MeetPRESS numero 04 sfogliabile

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MEETPRESS AZIENDE, TERRITORIO E TU

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IN QUESTO NUMERO

SOMMARIO febbraio 2017 5

Editoriale

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Novello 1956: La casa in legno fra eco-sostenibilità e innovazione

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Due volte Sindaco: intervista a Matteo Luigi Bianchi primo cittadino di Morazzone

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Zzzleepandgo: anche a Malpensa le cabine letto per un riposo “smart”

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Ristorante Bologna: il cuore emiliano trapiantato a Varese

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Gli eventi della rete MeetPRESS

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L’essenza del volo: SIAI Marchetti

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Vibram: la suola con il marchio giallo amata in tutto il mondo

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Glufry: mangiare con gusto senza glutine

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EDITORE: MeetUS di Cristina Zuccarini Partita IVA: 03552390126 Via Palestro 54, 21052 Busto Arsizio (VA)

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DIRETTORE RESPONSABILE: Vincenzo Morreale redazione@meetus.varese.it CONTENT MANAGER: Alessandro Leonardi Vesna Zujovic staff@meetus.varese.it GRAFICA: Carmelo Sarnicola grafica@meetus.varese.it IMMAGINE DI COPERTINA (tratta dalla rete) STAMPA GRAFICA NOVARESE snc Via Marelli , 2 - 28060 San Pietro Mosezzo (NO) Stampato su carta ecologica certificata TIRATURA 10000 copie MeetPress è iscritta al Pubblico Registro Stampa di Busto Arsizio Num. R.G. 2360/2016 - Num. Reg. Stampa 6

meetus.varese.it instagram.com/meetus20 facebook.com/meetus.varese L'azienda MeetUS è associata a: Linking Economy

Per la redazione di alcuni contenuti di questo numero ringraziamo la gentile partecipazione di

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Meetpress Dopo una breve pausa torniamo a far parlare sulle nostre pagine aziende, pubblica amministrazione e territorio in una strettissima sinergia con i cittadini della nostra provincia. La rete MeetUs si rafforza ogni giorno di più grazie al passaparola, i suoi canali e alla riuscita alchimia fra i nodi strategici di un tessuto produttivo ancora attivo, curioso di guardare avanti a riscoprire le proprie origini radicate nel suo operoso passato. In questo numero parliamo di SIAI Marchetti, una delle aziende storiche che ha messo “le ali” alla nostra provincia rendendola protagonista in Italia e nel mondo. Sempre “di ali”, volare e di un nuovo modo di viaggiare, parliamo con il nostro servizio sulle cabine letto “Zzzleepandgo” recentemente arrivate anche allo scalo aeroportuale di Malpensa. Ma non solo: anche un focus sulla “mappa del dormire smart” in Italia e nel resto del mondo. La crisi dell’edilizia tradizionale ci ha reso curiosi di scoprire l’emergente alternativa rappresentata dalle case in legno e, per l’occasione, abbiamo avuto modo di conoscere Novello Case di Cavaria. La provincia sud ci riserva anche un’altra importantissima realtà industriale famosa in tutto il mondo: Vibram. L’azienda, al suo ottantesimo anno di attività, è stata visitata dalla nostra redazione per un’intervista che ci ha portato in ben 120 paesi del mondo e fin sopra le vette più alte del pianeta. Continua anche il nostro viaggio nel settore enogastronomico con due importanti realtà: un’intervista al gestore dello storico albergo ristorante Bologna di Varese e alle giovani imprenditrici di Glufry. Ma non manca il nostro spazio riservato alla pubblica amministrazione con l’intervista a Matteo Luigi Bianchi, sindaco di Morazzone al suo secondo mandato.

Buona lettura Vincenzo Morreale 5


Novello

MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La casa in legno fra eco-s

di Vesna Zujovic

Quando è stata costruita la vostra prima casa in legno? Fu realizzata 13 anni fa a Sumirago. Oltre ai clienti in provincia di Varese e lombardi, ne abbiamo molti in Svizzera, dove ora stiamo finendo di costruire una palazzina a 3 piani. Inoltre abbiamo costruito in Piemonte, Veneto, a Ferrara e a Roma.

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l trend delle costruzioni in legno è in costante crescita. Nella nostra provincia, a Oggiona con Santo Stefano (praticamente all’uscita autostradale di Cavaria con Premezzo) c’è un’azienda leader internazionale nel settore: si tratta di Novello Case. Nata nel 1956, all’inizio era una falegnameria tradizionale e si occupava di imballaggi industriali. Abbiamo intervistato Massimina Poretti, responsabile commerciale di Novello Case.

L’edificio dell’azienda è particolare... Il nostro edificio (lo potete vedere all’uscita dell’autostrada di Cavaria) è stato premiato nel 2010 come complesso industriale più

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1956

sostenibilità e innovazione

I “fan del mattone” pongono la questione del pericolo incendi, il legno è sicuro? Gli stessi vigili del fuoco ci raccontano che preferiscono entrare in un edificio il legno, in quanto è un materiale che brucia in modo regolare. Così, attraverso un algoritmo riescono a capire quanto tempo hanno per salvare le persone. Il legno “canta”, comunica, dà dei segnali in caso di pericolo, per esempio scricchiola. Altri materiali invece implodono: basti pensare al caso delle Torri Gemelle, crollate all’improvviso.

grande in Europa nel pieno rispetto dell’e co-sostenibilità. La struttura portante è tutta in legno: ci sono 87 pilastri in legno lamellare che sorreggono 17.000 metri quadrati di copertura. Se dovesse indicare i maggiori punti di forza del legno? Indubbiamente la versatilità, poi ha una grande capacità di coibentazione, quindi di isolamento, è fonoassorbente. Rispetto al mattone si parla di costi certi di costruzione. Le spese di gestione della casa ammontano a poco più di un caffè al giorno.

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MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

I detrattori discutono sul tema della deforestazione… Innanzitutto il nostro legname arriva da una filiera controllata. Più in generale, parlare di disboscamento è sbagliato, perché la superficie boschiva non viene diminuita, anzi. Basta guardare i nostri boschi, spesso sono abbandonati (e in questo caso si torna a parlare di potenziali incendi). Con un bosco pulito invece questo non succede. Nel nostro caso usiamo un abete rosso che proviene dall’Austria, un legno particolare che tra l’altro è indigesto per le tarme. Un’altra paura da sfatare è quella degli insetti. È vero che non si possono superare un certo numero di piani? Assolutamente no, per esempio un’azienda a Milano ha costruito fino a 9 piani. Poi per certe parti dell’abitazione (per esempio il vano ascensore), naturalmente si usa una forma mista con più materiali. Infine: c’è chi dice che le case in legno non stanno bene in città, cosa risponde? È un altro dei luoghi comuni: si pensa sempre alla baita, ma possono essere rifinite anche con l’intonaco normale, quindi si adattano perfettamente al contesto urbano. Si può scegliere di rifinirle in legno, oppure uno stile più cittadino con un intonaco grigio e tante vetrate.

Il parere degli architetti Abbiamo sentito il parere di alcuni giovani architetti e designer della zona sul tema. Ettore Grandi, architetto, spiega: “sono ad alta efficienza energetica ed è già un guadagno. Inoltre il legno arriva da fonti rinnovabili. Molte persone non sanno che il risultato finale di una casa in legno è identico alla resa in mattone. La tempistica di realizzazione è rapidissima, in 2 settimane è finita”. Un altro giovane architetto, Federico Guffanti, racconta che “a volte c’è il pregiudizio che il legno sia deperibile. D’altra parte ci vuole tempo per capire, siamo «figli del Colosseo»”. Il legno è super-flessibile, ecologico. Tra le varie tipologie di costruzione è interessante quella X-lam, è tutto tagliato a controllo numerico. Infine c’è un tema oggi attualissimo: le case in legno rispettano i più severi standard antisismici”. Il designer Giovanni Castelli - che ha realizzato una tesi universitaria sui moduli prefabbricati in legno dice: “È il futuro. E nel campo del design il legno è uno dei materiali più usati, ha delle ottime proprietà espressive”.

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MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Due volte sindaco intervista a matteo luigi bianchi

di Vincenzo Morreale

primo cittadino di morazzone 10


C

ontinuano le interviste di MeetPress agli amministratori locali della provincia di Varese. Per questo numero di febbraio abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda a Matteo Luigi Bianchi, Sindaco di Morazzone già al secondo mandato elettorale.

gli aiuti, i sussidi, soltanto a chi realmente ne avesse bisogno. Certo, ci sono sempre i “furbetti”, ma un controllo accurato in un paese con meno di cinquemila abitanti come il nostro è stato fattibile. Quindi con più risorse a disposizione tagliando sulla spesa corrente (più della metà del bilancio è spesa corrente) abbiamo avuto la liquidità necessaria per poter pagare una rata di un mutuo di un’opera pubblica. Certo è che abbiamo anche avuto elementi fortuiti come diversi mutui che in questi anni si sono estinti e quindi la capacità di poterne sostenere di nuovi con un perfetto equilibrio fra risorse disponibili e capacità di indebitamento. Sono molto orgoglioso anche del fatto che il nostro Comune paga i propri fornitori con una media di 24 giorni, al di sotto dei 30 giorni imposti per legge. Elemento ulteriormente positivo per le aziende che sono in difficoltà a causa di questa prolungata crisi economica.

Sindaco vuole raccontarci la sua esperienza come amministratore a Morazzone? Sono stato eletto la prima volta nel 2009 e la mia amministrazione è stata confermata nuovamente alle elezioni del 2014 con il 77% delle preferenze. Un dato molto significativo a dimostrazione del buon lavoro svolto nei primi quattro anni di mandato. Quali sono secondo lei gli aspetti più caratterizzanti del suo operato come primo cittadino? In primo luogo una politica molto attenta alla gestione delle risorse economiche e particolarmente focalizzata sul tema degli investimenti. Abbiamo sempre ritenuto che le amministrazioni locali funzionino se dal punto di vista finanziario sono snelle, con meno costi fissi e con una conseguente maggior disponibilità di liquidità per favorire gli investimenti. Dal momento che la pubblica amministrazione è “il primo datore di lavoro” delle piccole e medie imprese, grazie a questa politica siamo riusciti ad essere un volano positivo dell’economia locale, bandendo appalti per la gestione e riqualificazione del territorio per un ammontare di circa 3 milioni e mezzo di euro.

Sappiamo che il vostro comune ha chiuso i rapporti con Equitalia. Vuole spiegarci da quando e per quali motivazioni? Nel 2012 ci siamo resi conto che Equitalia non erogava il servizio per il comune di Morazzone così come lo avevamo in mente noi amministratori. Equitalia è semplicemente un fornitore della pubblica amministrazione che si occupa della riscossione coattiva delle imposte. In un momento particolare come appunto il 2012, con i fatti di cronaca nera noti purtroppo a tutti, abbiamo deciso che non volevamo che fenomeni del genere potessero verificarsi a Morazzone. Partendo dal fatto che, come le ho detto prima, abbiamo un bilancio con una liquidità di cassa che ci permette di “dormire sonni tranquilli”, abbiamo deciso che non volevamo che Equitalia mandasse “la cartella pazza” a casa del cittadino il quale non è che non vuole pagare le imposte ma semplicemente in quel mese specifico non ce la fa. Nel momento in cui un cittadino, ad esempio,

Per poter ottenere più liquidità e meno costi fissi quali tagli avete operato nella gestione del bilancio comunale? Abbiamo razionalizzato il capito riguardante cultura e spettacolo ma in special modo il grande capitolo di spesa che è quello che riguarda il sociale. Rispetto al passato, dove questo aspetto veniva gestito forse a maglie un po’ troppo larghe, abbiamo fatto in modo di assegnare

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MEETUS PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

non riesce a pagare l’IMU lo si convoca in Municipio e si concorda un piano di rientro. Dunque abbiamo rescisso il contratto in essere e abbiamo affidato la gestione ad un nostro dipendente che fa la riscossione per conto del Comune. Naturalmente ci sono casi estremi in l’iscrizione va al ruolo e c’è una società privata che fa la riscossione coattiva per conto del Comune. Ci sono altri amministratori che hanno seguito questo esempio? A memoria mi viene in mente Caronno Varesino ma sicuramente ce ne saranno altri. Penso che il problema sia anche il fatto che in tanti hanno un rapporto “quasi di sudditanza” nei confronti di Equitalia, che viene vista come un qualcosa da non poter mettere mai in discussione. Io invece credo che essendo Equitalia un fornitore della pubblica amministrazione se non lavora come noi lo desideriamo è giusto e legittimo cercare soluzioni alternative. Avete stretto rapporti con i comuni limitrofi per un sistema di rete che possa accomunare servizi per la cittadinanza? Questa credo che sarà la sfida che dovranno affrontare gli amministratori locali nei prossimi anni. Una sfida difficile perché siamo tutti abituati a limitarci a guardare “nel recinto di casa nostra”. Questo non è più possibile e paradossalmente, lo dico da leghista e da autonomista, la difesa del proprio rione e campanile oggi passa dalla condivisione. Il tema delle aggregazioni è un qualcosa che travalica il colore politico. Si rischia nel breve termine che una direttiva europea o dello stato centrale ti imponga a mettere assieme, ad esempio, la polizia locale o l’ufficio tecnico di due comuni. Noi dobbiamo essere bravi a governare questo processo di integrazione già nel breve termine. Il legislatore al momento ha sospeso questi iter obbligatori per i comuni sotto i 5000 abitanti (noi facciamo 4300 al momento). Ripeto, dobbiamo arrivare preparati per il futuro.

Il centro storico come patrimonio culturale. Per concludere vorrei parlare di un tema che io ritengo essere l’obiettivo di mandato ovvero la riqualificazione del centro storico. I centri storici nei piccoli paesi, non solamente a Morazzone, risultano in stato di diffuso abbandono a causa di una serie di dinamiche economiche e sociali che hanno portato questi centri a deprimersi. Noi abbiamo tentato dal punto di vista urbanistico di attuare delle incentivazioni come sgravi agli oneri di urbanizzazione, incrementi volumetrici, ecc... ma è chiaro che queste incentivazioni funzionano soltanto se c’è una partnership fra pubblico e privato e con il mercato immobiliare in crisi purtroppo non abbiamo avuto riscontro. Recentemente però abbiamo avuto un colpo di fortuna: un’anziana signora senza eredi diretti deceduta nel 2015 ha lasciato in eredità una villa al FAI. Abbiamo ritenuto questa acquisizione un’enorme potenzialità per il ripristino e la valorizzazione del centro storico di Morazzone perché fra i possedimenti del FAI ci sono Villa Panza a Varese e il monastero di Torba a Gornate Olona. In quest’ottica Morazzone potrebbe essere un’ottima triangolazione strategica a livello turistico/culturale. La villa ha una potenzialità di 15 mila visitatori annui (stime FAI) e attualmente stiamo studiando un progetto con il supporto di Regione Lombardia.


Donne, Mamme, Bambini insieme

L'Anfora è un’associazione culturale e di promozione sociale che offre assistenza e sostegno alle donne nelle varie fasi della vita riproduttiva, relativamente alla maternità e alla salute in generale. Accoglienza, ascolto attivo e assenza di giudizio sono le nostre peculiarità per aiutare la donna a raggiungere la propria unicità nei diversi momenti della vita. Iscriviti ai nostri incontri di gruppo o chiamaci per il supporto dell’ostetrica o della naturopata. associazionelanfora@gmail.com

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MEETUS STARTUP

Zzzleepandgo:

anche a Malpensa le cabine letto per un riposo “smart” di Vincenzo Morreale

è garantita a più livelli e dei rilevatori sono in grado di accertare che l’utente, a fine servizio, non dimentichi nulla all’interno. Chi sceglie di riposare in un’unità Zzzleepandgo è il viaggiatore che si imbarca ad orari impossibili e vuole evitare il sonno seduto (o alla peggio sdraiato sul pavimento) nelle aree di attesa. Le cabine-letto offrono tranquillità, privacy, sicurezza e paiono già molto apprezzate in altri aeroporti nei quali sono comparse già da tempo. Nell’aeroporto di Orio al Serio, ad esempio, le piccole unità sono presenti già da giugno 2015 e hanno registrato, a detta dei promotori, già il numero record di trentamila clienti in un anno. L’idea imprenditoriale, con un bilancio che ha già superato il break-even, è già pronta per estendere il servizio ad altri scali, in Italia e all’estero.

“Atterrate” anche all’aeroporto di Milano Malpensa, nell’area Partenze del terminal 1, le cabine-letto Zzzleepandgo: La nuova idea imprenditoriale dei giovani Alberto Porzio, Matteo Destantini e Nicolas Montonati, sviluppata all’interno di SmartUp, l’incitatore di start up della LIUC. Quattro metri quadri circa a cabina pensati con tutti i comfort di cui i viaggiatori possono aver bisogno: un letto per riposare (con lenzuola “a rullo” per garantire l’igiene), prese per ricaricare il telefonino, una rete wi-fi dedicata, un piccolo ripiano che può fare da sedia o da scrivania e, soprattutto, una tariffa molto conveniente di 9 euro all’ora con pagamento calcolato sui minuti effettivi di utilizzo. L’ingresso alle cabine è possibile identificandosi con documento e carta di credito, la sicurezza

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Dormire in aeroporto: le cabine in Italia e all'estero NAPOLI “Bed and Boarding” - il primo capsule hotel d’Italia Da gennaio 2017 è attivo all’Aeroporto internazionale di Napoli Capodicchio un vero e proprio “hotel” composto da moduli abitativi di circa quattro metri quadri ciascuno dotati di tutti i comfort. Quaranta cabine-letto standard e due per portatori di handicap collocate nella “Palazzina Pegaso” dello scalo partenopeo. Nelle capsule sono collocati: un letto, un vano bagaglio, la tv e un tavolino da lavoro. La televisione collegata ad internet con la possibilità di controllare lo stato dei voli. Disponibile un parcheggio convenzionato e un bagno privato ma esterno alla capsula con tutti i comfort di un albergo di lusso. Una soluzione molto pratica ed economica per pernottare prima del proprio volo anche perché ci si potrà svegliare solo un’ora prima del volo risparmiando rispetto ai costi medi di Hotel nelle vicinanze dell’aeroporto con, inoltre, facilitazioni al check-in grazie al fast track già incluso nell’offerta. bednboarding.com BERLINO E MONACO Napcabs sono le cabine-letto situate negli aeroporti tedeschi di Berlino (Tegel) e Monaco. Quattro metri quadri dotati anch’essi di tutti i comfort e gli accorgimenti utili alla vita del viaggiatore. A Berlino troviamo due unità al livello tre della Main hall mentre l’aeroporto di Monaco dispone di ben quattro Napcabs al livello cinque del Terminal 2, altre 4 unità al livello 4 e ancora quattro moduli al livello 5 del Terminal 2 Satellite. napcabs.com LONDRA, AMSTERDAM E PARIGI Yotel – Realtà presente negli Aeroporti Londinesi di Gatwick e Heathrow e nell’aeroporto Schiphol di Amsterdam, dal luglio 2016 anche a Parigi Charles de Gaulle. Yotel è una catena di hotel nota per le sue piccole camere, molto eleganti e con la possibilità di usufruire anche di un bagno privato. In questo caso anche i prezzi soni in linea a quelli di un hotel tradizionale, ma i comfort offerti valgono davvero la spesa. DELHI SAMS Snooze at My Space - Aeroporto di Delhi - Indira Gandhi International Airport. Moduli con TV a schermo piatto, prese di ricarica smarthphone, Wi-Fi e letti confortevoli. Si parte da 12 dollari l’ora o da 22 per due persone. DUBAI SnoozeCube - Dubai International Airport - Ognuna di queste camere insonorizzate ha un letto matrimoniale, TV touch screen a schermo piatto e connessione internet wireless ad alta velocità. I prezzi partono da 21 dollari l’ora. KUALA LUMPUR Snooze KL - Kuala Lumpur International Airport. Qui troviamo un letto a castello, rete Wi-Fi, sveglia, tappi per le orecchie e area deposito. Queste camere sono in grado di ospitare fino a due adulti e un bambino in uno spazio di 3 x 1,5 metri. HANOI SleepPod - Aeroporto di Hanoi. È possibile affittare i moduli per qualsiasi quantità di tempo che intercorre tra un’ora e le 24 ore. I bambini sotto i 6 anni soggiornano gratis.


MEETUS ENOGASTROMIA

Ristorante Bologna: o n a i l i m e e r o il cu trapiantato a Varese di Vincenzo Morreale

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australiana, Travel Australia, dove eravamo segnalati come meta da visitare in un itinerario sul Milanese.

Il Bologna”, come lo chiamano in città, è l’hotel ristorante varesino punto d’incontro per clienti di tutte le età, apprezzato tantissimo anche dagli stranieri e dal cuore rigorosamente Emiliano. MeetPress ha incontrato il titolare della storica attività di via Broggi per parlare di una lunga tradizione fatta di eccellenze e di genuinità.

Avete notato differenza fra i vostri clienti della ristorazione e quelli dell’attività alberghiera oppure sono le stesse persone a scegliere i vostri servizi? Tendenzialmente viene scelto l’albergo perché offriamo anche il servizio ristorante. Ormai la grande maggioranza di alberghi non ha il ristorante e viceversa. Quindi posso dirle che principalmente il ristorante lavora con i clienti dell’albergo. I varesini invece ce ne sono parecchi la domenica (il pranzo in famiglia) oppure i milanesi apprezzano il nostro ristorante per la classica gita fuori porta.

Vuole presentarsi ai nostri lettori? Com’è nato l’hotel/ristorante Bologna? Mi chiamo Cesare Lorenzini, sono nato a Varese e sono “figlio d’arte”. I miei genitori sono venuti a Varese da Monghidoro, un paesino che si trova sull’appennino tosco-emiliano, nel 1952 e hanno fondato il Bologna in una casa del 1500 in via Broggi. Il 2 giugno di quest’anno festeggeremo i 65 anni della nostra attività a conduzione familiare che si passa di generazione in generazione.

Quali sono le tendenze attuali legate al modo di fare ristorazione? Noi abbiamo sempre tenuto una linea di ristorazione italiana e rigorosamente classica. Quindi cucina italiana e cucina regionale caratteristica. Le dico ad esempio che i nostri salumi, che sono il nostro cavallo di battaglia, provengono tutti dall’Emilia e abbiamo da sempre gli stessi fornitori che rifornivano i miei nonni. Salumi quindi ma anche Lambrusco doc delle cooperative e poi facciamo tantissima

Svolgete quindi un tipo di attività alberghiera e di ristorazione. Ma quali sono i vostri clienti abituali tenendo conto la posizione centrale della vostra attività? Il 90% dei nostri clienti sono stranieri, professionisti legati ad aziende come Whirlpool o il CCR di Ispra che apprezzano anche la vicinanza con l’aeroporto di Malpensa. Non sappiamo esattamente come facciano a trovare la nostra attività, pensiamo principalmente attraverso il passaparola, ma è anche vero che siamo segnalati da tempo nella guida Michelin e in quella del Gambero Rosso. Le dirò anche che un nostro cliente tempo fa ci ha fatto vedere una rivista

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MEETUS ENOGASTROMIA

STORIA

La famiglia Lorenzini è originaria del comune di Monghidoro: l’ultimo paese dell’Emilia prima del confine con la Toscana. Nel 1952 il nonno di Cesare Lorenzini si trasferì a Varese e fondò il suo albergo all’interno del Convento di Sant’Antonino, un complesso monastico del 1550. Il successo del “Bologna” fu immediato, grazie alla cucina ispirata alla tradizione emiliana ma anche alla cordialità e all’ospitalità dei gestori. Oggi l’albergo conta quindici camere ben attrezzate e il ristorante ben novanta coperti.

Quali sono i vostri progetti per il breve e lungo periodo? Sulla struttura le dico che, purtroppo e per fortuna, siamo ospitati in un edificio del 1500 e quindi non ci è permesso nemmeno “piantare un chiodo da nessuna parte” perché lo stabile è sotto la tutela dei beni artistici. Però ogni anno curiamo minuziosamente la manutenzione del ristorante e dell’albergo adeguandolo alle più recenti normative e anche alle nuove esigenze dei nostri clienti. Porte insonorizzate, telai delle finestre insonorizzate sono solo alcuni degli interventi che stiamo ultimando nel nostro hotel. Bisogna entrare un po’ nell’ottica che la maggior parte dei clienti dell’albergo è composta da persone in viaggio per lavoro, non più la classica famiglia col bambino che dopo cena vuole andare in camera a riposare. Quindi abbiamo investito molto sulla linea internet, potenziando la rete Wi-Fi e migliorando l’insonorizzazione delle camere, cercando di dare un servizio ai nostri clienti business. L’unico problema

pasta fatta in casa: dalle pappardelle alle tagliatelle, dagli gnocchi ai tortelloni. Il tutto all’interno di un discorso legato alla stagionalità dei prodotti. Per cui nel periodo Natalizio, ad esempio, facciamo i tortelloni con il cappone, in primavera facciamo quelli con le verdure e questa cosa ai clienti piace molto. Oltre alla ristorazione classica svolgete altre attività come ad esempio servizi di catering? Mi piacerebbe fare del catering però al momento non ne abbiamo la possibilità. Già adesso non abbiamo nessun giorno di chiusura grazie all’impegno del nostro staff che ha saputo distribuirsi in più turni lungo l’arco di tutta la settimana escluso il pranzo del sabato a mezzogiorno che per motivi tecnici al momento ci è impossibile coprire. Nel periodo estivo però terremo chiuso alla domenica e lavoreremo anche sabato a pranzo per offrire un servizio ai clienti che visitano i negozi del centro.

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è che, essendo in centro e in un edificio storico, non abbiamo un nostro parcheggio interno. In questo momento stiamo cercando di avere uno spazio nel nuovo autosilo che in primavera verrà aperto in via Sempione per avere, almeno la notte, la possibilità di disporre dei posti auto riservati alla nostra attività. Il problema vero è che adesso in tutto il mondo il cliente vuole l’albergo che piaccia ma che abbia anche il parcheggio incluso nell’offerta. Una volta la preoccupazione era quella di mangiare bene, dormire bene e avere un’ottimo servizio, adesso i tempi sono davvero cambiati. Bisogna sempre capire quello che chiede il cliente e, nel limite del possibile, cercare sempre di soddisfarlo.

CURIOSITÀ

Appena entrati al Bologna ciò che colpisce è il uso ambiente rustico fatto di arredi in legno, lunghe tavolate per cene conviviali e decine di ritagli di foto e di grandi e piccoli poster affissi per tutte le pareti. E’ un enorme collage in cui tutti gli ospiti famosi e importanti passati da queste parti hanno lasciato il segno con una dedica, un autografo o un disegno. Il Bologna è il ristorante preferito dagli sportivi e dal mondo del basket varesino ma anche dai politici, dagli artisti e dai personaggi dello spettacolo.

Dove Siamo

SPECIALITÀ

Albergo Ristorante Bologna, via Broggi 7 – Varese Tel. 0332-234362 o 0332-232100 albergobologna.it info@albergobologna.it. Orari: mezzogiorno e sera. Chiuso: il sabato a pranzo Prezzi: a partire da 30 euro Parcheggio a pagamento in via Cesare Battisti.

Ciò che ha reso famoso il Bologna a Varese (e nel resto del mondo) sono gli ottimi antipasti: grandi tagliere di salumi Emiliani accompagnati da barattoli di specialità sott’olio e sott’aceto. Ottimi formaggi tipici profumati e sfiziosi.

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dalla

consigliati

Gli eventi

rete meetus 20


FA’ LA COSA GIUSTA! Milano 10-12 marzo 2017 La prima e la più grande fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili. La quattordicesima edizione dell’evento si svolgerà dal 10 al 12 Marzo 2017, nei padiglioni 3 e 4 di Fieramilanocity. Nata nel 2004 da un progetto della casa editrice Terre di Mezzo ha la finalità di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione e di valorizzare le specificità e le eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. Info: falacosagiusta.org

Baff - Busto Arsizio Film Festival Busto Arsizio 18-25 marzo Il B.A. Film Festival è una manifestazione cinematografica nata nel 2003 con lo scopo di valorizzare le produzioni italiane di qualità – con particolare attenzione alle diverse professionalità che operano nel campo dell’audiovisivo – e di diffondere la cultura cinematografica attraverso proiezioni e laboratori per gli studenti (Made in Italy – Scuole) e l’incontro ravvicinato tra grandi personalità del cinema e il pubblico. Info: www.baff.it

VARESE DESIGN WEEK “OLTRE IL DESIGN” 7 – 13 aprile 2017 Dal 7 al 13 aprile 2017 torna la Varese Design Week. Durante l’edizione 2016 il tema indagato è stato quello delle neuroscienze. Sono state analizzate le relazioni designer-oggetto e utente-oggetto studiando le regole che stanno alla base delle diverse fasi, dall’ideazione all’acquisto, e di come sensi, emozioni, spazi ed esperienze ne siano coinvolti. L’Associazione Wareseable con la Varese Design Week 2017 vuole proseguire l’esplorazione di questi temi di confine, osservando e indagando il “dietro le quinte” del design, ovvero tutto ciò che si trova dietro l’oggetto che tutti vediamo e giudichiamo, approfondendo l’aspetto euristico del progetto, lo schizzo, l’idea e l’ispirazione, analizzando anche temi correlati al marketing, alla produzione, alla prototipazione e ai brevetti, con l’aiuto di studiosi, designer e istituzioni attraverso incontri formativi e di discussione. L’interazione con altri ambienti e culture, su temi legati al mondo del design, coinvolgerà in primo luogo le realtà locali ed economiche della città. Info: varesedesignweek.it

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MEETUS AZIENDE STORICHE

L'essenza del volo:

la Siai Marchetti

di Alessandro Leonardi

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a provincia di Varese è stata una delle principali culle dell’areonautica italiana, che ha visto nascere numerose aziende fra cui la storica ditta “SIAI-marchetti”. Nel lontano 1915 su iniziativa dell’imprenditore Domenico Lorenzo Santoni e Luigi Capè venne fondata la “Società Idrovolanti Alta Italia” (SIAI) a Sesto Calende, con l’obiettivo di commercializzare gli idrovolanti della ditta francese FBA. La direzione venne affidata all’ingegnere Raffaele Conflenti,

che avviò il gruppo verso una progettazione indipendente e innovativa. Con la fine della Grande Guerra venne inzialmente sviluppato con successo l’idrovolante S-8 e nel periodo successivo, dal 1918 al 1922, la SIAI si lanciò in numerose attività quali voli dimostrativi, prove sportive, fra cui la prima trasvolata delle Alpi. In questo modo l’azienda si specializzò in lunghe trasvolate alla volta delle capitali e delle città estere, che portarono al grande successo presso il prestigioso Salone Aeronautico di Parigi, oltre che a vincere la coppa Schneider,

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famosa competizione per idrovolanti. La vera svolta però avvenne sul finire del 1921 quando fece l’ingresso come capo progettista l’ingegnere Alessandro Marchetti. Grazie al suo ingegno vennero sviluppati i velivoli più significativi, fra cui il caccia MVT. Nel 1925 la fama raggiunse livelli internazionali con il grande raid di 55.000 km compiuto da Sesto Calende fino in Australia e in Cina. Con la gestione di Italo Balbo, ministro dell’aeronautica, il numero degli aerei raddoppiò e gli anni ‘30 videro un ulteriore incremento della capacità pro-

gettuale. Questo arco temporale rappresentò l’età dell’oro per la ditta, che vedeva i suoi aerei prodotti ed esportati in tutto il mondo: Usa, Urss, Romania, Brasile, Belgio, Spagna, Svezia, Turchia e Francia. Alla conclusione della seconda guerra mondiale le prospettive peggiorarano nettamente a causa della difficile situazione post-bellica. Imitando la ditta Caproni la SIAI si lanciò nel settore del trasporto terrestre progettando e realizzando alcuni prototipi di moto leggera. Ma tali progetti non ebbero purtroppo un seguito su larga scala.

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MEETUS AZIENDE STORICHE

Nel 1951 la compagnia si avviò alla bancarotta a causa di innumerevoli problemi salvandosi in extremis due anni dopo. Nelle due decadi successive l’azienda ebbe un rilancio grazie allo sviluppo e vendita del modello SF-260, un addestratore leggero elaborato dopo la riconversione aziendale verso questo tipo di aeromobili. Costruito in più di ottocento esemplari, venne commercializzato in 39 paesi ottenendo un grande successo. Sul finire degli anni ‘60 l’impresa vide l’ingresso della compagnia Agusta, la quale acquisì il 30% della SIAI, per poi passare al 60% nel 1973. Grazie a questo ingresso diversi stabilimenti si trasformarono in centri per la produzione degli elicotteri A109, BELL, CH 47 e HH3F. Nel 1981 fece il suo primo volo il nuovo velivolo S-211, fortemente voluto dal direttore generale Fredmano Spairani, con caratteristiche assolutamente innovative e all’avanguardia per l’epoca, essendo un

addestratore basico con motore turbofan. Nonostante queste interessanti novità il progetto non ebbe un grande successo commerciale durante quegli anni. Esso sarà l’ultimo aereo ideato dalla ditta, che verrà acquisita completamente dall’Agusta nel 1983 in modo da farla diventare il settore di punta delle produzioni aeronautiche del gruppo. A causa di nuovi programmi industriali la SIAI cessò di esistere nel 1997. Gli stabilimenti divennero di proprietà dell’Agusta, mentre le attività e i progetti vennnero rilevati dalla rivale Aermacchi, la quale tutt’ora produce l’SF-260 e l’S-211, con la nuova designazione M-311 e M-345. Nel XXI sec. gli storici stabilimenti di Sesto Calende sono stati riqualificati dall’Agusta Westland per ospitare la sede dell’avanzata Training Academy, dove si svolgono attività di scuola di volo per elicotteri, grazie ai moderni simulatori di volo.

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EVENTO FESTIVAL 2017 ORGANIZZATO DAI GIOVANI IMPRENDITORI DELLA PROVINCIA DI VARESE

Il negozio del futuro: viaggio nel commercio e nei servizi Gli argomenti che vengono trattati riguardano principalmente il nuovo format di negozio, come stanno cambiando le abitudini d’acquisto e i riscontri sulla consumer experience; lo studio e l’analisi marketing dei Social Network come leva di acquisto; i negozi online e le trasformazioni del mondo del lavoro di cui i cittadini sono protagonisti.

EVENTO GRATUITO E APERTO AL PUBBLICO

Domenica 26 Marzo dalle 10:00 alle 13:00 presso Molini Marzoli di Busto Arsizio (sala Tremogge) 25


Vibram: MEETUS AZIENDE STORICHE

LA SUOLA COL MARCHIO

GIALLO

AMATA IN TUTTO IL MONDO

di Vesna Zujovic

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a Albizzate alle cime più alte del mondo. È la storia di Vibram, celebre azienda del nostro territorio che proprio quest’anno festeggia un importante anniversario: 80 anni fa, infatti, nel 1937, Vitale Bramani ideò e disegnò la suola Carrarmato, che ha rivoluzionato il mondo della calzatura. Nato nel 1900 e scomparso nel 1970, fu alpinista, guida alpina (era un accademico del CAI-Club Alpino Italiano) e grande conoscitore del mondo montano. Bramani unì parte delle iniziali del suo nome e cognome per dare vita a un mar-

chio ormai celebre a livello internazionale. Abbiamo ripercorso la storia di Vibram insieme a Davide Canciani, Global Marketing Director di Vibram. Quali erano i materiali usati all’inizio? Vitale Bramani si rese subito conto della necessità di materiali più performanti. Per questo motivo sviluppò un binomio costituito dalla gomma vulcanizzata unita al disegno della suola carrarmato per gli scarponi da montagna. Tutti i prodotti venivano testati in prima persona da Bramani: era

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anche un ebanista, lavorava il legno e i primi stampi delle suole venivano realizzati da lui.

che ci ha fatto collaborare con i maggiori nomi della moda italiana, da Armani a Missoni a Versace a Cucinelli. Alle ultime sfilate di Missoni e Versace c’erano nuovi modelli di calzature con suole Vibram.

Quali sono le maggiori imprese sportive legate a Vibram? Un anno fondamentale è stato il 1954, quando Vibram ha concorso alla prima conquista del K2. Da quel momento l’azienda è stata connessa a tutte le maggiori imprese alpinistiche. Negli ultimi 5 anni Vibram è molto presente nel trail running (una specialità di corsa lunga in montagna) e nel 2016 l’Ultra Trail World Tour è stato vinto da un atleta del nostro team, il lituano Gediminas Grinius. Siamo anche sponsor tecnico del Varese Calcio ma con un altro dei nostri prodotti, ovvero le scarpe “five fingers”.

Qualche numero sull’azienda? Facciamo circa 40 milioni di suole all’anno. Abbiamo oltre 1000 brand partner a cui le vendiamo, siamo presenti in 120 Paesi nel mondo. Il quartier generale è Albizzate, poi ci sono sedi negli Usa, in Cina, Giappone e Brasile. Ci dà qualche informazione sul Milano Montagna Vibram Factory? Si tratta di un concorso aperto a designer e appassionati di montagna a cui chiediamo di presentare nuove idee e progetti di design per la realizzazione di attrezzature sportive, per la pratica degli sport outdoor. Siamo sponsor del “Milano Montagna Festival” da ormai 4 anni (la famosa kermesse che si tiene ogni anno a ottobre) e ne siamo felici.

Oltre allo sport, quali sono gli altri settori maggiormente legati all’azienda? Vibram è il fornitore unico delle suole di tutti gli scarponi dell’esercito militare statunitense. Il nostro ambito principale è certamente il segmento “Performance” (con lo sport outdoor, in primis arrampicata e trekking), ma c’è anche il fashion

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MEETUS AZIENDE STORICHE

SULLE VETTE DEL MONDO CON IL VIBRAM TEST TEAM “Corrado Zanforlin, 50 anni, arrampica da 30. Ha trasformato la sua passione in un lavoro ed è risuolatore ufficiale Vibram per quanto riguarda i materiali di arrampicata. “C’è un apposito reparto – spiega Zanforlin – ovvero il Vibram Test Team, che si occupa di testare tutti i prodotti in gomma Vibram, in fase di sviluppo, prima che arrivino sul mercato. L’obiettivo è offrire sempre la maggiore qualità possibile. Credo che Vibram sia diventata leader nel mondo per la qualità dei prodotti e la serietà”. Corrado sottolinea che “per chi arrampica l’obiettivo è quello di aumentare sempre di più la difficoltà, che generalmente è espressa in gradi francesi. Perciò contano il lavoro personale, le capacità tecniche ma ovviamente anche gli strumenti giusti, che ti permettono di fare quel salto in più”. Zanforlin racconta che prima di tutto “occorre testare la tenuta del grip (un termine che indica l’aderenza), che deve essere ottimale in ogni condizione atmosferica, per esempio in caso di umidità. Certo non si deve arrampicare con la pioggia – prosegue Corrado – e c’è da dire che oggi la maggior parte dei pericoli sono costituiti dalla disattenzione umana”. Parlando della sua passione, gli abbiamo chiesto qual è il posto a cui è maggiormente legato ripercorrendo questi 30 anni di arrampicata: “scelgo la Sardegna: un posto stupendo per le scalate con un ambiente diverso, perché vedi il mare”.

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PAROLA

D’ORDINE

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Responsabile Commerciale: Cristina Zuccarini 338/3584405 - info@meetus.varese.it

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Glufry MEETUS PROMOZIONE TERRITORIO di Maria Clelia Termine e Nicoletta Puricelli

MANGIARE CON GUSTO SENZA GLUTINE di Cristina Zuccarini

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ai rivenditori on line di prodotti locali di Love Local Food a produttori e rivenditori particolari: ecco a voi le ragazze di Glufry, Maria Clelia Termine e Nicoletta Puricelli, che si propongono con un nuovo locale a Gallarate (rione Crenna) dedicato ai celiaci e non solo…

Dove Siamo

Com’è nata questa idea? Nonostante l’idea fosse nell’aria da qualche tempo, dopo un primo incontro con i responsabili della Camera di Commercio abbiamo inviato la proposta per partecipare al corso Startupper e ci siamo iscritte decidendo così di approfondire la nostra idea di

ORARI DI APERTURA Martedì - Venerdi: 07:30 - 18:00 Sabato e Domenica e Festivi: 08:30 - 18:00

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Piazza Francesco Rismondo 2, 21013 Gallarate Chiamaci +39 0331-779505 www.glufry.it


Sapevate che...

I bambini? Più celiaci dei genitori… I bambini celiaci che trovano qui una sorta di “porto sicuro” effettivamente sono molti, presso di noi sono i benvenuti e qui i genitori possono essere certi che tutti i prodotti siano sicuri al 100%.

La celiachia, chiamata anche malattia celiaca, è un’enteropatia infiammatoria permanente, con tratti di auto-immunità, provocata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. E’ la più frequente intolleranza alimentare e colpisce circa l’1% della popolazione mondiale. E’ caratterizzata da un peculiare aspetto istologico della mucosa duodenale: atrofia dei villi, iperplasia delle cripte e infiltrazione linfocitaria.

Come mai a Gallarate? Abbiamo pensato a tante location sul territorio quando alla fine abbiamo scoperto questo locale e ci siamo rese conto che, pur essendo una zona residenziale e poco conosciuta, ci sono diverse scuole vicine e parcheggi comodi. Inoltre, avendo clienti principalmente celiaci, ci siamo rese conto che anche chi non è della zona viene a conoscerci tramite siti dedicati o gruppi social a cui ci siamo unite.

Tratto dalla “Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia Anno 2015” bar-caffè per celiaci usufruendo dell’aiuto concreto di esperti nel settore in economia e nel marketing. Naturalmente il duro lavoro di studio e ricerca finalizzato alla buona riuscita del progetto è stato pianificato da noi infatti abbiamo voluto raggiungere una preparazione tale da poter proporre qualsivoglia prodotto a persone che soffrono di questa intolleranza alimentare.

Solo soddisfazioni? Siamo aperti dal 10 Novembre e, onestamente, le barriere più dure da affrontare sono state quelle legate alla burocrazia. Purtroppo infatti le postille che sorgono durante la fase di lavorazione tecnica del progetto sono molto diverse da quelle che si manifestano nel momento di attivazione vera e propria dell’impresa. Nonostante questo, su le serrande e via!

Senza glutine, perché? Dalle nostre esperienze personali ci siamo rese conto che mancavano sul territorio locali specifici dedicati solo ai celiaci. Ad oggi infatti siamo una delle pochissime realtà dove la produzione proposta è completamente gluten free verificata attraverso il manuale AIC (Associazione Italiana Celiachia) dove ogni elemento che sta alla base delle proposte culinarie viene accuratamente selezionato e catalogato sull’apposito prontuario. Non dimentichiamo però anche le persone che non soffrono di questa problematica infatti una parte di caffetteria propone anche prodotti standard che però arrivano da fornitori esterni. Questa politica ci permette di non avere problemi di “contaminazione” da glutine verso i nostri prodotti che gestiamo in completa autonomia.

www.celiachia.it I celiaci in Italia al 31.12.2015 risultano 182.858 (nel 2015), quasi 11.000 in più rispetto al 2014. Le Regioni che hanno registrato il più alto numero di diagnosi sono la Campania con 2.268 e la Lombardia con 1.867. Tratto dalla “Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia Anno 2015”

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