gazzetta 26-09-2011

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www.gazzetta.it lunedì 26 settembre 2011 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB M LANO

ITALIA

anno 115 ­ Numero 226 Anno

BERGAMO ALTA

Serie A / 5ª GIORNATA PARTITE

CLASSIFICA

Sabato

JUVENTUS

8 ROMA

5

BOLOGNA­INTER

1­3 UDINESE

8 MILAN

5

MILAN­CESENA

1­0 GENOA 0­0 NAPOLI

7 CATANIA

5

7 ATALANTA*

4

FIORENTINA 2­1 PALERMO 2­1 CHIEVO

7 NOVARA

4

7 INTER

4

7 LECCE

3

0­0 CAGLIARI 1­1 SIENA

7 PARMA

3

NAPOLI­FIORENTINA Ieri CHIEVO­GENOA ATALANTA­NOVARA CAGLIARI­UDINESE

I nerazzurri battono anche il Novara: è il terzo successo in quattro partite Colantuono prova a scherzarci su: «Peccato, quando mai ci ricapiterà...» ARCHETTI, MACONI A PAGINA 10

3L

CATANIA­JUVENTUS LAZIO­PALERMO

esultanza di Schelotto, 22 anni, abbracciato da DenisPORTA

SIENA­LECCE

0­0 LAZIO 3­0

PARMA­ROMA

0­1

5 BOLOGNA

1

5 CESENA

0

* Atalanta penalizzata di 6 punti

CHAMPIONS 1 L’INTERVISTA ESCLUSIVA

Eto’o: «Cara Inter con Ranieri e Pazzo tornerai grande»

IN VETTA nelle foto Milos Krasic e Totò Di Natale

Domani a Mosca senza Sneijder, che rischia tre settimane di stop

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Juventus e Udinese sono al comando del campionato più «corto» d‘Europa con 16 squadre in 5 punti SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 9

DALLA VITE, ELEFANTE PAGG. 14­15 3 Samuel Eto o, 30 anniAFP

CHAMPIONS 2 IL TECNICO DEL VILLARREAL

«Il Napoli oggi è il miglior club d’Italia» MALFITANO, RICCI PAGINE 12­13 3 Juan Carlos Garrido, 42 anni AFP

CHAMPIONS 3 VICINO AL RIENTRO

il Commento

Milan con Ibra per l’Europa E c’è Ganz jr.

ANDAMENTO LENTO DI ALBERTO CERRUTI

Tutti insieme appassionatamente. Il torneo meno prevedibile che esista, in cui la squadra campione del mondo cambia l allenatore dopo tre partite, offre l ultima dimostrazione della sua democrati­ ca incertezza: un ammucchiata con otto squadre compresse tra gli 8 punti della coppia bianconera Juventus­Udinese e i 7 della sestina Genoa­Napoli­ Fiorentina­Palermo­Cagliari­Chievo.

BOCCI E PASOTTO ALLE PAGINE 16­17

3 Zlatan Ibrahimovic, 29 anni AFP

IL POSTICIPO PARMA SCONFITTO 1­0

Prima vittoria di Luis Enrique Osvaldo­gol lancia la Roma

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2 E 3

9 771120 506000

10 9 2 6>

CATAPANO, CECCHINI, VERNAZZA A PAGINA 19

CICLISMO MONDIALE PROFESSIONISTI

F.1 A SINGAPORE LA VITTORIA NUMERO 9

IL ROMPI PALLONE

Cavendish, lo sprint è d’oro Bettini: «Ci siamo persi»

Vettel: il trionfo a un punto Alonso 4°: «L’ultima chance»

DI GENE GNOCCHI

DA PAGINA 38 A PAGINA 41

DA PAGINA 32 A PAGINA 37

Mark Cavendish BETTINI

Sebastian Vettel AFP

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Senza la penalizzazione l’Atalanta sarebbe prima in Serie A. Moratti: «Se è per questo anche noi senza Gasperini».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

SERIE A PRIMO PIANO IL CONFRONTO COSÌ DAL 1994 IN POI

Il distacco dopo 4 giornate giocate tra prima e 16a nell’era dei 3 punti LEGENDA fino al 2003-04 campionati a 18 squadre, dal 2004-05 torneo a 20 squadre. Sono state considerate, come sedicesime, più squadre a pari punti

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domande a... BEPPE BERGOMI commentatore di GABRIELLA MANCINI

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COSI’ IN EUROPA

S

Il merito è dei nuovi allenatori: sanno osare 1 Le prime 16 squadre in classifica sono riunite in 5 punti: come lo spiega? «Le grandi sono partite piano. il Milan per gli infortuni, l’Inter per i problemi che sappiamo, l’unica che poteva fare 12 punti era la Juve per via di un calendario più facile. Le piccole cominciano sempre veloci, visto che hanno meno impegni, e anche perché sono allenate bene. Mi piacciono tecnici nuovi come Montella e Sannino: osano, con i 3 punti non si può rimanere dietro. E vogliamo parlare della mia Atalanta partita con l’handicap? L’hanno trascinata le motivazioni». 2 Dove porta questo equilibrio? «Le partite sono più divertenti per i tifosi, che vedono la propria squadra vincere anche in campi importanti. Ma il livello del campionato è basso, non c’è tanto spettacolo».

3 Fino a quanto durerà? «Credo fino alla sosta per la Nazionale. Poi il Milan macinerà punti, l’Inter con Ranieri tornerà ai vertici, sono curioso di vedere come si comporterà il Napoli: da outsider finora ha funzionato, bisogna verificare come reagirà sentendosi favorito».

INGHILTERRA 6a giornata 1˚ Manchester United e Manchester City 16 punti 2˚ Chelsea 13 3˚ Newcastle 12 16˚ Sunderland, Norwich, Wigan e Swansea 5

S SPAGNA 6a giornata 1˚ Betis Siviglia 12 punti 2˚ Barcellona, Levante e Siviglia 11 3˚ Real Madrid, Malaga e Valencia 10 16. Granada 4

S GERMANIA 7a giornata 1˚ Bayern 18 punti 2˚ Werder e Borussia M. 16 3˚ Hoffenheim, Schalke e Hannover 12 16˚ Augsburg, Friburgo e Amburgo 4

S FRANCIA 8a giornata 1˚ Lione, Psg e Tolosa 17 punti 2˚ Montpellier 16 3˚ Rennes 15 16˚ Nizza, Valenciennes, Brest e Ajaccio 6

ALBERTO CERRUTI

Tutti insieme appassionatamente. Il torneo meno prevedibile che esista, in cui la squadra campione del mondo cambia l’allenatore dopo tre partite, offre l’ultima dimostrazione della sua democratica incertezza: un’ammucchiata con otto squadre compresse tra gli 8 punti della coppia bianconera Juventus-Udinese e i 7 della sestina Genoa-Napoli-Fiorentina-Palermo-Cagliari-Chievo. E addirittura, dopo il successo della Roma a Parma, da Juve a Inter sedici formazioni raccolte in 5 punti fino a quota 4 occupata da una capolista-ombra da applausi, la neopromossa Atalanta che sarebbe in testa da sola senza l’handicap di partenza. Una cosa mai successa, dopo 4 turni giocati, nei campionati con tre punti per vittoria. Andamento lento L’andamento

sempre più lento al vertice non è una novità e purtroppo è un brutto segnale per il livello del calcio italiano, che non a caso soffre in Europa anche e soprattutto con la sua classe media, cui dobbiamo il progressivo calo nel ranking Uefa. La ricerca delle cause rischia di portare molto lontano, perché i moltissimi infortuni che stanno penalizzando il Milan non valgono come alibi per l’Inter, stravolta tatticamente e tecnicamente da Gasperini prima dell’opportuna staffetta con Ranieri. E poi ci sono i cantieri ancora aperti della Roma, malgrado la prima vittoria di ieri sera, e della Juventus nonostante i due successi iniziali. Mentre il Napoli deve ancora digerire l’aperitivo scudetto offerto dalla tripletta di Cavani contro i campioni in carica, visto che poi ha ottenuto soltanto un punto in due partite, tra Chievo e Fiorentina, senza segnare nemmeno un gol. Mourinho e Allegri L’altra faccia

della medaglia di un torneo che fatica a trovare un piffe-

TUTTI Chi vincerà lo scudetto? Bella domanda per un campionato «democratico» come quello italiano. A ognuno il suo sogno

A

Che mucchio da Juve a Inter: 16 in 5 punti Dal 1994 non si era mai visto un torneo così equilibrato dopo i primi 4 turni

raio magico, dietro il quale gli altri si mettano in coda, è la speranza concessa a tutti. Con un incoraggiamento particolare per chi insegue, ricordando quanto è successo nei campionati scorsi, in cui l’ultima Inter di Mourinho e il primo Milan di Allegri sono diventati campioni d’Italia dopo una partenza al rallentatore. Tornate a galla sabato con le prime vittorie in campionato contro Bologna e Cesena, le milanesi da ieri si sentono ancora più vicine alla vetta e per questo ringraziano la Juventus, al secondo pareggio consecutivo, o meglio il Catania che prima spaventa la squadra bianconera andando meritatamente in vantaggio e poi la contiene sul-


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GDS

La Classifica SQUADRE

PT

JUVENTUS UDINESE GENOA NAPOLI FIORENTINA PALERMO CAGLIARI CHIEVO SIENA LAZIO ROMA MILAN CATANIA ATALANTA* NOVARA INTER PARMA LECCE BOLOGNA CESENA

8 8 7 7 7 7 7 7 5 5 5 5 5 4 4 4 3 3 1 0

PARTITE

la sorpresa

RETI

G

V

N

P

F

S

4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 3 1 1 1 1 0 0

2 2 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 1 1 1 0 0 1 0

0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 2 2 3 3 3 4

7 5 8 6 5 7 6 6 4 5 3 5 2 7 7 7 3 3 2 2

3 1 5 3 2 6 5 5 2 5 3 6 4 4 7 8 9 7 8 7

I NUMERI

Atalanta record Sarebbe prima senza il meno 6 Senza il -6 di partenza, l’Atalanta di Stefano Colantuono sarebbe da sola in testa al campionato con 10 punti, stessa quota record dopo quattro giornate raggiunta nel 2000-01, quando i bergamaschi erano primi con l’Udinese. Nella sua storia, l’Atalanta è stata al comando della A in solitudine una sola volta, alla seconda giornata nel 1964-65. ANSA

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

Contraddizione Juve Al di là della duttilità tattica del tecnico che cambia il modulo di partenza in ogni partita, del carattere con cui la squadra reagisce nella prima partita in cui va in svantaggio, e del fatto che i 7 gol bianconeri in campionato, dal primo di Lichtsteiner all’ultimo di Krasic, sono firmati da marcatori diversi, il coraggioso Catania di Montella mette in luce il vero punto debole del-

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Ammucchiata continua Il tempo

ti, perché un anno fa guidava la classifica l’Inter di Benitez, sola con 10 punti. Il Milan, futuro campione, ne aveva soltanto 5 come adesso, mentre l’Udinese che poi sarebbe arrivata quarta era all’ultimo posto a zero come il Cesena oggi. Chiusa la seconda parentesi europea, tutto lascia pensare, però, che il campionato più democratico del mondo rimanga «open» anche nel prossimo fine settimana. Con una nuova parallela e clamorosa occasione per le rilanciate milanesi, perché la nuova Inter di Ranieri, se sabato battesse il Napoli a San Siro, potrebbe raggiungere la squadra di Mazzarri. E a quel punto, senza confessarlo, i nerazzurri potrebbero persino tifare per il Milan che chiuderà la domenica con l’obiettivo di fare il primo sgambetto alla Juventus nella sua nuova casa, consentendo ad Allegri di agganciare Conte a quota 8. Ovviamente potrebbe anche succedere il contrario, visto che i bianconeri non dovranno spendere energie supplementari in Champions League. Ma le prime quattro giornate dicono che l’unica certezza è l’incertezza. E allora buona ammucchiata a tutti.

per correre ai ripari c’è per tut-

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BORDO l’1-1. È vero che Vidal spreca nel finale una grossa occasione per vincere, ripetendo l’ultimo successo della criticatissima Juventus di Delneri a Catania, ma Conte non avrebbe comunque gradito il cazzotto preso in quel brutto primo tempo.

4 I piccoli club

la Juventus. È inutile infatti continuare a cambiare gli esterni d’attacco, passando dalla coppia d’esordio Pepe-Giaccherini a quella di ieri Krasic-Elia, se mancano equilibrio e compattezza in mezzo al campo, dove ci sono elementi di qualità come Pirlo, Marchisio e Vidal (per la prima volta dall’inizio) più portati a costruire che a tamponare. Così si spiega da una parte la pericolosità della Juve quando Pirlo accende la luce, dall’altra l’eccessivo spazio concesso in contropiede a una squadra non irresistibile, ma aggressiva e organizzata come il Catania.

A sinistra, in ordine di classifica, i capitani delle sedici squadre raccolte in cinque punti, dallo juventino Alessandro Del Piero all’interista Javier Zanetti

hanno più soldi -7 Una legge stravolge la A

i milioni di entrate dai diritti tv per il Milan, rispetto al 2009-10, ultima stagione di vendita soggettiva

+10

i milioni di ricavi televisivi per l’Udinese, che ha tratto grande beneficio della gestione collettiva dei diritti

+8

i milioni incassati dal Chievo grazie alla nuova ripartizione dei proventi tv: il club di Campedelli è passato da 17 a 25 milioni di introiti

Il ritorno alla vendita collettiva dei diritti televisivi ha ridotto il gap. Il rapporto tra prima e ultima si è dimezzato: ora è 4 a 1 MARCO IARIA

Cosa c’entra l’ammucchiata con la Legge 106 del 19 luglio 2007? Fidatevi, c’entra. Se la classifica del campionato è la fotografia più o meno fedele del differente peso economico di ciascun club, allora può esserci pure una spiegazione fuori campo allo shock di quest’avvio stagionale. Che fa il paio con l’ossessione delle milanesi per il fair play finanziario dell’Uefa, visti i pesanti rossi di bilancio. Ed ecco, appunto, la Legge 106, meglio nota come Legge Melandri, quella che ha sancito il ritorno alla vendita collettiva dei diritti tv, che rappresentano la polpa (oltre il 60%) del fatturato della Serie A. Meccanismo La gestione «de-

mocratica» dei ricavi — 40% distribuito in parti uguali, 30% in base ai risultati e 30% secondo i bacini d’utenza — è entrata in vigore nella scorsa stagione e ora i suoi effetti si stanno manifestando pienamente. Le società hanno pianificato i loro budget (campagna trasferimenti e monte stipendi) tenendo conto delle differenze di introiti rispetto al passato. Alla triade Juve, Inter e Milan, abituata a faraonici contratti con le emittenti in pay tv,

il giochetto è costato parecchio: le entrate bianconere sono calate da 88 a 78 milioni, quelle nerazzurre da 80 a 74 a quelle rossonere da 80 a 73. La distribuzione più equilibrata di questi proventi ha tolto alle big per dare alle medio-piccole, proprio quello che il Parlamento e l’Antitrust si auguravano anni fa, prima dell’intervento legislativo. Non a caso, nei mesi scorsi il palazzo della Lega è tremato sotto i colpi della guerra sui bacini d’utenza, tutta interna alla Serie A. Così, da una stagione all’altra, il Napoli è passato da 42 a 51 milioni di ricavi televisivi, la Fiorentina da 35 a 41, l’Udinese da 24 a 34, il Genoa da 23 a 32, il Chievo da 17 a 25. Confronti C’è un dato che fa ca-

pire, meglio di altri, il livello di competitività di un campionato. È il rapporto tra quanto percepisce la prima e quanto incassa l’ultima: ai tempi della vendita soggettiva dei diritti tv si era raggiunto un rapporto di 8 a 1; adesso è di 4 a 1. La forbice, insomma, si è dimezzata. In Spagna, dove Barcellona e Real risucchiano più della metà del «Pil» della Liga, il rapporto è addirittura di 16 a 1. Anche per questo gli score tennistici stanno diventando un’abitudine. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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SERIE A 5a GIORNATA

il Film Quante emozioni dalla rete di Bergessio al gol dell’1-1 dei bianconeri

22’ primo tempo Bergessio porta in vantaggio i rossazzurri Bergessio in campo e Maxi Lopez in panca. Al 22’ Gomez riceve palla da Delvecchio, scappa a Grosso e mette in mezzo un traversone basso sul quale Bergessio anticipa Chiellini e batte Buffon FOTOPRESS DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI GARLANDO CATANIA

La Juve pareggia 1-1 e stecca la fuga solitaria, ma considerato che al 50’ della ripresa c’era uno del Catania davanti a Buffon, può farsene una ragione. Comunque resta prima, con l’Udinese. Vero che la Signora ha fatto il secondo tempo, ma è anche vero che i siciliani, in vantaggio nel primo, non hanno avuto meno palle-gol dei rivali. Montella, già beffardo con un gol-scudetto, può rifare l’aeroplanino: bel Catania, non solo grinta argentina. Anche gioco. La Juve ha pareggiato col peggiore (Krasic). Ai suoi livelli Elia e Vidal, i più attesi, che hanno affossato così il nuovo modulo. Nuova Juve Diciamolo chiaro: staccarsi dal fido 4-2-4 non è un azzardo, ma una necessità, perché con la sola mistica della grinta e il solo Pirlo che crea si può battere il Parma, non vincere lo scudetto. Conte ha puntato finora su un modulo rigido per dare un’identità forte alla squadra traumatizzata dalle ultime stagioni. Le rotelle a un bambino che impara ad andare in bici. Ma prima o poi doveva toglierle. La domanda è: Catania era il momento giusto? Alla terza partita della settimana, non era meglio compensare il turnover necessario con le certezze del solito modulo? Non era meglio arrivare al delicato incrocio col Milan con assetto consolidato e autostima integra? Catania lascia confusione e dubbi. Comunque, ecco il 4-2-3-1, che in fase di possesso diventa 4-1-4-1, con Pirlo basso e Marchisio che appoggia il tridente a sostegno di Matri. Così, anche se Delvecchio bracca Pirlo, la Juve ha varianti creative: la velocità di Krasic ed Elia sulle fasce, le incursioni centrali di Vidal. Bel Catania Il guaio è che, come sanno tutti i papà, le prime pedalate senza rotelle sono sempre sofferte. E infatti la Juve mostra subito l’impaccio per la nuova organizzazione, simboleggiata dallo spaesato Vidal, che non sa dove mettersi, e paga prestazioni individuali scadenti: Elia e l’inguardabile Krasic. Fuori partita i tre, quelli del salto di qualità, la nuova Juve in un tempo non crea una sola occasione. I limiti della Juve vengono esaltati dai meriti di un buon Catania che Montella rivoluziona rispetto a Genova. Paga l’investimento su Bergessio centrale d’attacco che manda in panca Maxi Lopez. Lodi, play basso, è un buon Pirlo davanti alla difesa. Il rientrante Almiron e Delvecchio salgono a pressare con il soccorso degli esterni, Gomez e Catellani, bravissimi a ripartire. Da un accelerazione di Gomez nasce il gol di Bergessio (22’). Meglio Pepe Elia non riemerge dal tè. Tutti si aspettavano la boc-

4’ secondo tempo Il pareggio di Krasic La Juve pareggia nel secondo tempo con un destro rasoterra di un inguardabile Krasic: il portiere Andujar è incerto e la palla entra in rete. Un minuto prima Delvecchio aveva fallito il match point FOTOPRESS

Juve a passo lento Scatta il Catania, pareggia Krasic Fuga mancata Conte vara la formula-spettacolo: la strada è giusta, ma servono molto rodaggio e qualità

ciatura di Krasic che invece al 4’ pareggia con un rasoterra benedetto da Andujar. Notare: un minuto prima Delvecchio ha fallito il match-point e due minuti dopo Bergessio spreca a porta spalancata. Pepe mette buona gamba a sinistra, Vidal arretra per rendersi utile, Marchisio sale per dettare. Tutta la Juve (è la notizia migliore per Conte) ha reagito con rabbia e cercato i 3 punti fino al 90’. La Juve ci ha provato anche con Del Piero e Quagliarella, rinunciando al peso di Matri che, su un campo pesante, forse era il caso di conservare. Ci fosse stato lui e non Del Piero sull’unico cross buono di Krasic... La miglior palla per il 2-1 la cicca Vidal.

Strada giusta Il Catania, stanco,

cala nella ripresa, subisce, ma non rinuncia mai a ripartire, come dimostra Catellani che all’ultimo secondo sfiora un trionfo atteso da 47 anni. Pareggio onesto. Ripetiamo: la strada di Conte è giusta. Servirà tempo per dare una collocazione ai nuovi, per educare Krasic, per rimediare all’isolamento di Matri e trovare nuovi equilibri difensivi: il Catania (un gol in tre partite) ha tirato troppo. Ma non si può sognare in grande con la sola grinta, il nuovo stadio, Pirlo e soldatini. Servono qualità e campioni che facciano numeri da campioni. Il punto è: Elia, Vidal e Krasic lo sono? © RIPRODUZIONE RISERVATA

CATANIA JUVENTUS

1 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Bergessio (C) al 22' p.t. ; Krasic (J) al 4' s.t. CATANIA (4-3-3) Andujar; Alvarez (Marchese dal 29' p.t.), Bellusci, Spolli, Capuano; Delvecchio, Lodi, Almiron (Ledesma dal 20' s.t.); Gomez, Bergessio (Suazo dal 33' s.t.), Catellani. PANCHINA Kosicky, Ricchiuti, Lanzafame, Lopez. ALLENATORE Montella ESPULSI nessuno AMMONITI Almiron, Capuano per gioco scorretto. JUVENTUS (4-2-3-1) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio (Quagliarella dal 36' s.t.), Pirlo; Krasic, Vidal, Elia (Pepe dal 1' s.t.); Matri (Del Piero dal 28' s.t.) PANCHINA Storari, Bonucci, Pazienza, Giaccherini. ALLENATORE Montella ESPULSI nessuno AMMONITI Marchisio, Chiellini, Vidal per gioco scorretto ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE Spettatori paganti 11.633, abbonati 9.206, incasso totale 460.952. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 6-9. In fuorigioco 1-2. Angoli 2-10. Recuperi: 2' p.t.; 5' s.t. MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 21' Bergessio calcia a lato da sinistra.

c GOL! 22' Gomez crossa basso da de-

stra, Bergessio anticipa Chiellini e batte Buffon. 23' Rasoterra di Marchisio (nella foto) dal limite: Andujar in angolo. SECONDO TEMPO 3' Bergessio per Delvecchio, a lato.

c GOL! 4' Krasic raccoglie al limite e spara

centrale, Andujar mette il braccio destro ma non trattiene.

6' Bergessio sbaglia tutto solo su punizione di Lodi 41' Chiellini regala a Suazo, Buffon rimedia in uscita 44' Vidal solo a centro area calcia alto. 50' Catellani tutto solo calcia debole su Buffon


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

SERIE A 5a GIORNATA le Pagelle

di LUIGI GARLANDO

LODI SI INVENTA REGISTA PURO, BERGESSIO ESCE FRA GLI APPLAUSI, PEPE USATO SICURO CATANIA 6,5 ANDUJAR 5 Cerca di rialzarsi dopo le sventure di Marassi. Come non detto... Il gol di Krasic è anche figlio suo. ALVAREZ 6 Recuperato per l’infortunio di Potenza, si fa male dopo mezz’ora di presidio tranquillo della fascia destra. Con quell’Elia... MARCHESE 6 Le acque si agitano nella ripresa quando gli tocca incrociare la buona e tanta volontà di Pepe. BELLUSCI 6 Buon combattente, con qualche sbavatura e qualche impeto eccessivo. SPOLLI 6,5 Doma Matri, non perde un duello. L’estasi agonistica lo spinge a salpare palla al piede: ovazione al Massimino. CAPUANO 5,5 Nell’azione del gol, poteva opporsi meglio a Krasic,

JUVENTUS 6 che lo pianta in un’altra occasione. DELVECCHIO 6,5 Pirlo non brilla come al solito e un po’ di merito ce l’ha chi gli pesta i piedi. Sfiora il 2 1.

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IL MIGLIORE

7 LODI

Come Pirlo: un 10 che nella sua seconda vita fa il regista basso. E lo fa bene. Chiude, detta, lancia. Piedi e cervello. Inventa una palla d’oro a Bergessio. Sale spesso a rifinire. ALMIRON 5,5 Non gli riesce come in passato la parte dell’ex avvelenato: ha il passo e le pause del convalescente. LEDESMA 6 Entra e mette al servizio della squadra — che soffre — esperienza, geometrie e tackle robusto quando serve.

GOMEZ 6,5 Fa venire il mal di testa a Grosso, assiste il gol: gran primo tempo. Poi Montella lo dirotta in pasto a Lichtsteiner e cala. BERGESSIO 7 A parte il 2 1 ciccato, fa tutto bene: gol e movimenti. Esce tra gli applausi, nessuno ha rimpianto Maxi Lopez. (Suazo s.v.) CATELLANI 6,5 Se all’ultimo secondo, davanti a Buffon, gli mancano le forze per il gol storico, è per il gran correre precedente su entrambe le fasce. Giovane, tecnico e veloce: in una parola, bravo. All. MONTELLA 7 Disegna e pilota bene la partita. Un solo dubbio: perché invertire gli esterni? L’imprendibile Gomez a sinistra frena.

BUFFON 6 Reattivo e decisivo sui piedi di Suazo. Una sensazione: il Buffon berlinese sul gol ci avvrebbe messo una pezza. LICHTSTEINER 6,5 Ha il merito di sedare Gomez che, sulla fascia opposta, aveva fatto il diavolo. Catellani nel primo tempo gli strappa qualcosa di troppo. BARZAGLI 6,5 Stavolta è lui che sorregge Chiellini: non sbaglia un intervento. Conte ha ragione a preoccuparsi se zoppica. CHIELLINI 5 Decisivo il ritardo in chiusura su Bergessio, che fa 1 0. Rischia di lasciarci anche il 2 1 regalando palla a Suazo nel finale. Combatte con la solita grinta. GROSSO 5,5 Troppo lontano e troppo passivo su Gomez che manda in gol Bergessio. Lo soffre sempre e nella ripresa concede molto anche a Catellani.

sentono e la trovano sempre.

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IL MIGLIORE

6,5 MARCHISIO

Soffre nel primo tempo, rischia un rosso, non molla. Nella ripresa cresce e trascina, come ci si aspettava da Vidal. Una prova da capitan futuro (Quagliarella s.v.). PIRLO 6 Nel nuovo assetto, il Prof, in cattedra davanti alla difesa, lascia spazio agli assistenti, che deludono. Non brilla come in questo folgorante inizio di stagione, ma fa il suo. KRASIC 5 Gol e assist per Del Piero? Appunto, se no era da 3. Divora un contropiede, perde palla e il Catania quasi fa 2 1. Ricorda spesso il Quaresma interista, ma senza Trivela. VIDAL 4,5 Male sia da incursore, sia più arretrato. E si mangia un mega gol. I campioni la posizione la

ELIA 4,5 Gli riesce un dribbling a fine primo tempo, poi la doccia. Leggero, svagato, impreciso. Fallito il lancio dell’olandese volante. PEPE 6,5 Usato sicuro. Entra, ci mette l’anima e buoni cross. Per ora serve più degli esterni top che dovrebbero far volare la Signora. MATRI 5,5 Carceriere tosto Spolli. Soffre di solitudine nel nuovo modulo a punta unica, ma quel poco che capita, non lo lavora come sa. DEL PIERO 6 Entra per Matri e gli capita sulla fronte una palla da Matri. Cerca invano una magia tra l’erba bagnata. All. CONTE 6 Tenta un’iniezione di qualità alla sua solida Juve, che ha una crisi di rigetto. Comunque è prima e lotta sempre.

TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 6,5 Forse esagerate le prime ammonizioni a Marchisio (che ne rischia una seconda) e a Chiellini. Nel complesso dirige bene. De Luca 6,5; Petrella 6,5

d Orgoglio

Il rimpianto di Pirlo «Bell’occasione sfruttata male»

CATANIA

HANNO DETTO

V Krasic «In contropiede non ho visto due compagni liberi davanti alla porta, sono molto dispiaciuto. Il gol? Lo dedico ai compagni, che mi hanno dimostrato affetto»

«Avremmo potuto staccare le big. Domenica c’è Juve-Milan, importante non solo per me» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO CATANIA

La verità la dice Andrea Pirlo: «Bisognava sfruttare meglio la partenza lenta delle altre grandi». La Juve, invece, non l’ha fatto perché 8 punti dopo 4 partite non impossibili sono un bottino discreto e nulla più. Avere rimpianti a fine settembre è inutile e probabilmente sbagliato, ma è evidente a tutti come sarebbero diverse le prospettive bianconere se Vucinic non si fosse fatto cacciare con il Bologna e se ieri la Juve non avesse regalato il primo tempo al Catania. Dilemma Giocare sulle fasce

quando gli esterni non sono in forma è come giocare «serve and volley» a tennis senza saper fare la volée: l’arma teoricamente letale diventa il punto debole. Ieri Elia era un pesce fuor d’acqua e Krasic il peggiore in campo per distacco almeno fino al gol. Poteva essere la svolta per il serbo, che invece è subito ripiombato nella sua crisi, prima sprecando un

contropiede tre contro uno («Non ho visto due compagni liberi davanti al portiere, sono molto dispiaciuto» dice Milos che si è scusato con Conte) e poi mandando un avversario verso Buffon con un tocco sbagliato. «Sono contento per il gol — prova ad abbozzare Krasic —, lo dedico ai compagni che mi hanno dimostrato il loro affetto. Purtroppo qui abbiamo perso due punti. Abbiamo giocato male il primo tempo, bene la ripresa».

Il centrocampista: «Il pari è giusto, siamo ancora in testa e questo è l’aspetto positivo» Forte contusione alla caviglia per Barzagli: rischia di saltare la sfida con i rossoneri

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Pochi gol E la crescita è dovuta

anche all’ingresso in campo di Simone Pepe: «Non è vero — prova a negare l’evidenza Simone —, io ho avuto la fortuna di entrare quando tutta la squadra è cresciuta, mentre Elia ha sofferto perché la Juve era in difficoltà». Secondo Pepe il cambio di modulo non ha condizionato la prestazione bianconera: «Una grande squadra deve saper giocare con diversi moduli, poi l’allenatore fa le sue valutazioni». Resta il fatto che, a parte l’abbuffata del debutto contro il Parma (d’altronde si giocava ad ora di pranzo...), la Juve

non ha mai segnato più di un gol a partita: «Non è un problema — spiega Pepe — se riusciamo a concedere poco come nelle prime tre partite». Barzagli, sospiro di sollievo Ieri

il Catania ha cercato di bloccare la fonte del gioco bianconero: «Mi hanno marcato a uomo — conferma Andrea Pirlo — e allora ho cercato di defilarmi per far giocare gli altri. Il risultato è giusto, siamo ancora in testa e questo è l’aspetto positivo. Domenica prossima c’è la sfida con il Milan che è importante per tutti, non solo

Andrea Pirlo è nato a Brescia il 19 maggio 1979. Ha scelto la Juventus dopo dieci anni di Milan IPP

per me». Non avrà problemi a recuperare Arturo Vidal, uscito con un cerotto sulla fronte («Ma ho la testa dura...»), mentre andrà monitorata nei prossimi giorni la situazione di Barzagli. Il difensore centrale, anche ieri bravissimo, si è infortunato a una caviglia in uno scontro con Suazo. Dopo la partita è stato accompagnato in ospedale per i controlli che hanno evidenziato solo una forte contusione. Naturalmente lo staff medico della Juve farà di tutto per recuperarlo per la partita con il Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PARLA CONTE «PIEDI PER TERRA, QUI NON SONO ARRIVATI NANI, WALCOTT E TEVEZ, CHE IN ITALIA NESSUNO SI PUÒ PERMETTERE»

«E’ dannoso e deleterio creare illusioni...» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO BRAMARDO CATANIA

Due pareggi consecutivi contro Bologna e Catania, diversi per spessore e intensità di gioco, riportano i bianconeri con i piedi per terra. Una Juve affaticata e compassata nei primi 45’, imprecisa sotto rete e con pericolose amnesie in difesa, graziata dalla mira poco felice di Bergessio e Delvecchio,

tradita dal missile di Vidal, con pallone spiaggiato. Tirate le somme, un punto prezioso, che Conte tiene a sottolineare più del primato in classifica, infastidito dai titoli trionfali dei giornali degli ultimi tempi. «É dannoso e deleterio creare illusioni, come guardare la classifica oggi. Fa piacere solo un dato, siamo imbattuti». Poi, calca la mano: «Arriviamo da due settimi posti e dal mercato non sono arrivati giocatori come Walcott, Nani o Tevez, che in Italia

nessuno si può permettere... La strada è lunga e tortuosa, ci sono squadre che giocano insieme da due anni, dobbiamo stare con i piedi per terra».

V Antonio Conte, 42 anni. Alla Juve dopo la promozione in A con il Siena LAPRESSE

La scelta Al termine dei primi 45’ tutti si aspettavano che Krasic lasciasse il campo. «Ma Milos mi ha dato ragione, ha fatto gol e un secondo tempo importante. Al posto di prendere il cazzotto e rialzarci dovremmo darlo noi per primi. Il primo tempo è stato insoddisfacente.

Nel secondo tempo si è vista in campo un’altra Juve, con carattere e voglia di vincere». Il bicchiere mezzo pieno? «L’occasione che ha avuto Vidal non ha pari in tutta la partita, siamo andati a segno con sette giocatori diversi, segno che il gioco c’è, e diamo il bentornato a Quagliarella». Del bicchiere mezzo vuoto è presto detto: «Il peggior primo tempo: è mancata la concentrazione, la giusta cattiveria». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pepe «Il cambio di modulo non ci ha condizionato. Una grande squadra deve saper giocare con diversi sistemi, poi tocca al tecnico valutare»

Montella: «Si poteva vincere» FRANCESCO CARUSO CATANIA

Difficile immaginare cosa sia passato dalla mente di Vincenzo Montella, uno che di gol come quello sbagliato al 93’ da Catellani ne ha falliti pochi, quando il Catania in pieno recupero ha mandato in fumo la vittoria contro la Juve. Il tecnico del Catania preferisce guardare sempre al bicchiere mezzo pieno: «É stata una bella partita, è vero potevamo anche battere i bianconeri ma certe partite si può anche perderle. Nel primo tempo abbiamo concesso poco e nel secondo tempo dopo avere subito il gol del pareggio qualsiasi squadra contro la Juve al posto nostro si sarebbe sciolta. Invece il Catania ha continuato a lottare con le sue armi, costruendo altre palle gol. Con orgoglio e convinzione abbiamo cercato i 3 punti fino alla fine. Tutto ciò dovrà servirci da monito per il futuro: questo è il carattere da usare sempre». Anche la difesa, reduce dai 3 gol di Marassi ha tenuto, a parte lo svarione del portiere sul pari di Krasic: «La retroguardia regge quando si teme l’avversario e si riesce a tenere alta la concentrazione. A Genova avevamo commesso troppi errori per essere veri. In questo caso c’è stato un netto miglioramento. Così come contro il Cesena, anche in questa gara siamo stati bravi a chiudere gli spazi a giocatori a cui basta poco per lo spunto vincente, come Pirlo». Prima per Lopez Per la prima

volta Montella ha mandato in panchina Lopez: «Maxi continua ad essere un giocatore fondamentale per noi, ma in avanti ho una grande concorrenza, Bergessio recalcitrava ed era giusto offrirgli un’occasione da prima punta come lui voleva. Da Lopez mi aspetto ora una grande reazione in campo. E sono molto curioso di vedere la gara di Novara, sperando di trovare la medicina giusta per guarire il Catania dal mal di trasferta. Per prepararci al sintentico ci alleneremo sul campo simile che abbiamo nel nostro centro sportivo».


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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SERIE A 5a GIORNATA

Cima Udinese Comanda con la Juve Sorride anche il Cagliari La squadra di Guidolin gioca bene per un tempo, poi soffre la stanchezza e il caldo. E alla fine Larrivey sfiora il gol vincente CAGLIARI UDINESE

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GIUDIZIO 77 CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan (dal 38’ st Ekdal); Cossu (dal 20’ st Ibarbo); Nenè (dal 1’ st Larrivey), Ribeiro. PANCHINA Avramov, Ariaudo, Perico, Rui Sampaio. ALLENATORE Ficcadenti. UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi (dal 40’ st Ekstrand); Isla, Badu, Pinzi, Asamoah, Armero; Torje (dal 17’ st Fabbrini); Di Natale. PANCHINA Padelli, Neuton, Sissoko, Doubai, Pereyra. ALLENATORE Guidolin. ARBITRO De Marco di Chiavari. AMMONITI: Nainggolan (C), Pinzi, Armero, Domizzi, Badu e Fabbrini (U), tutti per gioco scorretto. NOTE Spettatori 10 mila circa, incasso non comunicato. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 5-4. Angoli 6-3. In fuorigioco 0-1. Recupero 0 e 3’.

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO CUGINI CAGLIARI

L’Udinese in testa alla classifica è un’illusione di questo strano inizio di campionato. Lasciata per strada la compagnia del Genoa, la squadra di Guidolin resta davanti a tutti al fianco della Juve. Dominio bianconero anche se con obiettivi diversi. Ma il progetto tecnico di Guidolin fa guardare al futuro con ottimismo, certo sognare il tricolore è un po’ troppo e il tecnico dei friulani tende ad abbassare l’asticella («scordiamoci l’Udinese dell’anno scorso - ammonisce Francesco -, questa è un’altra cosa») dopo il pareggio di Cagliari. Ma la gara senza gol del Sant’Elia nel giorno della festa di Daniele Conti (328 nel Cagliari come Mario Brugnera) è soprattutto merito di Massimo Ficcadenti, un altro di quelli che lavora tutta la settimana sulla tattica e i risultati si vedo-

Il pareggio è giusto ed è risultato gradito a entrambe le squadre Ficcadenti è stato bravo a bloccare i friulani con una squadra cortissima no. C’era un solo modo per rendere inefficace l’Udinese e Ficcadenti l’ha capito: squadra cortissima, pochi spazi e dopo un primo tempo di tanto contenimento e qualche contropiede, una ripresa più arrembante con l’ingresso di Larrivey e (soprattutto) Ibarbo. Il colpo sarebbe riuscito se Larrivey nel finale non avesse sprecato la palla gol più clamorosa della partita sullo splendido cross dell’imprendibile Ribeiro.

Udinese stanca Il pareggio alla fine è dolce per tutte e due le squadre. L’Udinese arriva stanca all’impegno in Sardegna (troppe partite ravvicinate e pochi uomini per i ricambi) e con il caldo e l’umidità trovati al Sant’Elia va in affanno dopo un discreto primo tempo. Con Basta a riposo e Badu sulla fascia destra, Pinzi scivola al centro del campo dove Asamoah prende subito in mano il gioco. Ma là dove l’anno scorso c’era Sanchez, adesso Guidolin ha Torje. Non è la stessa cosa anche se il tecnico crede molto nelle qualità del romeno. Crescerà, ma per adesso il peso dell’attacco è tutto sulle spalle di Totò Di Natale che si vede all’inizio (punizione deviata da Agazzi) e poi si sbatte in attesa di rifornimenti che non arrivano. L’Udinese non sfrutta con Torje l’altra palla gol che costruisce a inizio gara (colpo di testa deviato da Agazzi con un gran balzo) e col passare dei minuti lascia

La grande parata di Agazzi su conclusione di Torje: la migliore occasione per l’Udinese ANSA

metri al Cagliari. Il ritmo cala, la squadra friulana non riesce più a ripartire e la seconda parte della gara è di vera sofferenza. Cagliari cortissimo Più equilibrata la gestione della gara dei sardi. Reparti stretti con Conti piazzato davanti alla difesa e Cossu alle spalle delle due punte. Il fantasista però non si accende e allora Ficcadenti dopo

aver tenuto gli esterni bloccati per 45’ li libera e scatena anche la velocità di Ibarbo a destra con Larrivey al centro e Ribeiro a sinistra. É il momento migliore del Cagliari che dimostra già di essere squadra perché mantiene sempre gli equilibri giusti. I due esterni d’attacco non abbandonano mai i compagni del centrocampo e l’Udinese che non ne ha più prova a ripartire con qualche iniziativa di Fabbrini, che Gui-

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Festa Conti 328

Il record 328 partite in rossoblù Daniele Conti, nella foto con Torje, ha giocato la sua 328a partita con la maglia del Cagliari LAPRESSE

In tribuna Papà Bruno felice Anche Bruno Conti ha applaudito il figlio che ha raggiunto Mario Brugnera come primatista del Cagliari ANSA

dolin manda in campo nell’ultima mezzora al posto di Torje. L’Udinese in difesa concede una sola occasione al Cagliari, ma Larrivey la spreca e allora lo 0-0 è il risultato più giusto. Va bene a Ficcadenti perché al suo Cagliari manca solo il gol. E pure a Guidolin. I suoi ragazzi hanno già troppe partite nelle gambe, ma la maturità di una squadra importante. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il saluto Tutti in piedi Daniele Conti saluta i tifosi che alla fine della partita lo hanno festeggiato a lungo LAPRESSE

le Pagelle

I DUE TECNICI

Guidolin: «Il pari? Siamo stanchi» L’allenatore dei bianconeri: «Non meritavamo di più» Ficcadenti: «Ci è mancato solo il gol» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI CAGLIARI

Ha detto grazie solo ai tifosi, due volte: «Sono stati grandiosi». A Daniele Conti la sud ha preparato uno striscione: «328 volte uno di noi, grazie Capitano». Firmato: Cagliari supporters. Daniele Conti che ha eguagliato il record di presenze in rossoblù di Mario Brugnera, 328 partite, avrebbe voluto festeggiare con un gol: «Festeggio con papà che è venuto da Roma e con tutta la mia famiglia. Mi sento un sardo, vivrò qui. Le due maglie di questa partita me le tengo strette». Dopo 12 anni di Cagliari col presidente Cellino, che di cambi ne ha fatti parecchi, si è creato un rapporto particolare? «No. Massimo rispetto. Lui fa il presidente, io il calciatore che per il Cagliari dà tutto». E questo Cagliari avrebbe voluto la vittoria: «La meritavamo». «Ci è mancato solo il gol e contro una grande squadra, occasioni ne abbiamo avute», aggiunge il tecnico Ficca-

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denti. Tesi confermata dal difensore Canini. E il compagno di reparto Astori aggiunge: «Conti dovrà offrirci i pasticcini. Tocca a lui. Comunque domenica a Lecce ci rifaremo». Udinese La capolista a sorpresa incassa il punto e torna in Friuli soddisfatta. Francesco Guidolin, che è sempre onesto e realista, puntualizza: «Non meritavamo più di un pari. Siamo stanchi, si è giocato a ritmi blandi perché il caldo era noioso. Di solito quando vengo qui in vacanza il caldo non è così». Totò Di Natale si allea con l’allenatore: «Troppo caldo». E Guidolin tende la mano al suo unico attaccante a disposizione per la coppa: «Non so se giovedì lo farò giocare. Se non faccio turnover stavolta sono un demente e siccome demente non sono, dovrò cambiare. Anche se mi rendo conto che davanti siamo in difficoltà. Non voglio cercare alibi, né dare vantaggio agli avversari, ma è così. Della difesa, invece, sono contento. Danilo ha esperienza ed è equilibrato, Domizzi ha fatto molto bene». Domizzi, il migliore (out alla fine per un risentimento) i complimenti se li fa: «Stavolta sì, ho fatto una grande partita e non solo per il salvataggio sulla linea. Dietro abbiamo fatto molto bene. In fase offensiva, invece, potevamo fare meglio, abbiamo sbagliato troppi passaggi facili».

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di MI.CU.

RIBEIRO SERVE ASSIST DELIZIOSI DOMIZZI SALVA SULLA LINEA CAGLIARI 6,5 AGAZZI 7 Inizio difficile: bravo su Di Natale, decisivo sul colpo di testa di Torje. PISANO 6 Duello con Armero, soffre all’inizio poi finisce in crescendo. CANINI 6 Chiude gli spazi e concede poco a Di Natale.

UDINESE 6 HANDANOVIC 6,5 Due parate su Ribeiro, senza problemi. BENATIA 5,5 Soffre la velocità di Ribeiro. DANILO 6 Chiude bene sugli inserimenti centrali degli avversari. IL MIGLIORE

ASTORI 6,5 Un muro, dalle sue parti non si passa.

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AGOSTINI 6 Blocca Isla, ma spinge poco.

Salva un gol respingendo sulla linea il tiro di Nené, dalle sue parti è un muro.

BIONDINI 5,5 Corre tanto ma sbaglia troppi palloni facili. CONTI 6 Dirige il traffico a centrocampo senza alzare mai il ritmo. NAINGGOLAN 5,5 Va a sprazzi. Troppi passaggi a vuoto. EKDAL s.v. COSSU 5 Non riesce a entrare in partita. IBARBO 6,5 Subito pericoloso: sgomma a destra e manda in crisi la difesa friulana.

7 DOMIZZI

EKSTRAND s.v. ISLA 5,5 Troppo timido. Solo un paio di iniziative. BADU 5 Errori in serie, innesca contropiede pericolosi. PINZI 6 In mezzo al campo, aggredisce e riparte. ASAMOAH 6,5 Finché ha fiato lui l’Udinese domina. Anche un paio di conclusioni pericolose. ARMERO 6 Potenza spaventosa, poca precisione.

NENE’ 5,5 Si mangia un gol a porta vuota tirando il pallone addosso a Domizzi.

TORJE 5,5 Si vede solo all’inizio con il colpo di testa neutralizzato da Agazzi.

LARRIVEY 5,5 Lui se lo mangia di testa nel finale.

FABBRINI 5,5 In campo nell’ultima mezzora. Commette molti errori e prende pure un’ammonizione evitabile.

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IL MIGLIORE

7 RIBEIRO

Serve assist deliziosi, ma i compagni lo tradiscono. Mobile e veloce.

DI NATALE 5,5 Fa tenerezza, l’attacco dell’Udinese in questo momento è solo lui. Ha bisogno di rifiatare.

All. FICCADENTI 7 Chiude tutti i varchi all’Udinese e per poco non gli riesce il colpo grosso.

All. GUIDOLIN 6,5 Capisce che non si può fare di più e si accontenta.

TERNA ARBITRALE: DE MARCO 6 Dirige bene, ma i gialli a Nainggolan e Domizzi sono al limite del rosso. Preti 6; Comito 6


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il Film

NERAZZURRI PRIMI DA SOLI: ACCADDE NEL 1964-65

Un gol per tempo e gara chiusa L’italo-argentino apre la festa 34’ primo tempo Schelotto di testa fulmina Ujkani Bellini da sinistra mette in mezzo un pallone sul secondo palo, inserimento perfetto di Schelotto che colpisce di testa e batte Ujkani, poco reattivo ANSA

14’ secondo tempo Perla di Cigarini dal limite Il raddoppio degli uomini di Colantuono arriva con un gran gol di Cigarini: conclusione dal limite e palla all’incrocio. Poi Porcari accorcerà al 44’ BOZZANI

Schelotto&Cigarini E’ Atalanta 10 e lode: la risalita continua Novara k.o.: senza il -6 i nerazzurri sarebbero primi a 10 punti. Colantuono: «Peccato, quando ci ricapiterà?» ATALANTA NOVARA

2 1

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Schelotto (A) al 34’ p.t.; Cigarini (A) al 14’, Porcari (N) al 44’ s.t. ATALANTA (4-4-2) Consigli; A. Masiello, Capelli, Manfredini, Bellini; Schelotto (dal 20’ s.t. Bonaventura), Brighi, Cigarini, Padoin; Gabbiadini (dal 18’ s.t. Moralez), Denis (dal 35’ s.t. Tiribocchi). PANCHINA Frezzolini, Ferri, Caserta, Raimondi. ALLENATORE Colantuono. NOVARA (4-3-1-2) Ujkani; Dellafiore, Paci, Lisuzzo, Gemiti; Porcari, Radovanovic (dal 13’ s.t. Giorgi), M. Rigoni; Mazzarani (dal 23’ s.t. Granoche); Morimoto (dal 16’ s.t. Jeda), Meggiorini. PANCHINA Fontana, Ludi, Morganella, Pesce. ALLENATORE Tesser. ARBITRO Ostinelli di Como. ESPULSI nessuno. AMMONITI Radovanovic (N), Capelli (A), Brighi (A), Cigarini (A) per gioco scorretto, A. Masiello (A) per comp. non reg.

PIERFRANCESCO ARCHETTI BERGAMO

Oltre ai meriti tecnici e caratteriali, non è soltanto il furore da rivalsa a tenere virtualmente in testa l’Atalanta: la penalizzazione obbliga anche a un’umiltà estrema. Immaginate i titoli dopo questo terzo successo in una settimana e il primo posto solitario, assaggiato

I motivi Matias Ezequiel Schelot-

to, 22 anni, ha un soprannome come tutti i sudamericani: el Galgo, il Levriero. L’ala argentina, naturalizzata italiana, diventa imprendibile per un’ora, quando poi esce sfinita. Gemiti e compagni rincorrono un’ombra, perché la persona è già oltre. Schelotto infila il vantaggio, su uscita mancata di Ujkani; piglia un palo; viaggia ed entusiasma i suoi nuovi clienti. L’Atalanta ha due sistemi per entrare dall’esterno: con la corsa e il lancio sul Levriero, a destra, dove agiscono anche Masiello e Brighi; oppure con il tocco corto e la giocata in anticipo a sinistra, con il triangolo Bellini-Cigarini-Padoin (vedi l’1-0). Quando anche Gabbiadini partecipa, ecco il raddoppio all’incrocio di Cigarini. Novara in ritardo «Ho voluto pre-

NOTE paganti 4.225, incasso 55.710. Abbonati 9.685, quota 144.456,43. Tiri in porta 5 (1 palo)-4. Tiri fuori 1-5. Fuorigioco 2-1. Angoli 4-3. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

la porzione finale: primo corner al 72’, il 2-1 di Porcari all’89’ per gentile omaggio di Consigli. Non è neppure la migliore Atalanta della stagione, anzi: però il terzo impegno in otto giorni giustifica la fatica di entrambe, che non hanno rose da Champions. Moralez è in panchina; Gabbiadini porta a 4-4-2 il disegno tattico; Denis, tre gol fino a ieri, torna quello del lavoro sporco. Ma la capolista occulta è superiore nei centrali di mezzo — Cigarini e Brighi — e sulle fasce. I gol vengono edificati sempre dai lati.

solo nel ’64-65: Atalanta da Champions, giocatori da sogno e via con l’entusiasmo da fuochi d’artificio, che rapisce ma dura un attimo. Invece oggi ci sarà allenamento anziché riposo: sabato si va a Roma. E Colantuono esprime soltanto un dolce rimpianto: «Mi spiace non essere primo veramente, con 10 punti, chissà quando mi ricapiterà. La realtà è la zona salvezza».

Il possibile 2-2 L’esito è corretto,

anche se al Novara è stato annullato un gol regolare al 92’: Granoche non è in fuorigioco, questione di centimetri, difficile da cogliere dal vivo. Certe sbandierate degli assistenti vanno un po’ a fortuna, con la quale l’altra neopromossa avrebbe rimontato da 2-0 a 2-2 come nella prima uscita, in casa del Chievo. Ma la banda di Tesser ha il gioco in mano soltanto nel-

Da sinistra, Padoin, Bellini, Schelotto e Denis festeggiano l’1-0 dell’Atalanta al Novara, firmato dall’italoargentino SYNC

miare i titolari che hanno battuto l’Inter, li avevo visti anche in condizione», spiega Tesser, che parla di «torto subito e 2-2 regolare». Ma troppi restano sotto ritmo a lungo: il centrocampo viene sovrastato e Radovanovic, Porcari e Mazzarani non hanno i tempi adatti, come davanti Morimoto. I cambi sul 2-0 hanno effetto soprattutto in Jeda per il giapponese e il finale è quasi con il 4-2-1-3: Rigoni, Granoche e Meggiorini davanti a Jeda. Tutto in 5 minuti, recupero incluso: è poco per togliere all’Atalanta una partenza record simile solo a quella di 11 anni fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE REAZIONI L’ESTERNO SOGNA LA CHIAMATA DI PRANDELLI E GRANOCHE PROTESTA: «GOL REGOLARE, NOVARA DANNEGGIATO»

Schelotto: «Adesso aspetto la Nazionale» GUIDO MACONI BERGAMO

L’imperativo in casa Atalanta è uno: non guardare la classifica. Forse perché il solo pensiero di poter essere davanti a tutti e non poterlo celebrare aumenta il rammarico per quella penalizzazione che c’è ma non si vede più. Ma c’è ancora e non si può ignorare. Ecco perché capitan Bellini dopo i gol ha mostrato una maglia di Doni. «Cristiano è sempre con noi, è importantissimo per lo spogliatoio e anche se non è in campo sentiamo la sua presenza» ha detto, non prima di aver ricordato che la realtà sono i 4 punti che obbligano l’Atalanta

a tenere i piedi per terra. Sogno azzurro Chi i piedi fatica

a tenerli per terra è Schelotto, ma solo perché sulla fascia vola, tant’è che i tifosi gli hanno dedicato il coro che fu di Caniggia, un altro argentino con le ali ai piedi. Ma Schelotto, anche se è nato a Buenos Aires, pensa solo italiano e da tempo ha scelto la maglia azzurra. Dopo l’Under 21, ora sogna la chiamata di Prandelli. «Mi auguro che arrivi, ma non mi creo altri pensieri: in testa ho solo l’Atalanta. Siamo partiti alla grande, ma la strada è ancora lunga e la classifica la guarderemo solo quando saremo salvi». Ieri intanto gol, palo e tante giocate che gli valgono la nomina

tra i migliori esterni del campionato. «Lo dedico ai miei genitori e ai miei fratelli che erano in tribuna, ma anche a Doni e ai nostri tifosi». E loro intanto cantano «Schelotto vola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI

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le gare utili consecutive in campionato dell’Atalanta: 5 vittorie e 3 pareggi, inclusa anche la fase finale della scorsa stagione in B

10

le reti in A di Luca Cigarini: prima di ieri, l’ultima era quella segnata con la maglia del Napoli, su punizione, nel 2-0 a Livorno il 24 gennaio 2010

1

la rete segnata in A da Filippo Porcari, che ieri ha collezionato la quinta presenza nella massima serie; per lui altre tre reti in B e una in C1

8

i confronti tra i Colantuono e Tesser: per il tecnico dell’Atalanta è la terza vittoria, che sposta il bilancio a proprio favore; 2 le sconfitte e 3 i pareggi

le Pagelle di P.F.A.

BRIGHI BLOCCA RIGONI IN MEZZO UJKANI È FERMO MORIMOTO NON GIRA ATALANTA 6,5 CONSIGLI 5,5 Il tiro centrale di Porcari lo sorprende troppo. A. MASIELLO 6 Discreta prima fase, è fortunato al 92’ quando Granoche gli sfila dietro ma il guardalinee sbandiera. CAPELLI 6 Affidabile al centro. MANFREDINI 6 Respinte efficaci e qualche appoggio errato. BELLINI 6,5 Prima da titolare per Peluso, piazza l'assist dell’1 0. IL MIGLIORE h 7,5 SCHELOTTO Domina anche a gara bloccata. BONAVENTURA 6 Dal 20’ s.t.: un paio di discese a sinistra. BRIGHI 6,5 Anestetizza a lungo Rigoni, nel finale ansima. CIGARINI 7 Semplice, puntuale anche a segno: esulta alla Doni. PADOIN 6 A sinistra, lavora ai fianchi, poi va a destra. GABBIADINI 6 Titolare per Moralez, fa partire il 2 0. MORALEZ 6 Dentro per gestire in avanti il 2 0, fa il minimo. DENIS 6 Stavolta a secco, tafferugli sulla trequarti (Tiribocchi s.v.). All. COLANTUONO 7 Sembra voglia mordere i suoi anche a gioco fermo. Così ha costruito il virtuale primato.

NOVARA 5,5 UJKANI 5,5 Inchiodato sulla linea sul cross dell’1 0. DELLAFIORE 5,5 Accompagna Bellini e Gabbiadini: loro sfornano assist. Salva su Brighi. PACI 6 Fin troppo nervoso (o finge?), ma non fa tirare le punte. LISUZZO 6 Copertura essenziale. GEMITI 5 Perde Schelotto. PORCARI 6 Primo gol in A: salva nel finale una giornata grigia. RADOVANOVIC 5,5 È dell’Atalanta: non si fa desiderare. GIORGI 5,5 Dentro dopo un’ora: non è lui far scattare i suoi. M. RIGONI 5,5 La doppia faccia del Novara: si agita tardi.

BergamoAlta

MAZZARANI 5 Un contropiede indovinato, il resto è aria fritta. GRANOCHE 6 Quattro conclusioni in 26’: una era gol, annullato. MORIMOTO 5 Estraneo al match.

Amarezza Dopo il successo sul-

l’Inter ha dovuto planare il Novara, anche se resta il rammarico per il gol del 2-2 annullato a Granoche per fuorigioco. «Sono sicuro di essere partito dietro al difensore — spiega l’attaccante — quindi non era fuorigioco. È un errore che ci penalizza tantissimo. Ma dobbiamo guardare altre cose: in trasferta non possiamo aspettare di andare sotto per cominciare a giocare come sappiamo».

4

Senza i 6 punti di penalizzazione l’Atalanta sarebbe prima da sola. Era successo solo alla 2a giornata del campionato 1964-65 con 4 punti, grazie alle vittorie sul Bologna per 2-0 e sulla Roma per 1-0.

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IL MIGLIORE

6 JEDA

Sta dietro le punte e velocizza il Novara, fa ammonire due rivali. MEGGIORINI 6 Mena e tira. Non lascia tranquilli difensori. All. TESSER 5,5 Un correttivo a sinistra andava trovato.

Il cielo di Bergamo alta, bellissima zona del centro storico della città lombarda cinta dalle mura. Grazie all’Atalanta, Bergamo è alta... anche in Serie A BEDOLIS

TERNA ARBITRALE: OSTINELLI 6 Ammonizioni giuste, il gol annullato non è imputabile a lui. Marzaloni 6; Galloni 5


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VERSO LA CHAMPIONS

Cavani cerca gol per staccare Cané L’uruguaiano del Napoli ha raggiunto il brasiliano a quota 8 reti nelle coppe europee. Villarreal avvisato MIMMO MALFITANO NAPOLI

Quattro giorni, giusto il tempo di rimediare una sconfitta a Verona col Chievo e un pareggio interno contro la Fiorentina. Quattro giorni che sono serviti alle statistiche per appuntare numeri impensabili per il tridente napoletano. Queste stesse cifre, per esempio, hanno evidenziato che per due partite consecutive il Napoli non è andato in gol, che nessuno dei tre attaccanti ha saputo distinguersi nelle due notti di campionato. Senza le reti di Cavani, Lavezzi ed Hamsik si fa fatica a sommare punti, diventa davvero difficile reggere le posizioni di testa. Lo scorso anno è successo una sola volta, verso fine stagione, che nessuno dei tre facesse centro: Milan-Napoli 3-0, Napoli-Brescia 0-0. In entrambi i casi, comunque, non c'era Lavezzi, infortunato. Nessun allarme, in ogni modo. Anzi, il morale è alto, c’è la consapevolezza che l’impegno di domani sera, contro il Villareal, sarà uno stimolo importante per rimettere le cose a posto. Tridente subito Potrà sembrare

mi di Europa League. Dopo lo 0-0 del San Paolo, il collettivo di Mazzarri rimediò una sconfitta al Madrigal dopo essere passato in vantaggio con Hamsik e dopo che Lavezzi, nel primo tempo, fallì due palle gol clamorose. Cavani, invece, venne tenuto in panchina e mandato in campo soltanto nell’ultima mezz’ora. Una scelta, quella di Mazzarri, che destò qualche perplessità: con l’uruguaiano in campo sin dall’inizio, chissà, il risultato sarebbe potuto essere diverso. Ma quella sconfitta fa parte della storia, ormai. La realtà impone una prestazione di livello superiore, perché battere gli spagnoli significherebbe ipotecare quanto meno il terzo posto che darebbe la possibilità di accedere direttamente ai sedicesimi di finale di Europa League. Ma Napoli vuole qualcosa in più, ovviamente. Ed è dal tridente che si aspetta prodezze pesanti. Dopo il gol al Manchester City e la tripletta al Milan, Cavani è stato te-

A

GLI ALTRI

S Marek Hamsik 24 anni, centrocampista slovacco al Napoli dal 2007. Ha segnato in campionato una rete, contro il Cesena ANSA

S Mazzarri luccica il tridente: nelle ultime due gare di campionato squadra a secco

Cavani, 24. Capocannoniere europeo del Napoli con 8 gol IPP

S Faustinho Canè 72 anni. Il brasiliano ha vestito la maglia azzurra tra gli anni ’60 e ’70

superfluo ricordarlo, ma contro gli spagnoli ci sarà il Napoli dei titolarissimi. L’attenzione, ovviamente, è rivolta a Edinson Cavani, il capocannoniere europeo del club. Sono 8 le reti che l’uruguaiano ha realizzato sin qui nelle coppe, raggiungendo in testa alla classifica dei marcatori di tutti i tempi del club Faustinho Canè, l’attaccante brasiliano che ha vestito la maglietta azzurra tra gli anni 60 e 70: domani po-

trebbe staccarsi in solitario. La sua ultima prodezza europea risale a due settimane fa, servì al Napoli per portarsi in vantaggio all’Ethiad, lo stadio del Manchester City: soltanto una punizione di Kolarov riequilibrò il risultato nel giorno dell’esordio in Champions League. Rivincita Villareal L’avversario è lo stesso che lo scorso anno eliminò il Napoli dai sedicesi-

nuto fuori a Verona per poi rientrare contro la Fiorentina: un entusiasmo spento per scelta tecnica. Sabato sera, il Matador ha concluso una sola volta in porta. Un segnale deciso, invece, dovrebbe lanciarlo Hamsik: nelle occasioni che contano, il suo contributo risulta sempre abbastanza relativo, mentre lui è uno che deve fare la differenza. Insieme con Lavezzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ezequiel Lavezzi 26 anni, arrivato al Napoli nel 2007. L’anno scorso, contro il Villarreal al Madrigal, si mangiò due palle gol clamorose FLORENA

AL SAN PAOLO

Saranno 50 mila Verso il nuovo record d’incasso NAPOLI (g.m.) Sono circa 45.000 i biglietti venduti per la sfida di domani sera tra Napoli e Villarreal. Dunque, al San Paolo non ci sarà il tutto esaurito ma si annunciano almeno in 50.000 presenze. L’incasso sarà tra i più alti dell’era De Laurentiis e potrebbe addirittura superare il record stabilito lo scorso anno in occasione del match con il Liverpool (1.903.760,00 euro, a fronte delle 52.910 presenze al San Paolo). Pochi timori, invece, per l’ordine pubblico, vista la sparuta rappresentanza di tifosi ospiti annunciata: circa 500.

L’ARBITRO

Tocca al belga De Bleeckere E’ il belga Frank De Bleeckere l’arbitro scelto dall’Uefa per la sfida di Champions League fra Napoli e Villareal in programma domani sera al San Paolo. Fischietto internazionale dal 1998, De Bleeckere ha ottenuto nel maggio 2011, per la terza volta in carriera, una semifinale di Champions League, dirigendo nell’occasione la gara di ritorno tra Barcellona e Real Madrid. I precedenti erano stati Manchester United Milan (2007) e Barcellona Inter (2010).


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VERSO LA CHAMPIONS

«Napoli oggi è il top in Italia» Garrido tecnico del Villarreal: «Ha giocatori affamati, noi siamo in difficoltà» FILIPPO MARIA RICCI VILA-REAL

Juan Carlos Garrido è cresciuto a pane, calcio e istruzione. Il primo arrivava dal bar di famiglia, accanto a Mestalla. Il secondo era praticato nelle strade del quartiere che circonda lo stadio del Valencia. La terza offerta dall’istituto dei Padri Scolopi, anche quello in zona, dove l'allenatore del Villarreal ha studiato. La leggenda vuole che Garrido fosse l’unico alunno invitato a giocare nella «mitica» squadra dei professori, luminari della tattica oltre che di algebra e storia. Garrido ride di gusto.

«

Per ritrovare fiducia dobbiamo fare punti al San Paolo, con o senza Rossi JUAN CARLOS GARRIDO ALLENATORE VILLARREAL

«Leggenda, dice bene. Un ex alunno è diventato giornalista e ha lavorato un po’ di fantasia. È vero che giocavo con i "profe" però non ero l’unico, a loro mancava gente e chiamavano gli alunni. L’influenza migliore l’hanno avuta sulle mie nozioni di matematica e d’inglese, non di tattica». Peccato, era una bella storia.

«Mi dispiace rovinarla, e allora la correggo: chi ha avuto un ruolo fondamentale sulla mia carriera di allenatore è stato Jorge Simò, che agli Scolopi insegnava educazione fisica e divenne il preparatore di Guus Hiddink quando arrivò a Valencia. Mi portava agli allenamenti: vissi in prima persona un’autentica rivoluzione. Hiddink e Cruijff introdussero in Spagna metodologie d’allenamento innovative che oggi, 20 anni dopo, sono di grande attualità. La filosofia del "rondo" (il torello, ndr), il possesso palla, le partitelle in spazio ridotto, gli allenamenti fatti tutti e sempre col pallone...». Lei aveva 22 anni, e ragionava già da allenatore.

«Mi resi conto presto che nel calcio non avrei sfondato e cominciai ad allenare a vent’anni. Feci bene a livello regionale e nel 1998 arrivò la chiamata del nuovo presidente del Villarreal Fernando Roig, che mi affidò la direzione della cantera. Il Villarreal era alla prima stagione in Liga, non c’era la ciudad deportiva, il vivaio andava rifondato. Ho imposto stile di gioco e regole d’allenamento per tutte le categorie inferiori.

C’E’ ANCHE ROSSI

Pepito a Napoli, ma il ginocchio fa ancora male VILA-REAL (f.m.r.) Giuseppe Rossi oggi sbarca a Napoli ma non è detto che domani giochi. «Il ginocchio fa male ma niente di rotto. Solo una distrazione», era il post di Pepito ieri su twitter. Il ginocchio è il sinistro, colpito a Bilbao nel fornire l'assist del pareggio a Nilmar.

Due anni fa abbiamo portato il Villarreal B in Serie B e lo scorso anno in prima squadra 9 canterani. È stata fatta tanta strada».

Analisi tecnica del Napoli.

«La miglior squadra italiana, senza ombra di dubbio. Oggi meglio del Milan e dell’Inter. Intensa, veloce, aggressiva, capace di giocare a gran ritmo, con fisico e rapidità nell’arrivare alla porta avversaria. E poi affamata, ha giocatori di grande qualità che hanno voglia di sentirsi importanti».

Sette mesi fa avete incontrato ed eliminato il Napoli in Europa League.

«E da allora tante cose sono cambiate: allora loro pensavano al Milan, dopo lo 0-0 al San Paolo al ritorno fecero turnover, vincemmo noi e 4 giorni dopo persero 3-0 col Milan. Oggi il Milan l’hanno battuto 3-1, sono in grande forma mentre noi siamo in difficoltà. Tra voci di mercato, la cessione di Cazorla, arrivi tardivi e infortuni abbiamo passato un’estate difficile e ancora non abbiamo preso il ritmo, tutt’altro».

E a livello societario?

Juan Carlos Garrido, 42 anni. Allenatore del Villarreal dal 2010 INSIDE

«L’esempio di come si può costruire una grande squadra senza fare follie. Mi dicono che ci sia una politica salariale piuttosto rigida, quest’estate molti giocatori del Napoli erano richiesti da grandi squadre e sono rimasti lì».

E voi?

«I grandi giocatori dobbiamo prenderli quando ancora non lo sono. Oggi non potremmo mai permetterci di portare a Vila-Real uno come Giuseppe Rossi. Dobbiamo giocare d’anticipo: abbiamo 45.000 abitanti e un fatturato che lo scorso anno abbiamo ridotto da 80 a 60 milioni di euro. Però ragioniamo da grande: in due Champions siamo arrivati a semifinali e quarti, e quelli restano gli obiettivi». Mica facile.

«Tutt’altro. Abbiamo un gruppo con la miglior squadra italiana, la miglior tedesca e una delle due migliori inglesi, col Manchester United. Tre avversarie che possono vincere la Champions. Noi però ci proviamo: abbiamo perso in casa col Bayern e la cosa ci ha colpito a livello di autostima: se vogliamo ritrovare fiducia e andare avanti in Champions dobbiamo far punti al San Paolo, con o senza Giuseppe Rossi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VERSO LA CHAMPIONS L’INTERVISTA

identiKit & CARRIERA

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DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE MOSCA

«Ogni tanto mi fermo a pensare, perché quasi non credo a quello che mi sta succedendo. Penso e poi mi dico: "Samuel, questa è la vita"». Che è anche un po’ come dire: questa sì che è vita. Magari gli passerà, ma oggi gli occhi di Samuel Eto’o non mentono: è felice della nuova stagione della sua carriera, anche più di quanto possano rendere felice circa venti milioni di euro all’anno per giocare a pallone, un appartamento quasi pronto nel centro di Mosca con tanto di piscina interna, e un club che il proprietario, Suleiman Kerimov, e il suo braccio destro, German Tkachenko, vogliono ispirato a una legge: a tutti i nostri calciatori non deve mancare niente. E figuriamoci a Eto’o: «Se l’altro giorno, contro la Dynamo, avessi fatto quel gol in rovesciata, forse avrebbero avviato le pratiche di riconoscimento come figlio». Un mese fa Samu conosceva bene cosa stava lasciando e molto meno bene ciò che stava andando a trovare, soldi a parte: oggi l’Italia è lontana tremila chilometri e zero rimpianti, oggi è anche bello risentirsela addosso così, perché ha visite da Milano. «Mio fratello, il mio supermanager e l’avvocato», ovvero Marco Materazzi, Claudio Vigorelli e Alberto Ziliani, che assieme al collega Francesco Rotondi si era occupato della parte legale del trasferimento all’Anzhi: e allora metti una sera a cena nel miglior ristorante italiano di Mosca, «perché è più forte di me, se vedo spaghetti al pomodoro e pizza non riesco a mangiare altro». Metti una sera a chiedere dei suoi ragazzi - «come stanno Obi, Coutinho e Viviano?» - una sera a parlare (anche) di Inter. Perché un pezzo del cuore di Eto’o batte ancora lì. Anzi, di questi tempi più che altro ha sanguinato un po’, dice. Via Eto’o e in poco più di un mese è successo già di tutto: stupito?

«Incazzato, più che altro. Ogni volta che mi arrivava un sms con il risultato dell’Inter mi veniva voglia di spaccare il telefonino. Quando me ne sono andato, non l’ho detto così per dire: non smetterò mai di essere interista. E allora per l'Inter soffro, sto male per non poterla aiutare».

a Mosca Samu a cena con Matrix e Vigorelli Samuel Eto’o con Marco Materazzi, l’agente Claudio Vigorelli e l’avvocato Alberto Ziliani, che ha curato i dettagli del trasferimento all’Anzhi

«Interisti, tranquilli Col Pazzo e Ranieri torneremo grandi» Samuel carica i nerazzurri: «Avrei voluto giocare di più con Pazzini. Il mister? Peccato me ne sia già andato»

Eto’o ha detto

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Moratti per me è stato come un padre, farà sempre parte della mia vita

«

A Pazzini sarà difficile togliere il posto da titolare: visto sabato a Bologna?

Se è per questo stanno male anche i tifosi. E dicono: «Ah, quando c’era Eto’o...».

«C’era, appunto. I tifosi mi hanno portato nel cuore e li ringrazio se pensano questo, ma come si dice? Quando uno è morto, si parla sempre bene di lui. Oggi ci sono altri giocatori che devono rendere felice la gente dell’Inter e quei giocatori adesso vanno aiutati». Un giocatore da aiutare più degli altri?

«Finora hanno fatto giocare poco il Pazzo, ma sono convinto che appena tornerà titolare stabilmente, quella maglia sarà difficile togliergliela: visto, sabato a Bologna? E’ uno dei rimpianti con cui me ne sono andato: avrei voluto giocare di più con lui». L’ha sentito, in questo mese?

«Ho sentito diversi compagni, Sulley (Muntari, ndr.) più spesso di tutti gli altri. Sembrava dovesse andarsene, ora mi pare che stia tornando utile, ma per me non è una sorpresa: ho sempre pensato che potesse fare il titolare».

«

Sento spesso Muntari, non ho mai avuto dubbi che sarebbe stato ancora molto utile

«

Non ho avuto il tempo di conoscere bene Gasperini, ma è un bravo allenatore

«

Ci rincorriamo da tempo con Ranieri, mi voleva quando era al Chelsea e poi alla Juventus

«

Tornerò a San Siro con Materazzi per vedere un derby, ma quando gioca in casa l’Inter

Si è dato una spiegazione per questo difficile inizio di stagione dell’Inter?

«Io oggi sono lontano, non sta a me farlo. Però, quando c'è un momento difficile, esiste sempre anche un perché, che va cercato: quando lo trovi, poi puoi trovare la soluzione. Credo che lo stiano trovando, che il peggio sia passato: sento che l’Inter si riprenderà, anche perché mi fido ciecamente di Moratti». Come potrebbe non fidarsi di uno che ha definito un Dio in terra?

«Moratti con me è stato come un padre, continuiamo a sentirci e farà parte per sempre della mia vita: sapevo cosa dicevo con quella frase e credo che a chiunque abbia la fortuna di conoscerlo possa venire spontaneo dire una cosa del genere». E lui cosa le disse quel giorno di fine luglio a Dublino, chiusi in una stanza dell’hotel dove eravate in ritiro, quando l’Anzhi cominciò a diventare molto più di una semplice ipotesi?

«Era un incontro privato: questo non lo diremo mai, né io né lui». Ma è vero che Eto’o, fosse stato per lui, non se ne sarebbe andato?

(sorride, forse l’unica volta con un velo di malinconia, poi rispolvera un pezzo forte del suo repertorio). «Questo ormai fa parte del passato, e io non mi guardo mai alle spalle: oggi sono felice dove sono». L’Inter un po’ meno, ed è stata già costretta a cambiare alle-

natore. Ma lei alla fine che rapporto aveva con Gasperini?

sare che l’abbia fatto anzitutto per i soldi: mercenario?

«Ci siamo parlati a Pinzolo, in verità ognuno aveva le sue idee di calcio, ma non posso dire di aver fatto in tempo a conoscerlo bene: alla fine credo sia una brava persona e un buon tecnico. Però nel calcio c’è una legge: cambiare un allenatore spesso è la soluzione più immediata».

«Le rispondo con una domanda: per cosa si lavora, se non per vivere e far vivere la propria famiglia al massimo, il meglio possibile? Per gli stessi soldi che guadagnavo all’Inter non sarei venuto, certo, ma chi lo avrebbe fatto? Chi mi chiama mercenario è libero di non crederlo, ma per me oggi rendermi conto di far felice gente che mi porta già nel cuore anche senza conoscermi vale quanto i soldi».

Cosa pensa di Ranieri?

«Sono felice che l’abbiano scelto, peccato sia arrivato quando io ero già andato via. Ci rincorriamo da un sacco di tempo, mi voleva già quando era al Chelsea e poi alla Juve: avrei lavorato volentieri con lui, gli dico in bocca al lupo». Ma pensa sia la persona giusta per rilanciare l'Inter?

«Può esistere una sola persona così giusta da fare una cosa del genere? No, non esiste: esiste un gruppo giusto. Poi, a quel gruppo può servire un leader, e credo che Ranieri sia in grado di esserlo».

Che calcio ha trovato, in Russia?

«Diverso, ma non così tanto. Prendo botte pure qui, forse anche di più perché spesso mi trovo spalle alla porta, ma per me la storia è la stessa da sempre: si picchia in tutto il mondo». Infatti per poco non picchia lei Leandro Fernandez...

«Non solo mi ha fatto un fallo bastardo, aveva anche da dire: ma mica volevo strozzarlo».

Sarà allo stadio per Cska Mosca-Inter?

Quanto le manca la Champions?

«Voglio salutare i ragazzi, ma passerò in hotel. No, allo stadio no: per martedì sera ho organizzato un incontro con la mia squadra, una cena per fare gruppo».

«Magari la giocherò già l’anno prossimo: io mai dico mai, e poi se ho firmato per tre anni è perché il progetto Anzhi è a lunga scadenza».

Roba da leader...

«Roba da uno che è felice di quello che sta facendo: anche se non aveva mai pensato di poter venire a giocare in questa parte del mondo, di vedere il mondo da una prospettiva così diversa». Beh, è stato automatico pen-

E il fantomatico elicottero personale che le avevano proposto per evitare il traffico di Mosca le manca?

«Guardi che è vero, ma non sarebbe stato giusto: ho detto "No, grazie". Male che vada farò come Roberto Carlos...». (Raccontano che il mancino brasiliano giri in macchina sempre con un paio di poliziotti: se


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VERSO LA CHAMPIONS Samuel Eto’o, 30 anni, è all’Anzhi dopo due stagioni con l’Inter in cui ha vinto tutto. Nell’ultima ha segnato 37 reti EFREM RAIMONDI

y A Mosca con fiducia

TORNANO LE COPPE Settimana con le seconde giornate di Champions League (domani e mercoledì) ed Europa League (giovedì). DOMANI Gruppo A Bayern M.Manchester City; ore 20.45 NapoliVillarreal (Spa) (Sky Sport 1; Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio) Gruppo B ore 18 Cska Mosca (Rus)Inter (Sky Sport 1; Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio); TrabzonsporLilla Gruppo C Manchester U.Basilea; Otelul-Benfica Gruppo D LioneDinamo Zagabria; Real MadridAjax

la circolazione è intasata oltre i limiti, scendono e gli fanno strada bloccando le altre macchine. Raccontano pure che in società gli abbiano proposto di fare il presidente con lo stesso stipendio che ha da calciatore, circa 7 milioni di euro all’anno).

PARLA TKACHENKO

«Ora Materazzi per il progetto dell’Anzhi»

E’ pesante girare sempre con la guardia del corpo?

«Per me sarebbe anche esagerato, ma dicono che chi gioca in Daghestan non può farne a meno: mica ce l’ho solo io, una a testa tutti i compagni di squadra (l’unica differenza è che Eto’o ne ha due, ndr.). E tutti quelli che non sono russi hanno un interprete personale, ognuno della sua lingua: quando l’allenatore deve spiegare un esercizio, a volte entrano in campo in sei-sette, tutti insieme, fa molto ridere...». Lo sa che riderà molto meno quando in Russia arriverà il grande freddo?

«Ma la prima fase del campionato finisce ad inizio novembre, poi si riprende a marzo e nel frattempo magari mi allenerò un po’ a Milano, un po’ a Parigi, magari un po’ a Miami. E poi a Milano d’inverno mica ci sono trenta gradi...». Com’è lo stadio di Makhachkala?

«Piccolino, tipo quello di Cesena per dare un’idea: ma caldo, molto caldo». Certo che San Siro...

«Ho voglia di tornare a San Siro, molta: verrò per un derby, anzi veniamo insieme io e Matrix. Però in casa dell’Inter eh?». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCOLEDI’ Gruppo E ValenciaChelsea; Bayer LeverkusenGenk Gruppo F ArsenalOlimpiacos; MarsigliaBorussia Dortmund Gruppo G Zenit-Porto; ShakhtarApoel Nicosia

MOSCA (a.e.) German Tkachenko (nella foto) è molto più che un uomo mercato: è l’«anima» del club, il braccio operativo a cui Kerimov ha affidato il progetto Anzhi, dandogli pieni poteri, operativi oltre che economici. E l’acquisto di Eto’o «è motivo di grande orgoglio. Sappiamo dove vogliamo arrivare: volevamo un attaccante che potesse fare la differenza, ma soprattutto potesse alzare il livello del nostro progetto, che è serio e non prevede il buttare soldi solo perché le disponibilità sono importanti. Eto’o ci sta dando anche più di quanto immaginavamo». Ora uno dei prossimi passi, dice Tzachenko, sarà coinvolgere Marco Materazzi, che è stato a Mosca ospite dell’Anzhi per quattro giorni: «Purtroppo non può giocare con noi (per regolamento negli 11 titolari ci devono essere almeno 5 giocatori russi: tutti difensori per scelta del club, ndr), ma voglio che faccia parte del nostro progetto. Farò di tutto per averlo con l’Anzhi, perché è una grande persona».

Gruppo H Bate BorisovBarcellona; ore 20.45 MilanViktoria Plzen (Cec) (Rai 2; Sky Sport 1; Sky Calcio 1; Mediaset Premium Calcio) GIOVEDI’ Gruppo D ore 21.05 Sporting Lisbona (Por)Lazio (Italia 1; Mediaset Premium Calcio) Gruppo I ore 19 Celtic (Sco)Udinese (Mediaset Premium Calcio)

Ma Sneijder preoccupa Ranieri ha risollevato l’Inter, però sfida il Cska a Mosca senza l’olandese (3 settimane di stop?), Stankovic e Muntari DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE MOSCA (Russia)

Come mangiare spaghetti pomodoro-basilico dopo un mese di cucina molecolare. Scena: c’è il Pazzo che scatta una foto, scende dal bus che porta al volo AZ 8052, posiziona il cellulare, clic, istantanea all’aereo. E ride. Praticamente il fermo immagine di un nuovo decollo. Ranieri fa una dormitina poi s’alza, saluta, fa una battuta, si pone con l’educazione di chi ha fatto lo «chef» di spogliatoi da una vita. Menù senza tante «trovate»: ingredienti base e stop. Cambiasso fa due passi lungo il corridoio e quattro chiacchiere: lui chiacchierone non è, ma oggi spalanca pensieri e sorride. Sorride tanto. Morale: qui — in attesa di poter replicare domani contro il Cska Mosca — c’è stata la doppia Rivoluzione. Del Sorriso. Della Semplicità. Prova a risarcirmi... La forza di chi ne ha vissute tante - e a Ranieri è successo - è quella di apparecchiare senza fronzoli, di cucinare senza scuocere, il che Claudio Ranieri, 59 anni. Il tecnico romano sembra avere già in mano l’Inter ANSA significa mettere le cose dove gna ha giocato come con l’Uru- mo: niente Castaignos, Poli e devono stare e gli uomini pure. guay, un po’ punta e un po’ fra Muntari perché non inseriti nelLa storia più evidente riguarda le linee, anarchia ragionata alla la lista; niente Stankovic, ThiaPazzini: prima gara da titolare, Sneijder, che qui mancherà un go Motta e Maicon, non arruolagol e assist da playstation, Gasp L’ARBITRO bel po’. Di certo, Ranieri ha bili per svariati k.o. Niente Fornon lo aveva visto titolare e lui era incredulo e serenamente DI DOMANI iniettato i cosiddetti «occhi del- lan, ineleggibile per la Chamla tigre», la furia dell’Inter che pions. E niente Sneijder, che imbelvito, nel senso che le poleera. «Questa squadra ha ancora ora è in Olanda e rischia di stamiche non servivano perché fame - diceva Ranieri -: tanta fa- re fuori tre settimane per il protanto prima o poi qualcosa same. Dopo anni che mangi il dol- blema all’adduttore che sarebrebbe successo. L’arte di attence, l’amaro non ti piace». Lui le be più serio del previsto. Mercodere, oggi, fa parte del sanissiha rimesso la Tiger-mask, la fac- ledì nuovi esami per lui. mo Pazzo. Che da Ranieri pocia della tigre, praticamente trebbe aver ricevuto una sorta di missione: nel 2010 GiampaoS riattivando gli stimoli. Lo ha fat- Doppia ipotesi Le ipotesi di ogCraig to parlando tanto coi giocatori gi? Sono due: 4-3-1-2 con (rilo gli tolse trequarti di soAlexander e mostrando - si racconta nei spetto a Bologna) Ranocchia al gno-scudetto quando con la Thomson corridoi dell’aereo - anche umo- posto di Samuel, Alvarez forse Samp fece una doppietta alla scozzese, rismo. Il dialogo c’è stato anche trequartista con Pazzini (Milisua Roma agevolando il tricolore nerazzurro, adesso pare che arbitrerà domani in campo: prima che Milito bat- to)-Zarate davanti; oppure (ore 18 italiane) tesse il rigore, Ranieri ha chia- 4-4-2 con Obi e Jonathan sugli «Wolf» Ranieri gli abbia chiesto Cska-Inter. È al mato a sé tutta la difesa per un esterni e gli Highlander Zaneta mo’ di battuta una sorta di riprimo incrocio breve colloquio in tempo reale. ti-Cambiasso in mezzo. Perché sarcimento. Tipo, fammi i gol con i nerazzurri. Ecco: difesa a 4 e dialogo. Il se- nel frattempo il Capitano si è per ridarmi quel che mi avevi Era l’arbitro di condo c’era anche prima, i quat- fatto una tripla vasca anche sultolto, ovvero lo scudetto. Italia-Serbia tro dietro no. E anche questo è l’aereo: in fondo al velivolo a saOcchi di tigre e umorismo Gli spalutare degli amici, poi su in Budell’ottobre 2010 basilico. ghetti pomodoro-basilico, cioè siness. E ancora. Non sta mai a Genova. la Normalizzazione, riguardaAssistenti Sneijder preoccupa In tutto que- fermo. E, oggi, nemmeno può. © RIPRODUZIONE RISERVATA no anche Diego Forlan: a Bolo- Andrews e Ross sto, ecco il campo. Ricapitolia-

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NELL’ANTICIPO DI SABATO

Lo scontro con Muntari costa un mese a Gillet Per il portiere del Bologna lussazione alla spalla. Oggi altri accertamenti ANDREA TOSI BOLOGNA

Dopo il brutto scontro con Muntari, lo svenimento nello spogliatoio e il ricovero in osservazione presso l’ospedale Maggiore, le condizioni di Jean Francoise Gillet sono migliorate tanto che il portiere rossoblù nella serata di ieri

è stato dimesso. Esclusa la recidiva del trauma commotivo subìto a Torino mercoledì scorso, dovrà essere valutato nella giornata di oggi il trauma alla spalla sinistra. Con tutta probabilità si tratta di una brutta lussazione perciò Gillet dovrebbe fermarsi almeno un mese. Il portiere è stato assistito dalla moglie e dal medico sociale, dottor Sisca. Invece nessuno tra dirigenti, tecnici e compagni di squadra nelle ore successive al ricovero è passato in ospedale per sincerarsi delle condizioni dello sfortunato nazionale belga. Lo stadio Dall’Ara dista meno di un chilometro dal Maggiore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic INTER IMBATTUTA IN CAMPIONATO SE COU E’ TITOLARE

Philippe Coutinho portafortuna nerazzurro. Quando il trequartista brasiliano infatti gioca titolare in campionato l’Inter non perde mai: con il 3-1 di sabato a Bologna lo score dei nerazzurri è salito a 5 vittorie e 4 pareggi


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VERSO LA CHAMPIONS

4 Ibra in Champions

I NUMERI

4

i gol segnati lo scorso anno in Champions da Ibrahimovic, che ha chiuso da capocannoniere del Milan anche in Europa

24

le reti segnate in carriera dallo svedese in Champions

21

Il Milan ci conta Nessuno vuol forzare i tempi, ma c’è ottimismo sul rientro dello svedese. Ambrosini è già recuperato ALESSANDRA BOCCI MILANO

Zlatan Ibrahimovic ieri non si è allenato con la squadra, come ha fatto in parte Massimo Ambrosini, ma questo non vuol dire che non potrà giocare mercoledì in Champions League. L’allenamento dei giorni dopo-partita non è mai particolarmente significativo e non lo è soprattutto per le condizioni dell’attaccante

svedese, che spesso, come altri giocatori del Milan, viene gestito in maniera differente. A maggior ragione adesso, con un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori dai giochi per due settimane. Impressioni Dunque, nonostan-

Zlatan Ibrahimovic, trent’anni il 3 ottobre, seconda stagione al Milan

scorsi e sempre lo curano quando torna a casa per le partite con la nazionale. Zlatan è un monumento per il calcio svedese, che fra poco affronterà appuntamenti decisivi per acchiappare almeno il playoff che può valere la qualificazione a Euro 2012. Durante la prossima sosta la Svezia dovrà affrontare la Finlandia e poi l’Olanda in casa, nell’ultima partita del girone. Un big match che Zlatan non vuole e non può perdersi, vista l’importanza per la Svezia e per la sua carriera internazionale. Le sue condizioni fisiche generano sempre una certa apprensione fra gli svedesi, che più del Milan sono appesi alle sorti del loro gigante. E se anche a Malmoe c’è ottimismo, vuol dire che il rientro è proprio vicino. Peso Allegri ha poche alternative, quasi nessuna, però cerca di mantenere un atteggiamento sereno di fronte alla prospettiva di affrontare una gara di Champions potendo schierare in attacco il solo Cassano e il giovane Ganz. Sarebbe complicato, viste le polemiche seguite alla sua decisione di lasciar fuori dalla lista europea Inzaghi e il giovane El Shaarawy. Quindi Ibrahimovic arriverebbe a liberare tutti, anche se stesso: i precedenti in Europa non sono brillanti quanto quelli nei vari campionati, ma resta il fatto che lo scorso anno Ibrahimovic finì da top scorer per il Milan con 4 reti. Poche per arrivare alla finale o giù di lì, obiettivo dichiarato del club e dello stesso giocatore. Il tempo passa e Ibra si scalda: nessuno ha voglia di rischiare di perderlo per un periodo ancora più lungo, ma sembra che il momento di tornare sia ormai arrivato.

te il fatto che Zlatan non abbia ancora lavorato con i compagni c’è un certo ottimismo, sia a Milanello sia in Svezia, fra quelli che lo conoscono bene e che lo hanno curato nei giorni

i gol segnati nella sua prima stagione al Milan nelle tre manifestazioni (campionato, Champions, Coppa Italia)

INTERVIENE IL PATRON

Berlusconi elogia il rinato Cassano: «Coccole ripagate» Cassano, che scoperta. Nessuno metteva in dubbio i suoi mezzi tecnici, ma certo all’inizio della stagione la sua situazione al Milan non sembrava semplice, e lo spazio per giocare poco. Invece le cose sono cambiate radicalmente. «Lo stiamo coccolando e lui ci sta ripagando», ha detto ieri Silvio Berlusconi, durante un intervento telefonico ad una manifestazione in Puglia. «Ha fatto una grande partita, è ritornato ad essere quel campione che conoscevamo». «Non avevamo mai pensato di mandarlo via», ha dichiarato Massimiliano Allegri. Il tecnico, ospite della trasmissione di Rai1 "Cinque minuti di recupero", ha anche riconosciuto che è difficile per il Napoli, non ancora abituato a certi ritmi, giocare ogni tre giorni, mentre ha ribadito di non aver mai avuto dubbi sul valore di Inter e Juventus. Allegri si è anche augurato di restare a lungo al Milan, «ma naturalmente tutto dipende dai risultati». OSSERVATI SPECIALI E, a proposito di programmi per il futuro, ieri il d.s. rossonero Ariedo Braida è andato a vedersi Chievo Genoa: più che altro per seguire Alberto Paloschi, quest’anno in prestito al Chievo, e magari scoprire se Kevin Constant, suo vecchio pallino, ha fatto ulteriori progressi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ganz come papà «Forza Simone, sei meglio di me»

Simone Andrea Ganz si è messo in luce nelle giovanili rossonere a suon di gol BUZZI

In panchina contro il Cesena, mercoledì gli tocca la Champions. Il grande ex: «Lo merita» MARCO PASOTTO MILANO

La netta sensazione è che sia più agitato il padre del figlio. D’altra parte a cuor di papà non si comanda e per Maurizio Ganz vedere la sua creatura appena maggiorenne finire nelle convocazioni di Allegri equivale a una sorta di seconda giovinezza. Simone Andrea mercoledì scorso ha compiuto 18 anni, ed è stato un compleanno pazzesco: l’altro ieri è andato in panchina contro il Cesena, dopodomani lo farà di nuovo, ma questa volta in Champions. E non è tutto. Il piccolo Ganz è uno dei tre attaccanti che Allegri avrà a disposizione contro il Viktoria: significa che potrebbe scapparci persino l’esordio in Europa. Prima ancora che in Serie A. Nessun obbligo Simone Andrea

è arrivato a questo traguardo in tre modi: grazie ai gol messi a segno nelle giovanili rossonere (23 due anni fa con gli Allievi, 8 l’anno scorso in Primavera), al-

l’inserimento nella lista B di Champions (quella riservata ai ragazzi provenienti dal settore giovanile), e alla penuria di attaccanti (tra infortunati e non inseriti in lista). Ma su quest’ultimo aspetto papà Maurizio precisa con vigore: «Sento dire che il Milan mercoledì sarà obbligato a portarlo in panchina perché non ci sono altre punte. Non sono d’accordo: il Milan non è obbligato a fare nulla. Se mio figlio farà parte dei 18 sarà perché se l’è meritato e perché la società crede in lui».

Ganz non ha dubbi sul figlio: Simone Andrea vive con lui, la mamma e la sorellina Lisa, e quindi lo conosce molto bene. «Negli ultimi due anni è migliorato tanto, sa dove vuole arrivare. Questa è una bellissima favola che però lui sta vivendo con molta tranquillità. Sono orgoglioso di quello che sta facendo». Anche calcisticamente. «Vede la porta in un modo splendido, è un attaccante moderno, di manovra. Non sta piantato in area come facevo io...».

Orgoglio paterno Certo che per Maurizio è strano. Il suo Simone Andrea si sta allenando accanto a compagni che 12 anni fa giocavano con lui. Come Abbiati, Ambrosini e Gattuso. Spesso li utilizza anche come «informatori» privati. «A Milano abito in una zona di calciatori, per esempio mi capita di incrociare di frequente Abbiati o Antonini. A loro chiedo se mio figlio si comporta bene, perché è la cosa che mi preme di più». Canali privilegiati mica alla portata di tutti. In realtà papà

Consigli Racconta Maurizio sorridendo: «Ogni tanto gli do qualche consiglio, magari su qualche movimento, ma lui alla fine fa di testa sua». Come tre anni fa quando, a un passo dall’Inter, scelse la sponda rossonera. Una scelta di cuore. Dopodomani a papà Ganz batterà forte in tribuna a San Siro quando partirà la musichetta della Champions e vedrà Simone Andrea entrare in campo. Forse più forte a lui che a suo figlio.

la scheda MAURIZIO GANZ 42 anni EX ATTACCANTE

Maurizio Ganz è nato a Tolmezzo (Ud) il 13-10-68. Attaccante, in carriera ha giocato anche con Inter e Milan. In Serie A ha realizzato 77 reti, di cui 10 col Milan. Attualmente allena gli Allievi regionali dell’Aldini.

1986 Primi passi con la Samp. Nel 1988 va al Monza in B. Poi Gioca una stagione a Parma (B), due a Brescia (B) e tre con l’Atalanta (A e B).

1995 Due anni con la maglia dell’Inter, poi due e mezzo col Milan, dove vince uno scudetto

2000 E’ l’anno del Venezia. Poi gioca con Atalanta, Fiorentina, Ancona (B), Modena (B), Lugano e Pro Vercelli.

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SERIE A IL PERSONAGGIO

identiKit & CARRIERA

v Innamorati dell’ala

«Cerci da Nazionale» Spalletti e Mancini lo vogliono. Ventura lo consiglia a Prandelli. Il prezzo sale e la Fiorentina se lo gode... CARLO LAUDISA claudisa@gazzetta.it MILANO

Fabio Capello l’ha fatto debuttare in Serie A a soli 16 anni, Giampiero Ventura l’ha plasmato a Pisa, Luciano Spalletti e Gigi Delneri stravedono per lui dai tempi di Roma. E Mancini smania per averlo al Manchester City. Alessio Cerci ha stregato tutti gli allenatori che l’hanno visto all’opera da vicino. Senza contare Alberto De Rossi e Sinisa Mihajlovic, cioè il suo tecnico nelle giovanili della Roma e l’allenatore che nella Fiorentina lo sta spronando a migliorare partita dopo partita. A Napoli s’è visto il meglio del suo repertorio dopo il gol al debutto con il Bologna.

L’intuito In quei mesi il d.s. viola Pantaleo Corvino fiuta l’affare e ottiene il suo intero cartellino per 4 milioni di euro proprio in visto del traguardo del mercato estivo 2010. Nonostante l’iniziale scetticismo dell’ambiente viola, l’ala romana emerge nel ritorno con un bottino di 7 gol. Già al mercato invernale Luciano Spalletti prova ad investire sul suo talento e sonda per portarlo allo Zenit, ma Cerci preferisce giocarsi la chance viola. E la storia si ripete quest’estate. Stavolta il Manchester City arriva ad offrire 8 milioni di euro alla Fiorentina, proponendo al ragazzo la prospettiva della Champions. Nessuno, però, cede. Mihajlovic e Corvino puntano sulla sua definitiva affermazione. E i fatti stanno dando loro ragione. Prospettive E’ presto per parla-

Il bivio Cresciuto nel vivaio del-

re di nuove trattative. Anche perché nel nuovo progetto viola Cerci è un punto fermo ed è sotto contratto sino al 2015: ingaggio da circa 800 mila euro netti. Va da sé, però, che la sua valutazione è destinata a moltiplicarsi. Non è esagerato pensare ad un prezzo tra i 15 e i 20 milioni. Soprattutto se i suoi sponsor sono allenatori di questa caratura. Facendo un salto indietro di un anno, sembra proprio di rivedere l’ascesa di Alexis Sanchez nell’Udinese. E la ritrovata Fiorentina non può che augurarselo.

la Roma, nel 2005 vince lo scu-

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L’ascesa Il ventiquattrenne di

Valmontone vive un momento felice e non è un mistero che gli inviati di Prandelli siano sulle sue tracce. Così la suggestione di una chiamata in Nazionale A lievita con il passare dei turni. La storia del mancino della Fiorentina ha avuto tanti momenti tristi dopo il grave infortunio di Pisa. Ma adesso che la luce s’è riaccesa il suo mentore Gianpiero Ventura (ora al Torino) rileg-

detto Primavera ed è tra le star della covata con Corvia, Okaka e Rosi. Ma dopo le esperienze di Brescia, Pisa e Bergamo resta nel limbo giallorosso. O meglio: Spalletti lo adocchia, ma poi si dimette il 1˚ settembre 2009 e Cerci ne patisce l’addio, racimolando solo 9 presenze. A quel punto gli resta un solo anno di contratto...

ge quei momenti con più distacco. «Alessio quell’anno a Pisa fece una grandissima stagione, ma non era pronto per il salto in A. E il passaggio all’Atalanta gli ha fatto perdere tempo prezioso. Per fortuna Alessio ora ha raggiunto l’equilibrio psicologico per esprimere le sue enormi potenzialità». Dove può arrivare? «Ha doti tecniche

e fisiche incredibili e in più ha il senso del gol. E’ perfetto sia per il 4-3-3 che per il 4-2-4, cioé il modulo che attuavamo a Pisa. In giro ci sono pochi talenti con queste caratteristiche. Perciò ritengo che possa fare al caso anche di Prandelli».

Alessio Cerci, 24 anni, è alla Fiorentina da un anno TANOPRESS

L’IMPORTANTE PARERE

Il c.t. azzurro: «Ora Alessio sia continuo» FIRENZE Passi per Firenze, fai un giro tra i tifosi viola e chiedi: com’è Alessio Cerci? La risposta sarà sempre la stessa. «É... Alessio Cerci!». Già, perché provare a descrivere in poche parole il talento di Velletri è impresa difficile. Meglio guardarlo giocare, e, possibilmente, non farlo arrabbiare. La gara del San Paolo è solo l’ultima di una serie di partite giocate a tutto gas con un bottino di reti segnate da far invidia ai centravanti più prolifici. Nove gol nelle ultime 10 gare disputate tra campionato e Coppa Italia. Un concentrato di scatti, dribbling, numeri e reti che hanno esaltato il popolo viola. Una sorta di Cerci mania impensabile fino a poco tempo fa con un rapporto, quello fra il giocatore e la tifoseria, parso a lunghi tratti compromesso. Nazionale Ma ora che Cerci è sbocciato si parla di Nazionale per lui. Dell’argomento ha parlato il c.t. Cesare Prandelli, presente a Firenze per la corsa podistica benefica «Corri la Vita»: «Sta sicuramente facendo molto bene – ha detto Prandelli –, deve trovare la continuità. Poi dipenderà anche dal nostro modulo tattico. Il codice etico? Finché i giocatori non fanno parte del giro della Nazionale, sono i club che decidono per loro».

Giovanni Sardelli

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 5a GIORNATA le Pagelle

zupping

di MASSIMO CECCHINI di VINCENZO CITO

CHE PASTICCI FA MIRANTE DE ROSSI È UN GIGANTE TOTTI DIRIGE

La decisione diventa decisiva

PARMA 5 MIRANTE 4,5 Pasticcia su Totti (lo salva il palo) e annega sul colpo di testa di Osvaldo. ZACCARDO 5,5 Tiene la fascia senza osare, ma sul gol latita nella chiusura. PALETTA 5 Si fa beffare dall’argentino nell’azione decisiva. LUCARELLI 5,5 Senza punti di riferimento gira a vuoto.

L’esultanza dell’italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo, 25 anni, dopo il gol vittoria. Ricorda quella di un altro grande argentino ed ex della Roma, Batistuta AFP

GOBBI 6 Blocca la corsia e ha ossigeno e gambe per provare a spingere fino all’ultimo.

Decollo Roma

BIABIANY 5,5 Pendolare della corsia, si spolmona nelle rincorse su Josè Angel, ma macchia la sua prova divorando un gol per egoismo. MORRONE 5 La volontà c’è, la lucidità quasi mai. GALLOPPA 5 Cuore da ex, s’incaglia in appoggi poco felici. JADID 6 Impegna Lobont da lontano, prova a far girare il pallone. MODESTO 5 Soldato del binario sinistro, tenta ripartenze senza fortuna.

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IL MIGLIORE

6 GIOVINCO

Un tempo da attore protagonista, poi cala molto. FLOCCARI 5 Pressa da matti, ma come punta non fa nulla. CRESPO s.v. Si fa male subito: ingiudicabile (Ze Eduardo s.v.) All. COLOMBA 5 Squadra fragile e confusa, soprattutto quando deve impostare il gioco: urge sveglia.

ROMA 6,5 LOBONT 6 Attento su Giovinco e Zaccardo, incerto su Jadid. ROSI 6,5 Oltre all’assist, più attenzione del solito in copertura. HEINZE 7 Il curriculum si vede tutto: forza ed esperienza. KJAER 5 Potente e distratto, rischia il «rosso» ed esce per Burdisso. BURDISSO 6 Un po’ in affanno nel finale, se la cava con il solito mestiere. J. ANGEL 5,5 Proiezione offensiva costante, ma in difesa stavolta patisce non poco. PERROTTA 6 Ha la corsa e la concretezza che serve ad una mediana di fini dicitori.

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IL MIGLIORE

7 DE ROSSI

Gigante in copertura e fulcro della manovra. PJANIC 5,5 Ottimi piedi, ma fragilino (Simplicio s.v.) BORINI 6 Fin troppo frenetico, punge poco ma copre parecchio. BOJAN 5,5 Ha molti spazi che non sa sfruttare. TOTTI 6,5 Dirige il traffico con sapienza da campione e fa in tempo a mettere in archivio un palo e un destraccio che sfiora l’incrocio. OSVALDO 6,5 Un gol (ed è il secondo di fila dopo quello al Siena) e un paio di guizzi da punta vera. L’esultanza a mitraglia rivela la crescita. All. LUIS ENRIQUE 6 Prove di decollo: oltre al fumo c’è anche l’arrosto.

TERNA ARBITRALE: ORSATO 5 Grazia Kjaer di un secondo giallo, poi dirige senza troppi patemi Maggiani 6; Vuoto 6

La prima vittoria di Luis Enrique la firma Osvaldo I giallorossi mostrano meno svolazzi e più concretezza e centrano il successo sul Parma PARMA ROMA

0 1

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Osvaldo al 5’ s.t. PARMA (4-4-1-1) Mirante; Zaccardo, Paletta, A. Lucarelli, Gobbi; Biabiany, Morrone, Galloppa (dal 16’ s.t. Jadid), Modesto; Giovinco; Floccari (dal 20’ s.t. Crespo; dal 37’ s.t. Ze Eduardo). PANCHINA Pavarini, Feltscher, Rubin, Blasi. ALLENATORE Colomba. ROMA (4-3-3) Lobont; Rosi, Kjaer (dal 1’ s.t. Burdisso), Heinze, J. Angel; Perrotta, De Rossi, Pjanic (dal 33’ s.t. Simplicio); Borini (dal 24’ s.t. Bojan), Totti, Osvaldo. PANCHINA Curci, Cassetti, Taddei, Borriello. ALLENATORE Luis Enrique. ARBITRO Orsato di Schio. ESPULSI Ragonesi (collaboratore di Colomba) al 28' s.t. AMMONITI Zaccardo (P), Giovinco (P), Kjaer (R) e De Rossi (R) per gioco scorretto; Lobont (R) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 3.202, incasso di 61.258 euro; abbonati 9.620, quota di 91.290,30 euro. Tiri in porta: 4-3 (con un palo). Tiri fuori 5-11. In fuorigioco 2-1. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’.

DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA PARMA

Cruciverba Roma. Per una sera si curano di più le parole verticali, si tralasciano le voci orizzontali e - sarà un caso? arrivano tre punti sofferti, però importanti. La prima vittoria di Luis Enrique in Serie A. Meno possesso fine a se stesso e vai col successo, per dirla in rima. Il gol della vittoria è nato in maniera poco «enriquiana» e molto italiana. Cross dalla trequarti di Rosi - cosa che nel Barcellona A e B è vietata per legge - e testata vincente di Osvaldo. In tempi di magra va bene così. Oggi a Luis Enrique serve vincere per tenere viva l’idea e scampare al pollice verso dei romanisti. Che il Parma sia stato avversario ideale, perché confuso e molliccio, è dettaglio rilevante ai fini dell’analisi, ma non della classifica. Meno preliminari In queste setti-

mane la Roma di Luis Enrique si è prodotta in un’estenuante

sessione di preliminari. La palla girava di qua e di là, di su e di giù. Destra e sinistra, indietro e di lato. Palleggio al limite dell’esibizionismo. La porta questa sconosciuta. A Parma il «tiqui-taca» non è stato la cifra predominante della Roma. Più velocità nel giropalla e maggiore profondità. Con Totti sotto forma di paradosso. Il capitano c’entra poco col nuovo sistema, non per ragioni tecniche (ci mancherebbe: uno come lui il pallone potrebbe accarezzarlo per ore), ma di rapidità d’esecuzione, perché la natura dice che da domani gli anni saranno 35. Forse, se potesse, Luis Enrique ne farebbe a meno, però non può. Così Totti gioca e contro avversari modesti, laschi nei raddoppi, fa un figurone. Al Tardini ha colpito un palo, regalato aperture, azionato compagni. Un gran bel vedere. Roba che uno pensa: come si fa a lasciarlo fuori? Impossibile. Totti, però, gioca lontano dalla porta - una delle intuizioni di Spalletti fu all’opposto quella di avvicinarlo alla rete - e il suo ruo-

lo di regista offensivo ingombra mente e spazi del talentino Pjanic, timoroso di invadere i territori del capitano. L’impressione è che Totti sia il paradosso di Luis Enrique. Né con lui né senza di lui, per dirla con un latinismo. Con lui il tecnico deve scendere a compromessi, rinnegare in parte il suo credo. Senza di lui i risultati non arrivano perché le giocate di Totti in questa Roma non ce le ha nessuno. Come uscirne? E chi lo sa. Nuovo De Rossi De Rossi è inve-

ce diventato un muro maestro. Giocatore chiave, che permette a Luis Enrique di variare il modulo. I terzini avanzano, De Rossi si abbassa sulla linea dei difensori centrali e la Roma passa al 3-4-3. Daniele è paracadute, sminatore, salvavita. La Roma segna pochi gol, ma pochi ne subisce: 3 reti fatte e 3 prese in 4 giornate sono indice di stabilità e lo stabilizzatore è lui, Daniele De Rossi, riemerso dalle selve oscure in cui si era cacciato. Due parole la spendiamo anche per Osvaldo, che un po’ ci ricorda Ciccio Graziani. Non ha piedi delicati, però si sbatte, corre e cerca la porta: il gol e poi un diagonale, fuori di poco. Parma stordito Qualche volata

di Biabiany, che si è mangiato il pari tirando fuori anziché mettere in mezzo. Qualche spruzzatina di Giovinco. Un rabbioso finale. Il Parma non ha fatto vedere altro. Un punto in 4 turni. La Roma ha confermato quel che Torino (batosta con la Juve) aveva anticipato: avanti di questo passo, sarà dura salvarsi. Unica attenuante, la mancata espulsione di Kjaer: in superiorità numerica sarebbe forse finita diversamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luis Enrique ha vinto la sua prima partita con la Roma, ecco la festosa accoglienza dello studio della «Domenica sportiva» (Rai Due). Fulvio Collovati: «Perché non fai giocare Cassetti?». Ivan Zazzaroni: «Perché De Rossi in difesa? Perdiamo un grande centrocampista». Adriano Bacconi: «Ci vogliono interpreti dalla tecnica migliore per fare il tuo tipo di gioco». Benvenuto in Italia. Il puntuale aggiornamento grafico di «Quelli che il calcio e...» (Rai Due) durante le partite. «Catania-Juventus 1-1, gol di Bonucci». Era in panchina. Cinque minuti dopo, i tifosi bianconeri saltano sulle sedie: «Catania-Juventus 1-2». Non era vero niente. «Christian Panucci (Sky) durante l’intervallo di Bologna-Inter. «Gillet ha preso gol perché soffre le rasoiate, ah, ah». E ride pure. Dopo il rigore alla Juve Stabia contro il Pescara: «La decisione di Velotto potrebbe essere una decisione decisiva» (Andrea Calogero, Sky). Marco Cattaneo (Sky) a Walter Mazzarri dopo Napoli-Fiorentina: «Non lo ha detto lei, lo diciamo noi, ma c’era un rigore a vostro favore per fallo di mano in area di Gobbi». Che gioca nel Parma. Lo studio Sky a Seedorf: era un cross o un tiro? Risposta: «Che rompipalle che siete!». Nicola Roggero (Torino-Brescia, Sky). «Dovrebbe entrare Martina». Un’amica? Una majorette? Una tifosa? Una bordocampista? Semplicemente Marco Martina Rini, centrocampista del Brescia. «Errore della barriera, e sai perchè? Perchè la palla era rasoterra». Marco Lollobrigida, giornalista Rai, durante Perugia-Paganese spiega il calcio a Mario Facco, 230 partite da calciatore in Serie A e B e 10 stagioni da allenatore.

IL TECNICO SPAGNOLO «NON ERAVAMO PATETICI PRIMA, NON SIAMO FENOMENI ORA»

QUI PARMA

«Successo meraviglia, e miglioreremo»

Colomba amaro: «Ci hanno punito al primo errore»

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRO CATAPANO PARMA

È la sera dei miracoli. Osvaldo segna e fa la mitraglia come Batistuta, che qui regalò una delle vittorie chiave per lo scudetto 2001. Altri tempi, altre dimensioni. Questa Roma vola a quote più normali, ma è già una notizia che abbia aperto le ali. «Una vittoria che ci sblocca — racconta il match winner —, ci liberiamo di un peso, da qui in poi faremo gran-

di cose». E se non è un miracolo, questa sera al Tardini è almeno un nuovo inizio. Prima vittoria ufficiale della stagione, primo timido sorriso di Luis Enrique, primo regalo a Thomas DiBenedetto, spettatore al Tardini con tutto lo stato maggiore romanista e un ex tornato utile come amuleto, Gian Paolo Montali. Strada facendo «Assurdo mette-

re in discussione un progetto pluriennale, l’allenatore ne uscirà», taglia corto l’a.d. Clau-

dio Fenucci prima del fischio d’inizio. Dopo, Luis Enrique è finalmente più rilassato. «Questa vittoria è una meraviglia, abbiamo tanta fame e miglioreremo. Continuiamo a lavorare, non eravamo patetici prima, non siamo fenomeni ora. Sono soddisfatto, per il gioco e per il risultato. Nel finale avevamo paura che la vittoria sfumasse, come con il Siena, per questo abbiamo sofferto. Se ho visto il gioco di Luis Enrique? Me lo chiedete sempre, ma io cerco solo il bel gioco e i gol, come

tutti. Ci mancano ancora tantissime cose, anch’io per esempio vorrei che Totti stesse più vicino all’area, per sfruttare il suo potenziale, anche perché la squadra gli va dietro, ma ci arriveremo». Strada facendo, con una lezione, preziosa, già imparata. «In Italia tutte le squadre possono metterti in difficoltà e batterti — riconosce Luis Enrique —. L’Atalanta, la nostra prossima avversaria, sarebbe prima in classifica senza penalizzazione...». Occhio, quindi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico del Parma Franco Colomba non fa drammi per la sconfitta. «Stiamo crescendo, e questo processo passa anche per sconfitte immeritate come questa. Abbiamo provato a contenerli in maniera intelligente senza disdegnare le uscite offensive, perché la Roma è una squadra che ti punisce alla prima distrazione. E noi, appunto, siamo stati puniti su un errore nostro da Osvaldo».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


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SERIE A 5a GIORNATA

Lazio e Palermo al risparmio Ai biancocelesti manca il gioco, i rosanero si accontentano di difendersi. Buu razzisti per Acquah RUGGIERO PALOMBO ROMA

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Finisce tra i fischi, Lazio-Palermo, ma questa volta Reja ringrazia i tifosi «che sono stati fino all’ultimo vicini alla squadra». Uno 0-0 mediocre, che piace solo a Mangia, prima volta senza subire gol e primo risultato utile in trasferta. Giusto anche se ai punti, ma di stretta misura, questa partita avrebbe meritato di vincerla la Lazio, non fosse altro per averci provato fino alla fine, al contrario del Palermo che si arrocca intorno al portiere Tzorvas, migliore in campo, per l’intera ultima mezzora. I cambi di Mangia profumano di rinuncia, e vista la (scarsa) qualità che c’è in giro dispiace vedere Miccoli languire in panchina a tempo indeterminato.

PANCHINA Bizzarri, Scaloni, Stankevicius, Rocchi, Kozak. ALLENATORE Reja. ESPULSI nessuno.

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PANCHINA Benussi, Aguirregaray, Munoz, Miccoli. ALLENATORE Mangia. ESPULSI nessuno.

1 Il 29enne greco Alexandros Tzorvas spegne un’occasione da gol della Lazio: le sue parate sono state decisive LAPRESSE 2 Il rosanero Hernandez e il biancoceleste Diakite finiscono a terra dopo un contrasto SYNC 3 Un altro intervento di Tzorvas su una conclusione di Klose INSIDE

non tradiscono le attese anche se il francese si divora almeno una opportunità di troppo. Il problema è che due così, che non rientrano e non coprono, hanno bisogno di essere continuamente riforniti di palloni buoni: ebbene, per ora questi non arrivano. Né da parte del trequartista deputato, il compassato Hernanes che in compenso continua però a «vedere» la porta (su di lui Tzorvas compie almeno due parate dedi STEFANO CIERI

DIAKITE 6 Non si distrae mai. Prezioso il salvataggio su Ilicic alla fine. DIAS 6,5 Puntuale ed elegante come un anno fa. Dirige la difesa senza sbagliare un colpo. LULIC 6 Spunti interessanti, bene in copertura, ma pure qualche incertezza di troppo. CANA 5 Ancora fuori condizione. E probabilmente fuori ruolo. IL MIGLIORE 6,5 BROCCHI h Il suo ingresso dà la scossa che fa crescere la Lazio nella ripresa. Insostituibile in questo momento. LEDESMA 5,5 Le geometrie non sono ancora quelle euclidee cui ha abituato. MATUZALEM 5,5 Qualità a intermittenza. Non sfrutta una palla d’oro servitagli da Klose. HERNANES 6 Bene in fase conclusiva, meno nei rifornimenti alle punte (Sculli s.v.) KLOSE 6,5 Spazia su tutto il fronte d’attacco per aprire la difesa avversaria. Gli manca solo il gol che sfiora un paio di volte.

PALERMO 6

h

IL MIGLIORE

7 TZORVAS

Quattro parate fondamentali: due su Hernanes, una su Cisse e una sul fuoco amico di Pisano. PISANO 6 Attento a non scoprire la zona di competenza. Forse anche troppo. SILVESTRE 6 Va in affanno solo nel finale, ma neanche troppo. MIGLIACCIO 6,5 E’ l’anima di una difesa che per la prima volta resta imbattuta. BALZARETTI 6 Potrebbe osare di più in fase di spinta. BERTOLO 6 Propositivo nella prima mezzora, poi lentamente sparisce. ACQUAH 5,5 In campo per tamponare Lulic. Lo fa solo in parte. BARRETO 6 Regista più di rottura che di costruzione. DELLA ROCCA 6 Con Barreto compone una cerniera che si apre solo nel finale. ZAHAVI 6 Elegante e talentuoso. Se diventa anche più cattivo... (Bacinovic s.v.) PINILLA 5 Ha la palla giusta a metà primo tempo: la divora manco fosse un difensore. ILICIC 6 Copertura e un paio di incursioni pericolose nell’area avversaria.

CISSE 6 Meno reattivo del solito, va vicino al gol in due occasioni: nella prima potrebbe far meglio.

HERNANDEZ 5,5 Si assenta per lunghe fasi. E quando si collega incide poco.

All. REJA 6,5 E’ una Lazio che fa ancora fatica a trovare il ritmo giusto, ma l’assetto tattico ora è funzionale.

All. MANGIA 6 Palermo bello e quadrato per un’oretta. Alza (con i cambi) il freno a mano nell’ultima mezzora e rischia di perdere.

TERNA ARBITRALE: GERVASONI 6,5 Personalità e lucidità nelle decisioni che contano. Di Liberatore 6,5; Manganelli 6

cisive), né dalle corsie laterali, là dove i terzini Konko e Lulic salgono con convinzione, ma poi non vanno mai oltre il cross dalla trequarti. La Lazio diventa così tutto un portar palla e un andare a cercare la soluzione personale. Morale, per gioco e velocità occorre ripassare più tardi e aspettare Mauri. Sperando che giovedì lo Sporting non corra troppo. Coraggio cercasi È più squadra

il Palermo, compatto, corto, pronto a scattare come una molla coi suoi velocisti. Mangia punta su Hernandez e Pinilla e su un centrocampo a quattro nel quale gli esterni (Bertolo e l’elegante Zahavi) hanno buona propensione offensiva. Le parate di Marchetti sui due attaccanti dicono di un Palermo migliore della Lazio nel primo tempo, ma basta il Brocchi della ripresa per andar sotto e far preoccupare in modo addi-

rittura esagerato Mangia. Così, dopo un’ora, ecco Acquah (al quale parte della nord riserva ignobili buuu razzisti) al posto di Bertolo per contenere Lulic, e poi Ilicic, un centrocampista, per Pinilla, una punta. Ilicic sarà il solo capace di impegnare ancora Marchetti, ma la rinuncia del Palermo alla fase offensiva si rivelerà totale, con buona pace di Miccoli, che nei minuti finali vedrà pure Bacinovic prendere il po-

AMMONITI Migliaccio per gioco scorretto. ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE Spettatori paganti 9.714, abbonati 20.220, incasso e quote non comunicati. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 1-4. Angoli 8-2. Recuperi 0 p.t.; 2’ s.t.

sto di Zahavi. Tutto stretto intorno a Migliaccio, terminale dell’imbuto in cui finiscono le azioni della Lazio, il Palermo regge. Per vederlo all’arrembaggio, pressing alto e spregiudicatezza (il vero marchio di fabbrica di Mangia) sarà meglio darsi appuntamento alla Favorita. Dove domenica, però, arriva il Siena di Sannino. Uno cui piace giocare al calcio. Ovunque.

IL TECNICO LAZIALE

Reja tuona: «Potevamo vincere» ROMA Ha questa calma, Reja, quando parla. «Da amareggiato, ora sono diventato fiducioso». Non si scompone, mantiene un modo di fare elegante. «Ci vuole pazienza». Pure quando deve commentare lo 0 0 contro il Palermo: «Potevamo vincere. Abbiamo avuto diverse opportunità per segnare. Nel secondo tempo, poi, c’è stato un deciso miglioramento. Merito dell’inserimento di Brocchi, che ha portato un buon cambio di passo. Sul piano del gioco, ci siamo. Ci è mancato solo il gol». Dopo una settimana poco semplice, però. «Ma va bene così, la Lazio è una macchina pesante da mettere in moto. E il Palermo è forte e ben organizzato, quindi il risultato è positivo. E il sostegno del pubblico alla squadra è stata una bella cosa». Rosanero Per Mangia, invece, prevale un altro aspetto, nelle sue parole a caldo. «La questione classifica non mi interessa, conta la voglia, la grinta, l’atteggiamento giusto di tutti i miei giocatori. Abbiamo retto alla grande. E non aver preso gol è merito di tutti. Miccoli? Era fuori per turnover, l’avrei fatto entrare a metà del secondo tempo, ma poi ho preferito rinforzare il centrocampo, visto come si erano messe le cose. Emozionante entrare all’Olimpico: mi sono messo vicino al dottore, nel caso mi sentissi male...». Gabriella Greison

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KONKO 6 In crescita, ma ancora col freno a mano tirato quando si tratta di cercare il fondo.

AMMONITI Cana e Matuzalem per gioco scorretto. PALERMO (4-4-2) Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Bertolo (dal 14’ s.t. Acquah), Barreto, Della Rocca, Zahavi (dal 44’ s.t. Bacinovic); Pinilla (dal 19’ s.t. Ilicic), Hernandez.

SCOSSA BROCCHI, CANA NON C’È TZORVAS DECISIVO, MIGLIACCIO OK MARCHETTI 6,5 Salva il risultato su Ilicic nel finale. Molto bene anche in precedenza.

2 LAZIO (4-3-1-2) Marchetti; Konko, Diakite, Dias, Lulic; Cana (dal 1’ s.t. Brocchi), Ledesma, Matuzalem; Hernanes (dal 23’ s.t. Sculli); Klose, Cisse.

le Pagelle

LAZIO 6

0 0

GIUDIZIO 77

Andamento lento È quello della

Lazio che, priva degli infortunati Mauri e Gonzalez, non ha cambi di velocità. Reja prova con Cana a fianco di Ledesma e Matuzalem, ma le cose non vanno. Così, all’inizio della ripresa fuori Cana e dentro Brocchi. Percorsa da una specie di scossa elettrica, la Lazio dà il meglio di sé ma è chiaro che se il più bravo e veloce di tutti è Brocchi, ci dev’essere qualcosa che non va. La nuova via dettata dal calciomercato passa per Klose e Cisse, due punte pure e in qualche modo complementari, che pure stavolta

LAZIO PALERMO

IL FILM SUPER LAVORO PER IL PORTIERE GRECO TZORVAS

AT M O S P H E R I C

PA R K A

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 5a GIORNATA IL PROTAGONISTA DUE GOL IN CINQUE GIORNI PER MOSCARDELLI

E Davide si scopre ammazzagrandi Ha scoperto la Serie A nella scorsa stagione a trent’anni, e adesso sta recuperando il tempo perduto. Davide Moscardelli ha segnato due gol in cinque giorni e non contro avversarie qualsiasi: mercoledì al Napoli (che aveva già affondato l’anno scorso), ieri il Genoa (idem, nella foto TANOPRESS la rete di ieri). Il copione è sempre lo stesso: lui entra nel secondo tempo e risolve la

partita. Se sei in testa alla classifica, lui non ti perdona. In coppia con Sorrentino Moscardelli è una delle note liete del nuovo-vecchio Chievo di Di Carlo, che ha iniziato la stagione in maniera sorprendente. Alla squadra gialloblù ha regalato due vittorie in meno di una settimana, che per la società significano punti preziosissimi in

prospettiva salvezza. L’anno scorso aveva segnato 6 gol pesanti (che hanno portato 5 vittorie e un pareggio), quest’anno si sta ritagliando un suo spazio nonostante l’abbondanza in attacco. Chissà se il merito è anche della convivenza con Stefano Sorrentino: «Da quest’anno siamo in stanza insieme — racconta l’attaccante — e abbiamo le nostre scaramanzie». Di sicuro stanno portando bene a tutti e due. E pure al Chievo. f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Frequenti i quartieri alti? Il Chievo non ti dà scampo Dal Napoli al Genoa, la squadra di Di Carlo colpisce ancora: va sotto, sbaglia un rigore, fa 1-1 con Pellissier. Moscardelli firma il gol-vittoria CHIEVO GENOA

2 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Palacio (G) al 3’, Pellissier (C) al 29’ e Moscardelli (C) al 48’ s.t. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Bradley, Rigoni (dal 38’ s.t. Sammarco), Hetemaj; Cruzado (dal 10’ s.t. Moscardelli); Pellissier, Thereau (dal 23’ s.t. Paloschi). PANCHINA Puggioni, Mandelli, N. Frey, Vacek. ALLENATORE Di Carlo.

d

le Pagelle

HANNO DETTO

S Di Carlo «Complimenti a Pellissier, ma bravi anche Paloschi e Moscardelli: ho quattro attaccanti straordinari. Possiamo ancora migliorare»

di FI.GRI.

BRADLEY ENTRA NEI DUE GOL BOVO SBAGLIA FREY SFOGGIA GRANDI RIFLESSI CHIEVO 6,5 SORRENTINO 6,5 Efficace su Veloso e Pratto nel primo tempo. SARDO 6,5 Serve l’assist del due a uno finale. MORERO 5 Qualche incertezza di troppo. Non riesce a fermare Palacio nell’azione del gol. CESAR 5,5 Un paio di errori che rischia di pagare cari. JOKIC 6 Attento, fa il suo senza esagerare.

S Malesani «Eravamo stanchi, la sconfitta si spiega anche così. Molti giocatori hanno disputato tre gare di fila. Palacio è uscito perché era stanco»

BRADLEY 6,5 Parte male, poi cresce. Entra nelle azioni dei due gol del Chievo. Decisivo il lancio per Sardo da cui nasce la rete della vittoria. RIGONI 6 Utile alla causa (Sammarco s.v.). HETEMAJ 6 Prende coraggio quando si aprono gli spazi. CRUZADO 6 Qualche pausa di troppo. Può fare di più.

h

IL MIGLIORE

7 MOSCARDELLI

Ci ha preso gusto: due gol, sei punti. Dopo il Napoli ribalta anche il Genoa. PELLISSIER 6,5 Si fa perdonare l’errore dal dischetto, nel finale si arrende ai crampi. THEREAU 5 Molto agonismo, poche occasioni da rete.

GENOA (4-3-1-2) S. Frey; Bovo, Dainelli, Kaladze, Moretti; Kucka, Veloso, Constant; Jorquera (dal 13’ s.t. Seymour); Caracciolo (dal 31’ p.t. Pratto), Palacio (dal 15’ s.t. Granqvist). PANCHINA Lupatelli, Birsa, Jankovic, Antonelli. ALLENATORE Malesani.

PALOSCHI 6 Si danna l’anima, cerca invano la rete. All. DI CARLO 6,5 Legge bene la partita quando il Genoa resta con l’uomo in meno.

ARBITRO Russo di Nola.

GENOA 5,5

ESPULSI Dainelli (G) al 13’ s.t. per gioco scorretto.

IL MIGLIORE

AMMONITI Kucka (G) e Pratto (G) per gioco scorretto.

h

NOTE paganti 1.343, incasso non comunicato; abbonati 7.147, quota non comunicata. Tiri in porta 10-5. Tiri fuori 10-2. In fuorigioco 2-1. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Un’altra giornata da protagonista. Gran riflesso su Rigoni e Sardo. Ipnotizza Pellissier sul rigore.

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI VERONA

Fu buon vate, Malesani: proprio un attimo fuggente, il primato del suo Genoa, che prima s’illude con il solito Palacio, poi subisce la rimonta di Pellissier e all’ultimo secondo crolla sotto la zuccata di Moscardelli, reduce da un altro gol pesantissimo, cinque giorni fa al Napoli. Onore al Chievo, che per la serie dei corsi e ricorsi storici già due anni fa aveva fermato la corsa del Genoa capolista, e ieri bravo ad approfittare di peccati e omissioni della squadra rossoblù, calata vistosamente alla distanza.

Sergio Pellissier, 32 anni, salta più in alto di tutti e segna l’1-1. Il capitano del Chievo, 74 gol in Serie A, poco prima si era fatto parare un rigore ANSA

stisce un primo tempo senza particolari acuti, poi è bravo ad approfittare delle indecisioni di un avversario penalizzato da una lunga serie di episodi negativi. I rossoblù si complicano la vita già in partenza, quando Malesani si brucia il primo cambio a causa dei crampi di Caracciolo, e poi decide di rinunciare a Jorquera pochi attimi prima del fallo da rigore commesso da Dainelli. Episodio contestato dagli ospiti, ma la valutazione dell’assistente Copelli è corretta. Dainelli aggancia con il piede destro quello sinistro di Pellissier: rosso diretto e Grifone in inferiorità numerica per trentasei minuti. Troppi. Miracolo inutile Vana la respin-

La chiave Di Carlo bussa alla

ta di Frey sulla botta dal dischetto di Pellissier, che si fa perdonare poco dopo l’errore

porta dei quartieri nobili della Serie A, e lo fa con merito. Ge-

Si rivela decisiva l’espulsione di Dainelli al 13’ s.t., poi i rossoblù si chiudono troppo azzeccando il provvisorio pareggio con un colpo di testa. Con l’uomo in meno, Malesani inserisce Granqvist in difesa, rinunciando però a Palacio. L’attaccante argentino aveva quasi finito la benzina, ma la sua sola presenza teneva in apprensione tutta la difesa del Chievo. Scacco matto Di Carlo Pratto ri-

mane isolato, ma è il resto del Genoa che dietro si squaglia, anche perché Di Carlo fiutando le difficoltà degli ospiti nel frattempo aveva trasformato

la squadra in un temibile 4-3-3 (inserendo prima Paloschi e poi Moscardelli). Frey fa miracoli, ma nulla più quando la difesa inizia a scricchiolare, la squadra si chiude e Pellissier azzecca l’uno a uno. I numeri raccontano di un Chievo a trazione anteriore nel finale. Ed è lì, a una manciata di secondi dalla fine, che pesca il jolly con Moscardelli: palla persa ingenuamente da Veloso, lancio di Bradley per Sardo e sul cross Moscardelli di testa non sbaglia. Difesa troppo chiusa del Genoa davanti alla porta: un errore mortale, senza l’attenuante dell’inferiorità numerica, perché Pellissier era già uscito, vittima dei crampi: «Se dovevo perdere, meglio qui che altrove», chiosa l’ex Malesani. Fatal Chievo, ancora una volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ NEI TRE ANTICIPI DI SABATO BOLOGNA-INTER

1-3

MARCATORI Pazzini (I) al 39’ p.t.; Diamanti (B) su rigore al 21’, Milito (I) su rigore al 36’, Lucio (I) al 42’ s.t. BOLOGNA (4-2-3-1) Gillet 6 (dal 24’ s.t. Agliardi 5,5), Casarini 5,5, Portanova 6, Antonsson 5,5, Morleo 6, Perez 6, Mudingayi 6,5; Diamanti 6,5, Ramirez 6,5 (dal 34’ s.t. Krhin 5,5), Kone 6, Di Vaio 5 (dal 19’ s.t. Acquafresca 5). PANCHINA Vitale. Loria, Paponi, Pulzetti. All. Bisoli 6. INTER (4-4-1-1) Julio Cesar 7; Nagatomo 6, Lucio 6, Samuel 5, Chivu 5,5; Coutinho 6 (dall’11’ s.t. Jonathan 6), Zanetti 6, Cambiasso 6,5, Obi 5,5 (dal 19’ s.t. Muntari 6); Forlan 6,5 (dal 29’ s.t. Milito 6,5); Pazzini 7. PANCHINA Castellazzi, Alvarez, Zarate, Castaignos. All. Ranieri 6,5. ARBITRO Tagliavento di Terni 6. NOTE espulso Morleo al 36’ s.t. per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Perez, Krhin e Coutinho per gioco falloso.

MILAN-CESENA

1-0

MARCATORE Seedorf al 5’ p.t. MILAN (4-3-1-2) Abbiati 6; Abate 6,5, T. Silva 7, Yepes 6, Taiwo 5 (dal 7’ s.t. Zambrotta 6); Nocerino 6, Van Bommel 6, Seedorf 6,5; Emanuelson 6; Cassano 6,5 (dal 37’ s.t. Inzaghi s.v.), El Shaarawy 6 (dal 21’ s.t. Aquilani 6). PANCHINA Amelia, Nesta, Ganz, Valoti. All. Allegri 6. CESENA(4-4-1-1) Ravaglia 6; Comotto 6, Von Bergen 6, Rodriguez 6, M. Rossi 6 (dal 34’ s.t. Colucci s.v.); Martinez 5 (dal 1’ s.t. Ghezzal 5,5), Guana 6, Parolo 6, Martinho 5,5; Candreva 5,5 (dal 1’ s.t. Eder 6); Mutu 5. PANCHINA Calderoni, Ceccarelli, Lauro, Bogdani. All. Giampaolo 5. ARBITRO Giannoccaro di Lecce 5. NOTE Ammoniti Taiwo, Yepes, Seedorf e Guana per gioco scorretto.

NAPOLI-FIORENTINA

0-0

NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis 7; Campagnaro 6, Cannavaro 5,5, Fideleff 5 (dal 9’ s.t. Aronica 5,5); Zuniga 6, Gargano 5, Inler 5,5, Dossena 5 (dal 27’ s.t. Pandev 5); Lavezzi 5,5 (dal 37’ s.t. Santana s.v.), Hamsik 5; Cavani 5,5. PANCHINA Rosati, Fernandez, Chavez, Mascara. All. Mazzarri 6. FIORENTINA (4-3-3) Boruc 6,5; Cassani 6, Gamberini 6, Natali 6,5, Pasqual 6; Munari 5,5 (dal 34’ s.t. Kharja s.v.), Behrami 7, Montolivo 6 (dal 42’ s.t. Lazzari s.v.); Cerci 7, Jovetic 6, Vargas 5,5 (dal 23’ s.t. Romulo 6). PANCHINA Neto, Santiago Silva, Nastasic, De Silvestri. All. Mihajlovic 6,5. ARBITRO Valeri di Roma 5. NOTE ammoniti Vargas, Montolivo e Inler per gioco scorretto, Behrami per comportamento non regolamentare, Hamsik per proteste.

7 S. FREY

BOVO 5 Sul gol del pareggio, toccava a lui occuparsi di Pellissier, ma va su Paloschi. DAINELLI 5 Sfortunato nell’azione del rigore. Inciampa su Pellissier, ma il fallo c’è. KALADZE 6,5 Un gigante, però non può fare tutto da solo. MORETTI 5,5 Non chiude su Sardo nel recupero. KUCKA 5,5 Troppi errori in avvio, la manovra non è mai fluida. VELOSO 5,5 Un passo indietro. Il pallone perso a tempo quasi scaduto costa la partita al Genoa. CONSTANT 6 Non chiude in tempo su Sardo, ma cerca di tamponare un errore della difesa. JORQUERA 6 Un altro assist che manda in gol Palacio. SEYMOUR 6 Non cambia gli equilibri CARACCIOLO 5 Dopo cinque minuti, i primi crampi. Esce alla mezz’ora, ma sino ad allora il suo apporto è quasi nullo. PRATTO 5,5 Un’occasione sfumata nel primo tempo, poi si sacrifica quando il Genoa rimane in dieci, ma non incide. PALACIO 6,5 Trova il guizzo per il suo quarto gol stagionale, anche se mostra qualche segno di affaticamento. GRANQVIST 6 Entra nel momento chiave, e fa quel che può. All. MALESANI 6 Si brucia subito il primo cambio, poi l’espulsione di Dainelli gli rovina i piani. Fa cambi obbligati ma non ha fortuna.

TERNA ARBITRALE: RUSSO 5,5 Sul rigore si fida dell’assistente, e fa bene. Mancano però tre gialli a Thereau, Rigoni e Jokic.

La Rocca 6; Copelli 7


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SERIE A 5a GIORNATA

Siena contrada Sannino Destro+Calaiò: è festa Il nuovo tecnico ha costruito una squadra solida e concreta Lecce troppo fragile: regge solo per un’ora, poi si arrende SIENA LECCE

3 0

LA PRODEZZA DEL CAPITANO BIANCONERO

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Destro al 6’ p.t.; Calaiò all’8’ e al 25’ s.t. SIENA (4-4-2) Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Rossi; Mannini (dal 36’ s.t. Grossi), Gazzi, D’Agostino (dal 26’ s.t. Vergassola), Brienza; Calaiò (dal 29’ s.t. Reginaldo), Destro. PANCHINA Pegolo, Belmonte, Contini, Larrondo. ALLENATORE Sannino.

ESPULSI Esposito (L) al 17’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).

VITIELLO 6,5 Attento su Pasquato e sulle incursioni di Bertolacci.

Nel disegno di Rinaldi, il secondo, spettacolare, gol di Emanuele Calaiò, 29 anni, quarta stagione al Siena: il capitano raccoglie una respinta di Julio Sergio e segna con una palombella da 25 metri

Cecchini scelti Già, i bianconeri si riscoprono proprio spietati: su 4 tiri in porta, 3 finiscono dentro e l’altro, di Grossi, nel finale, è respinto dalla traversa. Subito l’incornata di Destro, nella ripresa l’exploit di Calaiò: girata velenosa su assist del partner, poi un gioiello luminoso, con palombella di destro, da 25 metri. Giocattolo nuovo Dopo aver stupito la pattuglia di Luis Enrique, Sannino ha smontato il giocattolo, schierando sin dall’inizio 7 giocatori diversi. «Ho un gruppo di 32 ele-

menti e, per loro, non potrò essere sempre un papà, un fratello o un amico: eppure, cercherò di renderli, durante la stagione, tutti protagonisti», così Sannino, allenatore e psicologo, coinvolge i suoi ragazzi e travolge la povera creatura di Di Francesco, collega di corso a Coverciano. Il Siena è quasi un inno alla nostra patria calcistica: dall’avvio, in campo c’è un solo straniero, il portiere Brkic, che, praticamente fa da spettatore e si gode — 2 gol al passivo (come Boruc, meno battuto solo Handanovic, una rete incassata) — una delle difese più solide del torneo. E non è un caso se, a parte il guardiano serbo, il reparto arretrato è proprio quello che si è cementato in B.

Lecce confuso Squalificato Grossmuller e fuori Di Michele per scelta tecnica, il Lecce conferma la sua cattiva abitudine. Altro giro e altro gol incassato nei primi minuti, ancora su palla inattiva: al 5’, su punizione liftata di D’Agostino, Destro sfrutta, con un colpo di testa, la solitudine concessagli da Obodo e compagni. Nel primo tempo, i giallorossi reggono ma dopo un’ora restano in 10 per l’espulsione di Esposito (doppia ammonizione). Tic e toc, tanti passaggini brevi, il Lecce si esibisce in un innocuo possesso-palla, tanto è incapace, anche sullo 0-3, di alzare il ritmo e verticalizzare. Neppure Di Francesco avrà gradito l’irritante torello: per la salvezza ci vorrà ben altro.

JULIO SERGIO 5,5 Non ha colpe specifiche ma partecipa al crollo. CUADRADO 5,5 Limita Brienza, però barcolla su Mannini e Destro. TOMOVIC 5 Arcigno in marcatura, soffre quando è preso in velocità.

TERZI 6,5 Vince tutti i duelli con Corvia.

ESPOSITO 5 Bene per 45’, poi affossa 2 volte Destro ed è espulso.

ROSSI 6,5 Guarda a vista Piatti e poi aiuta i centrocampisti.

MESBAH 5 Molle in marcatura e mai incisivo nella fase offensiva.

MANNINI 6,5 Punta Mesbah e raddoppia su Pasquato (Grossi s.v.).

OBODO 5 Si perde Destro sul gol e raramente sa verticalizzare.

GAZZI 6,5 Si dimostra una diga efficace, argina Bertolacci e Giacomazzi.

h

IL MIGLIORE

6 GIACOMAZZI

E’ l’ultimo a mollare, anche quando arretra nel ruolo di centrale difensivo. PIATTI 6 Copre Cuadrado e, almeno, è preciso in costruzione. BERTOLACCI 5,5 Parte palla al piede, ma non lascia traccia.

IL MIGLIORE h 7,5 CALAIO’

DI MICHELE 5,5 Entra ed è subito 0 2. Porta vivacità, può fare poco.

Un tempo da comparsa, poi firma una doppietta spettacolare.

PASQUATO 5,5 Largo a sinistra o accentrato, non trova spazi al tiro.

(Reginaldo s.v.).

STRASSER 5,5 Eccede in qualche contrasto. Ma è lento.

ALL. SANNINO 7,5 Rende granitica la difesa e in attacco esalta la qualità di Destro, al servizio di Calaiò.

mo stati corti e stretti. Certo, siamo diventati cinici. Ma non dobbiamo esaltarci».

Benvenuti nella contrada Sannino. Qui il calcio è per tutta la famiglia, qui tutti devono sentirsi protagonisti. E se arriva la vittoria non è detto che valga più di un pareggio. Il Siena asfalta il Lecce, spinge forte sui pedali del nuovo tandem del gol: 3-0, esordio col botto di Mattia Destro e doppietta spettacolare di Emanuele Calaiò. Ma Giuseppe Sannino non vuole prendere abbagli e riporta tutti al pareggio imposto all’Olimpico. «Rispetto alla partita giocata contro la Roma, abbiamo fatto un passo indietro: non sia-

BRKIC 6 Deve intervenire solamente su una telefonata di Strasser.

DESTRO 7 Oltre al gol segnato, è sempre reattivo e inventa per Calaiò.

AMMONITI Destro (S) e D’Agostino (S) per comportamento non regolamentare, Tomovic (L) per gioco scorretto.

GIUSEPPE CALVI SIENA

LECCE 5

BRIENZA 6 S’accende a intermittenza.

ARBITRO Doveri di Roma.

DAL NOSTRO INVIATO

SIENA 7

D’AGOSTINO 6,5 Disegna l’assist per Destro. Ma ora deve crescere sul piano atletico (Vergassola s.v.).

LECCE (4-2-3-1) Julio Sergio; Cuadrado, Tomovic, Esposito, Mesbah; Obodo, Giacomazzi; Piatti, Bertolacci (dall’8’ s.t. Di Michele), Pasquato (dal 19’ s.t. Strasser); Corvia (dal 26’ s.t. Ofere). PANCHINA Benassi, Ferrario, Brivio, Giandonato. ALLENATORE Di Francesco.

di G. CAL.

GAZZI UNA DIGA INSUPERABILE CORVIA MALE MA E’ POCO SERVITO

ROSSETTINI 6,5 Guida il reparto sempre con sicurezza.

GIUDIZIO 777

NOTE paganti 846, incasso di 7.474 euro; abbonati 7.623, quota di 68. 781 euro. Tiri in porta 4 (con una traversa)-2. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 2-0. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

le Pagelle

CORVIA 5 Poco servito, conclude solo una volta (Ofere s.v.). ALL. DI FRANCESCO 5 Ancora infilzata in avvio, la squadra non sa alza il ritmo ed è vulnerabile sulle corsie esterne.

TERNA ARBITRALE: DOVERI 6 Grazia Obodo e Strasser, che meriterebbero il giallo, è severo con Esposito. Rosi 6-Iori 6.

L’ALLENATORE DEL LECCE

Di Francesco deluso: «Inizio sbagliato Da questa squadra pretendo di più» SIENA «Sapevo che Sannino mi avrebbe dato un chance, lo ha fatto con tutti, l'importante è riuscire a sfruttarla». Mattia Destro, dopo due tribune e una panchina, è stato decisivo contro il Lecce. «Quanti gol farò? Non mi pongo limiti, ma è più importante la salvezza». Calaiò ha parlato del suo secondo gol: «E’ stato proprio il gesto che volevo fare – ha detto l'attaccante del Siena , ero sicuro che andasse in

porta perché la palla aveva preso il giro giusto». «Sono molto soddisfatto – ha aggiunto presidente Massimo Mezzaroma – anche perché le nostre punte si sono sbloccate. Segnare subito è stata la chiave». Sull’altra sponda c’è da registrare tutta l'amarezza di Di Francesco, tecnico del Lecce: «L’approccio è stato sbagliato, una partita negativa. Dalla squadra pretendo di più». Alessandro Lorenzini

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SERIE BWIN IL POSTICIPO DELLA 6a GIORNATA

Empoli-Reggina, tutto su Aglietti Ore 20.45 EMPOLI REGGINA EMPOLI (4-2-3-1) 27 PELAGOTTI 12 FICAGNA 25 MORI 21 STOVINI 3 REGINI 12 COPPOLA 6 VALDIFIORI 22 SAPONARA 14 DUMITRU 10 TAVANO 9 CORALLI All. AGLIETTI

REGGINA (3-4-1-2) 12 KOVACSIK 13 COSENZA 3 EMERSON 15 A. MARINO 32 COLOMBO 55 DE ROSE 18 RIZZO 29 RIZZATO 70 MISSIROLI 87 CAMPAGNACCI 61 BONAZZOLI All. BREDA

PANCHINA 1 Dossena, 2 Chara, 34 Tonelli, 33 Fatic, 5 Moro, 15 Signorelli, 99 Mchedlidze

PANCHINA 26 P. Marino, 2 Adejo, 31 Castiglia, 4 N. Viola, 72 D’Alessandro, 10 A. Viola, 9 Ceravolo

ARBITRO Giacomelli di Trieste GUARDALINEE Conca-Costanzo PREZZI da 10 a 40 euro TV Sky Calcio 1 HD e Premium Calcio

rispondere con i risultati».

GIACOMO CIONI EMPOLI (Firenze)

Se fate il nome di Alfredo Aglietti a Reggio Calabria la gente si volta, vi regala un sorriso e, se in quegli anni frequentava il Granillo, vi inizierà a raccontare dei campionati più esaltanti della storia della Reggina. Aglietti è ancora un idolo per i tifosi amaranto, merito dei suoi 38 gol in 69 presenze. Era la Reggina della promozione in B e della successiva salvezza: trascinatore di quella squadra un attaccante di San Giovanni Valdarno, arrivato a Reggio dal Pontedera che batté in amichevole la nazionale di Arrigo Sacchi, anche grazie a un suo gol. L’applauso Nella scorsa stagio-

ne il Granillo, al ritorno da avversario sulla panchina dell’Empoli, gli tributò un grande applauso. Stavolta cosa gli riserva la Reggina di Breda? Dopo quattro sconfitte consecutive l’Empoli ha un bisogno vitale di pun-

Gli estremi Si affrontano il mi-

Alfredo Aglietti, 41 anni PIERANUNZI

ti. Il tecnico non rischia, la società gli ha confermato la fiducia. Ma è lo stesso Aglietti a essere consapevole che la situazione è delicata: «Reggio mi è rimasta nel cuore, non l’ho mai nascosto, ma il fatto di essere un ex non mi distoglie dalla situazione che stiamo vivendo. Non dobbiamo farci prendere dal panico, ma è l’ora di tornare a fare punti. Fra me e la società c’è grande feeling, so che devo

glior attacco e la seconda peggior difesa del campionato: «Abbiamo fatto tanti sbagli, ne abbiamo parlato e ci abbiamo lavorato molto. Gli episodi spero ci girino a favore, ma devono cambiare anche le reazioni alle difficoltà». Due le gare casalinghe che aspettano l’Empoli, stasera e poi il Padova sabato: «Sono fra le squadre più forti, la Reggina è la stessa che è arrivata ai playoff». Da segnalare anche il ritorno di Coralli dopo un mese, per la prima volta in campionato con Tavano. Qui Reggina Ceravolo potrebbe

vincere il ballottaggio con Campagnacci in attacco, da decidere chi occuperà la fascia destra tra Colombo e D’Alessandro. Rizzo, papà da sei giorni cercherà il gol per dedicare al figlio Giovanni, Dal gennaio 1979 con Scoglio in panchina la Reggina non vince al Castellani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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I gol di Aglietti in 69 partite con la Reggina in due stagioni, dal 1994 al 1996, in C1 e B

4

Le sconfitte di fila di Aglietti con l’Empoli dopo la vittoria sulla Juve Stabia al debutto

Taccuino SAMPDORIA

Romero rischia 20 giorni di stop GENOVA Oggi si conosceranno i tempi di recu pero di Romero che si è presentato a Bogliasco per le cure camminando e con la caviglia meno gonfia. Il por tiere ha subito una forte distorsione con lesione al lega mento e versamento, che ha impedito che fosse stilata una diagnosi definitiva. Romero rischia uno stop di 20 giorni: dovrebbe rinunciare alla convocazione della na zionale argentina impegnata il 7 e 11 ottobre.

TORINO

Bianchi verso il ritorno da titolare TORINO Dopo il riposo, il Toro inizia stamattina l'avvicinamento alla partita di Genova. Assente Guber ti, Ventura deve sfogliare la margherita per l'attacco: Bianchi si ricandida per una maglia da titolare.

LA SITUAZIONE

Venerdì si giocano tre anticipi La classifica dopo 6 giornate: Padova, Brescia e Torino p. 14; Sampdoria, Grosseto e Sassuolo 12; Livor no 11; Reggina* e Verona 10; Pescara 9; Bari 8; Albino Leffe e Cittadella 7; Varese 6; Nocerina 5; Crotone ( 1) e Modena 4; Empoli* e Juve Stabia ( 1) 3; Vicenza e Gubbio 2; Ascoli ( 7) 0. (*una gara in meno). Prossimo turno. Venerdì, ore 19 Crotone Vicenza. Ore 21 Sam pdoria Torino e Varese Sassuolo. Sabato, ore 15 Ba ri Livorno, Cittadella Nocerina, Empoli Padova, Gros seto Ascoli, Gubbio Verona, Modena Brescia, Pesca ra AlbinoLeffe, Reggina Juve Stabia.


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Serie A / 5ª GIORNATA RISULTATI ATALANTA-NOVARA 2-1 Schelotto (A), Cigarini (A), Porcari (N) BOLOGNA-INTER 1-3 Pazzini (I), Diamanti (B) rigore, Milito (I) rigore, Lucio (I) CAGLIARI-UDINESE 0-0 CATANIA-JUVENTUS 1-1 Bergessio (C), Krasic (J) CHIEVO-GENOA 2-1 Palacio (G), Pellissier (C), Moscardelli (C) LAZIO-PALERMO 0-0 MILAN-CESENA Seedorf (M) NAPOLI-FIORENTINA PARMA-ROMA Osvaldo (R) SIENA-LECCE Destro (S), Calaiò (S), Calaiò (S)

MARCATORI

CLASSIFICA

1-0 0-0 0-1 3-0

PROSSIMO TURNO sabato 1 ottobre ROMA-ATALANTA (ore 18) INTER-NAPOLI (ore 20.45) domenica 2 ottobre, ore 15 NOVARA-CATANIA (ore 12.30) CESENA-CHIEVO FIORENTINA-LAZIO LECCE-CAGLIARI PALERMO-SIENA PARMA-GENOA UDINESE-BOLOGNA JUVENTUS-MILAN (ore 20.45)

CONCORSI CONCORSI N. 74 DEL 25/9/2011 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 1-X-X-X-1-1-2-1-1-X-X-2-1-2 QUOTE: Ai 14 (4) 32.456 euro; ai 13 (64) 1.251 euro; ai 12 (670) 145 euro; ai 9 (93) 1.115 euro TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 7-12-10-1-9-13-5 QUOTE: ai 7 e 6 nessun vincitore; ai 5 (2) 1.493 euro; ai 4 (28) 128 euro

Gazzetta.it I VOTI DELLA ROMA E IL 5 A KRASIC SE NE PARLA ONLINE Roma e Inter, la crisi è finita? Milan, è Seedorf dipendenza? Di questo e altro si discute nella puntata odierna di Gazza OffSide, alle 10.30. In studio con Alberto Cerruti e Diego Antonelli c’è Massimo Cecchini per commentare i voti alla Roma e in collegamento telefonico Luigi Garlando spiega perché l’uomo partita Krasic non ha meritato più di 5

PARTITE SQUADRE JUVENTUS UDINESE GENOA NAPOLI FIORENTINA PALERMO CAGLIARI CHIEVO SIENA LAZIO ROMA MILAN CATANIA ATALANTA* NOVARA INTER PARMA LECCE BOLOGNA CESENA

PUNTI 8 8 7 7 7 7 7 7 5 5 5 5 5 4 4 4 3 3 1 0

G. 2 1 2 2 2 2 2 3 2 2 2 3 3 2 1 1 2 2 2 2

IN CASA V. N. 1 1 1 0 1 1 1 1 2 0 2 0 1 1 2 1 1 0 0 1 0 1 1 2 1 2 2 0 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0

FUORI TOTALE IN CASA P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. 0 2 1 1 0 4 2 2 0 5 2 0 3 1 2 0 4 2 2 0 2 0 0 2 1 0 1 4 2 1 1 5 2 0 2 1 0 1 4 2 1 1 3 1 0 2 0 1 1 4 2 1 1 5 0 0 2 0 1 1 4 2 1 1 7 5 0 2 1 0 1 4 2 1 1 2 1 0 1 0 0 1 4 2 1 1 5 3 1 2 0 2 0 4 1 2 1 3 1 1 2 1 1 0 4 1 2 1 1 2 1 2 1 1 0 4 1 2 1 2 3 0 1 0 0 1 4 1 2 1 4 3 0 1 0 0 1 4 1 2 1 2 1 0 2 1 1 0 4 3 1 0 3 1 0 3 0 1 2 4 1 1 2 3 1 0 3 1 0 2 4 1 1 2 0 0 1 2 0 0 2 4 1 0 3 2 2 2 2 1 0 1 4 1 0 3 1 4 2 2 0 1 1 4 0 1 3 1 5 2 2 0 0 2 4 0 0 4 2 5

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE RETI F. S. F. S. T. R. T. R. 2 1 7 3 +4 0 0 1 1 4 (+4) 15 VVNN 3 1 5 1 +4 1 1 0 0 0 (+8) 20 VVNN 3 3 8 5 +3 0 0 1 0 5 (+2) 8 NVVP 3 2 6 3 +3 0 0 0 0 5 (+2) 8 VVPN 0 2 5 2 +3 0 0 1 1 2 (+5) 18 VPVN 0 1 7 6 +1 0 0 1 1 4 (+3) 15 VPVN 4 4 6 5 +1 0 0 0 0 6 (+1) 7 VVPN 1 2 6 5 +1 1 0 0 0 9 (-2) 2 NPVV 1 1 4 2 +2 0 0 0 0 in B in B NPNV 4 3 5 5 0 1 1 0 0 7 (-2) 4 NPVN 1 0 3 3 0 0 0 0 0 2 (+3) 18 PNNV 1 3 5 6 -1 0 0 0 0 5 (=) 5 NPNV 0 3 2 4 -2 1 1 0 0 7 (-2) 4 NVPN 4 3 7 4 +3 1 1 0 0 in B in B NVVV 4 6 7 7 0 1 1 0 0 in B in B NPVP 7 8 7 8 -1 2 2 2 2 10 (-6) 1 PNPV 1 7 3 9 -6 1 1 0 0 5 (-2) 5 PVPP 2 3 3 7 -4 0 0 1 1 4 (-1) 15 PVPP 1 3 2 8 -6 1 1 1 1 5 (-4) 8 PPNP 0 2 2 7 -5 0 0 2 2 7 (-7) 4 PPPP

4 RETI: Palacio (Genoa) 3 RETI: Denis (1) (Atalanta); Milito (2) (Inter); Cavani (Napoli); Miccoli (Palermo); Giovinco (1) (Parma) ; Di Natale (1) (Udinese) 2 RETI: Moralez (Atalanta); Conti (Cagliari); Moscardelli e Pellissier (Chievo); Cerci e Jovetic (Fiorentina); Klose (Lazio); Rigoni (1) (Novara); Osvaldo (Roma); Calaiò (Siena) 1 RETE: Cigarini e Schelotto (Atalanta); Diamanti (1) e Portanova (Bologna); El Kabir, Larrivey, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Bergessio e Maxi Lopez (1) (Catania); Guana e Mutu (Cesena); Paloschi e Thereau (Chievo); Gilardino (Fiorentina); Constant, Kukca, Mesto e Veloso (Genoa); Cambiasso, Forlan, Lucio e Pazzini (Inter); Krasic, Lichsteiner, Marchisio, Matri, Pepe, Vidal e Vucinic (Juventus); Cisse, Hernanes (1) e Sculli (Lazio); Giacomazzi, Grossmuller e Mesbah (Lecce); Aquilani, Cassano, El Shaarawy, Ibrahimovic e Seedorf (Milan); Campagnaro, Hamsik e Lavezzi (Napoli); Marianini, Meggiorini, Morimoto, Paci e Porcari (Novara); Bertolo, Hernandez, Pinilla e Zahavi (Palermo); De Rossi (Roma); Destro e Vitiello (Siena); Basta e Isla (Udinese) RETI: in questo turno 17 (2 rigori); in totale 100 (9 rigori)

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Novara penalizzato: era regolare il 2-2 Ok il rigore del Chievo Due dubbi a Catania Assistenti protagonisti. Nel bene (a Verona e a Roma) e nel male (a Bergamo). Nel complesso gli arbitri non sfigurano, tanto che le sviste più evidenti sono state commesse negli anticipi: almeno un rigore non dato al Napoli; penalty su Cassano e mancata espulsione di Taiwo. A proposito, spesso disattesa la disposizione data da Braschi nel ritiro di Sportilia: punire con il rosso i falli da dietro senza la possibilità di prendere il pallone (e quindi potenzialmente pericolosi). A Cagliari e Parma le cose sono andate diversamente e nei turni precedenti stesso leit motiv in altre partite. ATALANTA-NOVARA 2-1 Ostinelli di Como Protesta a ragione il Novara perché nel recupero era buono il gol del possibile 2-2 di Granoche. Sbaglia l’assistente Galloni che segnala un fuorigioco che non c’è:

l’attaccante è in linea con Masiello, semmai solo il braccio è al di là dell’avversario, ma non conta nella valutazione. Per il resto Ostinelli (arriva dalla Can B) è all’altezza della sfida. CAGLIARI-UDINESE 0-0 De Marco di Chiavari L’internazionale De Marco controlla senza problemi una gara tranquilla. Forse proprio per questa ragione nel finale si dimostra «buonista» con Nainggolan e Domizzi, autori di falli che avrebbero meritato un cartellino di colore diverso rispetto al giallo. Primo episodio al 34’ del secondo tempo: il giocatore del Cagliari da dietro entra dritto sulle gambe di Fabbrini. Ancora più evidente la scorrettezza di Domizzi due minuti dopo: per fermare la cavalcata di Ibarbo, il difensore dell’Udinese, nettamente in ritardo, si lancia con una scivolata e abbatte l’avversario che si stava avvicinando all’area di rigore (Domizzi si fa

Rodrigo Palacio, 29 anni ANSA

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le reti realizzate nel quarto turno, è il minimo stagionale che peggiora i 20 gol della seconda giornata Granoche è in linea con Masiello: era regolare il 2-2 SKY anche male ed è costretto a uscire). Due rossi risparmiati. CATANIA-JUVENTUS 1-1 Mazzoleni di Bergamo Matri si lamenta per una trattenuta di Spolli in area, ma anche lui si aiuta tenendo i calzoncini del difensore. Rischia Marchisio: già ammonito, stende Catellani a centrocampo. Un dubbio per parte in area di rigore: doppio intervento scomposto di Bellusci (su Vidal e Marchisio); Chiellini colpisce Suazo che gli aveva soffiato il pallone. CHIEVO-GENOA 2-1 Russo di Nola Bravissimo l’assistente Copelli che «chiama» il giusto rigore per il Chievo: Dainelli (anche espulso) tocca da dietro Pellissier. Regolari i gol di Palacio e Moscardelli. LAZIO-PALERMO 0-0 Gervasoni di Mantova Ottima prova dell’assistente Di

Liberatore: millimetrica ma giusta la segnalazione del fuorigioco di Pinilla (gol annullato). Si ripete poco dopo su Hernandez (in offside sulla respinta di Marchetti) che colpisce il palo a gioco fermo. SIENA-LECCE 3-0 Doveri di Roma Pochi problemi per Doveri: ok il rosso a Esposito, da giallo i falli commessi su Destro. PARMA-ROMA 0-1 Orsato di Schio Graziato Kjaer dopo l’ammonizione rimediata per il fallo su Modesto, al 36’ p.t. stende Biabiany: ci stava il secondo giallo. E Luis Enrique lo sostituisce nell’intervallo. Nella ripresa Paletta dà volontariamente al portiere Mirante che blocca con le mani: manca la punizione per la Roma. Nel finale Lucarelli stacca su Rosi con il gomito alto: almeno da giallo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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vittorie con il Chievo per Sergio Pellissier: l’attaccante aostano ha giocato 318 partite in gialloblù

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sconfitte di Colomba contro la Roma che ieri ha incrociato per la 11a volta (l’ha battuta in una sola occasione)

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rigore sbagliato. Dopo 9 penalty realizzati, ecco il primo errore stagionale: Frey (nona prodezza) ipnotizza Pellissier

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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


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MONDO INGHILTERRA

Ora Balotelli è bravo in campo e fuori L’attaccante del City è tornato al gol e si allena bene Mancini: «Ha aspettato il suo momento senza fiatare» tato il suo momento lavorando bene e senza fiatare». Il «mio Mario», così ha detto Mancini, che considera davvero Balotelli come un figlio. Nell'Inghilterra dei sentimenti di ghiaccio, il «mio Mario», e quell'abbraccio, sono una notizia.

STEFANO BOLDRINI LONDRA (Inghilterra)

Un gol non fa estate, anche se in Inghilterra si stanno vivendo belle giornate di sole, ma rende più sopportabile l'inverno. Mario Balotelli finalmente protagonista in senso positivo: il gol che ha permesso al City di scardinare il catenaccio dell'Everton è stato il punto di partenza per conquistare i tre punti e raggiungere in vetta lo United. È la prima rete stagionale in Premier, per Mario. Bella — tiro a giro — e importante. Ieri, dopo una vita, Balotelli non si è incupito sfogliando i giornali. Il Times, non uno qualsiasi, ha definito il gol un «cameo». Il Daily Mail ha titolato: Balotelli fa la differenza. Il Mirror, di solito irriverente nei confronti di Mario, ha scelto i buoni sentimenti, puntando sulla foto dell'abbraccio tra Balotelli e Mancini: «Questo è per te, boss», la didascalia. Il mio Mario Sarà un caso, ma

da un mese i tabloid stanno lasciando in pace Mario. Lui ci ha messo del suo, evitando fesserie e, come direbbe Mazzone, «facendo il bravo». Anche le gole profonde del City, che

SPAGNA

Oggi il Betis può tornare in fuga a +4

Pepe Mel, 48 anni REUTERS MADRID (f.m.r.) Ancora una volta il Betis chiude la giorna ta e ancora una volta resterà in testa. Dopo il pareggio del Man chester Utd, vincendo a Getafe il Betis resterebbe l'unica squadra dei 5 grandi campionati a punteg gio pieno. «Non ci preoccupa tor nare in testa da Madrid», ha det to il tecnico biancoverde Pepe Mel. Ieri il Levante ha battuto 3 1 l'Espanyol portandosi a un punto dalla vetta col Barça. 5a GIORNATA Siviglia Valencia 1 0, Athletic Bilbao Villarreal 1 1, Real Madrid Rayo 6 2, Barcellona Atletico Madrid 5 0, Maiorca Real Sociedad 2 1, Levante Espanyol 3 1, Granada Osasuna 1 1, Sporting Santander 0 0. Saragozza Malaga nella notte. Oggi: Getafe Betis. CLASSIFICA Betis 12, Barcellona, Levante, Siviglia 11, Real Madrid, Valencia 10, Malaga 9, Atletico Madrid, Real Sociedad 7, Espanyol, Maiorca, Osasuna 6, Rayo Vallecano, Villarreal 5, Granada, Saragozza 4, Santander 3, Athletic Bilbao 2, Getafe e Sporting 1.

La sfida Il «suo Mario» salterà

non perdono l'occasione di vendere ai tabloid i segreti della squadra di Mancini, si sono ammutolite: sarebbe interessante conoscere il motivo. Balotelli, che ha mandato giù senza fiatare quattro panchine di fila, passa ora all'incasso. Mancini ha spiegato: «Mario può dare un contributo importante alla stagione del City. Ha aspet-

Taccuino FRANCIA

Rennes, solo un punto Trascinato da Oliech (triplet ta) e Traorè, l'Auxerre rimedia allo svantaggio iniziale firmato Maiga e travolge per 4 1 il Sochaux. 8a GIORNATA Evian Caen 2 4, Lil la Lorient 1 1, Lione Bordeaux 3 1, Nizza Dijon 1 1, Tolosa Nancy 1 0, Valenciennes Marsiglia 1 1, Montpel lier Psg 0 3, Auxerre Sochaux 4 1, Brest Ajaccio 1 1, Rennes St.Etien ne 1 1 CLASSIFICA Paris Sg, Lione, Tolo sa 17; Montpellier 16; Rennes 15; Ca en, Lille, Lorient 13; Auxerre 11; Dijon 10; Sochaux, St.Etienne 9; Evian, Marsiglia, Bordeaux 7; Valencien nes, Nizza, Ajaccio, Brest 6; Nancy 4.

GERMANIA

Il Werder è secondo Con un gol per tempo (Jajalo e Podolski), il Colonia batte l'Hoffenhe im per 2 0. Il Werder batte l’Hertha 2 1 e aggancia al secondo posto il Borussia Moenchengladbach. 7a GIORNATA Stoccarda Amburgo 1 2, Augsburg Hannover 0 0, Mainz Borussia Do. 1 2, Borussia Moench. Norimberga 1 0, Schalke Friburgo 4 2, Wolfsburg Kaiserslautern 1 0, Bayern Leverku sen 3 0, Colonia Hoffenheim 2 0, Werder Hertha 2 1 CLASSIFICA Bayern 18; Borussia Moench. e Werder 16; Hoffenheim, Schalke, Hannover 12; Leverkusen, Stoccarda, Borussia Do., Norimber ga, Colonia 10; Wolfsburg, Hertha Berlino 9; Mainz 7; Kaiserslautern 5; Friburgo, Amburgo, Augsburg 4.

OLANDA

Comanda l’Az Alkmaar (m.v.) Alkmaar primo in Olan da col 2 1 al Feyenoord rimasto in dieci, complice l’1 1 tra Ajax e Twen te. CLASS: Alkmaar 18; Twente 16; Ajax 15; Psv e Feyenoord e 14.

Mario Balotelli, 21 anni, parla con il compagno di attacco Sergio Aguero, 23 SPORTMEDIA

la trasferta di Champions perché c'è ancora da scontare la squalifica per l'espulsione rimediata in Europa League, contro la Dinamo Kiev, ma questo è quasi un elemento secondario. L'aspetto più importante della vicenda è che Balotelli ha adesso la consapevolezza di poter competere con gente del calibro di Tevez, Aguero e Dzeko. Mettersi in gioco e sfidare la concorrenza di attaccanti di spessore mondiale è un vero fattore di crescita, per un giovane talento come Mario. La presenza di Mancini gli garantisce l'imparzialità di giudizio: non è cosa da poco in un mondo dove esistono privilegiati e combattenti della vita. Allungando lo sguardo, un Balotelli più maturo e più sicuro è una bella notizia anche per la Nazionale. Sono tutti in attesa del grande momento: il giorno in cui Balotelli sarà finalmente diventato un campione completo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IN TRIBUNA IL PREMIER BRITANNICO AL LOFTUS ROAD

PREMIER 6a Giornata

Sabato Man. City-Everton 2-0; ArsenalBolton 3-0; ChelseaSwansea 4-1; LiverpoolWolverhampton 2-1; NewcastleBlackburn 3-1; West Br.Fulham 0-0; WiganTottenham 1-2; Stoke City-Man. United 1-1.

S Ieri Qpr-Aston Villa 1-1.

S Oggi NorwichSunderland CLASSIFICA Man. United e Man. City 16; Chelsea 13; Newcastle 12; Liverpool 10; Tottenham* e Stoke City 9; Aston Villa e Qpr 8; Everton*, Wolverhampton e Arsenal 7; Sunderland*, Norwich*, Wigan e Swansea 5; Fulham, Blackburn e West Bromwich 4; Bolton 3 * una gara in meno

Il primo ministro David Cameron, 44 anni, in tribuna col figlio REUTERS

Cameron tifa Villa Ma è pari con il Qpr LONDRA

Una volta sventolò nel bel mezzo di un dibattito televisivo la bandiera dell'Aston Villa. Ieri, vestito semicasual, giacca blu e camicia azzurra senza cravatta, il premier britannico David Cameron si è presentato nella tribuna d'onore del Loftus Road, lo stadio del Qpr, a pochi metri di distanza dalla coppia italiana Capello-Baldini. L'Aston Villa, aiutato da un arbitro amico — Oliver, militante del partito conservatore? —, ha sfiorato l'impresa: in vantaggio su rigore con Bannan, è stato raggiunto al 93' da un'autorete di Dunne. Cameron, nipote di un vecchio presidente dell' Aston Villa, Sir William Dugdale, ci è rimasto male. Aveva esultato all'1-0 di Bannan, sotto gli occhi del figlio Nancy Gwen: il pareggio del Qpr gli ha rovinato la domenica. Lui e il Villa Cameron è nato a Londra, ma tifa per la squadra

di Birmingham «perché la prima partita vissuta allo stadio fu una gara dell'Aston Villa, avevo 14 anni». Cameron ricorda bene i tempi in cui, nel 1982, il suo Villa conquistò la Coppa dei Campioni. Dall'alto dei suoi 21 successi (7 campionati, 7 Coppe nazionali, 5 Coppe di lega, 1 Coppa Campioni e 1 Supercoppa Uefa), il club di Birmingham è il quarto in Inghilterra per titoli calcistici. Può vantare tifosi illustri: oltre al premier britannico, il principe William e l'attore statunitense Tom Hanks. Cameron è un tifoso praticante: il calcio come spettatore, il ciclismo e il jogging come sportivo attivo, il cricket come passione. Ha esultato, ieri, al successo di Cavendish nel mondiale di ciclismo. L'autorete di Dunne ha evitato il filotto, ma dopo i successi diplomatici in Libia può accontentarsi: anche i recenti sondaggi danno la sua popolarità in risalita. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 4a GIORNATA Perdonateci la battuta, che di questi tempi può sembrare inopportuna, ma chi avrebbe scommesso un euro su queste due coppie in vetta? Como e Carpi da una parte, Pergocrema e Lanciano dall’altra: più sorprendente di così questa partenza non poteva essere. Como e Pergocrema sono stati costruiti negli ultimi giorni di mercato, dopo aver sistemato complicate

l’Analisi di NICOLA BINDA nbinda@gazzetta.it

Si sentono più fischi che applausi

Il Como dilaga e fa a pezzi la Reggiana

una clamorosa papera del portiere Silvestri, 20 anni, in prestito dal Chievo, al primo campionato da titolare. Dopo 8’ ha mancato la comoda presa su un angolo di Filippini, facendosi scavalcare dal pallone, infilato in rete di testa sul secondo palo dall’ex Urbano. Quattro giri di lancette e il bis, firmato da Toledo, che ha affondato nel gruviera della retroguardia granata e ha realizzato con un sinistro angolato, ma tutt’altro che irresistibile, filtrato tra palo e portiere.

La squadra di Ramella ritorna in vetta E’ imbarazzante la difesa di Mangone EZIO FANTICINI REGGIO EMILIA

REGGIANA

2

COMO

4

GIUDIZIO

Il ciclone Como asfalta una Reggiana imbarazzante nei suoi meccanismi difensivi, ancora a quota zero e alla seconda sconfitta consecutiva di fronte ai propri sostenitori (curva in silenzio nei primi 45’ in polemica contro la tessera del tifoso). La squadra di Ramella conferma il suo inizio scoppiettante con uno splendido poker e si gode il primato, a braccetto con il Carpi. Quattro tiri in porta e altrettanti gol, un cento per cento da oscar della concretezza per il Como, che sfrutta le lacune avversarie, piazzando un uno-due letale in avvio e costruendo così con grande sicurezza una domenica trionfale.

+++

MARCATORI Urbano (C) all’8’, Toledo (C) al 12’ p.t.; Filippini (C) al 7’, Tavares (C) al 9’, Alessi (R) al 22’, Gurma (R) al 31’ s.t. REGGIANA (3-4-1-2) Silvestri 4; Aya 4,5, Zini 4, Mei 4; Iraci 4 (dal 1’ s.t. Esposito 5,5), Ardizzone 5, Viapiana 5, Matteini 4; Alessi 6; Gurma 5,5, Rossi 6. (Bellucci, Bettati, Siragusa, Bovi, Redzic, Scarpa). All. Sobhy 4 (Mangone squalificato). COMO (4-2-3-1) Giambruno 7; Diniz 6,5, Zullo 6, Urbano 6,5, Som 6 (28’ s.t. Ambrosini s.v.); Ardito 6,5 (19’ s.t. Lulli 6), Lewandowski 7; Ciotola 6 (1’ s.t. Vicente 6), Toledo 7, Filippini 7; Tavares 6,5. (Conti, Bardelloni, Miello, Romano). All. Ramella 7. ARBITRO Merlino di Udine 6,5. NOTE paganti 997, abbonati 1.241, incasso di 18.122 euro. Ammoniti Diniz e Matteini. Angoli 8-3.

Barilli sul conto di Amedeo Mangone, che ieri ha scontato la seconda delle tre giornate di squalifica, lasciando la guida della squadra al vice Fabio Sobhy. Barilli ha annunciato un faccia a faccia con la squadra per domani, alla ripresa degli allenamenti. A spianare la strada ai lombardi è stata

Crisi profonda La Reggiana pre-

cipita nel buio. «L’allenatore non è assolutamente in discussione», è stata la lapidaria sintesi del presidente Alessandro

questioni societarie; il Carpi è una neopromossa e ha pure avuto la fortuna di vincere una partita a tavolino, ma è l’unica difesa a non aver preso gol; il Lanciano è stato costruito al risparmio, vendendo il più possibile per ringiovanirsi. Il loro passo è sempre più convincente e chissà quanto durerà. Ma intanto spicca al cospetto delle incertezze delle vere candidate alla

A senso unico Reggiana nel-

l’abisso, Como sul velluto. Alessi e Rossi hanno provato a scuotere i compagni, ma Giambruno è riuscito a sventare due palle gol create dagli unici granata a galla nel marasma. Rossi ha sfiorato il bersaglio anche prima del riposo e nella ripresa, in due minuti, il Como ha dilagato. Al 7’ guizzo di Lewandowski con cross che ha attraversato tutto lo specchio e incornata vincente di Filippini. Al 9’ l’ennesimo assolo di Toledo, che ha evitato Silvestri in uscita e ha scodellato al centro per la botta di Tavares dello 0-4. La Reggiana ha pescato briciole di orgoglio rendendo meno vistoso il tracollo con Alessi (rasoterra al 22’ su assist di Matteini) e Gurma (gran girata di testa al 31 su cross di Rossi). Troppo poco per evitare una batosta che guasta anche il 92˚ compleanno del club. Il Como invece non finisce proprio di stupire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

promozione, che ancora non trovano la necessaria continuità. Non solo. Qualcuna addirittura crolla, sbriciolando il castello estivo: è il caso soprattutto dello Spezia, che per ora è una grande delusione, ma ci si attendeva di più anche da Reggiana, Sorrento, Piacenza, Barletta e Triestina. Il discorso ovviamente non riguarda la Cremonese, che ha già

abbondantemente cancellato il -6 arrivando a ridosso della zona playoff. Insomma, gli applausi alle due coppie in vetta sono sommersi dai fischi a chi sta deludendo. Fanno più rumore certi tonfi di tante vittorie. E non a caso, si comincia a mettere in dubbio il lavoro di qualche allenatore: sicuri che tutti i mali siano in panchina? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Carpi, un buon pari davanti a Ferrara PAVIA

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CARPI

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GIUDIZIO PAVIA (4-2-3-1) Facchin 6; Capogrosso 6, Caidi 5,5, Romeo 6, Meregalli 5,5; Carotti 6, Puccio 6; Falco 6 (dal 45’ s.t. Verruschi s.v.), Meza Colli 5,5 (dal 34’ s.t. Dall’Oglio 6), A. D’Errico 5,5 (dal 30’ s.t. Bufalino 5,5); Rodriguez 5,5. (Meioli, L. D’Errico, Sprocati, Veronese). All. Domenicali 6. CARPI (4-4-2) Bastianoni 6; Laurini 6, Cioffi 6,5, De Paola 6, Lorusso 6; Concas 7, Memushaj 6,5, Sogus 5,5 (dal 27’ s.t. Perini 6), Pasciuti 5,5 (dal 37’ s.t. Potenza s.v.); Cesca 6,5, Eusepi 5,5. (Mandrelli, Perrulli, Pietribiasi, Poli, Azzi). All. Maddaloni 6. ARBITRO Adduci di Paola 6. NOTE paganti 557, abbonati 325, incasso di 4.740 euro. Ammoniti Concas, Pasciuti e Laurini. Angoli 3-6.

MICHELE LANATI PAVIA

Dopo tre vittorie consecutive (una a tavolino contro il Viareggio), il Carpi non va oltre lo 0-0 in casa del Pavia ma mantiene il comando della classifica accanto al Como: un risultato importante per la squadra di Maddaloni. Occhi importanti Il match è stato disputato sotto lo sguardo attento di Ciro Ferrara, commissario tecnico dell’Under 21, giunto allo stadio Fortunati per vedere all’opera sia il tecnico ospite Maddaloni (suo vice ai tempi in cui allenava la

Juventus e suo grande amico) che soprattutto alcuni giovani delle due squadre che potrebbero far parte in futuro della selezione azzurra: in particolare ci sono il portiere Bastianoni e il difensore De Paola del Carpi, oltre all’attaccante Falco del Pavia. Lo 0-0 La gara nel complesso è

stata molto equilibrata, anche se le occasioni migliori sono capitate agli ospiti. E’ proprio il Carpi a partire meglio, sfiorando il vantaggio al 19’ con Cesca. Al 37’ si vedono però anche i padroni di casa con una punizione di Puccio che mette i brividi al portiere ma si spegne sul fondo. Più vivace la ripresa, con più tentativi sotto rete. Al 5’ ancora Puccio lascia partire un missile da fuori che Bastianoni respinge. Quindi al 20’, sugli sviluppi di un corner battuto da Memushaj, un’incornata di Concas impegna Facchin. Qualche istante più tardi Cesca trova un varco nella retroguardia del Pavia ma poi spara a lato. L’ultima occasione è per Memushaj, ma il suo tiro da buona posizione viene deviato in angolo. Sfuma quindi la vittoria per il Carpi, che cercava di restare solo in vetta e invece si ritrova accanto il Como. Ma per una neopromossa, va bene anche così.

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TRITIUM

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LUMEZZANE

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VIAREGGIO

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PRO VERCELLI

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FOGGIA

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FOLIGNO

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TARANTO

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SPAL

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AVELLINO

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PISA

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BENEVENTO

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Rantier sbaglia dal dischetto e il Sorrento salva la pelle

Sinato e Laurenti botta e risposta Poi è Nodari a fermare la Spal

Ternana sciupona Il Lumezzane rispolvera Diana e fa il primo punto

Zigoni di testa lancia l’Avellino Per il Viareggio quarto k.o. di fila

La Pro Vercelli fa troppi errori Pisa fermo al palo di Benedetti

Foggia: Lanteri per la prima gioia Monza: non basta Kyeremateng

Zandrini stoppa il Benevento Guidone salva il Foligno al 90’

SORRENTO (4-2-3-1) Rossi 6; Vanin 6, Romeo 6,5, Di Nunzio 6,5, Bonomi 6; Camillucci 6,5, Tognozzi 6 (dal 31’ s.t. Armellino 6); Corsetti 5,5, Carlini 6 (dal 9’ s.t. Scappini 5), Bondi 6; Ginestra 5,5 (dal 29’ s.t. Galabinov 5). (Chiodini, Terra, Sabato, Niang). All. Sarri 6. TARANTO (3-4-3) Bremec 6; Sosa 5,5, Di Bari 6,5, Prosperi 6,5; Garufo 6, Giorgino 6, Sciaudone 6 (dal 21’ s.t. Di Deo 5), Rizzi 6; Chiaretti 6, Girardi 6,5 (dal 43’ s.t. Guazzo s.v.), Rantier 5,5 (dal 28’ s.t. Russo 5). (Faraon, Cutrupi, Vicedomini, Antonazzo). All. Dionigi 6. ARBITRO Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto 6. NOTE paganti 655, abbonati 286, incasso di 12.101,25 euro. Ammoniti Sosa, Rizzi, Di Deo, Camillucci, Di Nunzio e Rantier. Angoli 4-5.

MARCATORI Sinato (T) al 36’, Laurenti (S) al 38’ p.t. TRITIUM (4-3-3) Nodari 7; Martinelli 6, Teso 6, Dionisi 6,5, Possenti 6; Malgrati 6, Casiraghi 6,5 (dal 15’ s.t. Corti 6,5), Daldosso 6; E. Bortolotto 6, Floriano 6,5 (dal 23’ s.t. R. Bortolotto 6), Sinato 6,5 (dal 31’ s.t. Spampatti 6). (Nizzi, Suagher, Riva, Monacizzo). All. Boldini 6. SPAL (4-2-3-1) Teodorani 6,5; Ghiringhelli 6 (dal 37’ s.t. Cosner s.v.), Zamboni 6, Pambianchi 6, Canzian 6,5; Migliorini 6, Agnelli 7; Melara 6 (dal 29’ s.t. Mendy 6), P. Rossi 6,5 (dal 46’ s.t. A. Vecchi s.v.), Laurenti 7; Arma 6,5. (Capecchi, Bedin, Taraschi, Marconi). All. S. Vecchi 6. ARBITRO Rocca di Foggia 6. NOTE paganti 450, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Teso e Possenti. Angoli 3-6.

LUMEZZANE (4-4-2) Brignoli 5,5; Diana 6, Luciani 6,5, Malagò 6, Pini 6; Antonelli 5,5 (dal 24’ s.t. Baraye 5,5), Dadson 6, Sevieri 5,5 (dal 24’ s.t. Maccabiti 5), Bradaschia 5,5 (dal 39’ p.t. Lo Iacono 5,5); Gasparetto 5, Ferrari 6. (Rossi, Mollestam, Guagnetti, Fondi). All. Nicola 5,5. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6; Ferraro 6, Pisacane 6,5, De Giosa 6,5; Bernardi 7 (dal 23’ s.t. Sinigaglia 6,5), Miglietta 6, Cejas 6,5, Gotti 6; Nolé 6,5 (dal 41’ s.t. Lacheheb s.v.), Docente 6 (dal 35’ s.t. Litteri s.v.), Dianda 7. (Virgili, Fazio, Carcuro, Arrigoni). All. Toscano 6,5. ARBITRO Bellotti di Verona 6. NOTE paganti 49, abbonati 230, incasso di quasi 1.500 euro. Ammoniti Nolé, Di Giosa e Lo Iacono. Angoli 4-5.

MARCATORE Zigoni al 32’ s.t. VIAREGGIO (3-4-3) Ranieri 6; Monopoli 6, Fiale 6, Brighenti 6,5; Carnesalini 6, Pizza 6 (dal 12’ s.t. Tarantino 5,5), Maltese 5,5, Licata 5,5; Palibrk 5,5 (dal 6’ s.t. Elia 5,5), Cesarini 6, Cristiani 6 (dal 33’ s.t. Scardina s.v.). (Taffi, Lamorte, Guerra, Sorbo). All. Maurizi 6. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 6,5; Labriola 6, Porcaro 5,5, Cardinale 6, Stigliano 6; Herrera 6,5 (dal 44’ s.t. Ercolano s.v.), D’Angelo 6, Correa 7, Millesi 6,5; De Angelis s.v. (dal 21’ p.t. Thiam 6,5), Zigoni 6,5 (dal 36’ s.t. Zappacosta s.v.). (Fortunato, De Gol, Citro, Malaccari). All. Bucaro 6,5. ARBITRO De Faveri di San Donà di Piave 6,5. NOTE paganti 302, abbonati 460, incasso di 4.967 euro. Ammoniti Labriola e Millesi. Angoli 5-6.

PRO VERCELLI (4-3-3) Valentini 6; Cancellotti 6,5, Ranellucci 7, Battaglia 6, Murante 6,5; Marconi 6, Rosso 7, Disabato 5,5; Tripoli 6 (dal 22’ s.t. Malatesta 6), Iemmello 6 (dal 37’ s.t. Tonani 6), Fabiano 6 (dal 30’ s.t. Armenise s.v.). (Dan, Nocciola, Santoni, Di Piazza). All. Braghin 6,5. PISA (4-4-2) Pugliesi 6; Ton 6 (dal 4’ s.t. Gatto 6,5), Raimondi 6,5, Bizzotto 6,5, Benedetti 7; Berardocco 6, Favasuli 6, Benvenga 6, Ilari 6; Perez 6,5 (dal 23’ s.t. Strizzolo 6), Carparelli 6,5. (Sepe, Audel, Lanzolla, Tremolada, Perna). All. Pagliari 6,5. ARBITRO La Penna di Roma 5,5. NOTE paganti 960, abbonati 650, incasso di 9.600 euro. Ammoniti Marconi, Cancellotti, Murante,Rosso, Benedetti, Gatto, Bizzotto e Favasuli. Angoli 5-5.

MARCATORE Lanteri al 35’ p.t. FOGGIA (4-3-3) Ginestra 6,5; Cardin 6, Lanzoni 6, Gigliotti 6,5, Tomi 6; Molina 6, Venitucci 6, Wagner 6,5; Cortesi 6 (dal 34’ s.t. Bianchi s.v.), Giovio 5,5 (dal 29’ s.t. Tiboni 6), Lanteri 6,5 (dal 10’ s.t. Defrel 5,5). (Botticella, D’Orsi, Frigerio, Kolawole). All. Bonacina 6. MONZA (5-3-2) Castelli 6; Uggé 6, Cattaneo 5,5, Cusaro 6, Fiuzzi 6, Bugno s.v. (dal 17’ p.t. Anghileri 5,5; dal 21’ s.t. Kyeremateng 6,5); Palumbo 6, Iacopino 6, Valagussa 5,5 (dal 7’ s.t. Velardi 5,5); Nappello 5, Colacone 5,5. (Marcandalli, Boscaro, Romano, Chemali). All. Motta 5,5. ARBITRO Dei Giudici di Latina 6. NOTE paganti 2.817, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cusaro, Gigliotti, Valagussa, Molina, Nappello, Fiuzzi e Wagner. Angoli 10-5.

MARCATORI Cipriani (B) su rigore al 14’, Cia (B) al 16’, Coresi (F) su rigore al 44’ p.t.; Guidone (F) al 45’ s.t. FOLIGNO (4-4-2) Zandrini 7; Romano 6, Merli Sala 5,5, Galuppo 6, Petti 6; Coresi 6,5, Menchinella 6,5, Costantini 5,5 (dal 29’ s.t. Tattini 6), Cavagna 6 (dal 47’ s.t. Papa s.v,); Guidone 6, Brunori Sandri 5,5 (dall’11’ s.t. Cardarelli 5,5). (Mazzoni, Tuia, Messina, Testa). All. Pagliari 6. BENEVENTO (4-4-2) Baican 6; Pedrelli 6, Siniscalchi 6, Signorini 6, Anaclerio 5,5; Cia 6,5 (dal 43’ s.t. Falzarano s.v.), La Camera 5,5 (dall’11’ s.t. De Risio 6), Rajcic 6, Pintori 6 (dal 25’ s.t. D’Anna 5,5); Cipriani 6, Sy 6,5. (Mancinelli, Candrina, Rinaldi, Vacca). All. Simonelli 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE paganti 839, abbonati 374, incasso di 8.663,05 euro. Ammoniti Menchinella, Merli Sala, Coresi, Guidone, Signorini, Pintori, Cia e D’Anna. Angoli 3-11.

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GIUDIZIO MONZA Oltre mezz’ora di noia assoluta, con la Tritium che reclama un rigore per fallo su Floriano, poi arrivano i due gol per il pari con la Spal. Al 36’ lungo lancio di Possenti dalla sinistra, Sinato lasciato stranamente libero da pochi passi supera Teodorani di testa. Al 38’ angolo ribattuto dalla difesa della Tritium, palla spizzicata da Arma per Laurenti che con un rasoterra dal limite insacca. Nella ripresa grande salvataggio di Nodari su tiro di Canzian da 35 metri. Al 36’ Arma in contropiede esalta la buona giornata dello stesso Nodari. Pierfranco Redaelli

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GIUDIZIO LUMEZZANE (Bs) La Ternana spreca molto e il Lumezzane, contratto e preoccupato, può intascare il primo punto stagionale. Non basta l’esordio di Aimo Diana per far lievitare il gioco dei bresciani, che subiscono a lungo gli umbri, vicini al gol nel primo tempo con Cejas (salvataggio miracoloso di Luciani), Dianda (palo), Miglietta e Nolé. Nella ripresa Brignoli rischia di combinare un pasticcio al 10’ mentre quasi allo scadere Cejas manda alle stelle un assist dell’ex Sinigaglia. Per il Lumezzane un solo tiro in porta nell’arco della gara, quello di Ferrari, al 19’ del secondo tempo, neutralizzato da Ambrosi. Sergio Cassamali

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GIUDIZIO VIAREGGIO (Lu) Il Viareggio colleziona la quarta sconfitta di fila (compreso lo 0-3 a tavolino con il Carpi) ed è castigato nella ripresa dall’Avellino, che ha trovato con Zigoni il guizzo vincente. I locali hanno subito sfiorato il gol con Lica (4’, traversa) e Cesarini (9’, bell’intervento di Fumagalli). Poi il pallino del gioco è finito nelle mani dell’Avellino, vicino al gol con Thiam e Herrera. Nella ripresa, dopo l’occasionissima di Cesarini (18’: ancora decisivo Fumagalli), il gol decisivo (32’): punizione di Herrera e Zigoni di testa ha infilato sotto la traversa. Giovanni Lorenzini

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GIUDIZIO VERCELLI La Pro Vercelli non riesce a vincere in casa. Per la squadra di Braghin tre nitide occasioni: la prima al 14’ con Iemmello, poi nella ripresa al 13’ con Tripoli, che ha schiacciato troppo al momento di calciare, e al 42’, con un rigore in movimento di Tonani, che ha ciabattato clamorosamente. Per il Pisa invece l’occasione più importante è arrivata al 14’ della ripresa: Berardocco dalla bandierina per Benedetti, che da trenta metri al volo ha colpito il palo. Il pari comunque soddisfa entrambe le squadre. Raffaella Lanza

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CLASSIFICA SQUADRE CARPI COMO TARANTO (-1) TERNANA TRITIUM SORRENTO PISA AVELLINO FOGGIA SPAL PRO VERCELLI PAVIA MONZA BENEVENTO (-6) LUMEZZANE REGGIANA (-2) FOLIGNO (-1) VIAREGGIO (-1)

PT 10 10 9 7 7 6 6 6 5 5 5 3 3 2 1 0 0 -1

GIUDIZIO FOGGIA Primo successo del Foggia in una gara avara di emozioni. Al 35’ sblocca il francese Lanteri, schiacciando di testa su angolo di Wagner. Nella ripresa la squadra di Bonacina arretra in modo eccessivo ed esce bene il Monza, specie dopo l’ingresso dello sgusciante Kyeremateng. Cusaro s’improvvisa centravanti e sfiora due volte il pari al 31’ (tiro all’incrocio respinto da Ginestra) e al 32’ (palo sfiorato), mentre al 36’ il neo entrato Tiboni se ne va di forza e per poco non infila l’angolino basso. Roberto Pellegrini

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GIUDIZIO FOLIGNO (Pg) Il Foligno è riuscito ad acciuffare il pareggio a una manciata di secondi dalla fine guadagnando il primo punto, anche se la classifica resta a zero. Sotto di due gol dopo 16 minuti per i gol di Cipriani (su rigore) e Cia, i padroni di casa al 44’ hanno accorciato le distanze con Coresi su rigore. Il Benevento ha cercato di mettere al sicuro i tre punti, ma Zandrini è stato super in quattro occasioni e Guidone ha segnato il gol del 2-2 al 90’. Roberto Di Meo

G 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

PARTITE V N P 3 1 0 3 1 0 3 1 0 2 1 1 2 1 1 1 3 0 1 3 0 2 0 2 1 2 1 1 2 1 1 2 1 0 3 1 1 0 3 2 2 0 0 1 3 0 2 2 0 1 3 0 0 4

RETI F S 10 0 9 5 6 1 3 3 5 6 7 4 5 2 4 5 3 3 3 3 1 1 4 5 2 6 9 5 0 9 6 9 4 8 0 6

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI FOGGIA-MONZA FOLIGNO-BENEVENTO LUMEZZANE-TERNANA PAVIA-CARPI PRO VERCELLI-PISA REGGIANA-COMO SORRENTO-TARANTO TRITIUM-SPAL VIAREGGIO-AVELLINO

1-0 2-2 0-0 0-0 0-0 2-4 0-0 1-1 0-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 2 OTTOBRE, ORE 15 AVELLINO-SORRENTO BENEVENTO-PRO VERCELLI COMO-FOGGIA (lunedì 3, ore 20.45) MONZA-PAVIA PISA-TRITIUM REGGIANA-FOLIGNO SPAL-LUMEZZANE TARANTO-VIAREGGIO TERNANA-CARPI

MARCATORI 4 RETI Cia (Benevento); Filippini (2, Como). 3 RETI Ginestra (Sorrento); Chiaretti (Taranto). 2 RETI De Angelis (1, Avellino); Tavares (Como); Lanteri (Foggia); Coresi (1, Foligno); Carparelli (Pisa); Alessi, Gurma e Rossi (1, Reggiana); Arma (Spal); E. Bortolotto (Tritium).

girone B CLASSIFICA SQUADRE

PT

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SORRENTO

GIUDIZIO SORRENTO (Na) Il Taranto spreca e impreca perché al 17’ della ripresa Rantier ha tirato fuori un rigore concesso per fallo di Ginestra su Girardi. Sull’altro fronte, però, lo stesso Ginestra si è divorato due palle-gol a porta spalancata (9’ p.t. e 11’ s.t.). Tutte qui le emozioni di una partita equilibrata e grintosa, giocata meglio dal Taranto nel primo tempo e dal Sorrento nella ripresa. Il rigore fallito da Rantier ha dato coraggio al Sorrento e nel finale Sarri ha provato a vincere con l’innesto di Scappini e Galabinov, due punte più aitanti, per Carlini e Ginestra. Alla fine il pareggio è giusto. Antonino Siniscalchi

girone A

PERGOCREMA LANCIANO TRAPANI BARLETTA CREMONESE (-6) TRIESTINA PORTOGRUARO CARRARESE ANDRIA SIRACUSA (-2) SPEZIA ALTO ADIGE LATINA FROSINONE FERALPI SALO' PRATO BASSANO PIACENZA (-4)

12 12 9 7 6 6 6 6 5 5 4 4 4 3 1 0 0 -1

G 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 3 4 3 4 4

PARTITE V N P 4 0 0 4 0 0 3 0 1 2 1 1 4 0 0 2 0 2 2 0 2 2 0 2 1 2 1 2 1 1 1 1 2 1 1 2 1 1 2 1 0 2 0 1 3 0 0 3 0 0 4 1 0 3

RETI F S 7 2 7 3 5 4 6 5 11 3 8 5 5 3 6 6 4 4 5 6 6 6 3 4 3 5 3 4 0 5 2 5 2 8 3 8

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ANDRIA-TRIESTINA 2-1 BASSANO-LATINA 0-1 CARRARESE-TRAPANI 3-0 FERALPI SALO'-PORTOGRUARO 0-2 FROSINONE-PRATO stasera LANCIANO-BARLETTA 2-1 PERGOCREMA-ALTO ADIGE 2-1 PIACENZA-CREMONESE 1-3 SIRACUSA-SPEZIA 3-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 2 OTTOBRE, ORE 15 ALTO ADIGE-BASSANO BARLETTA-LATINA CREMONESE-SPEZIA FERALPI SALO'-SIRACUSA FROSINONE-LANCIANO PORTOGRUARO-PIACENZA PRATO-PERGOCREMA TRAPANI-ANDRIA TRIESTINA-CARRARESE

MARCATORI 6 RETI Le Noci (1, Cremonese). 5 RETI Godeas (Triestina). 3 RETI Pavoletti (Lanciano); Pià (1, Pergocrema); Bianchi (Spezia).


30

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 4a GIORNATA

La Cremonese non si ferma Piacenza giù Le Noci firma il derby con una doppietta Brevi vola senza soste: 4 vittorie di fila PIACENZA

1

CREMONESE

3

+++

GIUDIZIO MARCATORI Le Noci (C) al 3’, Melucci (P) al 15’, Le Noci (C) al 28’ p.t.; Bocalon (C) al 45’ s.t. PIACENZA (4-4-2) Cassano 5,5; Avogadri 6, Melucci 6,5, Di Bella 6 (dal 21’ s.t. Visconti 6), Calderoni 5; Foglia 5,5 (dal 17’ s.t. Silva 6), Marchi 6, Parola 6, Lisi 6; Guerra 5,5, Volpe 5 (dal 25’ s.t. Ferrante s.v.). (Maggio, Giorgi, Dragoni, Esposito). All. Monaco 6. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 6; Semenzato 6,5 (dal 17’ s.t. Polenghi 6), Favalli 6, Minelli 6, Cremonesi 6; Nizzetto 6, Fietta 7, Pestrin 6; Dettori 6, Musetti 6,5 (dal 40’ s.t. Bocalon s.v.), Le Noci 7 (dal 30’ s.t. Rabito s.v.). (Bianchi, Tacchinardi, Riva, Samb). All. Brevi 6,5. ARBITRO Borriello di Mantova 5. NOTE paganti 2.243, abbonati 1.204, incasso di 29.934 euro. Ammoniti Dettori, Di Bella, Calderoni e Lisi. Angoli 2-6.

PAOLO GENTILOTTI PIACENZA

La Cremonese non vinceva a Piacenza dal 1988. Ci riesce questa volta, infila la quarta vittoria di fila, senza penalizzazione sarebbe ovviamente in testa alla classifica. La squadra di Brevi ha più qualità, più compattezza, alle quali il team di Monaco cerca di opporre quel (poco) di cui dispone: generosità e spirito da derby. La partita prende subito una piega precisa: tre minuti e gli ospiti sono già in vantaggio. La superiorità è frutto di un centrocampo ben più propositivo (Fietta sopra tutti) e di una sfida vinta in lun-

sta di Melucci il gol della speranza, ma è la punizione di Le Noci, 13’ dopo, a cogliere di sorpresa Cassano. A quel punto il Piacenza esce dalla partita, schiavo della sua assoluta inconsistenza offensiva.

Giuseppe Le Noci, 29 anni BIELLI

go e in largo sugli esterni, soprattutto Le Noci mette in continuo imbarazzo Calderoni. Per i grigiorossi è un po’ come sparare sulla Croce Rossa: il Piacenza continua a vivere nell’incertezza societaria e non riesce a rinforzare una squadra che ne ha assoluto bisogno. Non basta la volontà, né il palo colpito da Guerra: ogni volta che parte, la Cremonese può fare male e il terzo gol, in pieno recupero, è la conseguenza logica della troppa differenza in campo. Perché, oltretutto, l’aspetto atletico è a favore dei lombardi. Solo la volontà La prima reazione dei biancorossi di casa è almeno volitiva e trova nella te-

La cronaca Il vantaggio della Cremonese, come detto, è quasi immediato: palla di Semenzato a scavalcare la linea difensiva, Le Noci colpisce di destro al volo. Posizione sospetta, ma non sembra fuorigioco. Musetti raddoppi al quarto d’ora, ma stavolta è fuorigioco, preludio al pareggio di Melucci: gran colpo di testa su punizione di Parola. Ma il pari dura poco: la punizione è almeno discutibile, la battuta di Le Noci non irresistibile, ma Cassano ci arriva in ritardo e la palla è nell’angolo. Non è fortunato Guerra al 44’: gran destro dal limite e palla all’incrocio dei pali. La ripresa vive sul disordinato assalto dei padroni di casa, ma sono sempre le repliche cremonesi ad essere più incisive. Monaco prova anche il baby Ferrante, il più giovane del campionato con i suoi 16 anni, ma non riesce a evitare la terza sconfitta di fila. Anzi, arriva il terzo gol grigiorosso di Bocalon. All’esterno, per fortuna, nessun incidente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LANCIANO

2

CARRARESE

3

FERALPI SALÒ

0

ANDRIA

2

BARLETTA

1

TRAPANI

0

PORTOGRUARO

2

TRIESTINA

1

Lanciano, che colpo Primo k.o. del Barletta

La Carrarese dilaga Il Trapani non c’è

La Feralpi è ingenua Il Portogruaro passa

Andria, gran rimonta Triestina sottotono

MARCATORI Turchi (L) al 10’ su rigore, Mazzeo (B) al 33’ su rigore, Mammarella (L) al 45’ s.t. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6,5; Vastola 6, Massoni 6,5, Amenta 6,5, Mammarella 7,5; D’Aversa 6, Capece 6,5, Volpe 6; Turchi 6,5 (dal 20’ s.t. Aquilanti 6), Pavoletti 6,5 (dal 31’ s.t. Margarita 6), Improta 6 (dal 39’ s.t. Chiricò s.v.). (Amabile, Rosania, Titone, Zeytulaev). All. Gautieri 6,5. BARLETTA (4-2-3-1) Sicignano 5,5; Mazzarani 6, Migliaccio 6 (dal 24’ s.t. Infantino 6), Mengoni 5,5, Angeletti 7; Di Cecco 5,5, Hanine 5,5 (dal 28’ s.t. Menicozzo 6); Schetter 6,5, Mazzeo 6, Franchini 5,5 (dal 31’ s.t. Simoncelli 5,5); Di Gennaro 5,5. (Pane, Guerri, Pelagias, Pisani). All. Cari 6,5. ARBITRO Aversano di Treviso 5,5. NOTE paganti 846, abbonati 750, incasso di 11.405,70 euro. Espulsi Vastola al 19’ s.t. e il tecnico Gautieri al 28’ s.t.; ammoniti Di Cecco, Vastola, Mammarella, Hanine e Mengoni. Angoli 4-4.

MARCATORI autorete di Pirrone al 22’ p.t.; Gaeta al 28’, Ballardini al 40’ s.t. CARRARESE (4-4-2) Gazzoli 7; Piccini 7, Benassi 7, Anzalone 7, Vannucci 7; Orlandi 7 (dal 23’ s.t. Pacciardi 6,5), Corrent 7, Taddei 7,5, Giovinco 6,5 (dal 38’ s.t. Ballardini 7); Cori 7, Merini 6,5 (dal 25’ s.t. Gaeta 7,5). (Nocchi, Bregliano, Pasini, Belcastro). All. Sottili 6,5. TRAPANI (4-4-2) Castelli 6; Lo Bue 6 (dal 36’ s.t. Mastrolilli s.v.), Filippi 5,5, Pagliarulo 5,5, Daì 6; Barraco 6, Pirrone 6, Caccetta 6 (dal 33’ s.t. Cianni s.v.), Ficarrotta 6,5 (dal 25’ s.t. Madonia 6); Gambino 6, Abate 6,5. (Dolenti, Priola, Provenzano, Domicolo). All. Boscaglia 5,5. ARBITRO Monaco di Tivoli 5,5. NOTE paganti 789, abbonati 178, incasso di 11.323 euro. Ammoniti Benassi, Cori, Vannucci e Daì. Angoli 5-5.

MARCATORI Luppi al 32’, Radi al 38’ s.t. FERALPI SALÒ (3-4-3) Branduani 4,5; Camilleri 6 (dal 23’ s.t. Tarallo 5), Leonarduzzi 6, Blanchard 5,5; Basta 6, Muwana 6,5, Sella 6 (dal 33’ s.t. Castagnetti s.v.), Cortellini 5,5 (dal 29’ p.t. Savoia 6); Tarana 5,5, Defendi 6, Dell’Acqua 6. (Zomer, Fusari, Allievi, Bianchetti). All. Rastelli 5,5. PORTOGRUARO (4-4-2) Bavena 6; Regno 5,5, Fedi 5,5, Radi 7, Pondaco 7; Lunati 6,5, Giacobbe 6, Herzan 6 (dal 24’ s.t. Coppola s.v.), D’Amico 6 (dal 18’ s.t. Luppi 7); Corazza 6 (dal 33’ s.t. Cristante s.v.), La Rocca 6,5. (Mion, Salzano, Cunico, De Sena). All. Rastelli 6,5. ARBITRO Verdenelli di Foligno 5,5. NOTE paganti 300, abbonati 195, incasso n.c. Ammoniti Branduani, Camilleri, Blanchard, Savoia, Della Rocca e Luppi. Angoli 4-6.

MARCATORI Godeas (T) al 27’ p.t.; Comini (A) al 21’, Meccariello (A) al 40’ s.t. ANDRIA (4-2-3-1) Spadavecchia 7; De Giorgi 5,5, Cossentino 6,5, Mucciante 7, Di Simone 5,5 (dall’8’ s.t. Minesso 6); Evangelisti 5,5, Paolucci 6; Comini 7 (dal 39’ s.t. Manco s.v.), Del Core 6, Loiodice 5,5 (dall’8’ s.t. Meccariello 7); Innocenti 6. (Ragni, Larosa, Arini, Contessa). All. Di Meo 6,5. TRIESTINA (4-3-1-2) Viotti 6; D’Ambrosio 5,5, Thomassen 6, Izzo 6,5, Pezzi 6; Evola 6, Allegretti 6,5, Mattielig 6,5 (dal 45’ s.t. D’Agostino s.v.); Motta 5,5 (dal 28’ s.t. Rossetti s.v.); Curiale

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GIUDIZIO LANCIANO (Ch) Mammarella dà il primo dispiacere al Barletta, con una punizione da trenta metri. Era l’ultimo minuto di una partita equilibrata, ben giocata dalle due squadre. Va in vantaggio il Lanciano su rigore per fallo di Mengoni su Pavoletti. Segna Turchi. Il pareggio arriva sempre su rigore per un fallo dubbio su Di Gennaro. Realizza Mazzeo. Il Lanciano resta in dieci, ma Mammarella gli regala la vittoria. Fiorenzo Carlini

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GIUDIZIO CARRARA La Carrarese infligge il primo stop al Trapani, finora a punteggio pieno. Rotondo e troppo severo il 3-0 finale. La Carrarese è passata al 22’: colpo di testa di Anzalone, palo interno, palla che rimbalza sullo stinco di Pirrone e va in gol. Nella ripresa la possibile svolta: rigore per i siciliani, ma lo specialista Filippi tira alto. Sottili gioca la carta Gaeta e il bomber non delude: gol di sinistro dopo 3’ dal suo ingresso e poi assist d’oro al figlio d’arte Ballardini, che di testa in tuffo fa tris. Massimo Braglia

serie D

GIRONE A

4a giornata

RISULTATI

I gioielli del Veneto Arezzo, sarà 0-3? Solo Chieri (A), Castiglione (B), Porto Tolle e Tamai (C) e Cerea (D) sono a punteggio pieno: spiccano le venete Porto Tolle e Cerea, al debutto in D. L’Arezzo pareggia in casa ma rischia lo 0-3: avrebbe sbagliato i cambi con i fuoriquota. In Renato Curi-Teramo un petardo ha ferito un giocatore di casa.

GIRONE E

ACQUI-VERBANO ALBESE-BORGOSESIA ASTI-F. CARATESE CHIAVARI-NOVESE CHIERI-BOGLIASCO DERTHONA-PRO IMPERIA LAVAGNESE-VILLALVERNIA NAVIGLIO TREZZANO-AQUANERA SANTHIA'-CANTU' SAN PAOLO VALLE D'AOSTA-LASCARIS

++

GIUDIZIO SALÒ (Bs) Un’ora di equilibrio prima del guizzo del Portogruaro firmato da due passi da Luppi, che condanna una Feralpi Salò timorosa e ingenua. Il rabbioso tentativo di rimonta viene frustrato sul nascere dall’errore del portiere Branduani, che sei minuti dopo, su una punizione senza pretese da 40 metri di Radi, si fa sfuggire la palla dalle mani, regalando il gol della resa. Un uno-due che cambia un finale che sembrava scontato dopo due terzi di gara giocati con prudenza e ordine da entrambe le squadre. Giulio Tosini

PERGOCREMA

2

ALTO ADIGE

1

GIUDIZIO

++++

MARCATORI Fischnaller (AA) al 21’, Testardi (P) al 45’ p.t.; Pià (P) al 24’ s.t. PERGOCREMA (4-4-2) Concetti 6,5; Lolaico 7, Cuomo 7, Doudou 6, Adeleke 6; Rizzo 6 (dal 16’ s.t. Guidetti 6), De Vezze 6,5 (dal 25’ s.t. Capua 6), Romondini 7, Ricci 7; Pià 8 (dal 31’ s.t. Sembroni 6), Testardi 7,5. (Menegon, Celjak, Mattia, Angiulli). All. Brini 7. ALTO ADIGE (4-3-3) Iacobucci 6; Grea 6, Iacoponi 6, Kiem 6, Martin 6; Furlan 6,5, Calliari 6, Uliano 6 (dal 36’ s.t. Pfitscher s.v.); Schenetti 6 (dal 25’ s.t. Ferrari 6), Fischnaller 7, Chiavarini 6,5 (dal 14’ s.t. Fink 5,5). (Misckiewicz, Nazari, Fodor, Santonocito). All. Stroppa 6. ARBITRO Benassi di Bologna 7. NOTE paganti 1.031, abbonati 249, incasso non comunicato. Ammoniti Grea e Pià. Angoli 2-4.

DARIO DOLCI CREMA (Cr)

Testardi-Pià e il Pergocrema se ne va. Quarta vittoria consecutiva per i gialloblù che mantengono il primato in classifica. Come sette giorni prima a Latina, il successo arriva in rimonta

5,5, Godeas 7. (Gadignani, Mannini, Gissi, Silvestri, De Vena). All. Discepoli 6. ARBITRO Maresca di Napoli 6. NOTE paganti 584, abbonati 1.875, incasso di 11.601 euro. Ammoniti Godeas e D’Ambrosio. Angoli 7-3.

++++

GIUDIZIO ANDRIA Vittoria in rimonta dell’Andria che soffre per un’ora la Triestina, ma che poi esce alla distanza e trova il gol del sorpasso a 5’ dal termine con il 20enne Meccariello, all’esordio in Prima divisione. Netto il predominio iniziale della Triestina che culmina nel vantaggio di Godeas, complice anche una deviazione di De Giorgi. Nella ripresa viene fuori l’Andria che pareggia con un bel diagonale di Comini. Al 40’ punizione di Paolucci, assist di Innocenti e Meccariello mette in rete. Giuseppe Ernesto

IL POSTICIPO

Stasera in tv c’è Frosinone-Prato Il programma si completa con Frosinone Prato. Sabatini torna al 4 3 1 2 e rilancia Manzoni, Artistico, Fautario e Carrus. Esposito invece decide all'ultimo se impiegare Pisanu; assenti Alberti (contusione) e Basilico. Così in campo (ore 20.45, diretta su Raisport 1): FROSINONE (4-3-1-2) Nordi; Catacchini, Guidi, Stefani, Fautario; Carrus, Beati, Baccolo; Manzoni; Bonvissuto, Artistico. (Vaccarecci, Vitale, Cordos, Frara, Miramontes, La Mantia, Aurelio). All. Sabatini. PRATO (4-4-2) Layeni; Scrugli, Serafini, Lamma, De Agostini; Sacenti, Fogaroli, Cavagna, Varutti; Pesenti, Silva Reis. (Morandi, Patacchiola, Guarisa, Gori, Geroni, Pisanu, Vieri). All. Esposito. ARBITRO De Benedictis di Bari (Orsini Oliveri).

GIRONE B 0-1 0-1 0-3 1-2 5-1 2-2 2-2 2-2 3-0 6-0

Ancora Testardi e Pià Il Pergocrema vola via e porta ancora la firma dei due attaccanti. L’Alto Adige si è dimostrato equilibrato: ha impostato una gara di contenimento per distendersi con efficacia in contropiede. E proprio da un’azione di rimessa è nata la rete di Fischnaller che ha dato il vantaggio agli ospiti. In precedenza, il Pergocrema si era reso pericoloso in più occasioni con Testardi e con Ricci: bravo Iacobucci ad opporsi. Nel finale di frazione, tuttavia, un errore del portiere altoatesino (palla passata in mezzo alle gambe) ha dato a Testardi la possibilità di ristabilire la parità. Che rovesciata Nella ripresa, la squadra di Brini ha macinato gioco con una certa autorevolezza, fino ad ottenere il vantaggio. Da una rimessa laterale, Testardi ha controllato la palla e l’ha scodellata in area avversaria, dove Pià si è alzato in rovesciata e con un gesto tecnico da applausi ha battuto il portiere avversario. Nel finale, Guidetti ha sfiorato la terza rete. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SIRACUSA

3

BASSANO

0

SPEZIA

1

LATINA

1

Siracusa, gran Fofana Notte fonda Spezia

Il Bassano è in crisi Il Latina ne approfitta

MARCATORI Fofana (Si) all’11’ p.t.; Mancosu (Si) al 12’, Evacuo (Sp) al 21’, Fofana (Si) su rigore al 26’ s.t. SIRACUSA (3-5-2) P. Baiocco 6; Giordano 6,5, Fernandez 6,5, Ignoffo 6,5; Lucenti 6,5, Spinelli 6,5, Mancosu 7, D. Baiocco 7, Capocchiano 6 (dal 25’ p.t. Pippa 6); Longoni 6,5 (dal 27’ s.t. Bongiovanni 6), Fofana 7,5 (dal 36’ s.t. Montalto s.v.). (Fornoni, Strigari, F. Calabrese, Pepe). All. Sottil 7. SPEZIA (4-2-3-1) Russo 6; Bianchi 5 (dal 7’ s.t. Evacuo 6,5), Rivalta 6, Lucioni 6, Pedrelli 6; Buzzegoli 6 (dal 27’ s.t. Papini 6), Bianco 6,5; Madonna 6, Vannucchi 5,5 (dal 7’ s.t. Marchini 6), Casoli 6,5; Mastronunzio 5,5. (Conti, Enow, Chianese, Ferrini). All. Gustinetti 5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. NOTE paganti 960, abbonati 1.140, incasso di 16.100 euro. Ammoniti Bianchi, Fernandez, Lucenti, Pedrelli, Spinelli, Evacuo, P. Baiocco e Rivalta. Angoli 4-9.

MARCATORE Jefferson su rigore al 30’ s.t. BASSANO (4-4-2) Grillo 6; Basso 6,5, Scaglia 6, Porchia 6, Bonetto 5,5; Lorenzini 5,5, Mateos 6,5, Caciagli 5,5, Proietti 5,5 (dal 35’ s.t. Morosini s.v.); Longobardi 6,5, Gasparello 6 (dal 20’ s.t. Iocolano 5,5). (Poli, Drudi, Ferretti, Lucca, Maniero). All. Jaconi 5,5. LATINA (4-3-2-1) Martinuzzi 6,5; Toninelli 6, Mariniello 6,5, Farina 5,5, Toscano 6; Matute 6,5, Berardi 6,5, Giannusa 6; Tortolano 5,5 (dal 27’ s.t. Cafiero 6), Fossati 6 (dal 19’ s.t. Pagliaroli 6); Jefferson 6,5 (dal 35’ s.t. Bernardo s.v.). (Costantino, Corsi, Zampaglione, Carta). All. Sanderra 6,5. ARBITRO Bruno di Torino 5,5. NOTE spettatori 700 circa, paganti, abbonati e incasso n.c. Espulsi Farina al 16’ s.t. e Bonetto al 29’ s.t.; ammoniti Mateos, Basso e Cafiero. Angoli 6-4.

++++

GIUDIZIO SIRACUSA Un Siracusa perfetto o uno Spezia che ha pensato troppo a specchiarsi? Entrambe le ipotesi sono corrette, ma il successo dei siciliani è meritato. Fofana subito in gol: di testa devia un traversone di Lucenti. Della squadra di Gustinetti nessuna notizia ed allora il raddoppio è siglato da Mancosu. Lo Spezia si scuote è accorcia con Evacuo che sfrutta una uscita a vuoto di Baiocco. Il Siracusa non si spaventa e Fofana su rigore chiude la partita. Massimo Leotta

GIRONE C

+++

GIUDIZIO BASSANO (Vi) Il quarto k.o. di fila certifica la crisi del Bassano. Ma l’eterno Jaconi non corre pericolo, come conferma il proprietario del club Renzo Rosso: «Niente provvedimenti - dice - ci confrontiamo tra noi e ripartiamo. Non abbattiamoci». Il Latina invece firma il primo raid esterno stagionale esultando con Jefferson che capitalizza un rigore a un quarto d’ora dalla fine per fallo di Bonetto, che si prende pure il rosso. Un cartellino che pareggia i conti di quello dato a Farina 13 minuti prima. Vincenzo Pittureri

GIRONE D

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Chieri p. 15; Derthona 13; Valle d’Aosta e Acqui 10; F. Caratese, Naviglio Trezzano, Borgosesia e Pro Imperia 8; Chiavari, Novese e Villalvernia 7; Lavagnese e Asti 6; Verbano 5; Bogliasco 4; Santhià (-3) 3; Cantù San Paolo e Aquanera 2; Albese (-3) 1; Lascaris 0.

CARONNESE-PRO PIACENZA 0-1 CASTIGLIONE-GOZZANO 2-1 COLOGNESE-MAPELLO 2-2 DARFO-CASTELLANA 0-2 FIORENZUOLA-GALLARATESE 1-1 OLGINATESE-ALZANOCENE 0-0 PIZZIGHETTONE-CARPENEDOLO 3-1 PONTISOLA-AURORA SERIATE 3-0 RUDIANESE-FIDENZA 4-0 SEREGNO-VOGHERA 1-1

Castiglione p. 15; Rudianese 13; Caronnese 12; Olginatese e Mapello 10; Seregno, Voghera e AlzanoCene 8; Gozzano, Castellana, Darfo e Pontisola 7; Colognese, Fiorenzuola e Fidenza 5; Pizzighettone 4; Pro Piacenza 3; Aurora Seriate 2; Gallaratese e Carpenedolo 1.

GIORGIONE-SANVITESE 3-2 LEGNAGO-MONTECCHIO 0-0 MEZZOCORONA-CONCORDIA 1-1 PORDENONE-UNION QUINTO 0-1 PORTO TOLLE-BELLUNO 3-0 SANDONA'JESOLO-SAN GIORGIO 2-0 SAREGO-ITALA SAN MARCO 1-1 TAMAI-SACILESE 2-1 VENEZIA-MONTEBELLUNA 1-1

Porto Tolle e Tamai p. 12; Venezia e SandonàJesolo 10; Legnago 8; San Giorgio 6; Giorgione, Mezzocorona e Montebelluna 5; Belluno, Concordia, Sarego Union Quinto e Itala San Marco 4; Montecchio e Sanvitese 2; Pordenone 1; Sacilese 0.

CAMAIORE-MEZZOLARA CASTELFRANCO-FORCOLI FORLI'-SESTESE LANCIOTTO CAMPI-SCANDICCI PAVULLESE-ESTE PISTOIOESE-VIRTUS VECOMP ROSIGNANO-BAGNOLESE SANTACROCE-CEREA TUTTOCUOIO-RAVENNA VILLAFRANCA-SAN PAOLO

CLASSIFICA 2-1 1-5 2-1 0-0 0-3 2-2 2-1 0-3 1-1 0-0

Cerea p. 15; Este 13; Forlì e Camaiore 12; Scandicci, Lanciotto Campi e Mezzolara 9; Ravenna e San Paolo 7; Sestese, Rosignano e Castelfranco 6; Virtus Vecomp 5; Bagnolese 4; Pistoiese, Tuttocuoio, Forcoli e Pavullese 3; Santacroce e Villafranca 2.

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

Aquanera-Santhià; Bogliasco-Albese; Borgosesia-Asti; Cantù San Paolo-Chiavari; F. Caratese-Acqui; Lascaris-Lavagnese; Novese-Valle d'Aosta; Pro Imperia-Chieri; Verbano-Naviglio Trezzano; Villalvernia-Derthona.

AlzanoCene-Seregno;AuroraSeriate-Olginatese;Carpenedolo-Castiglione;Castellana-Fiorenzuola; Fidenza-Pizzighettone; Gallaratese-Caronnese; Gozzano-Colognese; Mapello-Darfo; Pro Piacenza-Pontisola; Voghera-Rudianese..

Belluno-Sarego;Concordia-PortoTolle;ItalaSanMarco-Giorgione;Montebelluna-SandonàJesolo;Montecchio-Venezia; Sacilese-Pordenone; San Giorgio-Mezzocorona; Sanvitese-Tamai; Union Quinto-Legnago.

Bagnolese-Forlì; Camaiore-Tuttocuoio; Cerea-Pavullese; Este-Lanciotto Campi; Forcoli-Villafranca; Mezzolara-Rosignano; San Paolo-Pistoiese; Scandicci-Ravenna; Sestese-Castelfranco; Virtus Vecomp-Santacroce.

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

AREZZO-SANSOVINO 0-0 CASTEL RIGONE-ORVIETANA 2-1 PIERANTONIO-FLAMINIA 2-0 PONTEVECCHIO-DERUTA 1-1 SPORTING TERNI-PONTEDERA 0-0 TODI-SPOLETO 0-2 TRESTINA-GROUP CITTA' DI CASTELLO 2-0 VITERBESE-PIANESE 4-2 ZAGAROLO-SANSEPOLCRO 3-1

Spoleto e Castel Rigone p. 9; Arezzo 8; Pierantonio 7; Sporting Terni, Pontedera, Trestina, Pianese e Group Città di Castello 6; Orvietana, Zagarolo e Sansovino 5; Viterbese e Pontevecchio 4; Flaminia e Sansepolcro 3; Deruta 2; Todi 1.

CIVITANOVESE-ISERNIA 1-0 JESINA-VIS PESARO 2-0 MIGLIANICO-LUCO CANISTRO 1-1 OLYMPIA AGNONESE-ATESSA VDS 0-0 REAL RIMINI-ATLETICO TRIVENTO 0-4 RENATO CURI-TERAMO 0-2 SAMBENEDETTESE-RICCIONE 2-1 SAN NICOLO'-RECANATESE 1-1 SANTEGIDIESE-ANCONA 2-3

Atletico Trivento e Teramo p. 10: San Nicolò, Civitanovese e Sambenedettese 8; Vis Pesaro, Ancona e Olympia Agnonese 7; Jesina e Recanatese 5; Riccione, Luco Canistro, Isernia e Renato Curi 4; Atessa VdS, Santegidiese, Miglianico e Real Rimini 1.

ARZACHENA-PORTOTORRES 2-0 BACOLI-BUDONI 2-3 CIVITAVECCHIA-ATLETICO BOVILLE 2-0 CYNTHIA-ASTREA 1-1 MONTEROTONDO-MARINO 2-2 PALESTRINA-FIDENE 0-0 SANT'ELIA-POMIGLIANO 1-3 SELARGIUS-ANZIOLAVINIO 1-1 SORA-SALERNO 1-1

Monterotondo p. 10; Salerno, e Budoni 8; Atletico Boville, Selargius e Sora 7; Marino e Porto Torres, Civitavecchia 6; Arzachena e Anziolavinio 5; Pomigliano e Fidene 4; Astrea 3; Bacoli, Cynthia e Palestrina 2; Sant'Elia 1.

BRINDISI-IRSINESE CAMPANIA-GAETA CASARANO-NARDO' CRISTOFARO-FORTIS TRANI FRANCAVILLA S.-SARNESE INTERNAPOLI-ISCHIA MARTINA-VIRIBUS UNITIS REAL NOCERA-CASERTANA TURRIS-GROTTAGLIE

1-0 1-0 0-0 1-2 1-1 0-2 0-0 1-3 2-1

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Campania e Francavilla S. p. 10; Brindisi 9; Martina e Nardò 8; Casertana, Sarnese e Ischia 7; Casarano 5; Grottaglie, Fortis Trani e Irsinese 4; Turris e Gaeta 3; Viribus Unitis, Cristofaro, Internapoli e Real Nocera 2.

ACIREALE-HINTERREGGIO 1-1 ACRI-COSENZA 1-0 CITTANOVA-SANT'ANTONIO ABATE 2-1 NISSA-LICATA 1-1 NOTO-MESSINA 1-1 NUVLA SAN FELICE-BATTIPAGLIESE 0-1 SAMBIASE-MARSALA 2-0 SERRE ALBURNI-PALAZZOLO 0-0 VALLE GRECANICA-ADRANO 1-2

Palazzolo e Battipagliese p. 10; Hinterreggio e Adrano 8; Licata 7; Serre Alburni, Cosenza, Nuvla San Felice, Sambiase, Valle Grecanica, Cittanova, Acri e Marsala 6; Messina (-1) 3; Acireale 2; Nissa, Sant'Antonio Abate e Noto 1.

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 2 ottobre, ore 15

Deruta-Pierantonio; Flaminia-Castel Rigone; Group Città di Castello-Zagarolo; Pianese-Trestina; Pontedera-Todi; Sansepolcro-Orvietana; Sansovino-Sporting Terni; Spoleto-Pontevecchio; Viterbese-Arezzo.

Ancona-Jesina; Atessa VdS-Renato Curi; Atletico Trivento-San Nicolò; Civitanovese-Santegidiese; Isernia-Sambenedettese; Luco Canistro-Recanatese; Riccione-Miglianico; Teramo-Real Rimini; Vis Pesaro-Olympia Agnonese.

Anziolavinio-Bacoli; Atletico Boville-Monterotondo; Budoni-Astrea; Fidene-Sant'Elia; Marino-Selargius; Palestrina-Sora; Pomigliano-Civitavecchia; PortoTorres-Cynthia; Salerno-Arzachena.

Campania-Internapoli; Casertana-Grottaglie; Fortis Trani-Turris; Gaeta-Brindisi; Irsinese-Real Nocera; Ischia-Francavilla S.; Nardò-Martina; Sarnese-Casarano; Viribus Unitis-Cristofaro.

Adrano-Nissa; Battipagliese-Noto; Cittanova-Nuvla San Felice; Cosenza-Serre Alburni; Licata-Sambiase; Marsala-Hinterreggio; Messina-Acireale; Palazzolo-Valle Grecanica; Sant'Antonio Abate-Acri.


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

SECONDA DIVISIONE girone A

RENATE

0

GIACOMENSE

2

TREVISO

1

SAVONA

0

4a giornata

Pareggi spariti Treviso in vetta Ma la sorpresa è la Giacomense La novità Giacomense e il ritrovato Treviso: ecco la coppia che guida il girone dopo il k.o. del Borgo a Buggiano, caduto (con il Montichiari) proprio nel giorno dell’esordio nello stadio rinnovato. E’ stata una giornata senza pareggi e con molti risultati a sorpresa, a cominciare dal crollo del Mantova contro una Sambonifacese che era ferma a 0 punti; di rilievo anche le vittorie per 3-2 in trasferta di Cuneo e Poggibonsi, il risveglio di Casale e Rimini e la seconda sconfitta consecutiva dell’Alessandria con l’Entella. In serata invece il derby tra San Marino e Bellaria è stato vinto dalla squadra di casa, che ottiene i primi tre punti stagionali.

GIUDIZIO

+++

VIGOR LAMEZIA

1

CAMPOBASSO

1

ISOLA LIRI

0

PERUGIA

2

5a giornata

++++

MARCATORE Perna su rigore al 23’ s.t. RENATE (4-3-1-2) Lenzi 6; Adobati 6, Cortinovis 5,5, Gavazzi 6,5, Ferrari 6; Mastrototaro 5,5, Cavalli 5,5, Gualdi 6; Battaglino 5; Capogna 5 (dal 31’ s.t. Mazzini s.v.), Gaeta 5,5 (dal 18’ s.t. Mangiarotti 6). (Pisseri, Morotti, Bergamini, Ghezzi). All. Magoni 5,5. TREVISO (4-3-1-2) Zattin 6; Cernuto 6,5, Biagini 6,5, Di Girolamo 6, Paoli 6; Maracchi 6, Giorico 7, Bandiera 5,5 (dal 18’ s.t. Torromino 6,5); Madiotto 5 (dal 12’ s.t. Spinosa 6); Ferretti 6 (dal 32’ s.t. Gallon s.v.), Perna 6. (Sartorello, Stendardo, Beccia, Malacarne). All. Zanin 6,5. ARBITRO Romani di Modena 6,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Espulso Cortinovis al 23’ s.t.; ammonito Battaglino. Angoli 5-3. (f.c.)

girone B

GIUDIZIO MARCATORI Ortolan al 26’, Lodi al 39’ p.t. GIACOMENSE (3-4-3) Pavanello 6,5; Minardi 7, De March 7, Sirri 5,5; Ortolan 7,5, Vagnati s.v. (dal 14’ p.t. Lodi 7), Tanaglia 7, Parenti 6,5; Scaioli 6, Staffolani 7, Paci 6 (dal 31’ s.t. Dal Rio s.v.). (Poluzzi, Cenerini, Mandorlini, Ricci, Lamenza). All. Gadda 7,5. SAVONA (4-4-2) Aresti 5,5; Praino 5 (dal 30’ s.t. Terzoni s.v.), Belotti 6, Marconi 5, Materazzo 4,5; De Martis 6,5, Buglio 5, Bottiglieri 5 (dal 10’ s.t. Cattaneo 5), Mezgour 6; Garin 5 (dal 1’ s.t. Cazzamalli 5,5), Rossi 5,5. (Maragna, Antonelli, Gelfusa, Pellini). All. Corda 5. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 6,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Marconi, Sirri e Praino. Angoli 3-3. (e.m.)

V. Lamezia sola Il Perugia segue con la Paganese e Fioretti-gol Cade il Campobasso e così la Vigor Lamezia resta sola, ma se si guarda alle spalle non può certo stare tranquilla. A un punto ci sono tre squadre: il Gavorrano trascinato da un grande attaccante come Fioretti (già 9 gol!), il Perugia arrivato alla quarta vittoria consecutiva battendo proprio il Campobasso, e la Paganese che si è subito ripresa dopo la sconfitta di Perugia. Per il resto, è stata una giornata chiave in Abruzzo: pari quello di L’Aquila, a Giulianova è invece caduto il Celano, adesso ultimo da solo. Per i due allenatori al debutto, si segnala un pareggio per Baldassari con il Fano e una sconfitta per Giacomarro con l’Ebolitana.

+++

GIUDIZIO MARCATORE Mancosu al 5’ p.t. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 6,5; Cane 6 (dal 12’ s.t. Sinicropi 6,5), Marchetti 7, Gattari 7, Bonasia 7; Giuffrida 7,5, Cerchia 6; Lattanzio 7, Mangiapane 6 (dal 34’ s.t. Visone s.v.), Mancosu 8; De Luca 5,5 (dal 9’ s.t. Romero 6,5). (Calderoni, Sbravati, Rondinelli, Erbini). All. Costantino 7,5. ISOLA LIRI (4-4-2) Coletti 6,5; Paloni 6 (dal 24’ s.t. Bianchini 6), Ferrara 5,5, Falco 5,5, Sperati 6; Costanzo 6, La Rosa 6 (dal 1’ s.t. Conte 6), Lucchese 6 (dal 37’ s.t. Morleo s.v.), Ventura 6; Caira 6,5, Improta 6,5. (Mariosi, Materazzi, Di Lullo, Martena). All. Grossi 6. ARBITRO Fogliano di Perugia 6. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di quasi 6.500 euro. Espulso il tecnico Grossi al 14’ p.t.; ammoniti De Luca, Costanzo, Falco, Sinicropi e Lattanzio. Angoli 6-3. (f.c.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Balistreri (C) al 21', Clemente (P) al 23' p.t.; Gucci (P) al 35' s.t. CAMPOBASSO (4-3-3) Iuliano 6,5; Modica 6, Altobello 6,5, Scudieri 6,5, Esposito 6; Forgione 6 (dal 18' s.t. Giannattasio 6,5), Quadri 7, Cenciarelli 6,5 (dal 37' s.t. Todino s.v.); Triarico 6 (dal 13' s.t. Cirillo 6), Balistreri 7, D'Anna 6. (Falcone, Fatticcioni, Masullo, Cruz). All. Provenza 6,5. PERUGIA (4-4-2) Giordano 6; Anania 5,5, Curti 6, Borghetti 6,5, Pupeschi 5,5; Margarita 6,5 (dal 15' s.t. Bueno 5), Carloto 7, Benedetti 6,5 (dal 1' s.t. Borgese 6,5), Luchini 6,5 (dal 24' s.t. Mocarelli 6); Clemente 7,5, Gucci 7. (Despucches, Russo, Sansotta, Rosi). All. Battistini 6,5. ARBITRO Caso di Verona 5,5. NOTE spettatori 2.800 circa, incasso di 27.650 euro. Ammoniti Modica, Esposito, Benedetti e Borgese. Angoli 4-3. (a.d.l.)

CASALE

2

SANTARCANGELO

2

SAMBONIFACESE

4

VALENZANA

0

GAVORRANO

2

PAGANESE

2

L’AQUILA

1

GIULIANOVA

1

LECCO

0

POGGIBONSI

3

MANTOVA

0

RIMINI

1

FONDI

0

VIBONESE

1

CHIETI

1

CELANO

0

GIUDIZIO

++++

+++

GIUDIZIO MARCATORI Dierna (P) all’8’, Tonelli (S) al 10’, Pera (P) al 28’ p.t.; Dal Bosco (P) al 14’, Graziani (S) su rigore al 31’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 5,5; Fabbri 6 (dal 10’ s.t. Scotto 5,5), Arrigoni 5,5, Gregorio 6, Locatelli 5,5; Baldinini 6, Obeng 6,5, Del Pivo 6; Tonelli 6,5; Graziani 6, Gavoci 5,5 (dal 18’ s.t. Lodovisi 6). (Bicchiarelli, Bacchiocchi, Caidi, Bezzi, Bazzi). All. Angelini 6. POGGIBONSI (4-4-2) Sportiello 6; Mugnaini 6, Dierna 6,5, Cirina 6,5, Bronchi 6; Boldrini 6, El Kamch 6 (dal 28’ s.t. Zane 5,5), Giunchi 6,5, Settembrini 5,5; Dal Bosco 6,5 (dal 28’ s.t. Bigeschi 6), Pera 7 (dal 41’ s.t. Grano s.v.). (Gori, Cutrupi, Malquori, Moscarino). All. Fraschetti 6,5. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Locatelli, Bronchi e Zane. Angoli 5-3. (l.z.)

MARCATORI Taddei al 46' p.t.; Crocetti al 20' s.t. CASALE (4-2-3-1) Adornato 6; Garrone 6,5, Vignati 6,5, Gonnella 6,5, Naglieri 6,5; Gambadori 6,5 (dal 41' s.t. Capellupo s.v.), Iannini 7 (dal 45' s.t. Curcio s.v.); Siega 7,5, Taddei 7, Rodriguez 7 (dal 32' s.t. Ciccomascolo sv); Crocetti 6,5. (Pomat, Napoli, Agnesina, Peluso). All. Buglio 7. LECCO (3-5-1-1) Durandi 6; Ischia 5,5, Marietti 5,5, Esposito 5 (dal 21' s.t. Fall 5,5); Tabbiani 5, Garzon 5 (dal 1' s.t. Rebecchi 5), Gatti 5,5, Mattaboni 5 (dal 1' s.t. Galli 5), Maiese 5,5; Viviani 5; Temelin 6. (Perucchini, Pizzuti, Conti, Castelnuovo). All. Magni-Delpiano 5. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 7. NOTE spettatori 500 circa, incasso di quasi 2.000 euro. Ammoniti Gambadori, Rodriguez, Gatti, Garzon, Maiese, Tabbiani e Esposito. Angoli 4-1. (g.m.)

GIUDIZIO

++++

GIUDIZIO

MARCATORI Brighenti al 4’, Creati al 10’ p.t.; Montagnani al 30’, Beccaria al 45’ s.t. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 6; Moretto 6,5, Dal Degan 6,5, Orfei 6,5, Viskovic 6; Marianeschi 7,5, Tecchio 6,5, Creati 7, Montagnani 7,5; Zanetti 7 (dal 38’ s.t. Caraceni s.v.), Brighenti 7 (dal 21’ s.t. Beccaria 6,5). (Nardoni, De Assis, Caldana, Milani, Faccini). All. Carnovelli 7. MANTOVA (4-3-3) Bellodi 6; Fonte 5, Caruso 5, Girelli 5,5 (dall’8’ s.t. Nohman 5), Albanese 5,5 (dal 27’ p.t. Vignali 5); Spinale 5,5, Burato 5 (dal 1’ s.t. Pettarin 5,5), Bersi 6; Colonetti 5, Del Sante 6,5, Franchi 5,5. (Portesi, Bertin, Cinque, G. Graziani). All. A. Graziani 5. ARBITRO Losito di Pesaro 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bersi, Viskovic, Del Sante e Moretto. Angoli 4-2. (m.o.)

+++

+++

MARCATORE Spighi al 24' p.t. VALENZANA (4-2-3-1) Serena 6; Berselli 6 (dal 31' s.t. Enrico s.v.), Serao 6,5, Lorusso 6, Blondett 5,5; Montanari 6, Righini 6; Prandi 5,5 (dall’11' s.t. Franciosi 6), Pagan 5,5 (dal 18' s.t. Alteri 5,5), Capellini 6; Miracoli 6,5. (Stillo, Della Maggiora, Chiazzolino, Uggeri). All. Rossi 6. RIMINI (4-2-3-1) Scotti 6,5; Rosini 6, A. Brighi 6,5, Zanetti 6,5, Vittori 6; M. Brighi 6, Baldazzi 6 (dal 35' s.t. Mastronicola s.v.); Spighi 6,5, Buonocunto 5,5 (dal 14' s.t. Valeriani 6), Onescu 6,5; Zanigni 5,5 (dal 18' s.t. Gerbino Polo 5,5). (Semprini, Gasperoni, Favero, Monac). All. D'Angelo 6. ARBITRO Brasi di Seregno 5. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Espulso Spighi al 26' s.t.; amm. Spighi, Blondett, Franciosi, Miracoli, Valeriani, Rosini, Serao e Scotti. Angoli 4-4. (m.c.)

GIUDIZIO

GIUDIZIO MARCATORE Fioretti al 13’ su rigore e al 37’ s.t. GAVORRANO (4-3-1-2) Addario 6; Tognarelli 5,5, Miano 6,5, Dascoli 6, Menichetti 6,5; Manzo 6, Galbiati 6, Nicoletti 5,5; Rosati 7 (dal 41’ s.t. Lo Sicco s.v.); Fioretti 8 (dal 43’ s.t. Nocciolini s.v.), Pulina 6,5. (Santandrea, Alderotti, Sgambato, Masini, Germani). All. Pagliuca 7,5. FONDI (4-4-2) Gasparri 5; Chiarini 5,5, Palumbo 5,5, Conte 5, Bennardo 5,5; Vaccaro 6, Finocchiaro 5,5 (dal 41’ s.t. Iovinella s.v.), Cucciniello 6, Alleruzzo 6 (dal 21’ s.t. Konate 5,5); Bernasconi 5,5, Ricciardo 6,5. (Mezzacapo, Dionisio, Pacini, Tamasi, Formuso). All. Parisella 6. ARBITRO Piccinini di Forlì 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso di quasi 1.600 euro. Espulso Conte al 31’ s.t.; ammonito Cucciniello. Angoli 6-6. (a.f.)

+++

GIUDIZIO

MARCATORI Fava (P) al 5’, Caridi (V) al 21’ p.t.; L. Orlando (P) al 12’ s.t. PAGANESE (4-4-2) Petrocco 5,5; Balzano 6, Fusco 7, Pepe 5 (dal 21’ s.t. Rinaldi 6), Errico 5,5; Galizia 6, Tricarico 6, Acoglanis 5,5 (dall’8’ s.t. Giglio 6), Neglia 6 (dall’8’ s.t. Scarpa 6); Fava 7, L. Orlando 6,5. (Robertiello, Loiacono, Russo, F. Orlando). All. Malafronte 6 (Grassadonia squalificato). VIBONESE (4-3-2-1) De Filippis 6; Oliva 5, Salvatori 6, Caridi 6,5, Cosentino 6; Mazzetto 6, Vitale 6, Mercuri 6 (dal 22’ s.t. De Francesco 6); Cosenza 6, Doukara 6; Puntoriere 6,5. (Saraò, Saturno, Petrucci, Amendola, Borghetto, Domici). All. Ferrante 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 6. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso non comunicato. Espulso Oliva al 36’ s.t.; ammoniti Oliva, Fusco, Pepe e Galizia. Angoli 1-3. (a.c.)

+++

GIUDIZIO

MARCATORI Lacarra (C) al 2’ p.t.; Agnello (LA) al 1’ s.t. L’AQUILA (4-4-2) Testa 6; Simoncini 6, Garaffoni 6, Ruggiero 6, Blaiotta 5,5; Capparella 6 (dal 17’ s.t. Cunzi 6), Agnello 7, Perfetti 5,5, Piccioni 6 (dal 38’ s.t. Pianese s.v.); Improta 6,5, Giglio 5,5. (Modesti, Campinoti, Pietrella, Colussi, Battistelli). All. Ianni 6. CHIETI (4-3-3) Feola 5,5; Bigoni 6, Serpico 6, Pepe 6, Malerba 6; Del Pinto 6, Amadio 6,5, Villa 5,5 (dal 13’ s.t. Berardino 6); Fiore 5,5 (dal 32’ s.t. Sabbatini s.v.), Lacarra 6,5 (dal 38’ s.t. Heredia s.v.), Gammone 6. (Savut, Petroni, Cardinali, Rossi). All. Paolucci 6,5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di quasi 7.500 euro. Espulso il tecnico Ianni al 20’ p.t.; ammoniti Ruggiero, Piccioni, Lacarra, Garaffoni e Amadio. Angoli 4-1. (a.f.)

+++

MARCATORE Morga al 20’ p.t. GIULIANOVA (4-2-3-1) Merletti 6,5; Cavasinni 6, Terrenzio 6, Zoppetti 5,5, Testoni 6; Della Penna 6,5 (dal 31’ s.t. F. Bruno s.v.), D’Alessandro 6,5; Carbonaro 5,5, Valori 6 (dal 13’ s.t. Giustini 6), Rinaldi 6,5 (7’ s.t. Bontà 6); Morga 7. (Sorrentino, Palandrani, Pirelli, D’Aniello). All. De Patre 6,5. CELANO (4-3-3) Liverani 6; S. Bruno 5,5 (dal 37’ p.t. Amadio 4,5), Bagaglini 5, Ciolli 5,5, Olivieri 6; Granaiola 5,5, Barbetti 6 (dal 7’ s.t. Marfia 5,5), Gentile 5; Luzi 6, Croce 5, Carosone 5 (7’ s.t. Visciglia 5,5). (Agostini, D’Angelo, Dema, Sabatini). All. Facciolo 5,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. NOTE spettatori 900 circa, incasso di 3.563,93 euro. Espulsi Amadio e Zoppetti al 19’ s.t., Bagaglini al 23’ s.t.; amm. Testoni, Morga, Terrenzio, Bontà e Olivieri. Angoli 3-4. (g.a.)

BORGO A BUGGIANO

0

SAN MARINO

2

ENTELLA

2

PRO PATRIA

2

NEAPOLIS

1

CATANZARO

1

MELFI

1

APRILIA

0

MONTICHIARI

1

BELLARIA

0

ALESSANDRIA

1

CUNEO

3

ARZANESE

1

MILAZZO

1

EBOLITANA

0

FANO

0

+++

+++

GIUDIZIO MARCATORI Poletti al 1’, Lapadula al 26' s.t. SAN MARINO (4-4-2) Migani 6; Pelagatti 6,5, Fogacci 6,5, Ferrero 6, Crivello 6; Sorbera 6,5 (dal 44’ s.t. Vitaioli s.v.), Amantini 6, Loiodice 6 (dal 42’ s.t. Pigini s.v.), Poletti 6,5; D’Antoni 6,5 (dal 16’ s.t. Chiaretti 6,5), Lapadula 6,5. (Russo, De Santis, Magnanelli, Villanova). All. Petrone 6,5 BELLARIA (4-3-3) Venturi 5,5; Scarponi 5,5 (dal 24’ s.t. Fioretti 5,5), Fantini 6,5, Martinelli 6, Sonzogni 5,5; Forte 5,5, Briglia 5,5, Buda 6; Luppi 5,5 (dal 34’ s.t. Alberani s.v.), De Cenco 5,5, Turchetta 6,5. (Renna, Gabbianelli, De Duca, Mariani, Rolandone). All. Campedelli 6. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Sonzogni, D’Antoni e Fantini. Angoli 6-2. (g.b.)

GIUDIZIO MARCATORE Dimas al 33’ s.t. BORGO A BUGGIANO (4-4-2) Grandi 6; Tafi 6, Lorenzini 6,5, Castaldo 5, Settepassi 6; Re 5,5 (dal 1’ s.t. Di Martino 6), Gialdini 6, Corsi 6, Maretti (dal 26’ s.t. Stella 5,5); Paganelli 5,5, Rocchi 5,5 (dal 16’ s.t. Di Crescenzo 6). (Strambi, Checchi, Mugelli, Crociani). All. Colonnello 6. MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 6,5; Verdi 6, Bettenzana 6, Antoniacci 6, Filippini 6; Muchetti 7, Feliciotto 6,5, Zanola 7, Saleri 6,5 (dal 21’ s.t. Ruta 6); Dimas 7,5 (dal 34’ s.t. Mastroianni s.v.), Florian 6,5 (dal 23’ s.t. Murano 6). (Gambardella, Pedon, Del Padrone, Soliuzzo). All. Ottoni 7. ARBITRO Formato di Benevento 6,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Feliciotto, Zanola e Ruta. Angoli 7-5. (e.c.)

GIUDIZIO

+++

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

BORGO A BUGGIANO-MONTICHIARI CASALE-LECCO ENTELLA-ALESSANDRIA GIACOMENSE-SAVONA PRO PATRIA-CUNEO RENATE-TREVISO SAMBONIFACESE-MANTOVA SAN MARINO-BELLARIA SANTARCANGELO-POGGIBONSI VALENZANA-RIMINI

PT

GIACOMENSE

PARTITE RETI G V N P F S 10 4 3 1 0 9 4

TREVISO

10 4 3

CASALE

9 4 3 0 1

1 0 7 3 9 5

BORGO A BUGGIANO 7 4 2

1

1

7 4

CUNEO

7 4 2

1

1

8 6

POGGIBONSI

7 4 2

1

1

7 6

SANTARCANGELO

6 4 2 0 2 6 4

PROSSIMO TURNO

6 4 2 0 2 5 3

MONTICHIARI

6 4 2 0 2 4 3

ENTELLA

6 4 2 0 2 5 6

BELLARIA

6 4 2 0 2 4 6

SAVONA (-1)

5 4 2 0 2 4 5

MANTOVA

5 4

1

2

1

VALENZANA

4 4

1

1

2 3 3

SAN MARINO

4 4

1

1

2 7 8

ALESSANDRIA (-2)

4 4 2 0 2 5 7

SAMBONIFACESE

3 4

1

0 3 5 9

MARCATORI

PRO PATRIA (-3)

1

4

1

1

RENATE

1

4 0

1 3

LECCO

1

4 0

1 3 2 6

5 RETI Taddei (Casale). 3 RETI Martini (Alessandria); Paganelli (2, Borgo a Buggiano); Rosso (Entella); Lapadula (San Marino); Perna (3, Treviso); Miracoli (Valenzana).

2 4 7 1

4

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

GIUDIZIO MARCATORI Gentile (C) al 6’, Cristini (C) al 16’ p.t.; Varricchio (C) al 19’, Serafini (PP) al 24’ e su rigore al 39’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Frasca 5,5; Bonfanti 5,5, Nossa 6, Polverini 5,5, Pantano 6; Vignali 5,5 (dal 33’ p.t. Giannone 6), Ghidoli 5,5 (dal 28’ s.t. Cortesi 5,5), Mora 5,5 (dal 22’ s.t. Artaria 6,5); Bruccini 6; Cozzolino 5,5, Serafini 6,5. (Andreoletti, Botturi, Gambaretti, Dalla Costa). All. Cusatis 5,5. CUNEO (4-3-1-2) Pascarella 6; Passerò 6, Sentinelli 5,5 (dal 25’ s.t. Carretto 5,5), Ferri 6, Cintoi 6; Gentile 6, Longhi 6, Cristini 6,5 (dal 34’ s.t. Galfrè s.v.); Garavelli 6,5; Varricchio 6, Fantini 7 (dal 31’ s.t. Ingari 6). ( Negretti, Donida, Lodi, Di Quinzio). All. Rossi 6,5. ARBITRO Magnani di Frosinone 5,5. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di quasi 7.300 euro. Amm. Mora, Bonfanti, Cristini e Varricchio. Angoli 5-3. (a.r.)

PROGRAMMA 0-1 2-0 2-1 2-0 2-3 0-1 4-0 2-0 2-3 0-1

RIMINI

6 9

+++

MARCATORI Martini (A) al 25', Rosso (E) al 33' p.t.; Rosso (E) al 6' s.t. ENTELLA (4-1-4-1) Paroni 6,5; Falcier 6, Villagatti 6,5, Bertoli 6,5, Talignani 6; Musso 7 (dal 33' s.t. Favret s.v.); Staiti 7, Hamlili 7,5, Volpe 7, Rosso 7,5 (dal 40' s.t. Russo s.v.); Lazzaro 6 (dal 27' s.t. Lenzoni 6). (Otranto, Zampano, Ciarcià, Dolce). All. Prina 7. ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 6,5; Miceli 5,5, Cammaroto 5,5, Viviani 5, Barbagli 6; Cuneaz 5,5 (dal 15' s.t. Artico 5,5), Menassi 5 (dal 40' s.t. Roselli s.v.), Segarelli 6, Simeoni 6; Martini 6,5, Pandiani 5,5 (dal 23' s.t. Degano 6). (Bucuroiu, Procida, Ceregatti, Motta). All. Di Petrillo 5,5. ARBITRO Castrignanò di Roma 6,5. NOTE spettatori 650 circa, incasso di 3.285 euro. Ammoniti Barbagli, Segarelli e Artico. Angoli 5-3. (i.v.)

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE, ORE 15 ALESSANDRIA-CUNEO BELLARIA-SANTARCANGELO (a Cesena 20.30) LECCO-GIACOMENSE MANTOVA-ENTELLA MONTICHIARI-VALENZANA POGGIBONSI-PRO PATRIA RENATE-SAMBONIFACESE (a Meda) RIMINI-CASALE SAVONA-SAN MARINO TREVISO-BORGO A BUGGIANO

Mercoledì 28 ancora in campo i due gironi Settimana molto intensa per la Seconda divisione, che torna in campo mercoledì per un giocare altro turno infrasettimanale: il primo del girone A (saranno cinque in tutto) che vivrà così la 5ª giornata, il secondo del girone B (ne dovrà fare ben nove) che è atteso invece dalla 6ª giornata. Dopo quello di questa settimana, il girone A giocherà di mercoledì anche il 26 ottobre (10ª giornata), mentre il sarà in campo già il 12 ottobre (9ª giornata).

GIUDIZIO

+++

++

GIUDIZIO MARCATORI Masini (C) al 29’, Malafronte (M) al 37’ p.t. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 5,5; Mariotti 6, Accursi 5, Ricciardi 6; Romeo 5,5 (dal 1’ s.t. Esposito 6), Maisto 6, Corso 5,5, Squillace 6; Carboni 5,5 (dal 17’ s.t. Narducci 6), Masini 6,5, Bruzzese 6 (dal 40’ s.t. Figliomeni s.v.). (Scerbo, Mannone, Basile, Maita). All. Cozza 6. MILAZZO (4-2-3-1) Croce 6; Dipasquale 6, Strumbo 6, Benci 6,5, Quintoni 6; Bucolo 6,5, Fiore 6 (dal 37’ s.t. Simonetti s.v.); Urso 6 (dal 45’ s.t. N’ze s.v.), Cuomo 6, Proietti 6; Malafronte 6,5 (dal 29’ s.t. Spilabotte 5,5). (Taranto, Pepe, Cucinotta, Mangiacasale). All. Amura 6,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE spettatori 2.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Fiore, Dipasquale, Squillace, Maisto, Croce e Strumbo. Angoli 5-3. (i.m.)

MARCATORI Incoronato (A) al 9’ p.t.; Barone (N) al 13’ s.t. NEAPOLIS (4-4-2) Errichiello 5,5; P. Esposito 5,5, Daleno 5,5, Bianchi 5,5 (dall’8’ s.t. Allocca 5,5), Polverino 6 (dal 38’ p.t. Marinucci Palermo 6); Bonanno 6,5 (dal 28’ s.t. Pellecchia 5,5), Barone 6,5, Monticelli 6,5, Moxedano 6; Chiaria 6, Varriale 6. (Ambrosio, Oliva, De Falco, Pastore). All. Castellucci 6. ARZANESE (4-4-2) Fiory 6,5; Castellano 6, Riccio 6, Imparato 6,5, M. Esposito 5,5; Improta 6,5 (dal 22’ s.t. Tommasini 6), Manzo 7 (dal 39’ s.t Perna s.v.), Tarascio 6, Sandomenico 6; Carotenuto 6, Incoronato 6,5 (dal 32’ s.t. Gori s.v.). (Parisi, Caldore, G. Esposito, Fragiello). All. Fabiano 6. ARBITRO D’Iasio di Matera 6. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso non comunicato. Espulso M. Esposito al 18’ s.t.; ammoniti Tarascio, Manzo e Daleno. Angoli 8-8 (g.ar.)

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

APRILIA-FANO CAMPOBASSO-PERUGIA CATANZARO-MILAZZO GAVORRANO-FONDI GIULIANOVA-CELANO L'AQUILA-CHIETI MELFI-EBOLITANA NEAPOLIS-ARZANESE PAGANESE-VIBONESE VIGOR LAMEZIA-ISOLA LIRI ha riposato NORMANNA

PT

VIGOR LAMEZIA

PARTITE RETI G V N P F S 13 5 4 1 0 6 2

GAVORRANO

12 5 4 0 1 12 6

PERUGIA

12 5 4 0 1 11 6

PAGANESE

12 5 4 0 1

9 4

CAMPOBASSO

10 5 3

5 2

L'AQUILA

9 5 2 3 0 4 2

GIULIANOVA

9 5 3 0 2 5 4

CATANZARO

8 4 2 2 0 6 2

ARZANESE

8 5 2 2

1

9 8

CHIETI

7 4 2

1

7 5

NORMANNA

6 4 2 0 2 3 6

ISOLA LIRI

4 4

1

1

FONDI

4 5

1

1 3 5 8

1

1

1

2 7 5

NEAPOLIS

4 5 0 4

MELFI (-2)

3 5

1

2 2 2 4

FANO (-2)

2 5

1

1 3 3 5

APRILIA

2 4 0 2 2 0 3

EBOLITANA

2 5 0 2 3 3 7

MILAZZO

2 5 0 2 3 2 6

VIBONESE

2 5 0 2 3 4 9

CELANO

1

5 0

1

1

4

5 8

1

7

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

+++

GIUDIZIO MARCATORE Tirelli al 2’ s.t. MELFI (4-4-2) Scuffia 7; Spirito 6, Gennari 6, Moretto 6, R. Russo 6; Ambrogetti 6 (dall’8’ s.t. G. Russo 6), Viola 6, Muratore 6,5 (dal 49’ s.t. Franchino s.v.), Scarsella 6,5; Lionetti 5,5 (dal 22’ s.t. Spagna 5,5), Tirelli 6. (Della Luna, Dermaku, Giunta, Simeri). All. Rodolfi 6. EBOLITANA (4-4-2) Nicastro 6; Venneri 5,5 (dal 24’ s.t. Corsino 6), Servi 6, De Pascale 6, Gerolino 5,5 (dal 45’ s.t. Capasso s.v.); Esposito 6, Toscano 6, Sekkoum 6 (dal 36’ s.t. Colella s.v.), Izzo 5,5; Broso 6, D’Ancona 6. (Zotti, Angiò, Giudice, Liguori). All. Giacomarro 6. ARBITRO Zappatore di Taranto 5,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Viola, Venneri, G. Russo, Scuffia e De Pascale. Angoli 5-10. (g.t.)

PROSSIMO TURNO MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE, ore 15 CELANO-APRILIA CHIETI-NEAPOLIS EBOLITANA-CAMPOBASSO (ore 17) FANO-CATANZARO FONDI-PAGANESE ISOLA LIRI-GAVORRANO MILAZZO-L'AQUILA NORMANNA-GIULIANOVA PERUGIA-ARZANESE VIBONESE-VIGOR LAMEZIA riposa MELFI

MARCATORI 9 RETI: Fioretti (3, Gavorrano). 6 RETI: Clemente (1, Perugia). 5 RETI: L. Orlando (Paganese). 4 RETI: Balistreri (2, Campobasso).

0-0 1-2 1-1 2-0 1-0 1-1 1-0 1-1 2-1 1-0

++

GIUDIZIO APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; Gomes 6, Pinna 6,5, Aquino 6, Crialese 6; Di Libero 6 (dal 37’ s.t. Iovene s.v.), Croce 6, Cruciani 6, Siclari 6; Branicki 5 (dal 13’ s.t. Ceccarelli 5,5), Foderaro 5,5. (Rizzardi, V. Esposito, G. Esposito, Salese, Criaco). All. Vivarini 5,5. FANO (4-4-2) Orlandi 6; Misin 5,5, Antonioli 6 (dal 46’ p.t. Mucciarelli 6), Cossu 6,5, Amaranti 6; Colambaretti 5,5, Ruscio 6,5, Zebi 6 (dal 42’ s.t. Forabosco s.v.), Piccoli 6; Marolda 6 (dal 31’ s.t. Raparo s.v.), Morante 5,5. (Beni, Angelelli, Di Stefano, Bartolucci). All. Baldassarri 5,5. ARBITRO Spinelli di Terni 5,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Amaranti, Gomes e Siclari. Angoli 4-0. (v.a.)

REGOLAMENTO

Sei promozioni e 9 retrocessioni: nuovi i playout Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono in Prima le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff ai quali sono ammessi terza, quarta, quinta sesta. RETROCESSIONI Scendono le ultime tre dei due gironi, più altre tre dopo i nuovi playout: partecipano quartultima e quintultima di ogni girone: nella prima sfida (andata e ritorno) chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano per l’ultima retrocessione (andata e ritorno, con sorteggio).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

FORMULA 1 GP SINGAPORE 14a TAPPA DEL CAMPIONATO 2011

1

miti Raggiunge Fangio e Clark nelle doppiette pole-vittoria

Statistiche di Giovanni Cortinovis

Iridato con un punto

40

29

18

17

15

15

15

Michael Schumacher

Ayrton Senna

Alain Prost

Nigel Mansell

Sebastan Vettel

Juan Manuel Fangio

Jim Clark

Il tedesco, sette volte campione del mondo, domina con 40 doppiette

Il brasiliano, tre volte campione del mondo, insegue a quota 29

Il francese, quattro volte iridato, ha chiuso la carriera a 18

Il tedesco, iridato in carica, è già a quota 15. E ha solo 24 anni...

ANSA

REUTERS

COLOMBO

L’inglese, campione del mondo nel 1992, si è fermato a quota 17

L’argentino, cinque volte iridato, ha firmato 15 volte la doppietta pole vittoria

Anche lo scozzese, due volte campione in F.1, è a 15

REUTERS

Vettel ha 124 punti di vantaggio su Button a 5 gare dalla fine: anche se l’inglese vincesse in Giappone, a Seb basterebbe un 10˚ posto per essere campione

SuperVettel Un uomo solo in testa Un punto solo da fare Il tedesco domina ma Button (2o) rinvia a Suzuka il Mondiale Alonso quarto a 55"4. Solo in Spagna una Ferrari peggiore di sia sceso a 1"7 su Button — sempre in quella posizione, brillantissimo a macchina vuota nel finale però a distanza di sicurezza — in quanto non era il caso di rischiare.

PINO ALLIEVI SINGAPORE

Un paio d’ore dopo la corsa sono saliti tutti sulla enorme ruota panoramica attigua al circuito, per vedere dall’alto la pista ancora illuminata, i grattacieli e le navi in mezzo al mare in attesa di attraccare. Sebastian Vettel, Mark Webber, Adrian Newey e Christian Horner hanno festeggiato in modo originale il trionfo. Forse Webber non sarà stato felice quanto Vettel, ma oramai si è rassegnato alla bravura del tedeschino al quale, adesso, manca un solo punto (in 5 gare!) per la certezza del secondo titolo iridato. Avrebbe potuto conquistarlo ieri, lo farà probabilmente tra due settimane a Suzuka, pista più difficile e nobile. Micidiale Purtroppo, oltre i mille pregi di Vettel spunta ora un peccato: l’aver calpestato con largo anticipo le speranze dei rivali, rendendo questa coda del Mondiale una noia per chi non guida la Red Bull. E anche per chi invece la può condurre come Webber, relegato a un terzo posto opaco e triste. Il se-

Sebastian Vettel al traguardo: è la sua prima vittoria a Singapore EPA

Nona vittoria per Seb che non ha rivali. Webber sbaglia ancora al via e finisce terzo La rossa soffre per il degrado degli pneumatici ma la colpa è dell’aerodinamica

rial-winner Vettel è diventato un fenomeno (di solito si dice cannibale, ma con uno fanciullesco come lui non si può) al pari di Alain Prost, Ayrton Senna e Michael Schumacher, per citare i casi più affini. Perché è vero che non c’è macchina buona quanto la Red Bull-Renault, però ieri avrebbe vinto la McLaren, se non ci fosse stato lui. E a Monza sarebbe stato lo stesso. Ovvero anche Vettel fa la differenza. Ieri Sebastian è andato subito in testa rimanendoci per 61 giri, benché nel finale il vantaggio di quasi 13 secon-

Distacco Dietro a un Webber (3˚) condizionato dall’ennesima partenza al rallentatore troviamo finalmente la Ferrari di Alonso, distanziata di 55’’4. Tanti, troppi. Alonso per un bel pezzo di corsa è rimasto davanti a Webber, ma poi nella staccata della chicane è arrivato l’implacabile sorpasso dell’australiano. Impossibile resistere. Non è stata una grande rossa. Solo in Spagna (Alonso quinto e doppiato) era andata peggio. Ma la doccia è ancora più fredda perché rimediata su una pista che dava speranze a Maranello. Un tracciato da frenate e riprese, da curve lente, da trazione meccanica come altri «cittadini» sui quali la 150 Italia aveva ottenuto buoni risultati. Alonso sperava nella minore usura di gomme che solitamente aiuta la Ferrari. Invece il degrado, come Massa aveva sottolineato sin da venerdì, si è rivelato più importante del previsto e superiore a quello di

LA POLEMICA L’INGLESE IN UN ATTACCO MALDESTRO BUCA LA GOMMA DEL FERRARISTA Sfogo Il ferrarista schiuma rabbia: «Lui ha pagato, ma ha chiuso 5o. La mia gara invece è finita lì. Mi ha toccato sul dritto, non era nemmeno al mio fianco. Mi ha bucato la gomma prima della frenata. È la terza volta quest’anno che sbaglia con me dopo Montecarlo e Silverstone. Credo che la Fia stia valutando se dare punizioni più severe per episodi così».

Hamilton-Massa sul ring Felipe furibondo gli dà due pacche davanti alla tv

A sinistra, il contatto in pista e Massa con la gomma bucata. A destra, nel filmato Bbc, i complimenti ironici di Felipe a Lewis

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIA CRUCIANI SINGAPORE

Si chiama ring l’area riservata alle interviste televisive del dopo gara. Ed è lì che ha rischiato di andare in scena l’incontro di boxe tra Felipe Massa e Lewis Hamilton. Anche se due round ci sono stati. Il primo sabato in qualifica, quando l’inglese della McLaren aveva tentato di superare il brasiliano che si stava lanciando per il giro veloce.

4PRESS DA TV-EPA

Attacco «Mi ha proprio rotto, continua a non usare la testa», aveva commentato il ferrarista. Il secondo round ieri in gara. Al 12o giro Lewis ha attaccato maldestramente Felipe bucandogli la ruota posteriore destra e costringendolo a tornare ai box. Hamilton si è beccato un drive through ma al ferrari-

sta è andata peggio, con la strategia stravolta e condizionata anche dall’ingresso della Safety Car per l’incidente di Michael Schumacher. Contatto I due si sono così ritro-

vati nel ring. E lì Massa ha cercato un chiarimento. Gli si è avvicinato e, dopo averlo tirato

per un braccio, gli ha dato due pacche sulla spalla. «Bravo, hai fatto un buon lavoro...». Poi si è allontanato mandandolo a quel paese. A quel punto Hamilton, invece di replicare, si è sottratto alle domande dei cronisti, dandosela a gambe (anche dal circuito). Come se la vittima fosse lui!

Scuse «Mi aspettavo che venisse a parlarmi — dice un Felipe furibondo —. Invece ci ho provato io. L’ho chiamato, ma lui mi è passato accanto senza nemmeno guardarmi. E allora mi sono incavolato. Gli ho detto "se continui a ragionare così ne passerà di tempo prima che rivinci il Mondiale"».

Delusione Nessun accenno all’incidente nel comunicato stampa della McLaren dove Hamilton parla di un weekend di «occasioni perse, visto che Button ha dimostrato quanto era competitiva la McLaren. Mi sono divertito solo a fare tanti sorpassi dopo la penalità. Ma è stato frustrante ritrovarsi un’altra volta in fondo al gruppo». In Giappone il prossimo round? © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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il botto Schumi stavolta tampona Perez Il fenomeno sbaglia ancora Il contatto Ruota contro ruota Al 28˚ giro Schumacher va con l’anteriore sinistra sulla posteriore destra di Perez

clic IL TEMPO DI GARA SOLO PER 53" NON SFORA LE 2 ORE Il GP Singapore si conferma un’odissea: ieri il tempo di Vettel, è stato di 1h59’06"757. Ovvero appena 53" entro il limite delle due ore. Anche le tre precedenti edizioni erano state lunghissime: nel 2008 1h57’16"304, nel 2009 1h56’06"337, nel 2010 1h57’53"579. Tutti tempi comunque di molto inferiori alle 4h04’39"573 del GP Canada 2011, condizionato però da diverse interruzioni.

Red Bull e McLaren. Così né è uscita una gara sofferta, in difesa, con Massa (9˚) penalizzato da una sosta in più perché speronato da Hamilton. «Il quarto posto riflette le prestazioni attuali della nostra vettura», ha sentenziato Alonso. La Ferrari si è trovata a disagio sia con le super soffici sia con le soffici, su un asfalto teoricamente alleato, con la temperatura sempre calda. E allora? Colpa dei limiti aerodinamici della macchina, di uno sviluppo che non ha dato i frutti auspicati. Tutto rinviato al 2012. Schumi Singapore è stata spie-

tata anche con un altro eroe tornato grande a Monza. Parliamo di Schumacher, che ha tamponato in modo maldestro Perez volandogli sopra. Viene da dire: ma chi glielo fa fare, dopo 7 Mondiali? Però lui insiste, con la carica di un ventenne… © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il decollo Mercedes senza controllo La Mercedes di Schumi, ormai senza controllo, inizia un pericoloso volo

Il volo Brividi sotto i riflettori Tutti rimangono con il fiato sospeso mentre la Mercedes vola verso le barriere

L’impatto La macchina è distrutta, il campione esce illeso La Mercedes atterra e distrugge il muso nell’impatto contro le barriere. Per fortuna, Michael Schumacher esce senza nemmeno un graffio 4PRESS DA TV

ci ha favorito, alla ripartenza è stato un bene che tra me e Button si siano trovati un paio di doppiati. Anch’io ho avuto a che fare un po’ col traffico ed alla fine il mio vantaggio non era più così vistoso, ma avevamo tutto sotto controllo».

d «Annata incredibile

HANNO DETTO

S Schumacher «Penso che ci sia stato un malinteso tra me e Perez. Lui ha frenato troppo presto. Peccato, perché la mia macchina e le gomme stavano lavorando bene»

S Perez «Michael è stato troppo ottimista nel tentare quella manovra. Nel finale sono stato superato da Massa: le gomme erano finite e non potevo difendermi»

Non va male niente» Sebastian: «Qui la nostra velocità era fenomenale Speriamo di avere una Red Bull così anche nel 2012» 4

1

MARCO DEGL’INNOCENTI SINGAPORE

«Un punto dovrei poterlo prendere, ma prima bisogna pur farlo». Neanche dopo la nona vittoria della stagione, Sebastian Vettel ammette pubblicamente di sentirsi già campione del mondo per la seconda volta. Ma quanto meno, bontà sua, riconosce: «Per il titolo non ha proprio funzionato tutto al meglio, ma le possibilità di farcela nella prossima gara sono buone».

2

Bilancio Già adesso, in ogni ca-

Emozione Come a Monza, an-

che stavolta Sebastian si commuove leggermente sul podio, mentre canta l’inno nazionale tedesco: «Ma non erano lacrime, avevo soltanto qualcosa negli occhi…», si schermisce, sorridendo. Gli occhi lucidi li hanno anche mamma Heike e papà Norbert, che non stanno in loro dalla gioia. Per il trionfo definitivo c’è ancora quel punticino. Ma a Sebastian, ovviamente, adesso va bene così: «Sono molto contento di questa vittoria. Volevo conquistare questa gara. L’anno scorso avevo fatto una bella battaglia con Fernando Alonso, lo avevo seguito come un’ombra, ma ero arrivato solo secondo». Fascino Il circuito notturno di

Singapore lo esalta più di altri: «Sono quasi commosso. Amo questa pista, è una grandiosa sfida. È una delle gare

Urlo Quando Seb ha tagliato il traguardo, mentre uno stupendo spettacolo di fuochi artificiali lo salutava, rendendo ancora più luminosa la notte di Singapore, dai box, insieme con i complimenti, Christian Horner, il responsabile della Red Bull, gli ricordava che il titolo è ormai a un punto. Il tedesco ha urlato di gioia nella radio di bordo: «Ma in quel momento non sapevo dove fossero gli altri piloti: è stato un po’ come ad Abu Dhabi l’anno scorso. Ma anche oggi non ho pensato al Mondiale. O almeno non seriamente. Pensavo solo a vincere».

3

« «

Volevo vincere dopo che un anno fa avevo seguito Fernando come un’ombra Il titolo? Mi basta pochissimo. In Giappone ho buone possibilità di chiudere SEBASTIAN VETTEL LEADER DEL MONDIALE

più faticose, non c’è posto per fare il minimo errore». Una gara che Vettel ha dominato dalla partenza alla fine. Neppure Jenson Button è sembrato mettere in pericolo il suo successo: «Al via Jenson è partito un po’ meglio, ma io sono rimasto in testa. Dopodiché ho spinto quanto ho potuto, per potermi distanziare. Ma la velocità della mia macchina era davvero fenomenale». Ripartenza Neanche la Safety

Car gli ha creato problemi eccessivi, pur se ammette: «Non

1-2-3 Vettel si è commosso alle note dell’inno ma ai giornalisti ha detto che gli è finito qualcosa negli occhi. 4 La gioia per il trionfo AFP

so, Sebastian può trarre questo bilancio: «Una stagione magica? Per molti forse potrebbe essere così. Per noi è un anno incredibile: non abbiamo alcun problema di affidabilità, niente è andato male. Ne siamo tutti felici e speriamo di andare avanti così nelle prossime gare e nel 2012». Intanto per non lasciare nulla al caso mercoledì Vettel sarà di nuovo a Milton Keynes, nella sede della Red Bull, per provare al simulatore il circuito di Suzuka, dove si corre tra due domeniche. Button Un po’ deluso, ovviamente, Jenson Button. Il pilota della McLaren rende onore al vincitore, ma recrimina: «I doppiati mi hanno rallentato nella fase cruciale, soprattutto Kobayashi, dietro il quale ho perso quasi un giro. Altrimenti avrei potuto attaccare Vettel. Il mio obiettivo era vincere la gara e dovevo provarci. Però alla fine riconosco che il secondo posto era il meglio che avrei potuto ottenere». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

FORMULA 1 GP SINGAPORE Calendario: tra due settimane si va in Giappone AUSTRALIA 1. VETTEL MALESIA 1. VETTEL CINA 1. HAMILTON

TURCHIA 1. VETTEL SPAGNA 1. VETTEL MONACO 1. VETTEL

CANADA 1. BUTTON EUROPA 1. VETTEL GRAN BRETAGNA

1. ALONSO GERMANIA 1. HAMILTON UNGHERIA 1. BUTTON BELGIO

1. VETTEL ITALIA 1. VETTEL SINGAPORE* 1. VETTEL 9 OTTOBRE

GIAPPONE SUZUKA 16 OTTOBRE COREA SUD YEONGAM 30 OTTOBRE

BRASILE SAN PAOLO

GP INDIA NUOVA DELHI** 13 NOVEMBRE ABU DHABI YAS MARINA 27 NOVEMBRE

*in notturna ** da omologare

Button sorpresa dell’anno Gara fantastica per il pilota McLaren ora 2o in classifica. Webber, sufficienza stiracchiata pagelle

di PINO ALLIEVI

La Red Bull gli farà un monumento

h 8,5 Sebastian Vettel

Il Mondiale adesso è a un solo punto. Il vantaggio che ha in classifica sugli inseguitori è abissale, le prospettive di fermarlo sono vicine allo zero. Sebastian Vettel ha fatto consumare ai cronisti tutti gli aggettivi, i suoi tecnici lo hanno tramortito di pacche sulle spalle dopo questa ennesima vittoria, la Red Bull prima o poi gli erigerà un monumento davanti alla fabbrica. Anche ieri a Singapore, notte o giorno conta poco, il tedeschino terribile ha fatto quello che ha voluto, andando in testa subito, allungando per prendere il vantaggio decisivo, rallentando nel finale, concedendosi un certo agio nei doppiaggi. Ma soprattutto sfruttando al 100 per cento quel mezzo fantascientifico che è la RB7. Gli ulteriori elogi li rinviamo al GP del Giappone, tra due settimane... COLOMBO

CAMBIO GOMME

Hamilton usa cinque treni Pilota per pilota, ecco tutti i pit stop effettuati e la scelta delle gomme S=soft; SS=supersoft; U=usate; N=nuova tra parentesi il giro della sosta

8 Jenson Button

7,5 Paul Di Resta

7 Fernando Alonso

Secondo in gara e in campionato, scavalcando Alonso. Altra corsa fantastica dopo una qualifica che ha lasciato tutti di stucco. È la grande sorpresa della stagione EPA

Una bellissima gara su una pista insidiosa, dove non aveva mai corso. Ha saputo piazzare la Force India direttamente alle spalle (sesta) alle spalle dei grandi team EPA

Oggi la Ferrari è lui. Invece la 150 Italia, dopo lo sprazzo di Silverstone, è affondata proprio sulla pista dove Fernando sperava. Ma lui mostra sempre gli artigli EPA

6 Mark Webber

5 Lewis Hamilton

5 Michael Schumacher

Sufficienza stiracchiata. Una volta di più non è riuscito a sfruttare la prima fila e la fenomenale Red Bull. Il divario con Vettel è abissale, la vittoria lontana EPA

Per quanto fatto dopo il fattaccio merita 8, ma ha di nuovo rovinato una giornata magica col sorpasso impossibile a Massa. Perché continua a non capire? LAPRESSE

Gli è andata bene nel volo sopra Perez. Difficile giustificare la tamponata (la Fia lo ha ammonito): già a Silverstone lo aveva tradito la voglia di prendere Rosberg EPA

6,5

6,5

6

6

5,5

4

Perez

Maldonado

Sutil

Rosberg

Massa

Organizzatori

È suo l’unico punto della Sauber. Il messicano che orbita attorno alla Ferrari s’impegna, sgomita, ha tanta voglia di arrivare

Il pilota venezuelano chiude undicesimo e primo della Williams. Considerando i limiti della macchina, è un ottimo risultato EPA

Ha la stessa vettura di Paul di Resta ma ha concluso il Gran Premio solamente all’ottavo posto. Dura la vita con uno così in squadra

Ha faticato parecchio: se Schumacher non fosse andato addosso a Perez, lo avrebbe probabilmente raggiunto e superato EPA

Ha tutte le scusanti del mondo, dalle gomme che si degradavano alla foratura per colpa di Hamilton. Però, un po’ più di brio, suvvia!

Troppi 4 giri per spostare la macchina di Schumi. Qui non mancano i soldi per mettere le gru ed evitare la Safety Car. Meno show più concretezza AP

LAPRESSE

gara

REUTERS

CANONERO

classifiche GENERALE

ARRIVO TEMPO/DISTACCO (PIT STOP) in 1h59’06"757 (3) media 155,810 km/h

POS PILOTA

NAZ SCUDERIA

1.

VETTEL

GER Red Bull-Renault

2.

BUTTON

GB McLaren-Mercedes

3.

WEBBER

AUS Red Bull-Renault

a 29"279 (3)

4.

ALONSO

SPA Ferrari

a 55"449 (3)

5.

HAMILTON

GB McLaren-Mercedes

a 1’7"766 (5)

6.

DI RESTA

GB Force India-Mercedes

a 1’51"067 (2)

7.

ROSBERG

GER Mercedes

8.

SUTIL

GER Force India-Mercedes

9.

MASSA

BRA Ferrari

a 1"737 (3)

a 1 giro (3) 1 giro (2) a 1 giro (4)

10. PEREZ

MES Sauber-Ferrari

11. MALDONADO

VEN Williams-Cosworth

a 1 giro (3)

12. BUEMI

a 1 giro (2)

SVI Toro Rosso-Ferrari

a 1 giro (3)

13. BARRICHELLO BRA Williams-Cosworth

a 1 giro (2)

14. KOBAYASHI

GIA Sauber-Ferrari

a 2 giri (4)

15. SENNA

BRA Renault

a 2 giri (4)

16. KOVALAINEN

FIN Lotus-Cosworth

a 2 giri (3)

17. PETROV

RUS Renault

a 2 giri (3)

18. D’AMBROSIO

BEL Virgin-Cosworth

a 2 giri (2)

19. RICCIARDO

AUS Hrt-Cosworth

a 4 giri (3)

20. LIUZZI

ITA Hrt-Cosworth

21. ALGUERSUARI SPA Toro Rosso-Ferrari

a 4 giri (4) non arrivato (3)

RITIRATI: al 10o giro GLOCK (GER/Virgin-Cosworth) incidente; al 29o giro SCHUMACHER (GER/Mercedes) incidente; al 48o giro TRULLI (ITA/Lotus-Cosworth) cambio. DISTANZA: 61 giri pari a 309,316 km. GIRO PIÙ VELOCE: il 54o di Button in 1’48"454, media 168,392 km/h. NOTE: Safety-Car: dal 29o al 33o giro. Drive through per Hamilton al 16o giro per contatto con Massa; Alguersuari al 25o giro per contatto con Trulli; Kobayashi al 40 o giro per non aver rispettato le bandiere blu.

numeri

PILOTI POS NOME NAZ PUNTI 309 1. VETTEL GER 185 2. BUTTON GB 184 3. ALONSO SPA 182 4. WEBBER AUS 168 5. HAMILTON GB 84 6. MASSA BRA 62 7. ROSBERG GER 52 8. SCHUMACHER GER 34 9. PETROV RUS 34 10. HEIDFELD GER 28 11. SUTIL GER 27 12. KOBAYASHI GIA 20 13. DI RESTA GB 16 14. ALGUERSUARI SPA 13 15. BUEMI SVI 9 16. PEREZ MES 4 17. BARRICHELLO BRA 2 18. SENNA BRA 1 19. MALDONADO VEN 0 20. DE LA ROSA SPA 0 21. TRULLI ITA 0 22. KOVALAINEN FIN 0 23. LIUZZI ITA 0 24. D’AMBROSIO BEL 0 25. GLOCK GER 0 26. KARTHIKEYAN IND 0 27. RICCIARDO AUS 0 28. CHANDHOK IND COSTRUTTORI 1. RED BULL 491 353 2. MCLAREN 268 3. FERRARI 4. MERCEDES 114 70 5. RENAULT 6. FORCE INDIA 48 36 7. SAUBER 29 8. TORO ROSSO 9. WILLIAMS 5 10. LOTUS 0; 11. HRT 0; 12. VIRGIN 0

SEBASTIAN VETTEL SSU SN (14) SN (30) SSU (49) JENSON BUTTON SSU SN (14) SU (30) SSU (48) MARK WEBBER SSU SN (12) SN (29) SSU (47) FERNANDO ALONSO SSU SN (10) SN (25) SU (49) LEWIS HAMILTON SSU SSN (11) SN (13) SSU (29) SU (48) PAUL DI RESTA SN SSU (19) SN (29) NICO ROSBERG SSU SSU (9) SSN (22) SN (29) ADRIAN SUTIL SSU SN (11) SN (29) FELIPE MASSA SSN SN (11) SN (12) SSU (24) SU (41) SERGIO PEREZ SSU SN (15) SN (29) PASTOR MALDONADO SSU SN (11) SSN (25) SN (45) SEBASTIEN BUEMI SSU SN (11) SN (31) SSN (49) RUBENS BARRICHELLO SSU SN (12) SN (30) KAMUI KOBAYASHI SN SN (16) SSN (29) SSN (53) BRUNO SENNA SSU SN (10) SU (11) SSU (28) SSU (48) HEIKKI KOVALAINEN SSN SN (11) SN (26) SU (47) VITALY PETROV SN SU (16) SSN (29) SSN (47) JEROME D’AMBROSIO SN SSN (16) SN (28) DANIEL RICCIARDO SSU SSN (1) SSU (15) SN (27) VITANTONIO LIUZZI SN SSU (13) SSN (26) SSU (45) SU (46) JAIME ALGUERSUARI SU SN (17) SSN (35) JARNO TRULLI SSN SN (16) SN (19) SU (44) MICHAEL SCHUMACHER SSU SSU (10) SSN (24) TIMO GLOCK SN

GIRI VELOCI AUS 25 8 12 10 18 6 15 2 1 4 -

MAL 25 18 8 12 4 10 2 15 6 1 -

CIN 18 12 6 15 25 8 10 4 2 1 -

TUR 25 8 15 18 12 10 4 6 1 2 -

SPA 25 15 10 12 18 6 8 4 1 2 -

MON 25 15 18 12 8 4 6 10 1 2 -

CAN 18 25 15 8 12 10 6 4 1 2 -

EUR 25 8 18 15 12 10 6 1 2 4 -

GB 18 25 15 12 10 8 2 4 1 6 -

GER 12 18 15 25 10 6 4 1 8 2 -

UNG 18 25 15 10 12 8 2 6 1 4 -

BEL 25 15 12 18 4 8 10 2 6 1 -

ITA 25 18 15 12 8 10 4 6 1 2 -

SIN 25 18 12 15 10 2 6 4 8 1 -

35 26 18 15 3 4 -

37 22 18 2 15 1 6 -

33 37 14 14 2 1 -

43 20 15 10 10 1 2 -

37 33 10 14 4 3 -

37 23 18 4 6 10 1 2

33 25 8 12 10 6 5 2

40 20 28 6 1 2 4 -

33 12 35 10 4 6 1 -

27 25 28 10 1 8 2 -

28 37 23 2 6 5 -

43 15 16 18 2 6 1

25 30 23 10 2 4 7 -

40 28 14 6 12 1 -

Jenson e Vettel unici sotto 1’50"

L’inglese Jenson Button, 31 anni AFP 1. Jenson Button 1’48"454 (54˚) 2. Sebastian Vettel 1’48"688 (51˚) 3. Mark Webber 1’50"088 (54˚) 4. Lewis Hamilton 1’50"832 (54˚) 5. Fernando Alonso 1’50"891 (58˚) 6. Kamui Kobayashi 1’51"329 (56˚) 7. Sebastien Buemi 1’52"197 (51˚) 8. Felipe Massa 1’52"550 (26˚) 9. Michael Schumacher 1’53"096 (26˚) 10. Pastor Maldonado 1’53"198 (50˚) 11. Jaime Alguersuari 1’53"676 (37˚) 12. Bruno Senna 1’53"774 (55˚) 13. Heikki Kovalainen 1’54"063 (56˚) 14. Vitaly Petrov 1’54"204 (56˚) 15. Paul Di Resta 1’54"239 (41˚) 16. Nico Rosberg 1’54"383 (42˚) 17. Adrian Sutil 1’54"564 (45˚) 18. Sergio Perez 1’54"615 (42˚) 19. Rubens Barrichello 1’55"235 (40˚) 20. Jarno Trulli 1’57"126 (25˚) 21. Vitantonio Liuzzi 1’58"283 (41˚) 22. Jerome d’Ambrosio 1’58"730 (22˚) 23. Daniel Ricciardo 1’59"064 (40˚) 24. Timo Glock 2’00"412 (6˚)


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FORMULA 1 GP SINGAPORE

Fernando: «Era l’ultima possibilità di vincere» Alonso: «Non credo che la Ferrari ne avrà altre da qui a fine anno. Faremo gare-test» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIA CRUCIANI SINGAPORE

Alonso ha poca voglia di parlare... REUTERS

L’unico momento scoppiettante del noioso GP di Singapore sono stati i fuochi d’artificio alla fine. Il primo ha illuminato il cielo appena Seb Vettel ha tagliato il traguardo. L’ultimo quando non tutte le monoposto erano ancora rientrate ai box. Il che la dice lunga sul distacco rifilato dal tedesco della Red Bull a tutti gli altri. Ferrari incluse, con Fernando Alonso quarto a oltre 55" e Felipe Massa nono e doppiato (anche perché vittima dell’ennesimo assalto di Lewis Hamilton, che gli ha bucato una gomma mentre

Ecclestone e le banche ecco un’altra grana: salta il capo di UBS sponsor del Mondiale Gruebel si dimette per lo scandalo di Londra: l’accordo adesso è in forse MARCO DEGL’INNOCENTI SINGAPORE

Scandalo Un anno dopo ecco le clamorose dimissioni dell’amministratore delegato, Oswald Gruebel, in seguito allo scandalo del buco di 2,23 miliardi di dollari (1,17 miliardi di euro) causato alla filiale di Londra da un trader infedele. Dimissioni che sono state presentate qui a Singapore, dove era riunito il cda dell’istituto e hanno gettato ombre ed interrogativi anche sul futuro della stessa sponsorizzazione. Oswald Gruebel, banchiere di origine tedesca, è da anni vicino al mondo della F.1. Quando era a capo del Credit Suisse aveva già salvato la Sauber dal fallimento, sponsorizzandola dal 2000 al 2008 e

La 550 Maranello è in edicola con la Gazzetta

È in edicola, a 12,99 euro più la Gazzetta, il modellino della Ferrari 550 Maranello con cui l’equipaggio Kox-EngeDavies ha vinto la 24 Ore di Le Mans 2003 nella categoria GTS. È la terza uscita di «Ferrari Racing Collection».

Fernando Alonso, 30 anni, è alla seconda stagione in Ferrari. Con il Cavallino ha vinto 6 gran premi AFP

cercava di passarlo). Ma per le rosse il ritardo poteva essere ancora maggiore se al 30˚ giro non fosse entrata la Safety Car che ha riallineato tutti. Resa Parla senza peli sulla lingua Alonso a fine gara, fotografando esattamente la realtà delle cose: «Se è andata così qui, dove pensavamo di poter essere competitivi, non credo che nel resto della stagione avremo altre chance di vittoria». Rimane soltanto una vaga speranza di «scavalcare la McLaren al secondo posto della classifica costruttori, anche se hanno incrementato ancora il vantaggio. Mentre a me piacerebbe molto chiudere secondo in

UN ALTRO CASO IN BALLO 38 MILIONI DI EURO

Proprio in occasione del GP di Singapore dell’anno scorso era stato annunciato che la svizzera UBS, una delle maggiori banche del mondo, era diventata sponsor globale della F.1. Un impegno stimato intorno ai 38 milioni di euro, per un periodo di tempo non precisato.

A 12,99 EURO

Bernie Ecclestone, 81 anni AFP

ieri ci sarebbe dovuto essere anche lui al gran premio, con i consiglieri di amministrazione, ospiti di Ecclestone, per celebrare l’anniversario dell’accordo. Ma ovviamente per lui non c’era più nulla da festeggiare. Processo In effetti, non sembra

un momento felice per i rapporti tra Ecclestone ed i banchieri. A fine ottobre si aprirà a Monaco di Baviera il processo contro Gerard Gribkowsky, ex dirigente della Bayerische Landesbank, in relazione alla vendita delle azioni della F.1 alla Cvc nel 2005. Gribkowsky è accusato di corruzione, malversazione ed evasione fiscale. Ecclestone, che figura tra i 40 testi citati dall’accusa, ha ammesso di aver versato a Gribkowsky 38 milioni di euro ma ha sempre negato la corruzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Le gomme si consumavano troppo in fretta: difficile tenere dietro Webber» quella piloti». Posizione che ha ceduto proprio ieri a Jenson Button. Test Che senso avranno quindi

per la Ferrari le cinque gare che restano in questo 2011? «Saranno corse-test — spiega lo spagnolo —. Ora dobbiamo rimanere calmi e pensare alla macchina del 2012. Potremmo provare nuove soluzioni, soprattutto di aerodinamica che è il nostro problema principale: se riesci a guadagnare un secondo così, poi tutto nella vettura diventa più facile, dalle

strategie all’usura delle gomme». Problemi Tre gli elementi che per Fernando hanno contribuito alla deludente prestazione di ieri. «Primo l’eccessivo degrado delle gomme supersoft a inizio gara: il nostro passo era troppo lento, perdevo tra i 6 decimi e il secondo a giro, dura tenere Webber dietro; secondo l’ingresso della Safety Car, che ha annullato il vantaggio di 6" che avevo su Mark; terzo i doppiati che pensavano ad altre cose. Il podio è sfumato così». Fortuna Ma a Singapore è stata

la Ferrari al di sotto delle aspettative o la Red Bull troppo più veloce del previsto? «Una macchina che fa 14 pole su 14 gare forse non la vedremo più — dice Alonso —. Non basta avere

il pacchetto migliore, con il pilota più veloce. Devi avere anche la fortuna che tutto vada bene: insomma prima o poi ti capita una bandiera gialla nel tuo giro veloce! Ma non sorprende più. Qui è stato un problema nostro, non siamo stati veloci». Bilancio E si fatica anche a credere che un leone come Alonso dica la verità quando definisce «ottimo» il weekend Ferrari. Ma lo è e lo spiega così: «Se hai il potenziale per vincere, devi vincere. Noi ora abbiamo il potenziale per finire quinti e il weekend è stato ottimo: qualifica perfetta, buone strategie, partenza buona, pit stop senza guai. Poi Hamilton ha avuto il problema con Felipe e sono riuscito a chiudere la gara al quarto posto. Sono soddisfatto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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SUPERBIKE GP IMOLA PAOLO GOZZI IMOLA (BOLOGNA)

Migliori

Peggiori

Valentino, cosa ti sei perso: Imola invasa dalla marea rossa (78mila spettatori!) per acclamare come fosse uno dei nostri lo spagnolo che non vinceva mai. Alla soglia dei 39 anni Carlos Checa ha accarezzato per due giri il primo Mondiale con l’unica Ducati che (per adesso) vince, la 1198R Superbike presentata quattro anni fa, ma ancora così competitiva che arriva prima anche quando perde.

h 10

i 5,5

Avrebbe dato paga a tutti, ma anche stavolta la fortuna gli ha voltato le spalle. Talento cristallino, se nel 2012 avrà la Honda giusta saranno dolori.

Imola è da sempre una pista ostica per la Yamaha, ma Marco è sembrato anche distratto dalle trattative per la prossima stagione.

h 9 Carlos Checa

i 5 Leon Haslam

Ha sbagliato gomma ritrovandosi a navigare in terza posizione. Poi, con la soluzione giusta, è tornato dove voleva stare.

Se non va per terra finisce a centrogruppo e il gigante Bmw continua a restare al palo. Ricchi (tedeschi) che piangono.

h 7 Noriyuki Haga

i 4,5 Michel Fabrizio

Per 9 gare è stato impalpabile, ma quando il mercato piloti è entrato nel vivo e bisogna cercare moto (e ingaggio) ha ritrovato verve. Marpione.

La Suzuki in questo momento non naviga in acque tranquille e i suoi errori non aiutano per trovare una buona soluzione (per entrambi) nel 2012.

Beffa Stavolta il mattatore è stato Jonathan Rea, giovane talento Honda risorto dopo quattro GP perduti tra ospedali, interventi chirurgici, riabilitazione. Ha dominato la prima uscita e buona parte della seconda, finché un filo della batteria rotto lo ha lasciato per strada. Checa era dietro ma tranquillo «perché Rea era troppo veloce e il secondo posto mi andava benissimo». Il gentile regalo ha reso dolcissima la giornata nonostante la festa rimandata per tre punti. Errore Marco Melandri, unico inseguitore dopo il forfait di Biaggi, ha rischiato di chiudere i giochi da solo sprofondando al 12o posto per un’uscita alle Acque Minerali, ma poi ha rimontato furiosamente (6o) tenendo in vita un campionato già morto nella culla. Checa, infatti, è al comando dal primo round in Australia e ha fatto il vuoto macinando tutti. Ha già totalizzato 12 vittorie e 18 podi in 22 gare e con quattro gare ancora da disputare può arrivare a un passo dal record dei 17 successi del texano Doug Polen nel ’91, ovviamente con la Ducati.

Jonathan Rea

Impennata di gioia per la vittoria in gara-2 di Carlos Checa, 38 anni, lanciato verso il suo primo titolo ALEX PHOTO

Il Mondiale è di Checa... ma solo per due giri Carlos vince, la rimonta di Melandri rimanda la festa Ducati La favola di Rea: dal polso frantumato al successo in gara-1 Affondo Domenica, nel penultimo round a Magny-Cours (Francia), per laurearsi campione gli basteranno tre punti, cioè un banale 13o posto anche se Melandri riuscisse a fare bottino pieno. Imola così è stata l’antipasto della festa. Checa si è fermato lungo la pista per stappare lo spumante

le classifiche

La settimana prossima in Francia allo spagnolo basterà un 13o posto Risultati del GP Imola, 11a prova (su 13) del Mondiale Superbike all’Enzo e Dino Ferrari (4.936 m). Gara-1 (21 giri, km 103,656): 1. Rea (GB-Honda) in 38’03”396; 2. Haga (Gia-Aprilia) a 0”111; 3. Checa (Spa-Ducati) a 9”449; 4. Sykes (GB-Kawasaki) a 9”792; 5. Laverty (Irl-Yamaha) a 14”699; 6. Guintoli (Fra-Ducati) a 16”820; 7. Smrz (RCec-Ducati) a 24”227; 8. Melandri (Yamaha) a 24”935; 9. Badovini (Bmw) a 25”224; 10. Lascorz (Spa-Kawasaki) a 25”487; 11. Aitchison (Aus-Kawasaki) a 26”148; 12. Corser (Aus-Bmw) a 26”444; 13. Sandi (Ducati) a 29”761; 14. Polita (Ducati) a 30”083; 15. Camier (GB-Aprilia) a 34”862; 16. Baiocco (Ducati); 18. Rolfo (Kawasaki). Gara due (21 giri): 1. Checa in 38’04”538; 2. Haga a 4”631; 3. Camier a 15”159; 4. Laverty a 17”195; 5. Haslam (Aus-Bmw) a 17”388; 6. Melandri a 18”533; 7. Guintoli a 19”615; 8. Lascorz a 20”063; 9. Aitchison a 24”194; 10. Badovini a 28”485; 11. Xaus; 12. Sandi; 13. Berger (Fra-Ducati); 14. Fores (Spa-Bmw).

Classifica (11 gare su 13): 1. Checa p. 417; 2. Melandri 320; 3. Biaggi 281; 4. Laverty 256; 5. Haslam 187; 6. Camier 171; 7. Guintoli 158; 8. Haga 155; 9. Badovini 147; 10. Fabrizio 141; 11. Rea 138; 12. Sykes 127; 18. Rolfo 39. Costruttori: 1. Ducati p. 441; 2. Aprilia 376; 3. Yamaha 375; 4. Bmw 232; 5. Kawasaki 192; 6. Honda 162; 7. Suzuki 158. Supersport (19 giri): 1. Foret (Fra-Honda) in 35’56”214; 2. Lowes (GB-Honda) a 0”166; 3. Parkes (Aus-Kawasaki) a 2”499; 7. Iannuzzo (Kawasaki) a 25”826. Classifica: 1. Davies (GB-Yamaha) p. 171; 2. Foret 136; 3. Salom 123; 6. Scassa (Yamaha) 96. Calendario: domenica GP Francia (Magny-Cours); 16 ottobre GP Portogallo (Portimao). Checa iridato se... conquista almeno un 13o posto, anche se Melandri vince le 4 gare che restano. Nel Costruttori alla Ducati contro l’Aprilia bastano due secondi posti.

Taccuino SUPERSTARS AL MUGELLO

EUROPEO RALLY

Cerqui fa doppietta

Rossetti nuovo leader

(a.s.) Alberto Cerqui (Bmw) firma la doppietta al Mugello, nel pe nultimo appuntamento della Super stars. Il 19enne bresciano si porta in testa al Tricolore e si rilancia an che nella classifica dell’Internatio nal Series, dove ora è secondo a soli 11 punti dal leader Luigi Ferrara (Mercedes). Cerqui ieri ha precedu to in gara 1 Pier Guidi (Maserati) e Pigoli (Mercedes), in gara 2 Biagi (Bmw) ed Herbert (Mercedes). Fer rara ha chiuso rispettivamente 6˚ e 7˚, rallentato da problemi al moto re. Il 9 ottobre si corre la gara con clusiva a Vallelunga.

(g.r.) Luca Rossetti (Punto Abarth) ha chiuso al 5˚ posto il Ral ly di Polonia vinto da Kayetovicz (Subaru). Il piazzamento ha per messo al friulano di togliere a Luca Betti, assente in Polonia, la leader ship nell’Europeo.

KART A VITERBO

Vince una ragazza (p.m.) A Viterbo la 16enne olandese Beitske Visser ha conqui stato l’ultima tappa del Wsk Master Series nella categoria KZ1. Il vinci tore assoluto è Paolo De Conto.

offerto dalla gente della Tosa, poi sul podio ha fatto l’inchino. Quindi è piombato sul palco delle interviste pubbliche ballando pazzo di gioia. Dopo una vita da mediano è diventato un «bomber» quasi senza volerlo; il tutto a vantaggio di un pubblico che ama i personaggi genuini ma pieni d’umanità.

«Dieci anni fa (in 500 compagno di Biaggi, n.d.r.) non avrei mai immaginato di poter vivere momenti simili. Cinque anni fa forse sì». Ricorsi La doppietta mancata di Rea è un’altra bella favola. A Misano si era frantumato il polso destro, ma glielo hanno

riparato bene e dopo 4 round perduti è risorto. Proprio a Imola dove un anno fa si era rotto l’altro polso nel warm up. «Ho fatto un viaggio lunghissimo per tornare davanti. Meritavo il massimo, ma mi riprenderò tutto nel 2012». Quando avrà la nuova Honda presentata venerdì scorso.

Marco Melandri

Guai Melandri ha smarrito la rotta fin dalle qualifiche (9o). Gara-1 è stata una sofferenza (8o), l’altra non molto meglio (6o), «perché il freno motore non andava bene e non riuscivo a fermare la Yamaha e sono finito largo alle Acque Minerali». Poi ha girato coi tempi di Checa, ma il podio era compromesso. A sera si è incontrato coi vertici Bmw per definire i dettagli del suo biennale. Rimpianti L’eccellente risultato di squadra dell’Aprilia, con Noriyuki Haga due volte 2o, in gara-2 davanti al compagno di colori Leon Camier, ha rinfocolato il rammarico del grande assente Max Biaggi, a casa per curare la frattura del piede sinistro. Tenterà il rientro a Magny-Cours, «ma sarà difficile perché si è gonfiato di nuovo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MONDIALI DI CICLISMO LA PROVA IRIDATA DEI PROFESSIONISTI A COPENAGHEN IlPunto DI PIER BERGONZI

Questa gara non merita percorsi così Senza nulla togliere a «Neutrino» Cavendish (il miglior sprinter al mondo) non ci convince un Mondiale con 100 corridori all’ultimo chilometro e la media vicina ai 46 chilometri orari. Un percorso più facile di così (più light di Zolder 2002...) è quasi impossibile trovarlo. Questa è la strada che porta al Mondiale per specialisti. Un vicolo molto stretto. E adesso è anche troppo facile sparare su Bettini e sulla fallimentare gara degli azzurri (peggio di così solo ad Alterheim 1983: 17˚ Saronni). La prestazione è un po’ lo specchio del nostro momento, visto che non vinciamo una classica monumento da 3 anni e il dopo Bettini non è mai cominciato. Sì, forse il c.t. non ha letto bene la corsa. Pensava (o sperava?) che fosse più selettiva. Pensava (sperava?) che i nostri fossero più ordinati ed efficaci allo sprint. Quando il gruppo va a 50 all’ora per 260 km c’è poco da inventare. Anche un fuoriclasse come Gilbert, numero uno delle corse di un giorno, non ha potuto mettere il naso alla finestra. La verità è che su un tracciato così, il Mondiale aveva un finale scritto. Le polemiche su Copenaghen (ha ospitato il quinto mondiale: un record) non sono una novità. Nel 1949, qui vinse Rik Van Steenbergen. E Fausto Coppi, dopo mille e un attacco finì terzo. Gianni Brera, sulla Gazzetta, scrisse un pezzo d’antologia intitolato. «Le aquile non scendono nelle aie: Fausto per 290 chilometri e Rik per 200 metri». Quella volta, almeno, i campioni del momento erano tutti al via, da Coppi a Kubler, da Magni a Robic. Ieri, invece, Contador, Evans, Nibali, Scarponi e molti altri protagonisti della stagione hanno visto la corsa in tv. E avrebbero potuto collegarsi per gli ultimi dieci minuti... La maglia arcobaleno merita un percorso meno banale.

Gazzetta.it LA DELUSIONE DEL C.T. E DEGLI AZZURRI, LA GIOIA DI «CAV» Sul sito Gazzetta la delusione italiana nelle video interviste al commissario tecnico Paolo Bettini e agli azzurri Daniele Bennati, Daniel Oss, Giovanni Visconti, Manuel Quinziato ed Elia Viviani. In più la gioia di Mark Cavendish («Era il mio sogno da ragazzino»), il commento di Peter Sagan, le foto più belle della corsa e un servizio su Copenaghen, la città della bici che ha ospitato con grande entusiasmo i campionati del Mondo.

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1-IL TRIONFO Mark Cavendish sul traguardo mondiale BETTINI 2-L’ABBRACCIO Dopo l’arrivo corre ad abbracciare compagni e tecnici della Nazionale

HUSHOVD CADE: 170˚ 12˚ SAGAN ARRIVO: 1. Mark CAVENDISH (Gb) 260 km in 5:40’27", media 45,821; 2. Matthew Goss (Aus); 3. Andre Greipel (Ger); 4. Cancellara (Svi); 5. Roelandts (Bel); 6. Feillu (Fra); 7. Bozic (Slo); 8. Boasson Hagen (Nor); 9. Freire (Spa); 10. Farrar (Usa); 11. Galimzyanov (Rus); 12. Sagan (Slk); 13. Ravard (Fra); 14. Bennati; 15. Rui Costa (Por); 16. M. Cardoso (Por); 17. Gilbert (Bel); 18. Morkov (Dan); 19. Veilleux (Can); 20. Bole (Slo); 21. Ligthart (Usa); 22. Saramotins (Let); 23. Kostyuk (Ucr); 24. Phinney (Usa); 25. Bagdonas (Lit); 40. Modolo; 77. Gavazzi; 80. Viviani; 82. Oss; 103. Quinziato a 42"; 104. Tosatto a 49"; 106. Paolini a 52"; 107. Visconti a 1’02"; 170 Hushovd (Nor) a 8’54". Partiti 209, classificati 177

S ALBO D’ORO RECENTE 2001 Freire (Spa); 2002 Cipollini; 2003 Astarloa (Spa); 2004 Freire (Spa); 2005 Boonen (Bel); 2006 Bettini; 2007 Bettini; 2008 Ballan; 2009 Evans (Aus); 2010 Hushovd (Nor); 2011 Cavendish (Gb)

AFP

3-L’EBBREZZA Ebbro di gioia è rincorso da giornalisti e fotografi EPA 4-CON MAERTENS E tra chi gli chiede l’autografo c’è Freddy Maertens, due volte iridato AP

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GOLDEN BOY DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA RUDERSDAL (Danimarca)

Tremava, sabato. Tremava molto quando l’ha abbracciato Max Sciandri, per lui più di un amico, l’uomo che gli ha fatto scoprire la Toscana. In quella stretta c’era tutta la tensione che Mark Cavendish sentiva sulle piccole spalle: una maglia iridata sulla quale mettere, tra 11 mesi, quella olimpica nella «sua» Londra. No, non poteva sbagliare sul circuito più facile della storia del Mondiale. Con 106 corridori in volata su uno strappo di 490 metri al 5%: al massimo ne erano arrivati 46 allo sprint, Lisbona 2001. Un tracciato da altissima velocità, per trequarti in discesa, senza strappi, senza punti in cui attaccare: la media ha sfiorato i 46 orari. L’Italia è stata tenuta a galla da Luca Paolini fino a 3 km dall’arrivo, per naufragare nel finale: il 14˚ posto di Bennati, il nostro leader, è il peggiore piazzamento di sempre dopo il 17˚ di Saronni 1983. Paolini a parte, nessun altro azzurro merita la sufficienza.

Ciclone Cavendish: è oro mondiale L’Italia baby deraglia Sul circuito più facile della storia il britannico fulmina Goss e Greipel. Azzurri troppo passivi: Bennati 14˚ nale vietata agli squalificati da 6 mesi in su. Ale-jet era stato l’unico a battere Cavendish, al Giro. Ma inutile piangere su quello che poteva essere. Il livello dell’Italia ciclistica è quello che abbiamo visto qui in Danimarca. Non vinciamo una grande classica dal Lombardia 2008 e, in particolare nello sprint, abbiamo buoni giovani, come Viviani, Modolo e Belletti, che hanno però bisogno di crescere a livello internazionale. Bennati era il secondo dopo Petacchi, aveva vinto alla Vuelta, ma un arrivo così affollato, senza l’aiuto di alcun compagno, non era per lui.

Per Sky «Cannonball» ha casti-

gato di mezza ruota l’australiano Matthew Goss, re della Sanremo: 26 anni più 24. Compagni all’Htc dei record, che chiuderà. E nel 2010 con loro anche il tedesco André Greipel, terzo al fotofinish su Cancellara. In cinque anni, Cavendish ha vinto già quello che Cipollini inseguì per tutta la carriera: Sanremo e Mondiale. Quasi il doppio di tappe al Tour: 20 contro 12. Adesso porterà questa maglia a Sky, la nuova squadra: un investimento da 10 milioni di euro, considerato che è lo sponsor della Nazionale. Ha vinto per Peta Todd, la sua fidanzata, una modella. Peta, come il Peta, Petacchi, il miglior velocista che l’Italia ha sacrificato per la trasparenza: Nazio-

Sopra la volata: da sinistra Cavendish (1˚), Goss (2˚), Cancellara (4˚), Feillu (6˚) e Boasson Hagen (8˚). Sotto il podio: da sinistra Goss, Cavendish e Greipel BETTINI

Errori Negli ultimi 3 chilometri i nostri si sono persi. Un trenino azzurro ci faceva ben sperare: Paolini, Quinziato, Viviani, Oss, Modolo, Bennati. Eravamo riusciti a evitare anche la maxicaduta che aveva tagliato fuori l’iridato Hushovd. Ma quando la lotta è diventata dura, perché con 100 corridori a sgomitare la volata è corrida, quando Wiggins andava a 55 all’ora, l’Italia si è spenta. Sulle gambe. E sull’arrivo Modolo a sinistra, Bennati a destra. A Paolo Bettini imputiamo la valutazione del percorso, ritenuto poco favorevole anche per Ca-


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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d «Se ora volete

HANNO DETTO

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Sagan «Sono felice per Cavendish, è il migliore. Io non sono deluso, per me questa è un’esperienza preziosa. Ho davanti tutto il tempo per riprovarci»

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vendish: soltanto negli ultimi giorni ha corretto il tiro. L’errore si è allungato sui nomi: qui Visconti e Gavazzi, più scalatori e scattisti, avevano poche chance, molto meglio giocarsi aiutanti veloci come Belletti e Gatto (le riserve). Sapevamo di non avere un velocista di primissima fascia, e Bettini voleva giustamente corsa d’attacco: come il suo carattere. Ci avrebbe fatto piacere vedere soltanto questo, ma non c’è stato. Azioni mancate Perché quando è partita, al 1˚ (!) dei 17 giri, una fuga di buon livello con Lastras, Roux, Kiserlovski e Iglinski, dov’erano proprio Visconti e Gavazzi, che avevano questo compito? L’azione ha avuto fino a 8’, la Gran Bretagna non si è mai tirata indietro, forte di passisti straordinari come Millar e gli olimpionici Cummings e Thomas, e ha iniziato a macinare l’inseguimento (imitata nel finale, a 55 all’ora, da Germania e Australia, altri squa-

Goss «Forse sono partito troppo tardi perché rinvenivo più veloce di Cav. Ma sono contento perché ho iniziato bene l’anno con la Sanremo e lo chiudo bene»

S Cancellara «Sono deluso per il 4˚ posto, ma anche contento della mia prova. Ho messo dietro fior di velocisti. Ho puntato sullo sprint: attaccare era impossibile»

S Greipel «Mai avuta una squadra così forte a mia disposizione. Potevo vincere il Campionato mondiale e già solo questo mi rende orgoglioso»

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Il c.t. Bettini replica alle critiche: «La squadra in volata si è persa. Ma io credo nei ragazzi» CIRO SCOGNAMIGLIO RUDERSDAL (Danimarca)

«Cavendish è il numero uno, il podio è un podio degno di un Mondiale, ma noi non abbiamo sprintato. I ragazzi si sono persi e non hanno disputato la volata, così non abbiamo visto dove potevamo arrivare. Non sapremo mai la verità, a quanta distanza eravamo dai migliori. Le raccomandazioni erano quelle di stare fuori dai casini. C’è stato casino e ci siamo caduti in pieno». Come hanno corso gli azzurri?

«Paolini è andato fortissimo, forse ha anche esagerato. Non avrebbe dovuto essere solo nella fuga, Visconti e Gavazzi in quel frangente sono mancati. Bennati? Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto di essere dispiaciuto per non aver fatto la volata: è rimasto dietro e

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i titoli del Belgio È il Paese che ha vinto più volte il Mondiale dei pro’, seguito da Italia (19), e Francia (8)

DAL NOSTRO INVIATO

Bettini, qual è il rammarico più grande?

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i britannici iridati Prima di Cavendish solo Tom Simpson, a San Sebastian nel 1965, aveva vinto il Mondiale

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Paolo Bettini, 37 anni, dà istruzioni in corsa a Manuel Quinziato, 31 BETTINI

ha trovato la strada occupata. Viviani doveva sacrificarsi di più e lo ha fatto, ha avuto un’indecisione in volata, è rimasto fedele agli ordini. Modolo ha perso un’opportunità». In che senso?

«Era nella zona buona, era l’uomo che poteva staccarsi dal lavoro degli altri cercando di essere opportunista. Gli è sfilato accanto Greipel, si è rialzato anche perché mi ha detto che si era toccato con qualcuno. Devo ancora capire bene». Non pensa di aver sopravvalutato la difficoltà del percorso?

«Il percorso che ho trovato era quello che avevo già visto a novembre durante il sopralluogo. Tra l’altro in questa occasione abbiamo preso uno dei dieci giorni all’anno in Danimarca con il sole e senza vento, ma qui entriamo nel campo

dei "se" ed è inutile parlarne. Non potevamo partire battuti, anche se ci sono Nazioni che ultimamente ce le suonano. Non sarei Paolo Bettini, se non cercassi di motivare al mille per cento i ragazzi. Oggi tanti hanno capito che cos’è una corsa vera. Le gare "facili", poi, sono delle grandi lotterie. Lo dimostra il fatto che quarto sia arrivato Cancellara, non esattamente un velocista. Vuol dire che anche gente non veloce è riuscita ad andare forte in un finale così facile. Mi dispiace che dietro a Fabian non ci fosse un italiano». Bettini, dopo questa sconfitta lei ha ancora voglia di fare il commissario tecnico azzurro?

«Questa è una poltrona scomoda, io mi ci sono seduto invece di restare a casa a criticare. Con i ragazzi ci lavoro molto bene e molto volentieri».

le edizioni peggiori Nel 1983 ad Altenrhein il primo azzurro fu Beppe Saronni: 17˚. Ma peggio era finita a Copenaghen nel 1937 e a Moorslede 1950: nessun azzurro tagliò il traguardo

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il Mondiale più veloce La media di ieri (45,821) non è la più veloce di sempre: nel 2002 a Zolder Mario Cipollini vinse a 46,538.

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i vincitori di 3 Mondiali Il record di titoli iridati individuali è di Alfredo Binda, Rik Van Steenbergen, Eddy Merckx e Oscar Freire

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LA NAZIONALE ANCHE VIVIANI AMMETTE LA CONFUSIONE NEL FINALE

Sbagliata la prima valutazione del tracciato: meglio giocarci le riserve Gatto e Belletti

Bennati però mastica amaro «Negli ultimi 2 km ero solo»

Si salva solo Paolini, nessuno in fuga con lui Per i giovani serve tempo

Il leader si lamenta del treno italiano Modolo: «Non l’ho visto alla mia ruota e mi sono rialzato»

droni), ma con due italiani sarebbe stato diverso. E quando Paolini ha rilanciato a 5 giri dal termine, perché non è stato seguito? Eppure si è girato verso il gruppo per cercare qualcuno: Visconti, o anche Modolo. E quando negli ultimi 10 km sono usciti Roux, poi Sorensen e Voeckler, perché non approfittarne? Consideriamolo un errore di gioventù dell’Italia della svolta. Hanno vinto Cavendish, Bronzini e Demare: i migliori velocisti di pro’, donne e under 23. Avevamo un’altra carta, Guardini: è rimasto a casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAI NOSTRI INVIATI

ANTONINO MORICI CIRO SCOGNAMIGLIO RUDERSDAL (Danimarca)

Non ci vogliono dieci decimi di vista per accorgersi della delusione nel dopo-gara in casa azzurri. Daniele Bennati ha spremuto un 14˚ posto in una volata mai cominciata per davvero. «Sono deluso, mi dispiace molto. Ho le spalle larghe per le critiche, ma ero solo dai meno 2 chilometri. Non accetto il fatto che non avevo gambe. Lo sprint non ho potuto farlo, non avevo spazio. Di un trenino ho bisogno, non so-

no un velocista come Cavendish che sa destreggiarsi da solo. Non siamo riusciti a organizzarci, dovevamo essere più decisi e uniti. L’ultima curva era da prendere davanti. Credo che qualcosa sia mancato, e di certo non erano le mie gambe». Delusione «Sarebbe grave se

non fossimo delusi. Se lo siamo, è perché credevamo in un bel risultato», sintetizza Manuel Quinziato. Sacha Modolo è stato chiamato in causa dal c.t. Bettini: «Ha perso un’occasione». Il veneto, dal canto suo, dice: «In caso di sprint, mi era stato detto che avrei dovuto lavorare per Bennati. Non l’ho visto alla mia ruota e mi sono rialzato. La Gran Bretagna però ha fatto un gran lavoro: sembravamo dilettanti e loro professionisti». «Ci siamo persi alla rotonda — spiega Elia Viviani —. Ero in dodicesima posizione e

non avevo Oss e Bennati a ruota. Ci siamo ritrovati, ma ai 250 metri e con la volata già lanciata, a quel punto era troppo tardi». Per Matteo Tosatto «abbiamo corso bene. Nel finale c’è stato tanto casino e nel penultimo giro Bennati sembrava dovesse cambiare la ruota anteriore dopo un contatto. Non possiamo recriminare». «Abbiamo fatto il possibile — chiosa Giovanni Visconti —. Ma a quasi cinquanta all’ora scattare è difficile». Il migliore è stato Luca Paolini: «Ma sarebbe stato meglio ci fosse stata la ciliegina sulla torta». Di dolce invece non c’è nulla, al termine di una giornata così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

39

le Pagelle DI L. GIAL.

I NUMERI

la mia testa non c’è problema» «A Geelong, l’anno scorso, avevano dato tutti il cento per cento. In volata, poi, Pozzato aveva perso un’occasione. Stavolta, qualcosa non ha funzionato». Paolo Bettini aspetta un po’ a scendere dal bus della Nazionale, ma poi non ha problemi ad analizzare il Mondiale azzurro, il secondo che ha vissuto in ammiraglia. Mettendo subito in chiaro una cosa: «Ho sentito che in Italia mi stanno criticando (riferito alle frasi pronunciate in tv da Saronni e Argentin dopo la gara; ndr). Fanno bene, c’è da fare audience... Se qualcuno vuole la mia testa, gliela do volentieri. Non è un problema. Ci sorrido sopra».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Super Gilbert qui non s’è visto

10

9

Cavendish

Goss

Aveva ancora gli occhi lucidi un’ora dopo la gara. Alla vigilia era nervoso e tremava: Mark è partito ai 150 metri col 53x11 per ribadire chi fosse il migliore

Si è rivisto il re della Sanremo, il tasmaniano di 24 anni che rappresenta la punta più alta, con Evans re del Tour, della scuola australiana.

8,5

8,5

Greipel

Wiggins

Tedesco di Rostock come Ullrich, si pestava i piedi con Cav e allora ha lasciato l’Htc: l’ha ritrovato sul podio. Aveva una squadra super.

Non ci sono dubbi: più di metà della maglia di Cavendish è sua. Ha corso in testa gli ultimi due giri a 55 all’ora. Spaventoso.

7

6

Paolini

Veockler

L’unico azzurro brillante, ha interpretato al meglio gli ordini del c.t. In fuga, all’attacco, da metà gara sem pre presente: in Nazionale non ha mai tradito

La Francia ha mandato in fu ga Roux, poi Offredo e, ai 7 km, si è rivisto l’eroe del Tour. Era un ottimo trampolino anche per i nostri.

4,5

4

Bennati

Gilbert

Ha fatto quello che poteva in uno sprint dove c’era da sgomi tare e in cui si è trovato senza uomini. Ha avuto l’occasione e l’ha mancata

Uno dei favoriti, al Gp Montreal su un arrivo simile aveva fatto le prove. Non ci ha manco provato: dal re delle classiche ci si aspettava molto di più

La Zampata DI MARIO CIPOLLINI

Commessi troppi errori

L’aretino Daniele Bennati 31 anni BETTINI

Il primo errore degli azzurri è stato quello di pensare che su un percorso così non si arrivasse in volata e Cavendish non fosse il favorito. Poi ieri la Nazionale non s’è mai aggregata. La questione dei due treni ha generato confusione. Pensavamo di squassare la corsa, ma a 50 all’ora e con gli inglesi che vanno così forte, come fai? Bisognava concentrare gli sforzi sull’ultimo giro. Ma c’è stata anche l’inesperienza di gente che non ha mai fatto parte di un treno. A poco più di 2 km dal traguardo c’erano sei azzurri in fila e per un attimo abbiamo affiancato il treno dell’Australia. Quello era il momento di andare, di portare fuori la squadra. Invece niente.


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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MONDIALI DI CICLISMO IL VINCITORE

identiKit & CARRIERA

v «Rabbia

me, invece ne avevo solo due, Stannard e Thomas. La volata è cominciata ai 300 metri, io sono uscito ai 150 sulla destra, ho preso la testa e non ho visto Goss che si avvicinava. Quel Wiggins...».

e coraggio Il mio sprint dei sogni»

Che cos’ha di speciale?

«Argento nella crono, ma oro nelle imitazioni. L’altra mattina, a colazione, quasi me la facevo sotto mentre imitava chiunque. So benissimo che, appena giro le spalle, imita anche me». Con quale rapporto ha sprintato?

«Con il 53 per 11». E’ il suo traguardo più bello?

Cavendish in maglia iridata «Ci pensavo fin da bambino: questa volata è nata 3 anni fa» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI VIRUM (Danimarca)

Una volata è quanto di più mortale ci sia nella vita, è quanto di più bestiale ci sia nell’uomo, è quanto di più primitivo ci sia nel futuro. Una volata è fiato fino a morire soffocati, è gambe fino a rimanere paralizzati, è testa fino a diventare folli o incoscienti. Una volata è guerra, è fuoco, è guerra del fuoco. Una volata è arte e terrorismo, è virtù e violenza, è scacchi e boxe. «Una volata è una volata — dice Mark Cavendish, campione del mondo di volata, in volata, per la volata —. Datemi 300 metri qualsiasi e quella è una volata. Anche se la strada tira un po’ su, anche se si va a 15 chilometri all’ora più piano. Volata è, volata rimane». Mark, quando è cominciata questa volata?

«Tre anni fa. Un progetto della Federazione britannica che ha coinvolto me e gli altri ragazzi.

«Lo sognavo fin da piccolo. Certi momenti hanno segnato la mia vita di corridore, come svolte, come capitoli: due anni fa ho vinto la Sanremo, quest’anno ho conquistato la maglia verde al Tour, adesso indosso questo arcobaleno».

Questa corsa di Copenhagen era la migliore occasione possibile per conquistare un titolo mondiale dopo quello del 1965, con Tommy Simpson a San Sebastian. Ma quella era stata un’altra storia, con un percorso da classiche. La verità è che ai Mondiali non ci sono molte opportunità per i velocisti. Ma questa lo era. E noi lo sapevamo».

E il prossimo anno, a Londra, c’è l’Olimpiade.

«Quella olimpica è una corsa diversa, con cinque corridori per squadra, più difficile da gestire e interpretare. Ma la rincorsa cominciata tre anni fa proseguirà fino a Londra. E ho molta fiducia». Meglio vincere un Mondiale o un’Olimpiade?

Avete fatto la corsa.

«La nostra era la migliore squadra possibile. Tutti per uno: me. Cummings, Froome, Hunt, Millar, Stannard, Thomas: sette uomini d’oro. Abbiamo corso come se fossimo stati insieme tutto l’anno. Hanno fatto un lavoro pazzesco. Hanno tirato tutto il giorno, in testa fino a due chilometri dall’arrivo. Sono orgoglioso di loro. Una giornata fantastica per la Gran Bretagna. Siamo diventati il Paese più ciclistico del mondo». Paura delle fughe?

«Abbiamo gestito la corsa noi e la Germania. Pensavo che lo facessero anche gli Stati Uniti

« «

Era la migliore occasione per vincere l’oro dopo Simpson: non potevo fallire Sono orgoglioso di Wiggins e degli altri compagni E adesso miro all’oro olimpico MARK CAVENDISH NUMERO 1 DEI VELOCISTI

per Farrar, invece niente. Quando sono andati via i due gruppetti, nessun altro aveva interesse ad aiutarci. E quando quattro tedeschi, fra cui Tony Martin, sono rimasti intrappolati nella caduta, abbiamo continuato a tirare da soli fino alla fine».

Mark Cavendish, 26 anni, commosso sul podio: aveva già conquistato due titoli iridati in pista REUTERS

Nel finale?

«Wiggins è stato formidabile. Ha tenuto la velocità alta per evitare altri attacchi, fino a un paio di chilometri dall’arrivo. Io contavo di uscire dall’ultima curva con tre uomini davanti a

«Nel mondo dei professionisti contano di più i Mondiali delle Olimpiadi. La maglia di campione del mondo dura un anno. E i bordini iridati per sempre». E pensare che alla Vuelta si è ritirato subito.

«Ma con tutte quelle salite, forse è stata una benedizione». E pensare che alla vigilia era così nervoso.

«Il tempo non passava mai. Sì, ero nervoso, ma di quel nervosismo che si traduce in rabbia, in cattiveria, in impazienza. "Full gas", la benzina delle volate». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BASKET CONTINUA LA DIFFICILE TRATTATIVA PER PORTARE LA STELLA DEI LAKERS A BOLOGNA

Sabatini chiama l’Italia «Kobe è come Madonna» «Un calendario ad hoc in grandi piazze per la Virtus. La serie A deve fare sistema» ANDREA TOSI BOLOGNA

L’atteso appuntamento telefonico tra la Virtus e Rob Pelinka, l’agente di Kobe Bryant, in programma nella nottata di domenica è slittato di 24 ore per un impegno improvviso del manager americano. Le parti devono definire per iscritto offerta e richiesta in attesa che il fuoriclasse dei Lakers arrivi in Italia per un tour promozionale. Pelinka ha inviato alla Virtus una brochure su Kobe inserendo di sua iniziativa il palmares virtussino coi grandi nomi che nel passato hanno giocato a Bologna. Inoltre, alcuni amici reggiani di Kobe avrebbero avuto mandato di fare sondaggi per l’affitto di una villa nell’hinterland di Reggio Emilia dove Bryant è cresciuto da ragazzo. Intanto procede l’operazione che Claudio Sabatini, 53enne patron della Virtus, tie-

ne in caldo con molte idee proiettate non solo su Bologna ma anche su tutto il basket italiano. Sabatini, chiarisca le proposte sul tavolo...

«Sono quattro. Per una sola partita, che comunque sarebbe un evento eccezionale, offriamo 900mila dollari lordi. Per un mese 1.3 milioni, per due mesi 1,6 milioni e infine per tutta la stagione cinque milioni di dollari lordi (non 6.7 come equivocato da una importante agenzia di stampa Usa che ha scambiato dollari con euro). Aspettiamo di capire come la pensi Kobe». Sta lavorando per reperire sponsor?

«Sì ma finché non conosciamo le idee di Bryant non sappiamo cosa proporre ai partner commerciali. Voglio sottolineare che per la Virtus è una bella soddisfazione trattare con Bryant e Pelinka, due professionisti che ci hanno dimostrato grande disponibilità e considerazione per la Virtus». L’assicurazione?

«Dobbiamo ancora trovarla. Abbiamo attivato due broker importanti per individuare

Taccuino DOMANI LEGA

Big contro Renzi. C’è Antonetti? Domani assemblea di Lega rovente per la «scon fitta» sul caso Venezia che ha portato la Serie A a 17 squadre. Le big, scontente anche per l’allargamento a 18 dal 2012 concessa per evitare la rivolta dei piccoli club, potrebbero sfiduciare il presidente Valentino Renzi avendo già un’alternativa: Carlo Antonetti, presidente di Teramo fino alla scorsa estate quando ha ceduto il club in precarie condizioni economiche. Renzi, dalla sua, ha da offrire il buon andamento della trattativa con la Fip sulla prossima convenzione (6 stranieri liberi, sei italiani di formazione). Al di là della politica, c’è il nuovo calenda rio da fare.

l’agenzia che possa coprire gli 83 milioni di contratto stipulato coi Lakers». E’ vero che domani chiederà all’Assemblea di Lega un calendario in funzione dell’eventuale ingaggio di Bryant?

«Sì, è un’opportunità incredibile per tutto il basket. Ma ci vuole una mentalità aperta al marketing e allo spettacolo. Per portare qui Kobe bisogna fare sistema, considerare il suo show come quello di Madonna o dei Tre Tenori. Chiederò di giocare a Torino (se Casale non vuole può andarci Biella), Pesaro, Milano, Roma e Ancona, oltre naturalmente a Bologna. Ovvero spostare tutto nei grandi impianti, offrendo ai club di serie A un affare in un progetto condiviso. Vorrei dieci date in un mese, con turni infrasettimanali, evitando l’autogol di fare riposare la Virtus all’inizio visto il calendario zoppo».

possiamo lasciarci sfuggire».

Così l’operazione Bryant si autofinanzierebbe?

Ha fissato un termine per questa operazione?

«Ne sono convinto. Ribadisco: è un’occasione irripetibile per uscire dallo stagno in cui abita il nostro movimento. Bryant e il lockout sono fenomeni che passano una volta e che non

«Non posso imporre una dead line al migliore giocatore del mondo ma più si va avanti più si riducono le possibilità. Io però sono ottimista per natura».

AMICHEVOLI

Milano: esordio Scariolo, Gallo no

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Kobe Bryant, 33, è già in bianconero... La scritta Venomenon è un mix tra veleno e fenomeno AFP

Scariolo ha debuttato sulla panchina di Milano con un successo a Granada. Non ha giocato Gallinari. Amichevoli: Granada Milano 78 82 (Nicholas 19, Fotsis 14, Bourousis 11). Trofeo Lombardia: semif. Cantù Ca sale 75 54 (Leunen 19, Micov 11; Trapani, Gentile 11). Ieri: Cremona Casale 76 69 (Wafer 29; Temple 20), Can tù Varese 78 66 (Micov 18, Mazzarino 15; Stipcevic 15, Hurtt 14). P.S.Elpidio: Montegranaro Caserta 85 81 (Di Bella 22, Antonutti 15; Rose 25, Maresca 18), Avellino Pe saro 73.72 (Lauwers 15, Soloperto 13; Hackett 19, White 11). Ieri: Pesaro Caserta 86 78 (Jones 17, White 13; Smi th 20, Collins 19). Ferrara: Virtus Bo Teramo 72 71 (Ko ponen 16, Gailius 13; Wanamaker, B.Brown 14). Ieri: Ro ma Teramo 88 68 (Datome, Slokar 18; Green 14, D.Brown 13), Virtus Bo Biella 79 76 (Poeta 16, McIntyre, Koponen 14; Coleman 20, Miralles 18).

COPPA LEGADUE

Kelley 23 ma passa Imola Tre Kelley si presenta con 23 punti, Bologna vince ma ai quarti passa Imola. Ritorno ottavi: Brindisi Ostuni 70 72 (qual. Brindisi). Veroli Pistoia 92 75 (Veroli), Sca fati S.Antimo 81 79 (Scafati), Jesi Forlì 84 81 (Jesi), Imo la Bologna 68 72 (Imola); Barcellona Piacenza 69 80 (Piacenza), Già qual. Verona. Quarti di finale: 1/11, 8/12.


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

PALLAVOLO EUROPEO FEMMINILE A MONZA E BUSTO ARSIZIO

d

la guida

HANNO DETTO

L’Azerbaigian piega la Croazia e va agli ottavi (a.a.) L’Azerbaigian supera la Croazia e si prende il terzo posto del girone che vale gli ottavi grazie alla coppia Mammadova (27) Rahimova (23). La Germania di Guidetti s’impone sulla Francia con il muro (10 contro i 5 degli avversari), oggi affronta la Serbia per il primo posto del girone che vale i quarti. Serbia che ha alternato tutte le proprie atlete contro l’Ucraina. Il muro della Polonia (14 contro 5) piega la Repubblica Ceca. La Russia vince il big match della giornata sull’Olanda grazie a 14 muri (8 olandesi) e alla Gamova (29) e vola ai quarti. La Spagna elimina la Bulgaria con il 46% in attacco (36% delle bulgare). GIRONE A – Belgrado: Germania-Ungheria 3-0, Francia-Serbia 1-3; Francia-Germania 0-3 (18-25, 23-25, 18-25), Serbia-Ucraina 3-0 (25-18, 25-18, 25-14). Oggi: Ucraina-Francia e (20 diretta Rai Sport 2) Serbia-Germania. Classifica: Germania e Serbia 6; Francia, Ucraina 0. GIRONE B – Monza: Turchia-Azerbaigian 3-1, Croazia-Italia 0-3; Croazia-Turchia 3-0, Italia-Azerbaigian 3-1; Azerbaigian-Croazia 3-1 (27-25, 18-25, 25-21, 25-18), Italia-Turchia 2-3. Classifica: Italia 7; Turchia 5; Azerbaigian, Croazia 3. GIRONE C – Zrenjanin: Israele-Polonia 0-3, Romania-Rep.Ceca 3-0; Polonia-Rep.Ceca 3-0 (25-20, 28-26, 25-20), Israele-Romania 0-3 (17-25, 23-25, 14-25). Oggi Rep.Ceca-Israele e Polonia-Romania. Classifica: Polonia 6; Rep.Ceca e Romania 3; Israele 0. GIRONE D – Busto Arsizio: Olanda-Spagna 3-0, Bulgaria-Russia 0-3; Bulgaria-Olanda 0-3, Russia-Spagna 3-1; Russia-Olanda 3-1 (26-24, 24-26, 25-15, 25-22), Spagna-Bulgaria 3-0 (25-17, 25-18, 25-21). Classifica: Russia 9; Olanda 6; Bulgaria 3; Spagna 0. OTTAVI DI FINALE: martedì a Monza Turchia-Spagna (la vincente affronterà mercoledì ai quarti la Russia); Olanda-Azerbaigian (la vincente contro l’Italia).

S Sara Anzanello Poche cose sono andate bene: è come se la luce si fosse spenta più volte dalla nostra parte. Ma nei quarti sarà diversa. Ne sono certa.

L’Italia prende il primo posto poi si rilassa Vinto il set d’apertura che garantiva i quarti le azzurre si fermano e cedono alla Turchia ITALIA TURCHIA

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI MONZA

S Leo Lo Bianco Non sapevamo quanti set servivano per arrivare prime del girone. Quindi non penso che questo abbia influito sulla nostra serata. E’ stato un problema diverso.

Dopo 19 vittorie consecutive in tre diverse edizioni dell’Europeo l'Italia crolla proprio e forse non casualmente contro la Turchia quando aveva già conquistato il primo posto nel raggruppamento, che era stato archiviato con la vittoria nel primo set. Un successo che le consente di qualificarsi direttamente per i quarti di finale (mercoledì sera ancora a Monza) dove affronterà la vincente del match fra Olanda (finalista nel 2009 in Polonia) e Azerbaigian. Crollo L’Italia si è fermata una

volta perso in volata il secondo parziale, dove ha mostrato ancora una volta le sue armi migliori, la difesa e il muro. Poi, però, bruciate la possibilità di andare sul 2-0 è come se si fosse svuotata psicologicamente in quella frazione chiusa ai vantaggi (ha avuto anche la palla del set ball). Un crollo verticale su cui si deve ragionare in prospettiva quarti di finale: la partita senza ritorno che l’Italia «non può sbagliare» e che separa la storia: da una parte un torneo da dimenticare e uno che vale la pena essere ricordato.

FORMULA Prima fase con 16 squadre divise in quattro gironi. Accedono al tabellone ad eliminazione diretta le prime tre, la seconda e la terza disputeranno gli ottavi, le prime sono già ai quarti. Sfalsati anche gli ottavi e i quarti, in Italia si giocano martedì e mercoledì. Semifinali e finali sono in programma a Belgrado sabato 1 e domenica 2 ottobre. PUNTI i punti in classifica sono attribuiti come in Italia (3 al successo per 3-0 e 3-1, 2 per il 3-2, 1 punto alla sconfitta 2-3)

Dubbi Domanda difficile. Qual

è la vera Italia di questi Europei: quella che travolge Croazia e Azerbaigian e che per un paio di frazioni mette sotto la

TELEVISIONE Raisport trasmetterà in diretta tutte le partite delle azzurre e un’altra gara della giornata.

2 3

(25-21, 26-28, 16-25, 25-22, 9-15) ITALIA: Lo Bianco 1, Del Core 10, Anzanello 9, Costagrande 16, Piccinini 13, Gioli 14; Leonardi (L), Ortolani 2, Ferretti, Bosetti, Guiggi. Non entrata: Arrighetti. All.Barbolini. TURCHIA: Sonsirma 10, Erdem 19, Cemberci 1, Ozsoy 27, Toksoy 15, Darnel 11; Kuzubasioglu (L). Gumus 2, Karakoyun, Uslupehlivan 4; Onal (L), Cansu. All. Motta. ARBITRI: Zahorcova (R.Cec) e Vereecke (Fra). NOTE - Spettatori 4350. Durata set: 26’, 32’, 22’, 27’, 11’; 118’. Italia: battute sbagliate 8, vincenti 7, muri 12, seconda linea 7, errori 23; Turchia: b.s. 21, v. 7, m. 15, s.l. 9, e. 36.

26

Simona Gioli, 34 anni. Il prossimo anno sarà al Novy Urengoy (Russia) TARANTINI

Turchia? O quella che da metà partita in avanti barcolla in ricezione e balbetta in attacco e che alla fine perde con le turche? In mancanza di sfere di cristallo e di veggenti dalle parti di Monza converrà aspettare la partita. Anche se quella vista a cominciare dalla fine del secondo set in avanti forse è un’Italia troppo brutta per essere vera. Con le schiacciatrici per gran parte della partita in ostaggio del muro turco (35% Costagrande, 31% Piccinini, 15% Del Core), sempre più gasato, mano a mano che la gara raccontava che si stavano mettendo in salvo, evitando la clamorosa eliminazione. Difficoltà Barbolini non si è

Atlete dell’Europeo in serie A: 7 azzurre, 4 bulgare e rumene, 3 ceche e tedesche, 1 azera, spagnola, francese, polacca e serba

6

Anni dall’ultimo ko L’ultimo k.o. all’Europeo è stata la finale a Zagabria 2005 (con la Polonia): 19 le vittorie di fila

1

Set ball nel 2o set Sul 24-23, la Turchia ha risposto con un punto della Oszoy. L’Italia ha perso 26-28.

mai nascosto: sa di avere una squadra con delle pecche e per il momento in panchina non ha trovato quel conforto che magari sperava di poter avere. Il doppio cambio Ferretti-Ortolani (con Lo Bianco-Costagrande) non ha portato le soluzioni sperate, anche perché la ricezione italiana è affidabile come un equilibrista con la labirintite. In questi frangenti le palleggiatrici azzurre devono correre da una parte all'altra del campo, perdendo in lucidità. L’attacco è una pura conseguenza. Con avversari come quelli affrontati nelle prime giornate la coperta sembra lunga a sufficienza, ma come sale il livello (Turchia) ecco tornare fantasmi e problemi. Fra poco più di 48 ore le risposte a tante domande. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A-1 maschile: 1ª giornata

TRENTO E CUNEO SERENE. LATINA RENDE AMARO IL VIA DI BELLUNO. CHE DEBUTTO PADOVA TRENTO MONZA

3 0

MACERATA RAVENNA

3 1

CUNEO VERONA

3 0

BELLUNO LATINA

1 3

MODENA ROMA

3 1

PADOVA PIACENZA

3 0

(25-19, 25-22, 25-23)

(25-13, 24-26, 25-15, 25-19)

(25-22, 26-24, 25-23)

(27-25, 14-25, 19-25, 21-25)

(21-25, 25-21, 25-17, 25-19)

(26-24, 25-21, 27-25)

ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 3, Juantorena 15, Burgsthaler 3, Stokr 2, Kaziyski 13, Djuric 10; Bari (L), Colaci (L), Sokolov 10, Della Lunga 2. N.e. Birarelli, Zygadlo, Lanza. All. Stoytchev.

LUBE MACERATA: Omrcen 24, Parodi 13, Podrascanin 8, Travica 4, Savani 23, Stankovic 4; Exiga (L), Monopoli, Pajenk 1. N.e. Lampariello, Randazzo, Van Walle . All. Giuliani.

BRE LANNUTTI CUNEO: Grbic 4, Ngapeth 10, Mastrangelo 5, Vissotto 12, Wijsmans 11, Fortunato 6; Henno (L), Patriarca G., Baranowicz. N.e. Van Lankvelt, Rossi, Caceres, Pieri (L). All. Gulinelli.

SISLEY BELLUNO: Fei 12, Horstink 14, Kohut 9, De Togni 8, Suxho 3, Ogurcak 1; Sorato (L), Abdelaziz 1, Dolfo 6, Antonov. N.e. : Curti, Szabò. All. Piazza.

CASA MODENA: Anderson 18, Yosifov 7, Dennis 10, Kooy 22, Sala 12, Esko 3; Manià (L), Carletti, Bellei, Diachkov 1, Piscopo. N.e. Catellani (L). All. D. Bagnoli.

ACQUA PARADISO MONZA: Nikic 1, Shumov 6, Gavotto 15, Rooney 3, Buti 7, Zhukouski 3; Rossini (L), Molteni 4, Aleksiev 3, Forni, Roumeliotis 1. N.e. Ciabattini (L), Mor. All. Zanini. ARBITRI: Pol e Puecher

CMC RAVENNA: Mengozzi 15, Corvetta, Sirri 8, Brunner 11, Moro 9, Gruszka 6; Tabanelli (L), Gallosti, Leonardi. N.e. Bendandi, Verhanneman, Ricci. All. Babini. ARBITRI: Ippoliti e Prandi.

FIDIA PADOVA: De Marchi 15, Semenzato 1, Simeonov 18, Rosso 12, Suljagic 7, Gonzalez 5;Garghella (L), Schwarz, Cricca 1, Giannotti.Non entrati: Tiberti, Zingaro. All.Montagnani. COPRA ELIOR PIACENZA: Holt 5, Nikolov, 17, Zlatanov 5, Tencati 5, Zhekov 4, Papi 9; Marra (L), Kral 1, Penchev, Massari. Non entrati: Marretta, Ammermann, Sidibè.All. Lorenzetti. ARBITRI: Balboni e Cequoni.

NOTE - Spettatori: 2.862, incasso 25.493. Durata set: 26’, 29’, 33’; tot: 90’. Itas: battute sbagliate 14, vincenti 8, muri 12, 2ª linea 8, errori 4. A.Paradiso: b.s. 9, v. 4, m. 10, s.l. 4, e. 6. Trofeo Gazzetta: 6 Kaziyski, 5 Juantorena, 4 Zhukouski, 3 Gavotto, 2 Djuric, 1 Sokolov

NOTE - Spettatori 1887, incasso di 7565 euro. Durata set: 20', 28', 22', 26' totale 96'. Lube: b.s. 19, v. 2, m. 12, s.l. 14, e. 24. Cmc: b.s. 13, v. 0, m. 4, s.l. 7, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Savani, 5 Parodi, 4 Exiga, 3 Mengozzi, 2 Omrcen, 1 Podrascanin.

TRENTO (niba) Nuova stagione, vecchia Trento: 133 giorni dopo il vittorioso V-Day di Roma, l’Itas esordisce sul campo tricolore superando in 3 set una combattiva Monza. Squadre ancora non al top, ma comunque una partita gradevole. Monza nel secondo e terzo set tiene testa ai trentini, ma nei momenti chiave ci pensano i «Gemelli diversi» Kaziyski e Juantorena a far pendere la bilancia verso l’Itas grazie a battuta ed attacco. Sokolov rileva uno spento Stokr, mentre Zanini è bravo nel cambiare spesso le carte in tavola riuscendo a dare sempre una bella quadratura alla sua squadra. Partita interrotta per qualche minuto nel terzo set per un malore di uno spettatore.

MACERATA (m.g.) Lube cantiere: vince come da pronostico, ma il lavoro per Giuliani è appena all'inizio. «Bene il cambio palla, ma su muro-difesa e servizio dobbiamo lavorare tantissimo». Partita dall’andamento strano, con due set dominati da Macerata e due in cui Ravenna, nonostante le assenze di Quiroga, Roberts e Verhanneman, se l’è giocata alla pari. A togliere le castagne dal fuoco alla Lube ha pensato un Savani formato Europei: 90% in attacco con 3 muri decisivi nel terzo set. Anche Parodi, all’esordio, si è confermato su buoni livelli in attesa del completo recupero del ritmo gara. Per Ravenna un più che dignitoso ritorno nella massima serie, di fronte a 200 supporters e due grandi ex del passato come Margutti e Masciarelli.

MARMI LANZA VERONA: Popp 6, Postiglioni 4, Gasparini 13, Kromm 8, Patriarca S. 10, Meoni 5; Smerilli (L), Ter Host, Calderan, Casarin. N.e. Kosmina, All. B. Bagnoli. ARBITRI: Boris e Braico. Note - Spettatori 2600, incasso 15.580 euro. Durata set: 30’, 30’, 27’; tot. 87’. Bre Lannutti: battute sbagliate 17, battute vincenti 4, muri 8, 2^ linea 13, errori 23. Marmi Lanza: b.s. 20, b.v. 4, m. 8, 2^ l. 20, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Grbic, 5 Wijsmans, 4 ‘Ngapeth, 3 Vissotto, 2 Meoni, 1 Patriarca S..

CUNEO (g.sca.) La Bre Lannutti non delude, alla prima, il pubblico di casa, ma il 3-0 non deve trarre in inganno: Verona ha giocato tutti i set fino all’ultimo punto, andando in vantaggio nel primo anche 3-10 e sprecando due set ball nel secondo parziale. Cuneo si è ripresa con carattere, la classe dei singoli e la capacità di mordere nei momenti caldi. Vissotto fa il 12% nel secondo set, ma è decisivo sempre: è lui a siglare (in attacco e in battuta) il finale dei primi due parziali. Positivo Ngapeth, Grbic migliore in campo, Verona caparbia, ma non risolutiva, nonostante racimoli di più in attacco, Patriarca al 73% e 10 punti.

ANDREOLI LATINA: Hardy-Dessources 11, Gitto 3, Sottile 4, Troy 21, Roca 20, Fragkos 15; De Pandis (L). N.e. Rivera, Jarosz, Guemart, Galabinov. All. Prandi. ARBITRI: Zucca e Rapisarda NOTE - Spettatori: 1040, incasso 6400. Durata set 34’, 23’, 27’; totale 104’. Sisley: battute sbagliate 15, vincenti 3, muri 13, errori 26; Andreoli: b.s. 20, v. 9, m. 13, e. 27. Trofeo Gazzetta: 6 Roca, 5 Troy, 4 Fragkos, 3 Sottile, 2 Kohut, 1 Hardy-Dessources.

BELLUNO (m.d.i.) Nella sua nuova casa, il Sisley in versione bellunese rimedia subito un inaspettato k.o. contro l’Andreoli Latina. L’assenza di Alessandro Farina (il libero potrà giocare solo dalla quarta giornata) ha messo a nudo evidenti limiti in fase di ricezione. «Perdere così non mi va bene - commenta Piazza, coach orogranata - l’approccio è stato negativo». Latina, invece, si gode il colpaccio e una coppia di «pistoleri» capace di fatturare ben 41 punti: Troy e il 35enne Roca (per il cubano anche 4 muri) che torna nel nostro campionato dopo 12 anni e si ripresenta con 20 punti con il 63% in attacco. Da segnalare anche i 5 muri del francese Hardy-Dessources.

M.ROMA: Bonifante 2, Zaytsev 17, Lebl 9, Sabbi 9, Maruotti 6, Bjelica 7; Corsano (L), Paolucci, Bencz 3, Cisolla 4, Puliti. N.e. Passier, Sorgente (L). All. Giani. ARBITRI: Saltalippi e Pessolano NOTE - Spettatori 3.349, incasso 24.364. Durata set: 27’, 28’, 27’, 25’; tot. 107’, Casa Modena b.s. 15, v. 9, m. 10, s.l. 9, e. 10. M. Roma b.s. 16, v. 5, m. 4, s.l.10, e. 7. Trofeo Gazzetta: 6 Kooy, 5 Anderson, 4 Zaytsev, 3 Sala, 2 Dennis, 1 Yosifov.

MODENA (p.r.) L’infortunio di Casoli (distorsione a una caviglia) lo ha promosso titolare e alla fine è stato il trascinatore di Modena. Dick Kooy chiude con un 82% in attacco, chiaro segnale che anche con l'arrivo di Martino (disponibile dopo la 3ª giornata) qui ci sarà ancora bisogno di lui. Roma che paga l’inesperienza del suo opposto Sabbi, si illude nel primo set, poi gli schiacciatori di casa (bene al debutto Andersson) salgono in cattedra e la partita cambia direzione. Bene anche Andrea Sala, alla prima da modenese: 86% in attacco (6/7) con 3 muri e 3 ace. Due muri anche per l’altro centrale debuttante, il bulgaro Yosifov.

NOTE - Spettatori 2512. Incasso 8091. Durata set: 30', 29', 29'. totale 89'. Padova: b.s. 17, v.1, m. 13, s.l. 9, e. 20; Piacenza: b.s. 16, v. 2, m. 6, s.l. 11, errori 19. Trofeo Gazzetta: 6 De Marchi, 5 Simeonov, 4 Nikolov, 3 Rosso, 2 Gonzalez, 1 Marra.

PADOVA (ma.s.) Festeggia il ritorno in A-1 continuando a giocare come nel campionato scorso. Attenzione spasmodica a muro e in difesa e straordinaria capacità di approfittare dei passaggi a vuoto di Piacenza. Dove il solo Nikolov ha tenuto a galla l'attacco, dove Zlatanov ha chiuso con un misero 31%,. Scarso anche il contributo dei centrali a muro, fondamentale che ha deciso la partita. La Fidia ha invece trovato la grande giornata dei suoi tre schiacciatori, capaci di risolvere molte situazioni. De Marchi ha impressionato per atteggiamento e colpi da veterano, Rosso per capacità di non sbagliare nei momenti decisivi. Il resto è arrivato da Simeonov, riferimento vero, e da Gonzalez, autore del muro che ha chiuso la gara. .


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GINNASTICA I MONDIALI DI RITMICA

Piccola Leonardi «Io tra le titolari? Quanta paura...» Il libero, alta 1.65, è l’ultima arrivata: «Mi sento un niente rispetto a loro che hanno già vinto tutto» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI MONZA

Da titolare in A-1 alla Nazionale in due stagioni senza passare dal via. Giulia Leonardi è la «piccina» del gruppo (con 165 cm è una delle meno alte del torneo) e la più giovane del settetto in cui solo lei e Valentina Arrighetti sono under 30. «Paura, ecco che cosa ho provato quando ho capito che sarebbe toccato proprio a me» racconta Giulia. E’ una che la scorsa stagione ha chiuso con le migliori percentuali in ricezione in campionato, condito dal successo in Coppa Cev che a Urbino non avevano mai vinto prima, anche se per ora è un libero a metà, perché a parte qualche azione resta fuori dal giro.

SAN GIUSTINO VIBO VALENTIA

2 3

(25-22, 18-25, 29-27, 21-25, 14-16) ENERGY RESOURCES SAN GIUSTINO: Rawerdink 13, Cozzi 10, Starovic 9, Urnaut 13, Creus 12, Petkovic 3; Giovi (L), Tholse 11, Bartoletti 8, Finazzi 3, Lo Bianco 1, Mc Kibbin. All. De Giorgi. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Cernic 10, Nikolov 7, Klapwijk 21, Diaz 23, Rak 9, Coscione 4; Fanuli (L), Barone 5, Falasca, Grassano, Bonetti. N.e. Bratoev. All. Blengino. ARBITRI: Pasquali e Bartolini NOTE - Spettatori 1700. Durata set 31' , 28' , 37' , 29' , 21' ; tot. 146' . Energy Resources: battute sbagliate 20, vincenti 7, muri 13, 2a linea. 8, errori 41; Callipo: b.s. 11, v. 7, m. 12, s.l. 9, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Diaz, 5 Klapwijk, 4 Creus, 3 Coscione, 2 Tholse, 1 Starovic.

SAN GIUSTINO (PG) (an.me) Colpo grosso di Vibo Valentia al termine di una gara che ha riservato emozioni. Era partito alla grande il sestetto di Fefè De Giorgi, costretto però a perdere per infortunio un eccezionale Starovic (mettendo a terra il punto del 23-21 è ricaduto e si è fatto male al ginocchio, uscendo in barella). Ci ha provato Bartoletti a non farlo rimpiangere, ma l’uscita del campione serbo ha fatto saltare gli equilibri anche sul piano tattico e solo con l’ingresso di Tholse la squadra ha ritrovare vigore. Punto decisivo per i calabresi nel tie break per un quarto tocco nella metà campo umbra.

S Battuta Pochi errori e tante vincenti (15 e 23 sbagliate). Anche quando non è potente mette sempre in crisi le avversarie, la più positiva ieri è stata la Del Core.

Doppio argento con polemica Azzurre perfette ma le giurie (fischiate) premiano Russia e Bulgaria. Agabio: «Meritiamo rispetto»

S

Giulia Leonardi, 23 anni, ha esordito in azzurro il 7 giugno 2011 al torneo di Montreux in Italia-Cuba 1-3. Libero ex Urbino, ora a Busto Arsizio, studia Giurisprudenza TARANTINI

Artistica Ha cominciato con la

ginnastica artistica, poi il colpo di fulmine con la pallavolo («A 7 anni, perché a me è sempre piaciuto stare in gruppo, sono una che parla molto, anche in campo comincio a farmi sentire»). Dopo la pallavolo Giulia ha già programmato il futuro. E’ iscritta a giurisprudenza e per ora ha superato 10 esami: «Da grande farò l’avvocato, lo sogno sin da piccola, è una professione che mi ha sempre affascinato tantissimo. Però quest’anno è stato il primo in cui non sono riuscita a dare esami, perché a maggio ho cominciato con la Nazionale e ritiro dopo ritiro sono sempre rimasta in squadra, addio sessione di giugno-luglio. Ma per questa maglia vale la pena di rinviare di un po’ la laurea». © RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI BELLUNO-LATINA TRENTO-MONZA PADOVA-PIACENZA MACERATA-RAVENNA CUNEO-VERONA SAN GIUSTINO-VIBO MODENA-ROMA

1-3 3-0 3-0 3-1 3-0 2-3 3-1

CLASSIFICA SQUADRE PT CUNEO 3 PADOVA 3 TRENTO 3 LATINA 3 MACERATA 3 MODENA 3 VIBO 2 SAN GIUSTINO 1 BELLUNO 0 RAVENNA 0 ROMA 0 MONZA 0 PIACENZA 0 VERONA 0

PIÙ

Difesa Difficile che il pallone cada nel campo delle azzurre al primo tentativo, più spesso torna su. Da qui partono rimonte e break. E la Leonardi è in crescita

Sorpresa «E’ stato tutto una sor-

presa — dice Giulia, che la prossima stagione giocherà a Busto Arsizio — è successo tutto così veloce che è stato difficile abituarmi, mi sembra normale, perché in più c’era anche che l’Europeo si giocava in Italia. Quando ho saputo che avrei dovuto giocare io ho cominciato a dormire poco, a pensare alle azioni, a che cosa dovevo fare, a essere perfetta in ogni appoggio. Piano piano sto cominciando a prendere fiducia». E dai due palloni ricevuti contro la Croazia è già salita ai 7 di ieri: «Ci sto provando, cerco di prendere più sicurezza. Ma io rispetto alle mie compagne non ho mai fatto nulla, mi sento un niente rispetto a loro». Romagnola di Cesena, Giulia si è trovata a prendere il posto di uno dei suoi miti, Paola Cardullo. «L’altra è la Sykora — spiega —, ma quest’estate al Grand Prix ho conosciuto Paola e ho scoperto una ragazza splendida, mi ha aiutato tantissimo».

h Farfalle beffate

G 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

V 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0

PROSSIMO TURNO Domenica 2 ottobre PIACENZA-TRENTO MONZA-PADOVA LATINA-SAN GIUSTINO VIBO-CUNEO VERONA-BELLUNO RAVENNA-MODENA ROMA-MACERATA

P 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1

SVSP 3 0 3 0 3 0 3 1 3 1 3 1 3 2 2 3 1 3 1 3 1 3 0 3 0 3 0 3

i

MENO

S Ricezione Con l’Azerbaigian per due volte si è spenta la luce, ieri altri momenti bui con la Turchia nel 1o e soprattutto nel 3o set (parziale di 0-6). E Leo Lo Bianco è costretta a fare chilometri.

SERIE A-2

Vettori ne fa 38 e il Club Italia va Bene Milano (f.c.) Buon avvio del Club Italia di Marco Bonitta (Vettori 38!). La 1˚ giornata: Reggio E. Segrate 1 3 (17 25, 16 25, 25 21, 15 25); Molfetta C.d. Castello 2 3 (28 26, 20 25, 16 25, 25 13, 14 16); Corigliano Club Italia Roma 2 3 (25 27, 25 22, 22 25, 25 19, 11 15); Cantù Milano 1 3 (20 25, 25 23, 23 25, 21 25); Perugia Loreto 2 3 (25 22, 25 16, 23 25, 21 25, 12 15); Castellana Sora 3 2 (25 19, 23 25, 25 21, 21 25, 15 11); S.ta Croce Genova 3 2 (22 25, 27 29, 25 22, 25 21, 15 13); Atripalda Isernia 3 2 (20 25, 25 21, 25 23, 24 26, 15 9). Classifica: Segrate, Milano 3; Atripalda, Loreto, C. Italia, Castellana, C.d. Castello, S.ta Croce 2; Corigliano, Genova, Isernia, Molfetta, Perugia, Sora 1; Reggio E, Cantù 0.

S La 2a linea Attacco poco utilizzato e poco fruttifero. Un po’ perché non c’è un opposto vero, un po’ perché più difficile da trovare se non l’hai provato e il modulo è nuovo.

DAL NOSTRO INVIATO

FEDERICA COCCHI MONTPELLIER (Francia)

Dorato, stratosferico, emozionante, strepitoso, unico, mozzafiato. Sono gli aggettivi che Anzhelika Savrajuk, Romina Laurito, Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Andreea Stefanescu e Marta Pagnini hanno dato al loro Mondiale. Che ha visto la conferma delle nostre sul tetto del mondo per il terzo anno consecutivo ma che si porta dietro, come ci si aspettava alla vigilia, un piccolo strascico polemico. L’oro sarebbe stato un investimento migliore, visto il momento economico, ma le azzurre hanno dovuto accontentarsi dell’argento. Due, per la precisione, nelle finali per attrezzo. Un peccato perché in entrambi i casi erano le azzurre della Maccarani a meritare il successo. Perfette Nella prima prova, con le cinque palle sul brano «Home», le azzurre sono perfette. Il giudizio è buono ma non eccezionale, un 27.00 che ha tutta l’aria di un cattivo presagio. Tocca alla Russia con un esercizio sicuramente di alto livello che viene pagato con un 28.00, un punto in più, risultato che lascia tutti a bocca aperta. Pubblico compreso che ha iniziato a fischiare. Si indispettisce il presidente della Federginnastica Riccardo Agabio: «Non vedo proprio come ci possa essere stato un punto tra noi e la Russia, avrei capito qualche decimo, ma francamente anche il pubblico ha sottolineato con i fischi di aver visto un’altra gara. Bisogna arginare questi episodi. Dopo tre titoli mondiali di fila, l’Italia merita rispetto». Televoto Ma la ciliegina sulla torta le giurie la mettono nella

finale ai tre nastri e due cerchi. L’esercizio tecnicamente molto impegnativo e altrettanto emozionante è sporcato da una piccola perdita del nastro a fine prova: 26.725 è il punteggio, severo. Fa paura la Russia che è pronta ad agguantare il secondo oro, ma il disastro è dietro l’angolo. Attrezzo perso e nodo in un nastro, il 25.00 le catapulta fuori dal podio. La Bulgaria esegue un buon esercizio ma senza troppe difficoltà e i giudici ne approfittano per premiarla con un 27.400 che anche questa volta costringe il pubblico a «buuu» e fischi. Per l’Italia è un altro argento, amaro. «La giuria mi dovrà spiegare cos’è successo», dice il presidente della federginnastica internazionale Bruno Grandi. Se le gare fossero decise al televoto, o con l’applausometro, l’Italia sarebbe in una cassaforte d’oro. Lo hanno dimostrato le cerimonie di premiazione dove il pubblico gridava «Italia, Italia» mentre le medaglie preziose venivano messe al collo di altre atlete. Va bene così I Mondiali si chiudono comunque con un’Italia al secondo posto del medagliere dietro, naturalmente, alla Russia. «E’ stato un Mondiale straordinario — commenta l’allenatrice Emanuela Maccarani —, vincere il terzo titolo nel concorso generale è stato come toccare il cielo con un dito. Certo, nelle finali di specialità siamo tornate coi piedi per terra. La Bulgaria aveva un esercizio che dal punto di vista artistico vale molto meno del nostro. Va bene che si premi chi non sbaglia, ma obiettivamente noi siamo state migliori. Sono preoccupata soprattutto in previsione dell’Olimpiade, visto quello che è successo a Pechino...». Noi vogliamo credere al lieto fine. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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RISULTATI E BILANCI Cinque palle: 1. Russia 28.000; 2. ITALIA (Santoni, Blanchi, Savrajuk, Laurito, Pagnini) 27.000; 3. Bulgaria 26.950. Tre nastri e due cerchi: 1. Bulgaria 27.400; 2. ITALIA 26.725; 3. Israele 26.675.

S Medagliere 1. Russia 7 ori 6 argenti (totale 13) 2. ITALIA 1 oro 2 arg. (3) 3. Bulgaria 1 o 4 b (5) 4. Bielorussia 1 a 1 b (2) 5. Israele 2 b (2) 6. Azerbaigian e Ucraina 1 b. (1)

S Bilancio Dopo Montpellier, sono 15 le medaglie mondiali della squadra azzurra di ritmica allenata da Emanuela Maccarani: 5 ori e 10 argenti.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

ATLETICA UNA SPECIALITA’ IN CONTINUA EVOLUZIONE

Maratona record Makau cancella Gebre: 2h03’38" A Berlino l’atipico keniano corre a zig zag e costringe al ritiro l’ex primatista: «Sogno i Giochi» MARATONA UOMINI UNDICI RECORD DEL MONDO IN 30 ANNI, MA CINQUE DAL 2002 A OGGI

D’ARCO

GIANNI MERLO BERLINO

«Volevo andar forte, ma il record era troppo per me. Almeno sono sopravvissuto»

Patrick Makau, keniano atipico, perché non è figlio di una delle tribù che partoriscono corridori di razza a iosa, ma è un Kamba e viene dall’est del paese, ha messo k.o. Haile Gebrselassie e gli ha soffiato il primato del mondo: 2h03’38", mezzo minuto meno di quanto aveva fatto l’etiope su questo stesso percorso nel 2008. Duello Il loro era un duello an-

nunciato. L’esperto Haile lo sapeva, per questo aveva preparato una tattica di gara speciale da mettere in pratica dopo il trentesimo chilometro per sfiancare il più giovane avversario. Invece è stato Patrick a metterlo alle corde al 25˚ km. Lo ha anticipato. All’improvviso ha cominciato ad andare a zig-zag sulla strada ampia, passava da un lato all’altro velocemente. «Volevo confonderlo» ha spiegato poi. Gebre ha abboccato, è stato costretto cinque volte a cambiare ritmo bruscamente per non perderlo e qui ha pagato.

L’arrivo di Patrick Makau, 26 anni AFP

L’asma In questo periodo soffre un poco d’asma, ma la mattina si sentiva perfettamente bene e così non ha preso la solita medicina. Per questo beveva spesso, ma l’affanno creatogli dalla folle rincorsa gli ha tolto il respiro. È stato costretto a fermarsi. Boccheggiava, sembrava che voles-

HAILE GEBRSELASSIE ETIOPIA, 38 ANNI

se vomitare. Poi ha ripreso. Avrebbe potuto chiudere ancora intorno a 2h05’. Una delle lepri si era fermata ad aspettarlo, ma prima del 35˚ km ha pensato di tornare in albergo, dove poi l’abbiamo trovato sorridente: «Il record no, ma io sono sopravvissuto». Il nuovo re Patrick Makau aveva già vinto qui l’anno scorso: «Ma allora pioveva ed ero già stato bravo a correre in 2h05’08”. Questa volta al 35˚ km mi sono reso conto che il primato era possibile. Adesso vedremo se mi selezioneranno per l’Olimpiade, devo andare a casa e sedermi a discutere con i dirigenti». Patrick è una sorta di autodidatta. E’ nato 26 anni fa a Tala, nella provincia di Manyanzaandi,

ed è stato scoperto come atleta da Patrick Ivuti, grande del passato. Ha frequentato le scuole superiori e poi ha puntato sulla corsa. Si è sposato e ha figlia, si è trasferito a Nairobi, dove si allena. «Non ho un coach. Siamo un gruppo che lavora insieme, io so che cosa devo fare. Con me si prepara Jimmy Mwindi. Io sto molto attento a che cosa mangio e all’acqua che bevo. Non lascio nulla al caso. Ho le idee chiare». Visto il risultato chi può dargli torto? In aprile a Londra era finito terzo in poco più di 2h05’: «Ma avevo avuto dei problemi e poi ai 21˚ km ero anche caduto. Non avrei potuto fare di più. Però avevo già in testa Berlino, qui volevo arrivare». È stato protagonista di una gara perfetta: è passato in 1h01’44” alla mezza e ha percorso la seconda parte in 1h01’54”. Radcliffe affonda Giornata dura anche per Paula Radcliffe. È stata generosa, ha difeso il terzo posto in 2h23’46 e si è consolata col minimo olimpico. Ha vinto la gioventù di Florence Kiplagat, donnina minuta, ma dalla falcata penetrante, decisa. All’esordio vero sulla distanza, perché si era ritirata a Boston, si è espressa in 2h19’44”, percorrendo la seconda parte più veloce della prima visto che era transitata alla mezza in 1h10’11”. Segue i consigli di Renato Canova, che si è inserito perfettamente nella società keniana.

Taccuino

Incerti, Console, Straneo: l’Italia avanza

A SULMONA

BERLINO

Le donne italiane hanno recitato una buona parte: Anna Incerti, Rosaria Console e la nuova Valeria Straneo hanno chiuso in sequenza al sesto, settimo e ottavo posto con tempi di rilievo e si sono prenotate per Londra. «Ho valuto con tutta me stessa questo risultato — ha spiegato la Incerti, molto accorta tatticamente e insieme alla Console fino a 3 km dalla fine — avevo rinunciato ai Mondiali per migliorare la mia base di velocità. Ho migliorato il mio primato di oltre due minuti e

questo mi conferma la validità della scelta tecnica fatta dal mio allenatore Ticali». La Console è andata in crisi solo verso la fine, ma comunque la sua prova è stata più che positiva. Sorprendente Ma la prestazione

più straordinaria e che aprirà un dibattito è quella di Valeria Straneo, fino a due mesi fa insegnante precaria d’asilo, 35enne e madre di due figli, che è passata da 2h41’12" a 2h26’33", settima italiana di sempre. Donna minuta, 1.60 per 44 kg, era affetta da una malattia rara, la sferocitosi ereditaria, un’anomalia del sangue che affligge i globuli rossi. Si evidenzia con anemia e quindi stanchezza, porta anche all’ingrossamento della milza. L’anno scorso in febbraio Valeria è andata in Portorico per una mezza maratona. «Ho cominciato a sentire dolori dappertutto. Si è pensato a tutto, ad una malattia infettiva. Poi il

dottore ha scoperto che la mia milza era lunga 26 cm! Così a maggio hanno deciso di asportarla. Era 1,8 kg... Mi hanno tolto anche la colicisti. Pensavo di aver chiuso, ma i valori del sangue sono cambiati, prima avevo l’emoglobina a 6.5-7 e l’ematocrito a 25, poi sono salita a 16 di emoglobina e 45-46 di ematocrito». Qualcuno nutre dei dubbi sulle sue prestazioni. «Forse li avrei anch’io se non conoscessi la situazione. Non prendo medicine o prodotti strani, sono disponibile a qualsiasi controllo. Anzi mi spiace che sabato alle 7 quelli dell’antidoping si sono presentati a casa di mia madre e non mi hanno trovato. Non abito più là da sette anni, e poi ero qui a Berlino, e questo era noto». Ha fatto il minimo per l’Olimpiade. «È un sogno. Spero che la federazione mi chiami». g.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La siciliana Anna Incerti, 31 anni, ieri a Berlino mentre corre con il marito Stefano Scaini COLOMBO

LISTA ITALIANA MARATONA DONNE TEMPO 2h23’47" 2h25’17" 2h25’28" 2h25’32" 2h25’57" 2h26’10" 2h26’33"

ATLETA M. Viceconte F. Fiacconi B. Genovese A. Incerti M. Guida R. Console V. Straneo

CITTÀ Vienna New York Boston Berlino Carpi Berlino Berlino

DATA 21/5/00 1/11/98 17/4/06 25/9/11 10/10/99 25/9/11 25/9/11

Uomini 1. Makau (Ken) 2h03’38" (record del mondo; prec. 2h03’59", Gebrselassie/Eti, 28/9/2008, Berlino); 2. Kwelio (Ken) 2h07’55"; 3. Kimaiyo (Ken) 2h09’50"; 4. Limo (Ken) 2h10’38"; 5. Overall (Gb) 2h10’55"; 6. Serrano (Spa) 2h13’32"; 7. Nimo (Spa) 2h13’34"; 12. RICATTI 2h16’31" Donne 1. Kiplagat (Ken) 2h19’44"; 2. Mikitenko (Ger) 2h22’18"; 3. Radcliffe (Gb) 2h23’46"; 4. Habtamu (Eti) 2h24’25"; 5. Petrova (Rus) 2h25’01"; 6. INCERTI 2h25’32"; 7. CONSOLE 2h26’10"; 8. STRANEO 2h26’33"

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SESTA, SETTIMA ED OTTAVA: LA SICILIANA CORRE IN 2h25’32"

Tre balzi nelle liste italiane. Valeria (35 anni) si migliora di 15’: «Ho tolto la milza e sono rinata»

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KIPLAGAT 1ª RADCLIFFE 3ª

Finale Oro Societari Trionfano Riccardi e Audacia A Sulmona (Aq), la Riccardi Milano strappa lo scu detto maschile alla Bruni, mentre l’Audacia Roma fem minile centra il titolo della stella. Ieri il 23"59 di Libania Grenot nei 200 e il 4.40 della Giordano Bruno nell’asta. Uomini. 200: 1. Bertolone 21"38 (+1.3); 2. Cerutti 21"55 (+1.0). 800: 1. Gueye (Sen) 1’50"73. 5000: 1. Kemboi (Ken) 13’50"61; 2. Kimurer 13’50"92 (Ken). 400 hs: 1. Diaz (Cuba) 50"62; 2. Capotosti 51"68. Alto: 1. Campioli 2.18; 2. N. Ciotti 2.18. Lungo: 1. Chiusano 7.30 (+0.8). Peso: 1. Urtans (Let) 17.16. Martello: 1. Cerra 69.30. 4x400: 1. Cento Torri Pavia 3’11"25. Classifica: 1. Ric cardi Mi 519; 2. Bruni Vomano 498,5; 3. Sportclub Ct 485,5; 4. Cento Torri Pv 445,5; 5. Atl. Fi 434,5; 6. Berga mo 1959 425,5; 7. Cariri Ri 415,5; 8. Pro Sesto 408,5; 9. Virtus Lu 392; 10. Marcon (Ve) 376; 11. Assindustria Pd 362; 12. La Fratellanza Mo 361. Donne. 200 ( 0.8): 1. Grenot 23"59; 2. Caravelli 23"74. 800: 1. Santiusti (Cuba) 2’08"97. 5000: 1. Pinna 16’19"00. 400 hs: 1. Ceccarelli 58"82. Asta: 1. Giordano Bruno 4.40; 2. Scarpellini 4.30; 3. Benecchi 4.20. Lungo. 1. Derkach (Ucr) 6.23 (+1.6). Disco: 1. Bordignon 53.73. Giavellotto: 1. Bani 52.18. 4x400: 1. Camelot 3’45"32. Classifica: 1. Audacia Rm 591; 2. Camelot Mi 535; 3. Brescia 476,5; 4. Valsugana 463,5; 5. Fanfulla 458,5; 6. Cariri 457; 7. Cus Pr 457; 8. Assindustria 446,5; 9. Quercia 434,5; 10. Cus To 424,5; 11. Atl. Fi 423; 12. Cus Ca 415; 13. Atl. Vi 375,5.


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RUGBY MONDIALE IN NUOVA ZELANDA DAL NOSTRO INVIATO

L’americano Hayden Smith placca l’australiano Genia EPA

ANDREA BUONGIOVANNI NELSON (Nuova Zelanda)

Sabato sono arrivati in città. Ieri hanno presenziato al Tasman 7s, frequentatissimo torneo di rugby a sette. Oggi, nel sobborgo di Richmond, nel corso di una parata organizzata in loro onore, saranno ricevuti dal sindaco e dall’ambasciatore in Nuova Zelanda. Domani, alle 19.30 locali, le 8.30 italiane, al Trafalgar Park sfideranno gli azzurri nel quarto e ultimo impegno iridato in soli sedici giorni. Gli Stati Uniti, al 17˚ posto del ranking Irb in attesa dell’odierno aggiornamento (l’Italia è decima), contro una squadra che dovrà imporsi realizzando almeno quattro mete per continuare a credere nei quarti di finale, sognano una vittoria. Si garantirebbero l’accesso diretto a Inghilterra 2015 e preziosi contributi economici dalla federazione internazionale. Per un movimento che non vive di professionismo pieno, è un obiettivo prestigioso. Espansione La Nazionale a stel-

le e strisce, in cinque partecipazioni su sette Mondiali, ha ottenuto tre successi. I primi, nel 1987 e nel 2003, ai danni del Giappone. L’ultimo undici giorni fa a New Plymouth contro la Russia (13-6). Prima e dopo i k.o. con l’Irlanda (22-10) senza concedere il bonus e, schierando una seconda squadra, con l’Australia (67-5). Comunque vada, il match di domani sarà uno dei dieci proposti in patria in diretta (tre dei quali addirittura dalla Nbc), a conferma dell’interesse crescente del Paese verso la disciplina. I tesserati sono 88.000, i club 2433, più del triplo di quelli italiani. Si gioca ovunque. Dal 1997 in una Super League professionistica, attualmente composta da 11 club divisi in due Conference di metropoli sparse su tutto il territorio (da New York a Boston, da Chicago a Denver, da Dallas a Salt Lake City, da San Francisco a Seattle). Da molto prima in un tradizionale torneo nazionale e a livello universitario. La moda, però, è legata al Seven. Ci sono importanti tornei ogni weekend e la prospettiva olimpica attrae sponsor e tv. A Philadelphia, in giugno, si sono contati 17.000 spettatori e 14 ore di diretta. Las Vegas ospita una tappa del World Tour, alle cui ultime finali di Adelaide, per la prima volta, ha partecipato la Nazionale guidata da Al Caravelli. A proposito di Olimpiadi: gli Stati Uniti, nel XV, sono campioni in carica. Hanno vinto ad Anversa 1920 e a Parigi 1924... La squadra Le Aquile, dal 2009,

sono allenate da Eddie O’Sullivan, nei sette anni precedenti guida dell’Irlanda. Lo staff è

Non c’è solo il football Gli Stati Uniti crescono Hanno una Lega nazionale e più di 2000 club, il triplo dell’Italia che sfidano domani. E le tv scoprono l’altra palla ovale, trascinate dal rugby a sette All-America. Circa metà degli atleti della rosa gioca all’estero. Nel XV annunciato ieri per la sfida agli azzurri ci sono anche il centro Paul Emerick, già a Catania e a Parma e i terza linea Nic Johnson e Louis Stanfill, nell’ultimo Super 10 a L’Aquila e a Mogliano. Le stelle sono Paul Wyles, utility back dei Saracens e, soprattutto, il 26enne Takadzwa Ngwenya, veloce e potente ala del Biarritz, che firmò la meta più spettacolare di Francia 2007 quando, a Montpellier contro il Sudafrica, sfruttando un intercetto di Todd Clever nei propri ventidue, riuscì a eludere anche Bryan Habana. Clever, che di recente ha trascinato il Suntory al titolo giapponese, è oggi il capitano della squadra anche se il pilone Mike McDonald è appena diventato l’uomo con più caps (65) e domani festeggerà l’undicesima presenza-record iridata. La Nazionale, forte e pericolosa al largo, difetta nel gioco al piede e ha una mediana vulnerabile. Ma per l’Italia non sarà una passeggiata.

SONO CAMPIONI OLIMPICI IN CARICA: DAL 1924...

DOMANI 8.30 SU SKY

Castrogiovanni ha recuperato C’è Bergamasco NELSON (Nuova Zelanda) Non ci sono sorprese nella formazione azzurra annunciata ieri da Nick Mallett per la sfida di domani (ore 8.30 su Sky Mondiale) agli Stati Uniti. Sciolta l’unica riserva, legata a Martin Castrogiovanni che, nonostante un paio di allenamenti saltati per una lieve contrattura, sarà in campo sin dal primo minuto. L’altro pilone sarà Totò Perugini, con Andrea Lo Cicero pronto a festeggiare il 90˚ caps uscendo dalla panchina. Tre, quindi, le novità rispetto al XV all’esordio affrontò l’Australia: Mauro Bergamasco per Barbieri, Geldenhuys per Del Fava e, appunto, Perugini per Lo Cicero. Salgono così a nove i giocatori di formazione italiana. «Contro la Russia spiega il c.t. ci sono stati troppi svarioni difensivi, questa è la formazione più affidabile. Sacrificare Barbieri è stato difficile, ma Mauro mi pare in un gran momento di forma». Italia: Masi; Benvenuti, Canale, Garcia, Mi. Bergamasco; Orquera, Semenzato; Parisse, Ma. Bergamasco, Zanni; Van Zyl, Geldenhuys; Castrogiovanni, Ghiraldini, Perugini. A disposizione: Ongaro, Lo Cicero, Bortolami, Derbyshire, Gori, Bocchino, McLean. Stati Uniti: Wyles; Ngwenya, Emerick, A. Suniula, Paterson; R. Suniula, Petri; N. Johnson, Clever, Stanfill; H. Smith, Van der Giessen; Moeakiola, Biller, MacDonald. A disposizione: Thiel, Pittman, LaValla, Danahy, Usasz, Malifa, Scully.

L’ALTRA PARTITA

Irlanda facile Contro la Russia segna nove mete ROTORUA Tutto come da copione: l’Irlanda, nonostan te le tante assenze volute, ha vi ta facile contro la Russia (nove mete a due, quella del bonus al 39’) e ora attende l’Italia (dome nica a Dunedin) per giocarsi il primato nel girone C. Irlanda-Russia 62-12 (36-0). Marcatori: p.t. 6’ c.p. O’Gara (I), 10’ m. McFadden tr. O’Gar (I), 13’ m. O’Brien tr. O’Ga ra (I), 37’ m. Boss tr. O’Gara (I), 39’ m. Earls tr. O’Gara (I), 40’ m. Trimble; s.t. 8’ m. Earls tr. O’Ga ra (I), 10’ m. Artemyev tr. Ra chkov (R), 19’ m. Simplikevich (R), 25’ m. Kearney tr. O’Gara (I), 33’ m. Jennings tr. Sexton (I), 38’ m. Buckley (I). Classifica: Irlanda 13; Australia 10; Italia* 5; Stati Uniti 4; Russia 1 (*una in meno). RCS

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Taccuino GIRONE A

Domani inutile Canada-Giappone Classifica: Nuova Zelanda 15; Fran cia 10; Tonga 5; Canada* 4; Giappo ne 0 (*una in meno). Domani (ore 6): Canada Giappone (a Napier).

GIRONE B

Che Argentina Scozia fuori? WELLINGTON L’Argentina, al termi ne di 80’ di fuoco nonostante la piog gia, supera la Scozia, ipotecando la promozione e condannando i britan nici, mai assenti dai quarti iridati, al l’eliminazione. Decide una meta da

La meta decisiva di Amorosino AP

ballerino del subentrato Gonza les Amorosino, trasformata da Con tepomi, a 7’ dal termine. Partita inten sissima e drammatica. I Pumas ora devono vedersela con la Georgia. Al la Scozia resta una sola possibilità: battere l’Inghilterra sabato a Auck land. Argentina-Scozia 13-12 (3-6). Marcatori: p.t. 18’ c.p. Contepomi (A), 35’ c.p. Paterson (S), 38’ c.p. Jackson (S); s.t. 23’ c.p. Contepomi (A), 25’ drop Jackson (S), 32’ drop Parks (S), 33’ m. Gonzales Amorosi no tr. Contepomi (A). Classifica: Inghilterra 14; Argenti na, Scozia 10; Georgia*, Romania 0 (*una in meno).

GIRONE D

L’EX IN OSPEDALE

Samoa facile Oggi il Galles

Lomu stabile Tutti in attesa

AUCKLAND Nel derby del Pacifico, di fronte ai 60.000 dell’Eden Park, partita senza storia. Ma per arrivare ai quarti Samoa deve battere il Suda frica.. Samoa-Figi 27-7 (12-0). Marcato ri: p.t. 4’ e 9’ c.p. T. Pisi (S), 13’ drop T. Pisi (S), 26’ c.p. T. Pisi (S); s.t. 4’ c.p. T. Pisi (S), 22’ m. Fotualii (S), 27’ m. Talei tr. Luveniyali (F), 30’ m. Stowers tr. Williams (S). Classifica: Sudafrica 14: Samoa 10; Galles*, Figi 5; Namibia 0 (*una in me no). Oggi (ore 8.30): Galles Namibia (a New Plymouth).

AUCKLAND C’è molta apprensione per le condizioni di salute di Jonah Lomu, ricoverato in un ospedale di Auckland (non ufficialmente identifi cato) per problemi renali, quelli che lo affliggono dal 1995 (nel 2004 il tra pianto). Nulla trapela circa la situa zione reale e le ipotesi sono le più disparate. Lomu il 9 settembre ave va partecipato come ospite d’onore alla cerimonia d’apertura del Mon diale ed era apparso in buone condi zioni. Ieri, tra i tanti messaggi di so stegno, quelli degli All Blacks per vo ce del vice allenatore Steve Hansen.

L’ex All Black Jonah Lomu, 35 EPA


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI IPPICA FRANKIE VINCE IN GR. 1 A COLONIA E ARRIVA A 499

Dettori colpo tedesco Meno uno ai 500 GP! MICHELE FERRANTE

Ancora uno e saranno 500 Gran Premi vinti, l’ennesimo traguardo dell’incredibile storia di Lanfranco Dettori. Non esistono classifiche ufficiali, impossibile sapere con precisione se qualche altro fantino ha saputo fare tanto, anche perché le corse di gruppo sono state introdotte negli Anni 70 e oggi l’attività in pista è più frenetica e globalizzata dei tempi passati, come quello di Lester Piggott tanto per fare un esempio. Sta di fatto che ci siamo, quasi. Sulla pista tedesca di Colonia, il 40enne numero uno al mondo sbanca il GP von Europa di gruppo 1 (m 2400) in sella al resuscitato Campanologist: «Lo scorso autunno è tornato a pezzi dall’Australia - rivela Lanfranco - dopo il nulla di fatto nella Melbourne Cup. Ci sono voluti sei mesi per rimetterlo in sesto, ora è tornato un cavallo da gruppo 1. Ai 400 finali avevamo già la corsa in mano, non ho

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GP VINTI DI GRUPPO 1 L’ultimo ieri a Colonia, il primo il 29/9/1990 ad Ascot con Markofdistinction.

Nuoto CAMPIONATI CINESI

mai usato la frusta». Esattamente il terzo gruppo 1 sulle piste tedesche per Campanologist, dopo il GP di Amburgo e il Rehinland Gp (ancora Colonia) dello scorso anno. E ieri c’era in pista anche Mirco Demuro, ultimo in sella a Seismos, ma in precedenza a segno in gruppo 3 per femmine in sella a Kapitale.

(al.f.) Continua la strepitosa stagione di Sun Yang, che vince i 1500 sl ai campionati cinesi di Rizhao nuotando 14’45”78, sua terza performance stagionale. «Ho ancora molti margini di crescita — ha detto il primatista mondiale e campione iridato della specialità — Devo raggiungere l’obiettivo che mi ha dato il mio coach: il successo olimpico». Uomini: 1500 sl Sun Yang 14’45”78, Li Yunqui 15’09”40; 200 do Chengfei Yi 1’58”63; 200 fa Che Yin 1’56”84. Donne: 200 sl Shao Yiwen 1’58”29, Pang Jiaying 1’58”92; 200 ra Lin Jingshi 2’26”62. HUEGILL DEPRESSO (al.f.) L’australiano Geoff Huegill, nel suo nuovo libro «Be your best» ha rivelato di essere andato in depressione dopo l'Olimpiade di Atene 2004 e di aver addirittura meditato il suicidio. «Tornavo dopo le 4 ogni sera, prima mi alzavo per allenarmi a quell’ora. Bevevo tanto e spesso frequentavo dei droga party, la mia vita era davvero vuota e ho preso un sacco di farmaci per curare la depressione». Nel 2008 l’aborigeno ha ripreso gli allenamenti perdendo 45 kg: ai Mondiali di Shanghai ha vinto l’argento nella staffetta mista e il bronzo nei 50 farfalla.

QUINTÉ A NAPOLI

Oggi il quinté fa tappa a Napoli (inizio convegno alle 15): scegliamo Menelao Dei (20), Malice Bi (18), Lord Italia (11), Lapo La (5), Iulia Regal (7) e Elledeejay (6). SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (15.35), Padova (15.20), San Giovanni Teatino (15.15). Galoppo: Firenze (15.15). IMAGE TERZA La Varennina Image of Sf (R. Andreghetti) ieri a Vincennes è finita terza nel Prix d’Ancenis (m 2700) vinto in 1.13.6 da Magic Sisa (D. Locqueneux)

Dettori, 40 anni, vince a Colonia in sella a Campanolgist: è il suo GP n. 499

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GP VINTI DI GRUPPO 2 L’ultimo il 9/9/2011 a Doncaster (Lyric of Light). Il primo a Sandown (27/4/1990) con Markofdistinction

Hockey ghiaccio SERIE A

Sun Yang ancora Prima giornata veloce sui 1500 Bene l’Asiago

Il cinese Sun Yang, 19 anni AFP

E ora quando il colpo n˚ 500?: «Mi piacerebbe in Italia, ma temo che tornerò troppo tardi». Probabilmente a San Siro il 16 ottobre per il Jockey Club proprio con Campanologist, quando la «pratica n. 500» dovrebbe gia essere stata archiviata. Magari nel week end in arrivo, con l’Arc de Triomphe e le altre grandi corse di Longchamp.

y Missile Nesta

IN ITALIA A BOLOGNA E SUGLI OSTACOLI

(m.l.) Il 78˚ campionato di serie A si è aperto sabato con un solo successo esterno: quello del Fassa sul Cortina. A Bolzano gara sospesa venti minuti al 7’ del terzo periodo per rottura di una balaustra. Instant replay utilizzato nei match di Cortina e Asiago. Disco rosso all’Odegar per il Pontebba dei giovani. Il neopromosso Vipiteno sorprende l'Alleghe al supplementare. Così la 1ª giornata: Asiago-Pontebba 4-1 (1-0, 2-1, 1-0); Bolzano-Renon 5-0 (4-0, 0-0, 1-0); Cortina-Val di Fassa 2-4 (0-2, 2-2, 0-0); Val Pusteria-Valpellice 5-3 (1-0, 3-2, 1-1); Vipiteno-Alleghe 4-3 suppl. (0-2, 2-0, 1-1; 1-0). Classifica: Bolzano, Asiago, Val Pusteria, Val di Fassa 3; Vipiteno 2; Alleghe 1; Valpellice, Cortina, Pontebba, Renon 0. Intanto negli Stati Uniti è partita la preseason Nhl. I campioni in carica di Boston hanno riaperto il Garden battendo i New York Islanders 6-3. La regular season partirà il 6 ottobre con la cerimonia della consegna degli anelli ai Bruins, impegnati in casa contro i Philadelphia Flyers.

Asiago festeggia lo scudetto 2011

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Stasera fiction La vita di Mitri

A Bologna Nesta Effe piega Wishing Stone PERRUCCI

A Bologna trionfa l’italianissimo Nesta Effe, a Merano, invece, la 72ª edizione del Gran Premio va al francese Chercheur d’Or. Bologna Uno strepitoso Nesta Effe segue sul percorso Wishing Stone, che subisce l’attacco di Nadar Nof dopo un chilometro (finirà penultimo), e nel finale lo batte chiaramente. Per il figlio di Naglo allenato da Holger Ehlert sesto GP e 2˚ gruppo 1 dopo il Mangelli 2010. Nel Filly dominio di Nalda Nof, in testa rilevando Nausica Fp e poi facile davanti alla rivale. Merano Vince il favorito, ovvero il francese Chercheur d’Or, saltatore freddo e deciso che non lascia spazio ai rivali. Davanti a 8000 spettatori, l’allievo di Guillaume Macaire è il migliore dopo i 5 chilometri e 24 ostacoli e regala al suo fantino James Revely (e a Macaire) il secondo successo consecutivo dopo quello con Rigoureux. Nel finale Chercheur controlla Zarkali (il neo acquisto del trainer Paolo Favero), ottimo 2˚, con il ceco Budapest terzo. 5ª corsa - GP Continentale filly - m 1660: 1 Nalda Nof (P. Gubellini) 1.14; 2 Nausica Fp; 3 Neve di Bianca; 4 Ninfea di Poggio; Tot.: 2,48; 1,61, 2,44, 3,11 (11,53) Trio: 140,74. 7ª corsa - GP Continentale - m 2060: 1 Nesta Effe (R. Vecchione) 1.13.6; 2 Wishing Stone; 3 Norton Ans; 4 Trinite des Vals; 5 Non Solo Bar; Tot.: 4,21; 1,41, 1,44, 2,13 (10,48). Tris: 27,85. 6ª corsa - GP Merano - m 5000: 1 Chercheur d’Or (J. Reveley); 2 Zarkali; 3 Budapest; 4 Imprezer; 5 Kandinskiy; Tot.: 2,80; 1,73, 8,28, 2,50 (216,60) Tris: 874,01.

GP VINTI DI GRUPPO 3 L’ultimo il 17/9/2011 a Newbury con Deacon Blu. Il primo il 9/9/1989 a Goodwood (Legal Case)

Boxe SU RAI UNO ALLE 21.30

E Merano ormai è terra francese

Con sei mesi di ritardo, approda stasera in tv su Rai Uno (21.30, due puntate, la prossima domani) la fiction «Il campione e la miss», interpretata da Luca Argentero e Martina Stella, che narra la vicenda di Tiberio Mitri e dell’ex Miss Italia Fulvia Franco, due autentiche star nell’Italia degli anni 40 che cercava dolorosamente di uscire dalle ferite della guerra, e della loro tormentata storia d’amore. A causare lo stop era stata la causa intentata dal nipote del pugile, David Mitri, per il quale il film avrebbe tratto ispirazione dall’autobiografia di Tiberio Mitri, dal titolo «La botta in testa», violandone i diritti d’autore. Il processo d’appello ha dato ragione ai produttori. Mitri, nato a Trieste nel 1926, fu campione d’Europa dei medi nel 1949 e nel 1954: tecnicamente non fu un grandissimo, ma è stato tra i pugili più popolari della nostra storia. Nel 1950 tentò anche la conquista del Mondiale, ma a New York venne sconfitto da Jack La Motta. Dopo il ritiro nel 1957, fece l’attore in una ventina di film. E’ morto tragicamente sotto un treno nel 2001, povero e malato.

SUL VELOCE

Riecco Tsonga due anni dopo Battuto quest’anno nelle finali di Rotterdam (con Soderling) e Queen’s (Murray), Jo Wilfred Tsonga (Fra, 26 anni, n. 10 mondiale) supera in finale a Metz (Fra, 400 , indoor) Ljubicic (Cro) 6-3 6-7 (4) 6-3, lo stesso avversario col quale 2 anni fa aveva vinto l’ultimo torneo. PRIMO MAYER A Bucarest (Rom, 423.000e, terra), 1˚ titolo Atp del talento discontinuo Florian Mayer (Ger, 27 anni, n. 24 mondiale) che, dopo 4 stop, rompe il tabù-finali e batte Andujar (Spa) 6-3 6-1. QUINTA SANCHEZ A Seul (S.Cor, 160.000e, cem.), 5˚ titolo Wta della mancina Maria José Martinez Sanchez (Spa, 29 anni, n. 36 mondiale) che, dopo 4 titoli sulla terra e a 5 anni dall’ultimo successo spagnolo sul veloce (dopo Medina Garrigues a Canberra 2006), doma in finale Voskoboeva (Kaz) 7-6 (0) 7-6 (2). PENNETTA K.O. A Tokyo (Gia, 1.520.000e, indoor) rientro negativo, dopo gli Us Open, di Flavia Pennetta, che si arrende alla coriacea Kanepi (Est) 3-6 6-4 6-4. STARACE E VOLANDRI Da oggi a Napoli torneo challenger (50.000e, terra) con molti italiani, fra cui Starace, Volandri e il rampante Giannessi.

Arco

Ghiaccio

Pallavolo

COPPA DEL MONDO (gu.l.g.) Conclusa la finale di Coppa del Mondo ad Istanbul (Tur). All’Italia i bronzi di Sergio Pagni e Marcella Tonioli nel compound: l’oro va a Rodger Willet Jr. (Usa) ed Erika Anschutz (Usa). Nell’olimpico uomini si conferma Ellison (Usa) che batte Dai (Cina) 6-2. La finale donne se la aggiudica la Cheng (Cina) battendo la Kumari (Ind) 6-5.

FIGURA Cominciata la stagione internazionale senior del pattinaggio di figura. Al Nebelhorn Trophy di Oberstdorf (Ger) successi del giapponese Yuzuru Hanyu (sul ceco Michal Brezina), della statunitense Mirai Nagasu (ottava Francesca Rio con 120.49 punti), dei russi Tatiana Volosozhar-Maxim Trankov e, nella danza, degli statunitensi Madison Hubbell-Zachary Donohue. A Milano, nel Lombardia Trophy, esordio (solo col corto) di Stefania Berton-Ondrey Hotarek (51.29 punti). A Brasov (Rom), nella quarta tappa del Grand Prix junior, 11˚ posto di Micol Cristini (105.56 punti).

SAITTA IN QATAR Davide Saitta è stato ingaggiato dall’Al-Araby Doha per il Mondiale per Club in casa, dove sarà nello stesso girone di Trento,

Judo

SALVEZZA (m.c.) L’Unione Fermana passa a Collecchio (4-2, 7-3) e ipoteca la permanenza nell'Isl per il 2012. Ritorno sabato prossimo a Montegranaro.

Atletica

Foto d’epoca di Tiberio Mitri ANSA

TENNIS

FINALE ARGENTO Nella finale A1 dei societari, Marco Lingua a 74.51 nel martello. Finale Argento, a Macerata. Uomini. 200 (0.0): 1. Galvan 21"36. Peso: 1. Dal Soglio 18.40. Martello: 1. Povegliano 73.49. Classifica: 1. Cus Genova 492,5; 2. Atl. Vicentina 478. Donne. 200 (+0.1): 1. Milani 23"86; 2. Bazzoni 24"28; 3. Bonfanti 24"56; 4. Bongiorni 24"72. 400 hs: 1. Gentili 57"75. Lungo: 1. La Mantia 6.13 (+0.7). Classifica: 1. Atl. Bergamo 437,5; 2. Cus Pisa 436. Finale A1, a Orvieto (Tr). Uomini. 200 (+0.2): 1. Di Gregorio 21"20. Martello: 1. Lingua 74.51. Donne. 800: 1. Magnani 2’11"94. Classifica. Uomini: 1. Cus Palermo 496,5. Donne: 1. Benevento 517. Finale A2, a Colle Val d’Elsa. Uomini. Alto: 1. Fassinotti 2.16; 2. Lemmi 2.14. Martello: 1. Vizzoni 71.34. Classifiche. Uomini: 1. Livorno 493. Donne: 1. Trionfo Ligure 500.

Boxe Oggi ai Mondiali debutta Picardi BAKU (Aze) Effettuati i sorteggi degli incontri preliminari dei XVI Mondiali Elite di Baku 2011. Oggi sul ring il bronzo olimpico ed Europeo Vincenzo Picardi nei 52 kg contro Lin Yu Che (Taiw). Gli altri azzurri: domani Fiori (81) c. Elmekachari (Tun); giovedì Creati (69) c. Ahmedov (Aze); venerdì Mangiacapre (64) c. Ruwangala (Sri); sabato Valentino (60) c. vincente Ismetov (Bul)-Mandiangan (Indo) e Podda (75) c. Vesialou (Bie); bye per Cammarelle (+91), Ferramosca (49) e Parrinello (54). MONDIALI A Mexicali l’idolo di casa Jorge Arce (58-6-2) difende con successo la corona Wbo dei supergallo su Nongqayi (Saf, 16-2-1) per ko 4 A Mexico City Adrian Hernandez (22-1-1), campione minimosca Wbc, batte ko 2 Buthelezi (Saf, 12-2). EUROPEO Ad Amburgo l’ucraino Alexander Dimitrenko (32-1) mantiene l’Europeo battendo ai punti con decisione unanime lo sfidante Michael Sprott (Gb, 36-17). Nel sottoclou clamorosa sconfitta per l’ex iridato massimi leggeri Juan Carlos Gomez (Cuba, 49-3) per mano del mestierante Wilson (23-13) e grande vittoria dell’olimpionico Chakhkiev (11, 9 ko) che ha messo ko 4 Michael Simms (21-15) nei massimi leggeri.

QUINTAVALLE SETTIMA Giulia Quintavalle settima nei 57 kg nell’Almaty World Cup in Kazakistan. Per l’olimpionica una vittoria per ippon sulla Momunova (Kyr) e due sconfitte con la Fernandez (Spa) e la Zabludina (Rus). Vittoria al primo turno anche per Francesco Bruyere negli 81 kg e di Andrea Regis nei 73, poi subito eliminati.

Pallamano COPPA ITALIA (an.gal.) Coppa Italia, a sorpresa passano il turno solo 4 (Bolzano, Ambra, Teramo e Fasano) delle 12 formazioni di élite. Questo il quadro dei quarti (8 dicembre, 14 gennaio): Fondi-Ambra Poggio a Caiano, Bolzano-Ferrara, Enna- Teramo, Fasano-Cassano Magnago .

Pallanuoto Champions: Posillipo e Savona eliminati Posillipo e Savona, sono stati eliminati dalla Champions e dirottati in Euro Cup dopo l’ultima giornata del turno preliminare (passano le prime due di ogni gruppo). Ad Atene (Gre): Vouliagmeni-Oradea (Rom) 10-4, Jadran Herceg Novi (Mng)-Posillipo 7-4. Class.: Vouliagmeni 9; Jadran 6; Posillipo 3; Oradea 0. A Zagabria (Cro) Mladost-Savona 10-10, Vasas-Panathinaikos 11-5. Class.: Mladost 7; Vasas 6; Savona 4; Panathinaikos 0. In Euro Cup, a Bogliasco, Wurzburg-Heybeliada (Tur) 10-10: superano il primo turno Bogliasco, Szolnok (Ung), Heybeliada e Wurzburg.

Pallapugno VOLATA SCUDETTO (c.f.) Superando 11-7 a domicilio Monferrina, San Biagio Mondovì ha strappato il pass per le semifinali dei playoff, con gara-1 in programma nel prossimo weekend (ore 15): Canalese-San Biagio (sabato 1), Subalcuneo-Albese (domenica 2).

Softball FINALE LEGNANO-CASERTA (m.c.) Sarà Legnano-Caserta la finale scudetto 2011. Le lombarde si sono guadagnate il lasciapassare in gara-4 con Bollate, grazie a 10 valide (4/4 Warwick) e cinque punti tra il 4˚ ed il 5o inning. Semifinali Isl: Sanotint Bollate-Amga Legnano 1-3 (3-7, 2-3, 1-0 al 10o, 1-5); Des Caserta-Fiorini Forlì 3-0 (3-1, 8-6 e 2-0 al 10˚).

Tamburello FINALE SCUDETTO Nella gara d’andata della finale scudetto, Callianetto ha sbancato Solferino 13-2, ipotecando il decimo titolo consecutivo. Domenica prossima la gara di ritorno in Piemonte.

Tiro a segno TRICOLORI Conclusi a Milano i campionati nazionali. Questi i campioni: Uomini Carabina libera tre posizioni Marco De Nicolo (Fiamme Gialle); carabina libera a terra Paolo Montaguti (Fiamme Gialle); carabina a 10 m Marco De Nicolo; pistola libera Luca Tesconi (Carabinieri); pistola automatica Riccardo Mazzetti (Esercito); pistola a 10 m Andrea Amore (Fiamme Oro). Donne: carabina sportiva tre posizioni Antonella Notarangelo (Marina), carabina a 10m Elania Nardelli (Marina); pistola sportiva Maura Genovesi (Forestale); pistola a 10 metri Marta Sabine (Forestale)

Tiro a volo CAINERO TRICOLORE Assegnati a Montecatini (Pt) i titoli tricolori di skeet. Nel maschile successo dell’avellinese Angelo Moscariello. Tra le donne vittoria dell’olimpionica Chiara Cainero, con 93/100, davanti a Katiuscia Spada

Vela CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Si sono conclusi sul Garda i campionati italiani classi olimpiche. Questi i vincitori del titolo. Finn: Poggi. Star: Negri–Voltolini. Laser Standard: Marrai. Laser Radial: Clapcich. 49er: Tita–Gritti. 470 u: Sivitz–Farneti. 470 d: Conti–Micol. RSX u: Esposito. RSX d: il titolo non è stato assegnato per il numero insufficiente di partecipanti, la classifica è stata vinta dalla Linares. 2.4: Olmi.


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GOLF IL RILANCIO STEFANO CAZZETTA MILANO

Tutta colpa del putt: quello che per anni, forse da sempre, è stato il suo punto di forza, da qualche tempo si è messo a fare i capricci. E come succede nel golf, è proprio sul green che si marcia verso la gloria o si paga un conto salato. Edoardo Molinari tutto questo lo sa bene. A inizio stagione era 15˚ nel ranking mondiale, a coronamento di una stagione straordinaria che, partita dal Challenge Tour, lo aveva visto trionfare in Giappone, in World Cup col fratello Francesco, per due volte sul Tour europeo e infine in Ryder Cup. Oggi ha perso posizioni e si trova al 53˚ posto, appena al di là della fatidica linea dei 50, quella che, se sei al di qua, ti apre le porte dei tornei più prestigiosi. Bisogna correre ai ripari. «Ed è per questo che sono tornato a Manchester da Philip Kenyon, proprio per risolvere i problemi sul green. Sistemando il putt, posso tranquillamente tornare ai livelli di pochi mesi fa. Il gioco lungo va bene, anzi, è decisamente migliorato».

«Putt, casa e nozze» Dodo cambia marcia Molinari si allena con Kenyon per ritrovarsi sul green Poi l’annuncio: «Mi sposo e vado a vivere ai Roveri» Lorenzo Gagli.

«Per noi è davvero una grande soddisfazione. Lorenzo ha fatto incredibili passi avanti. Sta giocando veramente bene e sta dimostrando carattere. E forse non è finita qui, perché dietro di lui stanno venendo fuori altri ottimi giocatori, come Federico Colombo e Andrea Pavan. Entrambi sono in grado di prendere la carta e rafforzare la pattuglia azzurra». I vostri successi hanno contribuito a incentivare la voglia di professionismo. Avete dimostrato che si può fare.

Rifarebbe la scelta americana?

«Decisamente sì. Ora tornerò a giocare di più in Europa, ma quella scelta è stata preziosa. Oltre all’esperienza umana, è stata un’occasione enorme di crescita tecnica e professionale. Ho giocato su campi che da noi non ci sono, ho sperimentato tiri, tecniche e traiettorie nuove. Se sono un giocatore più completo, lo devo proprio alla scuola americana». Torna a vivere nella sua Torino?

«Sì, ho preso una nuova casa all’interno dei Roveri, con i miei

Edoardo Molinari alle Rovedine durante il Kia-day circondato da bambini dei circoli milanesi

campi a portata di mano. Ma non sarò solo... Io e Anna Roscio, la mia fidanzata, abbiamo deciso che è giunta l’ora di sposarci. Lo faremo in aprile o giugno del prossimo anno. Mi sento pronto per farlo, un altro passo importante nella mia vita».

SCACCINI

Ora, la aspettano appuntamenti importanti. Per esempio la World Cup, dove lei e Francesco sarete guardati a vista, in

quanto campioni in carica. Vi pesa questa condizione?

«Non più di tanto. Magari prima sì. Poi, quando sei in campo, il pensiero scompare e resta solo la concentrazione sulla gara che stai facendo». Se tutto va secondo l’andamento attuale, nel gran finale del tour europeo, a Dubai, sarete 4 italiani, con lei e suo fratello ci saranno Matteo Manassero e

LA SOLHEIM CUP E’ ORA 4-8

Europa che sprint: beffati gli Usa

La nazionale d’Europa esulta dopo il trionfo in Solheim Cup sugli Usa al Killeen Castle, in Irlanda AP

Negli ultimi 3 singoli decidono due debuttanti! L’Europa batte gli Stati Uniti 15-13 e conquista la 12ª Solheim Cup, al Killeen Castle di Dunsany (Irl), con 3 interruzioni per pioggia nell’ultima giornata. Dopo l’8-8 delle 4 serie di doppi (due foursomes e due fourballs), sul 12.5-12-5,

EVENTO RCS SPORT

Open femminile in Sicilia: oggi la presentazione Oggi alle 15, nella sala Montanelli di via Solferino, a Milano, Rcs Sport presenta insieme a Diana Luna (nella foto) e al presidente federale Franco

decidono negli ultimi tre singoli la norvegese Suzann Pettersen, la svedese Caroline Hedwall e la spagnola Azahara Muñoz. Anche se la squadra di Alison Nicholas s’avvantaggia con un punto a tavolino per la defezione di Cristie Kerr, infortunata a un polso, che deve rinunciare al duello con Karen Stupples). In evidenza, fra le europee Sophie Gustafson (4 vittorie su 4), Catriona Matthew (3 punti e nessuna sconfit-

ta), Suzann Pettersen (3 vittorie, una sconfitta) e le debuttanti Muñoz e Hedwall ( 2 vittorie, un pari, una sconfitta). In Solheim Cup, Europa e Usa sono ora 4-8. Risultati: Matthew (Eu) b. Creamer 6/5; Gustafson (Eu) b. Lewis 2 up; Pressel b. Nordqvist (Eu) 2/1; Davies (Eu) e Inkster pari; Hurst b. Reid (Eu) 2 up; Boeljon (Eu) b. Lincicome 2 up; Lang b. Gal (Eu) 6/5; Kim b. Hjorth (Eu) 4/2; Pettersen (Eu) b. Wie 1 up; Hedwall (Eu) e O’Toole pari; Muñoz (Eu) b. Stanford 1 up.

Chimenti, il Sicilian Ladies Italian Open, tappa del tour europeo, in programma dal 7 al 9 ottobre al Picciolo di Castiglione di Sicilia (Catania). Gara su 54 buche, con un montepremi di 200.000 euro, prima moneta 30.000). Le migliori proettes del circuito continentale tornano così in Italia dopo il torneo del 2009 alle Rovedine e lo stop del 2010.

«E’ vero. Ma non bisogna dimenticare che la vita da professionista è dura, sotto tutti punti di vista. Impone stili di vita e rinunce pesanti. Sul piano finanziario, poi, se non arrivi a certi livelli, la vita non è allegra. Dico che è un passo importante, che bisogna ponderare bene e che non tutti possono farlo. A parte il caso Manassero, fenomeno unico, trovo che sia sbagliato non costruirsi un’alternativa. Io e Francesco non abbiamo abbandonato gli studi e abbiamo conseguito una laurea. Fosse andata male nel golf, sarebbe stata una bella forma di assicurazione sul futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

1

Europeo record nel 2005 come campione dello Us Amateur: per questo motivo è stato invitato a Us Masters, Us Open e British Open 2006.

2

Col fratello Francesco, vince la coppa del Mondo 2009 e gioca la Ryder Cup 2010, stabilendo un nuovo record come prima coppia di fratelli europei, campioni, di sempre

2

Successi European Tour 2010: Scottish Open e Johnny Walker. Da n. 15 è sceso al n. 53 del mondo

Taccuino EUROPEAN TOUR

Bravo Canonica Ad Atzenbrugg (Aut, un milione di euro, prima moneta 166.660), del l’European Tour, Emanuele «Pep po» Canonica (5 birdie e 2 bogey) è 21˚ con 285 colpi (71 68 77 69) e Andrea Maestroni 45˚ con 289 (72 69 76 72). Terzo titolo sul circuito del 33enne inglese Kenneth Ferrie con 276 (72 70 67 67, 12) battendo con un birdie alla prima di spareg gio il connazionale Simon Wake field (73 66 70 67); 3˚ Luiten (Ola) 277.

CHALLENGE TOUR

Pavan-Del Podio ok A Tolosa (Fra, 160.000e, prima mo neta 25.600), il 36enne inglese Sam Little vince il 2˚ Challenge con secutivo (4˚ in carriera) con 268 colpi (66 68 66 68, 16); 2. Thorn ton (Irl) 269; 3. Baldwin (ing) e Que sne (Fra) 270. A pari merito, al 19˚ posto con 275 ( 9), Andrea Pavan (70 69 65 71) e Matteo Delpodio (73 67 70 65); 24˚ Alessandro Tadini 276 (69 70 66 71), 47˚ Federico Co lombo 281 (73 67 70 71) e 66˚ Nun zio Lombardi 291 (67 72 76 76).

FEDEX CUP

Il vincitore è Haas Bill Haas ha conquistato il torneo di Atlanta (par 70), guadagnando il successo finale nella classifica del la FedEx Cup (in Georgia l’ultima del le 4 gare dei Playoffs) che vale un primo premio da 10 milioni di dolla ri. La vittoria di Haas è arrivata do po uno spareggio con Hunter Mahan (che aveva cominciato da vanti l’ultimo giro): i due giocatori avevano chiuso appaiati a 8. Alla terza buca di spareggio, Mahan è stato tradito da un bogey, mentre Haas ha chiuso in par e portato a casa torneo, FedEx Cup e 10 milio ni.


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SPECIALE SICUREZZA STRADALE

«Ciclisti anello debole L’allarme è ancora alto» Salvati, presidente Ania: «Italia terza in Europa per i dati di mortalità. Contro i rischi servono buon senso e rispetto» FONDAZIONE ANIA

La Fondazione Ania per la sicurezza stradale (www.fondazioneania.it) è una onlus nata nel 2004: costituita dalle compagnie di assicurazione, ha l’obiettivo di contrastare il grave problema della sicurezza stradale attraverso progetti e iniziative per ridurre l'incidentalità e salvare vite umane. La domanda di sicurezza è uno dei bisogni prioritari dei cittadini. La Fondazione ha lanciato campagne contro la guida in stato psicofisico alterato e la velocità, contro la distrazione al volante e per il rispetto delle regole.

Sin dalla più giovane età bisogna educare chi va in bicicletta. A cominciare dall’uso del casco FOTOGRAMMA

Salvati, quanti sono gli incidenti stradali in Italia?

«Nel 2009 sulle strade italiane sono morte oltre 4200 persone, quasi un quarto erano giovani sotto i 30 anni. Oltre alle vittime, ci sono stati più di un milione di feriti, di cui 20 mila hanno riportato invalidità permanenti gravi. Una strage a puntate cui assistiamo ogni giorno». E i ciclisti?

«I dati sono allarmanti: nel 2009 sulle strade italiane sono morti 297 ciclisti. Quasi uno al giorno. Mentre per altre categorie di utenti della strada si è registrato un calo dell’incidentalità e della mortalità, invece tra i ciclisti c’è stato un aumento rispetto alle 288 vittime del 2008. Una situazione ancora più allarmante se si considera che l’Italia è al terzo posto in Europa per numero di ciclisti morti. L’Etsc (la European Transport Safety Council, organismo non governativo europeo per la sicurezza strada-

le, che funge da supporto alla commissione Ue, ndr) ha calcolato che, a parità di chilometri percorsi, chi va in bici rischia di morire in un incidente sette volte di più rispetto a chi viaggia in automobile e che il totale dei ciclisti morti in bicicletta si nota poco solo perché percorrono distanze molto inferiori rispetto a chi usa invece un mezzo a motore. Inoltre, in un incidente di bici si resta feriti più gravemente».

Tre regole chiave: «Pedalare su una sola fila, le mani sul manubrio e un giubbino visibile» Il problema del casco: «Per legge non è obbligatorio, ma in realtà va sempre usato»

Perché tanti incidenti?

«Gli incidenti stradali sono causati per l’80% da errati comportamenti umani e per il restante 20% dallo stato delle infrastrutture. Alla guida di qualsiasi mezzo di trasporto sulla strada, ci sono regole da rispettare. Sempre. Se non avviene, rischiamo di ucciderci o di uccidere. I più esposti al rischio sono le utenti deboli: pedoni e ciclisti».

«Quelle dettate dal buon senso e quelle sancite dal codice della strada proprio per garantire la tutela dei ciclisti. La legge prevede che su strada i cicli-

sti debbano procedere su un’unica fila e non debbano procedere affiancate più di due bici. Tra le altre prescrizioni, c’è l’obbligo di tenere il manubrio almeno con una mano e indossare il giubbetto ad alta visibilità fuori dai centri urbani e nelle gallerie da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima dell’alba. E’ comunque sempre consigliabile indossare il giubbetto soprattutto se si considera che i ciclisti sono statisticamente esposti a rischi elevatissimi». E per il casco?

«Ci vuole buon senso. Nella riforma del codice della strada era inizialmente prevista l’introduzione dell’obbligo di indossare il casco. Una norma depennata per le inevitabili difficoltà che si presentano quando c’è da punire il conducente di una bicicletta, perché non è richiesta alcuna licenza di guida. Il casco offre comunque una protezione in caso di incidente e, al di là di quanto prevede la norma, è bene che chi utilizza la bicicletta prenda l’abitudine di indossarlo per la propria incolumità».

Le principali regole che i ciclisti devono rispettare per la propria salvaguardia?

Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania

I NUMERI

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le migliaia di persone che hanno riportato invalidità permanenti gravi a causa di incidenti stradali nel 2009.

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Le iniziative per ridurre gli incidenti

Da dieci anni l’Ania — Fondazione per la sicurezza stradale — si occupa di sicurezza stradale. Sandro Salvati ne è il presidente.

4

past © RIPRODUZIONE RISERVATA

I ciclisti morti sulle strade italiane in un anno (dato riferito sempre al 2009), cioè quasi uno al giorno: l’Italia è al terzo posto in Europa per numero di ciclisti morti dopo Germania e Polonia.

5739

Gli incidenti stradali che, nel 2009, in Italia hanno coinvolto velocipedi: corrispondono al 2,6% dei sinistri avvenuti nel nostro Paese.

80%

La percentuale di incidenti stradali provocati da errati comportamenti umani; la causa del restante 20% va attribuita allo stato delle infrastrutture.

UN QUIZ PER CONOSCERE IL CODICE

Ecco le dieci cose da non scordare Pensate di conoscere il codice della strada anche per quanto riguarda la bicicletta? Provate a rispondere a queste 10 domande. Il numero delle risposte esatte sarà il voto alla vostra preparazione sulla materia. Domande 1 Il campanello è obbligatorio? 2 Le luci sono obbligatorie? 3 Come si deve comportare chi non ha le luci? 4 Di quali colori possono essere le luci anteriori? 5 Dove devono stare i catarifrangenti? 6 Si può pedalare senza tenere le mani sul manubrio? 7 È obbligatorio andare sulle piste ciclabili? 8 In bici si possono trasportare un bambino davanti e uno dietro? 9 Il carrellino per trasportare i bambini è vietato? 10 Il casco è obbligatorio? Risposte 1 Sì. 2 In tutti i casi di oscurità e anche di giorno se le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli. 3 In tutti i casi di oscurità, e anche di giorno se le condizioni sono sfavorevoli, può solo portare la bici a mano. 4 Bianco o giallo. 5 Posteriormente (di colore rosso), lateralmente (sui raggi: di colore giallo) e sui pedali (di colore giallo). 6 No. Almeno una mano dev’essere sempre tenuta sul manubrio. 7 Quando ci sono, sì. 8 No. Se ne può trasportare soltanto uno. 9 No. 10 No, è soltanto consigliato.

PER FARSI NOTARE NEL TRAFFICO

Il casco? Meglio colorato Cinque cose da sapere prima di comprare un casco: 1) Il casco dev’essere provato con calma, sistemandolo bene e provando a scuotere la testa: deve restare ben saldo al suo posto. 2) La norma di sicurezza per i caschi bici è la EN 1078, ma non tutti i caschi con quella dicitura sono sicuri. 3) Meglio acquistare un casco di colore vivace o con nastro riflettente per farsi notare di più nel traffico. 4) Il cinturino sotto il mento dev’essere sempre chiuso. Inoltre dev’essere facile da aprire e chiudere con una sola mano. 5) Dopo una caduta importante il casco dev’essere sempre sostituito.

ALTERNATIVA AL GIUBBINO

Ci sono le bretelle riflettenti Cinque cose da sapere prima di comprare un giubbino. 1) La migliore delle lampade per bici (a led) ha una luminosità di 50 lux per metro quadrato, la fascia grigia di un giubbino arriva a 330. 2) La superficie visibile di un giubbino è ben superiore a quella di una luce. 3) Con un giubbino viene riflesso il 60 70% della luce del faro di un’auto, così si viene visti a 200 250 metri (contro gli 80 del «lumino»). 4) Bisogna sapere quante volte si può lavare un giubbino senza che le prestazioni decadano. 5) In alternativa al giubbino sono ammesse le bretelle riflettenti, utili per sudare meno.


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Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet:

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oppure tutti i giorni feriali a: MILANO : tel.02/6282.7555 02/6282.7422, fax 02/6552.436. BOLOGNA : tel. 051/42.01.711, fax 051/42.01.028. FIRENZE : tel. 055/55.23.41, fax 055/55.23.42.34. BARI : tel. 080/57.60.111, fax 080/57.60.126. NAPOLI : tel. 081/497.7711, fax 081/497.7712. BERGAMO : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 035/35.87.77, fax 035/35.88.77. COMO : tel. 031/24.34.64, fax 031/30.33.26. CREMONA : Uggeri Pubblicità s.r.l. tel. 0372/20.586, fax 0372/26.610. LECCO : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 0341/35.74.00, fax 0341/36.43.39 MONZA : Pubblicità Battistoni tel. 039/32.21.40 – 039/38.07.32, fax 039/32.19.75. OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 071/72.76.084. PADOVA : tel. 049/69.96.311, fax 049/78.11.380. PALERMO : tel. 091/30.67.56, fax 091/34.27.63. PARMA : Publiedi srl tel. 0521/46.41.11, fax 0521/22.97.72. RIMINI : Adrias Pubblicità di Rimini tel. 0541/56.207, fax 0541/24.003. ROMA : In Fieri s.r.l. tel. 06/98.18.48.96, fax 06/92.91.16.48 SONDRIO : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 0342/20.03.80, fax 0342/57.30.63 TORINO : telefono 011/50.21.16, fax 011/50.36.09. VARESE : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 0332/23.98.55, fax 0332/83.66.83 VERONA : telefono 045/80.11.449, fax 045/80.10.375. Per la piccola pubblicità all’estero telefono 02/72.25.11 Le richieste di pubblicazione possono essere inoltrate da fuori Milano anche per telefax e corrispondenza a Rcs Pubblicità agli indirizzi di Milano sopra riportati. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: euro 4,00; n. 1: euro 2,08; n. 2 - 3 14 : euro 7,92; n. 5 - 6 7 - 8 - 9 - 12 - 20: euro 4,67; n. 10: euro 2,92; n. 11: euro 3,25; n. 13: euro 9,17; n. 15: euro 4,17; n. 17: euro 4,58; n. 18 - 19: euro 3,33; n. 21: euro 5,00; n. 24: euro 5,42. Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: euro 4,42 sul Corriere della Sera; euro 1,67 sulla Gazzetta dello Sport; euro 5,00 sulle due testate. n. 16: euro 1,67 sul Corriere della Sera; euro 0,83 sulla Gazzetta dello Sport; euro 2,08 sulle due testate. n. 22: euro 4,08 sul Corriere della Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta dello Sport; euro 4,67 sulle due testate. n. 23: euro 4,08 sul Corriere della Sera; euro 2,92 sulla Gazzetta dello Sport; euro 5,00 sulle due testate. SERVIZIO CASSETTE POSTALI Le lettere indirizzate alle cassette dovranno essere conformi alle vigenti disposizioni postali e saranno respinte se assicurate o raccomandate. Non si assume responsabilità per quanto allegato alla corrispondenza. Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge.

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_contro l’integralismo

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Il voto alle donne in Arabia è una svolta per la Storia? Potranno andare alle urne soltanto per le elezioni comunali e dal 2016, ma simili decisioni servono al re per evitare che anche a Riad scoppi la rivolta democratica Ora possono votare e essere elette ma restano tante le limitazioni per le donne in Arabia Saudita AP

Le donne potranno votare in Arabia, e questa notizia ieri è diventata subito la prima di molti siti, che hanno titolato «svolta epocale» eccetera.

1In Arabia c’è il parlamento, con i partiti, il governo, le elezioni?

No, l’Arabia è una monarchia assoluta, dominata da un sovrano di 82 anni che si chiama Abd Allah bin Abd al-Aziz Sa’ud. Chiamiamolo semplicemente Abdallah, come fanno quasi tutti i giornali italiani. Non esiste il parlamento, bilancio dello stato e bilancio della famiglia reale coincidono, il regime di permessi e divieti è vago, si può finire frustati o condannati a morte per gli stessi reati per i quali a un altro sono stati dati pochi giorni di galera. Alle donne fino a poche settimane fa non era concesso neanche di lavorare, non potevano uscire se non accompagnate da un uomo, non potevano andare dal medico senza il permesso del marito, del padre o del fratello, non potevano andare a spasso se non con l’abaya, il lungo abito nero che le copre dai capelli ai piedi, dato che per quella sensualissima società basta un piede di donna per finire all’inferno. È vero che questi tabù, mai codificati ma di cui quella comunità è intrisa anche grazie alle fatwa, si sono un po’ allentati da qualche anno in qua, qualche eccezione si vede e, per

esempio, la storia del voto alle donne, se vogliamo, è stata preceduta dalla decisione di concedere l’assunzione di commesse nei negozi di biancheria femminile, in modo da togliere dall’imbarazzo le arabe costrette a chiedere un paio di mutandine a un venditore maschio (questa riforma, più esattamente, viene detta “riforma del reggiseno”).

2 Ma allora a quali elezioni sono state ammesse?

A quelle municipali, che si sono svolte per la prima volta nel 2005 e già allora non fu semplice ammettere che qualcuno potesse votare (si concesse poi il suffragio ai maschi ma per eleggere solo la metà dei componenti i 178 consigli municipali, restando l’altra metà di nomina regia). In ogni caso, le donne non saranno ancora ammesse alle elezioni municipali indette per giovedì prossimo, dovranno aspettare quelle che avranno luogo nel 2016. Nel frattempo però potranno sedere nel Consiglio della Shura, una specie di senato, di nomina reale e che ha solo potere consultivo. Cioè il re quando è incerto su una decisione da prendere oppure vuole un consenso più ampio a qualche sua idea, chiede un parere a questo Consiglio della Shura, il consiglio si esprime con un voto e poi il re si regola comunque di testa propria. È

successo così anche in questa faccenda del voto femminile: all’inizio di giugno il Consiglio della Shura ha approvato con 81 voti favorevoli e 37 contrari il progetto di legge relativo al diritto per le donne di votare nelle elezioni municipali. Questo atto, già significativo, sarebbe però rimasto privo di conseguenze pratiche se re Abdallah non avesse firmato la legge, cosa che il re ha annunciato ieri: «Dato che rifiutiamo di emarginare le donne dai ruoli della società che sono conformi alla sharia…». Lei deve sapere che i sauditi sono tra i più rigidi nell’applicazione del Corano. I sauditi sono islamici wahabiti.

3 Che significa? Muhammad ibn Abdul Wahab, predicatore settecentesco, il cui insegnamento vent’anni fa ha infranto i confini della penisola saudita esportandosi in ogni angolo dell’Islam, mediante l’invio di imam e predicatori, e la creazione di scuole in più di cento paesi. Quando noi diciamo “fondamentalismo islamico”, parliamo sostanzialmente del “wahabismo”, detto pure “salafismo”. Una dottrina per la quale il 90 per cento dei musulmani sono impuri, e sono impuri il 100 per cento dei cristiani, degli ebrei e dei non-musulmani. È per questa ragione che la svolta di Riad può essere considerata epocale.

4 Non c’era stata qualche tempo fa una specie di rivolta delle donne arabe che volevano guidare la macchina?

Sì, sempre a giugno. Anzi il 17 giugno, giorno della manifestazione, rischia di diventare una specie di 8 marzo d’Oriente. E tuttavia su quell’episodio, seguito con grande partecipazione dalla stampa occidentale, sento che ha qualche fondamento il dubbio di Madawi al Rasheed, docente di teologia e studi religiosi del King’s College di Londra, la quale pensa che la stessa monarchia saudita abbia operato perché l’Occidente si concentrasse su quell’episodio e non badasse troppo ai modi con cui re Abdallah stava arginando la primavera araba.

5 Massacri? Al contrario. Il re ha distribuito ai suoi sudditi (che già godono di un reddito medio di 14.500 dollari) circa 90 miliardi di dollari in aumenti di stipendio, due mensilità omaggio a tutti, nuovi appartamenti a buon prezzo, eccetera. Più un 160-170 milioni versati nelle casse dei circoli religiosi. Abdallah aveva guadagnato bene l’anno scorso, col petrolio ai massimi: almeno 147 miliardi di dollari, secondo calcoli occidentali. È difficile per un popolo fare la rivoluzione quando si hanno tanti soldi.

LA SCOPERTA A TRIPOLI LA PROVA DEL MASSACRO SEMPRE NEGATO DEGLI OPPOSITORI DEL REGIME GHEDDAFI

Libia, fossa comune con 1200 corpi Trucidati in massa nel carcere di Abu Salim nel 1996 «Ora con il Dna li identificheremo» Ogni settimana si ritrovavano a Bengasi. Per uno, due, tre... quindici anni. I familiari delle vittime del carcere libico di Abu Salim, diventato uno dei simboli della dittatura di Gheddafi, hanno avuto ieri tutte le risposte. E sono state le più drammatiche possibili. Il Cnt ha annunciato infatti di

aver scoperto una fossa comune a Tripoli con i resti di oltre mille oppositori — tra i 1270 e i 1700 secondo fonti diverse — massacrati dai soldati del Rais nel 1996 all’interno del carcere di massima sicurezza. Dissidenti portati in massa nel cortile della prigione e sterminati in un unico giorno, con mitragliatrici pesanti piazzate sui tetti e granate. Dietro la strage «Ci sono più di 1700 martiri che dobbiamo identificare uno ad uno comparando il Dna con quello dei loro familiari — ha detto Osman Abdul Jalil, un medico del Cnt

— ci vorranno forse anni per arrivare alla verità». Atrocità dopo atrocità. Secondo il portavoce del Consiglio militare, Khaled Sherif, «sui cadaveri è stato versato acido per cancellare le prove del massacro». Un massacro che è stato sempre negato, nonostante le pressioni dei familiari dei detenuti scomparsi. Soltanto nel 2004 il figlio di Gheddafi Saif al Islam informò ufficialmente le famiglie della morte dei loro cari, senza aggiungere alcun dettaglio. Oggi sanno tutto. E gridano la propria disperazione. e.e.

Ossa nella fossa comune REUTERS

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A notizie

CASO TARANTINI

Tascabili L’intervento del premier

S Lavitola in difesa, oggi il Riesame Dopo le polemiche nate con il video in cui viaggia con Berlusconi, Valter Lavitola, indagato per presunta estorsione ai danni del premier, definisce «strumentali e banali le notizie sulla missione di Berlusconi a Panama». Spiegherà meglio domani, giorno in cui è attesa anche la pronuncia del Riesame sulla competenza territoriale e sulla posizione di Berlusconi che rischia di passare da parte offesa a indagato

Berlusconi: «Lascerò solo se sarò sfiduciato» Berlusconi non ha intenzione di dimettersi: «Il governo andrà avanti finché avrà la fiducia del Parlamento — ha detto in un intervento telefonico a una manifestazione del Pdl a Cuneo —. Non ci dimetteremo se non dopo un voto di sfiducia che ci sentiamo di escludere e nel 2013 ci presenteremo, con le carte in regola per vincere». Quindi annuncia misure per la crescita e lo sviluppo e parla di intercettazioni: «Quando telefonate sentite la morsa dello stato di polizia, lo Stato non tutela più la nostra libertà».

Il successore di Tettamanzi

Milano: il giorno di Scola Oltre 20 mila al Duomo salutano l’arcivescovo

Angelo Scola, 69 anni: il nuovo arcivescovo di Milano saluta i fedeli in piazza Duomo ANSA Erano in quindicimila ieri in piazza Duomo a Milano e altri ottomila in cattedrale, per salutare il cardinale Angelo Scola, nella sua nuova diocesi. Accompagnato dal predecessore, Dionigi Tettamanzi, per la cerimonia di investitura, Scola è entrato nella cattedrale dove riposano le spoglie di San Carlo Borromeo. «La Chiesa non prenda a pretesto il travaglio della convulsa transizione in cui siamo immersi, che ha nel male oscuro della cosiddetta crisi economica, finanziaria e politica», ha detto l’arcivescovo durante l’omelia in cui ha voluto ricordare le sue origini lombarde. Con la nuova investitura si è consumato un evento storico per il capoluogo lombardo: Scola, che si è formato all’interno di Comunione e liberazione e che ha guidato la diocesi di Venezia per nove anni, segna una rottura col cattolicesimo di matrice progressista che per 30 anni ha contraddistinto la diocesi di Tettamanzi e di Carlo Maria Martini. Nel passaggio di consegne, Tettamanzi ha ricordato proprio le parole che gli disse il cardinale Martini nel 2002, nella stessa circostanza: «Vedrai come sarà pesante».

L’indiscrezione del Sunday Times

Pronto il piano del G20 per far fallire la Grecia Tremila miliardi per salvare l’euro: secondo il «Sunday Times» è uno dei punti di un piano su cui stanno lavorando i ministri delle finanze dei paesi del G20 per espandere il fondo europeo in vista di un default pilotato della Grecia ai primi di novembre. Il maxi piano, la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fondo monetario internazionale, servirebbe a rafforzare il capitale delle banche europee più in difficoltà (almeno 16) per poi rendere possibile il tanto temuto default di Atene.

A Milano: litigio dopo un sorpasso

Aggrediti con un cric Sono gravi due 20enni Stavano tornando da un sabato sera di divertimento a Milano, come è giusto che sia per un 21enne e un 19enne. Ma la serata è finita male. I due a bordo di un’Alfa Mito sono stati urtati da una Matiz durante un sorpasso, in viale Serra, hanno risposto a colpi di clacson, ma quando le auto si sono fermate dalla Matiz è sceso un uomo di circa 50 anni che li ha aggrediti violentemente con il cric: il 19enne ha riportato lo sfondamento del cranio, lesioni alle mani e un braccio rotto, il 21enne un’emorragia cerebrale.


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ALTRI MONDI

A

PROCESSO MEREDITH

ADDIO! STRACOLMO IL MONUMENTAL

L’ultima corrida della Catalogna tra le polemiche

S

A sinistra, il momento finale della sfilata di Dolce&Gabbana a Milano, con Bianca Balti in primo piano. Sopra, l’attrice Scarlett Johansson, ospite dei due stilisti AFP/REUTERS

Dolce&Gabbana Abiti della festa e donne meraviglia Decine di stupende modelle per i due visionari stilisti. Martini essenziale, Moncler presenta il film di Weber FABRIZIO SCLAVI MILANO

Alle sfilate milanesi, tutti coinvolti nella gioiosa atmosfera «meraviglie delle meraviglie» creata nello spazio Dolce&Gabbana per ricevere Scarlett Johansson, un’autentica star hollywoodiana che al suo arrivo ha scatenato il putiferio tra i fotografi e i fan. Si abbassano le luminarie per la processione del patrono, cominciano a sfilare modelle che indossano, stampati sugli abiti,

gli ingredienti della cucina mediterranea. Giacchini corti a ruota, abiti della festa, e tante sovrapposizioni di fiori, che tentano di staccarsi dagli abiti per volare verso le luci colorate. Mambo italiano Ci sono anche giacche, abiti e gonne in materiale trasparente, arancione, che fanno intravedere pizzo e ricami e rendono l’atmosfera ancora più surreale. Il ritmo della musica (Mambo italiano con la voce registrata di Sophia Loren) e delle mille idee di mo-

da presentate, è sempre in crescendo, fino al gran finale. Decine e decine di ragazze indossano costumi da mare, ma forse meglio chiamarli gioielli da sirena, cosparsi di ricami, perle, pietre preziose che sprizzano una fantastica energia. Una creatività che solo i due stilisti visionari riescono ad esprimere. Frutta, verdura e fiori gratis: è un sogno che può avverarsi

solo alla sfilata di Cheap & Chic. Rossella Jardini, il geniale direttore creativo della maison Moschino, ha presentato la collezione per le ragazze giovani in un vero mercato rionale. I vestiti tutti ispirati agli orti che ora vanno tanto di moda. Gonne e abiti stampati a motivi di uva, mele, carote e ravanelli. Come in un film Da Alviero Mar-

tini 1˚ Classe sfila una collezione che prende gli spunti dalla moda di tutti i giorni e li trasforma in proposta couture (nella foto, un modello della sfilata). Le linee semplici ed essenziali creano una vestibilità per tutte le donne moderne che hanno gusto. Colori segnaletici mescolati al bianco e al nero, tessuti classici sempre lavorati però con sperimentale modernità. E la creatività continua con la presentazione voluta da Moncler, brand coinvolto da sempre nel mondo dell’arte moderna, del film Don’t steal the jacket, del regista e fotografo Bruce Weber: un’eccentrica storia ludica che si basa sui rapporti fondati sull’umanità e sul prendersi cura degli altri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Amanda: «Penso a cosa farei a casa» In attesa che riprenda il processo di appello a Perugia per il delitto di Meredith Kercher (oggi cominciano le arringhe delle parti civili), Amanda Knox (nella foto), condannata a 26 anni in primo grado per il delitto della studentessa inglese, pensa che la libertà sia più vicina: «Sto sempre riflettendo o su cosa potrei dire in aula o su cosa potrei fare con i miei cari appena tornata a Seattle». Lo ha scritto la 24enne americana in una lettera indirizzata all’onorevole Rocco Girlanda, ex presidente della Fondazione Italia-Usa

Il «torero pazzo» José Marin entra nell’arena di Barcellona. Sotto le proteste degli animalisti AP/ANSA

Addio corrida. La Catalogna ha salutato ieri sera, in un’arena El Monumental di Barcellona stracolma di quasi 20 mila spettatori, lo storico spettacolo con tori e toreri, bandito dalla regione autonoma dal gennaio 2010. Un evento in grande stile, con «El matador loco» (il torero folle) José Tomas e due illustri colleghi, Juan Mora e Serafin Marin, alle prese con sei tori. Un appuntamento tanto atteso che c’è chi pur di non mancare ha sborsato 1500 euro. Dentro l’arena, forti applausi, sonori «Olè» e il grido «Libertad!» scandito ritmicamente dagli spettatori. Fuori, però, non è mancata la protesta degli animalisti, che questa volta mostravano fieri i cartelli «adéu», che in catalano significa «addio». Il giovane Marin, che ha affondato il suo «estoque» nell’ultimo toro, si lamenta: «Mi hanno tolto l’intero passato e una parte del mio futuro». Ma l’animalista Lluis Villacorta: «Questa è una piccola vittoria, ma non basta». La Catalogna è infatti soltanto la seconda regione spagnola senza corrida dopo le Canarie. E c’è chi non si rassegna: è stato già presentato un ricorso contro la legge regionale alla corte costituzionale spagnola.

50˚ANNIVERSARIO AL RADUNO IN 50 MILA. APPELLO PER L’ITALIANO RAPITO, ED EMERGENCY ANNUNCIA: «PRESTO LIBERO»

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La Marcia della pace nel nome di Azzarà

Debutta «Dreamliner»: primo aereo di plastica

In 50 mila a cinquanta anni di distanza dalla prima Marcia della pace. A Perugia ieri sono arrivati da tutta Italia. Insieme hanno percorso i 27 chilometri che portano ad Assisi, la terra di San Francesco, primo pacifista della storia. Un’edizione importante per l’annuale appuntamento voluto, proprio cinquant’anni fa, dal filosofo della non violenza Aldo Capitini, che la progettò per dimostrare contro il pericolo nucleare. Un pensiero particolare è stato rivolto alle 1500 persone morte nel Me-

Conto alla rovescia per B787 Dreamliner, l’aereo ecologico «di plastica» che rivoluzionerà il modo di volare. Oggi a Seattle, negli Stati Uniti, il primo esemplare sarà consegnato a All Nippon Airways (Ana), la compagnia aerea giapponese cliente di lancio che ne ha ordinati 55 esemplari. Dreamliner è un aereo bimotore costruito in materiali compositi (50% di fibra di carbonio, 20% di alluminio, 15% di titanio, 10% di acciaio) pensato per voli di lungo raggio no stop. Un velivolo super efficiente ideato per risparmiare il 20% carburante. A realizzarlo, un team composto dalle più importanti aziende internazionali statunitensi, australiane, canadesi, asiatiche ed europee guidate dalla Boeing. Fra queste anche l’italiana Alenia Aeronautica (Finmeccanica).

diterraneo tentando di arrivare in Italia. Presenti una miriade di movimenti espressione della società civile, ma anche uomini politici (seppure solo della sinistra). Un messaggio lo ha inviato Papa Benedetto XVI, mentre i frati del Sacro convento hanno voluto fare un appello per l’operatore di Emergency Francesco Azzarà, rapito in Darfur. Il fondatore di Emergency Gino Strada, nel corso di un programma tv, ha poi detto: «Lo riabbracceremo presto». La liberazione sarebbe imminente.

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La marcia della pace da Perugia ad Assisi: i partecipanti erano 50 mila ANSA

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La tiratura di domenica 25 settembre è stata di 451.052 copie

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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

55

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 6

Toro 8

Gemelli 5,5

Cancro 7,5

Leone 6

Vergine 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

Star dietro a tutti i dettagli snerva, ma è necessario. Non diventate pedanterrimi, però. L’amor affonda, ma il sudombelico resta a galla.

IL MIGLIORE La Luna vi premia e accresce i vostri punti immagine (Moratti è un Toro). Così, ogni piano della giornata riesce. C’è chi vi anela suinamente, pure.

Occhio ai millantatori, ai pretenziosi, a chi vorrebbe sfinirvi coi propri guai, portandovi pure sfiga. L’amor vi armonizza e vi ormonizza.

Contatti, notizie, lavoro vi procurano vantaggi, anche in prospettiva. L’amor esalta come una televendita di guacamole, meglio il sex.

Cose di soldi si sistemano. Ma capi e colleghi vi fan cadere gli zebedei. Dipingendoli pure di nero. State su: tutto sa di successo!

Luna nel vostro segno, ottima per sbaragliare avversari e ottenere successi multipli. Intuito magicissimo, sudombelico muy artistico.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 6-

Scorpione 7+

Sagittario 6

Capricorno 7+

Acquario 6

Pesci 6-

Apparite stanchi e desiderosi di andare al lavoro come quello di sedervi su un barbecue acceso. Ma sbrigherete tutto bene. Fulgore suino!

L’aiuto di amici, sponsor e persone che vi stimano si rivelerà risolutivo. Forma fisica in ripresina, ma sudombelico insonnolito.

Troppi obblighi, troppo stress, troppo da fare oggi. Calmatevi: la situazione stellare complessiva vi promette trionfi. Pure amorososuini.

La vostra immagine riluce, i contatti col “lontano” premiano, il lavoro appaga. E la fortuna vi guida. Estasi fornicatoria, stasi amorosa.

Evitate le tortuosità. Preferendo i consigli della testa a quelli della pancia. Trasformazioni utili, amore al top, sudombelico allo stop.

Gestite rapporti, lavoro e soldi con accortezza. E sedate le tensioni. L’amor è una rottura, ma il suino in voi è più insuperabile del tonno.

EZEQUIEL LAVEZZI

L’attaccante del Napoli è nato a Villa Gobernador Galvez, in Argentina, il 3 maggio 1985

alla Radio

TeleVisioni in chiaro RAIUNO 6.45 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.20 0.45 1.15 1.20 1.25

UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 - CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI IL CAMPIONE E LA MISS Fiction PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

RAIDUE

RAITRE

HOUSE OF MOUSE POCOYO PROTESTANTESIMO TG2PUNTO.IT I FATTI VOSTRI TG 2 - GIORNO ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 RAI TG SPORT TG 2 TELEFILM TG2 VOYAGER Documenti 23.10 TG 2 23.25 DELITTI ROCK 0.25 CLOSE TO HOME 1.10 TG PARLAMENTO 1.20 SORGENTE DI VITA

8.00 11.10 12.00 12.45 13.10 14.00 15.00 15.05 15.50

8.55 9.20 9.30 10.00 11.00 13.00 14.00 16.15 17.00 17.50 18.15 18.45 20.30 21.05

19.00 20.00 20.35 21.05 22.40 0.00 0.10 1.00 1.05

CANALE 5

AGORÀ - RAI 150 ANNI TG3 MINUTI TG3 - RAI SPORT LE STORIE LA STRADA PER LA... TG REGIONE - TG3 FIGU THE LOST WORLD COSE DELL'ALTRO GEO - GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB - TELEFILM UN POSTO AL SOLE UNICO TESTIMONE Film LEGITTIMA OFFESA TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 FUORI ORARIO

8.00 8.40 8.50 10.10 13.00 13.40 14.45 16.20 18.05 18.50 20.00 20.30 21.10 0.30 1.19 3.55 5.15

TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE TG5 - FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE POMERIGGIO CINQUE TG5 MINUTI AVANTI UN ALTRO TG5 STRISCIA LA NOTIZIA BAILA! Varietà TG5 - NOTTE IN TRIBUNALE CON LYNN UOMINI E DONNE TG5-NOTTE

ITALIA 1

RETE 4

CARTONI ANIMATI STRANO, MA VERO? DEADLY 60 SPOSE EXTRALARGE STUDIO APERTO STUDIO SPORT I SIMPSON DRAGON BALL TELEFILM CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE 21.10 C.S.I. MIAMI Telefilm 23.00 SAW - L' ENIGMISTA 1.05 TV MODA 1.40 POKER1MANIA 2.30 STUDIO APERTO LA GIORNATA

7.00 9.55

7.05 9.55 10.55 11.55 12.25 13.00 13.40 14.35 15.00 17.30 18.30 19.25

10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10 16.15 18.55 19.35 20.30 21.10 23.10 23.15 1.40 2.00 3.00

TELEFILM R.I.S. DELITTI IMPERFETTI FORNELLI D'ITALIA TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM HAMBURG DISTRETTO 21 I SIGNORI DELLA TRUFFA TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER THE PATRIOT Film I BELLISSIMI DI R4 FRANTIC TG4 NIGHT NEWS PIANETA MARE FANFAN LA TULIPE

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

13.45 ALL THAT GLITTERS MYA 14.15 FAST AND THE FURIOUS 3 PREMIUM CINEMA 16.05 SUL MARE PREMIUM CINEMA 17.30 IL GUSTO DELL'AMORE MYA 17.55 A NATALE MI SPOSO PREMIUM CINEMA 19.45 9 PREMIUM CINEMA 21.15 MIAMI VICE JOI 21.15 NIGHTMARE PREMIUM CINEMA 22.55 REPO MEN PREMIUM CINEMA 0.55 EXISTENZ PREMIUM CINEMA

CALCIO

FOOTBALL 2.30

Campionato brasiliano Sportitalia

20.30 FROSINONE - PRATO Lega Pro. Prima divisione. Girone B Rai Sport 1

20.45 EMPOLI - REGGINA Serie B Sky Calcio 1 e MP Calcio

10.55 CALCIO: CHIEVO GENOA

RUGBY 8.30

11.10

12.30 CALCIO: I SIGNORI DEL CALCIO: JOVETIC 15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER

10.00 WTA TOKYO

VOLLEY 20.00 SERBIA - GERMANIA Europeo femminile. Da Belgrado, Serbia Rai Sport 2

Ieri

A CURA DI

ALGHERO

17

26

ANCONA

15

25

AOSTA

15

20

BARI

17

27

BOLOGNA

15

27

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

19

25

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

13

24

Moderati

CATANIA

20

26

FIRENZE

16

22

CALCIO: SIENA LECCE Serie A

TENNIS

Champions League Twenty20. Da Hyderabad, India Eurosport 2

11.00 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE 14.00 RUGBY: GALLES NAMIBIA

Serie A

GALLES - NAMIBIA Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda Sky Sport 2 e Sky Mondiale

Eurosport

16.30 MUMBAI INDIANS TRINIDAD AND TOBAGO

SKY SPORT 2

Serie A

Mondiale Senior Rai Sport 2

GazzaMeteo

Nuvolo

10.40 CALCIO: NAPOLI FIORENTINA

17.50 ITALIA - GERMANIA

CRICKET

Legenda

Serie A

HOCKEY PISTA

21.00 NORWICH CITY SUNDERLAND Premier League Sky Sport 3, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 2

10.25 CALCIO: PARMA ROMA

NFL ESPN America e Sportitalia 2

16.00 BOTAFOGO SAN PAOLO

16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS

SKY SPORT 1

DALLAS COWBOYS WASHINGTON REDSKINS

Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda

16.15 GOLF: AUSTRIAN GOLF OPEN Pga European Tour

21.30 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE

13 24

Torino 15 25

14 26

Milano

Venezia

15 26

Perugia

15 25

14 25

20

22

L'AQUILA

12

23

MILANO

17

24

ROMA

NAPOLI

17

28

17 27

23

27

Neve

Mossi

PERUGIA

14

26

POTENZA

13

22

REGGIO CALABRIA

18

27

ROMA

16

27

TORINO

16

21

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

14

25

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:14

19:13

7:01

19:00

19

25

VENEZIA

15

26

Virgin Radio

Premier League

10.00 GOLF: AUSTRIAN GOLF OPEN

Rmc mette in palio «Duets II», il disco di Tony Bennet (nella foto): basta chiama re il numero 800046464

11.30 Rock in Translation

Pga European Tour

12.00 CALCIO: BARCELLONA ATLETICO MADRID Liga

14.00 CALCIO: MANCHESTER CITY EVERTON

EUROSPORT 13.45 MOTOCICLISMO: SUPERBIKE 2ª manche. Da Imola.

14.30 CICLISMO: MONDIALE SU STRADA

Premier League

16.15 BASEBALL: PHILADELPHIA PHILLIES - SAINT LOUIS CARDINALS

Uomini strada. Da Copenaghen, Danimarca.

Oggi Giulia Salvi traduce e interpreta il testo di «Pro ve it all night», di Bruce Springsteen (nella foto)

15.30 BIATHLON: MONDIALE

MLB

Sprint donne. Da Nove Mesto, Repubblica Ceca

Domani

Dopodomani

Al Sud e sulla Sicilia ancora varie piogge e qualche temporale, con nuvolosità frequente che solo a tratti lascerà spazio a delle schiarite. Sul resto dell'Italia tempo in prevalenza soleggiato. Temperature senza variazioni di rilievo.

Al Nord, al Centro e sulla Sardegna giornata soleggiata, salvo temporanei addensamenti ed al più qualche breve pioggia. Al Sud e sulla Sicilia probabilità di precipitazioni in calo ma ancora varia nuvolosità. Temperature stazionarie.

Ancona

Firenze

GENOVA

PALERMO

Pga European Tour

23.00 CALCIO: NORWICH CITY - SUNDERLAND

15.00 Monte Carlo Mix

16 27

18 25

Molto forti

Calmi

SKY SPORT 3

Rmc

Bologna Genova

Coperto

Temporali

20.45 GOLF: THE KLM OPEN

Il pomeriggio di Radio 105 si anima in compagnia dello Zoo: guida la squadra Marco Mazzoli (nella foto)

14 24

Forti

MARI

Liga

14.00 Lo Zoo di 105

14 26

Rovesci

Pioggia

Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda

Al Nord e al Centro assenza di precipitazioni e poche nuvole, con qualche foschia o nebbia mattutina e temperature sopra la media. Al Sud e sull'Italia insulare varia nuvolosità e rovesci o Trieste temporali sparsi, con temperature sotto la media.

Trento

7.30 TG LA7 9.40 COFFEE BREAK 10.30 CHIAMATA D’EMERGENZA 11.00 G’ DAY (R)- (AH)IPIROSO 12.25 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.05 LA FORTUNA DI ESSERE DONNA 16.15 ATLANTIDE 17.30 L’ISPETTORE BARNABY 19.30 G’ DAY - TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO 21.10 L’INFEDELE Attualità 23.45 TG LA7 23.55 CROSSING JORDAN 0.40 MOVIE FLASH 0.45 ALBALLOSCURO 1.45 N.Y.P.D BLUE

18.15 CALCIO: BARCELLONA ATLETICO MADRID

23.15 RUGBY: GALLES NAMIBIA

Oggi

Aosta

Radio 105

LA 7

18 24

L’Aquila 14 23

Campobasso

Bari

14 23

18 26

Napoli

Potenza

18 26

14 19

Cagliari

Catanzaro

18 24

17 23

Palermo

Reggio Calabria 19 24

19 23

Catania 21 23

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:15

19:11

7:02

18:58

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

29 ago.

5 set.

12 set.

20 set.


56

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011


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