La Gazzetta dello Sport (05-27-20150

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mercoledì 27 maggio 2015 anno 119 - numero 123 euro 1,40

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CONTADOR-LANDA CHE SPETTACOLO SUL MORTIROLO

L'ANALISI di Paolo Marabini 24

IL CAPOLAVORO ROSA NEL GIORNO PIÙ DIFFICILE Tutti in piedi. Come a teatro. E il Mortirolo è Il Teatro. Trentatrè tornanti da paura, ciclismo come free-climbing. Quasi 12 chilometri di salita, pendenze assassine, tre quarti d’ora di fatica inaudita a bocca aperta. Lassù, nel cuore del tappone più duro e temuto del Giro, su quella salita entrata subito nella leggenda, Alberto Contador ci regala una delle sue imprese più memorabili.

Alberto fora, poi rimonta tutti sulla montagna terribile Aru crolla, il suo compagno vince all’Aprica e ora è 2° GHISALBERTI, GREGORI, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO DA PAG. 24 A PAG. 31 COMMENTO DI BERGONZI A PAG. 21

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Kruijswijk, Contador e Landa in mezzo alla folla sul Mortirolo LIVERANI

L'ARTICOLO A PAGINA 24

ESCLUSIVO IL C.T. NON SARA’ ALL’EUROPEO?

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LO STRAPPO Carlo Ancelotti, 55 anni, licenziato lunedì dal Real

MENU’ GALLIANI: UN’ALTRA CENA CON ANCELOTTI PER DECIDERE L’ad ha illustrato l’offerta del club al tecnico. Oggi nuovo incontro E tratta Mandzukic con l’Atletico GOZZINI, PASOTTO, RICCI, SCHIRA ALLE PAGINE 4-5

DI CONTE SE VA A PROCESSO PER LE SCOMMESSE LASCIA LA NAZIONALE C’E’ ANCHE IL MILAN ALLA FINESTRA...

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DOMENICA SFIDA CHAMPIONS

Il Viminale vieta il San Paolo ai laziali Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

CATAPANO A PAGINA 11

LA RIFLESSIONE di Valerio Piccioni 21

SONO IN PALIO SOLDI E FUTURO Domenica al San Paolo la Lazio giocherà con il fantasma del quarto posto. Mentre il Napoli ha la possibilità di salvare almeno in parte la stagione. L'ARTICOLO A PAGINA 21

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1

Juve: operazione Khedira Pronti 16 milioni in 4 anni decisivo l’ok dei medici

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DELLA VALLE A PAGINA 8

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A casa Yamaha in Brianza dove nasce il cuore della moto di Valentino FALSAPERLA ALLE PAGINE 32-33

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Tennis: testa e maratona Il faticatore Arnaboldi ha conquistato Parigi MARTUCCI A PAGINA 37

Roberto Mancini ha allenato Yaya Tourè al City

IL CASO TOURE’ SCUOTE L’INTER RABBIA MANCINI IDEA KONDOGBIA L’allenatore ci spera ancora, ma intanto pretende un piano B forte. Bolingbroke: «Avrà ciò che vuole» BREGA, DALLA VITE, TAIDELLI ALLE PAGINE 14-15

6 CENITI, LICARI ALLE PAGINE 2-3

Antonio Conte, 45 anni, ha un contratto con la Federcalcio fino al 31 luglio 2016 RAMELLA

RIBALTONI IN PANCHINA

Sinisa verso Napoli Samp, pole Zenga Strama-Di Francesco c’è aria di scambio GRIMALDI, LAUDISA, LONGHI, VELLUZZI A PAGINA 6

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IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Il Real ha licenziato Ancelotti. Florentino Perez gongolante: «Podemos scaricarlo»


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Primo piano R Il nodo

LE TAPPE TUTTO NASCE DALLE ACCUSE DI CAROBBIO

Maggio 2012 CONTE INDAGATO A CREMONA Antonio Conte finisce nel registro degli indagati dell’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona: capo d’imputazione associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Filippo Carobbio tira in ballo il suo ex allenatore ai tempi del Siena per le gare Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 2010-11.

Filippo Carobbio, ex giocatore Siena

26 luglio 2012 IL DEFERIMENTO SPORTIVO Conte viene deferito dalla Procura federale con l’accusa di omessa denuncia per Novara-Siena 2-2 e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del campionato di B 2010-11. Il patteggiamento non si materializza, dopo che i giudici ritengono non congruo l’accordo a 3 mesi e 200mila euro raggiunto dai legali e dal procuratore Palazzi.

23 agosto 2012 CONTE: «È AGGHIACCIANTE» In una memorabile conferenza stampa Antonio Conte spara: «Da sette mesi vengo accostato al calcioscommesse, io che non ho mai scommesso in vita mai. Uno che si è venduto le partite è ritenuto più credibile di me. È agghiacciante. Non ho più fiducia nella giustizia sportiva, il patteggiamento è un ricatto».

Stefano Palazzi, procuratore Figc

Italia all’Europeo L'IDENTIKIT ANTONIO CONTE NATO A LECCE IL 31-07-1969 C.T. DELLA NAZIONALE

Conte inizia la carriera pro’ nel Lecce, dove nella stagione 198586 esordisce a 16 anni in A. Prima aveva giocato nella piccola Juventina, allenata da papà. Resta in giallorosso sino al novembre 1991, poi il passaggio alla Juventus, dove diventa capitano e resta fino al 2004. ALLENATORE Da tecnico la prima panchina nel 2006-07 all’Arezzo. Poi un anno e mezzo a Bari, con la promozione in A, e la brutta esperienza all’Atalanta nel 200910. La rinascita nel 2010 a Siena: altra promozione. Da lì la chiamata della Juve. IN EUROPA Nella Champions 2012-13 esce ai quarti con il Bayern, nel 2013-14 non supera il girone: decisiva la sconfitta a Istanbul con il Galatasaray. In Europa League raggiunge le semifinali, facendosi eliminare dal Benfica: 0-0 a Torino, 2-1 a Lisbona. C.T. AZZURRO Dall’agosto 2014 allena la Nazionale, con un bilancio di 5 vittorie e 3 pareggi, amichevoli incluse. LE VITTORIE Nel suo palmares da giocatore 5 scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa Intercontinentale, una Champions League, una Coppa Uefa, più una Intertoto. Da allenatore tre scudetti, due Supercoppe italiane e due promozioni dalla B alla A.

Antonio Conte, 45 anni, ha firmato con la Figc un contratto fino al 31 luglio 2016

Punta ad archiviazione o rito immediato Altrimenti il c.t. lascerà la Nazionale 1Il tecnico non vuole affrontare il processo per frode

sportiva nel pre-Euro 2016: è pronto a drastiche decisioni

GETTYIMAGES

ranno inevitabilmente diverse.

Francesco Ceniti Fabio Licari

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uori dall’inchiesta di Cremona oppure fuori dalla Nazionale. Sono giorni cruciali per Antonio Conte: il c.t. italiano deve preparare la sfida alla Croazia, passo importante verso il cammino che conduce a Euro 2016, ma incombe su di lui una «partita» particolare, col rischio di doverla giocare in un’aula di tribunale a causa delle vicende legate al calcioscommesse, proprio mentre gli azzurri andrebbero a caccia in Francia (come tutti ci auguriamo) di un titolo continentale che manca da 48 anni. Ecco perché gli avvocati Francesco Arata e Leonardo Cammarata hanno depositato la scorsa settimana in Procura un terzo memoriale all’attenzione del procuratore capo Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta. Si profilano in pratica due scenari: l’archiviazione o il rinvio a giudizio. E le conseguenze sa-

l’AlbinoLeffe, dove l’accordo tra le squadre, così come è stato raccontato dai protagonisti condannati dalla Procura Federale, si è perfezionato alle spalle dell’allenatore.

«ARCHIVIAZIONE» Il passaggio forte, contenuto nelle 8 pagine, è la richiesta al pm di fare una valutazione «sulla sostenibilità in giudizio delle accuse». La difesa è convinta che la frode sporti- SOLO OMESSA DENUNCIA Non solo: pur accetva per Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena non tando la versione data dal portiere Coppola reggerebbe in un dibattimento e quindi si an- («Spiegammo a Conte dell’accordo preso con drebbe verso una sicura assogli avversari e ci lasciò liberi di luzione nel merito. Ipotesi rafdecidere»), i legali sostengono LA SPERANZA forzata dalla lettura degli atti: che l’unico «reato» prefigurale accuse a Conte, fanno nota- I legali sono convinti che bile sia quello sportivo delre Arata e Cammarata, si pogl’omessa denuncia, per il quale l’unico reato ipotizzabile giano su basi fragili, in particoil c.t. ha già scontato una squalare sulle dichiarazioni del sia omessa denuncia: c’è lifica. Insomma, in forza di pentito Carobbio, già smentite già stata la squalifica queste considerazioni, la difein sede di processo sportivo sa di Conte auspica che il pm, anche grazie alle indagini di- Per questo confidano magari con formula dubitatifensive, per quanto riguarda la va, archivi la posizione dell’asche a Cremona il pm gara di Novara. Non ci sarebbe sistito. E invita Di Martino a Di Martino chiuda reato penale invece, secondo prendere in considerazione la gli avvocati, per la sfida con la posizione di Conte delicatezza della questione:

LA NUOVA INCHIESTA

«Entro l’estate chiuso il filone di Catanzaro» 1Il procuratore Palazzi: «Oggi avrò gli atti»

Varata la norma che vieta le gogne in curva Alessandro Catapano Valerio Piccioni

E

bbene sì, Stefano Palazzi parla. L’uomo del silenzio, grandi sorrisi ma inespugnabili «buon giorno», si presenta in conferenza stampa, simbolo dell’operazione trasparenza lanciata da Carlo Tavecchio. E così, ecco il procuratore federale prendersi i titoli di te-

sta a chiusura del Consiglio. Per dire diverse cose. Primo: «Domani (cioè oggi per chi legge) un nostro incaricato ritirerà a Catanzaro la montagna degli atti dell’inchiesta sul calcio scommesse. E io stesso andrò a parlare presto con il procuratore per uno scambio di vedute». Secondo: «Contiamo di finire tutto entro l’estate, come facemmo già per Cremona 2011». E a proposito di Cremona: «Il procuratore

Di Martino ci metterà a disposizione gli atti e valuteremo. Se ci saranno elementi nuovi, per noi l’azione disciplinare è doverosa». Terzo, rispondendo all’osservazione di Raffaele Cantone, il capo dell’anticorruzione: «C’è grande stima per lui. Ha parlato di sanzioni che mano a mano si stanno attenuando. Posso rispondere dell’attività della Procura, abbiamo fatto richieste molto severe e due gradi di giustizia endofederale le hanno accolte. Poi ci sono state altre decisioni che sono state adottate con giudizio arbitrale e con il meccanismo che ora il Coni ha rivi-

altre figure del mondo del calcio), nelle scuole (mille euro l’anno a società) per diffondere la cultura del «tifo sano», parole del d.g. Michele Uva.

sto». Insomma, la Figc non c’entra nulla con lo «scontificio». TRE PROCURE Fra l’altro, il Consiglio federale ha varato una riforma che moltiplica le procure per il calcio dilettantistico (tre sedi a Roma, Napoli e Milano), togliendo all’ufficio di Palazzi un migliaio di provvedimenti l’anno ed evitando (si spera) l’ingorgo dei fascicoli in una sola sede. Quanto alle altre decisioni, varata la famosa norma che vieta «soste» dei giocatori, con relativi processi e gogne davanti alla curva. Cambia l’articolo 7 del codice di giustizia sportiva, che prescrive il divieto di tutte le «interlocuzioni con i sostenitori che costituiscano forme di intimidazione o violino la dignità umana». Ai blocchi di partenza, anche un accordo con il ministero di Istruzione, per portare calciatori, allenatori (e

LA RIFORMA SLITTA Spostata la scadenza per la riforma dei campionati: tempo fino al 14 agosto per varare la rivoluzione a 18 squadre, ma è chiaro che il via slitta dalla stagione 20162017. In questo quadro, sì ai ripescaggi, ma con «paletti molto severi» (compresa la reintroduzione del contributo a fondo perduto che la squadra ripescata dovrà versare per dimostrare una certa solidità economica), dice Tavecchio. Che è tornato anche sulla vicenda del calcio scommesse, ribadendo la richiesta al Governo di «toglierle dai campionati giovanili e dilettantistici». Carlo Tavecchio, 71 anni GETTYIMAGES

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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5 ottobre 2012 SQUALIFICA DI 4 MESI Il Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport) riduce la squalifica di Conte da dieci a quattro mesi. Ad agosto sia in primo che in secondo grado della giustizia sportiva (Commissione disciplinare e Corte federale) il tecnico, nel frattempo alla guida della Juventus, era stato squalificato per dieci mesi.

Novara-Siena 2-2 del 1° maggio 2011

9 febbraio 2015 CHIUSURA INDAGINI A CREMONA La Procura di Cremona notifica l’avviso di chiusura delle indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio, per 130 indagati tra calciatori, allenatori e dirigenti di Serie A, B e Lega Pro. Figura anche Conte: per lui l’accusa è quella di frode sportiva in relazione ad alcune partite ai tempi in cui guidava il Siena.

AlbinoLeffe-Siena 1-0, 29 maggio 2011

21 aprile 2015 IL MEMORIALE DELLA DIFESA I legali di Conte inviano un memoriale al pm Roberto di Martino: il tecnico ribadisce la totale estraneità ai fatti contestati e sottolinea di non essere mai stato informato dai suoi giocatori di un accordo preso con gli avversari e solo dopo l’avvio dell’inchiesta si era reso conto di quello che era accaduto alle sue spalle.

senza Conte? l’udienza preliminare) l’innocenza del c.t. italiano. Si tratta di un procedimento speciale previsto dal codice penale. Conte lo invocherebbe per evitare il massacro mediatico di un dibattimento lungo e soprattutto perché sicuro del risultato finale. Nella sua posizione di commissario tecnico, non può permettersi di affrontare un processo dai tempi dilatati. IPOTESI DIMISSIONI E qui entriamo nel punto più delicato della vicenda: la reazione di Conte di fronte a un processo a suo carico per frode sportiva in pieno svolgimento durante l’Europeo. Il c.t. si ritiene vittima di una grande ingiustizia, ha vissuto male la squalifica per omessa denuncia. La ferita non si è mai rimarginata, così come quella della perquisizione subita nel maggio 2012. Non capisce come mai sia ancora dentro a questa storia. E la vive malissimo. Inutile far finta di nulla: la cosa gli pesa, ma ha sempre aspettato il momento cruciale convinto di incassare un’archiviazione (come accaduto a Gattuso). Se le cose non andassero in questa direzione, gli scenari sembrano abbastanza inevitabili. Tra l’altro ci sarebbe il paradosso di una Federcalcio costituita parte civile a Cremona dove sarebbe imputato il c.t. della Nazionale. Non sentendosi sereno e in grado di garantire il massimo al ruolo di c.t. e sapendo bene che all’Europeo il rischio di avere domande sul processo invece di quelle sulle partite sarebbe altissimo, Conte arriverebbe a una scelta dolorosa, ma inevitabile: dimettersi dal suo incarico.

nel caso del c.t. il semplice rinvio a giudizio e, ancora di più, il possibile successivo (lungo) processo diventerebbero già «grave (e ingiusta) sanzione, attesa la dimensione mediatica che caratterizza la sua posizione nel presente procedimento». Della serie: Conte sarebbe sottoposto a una pressione insostenibile vista la carica ricoperta in Federazione. ILIEVSKI VS CAROBBIO Gli avvocati chiedono nel memoriale di valutare anche questo importante aspetto e di anticipare un giudizio che, a loro modo di vedere, appare scontato in sede di dibattimento. Ancora di più dopo gli ultimi interrogatori di Ilievski (il capo della cosiddetta banda degli «Zingari»), arrivato in Italia il 27 aprile dopo quasi 4 anni di latitanza. Lo slavo ha riferito al pm di non aver avuto alcun contatto con Conte. Le sue dichiarazioni vanno in contrasto con quelle di Carobbio, soprattutto sui soldi consegnati dagli «zingari» al giocatore per far sì che la gara terminasse con un Over 3,5

Conte ha debuttato sulla panchina azzurra il 4 settembre 2014: ItaliaOlanda 2-0 FORTE

CROAZIA? NO, CREMONA I tempi? Dipendono da Cremona. Gli avvocati, la Figc e lo stesso c.t. sono ancora convinti di uscirne a testa alta e dalla porta principale, con una archiviazione che potrebbe arrivare a giugno. Nell’ipotesi (più di 3 gol segnati), mentre l’ex centrocampi- opposta (richiesta di rinvio a giudizio) l’astista aveva detto al pm di aver appreso dell’accor- cella si sposterebbe in autunno: la domanda do per un pari direttamente da Conte durante la di rito immediato dovrebbe trovare sbocco riunione tecnica, ma di non aver mai agito per entro dicembre o gennaio 2016, altrimenti alterare il match. Una contraddizione evidente, siamo al punto di partenza. Ecco perché le secondo gli avvocati, che va a minare la residua prossime settimane saranno decisive: non credibilità di Carobbio per quanto riguarda le è la Croazia lo spartiacque del futuro di cose riferite sull’ex allenatore del Siena. Alla lu- Conte sulla panchina italiana. Se da Crece di tutto questo, l’archiviamona dovessero arrivare zione è la soluzione più ovvia cattive notizie, l’avventuLA SVOLTA per chiudere il coinvolgimento ra del tecnico salentino di Conte nell’inchiesta di Cre- La difesa poggia pure (primo c.t. azzurro del mona. Sud) potrebbe finire a giugno sulle dichiarazioni oppure in autunno, quando GIUDIZIO IMMEDIATO Gli av- di Ilievski, in contrasto potrebbe svanire anche la posvocati, però, hanno in mente con le accuse di Carobbio sibilità di vedere trattata la sua anche un piano B: se dovesse posizione in tempi brevi. A arrivare la richiesta di rinvio a Le prossime settimane quel punto Conte lascerebbe giudizio, punteranno a ottene(si spera) un’Italia qualificata, sono decisive: in caso re il rito immediato perché ma Euro 2016 sarebbe affare di notizie negative da convinti di poter certificare in di un nuovo selezionatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA tempi brevi (saltando anche Cremona ci sarà l’addio

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Roberto di Martino, pm di Cremona

QUALIFICAZIONI EUROPEE

Il 12 si gioca con la Croazia C’è Giovinco? ● Antonio Conte non può pensare solo alla sua situazione personale: Croazia-Italia del 12 giugno sarà molto importante. L’Italia dopo 5 turni è seconda in classifica nel gruppo H, alle spalle dei croati con cui abbiamo pareggiato a Milano. La Norvegia è a -2 dagli azzurri, in una situazione che può diventare delicata nonostante la formula di Euro 2016, a cui per la prima volta parteciperanno 24 nazionali, non 16. Si qualificheranno alla fase finale le prime due squadre di ogni girone più la migliore terza dei nove gruppi. Le altre otto terze si sfideranno per eleggere le altre quattro squadre che voleranno in Francia. ● IL PROGRAMMA Conte lunedì 1 giugno darà i nomi dei convocati per lo stage del 2-3-4 giugno: saranno 28-30 giocatori. Tra il 5 e il 6 giugno le convocazioni per le due partite con Croazia (qualificazioni) e Portogallo (amichevole), il 7 giugno ritrovo a Coverciano. Possibili le novità Sansone, Saponara e Caligiuri, con i ritorni di Giaccherini e Insigne. Nella lista degli «stranieri» preconvocati c’è anche Giovinco, impegnato nel campionato canadese. Gli juventini arriveranno ovviamente dopo la finale di Champions.

LA SITUAZIONE GRUPPO H ● PARTITE GIOCATE AZERBAIGIAN-BULGARIA CROAZIA-MALTA NORVEGIA-ITALIA BULGARIA-CROAZIA ITALIA-AZERBAIGIAN MALTA-NORVEGIA CROAZIA-AZERBAIGIAN MALTA-ITALIA NORVEGIA-BULGARIA AZERBAIGIAN-NORVEGIA BULGARIA-MALTA ITALIA-CROAZIA AZERBAIGIAN-MALTA CROAZIA-NORVEGIA BULGARIA-ITALIA

1-2 2-0 0-2 0-1 2-1 0-3 6-0 0-1 2-1 0-1 1-1 1-1 2-0 5-1 2-2

CLASSIFICA

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●LE PROSSIME PARTITE CROAZIA-ITALIA MALTA-BULGARIA NORVEGIA-AZERBAIGIAN

GF GS

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Serie A R Le grandi manovre rossonere

La cena si allunga Galliani a casa Ancelotti Il Milan punta al brindisi

1Carlo cucina per Adriano, Berlusconi chiama l’a.d. per informarsi

Resta l’offerta, il tecnico prende ancora tempo: stasera nuovo incontro LE TAPPE DEL PROGETTO ROSSONERO

Alessandra Gozzini Filippo Maria Ricci

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er essere un allenatore esonerato, ha il suo bel da fare: due giorni fa per esempio è stato protagonista di un vertice con Florentino Perez, presidente Real, prima di essere impegnato a cena con Adriano Galliani, a.d. rossonero. Ieri non avrà impiegato tutta la giornata a preparare la cena, ma passate le otto e mezzo da una decina di minuti Ancelotti ha fatto comunque gli onori di casa: ha ricevuto i suoi ospiti, Ernesto Bronzetti e il solito Galliani, per poi risedersi a tavola e riascoltare la proposta milanista. Ancelotti ha proposto la carbonara, Galliani ha ribadito lo stesso menù: contratto triennale e mercato competitivo per provare a ingolosire l’ex allenatore. Due sere fa c’era un tavolo prenotato all’hotel Wellington, base operativa dell’a.d., ieri si è bissato a casa Ancelotti, un attico a Calle Alfonso XII, con vista sulla Puerta de Alcalà e proprio di fronte al Parco del Retiro. Ora va trovata una sala anche per stasera, visto che Galliani e Carlo concederanno il tris. «Non sono nè fiducioso nè pessimista. So solo che il dialogo non è interrotto e che proverò a convin-

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO La telefonata Berlusconi (foto a destra), dopo settimane di contatti portati avanti da Galliani, telefona di persona ad Ancelotti – la cui avventura al Real è al capolinea –, prospettandogli un impegno triennale con un budget milionario e rinforzi adeguati.

CON ANCELOTTI C’È STIMA E AFFETTO. SPERO ADRIANO LO CONVINCA IO ALLENATORE? HO ESPERIENZA, RAGGIUNGEREI VERTICI MONDIALI SILVIO BERLUSCONI PRESIDENTE MILAN

Ancelotti, Gattuso e Galliani festeggiano un trofeo del Milan ANSA

SABATO 23 MAGGIO L’attesa Berlusconi, durante il suo tour elettorale a Napoli, dichiara in tv: «Il ritorno di Ancelotti al momento dipende solo ed esclusivamente dal Real Madrid: se lo lasceranno libero, ci sarà il suo ritorno al Milan. E credo che sarà un ritorno positivo».

cerlo» ha confidato l’a.d. all’uscita, intorno alle 23 e 30. Galliani doveva ancora metter piede in strada che aveva ricevuto la telefonata di Berlusconi, ansioso di sapere. Nel frattempo Ancelotti aveva preso altro tempo ma consegnerà una risposta ufficiale entro le prossime 48 ore, quando poi partirà per il Canada. Tra gli altri impegni di ieri del tecnico l’autografo sulla rescissione del contratto con il Real, operazione che ora consentirà a Florentino Perez di far firmare il successore, ormai identificato in Benitez. E altro impegno, quello di leggere gli affettuosi saluti degli ex giocatori. Dopo Cristiano Ronaldo, quello di Sergio Ramos, che l’ha celebrato su Instagram: «Se ne va un grande professionista, rimane l’amico». OTTIMISMO CONDIVISO? Fin qui, pochi segnali di un cambio d’umore: Ancelotti è un ex rimasto fedelissimo, ma poco propenso a riformare la coppia. Ci sono anche motivi personali che lo spingono verso un anno sabbatico, non solo la pancia già piena di successi. Lo scetticismo di Carlo è opposto allo slancio della proprietà rossonera. Anche ieri Berlusconi, intervenuto in posti e momenti diversi legati agli impegni in campagna elet-

torale, ha continuato a parlare dell’attualità milanista. Prima a Radio Capital: «Io spero che Galliani possa convincere Ancelotti a venire al Milan. Io sono ottimista e anche Galliani è ottimista». Poi nel salotto di “Porta a Porta”: «Sarei felice se Carlo decidesse di tornare da noi, ci lega un grande passato, una grande stima e un grande affetto personale». E a Bruno Vespa che gli ricordava gli schemi che imponeva all’allenatore, ha replicato: «Ma lei crede che io sia un presidente di società che non conosce il calcio? Con la mia lunga esperienza penso di capirne qualcosa tanto da poterr intervenire anche sugli schemi di gioco. Ed è certo che saprei anche allenare al meglio una squadra di calcio e portarla ai massimi livelli mondiali. Chissà che un giorno non succeda. La vendita del club? Non ho mai pensato di cedere il Milan, ma solo di cercare qualcuno che mi aiutasse nello sforzo finanziario. Sto cercando qualcuno, ma non l’ho ancora trovato». Oltre all’ottimismo, Galliani ha investito la fatica del viaggio: è vero che ha riempito le giornate di altri contatti di lavoro, ma tra un incontro e l’altro ribadiva che la priorità del blitz era quella di convincere Ancelotti a riavviare la sua storia rossonera. L’allena-

LUNEDÌ 25 MAGGIO L’esonero Il presidente del Real, Perez (foto a sinistra), dal palco d’onore del Bernabeu ufficializza il licenziamento di Ancelotti: «Lo ringrazio per questi due anni di lavoro, ma vogliamo tornare a essere competitivi e per questo abbiamo deciso di cambiare»

NÉ FIDUCIOSO NÉ PESSIMISTA. C’È UN NUOVO APPUNTAMENTO CARLO SA CHE SE NON MI DICE SÌ ORA, VADO CON LUI A VANCOUVER... ADRIANO GALLIANI A.D. ROSSONERO

tore non lanciava grandi segnali d’apertura e lo stesso l’a.d. tentava in tutti i modi di stuzzicarlo. Tanto che pure un ex caro a entrambi come Rino Gattuso, ospite-giocatore al Memorial Currò, crede nel ricongiungimento: «La storia insegna che quando si muove Galliani, qualcosa di buono succede sempre». Se la cena di lunedì era durata un paio d’ore, quella di ieri si è prolungata oltre, senza però arrivare a brindare a un nuovo inizio. Magari si farà oggi, o magari no. Entro il week-end in ogni caso si saprà se poter rialzare in alto i calici o meno: poi Galliani rientrerà a Milano o «magari seguirò Carlo anche a Vancouver». ALTERNATIVE Non fosse Ancelotti, sarebbe (a breve) un altro eccellente candidato: pochi giorni fa l’a.d. rossonero aveva ammesso che certe decisioni, in primo luogo quella sul nuovo allenatore, sarebbero arrivate già dai primi di giugno. È però scontato che per riavviare altre piste un po’ di tempo ci vorrà, anche perché non sono sentieri privi di ostacoli. Il piano B porta dritto a Unai Emery, che stasera si giocherà la seconda finale consecutiva di Europa League. Il piano C è la C di Conte, c.t. azzurro, altro forte candidato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LO SFOGO

Rami: «Se resta Inzaghi, me ne dovrò andare io» 1Il difensore ai ferri corti col tecnico: «Sarebbe una scelta per avere più spazio. In caso contrario resterò»

Marco Pasotto MILANO

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agari è l’eccezione che conferma la regola. Ma fa comunque un certo effetto sentire Inzaghi che domenica sera parlava di squadra dalla sua parte, salda nelle sue mani, e due giorni dopo leggere un’intervista di Rami all’Equipe du Soir in cui il francese chiarisce: «Se Inzaghi resta dovrò andarmene per avere più spazio,

in caso contrario rimarrò». O lui o io, insomma. Inutile dire che Adil può stare piuttosto tranquillo: non sarà lui a dover traslocare. Ma la schiettezza del difensore apre comunque una crepa nelle certezze che Inzaghi assicura di avere sul gruppo. Pare che Rami – il cui approdo al Milan ha reso probabilmente una delle dieci persone più felici al mondo – negli ultimi tempi abbia avuto divergenze di vedute piuttosto nette sulle scelte dell’allenatore. Motivi classici

riguardanti l’impiego (sebbene Adil abbia il settimo minutaggio della rosa), seguiti poi da una pubalgia che l’ha tolto dalla lista dei convocati nelle ultime quattro partite. Fatto sta che Rami è passato dal sogno («da ragazzo facevo il meccanico e ora gioco nel Milan: la mia è una favola») alle minacce di addio. Bisognerà piuttosto capire se è lui, che peraltro ha ancora due anni di contratto, a rientrare ancora nei piani rossoneri. SFOGHI Lo sfogo di Rami conferma quanto sia complicata la gestione di una rosa troppo numerosa. Trentuno è un numeromonstre (causato soprattutto dagli interventi sul mercato in-

vernale a causa degli infortuni a catena) ed è impossibile accontentare tutti senza lo sfogo delle competizioni europee. Inzaghi parla di gruppo dalla sua parte, e a grandi linee è stato così, eppure durante l’anno le lamentele non sono mancate. Fra le più «rumorose» quella di El Shaarawy, «incazzato» per le panchine, e poi Van Ginkel (tramite agente), Pazzini (tramite moglie), Cerci (faccia a faccia), Armero («Mi ha voluto e poi non mi ha fatto giocare»), Torres (postumo). Fino a Muntari, che a un certo punto ha fatto che chiamarsi fuori. Dura la vita del tecnico: ma questo ormai Inzaghi l’ha capito da tempo. Adil Rami, 29 anni, è arrivato al Milan dal Valencia a gennaio 2014 FORTE

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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL BABY ROSSONERO

Donnarumma, si fa avanti mezza Europa

IERI Cena-bis Galliani e Ancelotti si vedono a cena a casa dell’ex tecnico del Real. E’ il secondo incontro in due giorni. L’a.d. rossonero era infatti volato a Madrid all’ora di pranzo di lunedì, per incontrare Ancelotti ma anche per altri aspetti di mercato

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I tifosi a Carlo sul web: «Non accettare...» ● I tifosi del Milan bocciano il ritorno di Ancelotti sulla panchina rossonera. Nel sondaggio di CalcioMarket su Gazzetta.it oltre il 70% dei nostri utenti ha consigliato a Carletto di dire no alle lusinghe di Galliani. Sul possibile piano B, Antonio Conte convince i tifosi con il 50% dei voti. Staccati Montella, Sarri e Unai Emery (l’ipotesi meno gradita al popolo milanista). In vista della prossima stagione sarà necessario un acquisto importante nel reparto offensivo. La suggestione Ibrahimovic è la preferita dai tifosi con il 49%. Non convincono le alternative Immobile, Falcao, Jackson Martinez e Mandzukic. L’attaccante dell’Atletico, possibile partente in direzione Milano, è quello che scalda meno la tifoseria. Messaggi chiari a Galliani, che continua la missione in Spagna.

● Sirene internazionali per Gianluigi Donnarumma. L’enfant prodige del vivaio milanista si è messo in luce nell’ultimo campionato Europeo Under 17, dove è stato considerato il miglior portiere della manifestazione assieme al francese Luca Zidane. Le parate dell’estremo difensore azzurro hanno catturato l’attenzione dei numerosi scout presenti alla manifestazione. Real Madrid, Manchester United, Chelsea, Liverpool e Psg hanno già bussato alla porta degli agenti del classe ’99, Mino e Vincenzo Raiola, per informarsi in merito al futuro del nuovo Buffon. Inzaghi l’ha convocato più volte in prima squadra e il Milan l’ha già blindato con un contratto da professionista sino al 2018. Una precocità da record che ha indotto, a metà febbraio, la società rossonera a chiedere una deroga alla Figc, per permettere all’allora quindicenne Donnarumma di andare in panchina contro il Cesena. Nella prossima stagione il numero uno stabiese potrebbe entrare a far parte stabilmente della rosa della prima squadra, in qualità di terzo portiere. Adriano Galliani deve sciogliere diversi nodi fra i pali: in agenda c’è un appuntamento con i rappresentanti del brasiliano Gabriel per allungare il rapporto con il club di via Aldo Rossi sino al 2019. Probabile la permanenza in prestito a Carpi. Capitolo Abbiati: il numero trentadue rossonero vorrebbe giocare ancora un anno e potrebbe rinnovare il contratto in scadenza a giugno, con il compito di vestire i panni di vice Diego Lopez e fare da chioccia proprio al baby Donnarumma. Anticipando così il possibile ruolo da preparatore che dovrebbe ricoprire in futuro. Nicolò Schira © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianluigi Donnarumma, 16 anni

1 Mario Suarez, 28 anni, centrocampista dell’Atletico Madrid, qui festeggiato dopo un gol al Bayer Leverkusen da Arda Turan e Miranda 2 Adriano Galliani, a destra, e Manuel Garcia Quilon, agente di Diego Lopez e Mario Suarez 3 Galliani, di spalle, con Andrea Berta, d.t. dell’Atletico EPA

Mandzukic per l’attacco E spunta Mario Suarez

1Galliani e il d.t. Atletico ne hanno discusso a pranzo. Il croato piace molto, il centrocampista è solo un’idea. E Cerci diventa un rebus

MILANO

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al giungo del 2016, ma evidentemente non considerato un pilastro del nuovo Milan (anche se molto dipenderà dalla scelta del nuovo tecnico). A Madrid Galliani ha così ottenuto il via libera spagnolo a sondare la disponibilità di una terza squadra, eventualmente interessata. Dal canto suo Cerci non sembra però intenzionato a considerare altre proposte: si sente legato al Milan ed è a Milano che vuole tentare l’ennesimo riscatto. L’ipotesi Mandzukic svela anche l’intenzione rossonera su quelli che sono gli altri centravanti presenti in rosa: Pazzini ha un contratto in scadenza che difficilmente verrà prolungato ma è soprattutto Destro a finire in mezzo. Se la priorità milanista, sul campo, è la ricerca di una nuova prima punta è evidente che il romanista verrà riaccompagnato in stazione senza esercitare il diritto di riscatto, quest’inverno stimato sui sedici milioni di euro. E anche il futuro di El Shaarawy è tutto da scrivere, dice il fratello-manager a Sky: «Mi piacerebbe vedere mio fratello all’estero, valutiamo questa ipotesi con il Milan. Cambiare potrebbe fargli bene».

el Milan più italiano e costruito su giocatori della Nazionale, l’ultimo nome buono è quello di Mario: gli altri dettagli invece sfuggono alla nuova filosofia, considerato il cognome dell’oggetto in questione (Mandzukic) e il paese rappresentato di recente anche al Mondiale (Croazia). Ma prima ancora che alla carta d’identità, il Milan ha la necessità di guardare ai numeri, forse più indicativi per inquadrare un centravanti: bene, negli ultimi cinque campionati il croato Mario ha segnato sessantacinque gol, distribuiti tra Bundesliga e Liga. In questa prima stagione all’Atletico Madrid Mandzukic ha iniziato con il botto, firmando la prima rete già il 22 agosto, decisiva per la conquista della Supercoppa di Spagna contro il Real. Mario si è poi fermato altrettanto alla svelta, con l’ultimo centro che risale al dodici febbraio scorso. In mezzo altri diciassette gol stagionali, bottino più che positivo, a cui vanno però aggiunti LO SCENARIO certi acciacchi fisici e qualche La ricerca di una problema con l’allenatore Simeone, che al suo posto accogliereb- nuova punta rende be più che volentieri Vietto, gio- certo il ritorno vane argentino del Villarreal. di Destro a Trigoria

SUAREZ Altro appuntamento di lavoro è quello che Galliani ha avuto con Manuel Garcia Quilon, arrivato in mattinata all’hotel Wellington, base operativa dell’a.d. e di Bronzetti. I primi due avevano avuto VALZER DELLE PUNTE Tra la va- In settimana vertice a che fare anche nell’estate scorsa, lutazione fatta dall’Atletico (Maquando a inizio agosto il Milan conrio è arrivato in Spagna per 25 tra Genoa e Roma cluse l’affare Diego Lopez. Visto che milioni di euro, ma si può pensa- per Bertolacci: la situazione del portiere non necesre a uno sconto) e la richiesta di poi affondo Milan sitava aggiornamenti (nei giorni prestito avanzata da Galliani c’è scorsi l’ha ribadito il diretto interestanta distanza quanta tra Milano e Madrid: i sato: «L’anno prossimo resterò certamente dove sobuoni uffici tra i vertici dei due club possono av- no, voglio trionfare con questo club») si è ipotizzata vicinare le parti, e in questa direzione qualche una chiacchierata su Mario Suarez, centrocampista chiacchiera s’è già fatta, ma è evidente che ci in forza all’Atletico e altro assistito di Quilon (che si vorrà tempo per trovare un incastro. «La priorità è fatto sfuggire: «Si, piace a Galliani»). Il profilo è in è Carletto» ammette l’a.d. rossonero, che riem- effetti di tutto rispetto, anche se in Spagna non è pie l’attesa delle serate con l’ex allenatore con considerato un titolare inamovibile: su questa pista altri fitti impegni di lavoro. In quest’ottica rien- però lo stesso Galliani pare molto più freddo del tra appunto il pranzo di mercato con Andrea procuratore. A centrocampo è per esempio ben più Berta, direttore tecnico dell’Atletico: ritrovo al calda la pista Bertolacci, con il Milan pronto a inseristorante Paraguas, barrio Salamanca, non rirsi subito dopo che Roma e Genoa avranno, in settroppo distante dall’hotel dove alloggia Galliani. timana, risolto la comproprietà. Sul piatto, oltre a Mandzukic, anche la questioa.g. ne Cerci, vincolato a un contratto rossonero fino © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario Mandzukic, 29 anni, arrivato nell’estate scorsa all’Atletico Madrid dal Bayern Monaco AFP


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Serie A R Allenatore cercasi

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

JUVENTUS Allegri 100%

ROMA Garcia 100%

LAZIO Pioli 100%

LA SITUAZIONE DIECI CERTEZZE E MILLE DUBBI

Panchine girevoli Mihajlovic-Napoli È rebus Montella 1Donadoni esaltato dal caos Parma: piace in Friuli

e a Firenze. Possibile scambio Di Francesco-Strama SENTITE FERRERO

RINNOVO UFFICIALE

NAPOLI Emery 5% Klopp 5%

FIORENTINA Montella 10% Donadoni 30%

Montella 20% Mihajlovic 70%

Di Francesco 30% Sarri 30%

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giri di prova sono finiti da tempo. E’ il momento delle qualifiche per gli allenatori che inseguono una panchina da Serie A. Sinisa Mihajlovic ha il record del giro più veloce: con la Samp ha sempre guardato il campionato dall’alto, tanto da meritarsi la stima di Aurelio De Laurentiis. C’è il Napoli nel suo destino, nonostante le apparenti titubanze azzurre. RAMPANTI Si sta per chiudere un campionato strano per i nostri tecnici. Anche Gasperini e Ventura, Di Francesco e Sarri, come lo stesso Maran, hanno maturato sul campo meriti evidenti. Guarda caso tutti loro hanno avuto delle lusinghe ne-

GENOA Gasperini 100%

gli ultimi mesi, ma nessuno ha trovato sinora lo spasimante giusto. In realtà si sta muovendo poco, a tutti i livelli. SCOSSONI Evidentemente il Milan batte strade ormai ben chiare e a Firenze i nuvoloni su Montella non hanno ancora prodotto il temuto temporale. L’INSEGUITO Roberto Donadoni fa storia a sé: dopo aver portato il Parma sino all’Europa League, in questa stagione travagliatissima ha tenuto sempre dritta la barra all’insegna della dignità. A Udine stanno prendendo in seria considerazione la sua candidatura, senza trascurare l’opzione viola in caso

OPINIONI DIVERSE

SAMPDORIA Sarri 30% Zenga 70%

INTER Altri 10% Mancini 90%

di cambio in casa Della Valle. L’INCOMPRESO In generale la generazione di mezzo stenta a prendere il volo. Tante belle storie di provincia, ma faticano a trovare spazio nelle grandi piazze. E la mancanza di ricambio presto potrebbe portare a delle scelte coraggiose. Magari cercando fortuna all’estero. Probabilmente toccherà a Zenga prendere il posto di Mihajlovic sulla panchina blucerchiata. E anche questa è un vicenda anomala, visto che l’ex interista ha girato il mondo per trovare la fortuna smarrita da noi. c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN ALTO MARE

Walter Zenga, 55 anni, verso la Samp ACTION IMAGES

Da sinistra Maran, Campedelli e Nember UDALI

«Samp a Sarri? No, a Lino Banfi» Zenga è in pole

Maran & Chievo: Strama-Udinese avanti fino al 2018 prove d’intesa «Perfetti insieme» Verso il divorzio?

Rebus a Cagliari Piace Colantuono ma Festa ci prova

Filippo Grimaldi

Guglielmo Longhi

INVIATO A TORRIGLIA (GENOVA)

INVIATO A VERONA

I

arri chi? Io ho già preso l’allenatore, è Lino Banfi». Quando irrompe al «Trofeo Currò», come ospite più atteso, Massimo Ferrero smentisce l’incontro di ieri con il tecnico dell’Empoli (anche se la candidatura di Zenga come erede di Mihajlovic rimane la più forte), ma porta con sé altre due notizie (dopo avere messo involontariamente k.o. un fotografo con una pallonata). La prima relativa alla vicenda della licenza-Uefa in bilico per il Genoa («auguro a Preziosi di risolvere i suoi problemi, io non faccio calcio con le carte bollate e preferisco guardare nel mio giardinetto»), confermando che la Samp non interverrà al dibattimento davanti al Collegio di Garanzia del Coni come terza ricorrente. Ma, al tempo stesso, che in caso di bocciatura – domani pomeriggio - dei rossoblù, non vede alcun rischio per il «ripescaggio» dei blucerchiati, se manterranno il settimo posto in classifica: «Preoccupazioni per il caso-Guberti? Zero». Il motivo? «Se l’anno scorso è stato ammesso il Torino, e siamo tutti figli di un dio minore, i nostri tifosi devono stare sereni». Poi, dopo avere abbracciato Gian Piero Gasperini («un gran signore, vorrei che in Europa andasse lui»), conferma come Eder (fra gli obiettivi interisti) possa partire: «Sono d’accordo con lui che se dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile, volerà verso altri lidi, dove lo porterà il cuore, e io andrò dove mi porta il portafoglio. Dieci milioni? Mi sembrano pochi». Quindi il bilancio della stagione. «Abbiamo fatto meglio di un anno fa, ho già vinto il mio campionato».

«S

à dove c’era il Bottagisio, il campetto parrocchiale del quartiere, ora c’è un centro sportivo modello: qui, ieri, è stato spiegato come sarà il Chievo, in realtà non molto diverso dall’attuale. Il presidente Campedelli ha detto: «Si riparte da Maran, prosegue una collaborazione che doveva cominciare 8 anni fa». Il d.s. Nember ha aggiunto: «E’ stata trovata la giusta alchimia, un peccato non continuare». E infine lui, l’uomo della salvezza anticipata: «La rincorsa è stata lunga, ma alla fine ci siamo trovati». Accordo per tre stagioni, fino al 2018, con opzione per altre due. Solo al Cittadella era rimasto così a lungo, tra Primavera e prima squadra. Campedelli non ha fatto promesse. Nessuno le aspettava: «Non mi piacciono i proclami perché i tifosi, come me, sono abituati a soffrire. Inutile parlare di Europa, peraltro porta male».

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TORINO Ventura 100%

MILAN Emery 20% Ancelotti 40%

Conte 40%

PALERMO Iachini 100%

Di Francesco, 45 anni e Stramaccioni, 39 GETTY

Stefano Colantuono, 52 anni, ex Atalanta BOZZANI

MERCATO Sarà rinnovato il contratto in scadenza di Pellissier, come gli altri in scadenza. Via i prestiti Bardi e Biraghi. L’obiettivo è riavere Birsa dal Milan e Schelotto dall’Inter, per il quale non c’è più l’obbligo del riscatto non avendo giocato le 28 partite da 45’ previste dall’accordo. L’esterno dovrebbe però rientrare nelle trattativa per Zukanovic, il centrale trasformato da Maran in terzino sinistro: l’Inter offre 3 milioni, il Chievo chiede pure Schelotto, valutato 2,5. Nember va in Argentina: nel mirino il difensore Mammana e il centrocampista Kranewitter, del River Plate. E si segue sempre la punta ceca Necid.

enti giorni fa Gianpaolo Pozzo ci aveva detto con convinzione che Andrea Stramaccioni gli piace e che rimarrà sicuramente sulla panchina dell’Udinese. Potrebbe scapparci il colpo di scena. E all’Udinese non è una novità. Tra le parti ci sarebbero divergenze di vedute, programmi che non coincidono. Strama, abituato a lavorarci con ottimi risultati, vorrebbe un progetto che coinvolga maggiormente i giovani e qualche rinforzo di qualità (Quagliarella?), il club vuole tenere invece come protagonisti i senatori, Domizzi e Di Natale (che presto dovrebbe annunciare la permanenza per un altro anno). I vertici del club e Stramaccioni si parleranno ancora alla vigilia dell’ultima partita di Cagliari cercando la soluzione migliore. Patron Pozzo crede nel tecnico, il procuratore Claudio Vagheggi, molto vicino al figlio Gino e molto ascoltato in sede, forse un po’ meno. Vagheggi lamenta la mancata valorizzazione di alcuni suoi giocatori, quali Guillerme e Perica. E così è partito il toto successore: in pole position c’è Roberto Donadoni, con la possibilità di portare a Udine qualche suo fedelissimo del Parma. Il profilo Donadoni piace molto all’Udinese che avrebbe nel mirino anche l’ex allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono (seguito pure dal Cagliari). L’altra pista porta a Eusebio Di Francesco che è sempre stata un’idea della società, ma che, finora, è rimasto ben incollato alla panchina del Sassuolo. Al Sassuolo, nel caso, potrebbe finire lo stesso Stramaccioni. Forse già entro la settimana la soluzione del giallo.

n alto mare. Per poi lasciarsi andare. E’ questa al momento la situazione del Cagliari che programma la prossima stagione in serie B. Il primo passo è stato fatto: via il ds Francesco Marroccu, ecco Stefano Capozucca, ex Genoa, profondo conoscitore di mercato, giocatori e ambiente. Un altro tassello importante è l’arrivo di Mario Beretta a capo del settore giovanile che deve produrre giocatori per la prima squadra. Il clima sembra già cambiato. Ma il nodo è l’allenatore. Tommaso Giulini, il giovane presidente che si è scontrato con la dura realtà di un mondo difficile, ha il pallino di Paolo Montero. Ma sa che occorre un uomo navigato che sappia ricreare entusiasmo, stimoli e motivazioni. La scelta iniziale sarebbe caduta su Stefano Colantuono (che ha altri due anni di contratto con l’Atalanta, ma si libererà. E’ ancora in ballo col calcioscommesse). Il Cola piace. Ma altre piste vengono seguite: una porta all’attuale tecnico del Vicenza Pasquale Marino che in Veneto ha fatto benissimo e ha rigenerato proprio l’attaccante cagliaritano Andrea Cocco (un ritorno?). L’altra a Pierpaolo Bisoli che a Cagliari è già stato nel 2010, ma subì l’influenza dei senatori rossoblù e a novembre fu sollevato da Cellino. Bisoli ha la grinta che serve e non avrebbe più Conti, Cossu e Pisano in scadenza e fuori dal progetto. Sul taccuino ci sarebbe anche il nome di Giuseppe Sannino, ma le ultime note del curriculum suggeriscono prudenza. Ma non è da trascurare la conferma di Gianluca Festa che sta chiudendo bene la disgraziata stagione, è sardo, ha temperamento, costa poco. E si è fatto apprezzare. L’unica pecca? L’esperienza. In B, per risalire, conta tanto. fr.vell.

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Francesco Velluzzi

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SASSUOLO Stramaccioni 10%

Marino 20% Di Francesco 70%

VERONA Mandorlini 100%

CHIEVO Maran 100%

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EMPOLI Altri 10% Sarri 70%

UDINESE Donadoni 25% Di Francesco 10%

Boscaglia 20%

Colantuono 25% Stramaccioni 40%

ATALANTA Reja 100%

CAGLIARI Bisoli 20% Colantuono 30%

Festa 20% Marino 30%

CESENA Di Carlo 100%

PARMA Dipenderà dal futuro del club


P R A DA . C O M

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

T H E N E W F R AG R A N C E F RO M P R A DA

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Serie A R Tra mercato e Champions fIL PERSONAGGIO

NEL CUORE DEL CAMPO, CON FISICO, TECNICA E QUALITÀ 2

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AFFARE A COSTO ZERO

Voluto da Mou ma mai amato dal Bernabeu

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Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci

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1 Sami Khedira, 28 anni, centrocampista in scadenza con il Real Madrid: ha vinto il Mondiale in Brasile con la Germania e la Champions League contro l’Atletico Madrid nel 2014, un anno da incorniciare EPA 2 Andrea Pirlo, 36 anni, quattro scudetti in quattro stagione con la Juventus LAPRESSE 3 Claudio Marchisio, 29 anni, una carriera alla Juve, partita dai Pulcini LAPRESSE 4 Paul Pogba, 22, terza stagione all Juve GETTY

Juventus, con Khedira è centrocampo stellare MILANO

C’

erano una volta i fantastici quattro, ovvero i supereroi del centrocampo bianconero: Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal. Che quest’anno sono aumentati con il prezioso innesto di Pereyra, il supereroe di scorta, e adesso potrebbero diventare addirittura sei. Se arriverà Sami Khedira, la Juventus aggiungerà una stella a un reparto già stratosferico. E si cautelerà in caso di partenza di Vidal, corteggiato da diverse squadre. Anche se Beppe Marotta ieri ha ribadito che il club bianconero ha intenzione di trattenere tutti i suoi big.

ATTESO A TORINO «Khedira è un’opportunità — ha confermato ieri Marotta, a Milano per ricevere un diploma ad honorem del master in Strategie e Business dello Sport —, ci abbiamo pensato e stiamo facendo le nostre riflessioni, valuteremo nei prossimi giorni». Il te-

desco del Real è a scadenza di contratto (arriverebbe quindi a parametro zero) e viene da una stagione tormentata. La trattativa è già in una fase molto avanzata, la Juve ha offerto al giocatore quattro milioni più bonus a stagione per quattro anni. L’ultimo ostacolo sono le visite mediche, fondamentali visto che il centrocampista ha avuto parecchi problemi fisici in questa stagione. Khedira potrebbe arrivare a Torino tra oggi e domani per fare i test. JOLLY DI SOSTANZA Il tedesco nasce interno di centrocampo, è un ottimo equilibratore tattico che sa leggere bene le situazioni di gioco e potrebbe dare ulteriore sostanza, senso tattico ed esperienza a un reparto che già adesso è considerato tra i migliori del mondo. In un centrocampo a tre può ricoprire tutti i ruoli: da centrale ha giocato e vinto la finale di Champions League contro l’Atletico un anno fa, nel 4-2-3-1 della Germania è stato uno dei due mediani. L’arrivo di Khedira non è legato a un’eventuale

GIOCHERÀ COSÌ? 4-3-2-1

BUFFON LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI KHEDIRA

MARCHISIO (PIRLO)

DYBALA

EVRA

POGBA

TEVEZ

MORATA GDS

partenza (si è parlato di sirene americane e arabe per Pirlo e di più club interessati a Vidal e Pogba), però permetterebbe alla Juve di avere la soluzione già pronta in caso di addio di uno dei big. Il più gettonato pare essere Vidal, anche se Marotta ieri ha assicurato: «Vogliamo consolidare la nostra posizione in Europa, quindi dobbiamo rafforzare la squadra e tenerci stretto lo zoccolo duro della Juve». Ma il mercato è sempre in continua evoluzione e, in caso di offerta irrinunciabile o di esplicita richiesta di

MAI AMATO Khedira è stato 5 anni al Real Madrid, non un paio di stagioni. In questo lustro non è mai riuscito a conquistare i tifosi. Nonostante fosse costato relativamente poco per i costumi locali, 14 milioni di euro, e un inserimento tranquillo. Il suo nome era stato indicato a Perez da

negli anni al Madrid: i tifosi non sopportavano il suo gioco troppo difensivo Mourinho, che poi nell’ambito della sua guerra con l’allora d.s. Valdano raccontò in un’intervista che «Il responsabile degli acquisti non sapeva nemmeno chi era Khedira». Mou lo sapeva, lo voleva e l’investì della carica di titolare. Con lui il tedesco ha giocato una media di 42 partite a stagione, prestazioni positive che non gli sono valse l’approvazione del Bernabeu. I tifosi contestavano a Khedira un gioco eccessivamente difensivo, e in effetti al Madrid si è sempre mosso 20 metri più indietro, e meno libero, rispetto a quanto fa con Löw con la Germania.

POGBA E TEVEZ A proposito to di mercato, ieri Marotta è stato fotografato a pranzo con Ariertivo do Braida, direttore sportivo a, in per l’estero del Barcellona, un ristorante di Milano e la ubito stampa spagnola si è subito scatenata: hanno parlato dii Poraida gba. In realtà Marotta e Braida si conoscono da una vita e si vedono ogni volta che ne hanno l’opportunità (Braida abita chiea Milano). Solo una chiacchieindi, rata tra vecchi amici, quindi, getto anche se Pogba resta l’oggetto del desiderio di parecchi club, Barça compreso. Marotta però no (e conta di trattenerlo a Torino rdo), il giocatore sembra d’accordo), er tecosì come farà di tutto per ratto nere Tevez: «Ha un contratto ssiofino al 2016 ed è un professionista, il suo destino è solo nella sua testa. Dopo la finalee di o, la Champions c’incontreremo, nuasperanza è che possa continuaoi fire la sua esperienza con noi no in fondo».

TRISTE FINALE Con l’arrivo di Ancelotti Khedira ha continuato ad essere titolare fino a quando un infortunio ai legamenti in un’amichevole contro l’Italia a novembre 2013 lo ha messo k.o. per l’intera stagione. Carlo ha trovato l’equilibrio che cercava (e che non trovava con Khedira) passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e usa usando in mezzo Modric, Xabi Alo Alonso e Di Maria. La stima per Sami Sam non è diminuita: con Alonso squalificato Carlo ha fatto di tutto tut per accelerare il rientro di Khedira che infatti ha iniziato da Kh titolare la finale di Champions di tito Lisbona. La vendita di Alonso e Lis Di Maria e l’arrivo di Kroos e James me Rodriguez hanno costretto Ancelotti ad equilibrismi tattici An (falliti) e la situazione contrat(fa tuale tua di Khedira non ha aiutato: col contratto in scadenza, lo scarso interesse per il suo rinnovo da parte par del Madrid, il nullo affetto del Bernabeu e qualche acciacco più o meno grave, la stagione del tedesco è stata condizionata: apted pena pen 3 gare da titolare in Liga, il naufragio nel 4-0 al Calderon senau guito gui da quello con lo Schalke in casa cas (3-4), significativamente le ult ultime due partite di Sami col Ma Madrid, a distanza di un mese l’un dall’altra. Una brutta fine l’una per una storia che prometteva tan E una certezza: la Juventanto. tus fa un grande affare.

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1Per il tedesco pronti 16 milioni in 4 anni: visite mediche decisive Super mediana con Pirlo, Marchisio e Pogba, anche se partisse Vidal Fabiana Della Valle

uesti giorni segnati dall’assurdo licenziamento di Carlo Ancelotti aiutano a rendere più palese, e internazionale, l’idea di quanto rarefatta sia l’aria che si respira attorno al Real Madrid. Un club, un presidente e una tifoseria che vivono il calcio secondo canoni peculiari. E allora può capitare che il capitano dell’Under 21 tedesca campione d’Europa, inserito nel Top 11 dell’Europeo 2012, titolarissimo nella Germania campione del mondo un anno fa in Brasile sia considerato dai saggi del Bernabeu uno sgraziato boscaiolo.

1Luci e ombre

cessione da parte del giocatore stesso, la Juve potrebbe cambiare idea.

Sami Khedira, 28 anni, qui con la moglie Lena Gercke, 27, modella tedesca e conduttrice tv ANSA

Buffon deluso dalla sua città: «Lascio la Carrarese» 1Il capitano della Juve patron del club:

«Gesto d’amore non ripagato. È difficile andare avanti senza nessun appoggio»

Alberto Mauro

G

igi Buffon dice addio alla Carrarese. «Sono deluso, il 30 giugno sarà il mio ultimo giorno da patron». Ieri l’annuncio ufficiale, in una lettera aperta in cui il capitano della Juventus traccia il bilancio deludente dell’esperienza nel club della sua Carrara. Do-

po aver acquisito il 50% delle quote societarie nel luglio 2010, dal 6 luglio 2012 Buffon è l’azionista unico della Carrarese (che quest’anno ha chiuso il girone B di Lega Pro al 12o posto in classifica). «Ho voluto attendere il termine della stagione per fare il bilancio di questa avventura — spiega — Lascio la Carrarese. Il mio è stato un gesto d’amore non ripagato

Gianluigi Buffon, 37 anni, capitano della Juve e della Nazionale ANSA

dall’ambiente. In questa situazione, che va avanti da tre anni, è molto difficile continuare a fare calcio a livello professionistico e la città e il suo primo cittadino sono da tempo al corrente di queste mie riflessioni. Sono deluso e amareggiato. In questo momento non credo ci siano le condizioni affinché la città si possa permettere una squadra di calcio in Lega Pro. Per due volte in cinque anni ho scelto di essere parte di due cordate imprenditoriali per risollevare le sorti della Carrarese. Il primo gruppo si è sciolto dopo due anni, lasciandomi so-

lo. Il secondo non si è mai concretizzato. E in entrambe le occasioni mi sono ritrovato solo e con la responsabilità di decidere se far fallire la società o garantirle un futuro. Ho sempre scelto la via dell’investimento, pur consapevole che si sarebbe trattato di una scelta d’affetto e non di business. Forse dovremmo tutti prenderci un periodo di riflessione: città, imprenditori e tifosi. Non posso più portare avanti un progetto in cui ho creduto e su cui ho investito davvero molto. Sia in termini di tempo, sia economici». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fJUVENTUS AI RAGGI X 1

fBARCELLONA AI RAGGI X 2

1 Andrea Barzagli, 34 anni, in dubbio a causa di uno stiramento FORTE 2 Massimiliano Allegri, 47: ha già vinto scudetto e Coppa Italia FORTE

Grana Barzagli Pogba cresce Morale al top Fabiana Della Valle

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eno dieci a Berlino. Archiviata la Coppa Italia e i festeggiamenti per lo scudetto, oggi la Juve torna ad allenarsi e si potrà concentrare solo sulla finale di Champions League. Appuntamento imprevisto (nessuno ci sperava all’inizio della stagione) a cui i bianconeri vogliono arrivare nella migliore condizione possibile, fisica e mentale. INFERMERIA L’unica nota dolente riguarda Andrea Barzagli: il difensore, uscito dopo un tempo contro il Napoli, lunedì si è sottoposto agli esami strumentali e l’esito non è stato confortante: lesione di primo grado al retto femorale destro. Barzagli inizierà subito le terapie e

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la Juve farà di tutto per riaverlo. Il suo recupero consentirebbe ad Allegri di avere due moduli a disposizione, il 4-3-1-2 e il 35-2. Il resto della truppa è tutto a disposizione (tranne Caceres e Romulo). Pogba è apparso in crescita con il Napoli: l’obiettivo è averlo al top per la finale di Berlino. Lui e Pirlo faranno lavori specifici per migliorare la condizione fisica. AGENDA/CALENDARIO Tra la Juve e la finale di Champions League c’è una sola partita ufficiale: sabato alle 18 i bianconeri giocheranno l’ultima di campionato a Verona contro l’Hellas. Praticamente un’amichevole. Allegri ne approfitterà per fare le prove generali in vista di Berlino: una settimana è più che sufficiente per recuperare le forze. Gli unici due che po-

trebbero essere risparmiati sono Bonucci (che con Marchisio e Pereyra ha toccato le 50 presenze in bianconero in questa stagione) e Chiellini: dopo l’infortunio di Barzagli la Juve non vuole correre il rischio di perdere un altro difensore. Di sicuro Pogba ha bisogno di mettere altri minuti nelle gambe e Tevez giocherà almeno un tempo, anche per cercare di strappare a Toni il titolo di capocannoniere (l’attaccante del Verona ha un gol di vantaggio sull’argentino). AMBIENTE Definirlo su di giri è poco: la Juventus arriva a Berlino nelle migliori condizioni possibili dal punto di vista psicologico. Ha già vinto due trofei, parte senza i favori del pronostico e la conquista della Champions a questo punto è un sogno ma non un’ossessione. Zero pressione, quindi, e tanto entusiasmo, perché dopo aver eliminato i galattici del Real i tifosi si sono convinti che niente è impossibile. All’interno dello spogliatoio il clima è molto sereno e i tre giorni e mezzo di vacanza concessi da Allegri sono serviti ad alleggerire testa e gambe. Anche per cercare di tenere sotto controllo la tensione, il tecnico ha scelto di partire per la Germania solo il 5 mattina. Anzi, fosse stato per lui sarebbe partito dopo la rifinitura a Vinovo (come ha sempre fatto nelle trasferte di Champions), ma l’Uefa lo «obbliga» ad allenarsi a Berlino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Luis Enrique, 45 anni, non ancora sicuro di restare al Barça GETTY 2 Dani Alves, 32, infuriato con il club per il mancato rinnovo REUTERS

Addii e veleni Alta tensione per le 2 finali Filippo Maria Ricci

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unedì cena tra tutti i giocatori, con le mogli e senza staff tecnico né dirigenti, ieri riposo, oggi il ritorno al lavoro per preparare le due finali. Lo sprint per il «triplete» è lanciato: in casa Barça si respira ottimismo ma si cerca di calmare l’euforia che ha contagiato soprattutto i tifosi. INFERMERIA Sono due i giocatori che lunedì hanno lavorato al margine del grup-

Berlino -10 ● Mancano 10 giorni alla finale di Champions tra Juve e Barcellona. Si giocherà il 6 giugno all’Olympiastadion di Berlino alle 20.45

po: Mathieu e Suarez. Per entrambi noie muscolari ma nulla di grave. Il francese è comunque destinato alla panchina, l’uruguaiano, fermo dal 12 maggio, salvo ricadute avrà il posto da titolare assicurato sabato al Camp Nou. Gli altri elementi della rosa stanno bene. AGENDA/CALENDARIO Mancano quattro giorni alla prima delle due finali, seconda tappa verso il triplete che in questa straordinaria corsa parallela tra le finaliste della Champions la Juventus ha già chiuso con merito superando la Lazio. Il Barcellona sabato al Camp Nou aspetta l’Athletic Bilbao. Sulla carta una vittima sacrificale, addirittura 39 i punti di distacco alla fine della Liga tra i baschi, settimi, e i catalani, primi, ma lo spirito di Coppa dell’Ath-

letic fa sì che alla sfida resti attaccato un sapore discreto. Il Barça si allena a porte chiuse e senza conferenze stampa oggi e domani, venerdì microfono a Luis Enrique. AMBIENTE Alla cena di lunedì si è parlato dell’addio ad Ancelotti, dell’appoggio pubblico al tecnico italiano da parte di Cristiano Ronaldo, della curiosità insita all’arrivo a Madrid del «duro» Rafa Benitez. L’appuntamento al ristorante Can Ferran è stato organizzato per celebrare l’addio a Xavi, che lunedì ha fatto «doblete» pranzando sempre nello stesso ristorante con un ospite illustre: l’ex presidente Joan Laporta che deve ancora sciogliere la riserva sulla sua candidatura o meno alle elezioni estive. Sempre su Xavi in Francia Le Parisien fa sapere che nella famiglia qatariota che gestisce sia lo sbarco dello spagnolo nel calcio locale che il Psg è nata l’idea di far fare un giro al centrocampista del Barça sul battello parigino prima del passaggio in Qatar. Xavi però non ha voglia di andare a giocare in un possibile rivale del Barcellona, e ha in testa solo il ritiro dorato da godersi con l’intera famiglia. Sul fronte interno il Barça ha preferito non rispondere alle esplosive dichiarazioni di Dani Alves, che lunedì ha attaccato il club in maniera durissima. Ieri il presidente Bartomeu è apparso in un atto pubblico organizzato dal Barça: sembrava potesse parlare ma ha preferito evitare domande tanto scontate quanto scomode, su Dani Alves ma anche sull’incerto futuro di Luis Enrique, abbandonando la scena venti minuti prima della conclusione della presentazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Da nobile a provocatore Garcia euro-trasformista Ma la Roma è scettica 1Ieri maestro di fair play, oggi stratega della polemica. La società nicchia, mentre i senatori chiedono più gioco e meno parole

Massimo Cecchini ROMA

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n fondo Charles Darwin aveva ragione. Le specie sopravvivono anche in base alla loro capacità di adattamento al mondo esterno. Per questo – visto che il calcio sa essere una giungla – non ci si deve meravigliare poi troppo per il fatto che Rudi Garcia, a livello di comunicazione, abbia compiuto un mutamento di linguaggio quasi copernicano. Da straniero educato al fair play in tutte le situazioni, è diventato a volte istrione pronto alla «provocazione» in stile Mourinho, poi addirittura rivendicata come strategia. Alla vigilia del derby ne ha fatto le spese la Lazio, tant’è che il giorno successivo Pioli, oltre alle scintille private, ha replicato duro: «Se vogliamo cambiare mentalità è bene parlare della propria squadra e non di situazioni che non si conoscono per fare il capotifoso. Ho sempre apprezzato gli stranieri, ma quando vengono qua diventano peggio di noi».

RASOIO DE ROSSI D’altronde

Roma è una città particolare e, citando proprio il francese, «forse la piazza più difficile del mondo». A poco meno di due anni dal suo insediamento – e forte di una vittoria nel derby che vale sia la supremazia cittadina che (soprattutto) l’accesso diretto in Champions – c’è da sottolineare un curioso bilancio: nel periodo trascorso Garcia ha conquistato i tifosi, ma per certi aspetti ha perso un po’ di feeling calcistico con la squadra. Pensateci. Nell’estate 2013, con la squadra in piena bufera per la

sconfitta nella finale di Coppa Italia, l’allenatore arrivò, pur rischiando l’impopolarità difese i suoi ragazzi («chi contesta è un laziale») e ricostruì psicologicamente lo spogliatoio, cosa che valse il ripristino della chiesa al centro del villaggio. Ora la situazione è diversa. Il 2° posto è un ottimo risultato («sono fiero di voi», ha detto al gruppo), ma le aspettative erano diverse. Non è un caso che la flessione di risultati e gioco, per cui sembravano non esserci contromisure, ha reso perplessi gioca-

tori e dirigenza. E allora, mentre gli ultrà cantano: «Vogliano 11 Garcia», De Rossi nel post derby dice: «Al di là della volontà, non abbiamo visto moltissimo. Occorre rendersi conto che a volte facciamo un po’ cagare. Sarà meglio ripartire con le idee ben chiare, se no sarà dura l’anno prossimo». Frasi dure, che Garcia ha commentato così: «Non capisco e non voglio capire»

«DITO» E GESTI DE ROSSI SI SALVA Nessuna sanzione per De Rossi, che a fine partita aveva fatto alcuni gestacci (mani alle parti basse e «dito») verso i tifosi della Lazio. Ma nonostante le foto abbiano fatto il giro del web, non è scattata l’ammenda RAMELLA

È NORMALE CERCARE DI DESTABILIZZARE L’AVVERSARIO: HA FUNZIONATO LA CONFERENZA È UNO SHOW: QUESTA È COMUNICAZIONE, FA PARTE DEL GIOCO IL NUOVO CONSIGLIERE Il francese però le idee chiare le ha, tant’è che la prossima settimana, nel vertice di fine stagione, avanzerà nuove richieste, alla luce di un messaggio limpido lanciato lunedì alla piazza: «La Juve per ora non è raggiungibile». Ormai gli slogan di Garcia sono taglienti e a Trigoria non sempre graditissimi. D’altronde già a gennaio l’allenatore aveva detto: «A volte dobbiamo essere un po’ attori». E lui si è tuffato nella professione collaterale, tanto da appoggiarsi a un consulente professionista per la comunicazione, Andrea Calbucci. In realtà il club lo ha ingaggiato a inizio stagione per aiutare i calciatori nell’utilizzo dei social e della tv, ma non molti hanno seguito le sue lezioni (Astori, Borriello e pochi altri). Il feeling però sembra essere scattato con Garcia. Sarà dovuto anche al consulente la nuova comunicazione più muscolare? A Trigoria non ci giurano, ma di una cosa sono sicuri: la squadra, oltre che di slogan, dall’estate avrà bisogno anche di novità tattiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Pioli, il grande sogno appeso a un filo

1Persi Coppa Italia e derby, ora la Lazio rischia pure la Champions. E allora squadra in ritiro da domani ne chiamato il braccino del tennista, ossia la paura di vincere. Non a caso la corsa biancoceleste si è trasformata in passeggiata a partire dal momento in cui i biancocelesti hanno raggiunto la zona Champions. La banda Pioli ha insomma accusato le vertigini di una scalata improvvisa e inattesa.

Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

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n’altra finale, ma questa volta senza appello. Ancora una possibilità. L’ultima, però, prima di veder trasformare il grande sogno in un grande incubo. Quello di ritrovarsi a mani vuote al termine di una stagione vissuta sopra le righe (e ben oltre le più rosee aspettative) e dopo aver a lungo cullato l’illusione di portare a casa una Coppa Italia e una qualificazione in Champions

RL’allenamento di

domani sarà aperto ai tifosi. Poi tutti in clausura in vista del Napoli

RSenza terzo posto

un’ottima stagione rischia di andare in archivio come un mezzo flop Stefano Pioli, 49 anni, parmigiano, alla prima stagione sulla panchina della Lazio KOMUNICARE

League. O, quantomeno, una delle due. PARADOSSO PIOLI E invece la Lazio rischia di ritrovarsi «solo» con un quarto posto che vale la qualificazione diretta alla fase a gironi di Europa League. Un risultato che, a inizio stagione, sarebbe stato bollato co-

me ottimo se non straordinario (la squadra di Pioli era accreditata al massimo di un 6°-7° posto in campionato). E che invece lascerebbe con l’amaro in bocca un ambiente che ha logicamente sperato nel raggiungimento di traguardi più prestigiosi. È il paradosso con cui deve fare i conti Stefano Pioli,

il cui lavoro andrebbe elogiato a prescindere dal risultato finale. E che invece rischia di essere offuscato e giudicato insoddisfacente in caso di chiusura al quarto posto. LA FRENATA È un dato di fatto, però, che la Lazio si è fermata sul più bello. Dopo aver vinto

DOPO GLI INCIDENTI

«Derby sempre alle 12.30» Niente San Paolo per i laziali 1Pugno duro

del Viminale È allarme per l’«Internazionale» degli ultrà

Alessandro Catapano ROMA

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l giorno dopo, solito coro di indignados. In ordine di apparizione, il capo della Polizia Alessandro Pansa: «Una violenza ottusa continua a caratterizzare gli eventi sportivi. E non tutte le società collaborano, anzi...». Il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Tolleranza zero per gli scontri del derby». Il numero uno della Lega di A Maurizio Beretta: «Identifichiamo e puniamo i delinquenti». Il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «A fine campionato faremo un punto per prendere delle decisioni che tengano fuori i violenti e facciano tornare negli stadi le famiglie». Le famiglie di cui parla il ministro ormai sono invecchiate e non metteranno mai più piede in uno stadio. Difficilmente, poi, cambieranno idea se i prossimi derby di Roma, come auspica il Viminale, si giocheranno sempre di domenica e alle 12.30: un orario, trapela dal ministero, che consentirebbe di svolgere tutto — afflusso, partita, deflusso — alla luce del sole, pure d’inverno. Una disposizione su cui il Viminale non è disposto a trattare, con buona

Alcune immagini degli scontri avvenuti ai margini del derby di lunedì ANSA

pace di chi domenica auspicava un ritorno del derby in notturna (Malagò) e di ha parlato di sconfitta del calcio (Beretta), mentre Tavecchio nel caso, «ne prenderebbe atto». «L’immagine che il derby di Roma ha dato di sé è stata, ancora una volta, pessima. Anche per i comportamenti dei protagonisti in campo», il commento più dolce del ministero. Non a caso l’Osservatorio ha vietato la trasferta dei laziali a Napoli. PREOCCUPA Del resto, quello

che è successo è ampiamente documentato. Presto gli accoltellatori laziali verranno identificati con i filmati delle telecamere (mentre il numero dei fermati è salito a dieci). Invece, contro l’«internazionale» degli ultrà che ha portato a Roma, sponda biancoceleste, hooligans polacchi, bulgari, greci, inglesi e olandesi, tutti di estrema destra, ci vorrebbe un coordinamento internazionale. «È un fenomeno crescente, che riguarda tutta Europa», assicurano dal Viminale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

otto partite consecutive tra febbraio e aprile, nei successivi sette match ha raccolto soltanto otto punti, con la raccapricciante media di 1,14 punti a gara. Una frenata determinata anzitutto dagli infortuni di alcuni uomini-chiave (Biglia e De Vrij in particolare), ma anche da quello che in gergo vie-

VERSO NAPOLI

Da valutare i recuperi di Biglia e Radu

TUTTI A FORMELLO Ma non tutto è perduto. La Lazio ha ancora un’ultima possibilità per trasformare la sua stagione «da buona in straordinaria» (parole di Pioli). Nella sua terza e ultima finale, dopo quelle con Juve e Roma, le basterà un pareggio. Ma dovrà ottenerlo contro un avversario che si chiama Napoli e in un San Paolo che sarà una bolgia. Serve il massimo sforzo e la massima concentrazione. Per questo il tecnico Pioli, d’accordo con la società, ha deciso di portare la squadra in ritiro. È la prima volta che accade quest’anno per la Lazio. Tutti in clausura a Formello, dunque, a partire da domani sera. Sempre domani l’allenamento, previsto per il pomeriggio, sarà aperto ai tifosi. Che, c’è da starne certi, invaderanno il centro sportivo biancoceleste. Prima l’abbraccio della propria gente per caricarsi a dovere. Poi l’isolamento totale per inseguire la concentrazione migliore. Così la Lazio cerca di ritrovare se stessa prima che sia troppo tardi. Per evitare che il grande sogno si trasformi in grande incubo.

● Due dubbi per Stefano Pioli verso la trasferta di domenica con il Napoli. Arrivano dall’infermeria e sono legati alle condizioni di Lucas Biglia e Stefan Radu. L’argentino è uscito nel derby di lunedì al 33’ della ripresa per una botta al capo rimediata in uno scontro di gioco: una situazione che però è stata subito smaltita. Per lui restano comunque i fastidi al ginocchio destro, che lo avevano già fermato contro la Sampdoria e la Juventus. Ad ogni modo, le condizioni di Biglia verranno monitorate, sin dalle prossime ore. Si nutre fiducia sulle possibilità di recupero. Appare più difficile, invece, il rientro di Stefan Radu, reduce da un’elongazione al gemello della gamba sinistra subita nella finale di Coppa con la Juventus. Ha saltato il derby. Il romeno avverte ancora problemi al polpaccio. Anche per lui si valuterà giorno per giorno. Contro la Roma è toccato a Lulic sostituirlo sulla corsia sinistra della difesa. A Napoli potrebbe tornare Braafheid dal primo minuto. Nicola Berardino

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Serie A R Il count-down

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Napoli, una Champions per 50mila

1 Euforia per la sfida con la Lazio che vale il 3° posto. De Laurentiis-Benitez: domani divorzio ufficiale smo. «A prescindere da come andrà, domenica, sono stati due anni importanti e di crescita. Io non rinnego niente», ha detto a proposito di quanto ottenuto durante la gestione Benitez, ovvero, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Resta il fatto che dopo due stagioni, il tecnico spagnolo ha deciso di chiudere l’avventura napoletana, deluso, probabilmente, da un progetto da lui stesso avviato, ma non sostenuto, nella sostanza, dal presidente. Ed allora, via, senza alcun rimpianto, anche perché il suo futuro sarà sulla panchina del Real Madrid. «Quando sarà annunciato, allora commenterò — ha detto De Laurentiis quando gli è stato chiesto cosa pensasse dell’addio del suo allenatore.

Mimmo Malfitano Gianluca Monti NAPOLI

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ll’improvviso, proprio quando più nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo sulle probabilità del Napoli di poter competere per la prossima Champions League, si è ripreso a sognare. E’ bastata la sconfitta della Lazio, nel derby, per rialzare il morale dei napoletani, per convincere la gente che si può, che si è pronti a concedere un’altra tregua,

RAnnunciata

una conferenza congiunta con il tecnico. In pole sempre Mihajlovic

RIl presidente:

«A breve grandi novità, e ho pronti 30 milioni per rifare il San Paolo» Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, 66 anni, produttore cinematografico, saluta i tifosi ANSA

l’ultima, fino a domenica sera, perché dopo non ci saranno più appelli. Bisognerà battere la Lazio, però, altrimenti l’euforia di questi giorni si trasformerà nuovamente in delusione, anche se Aurelio De Laurentiis ha annunciato notizie importanti nelle prossime ore. «Tra un giorno, un giorno e mezzo, potreb-

be esserci una novità». In effetti, domani, ci sarà una conferenza congiunta presidente-Benitez, a Castelvolturno. L’occasione servirà ai due per spiegare i motivi del divorzio. Per sostituire lo spagnolo, il favorito resta Sinisa Mihajlovic anche se la rosa dei tecnici comprende pure Montella, Klopp e Emery, ma le indica-

zioni portano al sampdoriano. SPAREGGIO CHAMPIONS Domenica sera, dunque, il San Paolo sarà nuovamente protagonista, ospiterà l’inatteso spareggio tra Napoli e Lazio per l’ultimo posto Champions. Il gol di Yanga-Mbiwa ha frenato di botto la contestazione, si è passati

dalla critica feroce a toni più pacati, dagli insulti a De Laurentiis e Benitez a un clima festoso: Napoli è anche questa, basta un niente per ridare entusiasmo a un ambiente depresso e deluso com’era quello napoletano fino a lunedì sera. Persino il presidente ha ritrovato la voglia di parlare e di diffondere ottimi-

SOLD OUT Saranno in 50.000, domenica sera, sugli spalti di Fuorigrotta. Una bolgia, per quello che dovrà essere l’ultimo sforzo della stagione. Da ieri mattina i biglietti stanno andando a ruba e nelle prossime ore la società potrebbe annunciare il tutto esaurito. Dopo la partita - che ieri il Viminale ha vietato ai tifosi ospiti - il San Paolo chiuderà e da lunedì inizieranno i lavori di modernizzazione. Lavori che verranno finanziati direttamente da De Laurentiis. «Non ho bisogno del credito sportivo, metterò a disposizione 30 milioni di euro». Spazio alle emozioni, dunque, Napoli vuole ritornare tra le grandi d’Europa e riaccendere la passione della gente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PER LA TESTATA A MORATA

Britos stangato Tre giornate di squalifica ● Brutta tegola per il Napoli di Rafa Benitez in vista dello «spareggio Champions» con la Lazio di domenica sera. Il Giudice Sportivo ha infatti squalificato per tre giornate Miguel Angel Britos dopo la testata rifilata a Morata nella gara persa contro la Juve sabato scorso. Rafa, per sostituirlo, è orientato a schierare Koulibaly al centro della difesa in coppia con Albiol, ma sta valutando anche l’ipotesi Henrique. Ieri il tecnico spagnolo ha tenuto a lungo a rapporto la squadra insieme al d.s. Bigon. Saranno importanti anche in panchinari, in tal senso ancora in dubbio Duvan Zapata. Ha invece recuperato Giandomenico Mesto, anche se sulla fascia destra giocherà regolarmente Maggio. ● LE ALTRE DECISIONI Oltre a Britos, il Giudice Sportivo ha squalificato per un turno altri undici giocatori: Cascione (Cesena), Cesar (Chievo), Maccarone (Empoli), Neto e Kurtic (Fiorentina), D’Ambrosio (Inter), Zaccardo (Milan), Torosidis (Roma), Molinaro (Torino), Guilherme e Kone (Udinese).


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Serie A R Mercato

Touré, Mancini stizzito Vuole un piano-B forte

1Il tecnico dell’Inter rilancia: «La speranza è avere una grande

squadra. E succederà». L’a.d. Bolingbroke: «Gli daremo quel che vuole» Matteo Dalla Vite MILANO

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a lingua batte dove il dente duole. Ovvio. E il Mancio non si sottrae al proverbio che sette volte su dieci c’azzecca. «Anche io, come i tifosi, vorrei gente forte come Touré e altri che ci possano aiutare. Ma so, perché sono sicuro, che l’anno prossimo avremo una squadra molto competitiva. LA CHIAVE Bolingbroke ha detto che mi renderà contento: so che sarà vero. L’abbonamento? Anche io ho rinnovato, perché sono sicuro che la le sconfitte di fila farà di tutto dell’Inter, che senza società per farci tornare i k.o. contro protagonisti». RoJuventus e Genoa berto Mancini è vestito di blu, dentro sarebbe in Europa ribolle un po’ e quando gli chiedono se tutto è a posto lui fa: «Tutto a posto, la speranza è quella di avere una grande squadra. E sono certo succederà». Punto. E poi si vedrà.

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A... FRA 15 GIORNI Perché non ci sono dubbi che il Mancio ci sia rimasto male per il trenoTouré bloccatosi nella stazione di Manchester sul più bello. I

due non si sentono da un po’, e dire che era quasi tutto apparecchiato. Ciononostante ci proverà fino all’ultimo a convincerlo. Il Mancio non l’ha presa bene, soprattutto dopo che la Juve ha messo in atto il colpo-Dybala. Mancini era convinto che con 3-4 nomi pesanti tutto si potesse mettere a posto. Invece i primi tre obiettivi se ne sono andati (nell’ordine Dybala, Toulalan e praticamente Touré), e adesso servono piani alternativi forti, credibili, importanti. Il tutto, però, considerando un altro aspetto, almeno positivo: Mancini, a Thohir, aveva chiesto la conferma di Icardi. E Icardi (sempre che non arrivino 50 milioni di offerta) rinnoverà per restare. «La speranza - continua Mancini - è quella di avere una grande squadra». Insomma: ci sarà rimasto male, anche perché magari il club doveva muoversi per tempo con Yaya e non solo, ma insomma lui ci vuole credere sottolineando che «questa maglia ricorda la Uefa vinta nel ‘91, e spero davvero sia di buon auspicio». Una cosa è certa: fra una quindicina di giorni, a bocce ferme, Mancini e la società rifaranno un punto della situazione-mercato. Un aggiornamento. Sperando pensa Mancini - che sia rinvigorente. E decisivo.

SI TORNA AL CLASSICO ECCO LE NUOVE MAGLIE Sono state presentate ieri sera le nuove maglie dell’Inter targate 2015-16, le prime della presidenza-Thohir. Tornano le classiche strisce nerazzurre (nella foto Icardi e Ranocchia) che celebrano il 25° anniversario del trionfo in Coppa Uefa della stagione 1990-91 con in panchina Giovanni Trapattoni.

ANCORA UNA GARA L’evento in cui succede tutto questo è «Inter Night», davanti a duemila persone che già si sono abbonate alla prossima stagione. Oltre a Mancini ci sono pure l’a.d. Michael Bolingbroke che (in italiano) assicura: «Stiamo lavorando tutti duro per dare a Mancini quello che vuole e che merita l’Inter per tornare a grandi livelli». Spuntano anche coloro che quella Coppa Uefa l’hanno vinta, poi ecco Zanetti che rassicura: «Abbiamo un grande allenatore e con lui torneremo in alto». Il fatto è che quest’anno l’Europa League è praticamente svanita. «Mi spiace che fino a oggi non siamo riusciti a dare quei risultati che tutti vogliamo - riprende Mancini -, ma manca ancora una partita e nella vita non si sa mai». Speranze ridotte a briciole, ma tenerle vive può far bene. TUTTI IL 5 LUGLIO Europa o no si saprà. Europa o no, Mancini vuole avere una certezza: la squadra praticamente fatta (al netto delle vacanze dei nazionali) per il 5 luglio, quando l’Inter sarà a Riscone di Brunico. È per questo che adesso saranno giorni caldi sul mercato: servono accelerazioni, idee chiare e agganci rapidi. «Io - dice Fredy Guarin - credo di restare. L’allenatore e la società hanno fiducia in me». Poi, ecco Ranocchia. «Il mio rinnovo lo ufficializziamo a metà giugno. Ripartire il prossimo anno dalla preparazione con Mancini è importante, quindi l’anno prossimo sarà migliore. Le critiche? Mi prendo tutte le responsabilità degli errori: se non avessi questa maglia attaccata alla pelle sarei già andato via. Touré? Lo vado a rubare se non viene». Prepari il... passamontagna (si fa per dire). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Mancini, 50 anni, e Yaya Touré, 32 anni, ai tempi in cui il tecnico allenava il Manchester City ITALYPHOTOPRESS


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Yaya appeso a un filo Quello del telefono... Kondogbia il sogno bis 1Mancini si rassegnerà solo dopo aver parlato con Touré. Se no

si vira sul francese, Allan o Song. Motta vicino, Biabiany a Interello

Matteo Brega Luca Taidelli

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spettando di capire se Touré resterà davvero una chimera, la certezza è che fino a domenica l’Inter era molto ottimista. Forte delle continue rassicurazioni del giocatore a Mancini e delle prese di posizione del suo procuratore Seluk, che aveva parlato di «90% di possibilità di lasciare il City» e dato mandato di cercare casa a Milano per il suo assistito.

VOLTAFACCIA Ma poi cosa è successo? Se lo chiede per primo lo stesso Mancio, che nemmeno ieri è riuscito a parlare con Yaya. Vero che il fuso col Canada - dove il City è in tournée per qualche giorno - non aiuta, ma è evidente che l’ivoriano dopo l’incontro con il presidente dei Citizens Al Moubarak ha cambiato atteggiamento. E gli attestati di stima degli ultimi tempi non basterebbero a spiegare questo voltafaccia. Resta il fatto che se Touré non è più disposto ad andare allo scontro col City è inutile sperare nell’articolo 17, cui potrebbe appunto appellarsi solo il giocatore. Ecco perché l’Inter si rassegnerà soltanto dopo che Mancio avrà parlato con Yaya.

TACCUINO L’INIZIATIVA FIGC

Bari antirazzista La May: «Avanti così» ● Prosegue l’iniziativa itinerante Figc «Razzisti? Una brutta razza!». La quarta tappa di Bari ha visto la partecipazione di 600 ragazzi delle scuole calcio della Puglia. Ospiti il bomber Igor Protti, il calciatore biancorosso Kingsley Boateng, il chirurgo Kossi Komla-Ebri, componente della commissione antirazzismo Figc, e Fiona May, coordinatrice del progetto: «Sono contenta della risposta che ogni volta riscontriamo, i ragazzi accettano cosa stiamo proponendo e mi auguro che siano loro stessi a portare avanti il messaggio».

Fiona May, 45 anni GETTY

RICORSO GENOA

Fatto il Collegio Coni ● Composto il collegio Coni che giudicherà il ricorso del Genoa contro la mancata concessione della licenza Uefa. I tre membri saranno il presidente Franco Frattini, l’avvocato Guido Cecinelli (per la Figc) e l’avvocato Bottaro (per il Genoa). Udienza fissata alle 18 di domani, sentenza immediata.

QUEL TESORETTO E se davvero Touré rimanesse un sogno, i 5560 milioni risparmiati - tra cartellino e ingaggio - potrebbero essere investiti su gente più giovane, con uno stipendio meno pesante e non per forza meno brava. Per esempio Geoffrey Kondogbia, 22enne del Monaco e della Francia per cui Mancini stravede. Vero che i monegaschi lo dichiarano incedibile (mentre a cifre congrue cederebbero Kurzawa e Carrasco), ma un tentativo non è da escludere. Senza dimenticare le piste Song e Allan. Per il brasiliano l’Udinese chiede cifre folli (18 milioni), ma l’Inter una decina di giorni fa ha incontrato il procuratore del centrocampista e con i friulani potrebbe cercare strade alternative come il prestito con obbligo di riscatto mascherato da diritto, inserendo nella trattativa un giovane. Oltre a Gnoukouri, a Stramaccioni piace Puscas. A prescindere da come andrà con Touré, il d.s. Ausilio conta di chiudere a breve per Thiago Motta, con Lucas Leiva come alternativa. ATTACCO E DIFESA Detto che Mancini ribadirà la necessità di piazzare alcuni colpi senza aspettare le cessioni - anche perché di richieste se ne vedono ben poche -, come centrale difensivo

LA TRATTATIVA PROSEGUE

«L’

Inter non si trova dove meriterebbe di stare». E lui vorrebbe aiutarla a ritrovare le stanze a lei più congeniali. Questo il pensiero espresso da Mauro Icardi in un’intervista rilasciata a «Canal Plus». E per farlo a lungo si continua a lavorare per trovare la soluzione al suo rinnovo. RINNOVO VISTA EMPOLI La parte legale dell’Inter e quella fiscale del giocatore continuano a parlarsi e visto che i segnali sono positivi da qualche giorno a questa parte, si tenterà di arrivare all’annuncio magari entro l’ultima di campionato. Sarebbe un regalo per i tifosi che domenica sera saranno al Meazza sera per la gara contro l’Empoli. I soldi non sono argomento di discussione (accordo fino al 2019, 3 milioni a salire più bonus, fino a 4 potenziali l’ultimo anno in caso di qualificazione Champions), semmai lo sono le modalità legate ai diritti d’immagine che saranno equamente suddivisi. «HO I COGL...» Intanto Icardi nell’intervista a «Canal Plus» ha aggiunto: «Adesso ci stiamo riassestando dopo l’addio di molti campioni che qui hanno vinto tutto e quindi dobbiamo solo aspettare l’anno prossimo

BIABIANY E DZSUDZSAK Ieri pomeriggio a «Interello», centro sportivo dedicato alle giovanili nerazzurre, si è presentato Jonathan Biabiany. Il francese, svincolato dal Parma, sta seguendo un percorso di ricondizionamento fisico indirizzato all’attività sportiva e ieri ha svolto un po’ di lavoro atletico. Nuovo petalo per la margherita interista: ecco Balasz Dzsudzsak, ala ungherese della Dinamo Mosca, classe 1986 che va a scadenza il 31 dicembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA

Un regalo ai tifosi Icardi-rinnovo, obiettivo Empoli MILANO

d’esperienza c’è un mister X in alternativa a Skrtel. Gli altri nodi riguardano l’attacco. Perso Dybala, il primo della lista sarebbe Pedro. Vero che Ausilio era (casualmente?) nello stesso ristorante in cui si sono incontrati Marotta e Braida, ma anche questa resta una pista non facile. I catalani non possono fare mercato in entrata sino al gennaio 2016, quindi non potrebbero rimpiazzare l’attaccante. Ma il Barça è interessato a Kovacic, quindi ci si potrebbe lavorare. Nel mirino c’è anche Jovetic, che lascerà sicuramente il City se in panchina rimarrà Pellegrini. Così come restano in piedi i contatti con il Genoa per Iago Falque e Perotti.

per essere di nuovo al top». Poi Mauro torna ai fatti di Reggio Emilia, quando litigò con la curva. «Tutti perdemmo la testa racconta. La mia rabbia nacque dal fatto che regalai la maglia a un bimbo in prima fila in mezzo a tanti adulti. Quello che più mi fece arrabbiare è che strapparono dalle mani del bimbo quell’indumento per ributtarlo in campo. Mi partì l’embolo (ride, ndr), ma è passato tutto». Infine, un paio di retroscena. «Il cucchiaio a Napoli? Presi la decisione con Guarin perché sappiamo che sono un ragazzo freddo. Ho i cogl... (sorride, ndr). Quando finirò la mia carriera sicuramente vorrei giocare con il Newell’s per vedere quello che si prova a giocare davanti a quei tifosi». m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SQUADRE

JUVENTUS ROMA LAZIO NAPOLI FIORENTINA GENOA SAMPDORIA INTER TORINO MILAN PALERMO SASSUOLO VERONA CHIEVO EMPOLI UDINESE ATALANTA CAGLIARI CESENA PARMA (-7)

PT

86 70 66 63 61 59 55 52 51 49 46 46 45 43 42 41 37 31 24 18

PARTITE

SUCCESSO E INTERNAZIONALITÀ PER LA F.4: A MONZA TRENTA PILOTI DI 18 DIVERSI PAESI L’Italian F.4 Championship Powered by Abarth sarà a Monza nel fine settimana del 31 maggio, in un weekend di gare gratuito per tutto il pubblico di appassionati. Dopo il primo appuntamento svoltosi a Vallelunga, con ben 26 piloti, 4 in più del 2014, anno di esordiodelcampionato,gliiscrittiaMonzasonoulteriormente aumentatiperunospettacolosemprepiùemozionante.Nonsolo, i piloti provengono da tutto il mondo, attratti dall’ottima organizzazione di ACI Sport, dall’elevata qualità dei circuiti italiani e dall’eccezionale vettura 100% italiana, con motore Abarth, telaio Tatuus, pneumatici Pirelli, freni Brembo e telemetria AIM. A tutto ciò si aggiunge l’attività di grande supporto effettuata da WSK Promotion.

Compiuti i 15 anni i piloti possono partecipare al campionato F.4, realizzato specificatamente per portare i giovani talenti dal kart alle monoposto. A Vallelunga i piloti hanno mostrato grandi prestazioni e capacità di guida. Nelle tre gare che vengono disputate ad ogni appuntamento della F.4, i primi vincitori della stagione 2015 sono stati Ralf Aron, Estone della Prema Power Team, che ha realizzato una doppietta, e David Alexander Beckmann, tedesco della Muecke Motosport. Sono poi saliti sul podio il brasiliano Joao Vieira (Antonelli Motorsport), il russo Robert Shwartzman (Muecke Motorsport), lo svizzero Lucas Mauron ( Jenzer Motorsport), l’israeliano Bar Baruch (Israel F.4), il cinese Guan Yu Zhou (Prema Powerteam) e un nostro portabandiera, l’italiano Matteo Desideri (Antonelli Motorsport).

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26 19 20 18 17 16 13 13 13 12 11 11 11 10 8 10 7 7 4 6

8 13 6 9 10 11 16 13 12 13 13 13 12 13 18 11 16 10 12 7

3 5 11 10 10 10 8 11 12 12 13 13 14 14 11 16 14 20 21 24

70 53 67 68 58 61 46 55 43 53 51 46 47 28 43 40 37 44 36 31

22 29 36 50 46 44 40 45 45 49 54 56 63 38 48 52 54 65 68 73

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

Anche quest’anno i giovani talenti saranno seguiti direttamente ad ogni appuntamento del calendario dalla Scuola Federale Aci Sport, che effettua un lavoro di tutoraggio dei piloti, con attente analisi delle telemetrie e consigli sul miglior stile di guida. Ma non finisce qui, perché l’Italian F.4 Championship Powered by Abarth è anche l’unico campionato a proporre un trofeo specifico per le ragazze, il Woman Trophy. Le prime pilota donna a parteciparvi sono le gemelle polacche Julia e Wiktoria Pankiewicz, che, oltre a gareggiare nel campionato insieme agli altri piloti, lottano per la leadership nella classifica del trofeo, anch’esso celebrato ad ogni gara con podio e premiazione.

PROSSIMO TURNO SABATO 30 MAGGIO VERONA-JUVENTUS, ore 18 (0-4) ATALANTA-MILAN, ore 20.45 (1-0) DOMENICA 31 MAGGIO, ore 20.45 CAGLIARI-UDINESE, ore 18 (2-2) FIORENTINA-CHIEVO (2-1) SAMPDORIA-PARMA (2-0) INTER-EMPOLI (0-0) NAPOLI-LAZIO (1-0) ROMA-PALERMO (1-1) SASSUOLO-GENOA (3-3) TORINO-CESENA (3-2)

MARCATORI

MAURO AL COLOSSEO ● Mauro Icardi ha approfittato dei due giorni di riposo per andare a Roma con Wanda e famiglia.

21 RETI Toni (4, Verona). 20 RETI Icardi (4, Inter); Tevez (2, Juventus). 16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli). 15 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria). 14 RETI Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (1, Udinese). 13 RETI Iago Falque’ (2, Genoa); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino). 12 RETI Klose (Lazio). 11 RETI Callejon (Napoli). 10 RETI Maccarone (1, Empoli); Felipe Anderson (Lazio).

In totale sono sette gli appuntamenti del campionato F.4 2015. Dopo Vallelunga e Monza, seguiranno Imola il fine settimana del 28 giugno, il Mugello il 12 luglio, Adria il 6 settembre, nuovamente Imola il 20 settembre e Misano il 4 ottobre. Tutti appuntamenti gratuiti per il pubblico e su circuiti di altissimo livello, che quest’anno ospiteranno gare importantissime quali il motomondiale e la F.1, che si svolgerà, quest’ultima, proprio a Monza per il 12esimo appuntamento di campionato. Sullo stesso autodromo, fra pochi giorni, si sfideranno i giovani talenti della F.4 italiana. a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

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Magic+3 R Campionato

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Magnanelli e la prima volta «Meglio tardi che mai...»

DAL CORINTHIANS

Cassini al Palermo È il nuovo Dybala

1Il capitano del Sassuolo al battesimo del gol in A: «Ci sono arrivato a 28 anni? Sì, ma solo con le mie gambe. In Italia i giovani faticano»

Alex Frosio

L'IDENTIKIT

A

Gubbio, secondo una tradizione secolare, chi gira tre volte intorno alla Fontana del Bargello, ottiene la «patente di matto». A Gubbio, Francesco Magnanelli è stato allevato calcisticamente: nato qualche chilometro più a est, a Umbertide, e cresciuto a Badiale, un paesino del tifernate valle del Tevere -, arrivò giovanissimo nel club rossoblù, che lo fece esordire a nemmeno 17 anni. Roba da matti, appunto. Eppure Magnanelli, come calciatore, è tutto fuorché matto. Lo raccontano il suo curriculum e le sue caratteristiche. Pirlo come idolo ma De Rossi come riferimento «molto molto alla lontana», il Magna annusò la Serie A partendo da Gubbio verso il Chievo: un anno con la prima squadra, niente esordio. Poi la Fiorentina in B: un anno con la prima squadra, niente esordio. E allora la Sangiovannese, C1, 7 presenze e tanta panchina. È il 2005 e Magnanelli fa l’incontro della vita: vuole giocare, c’è posto in C2. A Sassuolo. Comincia la storia neroverde. La C2, la C1, poi la B, infine la A. Magnanelli capitano, leader, uomo simbolo della scalata. Non bomber, non tocca a lui: un gol in C1, 3 in B. La A, poi, siamo seri, è la A. Fino a domenica. Alla presenza numero 56 nel massimo campionato, segna la sua prima rete. Vale tre giri intorno alla Fontana del Bargello. Che sensazione si prova a segnare il primo gol in Serie A? «Ottima, anche perché arrivavo da due mesi di infortunio (sofferto contro l’Empoli a marzo, era rientrato contro il Milan due domeniche fa, ndr). Rientrare così fa molto piacere, la soddisfazione è doppia». Il primo gol in carriera se lo ricorda? «È talmente lontano... Non ne ho fatti tantissimi, però sono sempre stati bei gol. E anche

FRANCESCO MAGNANELLI NATO A UMBERTIDE (PERUGIA) IL 12 NOVEMBRE 1984 RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 181 CM PESO 79 KG

Francesco Magnanelli, 30 anni, capitano del Sassuolo GETTY

quello contro l’Udinese lo è stato: un gran tiro di prima in diagonale. Realizzato tra l’altro in un momento delicato e difficile, che ci ha portato a ottenere tre punti che reputo molto importanti: per la crescita professionale e personale, per chiudere bene la stagione e anche per ottenere una classifica prestigiosa». Ma se lo ricorda o no quel primo gol? «Certo, anno 2007, maggio come stavolta, penultima di campionato contro la Pistoiese in C1: ci garantì l’accesso aritmetico ai playoff, non posso di-

menticarlo. Anche allora un tiro da fuori, dal limite dell’area, ma dall’altra parte rispetto al gol di Udine. Ne ho fatti pochi, quindi me li ricordo tutti...». È arrivato tardi in Serie A, 28 anni. Quanto ha sbagliato lei e quanto chi non la «vedeva»? «Penso sia stato un processo di crescita mio personale, poi le situazioni, la fortuna, le scelte ti portano ad andare a prendere una strada o un’altra. Questo è il mio percorso. Ho avuto la grandissima forza e la grandissima fortuna di trovare una società nel momento giusto, ci siamo scambiati tanto, sono ar-

Cresce nel vivaio del Gubbio, con il quale ad appena 16 anni debutta da centrocampista nell'allora Serie C2. Con gli umbri rimane sino al 2002, quando viene ingaggiato dal Chievo. In Serie A, però, non metterà piede in campo sino alla scorsa stagione. Infatti, dopo un anno a Verona e un altro alla Fiorentina senza accumulare presenze, nel 2004 torna nelle categorie minori, alla Sangiovannese, dove però gioca solo sette gare in campionato. Nel 2005 la svolta della sua carriera, con l'approdo al Sassuolo, in C2. Con i neroverdi risale pian piano tutte le serie del nostro calcio, sino alla A conquistata nel 2013 da capitano. Il primo anno nel massimo campionato, culminato con la salvezza degli emiliani, lo chiude senza reti in 28 presenze. Domenica scorsa contro l'Udinese il suo primo gol in Serie A, decisivo nella vittoria per 1-0 del suo Sassuolo.

ALLEGRI? UN FUORICLASSE GIÀ QUI DA NOI. SPERO VINCA LA CHAMPIONS: SAREBBE UN BENE PER L'ITALIA MANCANO I GIOVANI DI VALORE? NON È VERO, VA SOLO DATA LORO FIDUCIA. STRANIERI? OK SOLO SE BRAVI... FRANCESCO MAGNANELLI CENTROCAMPISTA SASSUOLO

rivato in Serie A con le mie gambe e finché reggeranno difficilmente mollerò questo club. Preferisco così che magari arrivare due o tre anni prima in A per altre strade. Sono molto orgoglioso del mio percorso». Al Sassuolo siete quasi tutti italiani. Quanto vi aiuta? «Devo ammettere che sono molto nazionalista. Gli stranieri li voglio ma che siano veramente bravi. Quando si dice che non ci sono grandi settori giovanili in Italia e che i giovani fanno fatica, io vado controcorrente. Per me ci sono, e sono forti. Se guardiamo la nostra Under 21 non è di meno rispetto alle altre. Abbiamo giovani di talento e andrebbero fatti giocare: ma senza aspettarsi subito tutto. In questo il Sassuolo è esemplare. Io credo molto nell’attaccamento alla maglia, a una nazione, a parlare la stessa lingua. Poi ben vengano gli stranieri, ma che facciano la differenza». Tra gli allenatori che sono passati da Sassuolo c’è anche Allegri. Con voi ha vinto la C1 e ora si gioca la Champions. Se lo sarebbe aspettata una traiettoria così vincente in Europa? «Sì ma non così velocemente. Sapevo che era un predestinato e che più giocatori forti avrebbe allenato e più situazioni delicate da gestire avrebbe dovuto affrontare, e meglio ne sarebbe venuto fuori. Perché aveva una gestione dello spogliatoio, degli uomini e dell’ambiente fuori dal comune. E nel tempo sarà pure migliorato. Da parte mia gli dico che se è là magari per un pezzettino lo abbiamo aiutato anche noi. Spero torni da Berlino con la Coppa, dimostrazione che il calcio italiano è tutt’altro che in declino».

Matheus Cassini, 19 anni

Mauricio Cannone RIO DE JANEIRO

I

l Brasile perde un altro talento e i tifosi del Corinthians non saranno contenti dell’addio a un altro giovane che emigra in Europa. Matheus Cassini, 19 anni, stella dell’Under 20 del Corinthians passa al Palermo. INEDITO La società siciliana guadagna un fantasista mancino, alto 174 centimetri, una mezzapunta che si rende molto pericolosa quando si avvicina all’area e tira bene in porta. Cassini è stato uno degli artefici dello scudetto brasiliano Under 20 dell’anno scorso col Corinthians, vinto per la prima volta nella storia del club. Tutto ciò oltre al titolo paulista della medesima categoria nel medesimo anno, che la società non vinceva dal 1997.

Lei però è milanista. «Dalla nascita. Ma sono contento di aver rubato ai rossoneri qualche punto (6 su 6 quest’anno... ndr), perché lo sport è questo».

COME MARQUINHOS I fedeli corintiani si rammaricano soprattutto quando ricordano la cessione di Marquinhos, allora un promettente difensore ancora riserva della formazione A bianconera, che passò giovanissimo alla Roma che poi lo ha rivenduto a peso d’oro al Psg. Ora il Corinthians riceverà solo 1 milione di euro per Cassini perché deteneva il 70% dei diritti economici sul giocatore. Tra i fattori che hanno inciso nella decisione del giocatore di varcare l’oceano non solo i vantaggi di emigrare in Europa e guadagnare di più, ma anche la voglia di giocare e di essere titolare.

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ASTA PER BENEFICENZA

Di Natale si «compra» la sua maglia e la regala ● UDINE (s.v.) Asta di maglie ieri sera a Udine per ricordare Paola Lenarduzzi, giornalista del «Messaggero Veneto» scomparsa nel novembre del 2011 per un tumore al seno. Il ricavato finanzierà una borsa di studio in memoria di Paola per il reparto di chirurgia plastica dell’ospedale di Udine e per la ricerca al centro oncologico di Aviano. All’asta ha partecipato anche Andrea Stramaccioni. L’allenatore dell’Udinese si è aggiudicato la maglia di Thereau: «Visto che quella di Paloschi è andata via per cento…», è stata la sua battuta. Maurizio Domizzi, difensore dell’Udinese, per 400 euro, si è portato a casa la divisa di Marcelo Salas della Lazio scudettata: «L’ho presa per Pinzi (tifoso laziale, ndr)». Domizzi, sempre per 400 euro, si è preso la maglia di Zico nell’Udinese

1983-84, un vero e proprio cimelio. Paolino Poggi, indimenticato attaccante dell’Udinese di Zaccheroni terza nel 1998, ha fatto sua una casacca di Eto’o al Barcellona. Tra i pezzi pregiati, oltre al dieci di Tevez nell’attuale stagione, con tanto di autografo di Carlitos, ai nove del capocannoniere Luca Toni e dell’interista Mauro Icardi, c’erano il numero sette dell’Argentina dei primi anni Novanta, indossato da Abel Balbo, poi l’undici dell’Italia all’Europeo 2012, di Totò Di Natale (che lo stesso Totò si è ricomprato per 1500 euro, regalandola poi alla figlia di Paola, Alessandra), e persino la maglia rossa di Nicola Rizzoli vestita dall’arbitro bolognese alla finale di Coppa Italia del 2009 tra Lazio e Samp. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Magic+3 R Campionato

37a GIORNATA

CLASSIFICA SETTIMANALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE BRAMBILLA LUCIANO SCROCCO GIUSEPPE PICCIOLO GIACOMO BRAMBILLA LUCIANO FAVALLI ARMANNO SERENA MARCO PRATICI FRANCESCO RICCI ALBERTO PELLEGRINI GIUSEPPE CHIAVEGATO ALBERTO REMIGI BRUNO FARACE FRANCESCO SPATARI LUCA BRAMBILLA LUCIANO VIGLIOCCO PATRICK VESSELLA DANIELE DE BLASIO GIUSEPPE FAVALLI ROBERTO BEDINI PAOLO SPATARI LUCA

PROV. LC FG ME LC CR PC MS FI CR LT PG CO TO LC TO CE PZ CR SP TO

SQUADRA ENPIANCA 42 PEPPONEDREAMTEAM36 LINOSA 10B ENPIANCA 47 PANTERA SEREAL 123 FRA&STE 32 I MERAVIGLIOSINI BELLA LI' GEPPO SARAGO1 WHISKY33 BARSA FARAUS SPARANDO PILU 1095 ENPIANCA 54 SAN CARLOS FOREVERN1926 BRIENZA 5 R.A GRIGIA 3 FK TORPEDO SARZANA SPARANDO PILU 1073

PUNTI 91,5 91,0 90,5 90,5 90,0 90,0 90,0 90,0 89,5 89,5 89,5 89,5 89,5 89,5 89,0 89,0 89,0 89,0 89,0 89,0

CLASSIFICA GENERALE POS. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NOME PARTECIPANTE RUSSO FRANCESCO BIANCOFIORE DONATELLO PAUSELLI LUCA PAUSELLI LUCA BARANI WALTER RECCHI STEFANO FAVALLI ROBERTO RUSSO SALVATORE MILO LUCA PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO CINQUE ROBERTO RECCHI STEFANO TRAVAGLINI ANDREA ROSSI ROBERTO FANTONI PAOLO RIA SAMUELE TONELLO CLAUDIO DELAIDINI DUILIO OGGIANO RAFFAELE PRATICI FRANCESCO

PROV. NA BA PG PG MO PG CR CE NA SO NO PG BO BS MS VA CN BS SS MS

SQUADRA I PEZZETTONI 11 SEREDONA LAF 196 BLIBLI S1 BLIBLI U WALCAGLIARI STEFCIN 57 R.A BIANCOBLU 4 BOB8 LUIGI O' CAPITAN 94 MARE&MONTI88 FAIV 278 STEFCIN 52 TEROLDEGO 2 BEAND14 LAURETTA-20 NON CI HAI CAPITO NIENTE LGASM04 DODO'S BROTEHERS RAFFOGG10 GAVEDO 4

PUNTI 2773,0 2773,0 2770,0 2766,0 2764,5 2763,0 2763,0 2762,0 2760,0 2756,5 2756,0 2755,0 2752,5 2752,5 2752,5 2752,5 2751,0 2750,5 2749,5 2749,5

PORTIERI CODICE GIOCATORE 101 ABBIATI (MIL) 102 AGAZZI (MIL) 103 AGLIARDI (CES) 104 ANDUJAR (NAP) 105 AVRAMOV (ATA) 175 BAJZA (PAR) 106 BARDI (CHI) 107 BASSI (EMP) 109 BENUSSI (VER) 110 BERISHA (LAZ) 111 BERNI (INT) 112 BIGGERI (EMP) 113 BIZZARRI (CHI) 114 BRESSAN (CES) 115 BRKIC (CAG) 116 BUFFON (JUV) 117 CARBONI (CAG) 118 CARRIZO (INT) 171 CASTELLAZZI (TOR) 119 COLOMBI (CAG) 120 COLOMBO (NAP) 121 CONSIGLI (SAS) 122 CRAGNO (CAG) 124 DE SANCTIS (ROM) 168 DIEGO LOPEZ (MIL) 126 FREZZOLINI (ATA) 176 FRISON (SAM) 127 FULIGNATI (PAL) 130 GOLLINI (VER) 131 HANDANOVIC (INT) 132 IACOBUCCI (PAR) 177 ICHAZO (TOR) 166 KARNEZIS (UDI) 134 LAMANNA (GEN) 135 LEALI (CES) 136 LOBONT (ROM) 137 LUPATELLI (FIO) 138 MARCHETTI (LAZ) 165 MASSOLO (SAM) 170 MERET (UDI) 140 MIRANTE (PAR) 141 NETO (FIO) 143 PADELLI (TOR) 144 PEGOLO (SAS) 145 PERIN (GEN) 146 POLITO (SAS) 147 POMINI (SAS) 148 PUGGIONI (CHI) 174 PUGLIESI (EMP) 149 RAFAEL C.B. (NAP) 150 RAFAEL D.A. (VER) 172 ROMERO S. (SAM) 151 ROSATI (FIO) 152 RUBINHO (JUV) 153 SCUFFET (UDI) 154 SECULIN (CHI) 155 SEPE (EMP) 156 SKORUPSKI (ROM) 173 SOMMARIVA (GEN) 157 SORRENTINO (PAL) 158 SPORTIELLO (ATA) 160 STORARI (JUV) 161 STRAKOSHA (LAZ) 162 TATARUSANU (FIO) 164 UJKANI (PAL) 167 VIVIANO (SAM)

MAGIC PUNTI 6,5 0 5,5 3 0 0 0 6 0 0 0 0 5,5 0 6,5 9 0 0 0 0 0 6,5 0 5 0 0 0 0 0 3 0 0 6 0 0 0 0 4 0 0 5 4 3 0 4 0 0 0 0 0 3,5 0 0 0 5,5 0 0 0 0 3 5,5 0 0 0 0 5

MEDIA QUOT. 5,28 5 0 2 4,25 6 4,32 5 3 1 6 1 5,14 4 4,07 5 4,47 7 5,55 10 0 1 6 1 5,52 18 0 1 4,62 12 5,98 25 0 1 4 1 6 1 2,67 1 0 1 4,71 16 3,82 4 5,39 22 4,93 16 5,5 1 0 1 0 1 4,83 1 5,35 21 4,06 1 6 1 5,01 16 6,29 1 4,25 8 0 1 0 1 5,09 18 0 1 6 1 4,41 15 4,97 13 4,88 13 0 4 5,41 19 0 1 5,5 4 6 3 6 1 4,57 3 4,58 8 5,4 4 0 1 0 1 5,75 5 6 1 4,9 14 4,25 1 6 1 4,69 15 5,04 15 5,5 1 0 1 4,56 4 4,5 1 5,14 14

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 10 6,5 -7 6,06 0 0 0 10 6,5 -19 6,15 14 6 -20 5,75 1 -1 5 0 0 0 10 -17 6,15 6 7 -13 5,92 16 -25 6,06 10 -9 6,15 0 0 0 0 0 0 27 6,5 -21 6,31 0 0 0 20 6,5 -31 6,18 32 7 -18 6,38 0 0 0 1 -1 7 0 0 0 3 -8 5,5 0 0 0 35 6,5 -53 6,21 14 -26 5,68 35 6 -26 6,14 28 -42 6,3 1 -1 6,5 0 0 0 0 0 0 3 -5 6,5 36 6 -44 6,26 6 -14 5,42 0 0 0 37 6 -51 6,33 7 -6 6,36 28 -49 5,84 0 0 0 0 0 0 29 6 -27 6,14 0 0 0 0 0 0 32 7 -59 6,17 29 6,5 -35 6,24 25 6 -31 5,96 0 0 0 32 6 -38 6,52 0 0 0 3 -3 6,5 0 0 0 0 0 0 23 -30 5,87 19 5,5 -33 6,08 10 -12 6,35 0 0 0 0 0 0 1 6,5 -1 6,5 0 0 0 31 -35 6,1 2 -3 5,75 0 0 0 34 6 -50 6,18 36 6,5 -52 6,39 5 -4 6,3 0 0 0 6,19 8 -11 3 -4 5,83 28 6 -28 6,2

R. 0 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 0 0 0 4 0 0 1 2 2 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/0 0/0 0/0 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 1/2 0/0 0/1 1/2 0/0 0/0 0/0 0/0 0/2 0/0 0/0 0/2 0/0 1/1 0/0 0/0 2/5 0/0 0/0 1/4 0/4 0/3 0/0 1/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 1/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/4 0/0 0/0 0/0 0/0 0/3

MAGIC PUNTI 0 6,5 8 0 5 6 9,5 6 0 0

MEDIA QUOT. 5,83 5 6,13 11 5,45 5 0 3 5,38 6 5,75 9 5,71 6 5,5 6 5,83 4 5,79 4

CAMPIONATO P. V. G. 23 0 0 31 6,5 3 21 7 0 0 0 0 34 5 0 21 6 1 22 6,5 1 32 6 0 6 0 0 8 0 0

R. 3 0 1 0 1 0 2 1 0 0

ESPAMM 0/5 1/7 0/4 0/0 0/10 0/3 0/4 1/5 0/0 0/2

DIFENSORI CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL) 202 ACERBI (SAS) 203 AGOSTINI (VER) 204 ALBERTAZZI (MIL) 205 ALBIOL (NAP) 206 ALEX (MIL) 207 ALONSO (FIO) 208 ANDELKOVIC (PAL) 209 ANDREOLLI (INT) 210 ANTEI (SAS)

MEDIA VOTO 5,8 5,98 5,6 0 5,62 5,78 5,57 5,64 5,83 5,93

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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

211 ANTONINI (GEN) 212 ARIAUDO (GEN) 213 ASTORI (ROM) 214 AVELAR (CAG) 424 BAGADUR (FIO) 215 BALZANO (CAG) 216 BALZARETTI (ROM) 217 BARBA (EMP) 218 BARZAGLI (JUV) 219 BASANTA (FIO) 220 BASTA (LAZ) 221 BELLINI (ATA) 223 BENALOUANE (ATA) 227 BIANCO (SAS) 228 BIAVA (ATA) 229 BIRAGHI (CHI) 429 BOCCHETTI (MIL) 410 BOCHNIEWICZ (UDI) 230 BONERA (MIL) 231 BONUCCI (JUV) 232 BOVO (TOR) 398 BRAAFHEID (LAZ) 233 BRITOS (NAP) 234 BRIVIO (VER) 235 BUBNJIC (UDI) 236 BURDISSO (GEN) 237 CACCIATORE (SAM) 238 CACERES (JUV) 239 CAMPAGNARO (INT) 241 CANA (LAZ) 243 CANNAVARO (SAS) 244 CAPELLI (CES) 402 CAPUANO (CAG) 245 CASSANI (PAR) 246 CASTAN (ROM) 247 CAVANDA (LAZ) 248 CEPPITELLI (CAG) 249 CESAR (CHI) 250 CHERUBIN (ATA) 251 CHIELLINI (JUV) 253 CIANI (LAZ) 254 CODA (SAM) 255 COLE (ROM) 258 COSTA (PAR) 259 DAINELLI (CHI) 260 D'AMBROSIO (INT) 261 DANILO (UDI) 262 DAPRELA' (PAL) 263 DARMIAN (TOR) 264 DE CEGLIE (JUV) 265 DE MAIO (GEN) 266 DE SCIGLIO (MIL) 267 DE SILVESTRI (SAM) 268 DE VRIJ (LAZ) 403 DEL GROSSO (ATA) 433 DIAKITE (CAG) 271 DODO' (INT) 272 DOMIZZI (UDI) 405 DONKOR (INT) 274 DRAME' (ATA) 275 EDENILSON (GEN) 278 EMANUELSON (ATA) 414 EMERSON (PAL) 279 EVRA (JUV) 281 FEDDAL (PAR) 282 FELIPE (INT) 437 FONTANESI (SAS) 285 FREY (CHI) 286 GABRIEL SILVA (UDI) 287 GAMBERINI (CHI) 289 GASTON SILVA (TOR) 290 GAZZOLA (SAS) 411 GENTILETTI (LAZ) 291 GHOULAM (NAP) 292 GLIK (TOR) 293 GOBBI (PAR) 294 GONZALEZ ALE. (CAG) 417 GONZALEZ G. (PAL) 296 HENRIQUE (NAP) 297 HEURTAUX (UDI) 419 HOLEBAS (ROM) 298 HYSAJ (EMP) 300 IZZO (GEN) 301 JANSSON (TOR) 302 JONATHAN (INT) 303 JUAN JESUS (INT) 304 KONKO (LAZ) 305 KOULIBALY (NAP) 306 KRAJNC (CES) 307 LAURINI (EMP) 308 LAZAAR (PAL) 309 LICHTSTEINER (JUV) 310 LONGHI (SAS) 311 LUCARELLI (PAR) 312 LUCCHINI (CES) 313 MAGGIO (NAP) 314 MAGNUSSON (CES) 315 MAICON (ROM) 316 MAKSIMOVIC (TOR) 413 MANOLAS (ROM) 319 MARCHESE (GEN) 320 MARIO RUI (EMP) 321 MARQUES (VER) 399 MARQUEZ (VER) 322 MARTIC (VER) 324 MASIELLO (TOR) 426 MASIELLO A. (ATA) 428 MAURICIO (LAZ) 326 MESBAH (SAM) 327 MESTO (NAP) 328 MEXES (MIL) 329 MILANOVIC MILAN (PAL) 330 MOLINARO (TOR) 406 MONTELEONE (PAL) 331 MORAS (VER) 332 MORETTI (TOR) 333 MORGANELLA (PAL) 335 MUNOZ (SAM) 336 MURRU (CAG) 338 NAGATOMO (INT) 436 NATALI (SAS) 340 NICA (CES) 341 NOVARETTI (LAZ) 342 OGBONNA (JUV) 430 ORTIZ (PAL) 343 PALETTA (MIL) 404 PARENTE (GEN) 345 PASQUAL (FIO) 346 PASQUALE (UDI) 347 PEDRO MENDES (PAR) 348 PELUSO (SAS) 420 PERES (TOR) 349 PERICO (CES) 400 PIRIS (UDI) 352 PISANO E. (VER) 351 PISANO F. (CAG) 354 RADU (LAZ) 355 RAIMONDI (ATA) 356 RAMI (MIL) 357 RANOCCHIA (INT) 358 REGINI (SAM) 359 RENZETTI (CES) 421 RICHARDS (FIO) 360 RISPOLI (PAL) 362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 364 ROMAGNOLI (SAM) 365 RONCAGLIA (GEN) 366 ROSI (FIO) 367 ROSSETTINI (CAG) 368 RUGANI (EMP) 371 SANTACROCE (PAR) 432 SANTON (INT) 372 SARDO (CHI) 373 SAVIC (FIO) 374 SCALONI (ATA) 375 SILVESTRE (SAM) 418 SOMMA (EMP) 376 SORENSEN (VER) 434 SPOLLI (ROM) 377 STENDARDO (ATA)

0 0 0 0 0 6,5 0 6 6,5 0 6 0 5 0 0 0 6 0 0 6 0 0 3 0 6 5,5 0 0 0 0 7 0 6 6 0 5,5 0 5,5 0 0 0 0 0 0 6 4 6 0 5,5 0 5,5 0 5,5 5,5 5,5 0 0 0 0 0 7 5,5 0 0 5 0 6 5,5 0 0 0 0 4,5 5 5,5 6 0 5 0 0 5 6 6 0 0 5 0 0 6 6 5 0 0 6 4,5 5 0 0 0 6,5 0 6 0 5 0 0 5,5 0 0 0 6 0 4,5 0 4,5 5 0 0 6 5,5 0 0 0 6 0 6 0 5,5 0 0 5,5 5 0 5,5 0 0 0 0 0 4,5 6 6 0 5,5 6 0 5 5 0 6,5 6,5 0 0 0 5,5 0 6 0 0 0 5,5

6,29 5 5,83 5,83 0 5,5 0 6,47 6,17 5,89 6,1 5,6 5,6 4,75 6,25 5,38 5,44 6 5,5 6,3 5,9 5,7 5,15 5,62 5,7 5,78 5,75 6,45 5,31 5,35 5,57 5,38 5,81 5,53 5,5 6 5,4 5,62 5,58 5,95 5,77 6 5,5 5,88 5,88 5,55 6,12 5,56 6,29 6,15 5,97 4,88 6,17 5,98 5,86 5,44 5,63 5,67 5 5,5 6,14 6,15 5,62 6,08 5,5 5,42 6,17 5,79 5,45 5,74 5,8 5,5 6,88 5,62 6,84 5,61 5,27 6,07 5,33 5,81 5,65 5,79 6,27 5,56 6,25 5,47 5 5,81 5,45 5,57 6,14 6,19 5,68 5,46 5,59 5,54 5,5 6,12 5,83 5,92 6,33 5,94 5,47 5,38 5,5 6 5,62 5,29 5,47 5,25 5,81 0 5,68 0 5,78 5,97 5,98 6,15 5 5,46 6 4,8 5,2 5,89 0 5,58 6 6,44 5,53 5,66 5,41 6,25 5,42 5,71 5,37 5,38 5,73 6,62 5,72 5,92 5,48 5,85 5,61 5,71 6,29 5,46 5,86 5,66 5,64 5,85 6,32 5,57 6,12 5,69 5,88 5,75 5,95 5,67 5,39 0 5,98

4 3 8 8 1 3 4 9 7 8 12 5 6 3 8 4 4 1 4 15 6 5 2 4 4 9 4 4 4 4 6 4 4 5 4 5 4 6 3 11 4 3 4 8 10 5 12 5 15 4 11 3 14 11 4 5 4 3 1 5 12 6 4 9 1 4 3 8 4 6 4 4 6 5 19 8 3 9 4 7 6 9 8 4 3 6 4 7 5 4 11 14 5 6 6 6 4 4 8 11 4 9 4 5 4 3 4 5 4 4 7 3 8 1 8 10 4 7 3 5 4 2 4 7 3 6 1 12 4 6 5 12 4 8 5 4 8 4 5 11 6 6 4 7 16 4 7 8 4 10 14 4 7 4 8 3 9 1 3 4 8

7 2 23 30 1 24 0 17 10 23 26 15 26 2 18 17 8 0 16 33 15 16 19 13 6 30 11 10 10 17 24 30 15 17 1 16 25 28 12 28 12 2 11 22 29 23 36 22 32 13 32 16 32 29 12 8 20 11 2 29 29 11 8 20 19 14 3 30 11 20 4 18 4 20 31 32 11 27 11 25 24 35 19 8 2 31 2 26 21 14 28 31 19 27 28 28 11 14 26 30 11 33 18 25 16 1 13 14 16 7 19 0 24 0 34 34 20 17 7 13 3 7 5 24 0 20 0 20 20 21 27 33 21 30 19 13 24 6 21 32 27 23 10 28 29 13 29 31 11 31 37 15 8 8 28 2 28 2 10 0 24

0 0 0 0 0 6,5 0 6 6,5 0 6 0 5 0 0 0 6 0 0 6 0 0 4 0 6 5,5 0 0 0 0 7 0 6 6 0 5,5 0 6 0 0 0 0 0 0 6 4,5 6 0 5,5 0 6 0 5,5 5,5 5,5 0 0 0 0 0 6 5,5 0 0 5 0 6 5,5 0 0 0 0 5 5,5 5,5 6 0 5 0 0 5 6 6 0 0 5,5 0 0 6 6 5 0 0 6 5 5 0 0 0 6,5 0 6 0 5 0 0 5,5 0 0 0 6 0 5,5 0 5 5,5 0 0 6 5,5 0 0 0 6 0 6 0 6 0 0 5,5 5 0 5,5 0 0 0 0 0 4,5 6 6 0 5,5 6,5 0 5,5 5,5 0 6,5 6,5 0 0 0 5,5 0 6 0 0 0 5,5

1 0 1 4 0 0 0 2 0 2 0 0 1 0 2 0 0 0 0 3 0 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 2 0 2 3 1 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 7 0 0 1 0 1 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 2 3 0 1 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 2 0 0 0 0 7 0 1 0 0 3 3 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2

5,92 4,75 5,89 5,62 0 5,67 0 6,16 6,28 5,7 6,12 5,73 5,75 5,25 6,08 5,56 5,5 0 5,71 6,15 6,04 5,8 5,47 5,65 5,7 5,87 5,85 6,2 5,5 5,59 5,8 5,57 5,88 5,5 5,5 6,07 5,54 5,89 5,58 6,04 5,82 6 5,59 5,82 6,03 5,64 6,03 5,66 6,08 5,58 5,98 5,19 5,92 6,07 5,77 5,62 5,61 5,86 5,5 5,55 6,05 6 5,62 5,98 5,47 5,42 6,17 5,83 5,4 5,79 6 5,61 6,25 5,68 6,29 5,69 5,41 6,07 5,39 5,76 5,59 5,81 6,14 5,71 6,25 5,69 5 5,88 5,52 5,71 5,86 5,97 5,74 5,54 5,66 5,66 5,55 5,92 5,75 6,07 6 5,92 5,67 5,56 5,61 6 5,71 5,57 5,53 5,38 5,75 0 5,77 0 5,78 6,01 5,95 6,06 5,33 5,58 6 5,4 5,5 5,98 0 5,72 0 6,11 5,64 5,8 5,57 6 5,61 5,82 5,55 5,42 5,85 6,25 5,65 5,88 5,62 5,91 5,67 5,71 5,97 5,62 5,88 5,84 5,71 5,76 6,15 5,53 6,12 5,71 5,84 5,75 6,04 5,75 5,56 0 5,83

0 0 0 3 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 1 0 1 0 3 0 1 0 2 0 0 2 4 2 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3 3 0 1 0 1 0 1 3 0 2 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 2 0 0 1 1 0 2 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0

0/1 0/1 0/9 1/9 0/0 0/6 0/0 0/1 0/2 0/3 0/5 1/2 1/12 0/2 1/4 0/3 0/1 0/0 2/2 0/8 0/4 0/1 1/7 0/1 0/1 1/8 1/0 0/1 0/3 1/6 1/8 0/11 0/2 0/1 0/0 1/4 0/7 0/8 0/0 0/7 0/1 0/1 0/2 0/4 0/7 0/8 0/6 0/3 0/2 0/3 0/9 2/2 0/8 1/3 0/0 1/1 0/3 2/1 1/0 0/7 0/3 0/1 0/0 0/4 0/4 2/2 0/0 0/6 0/0 0/2 0/2 0/4 0/1 0/6 0/8 0/10 0/3 0/6 1/2 1/4 0/5 0/4 0/2 1/1 0/0 0/14 0/0 1/8 0/3 0/1 0/2 1/8 0/2 1/12 0/10 1/7 0/1 0/3 0/4 2/5 0/2 0/8 0/2 3/3 0/3 0/0 0/2 1/6 0/2 0/1 1/9 0/0 1/1 0/0 0/4 0/11 0/7 0/3 1/2 1/1 0/0 0/2 1/1 0/4 0/0 0/6 0/0 0/2 0/6 0/6 2/5 0/8 0/7 0/7 0/3 0/1 0/6 0/1 0/5 0/9 1/5 0/3 0/1 0/5 1/9 0/4 0/9 2/10 0/1 0/12 0/0 0/6 0/0 0/1 1/4 0/0 0/7 0/1 0/3 0/0 0/5

427 STRINIC (NAP) 431 TAMBE (GEN) 380 TERRANOVA (SAS) 381 TERZI (PAL) 382 TOMOVIC (FIO) 383 TONELLI (EMP) 384 TOROSIDIS (ROM) 435 UVINI (NAP) 386 VIDIC (INT) 388 VITIELLO (PAL) 389 VOLTA (CES) 390 VRSALJKO (SAS) 391 WAGUE (UDI) 422 YANGA MBIWA (ROM) 392 ZACCARDO (MIL) 394 ZAPATA C. (MIL) 395 ZAPPACOSTA (ATA) 396 ZUKANOVIC (CHI) 397 ZUNIGA (NAP)

0 0 0 0 6 0 4,5 0 0 5,5 5,5 0 0 9,5 5,5 6 5,5 5,5 0

5,83 5,75 5,67 5,54 5,74 6,42 5,78 0 5,63 6,03 5,48 6,11 6,5 5,74 6,83 5,62 6,22 5,93 5,75

6 4 4 4 7 12 7 2 8 8 4 8 5 8 4 4 10 8 4

9 5 9 14 23 27 20 0 23 18 23 20 9 28 3 12 28 28 7

0 0 0 0 6 0 5 0 0 5,5 5,5 0 0 6,5 5,5 6 5,5 5,5 0

0 0 0 0 1 5 2 0 1 1 0 0 2 1 1 0 3 2 0

5,67 5,75 5,67 5,64 5,65 5,98 5,72 0 5,67 5,94 5,62 6,13 5,83 5,7 5,83 5,83 5,93 5,91 5,42

2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 3 0 1 1 1 1 2 2

0/1 0/0 0/0 0/3 0/4 2/3 1/8 0/0 1/6 0/3 1/6 1/5 0/3 0/6 1/0 1/1 0/4 0/7 0/0

MEDIA VOTO 5,7 6,09 6,02 5,81 6 5,5 5,83 6 6,19 5,92 5,9 5,82 5,68 6,32 6,31 5,87 5,92 5,83 6,08 5,94 6,14 5,72 4,5 5,85 5,88 5,88 6,41 5,58 5,81 5,81 5,92 0 5,88 5,93 5,5 6 5,98 5,81 6,14 5,58 5,62 5,8 6,2 5,76 6,24 5,82 5,84 5,74 5,66 5,88 5,9 0 5,88 5,86 5,86 6,22 5,93 5,75 6,11 5,97 5,35 5,83 5,25 5,97 6,45 5,74 6,24 6,06 6,16 5,59 5,98 6,05 5,78 6,5 6,1 5,71 6 5,83 0 6,02 5,62 5,5 5,94 5,82 6,13 6,03 5,68 0 6,28 6,04 5,58 6,03 5,98 0 5,89 5,78 5,67 6,24 5,55 5,94 6,21 5,7 5,81 6,03 5,47 5,71 5,8 5,81 6 5,5 5,76 5,9 5,55 6,13 5,91 6,25 5,5 6,41 5,91 5,64 0 0 6,33 6,11 6,13 5,94 5,85 5,95 5,91 5,97 5,33 6,1 6 6 5,38 0 6,41 5,81 6 5,67

R. 0 4 1 0 0 0 1 0 3 2 0 1 0 2 1 0 1 0 1 2 3 0 0 0 0 0 8 2 0 1 2 0 0 0 0 4 2 0 2 0 0 1 0 0 1 1 1 0 1 0 0 0 0 2 0 1 1 0 1 4 0 0 0 5 6 1 4 0 4 1 1 0 0 0 2 0 0 1 0 6 2 0 7 7 1 0 4 0 2 2 0 0 1 0 1 2 2 3 0 1 0 3 1 0 1 1 0 1 0 1 2 0 1 3 1 0 0 4 0 0 0 0 0 1 1 0 2 4 0 3 0 3 0 0 0 0 1 0 1 0

ESPAMM 2/9 0/8 0/6 0/5 0/2 0/2 1/4 0/1 2/2 0/6 1/1 0/8 0/0 0/9 0/6 0/3 0/4 0/3 1/3 0/7 0/2 0/4 0/0 0/7 0/0 0/4 0/5 0/7 1/12 0/8 1/3 0/0 0/0 0/4 0/0 0/3 1/9 0/1 0/0 1/10 0/0 1/4 0/3 0/8 0/5 0/5 0/4 0/6 0/1 0/11 1/11 0/0 0/1 0/4 0/4 0/1 0/3 0/1 0/7 1/8 1/1 0/1 0/0 0/2 0/5 0/4 0/1 0/0 0/9 1/5 0/6 0/12 0/8 0/1 1/0 0/2 0/0 0/8 0/0 0/5 1/4 0/1 1/7 0/1 0/5 0/10 0/3 0/0 0/6 0/6 0/4 0/4 0/3 0/0 0/4 0/4 0/5 0/1 0/5 0/4 1/2 1/8 1/3 0/5 1/3 0/0 0/3 0/2 0/0 0/3 0/2 0/5 0/3 0/8 0/10 0/0 0/0 0/9 0/2 0/2 0/0 0/0 0/0 0/6 0/5 1/10 1/3 1/4 0/8 1/4 0/1 0/3 0/4 0/5 0/5 0/0 0/10 0/2 0/6 0/1

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ACQUAH (SAM) 4,5 5,54 6 504 ALLAN (UDI) 6 6,2 14 506 ANTONELLI (MIL) 0 6,34 13 507 AQUILANI (FIO) 0 5,71 9 509 ASAMOAH (JUV) 6 5,86 4 743 BADELJ (FIO) 0 5,44 5 510 BADU (UDI) 6 5,94 10 725 BARELLA (CAG) 6 5,75 1 512 BARRETO E. (PAL) 0 6,44 8 513 BASELLI (ATA) 6 6,03 8 514 BASHA (TOR) 6 6,17 5 517 BENASSI (TOR) 5,5 5,96 9 763 BERGDICH (GEN) 0 5,73 6 519 BERTOLACCI (GEN) 6,5 6,79 21 521 BIGLIA (LAZ) 5,5 6,46 13 522 BIONDINI (SAS) 6 5,8 9 523 BIRSA (CHI) 5,5 5,9 10 524 BOLZONI (PAL) 0 5,75 5 525 BONAVENTURA (MIL) 0 6,48 17 526 BORJA VALERO (FIO) 0 6,12 13 527 BRIENZA (CES) 5,5 7,03 19 528 BRIGHI (SAS) 0 5,62 7 529 BRILLANTE (EMP) 0 5,25 3 759 BROZOVIC (INT) 5,5 5,58 8 532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 736 CAMPANHARO (VER) 0 5,73 4 534 CANDREVA (LAZ) 6 7,33 27 738 CARBONERO (CES) 0 5,95 10 536 CARMONA (ATA) 0 5,59 7 537 CASCIONE (CES) 4 5,63 6 538 CATALDI (LAZ) 6 5,73 6 539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 540 CHIBSAH (SAS) 6 5,88 4 541 CHOCHEV (PAL) 0 6,4 10 755 CHRISTIANSEN (CHI) 0 5,62 4 6,28 9 542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 0 543 CIGARINI (ATA) 6 5,88 11 544 COFIE (CHI) 6 5,79 4 545 COMAN (JUV) 8 6,43 5 546 CONTI (CAG) 0 5,42 4 751 CORREA (SAM) 6,5 5,62 4 548 COSSU (CAG) 0 5,84 6 749 COSTA T. (GEN) 0 6,92 9 549 CRISETIG (CAG) 6 5,61 6 551 CROCE (EMP) 6,5 6,28 14 553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,78 7 740 DAVID LOPEZ (NAP) 10 5,9 10 554 DE FEUDIS (CES) 4,5 5,61 5 731 DE GUZMAN (NAP) 0 6,09 6 555 DE JONG (MIL) 6,5 6 11 556 DE ROSSI (ROM) 6 5,88 11 557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 558 DELLA ROCCA (PAL) 6 5,75 4 559 DESSENA (CAG) 0 5,96 9 754 DIAMANTI (FIO) 0 5,95 13 563 DONSAH (CAG) 0 6,62 10 564 DUNCAN (SAM) 6,5 6,05 10 566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 6,48 14 567 EKDAL (CAG) 7,5 568 EL KADDOURI (TOR) 6 6,16 16 571 ESSIEN (MIL) 0 5,2 3 572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,11 4 737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 573 FARNERUD (TOR) 0 6,37 10 574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 5,5 7,6 24 575 FERNANDES (UDI) 0 5,96 11 576 FERNANDEZ M. (FIO) 6,5 6,59 15 577 FETFATZIDIS (CHI) 0 6,72 6 578 FLORENZI (ROM) 6,5 6,59 20 580 GALLOPPA (PAR) 6 5,61 4 581 GARGANO (NAP) 5 5,88 7 583 GAZZI (TOR) 4,5 5,84 8 584 GIORGI (CES) 0 5,63 7 767 GNOUKOURI (INT) 0 6,25 4 745 GOMEZ (ATA) 9,5 6,57 17 585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,86 4 586 GRASSI (ATA) 6 6 1 587 GRECO (VER) 6 5,7 7 590 GUARENTE (EMP) 0 6 3 591 GUARIN (INT) 0 6,79 17 592 GUILHERME (UDI) 4 5,62 7 722 HALLBERG (UDI) 0 5,5 4 593 HALLFREDSSON (VER) 5 6,15 12 594 HAMSIK (NAP) 6 6,72 23 595 HERNANES (INT) 6 6,72 18 596 HETEMAJ (CHI) 0 5,87 10 597 HONDA (MIL) 5,5 6,41 10 753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 715 IAGO (GEN) 6,5 7,45 26 598 ILICIC (FIO) 10 6,91 20 600 INLER (NAP) 0 5,64 6 601 IONITA (VER) 0 6,28 4 712 IZCO (CHI) 5,5 6,19 10 603 JADSON (UDI) 0 6 2 760 JAJALO (PAL) 9,5 6,04 9 605 JANKOVIC B. (VER) 5,5 5,97 7 744 JOAO PEDRO (CAG) 6 6 9 606 JOAQUIN (FIO) 6,5 6,64 14 607 JORGINHO (NAP) 5,5 5,42 7 608 JORQUERA (PAR) 6,5 6,11 8 609 KEITA S. (ROM) 6 6,4 11 723 KONE (UDI) 4,5 5,75 9 610 KOVACIC (INT) 6 6,24 13 613 KUCKA (GEN) 9,5 6,18 14 615 KURTIC (FIO) 4,5 5,55 5 616 KUZMANOVIC (INT) 0 5,79 4 618 LAXALT (GEN) 6 5,68 4 619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,04 5 620 LAZZARI (FIO) 0 6 4 621 LEDESMA (LAZ) 0 5,44 5 741 LESTIENNE (GEN) 10 6,03 11 750 LILA (PAR) 5 6,29 8 734 LODI (PAR) 0 5,78 8 622 LULIC (LAZ) 4,5 6,48 9 623 MAGNANELLI (SAS) 10 5,88 8 747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,17 1 626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 627 MARCHISIO (JUV) 6,5 6,67 20 628 MARESCA (PAL) 0 5,84 5 746 MARIGA (PAR) 0 5,61 4 629 MARRONE (JUV) 0 0 4 632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 634 MAURI J. (PAR) 7,5 6,22 12 633 MAURI S. (LAZ) 5 7,07 19 720 MEDEL (INT) 6 5,76 10 635 MENEZ (MIL) 0 7,29 21 636 MERTENS (NAP) 6,5 6,6 23 637 MIGLIACCIO (ATA) 0 5,88 6 639 MISSIROLI (SAS) 0 6,35 15 642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 643 MORALEZ (ATA) 6 6,67 18 761 MPOKU (CAG) 5 6,27 12 765 MUDINGAYI (CES) 0 5,69 5 646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 4 724 MURONI (CAG) 0 0 1 649 NAINGGOLAN (ROM) 6,5 6,75 19 652 NOCERINO (PAR) 10 6,21 12 653 OBBADI (VER) 4,5 6,05 7 0 5,94 4 654 OBI (INT)

CAMPIONATO P. V. G. 23 5 1 35 6 1 31 0 4 25 0 0 7 6,5 0 20 0 0 26 6 1 2 6 0 24 0 2 21 6 1 6 6 1 24 5,5 2 11 0 0 33 6,5 6 27 6 3 27 6 0 34 5,5 0 23 0 0 33 0 5 27 0 2 29 5,5 8 23 0 0 3 0 0 14 6 0 6 0 0 15 0 0 33 6 9 22 0 3 33 0 0 29 4,5 1 15 6 0 5 0 0 8 6 0 17 0 3 4 0 0 22 0 1 32 6 0 17 6 0 14 7 0 18 0 1 5 6,5 0 22 0 2 6 0 2 27 6 0 36 6,5 1 24 0 0 31 7 1 24 5 0 23 0 3 28 6,5 3 25 6 2 0 0 0 4 6 0 28 0 1 11 0 2 21 0 2 25 6,5 1 4 0 1 33 6,5 5 32 6 3 13 0 0 9 0 1 4 0 0 22 0 1 31 5,5 10 30 0 2 28 6,5 2 9 0 2 34 7 5 17 6 0 24 5 0 29 5 0 27 0 0 4 0 0 23 6,5 3 8 0 0 2 6 0 24 6 0 1 0 0 28 0 6 34 5 0 4 0 0 27 5 1 34 6 8 25 6,5 5 32 0 0 28 6 6 2 0 0 31 6,5 13 24 7 7 18 0 1 18 0 2 27 5,5 2 0 0 0 15 6,5 1 17 5,5 1 28 6 4 23 6,5 2 23 5,5 0 16 6,5 1 26 6 2 28 5 1 34 6 5 33 7 2 21 5,5 1 14 0 0 11 6 0 18 0 1 3 0 0 12 0 0 22 7 1 12 5,5 2 23 0 2 24 5 3 28 7 1 5 0 0 1 0 0 34 6,5 3 18 0 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0 0 32 6,5 2 29 5 9 34 6 0 33 0 16 30 6,5 6 20 0 1 32 0 4 10 0 0 29 6 5 15 5 2 8 0 0 16 0 2 0 0 0 34 6,5 5 24 7 3 21 5 1 11 0 1

655 OBIANG (SAM) 656 OCTAVIO (FIO) 657 ONAZI (LAZ) 658 PADOIN (JUV) 659 PALOMBO (SAM) 660 PAREDES (ROM) 661 PAROLO (LAZ) 766 PELLEGRINI (ROM) 662 PEPE (JUV) 663 PEREIRINHA (LAZ) 664 PEREYRA (JUV) 666 PEROTTI (GEN) 667 PINZI (UDI) 669 PIRLO (JUV) 670 PIZARRO (FIO) 671 PJANIC (ROM) 672 POGBA (JUV) 673 POLI (MIL) 674 PUCCIARELLI (EMP) 733 PULZETTI (CES) 675 QUAISON (PAL) 677 RADOVANOVIC (CHI) 681 RIGONI (PAL) 714 RINCON (GEN) 682 RIZZO (SAM) 683 ROMULO (JUV) 684 SALA (VER) 762 SALAH (FIO) 686 SAPONARA (EMP) 688 SCHELOTTO (CHI) 752 SHAQIRI (INT) 690 SIGNORELLI (EMP) 691 SORIANO (SAM) 693 STROOTMAN (ROM) 694 STURARO (JUV) 756 SUSO (MIL) 695 TABANELLI (CES) 696 TACHTSIDIS (VER) 697 TAIDER (SAS) 698 UCAN (ROM) 764 VAJUSHI (CHI) 699 VALDIFIORI (EMP) 700 VALOTI (VER) 726 VALZANIA (CES) 742 VAN GINKEL (MIL) 758 VARELA (PAR) 701 VARGAS J. (FIO) 702 VAZQUEZ (PAL) 703 VECINO (EMP) 704 VERDI (EMP) 705 VIDAL (JUV) 768 VITALE (JUV) 706 VIVES (TOR) 707 WIDMER (UDI) 709 WSZOLEK (SAM) 727 YABRE (CES) 713 ZAPATA A. (UDI) 710 ZE' EDUARDO (CES) 711 ZIELINSKI (EMP)

6 0 0 6 5 0 6 0 9 0 9,5 0 0 6 5 8 6,5 6 10 0 5 6 9,5 6,5 0 0 5,5 6 6,5 6,5 5 0 5,5 0 10 0 5 5 0 0 0 6 0 0 7,5 9,5 0 5,5 5,5 0 0 0 5,5 6 0 0 0 5 6

6,14 0 5,5 5,69 5,97 5,92 6,92 6 6 5,25 6,45 6,87 5,75 6,89 6,1 6,55 7,5 6,04 6,4 6,19 6,62 5,93 6,85 6,07 6,12 6,17 6,54 7,53 7,74 5,75 6,1 6,06 6,29 6 5,95 5,7 5,1 5,97 6,38 5,5 6 6,44 6,75 5,25 5,7 6,22 6,12 7 6,19 6,02 6,73 6 5,85 6,14 5,75 0 6 5,46 5,92

11 3 4 6 10 4 24 1 6 4 17 16 7 14 11 19 18 11 14 4 8 10 21 10 4 4 10 21 20 9 16 5 16 4 9 4 4 9 11 4 4 15 2 1 6 13 10 22 13 9 19 1 8 13 5 1 4 3 9

MAGIC PUNTI 0 5 0 0 6,5 0 6,5 0 0 0 5 6 0 6,5 5,5 0 0 0 5 6 6 0 0 6 9,5 5 5,5 0 6 0 0 13 9,5 0 6 5,5 0 6 6 0 0 6 11 0 0 0 4,5 7 10 2 9,5 0 0 6 0 0 0 7 0 0 4,5 0 0 0 6 0 0 5,5 5 0 7 0 10 5,5 7 0 10 8,5 9,5 0 5,5 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 9,5 6 0 0 0 0 5 14 4,5 0 0 0 6,5

MEDIA 5,5 5,92 7,17 6 6,37 0 7,48 5,91 5,83 5,53 5,86 5,83 6,08 5,76 6,77 0 5,96 6,47 6,67 5,67 6,8 6,23 6,6 7,76 7,09 5,5 5,85 5,88 7,78 7,17 7,5 6,87 6,5 0 6,26 5,83 6 6,04 7,77 6,06 6,35 5,72 7,12 5,92 6,69 5,9 7,18 6,21 7,78 6,31 6,1 5 6 7,3 6,82 6,36 5,44 7,16 5 6,62 5,8 6,88 6,61 6,09 6,5 5,5 0 7,02 6,59 7,12 6,68 6,35 6,56 6,05 6,72 6 7,14 5,89 7,32 5,5 5,83 6,9 5,7 5,75 5,5 7,46 6,45 6 0 6 6,41 6,54 6,23 0 6,36 5,91 8,5 6,66 7,89 6,92 0 6,5 7,36 6,6

QUOT. 4 10 13 3 16 1 32 11 4 5 5 3 6 7 21 1 17 6 14 1 21 17 20 33 9 4 8 19 28 21 4 7 22 1 14 6 10 13 31 4 13 6 23 13 16 1 29 7 33 6 15 4 12 28 17 19 8 26 3 4 9 11 20 9 17 3 1 22 14 15 15 15 25 10 23 1 16 13 21 5 7 20 14 4 1 28 12 4 4 4 17 15 9 2 5 11 38 19 40 21 4 3 16 18

33 0 15 24 35 9 33 1 11 3 34 27 19 19 25 33 25 32 33 9 18 31 31 28 15 4 15 15 17 28 15 13 32 6 24 5 6 33 27 3 0 35 9 2 16 18 18 36 35 25 28 1 27 35 6 0 1 12 28

6 0 0 6 5 0 6 0 6 0 6,5 0 0 6 5 7 6,5 6,5 7 0 5,5 6 7 6,5 0 0 5,5 6 6,5 6,5 5 0 5,5 0 7 0 5 5 0 0 0 6,5 0 0 7 6,5 0 5,5 6 0 0 0 5,5 6 0 0 0 5 6

3 0 0 0 1 1 9 0 1 0 3 4 1 4 0 5 8 1 4 1 2 1 9 0 1 0 2 6 7 0 1 1 4 0 1 0 0 3 3 0 0 0 1 0 1 2 1 9 2 1 7 0 1 2 0 0 0 1 0

6,02 0 5,68 5,73 5,96 5,58 6,24 6 5,57 5,25 6,13 6,41 5,87 6,05 6,1 6,06 6,5 6,02 5,98 5,88 6,12 5,98 6,16 6,16 5,96 6,17 6,25 6,33 6,53 5,82 5,93 5,72 6,02 5,7 6 5,7 5,1 5,86 5,93 6 0 6,36 6,12 5,5 5,53 6,11 5,88 6,26 6,07 5,96 6,1 6 5,81 5,87 5,5 0 0 5,29 6

1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 2 5 0 4 2 5 2 0 2 0 1 0 0 1 0 0 1 0 2 0 1 0 2 2 0 1 0 1 3 0 0 7 1 0 1 1 1 6 2 0 2 0 2 5 1 0 0 1 0

0/12 0/0 0/4 1/2 0/7 0/2 0/9 0/0 0/0 0/0 0/2 0/5 0/11 0/0 0/4 0/9 0/4 0/5 0/2 0/1 0/2 1/7 0/11 0/7 0/2 0/0 2/2 0/0 1/2 0/4 0/3 0/0 0/11 0/1 1/6 1/0 0/0 0/9 0/6 0/1 0/0 1/5 0/4 0/1 0/3 0/3 0/2 0/7 0/6 0/4 0/7 0/0 0/8 0/5 0/1 0/0 0/0 1/2 0/3

MEDIA VOTO 5,17 5,82 6,17 0 5,97 0 6,31 5,72 5,75 5,55 5,47 5,83 6,08 5,92 5,84 0 5,46 6,21 5,71 5,67 6,02 5,6 5,77 6,32 5,98 5,5 5,62 5,12 6,47 6,27 6 6,13 6,03 0 5,72 6 5,7 5,86 6,25 5,62 5,98 5,71 5,96 5,55 6,06 5,75 6,03 5,95 6,04 5,94 5,88 5,5 5,93 6,05 6,02 5,71 5,56 6,16 5 6,25 5,45 5,93 5,88 5,79 6,09 5,67 0 6,27 5,93 6,28 5,9 6 5,87 5,58 5,96 0 6,14 5,44 6,2 5,75 5,3 6,02 5,5 5,5 5,5 6,28 5,78 6 0 6 5,92 5,89 5,86 0 5,64 5,61 6,65 5,96 6,34 5,94 0 6,1 6,07 5,82

R. 0 0 1 0 1 0 5 0 1 0 0 0 2 0 2 0 3 1 0 0 2 0 0 4 1 0 1 0 7 2 0 3 2 0 1 0 0 0 3 0 3 0 2 0 3 0 5 3 4 3 1 0 0 4 2 0 0 6 0 0 0 3 1 0 4 0 0 1 4 1 2 2 5 1 3 0 0 0 1 0 0 2 1 0 0 2 0 0 0 0 3 1 1 0 0 1 3 0 2 5 0 2 1 2

ESPAMM 0/1 0/4 0/2 0/0 0/2 0/0 1/13 0/0 0/1 0/1 1/2 0/1 0/1 1/4 0/1 0/0 0/0 0/2 0/1 0/0 0/6 0/4 0/5 0/4 0/1 0/0 0/2 0/0 0/3 0/4 0/1 0/3 0/1 0/0 0/7 0/1 0/0 0/4 0/5 0/0 0/1 0/0 0/0 0/3 0/6 0/0 0/5 1/5 0/4 0/0 0/3 0/1 0/3 0/5 0/2 0/0 0/4 0/4 0/0 0/0 0/0 0/2 0/3 0/3 0/8 0/1 0/0 1/6 0/3 0/3 0/3 0/6 0/3 0/1 0/2 0/0 0/3 0/2 0/0 0/1 0/2 1/8 0/2 0/0 0/0 0/3 0/3 0/0 0/0 0/0 1/2 0/3 0/1 0/0 0/2 0/1 0/5 0/3 0/3 0/5 0/0 0/0 0/2 0/11

ATTACCANTI CODICE GIOCATORE 801 AGUIRRE (UDI) 803 AMAURI (TOR) 805 BABACAR (FIO) 807 BARRETO P. (TOR) 810 BELOTTI (PAL) 912 BENTIVEGNA (PAL) 812 BERARDI (SAS) 905 BERGESSIO (SAM) 813 BERNARDESCHI (FIO) 907 BIANCHI (ATA) 814 BOAKYE (ATA) 919 BONAZZOLI (INT) 815 BORRIELLO (GEN) 816 BOTTA (CHI) 817 CALLEJON (NAP) 916 CAPPELLUZZO (VER) 819 CERCI (MIL) 917 CODA M. (PAR) 928 COP (CAG) 938 DAL MONTE (CES) 823 DEFREL (CES) 824 DENIS (ATA) 825 DESTRO (MIL) 826 DI NATALE (UDI) 827 DJORDJEVIC (LAZ) 922 DJORDJEVIC L. (SAM) 828 DJURIC (CES) 935 DOUMBIA (ROM) 829 DYBALA (PAL) 830 EDER (SAM) 923 EL HAMDAOUI (FIO) 831 EL SHAARAWY (MIL) 932 ETO'O (SAM) 915 FARES (VER) 908 FARIAS (CAG) 929 FERNANDINHO (VER) 833 FLOCCARI (SAS) 834 FLORO FLORES (SAS) 835 GABBIADINI (NAP) 925 GEIJO (UDI) 837 GERVINHO (ROM) 838 GHEZZAL (PAR) 931 GILARDINO (FIO) 841 GOMEZ M. (FIO) 842 GOMEZ T. (VER) 934 HARASLIN (PAR) 844 HIGUAIN (NAP) 846 IBARBO (ROM) 847 ICARDI (INT) 848 INSIGNE (NAP) 849 ITURBE (ROM) 924 JOAO SILVA (PAL) 850 KEITA B. (LAZ) 851 KLOSE (LAZ) 853 LJAJIC (ROM) 854 LLORENTE (JUV) 855 LONGO (CAG) 856 MACCARONE (EMP) 914 MAKIENOK (PAL) 857 MARILUNGO (CES) 858 MARTINEZ (TOR) 859 MATRI (JUV) 860 MAXI LOPEZ (TOR) 861 MCHEDLIDZE (EMP) 862 MEGGIORINI (CHI) 863 MICHU (NAP) 911 MONCINI (CES) 864 MORATA (JUV) 865 MURIEL (SAM) 867 NIANG (GEN) 868 NICO LOPEZ (VER) 869 OKAKA (SAM) 870 PALACIO (INT) 871 PALLADINO (PAR) 872 PALOSCHI (CHI) 918 PANICO (GEN) 874 PAVOLETTI (GEN) 875 PAZZINI (MIL) 876 PELLISSIER (CHI) 877 PEREA (LAZ) 936 PERICA (UDI) 878 PINILLA (ATA) 927 PODOLSKI (INT) 880 POZZI (CHI) 933 PUSCAS (INT) 881 QUAGLIARELLA (TOR) 886 RODRIGUEZ (CES) 910 ROSSETI (ATA) 887 ROSSI (FIO) 890 SANABRIA (ROM) 892 SANSONE N. (SAS) 893 SAU (CAG) 921 SAVIOLA (VER) 920 SERENI (SAS) 895 SUCCI (CES) 896 TAVANO (EMP) 897 TEVEZ (JUV) 898 THEREAU (UDI) 899 TONI (VER) 900 TOTTI (ROM) 901 TOUNKARA (LAZ) 930 VERDE (ROM) 903 ZAPATA D. (NAP) 904 ZAZA (SAS)

CAMPIONATO P. V. G. 7 0 0 21 5 1 20 0 7 1 0 0 37 6,5 5 3 0 0 31 7 14 22 0 1 6 0 0 21 0 0 19 5 3 4 6 0 8 0 0 20 6,5 0 37 5,5 11 0 0 0 16 0 1 18 0 2 15 5 4 3 6 0 33 6 9 31 0 8 31 0 8 33 6 14 23 6,5 8 3 5 0 27 5,5 2 12 0 2 34 6 13 30 0 9 3 0 1 17 7 3 17 6,5 2 1 0 0 29 6 6 6 5,5 0 26 0 2 28 6 2 32 6 15 12 0 1 24 0 2 18 6 0 13 7 4 20 0 4 25 0 5 2 0 0 36 4,5 16 23 6 2 35 6 20 19 5 2 26 7 2 1 0 0 23 0 1 33 5,5 12 31 0 8 30 0 6 26 0 0 34 6,5 10 4 0 0 8 0 1 25 4,5 2 21 0 7 30 0 7 24 0 2 29 6 4 3 0 0 1 0 0 29 6 8 26 5,5 4 19 0 5 24 7 5 32 0 4 34 7 7 21 5,5 3 36 6 9 0 0 0 18 7 6 25 6 3 26 6,5 7 5 0 0 8 5,5 1 26 0 9 16 0 1 3 0 0 4 0 0 34 0 13 25 0 5 1 6 0 0 0 0 2 0 0 34 0 5 27 6,5 6 14 6 1 0 0 0 9 0 2 26 0 2 31 0 20 36 5 9 37 8 21 26 5 7 0 0 0 7 0 0 20 0 6 30 6,5 9


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Mondo R Il personaggio

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A TU PER TU CON...

Hazard

«MI MANCA SOLO DI VINCERE LA CHAMPIONS» IL MIGLIOR GIOCATORE IN INGHILTERRA GUARDA AL FUTURO «AUGURO A BUFFON E PIRLO DI VINCERE MA PRENOTO PER ME E IL CHELSEA IL PROSSIMO TROFEO» Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA

U

n talento duro e puro. Non ci sono tatuaggi, istrionismi via social, risse al pub, multe per l’alta velocità, scappatelle della serie «una botta e via» nella storia di Eden Hazard. Il numero 10 del Chelsea, premiato come giocatore della stagione in Premier, è un campione controcorrente. Eden ha 24 anni ed è nato a La Louvière, la stessa città di Vincenzo Scifo. La famiglia Hazard ha il calcio nel Dna. Papà Thierry e mamma Corine giocavano nelle seconde divisioni. La madre segnò persino un gol durante la gravidanza. I fratelli, Thorgan e Kylian, sono nelle rose di Borussia Moenchengladbach e Zulte Waregem. Non si hanno notizie di un passato calcistico della moglie di Eden, Natacha Van Honacker, mentre bisognerà attendere qualche anno per vedere se i figli Yannis e Leo, nati nel 2010 e nel 2013, vorranno seguire le tradizioni di famiglia. Hazard, reduce da un intervento ai denti del giudizio, è l’uomo sul quale Mourinho sta progettando il Chelsea del futuro. Una stagione in apparenza perfetta, titolo conquistato dopo 5 anni e Coppa di Lega: l’eliminazione in Champions agli ottavi può consentire di dire che è mancato qualcosa al Chelsea? «Per me è stata perfetta. Se mi chiedessero di firmare in bianco per ripeterla, lo farei subito. A parte lo 0-3 incassato sul campo del West Bromwich Albion dopo la conquista matematica del titolo, in campionato abbiamo ottenuto il massimo. L’unico buco nero è l’eliminazione in Champions con il Psg, ma in una stagione lunga e logorante come la nostra può accadere. Abbiamo vinto due trofei, non è poco». Nella carriera di Hazard ormai

SULLA STAGIONE

«E’ stata perfetta anche se brucia l’eliminazione contro il Psg. Un incidente di percorso» «Non è vero che Mourinho limiti gli attaccanti. Il calcio è fatto di equilibri»

manca solo la Champions per sedersi al tavolo dei grandi. «Quando dai un’occhiata alla storia di questo torneo e vedi tutti i grandi nomi dei giocatori che hanno conquistato il trofeo, ti rendi conto che vincere la Champions ti fa entrare in un’altra dimensione. E’ umano sognare di aggiungere il tuo nome, un giorno, a quello dei fuoriclasse che ti hanno preceduto. Io ho le idee chiare al riguardo: voglio restare a lungo al Chelsea per sollevare la famosa coppa con le orecchie grandi».

Quest’anno in finale ci saranno Juventus e Barcellona. «Non so se riuscirò a vedere la gara in diretta perché quel giorno con il Chelsea prenderemo l’aereo per rientrare in Europa dopo la tournée in Australia, ma immagino che sarà un grande match. Il Barcellona è il Barcellona e la Juventus è la sorpresa della stagione». Il Barcellona è favorito. «Il Barcellona in questo momento è forse la squadra più forte al mondo. Gioca un calcio sublime».

CONTENUTO PREMIUM L'IDENTIKIT EDEN HAZARD NATO A LA LOUVIERE (BEL) IL 7 GENNAIO 1991 ALTEZZA 1,73 PESO KG 72 RUOLO ATTACCANTE

Sin da giovane ha rivelato un grande talento, incoraggiato dai genitori, entrambi calciatori. Presto finì nel mirino di importanti club del Belgio ma il ragazzo era affascinato dal calcio francese che seguiva in tv. Fu accontentato e passò al Lille ACQUISTO BOOM Nel 2012 è passato al Chelsea per 40 milioni. Mai un calciatore del suo Paese era stato pagato tanto. Ha debuttato in nazionale a 17 anni e ha partecipato all’ultimo Mondiale I CLUB 2007-12 LILLA 2012 CHELSEA

La Juventus nei pronostici generali non ha chance. «La Juventus ha fatto il double, con scudetto e Coppa Italia. Questi successi hanno dato sicurezza alla squadra di Allegri. In una finale contano i dettagli e le squadre italiane sono capaci sempre di sorprendere». Per Buffon e Pirlo (che l’ha già vinta col Milan) è forse l’ultima possibilità di vincere la Champions. «Per campioni come loro la Champions sarebbe la ciliegina sulla torta. Hanno avuto carriere straordinarie, su tutti il titolo mondiale conquistato con l’Italia nel 2006. Non so quando si ritireranno, ma sarebbe bellissimo se due giocatori come Buffon e Pirlo riuscissero nell’impresa di trionfare assieme in Champions. Sono i campioni di tutti coloro che amano il calcio». Il Chelsea potrà lottare per la Champions il prossimo anno? «Nei programmi del club c’è quello di rinforzare la squadra e io sono ottimista». Che ricordo ha della Champions vinta dal Chelsea nel 2012? «Quella sera ero in ritiro con il Lille. Di quella gara mi è rimasto impresso Drogba: gol e rigore decisivo». Il suo rapporto con Mourinho? «Abbiamo fiducia l’uno dell’altro. Mourinho sa cosa posso dare in campo e mi lascia libero di esprimere il mio calcio. Non mi riempie la testa di dettagli». Vera o falsa la storia che il calcio di Mourinho limiti le potenzialità degli attaccanti? «Falsa. Subire pochi gol è stato la nostra forza. Se poi paragoniamo il nostro calcio con quello delle grandi d’Europa, ci accorgiamo che siamo ai livelli delle big. Il calcio è uno sport d’equilibrio. Non puoi pensare solo a segnare, ma anche a non subire».

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

● i campionati vinti da Hazard, in Francia con il Lilla (nel 201011) e in Inghilterra col Chelsea (2014-15) club col quale ha conquistato anche l’Europa League nel 2012-13, sotto la guida di Rafa Benitez


Europa League R Oggi la finale

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Siviglia, trappola Dnipro COSÌ IN CAMPO A VARSAVIA (ORE 20.45) TV Italia 1 e Premium Calcio INTERNET gazzetta.it

ARBITRO Atkinson (Ing) GUARDALINEE Mullarkey-Child (Ing) QUARTO UOMO Kralovec (R.Ceca) ADDIZIONALI Taylor-Marriner (Ing)

12. MATOS 71. BOYKO 14. CHEBERYACHKO 23. DOUGLAS 7. KANKAVA

44. FEDETSKIY

25. FEDORCHUK

29. ROTAN

10. KONOPLYANKA

11. SELEZNYOV

19. BANEGA

22. ALEIX VIDAL

25. MBIA

4. KRYCHOWIAK

6. DANIEL CARRIÇO

20. VITOLO 15. KOLODZIEJCZAK

DNIPRO 4-2-3-1 ALLENATORE: Markevych PANCHINA:

29. RICO

SIVIGLIA 4-2-3-1 ALLENATORE: Emery

2. TRÉMOULINAS

PANCHINA: 13 Beto, 23 Coke, 3 Navarro,

16 Lastuvka, 2 Vlad, 19 Bezus,

5 Figueiras, 12 Iborra, 17 Denis Suarez,

20 Bruno Gama, 99 Matheus, 9 Kalinic,

7 Gameiro

39 Svatok

SQUALIFICATI: nessuno

SQUALIFICATI: nessuno

INDISPONIBILI: Pareja

INDISPONIBILI: Kravchenko, Zozulya

CENTIMETRI

Ucraini quasi degli intrusi tra guerra milioni e debiti 1Rincorsi dagli ufficiali giudiziari per i conti dello stadio, il padrone finanzia i militari

Ruslan Rotan, 33 anni, capitano del Dnipro EPA

Pierfrancesco Archetti INVIATO A VARSAVIA

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onostante sia di proprietà di un oligarca, il Dnipro è rincorso dagli ufficiali giudiziari quando esce dall’Ucraina. Alcune centinaia di euro erano state confiscate durante il ritiro in Austria, i proventi dei biglietti per gli ospiti sono stati chiesti nel corso della trasferta in Olanda, per il match contro l’Ajax, senza però coprire un debito milionario. Per la ristrutturazione dello stadio, sede candidata per l’Euro 2012,

L’ALBO D’ORO ITALIA REGINA CON 9 SUCCESSI

ne sono serviti circa 40: il torneo poi non è approdato a Dnipropetrovsk e all’azienda tedesca responsabile dei lavori manca ancora una dozzina di milioni. Quindi ha azionato gli avvocati: se stasera il Dnipro prende la coppa, troverà un finanziere di Essen che la sequestrerà? Difficile, alla Uefa sanno riconoscere le grane e tenerle lontane, quando tutto il mondo la sta guardando. INTRUSI Già dal sorteggio di agosto, gli ucraini erano considerati quasi degli intrusi, perché si portavano dietro un miniCOPPA UEFA 1971-72 Tottenham 1972-73 Liverpool 1973-74 Feyenoord 1974-75 Borussia Moenchengladbach 1975-76 Liverpool 1976-77 JUVENTUS 1977-78 PSV Eindhoven 1978-79 Borussia Moenchengladbach

LA COPPA DEL GIOVEDÌ NON È PIÙ UNA SECCATURA

N

10. REYES

9. BACCA

24. LUCHKEVYCH

L'ANALISI di PIERFRANCESCO ARCHETTI

mo di problemi: la guerra. Toccò all’Inter incontrarli per primi, nel girone, e le facce il giorno dell’estrazione non erano troppo felici: ma dobbiamo giocare dove si spara? Fu scelta Kiev, anche se nella città dei blu non ci si ammazzava come altrove, tipo Donetsk, dove era stato bombardato anche lo stadio. Ma nel Donbass filorusso comandava il presidente dello Shakhtar Rinat Akhmetov, il più facoltoso del Paese, che non è riuscito a impedire il massacro. Mentre nella regione del Dnepr regna Igor Kolomoisky, il secondo nella classifica dei miliardari: anche se è stato destituito da governatore, tra banche, petrolio, tv e affarucci vari, il proprietario del club finanzia anche un paio di battaglioni militari, Dnipro e Dnipro 1, che aiutano l’esercito di Kiev nella lotta contro i filorussi. «A causa del conflitto, i nostri tifosi non ci hanno potuto seguire durante questa stagione europea. Soltanto nella semifinale hanno riempito lo stadio di Kiev», ha detto ieri il capitano Rotan. «Abbiamo pagato a molti di loro il biglietto e i trasporti per venire qui, vogliamo farli stare bene» ha aggiunto il difensore Fedorchuk. Gli «intrusi» del Dnipro potevano già uscire ai gironi, se non fosse stato annullata una rete regolare al Qarabag contro l’Inter, al 94’: nerazzurri e azeri sarebbe stati promossi insieme. Poi sembravano a fine corsa con l’Ajax, negli ottavi: ma Konolpyanka infilò un gol nel supplementare. E con il Napoli? Ricordate il pari al San Paolo in fuorigioco? Avanti. Per questo il Siviglia teme un gruppo ruvido ma solido, capace di pigliare la prima finale della sua storia vincendo soltanto sei match sui 14 dai gironi, timbrando soltanto 13 reti, la metà di quelle sivigliane, ma pigliandone 10. Nemmeno l’allenatore Myron Markevych, pianista appassionato del polacco Chopin, ci credeva: «Chi l’avrebbe pensato. Ma l’appetito viene mangiando». © RIPRODUZIONE RISERVATA

1979-80 Eintracht Francoforte 1980-81 Ipswich 1981-82 Goteborg 1982-83 Anderlecht 1983-84 Tottenham 1984-85 Real Madrid 1985-86 Real Madrid 1986-87 Goteborg 1987-88 Bayer Leverkusen

on c’è nemmeno un lembo d’Italia in questa finale che assegna un posto in Champions, nonostante Napoli e Fiorentina abbiano toccato le semifinali, ma non è il caso di essere demoralizzati come nel passato. Anche dalle sconfitte si impara a vincere e il torneo va analizzato globalmente. Intanto la Serie A ha raddoppiato il contingente fino al penultimo turno: un anno fa ci era arrivata soltanto la Juve e si pensava che bastasse assegnare la coppa nel proprio stadio per potersela giocare, invece

passò il Benfica. Adesso siamo arrivati con cinque squadre agli ottavi, un derby ne ha tolta una (la Roma), però il ranking è ingrassato e il sistema di avvicinamento all’Europa League è stato più maturo. Perché la coppa del giovedì non sembra più una seccatura da turnover, viene più apprezzata dalla gente e dalle tv, che hanno piazzato sulle reti ammiraglie alcune gare, senza nasconderle sui canali di nicchia. Celtic-Inter era un sedicesimo di finale, eppure ha superato i quattro milioni di spettatori su Canale 5, la semifinale del Napoli è andata oltre i sei.

Gli spagnoli smontati e rimontati sono ancora lì 1Emery va a caccia del bis dopo aver cambiato mezza squadra in estate

Il tecnico del Siviglia Unai Emery, 43 anni con Ever Banega REUTERS

Andrea Elefante INVIATO A VARSAVIA

I

predestinati camminano a testa alta perché in questa Europa League hanno vinto più di tutti (10 su 14), sono imbattuti da nove gare e hanno segnato il doppio del Dnipro (26-13). Però hanno anche occhi che guardano dritti al traguardo come quelli del loro allenatore Unai Emery, che piace ma non fa il piacione, anche se sa che il suo domani non dipenderà per forza da sta-

1988-89 NAPOLI 1989-90 JUVENTUS 1990-91 INTER 1991-92 Ajax 1992-93 JUVENTUS 1993-94 INTER 1994-95 PARMA 1995-96 Bayern 1996-97 Schalke

sera. In Spagna per un giorno è stato boato il suo accostamento al Real Madrid; il Milan che lo sbircia da tempo resta in stand by solo perché ora concentrato su Ancelotti; il Napoli lo ha contattato e la scintilla non ancora scoccata potrebbe (ri)accendersi se l’ipotesi (non certezza) Mihajlovic dovesse restare tale. E poi ci sarebbe, anzi c’è, il Siviglia, che ovviamente vorrebbe tenerlo. Il presidente gli ha chiesto una risposta entro lunedì: vincere stasera e giocare la prossima Champions potrebbe aiutarlo a restare più volentieri. 1997-98 INTER 1998-99 PARMA 1999-00 Galatasaray 2000-01 Liverpool 2001-02 Feyenoord 2002-03 Porto 2003-04 Valencia 2004-05 Cska Mosca 2005-06 Siviglia

Negli anni scorsi il sorteggio in agosto era l’avvio di una sottile tortura: uscivano accoppiamenti con rivali di rango e disponibilità inferiori, ma che poi facevano strada perché credevano di più alla competizione. Nel 2013 soltanto la Lazio approdò e finì la corsa ai quarti, un anno prima ancora peggio: l’ultima superstite, l’Udinese, lasciò l’Europa agli ottavi. Sarà la prospettiva dell’iscrizione alla Champions, sarà qualche milione in più (si arriva ai 15 per la vittoria), sarà che forse si è capito che in Europa vengono assegnati soltanto due trofei stagionali, e il secondo non fa proprio così schifo, ma la tendenza del nostro movimento segnala una considerazione più dignitosa per il torneo che negli anni Novanta era una specie di Coppa Italia. Se torna a piacere a tutti, sarà più facile ricominciare a vincerlo. Anche se a Varsavia non si parla italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

100% SIVIGLIANO Nel frattempo Emery si dice «sivigliano al cento per cento» e pensa solo a un Dnipro «che sa chiudersi, ma anche fare pressing alto: come si è già visto, affrontarli pensando di essere favoriti può diventare un grave errore». Predestinati, ok: ma straconcentrati sull’obiettivo. Ovvero confermarsi killer da finale di Coppa Uefa/ Europa League - hanno vinto le altre tre giocate, le ultime due ai rigori - per prendersi oltre al trofeo anche la corona di regina assoluta. Con sorpasso «italiano», dopo quello alla Fiorentina spazzata via in semifinale, a Juventus e Inter (e Liverpool). SMONTA E RIMONTA Ormai è il loro cantiere preferito e lì, anche quest’anno, il Siviglia e Emery hanno fatto esercizio della loro tecnica di costruzione abituale, lo «smonta e rimonta». Nello scorso mercato viavai di una ventina di giocatori, per arrivare alla stessa ultima scena: la finale di Europa League. Ma le differenze fra i due undici titolari non sono poche e ininfluenti: in tre (Moreno, Rakitic e Fazio) se ne sono andati per portare alle casse del club una cinquantina di milioni e solo cinque (Carriço, Mbia, Reyes, Vitolo e Bacca) sembrano sicuri di esserci stasera come un anno fa contro il Benfica. In compenso, vendendo e comprando, il d.s. «Monchi» ha ridisegnato difesa (Aleix Vidal, Kolo, Trémoulinas) e mezzo centrocampo (Krychowiak, Banega), scommettendo ancora sull’intoccabile Bacca e anche sulla cantera del club: Rico ha finito di convincere Emery quando ha iniziato a eliminare la Fiorentina a Siviglia (no decisivi a Mati Fernandez e Salah, ancora sull’1-0), per poi sbatterla fuori a Firenze, con una paratissima su Gonzalo Rodriguez. Così ha convinto pure Del Bosque, che ieri lo ha convocato in nazionale (assieme a Aleix Vidal e Vitolo): un predestinato anche lui, si direbbe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2006-07 Siviglia 2007-08 Zenit 2008-09 Shakhtar Donetsk EUROPA LEAGUE 2009-10 Atletico Madrid 2010-11 Porto 2011-12 Atletico Madrid 2012-13 Chelsea 2013-14 Siviglia


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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI La vignetta

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di Stefano Frosini

GARETH BALE Calciatore del Real ● Lavoreremo duramente durante l’estate per tornare più forte nella prossima stagione con @realmadrid @GarethBale11

MARTA BASTIANELLI Azzurra di ciclismo ● Riscaldamento pre-gara ... Questa è la nostra vita... Tetta time #stiledamamma #Toscana @TeamVaiano @martabasti

EDI CAVANI Calciatore del Psg ● Pomeriggio molto impegnativo! Servizio fotografico @ECavaniOfficial

Il campionato e una strana volata

email: vpiccioni@rcs.it twitter: #vaprap

I

l calcio è un posto strano. Un attimo, aspettate, stavolta niente scandali, dietrologie e procure. Stiamo proprio parlando della palla che gira: tu pensi che vada in una direzione, e poi te la ritrovi da tutt’altra parte. Da mesi, fino alla noia, stiamo dicendo che la Lazio gioca, pianeta Juve a parte, il miglior calcio del campionato, che la Roma sembra Dorando Pietri negli ultimi metri della maratona olimpica, e che il Napoli è un inaffidabile su e giù che neanche la pubblicità del caffè. Ora, invece, quasi all’improvviso (ma non troppo a pensarci bene), la classifica ci dice: non avete capito niente. Il derby s’è divertito a sbriciolare il «biscotto» e ora proprio la Lazio, la bella Lazio, la Lazio del centrocampo pane e gol, la Lazio del boom di

Felipe Anderson, la Lazio di «ma lo sapete che è proprio bravo Pioli», rischia di restare senza merenda. E che merenda: un bel pacco di milioni, quelli della Champions. Un possibile esito che sa di paradosso: perché a guardarla in faccia, per lungo tempo, la Lazio ci ha ricordato quei mezzofondisti pronti alla volata che fanno un solo boccone degli spompati compagni di sprint. Eppure, domenica al San Paolo, la Lazio giocherà contro il fantasma del quarto posto. Roba che a inizio stagione sarebbe stato un traguardo da applausi e che invece ora diventerebbe una quota almeno in parte frustrante. Mentre il Napoli, che la classifica quasi non la guardava più dopo l’ennesima frenata a Torino, si ritrova la possibilità di salvare almeno in parte una stagione andata a male. La sfida del San Paolo, che rischiava di essere una specie di fastidiosa appendice con tutte le valigie già chiuse e tanta voglia di dimenticare, diventa storia da tutto esaurito. Qualcosa che può spostare soldi, ma

anche scelte per il futuro. Questo è uno dei classici casi in cui si dice che la palla è rotonda (anche se la frase sta spesso in soffitta fra mille rimbalzi velenosi che hanno riempito il nostro calcio di recente). Considerazione che però sarebbe un po’ beffarda verso una squadra, la Lazio, che in un campionato non proprio esaltante per valori tecnici, ha saputo dare spettacolo. Francamente pure questo rimprovero verso l’atteggiamento usato nel derby - potevate accontentarvi dell’1-1... - non ci convince. Però domenica è un’altra storia. Domenica la Lazio deve dire se il suo «bello» non nasconde in realtà un’opera incompiuta, per esempio nel suo misero raccolto nelle sfide Champions. A questo punto, è una questione di testa. Questione che riguarda pure il Napoli, che stavolta ha definitivamente esaurito la sua scorta di «non hai vinto, ritenta». Ora o mai più. «Bellezza» della Lazio permettendo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Giro d’Italia

ARU, CAMPIONE PURE NELLA DIFFICOLTÀ IL COMMENTO di PIER BERGONZI

I

l campione, come l’amico, si vede nei momenti di difficoltà. Fabio Aru ha affrontato con coraggio e un pizzico di spavalderia la tappa del Mortirolo, montagna totem di questo Giro d’Italia. Il giovane sardo ha perso il braccio di ferro con Alberto Contador, ha perso anche il secondo posto in classifica generale a favore del compagno di squadra Mikel Landa, ma nel momento più difficile della sua carriera ha trovato lucidità e forza d’animo per non bruciare in un solo falò tutto quello che di buono ha costruito nelle prime 16 tappe. La foratura di Contador in fondo alla discesa dell’Aprica ha scatenato la fantasia di Astana (per Aru e Landa) e Katusha (per Trofimov) che hanno messo in seria difficoltà il re senza però avere le mosse e le gambe per un

vero scacco matto. Aru però ci ha creduto. Ha fatto la sua parte correndo come un campione che punta al massimo risultato. Ha creduto nell’azzardo e ha aggredito i primi chilometri del Mortirolo (i più esigenti...) come se non ci fosse domani. Il problema è che il re in maglia rosa ha compiuto l’ennesima impresa. Contador è andato a riprendere tutti, saltandoli uno a uno come Pantani a Oropa ‘99. E quando Alberto ha raggiunto il terzetto di testa (Aru, Landa e Kruijswijk) Fabio vedeva già lampeggiare la lucina della riserva. È riuscito a non affondare. È passato in cima a Mortirolo con 1’52” da Contador e davanti aveva 33 infiniti chilometri di discesa, saliscendi è ancora salite verso l’Aprica. Come se non bastasse, il destino lo ha costretto a cambiare bici per un problema meccanico e quindi a perdere il treno di Amador, che gli stava servendo un assist preziosissimo per gli equilibri di classifica. Ora pensate a cosa può passare nella testa di un giovane

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

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LEANDRO CASTAN Calciatore della Roma ● Bellissima vittoria ieri , io già sono qui con la testa nella prossima stagione con il grande Franco !!!! @l_castan

FEDERICA PELLEGRINI Olimpionica di nuoto ● Arrivate le provviste dall’Italia! Un po’ di casa anche sul cucuzzolo della montagna! #grazie mamy papy @mafaldina88

Una eccellenza da esportazione

NAPOLI-LAZIO: IN PALIO SOLDI E FUTURO LA RIFLESSIONE ONI di VALERIO PICCIONI

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capitano di 24 anni che si trova da solo a inseguire per quasi 20 km e sa che Landa, il suo secondo, è davanti con Contador... Ce n’era abbastanza per dare retta al vuoto delle gambe e alzare bandiera bianca. Aru, invece, ha gestito quell’ultima mezz’ora di gara con saggezza e temperamento arrivando con la feroce motivazione dove le sue forze non pensavano di poter arrivare. Comunque settimo al traguardo è terzo della generale, Fabio resta in corsa per concludere alla grande. Ha perso la partita a scacchi con il numero uno dei Grandi Giri del ciclismo recente, ma ha confermato di avere un cuore, fegato e cervello che vanno d’accordo con il suo talento. Lo confermano anche le sue parole del dopo tappa: «Questa è una lezione che mi servirà...». Mancano ancora tre tappe chiave: Verbania, Cervinia e Sestriere. Aru ha tempo per guarire le ferite per difendere il suo posto sul podio. Ha soltanto 24 anni e il futuro pedala dalla sua parte.

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L’ITALIA CON LO SPORT DIFFONDA BENESSERE PORTO FRANCO CO di FRANCO ARTURI RTURI email: farturi@gazzetta.it zetta.it twitter: @arturifra

L

o sport italiano, per fortuna, non è solo accoltellamenti e partite vendute. Una mattina di maggio, sotto le volte del salone d’onore di Banca Intesa, nel salotto di Piazza Belgioioso a Milano, t’imbatti nella sua faccia migliore. Gioventù, sogni, trionfi, cultura: c’è il biglietto da visita più attraente del nostro Paese alla consegna dei diplomi del Master Universitario di Verdesport, una delle grandi iniziative della famiglia Benetton, rappresentata dal vicepresidente Cristian, figlio di Carlo, ex rugbista, faccia aperta e inconfondibile cadenza della Marca. La scuola postuniversitaria ha compiuto dieci anni e sforna professionisti che in gran parte vanno a occupare ruoli chiave nelle strutture sportive. Bello, fra l’altro, che fra di loro la presenza femminile non sia solo una macchia folcloristica, ma una piccola grande onda in ascesa. È una saldatura fra lo sport propriamente detto e il mondo della cultura, che, per suoi limiti provinciali, in Italia ha sempre tenuto con sussiego sulla porta il mondo dell’agonismo. Errore capitale: lo sport è in realtà l’espressione migliore e più nobile della civiltà, anche nel nostro Paese. Davanti al presidente del Coni Malagò, sostenitore fin dalla prima ora di questo progetto, ci sono i neodiplomati e coloro che ricevono il riconoscimento ad honorem: Moreno Voltarello, uomo Pepsi e Gatorade; Giuseppe Marotta, guida tecnico-amministrativa della Juve prenditutto; Nerio Alessandri, presidente e a.d. di Technogym. Eccellenze italiane. Gente che, come i Benetton, ha avuto il coraggio di sognare andando alla conquista del mondo partendo da un garage (o dalla serie B). Con lo sport come chiave di volta. Alessandri, in particolare, lancia una sfida che tutti in questo Paese dovremmo sentire l’orgoglio di raccogliere, cioè di diventare «il più grande produttore di benessere al mondo.

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Nessuno può toglierci questo primato: è il nostro dna». Gli rubiamo lo slogan. Rifletteteci: turismo, cultura, arte, cibo e vini, stile di vita, clima, paesaggi, varietà. Questo noi possiamo vendere e nessuno ne possiede in egual misura. Anche lo sport è benessere e si inserisce proprio in questo filone. E l’ingegnere che ha riempito di macchine intelligenti le palestre di tutto il mondo lo sa meglio di nessun altro. Certo questi visionari dal tocco magico ci indicano una strada, ma sta soltanto a noi riuscire ad imboccarla. Non c’è, su questa via, la vittoria ad ogni costo: parafrasando il noto aforisma, è il viaggio stesso la vittoria. Non ci sono strilli, intimidazioni, volgarità: questo è il regno della classe determinata, della sicurezza di sé, del rispetto di tutti. Non ci sono scorciatoie, come inganno e doping, ma solo lavoro duro, fantasia e quella tecnica che in greco (tecnes) non a caso è sinonimo di cultura. Non ci sono surrogati di identità che delegano al tifo il proprio esistere, ma la consapevolezza che diventa autostima attraverso progetti, fantasia, investimenti su se stessi. Non il branco, ma il gruppo. Non la sopraffazione, ma la lealtà. Tutto questo vedevamo in una bella mattinata milanese accanto a persone di buona volontà, capaci di discutere con proprietà sulla «responsabilità sociale dell’impresa verso il territorio», come recitava il titolo del convegno-cerimonia. Territorio è una parola magica, e non solo quando diventa esotico terroir, secondo una inutile moda francofona: perché l’Italia è, da questo punto di vista, la punta avanzata di una biodiversità antropologica e fisica senza uguali. E così gli sforzi di un Armani a Milano, di un Benetton a Treviso, di un Brugnaro a Venezia, di un Sardara (e di un Mele) a Sassari acquistano un senso ancora più profondo. Nell’attesa che il Paese dei mille campanili conquisti l’ultima frontiera: un senso civico comune, magari anche attraverso la condivisione del sogno olimpico di Roma 2024.

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Serie B R Playoff: turno preliminare

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

E’ un Avellino di leoni In 10 elimina lo Spezia e si regala il Bologna 1Rastelli vola in semifinale grazie al gol di Comi nei supplementari A Bjelica non basta Brezovec. Rosso ad Arini, paura per D’Angelo SPEZIA

1

Nicola Binda INVIATO A LA SPEZIA

AVELLINO D.T.S. 2 P.T. 0-1, S.T. 1-1 MARCATORI Zito (A) al 40’ p.t.; Brezovec (S) al 26’ s.t.; Comi (A) al 7’ p.t.s. SPEZIA (4-2-3-1) Chichizola 6; Milos 6, Piccolo 7 (dal 30’ s.t. Valentini 5,5), Bianchetti 7, Migliore 7,5; Juande 6,5, Brezovec 6,5; Kvrzic 5,5 (dal 1’ s.t.s. De las Cuevas 6), Catellani 6,5, Situm 5,5; Nenè 6 (dal 29’ p.t. Giannetti 7). PANCHINA Nocchi, De Col, Acampora, Stevanovic, Gagliardini, Canadjija. ALLENATORE Bjelica 6. AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 7,5; Almici 6,5, Ely 7, Pisacane 7,5, Visconti 6,5; Kone 6,5, Arini 4, Zito 7,5; Sbaffo 6 (dal 14’ s.t. D’Angelo 5,5; dal 1’ p.t.s. Schiavon 6,5); Mokulu 6, Trotta 5,5 (dal 19’ s.t. Comi 7,5). PANCHINA Gomis, Fabbro, Regoli, Vergara, Bittante, Angeli. ALLENATORE Rastelli 7,5. ARBITRO Gavillucci di Latina 6,5. GUARDALINEE Colella 6,5-Lo Cicero 6. ADDIZIONALI Di Paolo 6-Nasca 6. ESPULSI Arini (A) al 41’ p.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Kone (A), Mokulu (A), Sbaffo (A), D’Angelo (A), Zito (A) e Pisacane (A) per gioco scorretto; Brezovec (S) per c.n.r. NOTE paganti 8.352, incasso di 118.765 euro. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 6-1. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’, p.t.s. 2’, s.t.s. 1’.

IL MIGLIORE

D

opo il Pescara, anche l’Avellino vince in trasferta 2-1 il preliminare e va in semifinale a sfidare il Bologna. Spezia fuori subito come un anno fa a Modena. Una vera impresa quella della squadra di Rastelli (vincente al Picco anche in campionato), che è andata in vantaggio, ha giocato un tempo e i supplementari in dieci e, dopo essere stata raggiunta, è riuscita a segnare la rete del k.o. Il tutto in una serata palpitante, ad altissima tensione dentro e fuori dal campo (1.100 i tifosi ospiti, encomiabili), con mille emozioni, bel calcio e incertezza fino in fondo di 130 minuti epocali. LE MOSSE Quelli dell’Avellino, più esperti e smaliziati, con le buone e le cattive cercavano di tenere lo Spezia lontano dalla loro porta e, quando la squadra di casa riusciva ad affacciarsi in avanti, trovava il muro che Pisacane difendeva come un gladiatore. Molto lavoro ha avuto Gavillucci, bravo comunque a gestire la gara (al netto di qualche errore che va messo in conto in una gara del genere) e a prendere decisioni coraggiose, ma perfette: vedi

7,5 ● COMI

ATTACCANTE DELL’AVELLINO

Una sforbiciata respinta, un colpo di testa a lato e poi la rete vincente. Entra e decide.

l’espulsione ad Arini, vedi i due gol annullati a Brezovec (gamba tesa di Kvrzic su Zito poco prima) e a Kvrzic (in fuorigioco il suo tap-in dopo la parata di Frattali su Migliore), e vedi anche il vantaggio concesso in occasione del pari perché, prima che la palla arrivasse a Brezovec, su Giannetti che stava girando in gol ci stava il rigore. Su Giannetti nel primo tempo e su De las Cuevas nel finale, invece, il rigore ci stava. L’EPILOGO Brezovec ha pareggiato la rete di Zito, che al 40’ ha girato in rete da centro area un cross di Almici. Subito dopo però Arini, già ammonito, ha commesso un altro fallo che gli è stato fatale. Tensione alle stelle, anche in tribuna d’onore, dove per la verità di onore se n’è visto ben poco... Rastelli, privo di Castaldo, ha fatto una scelta intelligente rinunciando al 3-5-2 per una difesa a 4 che ha chiuso gli spazi agli opachi esterni dello Spezia; una volta in dieci, il tecnico è rimasto con il 43-2. Bjelica invece non ha toccato il 4-2-3-1, pur avendo le fasce chiuse; perso Nenè per un guaio muscolare, con Giannetti sono arrivate verve e con qualche palla gol. Dagli e ridagli, dopo diverse parate di Frattali (ottime quelle su Giannetti nel primo tempo e su Situm nella ripresa), è arrivato il pari che ha portato la gara ai supplementari. Che lo Spezia ha iniziato con un grave calo di tensione: al 7’ punizione da sinistra, palla respinta male da Valentini e girata vincente dal dischetto di Comi, che aveva già spaventato il Picco due volte (anche con una super sforbiciata). Adrenalina a mille, battaglia totale, in panchina D’Angelo ha avuto un malore ed è stato portato fuori in barella (e negli spogliatoi anche Rastelli si è sentito male), in campo Pisacane ha rialzato il muro e ciao Spezia, crollato psicologicamente. A giocarsi la A ci va l’Avellino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROSSIMA RIVALE

Corvino si difende «Ci sono mancati i gol dei bomber» 1Il d.s. del Bologna:

«Sul mercato rifarei tutto. Nel ritorno solo 8 reti in casa, ecco il problema» Luca Aquino BOLOGNA

L

a caccia alla Serie A passa attraverso la giungla dei playoff per il Bologna. Ai rossoblù è chiesto un cambio di marcia nella metà campo offensiva, dove i numeri dipingono in maniera fin troppo evidente, soprattutto nelle partite interne, la principale causa della mancata promozione diretta e del quarto posto finale. «In sei partite casalinghe del girone di ritorno non abbiamo fatto gol, sono dati importanti per capire dove la squadra è mancata – spiega il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino –. Avendo come prime punte il capocannoniere dello scorso anno (Mancosu), quello di due anni fa (Cacia) e Acquafresca è qualcosa che salta all’occhio. Nel ritorno, abbiamo perso solo 3 partite, siamo la seconda miglior difesa del campionato, significa che siamo una squadra, ma abbiamo segnato solo 8

gol in casa». Il ciclo di sette partite con appena 2 gol segnati al Dall’Ara e 8 punti raccolti per molti sarebbe dovuto costare la panchina a Diego Lopez, esonerato invece a tre giornate dal termine dopo il k.o. di Frosinone a situazione già compromessa: «Per mia natura cerco sempre di aiutare i tecnici a raggiungere gli obiettivi, però non sono un integralista e so che a volte bisogna agire». Averlo fatto troppo tardi non è un rimpianto per Corvino, che a gennaio ha rinforzato la squadra con sei acquisti: «Il rimpianto è essere stati secondi in 16 partite su 21 del girone di ritorno e non esserlo stato nelle ultime 5. Rifarei tutto quello che ho fatto al mercato di gennaio». QUI CATANIA Divorzio consensuale tra il direttore sportivo Daniele Delli Carri e il Catania. Tornerà Davide Baiocco, come d.s. o team manager. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pantaleo Corvino, 65 anni LAPRESSE


Serie B R Playoff: turno preliminare

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Il Perugia si butta via Impresa del Pescara Adesso c’è il Vicenza 1 Camplone va in vantaggio con Goldaniga e sfiora il raddoppio

Una papera di Koprivec e un rigore mandano Oddo in semifinale PERUGIA

1

Gaetano Imparato INVIATO A PERUGIA

PESCARA

2

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Goldaniga (Per) al 7’, Politano (Pes) al 17’, Bjarnason (Pes) su rigore al 29’ s.t. PERUGIA (5-3-2) Koprivec 4; Fazzi 5,5, Goldaniga 7, Giacomazzi 6 (dal 33’ s.t. Fabinho 6,5), Mantovani 6, Crescenzi 5,5; Rizzo 5,5 (dal 35’ s.t. Lanzafame s.v.), Fossati 4,5, Verre 6; Falcinelli 5,5, Ardemagni 5 (dal 21’ s.t. Parigini 5,5). PANCHINA Provedel, Comotto, Hegazi, Nielsen, Nicco, Taddei. ALL. Camplone 6. PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo 6,5; Zampano 6, Salamon 6,5 (dal 44’ s.t. Zuparic s.v.), Fornasier 6,5, Pucino 5; Torreira 7, Memushaj 6 (dal 14’ s.t. Brugman 6,5); Politano 7,5 (dal 35’ s.t. Abecasis s.v.), Bjarnason 7, Pasquato 6,5; Melchiorri 6,5. PANCHINA Aldegani, Caprari, Lazzari, Selasi, Pettinari, Sansovini. ALL. Oddo 7,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 6,5 GUARDALINEE Peretti 6,5-Di Vuolo 6,5. ADDIZIONALI Pinzani 6-Baracani 6. AMMONITI Zampano (Pes) per c.n.r.; Salamon (Pes), Verre (Per), Torreira (Pes), Melchiorri (Pes), Mantovani (Per), Rizzo (Per), Fossati (Per) e Parigini (Per) per gioco scorretto. NOTE spettatori 15.000 circa; paganti e incasso non comunicati. Tiri in porta 3-5 (con 1 palo). Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 3-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

IL MIGLIORE

C

olpaccio del Pescara, a Perugia guadagna la semifinale con il Vicenza mandando in copertina l’ex Politano. Debuttanti indigesti al Curi, dove aveva vinto solo Stellone col suo Frosinone. A Oddo bastano circa 40’ per ribaltare l’1-0, classifica e pronostici. Non ruba nulla, vince anche ai punti (4-6 le azioni gol), ma sono due episodi bislacchi che danno la piega indelebile al match e mandano k.o. il Perugia. Una panciata-papera di Koprivcec (si fa passare il tiro di Politano sotto il corpo, assist di Brugman) e un tuffo-spaccata di Fossati, versione trattore d’area, che sul dischetto atterra Politano, davanti Fabbri, per eccesso di esuberanza. Rigore sacrosanto. Bjarnason col destro confeziona una sassata che piazza a mezza altezza, palla imprendibile, da studiare nelle scuole calcio. Annulla del tutto il vantaggio di Goldaniga, lesto a saltare di testa (punizione di Fossati) bruciando Pucino, che lo guarda volare e non fa da contraerea. COPIONE Il Pescara (miglior at-

tacco di B) cerca il gol. Bjarnason dietro Melchiorri, PolitanoPasquato alti attaccano spazi e danno profondità. Sono due elastici, precisi nell’aiuto alla mediana a due supportata da una difesa altissima, spesso in 4 nella metà campo umbra quando Pescara attacca. Camplone non abbocca: si rimodula, difesa a 5, niente 4-3-3. Sa che i «concittadini» devono sbilanciarsi, chiede si suoi di infilarsi anche negli spifferi, di aprire la peggior difesa tra le prime 8 in classifica. Dalla teoria alla pratica? Un abisso. La cerniera costruita da Oddo è la vera svolta del dopo Baroni. Il segreto è soprattutto lì: l’armata che segnava tanto, ma beccava gol ovunque, non c’è più: il 4-2-3-1 è un cubo di cemento armato, il Perugia va a sbatterci tutto il primo tempo (solo una palla in verticale di Verre a Falcinelli, Fiorillo spazza coi piedi), contro tre azioni gol col palo di Melchiorri (destro ribattuta di Koprivec su Pasquato).

LA GUIDA AGLI SPAREGGI PLAYOFF

PERUGIA

7,5 ● POLITANO

CENTROCAMPISTA PESCARA

L’ex, per Camplone è il piccolo Messi. Segna, guadagna il rigore, marca

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SEMIFINALI

1

FINALE

A R PESCARA

PESCARA

2

Venerdi 29, ore 18.30 VICENZA RITORNO Martedi 2 giugno ore 21

SPEZIA

d.t.s. 1

5 e 9 giugno ore 20.30

A R AVELLINO

AVELLINO

Venerdi 29, ore 21

2

BOLOGNA RITORNO Martedi 2 giugno, ore 18.30

PLAYOUT

LA CHIAVE Faraoni, che s’infortuna nel riscaldamento, crea una emergenza in difesa a destra per gli umbri. Attenuante? Forse, comunque un handicap che si aggiunge alle cappellate di Koprivec e Fossati. Camplone sull’1-2 inserisce Fabinho (sfiora l’incrocio appena in campo), chiude 4-2-4 puro con Lanzafame e Parigini. Un assalto al forte ma Fiorillo regge benissimo. Il nuovo Pescara di Oddi ha trovato la quadratura del cerchio, e vederlo giocare, con finalizzatore Melchiorri, è un piacere. A Perugia l’ultima di Camplone? Forse... «Morto un Papa se ne fa un altro» ha detto nel pregare, ieri sera rinviava su tutto. Per Oddo non è certo l’ultima, e per come ha rincollato i petali e la rosa, Zeman avrà tutto il tempo che vuole per riflettere.

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ANDATA Sabato 30 maggio ore 18.30

ENTELLA - MODENA

RITORNO sabato 6 giugno ore 18.30 GDS

Venerdì già in campo per le semifinali D’ora in poi niente tempi supplementari Venerdì si torna subito in campo per l’andata delle partite di semifinale. Ecco il regolamento. LE SEMIFINALI Le due squadre che ieri hanno vinto la partita secca di playoff sfidano la terza (Vicenza) e la quarta classificata (Bologna) come nello schema qui sopra: sono partite di andata e ritorno con la prima partita sul campo della squadra che ha vinto il turno preliminare. In caso di parità di punti fatti e di gol segnati dopo la gara di ritorno,

va in finale la squadra che si è piazzata meglio in campionato (non sono previsti i tempi supplementari). LA FINALE Le squadre vincenti delle semifinali disputano la finale con una gara di andata e una di ritorno; il ritorno viene disputato sul campo della squadra che si è piazzata meglio. In caso di parità, sarà promossa in A la squadra meglio piazzata (nemmeno in questo caso sono previsti i tempi supplementari).

Lega Pro R Andata playout

Alla Reggina il primo round Insigne mette k.o. il Messina Francesco Caruso INVIATO A REGGIO CALABRIA

S

i salvi chi può. Al momento è la Reggina a mettere una piccola ipoteca sulla permanenza in Lega Pro. Atmosfera da vecchi tempi, da tempi di Serie A, ma anche da derby. Diecimila al Granillo festante come lo scorso settembre, in occasione del match d’andata contro i cugini dello Stretto. Gara abbastanza equilibrata con i padroni di casa un po’ più intra-

prendenti e pericolosi. I siciliani lamentano un sospetto contatto di Belardi in uscita pericolosa su Corona e stop. I padroni di casa una prima volta vanno vicini al gol con Armellino che da solo in area calcia in bocca al portiere. I giallorossi teoricamente si schierano con un assetto più spregiudicato: due mediani dietro la triade di attaccanti che spalleggia l’unica punta, Corona, in realtà però si chiude con un prudente 4-5-1 col risultato che Corona non la vede quasi mai.

VANTAGGIO La Reggina, svantaggiata dalla peggiore posizione in classifica (al Messina sarebbero bastati due pareggi) e dovendo disputare il ritorno in trasferta, prova a giocarsi il tutto per tutto e col tridente mette paura agli avversari. Per sbloccare la gara, però, gli amaranto devono affidarsi al contropiede: Insigne sfrutta bene un lancio di Inzillo e infila Belardi. Nella ripresa i calabresi provano con tiri da fuori privi di velleità. Il Messina non trova corridoi liberi per i suoi esterni e anche centralmente

fatica. Nel finale la Reggina sfiora il 2-0 con una bella palombella di Viola che Belardi vola a mettere in angolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

REGGINA-MESSINA 1-0 MARCATORE Insigne al 24’ p.t. REGGINA (4-3-3) Belardi 6; Di Lorenzo 6, Cirillo 6, Aronica 6, Benedetti 6; Armellino 5,5 (dal 23’ s.t. Maimone 6), Salandria 6, Zibert 6; Insigne 6,5 (dal 40’ s.t. Louzada s.v.), Viola 6, Di Michele 5,5 (dal 34’ s.t. Ungaro s.v.). (Kovacsik, Velardi, Masini, Balistreri). All. Tedesco 6. MESSINA (4-2-3-1) Berardi 6; Altobello 5,5, Pepe 5,5, Stefani 6, Benvenga 6; Damonte 6, Nigro 5; Ciciretti 5 (dal 43’ s.t. Cane s.v.), Izzillo 5,5 (dal 20’ s.t. Orlando 5,5), Mancini 5; Corona 5,5. (Iuliano, Silvestri, Donnarumma, Rullo, Bonanno). All. Di Costanzo 5. ARBITRO Giacomelli di Trieste 6. NOTE paganti 9.168, incasso di 111.775 euro. Ammoniti Benedetti, Corona, Viola, Di Michele e Altobello. Angoli 3-5.

LA SITUAZIONE Sabato c’è il ritorno delle sfide salvezza Domenica i playoff ● Ecco il quadro di playoff e playout dopo le gare dell’ultimo fine settimana. PLAYOFF Como-Matera 1-1; ReggianaBassano 0-0. Il ritorno domenica: Matera-Como (ore 16, diretta su Raisport); Bassano-Reggiana (ore 18). FINALE L’andata è domenica 7 giugno sul campo della peggio classificata, il ritorno è il 14. REGOLAMENTO In caso di parità al 90’, si va ai supplementari; se la parità persiste si va ai rigori (anche in finale). PLAYOUT Così nei tre gironi. GIRONE A Pordenone-Monza 0-2; Lumezzane-Pro Patria 1-0. GIRONE B Pro Piacenza-Forlì 2-1; Savona-Gubbio 2-1. GIRONE C Ischia-Averna Normanna 4-

1; oggi Reggina-Messina (ore 17). Le partite di ritorno si giocheranno tutte sabato: quelle del girone A alle 16, quelle del girone B alle 17 e quelle del girone C alle 15. REGOLAMENTO Al ritorno in caso di parità al 90’ si salva la squadra meglio piazzata in campionato. ● FALLIMENTO MONZA Ancora dieci giorni di tempo per salvare il Monza: è la richiesta dell’amministratore unico del Monza, Pietro Montaquila: tocca al Tribunale fallimentare decidere. ● PADOVA: NUOVO SOCIO (g.gu.) Il Padova ha un nuovo socio: Massimo Poliero, 47 anni, a.d. di Legor Group, un’azienda in provincia di Vicenza. Poliero ha sottoscritto un preliminare d’acquisto di una quota importante – ma minoritaria rispetto a quella degli altri soci Bergamin e Bonetto – e si occuperà in particolare del vivaio.

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98° Giro d’Italia R 16a tappa, Pinzolo-Aprica San Lorenzo al Mare

Albenga

1 km 17,6

Rapallo

2 km 177 Sanremo

TEAM ORICA GERRANS

Genova VIVIANI MATTHEWS

L'ANALISI del nostro inviato all’Aprica PAOLO MARABINI

IL CAPOLAVORO DI ALBERTO NEL GIORNO PIÙ DIFFICILE

T

utti in piedi. Come a teatro. E il Mortirolo è Il Teatro. Trentatré tornanti da paura, ciclismo come free-climbing. Quasi 12 chilometri di salita, pendenze assassine, tre quarti d’ora di fatica inaudita a bocca aperta. Lassù, nel cuore del tappone più duro e temuto del Giro, su quella salita entrata subito nella leggenda, Alberto Contador ci regala una delle sue imprese più memorabili. Un capolavoro. Un acuto da spellarsi le mani - tutti in piedi, appunto -: come la cavalcata di Verbier al Tour 2009, come l’assolo di Fuente Dè alla Vuelta 2012. Trentun avversari rimontati, dopo l’agguato subito in discesa, giù dall’Aprica: una foratura, Basso che gli passa la ruota, Katusha e Astana ignare o no, la verità non la sapremo mai - che davanti menano a tutta, lui che scivola fino a 45” da Aru e compagnia. Ma niente panico. La Tinkoff si mette in modalità cronosquadre fino all’attacco del Mortirolo. E lì, come da copione, entra in scena lui, l’uomo in rosa. Vederlo è una goduria, perché appena si alza sui pedali il Pistolero fila su come una furia e, tornante dopo tornante, se li beve tutti. Compreso Aru, al quale concede solo 500 metri di illusione: giusto il tempo di rifiatare, prima dell’affondo spietato che sa di vendetta e che spedisce al tappeto la maglia bianca, quando alla vetta manca ancora un quarto d’ora di sofferenza.

OGGI IL C.T. CASSANI IN DIRETTA ALLE 19.30 NEWS ORE 13.15 E 23.15

Non vince, Contador. Perché Mikel Landa gli scatta in faccia a 4 km e mezzo dall’arrivo di Aprica. E lui, terzo al traguardo in scia alla sorpresa Kruijswijk, preferisce non chiedere uno sforzo supplementare a se stesso e salvarsi per i giorni a venire, che hanno ancora terreno difficile. Ma tanto basta. Arriverà anche il giorno del sigillo di tappa. O anche no, perché è la maglia che conta. Campione di gambe e di testa: non avrebbe dominato sei grandi giri, non si sarebbe arrampicato tre volte sul podio più alto della Vuelta, due volte su quello del Tour e una su quella della corsa rosa. A quel punto, il suo lo aveva già fatto: doveva eliminare innanzitutto Fabio Aru, il rivale più vicino in classifica. E così è andata, perché il sardo è naufragato - anche se non è affondato - perdendo dalla maglia rosa 2’17” (con l’abbuono) e scivolando a 4’52”. Da oggi Contador si preoccuperà di tenere a bada l’aitante Landa, salito al secondo posto in classifica a scapito proprio del compagno, a 4’02” dal leader, e nuovo punto di riferimento per l’Astana. Un rivale tosto, il basco: più in condizione di Aru e forte in salita quanto basta per tenere ancora la guardia alzata. Ma intanto il Pistolero cancella un’altra casella nel conto alla rovescia verso Milano. Non solo: sa perfettamente che l’Astana è uscita indebolita dall’ordine d’arrivo di ieri. Su chi imposterà ora la corsa il team kazako? Correrà il rischio di perdere il podio con quello che era il suo capitano designato all’inizio del Giro, nel tentativo di sfilare la maglia rosa a Contador? E Aru, di sicuro provato anche nel morale, accetterà nel caso di mettersi al servizio di Landa? Già, bei dilemmi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

3 km 136 Sestri Levante MATTHEWS MATTHEWS

Chiavari

4 km 150

La Spezia

5 km 152 La Spezia

FORMOLO CLARKE

Abetone POLANC CONTADOR

Montecatini Terme

6 km 183 Castiglione della Pescaia GREIPEL CONTADOR

Grosseto

Fiuggi

7 km 267 Fiuggi ULISSI CONTADOR

8 km 186 Campitello Matese INTXAUSTI CONTADOR

Benevento

Civitanova Marche

9 km 215 10 km 200 San Giorgio del Sannio TIRALONGO CONTADOR

Forlì

BOEM CONTADOR

2’43” ● Il distacco che Alberto Contador ha inflitto ad Aru lungo gli 11,8 km del Mortirolo. Lo spagnolo, 32 anni, ha attaccato la salita con un ritardo di 53” dal sardo: dopo averlo raggiunto e superato, è transitato al Gpm con un vantaggio di 1’50” FOTO LUCA BETTINI

La furia Rosa


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Forlì

Imola

11 km 153

12 km 190 Imola

ZAKARIN CONTADOR

Montecchio Maggiore

13 km 147

Vicenza (Monte Berico) GILBERT CONTADOR

Jesolo

Treviso

Marostica

Pinzolo

14 km 59,4 15 km 165 16 km 174 Valdobbiadene Madonna di Campiglio

MODOLO ARU

KIRYIENKA CONTADOR

LANDA CONTADOR

Aprica

Tirano

Melide

17 km 134

18 km 170 Lugano (Svizzera)

Gravellona Toce

19 km 236 Verbania

Saint-Vincent

20 km 199 Cervinia

25

Torino

21 km 178 Sestriere

Milano

LANDA CONTADOR

Contador ne rimonta 31 Il Mortirolo è la sua arena 1Formidabile prestazione della maglia rosa: fora prima della salita, è attaccato, insegue con ferocia. Landa fa bis, Aru crolla a 4’52”

Claudio Gregori APRICA (SONDRIO)

I

l Mortirolo è una spada mitica. Come Excalibur, la spada di Re Artù. Come Durlindana, la spada di Orlando. È la spada di Contador. Con l’elsa fiorita di botton d’oro, anemoni, genziane. Con un fodero di prati e boschi, di pietre e nuvole. Quella spada ieri è lampeggiata al Giro come il bagliore del fulmine nella tempesta. Il Fato maligno aveva atterrato Contador alla fine della discesa dell’Aprica. Un freccia precisa. Zac! Una foratura. La fila dei Tinkoff in testa al gruppo scompaginata. La maglia rosa che frena. Basso, che gli passa la ruota. Però uno sciame di corsari era partito all’attacco. Tra loro Aru con i suoi paladini in maglia color turchese. Era un guanto di sfida al re. Mancavano 62 chilometri al traguardo e la corsa si accendeva. Diventava un fuoco d’artificio stupefacente. Fuggivano i corsari, gli occhi scintillanti, avidi di preda. Via, a rotta di collo. I russi della Katusha volavano come i rapitori di ragazze di Turgenev, che sparivano sulla slitta nella tormenta di neve. Aru e i suoi sembravano gli Argonauti che tagliavano l’inquieto mare alla ricerca del vello d’oro.

LA GUIDA Amador è 5° a 2'03" Caruso a 3’16” Oggi sprint a Lugano ARRIVO 1. Mikel LANDA (Spa, Astana) 177 km in 5h02’51”, media 35,066 km/h; 2. Steven KRUIJSWIJK (Ola, Lotto NL-Jumbo) a 38”; 3. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff); 4. Trofimov (Rus) a 2’03”; 5. Amador (C.Rica); 6. Hesjedal (Can) a 2’10”; 7. Aru a 2’51”; 8. Caruso a 3'16". CLASSIFICA 1. Alberto CONTADOR (Spa, Tinkoff) 2584 km in 65h04’59”; 2. Mikel LANDA (Spa, Astana) a 4’02”; 3. Fabio ARU (Astana) a 4’52”; 4. Amador (C.Rica) a 5’48”; 5. Trofimov (Rus) a 8’27”; 6. Konig (R.Cec) a 9’31”; 7. Caruso a 9’52”; 8. Kruijswijk (Ola) a 11’40”. OGGI 17ª tappa Tirano-Lugano, 134 km

LA RISCOSSA La strada diventava elettrica. La corsa si apriva a possibilità impreviste. E la speranza era come un fiore tropicale che sboccia all’improvviso. Il tifo palpitava e costruiva ipotesi di gloria. Radio-corsa scandiva i tempi e i numeri ballavano in una danza esilarante. Il distacco della maglia rosa saliva: 24”, 32”, 40”... E il Mortirolo si alzava davanti a lui come il monte del giudizio. Prendeva la forma della piramide azteca, con in cima il «chac mool» per i sacrifici umani. Mazzo, 537 m, attendeva Contador con la sua pazienza secolare, le sue case di pietra e il suo nome temibile. Lì la rampa si alzava con spire verticali. Decollava da un pometo gentile e spariva nel bosco, profumato dalle acacie in fiore. Erano 33 tornanti duri e taglienti, come scolpiti nell’ossidiana. Lì Contador spiccava il volo e il suo gruppo esplodeva come colpito da un obice di mortaio. Contador saliva «en danseuse», danzando, e incominciava la rincorsa. Superava i corsari che lo avevano staccato, uno dopo l’altro. Li fulminava con lo sguardo, lanciato in una rincorsa irresistibile. IL SORPASSO La strada gli portava antichi echi. «Forza! Marco vi aspetta», «Come nel ‘94 un uomo solo al comando. Ciao Marco». Contador sa-

liva castagni, acacie e prati in fiore. Era solo. Mentre, davanti a lui, Landa tirava Aru. Era la solitudine del re. Presto il vantaggio di Aru scemava. Quel grappolo di secondi trasmutava nella sabbia di una clessidra, che continuava a cadere e rapidamente si riduceva. A 40,4 chilometri dal traguardo Aru era raggiunto. Non serviva l’aiuto del suo scudiero Landa. Non serviva l’urlo roco del tifo. Non serviva nemmeno la promessa, in verità disattesa, di un cartello malizioso: «Spinte gratis». Aru si batteva con tutte le sue forze, ma cedeva. Un pugno di secondi, meno di 500 metri per una diagnosi di strada, un’occhiata precisa e scientifica come un’ecografia, e Contador frullava via. LA RESA Solo il basco Landa lo inseguiva e si riaccodava. Aru intanto passava ansimante davanti a monumento di Pantani e sprofondava. Quello scudiero che si allontanava, al bruciore della sconfitta, aggiungeva il presentimento di un cambio di gerarchia e di ruolo, col sospetto di una giornata nera. Landa, infatti, vincerà. E Aru sarà atterrato dal Fato a 19 km dal traguardo: un problema alla catena frusterà il suo tentativo di rimonta. Dall’inizio del Giro il Mortirolo pendeva come la spada di Damocle sopra la testa di

Fabio Aru. La spada di Damocle appartiene ad una leggenda, ripresa da Cicerone, ed è ormai entrata nel linguaggio comune. Indica la grave minaccia che incombe. Dionisio I, tiranno di Siracusa, aveva concesso per un giorno il potere a Damocle, che, mentre compiaciuto lo esercitava, si accorse che sopra alla sua testa pendeva una spada legata ad un sottile crine di cavallo. Contador ha concesso ad Aru un giorno di potere, poi ha tagliato quel filo. E ha atterrato Aru. Ancorché battuto, Aru saliva con tenacia e valore. Ma era impari alla sfida con Contador, il suo modello. Il suo distacco dalla maglia rosa al Gran Premio della Montagna, 1854 m, dopo 11,8 chilometri di salita e 1289 metri di dislivello, era di 1’52”. Contador è stato il migliore sulla salita del Mortirolo. Ha percorso la salita in 45’07” a 15,76 km/h, mentre Aru ha impiegato 47’50”, salendo a 14,87 km/h. Gli ha guadagnato 2’43” in meno di 12 chilometri. La rincorsa di Alberto Contador ha ricordato la rimonta di Marco Pantani ad Oropa. Sul Mortirolo ha superato addirittura 31 avversari. Li ha saltati senza pietà in un gioco entusiasmante. E infine, ha portato ad Aru la stoccata crudele e fiera del torero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo spettacolo del Mortirolo preso d’assalto da migliaia di tifosi: Kruijswijk, Contador e Landa sembrano quasi confondersi tra la folla SIROTTI


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98° Giro d’Italia R Il dominatore «PER ME SUL 1° GRADINO DEL PODIO C’È CONTADOR. SUL 2° E SUL 3°, NESSUNO»

«IN PIANURA, PRIMA DEL MORTIROLO, IL CUORE ANDAVA A 190 BATTITI...»

OLEG TINKOV 47 ANNI, PATRON TINKOFF

MICHAEL ROGERS 35 ANNI, TINKOFF-SAXO

Mortirolo

«Più forte di tutto U Sono queste le tappe che la gente ricorda»

scesa dell’Aprica – conferma lo spagnolo -. Ero in quinta posizione e ho forato quando stava andando tutto alla perfezione. Mi ha dato la ruota posteriore Basso, ma sapete benissimo che quella n Mortirolo pazzesco, memorabile. Alber- dietro è un po’ più complicata da cambiare e si to Contador non ha vinto, ma sulla monta- perde un pochino più di tempo. Mi sono staccato gna dedicata a Pantani ha dato spettacolo. e la mia squadra s’è fermata tutta per aiutarmi. I La sua non è stata un’azione fine a se stessa, solo miei compagni sono scoppiati per darmi un mano per dimostrare di essere il numero a rientrare finché sono rimasto so1. No, la maglia rosa è stata attaclo. Andavo a oltre 400 watt e 180 cata dall’Astana su una foratura LA CHIAVE pulsazioni in pianura. Mi sono acmentre scendeva dall’Aprica. Sul corto che davanti si sono messi ad falsopiano verso Mazzo è iniziata andare a tutta per fare la differenla rincorsa feroce. Poi, lungo i 33 za. Ho capito che dal quel momenripidi tornanti, c’è stata la caccia: to sarebbe stato un giorno compli31 avversari superati, sembrava di cato, ma ormai per me era una sfivedere il Pantani di Oropa. Il suo Le volte in cui il da. Sul Mortirolo mi sono concentempo, 45’07” (15,692 km/h, Ve- leader alla fine della trato per andare al mio ritmo e non locità ascensionale media di 1.714, saltare, come se fosse una crono». tappa col Mortirolo circa 360 watt medi, ovvero 5,6 watt/kg) è di 1’05” meglio di quel- ha vinto il Giro. Unica LA REAZIONE In quei momenti colo del 2008 quando al suo fianco eccezione nel 2012 me reagisce il campione? «Sapevo c’erano Riccò e Sella. Lontano coche non dovevo perdere la calma, munque da quel 42’40” fatto segnare da Gotti e restare tranquillo anche se non era semplice. Tonkov nel 1996. Ma c’è da dire che la prestazio- Quando ho visto tutta la strada che mancava al ne durante la scalata è stata influenzata dalla rin- traguardo e come s’erano organizzati davanti sacorsa precedente. «E’ stata una tappa complicata pevo che avrei dovuto recuperare il tempo perso. anche per l’inconveniente che ho avuto nella di- Però il problema non era questo, ma che è come

Claudio Ghisalberti

INVIATO ALL’APRICA (SONDRIO)

1Contador gonfia il petto. Ringrazia Basso,

che gli ha passato la ruota dopo la foratura, e punge l’Astana: «Ha abbandonato il suo leader»

10


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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«DI SOLITO NON RIGUARDO LE TAPPE ALLA TV. STAVOLTA SÌ. CICLISMO PURO» OSCAR PEREIRO RE DEL TOUR 2006

● Le maglie da leader indossate da Alberto Contador nei grandi giri: 25 alla Vuelta, 18 al Giro d'Italia e 11 al Tour de France

A sinistra, lo spettacolo del Mortirolo: Kruijswijk, Contador e Landa passano tra tifosi in festa. Sotto, tre immagini della spettacolare «cronoscalata» di Contador ● 1. Affronta la salita con Uran a ruota ● 2. Dopo una straordinaria rimonta raggiunge Aru a 7 km dalla vetta ● 3. A 40 km dall’arrivo lo stacca: in vetta avrà 1’50” sul sardo FOTOSERVIZIO LUCA BETTINI. In basso, la gioia di Contador sul podio REUTERS 1

LA «CRONOSCALATA» +1’50” DEL PISTOLERO PASSO DEL MORTIROLO 1.854 m

10,9% Pendenza media

Aru

Contador

Lunghezza 11,8 km Dislivello 1.289 m

Landa

+1’19” +1’01” +40”

27

-1,5 km Bivio Lot

-3 km -4 km

I TEMPI DI PERCORRENZA

+15”

45’07”

-4,8 km

media 15,76 km/h Alberto Contador

46’00”

0”

2

media 15,46 km/h Mikel Landa

-7 km IL CHIODO Ecco il chiodo che ha causato la foratura di Contador in discesa dall’Aprica

47’50” media 14,87 km/h Fabio Aru

18% Termen

a 27” San Matteo -10 km

3

Sondrio

a 38” MILANO -10,5 km alla vetta

1h06’00” a 53”

MAZZO DI VALTELLINA

media 10,73 km/h Simon Clarke il più lento

565 m

se avessi iniziato la salita dieci chilometri prima. Poi avevo davanti molti chilometri dove doveva andare tutto bene senza intoppi, né meccanici, né fisici». Ma la sfida lo ha fatto incattivire, tanto che nelle dichiarazioni del dopotappa, senza perdere la misura Alberto si prende la rivincita. «Landa? Penso sia normale che abbia attaccato, ma sinceramente era la cosa che meno mi preoccupava. Però forse l’Astana ha abbandonato il suo leader, non credo che Aru sia molto contento. Ognuno prende le decisioni che vuole in corsa». E a chi gli chiede se il vincitore di tappa possa essere, tra gli spagnoli, il corridore del futuro delle corse a tappe la risposta è tagliente: «Landa è un corridore che sta andando molto forte qui al Giro come dimostrano le due vittorie di tappa: chapeau. Vedremo come an-

drà dopo, nelle altre corse». Fatto sta che lui avrebbe preferito che a vincere fosse l’olandese Kruijswijk, finito secondo. «Ha fatto un lavoro incredibile, è stato fortissimo, il più forte. Credo che in condizioni normali avrebbe vinto lui. Però questo è il ciclismo, ci sono vari interessi e io lo rispetto. Io avrei voluto aiutare Steven a vincere, ma purtroppo non sono stato in grado». TINKOFF Per fare arrabbiare Contador c’è un metodo ancora più sicuro ed efficace che attaccarlo in bici: è quello di mettere in dubbio il valore della sua squadra, accusarla di non essere all’altezza di un capitano come lui. «La mia squadra è straordinaria. Quando abbiamo iniziato a salire il Mortirolo avevamo un wattaggio medio incredibile (e dice «incredibile» facendo la faccia cattiva, ndr).

La mia squadra comanda la corsa dal primo giorno di questo Giro, ma a volte la gente se ne dimentica. Posso dare solo un 10 a ognuno dei miei compagni e se tengo questa maglia è solo per loro. E aggiungo che adesso sono anche contento del vantaggio che ho sui miei avversari». Parole che non ammettono replica: giù le mani dai miei gregari. Poi, da non dimenticare che dietro a una grande prestazione come quella di ieri, c’è la cura di ogni particolare. Gli inglesi li chiamano «marginal gains», gli spagnoli «minimos detalles». Porte tra i «marginal gain» considera il motorhome di lusso. Ritirato, senza avere mai brillato. Contador, tra i «minimos detalles«, considera anche la scelta del rapporto più adatto per ogni circostanza. Lo spagnolo ieri ha scalato il Mortirolo con il 34x30. Eppure il 30 non lo aveva a disposizione. Così ci ha pensato Basso a trovarlo. Già alla sera di Fiuggi, in Tinkoff si preparavano le bici per la tappa di ieri. La chiusura è con due frasi. La prima di rito, quasi scaramantica: «Manca ancora tanto Giro per arrivare a Milano». Nella seconda c’è tutto il suo orgoglio: «Queste sono le tappe che si ricorda la gente». E ora che le classifica ha preso questa piega, potrebbe esserci spazio anche all’impresa da leggenda. A meno di sorprese sabato sullo sterrato del Colle delle Finestre.

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98° Giro d’Italia R I due volti dell’Astana «MI AVEVANO DETTO CHE IL GIRO ERA UNA CORSA TRANQUILLA, MA FINORA...»

«HO RIMONTATO SUL MORTIROLO: TERZO ITALIANO AL TRAGUARDO»

LUIS LEON SANCHEZ 31 ANNI, ASTANA

STEFANO PIRAZZI 28 ANNI, BARDIANI

Aru boccheggia «Non ho mai fatto uno sforzo così» 1Fabio soffre la condizione fisica, non cerca alibi:

«Ho cercato di non affondare. Mikel stava meglio» «ALLA FINE HO DATO VIA LIBERA A MIKEL CONTRO KRUIJSWIJK: SONO PAGATO PER VINCERE MA IL CAPITANO È ARU» «NON CI SONO STATE COMUNICAZIONI DELLA FORATURA DI CONTADOR ED È STATA LA KATUSHA A INIZIARE A TIRARE»

GIUSEPPE MARTINELLI DIRETTORE SPORTIVO ASTANA

Ciro Scognamiglio INVIATO ALL’APRICA (SONDRIO)

N

on era giorno da sorrisi. E’ stata la strada a dirlo. E Fabio Aru infatti non ne ha concessi neppure dal podio dell’Aprica dove è salito due volte: per la maglia bianca dei giovani e per un premio alla squadra. Il totem Mortirolo lo ha respinto, all’Aprica è arrivato a 2’51” da Landa e a 2’13” da Contador, in classifica è scivolato dalla seconda alla terza piazza. Rende 4’52” alla maglia rosa, 50” al compagno , e gli sono rimasti solo 56” su Amador, in agguato al quarto posto. Male, in una parola. Fabio dice che sarebbe potuta andare anche peggio: «Non è stata una giornata bella per me. Forse non avevo mai fatto uno sforzo come questi ultimi 40 chilometri. Ho sofferto, e di minuti ne avrei potuti prendere tanti, forse venti. Ho

cercato di non affondare, pedalando con la testa più che con le gambe. E sono orgoglioso di non avere mollato. Me lo ha detto anche Tiralongo, per arrendermi c’è domenica, a Milano». E su Landa il sardo è chiaro: «Stava meglio di me, non ci sono gerarchie. Giusto ci provasse. Nessun problema». SQUADRA Se anche la giornata gli avesse lasciato qualche dubbio su se stesso, e sul rapporto con la squadra, non lo dice. Sicuramente nella frase del congedo («Sono stanco, devo pensare a recuperare il più possibile le energie») c’è il rammarico per non essersi presentato al via del Giro come avrebbe voluto sul piano della condizione fisica. Colpa del malessere che l’ha costretto a saltare il Trentino costringendolo in pochi giorni a recuperare 5 chili persi. Ma lungi da lui volerlo assumere ad alibi: non ha mai voluto parlare

Tutta la sofferenza di Fabio Aru, 24 anni, nella smorfia di dolore durante la scalata al Mortirolo BETTINI

neppure del malessere accusato nel giorno di Imola (una congestione). E anche ieri potrebbe aver pesato, pare, anche una forte crisi di fame. Scuse zero. Voglia di lottare ancora, cento. TATTICA Ma chi è adesso il capitano Astana? La risposta di Giuseppe Martinelli – «Il capitano resta Aru» – è l’unica che si possa dare ufficialmente ma è evidente che si cercherà di far saltare il banco (possibilità che non viene esclusa, nonostante si sia consapevoli del valore di Contador) con chi sta meglio, e

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oggi Landa in salita ha un altro passo. Quanto alla tattica, il tecnico ci tiene a chiarire: «Nella prima discesa dall’Aprica non c’è stata nessuna comunicazione della foratura di Contador. Ed è stata la Katusha a mettersi a tirare. Quando mi sono accorto che Contador non c’era, non sapevo perché ma solo a quel punto ho detto ai miei ragazzi di tirare». Ma è la gestione di Landa e Aru a tenere banco. «Non ho lasciato Aru al suo destino. Landa stava benissimo e avrebbe potuto fare più forte il Mortirolo da subito, quando Conta-

dor era staccato. Poi Alberto ha attaccato e Landa è andato con lui per rompergli le scatole. Aru è passato in cima con Amador, ma ha avuto un problema meccanico (si è allargata una maglia della catena, ndr) nel momento peggiore, altrimenti sarebbero arrivati insieme. Nel finale, credo che Contador avesse scelto di far vincere Kruijswijk e ho dato via libera a Mikel: sono pagato dall’Astana per tentare di vincere. Il rapporto con Fabio? Non lo so, c’è fiducia tra noi, il dubbio non mi può sfiorare». © RIPRODUZIONE RISERVATA


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«HO INIZIATO LA SALITA GIÀ STACCATO, ALLA FINE 17°: IN UN TAPPONE VA BENE» GIOVANNI VISCONTI 32 ANNI, MOVISTAR

1961

Landa ci crede e attaccherà E «A Cervinia e Sestriere»

Marco Pastonesi INVIATO AD APRICA (SONDRIO)

se l’Astana, fin dall’inizio, avesse puntato su di lui? La domanda senza risposta echeggia nel Giro. Lui abbozza un sorriso che rappresenta un dubbio, che nasconde un imbarazzo, che maschera una delusione. Ma i 32 tornanti del Mortirolo, un giudice inappellabile e incorruttibile, hanno stabilito che il più forte dell’Astana (almeno in salita) è lui e che il nuovo capitano della squadra (a -5 giorni dall’ultimo traguardo) è lui.

1Altro exploit del basco dopo Campiglio «Ora lo so: in salita sono uno dei più forti»

Braccia alzate e sorriso di felicità per Mikel Landa, 25 anni, basco di Vitoria BETTINI

STRATEGIA Lui è Mikel Landa, con i suoi 25 anni, con le sue origini basche, con la sua nascita a Vitoria, con la sua seconda vittoria consecutiva al Giro dopo quella di Madonna di Campiglio, con il suo 2° posto nella generale a 4’02” da Contador. E la vita, nel giro, anzi, nel Giro di 48 ore, lo ha esaltato. Ma questo non è solo il momento del trionfo, è anche quello della chiarezza. Sulla strategia: «Prima del Mortirolo abbiamo provato a far faticare Contador a vantaggio di Aru. Ma sul Mortirolo, quando Contador è rientrato su di noi, Aru mi ha dato il via libera e ho corso davanti per cercare di vincere». Sul finale della tappa: «Contador avrebbe voluto che a vincere fosse Kruijswijk. Ha fatto due o tre buchi per lanciarlo. Ma non ero d’accordo. Non abbiamo parlato, io e Contador, comunque abbiamo parlato meno rispetto a Madonna di Campiglio, e io volevo vincere. Se a Campiglio

29

● L'anno dell'ultima doppietta consecutiva di uno spagnolo al Giro prima di Landa: Miguel Poblet si aggiudicò la prima e la seconda tappa

Contador non si era opposto alla mia vittoria, all’Aprica sì». Sul nuovo ruolo: «Ci aspettano due giorni più tranquilli, avremo tempo per analizzare la situazione, l’ideale sarebbe che io e Aru potessimo correre insieme per dare battaglia a Contador». SORPRESA Landa è più forte di quello che s’immaginava, più diplomatico di quello che si sospettava, più determinato di quello che si supponeva. Su di sé: «Queste ultime due tappe mi hanno dato la certezza che posso essere uno dei più forti in salita». Su Aru: «La sua situazione si è complicata, ha perduto il secondo posto, adesso deve cercare di riposare e recuperare, stare più tranquillo, fare bene venerdì e sabato». Sul suo Giro: «Non starò fermo nei due prossimi arrivi in salita, a Cervinia e al Sestriere». Sulla possibile tattica: «Stare attenti, correre insieme, come stavolta, quello che è successo a Contador può succedere anche a uno di noi». Sui possibili attacchi: «Arrivare all’uno-contro-uno e poi vedere dove si può arrivare». Sulla possibile leadership: «Questa è una situazione nuova per me, sono curioso di vedere come finirà». Soffiano venti di guerra di Spagna. Contador dice che «Landa ha abbandonato il suo capitano. Aru non sarà molto contento». Landa guarda avanti: «Quasi certamente non farò il Tour, non era nei programmi, sarebbe troppo. Quanto al 2016, il mio contratto con l’Astana è in scadenza, qui sono stato accolto a braccia aperte nel 2014 e mi trovo bene, ma il mio futuro potrebbe anche essere altrove». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L'OLANDESE

Cuore Kruijswijk «Io primo in cima Giornata di grazia» INVIATO AD APRICA (SONDRIO)

«I

l vincitore morale» (lo ha detto Alberto Contador) è un ragazzo di 27 anni, alto (1,78) e magro (66 kg), pelle bianca e capelli rossi, olandese di Nuenen, un luogo dove Van Gogh soggiornò e s’ispirò per i suoi «Mangiatori di patate». Invece Steven Kruijswijk è un mangiatore di chilometri e salite, di asfalto e tappe. Ed è sorprendente ammirare quanti corridori dei Paesi Bassi pedalino bene sulle strade alte. Ieri l’olandese volente (la volontà è il suo forte) più che volante (lo spunto non è il suo forte) ha vissuto una corsa memorabile: 2° all’arrivo (a 38” da Landa) e 8° nella generale (a 11’40” da Contador). Fra traguardo e pullman Steven apre il suo cuore: «Una giornata di grazia sul Mortirolo, salivo facile», «Quando Contador ha forato, mi sono trovato nel gruppo di Aru. Lui non stava bene, cercava di spingere ma non era efficace come altre volte», «Ho preso la mia opportunità, vincere era difficile, ma ci ho provato. Alla fine non avevo le gambe per seguire Landa», «Il primo posto sul Mortirolo e il secondo all’arrivo sono comunque importanti. Essere rimasto con Contador e Landa è una soddisfazione», «All’inizio del Giro puntavo alla generale, nella 4ª tappa ho avuto una crisi: non so se pensare ancora alla classifica o concentrarmi sulle tappe, ma ci riproverò». Kruijswijk è al quinto Giro, il suo migliore piazzamento è 8° nel 2011. Abbraccia la fidanzata Sophie. Poi si confida: «L’Italia mi piace moltissimo». Anche Van Gogh la pensava così. pasto © RIPRODUZIONE RISERVATA


30

98° Giro d’Italia R La guida

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2

«ANNI FA, SE IL LEADER AVESSE FORATO, LE SQUADRE AVREBBERO RALLENTATO» MARCUS BURGHARDT 31 ANNI, BMC

49 DE LA CRUZ (SPA)

74 GRETSCH (GER)

99 CLARKE (AUS)

124 PORSEV (RUS)

149 MODOLO (ITA)

25 CARDOSO (POR)

50 ZARDINI (ITA)

75 RUTKIEWICZ (POL)

100 MOUREY (FRA)

125 VIVIANI (ITA)

150 LOBATO (SPA)

177 km in 5h02’51”, media 35,066 km/h

26 PELLIZOTTI (ITA)

51

76 COURTEILLE (FRA)

101 TJALLINGII (OLA)

126 TOSATTO (ITA)

151 RICHEZE (ARG)

2

KRUIJSWIJK (OLA/LOTTO-JUMBO) a 38"

27 CHIRICO (ITA)

a 18'01"

52 NOCENTINI (ITA)

77

102 WEENING (OLA)

127 PETACCHI (ITA)

152 VAN POPPEL (OLA)

3

CONTADOR (SPA/TINKOFF)

28 SZMYD (POL)

a 22'08"

53 CHAVANEL (FRA)

78 ROVNY (RUS)

103 VEIKKANEN (FIN)

128 DOMONT (FRA)

153 FAIRLY (USA)

4

TROFIMOV (RUS)

29 NIEMIEC (POL)

54 ROUX (FRA)

79 SABATINI (ITA)

104 BATTAGLIN (ITA)

129 MEZGEC (SLO)

154 KOCHETKOV (RUS)

5

AMADOR (C.RICA)

6

HESJEDAL (CAN)

7 8 9

POS. CORRIDORE

L’ARRIVO

1

Caruso tiene bene Chiude 8° a 3’16”

Aru stop: si allarga una maglia della catena, il cambio non funziona BETTINI

TEMPO

LANDA (SPA/ASTANA)

a 2'03"

24 TIRALONGO (ITA)

1

TEMPO

CHERNETSKI (RUS)

80 BASSO (ITA)

105 COLBRELLI (ITA)

130 LANCASTER (AUS)

155 COLEDAN (ITA)

a 23'10"

81 ROGERS (AUS)

106 JUUL (DAN)

131 ZABEL (GER)

156 FISCHER (BRA)

57 ZILIOLI (ITA)

a 24'39"

82 SANCHEZ (SPA)

107 MORI (ITA)

58 CHEVRIER (FRA)

a 25'09"

83 TVETCOV (ROM)

108 ULISSI (ITA)

133 BERARD (FRA)

34 CHAVES (COL)

59 KREUZIGER (R.CEC)

a 27'50"

84 OWSIAN (POL)

109 IZAGUIRRE (SPA)

134 POLANC (SLO)

10 BETANCUR (COL)

35 BURGHARDT (GER)

60 CATALDO (ITA)

85 PUCCIO (ITA)

110 DE NEGRI (ITA)

11

GENIEZ (FRA)

36 BROWN (USA)

61

86 BERLATO (ITA)

111 BUSATO (ITA)

136 FLENS (OLA)

12

VAN DEN BROECK (BEL)

37 ZAKARIN (RUS)

62 BONGIORNO (ITA)

87 BOARO (ITA)

112 BELKOV (RUS)

137 VAKOC (R.CEC)

13

MONFORT (BEL)

38 BOOKWALTER (USA)

63 ELISSONDE (FRA)

88 HANSEN (AUS)

113 BANDIERA (ITA)

a 35'55"

138 GROSU (ROM)

14

ANTON (SPA)

39 PATERSKI (POL)

64 LAGUTIN (RUS)

89 BAK (DAN)

114 DURBRIDGE (AUS)

a 37'54"

139 HOFLAND (OLA)

15

PIRAZZI (ITA)

40 DUPONT (FRA)

65 KIRYIENKA (BIE)

90 BISOLTI (ITA)

115 BEWLEY (N.ZEL)

140 WATSON (AUS)

166 PINEAU (FRA)

a 39'50"

16

ATAPUMA (COL)

41

66 SAMOILAU (BIE)

91

116 MATYSIAK (POL)

141 MALAGUTI (ITA)

167 KLUGE (GER)

a 40'19"

17

VISCONTI (ITA)

92 STORTONI (ITA)

117 HOULE (CAN)

142 LINDEMAN (OLA)

168 DE BACKER (BEL) 169 SILVESTRE (POR)

55 ARMEE (BEL)

31

56 SIUTSOU (BIE)

ARU (ITA)

a 2'51"

32 MONSALVE (VEN)

CARUSO (ITA)

a 3'16"

33 MIHAYLOV (BUL)

KONIG (R.CEC)

a 3'19"

a 6'18"

a 8'13" a 10'31"

HENAO (COL)

DILLIER (SVI)

FINETTO (ITA)

a 28'22"

a 33'36"

157 NIZZOLO (ITA)

132 ALAFACI (ITA)

158 ACEVEDO (COL) 159 ZHUPA (ALB) 160 BARBIN (ITA)

135 APPOLLONIO (ITA)

67 ZEITS (KAZ)

18 NIEVE (SPA)

43 FELLINE (ITA)

68 ROSA (ITA)

93 FAVILLI (ITA)

118 ARNDT (GER)

143 HAUSSLER (AUS)

19

BOLE (SLO)

a 31'37"

PAULINHO (POR)

a 33'07"

42 GILBERT (BEL)

161 BOEM (ITA) 162 FERRARI (ITA) 163 PAOLINI (ITA) 164 PINEAU (FRA) 165 JI (CINA)

44 VAN DER LIJKE (OLA)

69 FORMOLO (ITA)

94 FRAPPORTI (ITA)

119 HAGA (USA)

144 BEPPU (GIAP)

20 MOINARD (FRA)

45 KEIZER (OLA)

70 SLAGTER (OLA)

95 REZA (FRA)

120 HEPBURN (AUS)

145 STACCHIOTTI (ITA)

21

46 BOUET (FRA)

71

96 MALACARNE (ITA)

121 BROECKX (BEL)

146 SARAMOTINS (LET)

REICHENBACH (SVI)

ritirato

22 KANGERT (EST)

47 INTXAUSTI (SPA)

72 VILLELLA (ITA)

97 QUINTANA (COL)

122 KEISSE (BEL)

147 EISEL (AUT)

XU (CINA)

ritirato

23 MONTAGUTI (ITA)

48 FERNANDEZ (SPA)

73 LUDVIGSSON (SVE)

98 HERRADA (SPA)

123 MARANGONI (ITA)

148 STAMSNIJDER (OLA)

VERVAEKE (BEL)

ritirato

URAN (COL)

56 BASSO (ITA)

a 1h59'22"

113 BELKOV (RUS)

a 3h14'30"

114 BERARD (FRA)

a 3h14'37"

57 ZAKARIN (RUS) 58 SAMOILAU (BIE)

a 2h00'20"

115 DURBRIDGE (AUS)

a 3h16'12"

2

LANDA (SPA/ASTANA)

a 4'02"

59 DILLIER (SVI)

a 2h00'42"

116 BEPPU (GIAP)

a 3h16'26"

3

ARU (ITA/ASTANA)

a 4'52"

60 ULISSI (ITA)

a 2h01'33"

117 VAKOC (R.CEC)

a 3h17'02"

4

AMADOR (C.RICA)

a 5'48"

61 POLANC (SLO)

a 2h05'02"

118 CHERNETSKI (RUS)

a 3h17'46"

5

TROFIMOV (RUS)

a 8'27"

62 BISOLTI (ITA)

a 2h08'16"

119 PINEAU (FRA)

a 3h17'56"

6

KONIG (R.CEC)

a 9'31"

63 CLARKE (AUS)

a 2h10'16"

120 BUSATO (ITA)

a 3h19'31"

7

CARUSO (ITA)

a 9'52"

64 ELISSONDE (FRA)

a 2h12'34"

121 HAUSSLER (AUS)

8

KRUIJSWIJK (OLA)

a 11'40"

65 STORTONI (ITA)

a 2h13'13"

122 APPOLLONIO (ITA)

a 3h21'59"

9

GENIEZ (FRA)

a 12'48"

66 HERRADA (SPA)

a 2h17'46"

123 OWSIAN (POL)

a 3h22'47"

10 HESJEDAL (CAN)

a 12'49"

67 BROWN (USA)

a 2h18'08"

124 HOULE (CAN)

a 3h23'32"

11

MONFORT (BEL)

a 14'04"

68 PATERSKI (POL)

a 2h21'06"

125 COURTEILLE (FRA)

a 3h23'43"

12 VAN DEN BROECK (BEL)

a 15'59"

69 BURGHARDT (GER)

a 2h21'51"

126 TJALLINGII (OLA)

a 3h23'45"

13 VISCONTI (ITA)

a 19'50"

70 CHEVRIER (FRA)

a 2h22'27"

127 PETACCHI (ITA)

a 3h24'04"

14 URAN (COL)

a 22'12"

71 BOOKWALTER (USA) a 2h22'50"

128 VIVIANI (ITA)

a 3h28'35"

129 RICHEZE (ARG)

a 3h29'31"

15 MOINARD (FRA)

a 26'04"

72 ZARDINI (ITA)

a 2h25'37"

16 NIEVE (SPA)

a 26'30"

73 FERNANDEZ (SPA)

a 2h26'18"

17 KANGERT (EST)

a 26'58"

74 KIRYIENKA (BIE)

a 2h26'29"

18 ATAPUMA (COL)

a 27'20"

75 ZILIOLI (ITA)

19 BETANCUR (COL)

a 32'33"

76 VILLELLA (ITA)

a 2h27'08"

20 CUNEGO (ITA)

a 37'22"

77 ARMEE (BEL)

a 2h28'00"

21 KREUZIGER (R.CEC)

a 37'47"

78 DOMONT (FRA)

a 2h29'01"

22 TIRALONGO (ITA)

a 38'00"

79 SLAGTER (OLA)

a 2h30'32"

a 2h26'38"

23 CATALDO (ITA)

a 46'09"

80 PUCCIO (ITA)

a 2h30'37"

24 IZAGUIRRE (SPA)

a 46'43"

81 BATTAGLIN (ITA)

a 2h30'41"

25 FORMOLO (ITA)

a 48'09"

82 MALACARNE (ITA)

a 2h33'18"

26 CARDOSO (POR)

a 1h01'00"

83 MORI (ITA)

a 2h34'25"

27 ROSA (ITA)

a 1h01'56"

84 GESCHKE (GER)

a 2h35'02"

28 PIRAZZI (ITA)

a 1h06'11"

85 NOCENTINI (ITA)

a 2h35'16"

29 INTXAUSTI (SPA)

a 3h20'02"

130 MODOLO (ITA) 131 ROVNY (RUS)

a 3h31'20"

132 MIHAYLOV (BUL)

a 3h33'24"

133 FISCHER (BRA)

a 3h34'54"

134 BEWLEY (N.ZEL)

a 3h36'18"

135 MARANGONI (ITA)

a 3h37'18"

136 LANCASTER (AUS)

a 3h38'49"

137 FERRARI (ITA)

a 3h39'53"

138 PORSEV (RUS)

a 3h40'12"

139 JUUL JENSEN (DAN) a 3h41'33" 140 MEZGEC (SLO)

a 3h41'52"

141 NIZZOLO (ITA)

a 3h41'56"

142 FAIRLY (USA)

a 3h42'26"

143 ALAFACI (ITA)

a 3h43'38"

a 1h15'20"

86 BOARO (ITA)

30 MONSALVE (VEN)

a 1h18'51"

87 HANSEN (AUS)

a 2h39'49"

31 NIEMIEC (POL)

a 1h19'28"

88 GRMAY (ETI)

a 2h40'07"

32 ROGERS (AUS)

a 1h23'07"

89 CHIRICO (ITA)

33 PELLIZOTTI (ITA)

a 1h25'02"

90 GRETSCH (GER)

34 ANTON (SPA)

a 1h28'31"

91 LUDVIGSSON (SVE) a 2h46'38"

35 GILBERT (BEL)

a 1h29'37"

92 RUTKIEWICZ (POL)

a 2h46'51"

36 BOLE (SLO)

a 1h30'45"

93 ROUX (FRA)

a 2h52'06"

37 SANCHEZ (SPA)

a 1h31'36"

94 BERLATO (ITA)

a 2h52'26"

38 FELLINE (ITA)

a 1h31'58"

95 FAVILLI (ITA)

a 2h53'17"

153 ARNDT (GER)

a 3h56'40"

39 KEIZER (OLA)

a 1h33'03"

96 FRAPPORTI (ITA)

a 2h54'14"

154 VAN POPPEL (OLA)

a 3h58'50"

40 SIUTSOU (BIE)

a 1h36'23"

97 COLBRELLI (ITA)

a 2h56'11"

155 VEIKKANEN (FIN)

41 KOCHETKOV (RUS)

a 1h36'27"

98 VAN DER LIJKE (OLA) a 2h57'07"

156 BROECKX (BEL)

a 4h03'04"

42 FINETTO (ITA)

a 1h37'50"

99 LOBATO (SPA)

a 2h58'32"

157 WATSON (AUS)

a 4h04'52"

43 CHAVES (COL)

a 1h45'27"

100 REZA (FRA)

a 3h01'49"

158 STACCHIOTTI (ITA) a 4h05'06"

44 MONTAGUTI (ITA)

a 1h48'35"

101 LINDEMAN (OLA)

a 3h02'37"

159 GROSU (ROM)

a 4h06'27"

45 DE LA CRUZ (SPA)

a 1h49'00"

102 PAOLINI (ITA)

a 3h03'13"

160 MALAGUTI (ITA)

a 4h10'46"

a 2h38'11"

a 2h41'48"

GRMAY (ETI)

LA TAPPA DI OGGI

CONTADOR (SPA/TINKOFF)

144 HOFLAND (OLA)

a 3h43'46"

145 TVETCOV (ROM)

a 3h44'02"

146 MATYSIAK (POL)

a 3h49'27"

147 ZABEL (GER)

a 3h50'22"

148 PINEAU (FRA)

a 3h52'53"

149 KEISSE (BEL)

a 3h52'59"

150 FLENS (OLA)

a 3h56'27"

151 SILVESTRE (POR)

a 3h56'28"

152 EISEL (AUT)

a 3h56'31"

a 4h01'51"

a 1h49'23"

103 HAGA (USA)

a 3h03'47"

161 STAMSNIJDER (OLA)

47 HENAO (COL)

a 1h51'08"

104 WEENING (OLA)

a 3h05'32"

162 BANDIERA (ITA)

a 4h11'43"

48 CHAVANEL (FRA)

a 1h52'36"

105 PAULINHO (POR)

a 3h05'38"

163 BOEM (ITA)

a 4h12'46"

49 SZMYD (POL)

a 1h52'54"

106 SABATINI (ITA)

a 3h07'51"

164 ZHUPA (ALB)

a 4h13'33"

50 LAGUTIN (RUS)

CUNEGO (ITA)

30 GAVAZZI (ITA)

2.584 km in 65h04’59”, media 39,703 km/h

46 GAVAZZI (ITA)

a 14'38"

a 2'10"

CLASSIFICA GENERALE POS.CORRIDORE

● Gli arrivi di tappa del Giro a Lugano: 1947 (vittoria di Giulio Bresci) e 1998 (cronometro vinta da Sergei Gontchar)

a 4h11'28"

a 1h53'15"

107 BAK (DAN)

a 3h10'21"

165 DE BACKER (BEL)

a 4h13'55"

51 BOUET (FRA)

a 1h53'19"

108 TOSATTO (ITA)

a 3h10'48"

166 HEPBURN (AUS)

a 4h16'58"

52 ZEITS (KAZ)

a 1h54'27"

109 QUINTANA (COL)

a 3h10'55"

167 JI (CINA)

a 4h19'36"

53 BONGIORNO (ITA)

a 1h54'59"

110 DE NEGRI (ITA)

a 3h11'56"

168 KLUGE (GER)

a 4h22'23"

54 MOUREY (FRA)

a 1h55'17"

111 BARBIN (ITA)

a 3h13'36"

169 SARAMOTINS (LET) a 4h31'44"

55 DUPONT (FRA)

a 1h58'12"

112 ACEVEDO (COL)

a 3h14'12"

170 COLEDAN (ITA)

a 4h31'53"

TIRANO 439 m GPM 3 Teglio 851 m

km 0

PORTE (AUS)

non partito

22 SQUADRE, RESTANO IN 170 LUGANO 275 m

S

S Morbegno 246 m

Nobiallo 205 m

10

15

a 38'16"

170 GESCHKE (GER) a 38'19"

63

104

134

Da Tirano-Lugano, è la più corta del Giro Un solo Gpm: opportunità per i velocisti Oggi la 17a tappa: 134 km da Tirano a Lugano, la più corta della corsa rosa. Frazione adatta ai velocisti, con un solo Gpm dopo la partenza con la scalata di Teglio. Quindi strada della Valtellina fino a Sondrio, valle dell’Adda e via lungo la riva fino alla breve salita di Croce di Menaggio. Ultimi 3 km nell’abitato di Lugano. Traguardo sul lungolago di Lugano RITROVO Ritrovo alle 12.25 in piazza Marinoni, partenza dalla Statale 38alle 13.55. ARRIVO Traguardo sulla riva Vincenzo Vela, a Lugano. Arrivo tra le 17 e le 17.30; Ultimi chilometri prima in discesa (due tornanti ravvicinati a 3 km dall’arrivo) e poi lungo le rive del Lago di Lugano. Ultima curva a 750m dall’arrivo. GPM Un solo Gpm: il Teglio (3a cat., 7,4 km al 6,5%, max. 10%). ABBUONI Due traguardi volanti ad abbuoni (3'', 2'' e 1''): Morbegno e Menaggio. All'arrivo, abbuoni di 10'' per il 1°, 6'' per il 2° e 4'' per il 3°. METEO Sereno, temperature tra i 21° e i 23°.

AG2R LA MONDIALE D.S. Biondi 1 POZZOVIVO 2 BERARD 3 BETANCUR 4 DOMONT 5 DUPONT 6 GRETSCH 7 HOULE 8 MONTAGUTI 9 NOCENTINI

ITA FRA COL FRA FRA GER CAN ITA ITA

ANDRONI-SIDERMEC D.S. Savio 11 PELLIZOTTI 12 APPOLLONIO 13 BANDIERA 14 DALL'ANTONIA 15 FRAPPORTI 16 GATTO 17 STORTONI 18 TVETCOV 19 ZILIOLI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ROM ITA

ASTANA PRO TEAM D.S. Shefer 21 ARU 22 CATALDO 23 KANGERT 24 LANDA 25 MALACARNE 26 ROSA 27 SANCHEZ 28 TIRALONGO 29 ZEITS

ITA ITA EST SPA ITA ITA SPA ITA KAZ

BARDIANI CSF D.S. Reverberi 31 BONGIORNO 32 BARBIN 33 BATTAGLIN 34 BOEM 35 CHIRICO 36 COLBRELLI 37 PIRAZZI 38 RUFFONI 39 ZARDINI

ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

BMC RACING TEAM D.S. Baldato 41 GILBERT 42 ATAPUMA 43 BOOKWALTER 44 BURGHARDT 45 CARUSO 46 DILLIER 47 KÜNG 48 MOINARD 49 ZABEL

BEL COL USA GER ITA SVI SVI FRA GER

DOPO IL RITIRO

IN TV

Porte, 500 km al volante fino a Montecarlo

Diretta dalle 14 su RaiSport 1 Dalle 15.10 Rai3

● (ci. sco.) Da Madonna di Campiglio a Montecarlo ballano oltre 500 chilometri e un bel po’ di ore di auto. E’ stata questa l’ultima «fatica» di un Giro d’Italia da dimenticare per Richie Porte, che si è messo personalmente alla guida per tornare a casa, appunto nel Principato di Monaco. Il tasmaniano di Sky, 30 anni, era partito sabato 9 maggio da San Lorenzo al Mare tra i favoriti per la corsa rosa, ma tra cadute, vicissitudini (la penalizzazione di 2’ per cambio ruota irregolare) e problemi fisici la sua è stata una Via Crucis. L’ultima tappa è stata quella di Madonna di Campiglio, domenica, quando è arrivato al traguardo a 27’04”. Poi la decisione del ritiro, e il rientro a casa. In auto. E alla guida.

● Oggi la Rai trasmetterà in diretta la 17a tappa, la Tirano-Lugano di 134 km.

SU EUROSPORT diretta dalle 14.15 Giro Extra dalle 17.30

FDJ D.S. Guesdon 71 GENIEZ 72 COURTEILLE

GIRO MATTINA Rai3, ore 12.25-12.45. Conduce Tommaso Mecarozzi con Marino Bartoletti e Gigi Sgarbozza. ANTEPRIMA GIRO RaiSport1, ore 14. Conduce Alessandra De Stefano con Beppe Conti. DIRETTA TAPPA RaiSport1-Rai3, canale 501 dig. (HD), ore 15.10. Telecronaca di Francesco Pancani e Silvio Martinello. PROCESSO ALLA TAPPA Rai3, dopo la tappa. TGIRO RaiSport1, ore 20. GIRO NOTTE RaiSport1, ore 0.30

CCC SPRANDI POLKOWICE D.S. Wadecki 51 PATERSKI POL 52 BOLE SLO 53 MARYCZ POL 54 MATYSIAK POL 55 MIHAYLOV BUL 56 OWSIAN POL 57 RUTKIEWICZ POL 58 SAMOILAU BIE 59 SZMYD POL ETIXX - QUICK-STEP D.S. Bramati 61 URAN 62 BOONEN 63 BOUET 64 DE LA CRUZ 65 KEISSE 66 MEERSMAN 67 SABATINI 68 SERRY 69 VAKOC

COL BEL FRA SPA BEL BEL ITA BEL R.CEC

FRA FRA

73 74 75 76 77 78 79

ELISSONDE FISCHER MOUREY PINEAU RÉZA ROUX VEIKKANEN

FRA BRA FRA FRA FRA FRA FIN

IAM CYCLING D.S. Carlstrom 81 CHAVANEL 82 CHEVRIER 83 CLEMENT 84 HAUSSLER 85 KLUGE 86 PELUCCHI 87 PINEAU 88 REICHENBACH 89 SARAMOTINS

FRA FRA OLA AUS GER ITA FRA SVI LET

LAMPRE - MERIDA D.S. Maini 91 ULISSI 92 FERRARI 93 GRMAY 94 MODOLO 95 MORI 96 NIEMIEC 97 POLANC 98 RICHEZE 99 XU

ITA ITA ETI ITA ITA POL SLO ARG CINA

LOTTO SOUDAL D.S. Leysen 100 VAN DEN BROECK 101 ARMEE 102 BAK 103 BROECKX 104 GREIPEL 105 HANSEN 106 HENDERSON 107 MONFORT 109 VERVAEKE

BEL BEL DAN BEL GER AUS N.ZEL BEL BEL

MOVISTAR TEAM D.S. Garcia 111 INTXAUSTI 112 AMADOR 113 ANTON 114 FERNANDEZ 115 HERRADA 116 IZAGUIRRE 117 LOBATO 118 D. QUINTANA 119 VISCONTI

SPA C.RICA SPA SPA SPA SPA SPA COL ITA

NIPPO - VINI FANTINI D.S. Giuliani 121 CUNEGO 122 BERLATO 123 BISOLTI 124 COLLI 125 DE NEGRI 126 GROSU 127 ISHIBASHI 128 MALAGUTI 129 STACCHIOTTI

ITA ITA ITA ITA ITA ROM GIAP ITA ITA

ORICA GREENEDGE D.S. White 131 MATTHEWS 132 BEWLEY 133 CHAVES 134 CLARKE 135 DURBRIDGE 136 GERRANS 137 HEPBURN 138 LANCASTER 139 WEENING

AUS N.ZEL COL AUS AUS AUS AUS AUS OLA

SOUTHEAST D.S. Parsani 141 BELLETTI 142 BUSATO 143 CARRETERO 144 FAVILLI 145 FINETTO 146 GAVAZZI

ITA ITA PAN ITA ITA ITA

147 MONSALVE 148 PETACCHI 149 ZHUPA

VEN ITA ALB

TEAM CANNONDALE - GARMIN D.S. Wegelius 151 HESJEDAL CAN 152 ACEVEDO COL 153 BROWN USA 154 CARDOSO POR 155 DANIELSON USA 156 FORMOLO ITA 157 MARANGONI ITA 158 SLAGTER OLA 159 VILLELLA ITA TEAM GIANT - ALPECIN D.S. Engels 161 MEZGEC 162 ARNDT 163 DE BACKER 164 FAIRLY 165 GESCHKE 166 HAGA 167 JI 168 LUDVIGSSON 169 STAMSNIJDER TEAM KATUSHA D.S. Konyshev 171 PAOLINI 172 BELKOV 173 CHERNETSKI 174 KOCHETKOV 175 LAGUTIN 176 PORSEV 177 TROFIMOV 178 VOROBYEV 179 ZAKARIN

SLO GER BEL USA GER USA CINA SVE OLA

ITA RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS RUS

TEAM LOTTO NL - JUMBO D.S. Boven 181 KRUIJSWIJK OLA 182 BENNETT N.ZEL 183 FLENS OLA 184 HOFLAND OLA 185 KEIZER OLA 186 LINDEMAN OLA 187 TJALLINGII OLA 188 VAN DER LIJKE OLA 189 WAGNER GER TEAM SKY D.S. Cioni 191 PORTE 192 EISEL 193 HENAO 194 KIRYIENKA 195 KONIG 196 NIEVE 197 PUCCIO 198 SIUTSOU 199 VIVIANI

AUS AUT COL BIE R.CEC SPA ITA BIE ITA

TINKOFF SAXO D.S. De Jongh 201 CONTADOR 202 BASSO 203 BOARO 204 JUUL JENSEN 205 KREUZIGER 206 PAULINHO 207 ROGERS 208 ROVNY 209 TOSATTO

SPA ITA ITA DAN R.CEC POR AUS RUS ITA

TREK FACTORY RACING D.S. Baffi 211 NIZZOLO ITA 212 ALAFACI ITA 213 BEPPU GIAP 214 COLEDAN ITA 215 FELLINE ITA 216 SILVESTRE POR 217 VAN POPPEL OLA 218 VANDEWALLE BEL 219 WATSON AUS

A PUNTI

MONTAGNA

GIOVANI

TEAM A TEMPI

TEAM A PUNTI

ULTIMO KM

La maglia rossa «Algida» va al leader della classifica a punti, assegnati a seconda della categoria della tappa su ognuno dei traguardi volanti. Class.: 1. Elia VIVIANI (Sky) 119 punti; 2. Nizzolo 114; 3. Boem 109; 4. Modolo 91; 5. Contador (Spa) 86; 6. Gilbert (Bel) 83; 7. Ulissi 75; 8. Frapporti 72; 9. Bandiera 60; 10. Kruijswijk (Ola) 57.

La maglia azzurra «Mediolanum» va al leader della classifica dei gpm, con punteggi diversi a seconda della categoria delle salite; il massimo è previsto per la Cima Coppi, poi 9 gpm di 1a categoria, 8 di 2a, 13 di 3a e 8 di 4a. Classifica: 1. Steven KRUIJSWIJK (Ola) 92 punti; 2. Intxausti (Spa) 91; 3. Landa (Spa) 73; 4. Betancur (Col) 68.

La maglia bianca «Eurospin» va al leader della classifica (a tempi) dei giovani, nati cioè dopo il 1° gennaio 1990. Classifica: 1. Fabio ARU; 2. Formolo a 43'17''; 3. Felline a 1h27'06''; 4. Chaves (Col) a 1h40'35''; 5. Henao (Col) a 1h46'16''; 6. Bongiorno a 1h50'07''; 7. Dillier (Svi) a 1h55'50''; 8. Polanc (Slo) a 2h10’.

La classifica per squadre a tempi prende in considerazione i primi tre corridori di ciascuna squadra. La somma dei loro tempi determina il tempo di squadra. Classifica: 1. ASTANA a 194h52'42''; 2. Movistar a 24'35''; 3. Bmc a 33'48''; 4. Sky a 42'02''; 5. Cannondale-Garmin a 1h22'38''; 6. Tinkoff a 1h37’09”'.

La classifica a squadre a punti si basa sui punti presi dalle squadre in più classifiche coi piazzamenti dei ciclisti. Classifica: 1. ASTANA 478 punti; 2. Lampre-Merida 242; 3. Movistar 235; 4. Sky 228; 5. Bmc 226; 6. Tinkoff 205; 7. Orica GreenEdge 204; 8. Katusha 201; 9. Lotto-Jumbo 196; 10. Bardiani 179; 11. Southeast 168.

La classifica Energia «Engie» premia il corridore che, lungo l’intero Giro, avrà percorso più rapidamente gli ultimi 3 km di ogni tappa in linea. A ogni tappa si assegnano punti ai tre corridori più veloci. Class.: 1. Mikel LANDA (Spa) 8; 2. Trofimov (Rus) 8; 3. Gilbert (Bel) 7; 4. Felline 5; 5. Lobato (Spa) 5; 6. Hofland (Ola) 5; 7. Aru 4; 7. Landa (Spa) 4.


98° Giro d’Italia R Il dibattito

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«HO SOFFERTO E CHIUSO ULTIMO, ORA VORREI UN ABBRACCIO E 87 PANINI» SIMON GESCHKE 29 ANNI, GIANT

2

31

● Le edizioni del Giro con due spagnoli sul podio finale, ma sempre 2° e 3°: 1972 (Fuente e Galdos) e 2001 (Olano e Osa)

Bettini spinge Landa «Ha il podio in tasca, I e per Milano è lunga»

di PAOLO BETTINI

1L’ex c.t. analizza la tattica: «Se Mikel va allo scontro diretto

con Contador, paga. Per Aru una batosta dura da assorbire»

IL GIRO AI RAGGI X MAGLIA ROSA

ROSSA

AZZURRA

BIANCA

9/5

1a SAN LORENZO AL MARE-SANREMO (cronosquadre) 17,6 ORICA

GERRANS

-

-

MATTHEWS

10/5

2a ALBENGA-GENOVA

177 VIVIANI

MATTHEWS

VIVIANI

LINDEMAN

MATTHEWS

11/5

3a RAPALLO-SESTRI LEVANTE

136 MATTHEWS

MATTHEWS

VIVIANI

KOCHETKOV

MATTHEWS

12/5

4 CHIAVARI-LA SPEZIA

150 FORMOLO

CLARKE

VIVIANI

KOCHETKOV

CHAVES

13/5

5 LA SPEZIA-ABETONE

152 POLANC

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

ARU

14/5

6a MONTECATINI T.-CASTIGLIONE DELLA PESCAIA 183 GREIPEL

CONTADOR

GREIPEL

POLANC

ARU

15/5

7a GROSSETO-FIUGGI

267 ULISSI

CONTADOR

VIVIANI

POLANC

ARU

16/5

8a FIUGGI-CAMPITELLO MATESE

186 INTXAUSTI

CONTADOR

VIVIANI

INTXAUSTI

ARU

224 TIRALONGO

CONTADOR

VIVIANI

GESCHKE

ARU

DATA TAPPA

a

a

KM ARRIVO

17/5

9a BENEVENTO-SAN GIORGIO DEL SANNIO

18/5

RIPOSO a CIVITANOVA MARCHE

19/5

10 CIVITANOVA MARCHE-FORLÌ

200 BOEM

CONTADOR

BOEM

GESCHKE

ARU

20/5

11a FORLÌ-IMOLA (Autodromo Ferrari)

153 ZAKARIN

CONTADOR

BOEM

INTXAUSTI

ARU

21/5

12 IMOLA-VICENZA (Monte Berico)

190 GILBERT

CONTADOR

BOEM

INTXAUSTI

ARU

22/5

13a MONTECCHIO MAGGIORE-JESOLO

147 MODOLO

ARU

VIVIANI

INTXAUSTI

ARU

23/5

14 TREVISO-VALDOBBIADENE (crono individuale) 59,4 KIRYIENKA

a

a

a

24/5

15a MAROSTICA-MADONNA DI CAMPIGLIO

25/5

RIPOSO a MADONNA DI CAMPIGLIO

Ieri

16a PINZOLO-APRICA

DATA TAPPA Oggi

17a TIRANO-LUGANO

Domani 18a MELIDE-VERBANIA

CONTADOR

VIVIANI

INTXAUSTI

ARU

165 LANDA

CONTADOR

VIVIANI

INTXAUSTI

ARU

177

CONTADOR

VIVIANI

KRUIJSWIJK

ARU

KM DIFFICOLTÀ e GIUDIZIO GAZZETTA 134 170

29/5

19a GRAVELLONA TOCE-CERVINIA

236

30/5

20a SAINT-VINCENT-SESTRIERE

199

31/5

21 TORINO-MILANO

178

a

LANDA

* ** ***** ***** *

Giornata di recupero, via libera ai velocisti usciti sani e salvi dalle Dolomiti Il Monte Ologno (10 km al 9%; Gpm a 36 km dall’arrivo) è un trampolino Quasi 4800 metri di dislivello, per lo più negli ultimi 90 km con 3 salite da 20 km Si decide il Giro, il Colle delle Finestre con gli ultimi 9 km di sterrato fa paura Passerella finale a Milano dopo 3 anni: si passa dall’Expo, poi circuito in corso Sempione

eri abbiamo visto che il Giro non è così chiuso come molti pensavano. D’altra parte Contador è in forma, va fortissimo ed è uno straordinario gestore della tattica di gara. Dopo quello che è successo, mi chiedo se l’Astana avesse studiato un piano tattico o se abbia improvvisato lungo i tornanti del Mortirolo. A me sembra che in salita abbiano tirato i dadi. Io avrei messo le cose in chiaro già la sera prima in albergo. Piano A o piano B. Invece ne è venuto fuori un piano C, C proprio come Contador, che ha finito per distruggere Aru. Il piano A doveva essere tutti con Aru fino alla fine, succeda quel che succeda. Tutti per uno, uniti fino alla morte. Il piano B era l’alternativa, cioè attaccare con Landa. All’Astana si era presentata anche l’occasione con la foratura di Contador, e quindi… carpe diem. A quel punto, anche a costo di fare un’azione all’apparenza suicida, bisognava attaccare fino in fondo. Del resto non sono lì per far saltare il banco? Invece Landa come gregario ha portato su Aru finché è arrivato Contador. La maglia rosa, però, ha rifiatato ed è ripartito. A quel punto si è visto chiaramente che Landa non sapeva che fare, tergiversando per poi tornare sotto a Contador, bravissimo a trovare per strada un gregario come l’olandese della LottoJumbo Kruijswijk. Ma cosa sarebbe successo se Landa avesse tirato dritto, libero da vincoli

Paolo Bettini, 41 anni, olimpionico e 2 volte iridato, al Giro con Mediolanum

di squadra, sin dai primi metri del Mortirolo? Oltretutto quella è una salita molto ripida, dove si sale talmente piano (sotto i 15 all’ora) che non serve a nulla un gregario che ti fa il passo. Cosa avrei fatto io? Avrei lasciato libero Landa di fare la sua corsa sul Mortirolo. E ora? La gerarchia in squadra è cambiata, si sono invertite le posizioni. Il podio a Landa non lo toglie nessuno. Può vincere? Se va allo scontro diretto no, Contador è più forte. Fargli un’imboscata? La vedo dura, anche se prima di arrivare a Milano c’è ancora molta strada. Aru invece è in crisi. Se ne avrà la forza, dovrà provare ad attaccare, tanto quarto o quinto cambia poco per uno come lui. Però questa è una batosta, anche morale, difficile da assorbire, tanto che potrebbe faticare ad arrivare a Milano nei piani alti della classifica. Cervinia e Sestriere potrebbero rivelarsi scogli molto difficili da superare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ IL DISTACCO

Mikel a 4’02”? Ha preso 4’ solo a crono! ● (ci. sco.) E così Mikel Landa, con 16 tappe alle spalle e 5 davanti, si ritrova a 4’02” da Contador. Ma visto che in salita ha dimostrato di essere almeno al suo livello, dov’è che ha accumulato un tale distacco? Nella maxicrono di 59,4 km da Treviso a Valdobbiadene. Sì, perché quel giorno Landa ha ceduto 4’ al connazionale… Il basco si rifà con gli abbuoni, 8” in più rispetto a Contador: merito di due successi di tappe (10”+10”) e un secondo (6”). Totale: 26”. La maglia rosa conta un secondo (6”), due terzi (4”+4”), più 4” in due sprint intermedi: totale 18”. Quanto alla cronosquadre, la Tinkoff-Saxo ha fatto meglio dell’Astana di 6”.

Caffè Motta, su di Giro!


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Motomondiale R Verso il Mugello

VISITA SPECIALE

Casa Yamaha

LA MOTO DI VALE HA UN CUORE MADE IN BRIANZA JARVIS CI HA APERTO LA SEDE DI GERNO DOVE VENGONO ASSEMBLATI I MOTORI DELLE M1

FILIPPO FALSAPERLA INVIATO A GERNO DI LESMO (MONZA)

I

l rifugio della M1 di Valentino (e Jorge) è italiano, italianissimo. Gerno di Lesmo, già il nome racconta brividi e velocità, a un tiro schioppo dall’omonima curva di Monza. Ma nemmeno troppo lontano dal Mugello: se i 92 chilometri che separano Borgo Panigale, sede della Ducati, non si possono battere, i 313 tra Gerno e Scarperia fan diventare il GP d’Italia la «gara di casa» anche della Yamaha. Una casa essenziale, elegante: tecnica giapponese e gusto italiano in un mix perfetto. Lo si capisce appena Lin Jarvis apre le porte del cuore pulsante della MotoGP, di cui è direttore generale. «Le altre attività sportive sono gestite dalle filiali continentali, la MotoGP risponde direttamente al board

SEDE ITALIANA LA SQUADRA CORSE OCCUPA 2.500 MQ

in Giappone dal ’99, quando Wayne Rainey chiuse il team e si decise di fare una società interna». Tutto trasuda di corse, moltissimo di Rossi e Lorenzo. Foto — un enorme fotomontaggio dei due copre una parete dello studio di Jarvis — tute, memorabilia, carene in multicolori varianti. Soprattutto moto, tante, belle, originali. In vetrina, nella hall, una piccola selezione ti porta direttamente in pista. Poi le riproduzioni dei diplomi dei titoli vinti, dal primo di Phil Read del 1964 all’ultimo Costruttori del 2014, passando per i 4 di Vale e i 2 di Jorge. INVIDIE C’è una M1 anche nella sala riunioni al piano terreno, al centro del tavolone ovale: è la bellissima versione Yamaha-Usa (gialla e nera) che Rossi portò sul podio (col compagno Edwards davanti: ricordate? «Ho pensato di attaccarlo, ma se andavamo giù tutti e due alla Yamaha

ci avrebbero ucciso…») a Laguna Seca 2005. La sala è stata inaugurata nel 2011 da Wayne Rainey e a lui intitolata. Non senza gelosia di Giacomo Agostini a cui spetta la sala contigua: più piccola… Potete capire.

Un tecnico al lavoro nel reparto motori. In alto a sinistra, la sala d’ingresso di Yamaha Racing. Nella foto grande Jarvis con la M1 di Rossi MILAGRO

La sede di Gerno di Lesmo è a pochi chilometri dal circuito di Monza (il capoluogo di provincia è a 10 km). Si tratta di un’area che raggruppa la Yamaha Italia, la R&D (ricerca e sviluppo) di Yamaha Europa (veicoli e stile, due edifici separati) per moto e scooter e la Yamaha Racing, che ha lasciato l’Olanda una decina di anni fa per trasferirsi in Brianza dove già c’era il quartier generale della squadra Superbike. L’area complessiva destinata alle corse, il cui responsabile è Marco Riva, è di circa 2.500

SPAZI Il cuore è oltre una porta ad accesso magnetico: un garage enorme contiene 4 camion del team. Nel cortile, altri 4 per l’hospitality. Dietro, ad accesso ristretto e «top secret», il reparto motori. I giapponesi si fidano ciecamente degli italiani e qui vengono costruiti, provati al banco e revisionati tutti i motori (anche per Tech3 e Forward) tranne il primo. Se ne occupano 5 tecnici superspecializzati. Il personale è di una ventina di unità: nessun giapponese! E un gruppo ristretto si dedica a studi avanzati. PASSAGGIO «Siamo qui — racconta Jarvis — metri quadrati e impiega 20 persone. Per quanto riguarda la logistica la squadra gira gli autodromi europei con quattro camion officina (uno per le moto su due piani che è dotato di spogliatoi per i piloti, uno per i meccanici, uno per gli ingegneri, uno per la manutenzione motori) e quattro che servono da hospitality nel paddock. Il materiale che viene trasportato per le trasferte europee pesa circa 12 tonnellate; mentre per quelle intercontinentali si utilizzano 52 casse.


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONTENUTO PREMIUM dal 2004-2005, quando è stato deciso di spostare la società per le corse dall’Olanda a questa “srl”. Qui c’era la base Superbike, ma Yamaha aveva deciso di ritirarsi e non sapevamo come organizzare l’area. In quel periodo Valentino vinceva, è stata una buona occasione per ottimizzare i risultati sportivi e le necessità commerciali. Certo Amsterdam, con la sede vicina all’aeroporto di Schiphol, era ottima dal punto di vista logistico. Però in Italia si trovano grandi professionalità, fornitori e tutto quel che serve per le corse». Ma non senza contropartita. «Ci siamo dovuti scontrare con la burocrazia, un peso fiscale importante e il costo del lavoro più alto di quasi tutta Europa: è stato veramente “shocking”. Non capisco come i governanti italiani non facciano nulla per sfruttare le potenzialità enormi di questo Paese». CRESCITA La Yamaha, quelle dei piloti, meglio del pilota — Rossi — ha imparato a utilizzarle al meglio. «Vale in versione 2014 mi ha stupito. Ma quest’anno sta facendo qualcosa che davvero non ci aspettavamo. Nella prima esperienza (2004-2010; n.d.r.) per lui era tutto più semplice: era giovane, in piena forma, velocissimo, nel momento migliore. Ora invece, in un campionato di altissimo livello deve vedersela con piloti più giovani e fortissimi. Ma non si è fatto trovare impreparato: è al massimo di sempre. Sì, può vincere il decimo titolo». RESURREZIONE Ma sulla sua strada trova soprattutto il compagno Lorenzo. «Valentino in questo momento ha l’inerzia del campionato, visto che è davanti in classifica, ma Jorge ha vinto due volte di fila ed è in grandissima forma». La conferma del contratto, prima di Jerez, è stato forse il momento chiave. «Lui in Qatar è stato davvero sfortunato (accusando un problema col casco; n.d.r.), avrebbe potuto vincere e allora tutto sarebbe cambiato. Invece sono seguite tre gare negative. Noi potevamo solamente fargli sentire che lo appoggiavamo incondizionatamente. Gli ho fatto capire che tutte le voci su un eventuale passaggio in Ducati non gli facevano bene, l’ho convinto che la cosa migliore era chiudere il discorso, eliminare un po’ di problemi dal tavolo. Il resto l’ha fatto lui ritrovando la concentrazione assoluta».

MAI VISTO ROSSI COSÌ FORTE. JORGE RISORTO GRAZIE AL CONTRATTO DERBY IN FAMIGLIA PER IL TITOLO? CI STIAMO PREPARANDO LIN JARVIS CAPO YAMAHA RACING

DELUSIONI E gli avversari, dove sono finiti? «L’anno scorso, dopo 10 GP vinti da Marquez sembrava che nessuno fosse più in grado di vincere una gara. Non sono passati neppure sei mesi e tutto si è ribaltato. Anche tecnicamente. Credo che la nostra moto sia più equilibrata rispetto alla Honda. Perché? Forse loro hanno voluto esagerare. Credo che nei test in Malesia abbiano portato 8 telai diversi… Come si fa a venirne fuori? Hanno problemi, sembra che la moto sia nervosa, fin troppo anche per le grandissime capacità di guida di Marc. Ma in questo momento non hanno due piloti forti come i nostri in grado di dare indicazioni per risolverli». Poi c’è la Ducati. «Con gli aiuti del regolamento hanno fatto un lavoro incredibile. Credo davvero che al Mugello abbiano la grande chance di vincere: così si chiuderebbe anche il discorso dei regolamenti

SS36

GERNO DI LESMO Circuito di Monza

MONZA

SS35 A52

A51

Vimercate

Agrate B.za

A4

LA GARA DI CASA

Rossi insegue il 10° trionfo Iannone è fratturato

D

Decine di Yamaha di ieri e di oggi in vetrina al reparto corse di Gerno di Lesmo MILAGRO

L'IDENTIKIT LIN JARVIS NATO A LONDRA IL 28 MARZO 1958 RUOLO CAPO MOTOR RACING DELLA YAMAHA

Comincia la sua carriera in Yamaha nel 1976, a soli 18 anni. GLI INIZI Dal 1976 al 1982 lavora per la filiale inglese della Yamaha. Dal 1983 al 1998 passa alla Yamaha Motor Europe. NEL MOTOMONDIALE Dal 1999 al 2001 è responsabile del team ufficiale Yamaha in 500. I piloti sono Max Biaggi e Carlos Checa. In particolare Biaggi dal 1999 al 2001 vince 6 gare e, nel 2001, chiude il Mondiale al 2o posto dietro Rossi. Dal 1999 è anche a capo del Motor Racing della Casa di Iwata.

2016… Come la Honda, riteniamo che sia stato giustissimo aiutare loro e le Case esordienti, ma quando poi diventi competitivo devi giocare con le regole degli altri». BATTICUORE Mugello gara decisiva? «No. È un momento chiave, importantissimo, ma quest’anno si andrà avanti gara per gara. Vale vuole vincere, Jorge è carico per le due vittorie e si corre su una delle sue piste preferite, che però è casa di Valentino. Subito dopo si andrà a Barcellona, a situazioni invertite (ricordate il sorpasso magico all’ultima curva del 2009? n.d.r.)». Sarà lotta tra i due anche per il Mondiale. «Ho la sensazione che possa succedere, ci stiamo preparando a gestire questa situazione. Ma oggi l’atmosfera è completamente diversa dall’altra volta (2008-2010; n.d.r.). Allora Vale era al top, Jorge un debuttante. Una situazione che si sentiva anche nelle squadre. Ora è diverso, sono tutti e due ad altissimo livello e il nostro è diventato davvero un team unico, anche se tutti e due lottano e si spingono momento dopo momento per vincere». La lunga chiacchierata finisce casualmente nella hall da cui era partita. Sotto una scala dove c’è, semi-nascosto, un defibrillatore d’emergenza. Jarvis ride. «Credo che tra qualche gara dovremo caricarlo sui camion, forse potrebbe servire per noi…». © RIPRODUZIONE RISERVATA

HOBBY Ama il golf e la corsa. Lin Jarvis, 58 anni, con Valentino Rossi, 36. A sinistra due orologi: uno serve per tener d’occhio il fuso giapponese

BIGLIETTI Diverse le tipologie: dal giorno singolo ai pacchetti per 2 o 3 giorni. Domenica da 90 a 250 euro. Tutti i dettagli sul sito ufficiale www.mugellocircuit.it

MILAGRO

LE CONCLUSIONI DELL’INCHIESTA

Marussia assolta per l’incidente della De Villota

La Marussia della De Villota contro il camion a Duxford

● La Marussia, ora Manor, è stata assolta da eventuali colpe riguardo l’incidente del 3 luglio 2012 a Duxford (Gran Bretagna), che costò la carriera, e indirettamente la vita, a Maria de Villota. Lo ha deciso la Health and Safety Executive, che ha chiuso così l’indagine sulla disgrazia. La spagnola era finita contro un camion durante un test aerodinamico della Marussia, di cui era collaudatrice. In quell’impatto Maria perse l’occhio destro. Poco più di un anno più tardi, l’11 ottobre 2013, la spagnola fu trovata senza vita in una camera d’albergo a Siviglia: i medici legali

appurarono che la morte venne causata proprio dai danni neurologici riportati nell’incidente di Duxford. L’esito dell’inchiesta della Health and Safety Executive conferma, indirettamente, quello della stessa Marussia, che stabilì che l’incidente non era stato causato dal malfunzionamento della monoposto. Quel giorno Maria debuttava ufficialmente al volante della Marussia: spinse la MR01 fino a 322 km/h orari sul rettifilo, ma al momento dell’impatto contro il bilico fermo a bordo pista la spagnola viaggiava molto più lentamente (circa 60 km/h).

FRATTURA A proposito di italiani, al Mugello dovrà continuare a soffrire (si spera meno che a Le Mans), Andrea Iannone, che due settimane fa nei test Ducati cadde all’Arrabbiata 2, sublussandosi la spalla sinistra. Ma l’ultima risonanza effettuata lunedì ha evidenziato una microfrattura alla testa dell’omero. «Una brutta sorpresa — ha detto Iannone —. L’edema mi provoca ancora molto dolore e sto continuando a fare terapia laser per cercare di farlo assorbire prima possibile» l’Aprilia farà finalmente debuttare sulla RS-GP il cambio veloce seamless, che Bautista aveva saggiato nei test di Jerez. PROGRAMMA Venerdì — Prove libere: ore 9 e 13.10 Moto3; 9.55 e 14.05 MotoGP; 10.55 e 15.05 Moto2. Sabato — Libere: ore 9 Moto3; 9.55 MotoGP; 10.55 Moto2. Qualifiche: 12.35 Moto3; 13.30 libere 4 MotoGP, 14.10 Q1, 14.35 Q2; 15.05 Moto3. Domenica: 8.40-10 warm up; 11 gara Moto3 (20 giri per 104,9 km); 12.20 gara Moto2 (21 per 110,1); 14 gara MotoGP (23 per120,6).

PALMARES Ha vinto 4 Mondiali MotoGP con Rossi (2004, ‘05, ‘08 e ‘09) e 2 con Lorenzo (2010 e ‘12).

GLI ALTRI MOTORI

a 7 anni, Valentino Rossi non si presentava al Mugello da leader iridato: allora, era il 2008, dopo 5 gare guidava con 97 punti (e 2 vittorie), 3 in più della coppia LorenzoPedrosa. E la domenica, precedendo la Ducati di Stoner e la Honda di Pedrosa, conquistò il terzo successo consecutivo, viatico per l’ottavo Mondiale. Fu anche l’ultimo trionfo del pesarese tra le colline del Mugello. Adesso, con più punti (102) e un vantaggio maggiore sugli inseguitori (+15 su Lorenzo, +19 su Dovizioso), Vale, in caccia del 10° Mondiale, proverà a ottenere anche il... 10° trionfo toscano.

DAL CANADA

IL CASO MONTECARLO

Fia, aumentati i controlli ai flap delle ali anteriori

Wolff sull’errore «Nessuno da noi perderà il posto»

● Più controlli sulla flessibilità delle ali delle monoposto di Formula 1: con una mossa a sorpresa, la Federazione internazionale ha ufficializzato che con effetto immediato, e quindi già a partire dal GP del Canada del 6 giugno, i commissari controlleranno la rigidità dei flap dell’ala anteriore, ai quali verrà applicata una zavorra di 6,1 chilogrammi. Con quest’aggiunta di peso, la flessibilità non potrà superare verticalmente i 3 millimetri. Non è dato sapere, comunque, se questo improvviso aggravio di controlli sia stato introdotto su sollecitazione di qualche squadra nei confronti di team rivali.

Montoya bacia il trofeo di Indy AP

PER IL SECONDO TRIONFO

A Montoya re di Indy 2,4 milioni di $ ● Vincendo domenica la sua seconda 500 Miglia di Indianapolis, Juan Pablo Montoya ha intascato un assegno di 2,4 milioni di dollari (2,2 milioni di euro): l’ammontare della cifra è stato annunciato durante la tradizionale cena riservata al vincitore lunedì sera.

● Qualcuno ha perso il posto alla Mercedes dopo il clamoroso errore di Montecarlo? Tutti se lo sono chiesti e ieri Toto Wolff ha risposto in una chat sul profilo twitter @MercedesAMGF1. «No, siamo una squadra campione del mondo che non gioca alle accuse sulla base di una sola gara». Il team principal di Stoccarda ha replicato pure ai sospetti di un deliberato boicottaggio contro Hamilton: «Vi pare che, con la Ferrari così pericolosa, avremmo mai fatto questo al pilota in testa al Mondiale? Gli abbiamo detto di stare in pista. Lui ha notato: “Non bene. Le gomme si raffreddano”. Abbiamo dovuto decidere in un secondo, sbagliando».


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Basket R Serie A: playoff

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

7-8.45 Gazzetta News 9 11x90 9.05 Campioni a confronto 9.30 Condò Confidential 10 11x90 10.05 The Speedgang-La banda dei motori 11 11x90 11.05 Perfection: momenti di gloria 11.30 Campioni a confronto

12 11x90 12.05 Bomber-Milito 13-14 Gazzetta News POMERIGGIO 14.15 Tuttogol 14.45 Autogol News 15 The Speedgang - La banda dei motori 15.45 Sfide senza limiti 16.10 Sport Science

17.05 Bomber-Shevchenko 18 Perfection: momenti di gloria 18.30 Le nuove forze del calcio 18.45 Gazzetta News CorriAmo 19 Calcio Market 19.30 Gazzetta News Giro d’Italia 20 Gazzetta News 20.30 Gazzetta News 20.45 Autogol News

SERA 21 11x90 21.05 Perfection: momenti di gloria 21.35 Bomber-Del Piero 22.30 Condò Confidential 23 Gazzetta News (Speciale playoff basket) 23.15 Gazzetta News 23.30 Gazzetta News 00.00 Calcio Market

La notte dei verdetti

1Buscaglia di Trento, coach dell’anno in Serie A, presenta le sfide decisive Dalle 23, su GazzettaTv, tutto sulle belle Venezia-Cantù e Reggio-Brindisi fVENEZIA-CANTÙ

Vincenzo Di Schiavi

U

ltimo atto. Si torna al Taliercio, stasera (ore 20.45, diretta Rai Sport 1, arbitri: Paternicò, Sabetta, Quarta) per decidere una serie segnata dal fattore campo. Venezia-Cantù, come l’altra semifinale Reggio Emilia-Brindisi, sarà poi protagonista del ricco «Speciale playoff», dalle 23, su GazzettaTv. Nel frattempo Maurizio Buscaglia, tecnico di Trento e coach of the year, ci inquadra le gare-5 che ci daranno le altre due semifinaliste.

fREGGIO EMILIA-BRINDISI

STASERA, ORE 20.45

STASERA, ORE 20.45

IL PIANO DI VENEZIA «Le chiavi della Reyer (Ress in dubbio, ndr) — dice il tecnico — saranno due: contrastare la fisicità di Cantù e ritrovare gli spunti che l’anno portata al secondo posto, ovvero l’intensità difensiva, la circolazione di palla, la continuità di rendimento nella singola gara e l’incredibile capacità di esaltare il singolo nel gruppo, che è stato il grande segreto della Reyer in questa stagione. Penso a Goss, Peric e Stone: gente che si accende dentro al sistema». IL PIANO DI CANTÙ «In una serie segnata dal fattore campo, Cantù ha messo la propria impronta in questo quarto non tanto per la vittoria in sè nelle gare casalinghe ma per come le ha vinte, per l’intensità e il sacrificio difensivo che ha saputo proporre. Deve tornare a Venezia senza pensare all’inerzia di questa serie che premia chi gioca in casa e alle differenze di rendimento tra le partite del Pianella e quelle fuori perchè questa è la trasferta con la «t» maiuscola e per vincerla è necessario riuscire a mettere in ritmo tutti». SFIDE «La sfida di squadra, per entrambe, è impedire all’avversario di entrare nel match con tutti gli effettivi perché sono roster lunghissimi. A livello individuale si parte dal duello GossJohnson Odom, poi Venezia dovrà sfruttare l’esperienza di chi conosce l’odore dei playoff: Ress, Viggiano e un ottimo Ort-

LE CHIAVI? SFIDA GOSS-ODOM E LA FISICITÀ DI CANTÙ ner, oltre ad Aradori che ha talento da vendere e alle spalle un vissuto importante quindi sulla gara secca può fare la differenza. Cantù vive sull’asse degli esterni Odom e Feldeine, ma un’altra chiave fondamentale sarà l’impatto dei lunghi: Metta, Buva, Williams e Shermadini. Hanno taglia, talento ed esperienza per prendersi il dominio dell’area. Sarà una bella sfida là dentro e per la la Reyer sarà indispensabile, come detto, contrastarne la fisicità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DA VENERDÌ LE SEMIFINALI FINALE

QUARTI 1. MILANO

3

8. BOLOGNA

0

Dal 14 al 26/6

2

QUARTI 2. VENEZIA

2

7. CANTÙ

Oggi

SEMIFINALI 1. MILANO

SEMIFINALI -

-

-

-

Dal 29/5 al 10/6 5. SASSARI

NEI PLAYOFF

PULLEN-DENMON RISPONDETE AI BIG DI REGGIO NEI PLAYOFF R

VENEZIA CANTÙ

REGGIO EMILIA BRINDISI

MEDIA PUNTI

MEDIA PUNTI

75

78.3

% TIRO DA DUE

4. TRENTO

1

2

3. REGGIO EMILIA

5. SASSARI

3

2

6. BRINDISI

Oggi

GDS

68.5

% TIRI DA DUE

46.9 53.8 47.5 44.3 % TIRO DA TRE

% TIRI DA TRE

MEDIA RIMBALZI

MEDIA RIMBALZI

38.2 31.6 35

37.5

29 37

31.6 36.3

MEDIA ASSIST

MEDIA ASSIST

% TIRI LIBERI

% TIRI LIBERI

PALLE PERSE

PALLE PERSE

18.3 11.5

Dal 29/5 al 10/6

70

68.2 74.6 15.5 14

11.3 11.3 77.9 73 11.8 13.5

eggio Emilia arriva alla bella con tante certezze in più (ore 20.45, arbitri: Taurino, Begnis, Bettini) e un dubbio: Della Valle ha un affaticamento muscolare, si deciderà solo all’ultimo momento se schierarlo. Brindisi è al completo e a caccia di una nuova impresa al PalaBigi, dopo il sacco di gara-2. IL PIANO DI REGGIO «Scenario diverso rispetto all’altra semifinale — riflette Maurizio Buscaglia —. Qui il fattore campo è

clic

COME VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla

stato violato dando indicazioni pregnanti che dovrebbero condizionare anche la gara decisiva. In gara-4 ho visto Reggio Emilia alzare, e non poco, il proprio livello difensivo, la presenza a rimbalzo e il lavoro in post basso, inteso anche come posizionamento da cui sviluppare in maniera idonea l’azione. Brindisi non ha prodotto una cattiva circolazione di palla ma la difesa reggiana era ovunque. Il chiave è dunque questa: intensità dietro per sviluppare il gioco in transizione, accendere l’attacco con la difesa perché poi, là davanti, Reggio ha molte armi con cui colpire». IL PIANO DI BRINDISI «L’Enel deve accettare la sfida fisicotecnica che l’avversario propone perché ha i mezzi per farlo. Atleticamente è una delle squadre più forti del campionato e ha bisogno di ritrovare quella verticalità che è uno dei marchi di fabbrica. Brindisi ha il talento per ricucire in breve tempo gli strappi e la consapevolezza mentale di aver già vinto in Emilia e che quindi l’impresa è possibile, a patto però che ritrovi fluidità in attacco e riesca ad alzare l’intensità difensiva, altrimenti in trasferta non si vince». SFIDE «Il confronto di squadra — prosegue il coach di Trento, — vivrà sulla lotta in area e, come detto, sulle situazioni legate al post basso, oltre alla circolazione di palla perché a questo punto ogni possesso acquista un peso specifico enorme. Brindisi dovrà proporre una presenza molto più aggressiva e a tal proposito sono curioso di verificare la reazione del duo PullenDenmon di fronte alla solidità tecnica e mentale di gente come Kaukenas e Diener che, seppur a strappi, ha creato le condizioni per portare a casa gara-4. Molto dipenderà quindi dall’impatto dei big di Reggio che possono fare la differenza». Come Cinciarini, se dovesse tornare il vero «Cincia». «Questa — conclude Buscaglia — è la sua sfida personale alla serie». v.d.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA

risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK


Basket R A casa della Federazione Internazionale

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON...

CONTENUTO PREMIUM

Fiba: la sfida DIATRIBA EUROPEA ● Il Real Madrid alza l’Eurolega 2015, organizzata, come l’Eurocup, dal consorzio europeo dei club. Le coppe rimarranno ancora a lungo all’ente privato? REUTERS

«L’EUROLEGA SI ADEGUI O LE COPPE TORNANO A NOI» L’INTERVISTA di LUCA CHIABOTTI INVIATO A GINEVRA

C

i sono momenti in cui si è orgogliosi di far parte di una grande famiglia. La splendida sede della Federazione Internazionale, a Mies, vicino a Ginevra, è un po’ museo, un po’ videogioco prima ancora di essere il quartier generale del basket mondiale. Ogni dettaglio è curato, ogni personaggio che ha fatto del basket uno sport planetario è rappresentato, passato e futuro vivono in armonia. Incontriamo qui Patrick Baumann, il segretario generale della Fiba alla vigilia della definizione della rivoluzione cestistica che dal 2017 cambierà il calendario mondiale e che ha innescato una forte contrapposizione con i piu importanti club d’Europa e l’Eurolega. «Io la chiamo evoluzione anche se a ritmo accelerato — dice Baumann —, avevamo valutato negli anni 2005-2010 che il sistema esistente frenasse la crescita del basket e che se non avessimo toccato alcuni argomenti tabù il ritmo della sua affermazione non sarebbe stato quello che merita. Così abbiamo agito modificando il calendario delle competizioni e fatto pulizia in casa, per evitar contrapposizioni tra la Fiba e i suoi organi regio-

LE TAPPE DELLA VICENDA

nali. E ci siamo chiesti come avremmo voluto che fosse il basket se come Picasso ci fossimo trovati di fronte una tela bianca da riempire. Così nel 2010 è iniziato un nuovo percorso che, come una palla di neve in discesa, è diventato sempre più veloce crescendo». Avete riportato le qualificazioni mondiali e europee per squadre nazionali durante la stagione dei club, ma cosi mancheranno i giocatori della Nba. Ne vale la pena? «Ogni sistema ha cose positive e negative, bisogna scegliere e nel nostro caso abbiamo ritenuto che ridare alle nazionali un calendario regolare durante l’anno e non solo d’estate fosse più importante per lo sviluppo della composizione delle squadre. Anche perché, prendendo ad esempio proprio l’Italia, negli ultimi anni sono più le volte che gli azzurri della Nba d’estate non c’erano di quante abbiano partecipato. Questa novità costringe i singoli Paesi a sviluppare un numero superiore di talenti e a crescere nell’organizzazione e promozione di un evento che può raccogliere maggiori interessi anche televisivi ed economici. E’ un calendario mondiale per aiutare il basket in modo globale anche se ci rendiamo conto delle esigenze diverse dell’Europa».

2010 La Fiba pensa a un nuovo calendario. Agosto 2014 Il Congresso Fiba approva le decisioni del Central board: la World Cup si sposta di un anno dopo quella del calcio (partenza dal 2019), dal 2017

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iniziano le qualificazioni con finestre durante l’anno: novembre 2017, febbraio 2018, giugno 2018, settembre 2018, novembre 2018, febbraio 2019. Dopo il 2017 l’Europeo passa ogni quattro anni dopo l’olimpiade. 8 gennaio 2015

CALENDARI RIVOLUZIONATI DAL 2017: NAZIONALI ANCHE D’INVERNO. BAUMANN, SEGRETARIO FIBA: «È UNA EVOLUZIONE CHI NON CI STA È FUORI DALLA CASA DEL BASKET»

Le leghe nazionali le finestre a settembre o novembre, febbraio e giugno per le nazionali non le vogliono. «Quello che va sottolineato è che questo sistema riduce i giorni nei quali i giocatori sono a disposizione delle nazionali, le finestre sono di 9 giorni, non ci saranno più raduni di un mese e mezzo per preparare 6 partite estive. Abbiamo portato l’Europeo a cadenza quadriennale, un anno ogni tre sarà completamente libero. E’ stata una richiesta portata avanti anche dalla Nba che dà più garanzie di concedere i propri giocatori per meno eventi ma più importanti. Ed è il nostro contributo a un calendario ormai sovraccarico e disordinato dove ogni Lega ha aumentato le partite». Ci sono margini di discussione con l’Eurolega? «Noi siamo aperti a qualsiasi discussione tecnica sulla durata e la posizione esatta delle finestre come su ogni argomento, ma se la presa di posizione è aprioristica contro il nuovo calendario, è stato già stato deciso pensando a tutti i continenti. Quando abbiamo preso questa strada l’Eurolega è stata subito avvertita, i singoli campionati alla fine avranno avuto almeno 5 anni per adeguarsi». I club dicono: «I giocatori li paghiamo noi» e vogliono indennizzi per il loro utilizzo in nazionale. Anche la Nba vuole partecipare alla torta. «Non siamo aprioristicamente contrari a discuterne, anzi. Il calLE FINESTRE SONO DI 9 cio ha aperto una strada alla GIORNI, COSÌ NON CI quale tutti gli sport di squadra SARANNO PIÙ RADUNI prima o poi arriveranno. Il proDI UN MESE E MEZZO blema è la grandezza della torta da spartire, che al momento è PER PREPARARE 6 GARE ancora troppo piccola per essere significativa. Ma non si possono PATRICK BAUMANN chiedere soldi prima e negare SEGRETARIO GENERALE FIBA nello stesso tempo una evoluzione delle competizioni proprio perché la torta diventi molto piu grande». Cosa succederà in Europa? «Dobbiamo fare chiarezza. Tra club e le leghe con le singole federazioni, che aderiscono alla Fiba, e con l’Eurolega che in questi anni ha fatto il bello e brutto tempo cambiando formule, aumentando il numero delle partite fuori dal sistema. Oggi se ripartiamo su basi nuove, con un accordo con Eurolega che funzioni meglio di quello passato riportando tutto il basket dentro alla sua casa bene, altrimenti sarà l’Eurolega a star fuori dalla casa e la Fiba organizzerà le coppe». Vi siete già mossi. «Siamo alla fase di progetto, pensavamo di affrontare la questione più avanti ma non potevamo non reagire alle chiusure di Eurolega sul calendario. Siamo stati alle Final Four, abbiamo constatato la loro crescita ma siamo anche convinti che non abbia raggiunto quel livello al quale gli stessi club credevano di poter arrivare 15 anni fa. Il calcio ha numeri enormemente superiori ma il problema è che il gap non può continuare ad aumentare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Ceo di Euroleague Jordi Bertomeu, in una conferenza stampa a Tel Aviv, avverte: «Le nuove finestre violano gli accordi siglati con la Fiba» 9 aprile 2015 La Fiba riunisce le principali federazioni europee (presente anche

Petrucci) per affrontare il tema della riforma delle principali competizioni europee per club. 24 aprile 2015 Euroleague rende nota una lettera indirizzata alla Fiba dalle principali Leghe europee in cui rifiutano il nuovo

calendario delle nazionali. 9 maggio 2015 I club di Euroleague scrivono alla Fiba ribadendo che l’organizzazione delle coppe europee deve continuare ad essere gestito dall’Eca, il consorzio dei club.

NBA

Harden come Olajuwon tiene viva Houston 1Unico assieme al mito dei Rockets a

segnare almeno 45 punti in postseason ma risalire da 1-3 sembra un miraggio

i Rockets. E i loro tifosi (oltre a qualche giocatore, Howard era ancora nello spogliatoio alle 3 del mattino) blindati nell’arena per via dell’alluvione che sta martoriando il Texas.

terra dopo aver spiccato involontariamente il volo sulla finta di Ariza. Il rientro in campo dopo aver superato i test per verificare se avesse subito una commozione cerebrale, hanno tranquillizzato i tifosi di Golden State. Il secondo, un James Harden irritante per quanto onnipotente in serate come quella di gara-4, chiusa con 45 punti (33 nella ripresa) dopo aver vagato per il campo svuotato di idee 48 ore prima, ha tenuto invece vivi

TRIPLE In precedenza erano piovute triple però. Il 7 su 8 in avvio di 1° periodo con i Warriors decisamente non in partita con la testa, è stato il preludio a una gara unica, che ha visto il nuovo primato Nba per maggior numero di canestri da tre realizzati da entrambe le squadre, 37 in totale (su 78 tentati, Warriors 20/46, Rockets 17/32), superando i 33 della stessa Houston contro Seattle nel ‘96. Harden, 2° nelle vota-

Massimo Oriani

D

ue grossi spaventi. Uno, per fortuna, risoltosi in nulla o quasi, l’altro ha invece costretto i Warriors a tornare alla Oracle Arena per chiudere la finale Ovest, ormai scontata dopo il 3-0. Il primo batticuore alla squadra della Baia l’ha provocato l’mvp, Steph Curry, atterrato di schiena sbattendo violentemente la testa a

tato da 0-3. Ma i Rockets sono risaliti da 1-3 coi Clippers non più di 10 giorni fa. E ora la serie è sul 3-1 per i Warriors. Basterebbe interpretarla in quel modo... Troppo facile, anche perché non si può aggirare la fredda logica dei numeri. Oltretutto, a Houston tocca una gara-5 e un’eventuale bella in trasferta stavolta. Anche perché ipotizzare che i texani tirino ancora col 57% dal campo contro la miglior difesa Nba, in vacanza per una sera, è pura fantasia.

zioni per l’mvp dietro a Curry, per una sera si è preso una piccola rivincita, diventando il solo Rocket oltre ad Olajuwon (49 il suo top) a toccare quota 45 punti in una sfida di postseason. Dopo il 3/16 di gara-3, nella quale Golden State aveva umiliato Houston, era inevitabile aspettarsi una reazione simile. «Era molto scontento domenica all’allenamento – spiegava poi coach McHale –. Ma non aveva senso sfogarsi con compagni e staff, doveva farlo con gli avversari in campo, e così è stato». MAI SUCCESSO Serie riaperta quindi? Nemmeno per idea, visto che nessuno ha mai rimon-

James Harden, 25 anni, 33 punti nella ripresa di gara-4 AFP

Finale Ovest, gara-4: Houston-Golden State 128-115 (serie 1-3, stanotte gara-5). Finale Est: Atlanta-Cleveland 3-0 (ieri notte gara-4). Finali Nba al via il 4 giugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallavolo R Il mercato

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lo scudetto poi gli addii da Trento: ciao Matey 1Kaziyski andrà in Oriente. Al suo posto c’è Urnaut. Anche il capitano Birarelli in partenza

● (an.me.) Dopo la rinuncia di Blengini la Sir Safety Perugia ha affidato la panchina a Daniel Castellani, 54 anni, nell’ultima stagione alla guida dei turchi de Fenerbahce Istanbul. L’italoargentino sostituisce Nikola Grbic e torna in Italia dopo 13 anni (l’ultima esperienza a Gioia del Colle dopo quelle a Chieti, Falconara, Bologna, Padova e Prato). «Speriamo e siamo convinti, di aver fatto la scelta giusta. Quella del nuovo allenatore è stata una ricerca lunga e mi auguro è che il risultato sia proporzionato». Insieme a Castellani potrebbe arrivare lo schiacciatore serbo Nikic (29), ex Latina, Sangiustino e Monza. A breve l’annuncio anche di Birarelli.

Gli annunci si ricevono tutti i giorni su:

www.piccoliannunci.rcs.it agenzia.solferino@rcs.it oppure nei giorni feriali presso l’agenzia:

Nicola Baldo

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orteggiato da mezzo mondo, come ogni estate gli succede ormai da diversi anni a questa parte. Matey Kaziyski è abituato a sentire nelle orecchie il canto di tante sirene, ma finora il Kaiser è sempre rimasto legatissimo a Trento, dove ha comprato casa e dove ha vinto tantissimo. Una bella storia che, però, ora sembra prossima a finire nell’arco di qualche giorno: da una parte squadre coreane e giapponesi che lo tentano con un’esperienza di vita irripetibile e un ottimo ingaggio e, dall’altra, lo sloveno Tine Urnaut ormai molto vicino a sbarcare all’ombra del Monte Bondone. Mai come in questa occasione Kaziyski è stato vicino a separarsi dalla città che l’accolse nel 2007 dopo un lun-

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Dopo 11 stagioni si rompe il sodalizio: Kaziyski e Stoytchev si dividono TARANTINI

go braccio di ferro con lo Slavia Sofia, club che l’aveva legato a sè con un contratto a vita. Una curiosità: Urnaut (in arrivo da Latina) sbarcò in Italia nel 2009 proprio grazie a... Trento. LANZA CAPITANO Già, perché allora il Copra Piacenza si unì alla società trentina nella battaglia per togliere il blocco dei tesseramenti per gli atleti Under 23 stranieri, visto che gli

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● I trofei che ha vinto Matey Kaziyski con la maglia di Trento. Solo la Supercoppa della stagione 2013-2014 non porta la sua firma (a.a.)

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La Germania di Pedullà batte le azzurre Italia-Germania 1-3 (20-25, 15-25, 25-21, 23-25) ITALIA: Guerra 5, Calloni 10, Sorokaite 16, Egonu 5, Folie 8, Malinov 4; Spirito (L), Sylla 8, Loda 5, Camera, Perinelli. Ne: Melandri, Parrocchiale, Pisani. All. Bonitta GERMANIA: Apitz 1, Weihenmaier 15, Silge, Geerties 14, Lippmann 10, Brandt 6; Durr (L), Scholzel 2, Hippe 1, Hanke, Dorendahl. Ne: Poll Arbitri: Pashkevich (Rus), Grieder (Svi) Note Italia: battute vincenti 5, muri 17, errori 40. Germania: bv 11, m 9, e 22 Inizia con una sconfitta il cammino dell’Italia a Montreux. La vittoria è andata alla Germania allenata da Luciano Pedullà (già finalista scudetto con Novara qualche giorno fa) che proprio in questa occasione ha iniziato la sua esperienza tedesca, dove ha preso il posto di un altro allenatore italiano, Giovanni Guidetti che ha portato le tedesche alla medaglia d’argento europea (due volte). Ieri pomeriggio le azzurre hanno iniziato soffrendo e a quel punto il ct Bonitta si è trovato costretto a mettere mano alla squadra. Nel terzo set inizia la rimonta azzurra che però si ferma a metà del quarto parziale, quando le tedesche ben ispirate da Apiz hanno messo la freccia superando l’Italia che dopo aver annullato un match ball si è arresa su una battuta sbagliata e ha consegnato il successo alle avversarie. Oggi l’Italia effettua il turno di riposo, poi domani affronterà la Turchia, quindi venerdì la chiusura contro il Giappone.

ECCO OS Macerata ha ufficializzato Osmany Juantorena che torna in Italia dopo due anni in Turchia. «Voglio ringraziare la proprietà con cui ho trovato l’accordo in un attimo perché lo volevamo fortemente entrambi». A Piacenza arriva Alessandra Petrucci. A Modena la schiacciatrice slovena Lana Šcuka e della centrale Floriana Bertone. A montichiari la centrale Dominika Sobolska.

Gruppo A: Cina-Rep.Dominicana 3-1 (25-20, 20-25, 25-20, 25-20). Oggi: Cina-Olanda e DominicanaRussia. Gruppo B: Italia-Germania 1-3, Giappone-Turchia. Oggi Turchia-Germania.

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Il coach di Perugia sarà Castellani

emiliani volevano lo sloveno (mandato in Polonia un anno dopo) mentre i trentini stavano lavorando per portare in Italia un Sokolov poco più che maggiorenne. Ora nella Città del Concilio il 27enne sloveno si troverà a vestire la maglia di titolare in diagonale con Filippo Lanza (classe 1991 e a quanto sembra promosso capitano), riconfermato, così come resteranno Giannelli (1996), Djuric (1989), Solè (1991) e Colaci (1985). In questi giorni continuano i contatti e gli incontri fra Kaziyski e Trentino Volley con la società di Diego Mosna, attiva sul mercato anche per la ricerca di un centrale giovane e fisicamente importante. Quando l’addio del 31enne schiacciatore bulgaro diventerà una certezza come lo sono già oggi quelli di Birarelli (1981, destinato a Perugia) e Zygadlo (1979, sembra interessare al Belchatow) allora Trentino saluterà gli ultra trentenni. Quelli che hanno vinto tutti i trofei della prima ora, dallo scudetto del 7 maggio 2008 in poi, per dar vita a un nuovo corso. Se non è la partenza di un nuovo ciclo poco ci manca. Passato e futuro che all’ombra del Bondone avranno come filo ad unirli la presenza di Radostin Stoytchev in panchina, dopo il rinnovo triennale sottoscritto solamente pochi giorni fa.

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Tennis R Roland Garros OGGI DALLE 11 RIPARTE LORENZI

ROLAND GARROS (28.028.600 , terra). Principali risultati (quelli completi su gazzetta.it). Uomini, primo turno: Sock (Usa) b. Dimitrov (Bul) 7-6 (7) 6-2 6-3; Djokovic (Ser) b. Nieminen (Fin) 6-2 7-5 6-2; ARNABOLDI b. Duckworth (Aus) 4-6 6-7 (5) 7-6 (4)

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

7-6 (2) 6-0; Isner (Usa) b. SEPPI 7-5 62 6-3; Gasquet (Fra) b. Gigounon (Bel) 6-3 6-4 6-0; Nadal (Spa) b. Halys (Fra) 6-3 6-3 6-4; Cilic (Cro) b. Haase (Ola) 6-2 6-4 6-2; Ferrer (Spa) b. Lacko (Slk) 6-1 6-3 6-1; LORENZI e Muller (Lus) 6-4 6-4 6-7 (1) 6-7 (5) sospesa.

Donne, primo turno: S. Williams (Usa) b. Hlavackova (Cec) 6-2 6-3; Mladenovic (Fra) b. Bouchard (Can) 6-4 6-4; SCHIAVONE b. Wang Qiang (Cina) 3-6 6-3 6-4; Karatantcheva (Bul) b. Jankovic (Ser) 6-3 6-4; Petkovic (Ger) b. Rogers (Usa) 6-2 6-1;

Wozniacki (Dan) b. KNAPP 6-3 6-0 OGGI (dalle 11, Eurosport ed Eurosport 2). Chatrier: Diatchenko (Rus) c. Sharapova (Rus); Nishikori (Giap) c. Bellucci (Bra); Monfils (Fra) c. Schwartzman (Arg); Suarez Navarro (Spa) c. Razzano (Fra). Lenglen: Stosur

Vincenzo Martucci

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«S

ono andato oltre il mio sogno più bello, io che vinco un match in cinque set al Roland Garros rimontando da due set a zero sotto». Andrea Arnaboldi da Cantù non dimenticherà più il 26 maggio di pomeriggio sul campo numero 5, quando ha vinto la prima partita nello Slam, salvando un match point al picchiatore australiano Duckworth, e poi ringraziando, con un bacio, dopo 4 ore e 10 minuti, la magica terra rossa. «Il talento ce l’ha sempre avuto, era questione di testa», proclama papà Alberto, commosso. «Pure l’anno scorso aveva superato le qualificazioni qui, ma poi aveva perso con Bolelli». Mentre coach Fabrizio Albani si inserisce nella scia di Roma dove il mancino aveva guadagnato il tabellone principale passando ancora dal torneo di selezione: «Era pronto da un po’, ora ha trovato la serenità per lottare palla su palla e anche un po’

● Le volte negli ultimi 10 anni che un italiano ha recuperato 2 set a Parigi: Sanguinetti contro Ascione 2005, Fognini contro Monfils 2011 e ieri Arnaboldi.

13h13’ ● Il tempo complessivo trascorso in campo da Arnaboldi nei 4 match a Parigi (3 nelle qualificazioni e uno nel tabellone principale).

165

● La classifica record raggiunta da Arnaboldi il 9 giugno 2014; il canturino ha iniziato il torneo da 187 e con la vittoria di ieri ha gia’ guadagnato 10 posizioni.

Arnaboldi, testa e maratona «Mi sto regalando un sogno»

1Batte Duckworth in 4 ore e 10’ annullando un match point: in 4 partite è rimasto in campo più di 13 ore! Avanza anche la Schiavone: «Su questi campi mi sento a casa»

IL MARATONETA A Parigi, Andrea ha già giocato 13 ore e 13 minuti, fra le tre partite di qualificazione e quella del tabellone principale, con la punta di 4 ore e 30’ del secondo match vinto per 27-25 (record del torneo di selezione). «Davvero sono diventato un hashtag, Je suis Arnaboldi? Bello. Marathon man? Ci sta». La partita? «All’inizio non

(Aus) c. Hesse (Fra); Granollers (Spa) c. Federer (Svi); Lucic-Baroni (Cro) c. Halep (Rom); Tsonga (Fra) c. Sela (Isr). Italiani: FOGNINI c. Paire (Fra); Muguruza (Spa) c. GIORGI; Rybarikova (Slk) c. PENNETTA; prosecuzione LORENZI c. Muller.

I NUMERI

INVIATO A PARIGI twitter@VinceMartucci

di fortuna. Crescendo si impara, ed è importante lo staff che lo fa star bene come persona e lo fa funzionare in campo: io che sono un tecnico federale, lo psicologo dello sport Roberto Cadonati e il preparatore atletico Sabadin. I giocatori di talento, proprio per il bagaglio tecnico più ampio, magari hanno un ritardo e una maturazione più complessa. Come Andrea, Vanni e Lorenzi, che parte attaccante pure lui, anche se nel tempo si è modificato».

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RIl canturino

avevo tanta intensità e l’ho pagata. Sono stato bravo a restar lì, anche se l’australiano non sbagliava. La svolta è stato il match point salvato sul 6-4 7-6 4-5 3040, ho vinto quel lungo scambio con un dritto a sventaglio sulla riga e ho cambiato atteggiamento, sono stato più aggressivo alla risposta, lasciando di più i colpi». L’italiano che esplode a 27 anni, sbandierando anche il servizio-volée e, da numero 187 del mondo, vede avvicinarsi i top 100, è orgoglioso del salto di qualità: «Non smetti mai di conoscerti dentro, e dentro c’è tanto. Io l’ho cercata a lungo, ma l’ho trovato, non sapevo quanto avevo, ma ora lo so. E voglio raggiungere l’obiettivo». Con la fiducia a mille: «Battere Cilic, perché no? La mia varietà di gioco dà fastidio».

Andrea Arnaboldi, 27 anni, n. 187

ERRORI Karin Knapp sbaglia av-

diventa anche un hashtag, Je suis Arnaboldi: «E adesso batto Cilic»

versaria: costretta alla maratona dalla numero 5 del mondo, Caroline Wozniacki — appena tre games giocati dopo mezz’ora — smarrisce lucidità per il suo gioco di rischi, e crolla, sepolta da 50 errori. «Dovevo rischiare di più nel servizio-risposta». Andreas Seppi sbaglia torneo: meglio curarsi per bene l’anca e rientrare direttamente sull’erba, invece perde 7-5 il primo set con Isner e si rifà male. Paolo Lorenzi sbaglia incrocio. Si fa riprendere da 6-4 6-4 3-1 dal talento mancino Gilles Muller e, perso il tiebreak, gli si incrociano gli occhi dalla tensione, come gli adduttori già provati dal trionfale Challenger di Eskisehir in Turchia. Poi rimonta da 5-3 sotto al quarto, salva due set point, rimette la contesa sulla lotta da fondo, va avanti lui, 5-3, al tie-break, ma perde anche quello. E alle 21.15 deve fermarsi, per oscurità.

LEONESSA Ma la Leonessa no, Francesca Schiavone, regina al Roland Garros 2010 e finalista 2011, non sbaglia. Non qui: «E’ un posto speciale, c’è energia, devo accoglierla e farla fluire, se riesco a mettere in campo il mio gioco, l’avversaria fa molta fatica. E’ il mio campo, mi piace». Anche se va sotto di un break con la veloce cinese Wang allenata dall’ex pro australiano Paul McNamara: «Stavo facendo troppi errori non forzati, anche tattici, e se sbagli tutto ti torna indietro... Prima le giocavo sul colpo più forte, il rovescio, poi non spingevo più... Grazie a Dio ho usato un po’ d’esperienza e ho portato a casa la partita», si auto-elogia. «Ora vorrei avere i 4-5 chili che la prossima avversaria, Kuznetsova, mette sulla palla». E il sogno continua.

très vite LA SPEAKER CONFUSA ECCO LA JANKOVIC MA E’ JANOWICZ... ● (lu.mar) Panico al Roland Garros quando la speaker annuncia la conferenza stampa di Jelena Jankovic che avrebbe dovuto esordire nel pomeriggio contro Karatantcheva. Si pensa ad un forfeit della serba, ma ecco che nella sala interviste appare Jerzy Janowicz e in pochi secondi viene svelato l’incredibile errore: la speaker ha confuso il polacco con la serba. RAFA E VILAS Il tema è sempre lo stesso; alcuni giornalisti argentini hanno chiesto a Rafael Nadal un parere sulla questione legata alla polemica tra Guillermo Vilas e l’Atp in merito a chi fosse il numero 1 del mondo di fine 1977. «E’ accaduto quasi 40 anni fa, penso che Vilas faccia meglio a trascorrere il tempo con sua figlia piuttosto che domandarsi se sia stato lui o Connors il numero 1 del mondo. La storia lo ricorda come uno dei più grandi di sempre sulla terra battuta, il resto non conta».

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LE ALTRE PARTITE schi e tira vincenti da qualsiasi parte. Ma le mie sensazioni sono state buone, quando ho potuto giocare punti normali, scambiando, penso di aver cambiato bene la direzione dei colpi, col dritto, e di aver chiuso con buoni lungolinea. Ho giocato aggressivo».

Djokovic ok senza brillare E poi saluta in francese 1Nessun

problema per Nadal, Serena Williams non conosce la rivale PARIGI

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ome stanno i big? L’esordio al Roland Garros promuove Djokovic, Nadal e Serena. Per meriti loro e per demeriti degli avversari.

Jarkko Nieminen è infatti coetaneo di Federer e mancino come Nadal, ed è un gentleman del tennis, come loro. Però, a differenza di quei due diavoli, il numero 87 del mondo è un gran «perdidor». Così, nel silenzio irreale del Philippe Chatrier, nel secondo set, dopo aver approfittato del tremebondo numero 1 del mondo, Djokovic, manca la palla del 5-1. E arriva a due punti dal set, sul 5-3 30-0, ma s’inabissa con un’imbarcata di 7 punti a 22, senza più arginare il favorito del Roland Garros. Re Nole lo abbraccia, a rete. Non rin-

grazia John McEnroe che lo incensa: «Le migliori risposte che mi sono trovato contro, in campo, sono state quelle di Connors ed Agassi, ma quella di Nole è migliore di tutt’e due». Dopo 40 vincenti (72% di punti con la prima) e 31 errori, al microfono in campo saluta piuttosto la moglie Jelena nella lingua dell’amore: «Sono molto eccitato di parlare francese, speriamo che la maestra mi dica bravo. Quando torno su questo campo sento e spero di mantenere la stessa fiducia che ho dall’inizo della stagione». Col messaggino sulla tele-

Novak Djokovic, 28 anni, ha collezionato il 23° successo consecutivo

camera: «Ca va bien, Paris?». DRITTO Vince in tre set anche Rafa, il padrone di nove degli ultimi dieci Roland Garros, che, nella pole position, parte addirittura dalla settima fila (leggi classifica mondiale). Il

francesino Quentin Halys coi suoi 18 anni, invitato dagli organizzatori, da appena 296 Atp, non ha cilindrata ed esperienza per impensierirlo: «E’ difficile valutarsi contro un avversario più giovane ed aggressivo che prende molti ri-

GOMITO Serena soffoca al solito l’avversaria, la bella Andrea Hlavackova, fidanzata ceca del tour manager Atp italiano, Fabrizio Sestini: «Il gomito migliora, non ho servito i soli ace, non sono al 100%, ma miglioro di giorno in giorno. Ma non so chi sia la prossima avversaria, anzi, fatemi un favore, non ditemi chi è». Tranquilla, la 21 tedesca Anna Lena Friedsam non la conoscono in tanti. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Atletica R Challenge Iaaf

MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Bolt passeggia sotto la pioggia 1Nel freddo di Ostrava vince i 200 in 20”13. «Con questo tempo non si poteva far meglio» Pierangelo Molinaro INVIATO A OSTRAVA (R.CECA)

I RISULTATI

F

Dolore a una coscia, Rudisha stop sui 600: «Non è grave»

orse chi era davanti alla tv quando si è aperto il collegamento internazionale, prima ancora delle parole del commentatore ha capito che aria tirava ad Ostrava. La prima inquadratura era, manco a dirlo, su Bolt nel campo di riscaldamento. Un Usain con il look da black bloc: cuffia di lana nera calata sugli occhi, felpa nera con cappuccio calzato, una giacca a vento impermeabile anch’essa nera. Ma non c’erano ieri molte possibilità di scelta. Temperatura che a fine meeting è scesa anche sotto i 10°, pioggerellina insistente e gelata, il vento che soffiava a raffiche. Un clima velenoso per l’atletica in pista. E al giamaicano è toccata l’ultima gara, dopo lo shock di vedere crollare in pista dopo pochi passi un altro mostro sacro, David Rudisha, avvelenato dal freddo e dall’umidità.

UN GIRO IN PARATA SULL’AUTO D’EPOCA Primo vero meeting dopo due anni e primo giro d’onore prima della gara per Usain Bolt: gli organizzatori del «Golden Spike» l’hanno fatto salire a bordo di un’auto d’epoca AP

LA PRUDENZA Bolt non ha cercato di strafare, ha vinto in 20”13, tempo quasi ridicolo per la sua storia, ma non per queste condizioni atmosferiche. Aveva freddo e si vedeva, è rimasto sul blocchi più del dovuto per due richiami del giudici «al tempo».

RPowell, 100 in

10”04. Nel triplo Taylor vola a 17.52, nel giavellotto super Yego: 86.88 Usain Bolt, 28 anni: vanta 6 ori olimpici, 8 mondiali e i record del mondo dei 100 (9”58), 200 (19”19) e 4x100 (36”84). Sopra, è incappucciato prima della gara AFP

Questo di Ostrava era il suo primo vero palcoscenico stagionale, dopo il 20”20 di inizio aprile, il 10”12 sui 100 a Rio e la bella frazione di staffetta a Nassau. È uscito con calma dai blocchi (oltre due decimi il suo tempo di reazione) e la prima parte della curva è stata davvero alla Bolt. Ha aperto subito la falcata e ha corso con grande fluidità. Quando, dopo 50 metri, ha capito di essere davanti ha evitato di accelerare. È entrato per primo sul rettilineo e ha mantenuto una bella fluidità. Solo prima del traguardo ha perso un poco gli appoggi, quando il suo tronco si è spostato in avanti. «Le condizioni non mi hanno permesso di correre sotto i 20”», ha poi detto. Usain non voleva rischiare, ma la tecnica c’è tutta.

Da verificare solo la potenza, speriamo in condizioni atmosferiche più accettabili e la prossima occasione sarà sui 200 il 13 giugno a New York. Non si può chiedere oltre a un campione del suo talento in una situazione come quella del meeting ceco, non può rischiare di stracciarsi i muscoli dopo due stagioni di latitanza. POWELL Usain non è stato il solo a non chiedere tutti i cavalli al suo motore, lo ha fatto pure Asafa Powell sui 100. L’ultimo primatista del mondo prima dell’era Bolt, al caldo di Kingston ha già corso in 9”84, ma non era serata. Pure per lui gli anni passano e deve essere prudente. Nel 2005 qui a Ostrava con 6° ma senza pioggia, corse

(si.g.) Debutto outdoor a 1.96 in alto (mpm ‘15 eguagliata) della polacca Kamila Licwinko a Rehlingen (Ger). Uomini. 400: Hudson Smith (Gb) 45”25. Asta: Paech 5.70. Donne. 800: Lamote (Fra) 1’59”39. Alto: 2. Kasprczycka (Pol) 1.94; 3. Jungfleisch 1.94. Peso: Schwanitz 19.85. A Pitesti (Rom). Donne. Triplo: Bujin 14.19 (0.0). A Recklinghausen (Ger), piazza. Uomini. Asta: Paech 5.74; Filippidis (Gre) 5.64. PISTA ITALIA (si.g.) A Bolzano, lunedì, 23”77 nei 200 (+1.6) della 19enne Johanelis Herrera Abreu. Uomini. Disco: Kirchler 59.10. A Roma. Donne. Asta: Bruni 4.10. A Innsbruck (Aut). Uomini. Asta: Boni 5.35. Donne. Asta: 2. Cargnelli 3.95. A Rehlingen (Ger).

TAYLOR A non avere paura, anche se frequenta forse la specialità più traumatica dell’atletica, è stato Christian Taylor, che a inizio riunione nel triplo è atterrato a 17.52 con vento leggermente contrario. Raggiungere al freddo e con una pedana bagnata questa misura denota non solo una grande solidità

tecnica e la sicurezza del gesto anche nelle condizioni più difficili, ma anche un potenziale decisamente alto. Con il fenomeno cubano Pichardo quest’anno sarà un duello bellissimo, sempre sulla soglia dei 18 metri. Il freddo e la pioggia hanno frenato tutti gli altri, pure i mezzofondisti penalizzati anche dal vento che spazzava di traverso la pista: 13’23”72 per l’etiope Gebremeskel sui 5000, 4’07”09 per l’ucraina Mishchenko nei 1500. Uno soltanto pare non essersi accorto del freddo e per giunta è keniano. Julius Yego, già iridato a Mosca 2013 nel giavellotto con 86.88: ha battuto gli europei e stabilito il nuovo primato nazionale. Già, ma lui si allena in Finlandia...

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● I centesimi di miglioramento per Bolt sui 200 rispetto al suo precedente limite stagionale, il 20”20 che aveva corso l’11 aprile a Kingston.

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● I centesimi di ritardo rispetto al miglior crono di questa stagione sui 200, il 19”99 ottenuto da Dedric Dukes (Usa) il 16 maggio a Starkville

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L’INIZIATIVA

TACCUINO A REHLINGEN 1.96 PER LA LICWINKO

in 9”86 e una settimana dopo ad Atene fissò il primato mondiale a 9”77, ma era giovane e senza nel cuore il ricordo maligno degli infortuni. Ieri sera è uscito bene dai blocchi, ha accelerato con fluidità, ma non ha spinto sul gas nella seconda parte chiudendo in 10”04. Ma la sensazione è stata bella, di un fuoriclasse che si sta ritrovando dopo la squalifica doping.

David Rudisha, pure lui al rientro dopo due stagioni a curarsi, ha messo paura, ma poi su twitter ha detto che non è nulla di grave. Ma tutti hanno temuto davvero e i 15.000 dello stadio sono ammutoliti quando, sui 600, si è fermato dopo pochi secondi toccandosi la coscia destra. Il freddo e l’umidità erano un rischio per tutti e molti si sono limitati al minimo. Come Bohdan Bondarenko che nell’alto ha vinto con 2.24 prima di tre tentativi neppure troppo forzati a 2.34. Così la ceca Hejnova sui 400 hs (55”13), il polacco Kszczot sugli 600 (1’16”02) E Charonda Williams sui 200 (23”11). Poca fortuna per i tre italiani in gara. Marco Fassinotti, all’esordio dopo la distorsione invernale alla caviglia di stacco, si è piazzato 5° nell’alto con 2.24 al sesto salto. Gara difficile anche per Claudio Stecchi nell’asta dove ha concluso con 5.40 e per Irene Siragusa, sesta nei 200 con 24”09. Uomini. 100 (-0.4): 1. Powell (Giam) 10”04; 2. Young (Usa) 10”13; 3. Kilty (Gb) 10”31. 200 (+0.6): 1. Bolt (Giam) 20”13; 2. Young (Usa) 20”35; 3. Tsakonas (Gre) 20”62. 300: 1. Zalewski (Pol) 32”25; 2. Maslak (R.Cec) 32”35; 3. Omelko (Pol) 32”58; 4. K. Borlée (Bel) 32”83. 600: 1. Kszczot (Pol) 1’16”02; 2. English (Irl) 1’16”14; 3. Langford (Gb) 1’16”69; Rudisha (Ken) n.f. 1000: 1. Lewandowski (Pol) 2’17”25; 2. A. Kiprop (Ken) 2’17”38; 3. Kitum (Ken) 2’17”62; 4. Holusa (R.Cec) 2’18”42; 5. Bosse (Fra) 2’19”35. 5000: 1. Gebremeskel (Eti) 13’23”72; 2. Ibrahimov (Aze) 13’26”77; 3. Bashir (Som) 13’28”07. Alto: 1. Bondarenko (Ucr) 2.24; 2. Baba (R.Cec) 2.24; 3. Protsenko (Ucr) 2.24; 5. FASSINOTTI 2.24. Asta: 1. Da Silva (Bra) 5.75; 2. Lisek (Pol) 5.55; 3. Kudlicka (R.Cec) 5.55; 4. Wojciechowski (Pol) 5.55; 6. STECCHI 5.40. Triplo: 1. Taylor (Usa) 17.52 (-0.8); 2. Fedorov (Rus) 17.11 (+0.3); 3. Copello (Cuba) 16.38 (-0.4). Peso: 1. Kolasinac (Ser) 20.51; 2. Birkinhead (Aus) 20.07. Giavellotto: 1. Yego (Ken) 86.88; 2. Röhlerger (Ger) 85.36; 3. Pitkämäki (Fin) 83.96. Donne. 200 (0): 1. C. Williams (Usa) 23”11; 2. Stewart (Giam) 23”43; 3. B. Williams (Gb) 23”50; 6. SIRAGUSA 24”09. 1500: 1. Mishchenko (Ucr) 4’07”09; 2. Sadoeth (Eti) 4’07”93. 100 hs (-1.7): 1. Nelvis (Usa) 12”55; 2. Talay (Bie) 12”78; 3. Porter (Gb) 12”90. 400 hs: 1. Hejnova (R.Cec) 55”13; 2. Rosolova (R.Cec) 55”45; 3. Nel (Saf) 55”47. Giavellotto: 1. Dorozhon (Isr) 63.85; 2. Ratej (Slo) 62.02; 3. Lingwei Li (Cina) 60.63; 5. Spotakova (R.Cec) 58.57. Marcia 3000 m: 1. A. Drahotova (R.Cec) 11’52”38; 2. Virbalyte (Lit) 12’11”12.

Uomini. 100 (+0.9): 6. Raguni 10”73. AZZURRI Molti azzurri impegnati all’estero. Oggi a Salisburgo (Austria) tocca ad Haliti (400 hs), Boni (triplo) e Bertolini (giavellotto) fra gli uomini: Carmassi (100 hs) e Jemal (giavellotto) fra le donne. Assente la Viola tornata a Roma per controllare un fastidio al tendine rimediato a Hengelo. Sempre oggi a Namur (Belgio) nei 110 hs c’è invece Fofana che ha già corso in 13”68. Venerdì a Dessau (Germania) vedremo invece l’esordio stagionale della triplista Derkach oltre a Chiappinelli nel mezzofondo. STUDENTESCHI A Desenzano (BS) da ieri a oggi in programma gli Studenteschi per Istituti di I e II grado con 1700 presenze fra atleti e accompagnatori.

Ventimila euro ai terremotati di Modena 1Le Fiamme Gialle hanno consegnato vari

materiali a società e scuole colpite dal sisma

I dirigenti e gli atleti di vertice delle Fiamme Gialle con il presidente del Coni Giovanni Malagò ieri in Emilia Romagna

MIRANDOLA (MO)

C’

era anche Giovanni Malagò ieri a S.Felice sul Panaro e Mirandola, due centri colpiti dal sisma del 2012, alla cerimonia di consegna da parte delle Fiamme Gialle (gruppo sportivo della Guardia di Finanza) di contributi, in materiale, per un valore di ventimila euro, a società sportive e scuole dell’entroterra modenese. Dapprima il presidente del Coni insieme ad alcuni degli atleti più qualificati delle FF.GG (Di Martino, Di Donna, Mori, Battisti, Merighetti, Sartori) guidati dal responsabile del gruppo sportivo Vincenzo Parrinello, ha visitato

le scuole elementari di S. Felice e poco dopo la nuova biblioteca di Mirandola, completamente ricostruita dopo il terremoto. Malagò ha elogiato la reazione e il senso civico degli emiliani: «E’ difficile costruire qualcosa di bello e di utile, qui coesistono entrambe. Perché questa è una terra di eccellenze dove operano persone e società serie per il bene comune. E lo sport è un collante sociale formidabile per superare qualunque difficoltà». Dopo di lui, è stato il primo cittadino di Mirandola Maino Benatti a ringraziare: «Abbiamo pensato di ricostruire subito i valori della collettività e tra questi vi è senza dubbio lo sport. Alla fine di tale ricostruzione avremo 12 palestre».


MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1 VELA: VOLVO RACE (r.ra.) È previsto per le prime ore di oggi l’arrivo a Lisbona dei primi scafi impegnati nella settima tappa della Volvo Ocean Race. Anche questa volta la vittoria sarà decisa sul traguardo, testa testa tra Team Brunel, Mapfre e Dongfeng. spiraglio dal limite.

HOCKEY PISTA

Il sigillo di Gil: è sempre più Forte Viareggio cede 1Il fuoriclasse spagnolo decide gara-5 del derby

di finale: 7-2 e il secondo titolo di fila per i rossoblù LA GUIDA

Michele Nannini

Questi i risultati della serie scudetto chiusa ieri sera alla bella sul 3-2 per il Forte dei Marmi. Gara 1: Viareggio-Forte dei Marmi 4-7. Gara-2: Forte dei MarmiViareggio 1-6. Gara-3: Forte dei Marmi-Viareggio 3-0. Gara-4: Viareggio-Forte dei Marmi 5-3. Gara-5: Forte dei MarmiViareggio 7-2.

L

Albo d’oro recente campionato italiano: 1980 Giovinazzo, 1981 Lodi, 1982 Reggiana, 1983-1984 Vercelli, 1985 Novara, 1986 Vercelli, 1987-1988 Novara, 1989 Roller Monza; 1990 Roller Monza, 1991 Seregno, 1992 Roller Monza, 1993-1995 Novara, 1996 Roller Monza, 19972002 Novara, 2003 Prato, 2004 Bassano, 2005-2008 Follonica, 2009 Bassano, 2010 Valdagno, 2011 Viareggio, 2012-2013 Valdagno, 2014 Forte dei Marmi, 2015 Forte dei Marmi.

IPPICA

FORTE DEI MARMI (LUCCA)

o scudetto rimane al Forte. Ma c’è voluta una serie di finale spettacolare in ogni sfida per sancire la supremazia della corazzata versiliese che in gara-5 piega fra le mura amiche il Cgc Viareggio per 7-2 nel derby dell’Alto Tirreno e conquista il suo secondo tricolore consecutivo. Gli applausi però vanno a tutte e due le contendenti, capaci di offrire cinque sfide di elevato spessore tecnico e dai mille colpi di scena, con qualche perla disseminata qua e là come le giocate del fuoriclasse Pedro Gil, anche ieri tre gol e due assist per il Forte dei Marmi, e le parate di uno straordinario Leonardo Barozzi, estremo difensore di Cgc e nazionale che ha tenuto a

RUGBY

galla a lungo i bianconeri. SICUREZZA MENTALE Anche ieri lo spettacolo non è mancato, il Viareggio alla fine ha mollato andando in rottura prolungata ma almeno fino a metà della ripresa Bertolucci e compagni hanno creduto nel recupero venendo infine fiaccati dalla ottima gestione di pallina e tattica da parte dei fortemarmini. Che già dall’inizio hanno dimostrato una sicurezza mentale non indifferente, che in gara-2 e in gara 4 sono invece mancate in maniera evidente. Il risultato si sblocca al 6’ con un’azione personale di Pedro Gil che si inventa la giocata dell’1-0 al limite dell’area tirando in caduta. Il Forte spreca qualcosa in attacco, Gil rimane sontuoso negli assist e nelle conclusioni, il Viareggio cerca di trovare spazi in area avver-

La festa di Forte dei Marmi per il secondo Tricolore di fila CATTINI

RI padroni di casa

allungano sul 3-0. I bianconeri recuperano fino a 4-2, poi la resa

VARIE BASEBALL

Usa: Pharoah super test verso la Triplice

American Pharoah ieri AP ● Il 6 giugno si avvicina e quel giorno il galoppo americano saprà, al termine della Belmont Stakes (gr. 1, m 2400), se American Pharoah è il 12° eroe della Triplice Corona ormai maledetta, inviolata dal 1978 (Affirmed). E almeno per il momento le sensazioni sono ottimistiche. Ieri a Churchill Downs, la pista del Kentucky dove ha vinto il Derby, American Pharoah si è esibito in un lavoro veloce sui 1200 metri in 1.13.2 che è stato definito impressionante, lasciando completamente soddisfatto il trainer Bob Baffert. Nelle Belmont Stakes, davanti ad un tutto esaurito di oltre 90.000 spettatori, è previsto un campo di una decina di concorrenti. ● BETTING ELITLOPP Domenica a Stoccolma l’Elitlopp: ieri è arrivata la notizia che verrà trasmesso, con scommesse, anche in Italia: sarebbe stato scandaloso il contrario. Non ci sono nostri portacolori: il favorito è B.B.S Sugarlight (3,80) su Mosaique Face (6,00), Nuncio (8,50) e Timoko (11,00).

39

Sabato la finale Gavazzi: «Non vado a Rovigo» ● (si.ba.-i.m.) Presentata ieri a Milano Rovigo-Calvisano, finale che assegnerà l’85° scudetto, sabato alle 18 al «Battaglini» di Rovigo (diretta RaiSport 1). I rossoblù giocheranno in casa per il miglior piazzamento nella stagione regolare. «Rovigo è un posto strano - ha detto il capitano, Luke Mahoney -, i vecchi al bar ti offrono il caffè, ma poi ti offrono anche i loro consigli su come giocare. Non dovremo bruciare energie nell’attesa». «Troviamo una squadra forte su un campo glorioso — ha replicato il tecnico giallonero, Gianluca Guidi —. Ci vorrà la nostra miglior difesa)». Il n.1 della Fir Alfredo Gavazzi, fondatore del Calvisano, ha cercato di smorzare le polemiche tra i due club. «Finché non si chiariscono alcune questioni, a Rovigo non vado» ha però aggiunto. Intanto il Battaglini è stato ampliato con una tribuna provvisoria che porterà la capienza a circa 6500 posti. Ieri bruciati in tre ore i primi 2500 biglietti, agli ospiti ne saranno dati un migliaio.

La festa di Calvisano nel 2014

Sport Business, diploma per Nerio Alessandri

Nerio Alessandri, Technogym ● Ieri a Milano, nell’ambito del convegno «La responsabilità sociale dell’impresa verso il territorio» organizzato da Verde Sport, sono state consegnati i diplomi ad honorem del master in Strategie per il business nello Sport. I riconoscimenti sono andati a Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym; a Giuseppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato della Juventus, e a Moreno Voltarello, consulenti di Pepsi e Gatorade. Erano presenti anche il n.1 del Coni, Giovanni Malagò, e Christian Benetton, membro del consiglio di amministrazione di Benetton Group. «A differenza degli studenti del Master Sbs — ha detto Marotta — io non ho beneficiato di un percorso formativo simile. Da dirigente, oggi, vedo il nostro mondo in grado di competere ad alto livello non solo dal punto di vista dei risultati, ma a 360 gradi e proprio per questo ritengo ci sia bisogno di nuovi talenti preparati».

RECUPERO (m.c.) Anticipato a martedì alle 15.30 il recupero di gara-2 tra Città di Nettuno e Godo, non disputata il 4 aprile. Così le due squadre potranno recuperare sabato 6 in Romagna le sfide rinviate nello scorso weekend. ● LUTTI (m.c.) Grosseto piange la scomparsa di due personaggi amati: a 92 anni è morto l’avvocato Stelio Cutini, primo presidente del Bbc dal 1952 al 1956; un malore mentre visitava un paziente ha stroncato la vita di Massimo Borri, 67 anni, medico sociale maremmano negli anni Settanta. ● AZZURRINI (m.c.) L’Italia difenderà il titolo europeo juniores dal 13 al 19 luglio a Ostrava (Rep. Ceca). Gli azzurrini di Poma nella prima fase debutteranno con la Francia, poi affronteranno Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna. Rep. Ceca, Olanda, Russia, Svezia e Croazia le avversaria dell’altro girone.

saria ma i rossoblu sono abili a chiudersi e ad allungare invece il Cgc. Al 15’ Motaran si fa neutralizzare un tiro libero da Barozzi (ne parerà quattro in totale compreso un rigore), Muglia spreca un’ottima occasione sottorete al 18’ e poi al 20’ Motaran trova in area il 2-0 sugli sviluppi di un tiro diretto per fallo di Muglia. La zona del Forte dei Marmi fa trascorrere il tempo senza pericoli ed anzi al 22’ è ancora Gil a trovare lo da Alex Lepelley (Fra. 18-3-1); oltre ai massimi Modugno (15) c. Gospic (Cro, 15-11) previsti: massimi leggeri Rondena (3) c. Dadovic (Cro. 2-8); medi Paraschiveanu (Rom, 7) c. Matic (Cro. 13-26); superwelter Podan (Ucr, d) c. Duka (Ung, 3-5) 6 t. ● TRICOLORE IN ROMAGNA (r.g.) Il 5 giugno a Cattolica il vacante tricolore mediomassimi tra l’italoalbanese Orial Kolaj (14-5) e Stefano Abatangelo (18-4-1).

CRICKET

MOSCA AZZURRA (c.f.) Doppietta azzurra a Mosca (Rus) nelle qualifiche maschili del 1° Grande Slam del World Tour: sia gemelli Ingrosso, vittoriosi 2-1 su Kunert-Dressler (Aut) e LosiakKantor (Pol), che RanghieriCarambula, con il 2-1 a Böckermann-Flüggen (Ger) e il 2-0 a Bianchi-Azaad (Arg), hanno raggiunto Nicolai-Lupo nel tabellone finale. Oggi è subito derby tra gli Ingrosso e NicolaiLupo, avversari anche di EvandroPedro (Bra) e Grimalt-Grimalt (Cile). Ranghieri-Carambula cominciano con Alison-Bruno (Bra) e Binstock-Schachter (Can). In gara nel femminile anche Menegatti-Orsi Toth: se la vedono con Humana Paredes-Pischke (Can) e Summer-Fopma (Usa).

BOXE ●

AL PRINCIPE (r.g.) Completato il programma di sabato al Teatro Principe di Milano, imperniato sull’Europeo superleggeri tra Michele Di Rocco (39-1-1) sfidato

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Forte dei Marmi-Cgc Viareggio 7-2 (p.t. 3-0). Marcatori: p.t. 6’32 Gil (F), 19’53” Motaran (F), 22’49” Gil (F); s.t. 10’47” Verona (F), 11’01” Muglia (V), 12’17” Mirko Bertolucci (V), 13’13” Verona (F), 17’53” Gil (F), 22’51” Orlandi (F).

1.16.2; 2 Privacy de Gloria; 3 Madyson de Gloria; 4 Principessa Ovi; 5 Pipino Baggins; Tot.: 4,20; 1,64, 1,55, 2,04 (16,55). Quinté: 139,24. Quarté: 47,85. Tris: 35,29. ● OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Shasa (11), Soumillon (12), Sagunto (6), Smash Slide Sm (9), Scintilla Caf (10) e Suerte’s Cage (7). ● SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.15) e Albenga (16.05). galoppo: Milano (14.30) e Grosseto (15.40).

AZZURRI TERZI (c. b.) Nell’isola di Jersey, i padroni di casa hanno vinto l’Europeo T20 di Prima Divisione. Seconda la Danimarca, terza l’Italia. ● SERIE A (c. b.) Terza giornata: Pianoro–Capannelle 267–257; Janjua Brescia–Kingsgrove Milano 59–60; Trentino-Roma 315–114; Bologna– Genoa 373–67. Quarta: Kingsgrove Milano–Pianoro 175–30; Capannelle– Brescia 150–151; Roma–Bologna 314131; Trentino–Genoa 200–0. Classifica: Milano 78; Trentino 62; Pianoro 60; Roma 49; Bologna 46; Brescia 40; Capannelle 18; Genoa 5.

BEACH VOLLEY ●

ILLUSIONE VIAREGGIO Nel secondo tempo i padroni di casa pensano solo a mantenere gioco e pallina senza rischiare, il Viareggio non trova spazi e si carica di falli. All’11’ Stagi sventa un pericoloso tiro di Cinquini in area e sulla ripartenza Verona fa 4-0 su tap-in. La sfida si accende, il Viareggio prova il tutto per tutto ed accorcia in due minuti prima con Muglia dal limite poi con Mirko Bertolucci che devia un tiro di Cinquini. A chiudere i conti ci pensa ancora Verona sull’assist del solito Gil che poco dopo su preciso tiro incrociato fa 6-2. Il finale conta solo per la statistica, con Orlandi che entra nel tabellino marcatori grazie ancora all’assist del collega spagnolo. «È stata una annata di alti e bassi — spiega Alberto Orlandi a fine gara —, ci siamo confermati campioni e per noi è una gioia immensa. Complimenti al Viareggio, hanno fatto una stagione strepitosa». Gli fa eco il capitano del Cgc Palagi: «Essere arrivati in finale è un risultato che premia il gruppo, pensavamo ci volesse più tempo a trovare l’amalgama invece siamo stati bravi a prendere le indicazioni di Ale Bertolucci».

GHIACCIO DANZA E OLIMPIADI IL CASO E’ CHIUSO Dopo l’allarme lanciato la scorsa settimana dal giudice svizzero David Molina, secondo il quale il Cio nella riunione di Consiglio del 6-7 giugno avrebbe discusso della possibile esclusione della danza dal programma olimpico, il Cio stesso, con un documento indirizzato all’Isu (poi fatto pervenire alla relativa commissione tecnica), ha smentito l’eventualità.

HOCKEY GHIACCIO ●

PLAYOFF NHL Anaheim vince gara5 della finale della Western Conference dei playoff Nhl battendo Chicago 5-4 t.s. (gol decisivo di Matt Belesney dopo 44”) e nella notte italiana, in trasferta, ha a disposizione un match-point per la Stanley Cup.

NUOTO LA FRANKLIN TORNA DAL VECCHIO ALLENATORE È finito il mistero: Missy Franklin, dopo il passaggio al professionismo e la conclusione della parentesi universitaria in California, seguita da Teri McKeever, è tornata ad allenarsi a Denver con Todd Schmitz, che l’ha cresciuta e portata al successo. Ai Mondiali di Kazan proverà a difendere i 6 ori del 2013 a Barcellona. Missy gareggerà adesso al Grand Prix di Santa Clara dal 18 al 21 giugno. ● BIANCHI E LETRARI (al.f.) A Schio (Vi). Uomini: 50 ra Toniato 28”13, Pesce 28”97; 100 ra Pesce 1’04”07. Donne: 50-100-200 sl, 50100 do Letrari 26”03, 56”96, 2’04”29, 29”83, 1’04”05; 50-100 ra Carraro 32”26, 1’10”97; 100 fa Bianchi 1’00”89.

SCACCHI ●

CARUANA CANDIDATO Dopo il torneo di Khanty Mansyisk (Russia), ultima prova del Grand Prix, Fabiano Caruana e Ikaro Nakamura hanno conquistato la qualificazione al Torneo dei Candidati 2016, il cui vincitore si batterà con Magnus Carlsen per il titolo mondiale.

VARIE ●

IPPICA ●

IERI 11-13-7-10-12 A Trieste (m 2060): 1 Omega d’Alfa (M. Volpato)

TAS John Coates, vicepresidente del Cio e presidente del comitato olimpico australiano, è stato rieletto alla presidenza del Tribunale di arbitrato dello sport per il 2015-18.


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AltriMondi R

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malmente deve sostenere.

IL FATTO DEL GIORNO LA SENTENZA DI MILANO

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Convincente? I sindacati sono ultrasoddisfatti, naturalmente. Le associazioni dei consumatori invece sono contrarie alla sentenza e favorevoli a Uber Pop. Ecco il Codacons: «È un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini. È impensabile che un Paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono a esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia. Così facendo si finisce per produrre un duplice danno al consumatore finale: da un lato una minore scelta sul fronte del servizio, dall’altro tariffe più elevate per effetto della minore concorrenza».

La protesta dei tassisti contro Uber, accusata di dare un servizio abusivo, davanti alla prefettura di Milano un anno fa ANSA

Che cosa è Uber Pop e perché il giudice lo ha ritenuto illegale? 1È un servizio alternativo ai taxi: si prenota con un’app,

costa meno però verrà sospeso. «È concorrenza sleale» GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Uber Pop (o UberPop) è proibita, proibitissima, va contro tutte le leggi e tutti i regolamenti, il servizio va sospeso non solo a Milano, la città del tribunale che ha pronunciato la sentenza, ma in tutta Italia, trattandosi palesemente - dice il giudice - di violazione di tutte le norme esistenti. Quelli di Uber presenteranno ricorso.

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Uber è quel sistema di taxi per cui tu vedi su uno schermo qual è la macchina più vicina, la chiami e ti arriva magari la limousine o comunque una macchina molto grossa, a bordo della quale ti senti importante. Costa di più, ma, a quanto pare, la gente ci va pazza. UberPop è o era, qualcosa di diverso: chiunque avesse la patente da almeno tre anni poteva mettersi a disposizione di chi si stava spostando.

C’era sempre una app da attivare sul telefonino. Praticamente era l’allargamento generalizzato della funzione dei taxi. Il giudice di Milano, Claudio Marangoni, s’è pronunciato su questo, accogliendo in pieno il ricorso presentato un mese fa dalle organizzazioni sindacali e di categoria, locali e nazionali, di tassisti e radiotaxi. Non è detto però che le altre attività di Uber non siano ammissibili. bili.

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Argomenti per er bocciare questa iniziativa iativa che avrebbe reso la vita più facile a noi utenti facendoci cendoci magari spendere annche meno? Secondo il giudice, Uber Pop non dà vantaggi alla colllettività e svolge di fatto l’attività di taxi senza enza però che gli autistii siano in possesso della la licenza. Nell’ordinanza anza si legge, infatti, che l’attività svolta da ber Uber attraverso Uber

Un manifestante a Torino durante lo sciopero nazionale dei tassisti anti-Uber il 17 febbraio ANSA

Pop «interferisce con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze». È «un vero salto di qualità nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo». E soprattutto in questo periodo, durante lo svolgimento di Expo 2015, «occasione di ottimi guadagni che, in assenza di una inibitoria, andrebbero condivisi con soggetti concorrenti che esercitano esercitan il servizio di trasporto in maniera abusiva». Non si ma tratta di car sharing e neanche di car pooling, come spesso p Uber ha definito il suo servizio “pop”. Secondo il giudice milanese lane «la richiesta di trasporto trasmessa dalspo l’utente mediante l’app l’u appare di fatto del tutto a assimilabile al servizio di radio taxi». Concorrenza sleale dunque, provata anche dai prezzi più bassi praticati dagli autisti di Uber Pop per il fatto di U non no avere gli stessi costi fis fissi che un tassista nor-

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È la fine della guerra o il futuro darà ragione alle novità rese possibili dalla tecnologia? Non lo so, ma comunque Uber è in una fase di ascesa impressionante. Il Wall Street Journal l’ha valutata 50 miliardi di dollari e ha dato notizia di una sua richiesta per una linea di credito da un miliardo di dollari, propedeutica allo sbarco in Borsa. Starebbe anche lavorando con Google al progetto dell’auto che cammina da sola, evoluzione dell’attuale sistema di Enjoy, Twist, Car to Go e delle altre car sharing (auto condivise) già presenti almeno a Milano e a Roma (ma alcune anche a Torino e Firenze) e contro cui i tassisti non hanno finora potuto nulla. Col car sharing, in questo momento, vedi sul cellulare la macchina (una Cinquecento o una Smart, in genere) e te la vai a prendere facendoti riconoscere sempre attraverso lo smartphone. Se la macchina si guidasse da sé sarebbe ancora meglio e non credo che i tassisti troverebbero gli argomenti giuridici per opporsi.

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Non potrebbe essere che con l’Expo, almeno a Milano, i taxi siano pochi? Milano e comuni limitrofi sono serviti da seimila taxi e, come sappiamo tutti, il servizio in città finora risulta ben coperto, le macchine si trovano. Però i tassisti e gli autonoleggiatori si muovono all’interno di una legge nazionale che è stata votata nel 1992, quando non c’erano né i telefonini né le app. Sarebbe meglio pensare a un aggiornamento delle normative prima che tutto il settore sfugga completamente di mano alle amministrazioni pubbliche.

ALLE REGIONALI

TASCABILI E SPUNTA LA TASSA SUI BANCOMAT

Tira e molla sul rimborso La Grecia ora rassicura: «Salderemo la rata all’Fmi»

Christine Lagarde, 59 anni, direttrice dell’Fmi e il ministro greco Yanis Varoufakis, 54 EPA ● Da un lato le paure, dall’altro le promesse. Mentre la Commissione Ue, per voce del direttore per gli Affari economici Marco Buti, spiega che un mancato accordo tra la Grecia e le istituzioni finanziarie avrebbe «un effetto a catena» sulle economie dei Paesi dell’Eurozona, il ministro del Tesoro di Atene Yanis Varoufakis assicura che Grecia pagherà la rata da 302,8 milioni dovuta al Fondo monetario il 5 giugno, perché per allora sarà raggiunto l’accordo con i creditori, ai quali chiede «di venirci incontro». Atene potrebbe applicare una leggera tassa sui bancomat bancari per incoraggiare l’uso delle carte di credito e un prelievo del 15% sui depositi bancari di cittadini greci non dichiarati all’estero. Ma il ministero delle Finanze greco ha smentito le parole di Varoufakis, segno delle difficoltà all’interno dell’esecutivo di Atene. E le Borse vivono un giorno difficile: Francoforte (-1,6%), Londra (-1,2%), Milano si salva (+0,18%).

IL GOVERNATORE DI BANKITALIA

Visco: «La ripresa è avviata Ora avanti con le riforme» ● «La ripresa avviata nel primo trimestre di quest’anno dovrebbe consolidarsi ma bisogna accelerare con le riforme». Così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che definisce «prematuro» un giudizio sugli effetti del Jobs Act anche se in Italia «è partita un’azione di riforma, riconosciuta a livello internazionale». Tra i problemi, la scuola «in ritardo sia nei livelli di istruzione, sia nelle competenze funzionali».

CATANIA, CONDANNATO TUNISINO

Migranti annegati nel 2014 Ergastolo per lo scafista ● Ergastolo per il naufragio del 12 maggio 2014 a 40 miglia dalla Libia: è la condanna durissima per lo scafista tunisino Haj Hammouda Radouan, processato a Catania. I morti furono almeno 17. Ed è polemica sulle quote dei migranti: per il piano Ue, solo eritrei e siriani potranno essere spostati dall’Italia e lo smistamento scatterà solo dopo l’ok di Bruxelles. «È un palliativo, blocchiamo le partenze in Africa», commenta Matteo Renzi.

LA LOTTA ALLO STATO ISLAMICO

Finalmente gli “impresentabili” Ma la lista è monca... e pugliese U na lista c’è, ma parziale. Quattro nomi tutti pugliesi. Per conoscere l’elenco completo di impresentabili compilato (con una iniziativa senza precedenti) dalla commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi bisognerà attendere venerdì. Gli impresentabili alle Regionali saranno noti, così, a sole 48 ore dal voto, con uno slittamento che sa di censura o quantomeno di pastrocchio. E i nomi mancanti potrebbero essere campani, almeno secondo Peppe De Cristofaro, senatore di Sel. Gli impazienti potranno consolarsi

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con i primi quattro, sono Fabio Ladisa, Giovanni Copertino, Massimiliano Oggiano e Enzo Palmisano. Ladisa è un imprenditore della lista Popolari con Emiliano e ha accuse riguardanti l’associazione mafiosa. Gli altri tre sono tutti del centrodestra: Enzo Palmisano, medico vicino a Raffaele Fitto, accusato per voto di scambio, prima di godere della prescrizione; Massimiliano Oggiano, della lista Oltre che sostiene anch’egli il candidato fittiano, Schittulli, accusato tra l’altro di voto di scambio con metodo mafioso e, infine. Giovanni Co-

pertino, ufficiale della Forestale in congedo che sostiene Adriana Poli Bortone, la candidata di Berlusconi, coinvolto in un’inchiesta sul voto di scambio (anche in tal caso prescritta). L’elenco si basa sulla rispondenza dei candidati al codice di autoregolamentazione stilato dalla stessa Commissione nel 2014. Sia Renzi che Salvini festeggiano l’assenza di propri candidati. SEVERINO Intanto, proprio ieri, la Cassazione ha stabilito che spetta al giudice ordinario e non al Tar la vigilanza sulla legge Severino in materia di incandidabilità ed eleggibilità. La motivazione della sentenza potrebbe essere resa nota nel giro di due-tre giorni, cioè prima del voto per le Regionali, gettando altra benzina sul fuoco. m.a.

Rosy Bindi, 64 anni, presidente dell’Antimafia ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Video Isis, Palmira è intatta Forze irachene all’attacco

In un video diffuso dall’Isis la città di Palmira in Siria ● L’esercito iracheno al contrattacco a Ramadi, la città a cento chilometri da Baghdad conquistata dall’Isis dieci giorni fa. Nel frattempo la Siria reagisce alla perdita di Palmira accusando i Paesi che «sostengono il terrorismo», tra cui Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Israele. Ma dalla stessa città sono arrivate immagini rassicuranti: un video di un media vicino all’Isis mostra i resti intatti.


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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il miracolo del Naviglio Sott’acqua 42 minuti ma il ragazzo è salvo 1I dottori del San Raffaele azzardano una procedura d’emergenza

e riportano in vita il 14enne milanese: «Una possibilità su un milione»

Elisabetta Esposito

«L

a collaborazione tra Dio e la scienza può fare cose meravigliose». Così la madre di Michael, per tutti Michi, parla dello straordinario caso di suo figlio. Il 24 aprile il ragazzino, 14 anni, e quattro suoi amici decidono di fare il primo bagno della stagione nel Naviglio, a Milano, nei pressi di Castelletto di Cuggiono: si tuffano in cinque, ne riemergono quattro. Michi rimane bloccato in quelle acque torbide a circa due metri di profondità. I ragazzi chiamano il 118, ma è necessario l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco per tirarlo fuori, 42 minuti dopo il tuffo. Un’eternità. Michi è in arresto cardiaco, la temperatura del corpo è di 29 gradi. Sembra non ci sia più nulla da fare, ma gli operatori del 118 iniziano il massaggio cardiaco, continuano anche in elicottero, fino all’arrivo all’ospedale San Raffaele. Qui il professor Alberto Zangrillo, direttore di anestesia e rianimazione ma anche medico personale di Berlusconi, prende una decisione «inizialmente irrazionale anche per noi», racconta. Vista la giovane età del ragazzo e l’acqua fredda del Naviglio (in grado di rallentare le funzioni vitali) tenta la procedura di circolazione extracorporea (ECMO) per l’attività cardiaca e le funzioni degli altri organi. Una scelta in-

I soccorsi lungo il Naviglio il 24 aprile: giorno dell’incidente di Michi PUBBLIFOTO

solita in un caso del genere, ma fortunatamente la scelta giusta. LA SUA JUVE Michi da una decina di giorni è tornato a vivere, l’attività cerebrale è perfetta, sa chi è, capisce dove si trova, ricorda tutto quello che è accaduto prima dell’incidente. I medici sono stati costretti ad amputargli una gamba sotto al ginocchio, ma lui è cosciente di quanto sia stato fortunato. Appena ha aperto gli occhi ha chiesto della sua Juve, in particolare del cammino in Champions. Ora aspetta con ansia l’appuntamento di Berlino. «È la più grande soddisfazione di tutta la mia carriera — dice Zangrillo

ERANO IN AMERICA GLI AFFRESCHI RUBATI A POMPEI NEL 1957 Un affresco con una donna dal mantello rosso del I secolo a.C, una figura femminile scolpita nel marmo bianco (II secolo d.C.) e la cuspide di un sarcofago del IV-III a.C. Sono alcuni dei 25 capolavori trafugati e illecitamente venduti negli anni che i carabinieri hanno recuperato negli Usa. Il valore complessivo delle opere, che ora torneranno nei siti di competenza, è di oltre 30 milioni di euro. Di particolare pregio tre affreschi di Pompei, rubati nel 1957 e rintracciati nella collezione di un magnate Usa deceduto. Rischiavano di andare all’asta. Nella foto Ansa, alcuni dei beni ritrovati.

—. Avevamo una possibilità di successo su un milione, siamo andati oltre le più rosee aspettative. La ripresa è stata totale, fra pochi giorni sarà dimesso». La madre di Michi, tedesca e di religione protestante, mantiene sempre la calma mentre parla del figlio, ma i suoi occhi sono pieni di vita e di speranza: «Un miracolo? Si definisce così qualcosa di straordinario apparentemente impossibile da spiegare. Ed è esattamente quello che è accaduto». E il papà: «Credo che i medici siano le persone alle quali si riferiva Gesù quando disse che altri avrebbero fatto cose ancora più grandi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROCESSO A MILANO

Aggressione con l’acido: Il pm: «Ai due malvagi 15 anni» ● Quindici anni di carcere per punire quella che il pm di Milano, Marcello Musso, ha definito la «malvagità umana» di Alexander Boettcher e Martina Levato. Ovvero il broker e la studentessa della Bocconi accusati di aver sfregiato con l’acido, il 28 dicembre, il 22enne Pietro Barbini, ex compagno di classe ed ex fidanzato di lei. Il ragazzo ha già subito 14 interventi chirurgici. Il magistrato ha inoltre chiesto che non siano concesse le attenuanti generiche: per il rito abbreviato è previsto solo lo sconto di un terzo della pena. Secondo l’accusa, i due ragazzi avrebbero agito per «morboso desiderio di “purificare” o “lavare” la coppia da precedenti rapporti amorosi». Il difensore della Levato punta a mettere in evidenza la personalità “borderline” della donna ma la perizia psichiatrica disposta dal tribunale ha accertato la piena capacità di intendere e di volere di entrambi. Martina avrà un figlio da Alexander tra pochi mesi: «Come tutti i bambini, è sacro e senza alcuna colpa, vi chiedo rispetto», ha detto ieri la madre di Boettcher.

Alexander Boettcher, 30 anni

ALLARME SICUREZZA

Entra con un coltello nel tribunale di Lodi: arrestata una donna 1Il metal detector

rotto da dicembre: nessun controllo all’ingresso. Voleva uccidere un pm

E

ppure è passato poco più di un mese dalla strage nel tribunale di Milano, con tre morti e due feriti. Un tempo troppo breve per dimenticare i rischi che corrono avvocati e magistrati, ma più che sufficiente per riparare evenutali falle nel sistema di sicurezza. Per questo è impossibile comprendere come mai ieri Rosa Maria Capasso, 38enne che lavora nel mondo della scuola, sia riuscita ad entrare nel tribunale di Lodi con un coltello di 32 centimetri nella borsetta con cui ha poi aggredito un magistrato. «Era venuta per uccidermi», ha rivelato la pm Alessia Menegazzo, che fortunatamente non è stata nemmeno sfiorata. Leggermente ferita la sua assistente, che si era lanciata in sua difesa impendendo alla Capasso di tirare fuori il coltello. La donna, arrestata per resistenza e lesioni aggravate, era arrivata in treno da Napoli ed era riuscita a entrare in tribunale poco dopo le 7 di mattino. Nessun problema ai controlli, visto che lo scanner per borse e bagagli a mano è fuori uso da dicembre. La riparazione compete al Comune di Lodi che però da tempo lamenta pagamenti arretrati di forti

L’ingresso del tribunale di Lodi

somme dal Ministero della Giustizia. Ed entrare con un coltello diventa così una pratica banale. La Capasso doveva saperlo, così ha studiato il piano per colpire la pm. In aprile la donna, che avrebbe problemi psichici, aveva presentato una denuncia per una presunta illegittimità della procedura che avev a p o r t a to a l m a n c a to assegnamento di un posto nella scuola. LA PROTESTA Fortunatamente stavolta è andata bene, ma il problema sicurezza torna prioritario. «Abbiamo continuato a segnalare nei mesi fino a oggi la necessità di uno scanner che funzionasse e di avere più sicurezza — ha detto il procuratore di Lodi, Vincenzo Russo —. Siamo indignati e amareggiati per quello che è successo. Continuiamo a fare il nostro lavoro con l’impegno di sempre, ma vorremmo vedere lo stesso impegno anche dagli altri».

INTERVIENE IL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN

Il Vaticano sui matrimoni gay «È una sconfitta dell’umanità» ● La Chiesa in Irlanda «deve fare i conti con la realtà», aveva detto l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, dopo la vittoria dei “sì” nel referendum sulle nozze gay. Che ieri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha invece definito «una sconfitta dell’umanità». Secondo Parolin «la Chiesa deve tenere conto di questa realtà ma deve farlo nel senso che deve rafforzare tutto il suo impegno e tutto

il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura». Ma all’interno della Chiesa non tutte le posizioni sono così nette e lo conferma monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei: «L’atteggiamento della Chiesa non è quello di chi subito spara al primo che parla e che dice cose contrarie; si tratta di mettersi di fronte a queste realtà in maniera critica, laddove critico significa conoscere la posizione dell’altro, capire dove vuole arrivare».


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MERCOLEDĂŒ 27 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

UNA NUOVA VITA

STASERA SU RAI 2

The Voice: la finale tra inediti, cover e... Tiziano Ferro

L’astronave di Pezzali Il mio pop da alieno 1Max torna con un disco di inediti

Volti di The Voice: Roberta Carrese, Valentina Correani (conduttrice), Thomas Cheval, Fabio Curto, Federico Russo (conduttore), Carolina Campagna

Adesso osservo la realtà dall’alto Filippo Conticello @filippocont MILANO

M

ax Pezzali, saldamente in sella all’adorata moto, ha sgasato fino allo spazio. Stavolta ha trovato posto su una comoda astronave: da lĂŹ, dall’alto, osserva i suoi contemporanei e, attraverso loro, anche se stesso. A 47 anni è diventato qualcosa che assomiglia parecchio a un’icona, almeno nel recinto del pop di casa nostra. CosĂŹ, può permettersi queste suggestive esplorazioni, umane e musicali: Astronave Max, il suo primo album di inediti dal 2011 in uscita lunedĂŹ, custodisce questa ÂŤaltaÂť ambizione. Pezzali lo ha ammesso ieri durante la presentazione del disco in un localino nel centro di Milano. Qui ha raccontato un lavoro colorato e divertente, ambizioso giĂ dal titolo: ÂŤL’astronave immaginaria, come la mia moto, è un mezzo di trasporto, quello che cerca chi cresce in provincia per fuggire via, salvo poi tornare sempre a casa. In realtĂ , è come se andassi in orbita, abbastanza in basso per vedere i dettagli delle cose, ma abbastanza in alto per vederle in prospettivaÂť. Ecco la parola chiave che saltella tra suoni ballabili e un mood ottimista: la ÂŤprospettivaÂť, quella che permette di guardare

con misura gli affetti e la realtà in genere. Che ti fa parlare anche alle nuove generazioni: Al di là di tutto, viviamo un’epoca in cui ci sono tante opportunità e possibilità . I giovani di oggi hanno meno certezze ma neanche ieri ci era stato apparecchiato il futuro. Tra noi vedo piÚ similitudini che differenze, ha aggiunto. Si scorge uno sguardo diverso, eppure piantato nella vita quotidiana che l’album esplora attraverso l’amore e la relazione padre-figlio. E, ancora, usando certi temi tipici della ditta, come la moto, la nostalgia, le similitudini fra provincia e città . In piÚ, cosa non secondaria, risalta una perversione dichiarata nel singolo Astronave Madre: Mi piacciono da morire, i centri commerciali, non luoghi relegati lontani dal centro – ha aggiunto –: lÏ, alle uscite della tangenziale e dei raccordi, si impara davvero a conoscere la contemporaneità . Sono sempre pieni di luce e nel nulla, hanno un chÊ di spaziale.

A

Max Pezzali, 47, ha esordito con gli 883 nel 1989. Il tour di ÂŤAstronave MaxÂť partirĂ il 25 settembre ad Ancona e si concluderĂ il 15 novembre a Padova

SONO IN ORBITA MA TORNO A CASA: FINISCO PER RACCONTARE UNA STORIA, QUINDI ME STESSO L’IDEA CHE AVEVO DEL MIO GENERE MUSICALE NON Câ€™Ăˆ PIĂ™, MA IL MIO DISCO RESTA VARIO E LIBERO MAX PEZZALI CANTANTE

SEMPRE LĂŒ In piedi come un pretoriano, a scortare Max lo storico produttore Claudio Cecchetto: anche lui in questi ultimissimi anni ha verificato con piacere una generale riscoperta del Pezzalismo. Attraverso duetti e reinterpretazioni, sono andate forte le ultime raccolte celebrative di 20 anni di onorata carriera. E, adesso,

CONSIGLI

21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

6+

7,5

6-

7+

7

7,5

La vostra creativitĂ sfocia in capolavori di successo, lavorativi e finanziari. Apparite pure meno cavernicol-testoni, cuccate, fornicate e siete fighi.

La Luna vi rende inversi. E inclini all’errore. State su e precettate i neuroni, visto che non cooperano. Il sudombelico reagisce meno agli input suini.

Colloqui, viaggi, Pr e lavoro si giovano della vostra scaltrezza. Giornata ok a tutto campo dunque. E la fornicazione è pure alternativa, muy bonita.

I ritmi odierni appaiono paciosi, voi brillate per pragmatismo e lungimiranza, notizie di soldi vi confortano. E che afrori suini calamitanti, emanate.

Con la Luna chez vous, le semine, oggi, sono ottime e abbondanti, le intuizioni fini e utili, il lavoro premiante. Sudombelico poco ispirato, però.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

6,5

7+

6-

8

6+

5,5

Siete forse piĂš stanchi che motivati. Eppure, lavorando da soli, potete creare, varare, definire con successo. Un certo gaudio suino, inoltre, stagliasi.

Grazie a tecnica, fiuto e eclettismo riuscite in tutto, oggi. La forma fisica migliora, la faccia di glutei aiuta, il sudombelico riemerge prepotentelly.

Gli zebedei penzolano come melagrane sul punto di staccarsi dal ramo: gli stimoli sono pochi, le rotture tante, oggi. Fornicazione sfgatella. Se c’è.

Lavoro, sport e viaggi rendono benissimo, grazie anche a lungimiranza e fiuto (vostri). Un po’ cerberi lo siete, ma vi è utile esserlo. Meraviglie suine!

mentre si va in orbita con gli inediti, resta una consapevolezza storica: ÂŤSono un alieno del pop perchĂŠ l’idea che avevo io di questo genere non c’è piĂš da quando è arrivata l’elettronica – ha ammesso l’ex 883 –. Ma il mio è semplicemente un disco pop, vario e libero: mi piace che suoni diverso canzone dopo canzone, che sia meno “conceptâ€? e piĂš “compilationâ€?Âť. Pazienza se forse manca identitĂ sonora, ma almeno non skippi da un pezzo all’altro come ormai capita troppo spesso. E, alla fine del giro nello spazio, Pezzali riesce ad arrivare a casa base. Nel solito cantuccio sicuro: ÂŤFinisco sempre per raccontare una storia e quindi anche la mia vita – ha ammesso – Non riesco nemmeno a scrivere una canzone “impressionistaâ€?, non fingerò mai di essere un altroÂť. Ăˆ (apprezzata) fedeltĂ alla propria storia perchĂŠ l’astronave Max atterra sempre lĂŹ: stessa strada, stesso posto, stesso bar. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

Qualche incaglio appare, ma il lavoro premia impegno e rigore. In amore vi rivelate i soliti ragazzi/e ansia e sapone, in fatto di sex vince la fantasia.

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Dubbi e ansie, forse di natura economica, vi pervadono. Occorre chiarire, parlare, definire. Il lavoro è però in ascesa, la fornicazione con mucho sabor.

Stanchezza, contrasti e intralci vi martellano gli zebedei. Che voglia di svolta, di vacanza, di relax! Pure amorososuino, magari. ArriverĂ , tranqui.

IL FILM ÂŤMAPS TO THE STARSÂť

VITA DA VIP CON LA MOORE E PATTINSON A pochi giorni dalla chiusura del Festival di Cannes, Sky Cinema 1 propone questa sera ÂŤMaps to the StarsÂť, il film di David Cronenberg sulla vita trasgressiva e disperata delle star di hollywood. Nel cast l’ex vampiro Robert Pattinson e una super Julienne Moore, che grazie a quest’opera lo scorso anno conquistò il premio come miglior attrice del concorso francese. DA VEDERE STASERA SU SKY CINEMA 1 ORE 21.10

nche The Voice è alla finalissima. Questa sera in diretta su Rai 2, dallo Studio 2000 di via Mecenate a Milano, andrĂ in scena la grande sfida tra i quattro superstiti di questa lunga gara ad eliminazione: sono Carola Campagna (Team J-Ax), Roberta Carrese (Team PelĂš), Thomas Cheval (Team Noemi) e Fabio Curto (Team Facchinetti). Il vincitore, che si aggiudicherĂ un contratto con Universal Music, verrĂ deciso dal televoto dopo inediti e cover. Senza trascurare il fronte sociale (l’hashtag #Tvoi è sempre gettonatissimo), curato da Valentina Correani. A condurre la serata Federico

Russo, che commenta: ÂŤSiamo curiosissimi di scoprire chi vincerĂ questa edizione, piena di emozione e divertimento come mai prima d’oraÂť. In effetti raramente, soprattutto in Rai, si assiste a un tatuaggio in diretta come quello che Francesco Facchinetti ha dovuto fare dopo la scommessa persa con J-Ax... E la Correani: ÂŤLa cosa piĂš bella è stata vedere un’onda rock travolgere la prima serata della Rai. Il pubblico apprezza l’originalitĂ nei talentÂť. Spazio al super ospite Tiziano Ferro che fa il bis dopo la finale di X Factor. Insieme ai finalisti, si esibirĂ in un medley dei suoi successi per chiudere con l’ultimo singolo Lo stadio, il cui video da lunedĂŹ è online su gazzetta.it.

Domani Ligabue Promozione per Ive apre il concertone il mago del design di Radio Italia Ora è il n° 3 di Apple â—? SarĂ Luciano Ligabue ad aprire domani alle 19 il concertone di Radio Italia, come sempre in piazza Duomo a Milano. Oltre al rocker, scelto anche per festeggiare i suoi 25 anni di ÂŤmusica italianaÂť, davanti a centomila persone si esibiranno altri big come Marco Mengoni, Gianna Nannini, Nek, Max Pezzali, Noemi e giovani come Giovanni Caccamo, Lorenzo Fragola, Francesca Michielin e Nesli. Lo show sarĂ trasmesso da Italia 1 l’11 giugno alle 21.10.

� Il Ceo di Apple Tim Cook ha deciso di promuovere a Chief designer officer Jonathan Ive, il mago del design che ha realizzato, spesso non solo nella forma, le piÚ note creature della casa di Cupertino come l’iPod, l’iPhone, l’iPad e l’iMac, ma anche l’ultima versione dei sistemi operativi iOS e Mac. In questo modo Ive diventa il numero 3 della società , dopo Cook e il Chief financial officer Luca Maestri. Questa nomina — ha detto il Ceo — rispecchia la portata del lavoro svolto nel tempo da Jonathan per Apple.

LO SPORT IN TV

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