Maria contemplazione e predicazione della parola Dorotea Lancillotti laica domenicana
p. Enrico Arata op
“L
a restaurazione (nel secolo XIX, dopo la bufera napoleonica e a fronte del nascente liberalismo) assunse l’esaltazione del papato, il culto eucaristico e il culto alla Vergine Maria come i contenuti centrali e i mezzi privilegiati grazie ai quali far rinascere il cristianesimo in Europa” (G.BOSELLI in: R. BARILE (ed.), Discorso breve sull’eucaristia, ESD 2007, pp.121-122). A ben guardare la vita dei cattolici oggi, e nonostante il rinnovamento che la chiesa ha perseguito nel XX secolo e che ha trovato la sua massima espressione nel concilio Vaticano II, non sembra che le cose dopo ormai due secoli siano cambiate: il sentire cattolico, credendo erroneamente di rifarsi alla tradizione di sempre, esalta vieppiù la centralità del pontefice, preferisce senz’altro come alimento alla propria vita spirituale l’adorazione delle specie alla celebrazione del sacramento eucaristico e il culto mariano non conosce flessioni, anzi! Così non c’è da stupirsi se qualche mese fa, guidando un pellegrinaggio a Fatima, la mia affermazione che il rosario era preghiera eminentemente cristologica destò stupore e in più d’uno incomprensione e resistenza. Ma ero determinato: e così in quattro giorni, spiegandone l’origine e l’evoluzione, approfondendone i contenuti e i rimandi scritturistici, con i miei compagni di viaggio siamo riusciti a pregare il salterio della Vergine Maria in un modo che ai più è sembrato “nuovo” (e quindi pur sempre sospetto!) ma per tutti si è rivelato esperienza spiritualmente ricca e mai prima provata. Questo a dire che il modo di preghiera forse più caratteristico dei cattolici è certamente mnemonicamente appreso e meccanicamente ripetuto, ma forse non mai spiegato e insegnato, nonché personalmente compreso e interiorizzato. E allora? Ritornare alle “sana” tradizione domenicana e predicare il rosario? Predicare il rosario! A sentirla così, fa rabbrividire. Si potrebbe forse dire “insegnare a pregare il rosario”, o anche “diffondere la preghiera del rosario”, ma come si fa a predicare quello che altro non è che un metodo di preghiera? Eppure... se si ha ben
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