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Nuzzaco a pagg

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Detoma a pagg

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Il Carnevale in Puglia: a Putignano ha 628 anni

Dolci tradizionali e maschere. Il folclore italiano che attira migliaia tra turisti e curiosi. Quali sono le origini di una tra le celebrazioni più apprezzate?

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CHIACCHIERE Dolce fritto (talvolta al forno) della tradizione carnevalesca. Il nome può variare in base alla regione di provenienza Il Carnevale è tra le feste più amate, dai più piccoli così come dagli adulti. Sarà per i colori, per l’atmosfera, l’allegria che si respira nell’aria quando per le strade ci si imbatte in bambini vestiti in maschera che ridono e scherzano tra di loro mentre lanciano coriandoli. In Italia è sempre un periodo di convivialità, si organizzano feste, parate e si preparano dolci tipici. Ma qual è l’origine del Carnevale? Qual è il suo significato? È una ricorrenza cattolica strettamente collegata alla Pasqua e non ha una data fissa. Generalmente i festeggiamenti iniziano dal giorno successivo all’Epifania fino al martedì che anticipa il Mercoledì delle Ceneri (da cui ha inizio il periodo di Quaresima). Il Carnevale è una festa popolare e, in quanto tale, è portatore di usi e tradizioni che variano a seconda del territorio. Il termine deriva dal latino Carnem levare, ossia “ Togliere la carne”, infatti, durante la Quaresima i credenti si astengono dall’assunzione di carne. I primi festeggiamenti risalgono circa al VIII secolo, periodo in cui si organizzavano

La maschera Viva. viva a Putignano Farinella, l’eroe cittadino

Farinella è la maschera tradizionale del Carnevale di Putignano. Prende il nome da un piatto tipico della cucina locale: una farina molto fine di ceci e orzo abbrustoliti. Il primo Farinella era un ubriacone malandato. La nuova versione, nata negli anni ’50, è una fusione tra Arlecchino e il Jolly delle carte da gioco. Indossa un abito a toppe colorato, un gonnellino rosso e blu (colori della città) e un cappello a tre punte con campanelli, simbolo dei tre colli su cui sorge Putignano. La maschera impersona il carattere dei cittadini: provocatori, ironici, innamorati della vita, del buon bere e del godere a tavola. Si narra che, nel XIV secolo, i saraceni attaccavano speso la zona. Un giorno, un fornaio chiamato Farinella ebbe un’idea. Avvertiti gli abitanti dell’arrivo dei saraceni, spiegò il suo piano. Si finsero malati di un morbo sconosciuto, mentre altri indossarono le divise delle guardie cittadine e con campanelli sul cappello o sui piedi avrebbero fatto rumore al passaggio. Le guardie dissero ai saraceni che la città era appestata. Questi fuggirono e Putignano fu salva. Farinella venne festeggiato come eroe cittadino.

Attualità

grandi banchetti in vista del digiuno e, durante quei giorni, da tradizione ci si mascherava per celare la propria identità. Lo scopo era quello di prendersi una pausa dalla quotidianità e poter essere, per un po’, qualcun altro. Il Carnevale, però, è anche considerato una festa pagana in quanto si celebrava già prima del Cristianesimo. Sebbene il Carnevale di Rio sia il più noto nel mondo, in Italia vengono organizzate parate spettacolari ed eventi che attraggono ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Famoso è il Carnevale di Venezia, quando le strade si riempiono di turisti arrivati da ogni dove per assistere alle spettacolari parate; non meno importanti sono quello di Viareggio, quello di Ivrea, famoso per il lancio delle arance, o il Carnevale di Cento. Anche la Puglia si è distinta negli anni per i suoi eventi, feste in cui tradizione e modernità si fondono con la bizzarria dei carri che sfilano accompagnati da maschere colorate e l’odore dei dolci riempie l’aria. Il Carnevale nella nostra Regione si è sempre distinto per tradizione, bellezza e affluenza dei visitatori. Le città pugliesi in cui hanno luogo le celebrazioni più note sono Gallipoli, Manfredonia, così come Massafra e Aradeo. Ma una delle più antiche e rinomate al mondo, è il Carnevale di Putignano, che ritorna dopo due anni di stop a causa della pandemia: l’ultima edizione si è tenuta nel 2020. Le parate però, quest ’anno avranno eccezionalmente luogo durante la stagione estiva. Questa festa ha origine nel 1394 quando, secondo la leggenda, l’Ordine dei Cavalieri di Malta trasferì le reliquie di Santo Stefano a Putignano. I contadini abbandonarono il loro lavoro nei campi per festeggiare l’arrivo delle spoglie. Iniziarono a decantare versi popolari, organizzarono cortei, canti e balli dando origine al primo Carnevale del luogo. Questa celebrazione si distingue per la sua durata: ha inizio il 26 dicembre (giorno di S. Stefano) con l’accensione del cero in segno di perdono dei peccati, e la festa delle Propaggini, in cui viene realizzata la recita satirica in dialetto locale, messa in scena dai propagginanti. Nelle domeniche che anticipano il Mercoledì delle Ceneri, hanno luogo parate di maschere e carri allegorici mentre il 17 gennaio, giorno di Sant ’Antonio Abate, tocca allo scherno, alla burla e ai ribaltamenti sociali, elementi centrali di questo periodo dell’anno. È il giorno dedicato alla beffa nei confronti dei monsignori, dei preti, delle monache, degli scapoli e dei cornuti. La Puglia, patria del buon cibo, non manca di dolci tipici della tradizione. “La Farrata”, ad esempio, appartiene alla città Manfredonia. É chiamata così perché composta perlopiù di grano o farro. Uno dei dolci di Carnevale più diffusi, però, sono le “Chiacchiere”. Chiamate anche frappe, bugie, crostoli o cenci a seconda della provenienza. Serena Nuzzaco

FARINELLA Rappresenta la maschera tradizionale, simbolo del Carnevale di Putignano (Foto: carnevalediputignano.it)

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