La Porta Santa oltre la Porta Santa fra Riccardo Barile op
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a Porta Santa è un segno caratteristico del Giubileo, ma inserito tra altri due segni o eventi che maggiormente attirano l’attenzione: il pellegrinaggio e l’indulgenza. L’indulgenza resta il risultato finale, ma si acquista normalmente con il passaggio per la Porta Santa e per arrivare a quest’ultima ci vuole un tragitto: il pellegrinaggio. Tradizionalmente la Porta Santa è sempre stata una, quella di S. Pietro in Roma e, di riflesso, delle altre quattro basiliche romane maggiori. Così per il grande Giubileo del 2000 – “grande” perché si trattava di varcare la soglia di un millennio –, secondo indicazioni autorevoli l’inizio prevedeva la processione e l’ingresso nella Cattedrale «attraverso la porta principale» e con una solennizzazione da attuarsi «ornando la porta», ma facendo attenzione a non farla sembrare una Porta Santa, perché «costituirebbe un falso: nelle cattedrali non ci sono porte sante, né chiuse né aperte». Nel presente Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha invece concesso che ci sia una Porta Santa per ogni Cattedrale e anche in alcuni santuari a giudizio del Vescovo (MV 3). La moltiplicazione di porte sante localmente più prossime ha ridimensionato il pellegrinaggio, per cui non ne tratteremo a parte, ma all’interno della Porta Santa e del cammino per arrivare a varcarla. La Porta Santa di S. Pietro La Porta Santa non nacque con il primo Giubileo. Una prima menzione di essa è rintracciabile in una lettera del 28.3.1400 di un mercante romano, che accen14