La santa Messa: è tutta una predica! (III parte) fra Paolo Maria Calaon op
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roseguiamo la riflessione sulla Santa Messa, riflessione nella quale è nostro desiderio sottolineare, come già detto precedentemente, una delle caratteristiche della celebrazione eucaristica, quella di essere tutta “una predica”, tutta un “annuncio di fede”. Infatti, come ricorda il Concilio Vaticano II, quando la Chiesa prega o canta o agisce, la fede dei partecipanti è alimentata, le menti sono sollevate verso Dio per rendergli un ossequio ragionevole e ricevere con più abbondanza la sua grazia (CONCILIO VATICANO II, Costituzione apostolica, Sacrosanctum Concilium, n. 33). Queste riflessioni, iniziate nell’Anno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI per un rinnovato annuncio della fede, proseguono ora durante il pontificato di Papa Francesco, che così sottolinea: l’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi (PAPA FRANCESCO, Esortazione apostolica Evangelii gaudium, 24, Città del Vaticano 2013). Comprendere e vivere meglio la Santa Messa, sin dai riti di ingresso fino ai riti di congedo, è per il popolo fedele una sorgente sempre nuova di evangelizzazione. E anche noi, così evangelizzati, possiamo diventare, a nostra volta, evangelizzatori, e trasmettere agli altri quello che abbiamo contemplato e ricevuto. LA LITURGIA DELLA PAROLA Un “amen” che è un atto di fede! L’Amen della Colletta, proclamato da tutta l’assemblea, segna la fine di riti di ingresso. Come abbiamo visto, i riti di ingresso hanno anche lo scopo di radunare, di riunire assieme i fedeli in assemblea. La liturgia della Chiesa ci “edifica” nell’unità, come l’Eucaristia stessa “edifica la Chiesa” (cf. GIOVANNI PAOLO II, Lettera Enciclica Ecclesia de
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