Quali interventi migliorano le condizioni di vita di persone con ritardo mentale e gravi problemi del comportamento? Soprattutto vale la pena di intervenire dal punto di vista educativo oppure gli interventi “giusti” sono il soddisfacimento dei bisogni primari e la tutela della salute fisica?
La risposta è sì: possono esserci, nella vita di tutti, fatiche che vale la pena di fare in favore di un miglioramento sensibile del benessere.
Questo volume offre una definizione del lavoro educativo con le persone con ritardo mentale e difficoltà nel comportamento, suggerendo concrete ipotesi di lavoro. Occorre rispettare la configurazione individuale con cui ciascuno nasce nella ricerca di uno sviluppo e di un benessere accolti dalla persona stessa. Lo sviluppo della persona non procede linearmente. Vi sono spinte in avanti, regressioni, cambi di strada. Non bisogna correre il rischio di anteporre gli apprendimenti all’educazione, le capacità al loro uso, gli strumenti alla comunicazione.