzi ed adulti degli oratori, familiari e amici dei neoprofessi perpetui provenienti dalle Ispettorie Salesiane Sicula, Romana e Meridionale della Società di S. Francesco di Sales, don Luigi Vito Perrelli, Superiore dell’Ispettoria siciliana «S. Paolo», ha presieduto la Santa Messa rituale della professione perpetua di sei confratelli: don Luigi Maria Calapaj di Messina, don Domenico Luvarà di Catania, don Salvatore Francesco Renna di Francofonte (Siracusa), don Vincenzo Sciacchitano di Riesi (Caltanissetta) e don Odon Rafaliarison e Jean Venance Ramasindroavola malgasci, che hanno compiuto il noviziato in patria.

I sei religiosi «teologi», prossimi al diaconato e al sacerdozio, hanno emesso solennemente i voti perpetui di povertà, castità e ubbidienza durante la concelebrazione dell’Eucarestia, propria

Catania-Cattedrale: La navata centrale.

Catania-Cattedrale: In prima fila i sei giovani neoprofessi sull’altare della Cattedrale.

della liturgia della domenica XXV del Tempo Ordinario, alla quale si sono associati oltre cinquanta sacerdoti salesiani, tra cui l’ispettore della Visitatoria «Maria Immacolata» del Madagascar don Erminio De Santis, i superiori, i formatori e i confratelli chierici dei candidati, un diacono transeunte professo. Il solenne rito è stato sostenuto dai canti della Corale dell’Opera «Sacro Cuore» di Catania-Barriera.

Dopo la liturgia della Parola è iniziato il rito della Professione con l’appello dei candidati. All’omelia, l’Ispettore ha illustrato le Letture, la bellezza e la dignità della vita religiosa dei consacrati donata al Signore con la professione perpetua e il valore della consacrazione a Dio nel contesto della Celebrazione Eucaristica prescritta per l’emissione della Professione religiosa consistente nell’assunzione, con i voti perpetui pubblici, dei tre consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, che contrassegnano la consacrazione definitiva a Dio e al servizio della Chiesa e l’incorporazione stabile alla Congregazione.

Don Perrelli, nel portare la benedizione dell’Arcivescovo Salvatore Gristina e nell’esprimere la gratitudine alla carità di Dio per il momento di intensa gioia e di profondo significato della Professione di sei giovani che non hanno esitato a lasciare tutto per il Signore, ha esaltato il dono del loro «sì» totale – «totus tuus» – dell’amore eterno e definitivo verso il Cristo povero, casto e obbediente e ha affermato che potrebbe sembra-

momenti di famiglia re un po’ strana la parabola evangelica dell’amministratore imbroglione, il quale riceve un elogio da Gesù.

Il Maestro, invece, ha spiegato il celebrante, ha inteso elogiare la furbizia, la scaltrezza, l’intelligenza, la capacità di prospettare il futuro e di far fronte alle difficoltà. Gesù non vuole presentare come modello l’azione ingiusta dell’amministratore, non ammira la sua mancanza di scrupoli quanto piuttosto lo stile di prontezza e di sagacia con cui agisce. «Voi siate più furbi ancora dell’amministratore infedele» nella conquista del Regno dei cieli, vuoi dirci Gesù: la stessa accortezza, abilità e altrettanto coraggio devono essere trasferiti nell’àmbito della vita cristiana, quando si capisce che l’«affare» da mettere assolutamente in primo piano è quello del nostro eterno destino; ecco perché siamo sollecitati a usare la stessa intelligenza per le realtà eterne.

Il celebrante ha così proseguito: «Cari giovani voi siete folli della follia di Cristo, che era ricco e si fece povero, che era Dio e si fece uomo, che era Signore e si fece servo. Voi appartenete alla follia della Croce e avete deciso di seguire il folle cammino di Dio. Voi avete scelto di stare dalla parte dei poveri con il voto di povertà perché non conta avere ma dare. Voi starete dalla parte di tutti, perché avete scelto di non stare dalla parte di nessuno, come Maria la Madre di Cristo, che è il Cristo di tutti, come Cristo-Dio che appartiene a tutti, come il nostro caro Padre Don Bosco, il santo di tutti i giovani perché con

Catania-Cattedrale: I neoprofessi durante la celebrazione eucaristica.

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Catania-Cattedrale: Un momento della celebrazione.

cuore puro consacrato all’amore è diventato come secondo padre di miriadi di generazioni. Voi cari giovani con il voto di castità, incomprensibile nella società dell’edonismo e del possesso, avete scelto di dire: “Mio Dio il mio cuore è tutto tuo!”».

Don Perrelli ha così continuato: «La follia ultima che avete scelto è quella di stare dalla parte di Cristo che si dichiara servo: “Io non son venuto per comandare ma per servire fino a dare la vita per i miei fratelli”».

In merito all’obbedienza alla vocazione fino in fondo l’Ispettore, nell’aggiungere che oggi siamo pieni di «io», questo «io» che ha preso il posto di Dio e S. Agostino dice con chiarezza che questo «io» scalza Dio, perché il Dio della nostra conoscenza che abbiamo avuto la gioia di avere in Cristo Gesù è un Qualcuno che obbedisce al Padre fino alla Croce e obbedisce ai poveri fino a servirli nel lavargli i piedi e obbedisce agli uomini fino allo scandalo della Croce, si è rivolto ai candidati poveri, casti, obbedienti, profezia dell’Assoluto, non amministratori del tempo che passa, ma amministratori del Regno che non finisce mai».

Il celebrante, poi, ha fatto riferimento all’«Agorà» dei giovani a Loreto, allo scambio d’amore con il Vicario di Cristo, e ad un momento più intimo d’incontro con il successore di Don Bosco, che ha affascinato facendo risplendere la luce del suo carisma nella bellezza totale di quella comunicazione che ogni salesiano deve saper attivare con i giovani. Il Rettor Maggiore

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ha dato tre mandati alla scuola di Maria: come innamorarsi di Cristo. Chi è l’autentico consacrato? L’innamorato! Una persona scialba non significa niente né a sé stesso né agli altri. I giovani non devono accettare mai mezze misure. Come essere gioiosamente Chiesa, questa grande Madre meravigliosa in cui siamo immersi: «Studiate di farvi amare e spandete gioia nei cuori di coloro che incontrate» ha concluso Don Perrelli, «siate testimoni della gioia, gioiosamente felici. Impegnatevi felicemente, alla luce della Professione, alla luce del perpetuo “sì” che oggi pronunciate e giurate definitivamente e assolutamente. Impegnatevi a comunicare, ai giovani soprattutto ma anche a tutti coloro che incontrerete, la certezza di essere amati da Dio! Siate missionari del Vangelo!».

Dopo l’omelia, è avvenuto il «dialogo dell’impegno» tra il Superiore e i protessandi che si sono prostrati per la preghiera litanica.

La straordinaria assemblea formata in gran parte da giovanissimi è rimasta in silenzio mentre il celebrante invocava il Padre e i candidati ricevevano da lui la candela accesa, luce di Cristo, e successivamente leggevano la formula della Professione già scritta di proprio pugno. L’Ispettore, quindi, ha proceduto alla consacrazione dei neoprofessi genuflessi con le mani stese su di loro pronunciando la preghiera di benedizione.

Poi, in un’atmosfera di visibile entusiasmo, il Superiore e gli altri confratelli professi perpetui hanno accolto i neoprofessi con un abbraccio fraterno. Grande è stata la commozione quando Don Perrelli, quale rappresentante del Rettor Maggiore, ha consegnato ai consacrati perpetui la Croce di Cristo, simbolo della consacrazione e della missione salesiana.

Alla conclusione del rito, l’Ispettore Don De Santis ha portato il saluto dei familiari e dei Salesiani malgasci ai due neoprofessi lontani fisicamente dalla loro patria ma inseriti pienamente nella Congregazione e nella Chiesa.

Don Luvarà, a nome dei neoconsacrati, ha ringraziato i presenti e soprattutto i giovani che rappresentano la ragione d’essere d’ogni Salesiano.

A nt o n i no B l an di n i Fonte: [L’Osservatore Romano, Catania 1-2 ottobre 2007].

Be ne d e tto X VI a i ve s c ovi: non siate manager Troppi impegni «organizzativi», troppe cose da fare, in società assordanti e frettolose, dove si «corre» soltanto. Ed ecco che anche un vescovo rischia di farsi travolgere, di trasformarsi in manager e dimenticare Dio. Il Papa lancia l’allarme sui rischi che corrono i vescovi, e li richiama alla preghiera, invitandoli anche a costruire luoghi di preghiera «nelle città spesso convulse e rumorose dove l’uomo corre e si smarrisce, dove si vive come se Dio non esistesse».

Inoltre, spiega, l’atteggiamento contemplativo di un vescovo non nuoce certo alla sua azione pastorale, anzi, ne raffina la portata, dunque è certo meglio la preghiera che l’amministrazione.

La fede di Benedetto XVI è quella del rapporto stretto con Dio, ma da Papa non si può dimenticare i problemi che ha vissuto da vescovo. Così oggi, incontrando a Castel Gandolfo un centinaio di vescovi ordinati negli ultimi mesi in tutti i Paesi del mondo, riuniti per un corso di formazione, ricorda loro che «oggi nel ministero di un vescovo» e – aggiunge a braccio – «Io so da personale esperienza», «gli aspetti organizzativi sono assorbenti, gli impegni sono molteplici, le necessità sempre tante, ma il primo posto nella vita di un successore degli Apostoli deve essere riservato a Dio, proprio così aiutiamo i nostri fedeli».

G a b r i e ll a B e ll uc c i Fonte: [La Sicilia, 23 settembre 2007].

momenti di famiglia

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Z a f f e r a n a Et ne a - F e s t a d i f a m ig li a Un momento di fraternità è stato vissuto con gioia ed allegria in occasione dei festeggiamenti dei confratelli che hanno ricordato il loro anniversario di ordinazione sacerdotale e di professione religiosa.

Hanno festeggiato il 60° anniversario di ordinazione presbiterale: Don A. Alessi, Don R. Di Mauro, Don G. Dolcimascolo, Don M. Peditto, Don A. Visalli.

Il 50° anniversario di ordinazione presbiterale è stato festeggiato da: Don G. Costa, Don V. Gorgone, Don G. Pardo, Don F. Sacco e Don F. Vaccarello (missionari).

Don G. Chirdo alla fisarmonica.

Don R. Di Mauro.

Don C. Zappalà.

Don G. Sinopoli, Don P. Scilipoti, Don E. Frusteri.

Un momento della celebrazione eucaristica.

Don P. Garofalo.

Don P. Caltabiano.

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Don A. Alessi.

Sig. S. Tinè.

Don V. Sangiorgi.

Don G. Costa.

Il Sig. Ispettore Don L. Perrelli.

Momenti di fraternitĂ .

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Dalle case salesiane CATANIA - CIBALI Il divertimento di un mese, la formazione per l’intera vita. È il Grest, esperienza estiva di gioia e preghiera, sulla scia del Vangelo e degli insegnamenti di Don Bosco.

All’oratorio “San Francesco di Sales” di Catania, noto anche come “Cibali”, la prima parte si è conclusa a fine luglio, giorno 28. Cinque settimane e più di impegno per tutti, dal gruppo famiglia ai grestini, passando per gli animatori.

L’inizio a scuola finita, il 20 giugno. Subito la divisione in squadra e i giochi di conoscenza, fondamentali per il prosieguo dell’intero Grest.

La prima settimana è di ambientamento, in molti casi di ritrovo dopo un anno di studi.

Tra i giorni di “fuoco” della fine di giugno si comincia con la parte più importante: il momento formativo. Il “sogno dei nove anni” di Don Bosco è il punto di partenza per le sette tappe che verranno. Gioia, Speranza, Festa e Amicizia sono i nomi delle squadre, ed è da lì che derivano, proprio dagli insegnamenti del maestro, fondatore del primo oratorio.

Significativo l’intervento dell’Ispettore Don Luigi Perrelli, soffermatosi sulla formula “a+bc”; niente a che vedere con le nozioni matemati-

Catania-Cibali: Grestini nel cortile dell’istituto.

che, la soluzione del messaggio lasciato da Don Luigi è una grestina a darla: allegri + buoni – cattivi.

Altra visita illustre quella dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Salvatore Gristina, colpito dalla dedizione dei ragazzi all’ascolto, ma allo stesso tempo dalla loro allegria, bravi e maturi nel passare da un serio momento di riflessione qual è quello sulla famiglia, a dei bans, divertenti canti di gruppo.

Ogni sabato la Santa Messa, punto centrale dell’intero Grest. È don Mario, Direttore dell’oratorio, a celebrarla, proponendo a ragazzi e adulti spunti nuovi di riflessione ad ogni occasione, dall’importanza della confessione e della preghiera al saper vivere gli insegnamenti del Vangelo, non a parole ma nei fatti.

Da qui anche l’iniziativa di scrivere sulle magliette degli animatori non il ruolo, ma una frase ben più significativa, carica di responsabilità: “I bei discorsi senza l’esempio non valgono niente”.

Utile alla crescita individuale per i più grandi è la riunione del martedì, indirizzata agli animatori. Modo per confrontarsi, discutere e dare suggerimenti ma anche e soprattutto per pregare e ringraziare il Signore per i bambini affidati, chiedendo al contempo di divenire modelli per loro: “Onesti cittadini e buoni cristiani”.

In mezzo i giochi, di squadra, sportivi o d’attività poco importa, ci si diverte lo stesso, insieme: danza, canto, attività manuali, calcio a cinque e basket. Grande affluenza negli ultimi due dove però, oltre all’allenamento, si sono sottolineate regole e buon senso.

Giovedì, giorno di gita. La prima presso lo splendido scenario del Rifugio Sapienza, sull’Etna; poi la più affollata, all’acquapark di San Cataldo; infine la tradizionale visita a Gambarie d’Aspromonte.

Altre due mattine, Lunedì e Martedì, è il mare ad occupare i ragazzi. L’ospitalità è data dal lido della Polizia, un’esperienza diversa e divertente nella quale l’attenzione degli animatori non manca mai, neanche per un attimo.

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dalle case salesiane I presupposti sono però buoni: “Mi manca l’oratorio”, “viva i Sales” e “ragazzi del Grest non vedo l’ora che si ricominci”, questi i messaggi personali più frequenti che si leggono in chat.

Sulla stessa scia l’intervento nel blog di una grestina, pubblicato all’indomani della serata conclusiva e dopo il quale sarebbe superfluo aggiungere altre parole: “Dopo un mese di risate, conoscenze, giochi, gite e divertimento la prima parte di Grest, con dispiacere da parte di tutti, si è conclusa. L’ultimo giorno è stato fantastico e indimenticabile. La serata sembrava non promettere bene […] poi Rossella ha preso la macchina fotografica ed è cambiato tutto. Abbiamo scattato foto da tutte le parti e a tutti. Tantissime risate […]. Alla fine doppo esserci divertite abbiamo guardato i fuochi d’artificio e abbiamo iniziato a salutare tutti con tanta tristezza […].

Non vedo l’ora che passi questo mese e inizi di nuovo il grest. Mancano 29 giorni, che mi sembrano una vita.

W i Salesiani! Mi mancano già tutti!”.

Catania-Cibali: Due momenti del Grest 2007.

Giorno 28 luglio la serata finale. A presentarla due grestini, bravi nonostante si trattasse della prima volta. Canti e balli fanno da intervallo alla bellissima sfilata, con protagonisti i ragazzi, organizzata dal gruppo famiglia in collaborazione con il laboratorio “Mamma Margherita”. Sul finire i fuochi d’artificio e l’arrivederci al mese prossimo.

La seconda parte del Grest ha avuto inizio mercoledì 29 agosto e si è conclusa l’8 settembre: un periodo per dichiarare la squadra vincitrice del Grest e per avvicinare i ragazzi alle attività invernali dell’oratorio: momenti formativi per i più grandi, catechismo e attività sportive per i più piccoli.

Sarà il momento della verità, utile per gli animatori come verifica del loro mandato, affinché si veda ciò che hanno lasciato ai grestini. “Non basta amare ma far capire all’altro di essere amato” – sosteneva Don Bosco – come arma vincente per non fare allontanare i giovani da Gesù. Solo a quel punto si potrà essere soddisfatti di come siano andate le cose in quest’estate.

F ab i o A l i br i o

C o n c l us o i l Gr e s t di C i ba l i Si è concluso al Centro balneare della Polizia di Stato, la permanenza dei fanciulli del Grest salesiano di Cibali, il cui animatore è, tra l’altro, il cappellano don Mario Arestivo.

Per quasi un mese i poliziotti, guidati dal responsabile, sovrintendente capo Carmelo Acquaro, hanno offerto attrezzature e tante attenzioni. C’è stata una comunione di intenti e pure animazione, sia sulla spiaggia che in mare. Adesso, però, il Grest per i fanciulli di Cibali è finito. Continuerà per tutto il mese nell’istituto "San Francesco di Sales" e poi riprenderà il 28 agosto. Don Mario, comunque, non andrà in vacanza. Continuerà la sua azione pastorale di cappellano in seno alla polizia di Stato, celebrando ogni domenica, e per tutta l’estate, alle ore 11, la messa nel Centro balneare della Plaja.

Fonte: [La Sicilia, Catania 21 luglio 2007].

dalle case salesiane I C at an esi de l S ale s su l t etto d ’E u ro p a Pallacanestro. Ai campionati internazionali delle polisportive giovanili salesiane di Duisburg Parti, magari, con l’idea di un piazzamento d’onore, ma poi ti ritrovi con il titolo continentale nel palmares. È una bella sorpresa che non ti aspettavi, una realtà che sa di impegno, tenacia e caparbietà. Così la Pgs Sales di pallacanestro è salita sul podio più alto di Duisburg, in Germania. Con molto merito e intelligenza, che vanno dall’agonismo sempre acceso a un’accortezza tecnico-tattica perfetta.

«Siamo i campioni d’Europa», è stato il grido finale della squadra catanese Under 16, che, contro ogni pronostico, ha portato a casa il titolo continentale dei Giochi internazionali delle Polisportive Giovanili Salesiane.

I ragazzi di Cibali, allenati dal coach Mario Condorelli, dopo aver superato le quotatissime Don Bosco Crocetta Torino, Ancona, Siviglia ed Aranjuez, hanno vinto meritatamente il girone, trovandosi quindi di fronte, in finale, la corazzata Zagabria Croazia, che nel quintetto iniziale schierava una coppia play-pivot di indiscussa levatura tecnica, La partita è stata molto entusiasmante. Le due squadre hanno dato vita, infatti, ad un match equilibrato, ma allo stesso tempo di alto livello agonistico. Il finale è stato al cardiopalma, gestito davvero in maniera perfetta dal coach Condorelli che ha azzeccato marcature, rotazio-

I catanesi del Sales di basket che hanno vinto gli europei di PGS a Duisburg.

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ne e gestione finale. Due recuperi fondamentali, un pressing asfissiante e un rimbalzo difensivo decisivo hanno permesso l’allungo, portando il vantaggio a più otto e chiudendo definitivamente il match sul 50 a 42, per la gioia di tutta la società! Ecco l’elenco dei neocampioni europei di basket delle Pgs. Coach: M. Condorelli, assistente coach G. Rao, team manager: G. Condorelli. Dirigenti: G. Bonaccorsi, A. Trichini, D. Trichine, C. Messina.

Giocatori: R. Allegra, O. Doccula, P. Arra, A. Marzo, S. Bonaccorsi, A. Fiume, A. Boodhoo, C. Bellanca, V. Orlando, S. Caltabiano, C. Costantino, T. Rao. N in o U rz ì Fonte: [La Sicilia, Catania giugno 2007].

CATANIA - SALETTE Non ci sarà processione Da oggi a domenica San Cristoforo in festa per le celebrazioni della Madonna della Salette Quest’anno non avrà luogo la festa esterna di S. Maria della Salette nell’omonima parrocchia del quartiere S. Cristoforo per i lavori stradali.

Le celebrazioni religiose si svolgeranno nella chiesa parrocchiale annessa all’Oratorio-Centro giovanile “S. Giovanni Bosco” e all’Istituto dei Salesiani, dove si terranno le manifestazioni ricreative, sportive, culturali e folkloristiche.

Il programma religioso prevede in preparazione alla festa, oggi lunedì, alle ore 18 il Rosario, la messa e l’Unzione degli Infermi e, domani la celebrazione penitenziale e le confessioni sacramentali dei fedeli. Il triduo di preghiera inizierà mercoledì 19, giorno della ricorrenza liturgica dell’apparizione. Nel 1846, in Francia, a Salette-Fallavaux a 1.770, la Madre di Dio piangente apparve a due pastorelli, Melanine Calvat e Maximin Giraud. La Signora si alzò, incrociò le braccia sul petto e, sempre piangendo, disse: “Avvicinatevi, figli miei, non abbiate timore: sono qui per narrarvi una grande novella” e lamentò specialmente la bestemmia e la profanazione dei giorni festivi, richiamò alla preghiera e alle opere di penitenza, condannò il lusso e l’immo-

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destia nel vestire e promise, in caso di conversione, benedizioni invece di castighi.

Il sacerdote salesiano don Giovanni Pecorella, reduce dal pellegrinaggio al santuario di Notre-Dame-dela-Salette, predicherà dal 19 al 21 Madonna de La Salette settembre, durante la celebrazione dell’Eucaristìa delle ore 18.30.

Giorno 19, si parlerà dell’Apparizione e della fondazione della parrocchia di Catania; giorno 20, delle lacrime della Madonna. Venerdì 21, si parlerà del significato della Domenica secondo la Chiesa.

Sabato 22, alle ore 17.30, in cattedrale, faranno la «professione perpetua» davanti all’ispettore don Luigi Perrelli sei giovani salesiani, studenti in formazione presso l’Istituto Teologico “S. Tommaso” di Messina: un religioso è della Salette, don Domenico Luvarà; gli altri cinque sono don Salvo Renna, don Vincenzo Sciacchitano, don Luigi Calapaj, don Odon Rafaliarison, don J.Venance Ramasindroavola.

Domenica 23 l’arcivescovo Gristina alle ore 9.45, celebrerà il pontificale con i sacerdoti salesiani, con la partecipazione dei fedeli, ex allievi, cooperatori e amici della Famiglia salesiana. Al termine, il parroco uscente don Salvatore Di Benedetto, trasferito a Messina, e il nuovo pastore don Antonino Falzone saluteranno la comunità parrocchiale. Domenica 30 settembre, alle ore 17.30, la s. Messa sarà celebrata nel piazzale delle palazzine di via Acquicella Porto 27.

Dal 18 al 21, dalle 16.30 alle 18.30, 2° trofeo di Quadrangolare di Volley femminile; nel cortile dell’Oratorio dalle 17 alle 20, Quadrangolare di calcio per ragazzi PGS. Domenica 23, alle 11.30, l’arcivescovo inaugurerà la Pesca di beneficenza. Alle 11.45, Sagra del Gelato artigianale.

Dal 25 al 28, dalle 17 alle 20, Miniolimpiadi per i ragazzi oratoriani. Sabato 29 e domenica 30, 2° trofeo del Torneo di dama.

A nt o n i no B l an di n i

CATANIA - S. F. NERI NUOVO D o n F r a n c o S a c c o i n c o n t r a g li e x a l l i e v i Nella vigilia di San Giovanni Battista, nell’oratorio dell’istituto San Filippo Neri Nuovo, si è svolto incontro del sacerdote salesiano catanese don Francesco Sacco, missionario da 50 anni in Thailandia, con gli ex allievi di quell’Unione. Dopo la celebrazione dell’Eucaristìa, il missionario ha esposto agli ex allievi, guidati dal presidente dott. Carmelo Toscano, la sua esperienza in terra di missione e si è detto felice di trovarsi nella sua città natale per celebrare il 50º di sacerdozio assieme ai suoi compagni di noviziato e di Ordinazione presbiterale e vicino ai suoi parenti.

Il missionario, che per tanto tempo è stato parroco in regioni con notevole presenza musulmana e professore in diverse città della Thailandia, l’antico Siam, attualmente opera nella capitale Bangkok, nella Casa degli aspiranti, ma lavora ancora per tutta la missione salesiana – presente con 100 consacrati, di cui solo 20 stranieri, in quel Paese dell’Estremo Oriente – preparando i sussidi didattici per il catechismo, per la conoscenza della Bibbia.

Don Franco aiuta anche a insegnare l’Inglese ai giovani tailandesi e ha scritto, nel modo più semplice possibile, un catechismo della Chiesa per adulti, e ora sta cercando di riadattarlo al linguaggio delle nuove generazioni. Le vocazioni in base al numero dei cristiani – che sono pochissimi rispetto alla popolazione nazionale – sono in percentuale molto alte e già si è formato un clero autoctono con una propria gerarchia. Gli stessi salesiani dispongono di una propria ispettoria che include anche la Cambogia, dove operano già due scuole professionali e due scuole delle Figlie di Maria Ausiliatrice. I cristiani non superano lo 0,3% della popolazione e i cattolici sono circa 300 mila su 60 milioni d’abitanti. Il sacerdote salesiano, infine, ha ricordato la terribile esperienza dello tsunami.

A nt o n i no B l an di n i Fonte: [La Sicilia, Catania 2 luglio 2007].

dalle case salesiane PEDARA ( C T ) Anche quest’anno si è svolto a Pedara il Grest. Circa quattrocento ragazzi e ragazze dagli otto ai quindici anni si son divertiti, animati da sessanta animatori e animatrici la maggior parte nuovi, ma che si sono prodigati con molto fervore ed hanno svolto brillantemente il loro ruolo, attirandosi l’ammirazione dei ragazzi e delle loro famiglie. Il tutto è stato preparato dal direttore Don Giuseppe Di Leonforte e da Don Angelo Dominici, con l’aggiunta del chierico Don Enzo Timpano. Si è svolto in un clima di famiglia che ha soddisfatto tutti. Hanno collaborato pure alcune madri di famiglia e alcuni ex allievi anziani, che han fatto di tutto per rendere tutto più simpatico.

Il tema del grest 2007 è stato quello elaborato da Don Biagio Tringale con la collaborazione degli studenti di Teologia: il viaggio in alcuni luoghi del sogno missionario di Don Bosco, dove si rende presente anche il volontariato. Si potrebbe dire tanto, ma mi piace far parlare gli stessi ragazzi del grest attraverso i loro scritti.

“Quest’anno gli animatori sono cambiati: sono dei ragazzi giovani, ma con tanta voglia di aiutarci. Noi ragazzi abbiamo molta fiducia in loro, con molto entusiasmo partecipiamo ai vari giochi che ci preparano…”. (Alessio) “I nostri capitani cercano di portare avanti la squadra con amore, pazienza e lealtà, facendoci capire ciò che è giusto e ciò che non lo è”… “cerchiamo di stare uniti tra amici e di trascorrere un mese in allegria negli insegnamenti di Don Bosco”.

(Lorena)

Pedara: Foto di gruppo.

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“Gli animatori.. perché lo fanno? Perché loro credono in quello che stanno facendo… sono loro il motore che fa muovere tutto, e poi lo fanno seguendo l’esempio di Don Bosco che bisogna stare vicino ai ragazzi e avvicinarli sempre più a Dio”.

(Rossana) “…ma avrà importanza solo una cosa: cioè che tutti resteremo sempre amici! Perché con amicizia,volontà, fede, perdono, si potrà ottenere la vittoria”. (Gaia) “Questa mattina alle 8,30 le porte si aprirono e il sorriso di 400 ragazzi ricadde sull’intero oratorio e nel cuore di Dio”. (Lorena) “Come è tradizione, il terzo giorno del grest siamo andati per le vie del paese e con i nostri fischietti, coperchi e pentole abbiamo fatto più rumore possibile per far svegliare Pedara e dire a tutti che il grest è iniziato! Siamo andati dove c’è la statua di Don Bosco perché è proprio grazie a lui che viviamo questa bellissima esperienza”. (Rossana) “Per me che non conoscevo nessuno è stata stranamente una bellissima novità. Appena è finita la scuola stavo aspettando il grest 2007 e spero che nei prossimi anni inizi prima.”. (Federico) “Spero che i componenti della mia squadra vivano e capiscano che il vero spirito del grest è quello di divertirsi, ma nello stesso tempo crescere e formarsi aiutati dall’esempio di Don Bosco”.

(Giorgio) “… cerco sempre di essere il loro esempio e di dare il massimo, poiché li considero molto in gamba… il grest è bellissimo: è una grande attività sana, bella e divertente, che ci farà crescere con l’aiuto di Don Dominici, Don Enzo e il seminarista Francesco e tutti gli animatori”. (Rosele) “Quest’anno c’è stato un piccolo cambiamento, cioè l’assenza dei nostri più vecchi animatori, ma sono rimasto di stucco a vedere l’impegno dei nuovi animatori che, per farci divertire, a volte non tornano a casa per pranzare… anche la celebrazione della Messa grazie a loro è davvero speciale. Grazie animatori per tutto; voi siete l’anima del grest”. (Gabriele) “Quest’anno son mancati i vecchi animatori con cui mi trovavo bene. Quindi i primi giorni mi son trovato a disagio. Ma poi mi son reso conto che ce n’erano altri anche più bravi di loro. Sono bravi, accoglienti, ci fanno divertire, fanno delle riunioni per rendere al meglio la nostra giornata,

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insieme

ci insegnano la disciplina e soprattutto ci fanno pregare. Ho avuto una bella impressione di queste persone a tal punto che al più presto desidero fare l’animatore presso i salesiani di Pedara, e sono certo così di riuscire a dare un bel contributo positivo nel miglioramento del grest, e non solo…”

(Federico) “Gli animatori sono il cuore e la mente del grest; hanno anche e soprattutto una capacità organizzativa impressionante; riescono a gestire noi ragazzi anche nei momenti di preghiera. Noi siamo molto grati a loro e spero che lo capiscano.

Grazie animatori per l’impegno e la buona volontà”. (Federico) “Io sono fratello di un’animatrice… e anche se a casa litighiamo e a volte non la sopporto, è una buona animatrice, torna a casa sempre tardi perché gli animatori, quando noi ce ne andiamo, lavorano tanto, ma poi torna a casa felice e mi dice che il giorno dopo al grest ci divertiremo tanto… sono tutti bravi secondo me e, grazie a loro, al grest mi sento a casa!”. (Gaetano)

“Quest’anno al grest sono cambiati gli animatori che adesso, per fortuna, sono più giovani e competenti… io quest’anno ho più confidenza negli animatori perché la differenza d’età è poca e ci capiamo meglio… il loro compito è questo: mettere con letizia molta passione in tutto ciò che fanno per allietare i grestini”. (Gaetano) “ …debbo parlare di questi intrepidi eroi che si svegliano al mattino col solo pensiero di farci passare una giornata diversa. Li ammiro molto. Sogno che anch’io possa diventare un animatore dopo che avrò finito di essere grestino”. (Giovanni) “… i giochi svolti il pomeriggio sono sempre

dalle case salesiane

Pedara: Foto davanti la statua di Don Bosco.

diversi…tutti i giovedì alla sera c’è il falò. E’ una bella serata dove ci sono anche i genitori. Si comincia con l’accendere la legna; tutte le squadre cantiamo e poi ci si esibisce in balletti, scenette, barzellette, poesie; poi ci sono i giochi anche con i genitori. Alla fine della serata con proiezione sullo schermo gigante riviviamo i momenti passati nella settimana trascorsa. Dopo aver ascoltato le belle parole del direttore Don Di Leonforte e di Don Dominici ci alziamo in piedi per pregare e augurarci la buona notte”. (Marika) “Ogni anno per me il grest è qualcosa di molto importante, un posto dove conosco gente nuova, dove mi impegno per me e per la mia squadra, è un posto dove Gesù è sempre con me, anche quando gioco, rido e scherzo, soprattutto quest’anno che mi son fatta la Prima Comunione lo sento ancora più vicino. Grazie Gesù di essere mio amico”. (Federico) “Molte cose sono cambiate da questo ero piccolo, ad esempio il direttore dell’oratorio e gli animatori che insieme formano l’anima del grest. Io, veterano del grest, mi sono divertito molto perché con gli animatori, molto più giovani di quelli passati, ho preso molta confidenza che ci rende più uniti”. (Gaetano) E si potrebbe continuare ancora. Ma lasciamo immaginare a tutti il grande dono che il grest fa ai ragazzi che, terminata la scuola, non saprebbero cosa fare di bello, se non di stare a guardare la Tv o giocare con i videogiochi. Ripetiamo con i ragazzi: evviva il grest e don Bosco che ha inventato i Salesiani.

Pedara, agosto 2007.

dalle case salesiane

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TAORMINA ( M E )

MESSINA - DOMENICO SAVIO

Tra «Film festival» e «Grest»

«Telefono Pronto» contro la solitudine

Cresce l’attività dei volontari dell’«Oratorio Don Bosco» per i ragazzi Giardini – Non poteva avere prete più appropriato l’«Oratorio Don Bosco», che in questi giorni vede sempre di più i bambini protagonisti di questa estate 2007 coinvolti in tantissime iniziative messe in campo dal vice parroco, padre Orazio Siani e dallo staff di suoi collaboratori. È passato appena un anno da quando è stato ordinato sacerdote, ma è diventato un fiume in piena che in ogni tempo ed ogni stagione realizza iniziative che coinvolgono i bambini di tutte le età; una per tutte il festival canoro realizzato in piazza San Pancrazio.

In questi giorni dedicati al «Film festival per ragazzi» ha messo in campo un trio di ragazze che presenteranno serate, giochi e sorteggi per i bambini: Serena Punturo, Valentina Carella e Mariangela Castorina.

«Film festival» a parte, Padre Orazio, come lo scorso anno, è ancora una volta il grande mattatore dell’edizione del «Grest 2007» già in pieno svolgimento. Sotto la sua regia è stato varato il «Grestland Follest», carosello di iniziative per tenere impegnati i bambini tutta l’estate.

La giornata tipo inizia alle ore 9 e si protrae fino alle ore 18. Buona parte è dedicata al mare ed alle attività ludiche. In quindici (tra ragazzi e ragazze) animano le varie attività: acqua gym, schizzo party, ballo e pranzo. «Il "Grest" – dice padre Orazio – diventa anche un modo per fa conoscere ancora di più l’amore di Cristo in mezzo a noi: un Cristo che non vai mai in vacanza.

Colgo l’occasione, per il prezioso lavoro che i volontari dell’Oratorio stanno svolgendo, per ringraziarli, ricordando Serena, Valentina, Andrea, Carmen, Alessandro ed ancora Gessica, Omar, Stefano, Gabriele, Mariangela, Grazia, Laura Barbagallo, Saro, Marta, Nelly, Claudia, Rosario e tanti altri ancora».

Salesiani in prima linea, a Messina, anche e soprattutto d’estate, per contrastare la solitudine, la depressione e, a volte, anche la voglia di mollare tutto da parte di chi conosce soltanto le sofferenze.

E nel contesto di questi gravi problemi il «Centro di prima accoglienza», che si trova nell’istituto «Domenico Savio», ha già fatto scattare un preciso piano di assistenza e conforto spirituale che fa capo al circuito di ascolto «Telefono pronto».

Ogni giorno, compresi i festivi, una cinquantina di esperti e volontari, guidati e coordinati dallo psicoterapeuta don Umberto Romeo, sono pronti, dalle ore 17 alle ore 20, a colloquiare con la gente, ad ascoltare tanti problemi, a mitigare le ansie e a dare le prime confortanti risposte. In prosieguo il «chiamate» può essere inserito, a più livelli e a seconda dei problemi che evidenzia, nei vari scomparti del «Centro ».

«Telefono pronto» si può attivare formando lo 090/717271 ed in media riceve, giornalmente, tre o quattro chiamate.

Qualche «appellante » dialoga anche per un’ora e gli operatori, solitamente, gli lasciano la possibilità, sotto il profilo dei tempi di ascolto, di essere lui a decidere quando bisogna interrompere la conversazione.

Adesso, purtroppo, stanno cambiando molte cose in questi circuiti assistenziali telefonici.Anzitutto sono di più i giovani ed anche i giovanissimi a chiamare per evidenziare emergenze relazionali, conflitti con gli adulti o rotture di rapporti sentimentali. Ed in secondo luogo questa utenza chiede risposte concrete, che non siano fatte di commiserazione o, peggio ancora, di rimproveri. Ed allora? L’equilibrio si raggiunge facilmente quando il cuore di chi risponde «riscalda» quello del «chiamante».

Rosario Messina

Agati n o Zi zz o

Fonte: [La Sicilia, Messina 21 luglio 2007].

Fonte: [La Sicilia, Messina 18 luglio 2007].

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dalle case salesiane

PALERMO - GESÙ ADOLESC. G r es t 2 0 0 7 Grest all’insegna del divertimento,dell’allegria e della crescita all’oratorio salesiano Villaurea di Palermo!!!

Accompagnati da Esteban e i suoi amici abbiamo vissuto, noi animatori e i 250 ragazzi che hanno fatto questa esperienza, un’estate indimenticabile…

Non sono mancati gli “ingredienti” che rendono il GREST ogni anno, e in qualsiasi posto, un’avventura magica, entusiasmante: grandi giochi, giochi d’acqua, olimpiadi (che hanno visto sfidarsi giornalmente le nostre 4 squadre: i leo, scorpio, aries, virgo) gite (all’Acquapark di Monreale o a quello di San Cataldo e al mare), attività e laboratori, momenti formativi attraverso i

Palermo-Gesù Adolescente: I grestini della squadra Aries.

quali i ragazzi possono conoscersi, confrontarsi e crescere insieme, serate dove i ragazzi si divertono esibendosi in scenette, canzoni…

Quest’anno poi il Grest è stato più esplosivo e coinvolgente che mai: grazie all’entusiasmo contagioso di don Gabriele e alle sue idee, alla presenza attenta e costante di don Filippo, al forte impegno e all’allegria degli animatori ma soprattutto grazie alla voglia di divertirsi con amici vecchi e nuovi dei “grestini”, molti veterani del Grest e frequentatori assidui dell’oratorio in inverno, altri ragazzi che si trovano per la prima volta a vivere questa esperienza.

Palermo-Gesù Adolescente: Canti durante la messa del sabato pomeriggio.

Obiettivo delle attività organizzate al Villaurea quest’estate è stato quello di creare un ambiente “familiare” e giocoso in cui i ragazzi insieme ai genitori potessero divertirsi con un sano “stile salesiano” basato sulla semplicità e il protagonismo dei giovani.

Particolarmente vero è stato per le nostre “seratine”: per la seratina hawaiana, dove ragazzi, animatori e genitori vestiti in perfetto stile “hawaino” (collane di fiori, gonnelline di “paglia”, bandane e cappelli coloratissimi)si sono divertiti insieme a ballare, sorseggiare cocktail, mangiare torte e giocare, per la seratina “siciliana”, dove, anche qui vestiti perfettamente a tema, ci siamo sfidati a colpi di proverbi e canzoni siciliane. Coinvolgente per tutti è stata anche la caccia al tesoro serale (con i personaggi ormai familiari di Esteban che guidavano i ragazzi nella ricerca degli indizi), la corrida, dove genitori e ragazzi si sono dilettati in performance al limite del ridicolo prendendosi piacevolmente in giro,

Palermo-Gesù Adolescente: Un momento di allegria tra gli animatori e i grestini.

dalle case salesiane

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PALERMO - SANTA CHIARA « C i n q ue pa ni e du e pe s c i » S t o r i e d i v e ra s o l i d a r ie t à Un libro racconta la casa salesiana di S. Chiara

Palermo-Gesù Adolescente: Don Filippo durante la celebrazione della Santa Messa.

il “Grestival”, dove i ragazzi dopo un mese di preparazione si sono esibiti nei canti preparati con i loro animatori, e la seratina dei “giochi stand” dove genitori e ragazzi si sono divertiti tra una grande varietà di giochi.

Il tutto sempre concluso con il saluto di don Filippo e la preghera finale.

Abbiamo inoltre avuto la possibilità di incontrare i ragazzi degli altri Grest di Palermo (Santa Chiara, Don Bosco Ranchibile, Arenella)

Palermo-Gesù Adolescente: Grestini della squadra Virgo seduti nel cortile dell’oratorio.

durante l’intergrest, che ha visto insieme più di 1000 tra ragazzi e animatori sfilare per il centro storico di Palermo urlando canti, gridi di squadra, bans…

Allegria, amicizia, voglia di divertirsi e di crescere, con don Bosco nel cuore… È questo che rende il Grest… magico!! Arrivederci al prossimo anno!!!

Alice

È «Cinque pani e due pesci», il titolo scelto dai ragazzi del don Bosco Ranchibile per il libro dedicato alla casa salesiana di Santa Chiara. Un titolo che richiama la generosità e la gratuità del dono, in particolare quella del ragazzo del passo evangelico che mette a disposizione di Cristo il poco che ha per sfamare i fratelli. È questo lo spirito che anima i salesiani che dall’inizio del Novecento gestiscono la casa nel centro storico.

Alla loro storia e al loro lavoro quotidiano, 38 ragazzi e ragazze del Don Bosco Ranchibile hanno dedicato un lavoro di ricerca, anche fotografica, coordinato dal professor Fabio Puleo, coordinatore delle attività didattiche ed educative della scuola salesiana. È nato così il testo presentato ieri pomeriggio nella chiesa del Ranchibile, alla vigilia della festa di Maria Ausiliatrice. Un libro stampato presso la Missione Speranza e carità di Biagio Conte, che servirà anche a raccogliere offerte per la ristrutturazione degli ambienti del nuovo oratorio di Santa Chiara, punto di riferimento per i giovani, i poveri e gli immigrati, che sono tra i protagonisti del libro, con le loro toccanti testimonianze raccolte dai ragazzi. Fabio Puleo cita San Giovanni Bosco: «Bisogna che si rompa quella fatale barriera della diffidenza». E in effetti, osserva il docente, «grazie a questa esperienza, i ragazzi coinvolti hanno scoperto di non essere soli al mondo, comprendendo il valore del servizio al prossimo».

Sa. To.

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dalle case salesiane

GELA (CL) “ O m b r e ll o G ia l lo ” Un nuovo gruppo ai salesiani di Gela Per il secondo anno consecutivo hanno avuto luogo gli incontri del gruppo “universitari”, ribattezzato “ombrello giallo”, come il titolo del racconto russo contenuto nella strenna 2007 del Rettor Maggiore, don Pascual Chavez Villanueva. Nato da un’idea di don Angelo Grasso, il gruppo concilia anche le esigenze di chi lavora ed è aperto a quanti vogliano confrontarsi sulle attuali tematiche giovanili. Le varie problematiche vengono affrontate, tenendo come parametro positivo una gradazione di valori che scardina quelli imposti dalla società consumistica. Nel progetto di don Angelo c’è il desiderio di richiamare all’Oratorio quei giovani che, a causa degli impegni universitari o semplicemente perché affascinati da altre realtà, si sono allontanati dall’ambiente salesiano. In effetti, sono moltissimi i ragazzi che non hanno più trovato interessante frequentare la parrocchia, perdendo quel saldo punto di riferimento che li legava alla fede e alla concretezza cristiana. Per chi ha svolto in passato un’attività interna all’Oratorio e si è poi discostato, non è facile reinserirsi, perché c’è la sensazione di non essere più ben accetti. Per chi invece non ha mai varcato il cancello, il problema

Gela: Foto di gruppo.

quasi non si pone. È quindi compito della parrocchia riuscire a coinvolgere quanti più ragazzi possibili, creando un ponte tra l’indifferenza e l’amore.

L’obiettivo del gruppo è quello di andare oltre le parole, cercando i mezzi più efficaci per condurre tutti a riflettere sui veri valori della vita, per poi realizzarli concretamente e diffonderli con cognizione. È stato anche realizzato un blog, dove chiunque può commentare le notizie inserite dai ragazzi, sviluppando dibattiti ed eventuali opinioni. Il link è www.ombrellogiallo.splinder.com Il gruppo “ombrello giallo” vuole fare propri gli insegnamenti di Don Bosco, alla luce degli avvenimenti contemporanei. Le riunioni sono realizzate in modo tale da alternare la riflessione ai momenti di preghiera. Non mancano perciò i legami con l’aspetto intimo della religione, presupposto essenziale per un percorso formativo di qualità.

Gela, luglio 2007 M ar c o D i S t ef an o

CATANIA - BARRIERA G u st a l a v i t a !

Un Grest all’insegna dell’amore alla vita con lo stile della gratuità Il Grest di quest’anno si è articolato in tre fasce: il “Grest-ragazzi” tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 20.00, il “Grest-adolescenti” dalle 20.00 alle 22.00 e il “Grest-famiglie” con momenti di partecipazione dei genitori alla vita del grest dei propri figli (preghiere, gite, mare, S. Messa, spettacoli…) e momenti specifici (tre incontri a loro riservati di formazione e confronto educativo).

Non c’era il tempo di annoiarsi: giochi ben organizzati, laboratori vari, attività sportive, miniolimpiadi, incontri per squadra, gite, celebrazioni, mare, recite, canti, spettacoli…

Tante le iniziative a livello formativo (seguiamo la pista de “La fabbrica di cioccolato” con proiezione di brani del film stesso, seguono in-

dalle case salesiane

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Grest di Bronte (a Randazzo il 14 luglio e a Barriera il 18 luglio), con il riuscito gemellaggio, con dolci offerti dalle mamme e gelato offerto dall’Oratorio a tutti i presenti.

Don G ae ta no Ur so

CATANIA - S. F. NERI NUOVO O g gi c hiu de l’Is t it ut o s a les ia n o Con una Messa il saluto del San Filippo Neri di via Giuffrida. La struttura, tranne la scuola, continuerà a funziare con laici Catania-Barriera: Le Miniolimpiadi.

contri per fasce d’età con la presenza di animatori e genitori, la preghiera serale fa eco al tema…), gli incontri settimanali degli animatori per spazi di formazione e di verifica, gli incontri serali degli adolescenti prima di lasciare il cortile, l’Eucarestia del sabato sera insieme ai familiari, sino alla verifica finale di cui accenno gli esiti essenziali.

Catania-Barriera: I grestini seduti in cortile.

Migliorato rispetto all’anno scorso il rapporto col territorio (stampa, camminata per le vie del quartiere); positivo il doppio incontro con il

L’istituto "San Filippo Neri nuovo" di piazzetta San Domenico Savio, in via V. Giuffrida 208/A, ha cessato di funzionare come Casa salesiana autonoma. Pertanto, oggi domenica, la comunità salesiana si congederà dagli operatori e dai ragazzi dell’oratorio nella chiesa "San Domenico Savio" durante la messa festiva delle 10.30.

Questa sarà presieduta da don Carmelo Umana, che ne è stato l’ultimo direttore, e concelebrata da don Mario Di Marco, don Giuseppe Fallico, don Vincenzo Giammello, che finora sono stati nella Casa dell’Opera salesiana "Sacro Cuore" di Barriera e ora destinati ad altri posti. Don Enzo Cutuli, consigliere ispettoriale regionale, avrà il compito di vigilare sull’andamento degli oratori affidati a dei laici. Infatti il funzionamento dell’Oratorio Centro Giovanile è stato affidato ai coniugi Lorenzo e Nadia Barletta. Per non fare mancare la figura di un sacerdote salesiano tra i ragazzi don Pippo Fallico, dall’Istituto "Sacro Cuore" di San Gregorio, nella qualità di tutor, ritornerà periodicamente all’oratorio le cui strutture – cortile, campo di calcio, chiesa e teatro – rimangono pienamente funzionanti secondo l’impostazione salesiana, aperte alle necessità del quartiere e della città, mentre continueranno ad operare, in parte dei locali del grande Istituto, il CNOS per i corsi di formazione professionale, ed altri organismi con scopi educativi come la scuola "SS. Agata ed Euplio". Ogni domenica, inoltre, alle 10.30, sarà celebrata la messa per gli oratoriani e per i fedeli che vorranno usufruirne.

L’istituto San Filippo Neri continua l’attività nel-

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dalle case salesiane

la storica sede di via Teatro Greco, che era stata fondata, nel 1885, per decisione di San Giovanni Bosco su richiesta del beato arcivescovo Giuseppe Benedetto Dusmet, nell’immobile fatto costruire intorno al 1790 dal vescovo Corrado Maria Deodati de Moncada e che, fino al 1866, aveva ospitato i benemeriti Padri dell’Oratorio, i Filippini. Come nel vecchio anche nel nuovo San Filippo, pertanto, hanno cessato di funzionare le scuole elementari e medie dove sono passati migliaia di allievi che in quei ospitali e funzionali ambienti hanno trascorso serenamente gli anni più belli della loro vita.

Fonte: [La Sicilia, Catania 7 ottobre 2007].

Caltanissetta: Grestini in cortile.

CALTANISSETTA E ra n 3 0 0 , e r an o pe s t i m a …

Il Grest al “Don Bosco” di Caltanissetta Dal 21 giugno al 21 luglio, 300 ragazzi e ragazze dai sette ai quattordici anni si sono sbizzarriti in molteplici attività nei cortili dell’Oratorio Salesiano “Don Bosco” di Caltanissetta alla scoperta e alla difesa dell’albero della vita, calcando le orme di Esteban come nella storiella omonima. La scoperta porta i ragazzi ad apprezzare il valore della vita anche nella difficoltà che si incontra ogni giorno. Preziosa è stata la presenza di ragazzi e ragazze diversamente abili, che hanno dato un tocco particolare al Grest, invitando, ed è stato bellissimo, gli altri ragazzi ad una accoglienza affettuosa e fraterna, con tanta cordialità.

Ogni mattino, alle ore 9.00, dopo il tempo di raduno dei grestini, si iniziava con il momento di preghiera e la presentazione del tema della giornata, seguita dall’incontro delle singole squadre per una riflessione sul tema e la preparazione dei gridi e degli inni di squadra. Dopo il momento di gioco libero iniziava il lavoro di laboratorio.

Ogni ragazzo/ragazza sceglieva l’attività propria e si partiva con grande slancio. Attività sportive con addestramento di calcio con Dario e Giuseppe, del basket con Bruno e Benedetta e volley con Zaira, Michelinda e Vanessa; attività di ballo seguita da tantissime ragazze e bambine, seguite da istruttrici, Rita, Chiara e Desia, veramente in gamba; attività di recitazione in preparazione delle seratine teatrali settimanali seguiti da Marco, Lele e Jessica; attività artistiche con Chiara, Ilenia, Giuseppe, Federica, Eliezer…: laboratorio di pittura, di disegno; attività impegnative come il laboratorio di ceramica seguita dall’instancabile Suor Melina, maestra del laboratorio, collaborata da Manuela e Gabriele, della lavorazione del gesso, con Andrea e Francesca; della costruzione di icone, alcune veramente ben fatte, seguiti da Michele e Loris.

Ultima attività, inserita quest’anno, il giornalismo: ragazze e ragazzi che giravano con i fogli per appunti per segnare gli avvenimenti e la cronaca da pubblicare settimanalmente nel giornalino del Grest: “LA PENNA DI ESTEBAN” seguiti da Marta e Marcello. La mattinata si concludeva alle ore 12.30 (per i puntuali).

dalle case salesiane Si ricominciava alle ore 16.00. Ma già alle ore 15.00 parecchi grestini erano davanti al cancello in attesa della riapertura dell’Oratorio. In teatro gli animatori sceneggiavano la storia di Esteban lasciando ai ragazzi spunti di riflessione. Seguiva la parte più attesa: i giochi organizzati o le gare di torneo di calcio, di basket e di pallavolo. Ogni squadra si impegnava al massimo per poter guadagnare quanti più punti possibile per essere vincitore del Grest. Finito il tempo dei giochi si svolgeva la gara dei gridi e degli inni di squadra seguite dal momento di preghiera. Si concludeva la giornata con l’atteso annuncio del punteggio aggiornato per ogni squadra, formata fa una settantina di ragazzi con 8/10 animatori.

Ogni martedì pomeriggio i ragazzi del grest, guidati dagli animatori e scortati dalle pattuglie di polizia municipali, partivano alla scoperta della città di Caltanissetta: prima meta: Villa Amedeo, con giochi e l’immancabile gelato offerto dall’Oratorio; seconda meta: visita alla Polizia di Stato. Non potendo entrare tutti nella saletta della Questura, una pattuglia della Polizia con il responsabile capo della Mobile Dr. La Cagnina venne all’oratorio con l’ultimo tipo di auto in dotazione alla Polizia di Caltanissetta. Una bella chiacchierata con domande e risposte, poi la funzionalità della nuova auto. Terza meta: la salita a monte S. Giuliano dove domina la statua del Redentore innalzata per l’inizio del 1900, centosette anni fa. Appena arrivati, per rinfrescarci, ecco il gelato che arriva portato dal Direttore don Angelo. Seguono tanti giochi fino alla conclusione della serata. Ultima meta, nell’ultimo martedì di Grest, la visita alla Caserma dei Vigili del Fuoco. Questa è stata senza dubbio la meta più bella: ricevuto il consenso del Comandante dr Vittorio Cannemi, exallievo salesiano dell’Oratorio, siamo stati accolti da alcuni vigili del fuoco che ci hanno spiegato il loro servizio, e mostrando praticamente come si svolge la loro vita continuamente in attesa di chiamata per il servizio, soprattutto in questo periodo di caldo.

Infatti mentre eravamo in caserma bel due chiamate dai paesi vicini hanno allertato e fatto intervenire due gruppi di Vigili del fuoco con le loro mezzi e autobotti. La gioia dei ragazzi giunse al colmo quando hanno potuto alcuni gruppi, a turno, accedere ed essere portati in alto con i ce-

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Caltanissetta: Un momento di Grest.

stelli delle lunghe scale antincendio, o nell’assistere alla scena di un salvataggio arrampicandosi e scendendo con le funi.

Ogni giovedì i ragazzi andavano in gita: La meta, quasi obbligatoria, l’acqua. L’acquapark Conte di Sommatino ci ha visti due volte tuffarci nelle varie piscine o a fare corse nei vari scivoli, accolti con tanta squisitezza dal personale dell’impianto. Altra meta il mare nella zona di Montallegro con giochi nella pineta, e soprattutto con una bellissima caccia a tesoro. Ultima meta l’Acquapark Paradise di Melilli, con tanta acqua e divertimento.

Ogni venerdì sera i grestini davano dimostrazione ai genitori e familiari delle loro abilità, con serate allegre: due ore di canti, danze,recite condotte da Ciccio e Mauro e organizzate dai vari animatori delle varie attività.

Si chiudeva la settimana con la celebrazione della S. Messa assieme ai genitori e familiari e con il gemellaggio, in due sabati, col Grest di San Gregorio di Catania e con quello di Catania Salette.

L’esperienza estiva si chiude sabato 21 luglio.

Al mattino: la premiazione individuale, ogni ragazzo in base agli Eurogrest e al punteggio ritirava, scegliendo, il premio: bicicletta, skatebord, minitastiera, videogiochi, bambole, racchette, canotti, palloni di tutti i tipi (calcio, basket, pallavolo, pallamano), scacchiere, costruzioni…

Nel pomeriggio, dopo la celebrazione la proclamazione della squadra vincitrice, con tanta

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gioia e rammarico per i perdenti, e soprattutto tanta nostalgia nel dover finire questa bella avventura che li ha visto crescere e volersi bene facendo esperienza di famiglia. Questa la classifica finale: 1° posto la squadra degli ELFI, al 2° posto la squadra dei CORSARI, al 3° posto la squadra degli GNOMI, al 4° posto la squadra dei PIRATI. Le parole di Don Angelo invitavano al riposo in preparazione delle nuove attività col prossimo settembre: finisce il GREST = GRuppo ESTivo, ma riparte a settembre il GRIN = GRuppo INvernale.

300 diavoletti seguiti da circa 40 animatori guidati da Don Giuseppe Raimondo, giovane Salesiano studente di Teologia e diretti da Don Angelo Calabrò al suo 42° grest da salesiano.

Finisce questa esperienza estiva e già si prepara l’avvio del nuovo anno tra tanto sport con le PGS e con le federazioni, tante attività culturali, formative, artistiche, e il nuovo corso di preparazione dei futuri animatori e ragazzi leaders.

L’oratorio vuole continuare ad essere così come ha insegnato Don Bosco: Casa che accoglie: per tanti, ragazzi e non, diventa la seconda casa; Parrocchia che evangelizza, luogo di spiritualità giovanile con lo stile di Don Bosco; Scuola che avvia alla vita, luogo dove ognuno è apprezzato e valorizzato come persona che cresce; Cortile dove incontrarsi da amici e vivere l’allegria, nella gioia di sapersi amati uno per uno.

CANICATTÌ ( A G ) Gre st 2 0 0 7 al l ’ o ra to r io “Do n Bo s co ” “Sei personaggi in cerca di autore”. Ma non pensato a Luigi Pirandello, per piacere, anche se siamo nella sua terra. I personaggi sono invece, quelli che hanno animato la storia AL DI LA’ DEI MARI: Giovanni, Michele, Francesco, Emily, Tony, Cesare e don Pasqual. Sì, proprio lui. La storia infatti trattava dei sogni missionari di Giovanni (...Bosco), con l’apporto di Michele (...Rua), ecc. che faceva arrivare la troupe cinematografica al di là dei mari, per riprendere

dalle case salesiane

l’azione di volontariato missionario in Cina, in India, in Africa, in Madagascar e nell’America del Sud… fino in Australia, come diceva l’Inno del Grest gridato a squarciagola dai ragazzi delle quattro squadre Cristoforo Colombo, Vasco de Gama, James Cook e Marco Polo. Il sogno missionario di Don Bosco “da Pechino all’India e al Madagascar, per finire in Argentina”, viene messo in luce dai “volontari” in tutto in mondo che si ispirano al motto di Don Bosco: “Dammi le anime e tieniti il resto”. E proprio tenendo presente queste parole, che Don Pasqual, al ritorno della troupe dei Volontari al Colle Don Bosco di Torino, perdona al cinesino “Sciò-Gatto” (o meglio Joe Gatt), che aveva rubato telecamere ed il resto durante tutto il viaggio, per mandare i soldi a sua sorella con un bambino gravemente malato: e allora “teniamoci Joe Gatt e si perdano pure i soldi e le telecamere, se si può salvare questo ragazzo!”

Anche i ragazzi del Grest hanno fatto i loro bei viaggi veri (campeggi all’Etna, mare e acquapark) o immaginari a bordo dell’elicottero dei Carabinieri visitato nella base di Catania.

Don Biagio Tringale

guardando altrove

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Guardando altrove Ca mbio a ll'Os s er vat ore R oma no.

I n a r r i v o a n c h e C a r lo D i C i c c o È ormai imminente il cambio al vertice dell'Osservatore Romano, con l'arrivo nel ruolo di direttore, dello storico Gian Maria Vian. Come vicedirettore, invece, è stato scelto l'attuale caporedattore dell'agenzia Asca, Carlo Di Cicco.

Vaticanista rigoroso, 63 anni, è stato l'autore di "Ratzinger - Benedetto XVI e le conseguenze dell'amore'', analisi della prima enciclica di papa Ratzinger e dei primi passi del pontificato. In passato, ha collaborato a numerose testate, tra cui GiornaleRadio Rai, il Mattino, il Giorno, Jesus, Vita Pastorale, Servizio della Parola, Critica Sociologica.

Di Cicco, è da sempre vicino alla spiritualità salesiana. Con l'Asca ha realizzato in Italia la prima esperienza di informazione quotidiana sulle politiche sociali e il volontariato. Ha pubblicato ''I guardiani dei sogni con il dito sul mouse educatori nell'era informatica" (Elledici 1999) tradotto in spagnolo, portoghese (in Brasile), sloveno. È stato obiettore di coscienza al servizio militare, dell'ultimo gruppo di obiettori prima della depenalizzazione dell'obiezione e della legge sul servizio civile. E per questo è stato detenuto per alcuni mesi a Forte Boccea. Sempre negli anni Settanta ha fatto l'esperienza delle scuole popolari serali nelle borgate romane.

M at ti a Bi an chi

Il vati cani sta ami co d ei salesian i vi cedi r e tto re d ell ’Oss e rva tor e Ro ma no Più sbilanciata a sinistra invece la biografia intellettuale di Carlo Di Cicco. Entrato da giovane dai salesiani ne è uscito dopo due anni prima di prendere gli ordini sacri, mantenendo sempre ottimi rapporti con quella famiglia religiosa. Ancora oggi infatti il Bollettino salesiano lo annovera tra i collaboratori fissi. Come raccontato in una breve biografia “autorizzata” lanciata dal-

l’Ansa domenica scorsa, Di Cicco “da sempre vicino alla spiritualità salesiana e per questo amico del segretario di Stato Tarcisio Bertone… è stato obiettore di coscienza al servizio militare, dell’ultimo gruppo di obiettori prima della depenalizzazione dell’obiezione e della legge sul servizio civile. Per questo è stato detenuto per alcuni mesi a Forte Boccea. Sempre negli anni Settanta ha fatto l’esperienza delle scuole popolari serali nelle borgate romane. Considera queste due esperienze come fondanti del suo giornalismo e del suo modo di leggere i fatti”. Di Cicco lo scorso anno ha pubblicato poi un bel libro su Papa Ratzinger (“Benedetto XVI e le conseguenze dell’amore”) che ha avuto la prefazione del teologo Rosino Gibellini, direttore dell’edizione italiana della rivista Concilium.

Vian e Di Cicco si conoscono da una vita, il primo è accreditato nella Sala stampa della Santa Sede fin dal 1975, il secondo dal 1973. E i rapporti tra i due sono ottimi. Di Cicco ha scritto una delle recensioni più calorose alla “Donazione di Costantino” ed è stato Vian in persona lo scorso 19 aprile a presentare il libro sul Papa del suo futuro vice nella sede dell’Associazione stampa romana.

Fonte: [Il Foglio, Città del Vaticano 26 settembre 2007].

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Gli st u de nt i s ale s ian i s i pr e pa ra no a lla Gior na t a Mon dia le de lla Giove nt ù Settanta giovani animatori salesiani tra i 16 e i 20 anni hanno partecipato a 4 giorni di formazione per vista della Giornata Mondiale della Gioventù del 2008. Il “Salesian Schools Leadership Camp”, svoltosi presso il “Don Bosco Camp Dromana”, a circa 60 chilometri a sud di Melbourne, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di sette scuole salesiane delle regioni di New South Wales, South Australia e Victoria.

Il corso, impostato su un modello di condivisione, è stato caratterizzato da attività pratiche e si è avvalso della guida di alcuni responsabili del Don Bosco Camp. Ulteriori stimoli sono stati offerti da alcuni salesiani, tra cui don Will Matthews, don Elio Capra, don Ian Murdoch e sr. Rochelle Lamb.

Come è tipico dello stile salesiano, le giornate sono state caratterizzate da uno spirito di gioia, condivisione, preghiera e apprendimento, attraverso una serie di attività, come giochi, lezioni, dimostrazioni pratiche e l’apprendimento di nuove capacità. Sono stati affrontati diversi temi, quali: l’animazione salesiana, Don Bosco, la figura dell’animatore come Pastore, la conduzione delle attività, le capacità comunicative, il lavoro di squadre e il responsabile come servitore.

Un momento saliente è stata l’Eucaristia all’alba sulla cima del Monte Santa Marta. I campeggiatori si sono alzati molte ore prima dell`alba mettendosi in cammino lungo la spiaggia, attraversando la vegetazione del luogo e salendo sulla montagna. I giovani durante il cammino hanno fatto alcune soste di ristoro e di riflessione. Una volta raggiunta la meta, il gruppo è stato ricompensato della fatica con l’Eucaristia celebrata mentre il sole spuntava tra le montagne.

Il direttore del Don Bosco Camp, Ashley Trethowan, exallievo dell’Istituto Salesiano di Sunbury, ha concluso il campeggio raccontando una storia che incoraggiasse gli studenti a utilizzare le nuove abilità apprese a beneficio degli altri.

Questo campo degli animatori è solo una delle molte attività organizzate dalle scuole e dall’ispettoria Salesiana dell`Australia-Pacifico in vista della Giornata Mondiale della Gioventù del 2008. Due gli eventi in programma per la GMG: uno a Melbourne, il venerdì precedente la GMG, e un altro a Sidney durante la GMG. Gli organizzatori si aspettano una ampia partecipazione di giovani australiani e non.

Fonte: [ANS, Melbourne 11 settembre 2007].

U n c or s o pe r c o m un i c a r e m e g l i o Avrà inizio domani un corso di formazione al Giornalismo Digitale organizzato dal Dicastero per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana per i delegati ispettoriali impegnati in questo ambito e per corrispondenti della Agenzia iNfo Salesiana (ANS) delle regioni salesiane del continente americano. Saranno 4 giorni dedicati alla scoperta del lavoro svolto da ANS e alla acquisizione di nuove competenze e abilità in vista di un miglior coordinamento dei vari servizi informativi ispettoriali, in modo particolare per quelli digitali, e per porre le basi necessarie per avviare nuove pubblicazioni. Il corso, che si svolgerà a Tlazala, presso la casa salesiana “Hombre Nuevo” dell’Ispettoria del Messico-México (MEM), vedrà la partecipazione dei delegati e corrispondenti delle Ispettorie della regione Interamerica e America Cono Sud. Saranno presenti don Tarcisio Scaramussa, Consigliere per la Comunicazione Sociale, don Donato Lacedonio, responsabile di ANS e il sig. Jesús García, coordinatore dell’area di lingua spagnola e portoghese. Il corso, totalmente dedicato al giornalismo digitale, sarà svolto in collaborazione con l’Istituto Tecnologico degli Studi Superiori di Monterrey (ITESM), prestigioso centro d studio universitario messicano.

Fonte: [ANS, Città del Messico 14 settembre 2007].

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In c o n t ro d ei ce n t ri d i f o r m az i o n e a ll a Co mu nic a zion e S oc ia le

Terminata la sessione plenaria estiva del Co n sigl io G en erale

Si è concluso domenica sera, 23 settembre, presso l’Istituto Teologico Pio XI di San Paolo, appartenente alla rete UNISAL del Brasile, il primo incontro dei Centri di Formazione alla Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana.

I partecipanti all’incontro, il primo che ha visto radunati i responsabili, salesiani e laici dei Centri di Formazione alla Comunicazione Sociale in tutto il mondo salesiano, sono stati concordi nel valutare positivamente l’esperienza non solo per il raggiungimento degli obiettivi previsti, ma anche per lo spirito di comunione e di sinergia che ha accompagnato le giornate e per gli sviluppi previsti per il futuro. Durante l’incontro è stato verificato il Sistema Salesiano di Comunicazione Sociale (SSCS) sia nella sua elaborazione e sia nella sua attuazione durante questo sessennio evidenziandone i punti forti e le aree ancora da sviluppare. Tra gli elementi di programmazione previsti per il futuro, in riferimento a due temi centrali dell’incontro, sono stati proposti per il prossimo anno, definendo in linea approssimativa i tempi e i luoghi, una serie di seminari di approfondimento teorico e pratico sulla Educommunicazione e un congresso internazionale sull’Open Source e l’Educommunicazione.

Si è conclusa oggi la sessione plenaria estiva del Consiglio Generale dei Salesiani iniziata il 5 giugno scorso.

A presentare una prima sintesi dei lavori del Consiglio è stato lo stesso Rettor Maggiore Don Pascual Chávez durante la tradizionale “Buonanotte” ai confratelli della Comunità della Casa Generalizia.

Sono state indicate anche aree di lavoro comune tra i Centri di Formazione alla Comunicazione Sociale, le Istituzioni Universitarie Salesiane e i Centri di Formazione permanente. È stato anche definito un gruppo di studio con il compito di preparare i materiali e i temi previsti per il prossimo incontro.

Fonte: [ANS, San Paolo 20 settembre 2007].

Questa sessione è stata caratterizzata da diverse attività ed eventi. Appuntamento importante, anche se non primo nell’ordine cronologico, sono stati gli Esercizi Spirituali svoltisi a santa Fosca e predicati da don Aldo Giraudo che ha presentato il cammino storico e interiore vissuto da Don Bosco. Questa profonda esperienza spirituale, stando alle stesse parole di Don Chávez, ha permesso ai Consiglieri e allo stesso Rettor Maggiore di accostarsi in modo particolare al tema del Capitolo Generale 26.

Gli altri appuntamenti che hanno arricchito il calendario dei lavori del Consiglio sono stati: la Consulta della Famiglia Salesiana, svoltasi nei primi giorni di giugno; l’incontro delle Istituzioni Universitarie Salesiane (IUS), del quale il Consiglio ha anche approvati il documento conclusivo e le linee programmatiche per i prossimi anni; la VI Assemblea Generale delle Volontarie di Don Bosco; un incontro dei Consigli Generali dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e l’ultimo corso di formazione di questo sessennio per gli Ispettori di recente nomina.

Sono stati nominati anche tre Ispettori: don Lubian Slawomir, per l’Ispettoria di Varsavia, don Mario Peresson per l’Ispettoria di Bogotà, don Gegantoni Genaro per la Visitatoria dell’Africa Etiopia Eritrea.

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Tra i temi affrontati dal Consiglio ci sono stati: l’approvazione del tema della Strenna 2008, alcune relazioni delle Visite Straordinarie compiute dai Consiglieri ad alcune Ispettorie e il completamento di uno studio voluto dallo stesso Rettor Maggiore, e realizzato dallo specifico Dicastero, sullo stato della Formazione in Congregazione. Sono state elaborate anche le singole relazioni dei Consiglieri sulle varie Regioni e sui Dicasteri che serviranno da supporto alla stesura della Relazione sullo stato della Congregazione che il Rettor Maggiore presenterà al CG26.

Particolare attenzione è stata data alle varie delibere, richieste e Progetti Organici Ispettoriali giunti dai Capitoli Ispettoriali, celebratisi nell’ultimo anno, e necessari di approvazione.

Il Rettor Maggiore e il suo Consiglio hanno approvato anche l’erezione della Circoscrizione dell’Italia Centrale che, dal 1° settembre 2008, comprenderà le Ispettorie dell’Italia Romana, Adriatica, Ligure-Toscana e della Visitatoria della Sardegna, e l’unificazione dell’Ispettoria della Francia con quella del Belgio Sud. Fonte: [ANS, Roma 27 luglio 2007].

I m p o rt a n z a d el p er d o n o La testimonianza dell’on. Olga D’Antona ai giovani volontari del SCS/CNOS Ha avuto inizio il 3 settembre, presso l’Istituto Salesiano del Sacro Cuore a Roma, un corso di formazione per i volontari italiani organizzato dalla Federazione Servizi Civili e Sociali/Centro Nazionale Opere Salesiane (SCS/CONS); durante il corso, che si concluderà domani 7 settembre sono previsti diversi interventi di personalità impegnato nell’ambito del volontariato e del sociale.

Il 4 settembre i giovani volontari hanno incontrato l’on. Olga D’Antona, attualmente Deputato del Governo italiano, e vedova del professor Massimo D’Antona, vittima nel 1999 di un attentato ad opera del gruppo terroristico delle Brigate Rosse.

L’intervento della signora D’Antona, durato più di due ore, suscitando interesse e partecipazione da parte dei ragazzi presenti, ha sviluppato i temi della solidarietà, della giustizia sociale,

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e della convivenza civile. Al termine la sig.ra D’Antona ha riletto in modo personale alcuni episodi della storia italiana recente, compreso l’omicidio del marito. Forte della sua esperienza diretta, ha voluto sottolineare il senso e l’importanza del perdono dando prova di una profonda umanità che ha fortemente colpito gli intervenuti.

La vedova D’Antona ha parlato a lungo di giustizia, istituzioni e politica. In particolare ha insistito molto sulla importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica e istituzionale.

L’on. D’Antona, che ha risposto attentamente alle numerose domande dei volontari, ha voluto fermarsi con loro anche per il pranzo tenutosi presso la comunità Salesiana del Sacro Cuore.

Una disponibilità che ha lasciato impressioni molto positive sui giovani presenti.

Fonte: [ANS, Roma 6 settembre 2007].

Scoprendo il mondo della c omun ica z ione s ocia le I sei novizi della casa salesiana “Virgen de las Nieves” di Granada hanno partecipato dall’8 all’11 settembre ad un corso di introduzione alla comunicazione sociale.

Il corso è stato guidato da don Miguel Ángel Nuño, delegato ispettoriale per la comunicazione sociale, che ha guidato i giovani novizi alla scoperta di Don Bosco comunicatore e dei documenti della Congregazione Salesiana su questo ambito.

Durante il corso sono stati eseguiti anche alcuni laboratori di comunicazione: disegno e

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Taiwan, 15 settembre 2007 Festa della Madonna Addolorata.

composizione grafica, montaggio video, fotografia, lettura critica dei media, videoforum e discoforum.

Don Nuño è stato coadiuvato da Jairo Megías e Fermín Rodríguez, tecnici esperti di audiovisivi, spettacoli ed elaborazione di immagini.

I novizi di Granada nel mese di agosto avevano preso parte ad un altro interessante corso di catechesi diretto da don Emilio Alberich, salesiano, professore emerito dell’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS) e da don Santiago Martínez, maestro dei novizi Fonte: [ANS, Granada 12 settembre 2007].

U n a r i c h i e s t a d ’a i u t o d a l l a C in a Carissimi, ho ricevuto dal mio compagno di studentato Pietro Tsang Yung Keng, da Taiwan una lettera, dato che ci teniamo in contatto epistolare, in cui mi racconta come è andata una sua missione per predicare esercizi a sacerdoti cattolici e suore nella Cina comunista. Mi son rallegrato per le buone notizie sul cristianesimo cattolico in varie parti della Cina dove lui è stato, e penso sia bello comunicarlo ai confratelli e altri che ricevono il notiziario salesiano. Mi aveva scritto in precedenza ed io avevo risposto che avevo fatto pregare i ragazzi del grest per la buona riuscita della sua missione. Qui di fianco la trascrizione della lettera nella sua originalità, anche con le imperfezioni della lingua italiana.

Cordiali saluti.

Don Ange lo Dom inic i

Rev.mo ed amato Don Angelo, salute e pace a tutti i suoi ragazzi!

Sono appena ritornato dalla Cina e sono stato là quasi per 2 mesi. Ho trovato un fervore religioso, cattolico incredibile. Ho girato varie città di Nord e di Sud per dettare gli Esercizi Sp. alle suore (ho dettato un corso per 100 suore!) e ai preti diocesani. Ho trovato, sia nelle grandi città sia nelle campagne le chiese sempre piene di fedeli ogni giorno, durante la S. Messa. Alla Domenica è quasi impossibile per entrarcene. Domenica pomeriggio le chiese sono piene di ragazzi dell’oratorio, essi stessi fanno tutte le funzioni durante la S. Messa (canti, letture, preghiere dei fedeli, offerte...).

Una volta le Suore mi hanno compagnato in una parrocchia nei giorni feriali, in piena estate, 40° C di calore, alle 3.00 p. m., e abbiamo visto centinaio, centinaio di ragazzi (più di 400!) sulla strada portando un sacchetto contenuto una grande Bibbia per andare nella Parrocchia per il catechismo! Ci fanno piangere di commozione.

I fedeli non vanno soltanto nelle chiese, ma anche agli ospedali governativi, agli ospizi degli anziani per battezzare gli infedeli, e aprono essi stessi le cliniche, gli ospizi per i bambini abbandonati, le scuole infantili...

Sono poveri e danno tutto il loro benessere.

Sono degni di essere aiutati in ogni modo.

Affido quindi loro a Lei, ai suoi carissimi ragazzi, o amat.mo Don Angelo.

Qualsiasi risparmio è buono per loro.

Basta portare i soldi in qualunque banca me li manderà con questa seguente.

046 - 00 - 5260027 LAND BANK OF TAIWAN, CHAO CHOU BRANCH SWIFT CODE: LBOTTWTP Tsang Peter

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Brevemente Qu ell a «cami n ata» verso la «Santa Cruci» Centocinquant’anni fa, quando Caltanissetta aveva un terzo dell’attuale popolazione e si concentrava nella parte vecchia del suo abitato, a ricordo di una missione predicata dai padri cappuccini, venne eretta, all’incrocio tra l’attuale viale Trieste e via Messina, una stele sormontata da una croce.

Col passare degli anni, la stele che reggeva la croce di ferro andò rovinando sicchè quel cippo un tempo venerato venne a trovarsi nel più desolante abbandono. Era in tali condizioni quando, nel 1953, giunsero i salesiani ai quali fu affidata la parrocchia del Sacro Cuore, nelle adiacenze della Croce. In quello stesso anno si verificò il prodigioso evento della lacrimazione della Madonna a Siracusa che diede un ulteriore impulso alla devozione mariana, fortemente sentita in Sicilia. Per iniziativa dell’indimenticabile don Vincenzo Scuderi, primo direttore-parroco, la stele venne restaurata e, nella base dove prima si trovava un vecchio quadro dell’Addolorata, venne collocata la copia del quadro della Madonna delle Lacrime, con una cerimonia solenne e grande partecipazione popolare. Era l’8 Dicembre del 1954, anno mariano. La «Santa Cruci», come la chiamavano i nostri anziani, era meta di lunghe passeggiate, di salutari «caminate», un luogo lontano da centro, extra moenia. Presto sarebbe stata risucchiata nel verticoso sviluppo edilizio e inglobata intra moenia.

Se rg io Ma ngi av il lan o Fonte: [La Sicilia, Caltanissetta 30 giugno 2007].

I Figli di don Bosco fanno l’en plein con il bando 2007

A p pr ov ati tu t ti i p ro get ti d i serv iz io ci vi le d ei S ale sia n i Un solo progetto bocciato, la valutazione più alta e una media di abbandoni fra le più basse d’Italia.

I Salesiani sbaragliano tutti e arrivano primi. Sono loro a tenere il timone della nave dei progetti approvati per il bando 2007 del Servizio Civile Nazionale. Dei 57 progetti presentati, ne sono stati approvati 56. Un 100% quasi pieno, visto che dei 1165 volontari richiesti saranno in 1115 a prendere servizio; un 96% di tutto rispetto. Tra le associazioni storiche del servizio civile, l’ Arci copre il 66% dei progetti, seguito da Legacoop con il 64,3% e dalla Caritas, con il 59%.

Musi lunghi al Cenasca–Cisl (approvati solo il 35% dei progetti), nelle Misericordie (23,8%), a Confcooperative (20%), presso le ACLI (14%) e l’AISM (7,5%). I risultati ottenuti dai Salesiani sono il frutto di un impegno iniziato molti anni addietro, ricorda in un’intervista, don Domenico Ricca, presidente della federazione SCS/CNOS, che si è impegnata su questo fronte sin dal 1978: con l’apertura del primo oratorio in Piemonte, è arrivato uno dei primi obiettori di coscienza. Da quel momento in poi, l’attenzione per i problemi territoriali è cresciuta sempre più e, di conseguenza, anche l’attenzione per l’inserimento dei ragazzi del servizio civile nei progetti di prevenzione e recupero.

Tutto questo è stato possibile grazie anche alla collaborazione di un team di 15 persone, 2 stabilmente presenti a Roma e le altre sparse tra le varie ispettorie salesiane, impegnate nella stesura dei vari progetti che poi coinvolgono direttamente i volontari in questo percorso di crescita personale.

Fin’ora, nulla da ridire nemmeno da parte dei volontari, che raramente abbandonano il servizio e che si dicono molto soddisfatti del percorso intrapreso. Insomma, a dirla tutta, i salesiani sembrano davvero essere i vincitori di questo bando 2007.

Dalla stampa nazionale, a cura di Tania Bonsangue

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I n c o n t r o de l l a Gi un t a C o n f e d e r a l e de g l i E x a l l i e v i Con il coordinamento del Presidente Confederale, il sig. Francesco Muceo, ed alla presenza del Delegato Mondiale don Jeronimo Monteiro, si è svolta durante lo scorso fine settimana a Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia la riunione della Giunta Confederale degli Exallievi. L`incontro è stato promosso dall`Unione exallievi locale, presieduta dal dott. Felice Spinella, e organizzato dal consigliere locale il sig. Antonino Bruno.

Il sig. Espinosa, rappresentante della Federazione spagnola, ha illustrato il programma dell` “Eurobosco” che si celebrerà a Pamplona dal 13 al 16 settembre. I partecipanti alla Giunta Confederale hanno rivisto il testo dello Statuto che, dopo uno studio a cura della Presidenza Confederale e una revisione da parte di una apposita commissione, sarà inserita sul il sito della Confederazione per lo studio da parte delle Federazioni Nazionali.

Sono state messe a punto, inoltre, il Congresso Latino Americano che si svolgerà a Città del Guatemala dal 17 al 20 novembre prossimo e le prossime edizioni delle scuole di leaders in Europa ed America Latina.

Fonte: [ANS, Barcellona Pozzo di Gotto (ME) 2 luglio 2007].

È u r g e n t e i mp e g n a r s i p e r l a sa l v a g u a r d i a de l c re a t o, a f f e r m a i l P a pa Uno dei settori in cui è urgente la testimonianza della fede nell’ambito sociale è la salvaguardia del creato, assicura Benedetto XVI. Lo ha detto alla fine dell’omelia della celebrazione eucaristica presieduta nella piana di Montorso, nei pressi di Loreto, santuario nazionale italiano, con la partecipazione di mezzo milioni di giovani italiani e di rappresentanti di altre 50 Nazioni.

Seguire Cristo, ha detto il Papa, comporta “lo sforzo costante di dare il proprio contributo alla edificazione di una società più giusta e solidale, dove tutti possano godere dei beni della terra”.

“So che molti di voi si dedicano con generosità a testimoniare la propria fede nei vari ambiti sociali, operando nel volontariato, lavorando alla promozione del bene comune, della pace e della giustizia in ogni comunità”, ha riconosciuto.

Secondo il Vescovo di Roma, “uno dei campi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato”. “Alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura”.

“Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra”, ha osservato.

“Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile”.

Il Papa ha applaudito l’iniziativa della Chiesa italiana di promuovere la sensibilità sulle problematiche della salvaguardia del creato fissando una Giornata nazionale che cade proprio il 1° settembre.

“Quest’anno l’attenzione è puntata soprattutto sull’acqua, un bene preziosissimo che, se non viene condiviso in modo equo e pacifico, diventerà purtroppo motivo di dure tensioni e aspri conflitti”, ha avvertito.

Fonte: [ANS, Loreto (AN) 2 settembre 2007].

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da ricordare

Da ricordare B O S C I A S a c . G i o v an n i n. a S. Stefano di Camastra (Messina) il 19 maggio 1927; prof. a Modica Alta il 16 agosto 1947; sac. a Messina il 29 giugno1957; † a Messina Giostra il 3 luglio 2007. Sepolto a Messina.

Proveniente dal Seminario di Patti entrò al Savio di Messina nel 1939. Nel 1946 iniziava il noviziato a Modica Alta. Completato il noviziato emetteva la professione religiosa. Dopo un anno di filosofia a Modica continuava lo studio a S. Gregorio, che in quell’anno si trovava a Cibali.

Per il tirocinio va per un anno a Caltagirone e due anni a Marsala. Studia teologia a Messina.

Dopo un anno alla Crocetta per la licenza inizia il suo apostolato sacerdotale a Pedara da catechista. Sarà ancora catechista a Modica e poi parroco a Ragusa, direttore a Caltanissetta S. Cuore, ancora parroco alla Salette e direttore a Pedara.

Sempre col sorriso sulle labra e la semplicità di un bambino, incapace di un semplice sotterfugio.

Ricordiamo anche i parenti di confratelli che ci hanno preceduti nella casa del Padre.

La Signora Carmela Cultrera; la mamma di Don Antonello Bonasera Sig.ra Lucia Sardo.

Per i momenti lieti.

A rigor di cronaca non possiamo non ricordare la professione perpetua solenne, anzi solennissima in cattedrale del 22 settembre dei sei “bersaglieri”: Luigi Calapaj, Domenico Luvarà, Salvatore Francesco Renna, Vincenzo Sciacchitano, Odon Rafaliarison, Jen Venance Ramasindroavola. Chi volesse più particolari sui candidati, sui celebranti, sui partecipanti, basta che sfogli la stampa locale e nazionale, oppure basta che chieda a Domenico Luvarà, che sarà felice di raccontare tutti, ma proprio tutti, i particolari della cerimonia e della sua preparazione. (Don Domenico ci perdoni questa battutaccia).

Ci tocca fare festa per i due Cristian, neoprofessi, Modica e Scuderi che l’8 settembre hanno iniziato il cammino in seno alla congregazione a Genzano. Noi possiamo loro augurare che raggiungano la meta di quelli di sopra (questa volta però la faremo a San Pietro), ma che per la vita restino legati a Don Bosco e al suo ideale, che è diventato anche il loro.

Mentre ci siamo facciamo anche gli auguri a Lo Mascolo Luigi, che inizia il noviziato e ai cinque baldi giovani, voglia il Signore conservarceli, che iniziano il cammino con l’aspirantato. Per tutto questo lodiamo il Signore.

D o n S al v at o re S p i ta l e Segretario ispettoriale

Il 27 giugno scorso, nella Pontificia Università Salesiana, si è tenuto un seminario commemorativo in occasione del centenario della nascita del cardinale Raúl Silva Henríquez, arcivescovo di Santiago del Cile, morto il 9 aprile 1999.

All’iniziativa hanno partecipato numerose personalità ecclesiastiche e laiche, tra cui il cardinale segretario di Stato Vaticano, il salesiano Tarcisio Bertone, il quale ricorda del suo primo incontro con Silva Henríquez avvenuto il 18 marzo 1962, quando venne a Roma per la promozione al cardinalato da parte di papa Giovanni XXIII. Il cardinale Bertone racconta di aver letto, con notevole interesse, le memorie di Silva Henríquez e ricorda, in particolare, il racconto dell’inaugurazione del Concilio, del conclave per l’elezione di Paolo VI e due belle pagine del volume terzo delle memorie dove descrive la sua partecipazione all’elaborazione del nuovo Codice di diritto canonico.

Fonte: [30 giorni, Roma settembre 2007].

La Chiesa si associa alla ricerca scientifica e collabora con la scienza medica nella lotta contro le malattie mentre assolve il compito specifico di indicare il senso umano e religioso della sofferenza e di accompagnare il malato, con il conforto dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi, quando per malattia o per vecchiaia il fedele comincia ad essere in serio pericolo di vita.

Conosciuto per secoli quale estrema unzione, il sacramento è posto oggi più direttamente in rapporto con la malattia e la fragilità spirituale e morale che la debilitazione fisica provoca nell’uomo.

Il testo approfondisce il significato del sacramento come emerge dalle fonti bibliche, patristiche e liturgiche per risalire mediante l’attenzione a quello che è stato a ciò che è chiamato ad essere, perchè sia espressa sempre più chiaramente in esso la materna sollecitudine della Chiesa, che prende per mano il malato e lo introduce nel mistero di Cristo perché trovi pace nell’abbraccio della paterna consolazione di Dio e cammini nella speranza incontro al Signore crocifisso e risorto.

La ricerca della verità, che parte dalle domande insopprimibili della propria esistenza, accompagna l’intero arco della vita umana. Gli apporti numerosi della scienza sui grandi temi della vita, ed in particolar modo della bioetica, anziché offrire risposte definitive, ordinariamente sollevano interrogativi più profondi sul significato autenticamente umano di ogni conquista della ricerca scientifica.

Il contributo offerto dalla riflessione filosofica, antropologica e teologica non semre risulta convergente e appagante il desiderio di chiarezza, di verità e di certezza sulle decisioni, talvolta gravi, delle persone. Alla luce, tanto remota quanto eterna, della Parola di Dio, si aggiunge per il credente, e per gli uomini di buona volontà, il contributo del Magistero della Chiesa che presenta la sua valutazione cristiana sulle teorie e le implicazioni prassiologiche suscitate dall’apporto degli scienziati sul tema della vita, ed in particolare della qualità della vita.

Zafferana Etnea (CT): Don G. Buccellato, il sig. Ispettore Don L. Perrelli e Don C. Montanti.

Zafferana Etnea (CT): Celebrazione dell’Eucaristia presieduta da Mons. Pio Vigo.

Catania-Cattedrale: In prima fila, i sei giovani neoprofessi.

Zafferana Etnea (CT): La professione religiosa di Don G. Sinipoli, Don P. Scilipoti e Don E. Frusteri.

Loreto (AN): Il Rettor Maggiore all’Agorà dei giovani italiani.

Palermo-Gesù Adolescente: Grest 2007.