Musica Jazz daily - Speciale Roma Jazz festival

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D A I LY

MUSICA

20/30

MUSICA

NOVEMBRE

Cortesia Roma Jazz Festival

• S P E C I A L E R O M A J A Z Z F E S T I VA L•

FRANCESCO BEARZATTI TINISSIMA 4TET Malcolm X quarantancinque anni dopo

C’è un’ombra d’angoscia e smarrimento nello sguardo di Malcolm X. La nuova suite del Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti – «X (Suite For Malcolm)» – inizia proprio quando il predicatore è assediato nella stanza d’albergo e ha tutti contro: Black Muslims, Cia e Fbi. E poi gli altri movimenti sono tutti un gioco di flashback sulla sua vita, usati come si fosse a teatro, con personaggi in pieno movimento e colori e stili che il leader usa a piacimento per compiere una narrazione sensata attorno al personaggio: dall’infanzia, tragicamente segnata dall’omicidio del padre, alle scene da ballerino lindy hop e tanto altro. «Mi andava di raccontare un altro eroe della mia adolescenza, un personaggio carico di valore simbolico per la storia degli afroamericani e che mi ha ispirato nella composizione». Si scovano, qua e là, temi bop, persino un po’ di disco anni Ottanta e il rap, sul finale, di Napoleon Maddox. Il quartetto, che aveva già realizzato la bella suite dedicata a Tina Modotti, si concede stavolta qualche ospite. Uno in particolare merita attenzione: Francesco Chiacchio, fumettista le cui tavole colorano il booklet del Cd e saranno, eccezionalmente, esposte all’Auditorium per il festival. La musica di Bearzatti ammalia e stupisce, e lo spettatore si trova in un limbo: da un lato c’è la fissità del personaggio, Malcolm X, dall’altro ci si immerge, fisicamente, nelle altre dimensioni concepite dal compositore.

ORE 21

MARTEDÌ 23 NOVEMBRE SALA PETRASSI, INGRESSO: 5 EURO

Federico Scoppio

Stefano Bollani Danish Trio tefano Bollani arriva al Roma Jazz Festival nella declinazione del Danish Trio, formazione che nasce nel 2002, quando il mattatore incontra Jesper Bodilsen (contrabbasso) e Morten Lund (batteria). Di lì a poco esce «Mi ritorni in mente», disco che conferisce nuove sfumature a canzonette italiane e standard classici. Il secondo episodio è «Gleda», dell’anno successivo, mentre «Stone In The Water», datato 2009, sancisce il passaggio all’Ecm: qui c’è lo smalto delle composizioni originali ma ci sono anche le improvvisazioni su Poulenc e i colori brasiliani; su questi presupposti si articola il programma del prossimo concerto romano. Bollani scrive, suona, registra, dirige, ironizza. Si esibisce. Dalla tv alla radio, dalle librerie ai festival, è idolo multimediale della penisola jazzistica. E, comunque la si pensi, bisognerà riconoscere con afflato ecumenico il vero merito del pianista: aver divulgato un sentimento popolare per il jazz italiano più recente. A costo di scandire un frivolo ragtime sul tema di Romagna mia, durante uno di quei gioiosi baccanali che si celebrano al premio Tenco. Perché in fin dei conti, nel suo libro La sindrome di Brontolo, Bollani lo scrive chiaro e forte: «È tanto, tanto bello fare qualcosa, una piccola cosa, per il puro piacere di accontentare se stessi». Alessio Biancucci Paolo Soriani/cortesia Proscenium

S

 Mercoledì 24 novembre Sala Santa Cecilia, ore 21 Ingresso: 20-25 euro

Cortesia Roma Jazz Festival

APOLOGIA DELLO STANDARD TRIO CONTEMPORANEO

DA NON PERDERE

TIGRAN HAMASYAN PIANO SOLO Pianoforte, tastiere elettroniche, composizione, impostazione classica ma posa per niente snob. Da bambino ascoltava più i Beatles che Louis Armstrong. Poi, a un certo punto, l’illuminazione per il jazz: il ragazzo armeno, classe 1987, lo scopre e non lo abbandona più, tanto da conquistare nel 2006 la Thelonious Monk International Jazz Competition, quando in giuria c’era un tale di nome Herbie Hancock. Ma prima ancora, correva l’anno 2003, la Martial Solal International Jazz Piano Competition di Parigi fu sua. Compone, arrangia, inventa. Confessa di avere in cantiere un album di canzoni folk della sua terra ricca di tradizioni. Eppure si sorregge, si nasconde, si protegge dietro al jazz. Chi lo ha ascoltato in piano solo ha parlato di colpo di fulmine. Antonio Blasi

ore

21

Sabato 20 novembre Teatro Studio Ingresso: 5 euro


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