Rosarium 1999-02

Page 7

pellegrinaggio 3-8

14-12-2001

16:43

Pagina 7

stiano “il santuario verso cui egli si dirige deve diventare per eccellenza la tenda dell’incontro, come la Bibbia chiama il tabernacolo dell’alleanza”. Non sarà inutile chiarire e chiarirsi la dimensione del pellegrinaggio: individuale, familiare, di gruppo. Un diverso clima spirituale sarà altresì da perseguire tenendo conto delle destinazioni: i luoghi del Signore (terra santa), i luoghi degli apostoli (Roma), i santuari mariani, i santuari legati alla memoria dei santi e infine “i moderni luoghi di profonde esperienze spirituali”. In concreto si terranno presenti le fasi di ogni pellegrinaggio per impostarne bene la dimensione pastorale: la partenza, il cammino o viaggio, la visita al santuario e il ritorno. La partenza esige di orientare o rinvigorire la decisione del pellegrinaggio e può opportunamente essere santificata dalla benedizione degli itineranti, prevista dal nuovo libro del Benedizionale in corso (e anche dal rituale domenicano in corso). Il cammino o viaggio, dati i mezzi rapidi di spostamento, oggi rischia di essere risucchiato dall’arrivo al santuario e ciò è profondamente deviante. Per ricuperare il cammino, oltre che momenti di catechesi e preghiera nel viaggio, “viene suggerito di fare sempre un percorso a piedi, anche solo per un breve tratto, da suggellare davanti al santuario con un appropriato rito della soglia (...). Camminare a piedi (...) oltre che segno di penitenza è anche strumento di conversione”. La visita al santuario (o ad altro luogo significativo) è, come già ricordato, entrare nella tenda per incontrare Dio e ritrovare in modo nuovo ciò che già si trova nella normale esperienza cristiana: la parola, la conversione, l’eucaristia, la Vergine e i santi, i fratelli nella fede ecc. Meno codificate ma molto praticate sono da valorizzarsi alcune azioni tipiche e sensibili come: vedere, toccare, camminare, pregare, bere o lavarsi, fare penitenza (cioè accettare il ritmo delle giornate e i disagi, offrire denaro ecc.). Il ritorno può ugualmente essere santificato usando le previste formule del Benedizionale.

IL TURISMO RELIGIOSO Oggi si è costituito il “turismo religioso”, che “ha motivazioni culturali e ricreative e fa riferimento alla religione solo in quanto fruisce di spazi e oggetti ad essa pertinenti”, mentre il pellegrinaggio “è ispirato da consapevoli motivazioni di fede”. Anche solo osservando i visitatori di una chiesa, ci si accorge se sono unicamente turisti o se colgono qualcosa di più. Quella del turismo religioso è una dimensione da affrontare diversamente nella accoglienza dei turisti o nell’organizzazione dei pellegrinaggi. Tralasciando il primo caso, è evidente che un pellegrinaggio va organizzato e presentato in una dimensione di fede. Ma con scontato buon senso pastorale il documento CEI rileva: “l’esperienza mostra che motivazioni e atteggiamenti propri del pellegrinaggio e quelli tipici invece del turismo religioso spesso convivono” nelle persone e nei gruppi, per cui “anche il

7


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.