Z Platform Plus luglio 2019

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Overview di comparto L’Europa ha regalato un po’ di soddisfazione agli investitori. Ma non è stato facile. L’indice Morningstar dedicato alla regione nel periodo da aprile a giugno ha guadagnato (in euro) circa il 3%. Gli operatori, nel frattempo, hanno dovuto fare i conti con alcuni elementi contrari. Il primo riguarda la situazione caotica dell’uscita del Regno Unito dall’Ue che ogni giorno registra novità sulla tempistica e sulle modalità dell’addio (i colloqui fra Unione Europea e il Regno Unito hanno portato a un nuovo rinvio flessibile di Brexit. In pratica il Regno Unito avrà tempo fino al 31 ottobre per uscire dall’Ue. Potrà farlo però se prima il Parlamento britannico voterà a favore di un accordo sulle condizioni di uscita). Al di là dei timori iniziali di una disintegrazione del blocco economico e politico, il timore principale degli investitori è la possibilità che il Regno Unito lasci l’Unione europea senza accordo, soprattutto a causa degli effetti negativi che potrebbe avere sull'economia. Lo scenario congiunturale, peraltro, non brilla già di suo, come ha indicato il Fondo monetario internazionale. Per l’area della moneta unica, la crescita è vista in rallentamento all’1,3% quest’anno (dall'1,8% dell'anno scorso e 0,6 punti in meno di quanto stimato a ottobre). Potrebbe poi esserci un rafforzamento all'1,5% nel 2020. Il Fondo ricorda come la crescita sia peggiorata particolarmente per alcune economie: spiccano la Germania, la Francia e l’Italia. Per altro, proprio ai rendimenti alti è collegato il rischio di “mettere sotto pressione le banche, pesare sull'attività economica e peggiorare la dinamica del debito pubblico”, dice il Fondo. Poi è arrivata la Commissione Ue, secondo cui sulla regione “continuano a pesare le incertezze globali” con il “recente rallentamento della crescita e del commercio” mondiale. Da qui le previsioni economiche di primavera che hanno rivisto al ribasso il Pil dell'Eurozona: all’1,2% per il 2019 dall’1,3% delle stime di febbraio e all’1,5% per l’Ue dal precedente 1,6%. “Nonostante la recente volatilità le quotazioni restano troppo alte”, spiega Tanguy De Lauzon, Head of Capital Markets & Asset Allocation, Europe, Middle-East & Africa di Morningstar Investment Management. “I rendimenti che si possono ottenere sono risicati”.

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