MC5.0-Macchine Cantieri - n. 80 gennaio/febbraio 2022

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D E L L ’ E D I L I Z I A VTN, una realtà in costante evoluzione, capace di racchiudere in una dimensione industriale il meglio della tradizione artigianale italiana.

MACCHINE CANTIERI

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gennaio/febbraio 2022, n.80

Nuove forbici per EDWARD (e per tanti altri)


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CoverStory VTN EUROPE

NUOVE “FORBICI” PER EDWARD (e per tanti altri)

Un giorno in VTN Europe. Dalla produzione al magazzino, passando per l'ufficio progettazione e per il marketing, un viaggio all'interno di una realtà in costante evoluzione, capace – anche in una dimensione industriale – di racchiudere il meglio della tradizione artigianale italiana DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI VTN EUROPE

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N

Nell'ambito degli attachements, il prodotto simbolo di questi ultimi mesi è senza dubbio la cesoia. Con il prezzo del rottame di ferro schizzato alle stelle, questa grande necessità di cesoie non solo sta alimentando il mercato del nuovo, ma anche quello legato alla revisione dei prodotti un po' più datati, che vengono completamente rivisti e nuovamente immessi sul campo. Proprio per questo abbiamo scelto una cesoia della gamma CI-R come alfiere dell'intera produzione VTN Europe, società che ci ha aperto le porte per un viaggio (interessantissimo) in una realtà moderna, ben strutturata, ma ancora legata a valori importanti, su tutti il rapporto umano. QUASI 50 ANNI DI STORIA VTN Europe è il perfetto esempio di società familiare. Nata nel 1973 con la produzione di benne per il construction, attorno agli anni Novanta (il primo frantumatore e la prima pinza sono datati 1988) questo prodotto ha visto l'affiancamento delle attrezzature da demolizione. “Un settore”, ci spiega AntonioVaccaro Ceo della società unitamente ai fratelli Elisa e Matteo, “che attualmente copre oltre il 70% della produzione aziendale. Oltre alla produzione, negli anni anche la commercializzazione dei nostri prodotti ha visto una decisa evoluzione e oggi esportiamo più dell'80% delle nostre attrezzature. Il mercato italiano si attesta su un ottimo 20%, ma è in genere tutta l'Europa a

I NUMERI DI

VTN EUROPE Spesso per capire rapidamente l'importanza dell'azienda che si ha di fronte è sufficiente sciorinare alcuni numeri significativi. E benché VTN Europe sia una realtà in cui l'elemento umano ha ancora tanta importanza, alcune cifre hanno il potere di riassumere a colpo d'occhio anche una società con una storia così lunga e così prestigiosa. Ecco i numeri che, per noi, contano. • 165 tra dipendenti, collaboratori e agenti • Più di 100 partner e dealer nel mondo • Più di 5.500 utilizzatori finali nei cinque continenti • Più di 20.000 attrezzature prodotte • 63.400 m2 di area produttiva e commerciale

essere molto importante, con mercati quali Francia, Gran Bretagna e Germania a ricoprire un ruolo decisivo. Molto bene anche la Russia, del resto negli ultimi anni stanno crescendo a buon ritmo tutti i Paesi dell'est europeo. Se lo scorso Conexpo ha contribuito all'apertura verso il mercato nordamericano, l'export si completa con la Cina e l'Australia”. La distribuzione segue vari canali: può infatti avvenire in modo diretto (limitatamente ad alcuni clienti storici italiani e francesi), oppure attraverso agenti e distributori. Questi ultimi rappresentano il cliente principale di VTN e, per Italia e Francia, costituiscono una rete molto capillare. Tutti gli altri Paesi solitamente sono seguiti da un unico dealer che si occupa della vendita e dell'assistenza. IL PROCESSO PRODUTTIVO L'iter produttivo di VTN Europe è lineare ed efficace. Tutto inizia con la progettazione tecnica che dà il via al taglio della lamiera e alla carpenteria, cui seguono le lavorazioni meccaniche, il montaggio/ assemblaggio, le operazioni di collaudo e le finiture. “L'approvvigionamento dei materiali”, precisa Antonio Vaccaro, “deve sempre essere pensato con grande anticipo. Anche perché in VTN c'è una produzione che possiamo definire standard, che va a commesse, e una produzione custom. La parte personalizzata riguarda soprattutto il settore delle benne che, ad esempio nel caso delle pale gommate, vengono customizzate in base al peso specifico del materiale che deve essere movimentato. Il nostro ufficio tecnico è in grado di affrontare qualsiasi necessità del cliente e di trasformare queste esigenze in un prodotto ad hoc. Oltre ad occuparsi della progettazione di nuove attrezzature, l'ufficio tecnico praticamente ogni giorno affronta queste esigenze e tutto ciò allarga continuamente il mercato: perché grazie alle richieste dei nostri clienti andiamo ad affrontare settori sempre nuovi. E di conseguenza il nostro catalogo è sempre più corposo”.

La sede di VTN Europe con, in primo piano, lo slogan aziendale: “a different way”

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CoverStory VTN EUROPE L'IMPORTANZA DEL CNC VTN Europe, fatte salve alcune lavorazioni che sono a carico dell'indotto, riesce a fare quasi tutto al proprio interno, comprese le lavorazioni CNC. “Avere un reparto CNC interno”, interviene Matteo Vaccaro,“offre la possibilità di essere più elastici e consente di tenere sempre monitorato questo aspetto che è molto importante. Il reparto si compone di alesatrici, centri di lavoro, torni, cioè macchine utensili che lavorano per asportazione del materiale e che operano con tolleranze anche minime. Queste lavorazioni sono finalizzate a creare gli allineamenti perfetti che precedono gli accoppiamenti del montaggio finale e per questo sono macchinari che eseguono lavori di grande precisione”. Il reparto, che è un vero orgoglio della produzione VTN, permette di soddisfare il fabbisogno dell'azienda per circa il 70% della produzione. “Ovviamente”, riprende Matteo Vaccaro,“quando la richiesta è molto elevata (e spesso il reparto CNC lavora su un doppio turno, cioè 16 ore) è necessario attingere anche esternamente per queste lavorazioni. Si tratta di un indotto esterno che lavora su nostro disegno e secondo le nostre linee guida. Del resto

tutto il materiale in entrata e in uscita viene sempre sottoposto a un puntuale controllo di qualità. Dopo l'assemblaggio e la verniciatura, anche questa effettuata internamente, ogni singola attrezzatura viene sottoposta a collaudo e poi si procede con la spedizione”. IL POST-VENDITA: ASSISTENZA E FORMAZIONE CONTINUA “A livello di mercato il 2021 è andato ben oltre le aspettative e tutti i parametri permettono di prevedere che anche il 2022 sarà sulla stessa linea. Ma il mercato”, sottolinea Antonio Vaccaro, “va sempre sostenuto con la formazione e con l'assistenza tecnica. La formazione è molto impegnativa sotto tutti i punti di vista: è un investimento importante, che però ripaga”. Se per il nord Italia l'assistenza tecnica viene seguita direttamente, per il resto del Paese e per tutti i mercati internazionali fa capo ai dealer. “Abbiamo messo a punto”, conferma Matteo Vaccaro, “un importante percorso di formazione

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LE “FORBICI” VTN

Assoluta protagonista della nostra copertina è la cesoia CI-Revolution Le forbici di Edward nel nostro caso prendono le forme della cesoia VTN, un'attrezzatura che, al pari delle “mani” del protagonista del film di Tim Burton, sa fare veramente di tutto. Perfetta per il taglio e il recupero del materiale ferroso, trova naturale utilizzo sia nella demolizione aerea sia in quella a terra. Ma la sua

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versatilità permette anche il taglio di molteplici materiali quali pneumatici, cavi, armature e anche piccole travi. Montata al posto benna o al posto braccio, la cesoia idraulica CI-R, che viene proposta in 13 modelli per l'accoppiamento a escavatori delle più differenti dimensioni, risulta essere una scelta azzeccata per soddisfare

le esigenze del lavoro più specialistico. Tante le caratteristiche tecniche che spiegano il successo di questo modello. La struttura della cesoia si fonda su un telaio heavy duty realizzato con i migliori acciai alto-resistenziali, che permette notevoli riduzioni di peso, ottimizzando le prestazioni e mantenendo

inalterate le caratteristiche in tutte le combinazioni di carico. La filosofia heavy duty si applica anche alla rotazione che vede l'utilizzo di ralle di grande diametro, una scelta che permette l'impiego della cesoia nelle situazioni più gravose ed estreme. Il lavoro è altresì agevolato dalla presenza di valvole di protezione e


Ciò che si tramanda nel corso degli anni non è solo un’attività o un’impresa fatta di immobili, strumentazione, competenze e risorse umane, ma anche lo spirito imprenditoriale, cioè i valori trasmessi dal fondatore e che si possono riassumere nel motto “A different way”, un messaggio forte e chiaro di quella che è la cultura aziendale di VTN Europe.

che viene svolto sia in sede sia presso i clienti o i concessionari. Non bisogna mai avere un cliente scontento perché si sente abbandonato, la migliore pubblicità per i nostri prodotti arriva dal passa-parola dei clienti. Il feedback delle imprese che utilizzano le nostre attrezzature è quello che ti permette di lavorare e di vendere”. In linea con questa filosofia,VTN sta dando un'enorme importanza all'assistenza postvendita.“Al di là della qualità di tutte le nostre attrezzature”, riprende Antonio Vaccaro, “il service è il nostro punto di forza. Quando un'impresa acquista un'attrezzatura VTN deve sempre essere seguita, perché la vendita non può mai essere fine a se stessa. Intendiamo portare l'impresa a sposare un marchio, che lavora in un certo modo e soprattutto offre sempre un servizio eccellente a livello di assistenza, di consulenza, di eventuali macchine-tampone... Il segreto, in pratica, è ascoltare attentamente il cliente”. Per quanto concerne il mercato Italia,VTN ha predisposto un comparto post-vendita dedicato che riceve tutte le chiamate dei clienti

di regolatori di flusso che assicurano un posizionamento facile e preciso. Da segnalare anche il cilindro idraulico rovesciato che, di elevato alesaggio, garantisce ottime prestazioni e un'alta protezione dello stelo da urti accidentali. Le performance sono garantite anche dall'adozione della Speed Valve, che riduce i tempi del ciclo di lavoro attraverso un

circuito di rigenerazione dell’olio (valvola di rigenerazione e di velocità) montato sul cilindro a doppio effetto. Detto della tecnologia Shrink-Fit per il perno fulcro che consente l’ottimale allineamento della ganascia mobile con quella fissa garantendo le migliori prestazioni e mantenendo nel tempo la migliore precisione di taglio ottenibile, va sottolineato

e spesso risolve le problematiche direttamente al telefono. In caso contrario l'attrezzatura può rientrare in VTN per le riparazioni, oppure, se si tratta di interventi più rapidi, nel giro di 24/48 ore viene inviato un tecnico in cantiere. Per il mercato internazionale lo stesso ruolo è svolto, con le medesime modalità, dal dealer, tutti attrezzati con un proprio magazzino ricambi, soprattutto per quanto concerne le parti di usura. UNA GAMMA IN CONTINUA EVOLUZIONE “Le nostre attrezzature”, continua Antonio Vaccaro, “sono in costante miglioramento prestazionale, un'evoluzione che va di pari

anche l'adozione di tamponi di guida doppi (uno per lato) volti a prevenire la flessione della ganascia garantendo elevata precisione ed efficienza di taglio nel tempo. Le prestazioni operative sono del resto assicurata dalle

lame di taglio intercambiabili e reversibili quattro volte prima della sostituzione. E per quanto riguarda la manutenzione non ci sono problemi: l'impianto idraulico è facilmente accessibile. Non c'è dubbio: le forbici del nostro Edward non erano così avanzate.

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CoverStory VTN EUROPE

QUALITÀ D'ACCIAIO La qualità dei prodotti VTN inizia dalla selezione delle materie prime e prosegue con un'impressionante serie di controlli durante tutte le fasi di progettazione e di produzione. I prodotti VTN sono costituiti essenzialmente di acciai Hardox e Strenx SSAB. Se l'uso dell'Hardox porta a un miglioramento della vita utile rispetto all'acciaio dolce, lo Strenx migliora la saldatura e la lavorazione in generale e fornisce maggiore tenacità. Hardox e Strenx sono infatti riconosciuti tra i migliori acciai grazie alla loro elevata resistenza all’abrasione e alle ottime caratteristiche meccaniche. Offrendo una combinazione unica di durezza e tenacità, consentono di realizzare prodotti leggeri e di lunga durata operativa.

In primo piano la Presidente Doris Lunardi, con alle spalle i CEO della società: Elisa Vaccaro, Antonio Vaccaro e Matteo Vaccaro.

passo con quella degli escavatori e dei materiali, che sono sempre più resistenti e offrono sempre nuove possibilità di utilizzo. Poi c'è anche la ricerca per quanto riguarda le diverse tipologie di attrezzature e le differenti richieste che provengono dal mercato. La nostra gamma in pochi anni ha visto l'inserimento di alcuni prodotti che semplicemente non esistevano e infatti la maggiore importanza del riciclaggio ha praticamente cambiato il nostro lavoro. Senza parlare della customizzazione, che deriva sempre da una collaborazione tra

il cliente, il costruttore della macchina portante e il nostro ufficio tecnico. Personalizzare un'attrezzatura, infatti non è mai una cosa semplice, ogni dettaglio deve essere studiato nei minimi particolari”. “Dire che abbiamo un buon prodotto è poco”, conferma Matteo Vaccaro, “perché di ottimi prodotti ce ne sono tanti. Ovviamente siamo convinti di offrire attrezzature di elevata qualità, ma allo stesso tempo siamo certi di avere un service importante, che offre qualcosa in più ai nostri clienti. Siamo convinti di essere in grado di soddisfare il cliente per quasi tutte le sue esigenze, anche grazie a una gamma vastissima. Per crescere non si può puntare su un unico aspetto ma si deve essere capaci di far evolvere l'intera azienda, bisogna essere capaci di migliorare in tutti i fattori decisivi. Attorno alla qualità del prodotto, che è fondamentale, c'è un mondo che comprende il servizio assistenza, la forza commerciale, l'immagine dell'azienda, la capacità di creare e sviluppare un brand che sia riconosciuto nel mondo”. UNA FINESTRA SUL 2022 “Reduci da Ecomondo, una manifestazione che dà sempre ottime soddisfazioni”, conclude Antonio Vaccaro,“nel 2022 ci attende Bauma e sinceramente mi piacerebbe poter di nuovo confrontarmi di persona con il mercato internazionale, che è quello che più ci manca in questo periodo. Il mercato sta andando bene, però è innegabile che questo contatto umano manchi e il rapporto umano con i distributori fa la differenza. Difficile capire che genere di fiera sarà Bauma, perché lo spostamento da aprile a ottobre cambia completamente lo scenario, sarà una manifestazione già proiettata al 2023. E di certo ci saranno interessanti novità”. ❑

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EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Fate tesoro del tempo

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STA COME UN PESCE CHE IGNORA L’OCEANO L’UOMO NEL TEMPO. (ISSA KOBAYASHI)

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entre mi accingo a scrivere questo primo editoriale del 2022, ripenso a cosa è successo nei primi 40 giorni dell'anno. Le elezioni del Presidente della Repubblica (sulla cui farsa si esprime Maurizio Gussoni nell'Editoriale off di pagina 66), il solito su e giù della pandemia (fisiologico) cui si accompagna il su e giù (questo molto isterico) delle decisioni inerenti la lotta alla diffusione del contagio. È palese ormai come qualunque Governante di qualunque Nazione non abbia il coraggio di ammettere le cose come stanno, ossia che questa pandemia possiamo contenerla e diminuire le morti attraverso i vaccini, ma non possiamo estirparla. Se ne deve andare “da sola” come “da sola” è venuta. In poche parole, la Natura deve fare il suo corso, che ci piaccia o no. E il fatto che non ci piace, la dice lunga sul presunto ruolo che l’Umanità si è assegnata nel sistema pianeta. Presi dalla nostra folle individualità, non accettiamo che questa pandemia ci abbia messo di fronte alla nostra reale condizione: al pari degli altri esseri viventi di questa Terra, anche noi dobbiamo sottostare alle leggi di Madre Natura. E se questa Madre ci sembra a volte un po’ terribile... beh, dobbiamo anche rassegnarci che, ricchi o poveri, sani o malati, siamo tutti destinati alla caducità. Ecco, credo che il migliore insegnamento che potremmo trarre da questa esperienza (se fossimo solo un pizzico più saggi) è che il bene più prezioso che abbiamo nella nostra intera esistenza è proprio il tempo che riusciamo a passare sulla Terra. Forse è ora di cominciare a vivere in relazione a questo e non ad altri valori che, perlatro, stanno anche assumendo un'importanza davvero paradossale, che rasenta la follia. ❑



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F R E E

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Sommario

D E L L ’ E D I L I Z I A VTN, una realtà in costante evoluzione, capace di racchiudere in una dimensione industriale il meglio della tradizione artigianale italiana.

MC 5.0 • GENNAIO/FEBBRAIO 2022 • NUMERO 80

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gennaio/febbraio 2022, n.80

Nuove forbici per EDWARD (e per tanti altri) COVER Un giorno in VTN. Per scoprire i segreti di una realtà in costante evoluzione

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04

ATTUALITÀ

15/25/41/59/63

(FORD TRUCKS)

TELESCOPICA, CALEIDOSCOPICA

(HINOWA)

(NIEDERSTETTER)

40 SOLIDARIETÀ

(DI EMANUELA PIROLA)

SENZA FINE

66 Editoriale off

TESTIMONIANZE

18 LA FINLANDIA SI AGGIUDICA LA PRIMA

(BKT)

ENNESIMO PATERACCHIO

50 PROVE DI FUTURO (DAF TRUCKS)

(DI MAURIZIO GUSSONI)

REPORT TECNICO

COVER STORY

È INNOVATIVO

(YANMAR CEE)

34 VENI, VIDI, VICI

(VTN)

(MEWA)

46 POCKER LIEBHERR (LIEBHERR)

INTERVISTE

42 OGGI E DOMANI (KILOUTOU)

54 A TU PER TU CON... MECALAC

INNOVAZIONI

(MECALAC)

22 LA COMPATTAZIONE 14 LUCI DIURNE È GREEN

DEL TERZO TIPO

(AMMANN)

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Direttore Responsabile Emanuela Pirola

Editore Orsa Maggiore International Srl

Collaboratori Cristiano Pinotti, Claudio Guastoni, Renata Bernardini, Maurizio Gussoni

Sede legale Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago (MB)

Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, Art Director 20867 Caponago, MB Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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(FASSI)

26 ANCHE IL PICCOLO

NUOVE FORBICI PER EDWARD (E PER TANTI ALTRI)

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56 CINGOLATA,

PASSO AVANTI

FATE TESORO DEL TEMPO

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(VOLVO CE)

38 SEMPRE UN

10 Editoriale on

AZIENDE

MEGLIO DEL DIESEL

(ANZI BUONISSIMA) LA PRIMA

EDITORIALI

04 Cover story

28 COME IL DIESEL,

32 BUONA

NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

60 UN'AZIENDACON... LE VELE A SEGNO (MULTITEL PAGLIERO)

Pubblicità e marketing Corrado Serra Direttore Commerciale Tel. 338 3926221 c.serra@orsamaggioreint.com Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com Pre-stampa e stampa Press Grafica Gravellona Toce (VB)

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film del 1990 "Edward mani di forbice" diretto da Tim Burton, con Johnny Depp.

Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli

archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Emanuela Pirola Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2013-2022


un domani migliore dell’8% Il futuro è Super Anche se nessuno può dire con certezza cosa ci riserverà il domani, noi sappiamo già oggi che sarà radioso. Il nuovo Scania Super non solo offre la guida più fluida in assoluto, ma è anche il veicolo più efficiente da noi mai progettato. Ancora una volta, fissiamo un nuovo riferimento nella nostra industria per le catene cinematiche endotermiche, con un risparmio di carburante di almeno l’8%. Pronti oggi alle sfide di domani. Un domani migliore dell’8%.

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Luci Diurne del Terzo Tipo Non stiamo parlando di fantascienza, ma delle capacità tecnologiche di Hella che sta introducendo l’ennesima evoluzione nel mondo dell’illuminazione. In questo caso parliamo delle luci diurne flessibili “LEDay FLEX” giunte alla loro terza generazione DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI HELLA

Grazie alla sua modularità (il Drl LEDayFLEX III è componibile da un numero di moduli che varia da 3 a 5), la terza generazione di luci diurne di Hella può essere utilizzata per creare qualunque tipo di design

A

lzi la mano chi non ricorda lo splendido “Incontri ravvicinati del Terzo Tipo” scritto e diretto da quel geniaccio di Steven Spielberg. Nella pellicola si narra l’incontro tra l’umanità e un’intelligenza extraterrestre attraverso una narrazione quasi favolistica, che acqui-

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sisce ulteriore poeticità grazie alla colonna sonora di John Williams. Un capolavoro della cinematografia che, per via del “terzo tipo”, ha ispirato il nostro titolo dedicato al LEDayFlex III, la nuovissima tipologia di luci di marcia diurna progettate da Hella e giunte, appunto, alla terza generazione.

COSA SONO (E A COSA SERVONO) LE LUCI DI MARCIA DIURNA In Italia l’introduzione delle luci diurne - o Drl, daytime running lights, per dirla all’inglese - sulle vetture omologate risale al 2011. Si tratta di apparati luminosi che, a differenza delle luci di posizione che servono per segnalare la presenza di una vettura


Grazie alla loro modularità (il Drl LEDayFLEX III è componibile da un numero di moduli che varia da 3 a 5), la terza generazione di luci diurne di Hella può davvero equipaggiare qualunque macchina

in sosta di notte, ottemperano all’obbligo dell’uso degli anabbaglianti di giorno e in caso di perfetta visibilità. Infatti in presenza di pioggia, neve, foschia, fumo, eccetera, resta l’obbligo degli anabbaglianti, così come in galleria. Da segnalare come le Drl – e a nostro avviso questo è un buco normativo che andrebbe colmato - non attivano i fanali posteriori. Le luci diurne servono quindi a “farmi vedere”, al contrario di abbaglianti e anabbaglianti che sono stati pensati “per vedere”. Un aspetto che i costruttori dei gruppi ottici hanno dovuto tener ben presente: infatti osservando queste luci accese è facile constatare come non si rimanga abbagliati

come accade con le altre luci. Fatte queste doverose premesse andiamo al nocciolo della questione. Dal 2018 le Drl sono consentite, ma non ancora obbligatorie, anche per le macchine da lavoro agricole e da cantiere. Questa apertura normativa (che i rumors del settore prevedono sarà presto seguita dall’obbligatorietà, così come accaduto per il mondo automotive), ha aperto infinite possibilità di personalizzazione e design a molti costruttori, che infatti sono i primi a spingere su questa leva. L’inserimento nel design di una macchina operatrice di luci diurne può infatti trasformarsi in uno strumento di stile, quindi di riconoscimento del brand. Le Drl permettono di caratterizzare e di dare quel tocco estetico in più a qualsiasi

La prima generazione di luci diurne firmate Hella si caratterizza per il classico design tondo

veicolo: dalla pala gommata all’escavatore, dal rullo alla finitrice e via di questo passo. LE SOLUZIONI DI HELLA Essendo uno dei maggiori player internazionali nel mondo delle ottiche e dell’illuminazione in genere, Hella è stata tra i primi produttori a studiare e proporre sul mercato le luci diurne. In classico “stile Hella”, ha introdotto una serie di luci diurne (prima a lampada e poi a LED) di facilissima applicazione e che hanno dato ai costruttori un’arma in più per disegnare al meglio il profilo dei propri veicoli. La più recente evoluzione in questo campo prende il nome – un po’ complicato, ma denso di significati – di Drl LEDayFlex III.“Hella”, ci spiega l’ing.Tullio Candeloro, Responsabile Construction Italia per Hella Spa, “oltre al classico oggetto singolo, una decina di anni fa ha iniziato a creare una serie di catene di Drl. Cioè non una fonte luminosa unica, ma una serie di faretti LED collegati da un cavo elettrico che permettono al designer di posizionare questi elementi pressoché ovunque,

FARE LA DIFFERENZA Il Drl LEDayFlex III è applicabile su qualsiasi macchina construction, anche omologata per l’utilizzo su strada I moduli Drl LEDayFlex III possono essere integrati armoniosamente in qualsiasi lampada frontale e questo consente infinite possibilità di creatività stilistica. Drl LEDayFlex III è ovviamente progettato per essere compatibile con tutti gli chassis standard di molteplici

macchine operatrici; in ogni caso i progettisti Hella sono sempre a disposizione per fornire ai clienti consulenza e supporto durante il processo di integrazione. La decisione di utilizzare un prodotto raffinato e tecnologicamente avanzato come il Drl LEDayFlex III è

chiaramente una scelta distintiva, che intende valorizzare al massimo una macchina, non solo dal punto di vista funzionale, ma anche (e soprattutto) estetico. Com’è facile intuire dalle immagini, il Drl LEDayFlex III è un “dettaglio” in grado di fare una grande differenza sotto il profilo

del design e quindi è in grado di connotare profondamente una macchina. Argomenti che possono solleticare la creatività non solo dei big player del construction, ma anche di quei costruttori più attenti ai dettagli e che intendano produrre particolari serie di macchine.

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Innovazioni HELLA

Le luci diurne proposte da Hella si caratterizzano per un’elevatissima flessibilità applicativa. La terza generazione, Drl LEDayFlex III, beneficia dell’innovativa tecnologia EdgeLight e della triplice funzionalità: luce marcia diurna, luce di posizione e indicatore di direzione.

L’ing. Tullio Candeloro, Responsabile Construction Italia per Hella Spa

con la massima flessibilità. E di qui il nome LEDay Flex”. In questi anni Hella ha proposto al mercato un vero e proprio percorso sviluppato attraverso tre generazioni di luci diurne, tutte caratterizzate da un’elevatissima flessibilità applicativa e, ovviamente, da una qualità di luce coerente con la storia di questo autentico leader mondiale dell’illuminazione. LA TECNOLOGIA EDGELIGHT PER IL NUOVO DRL LEDAYFLEX III A livello di modularità e flessibilità applicativa, il nuovo Drl LEDayFlex III riproduce il sistema di successo già sperimentato con le versioni precedenti, ma in più propone una tecnologia, decisamente innovativa, denomi-

nata EdgeLight.“La tecnologia EdgeLight”, riprende l’ing. Candeloro, “viene utilizzata anche nei fanali posteriori e si caratterizza per la concentrazione della luce nel bordo più esterno di ogni elemento. Questa soluzione è molto apprezzata dai designer delle macchine di qualsiasi genere, in quanto consente un’elevata flessibilità di utilizzo dei gruppi ottici e offre la possibilità di giocare con le profondità, consentendo di realizzare profili decisamente accattivanti e sportivi”. La catena Drl LEDayFlex III è composta da un minimo di tre a un massimo di cinque elementi di forma rettangolare dal grande impatto visivo. FA ANCHE LA “FRECCIA” “Le due precedenti versioni”, continua l’ing. Candeloro,“facevano entrambe indifferentemente luce di marcia diurna e luce di posizione, una bi-funzione ottenibile semplicemente cambiando l’intensità luminosa. Un solo elemento consentiva quindi di espletare due funzioni essenziali. Con la terza generazione, per la prima volta abbiamo inserito nella catena anche la funzione di indicatore di direzione. Le nuove Drl LEDayFlex III consentono quindi una triplice funzionalità: luce marcia diurna, luce di posizione e indicatore di direzione, la

Sopra, le dimensioni dei singoli elementi ottici che caratterizano il Drl LEDayFlex III

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classica freccia. E anche quest’ultima funzionalità omologativa oggi è oggetto di notevole attenzione da parte dei designer”. E a tale proposito va fatto notare come Hella sia stata tra i precursori dell’indicatore di direzione sequenziale (o wipe che dir si voglia) che hanno riscosso così tanto successo in ambito automotive. Ovviamente, nel caso in cui il designer opti per l’utilizzo delle Drl LEDayFlex III anche con la funzione “indicatore di direzione”, il posizionamento degli elementi è un po’ più vincolato dai termini normativi richiesti come freccia. ❑

Sopra e sotto: la seconda generazione di Drl LEDayFlex che ha visto il passaggio alla forma rettangolare


news HA SCELTO Multitel

MOVIMENTO TERRA

FACTOTUM

La prima L85 di Bobcat va in Trentino

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iumeter Srl, attivo nella fornitura di ghiaia, sabbia, pietrisco per cantieri edili, gestisce un centro di riciclaggio a Denno (TN), e per svolgere al meglio le attività al suo interno ha scelto di acquistare da Fides, distributore esclusivo Bobcat per il Trentino Alto Adige, la prima pala gommata articolata L85 Bobcat arrivata in Italia. Con l’efficace impianto idraulico, un potente motore, e grazie ai numerosi accessori approvati da Bobcat per l’uso sulla pala L85, la macchina affronta con sicurezza diverse attività. La pala è anche dotata di serie del sistema Quick-Tach idraulico, soluzione Bobcat di aggancio che permette all’operatore di montare e smontare rapidamente gli accessori. Con la benna da 190 cm, la nuova pala gommata si muove agilmente all’interno dell’impianto per movimentare i materiali inerti garantendo velocità e ottime prestazioni. Montando lo spazzolone con benna di raccolta, la L85 viene utilizzata per pulire e manutenere le strade di accesso e interne all’impianto, con la lama da neve si trasforma in un potente spazzaneve, mentre con forche per pallet, la L85 è in grado di movimentare materiali voluminosi quali cassonetti per le macerie, reti per gli impianti e cisterne per gasolio. FONTE: BOBCAT

Maltech AG, società svizzera di noleggio di piattaforme aeree, ha acquistato dal dealer Skyworker Trade AG di Zurigo 50 piattaforme telescopiche MTE 270 EX Multitel Pagliero: una piattaforma 27 m su autocarro da 3,5 t semplice da utilizzare, leggera, veloce e manovrabile, dotata del sistema MUSA (sistema di calcolo e limitazione dello sbraccio) e del sistema di telemetria per comunicazione remota. Tra i motivi per i quali Maltech ha scelto Multitel Pagliero vanno sottolineati l’affidabilità, la tecnologia all’avanguardia, il servizio post-vendita e la formazione dei meccanici, nonché la capacità di Multitel Pagliero di rispondere alle diverse esigenze dell’azienda.

Un kit per convertire (Piattaforme aeree)

Rispondendo alla crescente domanda di mezzi elettrici per lavorare in cantieri a basse o zero emissioni, JLG ha creato un kit di conversione per specifici modelli diesel tra cui la 660SJ. Il kit è una soluzione conveniente ed efficiente per le società di noleggio poiché riesce a prolungare la durata della flotta, convertendola in mezzi a emissioni zero. La conversione delle macchine diesel in alimentazione a batteria elettrica contribuisce ad aumentare il valore residuo e a ridurre il costo totale di proprietà. Inoltre l’uso e le tariffe di noleggio potrebbero essere migliorate poiché l’attrezzatura convertita può essere utilizzata su una più ampia varietà di progetti, soprattutto in ambito urbano.

UNACEA, UNIONE ITALIANA MACCHINE PER COSTRUZIONI, SARÀ PRESENTE A BAUMA 2022 NON SOLO CON UN PROPRIO STAND ISTITUZIONALE, MA ANCHE CON UN’AREA ESPOSITIVA DEDICATA ALLE AZIENDE ITALIANE. IL PADIGLIONE UNACEA DELLE MACCHINE E ATTREZZATURE SARÀ ALLESTITO NEL PADIGLIONE A5, E OSPITERÀ LE AZIENDE ITALIANE NON ANCORA ASSEGNATARIE DI UNO SPAZIO ESPOSITIVO INDIVIDUALE.


TESTIMONIANZE

(FASSI)

LA FINLANDIA SI AGGIUDICA LA PRIMA! La prima unità della nuova gru retrocabina Fassi F1450R-HXP TECHNO vola in Finlandia, dove lascia il suo acquirente a bocca aperta

ono passate solo poche settimana dalla sua presentazione ufficiale e già giunge notizia che la prima gru F1450R-HXP capostipite della nuova generazione di gru retrocabina presentate da Fassi al GIS è già stata

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allestita, consegnata e... al lavoro! Il fortunato cliente che si è visto consegnare questo gioiello è Jarkko Knuutinen, la terza generazione della famiglia a capo dell’azienda Kuljetusliike Knuutinen Oy, che nel cuore della Finlandia, da anni opera nel settore dei sollevamenti e trasporti. Forte di una flotta compo-

sta da sei mezzi equipaggiati con gru retrocabina (ovviamente tutte Fassi!), si può dire che la sorte non poteva scegliere persona migliore per mettere alla frusta la nuova F1450R-HXP: dubitiamo infatti che Jarkko, forte dei suoi vent’anni di esperienza come imprenditore ed operatore di gru, possa


CHI È Jarkko

Knuutinen La nuova gru F1450R-HXP di Kuljetusliike Knuutinen in Finlandia è allestita sul telaio di uno Scania R650 ed è la prima unità della nuova generazione di gru Fassi a essere consegnata, a soli due mesi dal lancio ufficiale avvenuto a GIS 2021

Jarkko Knuutinen è la terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia. Gestisce l’azienda con il padre Hannu, che a sua volta l’ha ereditata dal nonno di Jarkko, Aarne. Quest’ultimo negli Anni ‘50 trasportava mattoni, legname e sabbia nella regione di Kuopio e caricava e scaricava tale materiale a mano o, nel migliore dei casi, con l’ausilio di argani a fune. Un lavoro logorante e in condizioni climatiche per lo più avverse. Oggi Hannu e Jarkko possono contare su una tecnologia come quella di Fassi che facilita enormemente il loro lavoro e, diciamolo, alleggerisce molto il logorio della vita in cantiere. Recentemente anche la quarta generazione della famiglia Knuutinen ha iniziato a muovere i primi passi in azienda: il figlio di Jarkko è un adolescente cresciuto con la stessa passione del padre e del nonno e già lavora spesso come assistente di suo padre.

sbagliare valutazione sulle prestazioni della nuova gru, anche dopo sole poche settimane d’uso.Tanto più che delle sei gru già in flotta, già una è della gamma medio-pesante di Fassi, di cui fa parte anche la nuova F1450R-HXP.

LA GRU Prima di esporre l’opinione di Jarkko bisogna descrivere nello specifico il modello della F1450R-HXP di cui stiamo parlando. L’ultimo acquisto di Kuljetusliike Knuutinen Oy è un’unità retrocabina da 119 tm di momento massimo di sollevamento, montata su un telaio Scania, la cui parte telescopica è composta da otto elementi a sfilo idraulico, cui si aggiunge un jib a sei elementi. A questi Jarkko ha deci-

Jarkko Knuutinen, titolare con il padre Hannu della Kuljetusliike Knuutinen Oy, si è subito accorto delle enormi potenzialità della nuova gru F1450R-HXP TECHNO: facile da usare, potente, sicura, veloce sia nei movimenti di sollevamento, che nelle fasi di apertura/chiusura e piazzamento

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TESTIMONIANZE

so di aggiungere anche tre prolunghe meccaniche. La combinazione completa permette uno sbraccio di 37 m, per 330 kg di sollevamento in punta. Gli elementi del braccio presentano un profilo decagonale, che assicura una maggiore resistenza alla flessione e permette grandi capacità di sollevamento pur mantenendo contenuto il peso complessivo del braccio gru. L’azienda ha optato, tra gli accessori, anche per l’acquisto del cestello portapersone. A livello di sistemi, citiamo in particolare il controllo della stabilità FSC TECHNO (Fassi Stability Control) e il sistema Extra Power (XP).

UN’OPINIONE AUTOREVOLE Il giorno dopo la consegna, la gru è stata subito messa all’opera in un cantiere di Kuopio, città vicina alla sede di Kuljetusliike Knuutinen Oy che si trova a Siilinjärvi. In questo contesto la F1450R-HXP TECHNO ha dimostrato subito i suoi plus, tant’è che Jarkko è entrato subito in sintonia con la sua nuova gru. “Fluida e facile da usare, ma anche da mettere all’opera. Non posso certo dire che per iniziare a usare la mia nuova Fassi io abbia

La ralla della Fassi F1450R-HXP è a rotazione continua. Nonostante appartenga alla categoria delle gru con il più alto momento di sollevamento, una volta ripiegata dietro la cabina del camion risulta occupare pochissimo spazio, a tutto vantaggio della capacità di carico del camion

dovuto perdere del tempo.Tempo che per me è assai prezioso. La funzione di apertura e chiusura automatica sono l’ideale per automatizzare quelle operazioni che di solito divorano minuti preziosi, e anche per quanto riguarda il piazzamento, credo che il sistema FSC TECHNO non abbia rivali: anche negli spazi più stretti, dove il piazzamento degli stabilizzatori non è alla massima estensione, la gru è in grado di operare in sicurezza, indicandomi chiaramente a display le proprie capacità di sollevamento e sbraccio in base alla stabilizzazione in atto. Questa funzionalità mi fa lavorare sereno e concentrato sul carico, perché so che la

nuova elettronica TECHNO pensa al resto”. Un carico alla cui cura pensa il sistema XP, di cui Jarkko è diventato un fan appassionato: “grazie a questo sistema, ho a disposizione una riserva di potenza che mi permette di gestire carichi più impegnativi. Insieme, i due sistemi FSC e XP mi consentono di gestire sollevamenti impegnativi in situazioni davvero sfidanti”.

OPERA A SUO AGIO DAPPERTUTTO Grazie a tutte queste caratteristiche che Jarkko ha sottolineato, non dubitiamo che la nuova gru F1450RHXP TECHNO si farà notare, qualunque sia l’operazione che andrà ad eseguire. E, credeteci, avrà l’imbarazzo della scelta. L’attività della Kuljetusliike Knuutinen Oy, infatti, copre una vasta gamma di applicazioni: supporto a imprese edili; operazioni di manutenzione urbana; supporto a officine meccaniche; movimentazioni in ambito industriale; costruzioni di ponti e prefabbricati, tanto per citare le principali. ❑ La nuova Fassi F1450R-HXP della serie Techno ha tra i suoi plus il nuovo sistema di controllo della stabilità FSC TECHNO, che rende il lavoro più veloce e sicuro, permettendo alla gru di operare anche con gli stabilizzatori piazzati a estensioni inferiori, per adattarsi a spazi ristretti

IL dealer

Tutte le gru della Kuljetusliike Knuutinen Oy sono vendute e assistite dal dealer Fassi Grutech Oy, e allestite dalla KKP-Tuotanto Oy con sede a Kuusamo, nel nord-est della Finlandia. Grutech Oy vanta un’esperienza di oltre 20 anni nel settore delle gru retrocabina; fondata nel 1995, si è subito specializzata nell’importazione, vendita e manutenzione di gru Fassi su tutto il territorio finlandese.

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AZIENDE

AMMANN ITALY

LA COMPATTAZIONE È GREEN I rulli tandem ARX di Ammann hanno una marcia in più. Alle qualità tecniche e prestazionali si aggiunge una nota green: equipaggiati con l'olio Panolin HLP Synth 46, permettono di accedere ai benefici previsti dalla Transizione Ecologica

n termini generali la Transizione Ecologica è un bonus fiscale (in stile Industria 4.0) finalizzato a rendere le macchine maggiormente eco-compatibili. Per usufruire della Transizione ecologica si deve intervenire sulla macchina sostituendo i classici oli minerali con fluidi biodegradabili che rispondono a determinate caratteristiche. Per via della Transizione Ecologica lo Stato riconosce un bonus fiscale del 15% addizionabile anche ad altre agevolazioni, purché non si sfori il 100%. Ammann Italy, che da sempre offre al mercato soluzioni tecnologiche di elevato profilo, anche in questo caso ha saputo cogliere la palla al balzo e, battendo la concorrenza sul tempo, da metà 2021 propone l'intera gamma dei rulli ARX

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anche in versione “green”, cioè equipaggiati con i lubrificanti prodotti da Panolin, perfettamente rispondenti ai criteri della Transizione Ecologica.

UNA STRATEGIA VINCENTE “In un periodo in cui tutti parlano dei vantaggi fiscali di Industria 4.0 e dei tanti altri strumenti messi a disposizione dalle Regioni”, commenta Roberto Cortesi, Area Manager Machines Ammann Italy, “poter aggiungere come detrazione fiscale la Transizione Ecologica è un incentivo in più a scegliere le macchine Ammann”. Un costruttore che, al di là delle prestazioni e dei dettagli tecnici, è un vero e proprio marchio Green, che permette di lavorare con una

macchina dalle grandi performance e in grado di non nuocere troppo all'ambiente. “Il nostro lavoro come Ammann Italy”, prosegue Cortesi,“è stato di affiancamento ai concessionari per spiegare loro tutti i vantaggi evidenti in questa soluzione. Li abbiamo motivati e spronati a parlare di questo importantissimo argomento, che non solo è fondamentale a livello generale, ma permette di dare qualcosa in più al cliente finale.Tra l'altro al momento si tratta di una possibilità (da cogliere al volo) legata ai rulli ARX, ma prossimamente questa opportunità, che lega vantaggi ecologici a concreti benefici economici, verrà estesa anche ai modelli più grandi con capacità idrauliche maggiori e anche alle finitrici”.


COME FUNZIONA “Ammann Italy, che crede nell'approccio green”, ci spiega Samuel Lovison specialista di prodotto Ammann Light Equipment, “ha iniziato questo percorso grazie alla collaborazione con E.C.O. Italia, che ci supporta sotto il profilo tecnico ed è in grado di stilare

il Carbon Footprint. Questo documento mette in comparazione - a livello di emissioni e di smaltimento dei lubrificanti esausti – una macchina equipaggiata con lubrificanti tradizionali oppure con lubrificanti biodegradabili. Attraverso un conteggio molto preciso permette di quantificare

Samuel Lovison specialista di prodotto Ammann Light Equipment

l'inquinamento non solo per la macchina in sé, ma per l'intera catena che sottende l'utilizzo dei fluidi idraulici (trasporti, interventi di manutenzione, eccetera).Va infatti sottolineato come l'uso di questi lubrificanti incida positivamente anche sul consumo di carburante. Il tutto si traduce quindi in meno CO2 e, al di là dei benefici fiscali, in un risparmio immediato per l'impresa anche sul fronte gasolio”. Con la relazione tecnica sull'impatto ambientale, cioè il Carbon Footprint che viene rilasciato gratuitamente, il titolare d'azienda attraverso un'autocertificazione o attraverso una perizia asseverata (soluzione che può essere evitata sotto i 300.000 euro, ma che è preferibile) può presentare il progetto di Transizione Ecologica per quel determinato mezzo e può quindi ottenere il previsto beneficio fiscale. E non è finita: in base agli accordi tra Ammann Italy ed ECO Italia, a intervalli orari stabiliti il cliente può usufruire di un'analisi gratuita dell'olio che monitora l'intero apparato idraulico della macchina.

PANOLIN HLP SYNTH 46 “Il Panolin HLP Synth 46”, ci spiega Enrico Coltelli, Direttore Vendite di E.C.O. Italia, “è il prodotto iconico di Panolin: il fluido idraulico più conosciuto e utilizzato in svariate applicazioni da centinaia di costruttori OEM in tutto il mondo. Ad elevate prestazioni,

è completamente sintetico, la base di esteri sintetici saturi prevede l’aggiunta di additivi selezionati. Il risultato è un prodotto tecnologicamente avanzato, con una vita operativa estremamente lunga, che contribuisce a una maggiore efficienza e affidabilità della

macchina. È biodegradabile e si decompone nell’ambiente terrestre ed acquatico”. Inoltre questo fluido idraulico risulta particolarmente adatto alle applicazioni stradali in quanto, aggiunge Umberto Lodola, Responsabile tecnico commerciale di zona, “grazie

alla natura satura della base oleosa, anche in caso di perdita accidentale di lubrificante, l’HLP Synth 46 non lega con l’olio bituminoso presente nell’asfalto e quindi non lo ammorbidisce consentendogli di conservare le caratteristiche di resistenza meccanica originaria”.

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AZIENDE

COSA NE PENSA IL MERCATO Ma come sta rispondendo il mercato a questa proposta strutturata che vede Ammann Italy in pole position nell'intero comparto stradale? Risponde Lovison:“stiamo proponendo questa soluzione con ottimo successo e circa il 70% delle macchine vendute, prima della consegna verranno riconvertite con i fluidi biodegradabili. A conti fatti questa soluzione ha avuto un appeal molto interessante sul mercato. Possiamo vantarci di essere il primo costruttore del settore stradale a proporre questa soluzione in modo strutturato e, in vista delle restrizioni ecologiche che andremo ad affrontare nei prossimi anni, avere una macchina green sarà fondamentale per accedere a determinati cantieri. Inoltre facendo la transizione ecologica la macchina diventa immediatamente conforme ai CAM, cioè ai Criteri Ambientali Minimi. Anche questo è un aspetto da non sottovalutare, infatti secondo il trend seguito dalle Regioni in tema di appalti, le macchine conformi ai CAM hanno un punteggio maggiore in gara d'appalto e possono vedere attribuito un rimborso orario maggiorato”.

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LA GAMMA ARX Come accennato la Transizione Ecologica coinvolge l'intera gamma dei rulli tandem leggeri ARX. Macchine perfette per i piccoli cantieri e per le società di noleggio, la serie ARX comprende molteplici modelli dal piccolo ARX 12-2 da 1.460 kg al top di gamma ARX 45-2C da 4.320 kg, tutti motorizzati Kubota, e tutti ovviamente Stage V. Dotati di elevate forze di compattazione, i rulli ARX assicurano elevata produttività a fronte di ergonomia e maneggevolezza ai massimi livelli. Per la più elevata versatilità il rullo frontale può spostarsi per lavorare a ridosso di marciapiedi e di altri ostacoli, per poi tornare alla configurazione in linea quando si trova di nuovo a operare in spazi più aperti. I rulli ARX sono inoltre disponibili nella versione Combi. ❑

Roberto Cortesi, Area Manager Machines Ammann Italy

PERFETTO PER I RULLI AMMANN L'olio Panolin HLP Synth 46, il cui indice di biodegradabilità è nettamente superiore a quanto stabilito dalla normativa, è perfetto per l'applicazione sui rulli ARX di Ammann. “Il suo utilizzo”, specifica Gianluca Gamberini, After Sales Manager Ammann Italy, “è esplicitamente inserito nel manuale di officina dei nostri rulli tandem ARX. Oltre ai chiari benefici ecologici, anche lo smaltimento dell'olio esausto è diverso, perché risulta più semplice da riprocessare. Inoltre, grazie all'utilizzo di questo prodotto, il circuito idraulico rimane più pulito. E in caso di danneggiamento della macchina in cantiere, l'olio che fuoriesce non va a contaminare il suolo”.


news IN crescita

FORMAZIONE

NON CADERE

Cadere salendo e scendendo da una cabina di guida. CFRM spiega come non rischiare

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er quanto le operazioni e i gesti da compiere per raggiungere il posto di guida siano quasi naturali e facilmente fattibili da chiunque entri per la prima volta nella cabina di una macchina industriale o agricola, nella realtà sono invece sconosciute ai più le corrette modalità per l’uscita e la discesa dall’abitacolo e il rischio di cadere è troppo spesso sottovalutato. Il CFRM ci ricorda che l’uscita e la discesa dalla cabina devono sempre avvenire rivolti verso l’abitacolo: si scende esattamente come si è saliti ma con i movimenti al contrario. È indispensabile usare le apposite maniglie e predellini per garantirsi almeno tre punti di contatto, avendo cura di mantenere puliti i gradini e le pedane, specialmente in inverno, quando ghiaccio e fango li possono rendere molto scivolosi.

Aumentano gli autocarri alimentati con carburanti alternativi. Dal 2015 al 2020 sono cresciuti del 29,2%, e attualmente hanno superato i 158 mila. In base a dati di fonte Aci, elaborati dall’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp, risulta che dal 2015 al 2020 il numero di autocarri per trasporto merci con alimentazione alternativa (ibrido-elettrica, a metano e a Gpl) in circolazione in Italia è passato da 122.600 a 158.438 unità, con un aumento del 29,2%.

Quota 750.000! (Componenti)

Avviata per la prima volta nel 2004, la produzione di motori Power Systems nel Derbyshire è proseguita con successo, e ora JCB festeggia il 750.000° motore uscito dalla linea produttiva. Il presidente di JCB Lord Bamford ha dichiarato: “750.000 motori sono una pietra miliare se si considera che abbiamo iniziato a produrre solo 17 anni fa. In questo periodo i traguardi raggiunti con i nostri motori sono tanti, inclusi due record mondiali di velocità su terra. Con lo sviluppo del nostro nuovo motore a idrogeno, in arrivo c’è molto di più, e il futuro per il business dei motori JCB appare molto luminoso”. Più della metà dei 750.000 motori sono stati realizzati presso lo stabilimento JCB Power Systems, che produce la gamma di propulsori da 55 a 212 kW.

SOLLEVATORI TELESCOPICI

NUOVO QUADRO MTA inizia una collaborazione con Dieci fornendo Idea, un nuovo quadro di bordo per alcuni sollevatori

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olto robusto, alimentabile sia a 12 Vdc sia a 24 Vdc e perfetto per gli utilizzi sui telescopici Dieci: si tratta di Idea, il quadro di bordo off-the-shelf customizzabile tramite il software tool proprietario MTA Studio, che la multinazionale MTA, famosa per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di prodotti elettrici ed elettronici per il mondo automotive, fornirà a Dieci, costruttore di una vasta gamma di veicoli impiegati in agricoltura ed edilizia. Idea equipaggerà i sollevatori telescopici Agri Max e Agri Plus, adottati in agricoltura, e Apollo Smart, destinato al mondo dell’edilizia. La facilità di utilizzo di MTA Studio ha consentito a Dieci di sviluppare il software applicativo totalmente in-house, portandone la personalizzazione al massimo delle potenzialità, sia per grafiche che per logiche operative. La collaborazione tra MTA e Dieci è destinata a rafforzarsi nel tempo grazie alla fornitura del quadro di bordo Idea anche per altre macchine che verranno lanciate nei prossimi anni dal Costruttore emiliano. MAMMOET HA FIRMATO UN ORDINE PER UN TOTALE DI 8 GRU TADANO. OLTRE A DUE GRU CC 38.650-1 E UNA GRU CITY AC 3.045-1 CON E-PACK, MAMMET HA ACQUISTATO 5 GRU FUORISTRADA TADANO GR E UN KIT BOOM BOOSTER.

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REPORTTECNICO

SV17e racchiude potenza, controllo e precisione: anche i lavori più piccoli meritano l'innovazione di Yanmar

YANMAR CEE

ANCHE IL PICCOLO È INNOVATIVO el settore delle macchine compatte, Yanmar CEE ricopre sicuramente un posto d’onore, e da sempre rappresenta un marchio all’avanguardia nel mercato delle macchine da cantiere. È una realtà supportata da quattro siti di produzione, e offre prodotti e servizi a livello globale. Conosciuta anche per la produzione di motori diesel ad alta efficienza con ridotti consumi e ridotte emissioni inquinanti, Yanmar CEE porta il proprio know-how riguardante motori e mini-escavatori nell’ambito della mobilità elettrica, e presenta orgogliosamente il nuovo SV17e, primo prototipo di mini-escavatore elettrico. Questa macchina, destinata al mercato europeo e collocabile nel segmento compreso tra le 1,5 e le 2,0 tonnellate, è dotata di un motore elettrico efficiente

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e batterie a 48 volt con capacità di ricarica rapida. Ma il plus dell’SV17e sta nel fatto che, oltre ad essere silenziosa, a zero emissioni e progettata per soddisfare le più severe restrizioni sulle emissioni inquinanti, grazie ad un esperto team di progettazione e ingegneria si dimostra affascinante e dotata di elevati livelli di comfort, ergonomia, potenza operativa, precisione e controllo, garantendo così un’esperienza davvero unica per il cliente. “L’obiettivo, in collaborazione con i nostri partner concessionari, è rafforzare le relazioni e creare un valore ancora maggiore per il cliente” ha detto l’Amministratore delegato Giuliano Parodi illustrando questa importante tappa strategica diYanmar CEE.“La nostra trasformazione riguarderà l'intera attività e comprenderà nuovi prodotti con tecnologie di alimen-

La sensazione Durante i test, ogni aspetto dell’SV17e viene portato al limite, ma i risultati sono ottimi. “Siamo particolarmente soddisfatti della potenza e del controllo offerti” spiega Sota Takami, Director Engineering EMEA. “Certo, si tratta di una macchina silenziosa e a zero emissioni, ma questo, di per sé, non è sufficiente. Dobbiamo trasmettere ottime sensazioni all'operatore. Sono certo che gli operatori professionali si troveranno a loro agio con questa macchina. Ne apprezzeranno sicuramente la potenza, la precisione e il controllo, sono tutte caratteristiche fondamentali per affrontare ogni tipo di lavoro”.

tazione alternative”. “Questo prototipo dimostra la nostra capacità di trasferire la qualità e l'affidabilità dell'apprezzatissima tecnologia dei nostri motori convenzionali sul terreno dell'elettr ificazione” ha aggiunto il Director Product Management EMEA, Cedr ic Durand. “Ma al centro della macchina c'è l'operatore, e per questo abbiamo fornito livelli di comfort, potenza, controllo e precisione che supereranno le aspettative degli operatori professionali”. In vista delle vendite a Bauma 2022, il prototipo SV17e è attualmente sottoposto a rigorosi test per garantire elevati livelli di resistenza e affidabilità dal punto di vista della progettazione e dell'ingegneria. ❑



Innovazioni VOLVO CE ITALIA

Come il diesel, meglio del diesel

Volvo CE lancia sul mercato una gamma di pale gommate ed escavatori compatti completamente elettrici, abbandonando per questi modelli qualsiasi sviluppo basato su motori diesel. A Ecomondo abbiamo visto il miniescavatore ECR25 Electric e la pala gommata compatta L25 Electric DI CRISTIANO PINOTTI • FOTO DI VOLVO CE

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el contesto di una fiera, qual è Ecomondo, completamente dedicata alla Green Economy, abbiamo assistito alla presentazione delle prime macchine elettriche di Volvo CE pronte a essere immesse nel mercato italiano. Stiamo parlando dell’escavatore compatto ECR25 Electric e della pala gommata compatta L25 Electric. MACCHINE SENZA COMPROMESSI A livello generale va sottolineato come un cliente che acquisti queste macchine non debba rinunciare a nulla in termini di pre-

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stazioni rispetto alle macchine tradizionali diesel. “Questo perché l’impianto idraulico e i componenti principali”, ci spiega Oscar Cortinovis, Product Manager macchine compatte Volvo CE Italia,“sono esattamente gli stessi che vengono montati sulle versioni a gasolio. Se parliamo dell’escavatore, forza di scavo, capacità di sollevamento, strappo al dente, tempi di ciclo, velocità di rotazione torretta, eccetera sono esattamente equivalenti alla macchina convenzionale. E lo stesso accade per la pala”. Di conseguenza, oltre a non far rimpiangere le macchine diesel, le nuove compatte Electric si propongono come i mezzi perfetti per allargare il mer-

cato. Grazie alla loro silenziosità e all’assenza di emissioni allo scarico, i clienti potranno lavorare in zone residenziali in qualsiasi orario ed effettuare manutenzioni in luoghi chiusi, o parzialmente delimitati, senza che si debbano interrompere le attività nei locali interessati. Notevoli, quindi, le possibilità di impiego anche in ambito industriale. Con tutta probabilità il primo sbocco per queste macchine sarà il noleggio, ma dopo la prevedibile iniziale diffidenza che spesso accoglie le novità nel settore construction, che è particolarmente tradizionalista, siamo certi che le macchine elettriche sapranno ritagliarsi uno spazio sempre più importante.


“volvo ce sta ottenendo risultati tangibili nel proprio impegno di costruire il futuro, assumendo la leadership nell’ambito della mobilità elettrica e proponendo soluzioni sostenibili a supporto del successo del cliente”. MELKER JERNBERG, PRESIDENTE DI VOLVO CE

L’ALIMENTAZIONE ELETTRICA Ovviamente in queste macchine non esiste il motore diesel. “Parlando del miniescavatore girosagoma ECR25 Electric”, commenta Cortinovis, “la macchina utilizza tre celle di batteria da 48 V e circa 20 kW di potenza. Le celle alimentano il circuito principale a corrente continua che sovrintende il funzionamento del motore brushless, che a sua volta aziona la pompa al posto del motore diesel. La pompa, la medesima della versione tradizionale, in questo caso è accoppiata frontalmente al motore brushless. Anche la pala compatta L25 Electric presenta lo stesso

identico sistema di alimentazione del miniescavatore, ma ha il doppio delle celle, quindi sei celle per 40 kW di potenza. Rispetto alla versione a gasolio, la pala non ha la trasmissione idrostatica, ma sono stati adottati due motori elettrici: uno è deputato all’azionamento della pompa idraulica, il secondo, montato direttamente sul gruppo di ingranaggi del cambio, trasmette il moto frontalmente. In pratica è stata eliminata la componentistica pompa idrostatica e motore idrostatico sostituendola con un semplice motore brushless montato sul cambio”. Strutturalmente le due

macchine risultano più pesanti di circa 200 kg rispetto ai corrispettivi con alimentazione a gasolio. LE BATTERIE In entrambi i casi l’alimentazione è affidata a pacchi batteria agli ioni di litio che non presentano alcun problema di effetto memoria e di ricariche limitate. “Ovviamente la durata delle batterie in termini di ore di lavoro dipende essenzialmente dall’applicazione alla quale sono chiamate a operare”. Riprende Cortinovis, che continua, “anche i tempi di ricarica sono variabili a seconda del sistema che si utilizza: con il caricatore rapido la ricarica completa viene effettuata in soli 90 minuti”. Il caricatore rapido è offerto come optional ed è disponibile in due versioni: fissa da officina, oppure portatile. Quest’ultima viene fornita con un armadio IP54, quindi resistente alla pioggia, alla neve e all’umidità. Entrambi i caricatori rapidi sono da 380 Volt e 32 Ampere. Riprende Cortinovis: “i tempi di ricarica risultano più elevati utilizzando il cavo in dotazione, che presenta vari adattatori in funzione della rete disponibile. Quest’ultima è infatti una discriminante del tempo di ricarica. Collegando la macchina alla rete domestica, per arrivare a circa il 90% di ricarica servono 10/12 ore; se si ha a disposizione

UNA SUPER-CABINA Alla proverbiale comodità, accessibilità, visibilità ed ergonomia dei mezzi d’opera Volvo, nel caso delle cabine che equipaggiano le nuove macchine elettriche va registrato una decisa riduzione di rumore, vibrazioni e calore, che si traducono in più comfort e produttività di lunga durata. E non è finita. Le cabine di entrambe le macchine adottano

un monitor da 5 pollici a colori (per intenderci lo stesso che equipaggia il recentissimo ECR58 Serie F, macchina di categoria più elevata e di ultima generazione) che permette di gestire tutte le funzioni, comprese quelle ausiliarie, la reattività e la velocità del brandeggio e le attrezzature idrauliche, anche a livello di velocità in funzione della

tipologia di lavoro cui la macchina viene chiamata. Le attrezzature sul display sono visualizzate come icone, ma possono, a scelta, essere anche nominate singolarmente secondo le preferenze dell’operatore. Il display permette anche di limitare l’accesso alle modifiche dei parametri di configurazione delle attrezzature stesse. Questa funzio-

ne può essere molto apprezzata dai noleggiatori (ma anche per i titolari d’impresa) che, non gradendo che l’operatore di turno possa modificare i parametri di fabbrica, hanno la possibilità di oscurare l’accesso a questi parametri. Il tutto è ovviamente finalizzato a proteggere la macchina e a contenere i costi gestionali.

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Innovazioni

LA STRATEGIA

VOLVO CE ITALIA

Volvo Construction Equipment sceglie l’elettrico per la propria gamma compatta

la 220 Volt industriale (per intenderci la spina blu) a 8 o 16 Ampere, i tempi si riducono a 8,5/10 ore; se invece è possibile utilizzare una trifase a 380 Volt e 32 Ampere i tempi di ricarica sono attorno alle 6 ore”. In ogni caso, avendo a disposizione una batteria agli ioni di litio, in qualsiasi momento, durante una pausa di lavoro e avendo una fonte energetica a disposizione, è possibile procedere con una ricarica parziale. Inoltre, parlando della pala, in frenata il motore elettrico della trasmissione funge da recupero di energia. Usando la pala in modalità traslazione, che è quella che richiede il massimo della potenza sulla trasmissione, ogni frenata consente il recupero di un po’ di energia che quindi provvede a una parziale ricarica delle celle delle batterie. SUL CAMPO Se nel nuovo ECR25 Electric le tubazioni del braccio sono ben protette all’interno della struttura al riparo da urti accidentali e l’estrema compattezza del mezzo consente un utilizzo nei cantieri più stretti e disagevoli, la L25 Electric presenta un design compatto e un’altezza totale inferiore a 2,5 m per lavorare anche negli spazi più ridotti. Mentre il cinematismo Z Bar assicura un’elevata forza di strappo e un eccellente parallelismo durante la movimentazione di carichi con le forche. Da segnalare anche il giunto articolato oscillante per la migliore capacità e stabilità fuoristrada. Al pari di quanto accade per le macchine convenzionali,Volvo CE ha inoltre sviluppato un’ampia gamma di accessori che offrono la più elevata flessibilità e versatilità applicativa e assicurano una maggiore produttività.

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Oscar Cortinovis, Product Manager macchine compatte Volvo CE Italia

PRESTO ALL’OPERA Ma quando potremo vedere queste macchine al lavoro? “I primi miniescavatori”, conferma Cortinovis, “ dovrebbero arrivare a febbraio 2022, mentre le pale giungeranno in Italia all’inizio della prossima estate. Dopo aver testato le pale in alcuni mercati, i nostri tecnici hanno ravvisato la possibilità di apportare ulteriori migliorie, di conseguenza in questi primi mesi dell’anno la L25 verrà ancor più ottimizzata. Ad esempio la pala elettrica attualmente viaggia a 16 km/h, mentre i modelli che arriveranno in Italia avranno una velocità di 20 km/h e beneficeranno anche dell’omologazione stradale”. ❑

Volvo CE è il primo costruttore di macchine per l’edilizia e la movimentazione terra a scegliere un futuro elettrico per la propria gamma compatta. Una decisione figlia anche della reazione entusiastica del mercato per i prototipi presentati negli ultimi anni e corroborata dalla stretta collaborazione con i clienti. Una risoluzione tra l’altro in linea con la focalizzazione strategica del Gruppo Volvo sulla mobilità elettrica in tutte le aree commerciali. Ricordiamo inoltre come questa svolta sia in atto già da parecchio tempo, infatti le prime macchine elettriche sono state presentate ad aprile 2019, in occasione di Bauma. Ma quanto elettrico dobbiamo aspettarci? Se, da un lato, l’azienda ribadisce che il diesel continua a rimanere la fonte di alimentazione più adeguata per le macchine grandi, dall’altro lato, la propulsione elettrica e la tecnologia della batteria si stanno rivelando particolarmente adatte alle macchine Volvo più piccole. Quindi, concentrando gli investimenti in ricerca e sviluppo sulle pale gommate e gli escavatori elettrici compatti, Volvo CE si muove nella direzione di una gamma che in futuro potrà fare a meno del diesel. “Volvo CE sta ottenendo risultati tangibili nel proprio impegno di costruire il futuro, assumendo la leadership nell’ambito della mobilità elettrica e proponendo soluzioni sostenibili a supporto del successo del cliente”, commenta Melker Jernberg, Presidente di Volvo CE. “La tecnologia che abbiamo sviluppato è ora piuttosto solida: di conseguenza, contestualmente ai cambiamenti nel comportamento dei clienti e a un contesto normativo rafforzato, questo è il momento giusto per rendere la mobilità elettrica il futuro delle nostre gamme compatte”.



AZIENDE

FORD TRUCKS ITALIA

BUONA (ANZI BUONISSIMA) LA PRIMA A Ecomondo, Ford Trucks Italia ha presentato il nuovo Ford Trucks 2633 VR, nato dalla collaborazione con VRENT, società di noleggio specializzata in veicoli waste and recicling, e Farid, uno dei più importanti costruttori di compattatori per la raccolta rifiuti al 26 al 29 ottobre, Ford Trucks Italia per la prima volta ha partecipato a Ecomondo, uno dei principali eventi europei dedicati alla transizione ecologica e ai nuovi modelli di economia circolare e rigenerante. Una prima assoluta che è stata festeggiata, congiuntamente al partnerVRENT, con la presentazione del nuovo Ford Trucks 2633 VR.

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L'OBIETTIVO Ford Trucks Italia, unitamente a VRENT, intende offrire una gamma di mezzi sempre più efficiente, sicura

e sostenibile, al servizio di un trasporto innovativo. Di qui il lancio di un nuovo veicolo per l'ecologia, una soluzione potente ed efficace in grado di soddisfare le specifiche esigenze dei clienti per il mondo delle municipalità. In poche parole, un mezzo all’insegna di un trasporto tecnologico, sicuro e sostenibile. Come accennato, il nuovo Ford Trucks 2633 VR nasce dalla stretta collaborazione con VRENT (member of VFM Company), la più grande società di noleggio specializzata in veicoli nel segmento del waste and recicling, e Farid (Farid Zoeller

CRESCE LA RETE DI ASSISTENZA Ford Trucks Italia raggiunge i 50 punti di assistenza autorizzati sul territorio nazionale, un traguardo emblematico per una strategia di espansione che mette il cliente al centro dei processi decisionali. “Tra le nostre priorità c’è sempre stata quella di creare una rete Sales & AfterSales attiva in tutta Italia, capace di accompagnare il cliente in tutti i suoi viaggi; sappiamo bene infatti che l’assistenza è un elemento

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fondamentale nella scelta di un veicolo”. Le parole di Eduardo Maurelli, Network Development Manager di Ford Trucks Italia, sintetizzano perfettamente la strategia dell'azienda che, per garantire una rete capillare e affidabile, ha deciso di affidarsi a realtà già presenti sul territorio, con una forte esperienza e know-how. La rete Ford Trucks Italia oggi è composta da 11 full dealer autorizzati, per un

totale di 20 sedi riorganizzate o completamente dedicate al brand Ford Trucks, cui si aggiungono 30 officine, selezionate sulla base del circolante e sulla loro ubicazione per coprire i principali snodi viari, garantendo il miglior servizio di assistenza sia per i clienti nazionali che internazionali. Ford Trucks Italia ha inoltre studiato e sviluppato vari strumenti. Tra questi: pacchetti di manutenzione


A TRANSPOTEC LOGITEC Ford Trucks Italia sarà presente per la prima volta al Transpotec Logitec, il più importante appuntamento italiano dedicato al settore dei trasporti e della logistica. “Finalmente”, ha affermato Massimiliano Calcinai, amministratore delegato di Ford Trucks Italia, “stiamo uscendo da un periodo complesso che negli ultimi due anni ha limitato il naturale processo di brand awareness di Ford Trucks in Italia. La centralità del cliente che per noi è un valore passa anche attraverso il contatto personale. Questo tipo di evento è per noi fondamentale per mettere quindi al centro il cliente, incontrarlo, capire le sue impressioni e le sue esigenze. L’esposizione verrà gestita in sinergia con i cugini dei veicoli commerciali, proprio per dare un chiaro segnale al mercato della potenza dell’Ovale Blu”.

specifici che permettono di risparmiare sui costi di gestione e garantiscono il valore del veicolo nel tempo; stock adeguato di ricambi originali, strumenti di diagnosi avanzata e attrezzatura specifica in ogni punto di assistenza; formazione professionale in cui tutto è mirato alla massima cura del cliente; servizio Ford Trucks 24Assist, in grado di fornire al cliente la migliore assistenza, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Group), uno dei più importanti costruttori europei di compattatori per la raccolta di rifiuti. Nel rispetto della normativa EN1501:2021, il veicolo si rivolge agli operatori del settore dei servizi di raccolta integrata dei rifiuti. Un segmento sempre più fondamentale nella moderna economia circolare.

PROGETTATO NEI MINIMI PARTICOLARI Muoversi in contesti urbani spesso contraddistinti da strade strette e

congestionate, scaricare rapidamente tonnellate di rifiuti e cassonetti è un'attività che richiede un duro lavoro e una grande accortezza. Per questo motivo la progettazione del Ford Trucks 2633 VR è stata concepita, in ogni minimo dettaglio, con una precisa finalità: alleggerire l’attività lavorativa e garantire la massima sicurezza stradale. Ford Trucks ha così studiato un sistema innovativo che agevola il processo di carico attraverso una gestione computerizzata della presa di forza, offrendo il massimo comfort nelle attività quotidiane. Mentre la lettura in tempo reale del carico sugli assali posteriori consente la corretta distribuzione dei pesi durante le diverse fasi di caricamento. Il nuovo terzo asse sterzante a controllo elettronico di ultima generazione garantisce una migliore manovrabilità, una guida più precisa e raggi di sterzata più contenuti. Questo nuovo sistema riduce infatti il raggio di sterzata del 9%, offrendo un'esperienza di guida più agevole, soprattutto dove gli spazi di manovra sono più risicati. Il motore Euro 6E Ecotorq, con i suoi 330 CV e 1.300 Nm di coppia massima (da 1.200 a 1.700 giri/min), e il cambio automatizzato ZF Ecotronic MID 9 AS di ultimissima generazione garantiscono una trasmissione fluida e continua e una manutenzione ridotta, assicurando il massimo comfort di guida, soprattutto durante la guida urbana ad alta intensità di traffico. Notevole l'attenzione posta al comfort di marcia e all’abitabilità del veicolo. L'operatore può infatti contare su una plancia soft touch, su una cabina ampia e spaziosa e sulle sospensioni pneumatiche del sedile. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

MEWA

VENI, VIDI, VICI A

bbiamo scomodato Gaio Giulio Cesare che pronunciò la frase scelta a titolo di questo articolo quando annunciò la straordinaria vittoria riportata il 2 agosto del 47 a.C. contro l'esercito di Farnace II del Ponto a Zela, nell'antico Ponto (regione costiera che si affaccia sul Mar Nero, tra Sinope e Rize, nell'attuale Turchia). Ma perché abbiamo scelto proprio questa frase? Perché richiama, per certi aspetti, il ruolo fondamentale del “vedere” prima, per poter “vincere” poi, concetto chiave che vogliamo sottolineare in questo articolo, dove “visibilità” è la parola d'ordine di tutto. La visibilità è importante per tutti coloro che lavorano in cantiere, sulle strade, nelle ferrovie o negli aeroporti. Chi guida o manovra un mezzo sa per-

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La normativa La norma ISO 20471 definisce in dettaglio quali sono i requisiti dell'abbigliamento indossato dagli operatori esposti a rischi elevati nella loro attività, in termini di visibilità e di riconoscimento: per esempio nei lavori stradali, nella raccolta dei rifiuti, negli interventi di soccorso o sui binari ferroviari. Indossare indumenti ad alta visibilità certificati secondo la norma ISO 20471, valida a livello internazionale, per queste categorie professionali è obbligatorio. Sono inclusi i requisiti prestazionali relativi alla riconoscibilità a 360 gradi e alla retroriflessione, in termini di qualità e quantità.

fettamente di cosa stiamo parlando: succede spessissimo che, come dal nulla, un pedone appare improvvisamente al lato della strada, soprattutto di notte. La ragione della percezione dell'ultimo secondo è spesso l'abbigliamento scuro indossato dal pedone. "Se indossi un maglione nero e spegni la luce, non sei visibile", enfatizza Wolfgang Quednau, che è coinvolto in diversi comitati di standardizzazione, tra cui il comitato ISO 20471 per l'abbigliamento protettivo ad alta visibilità. Sembra banale, ma per l'ingegnere tessile questa semplice verità delinea esattamente come funziona l'abbigliamento ad alta visibilità ad alte prestazioni. Il loro giallo fluorescente o rosso-arancione fa brillare i vestiti e rende visibile chi li indossa. Le strisce riflettenti, che sono applicate sugli indumenti secondo specifiche chiaramente definite, assicurano che siano riconoscibili da lontano e segnalano:“Attenzione! Ecco una persona in movimento”. Lo percepiamo intuitivamente, quando le strisce riflettenti sulle maniche, nella zona del busto e sulle gambe dei pantaloni ci segnalano la forma "umana". Ecco spiegata quindi la fondamentale

Wolfgang Quednau, ingegnere tessile presso MEWA specializzato nella realizzazione di abbigliamento ad alta visibilità

MEWA sottopone l'abbigliamento ad alta visibilità a una procedura di controllo ben definita, dopo il lavaggio e prima di essere riconsegnato

importanza della visibilità per evitare incidenti (il vedere) e l'altrettanto fondamentale importanza di equipaggiarsi con indumenti ad alta visibilità di qualità per evitare incidenti (il vincere della nostra metafora). Perché possa svolgere il suo compito in modo ottimale, l'abbigliamento ad alta visibilità deve rispondere a due funzioni: avere colori fluorescenti per rendere visibile chi li indossa e strisce riflettenti per renderlo riconoscibile da MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

lontano. MEWA offre abbigliamento protettivo certificato ad alta visibilità e di alta qualità, e un sistema di gestione degli indumenti che assicura che anche dopo molti lavaggi rimanga ben visibile il segnale: “Attenzione! Uomini al lavoro”. L'usura dell'abbigliamento ad alta visibilità è, infatti, uno degli aspetti più critici, motivo per cui la sua qualità non ammette compromessi. "Quando si asfalta o pulisce una strada, i vestiti degli operatori si sporcano. Questo significa che potrebbero non essere più visibili" continua Quednau. Ecco

perché serve ragionare a tutto tondo su ogni aspetto legato a questo tipo di abbigliamento: da come viene realizzato a come viene gestito: anche un lavaggio effettuato non correttamente, infatti, può ridurre la retroriflettenza. È quindi fondamentale effettuare controlli regolari sull'abbigliamento ad alta visibilità, e la gestione professionale e il controllo della funzione riflettente sono parte integrante del servizio offerto da MEWA. "Offriamo abbigliamento ad alta visibilità certificato esclusivamente con un sistema di Full Service. In questo modo, tutti coloro

A destra, Silvia Mertens, responsabile della gestione prodotti presso MEWA

che 'vestiamo' hanno più dotazioni a portata di mano nel loro armadietto. In base a un calendario concordato, noi ritiriamo gli indumenti sporchi, li laviamo in modo professionale e, se necessario, li ripariamo", spiega Silvia Mertens, responsabile della gestione prodotti presso MEWA. Il servizio include anche il controllo finale della funzione dell'indumento. "L'abbigliamento ad alta visibilità che esce dalle nostre sedi dopo essere stato lavato e controllato, viene sottoposto anche a un controllo della funzione protettiva. Così chiunque lo indossi avrà la sicurezza di essere visto, anche da lontano, perché il messaggio sia sempre ben chiaro: Attenzione! Lì c'è una persona che lavora". ❑ La funzione protettiva dell’abbigliamento ad alta visibilità assicura che la persona sia visibile anche da lontano e lancia il segnale: “Attenzione! Qui c'è una persona in movimento”

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MOLTO PIÙ CHE

COMPATTI

COSTRUZIONE

CURA DEL PAESAGGIO

INGEGNERIA CIVILE

DEMOLIZIONE

www.yanmar.com


AZIENDE

ata nel 1989, la partnership tra Niederstätter e Liebherr da sempre si traduce in un prezioso servizio per le imprese, che spazia dalla scelta della gru alla progettazione del cantiere, dalla formazione degli operatori al servizio di manutenzione e assistenza. La società altoatesina, concessionaria ufficiale delle gru a torre Liebherr, offre inoltre un vasto ventaglio di servizi che completano il pacchetto d’acquisto (o di noleggio) di gru a torre per grandi cantieri edili e industriali.

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La Liebherr 550 EC-H 40 Litronic sviluppa un’altezza di 81 m con una portata massima di 40 t

UN SERVIZIO COMPLETO Con Niederstätter ogni progetto inizia da una consulenza personalizzata, elaborata per permettere a ogni azienda e a ogni cantiere di partire con il piede giusto e scegliendo la gru più adatta e nella posizione perfetta per soddisfare qualsiasi esigenza

LA CHICCA

NIEDERSTÄTTER

SEMPRE UN PASSO AVANTI

Tanta tecnologia, progettazione accurata, assistenza in cantiere. Sono queste le peculiarità che distinguono Niederstätter, il punto di riferimento per le gru Liebherr in Italia 38

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Dopo oltre dodici anni di studi, Liebherr-Werk Biberach ha sviluppato una fune a fibra ad alta resistenza come alternativa alla tradizionale fune in acciaio, che presenta valori di carico simili a quelli di una fune in acciaio di pari diametro. Però, grazie all’elevato risparmio di peso, questa fune alternativa consente alle gru di offrire prestazioni superiori (che i tecnici Liebherr stimano fino a un +20%). La fune in fibra è, inoltre, più longeva di quella in acciaio: la sua particolare struttura garantisce, sempre secondo gli studi Liebherr, una durata quattro volte superiore.


e richiesta. A tale proposito vale la pena sottolineare come i più recenti modelli di gru Liebherr soddisfino i criteri dell’Industria 4.0 che implicano un rinnovo tecnologico con l’interconnessione e integrazione dei macchinari. Nel caso di acquisto di una nuova gru è quindi possibile beneficiare del credito d’imposta pari al 50%. E anche in questo campo gli esperti della Niederstätter Finance Consulting sono sempre a disposizione per fornire i consigli sulla documentazione necessaria per richiedere le agevolazioni fiscali, con risparmi possibili fino al 85% del valore del macchinario. Tutte le aziende italiane possono beneficiare del credito d’imposta che è compensabile con tutte le imposte e contributi (anche locali). Non ci sono limiti di forma giuridica, regime fiscale, settore economico o dimensione aziendale. Di conseguenza, sono ammissibili all’agevolazione anche le microimprese artigianali e

quelle agricole. E non è tutto. Il team di assistenza tecnica Niederstätter è a completa disposizione del cliente, in ogni momento, e si occupa, oltre che del trasporto e dell’installazione della gru, anche della manutenzione ordinaria e straordinaria della macchina e dell’addestramento dell’operatore che movimenterà la gru in cantiere. Niederstätter mette a disposizione anche un servizio di assistenza telefonica (0471 061 132), reperibile 24 ore su 24, sette giorni su sette.

La consulenza personalizzata è parte integrante del servizio offerto da Niederstätter

MACCHINE AL TOP Niederstätter ha venduto oltre 1.000 macchine Liebherr, mentre nel parco noleggio sono attualmente disponibili più di 300 gru, dalla più piccola L1, un’automontante da 25 m, alle gru per grandi cantieri. Una delle più imponenti è la Liebherr 550 EC-H 40 Litronic, una macchina che sviluppa un’altezza di 81 m con una portata massima di 40 t. Le gru della serie

EC-H sono state progettate per operare nei cantieri di medie e grandi dimensioni, in quanto rappresentano una scelta perfetta quando si tratta di gestire carichi elevati. Recentemente una Liebherr 550 EC-H 40 Litronic è stata utilizzata in un cantiere a Montalto di Castro (VT) dalla Fratelli Omini Spa, società specializzata in grandi demolizioni, per il decommissioning di una centrale elettrica Enel in disuso. Sempre della serie EC-H, merita una segnalazione anche la gru a rotazione alta High-Top 420 EC-H 16 Litronic, un’altra macchina molto potente, che raggiunge un’altezza sottogancio di oltre 87 m, uno sbraccio di 75 m e una portata massima di 16 t. Tutte le gru EC-H con il sistema di controllo Litronic possono essere adattate rapidamente alle esigenze personali del gruista e del cantiere. ❑

IL NOLEGGIO RENTMAS Le imprese, in linea con una digitalizzazione sempre più presente anche in cantiere, sono alla ricerca di partner veloci e che possano offrire una panoramica di tutte le macchine disponibili nelle vicinanze. Di qui l’idea rentmas: la piattaforma online che fa della semplicità uno dei suoi punti di forza. Il sistema permette di noleggiare (comodamente e da qualsiasi

zona ci si trovi) scegliendo tra oltre 600 mezzi, perdendo poco tempo in burocrazia o scartoffie. rentmas è infatti composto da una fitta rete di noleggiatori partner, che compongono un variegato mosaico di offerte da cui poter scegliere. Tutti gli imprenditori o privati in possesso di macchinari da lavoro – dagli escavatori alle piccole pale, o alle gru – possono infatti con

pochi click caricarle sul portale facendole noleggiare ad altri utenti, 24/7. Da non sottovalutare anche tutta una serie di servizi aggiuntivi offerti da rentmas, quali trasporto, operatore della macchina, formazione, servizio carburante eccetera. L’utilizzo della piattaforma è semplice

e intuitivo: per noleggiare un mezzo ci vogliono meno di 3 minuti. Per saperne di più rentmas sarà al GIS di Piacenza: Area Esterna, Stand R1.

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AZIENDE

BKT

SOLIDARIETÀ SENZA FINE Palloni brandizzati, nuovi spazi di gioco in varie città, aiuti alle famiglie meno abbienti. Da sempre convinta che lo sport sia un elemento di amicizia e collaborazione, lo scorso Natale il gruppo BKT, insieme alla Serie BKT e a LaLiga spagnola ha promosso una serie di progetti di solidarietà itle Sponsor della Serie B, BKT ha lanciato, a dicembre 2021, la campagna “Natale su tutti i campi”, distribuendo in diverse aree e spazi sportivi delle città della Serie BKT oltre 1.000 pacchi regalo contenenti palloni brandizzati BKT. Nelle diverse città, le box regalo BKT sono state disposte in modo da formare originali alberi di Natale, con il fine di portare il calore e lo spirito delle festività negli spazi e nelle strutture dello sport. La campagna è stata l’occasione per portare l’attenzione su Fattore Campo, il progetto di Responsabilità sociale d’impresa di BKT nato dall’idea di fare squadra per un grande obiettivo comune: donare nuovi spazi di gioco nelle città della Serie BKT. Con Fattore Campo, BKT ha deciso di investire in pro-

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getti di rifacimento, ristrutturazione o riqualificazione di spazi dedicati allo sport e al tempo libero presenti nelle città dei 20 club di cui è Title Sponsor. In particolare, per ogni squadra partecipante alla Serie BKT 2021/2022 è stato individuato, in accordo con le Amministrazioni comunali, un progetto specifico da portare a termine, sito nel territorio di riferimento. Un ruolo fondamentale all’interno del contest Fattore Campo è giocato dai tifosi in quanto sono proprio questi ultimi, attraverso la piattaforma BKT Premia, a scegliere i progetti da riqualificare tra i 20 individuati. Oltre alle città, questa speciale attività natalizia ha animato anche

gli stadi, dove i palloni di gara sono stati consegnati all’arbitro anch’essi dentro un pacco regalo, per rafforzare ulteriormente il messaggio dato nelle città della Serie BKT e sottolineare la stessa passione per il calcio. Dopo questo difficile anno, inoltre, poco prima del fischio d’inizio, i giocatori hanno regalato ai propri tifosi un grande applauso, ringraziandoli per la loro presenza e la grande fedeltà. In Spagna, in qualità di Official Global Partner, BKT ha invece supportato la campagna solidale promossa da LaLiga e realizzata in collaborazione con FESBAL (Federazione Spagnola dei Banchi Alimentari) per raccogliere fondi destinati all’acquisto di cibo per le famiglie meno abbienti. BKT ha aderito all’iniziativa offrendo alla causa 5.000 euro e regalando un minuto di visibilità sugli schermi a bordo campo per promuovere e sostenere la raccolta fondi. ❑

PROGETTATO PER MIGLIORARE LA POTENZA Ogni macchina richiede uno specifico pneumatico. Le autogrù, ad esempio, svolgono diversi compiti nell’ambito industriale, delle costruzioni e delle infrastrutture; spesso inoltre viaggiano su strada, e per questo è importante che gli pneumatici

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che le equipaggiano siano in grado di lavorare a temperature più basse, necessità che rende gli pneumatici radiali ideali per queste macchine, purché adatti anche per applicazioni sui terreni più aggressivi e irregolari dei cantieri. Oltre alla flessibilità, l’elemento chiave che viene richiesto a questi prodotti è chiaramente la robustezza nonché la resistenza e la durata. BKT ha sviluppato pneumatici per

autogrù che conferiscono grande stabilità durante le operazioni di sollevamento e trasporto. La loro struttura robusta in acciaio e le mescole particolarmente resistenti ai tagli garantiscono inoltre una lunga durata e, naturalmente, sono adatti a sostenere velocità elevate durante i trasferimenti su strade e autostrade. Stiamo parlando di AIROMAX AM 27, realizzato con carcassa e cinture a più tele

d’acciaio per garantire robustezza e resistenza, e mescole di fianco e battistrada con elevate prestazioni di resistenza ai tagli e alle lacerazioni e in grado di resistere a temperature molto elevate e di dissipare il calore sviluppato durante gli spostamenti stradali. AIROMAX AM27 è attualmente disponibile in cinque diverse misure: 385/95 R 24, 385/95 R 25, 445/95 R 25, 505/95 R 25 e infine 525/80 R 25.


news

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Prodotti e servizi DALLE AZIENDE

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Una carrellata su mezzi e offerte a supporto della vostra attività

Nuova pala

(Movimento terra) La ZW180-7 è la nuova pala gommata presentata da Hitachi. Una macchina di nuova generazione che offrirà agli operatori il pieno controllo dell’ambiente di lavoro. Considerando la serie di pale gommate Hitachi conformi allo stage V, la nuova ZW180-7 ha dimensioni più ridotte, ed è progettata con la massima cura per piacere a proprietari e operatori.

 Tutto è possibile (Attrezzature)

Grazie alle soluzioni di MB Crusher, le imprese possono snellire i lavori in cantiere rispettando i tempi stabiliti. Per esempio, a Epinay sur Seine, in Francia, in un cantiere di demolizione in

mezzo a case e strade, non si poteva bloccare o rallentare la circolazione dei camion, e occorreva subito materiale da usare come sottofondo e riempimento. Con una benna frantoio BF80.3 installata su un escavatore Yanmar SV100 è stato possibile ridurre di volume gli scarti, rendendoli pronti per l’utilizzo in cantiere rispettando i tempi stabiliti.

Per mini cantieri (Movimento terra)

Compatto, produttivo e confortevole, il DX100W-7 è il nuovo escavatore gommato da 10 t lanciato da Doosan per lavorare in cantieri cittadini e spazi angusti. Di serie è a due ruote sterzanti, ma può essere equipaggiato anche con sterzata integrale e a granchio.

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INTERVISTA

OGGI E domani La parola a... Yann Canari e Massimiliano Cocco

W

Insieme a Yann Canari, CEO di Kiloutou Italia, e Massimiliano Cocco, Direttore commerciale Kiloutou-Cofiloc, andiamo alla scoperta di questo grande noleggiatore, tra andamenti attuali e obiettivi per il futuro DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA E KILOUTOU

Yann Canari, CEO di Kiloutou Italia (a sinistra) con Massimiliano Cocco, Direttore commerciale Kiloutou-Cofiloc

QR-CODE: VUOI SAPERNE DI PIÙ SU KILOUTOU? VISITA www.kiloutou.com/it

OGGI NON È PIÙ SOLO IL CANONE DI NOLEGGIO L'UNICO ELEMENTO su cui i nostri clienti basano la loro decisione. Un ruolo fondamentale è ricoperto dai servizi e dall'assistenza legata alla macchina a noleggio

bbiamo intervistato Yann Canari, CEO di Kiloutou Italia, e Massimiliano Cocco, Direttore commerciale Kiloutou-Cofiloc, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede Elevo2 a Lallio (BG). Un momento importante per Kiloutou, che ha segnato un ulteriore passo nella sua strategia di crescita sul mercato italiano. Un percorso chiaro e ben tracciato, come si evince dalle parole dello stesso Yann Canari.

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MC: L’apertura della nuova sede è un ulteriore tassello del piano di sviluppo di Kiloutou in Italia per rafforzare la presenza sul territorio. Quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere entro fine 2022? YANN CANARI: Sicuramente l'apertura della nuova Elevo2, di fianco alla storica sede di Elevo, è un passo importante della nostra strategia di crescita, che ha orizzonti temporali piuttosto


La nuova sede Elevo2 a Lallio (BG). Grazie a questo nuovo ampliamento oggi la sede di Lallio occupa un'area totale di 10.000 mq, di cui 2.750 di capannoni e 450 di uffici

Il mercato italiano del noleggio sarà sempre caratterizzato dalla compresenza di grandi e piccole realtà, in grado di offrire servizi diversi a target di clienti diversi.

ampi. Nei prossimi tre anni il nostro obiettivo tali risultati ci hanno resi fiduciosi nel futuro, è quello di raddoppiare la nostra rete di punti per cui abbiamo deciso di proseguire di noleggio e assistenza. Per iniziare, nel 2022 nel nostro piano di investimenti nella flotta lavoreremo al nostro interno per completare di macchine a noleggio del gruppo, al fine la fusione delle tre aziende acquisite (Cofiloc, di sostenere il mercato nel 2021 che infatti Sticar ed Elevo) e creare un'unica struttura si è chiuso con una crescita del 10% rispetto coesa ed efficiente. Come Kiloutou siamo al 2019. consapevoli che la conoscenza delle intime YANN CANARI, MC: Il settore del noleggio in Italia: da dinamiche del mercato italiano è fondamentale CEO di Kiloutou Italia realtà fortemente frammentata all’arrivo di per poter crescere e completare questa fusione grossi gruppi, è in atto un cambiamento: sarà il trampolino di lancio per la nostra come pensa si strutturerà il settore in futuro? espansione. Una crescita che svilupperemo quindi internamente, YANN CANARI: Nonostante i molteplici fattori in gioco, non pur non escludendo in futuro la possibilità di altre acquisizioni. credo che il mercato italiano verrà stravolto da una rivoluzione Un secondo tassello importante è la presenza sul territorio: in termini di player. Le piccole realtà di noleggio sono una intendiamo focalizzarci innanzitutto sulle aree con la maggior componente fondamentale, che non è destinata a scomparire, ma densità di popolazione, quindi prevalentemente il nord Italia. Per esempio, in Piemonte per ora abbiamo una sola filiale che non riesce a rispondere in maniera efficace a tutte le richieste del mercato. MC: Come si è chiuso il 2020 e il 2021? YANN CANARI: Non credo di dire una novità se affermo che

il 2020 è stato un anno davvero particolare. La pandemia ha stravolto tutte le previsioni, costringendo l'economia nazionale (e mondiale, ndr) a uno stallo nel primo semestre, periodo che si è rivelato irto di difficoltà. Il secondo semestre del 2020, al contrario, ha registrato una ripresa eccezionale, andando a superare addirittura i risultati dello stesso periodo del 2019. Questa ripartenza è stata innescata da molteplici fattori, tra cui la necessità dei nostri clienti di recuperare il più possibile i ritardi accumulatisi a causa dello stop forzato delle attività. A fine 2020

Veduta notturna del piazzale esterno di Elevo2

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INTERVISTA

che troverà un suo ruolo, dato dalla differenza di servizi offerti rispetto ai grandi noleggiatori. E questi ultimi avranno un ruolo definito, anch'esso, dai diversi servizi che sono in grado di offrire. In poche parole piccoli e grandi noleggiatori si rivolgono a clienti che hanno esigenze diverse, e quindi saranno in grado di coesistere nel mercato. Il mercato italiano ha il grosso vantaggio di avere un basso tasso di penetrazione attualmente, cosa che lascia ancora elevati margini di crescita. Lo svantaggio principale è legato alle tariffe di noleggio, ancora troppo basse.

L'interno del nuovo capannone di Elevo2

A Massimiliano Cocco, Direttore commerciale Kiloutou-Cofiloc, abbiamo chiesto un'opinione in merito alle attuali esigenze del mercato che Kiloutou sta intercettando, soprattutto in materia di nuovi trend quali l'elettrificazione delle macchine da cantiere e i relativi cambiamenti che questo passaggio comporta, sia per Kiloutou che per i clienti. MC: Il noleggio è un settore che nell’ultimo decennio ha

avuto un ruolo cruciale, prima nell'aiutare le aziende del segmento construction ad affrontare la crisi degli anni 2010 e successivi e, più recentemente, le difficoltà legate alla pandemia. Ruolo che vede nei servizi un elemento essenziale. Oggi il cliente cosa chiede a supporto del noleggio di una macchina, in termini di servizi? MASSIMILIANO COCCO: Per il cliente medio italiano oggi è ancora il canone di noleggio una delle principali voci di scelta di una macchina e relativo noleggiatore. Ma, rispetto al passato, è anche più attento ad altri aspetti e alla disponibilità di servizi: per esempio la tutela assicurativa è molto richiesta dai nostri clienti. Grande attenzione viene posta anche al tipo di assistenza fornita, sia in termini di interventi sul campo, che devono essere rapidi, che in termini di macchina sostitutiva. Inoltre abbiamo notato una maggiore attenzione agli aspetti normativi: oggi i clienti sono ligi agli aspetti legati alla corretta

documentazione necessaria, sia delle macchine, che del personale di cantiere. Nonostante le tariffe medie di noleggio siano ancora piuttosto basse, fortunatamente il periodo dei pagamenti difficili o delle appropriazioni indebite è ormai alle spalle, e la pandemia non ha riportato a galla questi aspetti. MC: Elettrificazione e impatto ambientale: come si sta evolvendo il vostro parco mezzi nell’ottica di rispondere alle esigenze legate a questi megatrend? Il cliente italiano chiede già macchine full electric / ibride? MASSIMILIANO COCCO: La filosofia di Kiloutou è quella di stare al passo con i tempi e le evoluzioni tecnologiche in atto. Il rinnovo del nostro parco di macchine a noleggio è guidato proprio dai nuovi trend. Dal 2020 abbiamo eliminato, per esempio, i modelli a propulsione endotermica precedenti allo Stage V e stiamo introducendo modelli sia ibridi che full electric. La domanda di queste macchine con propulsioni alternative non è ancora così elevata come dovrebbe, ma come Kiloutou stiamo promuovendone l'uso presso i nostri clienti. MC: La conversione della flotta verso macchine green quali sfide comporta in termini sia finanziari che di servizi? MASSIMILIANO COCCO: Stare al passo con i tempi e le evoluzioni tecnologiche in atto comporta grosse sfide da affrontare, anche per noi noleggiatori. Ci sono aspetti finanziari rilevanti: le macchine green hanno un costo iniziale superiore ad analoghi modelli con propulsione tradizionale; inoltre va implementata la formazione specifica su queste macchine sia per i venditori, che per i tecnici dell'assistenza. E poi non dimentichiamo l'investimento immobiliare: lo stoccaggio di batterie al litio è regolamentato in maniera rigorosa, e si deve disporre di appositi spazi, separati e appositamente attrezzati con sistemi antincendio. Altro tema importante è lo smaltimento delle batterie esauste, che comporta dei costi ancora piuttosto elevati. MC: Sono cambiate le vostre richieste di assistenza nei confronti degli OEM alla luce della conversione della flotta verso macchine ibride/elettriche? MASSIMILIANO COCCO: Sicuramente il rapporto

Da sinistra, Yann Canari, CEO di Kiloutou Italia, Massimiliano Cocco, Direttore commerciale Kiloutou-Cofiloc, e Sergio Gualandris, Business Director di Elevo-Kiloutou

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tra Kiloutou e i partner OEM si farà sempre più stretto, soprattutto per quanto riguarda l'assistenza. Al pari dei nostri clienti, anche per noi è fondamentale il servizio che a nostra volta i nostri partner sono in grado di assicurarci. ❑


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TESTIMONIANZE

(LIEBHERR)

POKER LIEBHERR Due nuovi escavatori gommati e altrettanti cingolati per Feickert, impresa tedesca a conduzione familiare specializzata nell’ingegneria civile (in particolare nella costruzione di canali e condotte idriche) nello stradale e nel movimento terra a metà del parco macchine di Feickert, che comprende circa 220 unità, è costituito da macchine Liebherr. L’azienda, cliente Liebherr dal 1955, nel 2021 ha investito in altre quattro macchine movimento terra e si è dotata di sistemi di attacco rapido, oli idraulici e sistemi di trasmissione dati, tutti targati Liebherr.

L

QUATTRO NUOVI LIEBHERR Come accennato, il parco macchine dell’impresa tedesca lo scorso anno si è arricchito di quattro nuovi modelli. Nello specifico stiamo parlando di due escavatori gommati A 918 Compact Litronic, un escavatore cingolato R 914 Compact Litronic e un ulteriore

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escavatore cingolato R 930 Litronic. In estrema sintesi, l’escavatore gommato short-tail A 918 Compact è una macchina ad alte prestazioni ideale per lavorare negli spazi ristretti grazie alle sue elevate capacità di sollevamento, forza di scavo e, ovviamente, a uno swing di soli 1,85 m.A queste caratteristiche si aggiungono consumi ridotti, grande sicurezza e ottimo comfort. A livello di compattezza rivaleggia con l’escavatore cingolato Liebherr R 914, che in rotazione si attesta a 1,55 m; mentre il cingolato Liebherr R 930 Litronic, che fa parte della nuova generazione 8 comprendente sette modelli da 22 a 45 t, è stato progettato per assicurare comfort, sicurezza, elevata ergonomia e grandi performance. Qualità

che Ragnar Feickert riassume in poche parole: “abbiamo oltre 60 anni di esperienza con le macchine Liebherr. Combinano la massima produttività con un’eccellente efficienza, cioè sono un investimento completo”. ATTREZZATURE E ATTACCHI RAPIDI Per molte imprese le macchine spesso svolgono il ruolo di veri e propri porta-attrezzi, un’evoluzione che ne amplifica enormemente le possibilità applicative. Non fa certo eccezione Feickert che infatti possiede circa 350


UN R 926 G8 per SATP Fondata nel 1992 da JeanClaude Bonthoux, la Société Alpine de Travaux Publics (SATP) oggi impiega 15 persone ed è attiva nei settori dell’ingegneria civile, delle infrastrutture, del movimento terra e nella preparazione delle piste da sci

nelle Alpi francesi. L’azienda dispone di quattro macchine Liebherr: due pale gommate (una L 550 e una L 506 Compact) e due escavatori cingolati: un R 914 e un recente R 926 G8, entrambi equipaggiati con il sistema di aggancio idraulico Likufix.

attrezzature meccaniche e idrauliche, la maggior parte delle quali sono marchiate Liebherr. “Utilizziamo benne rovesce, benne per la pulizia dei fossi e benne girevoli che, grazie all’inclinazione 2 x 50°, possono essere utilizzate sia per gli scavi sia per lavorare su argini e pendii”, aggiunge Hauke Feickert. Inoltre, per una maggiore produttività, efficienza e sicurezza, Feickert si affida al sistema di attacco rapido Likufix, ovviamente sempre made in Liebherr. “Grazie al Likufix”, continua Hauke Feickert “stiamo ampliando notevolmente le applicazioni dei nostri escavatori e delle nostre pale gommate. Il sistema di attacco rapido completamente idraulico ci offre anche la flessibilità necessaria di cui abbiamo bisogno per l’esecuzione di progetti di costruzione speciali”. Attualmente nella flotta Feickert tutti gli escavatori idraulici e le pale gommate della

Un anno dopo la consegna dell’escavatore cingolato Liebherr R 926 G8 e dopo oltre 1.500 ore di funzionamento, Fabien Bonthoux, che gestisce con il padre l’attività aziendale, è convinto delle prestazioni e della facilità d’uso della macchina

serie media di Liebherr sono dotati di Likufix. ANCHE L’OLIO È LIEBHERR Dal 2019 l’impresa ha inoltre deciso di convertire l’intero parco macchine all’olio idraulico biodegradabile Liebherr Hydraulic Plus. “L’olio è stato sviluppato e testato appositamente per le macchine Liebherr, soddisfa gli elevati standard Liebherr e ha una lunga durata”, afferma Thomas Lange, responsabile delle vendite di Liebherr-

e afferma: “questa macchina non è in alcun modo inferiore a un escavatore da 30 t”. Con una potenza di 150 kW (204 hp) e un peso operativo di 28 t, il modello Generation 8 combina infatti comfort ed ergonomia con prestazioni ottimali.

Baumaschinen Vertriebs- und Service GmbH nella filiale di Francoforte. Liebherr Hydraulic Plus è un fluido idraulico ad alte prestazioni biodegradabile per l’uso in aree sensibili dal punto di vista ambientale. Si caratterizza per eccellenti proprietà di scorrevolezza e ha un’influenza positiva anche sul consumo di carburante. Secondo i tecnici Liebherr con un’adeguata cura e monitoraggio dell’olio, gli intervalli di cambio possono essere prolungati fino a 10.000 ore di lavoro.

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TESTIMONIANZE

UN “VINTAGE” celebrativo Un R 960 SME con una livrea anni Sessanta è stato appena consegnato all’impresa Chavaz et Fils. Com’è facile intuire si tratta di un modello speciale, che celebra i 60 anni di presenza Liebherr a Colmar, in

Francia. Enfaticamente “Made in France”, i componenti di questa macchina molto speciale sono verniciati nei colori del paese in cui è stata prodotta. Il contrappeso, il sottocarro e la torretta dell’escavatore sono

rifiniti in blu, bianco e rosso, come celebrazione dei 60 anni di qualità francese. 60 è quindi il numero chiave di questa macchina e si riferisce al peso in tonnellate dell’escavatore, al decennio di arrivo di Liebherr in

Francia e agli anni di presenza dello stabilimento Liebherr in terra transalpina. Ecco perché questo numero compare proprio al centro dell’escavatore, sul contrappeso, dove si annida tra i colori nazionali francesi.

E LA GESTIONE È LIDAT Feickert Bauunternehmen – che ha quattro sedi dislocate in Assia,Turingia, Sassonia-Anhalt e Lussemburgo - ogni anno segue fino a 240 cantieri. Per una manutenzione efficiente, una pianificazione operativa ottimizzata e per il monitoraggio remoto di tutte le macchine, da diversi anni la società utilizza il sistema di trasmissione dati e di posizionamento LiDAT by Liebherr.“Con LiDAT possiamo visualizzare e gestire la nostra intera flotta in qualsiasi momento dalla nostra sede di Weilburg”, afferma Axel Schupp. Responsabile per le macchine di Feickert Bauunternehmen, “di conseguenza, sappiamo dove si trovano le macchine e riceviamo informazioni complete sui tempi di funzionamento e di utilizzo, sul consumo di carburante e sugli intervalli di manutenzione”. ❑

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AZIENDE

DAF TRUCKS

PROVE DI FUTURO

DAF si prepara alla transizione verso nuove forme di alimentazione e di trasporto. E lo fa fin da oggi

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giugno 2021. DAF svela al mondo la nuova line-up dei suoi veicoli, che racchiude la sua visione sul trasporto del futuro. Line-up che in pochissime settimane sfiora le 17.000 unità vendute in tutto il Mondo, ovviamente sulla carta, essendo le prime consegne iniziate a fine 2021. Una visone che punta, anzi scommette proprio, sul Regolamento Europeo inerente le nuove masse e dimensioni ammesse alla circolazione, approvato in ritardo rispetto alle previsioni, e che tiene a battesimo i primi veicoli in regola con esso, il nuovo DAF XG e DAF XG+. “Due veicoli che prevediamo rimangano una sorta di 'unicum' sul mercato per almeno un paio d'anni” ha commentato Paolo A. Starace, AD di DAF Veicoli Industriali Italia, in occasione della conferenza stampa di fine 2021. “Questi nuovi camion

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sono il risultato di un enorme sforzo in termini di R&D e di investimenti che non possono essere messi sul campo in breve tempo. I nostri nuovi camion, completamente rivisitati sotto ogni aspetto, sono non solo la risposta di DAF per il trasporto dei prossimi anni, ma anche un incentivo efficace per riuscire a trattenere gli autisti, gratificati dall'assegnazione di un veicolo moderno, confortevole e dal design decisamente affascinante”. I primi veicoli demo stanno girando per le concessionarie DAF di tutta Italia, accompagnati da 17 driver professionisti, mentre tra i primi clienti italiani ad aver dato fiducia ai nuovi DAF si annoverano nomi importanti, come Torello e Fertrans, entrambi clienti del dealer OVIP di Piacenza. Quasi prevedibile l'assegnazione del premio di Trucks of the Year 2022 che però ha una sua peculiarità: per

la prima volta nella sua storia, questo premio è stato assegnato a un'intera line-up (XF/XG/XG+). I tre veicoli sono, inoltre, la piattaforma già pronta ad accogliere le diverse tecnologie propulsive del futuro: elettrico e idrogeno, quest'ultima anticipata dal prototipo FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle), che il Gruppo Paccar conta


Per la prima volta nella storia dell'International Truck of the Year il premio viene conferito all'intera gamma: DAF XF, DAF XG, DAF XG+

sce la massima autonomia e flessibilità, ottimizzando anche l'aspetto dei consumi e minimizzando quello delle emissioni di CO2. All'IAA 2022 DAF presenterà la gamma completa. IL TREND È INARRESTABILE

di implementare su larga scala in un arco temporale tra i 5 e i 10 anni Nel frattempo, fa parlare di sé anche l'altro innovation truck di DAF: il PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle, che unisce i vantaggi della propulsione elettrica a emissioni zero (ideale in contesti urbani nei quali garantisce un'autonomia di 100 km) a un mix di diesel ed elettrico per i percorsi extra-urbani, connubio che garanti-

“Nonostante le varie difficoltà, è ormai innegabile che il megatrend del futuro in tema di trasporti vedrà l'affermarsi di 'veicoli green'. Una direzione che neanche il fallimento della recente COP26 può annullare, semmai solo in parte rallentare” spiega Starace. “In Europa la strada è stata tracciata: il futuro è nei veicoli a emissioni zero, con tappe di introduzione di obblighi e veicoli tra il 2020 e il 2030”.Tutti i costruttori si stanno impegnando a raggiungere i vari step fissati dalla UE prima della scadenza prevista dal legislatore, un percorso reso arduo e lento dal passaggio verso nuove tecnologie che sono solo in parte pronte e che “matureranno” verso una propria forma definitiva nel corso dei prossimi anni. “Secondo DAF il metano è una tecnologia

di transizione, destinata a scomparire nei prossimi decenni a favore dell'affermarsi definitivo della propulsione elettrica e di quella a idrogeno, con veicoli mossi da un mix delle due” continua Starace. “Le soluzioni che verranno approntate saranno appositamente ideate per rispondere alle diverse mission: il motore a combustione interna, ma non più diesel bensì idrogeno, è destinato a muovere i veicoli a lunga percorrenza. Saranno invece i truck ibridi a coprire le medie percorrenze, mentre le tratte urbane saranno un dominio esclusivo dei veicoli full electric". COME AFFRONTARE I CAMBIAMENTI IN ATTO

Quanto finora esposto delinea grandi cambiamenti che sono già in atto e che troveranno la loro completa affermazione nell'arco di diversi anni. Ma la lentezza di certi passaggi non de-

IL GRUPPO PACCAR NEL 2021 Sempre in linea con la “tradizione” che dura da oltre 80 anni, anche per l'anno appena trascorso il Gruppo Paccar, cui fa capo anche DAF, ha chiuso in positivo, con un fatturato di 16,84 miliardi di dollari e un utile netto post tasse di 1,34 miliardi di dollari. “Risultati che trarranno notevole vantaggio dall'arrivo e dall'affermarsi della nuova generazione di autocarri DAF” ha commentato Paolo A. Starace, AD di DAF Veicoli Industriali SpA. “La nuova generazione sarà infatti la comune piattaforma di tutte le nuove tecnologie del Gruppo”. Un Gruppo che nel 2021 ha investito ben 237 milioni di dollari in R&D.

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AZIENDE

ve trarre in inganno: bisogna iniziare ora la trasformazione aziendale. Paccar e DAF si propongono oggi come un one-stop-shop, ossia non più un fornitore ma un partner in grado di offrire il pacchetto intero delle soluzioni. Le aziende di autotrasporto che vogliono passare ai veicoli elettrici devono infatti compiere un notevole balzo evoluzionistico, e DAF ha messo a punto esperienza e strumenti in grado di accompagnarli in questo salto. Tutto inizia da una valutazione di quelle che sono le esigenze (percorso da affrontare, autonomia necessaria, ecc) mission per mission (chilometraggio, topografia dei percorsi, quanti stop, le ore di lavoro di ogni autista, la PTO del veicolo, ecc): una volta completata questa analisi, DAF propone la tipologia di veicolo elettrico e la struttura di ricarica (colonnine, ndr) necessarie. Segue una valutazione del sito e della connessione alla rete elettrica e delle infrastrutture del fornitore locale di energia, cui segue la fase finale di consegna dei veicoli e installazione dei punti di ricarica. Le colonnine proposte da DAF oggi (in partnership con ABB) sono di due tipi: DC da 150 kW in grado di ricaricare le batterie tra il 20 e l'80% in 75 minuti; DC da 250 kW in grado di ricaricare le batterie tra il 20 e l'80% in 45 minuti. Questo pacchetto che parte dalla valutazione per arrivare all'installazione delle infrastrutture è una consulenza professionale in grado di mettere il cliente nelle condizioni di operare al 100 per cento in full electric, a condizione ovviamente che vengano rispettati i parametri della valutazione iniziale. Due veicoli tipo di questi pacchetti sono il CF FT per

la distribuzione urbana, con MTT da 20,5 t e MTC da 35 t con Sleeper o Space Cab; oppure il CF FAN per la raccolta rifiuti o mission di navettaggio, con MTT da 29 t, cabine Day, Sleeper o Space e E-PTO da 400 V e 22 kW per l'allestimento frigo o da 650 V e 45 kW per l'allestimento compattatore rifiuti. Entrambi i veicoli offrono un'autonomia compresa tra i 200 e i 250 km, una potenza nominale di 350 kWh (effettiva di 315 kWh), 210 kW di potenza (pari a 300 CV) con un picco fino a 240 kW, e un carico utile pari a veicoli tradizionali equivalenti, con un margine di tolleranza di 2.000 kg. I tempi di ricarica e le colonnine necessarie sono quelli indicati poc'anzi.Tra gli altri plus dei due CF, la versatilità del layout del telaio, una riduzione della tara di circa 700 kg grazie all'adozione di batterie litio-ferrofosfato a temperatura controllata, che ven-

Il nuovo DAF XF con i motori a combustione interna a idrogeno, in fase di sviluppo presso DAF, è stato insignito del premio Truck Innovation Award 2022

gono posizionate in 5 moduli su entrambi i lati del telaio, in posizioni diverse per adattarsi all'allestimento. Per la distribuzione urbana, invece, DAF propone il proprio FA LF da 19 t: autonomia analoga ai CF, con una potenza effettiva di 250 kWh e totale di 280 kWh, una potenza motore di 260 kW per 1.970 Nm di coppia con i rispettivi picchi a 370 kW e 3.445 Nm. Le colonnine di ricarica possono essere una DC da 150 kW in grado di ricaricare le batterie tra il 20 e l'80% in 65 minuti oppure una AC da 22 kW in grado di ricaricare le batterie tra il 20 e l'80% in 8 ore. Il carico utile è pari a quello di veicoli tradizionali equivalenti, con un margine di tolleranza di 1.000 kg. ❑

MERCATO EUROPA, MERCATO ITALIA Come ogni anno, è il momento di tirare le somme dei risultati ottenuti in 12 mesi di attività. Per il mercato europeo dei veicoli industriali quelli del 2021 sono stati 12 mesi di crescita rispetto al 2020, con una chiusura che si aggirerà poco sopra le 275.000 unità per quanto riguarda i mezzi sopra le 16 t, e sulle 48.000 per le MTT inferiori. Numeri che comunque non tengono ancora

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il confronto con il 2019, a causa sia della persistente pandemia che, soprattutto, dell'andamento dei prezzi delle materie prime che risulta particolarmente “schizofrenico” e dell'incertezza di quella parte di clienti che non decidono gli acquisti in quanto non hanno ben chiaro lo standard di alimentazione che si affermerà. Passando dall'Europa all'Italia, il mercato del 2021 chiude con circa

20.000 unità vendute sopra le 16 t e 3.400 per i segmenti con MTT inferiore. A livello di performance, i numeri sarebbero potuti essere superiori se non ci fosse stata la frenata imposta dalla crisi della componentistica. L'attesa per il 2022 in Italia prevede un assestamento sulle 22.000 unità sopra le 16 t e sempre sulle 3.500 con massa inferiore. Un focus sui veicoli coinvolti nelle mission

construction, on e off road: anche per questi segmenti è prevista una solida crescita (inficiabile solo dalla crisi delle componenti), in parte già sostenuta, nei segmenti medio-piccoli, dai vari incentivi in essere (tipo il 110%). Con la messa in atto del PNRR e la realizzazione delle grandi opere, tale crescita interesserà anche i mezzi dalle MTT più elevate e i cosiddetti mezzi d'opera.



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INTERVISTA La parola a...Robert Fagiolino

A TU PER TU CON... Mecalac

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Robert Fagiolino, Responsabile commerciale Italia di Mecalac, racconta com’è andato il 2021 e come andrà il 2022 DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI MECALAC

DATA LA CRESCITA VERTIGINOSA IN TERMINI di ordini e le difficoltà legate alla consegna delle nuove macchine, Mecalac ha aperto gli ordini per le macchine in consegna nel 2023 a gennaio di quest'anno.

ell'intervista rilasciata a MC5.0-Macchine Cantieri, Robert Fagiolino, Responsabile commerciale Italia di Mecalac, svela che il 2021e 2022 rappresenteranno una “doppietta” strepitosa per Mecalac, che ha visto una crescita del 50% nel 2021 rispetto al 2020 e che si appresta a vivere un 2022 il cui portafoglio ordini segna, già a gennaio, +20% sul 2021. Qualche nube all’orizzonte? Fagiolino non nasconde che la carenza di materie prime e componenti metterà in seria difficoltà la produzione e che le consegne non saranno rapidissime, ma l’ufficio acquisti Mecalac è già all’opera per trovare nuovi fornitori che possano supplire alla carenza della componentistica.

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MC: Come si è chiuso il 2021 per Mecalac in Italia? I risultati italiani sono allineati a quelli del Gruppo, in termini relativi ovviamente, o le performance del mercato nazionale sono state, sempre in termini relativi, migliori della media degli altri mercati in cui opera Mecalac?

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ROBERT FAGIOLINO: Non mi è mai capitato di vivere un

anno come il 2021, durante il quale a giugno avevamo già venduto tutte le macchine previste dal nostro business plan per il mercato Italia e non eravamo più in grado di registrare ordini per macchine in consegna entro fine anno. Non posso quindi che confermare che per il mercato italiano è stato uno dei più vivaci per Mecalac, anche a livello internazionale, e siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti. Abbiamo infatti registrato una crescita del 50% rispetto al 2020, una crescita che non esito a definire eccezionale. Purtroppo la carenza di componenti e materie prime, che ha influenzato negativamente la disponibilità di macchine, ci ha impedito di registrare una crescita ancora maggiore rispetto a quanto detto.


Ma non possiamo proprio dire che il 2021 sia stato un brutto anno per Mecalac in Italia. Sui mercati europei Mecalac ha performato in maniera analoga all'Italia, anche se all'estero non ci sono incentivi come per esempio quello legato all'Industria 4.0. In ogni caso l'andamento medio in Europa è stato di circa il 40%; anche sui mercati extra-europei la crescita di Mecalac è stata sostenuta, forte dei dealer che si sono aggiunti alla nostra rete distributiva dopo l'acquisizione del ramo d'azienda di Terex. Quindi per Mecalac il 2021 è stato, in generale, un anno estremamente importante Non mi è mai capitato e di successo. MC: Prospettive per il 2022. Come si

muoverà Mecalac in Italia e quali risultati vuole raggiungere, non solo in termini di vendita di nuove macchine, ma anche di strategie di sviluppo dei servizi e rete distributiva? ROBERT FAGIOLINO: A inizio 2022

di vivere un anno come il 2021, durante il quale a giugno avevamo già venduto tutte le macchine previste dal nostro business plan per il mercato Italia.

abbiamo introdotto nuovi modelli più piccoli (da 200, 300, 400 e 500 litri, ndr) per quanto riguarda le pale gommate. Anche la gamma Swing si è ampliata con l'introduzione di un nuovo modello. In sintesi, qualunque sia il cantiere, Mecalac può offrire la macchina giusta in ogni applicazione.

abbiamo acquisito un portafoglio ordini tale da coprire l'intera produzione di Mecalac ROBERT FAGIOLINO destinata all'Italia per tutto l'anno. Anche Responsabile commerciale questo è un risultato che non era mai stato Italia di Mecalac raggiunto prima, complice se vogliamo il fatto che i nostri dealer, non potendo più acquistare da giugno 2021, hanno anticipato gli ordini del MC: Un cenno alle problematiche contingenti del settore, 2022. Data l'enorme richiesta, anche gli ordini di macchine e in particolare: carenza di personale qualificato per per il 2022 si può dire quindi completata, con una crescita operare sulle macchine e in cantiere/carenza di materie rispetto al 2021 del 20%. Resta sicuramente l'incognita legata prime e conseguente dilatazione dei tempi di consegna all'andamento delle materie prime e dei componenti, cosa delle nuove macchine. In merito a quest’ultimo aspetto, che ci ha costretto a chiudere già da gennaio gli ordini per Mecalac come si pone? quest'anno. Abbiamo inoltre completato la rete dei nostri ROBERT FAGIOLINO: Non credo ci siano, ad oggi, gli dealer, quindi quest'anno ci focalizzeremo in special modo sul elementi su cui basarsi per pronosticare la fine della crisi delle potenziamento della nostra presenza sul territorio dei nuovi materie prime e dei componenti che servono alla costruzione dealer e sui servizi connessi alle macchine già in attività sul delle macchine construction. Mecalac, al pari di tutti gli altri territorio. Complessivamente posso affermare che il 2022 sarà OEM del settore, sta subendo le difficoltà legate a questa un anno molto importante, come il 2021. crisi, ma sta anche mettendo in campo alcune contromisure: MC: Una riflessione generale sull’impatto che alcuni il reparto acquisti Mecalac sta lavorando all'individuazione interventi previsti da alcune “Missioni” del PNRR e implementazione di nuovi fornitori che possano colmare potrebbero avere sul settore construction, e in particolare le lacune di approvvigionamento attuali. Il rovescio della sulla Missione 3. medaglia non è però di poco conto: per esempio qui in Italia ROBERT FAGIOLINO: Mecalac ha sviluppato una nuova le nostre macchine sono omologate per la circolazione stradale. gamma dedicata al mondo delle ferrovie, che risponde appieno Questa omologazione comporta necessariamente il dover a quelle che potrebbero essere le esigenze innescate proprio rifare tutto il processo di omologazione qualora si cambi uno dall'applicazione della Missione 3 del PNRR, che prevede o più componenti. E per portare a termine il processo di un focus proprio sul potenziamento, tra le infrastrutture, della omologazione stradale serve necessariamente tanto tempo e rete ferroviaria nazionale. Oggi sono quattro i modelli che tanto lavoro, nonché del disagio che si ripercuoterà anche sui abbiamo nella gamma MRail, che rappresentano sicuramente clienti finali. Per ovviare a questi problemi futuri, abbiamo già investimenti interessanti per quelle aziende che andranno ad aperto la possibilità ai nostri concessionari di posizionare ordini operare in ambito ferroviario. Per essere pronti ai cantieri di sul 2023, proprio per giocare d'anticipo. Il consiglio che mi potenziamento delle altre infrastrutture previsti sempre dalla sento di dare ai nostri clienti è quello di pianificare per tempo i Missione 3 del PNRR, abbiamo ampliato e potenziato la propri investimenti, e ordinare le nuove macchine gamma delle macchine sia articolate che Swing, e in particolare il prima possibile. ❑

Guarda l'intervista a Robert Fagiolino, Responsabile commerciale Italia di Mecalac, sul canale Youtube di Orsa Maggiore international

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Innovazioni HINOWA

DI CRISTIANO PINOTTI FOTO DI HINOWA

Cingolata, Telescopica, Caleidoscopica

Le tecnologie “full electric” e “bi-energy” di Hinowa applicate alla nuova TeleCrawler22 consentono una significativa riduzione delle emissioni di CO2, senza rinunciare a nulla in termini di prestazioni e affidabilità, in un’ampia gamma di applicazioni

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l caleidoscopio – e per non sbagliare citiamo la Treccani – è un “apparecchio ottico costituito da due specchi piani (talora tre) disposti ad angolo, chiusi entro un cilindro e paralleli al suo asse, i quali, grazie ad un gioco di riflessioni multiple, sono in grado di fornire, per la disposizione casuale di vetrini o altri piccoli elementi colorati, eleganti, svariatissime forme geometriche,

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simmetriche, che la rotazione del cilindro permette di variare a piacere e che si osservano controluce”. In senso figurato, con il termine caleidoscopico si intende qualsiasi elemento abbia toni, colori, aspetti costantemente mutevoli. In pratica la fotografia della nuova piattaforma telescopica, cingolata TeleCrawler22 di Hinowa, una macchina estremamente versatile anche grazie alle sue tre motorizzazioni.

FRUTTO DELLA RICERCA&SVILUPPO HINOWA L’impegno di Hinowa nella costruzione delle sue piattaforme è ben delineato. Da anni il costruttore veneto si propone di garantire soluzioni sempre più efficienti, con particolare attenzione all’utilizzo dell’energia e allo sviluppo di macchine sempre più ecologiche, che sappiano unire prestazioni, sicurezza e sostenibilità ambientale. Da questi presupposti è nata la nuova piattaforma aerea cingolata telescopica TeleCrawler22, una macchina performante, di alto livello tecnologico, pensata per migliorare la produttività, semplificare il lavoro e aumentare la sicurezza in qualsiasi condizione, anche su terreni difficili o con spazi ridotti. Autentico caleidoscopio tecnologico, è disponibile in tre diverse unità di potenza: il rivoluzionario sistema completamente elettrico, la tecnologia bi-energy che combina motore termico ed elettrico e il motore diesel Kubota Z602. Il sottocarro utilizza motori di trazione elettrici che consentono di eseguirne la traslazione in maniera completamente ecologica, senza oli idraulici.


I CAMPI DI APPLICAZIONE

L’attenzione per i particolari: la piattaforma Hinowa è equipaggiata con fari di lavoro a LED anteriori e posteriori

Il sistema “full electric”, più efficiente rispetto a quello idraulico, consente di adottare un pacco batterie agli ioni di litio efficiente, assicurando le medesime prestazioni di una piattaforma a trazione idraulica. Allo stesso tempo con la tecnologia “bi-energy” ecco la possibilità di selezionare la fonte di alimentazione. Si può optare per l’azionamento con batterie Lithium-Ion (con pacco batterie da 6,1 kWh) che rappresenta una soluzione ecologica in grado di garantire ottima autonomia, assenza di rumore, vibrazioni ed emissioni allo scarico, e che non necessita di connessioni elettriche, né di particolari manutenzioni. Oppure si può selezionare l’attivazione del motore termico, che consente di operare in maniera del tutto analoga a una tradizionale macchina diesel. Un’altra versione vede l’utilizzo del motore diesel Kubota Z602 bicilindrico accoppiato a un motore elettrico da 230V. Il propulsore (raffreddato a liquido e conforme alla normativa sulle emissioni EPA/CARB Tier 4 + EU StageV) prevede il controllo automatico del numero dei giri “HD autorev”. FUNZIONI DI ULTIMA GENERAZIONE Compatta, sicura, con carro cingolato con sistema di allargamento (88-118cm) e con area di stabilizzazione ridotta, la macchina Hinowa prevede il controllo automatico

dell’estensione/retrazione del braccio telescopico durante la salita/discesa, che permette di mantenere automaticamente la stessa distanza da una parete, in modo da seguire una linea verticale. Per intenderci fa un perfetto “filo-muro”. È inoltre equipaggiata con le funzioni “Go Home” e “Go Back”. La prima permette di chiudere e allineare automaticamente il braccio telescopico e di portare la macchina in posizione di trasporto in tutta sicurezza tramite un solo pulsante; mentre la funzione “Go Back”, porta con sé un importante risparmio di tempo e un notevole aumento della produttività in quanto consente di memorizzare l’ultima posizione di lavoro assunta così da poterci ritornare automaticamente premendo, anche in questa occasione, un solo pulsante. La macchina è inoltre dotata di sistema Start&Stop: il motore elettrico si avvia solo al comando dei movimenti. Da evidenziare anche il sistema di auto-stabilizzazione, il telecomando con informazioni visive, i cingoli anti-traccia (che evitano di danneggiare le superfici degli edifici in cui si opera), i fari di lavoro a LED anteriori e posteriori. La macchina è inoltre dotata di un sistema integrato di diagnosi che consente all’operatore di individuare eventuali anomalie e di monitorare i principali parametri di funzionamento del pacco batterie direttamente dal display del telecomando.

Le società di noleggio (ma anche i clienti finali) stanno dimostrando un grande interesse verso questa macchina multifunzione. Tecnologicamente avanzata, ecologica e di facile utilizzo, la nuova TeleCrawler22 consente ai clienti di essere presenti in diversi settori quali la manutenzione, la ristrutturazione, la verniciatura, la pulizia, la potatura degli alberi, l’edilizia e via di questo passo. L’alimentazione Lithium-Ion, grazie alle ridotte emissioni acustiche e alla totale assenza di gas di scarico, può essere utilizzata senza restrizioni di orario anche in luoghi chiusi come aeroporti, centri commerciali, chiese, musei, palazzi storici, alberghi, negozi, industrie, oppure in zone dove non è opportuno causare intralcio alle normali attività quali centri storici, villaggi turistici, parchi divertimento e navi da crociera. Com’è facile intuire, la polifunzionalità della TeleCrawler22 incrementa le possibilità di applicazione con effetti positivi per l’attività di noleggio in termini di un aumento della base clienti e di un ROI (return on investment) crescente.

La nuova piattaforma TeleCrawler22 è equipaggiata con le funzioni “Go Home” e “Go Back”

“Il nuovo modello TC22 offre un mix di differenti motorizzazioni con un occhio particolare alla versione Lithium-Ion, che non necessita né di connessioni elettriche, né di particolari manutenzioni e garantisce la riduzione delle emissioni inquinanti aumentando notevolmente le possibilità di applicazione anche nei centri urbani con zone a bassa emissione”. Davide Fracca, Sales and Marketing Director Hinowa MACCHINE CANTIERI 5.0

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Innovazioni HINOWA

IL CESTO DSE (DUAL SIDE ENTRY) In tema di innovazioni va sottolineata l’adozione del nuovo cesto DSE (acronimo di “Dual Side Entry”) con portata unica a 230 kg per tutto il diagramma di lavoro. Il cesto si caratterizza per dimensioni generose e per un design particolarmente funzionale.Tra le sue principali caratteristiche spicca, ovviamente, la doppia entrata laterale (destra e sinistra)

con doppia scaletta, che permette l’ingresso e l’uscita indipendente dei due operatori. Da segnalare, inoltre, il fondo con griglia per garantire la visuale sotto il piano di calpestio; l’ottimizzazione dello spazio interno; il piano di appoggio in alluminio antiscivolo; le quattro ruote (dotate di freno per stoccaggio) finalizzate a un più agevole spostamento del cesto smontato; e un innovativo dispositivo anti-entrapment. L’ELETTRICO CHE CONVINCE Oltre i vantaggi più evidenti - che certamente non saranno sfuggiti ai professionisti del settore, siano essi noleggiatori o clienti finali – ci

piace sottolineare come un’ulteriore peculiarità dei motori di trazione elettrici sia determinata dalla generosa coppia motrice. La TeleCrawler22 può quindi lavorare su terreni fangosi e pendenze anche considerevoli. Inoltre, l’assenza di olio nel sistema di traslazione elimina totalmente il rischio di perdite sul terreno (“zero leakage”), garantendo il massimo rispetto per l’ambiente. Infine, per la massima comodità di utilizzo, la ricarica delle batterie Lithium-Ion avviene tramite il caricabatterie presente a bordo macchina. Questa tipologia di batterie, lo ricordiamo, ha una vita estremamente superiore alle tradizionali batterie al piombo e si distingue per la mancanza dell’effetto “memoria”: possono quindi essere ricaricate in ogni momento, anche quando la piattaforma sta lavorando. ❑

DUE VERSIONI Hinowa propone la sua nuova piattaforma aerea cingolata telescopica in due versioni per incrementarne ancor di più la versatilità operativa

Il cesto DSE si caratterizza per dimensioni generose e la doppia entrata laterale con doppia scaletta che permette l’ingresso e l’uscita indipendente dei due operatori

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Sempre attento alle differenti necessità dei clienti, il costruttore veronese ha predisposto due versioni per la sua nuova macchina. La TeleCrawler22 è infatti disponibile nella versione “N”, leggera, che prevede un peso contenuto sotto le 3 t, un’altezza di lavoro massima di 22 m, e un massimo sbraccio di 12,4 m con una persona nella cesta (136 kg), oppure di 11 m con due persone a bordo (230 kg). Inoltre ecco la versione “S” (Standard) che garantisce sempre un’altezza di lavoro di 22 m, mentre lo sbraccio orizzontale è di 12,4 m con portata illimitata di 230 kg nel cesto DSE con doppio ingresso laterale. Entrambe le versioni offrono un’area di stabilizzazione variabile in grado di posizionare la macchina anche nelle zone più complicate. L’area di stabilizzazione completa è di 408x427 cm, l’area di stabilizzazione ridotta è di 240x573 cm, mentre quella parziale è di 325x427 cm.


news AZIENDE

ALLA GRANDE

Niederstätter chiude un 2021 da record

I

l 2021 è stato davvero positivo per Niederstätter, che ha chiuso l’anno con cifre record per quanto riguarda il fatturato, le assunzioni e le nuove aperture. “Siamo molto contenti dei risultati economici ottenuti quest’anno” spiega Daniela Niederstätter, membro del Consiglio d’Amministrazione dell’azienda.“Ora ci concentreremo sulla sostenibilità, una maggiore consulenza al cliente e il focus sullo sviluppo di tecnologie innovative per migliorare il settore edile. Inoltre rafforzeremo la nostra presenza in Lombardia e miglioreremo il posizionamento nel settore dell’industria e del recycling”. FONTE: NIEDERSTÄTTER Nella foto: Hyundai Construction Equipment offre nuovi livelli di efficienza, produttività e performance grazie ai tre nuovi escavatori cingolati HX130A LCR, HX140A L e HX145A LCR conformi alle norme UE Stage V nel segmento 13-15 t recentemente introdotti sul mercato.

FINO a 200 km Grazie alle nuove batterie da 52 kWh il Renault Trucks Master Z.E. assicura oggi un’autonomia effettiva di circa 200 km, con una variabilità di +/- 10 km in base al tipo d’uso e allo stile di guida. La nuova versione sarà disponibile dalla primavera 2022 e, grazie alle sue caratteristiche, è un mezzo ideale sia per i professionisti, che per le attività di logistica (per esempio le consegne cosiddette dell’ultimo miglio) nel centri storici e nelle zone ZTL.

Partnership tra giganti (Movimento terra)

Firmando un accordo di fornitura esclusiva con Tobroco-Giant, Doosan trova un partner di lunga esperienza e con una gamma di pale gommate compatte ad alte prestazioni. Tobroco-Giant è tra i principali produttori di pale gommate compatte per movimentazione di materiali, costruzioni, noleggio, agricoltura e paesaggistica. In base al nuovo accordo, selezionati modelli di pale gommate compatte saranno prodotti da Tobroco-Giant nei colori arancioni di Doosan e venduti con il nome Doosan attraverso la rete dei suoi concessionari europei. Doosan introdurrà i primi modelli previsti dal nuovo accordo nella categoria di peso da 3.500 a 5.000 kg nel 2022. La nuova partnership riguarda un totale di cinque modelli di pale gommate compatte.

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INTERVISTA La parola a... Renzo Pagliero, Alessandro Blanchi e Roberto Marangoni

UN'AZIENDA CON...

le vele a segno

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Megatrend, andamenti economici e innovazioni tecnologiche sono i tre punti chiave sui quali è stata impostata la strategia Multitel Pagliero dei prossimi tre anni DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI EMANUELA PIROLA E MULTITEL PAGLIERO

VUOI SAPERNE DI PIÙ SU MULTITEL PAGLIERO? VISITA https://multitelgroup.com

Da sinistra Roberto Marangoni, Renzo Pagliero e Alessandro Blanchi. Rispettivamente Direttore Commerciale estero, Presidente e Direttore commerciale Italia di Multitel Pagliero

GRAZIE A UN APPROCCIO AL MERCATO ORIENTATO alla continua evoluzione, Multitel Pagliero è cresciuta enormemente in pochi anni, passando da 250 a 480 collaboratori enzo Pagliero. Alessandro Blanchi. Roberto Marangoni. Rispettivamente Presidente, Direttore commerciale Italia e Direttore Commerciale estero di Multitel Pagliero. Insieme ci raccontano presente e futuro dell'azienda di Manta (CN) che, dopo il riassetto societario, rimane saldamente in mano alla famiglia fondatrice e si proietta in un futuro di forte espansione, sia in Italia che oltralpe.

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MC: Dopo più di un anno dal primo lockdown, in Italia il

settore è tornato ad incontrarsi a GIS. Ma come si è chiuso il 2021 e quali sono le prospettive per il futuro? RENZO PAGLIERO: GIS è stato sicuramente un importante appuntamento per il mercato mondiale, che si è tenuto al termine di una serie di manifestazioni europee che hanno riaperto dopo il picco della pandemia e a cui abbiamo partecipato.


Complessivamente tutte le fiere hanno portato buoni risultati, e anche GIS non è stato da meno. Benché Covid-19 abbia impattato in maniera considerevole sull'economia italiana, nei mesi della cosiddetta ripartenza il mercato del nostro settore ha dimostrato una vitalità mai vista prima e ha raggiunto risultati davvero strabilianti. Come Multitel Pagliero nel 2021 abbiamo registrato un record di vendite assoluto, mai raggiunto nella nostra storia aziendale. Parlando invece di prospettive per il futuro, ci aspettiamo un'ulteriore crescita nel 2022, nonostante il grosso problema degli approvvigionamenti di componenti e materie prime. Fare previsioni su un arco temporale maggiore è più difficile, ma tutti gli indicatori economici danno ad oggi un tasso di crescita sostenuto almeno fino al 2024: basta pensare alle previsioni di crescita del PIL nazionale, che nel 2021 si è chiuso al 6,5% e nel 2022 è previsto assestarsi su un +4%. MC: Il 2021 ha visto un riarrangiamento della proprietà aziendale. Cos'è oggi Multitel Pagliero e quali sono gli obiettivi che si è posta? RENZO PAGLIERO: Nel 2021 c'è stato un cambiamento dell'assetto societario di Multitel Pagliero che ha comunque visto riconfermata la proprietà della famiglia fondatrice, con il sottoscritto come Presidente e i miei due figli, Fabio e Anna, alla guida della Società. Il fatto che l'azienda sia ancora guidata dalla famiglia fondatrice è un segnale di continuità, che confermo e che si concretizzerà in nuovi obiettivi di crescita che intendiamo raggiungere mediante l'introduzione di novità tecnologiche e nuove strategie commerciali. Oggi Multitel Pagliero è un Costruttore leader in Europa per quanto riguarda le piattaforme aeree su autocarro Patente B, e intendiamo mantenere e incrementare questa leadership. MC: Ha parlato di nuove tecnologie. Può fornire qualche dettaglio in più? RENZO PAGLIERO: Lo sviluppo di nuove soluzioni e nuovi prodotti è una priorità di Multitel Pagliero. In media lanciamo sul mercato 2 o 3 modelli nuovi ogni anno, sintomo di un reparto R&D estremamente dinamico ed efficiente. Ci confrontiamo quotidianamente con i nostri clienti e studiamo le dinamiche del mercato per seguire gli sviluppi dei vari megatrend. Uno di questi è l'elettrificazione, per rispondere alla quale abbiamo già introdotto da diverso tempo modelli di PLE ibridi, ossia piattaforme che possono essere azionate elettricamente, senza l'ausilio del motore endotermico dell'autocarro su cui sono allestite. La mia opinione personale è che per i prossimi anni saranno i modelli ibridi a

conquistare il mercato: il full electric è una tecnologia ancora troppo giovane per permettere la realizzazione di una macchina in grado di garantire la necessaria autonomia che serve al settore considerando i notevoli limiti di massa a terra dei veicoli (soprattutto i Patente B, ndr) oggi imposti dalla normativa vigente. Sui modelli al di sotto dei 15 m di altezza operativa, il full electric potrebbe essere più fattibile, anche se i costi sono ancora proibitivi, ma la mia opinione personale è che sia l'idrogeno la chiave del futuro, soprattutto su masse a terra superiori alle 3,5 t. In ogni caso, stiamo portando avanti diverse collaborazioni con i nostri fornitori per l'individuazione di nuovi materiali e soluzioni per le PLE del futuro. MC: Sempre in merito alle nuove tecnologie, come ha risposto il mercato italiano all'introduzione dell'Industria 4.0? ALESSANDRO BLANCHI: L'impatto dei sistemi di gestione legati

all'Industria 4.0 è stato molto rilevante in Italia, più che all'estero, impatto in parte accresciuto dagli incentivi statali. Ma in ogni caso oggi l'Italia è un mercato maturo che ha recepito i vantaggi di questa tecnologia, e ne accetta il maggior costo. In particolare sono stati i noleggiatori ad aprirsi per primi all'Industria 4.0, perché hanno compreso tutti i vantaggi che porta in termini di gestione aziendale e della flotta, che ripagano ampiamente il maggiore costo d'acquisto del mezzo. Ma oggi anche una considerevole percentuale di utilizzatori finali ha adottato macchine equipaggiate con i dispositivi dell'Industria 4.0. RENZO PAGLIERO: L'arrivo della tecnologia dell'Industria 4.0 ha permesso a Multitel Pagliero di affrontare un'accelerazione di alcuni rilevanti investimenti (dell'ordine dei 20 – 25 milioni di euro, ndr) legati all'automazione dei processi produttivi che ha portato a una forte internalizzazione di alcune fasi prima realizzate da fornitori

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INTERVISTA

esterni. Senza gli incentivi legati all'Industria 4.0 l'azienda avrebbe sicuramente affrontato comunque tali investimenti, ma in maniera più diluita nel tempo. Oggi Multitel Pagliero è un'azienda che è passata in pochi anni (dal 2017, ndr) da 250 a 480 collaboratori. MC: Cosa può dirci del mercato Italia di oggi? ALESSANDRO BLANCHI: In Italia Multitel Pagliero è da sempre

tra i leader, sia per macchine vendute che per fatturato, ma dal 2017 sta conoscendo un costante aumento delle proprie quote di mercato con un tasso di crescita decisamente superiore alla media degli anni precedenti. Nel 2021, inoltre, i numeri complessivi sono stati straordinari a livello globale, cosa che si è riflessa sui risultati di Multitel Pagliero stessa che sono raddoppiati rispetto al 2020. RENZO PAGLIERO: Quello del 2021 è un risultato ancora più significativo se si pensa che nel 2020 Multitel Pagliero, nonostante la crisi indotta dalla pandemia, ha chiuso l'anno con una crescita comunque del 2,5%. MC: Cosa ci aspetta nei prossimi mesi in Italia? ALESSANDRO BLANCHI: Oggi l'Italia rappresenta il 30% del

fatturato globale di Multitel Pagliero, composto dalla vendita di unità sia sotto che sopra le 3,5 t. Come detto, il mercato nazionale sta crescendo, e sta dimostrando anche un maggior interesse rispetto agli anni passati per quanto riguarda le piattaforme su camion sopra le 3,5 t di massa a terra, segmento nel quale siamo leader assoluti. Il 2021 ha cavalcato In Italia Multitel l'onda della ripartenza, onda che si allungherà sicuramente su tutto il 2022 e 2023. Nel 2024 è Pagliero è da sempre presumibile un calo, fisiologico dopo tre anni di tra i leader, sia per crescita esplosiva, ma ritengo che la base di questa macchine vendute che crescita sia solida e permetterà a Multitel Pagliero per fatturato, ma dal di mantenere le quote di mercato acquisite. MC: Varchiamo le Alpi. Come sta andando

all'estero? ROBERTO MARANGONI: In Europa il trend

di crescita è sostanzialmente analogo a quello italiano. Il 70% del fatturato di Multitel Pagliero proviene dall'export, e di questo la metà è realizzato mediante vendite in Francia, mercato

2017 sta conoscendo un costante aumento delle proprie quote di mercato con un tasso di crescita decisamente superiore alla media degli anni precedenti

che Multitel Pagliero può tranquillamente considerare alla stregua di un mercato domestico. Anche Germania e Regno Unito, dove siamo presenti mediante filiali dirette, stanno performando molto bene, benché la Brexit ci abbia posto qualche sfida supplementare cui abbiamo fatto fronte incrementando la struttura inglese, con un conseguente aumento delle vendite. MC: E al di fuori della “vecchia Europa”

cosa succede? ROBERTO MARANGONI: Multitel Pagliero ha

sempre concentrato i propri sforzi sui mercati dell'Europa occidentale, vale a dire Francia, Germania, Benelux e Spagna. Attualmente ci stiamo affacciando sui mercati dell'Est Europa, del Medio Oriente, dell'area scandinava e in Canada. MC: Un'ultima considerazione sulle possibili evoluzioni del

panorama noleggiatori in Italia. Si assisterà a una progressiva scomparsa dei piccoli noleggiatori? ALESSANDRO BLANCHI: A nostro avviso il mercato del noleggio

in Italia continuerà a essere costituito sia da grandi realtà che da piccoli noleggiatori. Sia le prime che i secondi si rivolgono a tipologie di clienti differenti e, soprattutto, offrono servizi estremamente diversi tra loro. Le piccole realtà hanno nella personalizzazione estrema dei servizi offerti il proprio punto forte, mentre ampia gamma di macchine a disposizione e di velocità nell'assistenza sono i cavalli di battaglia dei grandi gruppi. ❑

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news VEICOLI INDUSTRIALI

SEMPRE DAKAR Iveco partecipa ancora alla Dakar, confermando le prestazioni dei suoi camion

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ttimi risultati per il Team PETRONAS De Rooy IVECO, che ha chiuso il Rally Dakar con tutti e tre i truck nella Top 10. Sabbia, dune e canyon hanno fatto da sfondo all’edizione 2022 del Rally Dakar. Nella seconda settimana di gara, il Team PETRONAS De Rooy IVECO ha mantenuto costanti le prestazioni con i suoi camion, e i risultati finali sono stati davvero ottimi. I due IVECO Powerstar e l’IVECO Trakker hanno messo in mostra le prestazioni eccezionali e la straordinaria affidabilità dei camion IVECO nelle condizioni estreme e nei percorsi impegnativi che hanno caratterizzato la Dakar 2022.

IN crescita Curtis è un fornitore leader per le applicazioni EV e ibride in un’ampia gamma di mercati della mobilità. Heila Technologies è un’azienda tecnologica e specializzata nell’integrazione e nell’uso delle risorse energetiche distribuite. Grazie all’acquisizione di queste due realtà, Kohler Co. procederà verso l’elettrificazione ed espanderà la sua offerta di gestione dell’energia pulita. Curtis e Heila Technologies opereranno in autonomia pur facendo parte del gruppo.

Applicazioni speciali (Sollevatori telescopici)

Grazie al proprio know-how Manitou è in grado di creare macchine e accessori personalizzati. Il dipartimento “Special Solutions” offre un’intera gamma di attachments per soddisfare le esigenze specifiche tutti i clienti. I sollevatori telescopici Manitou sono spesso impiegati nei cantieri di posa di tubature flessibili di vario genere. Tali tubature vengono trasportate avvolte su enormi aspi che il sollevatore telescopico è chiamato a srotolare lungo lo scavo di posa. Questi tubi hanno di solito diametri tra i 70 e i 650 mm, con pesi che variano da 70 a 500 kg per metro. Per affrontare una simile applicazione serve quindi il giusto attachment, che Manitou ha sviluppato ad hoc: si tratta di un jib con cella di carico.

FIERE

BAUMA AL TOP A 10 mesi da Bauma 2022, confermato il 97% di spazio espositivo

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ancano 10 mesi a Bauma 2022, che quest’anno si terrà eccezionalmente a fine ottobre (24-30 ottobre 2022) sempre presso il quartiere fieristico di Monaco di Baviera, e giunge la conferma da parte di Klaus Dittrich, Presidente e CEO di Messe Munchen, che “il 97% di lo spazio disponibile è già stato confermato dalle aziende espositrici. Questo feedback è un chiaro segnale dell’intenzione dei nostri clienti di partecipare a bauma. Nelle conversazioni personali che abbiamo con espositori e visitatori, sentiamo ripetere in particolare una cosa: non vedono l’ora di poter incontrare i clienti di persona e, naturalmente, di vivere l’atmosfera speciale che solo bauma può creare. Sono davvero fiducioso che la situazione migliorerà presto, al punto che saremo in grado di organizzare un entusiasmante Bauma che attirerà un gran numero di aziende e visitatori internazionali”. L’industria mineraria sarà ancora una volta ben rappresentata. Tra gli espositori aziende come come BHS Sonthofen, Herrenknecht, Komatsu, Liebherr, Schulte Strathaus e Zeppelin Baumaschinen. SECONDO UNACEA, IL MERCATO DI MACCHINE PER COSTRUZIONI CHIUDE IL 2021 IN CRESCITA, RECUPERANDO IN PARTE QUANTO PERSO CON LA CRISI DEL 2008. POSITIVI GLI SCAMBI INTERNAZIONALI E BUONE LE ASPETTATIVE PER IL 2022.

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Un titolo provocatorio, per attirare l’attenzione su quello che è un male comune in tutto il mondo, e da noi in particolare: la poco sana abitudine di considerare l’informazione qualcosa di gratuito, perché reperibile su internet. Un’abitudine in verità già consolidata ai tempi del cartaceo, quando comunque gli italiani compravano molti meno giornali della media europea, per accontentarsi di quelli del bar. Chiaro per tutti che questo non consente un giornalismo ragionato e specializzato, ma una macelleria di tematiche facili e veloci, possibilmente d’impatto sui social. Se vogliamo controbilanciare l’attuale tendenza, e tornare a usufruire di un giornalismo di qualità, allora tutti dobbiamo pagare, e farlo felicemente!

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EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Ennesimo pateracchio

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IL PERBENISMO INTERESSATO, LA DIGNITÀ FATTA DI VUOTO, L’IPOCRISIA DI CHI STA SEMPRE CON LA RAGIONE E MAI COL TORTO, È UN DIO CHE È MORTO. (FRANCESCO GUCCINI)

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MACCHINE CANTIERI 5.0

i funerali non mancano mai i super-ipocriti i quali, presenti per pura convenienza od opportunismo, dopo aver passato una vita a disprezzare il defunto, davanti ai parenti si sperticano in lodi e rimpianti nei confronti della salma. E così è andata per l’elezione del Presidente della Repubblica. Anche in questo caso la batteria di ipocriti non è mancata. Infatti, dopo aver appreso che Mattarella, piuttosto che ricandidarsi, avrebbe fatto il salto mortale triplo, dopo aver brindato fino all’ubriachezza molesta in seguito a questa notizia, di colpo hanno cambiato rotta e, con un funambulismo degno della migliore democristianità, hanno candidato... Mattarella. Autolesionismo? No, istinto di sopravvivenza. Ecco la cronistoria. I grandi della politica casereccia, quando si accorsero che Giuseppe Conte, l’uomo con la pochette, era ormai un pugile suonato, decisero di sostituirlo con... uno in gamba. Con uno che, già a vederlo (e a differenza da Conte) sembrava un Presidente del Consiglio vero. Non una controfigura. Quindi chiamarono in causa Mario Draghi. Il quale si mise a lavorare sodo, anche per far vedere di che pasta era, ma specialmente per vincere la sedia quirinalizia che tutti, ma proprio tutti, pensavano fosse sua, ma proprio sua. Ma si mise a lavorare come lui sapeva fare, cioè ragionando da banchiere e tenendo il sociale in frigorifero. Cioè comandando e decidendo come, in effetti, aveva fatto per tutta la vita. E qui si ruppe il giocattolo: i burattinai di sempre si accorsero di essere diventati burattini. Quindi, terrorizzati all’idea di essere degradati ulteriormente e di diventare una specie di rampicanti della politica, cosa facile con un Draghi al Quirinale, si inventarono la manovra d’emergenza. Quella che nei sottomarini si ordina con “aria alla rapida”. Ed ecco, come per magia, cinicamente sostenere che meglio di Mattarella non si può, che senza Mattarella non si vive, che Mattarella è l’unico che può mettere piede in Europa senza ricevere torte in faccia. Insomma, una banda di ipocriti che, dopo aver chiamato Draghi, si è accorta che Draghi faceva Draghi e non era minimamente disposto a prendere ordini da quattro fattorini rivestiti in qualche modo! Ecco come, secondo noi, è andato il pateracchio presidenziale. Un pateracchio che ha fatto ridere il mondo intero. E Mattarella? Che si è ricandidato dopo aver giurato con il sangue che non l’avrebbe mai fatto? Beh, fate voi... ❑


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