MeetPRESS numero 01 sfogliabile

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NOVEMBRE 2016

MEETPRESS AZIENDE, TERRITORIO E TU

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SOMMARIO NOVEMBRE 2016 8

CONTENT MANAGER: Alessandro Leonardi staff@meetus.varese.it GRAFICA: Carmelo Sarnicola grafica@meetus.varese.it

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IMMAGINE DI COPERTINA: Il Convertiplano di Volandia STAMPA Roto3 Industria Grafica S.r.l. via Turbigo 11/B 20022 Castano Primo (MI) TIRATURA 40000 copie

MeetPress è iscritta al Pubblico Registro Stampa di Busto Arsizio Num. R.G. 2360/2016 - Num. Reg. Stampa 6

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EDITORE: MeetUS di Cristina Zuccarini Partita IVA: 03552390126 Via Palestro 54, 21052 Busto Arsizio (VA) DIRETTORE RESPONSABILE: Vincenzo Morreale redazione@meetus.varese.it

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meetus.varese.it instagram.com/meetus20 facebook.com/meetus.varese Tutti i diritti riservati. I punti di vista espressi non sono necessariamente quelli dell’editore. L’editore non si assume responsabilità per eventuali errori ed omissioni relativi alla pubblicità. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta salvo consenso esplicito dell’editore. Alcune delle foto pubblicate su MeetPress sono state prese da internet e valutate di pubblico dominio. Qualora i soggetti o gli autori delle stesse avessero qualcosa da eccepire alla loro pubblicazione, lo segnalino alla redazione.

Con il patrocinio della

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Meetus Siamo orgogliosi di presentarvi MeetPress: la prima rivista gratuita dedicata alle “buone notizie” di aziende e pubblica amministrazione della provincia di Varese. MeetPress è uno dei fondamentali tasselli che compongono la rete MeetUS: startup nata da un’idea di Cristina Zuccarini che ha come obiettivo quello di accorciare le distanze fra cittadini e importanti realtà del loro territorio. Come appunto le aziende, ancora cuore pulsante della nostra economia provinciale, e di “quell’entità spesso troppo oscura e temuta” che è la pubblica amministrazione. MeetUs è una rete di comunicazione in rapida crescita che unisce istituzioni e cittadini attraverso un’informazione più attiva, continuativa e – soprattutto - semplice. Per fare ciò utilizza quanti più canali oggi disponibili: una APP MOBILE per avere tutto a portata di mano, un SITO WEB che vuole essere un piccolo faro per orientarsi fra la rete “glocal”, un PASS WALLET per iPhone (un nuovo metodo comunicativo per gli utenti Apple non invasivo ma innovativo e particolarmente dinamico). E a chiudere i primi tasselli di questa nuova rete ci sono i tanti EVENTI TARGATI MEETUS, per arrivare dove il virtuale non può arrivare, per conoscersi, guardarsi in faccia e creare nuove e importanti sinergie. In questo primo numero di MeetPress troverete, oltre alle già citate “buone notizie” del territorio, alcune storie che fanno parte di tutti noi. Storie di un passato che ha fatto crescere la nostra provincia e la nostra nazione e storie del nostro presente: proiettate in un futuro costruito giorno dopo giorno con fatica e grande passione.

Buona lettura Vincenzo Morreale & Cristina Zuccarini 3 MeetUS_01_interno.indd 3

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MEETUS ENERGIE RINNOVABILI

ENERGIE RINNOVABILI L’evoluzione del fotovoltaico negli anni 2014 e 2015

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a diffusione delle energie rinnovabili continua ad aumentare nel nostro Paese e non fa eccezione la provincia di Varese, che nel corso degli anni ha visto una continua crescita degli impianti solari fotovoltaici presenti all’interno del suo territorio. Infatti dall’anno 2014 all’anno 2015 si è avuto un incremento del 10,4%, raggiungendo la cifra di 9.619 impianti installati rispetto agli 8.714 dell’anno precedente. Questo aumento ha portato la zona di Varese a rappresentare l’1,4% del totale solare fotovoltaico nazionale rispetto al precedente 1,34%. Una situazione che colloca la provincia nella fascia medio-alta a livello di diffusione dei suddetti impianti. Riguardo la produzione di energia, misurata in Gwh, essa ha visto un aumento del 7,8 %. La maggior parte degli impianti installati è di tipo silicio policristallino, seguiti dai pannelli monocristallini, mentre le altre tipologie sono in netta minoranza e poco utilizzate.

Settimana europea della mobilità

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l comune di Varese nel mese di settembre ha aderito alla “Settimana europea della mobilità”, dal 16 al 20 settembre, appoggiando le iniziative promosse dall’associazione Fiab Ciclocittà Varese, incentrate sulla sensibilizzazione all’uso delle bici, in modo da diminuire l’utilizzo delle vetture nel territorio cittadino. Oltre alla distribuzione di materiale informativo, è stata anche organizzata una pedalata alla scoperta degli orti botanici della zona.

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MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

“GOOD NEWS”

DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE MyBesozzo: l’App Mobile del Comune per i cittadini A partire dal mese di settembre il Comune si è dotato di una nuova applicazione mobile per affrontare in maniera più efficiente la Comunicazione Istituzionale 2.0 migliorando l’interazione fra l’amministrazione comunale e i cittadini del territorio, coniugando su più livelli le imprese, le associazioni, i turisti e gli enti territoriali. L’applicazione garantisce un flusso informativo completo che spazia dalle informazioni amministrative fino alle notizie di eventi e iniziative culturali, con approfondimenti sulle tradizioni e curiosità della comunità locale. L’applicazione si chiama “MyBesozzo” valida per smartphones e tablet ed è scaricabile gratuitamente dagli store Apple e Android, digitando semplicemente “MyBesozzo”.

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MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

CasorArte: un concorso culturale a Casorate Sempione Il comune nel merito delle iniziative culturali ha indetto il primo concorso “CasorArte – anno 2016”, erede del tradizionale concorso letterario “Bardi & Menestrelli”, giunto alla XV edizione, questa volta riproposto in versione rinnovata e arricchita. Il concorso è strutturato in due parti principali, di cui la prima dedicata alle arti figurative (il disegno), mentre l’altra alla letteratura (poesia e prosa). Il tema scelto per il concorso è “I Fiori” dell’autore Aldo Palazzeschi. La prima parte è strettamente riservata agli alunni delle Scuole dell’Istituto Comprensivo Arturo Toscanini suddivisi in tre fasce, mentre la seconda parte è aperta a chiunque, suddivisa in due categorie: la sezione adulti per coloro che hanno compiuto 18 anni in data 30/06/2016 e la sezione ragazzi per coloro che hanno un’età compresa tra i 14 e 18 anni. I dettagli tecnici per la redazione e le consegna delle opere sono contenuti all’interno del regola-

mento del concorso disponibile sul sito del comune. Va segnalato che è prevista una quota di partecipazione di 10,00 € per coloro che hanno già compiuto 20 anni in data 30/06/2016. Gli elaborati andranno consegnati secondo i termini previsti entro la data 16/12/2016. Successivamente saranno valutati da un’apposita giuria composta da i membri della Commissione Mista Cultura del Comune, affiancati da esperti di ogni singola sezione. Per i vincitori sono previsti dei premi in denaro e dei buoni acquisto, oltre che l’esposizione degli elaborati migliori nei negozi di Casorate. La cerimonia di premiazione si terrà alle 15:30 nella giornata di domenica 19 marzo 2017 presso la Sala Consiliare. Per coloro che sono interessati ad avere ulteriori informazioni e/o chiarimenti il Comune mette a disposizione l’Ufficio Cultura, tramite il Dott. Valerio Broggini, al recapito telefonico 0331/295052, interno 221.

Borse di studio in premio ad Arsago Seprio L’amministrazione comunale mette al corrente i cittadini del Bando di Concorso finanziato della “Fondazione Silvio Pozzi e consorte Angela Sala” relativo all’anno scolastico 2014-2015, per il quale sono state stanziate due borse di studio da 1300,00 € cad. per gli studenti universitari che frequentano regolari corsi di laurea e sei borse di studio da 500,00 € per gli studenti che frequentano scuole secondarie, superiori statali o legalmente riconosciute, in modo da fornire un aiuto economico. Coloro che sono interessati a partecipare al bando, devono presentare regolare domanda tramite modulo presso la sede della fondazione, nel Palazzo Comunale, in Ufficio Segreteria, entro le ore 13:00 della giornata di venerdì 28 ottobre 2016 (telefono 0331.299926), attenendosi alle norme del bando reperibili presso la sede della Fondazione. Coloro che saranno scelti per le borse di studio verranno comunicati dal Consiglio di Amministrazione entro il mese di dicembre 2016.

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Nuovi corsi a Busto Arsizio: fra sapere e cultura Sono state presentate le proposte e le relative date per i corsi didattici coordinati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le scuole, le associazioni del territorio e i cittadini privati. I corsi riguardano principalmente tematiche quali, cinema e teatro, lingue, musica, tecnologia, tempo libero, storia e cultura, curate da esperti del settore e appassionati, in modo da fornire un ampio e variegato servizio per i cittadini che potranno scegliere fra centinaia di corsi attivi. Le iniziative si svolgono su un lungo arco temporale a partire da settembre 2016 fino al giugno del 2017. Per favorire la consultazione dei vari corsi è stata redatta un’apposita guida informativa pubblicata sul sito istituzionale del Comune, nella sezione “La Città – News della Città” e nella home page alla voce “News dagli uffici”. Per coloro che sono interessati alla forma cartacea è possibile trovare la guida in distribuzione presso la portineria comunale, la biblioteca, i musei, villa Tovaglieri, lo Sportello del cittadino, della famiglia e dell’impresa, l’anagrafe di Borsano/Casa della Salute e il comando di Polizia locale. L’avviamento dei corsi sarà subordinato al raggiungimento delle quote minime effettive.

Agente Generale Acquaviva Maria Grazia

Responsabile commerciale De Fusco Paolo Daniele

Responsabile ufficio sinistri Pozzi Francesca

Acquaviva Assicurazioni Corso Sempione, 64 - 20025 - LEGNANO (MI) Orari ufficio: dal lunedi al giovedi dalle 9:00/12:30 e dalle 15:00/19:00 Venerdi continuato dalle 9:00/14:00 (pomeriggio chiuso) Tel 0331441252 - Fax 0331590424 - Cell. 3393253081 legnanosempione@groupama.it

“Personali o aziendali, siamo la risposta alle tue esigenze” Vieni in agenzia con la rivista e subito per te il 10% di sconto! 7 MeetUS_01_interno.indd 7

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MEETUS STARTUP

IDEE CHE DIVENTANO REALTÀ:

Faberlab varese

Il centro di Faberlab situato a Tradate rappresenta un importante polo innovativo della provincia di Varese, dove si coniuga l’artigianato con l’esplorazione delle nuove tecnologie legate alla stampa 3D. Per descrivervi questo mondo abbiamo parlato con Angelo Bongio, network manager, e Davide Baldi, responsabile del Faberlab. Descriveteci l’origine di questo polo innovativo: A partire dal 2013 la Confartigianato Imprese Varese, in occasione del suo congresso per l’elezione del nuovo presidente Davide Galli, ha deciso di focalizzarsi sul futuro dell’impresa artigiana, puntando su una forte digitalizzazione di tutti i processi, migliorando la comunicazione/marketing, oltre che la gestione e la produzione. Con un percorso articolato si è deciso di creare uno spazio aperto indirizzato alle imprese, includendo anche progettisti, makers e inventori. Così nasce Faberlab il 21 marzo del 2014. Esso è un hub rivolto a tutto il territorio, con particolare attenzione alle imprese e al mondo dei professionisti. E’ una sorta di anticipo dell’industria 4.0 per far crescere la digitalizzazione delle realtà imprenditoriali e produrre innovazione. In cosa consiste oggi Faberlab? È uno spazio pubblico libero gestito e coordinato da cinque persone per essere utilizzato da aziende private, che possono tenere conferenze, presentazioni e corsi sui temi innovativi della digitalizzazione, i quali si svolgono circa una volta al mese. Poi vi è al suo interno uno spazio di produzione concentrato sulla stampa 3D. Abbiamo tre tecnologie di stampa 3D: a filamento, a resina e a polveri di gesso. Offriamo dunque un servizio di service e/o sviluppo di progetti con attori privati. Noi pensiamo a tutto questo non come un semplice luogo di stampa, ma come a un laboratorio artigiano di stampa 3D e innovazione, dove seguiamo e consigliamo il cliente nei suoi vari progetti e prototipi. Come funziona la stampa 3D? La stampa 3D permette di realizzare un’idea o un progetto in un unico pezzo o in piccole serie. Il vantaggio è che consente di fare la massima personalizzazione del prototipo e, nel caso non fosse di

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proprio gradimento, di rifarlo in brevissimo tempo secondo altre modalità progettuali. Si possono inoltre utilizzare nuove forme innovative, non possibili con altri metodi. Quindi bisogna dire che essa non permette una produzione di massa, dato che i tempi sono più lunghi rispetto a quelli della manifattura tradizionale, ma solo piccoli numeri. Questo principio vale per tutte le tecnologie di stampa 3D. Un professionista interessato a questa tecnologia può venire al Faberlab con il suo file già pronto o glielo prepariamo noi direttamente nella nostra sede, seguendo le varie fasi che poi porteranno alla produzione del prototipo con la stampa 3D. Con che realtà imprenditoriali interagite? Principalmente lavoriamo con professionisti e imprese presenti nella provincia di Varese, in Lombardia e nella città di Milano, molto con quelle operanti in Svizzera, ma anche nel resto d’Italia. A noi si rivolgono per lo più designer e architetti, ma anche tutti quelli che hanno bisogno di prototipi o piccole produzioni personalizzate. Come sta evolvendo Faberlab? Abbiamo appena acquistato due nuove tecnologie: la stampa a resina e una stampa a filamento per pezzi grossi. Abbiamo anche accordi con altre realtà per stampare tutti i tipi di materiali, dal metallo a certe resine particolari, in modo da coprire tutto l’arco della stampa 3D. Quale sarà il futuro della stampa 3D nei prossimi anni? È molto difficile fare previsioni certe. Le stampe 3D non sono tecnologie nuove, ma da qualche anno stanno avendo un’espansione netta. Bisogna dire che negli ultimi tempi le macchine sono diventate migliori e si sono abbassati i costi di produzione. Stiamo quindi assistendo ad un’evoluzione più rapida di quella dei personal computer. Probabilmente le aziende fra qualche anno avranno tutte una stampa 3D nel loro ciclo produttivo. Inoltre questa tecnologia sta già avendo un grosso impatto nel settore medicale (con ottime prospettive nei paesi in via di sviluppo), in quello odontotecnico e anche nella gioiellistica.

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MEETUS AZIENDE STORICHE

IGNIS

storia di un uomo, di un’azienda e di un miracolo economico

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na delle aziende simbolo del boom economico e della rinascita dell’Italia dopo la disastrosa seconda guerra mondiale è stata sicuramente la SIRI Spa (Società Industria Refrigeranti Ignis), più comunemente conosciuta come Ignis, fondata dall’imprenditore Giovanni Borghi, figura prominente del panorama industriale della provincia di Varese e familiarmente chiamato il “cumenda”. L’epopea di questa nobile azienda ha inizio durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, quando il padre di Giovanni, Guido Borghi, decide di trasferirsi a Comerio in provincia di Varese per impiantare una nuova officina per la produzione di fornelli elettrici da cucina. Qui acquista da un artigiano il marchio Ignis, rinominando la propria officina in “Officine elettrodomestiche Ignis”.

Nell’immediato dopoguerra l’azienda ha una notevole espansione con la creazione di depositi in diverse città italiane, in modo da favorire una distribuzione capillare. Questa prima fase vede una diversificazione dell’offerta con l’inserimento di prodotti quali ferri da stiro, vulcanizzatori per gomme, scaldabagni, ecc, e un accumulo di esperienza e capitali per la successiva crescita. Infatti Borghi pian piano acquisisce piccole imprese in fallimento allargando la propria rete e i cicli di lavorazione, oltre che stabilire accordi di rappresentanza e vendita con aziende estere. La vera svolta però avviene in seguito alla decisione da parte del governo italiano di ridurre i consumi di energia elettrica, cosa che spinge la famiglia Borghi a spostarsi sulle cucine a gas. Proprio in questo periodo il figlio Giovanni ha

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un’eccellente intuizione sull’evoluzione del mercato italiano, concentrandosi sulla produzione di frigoriferi domestici. Rilevati i brevetti della Isothermos, da alla luce la SIRI Spa e nel giro di due anni, fra il 1950 e il 1951, avvia la produzione dei cosiddetti frigoriferi d’assorbimento, sebbene all’inizio questi prodotti presentino dei problemi di eccessivo spazio e costi di produzione non tollerabili sul lungo periodo. Grazie agli accordi con la ditta danese Danfoss sostituisce i precedenti frigoriferi con la nuova tecnologia del frigorifero a compressore. L’espansione diviene dirompente e l’azienda arriva intorno ai 2000 dipendenti. Il boom economico trasforma gli elettrodomestici in status symbol e questo favorisce nettamente l’azienda di Borghi, che costruisce un impero diversificato che va dalla lavorazione delle vernici fino alla produzione di lavatrici, lavastoviglie e forni a microonde.Durante gli anni ‘50 Giovanni diventa l’unico padrone dell’azienda e successivamente, intorno al 1963-64, osservando i “fridges” americani, troppo grossi per il mercato italiano, comprende l’utilizzo delle schiume poliuretaniche e quindi adotta, primo al mondo, un sistema di isolamento termico in modo da ridurre le dimensioni dei frigoriferi. Grazie a questa evoluzione la SIRI diventa

il più grande centro industriale di frigoriferi del continente europeo e sicuramente uno dei più importanti a livello globale. Negli anni ‘60 l’azienda di Borghi raggiunge un fatturato di circa quaranta miliardi di lire, con tre stabilimenti in Italia e una cinquantina di filiali all’estero. In questi anni di espansione economica la Ignis arriva a coprire il 40% della produzione nazionale, con un notevole export verso le altre nazioni industrializzate. Sul finire degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 la Ignis conosce un periodo di crisi. Questo spinge Giovanni a cercare accordi con aziende straniere e a partire dal 1970 la Philips acquisisce metà della quota aziendale fino a diventare il padrone assoluto nel 1972, rinominando l’azienda in IRE Spa (industrie riunite elettrodomestici). In questo periodo la Ignis però continua a mantenere la sua quota di mercato, diventando il secondo produttore di elettrodomestici in Italia. Nel 1975 il grande imprenditore Giovanni muore e l’azienda rimane in mani straniere. Durante gli anni ‘80 la Ire-Ignis diventa una joint venture fra la Philips e l’azienda americana Whirlpool, con quest’ultima che acquisisce il completo controllo nel 1991, mantenendo però gli stabilimenti in Italia, che tutt’ora continuano a sfornare prodotti con il leggendario marchio Ignis.

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MEETUS PROMOZIONE TERRITORIO

Intervista a Luciano Azzimonti, vicepresidente di Volandia di Alessandro Leonardi

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dedicati ai padiglioni espositivi, gestita da 180 volontari con un piccolo numero di dipendenti. Una realtà di successo che conta su 100.000 visitatori l’anno.

In cosa consiste Volandia? Volandia vuole raccontare la storia dell’aviazione, il perché e come si vola. Essa è la dimostrazione che la provincia di Varese è stata ed è una zona a vocazione aeronautica. In poche parole la culla dell’aeronautica nazionale italiana. E’ un’area di circa 300.000 metri quadri, di cui 60.000

Come nasce questo museo? Nasce sull’iniziativa del presidente della provincia di Varese di tre mandati fa, Marco Reguzzoni, attuale presidente della Fondazione Museo dell’Aeronautica, il quale aveva stabilito che un opificio come la Caproni, l’attuale sede del museo, non potesse finire nel commercio o venire riqualificato come un albergo. Inoltre i primi contatti con la famiglia Caproni spinsero la suddetta a darci dei lasciti unici al mondo. Questa formazione museale ha ricevuto anche il supporto dell’azien-

na delle realtà più importanti della provincia di Varese è senza dubbio il Parco e Museo del Volo Volandia, situato a Somma Lombardo, dove è esposta la storia, la tecnologia e l’evoluzione dell’aeronautica italiana. Per capire il valore di questo sito abbiamo intervistato Luciano Azzimonti, vicepresidente della Fondazione Museo dell’Aeronautica.

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da più importante della zona, l’Agusta Westland (ora Leonardo-Finmeccanica). Quali altre aziende/enti del territorio hanno contribuito allo sviluppo di Volandia? Abbiamo avuto fin dall’inizio il supporto di varie aziende e istituzioni. Per esempio la Magni Gyro, la Merletti Aerospace, la S.E.A., il Gruppo Aerospaziale della provincia di Varese con le aziende collegate e tutti i comuni limitrofi, compresi Busto Arsizio e Varese. Addirittura l’azienda Secondo Mona di Somma Lombardo, che ha un angolo espositivo qui da noi, rientra nella storia di Caproni e ci ha dato un valido aiuto. Gli aerei sono forniti in parte da privati, ma soprattutto dall’Aeronautica Militare Italiana, oltre che dalla Piaggio, dall’Agusta e l’Aermacchi. Inoltre hanno contribuito la Marina Militare, la Guardia di Finanza e i Carabinieri. Quali sono i padiglioni di maggiore interesse per il pubblico? Tutti i padiglioni hanno un gran successo. In quello iniziale ci sono tutte le forme del volo. Poi possiamo trovare quelli dedicata all’ala fissa, all’ala rotante e tanto altro. L’area dedicata ai simulatori di volo è molto gettonata dal pubblico giovane. Consiste in quattro postazioni di tipo aeronautico e una postazione di tipo elicotteristico montata all’interno di un elicottero, oltre ad una serie di piccole postazioni divertenti. E non nostro, ma insediato qui a Volandia, è presente un vero simulatore.

Sopra: la sonda spaziale “Apollo 16 Casper”

Vi sono anche dei padiglioni dedicati al futuro del volo? Ne abbiamo uno dedicato al convertiplano, macchina di punta della Leonardo-Finmeccanica, che decolla come un elicottero e poi si converte in volo orizzontale. Oltre a questo abbiamo l’area dedicata ai droni, dove c’è un’associazione Gullp (Gruppo Utenti Linux Lonate Pozzolo) che la gestisce. Abbiamo anche un padiglione dedicato all’esplorazione del cosmo, con una riproduzione perfetta dell’Apollo 16 Casper, oltre che un planetario.

Da destra: Roberto Biriani consigliere Fma-Adv e Luciano Azzimonti, vicepresidente della Fondazione del Museo dell’Aeronautica

Qual è la più recente esposizione fissa? La più recente esposizione fissa è l’Oliari, dal settembre 2015. L’Oliari era il museo dei mezzi di trasporto del professore Oliari, situato in un primo tempo a Malnate e poi a Ranco, per venire infine qua da noi. Nel primo padiglione è possibile vedere la “Città ideale”, miniatura da lui progettata, sulle orme della città ideale di Leonardo da Vinci, in cui non ci sono mezzi privati ma solo pubblici. E’ il plastico più grande d’Italia (oltre 200 metri quadri). Quali sono i progetti in corso e per il futuro? Le iniziative in itinere sono il rimontaggio dell’aeromobile Douglas DC-9 fornito da Alitalia, utilizzato fra gli altri anche dall’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che verrà esposto completo al pubblico entro pochi mesi. Poi la realizzazione dell’esposizione Bertoni: un’area di 600 metri quadri dedicata alla storia di Flaminio Bertoni, designer varesino che ha fatto la fortuna di Citroën progettando le auto storiche più importanti come la 2CV e la DS.

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MEETUS ROSSI ANGERA

di Alessandro Leonardi

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n’eccellenza del nostro territorio è la Rossi d’Angera, storica azienda del varesotto situata ad Angera, che produce grappe e liquori da oltre 160 anni. Per capire l’importanza e l’evoluzione di questa distilleria abbiamo incontrato l’imprenditore Arturo Rossi: Come ha avuto origine? Nasce a metà del 1800 come distilleria di grappa, un po’ per iniziativa un po’ per caso. Il trisavolo esercitava come falegname in una zona votata alla viticoltura e lavorando sulle botti ha avuto l’idea di distillare. La data precisa di fondazione l’abbiamo fatta risalire al 1847, data di nascita del bisnonno. Nella seconda metà dell’800 l’attività era molto artigianale e stagionale, ma poi pian piano l’azienda si è sviluppata, a cavallo del secolo prima della Grande Guerra, con un’attività continua su tutto l’anno. Il boom è arrivato negli anni ‘20 con l’avvento dello stile liberty (Art Nouveau) e delle ricostruzioni, il quale ci ha portato ai livelli attuali. Quali sono i vostri prodotti rinomati? Come prodotti di punta, essedo nati come grappaioli, abbiamo più grappe che liquori. La nostra grappa di maggior valore è la “Riserva personale”, perchè è quella che da 150 anni ha il procedimento di produzione quasi identico, fra tagli, produzioni e vinacce, con un invecchiamento di oltre 5 anni in botti di rovere di slavonia. Infatti noi siamo stati i primi a invecchiare le grappe nelle botti sotto il vento dello stile Liberty e della moda francese. Poi abbiamo le grappe di vitigne, invecchiate, meno invecchiate e delle riserve di 20/25 anni molto particolari. Per quanto riguarda i liquori abbiamo lo Spitz, un aperitivo alla genziana creato da noi, che non ha imitazioni sul mercato e che ha ottenuto un successo considerevole. Abbiamo anche un amaro con un ricetta molto antica, del Bitter classico con una ricetta più antica del Campari e altri 5/6 liquori.

Sopra: l’imprenditore dell’azienda Rossi d’Angera, Arturo Rossi

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A chi vi state rivolgendo a livello di mercato? Ci siamo sempre rivolti al mercato italiano. Ma da circa una ventina d’anni ci siamo espansi all’estero, principalmente in Europa, soprattuto nel mercato tedesco, terra di grandi consumatori di grappe. Poi esportiamo anche in Svizzera, Benelux, Inghilterra, Spagna, Francia, Austria. Adesso stiamo partendo con il mercato cinese e con gli Usa in California. Quali sono i processi per arrivare ad avere una grappa o un liquore? Il processo di produzione della grappa consiste nella distillazione delle vinacce. L’uva viene colta in parte nei territori limitrofi e in gran parte altrove. Successivamente viene fatto il mosto a cui segue il primo periodo di fermentazione, dove la parte liquida va a fare il vino, mentre la parte solida (bucce dell’uva/vinacce) arriva in distilleria per essere di-

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Rossi d’Angera

0 anni di raffinati sapori stillata con degli alambicchi e riscaldata con un getto di vapore che vaporizza l’alcool, da cui vengono ottenuti i cosiddetti vapori buoni, che vanno poi a formare la grappa. Per la liquoristica utilizziamo una serie di nostre ricette tramandate nel tempo. Il liquore si produce con dell’alcool, dello zucchero e dei concentrati che non sono nient’altro che degli infusi di erbe, radici, fiori, basi delle ricette che vengono lavorate e poi unite alla miscela alcoolica. La produzione dei liquori ha un ventaglio annuale, mentre quella della grappa è ristretta al periodo della vendemmia, tra inizio ottobre e fine gennaio. Che nuovi prodotti avete introdotto? L’ultimo arrivo è un gin chiamato “Major Gin”, in collaborazione con i ragazzi della Major Company, con i quali abbiamo messo a punto una ricetta particolare, molto profumata, con una nota di ciliege. Noi abbiamo

sempre prodotto il gin ed infatti le prime etichette di questo prodotto le abbiamo fatte negli anni ‘30, poi però la moda è scemata negli anni ‘70/80. Ora è tornato prepotentemente alla ribalta in questi anni, grazie anche all’espansione del fenomeno dei bartender. Altra novità che abbiamo inventato è la presentazione al cliente del prodotto con una veste diversa. Tutte le nostre 32/34 qualità di prodotti sono state predisposte in bottigliette da 10 cl, riunite in scatolette da 6/9/20/36 bottigliette da presentare al cliente, e devo dire che sta dando degli ottimi risultati.

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PAROLA

D’ORDINE

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