INVIO dicembre 2023

DICEMBRE 2023

GIORNALE SCOLASTICO DEL

DIECI ANNI DI SUCCESSI

LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO

il DIRIGENTE Il polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”, con i suoi cinque indirizzi ormai consolidati (Classico, Scienze Umane, Artistico, Scientifico, Sportivo), si è aperto al futuro affrontando con tanto entusiasmo le nuove sfide.

La società ci invia continui segnali di novità e di richiesta di cambiamento, che al Polo Liceale abbiamo accolto convinti che possiamo coniugare, bene, tutto ciò che viene dalla tradizione, anche pedagogica, con le tecnologie moderne, e attraverso un metodo di insegnamento fortemente empatico. Non rinunciamo, però, a quelli che sono i contenuti principali dello studio, che insieme ai nostri ragazzi affrontiamo sempre con grande carica.

Abbiamo predisposto percorsi importanti ed estremamente qualificanti, consentendo agli studenti di fare esperienze per ampliare gli orizzonti dei programmi didattici. Le attività anche legate alle risorse del PNRR vanno in più direzioni, e questa rivista dell’istituto ne è testimonianza diretta, attraverso una progettualità predisposta con il coinvolgimento degli insegnanti e degli studenti. Le tante personalità della cultura, dello sport, dell’arte e della scienza che puntualmente vengono a scuola per confrontarsi coi nostri ragazzi, sono il valore aggiunto che la scuola dà ai ragazzi. Un modo per confrontarsi, per aprire finestre sul mondo che ci circonda.

Il nuovo percorso della curvatura biomedica, sta dando risultati eccellenti. A livello organizzativo, abbiamo migliorato la funzionalità dei due plessi con nuove dotazioni, siamo tornati ad occupare la “Palazzina del restauro”, con dotazioni laboratoriali per il Liceo Artistico, veramente eccezionali e altre ne sono in arrivo sia per potenziare lo studio delle lingue straniere che quelli dell’informatica, delle scienze naturali, fisiche e chimiche.

Siamo una scuola internazionale, infatti, ospitiamo con un progetto del Rotary studenti e studentesse che passano un anno qui con noi, nelle nostre famiglie e consentiamo tanta mobilità Erasmus nei vari paesi d’Europa. Abbiamo aderito a prestigiose iniziative nazionali di forte impatto, come la Notte Nazionale dei Licei, che ci vede orami da dieci anni tra gli istituti protagonisti n tutta Italia. E da dieci anni siamo orgogliosamente inseriti nella Rete dei Licei Scientifici Sportivi, con la solidità di un indirizzo che è in costante crescita, unico in tutta la nostra zona.

L’intraprendenza e la dinamicità, con il marchio impresso della qualità, ci vengono riconosciute e sono uno stimolo a proseguire su questa strada e a ricercare costantemente occasioni di confronto e di crescita coinvolgendo tutte le componenti della scuola.

Il Liceo Mazzatinti c’è, con orgoglio. Con passione. Con grinta. Con forza. Con coraggio.

classico 3

L’ospitalità non è a senso unico Le alunne della classe terza descrivono con entusiasmo la presenza di una studentessa americana nella scuola

Elisabeta Comaniciu-Vittoria Peracchia In antichità l'ospitalità era considerata un valore sacro.

Fortunatamente, nonostante siano trascorsi millenni, ancora oggi rimane un valore tramandato tra generazioni. Dunque, ospitare una studentessa americana durante il suo soggiorno di studio in una città con antiche tradizioni come Gubbio non può creare stupore.

L'unica sorpresa è stata la scoperta piacevole di quanto possano avere in comune persone provenienti da culture così diverse.

Sorprendente è stata anche la sua capacità di adattamento, la velocità di apprendimento della lingua, l'interesse e la curiosità vivace per la nostra cultura e le nostre tradizioni.

La permanenza di Zeal a Gubbio e nella nostra classe ci è stata comunicata poco prima che iniziasse la scuola. Sin dall'inizio, la presenza di una compagna di classe proveniente da un contesto diverso e lontano dal nostro ci ha suscitato curiosità e volontà di cercare il confronto con una realtà sconosciuta. Anche Zeal si è subito dimostrata interessata e amichevole e questo ha sicuramente facilitato la conoscenza e la comprensione reciproca. Zeal è una ragazza solare, gentile e anche disponibile ad aiutarci, soprattutto durante le lezioni di inglese, a cui partecipa attivamente. Zeal frequenta soltanto alcune lezioni con noi e spesso segue le lezioni d’inglese con altre classi o viene coinvolta in attività scolastiche.

Inoltre si applica con molta dedizione nell'apprendimento dell’italiano. Accogliere una ragazza americana ci ha dato l'opportunità di prendere consapevolezza della nostra identità culturale, riscoprendola e apprezzandola di più, e di capire l'importanza della condivisione e del confronto. Ospitare e confrontarci con Zeal è un’esperienza che ha lasciato e lascerà un’impronta indelebile nella nostra memoria.

Gubbio-Oudenaarde: le emozioni di un gemellaggio Positivo il bilancio del tradizionale scambio con gli studenti del Belgio Elena Pierucci e Elisabetta Pierucci Dallo scorso Aprile, con la nostra classe è stato ripreso il tradizionale gemellaggio con gli studenti belgi del “Bernardus College” di Oudenaarde, un’esperienza che le classi terze dell’indirizzo Classico erano solite intraprendere prima della pandemia. Lo scambio è cominciato con la partenza della nostra classe lo scorso 25 Aprile con il ritorno il 1 Maggio. Durante questa prima esperienza abbiamo imparato a conoscere ognuno di loro e le loro abitudini attraverso attività organizzate dai belgi a scuola o in città. Ad esempio, il secondo giorno siamo entrati a contatto con la natura, divertendoci molto con il parkour in una palude, mentre gli altri giorni infrasettimanali abbiamo preso parte a giochi (come la caccia al tesoro e indovinelli) o cucinato cibi di entrambe le culture per una serata cinema a scuola. Abbiamo anche avuto modo di visitare altre città del Belgio, quali Bruxelles e Gent. Nella prima ci siamo soffermati soprattutto in Parlamento e nei luoghi di cultura mentre nell’altra abbiamo avuto l’opportunità di girare in barca tra i canali della città; al termine di queste due giornate, alcuni di noi hanno partecipato a delle feste organizzate nelle loro case mentre altri sono andati a ballare. La seconda parte dell’esperienza ha previsto l’arrivo degli studenti in Italia dal 20 al 27 Settembre, una settimana in cui abbiamo dimostrato di ricambiare l’ospitalità e l’amicizia con cui per primi siamo stati accolti. Oltre ad averli guidati noi stessi in una visita della nostra città, li abbiamo fatti cimentare in laboratori che riprendono i mestieri tradizionali eugubini, quali la lavorazione della carta e della ceramica; li abbiamo portati a Gualdo Tadino, dove abbiamo assistito alla sfilata del Corteo Storico dei “Giochi delle Porte”, e a visitare i principali monumenti di Roma. Li abbiamo coinvolti nella nostra realtà e nei momenti di convivialitá e festa che ci contraddistinguono con delle serate all’insegna del divertimento e della voglia di stare insieme presso la Taverna di Sant’Ubaldo e l’Oratorio Don Bosco. Questa opportunità è stata fondamentale per migliorare non solo la conoscenza e la pratica della lingua inglese, ma anche il legame stretto con gli studenti belgi e all’interno del nostro gruppo classe che, grazie allo scambio, ha imparato il vero significato di unione e di condivisione.

scienze umane

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Napoli è “mille culture” BENEDETTA CAMILLI- CAMILLA PASCOLINI Dopo anni passati senza le nostre amate gite, finalmente durante il terzo anno il nostro liceo ci ha permesso di andare a Napoli per ben tre giorni. Era mercoledì 26 aprile quando abbiamo intrapreso il lungo viaggio di ben sei ore, per poi arrivare a destinazione e vedere, come primo monumento, la galleria Umberto I, semplicemente bellissima e piena di turisti.

Successivamente, con la nostra guida, abbiamo visitato tutta la città, apprezzando la maestosità di Piazza del Plebiscito, i quartieri spagnoli, la famosa Spaccanapoli e infine la Napoli sotterranea, piena di cunicoli e cisterne di acqua. La sera ci siamo permessi di divertirci un po’ in un locale con le nostre professoresse, per poi svegliarci la mattina seguente, riprendere il pullman e visitare Torre del Greco, con la sua distesa azzurra, infinita, di mare, dove si potevano scorgere Capri ed Ischia. Verso l’ora di pranzo, ci siamo rimessi in marcia per andare a visitare Pompei, la famosa città riemersa dalla lava, con tutti i suoi reperti speciali. L’ultimo giorno, prima di ripartire nel pomeriggio, abbiamo avuto il piacere di vedere il Museo Archeologico di Napoli, stracolmo di statue che lasciano senza fiato per la loro maestosità e bellezza; abbiamo visitato anche il reparto dei mosaici, dei dipinti e tanto altro. Dobbiamo ringraziare la nostra scuola per questa gita bellissima, anche perché abbiamo potuto assaggiare la famosa pizza napoletana, a dir poco deliziosa. Siamo stati tanto felici perché ci siamo sentiti di nuovo parte del mondo e abbiamo riscoperto l’importanza di stare insieme e quella voglia di conoscere posti nuovi che prima era quasi sparita del tutto.

PORTOGHESI IN TRASFERTA REBECCA MARIANI - FEDERICA AGOSTINELLI A settembre, per sei giorni, sono arrivati al polo liceale Mazzatinti dieci ragazzi portoghesi provenienti da Vila Real, che hanno partecipato all'Erasmus e sono stati ospitati da cinque ragazzi della 4alsu e da cinque ragazzi della 4blsu. Sono arrivati lunedì 25 settembre presso le Logge dei Tiratori di Gubbio e hanno lasciato i loro bagagli all’hotel Relais Ducale, per poi cenare nella taverna di Sant'Ubaldo, assaporando così l’atmosfera eugubina. Il giorno dopo tutti i ragazzi di entrambe le classi si sono trovati in Aula Magna per una presentazione sulla città di Gubbio. I portoghesi invece hanno mostrato un video inerente alla loro scuola, mettendo foto con i ragazzi dell’Erasmus andati in Portogallo la primavera scorsa. Lo stesso giorno è avvenuto l’incontro con Jacopo Fo, che ha tenuto una lezione sullo “yoga demenziale”. Nei giorni successivi, si sono svolte altre attività come, ad esempio, il giro della città di Gubbio per visitare i posti più iconici (Teatro Romano, Piazza Grande, Basilica di Sant’Ubaldo ecc…), la caccia al tesoro e il conferimento della “patente dei matti” dopo tre giri intorno alla fontana del Bargello. I ragazzi del liceo hanno inoltre portato gli ospiti portoghesi a visitare altri luoghi dell’Umbria. Una mattina si sono recati ad Assisi, dove hanno visitato il Santuario della Spogliazione, in cui è seppellito il corpo del beato Carlo Acutis, e la Basilica di San Francesco. Un pomeriggio invece è stato dedicato al nostro capoluogo, Perugia, con visita al centro storico e alla Fontana Maggiore.

Infine il 30 settembre si è fatta un’escursione sul monte Ingino, per poi pranzare da Coppo. Il primo ottobre i ragazzi portoghesi sono stati accompagnati dalle rispettive famiglie ospitanti in Piazza Quaranta Martiri, dove sono saliti su un pullman per raggiungere Roma e tornare in Portogallo in aereo.

artistico 5

Arteterapia: un laboratorio di cura del sé GIORGIA GIOMBARIOLI Per gli studenti del Liceo Artistico è stato un sabato a scuola veramente interessante quello del 7 ottobre scorso. Gli alunni dell’indirizzo si sono infatti dedicati a diverse attività di laboratorio, tra cui l’arteterapia. Si tratta di una tecnica non verbale in cui, grazie a diverse espressioni artistiche, si cerca di favorire il dialogo con la persona coinvolta, al fine di migliorarne la condizione psichica, e di conseguenza la qualità della vita. L’arteterapia si svolge solitamente in appositi laboratori, dove l’espressione artistica diventa lo strumento per raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, nonché per risolvere problematiche di vario genere. E’ un modo per migliorare le proprie capacità comunicative e relazionali, per entrare in contatto con il proprio mondo interiore rielaborando le radici di sofferenza e disagi. Di solito a cocondurre una seduta di arteterapia sono un artista e uno psicoterapeuta, o comunque un professionista, l’arteteapeuta, in grado contemporaneamente di stimolare l’espressione artistica e lo sviluppo di un percorso interiore, che può essere svolto in maniera individuale o in gruppo.

Per gli studenti dell’artistico l’attività svolta è stata l’occasione per approcciarsi a questa tecnica, grazie al lavoro della professoressa Francesca Nicchi che ha allestito il laboratorio di arti pittoriche al piano terra della palazzina, in maniera da avere un ambiente tranquillo, con un’ampia scelta di materiali a disposizione per tutti gli studenti: gli alunni hanno potuto sperimentare diverse tecniche come il collage, ma anche di disegno e pittura con i pastelli, con i colori acrilici, con pastelli a cera ecc. L’attività svolta ha costituito lo spunto per una riflessione da parte degli studenti, che in questo modo hanno potuto comunicare i propri sentimenti e pensieri: il numero di tavole realizzabili era illimitato; i lavori sono poi stati appesi al muro del laboratorio dalla professoressa Nicchi insieme agli artisti. Per gli studenti questa attività laboratoriale è stata un modo diverso di avvicinarsi all’arte, forse in maniera più personale, non solo come espressione del proprio mondo interiore, ma anche come occasione di analisi di quel mondo, per crescere e stare bene con sé stessi e con gli altri.

Una “Biennale” da ricordare EMMA ADAMI Il novembre scorso noi ragazzi del triennio del liceo artistico siamo stati in visita alla “Biennale” di Gubbio. Dopo una conferenza a Palazzo Pretorio, in cui abbiamo avuto l’occasione di ascoltare due degli organizzatori della “Biennale”, ci siamo recati al Palazzo dei Consoli, dove abbiamo avuto l’occasione di apprezzare otto stendardi realizzati da altrettante artiste, tante quanti gli otto consoli di età medievale, in pieno parallelismo tra passato e presente, fra mondo antico e mondo moderno. A Palazzo dei Consoli gli studenti hanno avuto anche l’occasione di vedere una collezione di vasi e sculture tibetane, da cui è nata l’idea di realizzare una scultura fatta di zolfo.

Da Piazza Grande il gruppo si è quindi diretto al Palazzo Ducale, sede della “Biennale”, dove noi studenti sono rimasti impressionati dalla varietà e dal numero delle opere in esposizione: un colonna di cera rappresentante una scultura “viva” che reagisce al tempo, un mouse con degli artigli, una colonna con ghirlande realizzate sui calchi di frutta esotica; una serie di occhi, una barca fatta di spazzatura del tempo come cocci di piatti e brocche, delle vere e proprie “teste di cavolo”, ovvero verdura con la faccia. Un’altra sezione della “Biennale” ha in esposizione delle provette con dei denti sotto acido, destinati a sciogliersi entro la fine della mostra; e poi a colpire noi studenti è stata anche tutta la parte sotterranea del palazzo, dove sono state poste delle sculture realizzate in collaborazione con gli artigiani eugubini: ceramisti, calzolai e falegnami. Tra queste opere, a catturare l’attenzione sono state una “montagna” di ceramiche come vasi e piatti, una cascata d’acqua fatta di acciaio che parte da un tombino e finisce a terra, un vaso di marmo, delle scarpe da lavoro, dei coltelli da lancio molto grandi in legno ed infine uno stendardo blu con una stella gialla (ce n’era solo uno perché gli altri 44 si possono vedere in giro per Gubbio e sono veramente belli…). All’uscita da Palazzo Ducale siamo andati ai giardini pensili, dove la nostra uscita si è conclusa di fronte ad una fontana volutamente realizzata alla rovescia, vicino alla quale si trova una straordinaria opera uditiva, dove si possono sentire tutti i discorsi dei passanti dei mesi passati. La mostra è stata interessante a mio parere, “andare al futuro senza dimenticare il passato” è un concetto molto innovativo e rivoluzionario.

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MATLAB: il futuro della Tecnologia Al Mazzatinti si lavora con le nuove piattaforme di programmazione

MARCO MINELLI - RICCARDO ROSSI Ormai da diversi anni la nostra scuola propone a tutti gli studenti del triennio la possibilità di seguire un corso di “Introduzione alla Modellizzazione matematica con Matlab/Octave e Simulink”. Le lezioni, tenute dai proff. Stefano Fanucci e Sara Baiocchi, hanno il compito di orientare gli alunni verso il mondo della programmazione e del calcolo numerico: Matlab, infatti, viene usato per l’analisi di dati, lo sviluppo di algoritmi e la creazione di modelli, ma queste sono solo alcune delle innumerevoli possibilità di impiego del programma. Al giorno d’oggi, ad esempio, si usa per progettare e simulare sistemi di guida autonoma o sistemi meccatronici, oppure analizzare e modellizzare sistemi biologici. In aggiunta a ciò, diverse discipline come Chimica, Scienze della Terra, Neuroscienza e Fisica si avvalgono dell’aiuto di esperti di Matlab per analizzare e simulare i propri dati. Viene inoltre impiegato in diversi settori industriali: dall’ambito aerospaziale e della difesa a quello biotecnologico, farmaceutico ed energetico. Per citare un esempio di impiego del programma in ambito medico, si può ricordare il caso di Bergamo: qui è stato effettuato un intervento su un paziente grazie all’utilizzo di un braccio robotico gestito a distanza da una equipe medica. Nel 2023 sono circa 7000 gli acceleratori, gli incubatori e le startup che utilizzano Matlab e sono più di 6500 le università in tutto il mondo che utilizzano questi programmi innovativi per indirizzare i propri studenti verso carriere brillanti nei settori dell’Ingegneria, dell’Economia e della Scienza.

Se vogliamo pensare al nostro futuro, dobbiamo tenere presente che atenei come quello di Bologna ed a di Roma hanno stipulato contratti con la piattaforma di programmazione per diffondere la conoscenza di uno strumento che sta rivoluzionando il settore della tecnologia.

Gubbio-Sztendre: un legame oltre le distanze IRENE MENGONI - JENNIFER LOSIO Il gemellaggio tra studenti provenienti da realtà diverse è una delle esperienze più formative che si possano vivere: lo sappiamo bene noi studenti delle classi terze del Liceo Mazzatinti, che nel mese di ottobre abbiamo ospitato i ragazzi del Liceo “Ferences Gimnazium” di Sztendre, un piccolo centro non molto distante da Budapest. Questo evento ha consolidato il legame speciale tra le nostre comunità, che si conoscono ormai da diversi anni. L’incontro tra culture diverse, come sempre, ha arricchito noi studenti ma anche i nostri genitori, che con grande impegno, nonostante le difficoltà linguistiche, hanno fatto sì che i ragazzi ungheresi si sentissero a loro agio anche in famiglia.

L’esperienza è iniziata con grande entusiasmo e una certa dose di ansia.

Quando sono arrivati i ragazzi di Szentendre, li abbiamo accolti calorosamente. Nonostante la barriera linguistica iniziale, con il tempo siamo riusciti a comunicare e a stringere un legame di amicizia, grazie alle varie attività svolte e alla convivenza. Abbiamo visitato le città di Perugia, Spoleto, Spello e Passignano sul Trasimeno, mostrando ai ragazzi i tesori della nostra regione. Abbiamo fatto una lunga passeggiata fino al monte Ingino per scoprire la bellissima città di Gubbio dall’alto ed assistere ad una spiegazione sulla realizzazione dell’albero più grande del mondo. Ci siamo recati presso la Biblioteca Sperelliana, dove uno storico ci ha illustrato alcuni libri dell’Archivio da cui i ragazzi ungheresi sono rimasti molto sorpresi. Nei momenti di svago abbiamo cantato e ballato sia canzoni tipiche eugubine che ungheresi; abbiamo condiviso storie, idee e prospettive scoprendo di avere molto in comune, nonostante le nostre diverse abitudini. I ragazzi ungheresi hanno apprezzato le specialità della cucina italiana, in particolare pasta, gelato e ovviamente, pizza, anche se per loro le nostre porzioni sono decisamente abbondanti!

Questa esperienza ha dimostrato che, nonostante le differenze culturali e geografiche, il mondo è un luogo più ricco quando le persone si uniscono per apprezzare ciò che le rende uniche. Ci ha inoltre insegnato a comunicare non solo attraverso le parole, ma anche attraverso il rispetto reciproco, la comprensione e l'interesse genuino per la cultura dell'altro. È una lezione preziosa che ci insegna che, nonostante le frontiere geografiche, siamo tutti cittadini del mondo, uniti dalla nostra comune umanità.

scientifico sportivo

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Progetto Peer Education ELISA VAGNARELLI - GIULIA GAGGIOTTI La Peer Education (educazione tra pari) è una metodologia educativa che si basa sulla trasmissione di conoscenze ed esperienze tra coetanei; infatti sono i ragazzi stessi a svolgere attività educative rivolte ai loro pari. I temi che si affrontano sono semplici e di interesse giovanile; i ragazzi riescono a diffondere informazioni e messaggi significativi con un linguaggio comprensibile per tutti.

La Peer Education migliora le abilità relazionali e di comunicazione, fa acquisire competenze di diverso tipo, supporta il progetto di crescita dell'individuo ed è un vantaggio di salute per tutti. Queste competenze di vita, cioè le LIFE SKILLS, si dividono in emotive (ad esempio: consapevolezza di sé, gestione dello stress e delle emozioni), cognitive (ad esempio: decision making, problem solving, pensiero critico e creativo) e relazionali (ad esempio: empatia, comunicazione efficace e capacità di relazionarsi).

Nell’anno scolastico 2022/2023 gli alunni della classe 3ALSS hanno partecipato a questo progetto. Durante gli incontri tenuti in classe è intervenuto il personale ASL di Gubbio ( psicologi e operatori).

II professionisti hanno proposto ai ragazzi attività pratiche e lezioni teoriche in promozione alla salute, in cui la classe è stata coinvolta in primis per far emergere i propri interessi e qualità,seguendo le spiegazioni di esperti.

La scuola ha promosso questo progetto per poter supportare e sviluppare l’educazione tra pari, scegliendo all’interno della classe individui adeguati, i senior, che sarebbero diventati poi,dopo un' opportuna formazione, i i nuovi peer educator che entreranno nelle classi per affrontare le problematiche a loro segnalate.

Fare il peer educator implica non solo dare informazioni, ma soprattutto mettere le persone nella condizione di potere decidere in modo consapevole riguardo la loro vita.

In Umbria è stata adottata in molti territori; partendo da queste esperienze locali, il progetto vuole estendere il modello di intervento a tutto il territorio regionale,in modo che la peer si affermi come una vera e propria metodologia educativa.

ALESSIA BERTOLINO Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un piano del quale fanno parte i docenti e assistenti amministrativi in posizione di comando presso l'Amministrazione centrale e presso gli Uffici scolastici regionali.Tra i numerosi obiettivi del progetto, spicca il tema della salute, argomento sensibile,essendo tema di attualità nella società, soprattutto per la generazione Z cui,appunto, è indirizzato questo progetto, il cui valore netto è pari a 1,7 miliardi €.Valore da poter investire in vari obiettivi,tra cui: la ristrutturazione degli edifici scolastici e all’integrazione degli strumenti digitali per ottimizzare le forme di didattica web nella realtà quotidiana degli studenti e avvicinarsi alle professioni del futuro. Il tema della salute è il progetto su cui il Polo Liceale Mazzatinti ha scelto di investire, proiettandosi così nel futuro,nell’innovazione e nel progresso, concentrando la sua attenzione all'indirizzo scientifico sportivo, acquistando per quest'ultimo con i fondi predisposti,30 biciclette da mountain bike(MTB) e 25 rulli fissi interattivi, i quali permetteranno l’unione dell’ attività fisica alla tecnologia, praticando un’azione sinergica interattiva e avendo così la possibilità di poter unire un’intera classe, sotto la supervisione e la guida del professore, in un unica realtà sportiva virtuale,che li vedrà competere(in simulazioni di gara)e allenarsi(grazie ad allenamenti già predisposti nell’applicazione interessata(Swift)),in uno spazio,attività,tempo e metodi a loro riservati. Questa attività innovativa risulta dunque affine, a quelli che sono gli obiettivi predisposti dal progetto PNRR 4.0 per le scuole.

classico

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Non il mito di Francia, ma un uomo innamorato

Nel film si racconta un Bonaparte lontano dai canoni classici, succube della donna che ama EMMA TRIPPETTI-CECILIA COLARIZI GRAZIANI

‘Una figura che ha cambiato la storia dell’Europa. Volevamo vedere sul grande schermo la storia dell’imperatore francese che prese il potere con un colpo di Stato e riuscì a conquistare in poco tempo non solo il favore dei soldati ma anche i vasti territori delle maggiori potenze europee di quel periodo. Eppure “Napoleon” non parla di questo. Al cinema vediamo prevalentemente un uomo, chiuso tra sontuose pareti di palazzi privati e pubblici. E così davanti ai nostri occhi scorrono sale da pranzo, salotti con ricevimenti e camere da letto, il tutto con prevalenza del binomio Napoleone-Giuseppina, la sua compagna e mentore. Il Ridley Scott che ci aspettavamo lo ritroviamo solo nelle due scene di battaglia, rese con effetti scenici, titanici (memorabile il “fate uscire la fanteria” della battaglia di Austerlitz, in cui domina l’abilità del generale): il tempo si ferma e siamo immersi dentro il campo di battaglia. Certamente tre ore di sole scene belliche non sarebbero state allettanti (e neppure piacevoli), ma sicuramente lo sarebbe stato il vedere emergere i sogni di gloria e soprattutto l’innata abilitá di Napoleone nel conquistare e realizzare il suo progetto. Avremmo guardato la battaglia di Waterloo con un occhio diverso, avremmo sentito la seconda sconfitta più dolorosamente. Joaquin Phoenix è l’attore perfetto: enigmatico, sguardo tenebroso e postura imponente. E allora, perché lo vediamo come uomo infantile, a volte, quando il personaggio che interpreta ha segnato le memorie dei suoi contemporanei e posteri come colui che si impose “dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno...”? Se, come diceva Manzoni, l’“ardua sentenza” spetta a noi posteri, sta a noi giudicarlo tiranno o liberatore, dittatore o eroe, ma di sicuro non possiamo limitare la sua figura nell’ambito dei soli spazi chiusi, dove non risulta Napoleone Bonaparte, ma solo un francese pieno di luoghi comuni.

Il passato come monito per il presente La storia racconta la creazione del più grande strumento di distruzione di massa mai realizzato dall’uomo MATTIA GENEROTTI Il 7 ottobre le classi quinte del Polo Liceale Mazzatinti si sono recate al cinema “Astra” per la visione del film “Oppenheimer”, uscito due mesi prima e importante dal punto di vista scientifico e geopolitico nella fase storica della Seconda Guerra Mondiale. Il film inscena la storia di Robert Oppenheimer, fisico ebreo di Manhattan che ha girato tutta l’Europa per studiare la fisica quantistica e portarla in America. Dopo anni di insegnamento, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, viene coinvolto e messo a capo del progetto Manhattan, che cercava di colmare l’anno di svantaggio sui nazisti nello studio atomico, con il fine di realizzare una bomba. Nel film si vede chiaramente il processo di reclutamento di tutti gli scienziati coinvolti, i migliori in America, e la costruzione di Los Alamos, città isolata e super controllata dove avvenivano gli studi. Nel film troviamo l’alternanza di scene, quelle a colori, che sono quelle viste dal punto di vista di Oppenheimer, come le sue storie d’amore, i tradimenti e la presenza nei salotti filo-comunisti; invece quelle che sono in bianco e nero hanno come protagonista Strauss. Quest’ultimo è coinvolto in un processo di conferma per diventare senatore, ma viene messo in luce come lui avesse provato a mettere all’angolo Oppenheimer per ripicca personale, nel momento in cui lo stesso Strauss aveva sostenuto una campagna per l’importazione degli isotopi, che Oppenheimer aveva definito inutili.

Tutta la cinepresa alterna l’“udienza di conferma”, che ha effettivamente tolto potere allo scienziato, e il processo a Strauss, che alla fine, come afferma lui stesso, viene messo al “suo posto” davanti a tutto il paese.

Il film intrattiene e non lascia mai lo spettatore e piano piano mostra aspetti nascosti, come un bocciolo, che lentamente fa vedere i petali interni fino alla manifestazione della sua bellezza

scienze umane

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Erasmus In Irlanda GIORGIA NATALINI - ELENA MINELLI Lo scorso anno scolastico gli alunni selezionati delle classi quarte del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Scientifico hanno partecipato al progetto “Erasmus plus” in Irlanda, a Londonderry, dal 5 al 14 maggio 2023. Gli studenti, accompagnati dai docenti Alfredo Pagnotta e Sabina Di Forte, hanno fatto un’esperienza che li ha messi a confronto con un’altra cultura e un’altra lingua. I ragazzi sono stati accolti da tre “host family”, che li hanno ospitati e sono state il loro punto di riferimento durante tutta la permanenza. I primi due giorni sono stati dedicati alle visite turistiche e alla conoscenza della cittadina di Derry. La prima mattinata gli studenti sono andati a visitare le Giant’s Causeway, il famoso promontorio affacciato sul mare dell’Irlanda del nord. Il giorno dopo si sono recati a Belfast, la capitale del paese, per ammirare le principali attrazioni, come il museo del Titanic, il St. George’s Market e il Botanic Gardens. Nei giorni successivi gli alunni hanno frequentato le lezioni nella North West Academy, approfondendo nozioni linguistiche e culturali con l’insegnante Joseph, il quale ha fatto fare loro interessanti esercitazioni e laboratori. Sono state organizzate anche attività alternative per gli studenti: hanno infatti partecipato ad una caccia al tesoro per la città di Derry, passando per i luoghi più noti, come il Ponte della Pace, il Teatro, la Cattedrale di San Columba e i Murales; hanno anche seguito una lezione di teatro e partecipato a dei giochi quiz, ovviamente il tutto in lingua inglese.

Nel tempo libero i ragazzi hanno avuto l’opportunità di frequentare pub, ristoranti, centri commerciali, tutti posti di svago abitualmente frequentati dagli irlandesi. Al termine della settimana gli studenti hanno ottenuto un attestato del percorso svolto durante la settimana.

Come sono stati questi 5 anni?

ELISA BELLUCCI - GINEVRA FIORUCCI

In cinque anni abbiamo attraversato numerose volte i corridoi della scuola, passato ore nelle aule e provato emozioni di ogni tipo, dalla gioia di una verifica andata bene alla rabbia di un’interrogazione al di sotto delle nostre aspettative, fino alle risate in classe (per battute a volte fuori luogo) e molti altri momenti che si sono aggiunti al nostro bagaglio di esperienze. Molte volte abbiamo fantasticato nel corso degli anni su come sarebbe stato quest’ultimo, su come avremmo affrontato lo studio per l’esame finale, gestito le assemblee d’istituto e i vari progetti, vissuto il nostro viaggio d’istruzione più importante, e ora che siamo in dirittura d’arrivo è giunto il momento di metterci in gioco e finire al meglio questo percorso. Oltre alla quotidianità in classe, abbiamo partecipato a delle attività che ci sono piaciute molto: le uscite didattiche come la mostra del Perugino, in cui abbiamo potuto vedere alcune opere che abbiamo approfondito a lezione; le gite scolastiche a Parma e in Sicilia che ci hanno permesso di unirci come classe, di farci conoscere dai professori e conoscere loro fuori dal contesto scolastico, ma anche di apprezzare realtà diverse dalla nostra e toccare con mano argomenti affrontati a lezione solo dal punto di vista teorico. Tra le proposte che la scuola ci ha offerto, alcune ci stanno sicuramente a cuore: il nostro giornale d’istituto Invio, che è uno spazio che permette a noi studenti di esprimerci e far conoscere agli altri qualcosa; il progetto AVIS, che permette agli studenti maggiorenni di donare il sangue aiutando chi ne ha bisogno. Insomma la scuola ci ha donato tanti stimoli e tanti momenti, belli e a volte meno belli, ma quello più importante sarà sicuramente quest’ultimo anno di liceo, compresa la maturità, con cui speriamo di concludere in bellezza il nostro percorso, anche se, diciamoci la verità, chi non è in ansia solo a pensarci?

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SPORTIVO

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L’Artistico trionfa: VI Premio “Giuliano Pini” GIORGIA LUCANTONI Lo scorso ottobre si è ufficialmente chiuso il concorso “Mutar d’Ale” del VI Premio d’Arte “Giuliano Pini’’ 2023, svoltosi a Cavriglia, dedicato alle opere di tutti i Licei Artistici di Italia.

In questa VI edizione, le ragazze del 5AF del Liceo Artistico hanno sicuramente spiccato, guadagnando risultati sorprendenti: il primo premio è andato infatti ad Alessia Matarazzi e due menzioni d’onore a Denise Morelli e Lupita Passacantilli.

La stessa Alessia ha così commentato: “Sono stata felice di aver vinto la VI edizione del premio dedicato a Giuliano Pini sul libro d’artista. E’ risultata essere un’esperienza interessante sotto il profilo della progettazione; inoltre mi ha fatto veramente piacere partecipare alla mostra e ricevere complimenti da parte della giuria che, in aggiunta al premio ricevuto, mi ha consegnato anche un’opera dell’artista”. A congratularsi e complimentarsi con le studentesse eugubine sono stati anche gli altri partecipanti dei licei artistici, nonché Roberta Pini, moglie e portavoce del maestro Giuliano Pini.

Per le ragazze è stata la loro prima partecipazione ad un concorso di questa portata; non si aspettavano sicuramente di ottenere un risultato così straordinario, “per questo - hanno dichiarato entrambe - la soddisfazione è stata ancora più grande”, tenuto conto che inoltre era la prima volta che vedevano esposti i loro lavori in una mostra.

Le studentesse sono state accompagnate alla premiazione dai professori Antonella Capponi, Walter Tomassoli, Moreno Panzolini, Francesca Visalli e Matteo Belardi, molto fieri dei risultati delle ragazze.

“Cersaie”, un’esperienza a 360 gradi EMMA ADAMI Gli studenti hanno partecipato anche alla mostra “I (5) sensi del progetto Il 27 Settembre 2023, le classi dell’artistico si sono recate al “Cersaie” di Bologna, un Salone Internazionale della Ceramica per l’architettura e dell’Arredobagno, con zone dedicate ad arredi di design per il bagno e in generale per la casa, con convegni e luoghi di esposizione, una delle più preziose vetrine per l’eccellenza del Made in Italy. Una fiera che non si limita più a celebrare esclusivamente la ceramica e l’arredobagno come elementi autonomi, quanto piuttosto come parte integrante dell’intero sistema casa. In questo particolare contesto, la ceramica emerge come la protagonista indiscussa delle superfici, in grado di soddisfare una varietà di necessità estetiche e funzionali, sempre però. con un occhio di riguardo verso la tutela dell’ambiente. La visita è stata di così grande interesse che ha catturato l’attenzione non solo degli studenti dell’indirizzo architettura, ma anche di quelli di arti figurative. La visita è stata inoltre l’occasione per prendere parte alla mostra dal titolo “I (5) sensi del progetto” con oggettistica per la casa, piastrelle e mattonelle che potevano essere non solo osservate, ma anche annusate, toccate e persino ascoltate, per un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Gli studenti di architettura hanno inoltre preso parte ad un convegno con la architetta Xu Tiantian, che ha parlato dei suoi progetti. dedicati per lo più al rinnovamento e al recupero di siti degradati. La visita in generale ha offerto un esempio di design e architettura che guarda anche alla tutela dell’ambiente, in sintonia con lo spirito e l’impegno su questo tema delle nuove generazioni.

scientifico

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Lo Scientifico trionfa alla “Festa della scuola”

CATERINA URBANI

TGli alunni delle quarte classi dello Scientifico hanno preso parte alla “Festa della scuola” di Ascoli Piceno aggiudicandosi il primo ed il terzo posto in due diverse categorie. La manifestazione, giunta ormai alla terza edizione, è un evento culturale di livello nazionale, organizzato dal prof.

Massimo Arcangeli, responsabile dell’associazione “La scuola che non muore”, in collaborazione con l’associazione “La voce della scuola” di Diego Palma.

Gli studenti si sono classificati al primo posto in un contest dedicato ad una futura Costituzione della scuola, redigendo un vero articolo che è stato poi presentato in formato video. I ragazzi si sono concentrati soprattutto sulla necessità di avere strutture scolastiche curate anche dal punto di vista estetico, nell’ottica di una fruizione più piacevole e quindi più proficua degli spazi anche dal punto di vista degli apprendimenti. Infatti l’articolo, a firma di Chiara Allegrucci, Francesco Baffoni, Elena Cappannelli, Lorenzo Franceschetti, Matilde Menichetti e Maddalena Omicioli recita così:“Lo Stato si impegna a migliorare e a modernizzare, dal punto di vista estetico e funzionale, le strutture, gli arredi e gli apparati tecnologici della scuola, affinché gli studenti riescano a usufruire del luogo di apprendimento nel modo migliore, trovando a loro volta uno stimolo al rispetto degli stessi. Gli studenti avranno il compito di collaborare al mantenimento delle strutture”. Altri due gruppi si sono classificati invece pari merito al terzo posto, nella categoria podcast e audiovisivi, dal tema “Vorrei una scuola che…”.

Categoria in cui gli studenti potevano esprimere le loro aspirazioni rispetto ad una scuola innovativa, diversa, in linea con le loro aspirazioni. .Il primo lavoro, realizzato dagli alunni Matilde Chierico, Edoardo Mancini, Aurora Monteneri, Caterina Urbani e Pietro Venerucci era sul tema della sicurezza stradale.

La scuola - hanno scritto gli studenti nel loro messaggio - deve collaborare con gli enti territoriali per garantire allo studente un percorso casa-scuola che tuteli la sicurezza personale e non incida eccessivamente sulla regolare viabilità del traffico urbano. Il cittadino è tenuto a esercitare buon senso attenendosi alle leggi”. Ha invece riguardato il rapporto tra docenti e alunni il secondo messaggio vincitore, realizzato da Ioana Codrina Cuciureanu, Leonardo Fiorucci, Marco Minelli, Michele Panarelli e Giorgia Rosini: “Il docente, prima di intraprendere l’attività d’insegnamento, deve dimostrare di possedere capacità relazionali ed empatiche. La scuola deve accertarsi di tali capacità affinché si instauri con gli studenti un’alleanza educativa che insegni a gestire le emozioni in maniera efficace” Gli studenti si sono contraddistinti per la grande capacità di comprendere le problematiche più attuali che riguardano la scuola. nonché per la destrezza nel trovare soluzioni aderenti e coerenti ai punti di debolezza del sistema educativo.

Scienziati all’opera: un nuovo laboratorio per la sede Arboreto TOMMASO GIACHERO - SEBASTIANO PIEROTTI Da pochi giorni sono terminati i lavori nel nuovo laboratorio di Scienze della sede Arboreto, che è stato completamente rinnovato ed è finalmente a disposizione di docenti e studenti. Con l’occasione, noi studenti del IVBLS abbiamo intervistato la nostra Professoressa di Scienze, che ci ha illustrato il progetto nei dettagli.

1. Prof, si presenti…

Mi chiamo Tatiana Roscini, sono docente di Scienze naturali al Polo Liceale Mazzatinti negli indirizzi Scientifico e Scientifico Sportivo.

1. Quali sono le novità del nuovo laboratorio?

Il laboratorio è stato completamente rinnovato sia negli arredi che nelle strumentazioni. Il reagentario, ad esempio, è del tutto nuovo: i reagenti che utilizzavamo fino all’anno scorso erano piuttosto datati, mentre oggi, nel nuovo laboratorio, abbiamo la possibilità di utilizzare bilance, distillatori e strumentazioni all’avanguardia.

Abbiamo inoltre creato nel laboratorio delle postazioni in più, in modo tale che i ragazzi possano lavorare a piccoli gruppi ed avere in ogni postazione tutto l’occorrente per condurre gli esperimenti.

1. In che modo può migliorare una lezione di Scienze grazie al nuovo laboratorio?

Come appunto dicevo prima, ci sono più strumenti a disposizione degli studenti, in modo tale che ogni gruppo di lavoro ha la propria bilancia e il proprio distillatore: se prima era il docente a condurre l’esperimento e gli studenti si limitavano ad osservare, ora tutti hanno la possibilità di lavorare in modo più pratico e coinvolgente.

Avete collaborato con qualche altro laboratorio?

No, però ci siamo comunque avvalsi di alcune aziende che sono specializzate nell’allestimento di laboratori per scuole e con loro abbiamo cercato di scegliere al meglio i vari strumenti e i materiali.

Qual è il punto di forza del nuovo laboratorio?

Abbiamo acquistato un nuovo reagentario, con un estrattore e degli aspiranti nuovi e più moderni, ma ciò che conta di più è non tanto la tipologia degli strumenti, quanto la possibilità di averne di più, al fine di rendere la didattica realmente laboratoriale.

scientifico sportivo

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INTERVISTA ALLA DIRIGENTE M.MARINANGELI GIORGIA GIACOMETTI GUBBIO – “Penso che il Liceo Scientifico Sportivo abbia una marcia in più, per chi vuole approcciare gli studi scientifico-matematici senza perdere contatto con la realtà del mondo del lavoro”. Con queste parole il dirigente scolastico Maria Marinangeli ha definito l’importanza dell’indirizzo scientifico sportivo in occasione dei suoi dieci anni di “vita”.

Come è nata l’idea di portare a Gubbio l’indirizzo scientifico sportivo?

“C’erano state varie sperimentazioni in giro per l’Italia e siccome Gubbio è una città molto attenta dal punto di vista sportivo, abbiamo presentato al Ministero una candidatura che non avrebbe potuto mai essere rifiutata, in quanto strutturata e articolata in maniera veramente impeccabile”.

Quali sono le prospettive future dell’indirizzo?

“Le prospettive sono molto interessanti, perché specialmente dopo la pandemia c’è una forte richiesta di personale specializzato nel benessere psicofisico, motivo per cui abbiamo introdotto una disciplina come psicologia dello sport già nel biennio. Credo quindi che tutti i nostri studenti debbano essere orgogliosi di far parte di questo indirizzo, io di loro sono molto fiera e lo sono anche di tutti i docenti che compongono la nostra squadra”

Qual è stato il progetto che le ha dato maggiore soddisfazione?

“Di sicuro tutti gli incontri con personaggi sportivi di altissimo livello mi hanno reso molto orgogliosa. In più mi ha dato tanta soddisfazione la creazione del laboratorio medico di fisiopatologia e la realizzazione della biblioteca dello sport, senza dimenticare tutte le attrezzature ginniche che rimarranno per la scuola e per la città. Abbiamo una parete per arrampicata che non ha nessuno nel nostro territorio, abbiamo una sala fitness all’interno della scuola ed è in arrivo anche la seconda sala ginnica”.

MICHELA PICCHI Ogni anno agli alunni dell’indirizzo Scientifico-Sportivo è riservato un incontro con l’AIA per promuovere la passione per il calcio da un’altra prospettiva.

L’Associazione Italiana Arbitri è affiliata alla FIGC, acronimo della Federazione Italiana Giuoco Calcio, e si occupa di selezionare e formare giudici di gara per dirigere, in modo imparziale e corretto, le partite di calcio a livello sia regionale che nazionale.

La sezione AIA “Carlo Angeletti” di Gubbio è stata fondata nel 1967 e dal 2016 la sua presidenza è affidata ad Andrea Pannacci.

L’organo sezionale vanta: un assistente di Serie A, un assistente di Serie C, un arbitro, un componente, due assistenti e due osservatori rispettivamente di Serie D. Negli ultimi dieci anni ben tre arbitri hanno raggiunto la massima serie nazionale, di cui due internazionali, e l’esempio di come sia possibile raggiungere questi alti livelli è rappresentato da Matteo Passeri che ha arbitrato big match come Inghilterra-Bulgaria e FiorentinaJuventus.

L’arbitro di calcio è compatibile con tutti gli altri sport e il corso, che garantisce crediti formativi per la scuola, può essere frequentato anche da chi è iscritto a una società di calcio, pertanto è previsto il doppio tesseramento arbitro/giocatore.

L’associazione, che promuove la cultura dell’arbitraggio, fornisce aggiornamenti tecnici, che assicurano un perfezionamento continuo delle competenze degli arbitri, contribuisce anche alla loro formazione personale grazie ai sani principi di collaborazione, passione e divertimento,infine gli riserva dei vantaggi come il rimborso spese per le partite, l’ingresso a tutti gli stadi di Italia e l’utilizzo delle strutture e delle tecnologie gratuitamente.

“Arbitrando si può vivere il calcio senza il bisogno di calciare un pallone”.

L’incontro, che si è concluso con questa citazione, ha riportato successo e sollevato molto entusiasmo tra i giovani volenterosi di diventare futuri giudici di gara.

scienze umane

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LA COSTRUZIONE DI UN E-BOOK A SCUOLA CAMILLA TINTI - LETIZIA FERRANTI Essendo la nostra una scuola dalle grandi tradizioni, ma al tempo stesso fortemente proiettata verso il futuro, i nostri docenti hanno organizzato un incontro per le classi terze di Scienze Umane con Giovanna Busconi, laureata in Matematica e attualmente grafico autonomo. Durante questa attività, abbiamo costruito un e-book, che aveva come tema il Sistema Solare; al suo interno, con l’applicazione Reality Composer, abbiamo inserito un video con i pianeti in 3D che fluttuano intorno a noi, attraverso la cosiddetta “realtà aumentata” (AR). La AR è una tecnologia immersiva che, sfruttando i display dei dispositivi mobili, dei wearable device, delle vetrine interattive, aggiunge e sovrappone in tempo reale a ciò che vediamo contenuti che possono essere sia tridimensionali che bidimensionali, arricchendo la realtà e migliorando la percezione dei nostri sensi con l’integrazione di suoni, immagini o testi. A coniare il termine Augmented Reality fu Thomas Caudell, ricercatore della Boeing Company, azienda aerospaziale internazionale. È nel 2009, però, che questa tecnologia esce dagli ambiti specifici e comincia ad essere conosciuta con il software Layar, un programma integrato a dispositivi mobili con Gps, che permette di inquadrare, mediante la fotocamera, un edificio o un monumento e ottenere dati sul nome e sulla storia.

Tuttavia la AR si diffonde tra il grande pubblico nel 2016 con il gioco Pokèmon Go e ben presto, da questo contesto ludico, si evolve anche verso l’infotainment, parola che prende il nome dalla fusione dei due termini inglesi information e entertainment. Tale abbinamento permette di racchiudere in un unico concetto tutto ciò che designa un mezzo di comunicazione di massa con funzione di informazione e di intrattenimento. L’attività svolta a scuola è stata estremamente interessante, poiché oggi saper lavorare con la tecnologia risulta assolutamente importante e in certi casi necessario.

Eraldo Affinati: sulle orme di don Milani GIOVANNA BERTAZZI - ELEONORA BIANCHI

Il 20 ottobre 2023, le classi quarte e quinte dell'indirizzo di Scienze Umane hanno partecipato ad un incontro con lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati, in occasione del centenario dalla nascita di Don Milani. Don Lorenzo Milani fu un sacerdote e maestro che, nel paese di Barbiana, in provincia di Firenze, creò dal nulla la sua scuola popolare per i figli di operai e contadini. Don Milani credeva in una scuola aperta e inclusiva, creando per ogni singolo individuo un percorso formativo integrato e individualizzato che si potesse poi intensificare anche nella vita sociale. Don Milani sosteneva che nell’insegnamento non bisogna guardare solo gli obiettivi, ma soprattutto il percorso con cui si possono raggiungere, dato che ogni soggetto ha un retroterra socioculturale, attitudini e tempi di apprendimento diversi, e di conseguenza il punto di partenza non è uguale per tutti.

Seguendo le impronte di Don Lorenzo Milani, Eraldo Affinati ha deciso di fondare con sua moglie Anna Luce Lenzi la scuola Penny Wirton, per l'insegnamento della lingua italiana ai profughi del nostro tempo, seguendo gli studenti singolarmente, senza classi, limiti di età, voti e burocrazia. Il metodo “uno a uno” significa considerare la persona per quello che è.

“La bellezza”, dice Affinati, “è interpretare e riuscire a trovare una soluzione”. Gli insegnanti della scuola Penny Wirton sono dei volontari, non serve essere docenti di un istituto, e tutti gli stranieri sono bene accolti con spirito inclusivo. Come disse anche il celebre scrittore Franz Kafka,“qui uno non aiuta, ma cerca aiuto, e da questo lavoro si può ricavare più miele che da tutti i fiori di Marienbad”.

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Natasha: l’emozione di un premio speciale GIORGIA GIOMBARIOLI “Gioia”. E’ questo il sentimento che esprime Natascha, studentessa speciale del Liceo Artistico “G. Mazzatinti” di fronte al risultato ottenuto al Concorso Nazionale "Pablo '23", promosso da Bimed (Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo) in occasione dei cinquant'anni della morte di Pablo Picasso.

La sua opera rimarrà esposta nell’ambito dell’evento “R-ESISTENZE”, presso il Complesso Monumentale dello Spirito Santo, di Pellezzano, in provincia di Salerno, fino al mese di dicembre 2023. Poi, ha spiegato Natascha rispondendo alle domande di una nostra intervista, porterà il quadro a casa e lo appenderà alle mura della sua camera.

Cosa hai amato di questa esperienza?

“Dipingere con i colori acrilici, in particolare il colore rosa”.

E’ stato difficile realizzare la tua opera?

“Facile e difficile allo stesso tempo”.

Cosa ti ha aiutato a trovare la concentrazione?

“Ho dipinto utilizzando un sottofondo musicale”.

Come ti sei sentita per il risultato ottenuto?

“Felice e tanto soddisfatta”.

L’opera partecipante al concorso è un quadro in acrilici che misura 1,50 x 1,50 mt e prende ispirazione da un dipinto di Picasso, “Il pittore e la modella”. Per Natascha ha rappresentato l’occasione per mettere in arte i suoi sentimenti, il modo in cui vede la sua vita ed il rapporto con le sue figure di riferimento, trovando una forma di comunicazione diversa, ma di grande efficacia dal punto di vista emozionale.

Un murales per la pace GIORGIA LUCANTONI Durante tutto il periodo dell’anno scolastico 2022/2023, gli studenti del 2ALA si sono impegnati nel realizzare un’opera su argilla ritraente il quadro ‘’Guernica’’, dipinto dal famoso pittore Picasso durante la guerra di Spagna della fine degli anni ‘30.

Il progetto svolto nasce come inno alla pace, in opposizione alla guerra ancora in atto tra Russia e Ucraina.

Dopo una breve fase di progettazione, guidata dalla prof.ssa Chiara Valentina Bornacin, durante la quale gli studenti hanno ridisegnato l’intero quadro su carta, è stato assegnato agli studenti il compito di creare una formella d’argilla, che poi si è andati ad incidere seguendo la bozza del quadro creata in precedenza.

Tramite la tecnica del bassorilievo gli artisti hanno catturato l’essenza del “Guernica” di Picasso, facendo emergere l’impatto devastante della guerra sulla società di oggi.

Il tutto, infine, è stato colorato con sfumature di blu e giallo, colori che ritroviamo sulla bandiera dell’Ucraina, come auspicio per una rapida risoluzione del conflitto.

Dopo un anno di lavoro, l’opera completata si trova attualmente nel laboratorio di discipline plastiche scultoree, ma a breve verrà appesa all’interno della scuola.

Per gli studenti si è trattato di un lavoro importante, che dimostra il potere dell’arte di dare voce a pensieri e riflessioni critiche su questioni importanti e a temi attuali come la guerra.

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Alessandro Barbero e “l’arte” della Storia LEONARDO FIORUCCI - FEDERICA PIERETTI

Ad accogliere l’intervento del prof. Barbero all’ultima edizione del Festival del Medioevo di Gubbio è stata una pioggia di applausi, quella che di solito si riserva a personalità del mondo dello spettacolo; ed in effetti la capacità del professore di comunicare con il pubblico è innegabile, pari forse solo alla sua disponibilità e semplicità, quella con cui ha accolto la nostra intervista.

Secondo lei la storia è magistra vitae come sostenevano gli antichi?

L’ historia è magistra se ci sono degli allievi che vogliono starla a sentire.

Ovviamente non ci permette di prevedere il futuro, però è uno strumento che ci fa vedere cosa è successo in passato e ci fa chiedere cosa faremmo in situazioni simili. In questo senso la storia migliora il modo di stare al mondo e di interagire con gli altri esseri umani. Dopo di che l’insegnamento principale dovrebbe essere che la realtà è complessa: le azioni umane hanno delle motivazioni che possono essere anche molto stupide o sbagliate, ma che puoi capire solo con la storia.

Secondo lei come andrebbe insegnata la storia nelle scuole? Quali argomenti andrebbero privilegiati?

La storia è una materia appassionante e divertentissima se la puoi analizzare mettendoci tutto il tempo che ci vuole, ma quando insegni a scuola hai pochissime ore e devi, prima di tutto, ‘somministrare’ molte informazioni senza le quali è difficile muoversi. Quanto al libro di storia, una soluzione potrebbe essere quella di riassumere tutti quegli argomenti meno interessanti, ma anche questo è difficile, perché la storia è tutta collegata e se saltassi dei pezzi non riusciresti più a capirla bene.

Da dove nasce il suo amore per la storia? Qual è il segreto per affascinare e conquistare l’attenzione di un così ampio pubblico?

Il mio amore per la storia è nato da bambino, indipendentemente dalla scuola, perchè mi piaceva moltissimo giocare coi soldatini, immaginando scontri e battaglie. Inoltre, essendo appassionato di lettura, passavo le giornate a casa a leggere riviste di storia. In seguito ho cominciato a comprarmi dei tascabili su Napoleone o sugli eroi dell’aviazione della Seconda guerra mondiale e, a volte, incappavo in un libro che da grande ho scoperto essere un buon libro di storia. In quanto a far appassionare il pubblico non ho alcuna ricetta; quello che dicono spesso è che comunico la passione che ho, e quella è l’unica cosa che posso consigliare ai colleghi docenti: se insegnano una materia che a loro piace non devono aver paura di farlo vedere.

Qual è il ricordo più bello che ha del liceo?

Io ho incontrato al liceo i docenti che mi hanno insegnato a ragionare, a pensare in modo critico, a non credere nelle cose ma a ragionarci sopra; che mi hanno insegnato che se studi un grande filosofo non devi stare lì con gli occhi sbarrati dall’ammirazione, ma puoi anche scoprire che quel filosofo diceva delle cose con cui tu non sei per niente d’accordo. Il mio insegnante di matematica è stato capace di farmi capire che la scienza non cerca una verità assoluta ma procede a costruire ipotesi che mette sempre in discussione.

Noi frequentiamo lo scientifico: può la storia essere considerata per certi aspetti una scienza? È un problema di cui gli storici discutono, ma solo per divertimento.

Ricordo come fosse ieri un grande medievista italiano che si chiamava Cinzio Violante che, quarant’anni fa, in un corridoio dell’Università di Pisa, parlava di questa cosa e diceva che la storia è un’arte, non una scienza.

Non si può considerare una scienza nel senso che non procede per esperimenti replicabili. È un’arte nel senso che lo storico, qualunque cosa creda di aver scoperto, scrive un testo per convincere ed emozionare quelli che lo leggono, quindi si esprime in una forma che è più vicina alla letteratura che non al modo in cui si esprimono gli scienziati. Però può essere intesa come una scienza, perché ha l’obiettivo di capire la realtà che ci circonda. Inoltre ha delle regole definite, tra cui la principale è che qualunque informazione tu prenda in considerazione, devi permettere ai tuoi colleghi di verificarla.

Orientiamoci!

Un ciclo di incontri con gli esperti dell’Informagiovani di Gubbio ELENA PIERUCCI - MATILDE CHIERICO

Ogni liceale, prima o poi, si pone il problema del percorso da intraprendere una volta conclusa la scuola superiore: tale scelta è determinante per il nostro futuro, ed è questa consapevolezza che a volte ci spaventa. Durante i cinque anni del Liceo si aprono davanti a noi numerose strade e molto spesso ci sentiamo confusi, indecisi…inseguire i nostri sogni? Guardare alle prospettive occupazionali? Proprio per questo con i nostri docenti abbiamo partecipato a due incontri con gli esperti dell’Informagiovani di Gubbio: Riccardo Ruspi e Lucia Biscarini. L’Informagiovani è un servizio pubblico che si occupa di giovani e formazione: un vero e proprio ponte tra la scuola e il mondo del lavoro. Nel primo incontro, che si è tenuto lo scorso Marzo nell’Aula Magna della Sede Arboreto, i due esperti ci hanno parlato di curriculum vitae e ricerca del lavoro, illustrando delle tecniche efficaci per presentare se stessi e le proprie esperienze formative. Ci hanno fatto riflettere sul fatto che ogni esperienza di vita può essere significativa ed interessante, anche se non ci sembra strettamente correlata al tipo di lavoro per cui si presenta la propria candidatura. Il secondo incontro, invece, è partito da una domanda: “Quale carriera vorresti intraprendere una volta concluso il percorso liceale?”. Per guidarci nella scelta i formatori ci hanno mostrato un sito web (www.wanter.valored.it.) che ci è sembrato davvero interessante: partendo dagli interessi e dai talenti di ognuno, il sito presenta un ventaglio di possibili occupazioni, anche in settori che in futuro diventeranno strategici. Questo percorso ci ha dato la possibilità di avere un primo contatto con il mondo del lavoro e ci ha fatto capire come realizzare quelli che potrebbero sembrare semplici sogni nel cassetto.di logica e Matematica. Non potevano mancare le competizioni sportive: le ragazze si sono sfidate a pallavolo, mentre i ragazzi si sono divertiti in un match di calcio dove si è vista la vittoria dell’Ungheria. Due giornate sono state invece dedicate all’arte e alla cultura: abbiamo visitato gli Uffizi a Firenze e il palazzo Ducale di Urbino. L'ultima sera ci siamo ritrovati a cena per i saluti finali. Ora che l’esperienza si è conclusa possiamo dire che la convivenza è stata molto positiva: nonostante le prime e grandi difficoltà sul cibo e sulla comunicazione, ci siamo trovati bene con i nostri coetanei perché, anche se ci divide molta distanza, le abitudine sono simili. Non vediamo l’ora di rivedere i nostri amici ad Aprile, quando saremo noi a viaggiare in direzione della città ungherese di Szentendre.

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UN’ACCOGLIENTE TRASFERTA SOFIA FINOCCHIARO

Il 23 novembre è stata una mattinata diversa per le classi 2ALSU e 2ALSS del nostro Istituto, che si sono immersi nella bellezza dei musei di Gualdo Tadino, visitati secondo un percorso ben studiato. Gli studenti di Gubbio si sono ritrovati davanti alla Rocca con il numeroso gruppo dei ragazzi gualdesi che frequentano le medesime classi. Si incomincia con la Arx Major Terre Gualdi, la mitica Rocca Flea, che con la sua imperiosita',si innalza a proteggere tutta la città. Dove i nostri ragazzi si sono immersi nella storia della Rocca e nella bellezza delle varie opere che sono esposte. Gli studenti, attraverso i vicoli della cittadina medievale, sono entrati nell' antico Opificio Rubboli, che con le sue ceramiche a riflesso, dai colori oro e rubino, ha colpito gli studenti per la perizia adoperata nella realizzazione delle opere. Per concludere il viaggio culturale ecco l'ingresso al Museo dell'Emigrazione, nuovo nella sua struttura e organizzazione, d'impatto sicuramente emotivo e creativo nel modo di trattare la tematica dell'emigrazione, argomento quanto mai attuale.

Una mattinata alternativa, di cultura, di socializzazione, di dialogo educativo. Grazie al Polo Museale,alla direttrice dot.ssa Katia Monacelli e alle sue operatrici.

Alla prossima volta Gualdo !

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Un “carico” di formazione, ricordi e legami profondi I consigli dei “grandi” ai più piccoli: dedizione e passione sono le carte vincenti GAIA BARBETTI - CHIARA PANFILI - PIETRO PANFILI Cosa ti ha lasciato il Mazzatinti in questi cinque anni e cosa pensi di aver lasciato di "tuo" a questa scuola?

“Questa scuola mi lascia un efficace metodo di studio e una formazione completa. Mi ha fatto sviluppare notevoli competenze e capacità cognitive e ha aperto la mia mente. Di mio in questa scuola lascio ricordi indelebili, amicizie e legami profondi. Ognuno di noi passando per questa scuola lascia un po' di sé e si porta via un po' di noi”.

A distanza di cinque anni siete soddisfatti della vostra scelta? Se poteste tornare indietro la rifareste?

“Sì, mi ritengo molto soddisfatto della scelta fatta e sicuramente la rifarei. Questa scuola richiede impegno e dedizione, presenta discipline che invitano alla riflessione e richiedono precisione nello studio, fin da subito. Per noi in particolare, il percorso è stato particolarmente complicato, perché la pandemia ha sconvolto ogni aspetto scolastico durante il biennio”.

Che consigli dai alle generazioni future?

“Mettete tanto impegno e dedizione nello studio, soprattutto del greco e del latino e anche se questa scuola occuperà sicuramente una posizione centrale ricordatevi che è la scuola a far parte della vita e non il contrario, quindi continuate a coltivare anche le vostre passioni e non vivete questi anni con la costante ansia di dimostrare le vostre capacità. Collaborate, condividete i problemi con i vostri professori che sono dalla vostra parte. I risultati non saranno sempre all'altezza delle vostre aspettative, ma trovate sempre la grinta e la determinazione per andare avanti nel vostro percorso al meglio”.

Cosa ti auguri per il Mazzatinti del futuro? Cosa migliorare e/o cosa cambiare?

“Spero che in questa scuola si lavori per costruire un rapporto di maggiore collaborazione tra studenti e professori. Stabilire obiettivi da raggiungere e compiti da eseguire, organizzando il lavoro in maniera più sostenibile ed efficiente; crediamo che a volte sia più efficace una formazione lenta ma incisiva”.

Questo è per voi il periodo nel quale siete chiamati a scegliere.

Siete stati accompagnati, sostenuti e motivati in questa scelta dai vostri professori?

“Sì, il ruolo dei professori è stato fondamentale nel nostro percorso di crescita. Ci hanno accompagnati e aiutati a costruire i nostri progetti, abbiamo eseguito dei corsi di orientamento che ci hanno avvicinato al mondo universitario e permesso di fare scelte mature con maggiore consapevolezza. Mi auguro che nei prossimi anni per i ragazzi interessati alle professioni di ambito medico-sanitario il percorso di orientamento possa iniziare prima”.

Una cosa ci accomuna ai ragazzi del quinto anno, per tutti è l'anno di una scelta molto importante, destinata ad influenzare notevolmente le nostre vite. Per noi la scelta del liceo classico e per loro dell'Università.

Quindi, ragazzi, vi auguriamo di diventare protagonisti dei vostri futuri studi e di lasciare la vostra impronta nella vita. Noi seguiremo i vostri preziosi consigli!

Il valore del gioco di squadra BENEDETTA CLEMENTI - VIRGINIA GRAZIANI Nei giorni di sabato 14 e domenica 15 ottobre si è svolto, come ogni anno dal 2013, presso la palestra “Polivalente” di Gubbio, il torneo “Spirito di squadra” in memoria di Francesco Rampini e di suo padre Giampietro, entrambi indimenticabili protagonisti della storia del Volley femminile e maschile eugubino. Nel torneo erano coinvolte 4 squadre: Cisterna Volley, Pallavolo Padova, Prisma Taranto Volley e Panathinaikos Athlitikos Omilos. Sabato 14 si sono svolte le prime due partite dalle ore 15.00 alle ore 20.00. La prima è stata vinta dalla squadra greca Panathinaikos Athlitikos Omilos con un risultato di 3 set a 2 mentre la seconda dal Cisterna Volley per 3 set a 1. Domenica 15 sono state giocate le finali terzo-quarto e primo-secondo posto, partite molto combattute che hanno raggiunto set con un punteggio oltre il 30.

Al termine del torneo il primo posto è stato conquistato dalla squadra Panathinaikos Athlitikos Omilos, il secondo da Cisterna Volley, il terzo da Prisma Taranto Volley e l’ultimo da Pallavolo Padova. Durante le premiazioni è stato riconosciuto il merito a Jacopo Tosti, il giocatore più giovane del torneo, classe 2008, della squadra Cisterna Volley.

Con questo gesto si è voluto sottolineare l’importanza dell’inclusione dei giovani nello sport, valore che Giampietro Rampini ha sempre cercato di trasmettere all’interno della Pallavolo Gubbio, società con cui ha collaborato per molti anni soprattutto come allenatore. Ancora una volta questo evento sportivo ha rappresentato un'esperienza significativa che ci ha permesso di comprendere appieno il vero valore della pallavolo e del gioco di squadra.

Inquadra il QR code DIRETTORE RESPONSABILE e scopri di più sulla nostra scuola Luigi Girlanda Coordinatore Fabio Menichini

INVIO Giornale scolastico del Polo Liceale "Mazzatinti" di Gubbio Iscrizione al Tribunale di Perugia n. 50/2000 del 14/11/2000 Tel. +390759273750 - invio@polomazzatinti.net

staff dei docenti Adriana Polidori Sonia Vantaggi Tiziana Scassellati Silvia Sagrazzini Lucia Monacelli Giulia Nardelli Maddalena Fagiani Rosanna Rosi