Camminiamo Insieme Giornalino Parrocchia Predazzo n°2/2019

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PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXXIV - N° 2 - 2019 APRILE/MAGGIO/GIUGNO


In questo numero: descrizione articolo

pagina

Ho sognato di fare un’intervista a Dio

3

Flash di vita di Gruppo Giovani

5

Jesolo... festa degli adolescenti

15

Catechesi alternativa

18

Un aiuto ai nostri missionari

20

E’ bello tornare a casa

21

Viva la company

24

Gli auguri di suor Delia... e di don Bruno

27

Alla scoperta dell’arte di animare

32

In cammino verso la Pasqua

34

Giornata mondiale dell’acqua

40

Testimonianza di suor Delia dal Congo

43

La vita bella!

47

Sulla Tua Parola

52

L’abbraccio gioioso di Gesù

55

Orienteering dello Spirito

57

Felici di dare una mano

60

Incontro... fuori moda !

66

L’Associazione “NOI” si rinnova

68

Spirito Santo scendi su di noi!

71

Il coraggio di rischiare

75

Eucarestia... dono immenso

77

Viva l’Oratorio

84

Tempo di gite...

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Mamma...

89

Viva la famiglia !!!

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Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


HO SOGNATO DI FARE UN’INTERVISTA A DIO Ho sognato di fare un’intervista a Dio! «Ti piacerebbe intervistarmi?» Dio mi domandò. «Se ne hai il tempo», dissi io. Dio sorrise! «Il mio tempo è l’eternità... Che cosa vuoi sapere?». «Che cosa ti sorprende dell’umanità?». E Dio rispose... «Pensate con ansia al futuro, dimenticando il presente. Così che non vivete né nel presente, né nel futuro! Vivete la vita come se non doveste morire mai, e morite come se non aveste mai vissuto. Vi stancate presto di essere bambini. Avete fretta di crescere, e poi... ...vorreste tornare bambini! Perdete la salute per guadagnare i soldi, e poi usate i soldi per recuperare la salute!». Le mani di Dio presero le mie e restammo in silenzio per un po’. Poi gli chiesi: «Padre, che lezioni di vita desideri che i tuoi figli imparino?». Dio sorrise, poi rispose: -3-


«Imparino che non possono costringere nessuno ad amarli. Quello che possono fare è lasciarsi amare! Imparino che ciò che vale di più non è quello che hanno nella vita, ma che hanno la vita stessa! Imparino che non è bene paragonarsi agli altri! Imparino che una persona ricca non è quella che ha di più, ma è quella che si accontenta dell’essenziale! Imparino che bastano pochi secondi per aprire profonde ferite nelle persone che si amano, e ci vogliono molti anni per sanarle! Imparino a perdonare praticando il perdono. Imparino che ci sono persone che li amano profondamente, ma che non sanno come esprimere o mostrare i loro sentimenti! Imparino che due persone possono vedere la stessa cosa in due modi differenti! Imparino che non sempre è sufficiente essere perdonati dagli altri... ...però sempre bisogna imparare a perdonare se stessi! E imparino che io sono sempre qui. SEMPRE».

Non devi fare molto, tu. Solo lasciarti trovare da Dio. Lui ti sta cercando -4-


FLASH DI VITA DI GRUPPO - GIOVANI I giovani condividono con i “non vedenti” una cena al buio. Impressioni… riflessioni…

Il giorno 18 gennaio noi ragazzi del gruppo giovani abbiamo avuto l’opportunità di incontrare, conoscere ed ospitare alcuni ragazzi non vedenti di una fondazione di Milano fondata da Silvia Parente, che abbiamo avuto il piacere di conoscere. A lei abbiamo fatto alcune curiosissime domande. La domanda che vi state ponendo voi lettori sarà sicuramente: perché un’associazione di non vedenti visita il gruppo giovani di Predazzo, cosa avranno mai proposto a noi? Ebbene, io sono qui proprio a darvi una risposta… Tramite conoscenze e agganci di Lorenza, lei e gli altri animatori, hanno organizzato una cena al buio, dove proprio questi ragazzi non vedenti ci hanno fatto da camerieri e alcune signore dell’Ospitalità Tridentina hanno preparato una buonissima cena. Siamo partiti appoggiando tutti i telefoni, occhiali e gioielli in un cestino, poi Giuseppe ci ha illustrato le regole (che non tutti hanno rispettato) e poi siamo partiti… Si formava una fila indiana formata da 6 persone, si seguiva Giuseppe oltre i teli oscuranti e lì ci affidava ai ragazzi non vedenti che ci hanno portato al tavolo e servito per tutta la sera. Antipasto, primo e dolce… è passato tutto così in fretta, però molto difficile! Concentrazione a mille, la voce di tutti che sovrastava le altre, l’impressione generale è quella che se io ti parlo al buio tu non mi senti, allora io devo urlare, per fortuna che poi sono intervenuti gli stessi ragazzi non vedenti. -5-


Quella sera le emozioni erano tante: paura, ansia, gioia, pazzia, brividi su tutte le braccia, la sensazione di mancanza dell’aria, non riesco a descriverle tutte, ma una parola che può descrivere questa esperienza è: UNICA. Unica perché non si era mai pensato a fare delle azioni quotidiane senza l’uso di questo senso, la vista. È stato nello stesso tempo difficile, ma anche molto divertente e mi ha fatto riflettere su molte cose. Un ringraziamento speciale va a Giuseppe che ha fatto diventare una delle sale dell’oratorio completamente buie senza neanche un filo di luce, utilizzando cartone, coperte, scotch, legno per tenere coperto tutto l’ingresso con dei teli tutti neri. Senza di lui tutto questo non sarebbe diventato. Il giorno dopo è stato chiesto a noi ragazzi se volevamo andare con gli sci d’alpinismo con i nostri amici non vedenti. Purtroppo, per motivi di impegni degli altri, ho partecipato solo io. Devo dire che è stato molto bello, abbiamo passato una bellissima giornata sugli sci. Arrivati al rifugio Laresei abbiamo pranzato e poi siamo scesi. Ho avuto l’opportunità di guidare Silvia (la ragazza cieca) per oltre 1 km di pista fino alla macchina ed è incredibile come una persona, non conoscendo l’altra, le dia tutta questa fiducia. Sono stati due giorni ricchi di emozioni, interessanti e “educativi” da cui si può imparare tanto per esempio semplicemente ringraziando il Signore per ciò che si ha. Sara Morandini -6-


Ecco le riflessioni di alcuni partecipanti….

➡ E’ stata una serata particolare ➡ Sicuramente una serata così ti fa riflettere ➡ Interessante capire come i non vedenti si muovono al buio,

entrare nei loro panni

Pensare anche che mentre noi, quando hanno aperto le luci ci vedevamo, loro erano sempre al buio

➡ I ragazzi non vedenti hanno imparato prestissimo i nomi di

tutti noi, incredibile

➡ Abbiamo avuto difficoltà nell’usare la forchetta e nel capire che cosa stavamo mangiando... sensazione davvero strana

E’ stata una bella occasione per collaborare tra noi, per esempio nel servirci da bere

➡ Il rumore in sala era quasi peggio del fatto di non vedere ➡ Difficoltà dell’orientamento in sala ➡ Sicuramente si assaporano di più i gusti degli alimenti e

magari una cosa che non mangeresti mai ti trovi a mangiarla

➡ In queste situazioni l’uso del linguaggio delle mani aiuta, il

contatto dev’essere utile anche per questi ragazzi

➡ Al buio ho avuto la sensazione che mi passasse davanti tutta

la mia vita, i ricordi...vedere la propria vita proiettata fuori ti dà una stranissima sensazione

➡ Ho paura del buio e non vedevo l’ora che finisse, ma è stata

proprio una bella serata

➡ E’ forte immaginare quello che hai in mano, come un bicchiere -7-


➡ Un’esperienza che mi ha fatto riflettere molto, quanto sono

fortunata tutti i giorni e spesso non me ne rendo conto. Una bella giornata, un buon piatto di strangolapreti e una chiacchierata con un’amica, non va dato per scontato. La forza che mettono i ragazzi disabili quando si mettono in gioco è da esempio e meritano un grosso applauso.

➡ Molto toccante, molto “divertente” provare a mangiare al

buio o a provare a versarsi l’acqua. Mi sono messa proprio nei loro panni e non credo di farcela a passare tutta la vita come loro. Loro sono molto forti ed hanno tutta la mia stima

“Non si vede bene che col cuore! L’essenziale è invisibile agli occhi” (Saint Exupery))

UN VIAGGIO NELLA MEMORIA Testimonianza di due giovani animatrici Quando fai un viaggio parti con l’idea che qualcosa cambierà dentro di te. Quel qualcosa che cambia potrebbe essere a livello di conoscenze, a livello fisico, ma anche a livello sentimentale e morale. Il treno della memoria infatti è IL VIAGGIO che ti cambia in tutto e per tutto, tu parti con la consapevolezza di una vita diversa da quella che vivi e ritorni con la consapevolezza che c’è qualcosa da cambiare in te per -8-


provare a rendere il mondo migliore. L’impatto con Auschwitz è stato per tutti diverso, c’è chi ha pianto, ci sono stati ragazzi ai quali si è chiuso lo stomaco perché hanno provato un senso di vuoto interiore. Se pensiamo alla parola Auschwitz pensiamo alla morte, alla paura, all’ olocausto, al grigio, al filo spinato... giusto?? Noi, invece, oggi che siamo andate a visitare quei luoghi, possiamo definire Auschwitz con parole diverse e opposte, infatti per noi quel luogo è felicità, occhi, speranza, libertà... A voi che leggete vi si potrà storcere il naso, ma adesso vi spieghiamo il perché.

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Quando entri ad Auschwitz vedi molte, troppe cose che fanno rabbrividire e inizi a pensare alla FELICITÀ che provi a vivere in una famiglia che ti dà tutto l’ amore del mondo, in una comunità che ti accoglie senza pregiudizi. SPERANZA perché magari visitando questi luoghi chi ha voglia di fare male ad un proprio fratello cambia idea Nell’immediato, in modo superficiale, puoi notare la condizione fisica dei prigionieri, ma se scendi nel profondo vedi OCCHI che nonostante la condizione che vivevano non perdevano mai la felicità di vivere fino in fondo la vita. Perché noi che non abbiamo nessun problema ci lamentiamo anche per la più futile cosa? Infine LIBERTÀ perché, come si dice, solo nel momento in cui ti manca ti accorgi di che cosa grande sia. Andando ad Auschwitz, entrando in questa realtà vivi proprio la sensazione che ogni libertà ti viene tolta, che non sei più nessuno, non hai più una dignità una tua storia. Lo sappiamo che per chi sta leggendo tutto questo, sarà difficile comprendere quanto scritto e provato da noi, in effetti questa esperienza bisogna viverla in prima persona. Noi abbiamo avuto la fortuna e l’opportunità di farlo. Cecilia e Martina

“A dispetto di tutto quanto credo ancora che la gente abbia davvero un buon cuore” (Anna Franck) - 10 -


PER RIFLETTERE E… DIVERTIRSI Non era mai successo prima che noi giovani potessimo dormire tutti assieme all’ oratorio. È stato molto bello poterci gestire in autonomia cena e colazione. Essendo il giovedì santo, che dovrebbe essere giorno di riflessione per tutti, Don Giorgio ci ha regalato una grandissima opportunità. Tutti assieme abbiamo partecipato alla messa “ in Coena Domini “ in modo attivo; infatti abbiamo lavato i piedi ai bambini della prima Comunione. E’ stata davvero una bella emozione che ricorderemo sempre! Dopo la messa siamo andati a giocare all’oratorio, abbiamo cantato allegramente e in modo spensierato. Abbiamo dormito poco perché non volevamo smettere di stare assieme e di divertirci. La sveglia? E’ stata molto traumatica per le animatrici perché noi ragazzi abbiamo preso all’incirca 2 padelle a testa per svegliarle facendo fracasso. - 11 -


Il primo caffè è andato… ci siamo vestiti e siamo partiti verso la piazza perché lì era il ritrovo per la Via Crucis attorno al paese organizzata da Ospitalità Tridentina. Durante la Via Crucis c’è chi ha letto, c’è chi ha pensato, per tutti noi è stato un grande momento di preghiera interiore e di riflessione. La colazione poi condivisa tutti assieme ha aumentato la nostra gioia. La nottata in oratorio ha creato un bel clima di gruppo quindi abbiamo deciso di condividere anche il pranzo assieme nella baita di uno di noi consumando gli avanzi della cena. Altro momento di condivisione: abbiamo giocato a carte, ma anche dormito per recuperare il sonno perso. È stata una bellissima idea, dovremmo rifare questa esperienza per far partecipare e convincere a venire anche chi non ha potuto per impegni o per chi era scettico! Un gruppetto di giovani

“Vi diranno che non siete abbastanza! Non fatevi ingannare, siete molto meglio di quello che vogliono farvi credere” (Giovanni Paolo II) - 12 -


Martedì 14 maggio siamo andati, insieme ai ragazzi di terza media, a “donare qualche ora del nostro tempo” per pulire una zona particolarmente “sporca” di Predazzo. Con noi anche l’assessore Giovanni Aderenti e alcune delle nostre animatrici! Siamo partiti dall’oratorio muniti di guanti, sacchetti e pinze per raccogliere la sporcizia e abbiamo pulito una vasta area. Abbiamo raccolto parecchio e…fra una risata, una chiacchierata e altro… ci siamo divertiti un sacco. E’ proprio bello impegnarci in qualcosa di utile e….formare un bel gruppo di amicizia e condivisione! Poi tutti all’oratorio, affamati più che mai… a mangiare un bel piatto di pasta che le nostre bravissime cuoche ci hanno preparato con tanto amore! Un grazie di cuore. Mattia Dellantonio

“La terra è un bel posto e vale la pena lottare per lei” (Ernest Hemingway)

Chi ci crederebbe mai che raccogliere le immondizie possa essere divertente.... Eppure, a farlo insieme ad un bel gruppo di amici il tempo scorre veloce e molto allegramente. Tutto ciò che si fa insieme è bello! Tra una risata e l’altra il tempo è volato. - 13 -


Martedì 14 maggio noi di terza media siamo stati invitati a partecipare al gruppo giovani dell’oratorio. Il programma del pomeriggio prevedeva una uscita ecologica nel nostro paese. Muniti di guanti siamo partiti alla ricerca della spazzatura nelle passeggiate lungo il torrente Avisio. Non avrei mai creduto che sul nostro territorio fossero sparse tante immondizie. Su questo mi sono fermato a riflettere... ognuno di noi dovrebbe proprio impegnarsi in prima persona a mantenere bello e pulito il mondo che ci è stato donato da Dio. Ho anche pensato che sarebbe bello se tutti potessero fare questa esperienza. Io ringrazio molto le catechiste, il gruppo giovani e il Comune di Predazzo per avermi dato questa possibilità. Ad attenderci poi, in oratorio c’era anche uno squisito piatto di pasta e una calorosa accoglienza da parte degli animatori del gruppo giovani. Evviva la felicità che deriva dallo stare insieme!!!! Fabrizio Felicetti

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JESOLO… FESTA DEGLI ADOLESCENTI …. La felicità non è una meta, ma una direzione!

Ogni giorno scegli tu dove guardare... Domenica 17 marzo, con un gruppo di ragazzi di Predazzo, Ziano e Panchià e rispettive catechiste, ho partecipato alla festa dei ragazzi a Jesolo. Siamo partiti di buon mattino ancora mezzi addormentati, ma entusiasti di trascorrere una bella giornata in compagnia e in allegria. Arrivati a Jesolo, ci siamo diretti al palazzetto dove altri ragazzi ci hanno accolto e dato il benvenuto consegnandoci un paio di occhiali da sole a ciascuno come “pass” per entrare alla festa, ma soprattutto oggetto di gran significato: OGNI GIORNO SCEGLI TU DOVE GUARDARE! Entrati nel palazzetto si sentiva un’intensa energia che ci ha poi accompagnati per l’intera giornata. Don Angel ha introdotto il tema della festa rispondendo poi a una domanda fatta da un ragazzo: cosa posso fare per essere felice? Lui ha semplicemente risposto così: Fa’ ciò che ti piace e che devi fare (sport, hobby, studio…) fallo bene, con entusiasmo e impegno e vedrai che ti sentirai felice! Subito dopo hanno - 15 -


dato inizio ad uno spettacolo molto bello e pieno di significati e di spunti sulla ricerca interiore della felicità. E’ stato un po’ impegnativo da seguire e non subito immediato nella comprensione, ma sicuramente ha

lasciato il segno in ognuno di noi. Abbiamo partecipato alla Santa Messa sempre all’interno del palazzetto, dove un coro molto bravo e numeroso rendeva solenne e gioiosa la celebrazione. Nel pomeriggio siamo andati tutti insieme in spiaggia a fare dei giochi di gruppo organizzati molto bene dagli animatori: i ragazzi si sono divertiti molto. Abbiamo concluso la festa nel palazzetto con le premiazioni dei giochi, il karaoke, balli e canti. Per me è stata una bellissima giornata e sono contenta che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di arricchirsi vivendo queste esperienze all’insegna della compagnia e della FELICITA’! Nadia Dalla Libera, catechista

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Dalla voce dei ragazzi partecipanti…

Mi è rimasto impresso il fatto che eravamo tanti e tutti insieme!

➡ Mi sono piaciuti i

giochi in spiaggia perché ci hanno coinvolto molto.

Lo spettacolo del pomeriggio è stato abbastanza divertente.

Abbiamo imparato che nessuno può essere veramente felice, ma l’importante è sentirsi felici con se stessi apprezzando anche le piccole cose.

➡ Questa giornata mi ha trasmesso gioia e felicità. ➡ Il momento che ho preferito è stato il Karaoke perché mi sono sentita parte di un qualcosa di grande. ➡ Mi è piaciuto fare nuove amicizie in pullman. ➡ In spiaggia abbiamo fatto dei giochi: non abbiamo vinto, ma ha vinto l’amicizia tra noi.

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CATECHESI ALTERNATIVA Ragazzi all’opera… in Casa di Riposo.

Con il gruppo della seconda media abbiamo deciso di Sognai, e vidi che la vita è prepararci in modo particolare gioia; alla FESTA DEI RAGAZZI di Iesolo, mi destai, e vidi che la vita utilizzando del materiale inviatoci è servizio. dagli stessi organizzatori. Servii, e vidi che nel servire Ogni anno la giornata ha un c’è gioia.. tema ben preciso, e quest’anno (Rabindranath Tagore) si focalizza attorno alla figura di Marco Gallo, ragazzo pieno di vita, di domande, di desiderio di felicità. Aveva uno sguardo attento che puntava verso l’Alto, uno sguardo curioso e profondo. E noi abbiamo voluto far sperimentare questo sguardo portando i ragazzi a contemplare la natura, in modo particolare una natura ferita dopo gli eventi dello scorso autunno, dove ha colpito soprattutto la forza della devastazione, ma forse anche la voglia di rinascere nuovamente... Abbiamo inoltre voluto trascorrere un paio d’ore con alcuni nonni del ricovero preparando profumati biscotti di pasta frolla, sempre nell’ottica di Marco Gallo di portare un po’ di stupore e meraviglia anche nella vita degli altri... anche se forse nella voglia di donare in realtà è molto sempre di più ciò che si riceve. Serena - 18 -


Dalla voce dei ragazzi partecipanti…

➡ ➡ ➡ ➡

Andare alla Casa di riposo a fare i biscotti mi è piaciuto molto: è stata una bella esperienza e anche diversa dal solito. Penso che per le signore che ci hanno aiutato sia stato un bel pomeriggio! Per me sicuramente….. E’ stato bello ricevere i loro consigli e portare i biscotti appena sfornati agli ospiti della Casa di Riposo. Devo dire che i biscotti erano buonissimi Martin Guadagnini

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UN AIUTO AI NOSTRI MISSIONARI Mercatino del dolce

Come promesso nell’ultima intervista “Ogni cristiano e ogni di agosto, ecco la nostra Mariota già in comunità discernerà pista per realizzare il Mercatino del dolce quale sia il cammino a favore dei nostri missionari predazzani. che il Signore chiede, Aiutata egregiamente dalle solerti però tutti siamo Rita e Teresina, neanche stavolta si invitati ad accettare è risparmiata nel donare tempo ed questa chiamata: entusiasmo domenica 24 febbraio. uscire dalla propria Pronta e generosa la risposta dei comodità e avere predazzani: in quasi tre ore tutti i dolci il coraggio di preparati con amore da varie famiglie raggiungere tutte le e anche i buonissimi crostoli preparati periferie che hanno e donati da Ospitalità Tridentina, erano bisogno della luce finiti! del Vangelo.” Da sempre Predazzo dimostra generosità e sensibilità verso i suoi missionari: suor Delia, don Bruno e suor Antonietta. Mariota da queste pagine vuole ringraziare tutti per la collaborazione e ricorda che nei prossimi mesi di luglio e dicembre tornerà a preparare questo mercatino. Una goccia vicina all’altra forma un fiume – dice una splendida canzone dello Zecchino d’oro - ed è vero. I nostri missionari sempre in prima linea meritano questo ed altro…dice Mariota…e lo pensiamo pure noi tutti! E.B. - 20 -


E’ BELLO TORNARE A CASA? Suor Delia condivide con noi le sue riflessioni

“Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri…” (Salmo 121) A casa non si va, a casa si torna, e « Delia, il viaggio è bello quando si torna a casa ». a volte il viaggio dura una vita Così mi diceva un missionario saveriano intera. un giorno quando gli ho chiesto: “Come è andato il tuo viaggio?” A casa non si va, a casa si torna, e a volte il viaggio dura una vita intera. E’ proprio vero. Ogni viaggio porta in sé la gioia di partire, di rivedere persone care, visitare luoghi non ancora visti, condividere un pezzo di strada con quanti viaggiano con te. Ma è ancora più bello quando si riesce a tornare a casa

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nonostante tutte le difficoltà , i pericoli, l’insicurezza che regna quasi ovunque nella nostra regione. Abbiamo deciso di partire per Kamituga, a quasi 400 km da Uvira per andare a fare le condoglianze alla famiglia del nostro consigliere della Coordinazione delle scuole cattoliche della Diocesi. Dopo 52 anni di servizio allo Stato e alla Chiesa, dopo lunga e penosa malattia, abbiamo avuto la notizia della sua morte e dopo qualche giorno ci siamo messi in strada. Sole, polvere, pioggia, fango, sete e fame, ci hanno accompagnato fino a destinazione. Che gioia ritrovare i nostri collaboratori, che consolazione poter riabbracciare la famiglia di Katanga Manda Fabien che ci aspettava. Abbiamo potuto passare qualche tempo con loro, ascoltare le testimonianze sulla sua vita, risentire le sue ultime parole: la sua passione per il lavoro, il servizio onesto e sincero, la passione per l’educazione. Abbiamo pregato infine sulla sua tomba. Di tutto abbiamo ringraziato il Signore. Scesi dalla collina, abbiamo ammirato i molteplici stagni dove si alleva il pesce, siamo saliti su sentieri che sembrano fatti solo per le capre, abbiamo goduto della gioia dei bambini al nostro passaggio. - 22 -


Abbiamo approfittato per incontrare i nostri collaboratori diretti, i parroci e i sacerdoti delle varie parrocchie e i direttori e i presidi delle scuole che gestiamo. Era un po’ di tempo che non li visitavamo. Abbiamo avuto con loro incontri di riflessione, di formazione e la possibilità di rispondere alle loro domande, inquietudini, problemi. Che gioia ovunque! E quanta generosità. Siamo tornati pieni di regali, la nostra macchina strapiena… capre, galline, banane, kindakinda, olio, sedie e ceste fabbricate localmente… Una grande provvidenza da condividere al ritorno coi nostri collaboratori della coordinazione delle scuole cattoliche della Diocesi di Uvira. Abbiamo sperimentato la protezione di tutti gli angeli custodi, quella di S. Teresa del Bambin Gesù che invoco con insistenza nei momenti di pericolo. Il Salmo 121 ci ha accompagnato: “Il Signore è il tuo custode e sta alla tua destra. Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre” Delia Guadagnini

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VIVA LA COMPANY Festa e allegria alla Casa di Riposo E’ ARRIVATO IL CARNEVALE SCOPPIA COME IL TEMPORALE CANTI, BALLI E IMPROVVISATE FRA UNA PIOGGIA DI RISATE! CON LE MASCHERE IN TEMPESTA TUTTI GLI OSPITI FAN FESTA

UN DOLCETTO BEN CI STA E OGNUNO LO GUSTERA’

E’ ARRIVATO IL CARNEVALE SCOPPIA COME IL TEMPORALE

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è MARTEDI’ GRASSO alla Casa di Riposo di Predazzo

Con l’orchestrina Con il gruppo Ospitalità Tridentina che per l’occasione si è travestito in una allegra comitiva di suore, accompagnate da un improvvisto cardinale Degustazione di deliziose fortaie preparate dallo chef Andrea Si festeggia insieme agli ospiti presenti, molti di loro travestiti con cura dagli animatori della Casa di Riposo.

E ALLORA VIVA LA COMPANY!!! PERCHE’…. “LA FELICITA’ E’ QUALCOSA CHE SI MOLTIPLICA SE VIENE CONDIVISA”

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Giuliana Bernard


Pensieri degli ospiti della Casa di riposo

➡ Bellissimo carnevale . Le” suore” sono state quelle che hanno

animato il Carnevale con la loro allegria e, nonostante avessi paura delle maschere, le suore erano persone che conoscevo specialmente l’EMINENZA ! Complimenti a tutti anche per gli addobbi Augusta

➡ Bellissimo. Brave sia le suore che il Vescovo. Il Vescovo ha

fatto baciare l’anello ad un’ ospite della Casa di Riposo e lei gli ha chiesto se lo avesse ricevuto dal Papa Flora

➡ Bella festa, molto interessante, ben organizzata e ho trovato

tutti simpatici. Antonietta

➡ Bellissima festa, ma ad alcuni di noi non è piaciuta la “ presa in giro “ del vescovo

Felicina

➡Le suore mi sono piaciute tanto anche se erano vestite così.

Durante il ballo ad un certo punto è stato bellissimo perché sono stati coinvolti alcuni ospiti sulla sedia a rotelle per fare il trenino a suon di musica. Bellissima anche Pippi Calzelunghe sia per il vestito che per la simpatia. Adriana

➡ Bellissime le suore e il Vescovo quando è entrato sulla sua

papamobile. La musica invece troppo forte, troppo “ gazer”. Anni fa don Giovanni si era vestito da vescovo e andando in giro non voleva passare per Daiano e Varena perché aveva paura di incontrare il parroco don Tommaso Nicolina

➡ Bellissimo. Un bel Cardinale, le suore tutte simpatiche e ben

vestite. Bravi i musicisti. Complimenti per la sala ben addobbata e per le ottime fortaie. Amalia - 25 -


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GLI AUGURI DI SUOR DELIA « E’ risorto, come aveva detto » (Mt 28,6)

Miei carissimi! Eccomi a voi all’inizio di questo cammino quaresimale per approfittare di questa occasione per farvi arrivare i miei più cari auguri di BUONA PASQUA! Ho scelto l’immagine di questo bellissimo ibiscus rosa fiorito nel nostro giardino stamattina per entrare nelle vostre case, nelle vostre famiglie, nei vostri cuori, in tutto quello che vivete di gioia e di fatica, di fiducia e di speranza, di sofferenza e di timore, per augurarvi di tutto cuore una buona Pasqua, cioè la Pasqua vissuta e celebrata da nostro Signore. Sì, è Risorto, come aveva detto, non è qui. Vuole risorgere in ciascuno di noi. Vuole trovare spazio per risorgere in ciascuno di noi. Cerca lo spazio dove risorgere nelle situazioni anche le più estreme. Guardate bene la fotografia: notate la rugiada sui petali, le formichine che ci camminano sopra e cercano di dissetarsi, i pistilli pieni di nettare che gli uccellini cercano per nutrirsi. A sinistra vedete i rametti di un’altra pianta nata vicino all’ibiscus. Forse volevano soffocarlo con la loro forza, ma lui, dritto, ne è uscito e proclama in piedi la sua bellezza. Eccolo Gesù Risorto, vincitore di ogni male, di ogni peccato, di ogni situazione - 27 -


sofferta. Lui, ristoro, refrigerio, bellezza, pace e gioia. Non è poesia, è la realtà della nostra fede. Ce l’auguriamo in questa Pasqua 2019, diversa da quella dell’anno scorso. Ciascuno di noi ha fatto un pezzo di strada in più, ha vissuto gioie e dolori, è passato attraverso percorsi che non aveva immaginato. Gesù è risorto per ciascuno di noi e ci chiede di vivere da risorti, cioè IN PIEDI davanti a tutte le situazioni. IN PIEDI davanti al male. IN PIEDI davanti a tutte le tentazioni. IN PIEDI davanti a chi vuole far vacillare la nostra fede. IN PIEDI davanti a chi vuole farci prendere strade oscure. IN PIEDI, sempre IN PIEDI, nonostante tutto IN PIEDI, cioè vincitori, con lui IL VINCENTE. Questa è la BUONA PASQUA che ci scambiamo, pregando gli uni per gli altri. Gesù è risorto, come aveva detto. La promessa è compiuta e continua a compiersi attraverso di noi, piccoli, poveri e fragili, ma IN PIEDI grazie alla sua risurrezione. Allora potremo cantare l’ALLELUIA a più voci unendoci all’ALLELUIA di tutti i popoli della terra. Buona e santa Pasqua! Vostra Delia - 28 -


…E DI DON BRUNO Carissimi/e amici/che, nel giorno di s. Giuseppe incomincio a scrivere la mia ultima lettera circolare dall’America Latina, a poco più di un mese dal mio rientro in Trentino. Approfitto dell’internet più decente della città: sono per qualche giorno a Cochabamba, dove ho accompagnato un piccolo ritiro per il giovane Wily che sarà ordinato sacerdote questa settimana in Aiquile. Sono stati giorni speciali anche per me, di riflessione sulla mia relazione con Cristo e la missione, a partire dalla lettera di Paolo ai Filippesi e dalla Evangelii Gaudium. Mi son dovuto fermare qualche giorno in più a Cbba, in attesa dell’ordinazione che sarà il 21 in Aiquile, visto che gli spostamenti non sono facili in periodo di piogge. Ne sa qualcosa una mamma del Tipnis che era in ospedale qui per una pre-eclampsi e ha chiesto di uscire domenica pensando di poter tornare a casa, però si era danneggiato un ponte e ha dovuto aspettare 2 giorni, alloggiata qui con 2 familiari nella casa della prelatura di Aiquile. Invano abbiamo tentato di convincerla a restare in ospedale, perché la sua gravidanza era a rischio, avendo già 42 anni. Il dottor Max, che accompagnava il caso e che fa servizio nel Tipnis, mi ha dato una gran lezione di pazienza e generosità, nella - 29 -


maniera come accompagna queste situazioni. Il prossimo fine settimana spero di poter rientrare al Buen Pastor, dove ho passato il Natale e adesso sto preparando la Pasqua. Nei mesi delle piogge siamo piuttosto isolati e si devono fare almeno 4 ore a piedi per entrare o uscire dalla comunità. Anche la scuola è molto sacrificata, perché non trovano abbastanza professori che accettino di stare lí. Io sto dando una mano insegnando religione, e alleggerendo un poco il carico di ore dei 5 professori che insegnano a un centinaio di alunni, dai 5 ai 16 anni. Anche la struttura della scuola è precaria, e gli alunni più piccoli devono portarsi il proprio banco e la sedia per poter studiare. I 6 catechisti della comunità sono abbastanza interessati e così posso approfittare per la formazione: ho invitato uno a prepararsi come ministro dell’Eucarestia e una coppia a dedicarsi alla preparazione dei matrimoni. Tutto sarebbe ottimo se non cadessero spesso nella tentazione dell’alcolismo. Purtroppo i leaders comunitari si sono - 30 -


lasciati convincere anche dai narcotrafficanti a ospitare sul loro territorio fabbriche di droga, in cambio di diesel per far funzionare il generatore (3 ore al giorno e non tutti i giorni) e altri favori. Anche i giovani si mettono a lavorare in questo ramo per guadagnare soldi facilmente e potersi comprare la moto e il cellulare. É molto difficile dare un annuncio profetico in questa situazione, però è necessario, per cercare di evangelizzare la realtà; perché altrimenti la religiosità naturale di questo popolo moxeño trinitario si risolve in una fede disincarnata e puramente folclorica, una ritualità senza morale. Approfittando del magistero di Francesco sto cercando di sensibilizzare anche nel campo dell’ecologia, visto che qui siamo ancora in una zona privilegiata, ma molto fragile davanti alle minacce dell’invasione dei coloni cocaleros e alla prospettiva di una strada che condannerà a morte il parco naturale del Tipnis. Speriamo che anche qui i giovani, come in Europa, alzino la voce per reclamare il diritto al futuro... Altre notizie e immagini le condividerò con voi al mio rientro ormai prossimo. Solo vi chiedo ancora una preghiera per poter partire con cuore riconoscente ai popoli dell’Amazzonia che mi hanno arricchito tanto in questi 20 anni di missione accompagnato sempre da tutti voi... A presto, d. Bruno

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ALLA SCOPERTA DELL’ARTE DI ANIMARE …per diventare bravi animatori…

Quest’anno a noi ragazzi di terza media hanno proposto un corso di due serate per imparare a diventare animatori. Non potevo perdere questa occasione, così sono andato ad iscrivermi! Questo corso è stato fatto a Carano e Castello assieme agli altri ragazzi della valle: un’ottima idea per conoscere persone nuove. Durante questo corso abbiamo imparato, giocando, cosa deve fare un animatore per coinvolgere i bambini. L’idea di fare l’animatore mi è venuta perché per diversi anni sono andato in campeggio con la mia parrocchia e gli animatori mi hanno sempre fatto divertire… Perché allora non farlo anch’io?​ E’ stata un’esperienza molto educativa che consiglierei a tutti!!!

Thomas Furlan

“Qualche bambino e qualche ragazzo potrebbero incontrare te sulla loro strada, e potresti cambiarli, e loro potrebbero cambiare te!” - 32 -


È stato molto bello partecipare al corso animatori. La sera partivamo con un paio di macchine da casa e, condividendo il viaggio tra discorsi e risate, in un attimo arrivavamo a Castello. Lì ci aspettavano i nostri coetanei provenienti da vari paesi della valle con alcuni animatori giunti da Trento. Per cominciare facevamo dei giochi per conoscerci un po’. Tutti i giochi erano molto belli. Successivamente ci siamo divisi in gruppi per alcune riflessioni e altri giochi. Le serate erano molto divertenti e mi hanno dato la possibilità di trascorrere più tempo con i miei amici in maniera spensierata e costruttiva. Non vedo l’ora di diventare un’animatrice perché penso che sarà una bella esperienza. Lara Morandini

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IN CAMMINO VERSO LA PASQUA Riflessioni… testimonianze…

Giorno delle Ceneri : una celebrazione molto sentita e piena di speranza Era da molto tempo che non vedevo tanti bambini e ragazzi in chiesa il mercoledì delle Ceneri. Accompagnati dalle loro brave catechiste che, a volte, a stento riuscivano a contenere la loro vivacità, ma che comunque sono un vero dono per tutta la nostra comunità, sono stati per me una bella nota di speranza. Molto chiara ed esauriente la spiegazione del rito delle Ceneri, accompagnata da un bel messaggio dato da due alberelli posti su un tavolino accanto alle ceneri. L’alberello dell’olivo, simbolo del sacro, del dono, e l’alberello del rovo, simbolo del male, dell’egoismo…. Sono convinta che i bambini attraverso delle immagini visive riescono ad interiorizzare maggiormente i concetti, a volte difficili, anche per noi adulti. Ho visto occhi attenti ed orecchi pronti all’ascolto: il parroco è stato davvero chiaro ed esauriente nella spiegazione. Io sento molta riconoscenza verso questo nostro parroco che dona tanta attenzione ai bambini con i quali sa interagire molto bene. I miei nipoti lo ascoltano molto volentieri e quando siamo soli in casa, escono con certe domande… segno che hanno ascoltato e che hanno desiderio di conoscere le cose di Dio! Una nonna - 34 -


ADORAZIONE…NEI VENERDI’ DI QUARESIMA Riflessioni …davanti a Gesù Siamo qui insieme davanti a Te, Signore, esposto nell’Ostensorio, perché possiamo vederti ed adorarti vivo e vero nell’Eucaristia! E’ un grande dono questo, non lo comprendiamo del tutto, perché è troppo grande! Che dirti Signore? Ecco in questo momento ci sentiamo poveri poveri in questa cappella calda ed accogliente circondati da un grande silenzio pieno della tua presenza e da un sottofondo musicale che ci aiuta a meditare. Grazie per la tua bontà e misericordia a prenderci come siamo. Chiediamo anche il tuo aiuto per quelli che si dimenticano di te o che non ti pensano mai. Grazie a don Giorgio che ci offre queste occasioni di adorazione che valorizzano la nostra vita quotidiana. Aiutaci Signore ad essere cristiani coerenti e semplici! A. e C.

VIA CRUCIS in parrocchia “Dio ci ha amati per primo, Dio ci ha amato così tanto da farsi uomo fino in fondo. Anche in famiglia possiamo vivere questo amore. Lo viviamo quando ci facciamo dono l’uno all’altro. Ma quante cadute, Signore, su questa via! Ma tu sei con noi e questa sera vogliamo affidarti le nostre famiglie!” - 35 -


…così è iniziata la Via Crucis di questa sera 22 marzo! Che bello vedere famiglie giovani con figli piccoli e grandi che seguivano i chierichetti con la croce! Dopo ogni stazione aumentavano sempre di più fino a formare un bel gruppo che aveva voglia di seguire Gesù! Anche i commenti alle varie stazioni erano attualissimi: mi sono sentita tanto coinvolta e mi ha fatto pensare ai tanti problemi che incombono su queste nostre famiglie ora più che mai! Sulla mia in maniera particolare! Fermarsi a pregare insieme condividendo stesse gioie e dolori ci rende un po’ più forti per affrontare il quotidiano! Io ho avuto grande conforto! E questi bimbi sono la nostra speranza! Una mamma

Giorno delle Palme: iniziamo la settimana santa… Che bella emozione rivivere l’entrata di Gesù a Gerusalemme nel giorno delle Palme nella nostra stupenda chiesa vedendo un bel gruppo di bambini piccoli assieme ai loro genitori che, con entusiasmo e un bel sorriso, sventolavano i rami d’ulivo entrando orgogliosi attraverso la navata centrale. Mi sono proprio commossa e ho pensato che sicuramente anche - 36 -


Gesù sorrideva con loro. Lui che diceva “Lasciate che i bambini vengano a me” deve averli amati proprio tanto! Che bel segno di speranza vedere queste giovani coppie con i loro piccolini. I bimbi, poi, accompagnati dai genitori e dalle animatrici, sono andati alla scuola materna per creare con le proprie mani un bel lavoretto: una tovaglietta da mettere sul tavolo nel giorno di Pasqua. Li ho visti proprio molto coinvolti e, nonostante la normale confusione, mi sembrava di vederli orgogliosi di poter fare un “regalino” a mamma e papà Davvero un bell’ inizio di settimana santa! Una nonna

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Adorazione davanti a Gesù Eucaristia

Ho sentito come un grande DONO l’opportunità di fermarmi davanti all’OSTIA SANTA in questi primi tre giorni della settimana santa. Stare tranquilla davanti a questo “sole divino” che riesce a calmare le tempeste del cuore, guardandolo con amore, è davvero un grande REGALO di cui voglio ringraziare pubblicamente il nostro parroco don Giorgio. Io ho riscoperto questo grande dono accompagnando il mio nipotino alla mezz’ora di adorazione dei bambini e dei ragazzi della catechesi. Ascoltando col cuore il canto “Sono qui a lodarti, qui per adorarti” cantato con entusiasmo dai bambini che si preparano alla prima Comunione, mi sono anche commossa. Il giorno seguente mi sono ritrovata in chiesa da sola davanti a Gesù Eucaristia a guardarlo semplicemente e mi sono sentita avvolta da uno “sguardo” capace di donare pace. Provare per credere! Ricordo nei tempi passati quando ero bambina le famose “40 ore” che iniziavano così “Prostrati nella maggior compunzione…”! Tutti noi scolari prima di iniziare la scuola, andavamo in chiesa con i nostri maestri, dopo la preghiera tornavamo a scuola tutti in fila divisi per classe. Ho un ricordo non proprio felice di quel tempo perché mi sentivo “costretta” ad andare in chiesa … e poi non riuscivo a capire… perché - 38 -


nessuno mi spiegava. Preferisco ora: i bambini non erano molti (noi eravamo tutti) ma credo che in loro rimanga impresso questa Ostia santa che parla di dono e di amore. Grazie davvero per questa bella opportunità data a noi adulti e ai bambini. Ho visto nel parroco un sacerdote che crede in ciò che fa e questa testimonianza, in tempi di tanta confusione, fa bene al cuore! L.B.

Venerdì santo….Via Crucis con Ospitalità

Puntuali alle 6 del mattino eccoci pronti per vivere con Gesù che sale al calvario questo momento di silenzio e riflessione. Molto profondi i commenti alle varie stazioni! Fa freddo, anche molto freddo! Ma che importa! Anche questo sacrificio ci fa meditare più intensamente la Passione di Gesù per poterlo amare un po’ di più! Un partecipante

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GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA …riflettiamo su questo bene prezioso

Giornata mondiale dell’acqua 22 marzo 2019 Ventiquattr’ore per ricordare quanto l’acqua sia importante: ricordarlo soprattutto a noi occidentali, che troppe volte la sprechiamo, con infinite docce, rubinetti sempre aperti mentre ci laviamo i denti o laviamo le stoviglie. Sono solo gli esempi più banali. Mentre dall’altra parte del mondo (ma non occorre andare troppo lontano) c’è chi è costretto ad abbeverarsi a pozzi inquinati, o a morire di sete

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Il nostro sacrestano Graziano ci regala questa sua poesia riflettendo proprio su questo grande DONO!

L’ACQUA

Acqua gustosa, priva di ogni gusto, bella e rinfrescante sei, nel caldo agosto. Ristoro della forza che scompare, all’assetato allevi le sue pene e sei ristoro al sangue nelle vene. Nell’ abbondante ruscello di cristallo scendi dalle montagne e nello scorrere nascosto, vieni per dissetare le campagne. Nel rigor dell’inverno sembri quarzo e se ti bacia il sol diventi luce. E quando infreddolita scendi lieve, e in fiocchi ti trasformi, bianca neve! Oh, acqua, tu sei forte e quel che sfiori, lo porti a distruzione. Sassi e rocce trasformi, e anche il ferro, scontrandosi con te in ruggine lo cambi, consumato. col fuoco tu combatti e ne vinci l’ardore e il fuoco per ripicca in fumo ti trasforma e sei vapore. Rendendoti più pura e più leggera e come un velo tu, t’innalzi in cielo. Superbamente trasformata in nube, svolazzando con gioia, ora diventi nembo, ora cirro oppure nembostrato… Se stagnante produci malattie, ma salute diventi quando tu scorri levigando i sassi e le cose più immonde rendi pure e le cose più infette , disinfetti. Bella, quando ad oriente, di oro il cielo tingi, poi d’improvviso cupo rendi il cielo d’occidente; e quando il sole incontra le tue gocce le riempie di colori e formi un arco che abbraccia monti e valli, e doni pace. Tremano i monti sotto la tua ira e le valli trasformi in un inferno; precipitando in rumoroso fiume, trascinando anche i tronchi come piume e tutto porti al mare, la tua casa… E quando tutto è calmo, ti riposi. - 41 -


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TESTIMONIANZA DI SUOR DELIA DAL CONGO Delia, quanto mi resta da vivere?

“Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa”.

(S. Agostino)

Lo conosco in prigione grazie ad un altro prigioniero che mi accompagna a visitarlo. Una cella buia, senza finestre, con dei piccoli buchi in alto sul muro per permettere che entri un po’ d’aria. Eccolo lì in fondo, rannicchiato, su un pezzo di ferro che funge da letto. Vestito con una specie di divisa color cachi, tipica di coloro che in questo luogo, non hanno neanche un pezzo di vestito proprio. Deka è il suo nome. Sofferente, cupo, restìo a rispondere alle mie domande. Subito noto che il suo volto è strano, la guancia sinistra molto gonfia. Non si lamenta del dolore. Mi chino su di lui, gli stringo la mano, lo saluto. Mi risponde e accenna un sorriso. Per rispetto si alza un pochino e appoggia faticosamente la schiena al muro. Mi siedo accanto. Abituata ora al buio guardo bene e gli chiedo se ha mal di denti o un’infezione. Mi risponde a monosillabi che non sa di cosa si tratti. Resto un po’ con lui e gli assicuro che avrei cercato aiuto per curarlo. - 43 -


Annuisce e ci separiamo. Gli traccio un segno di croce sulla fronte e gli accarezzo la guancia malata. Esco dalla prigione con un solo pensiero: cercare in fretta qualcuno che si occupi di lui. Chiamo al telefono la responsabile della Croce Rossa Internazionale e le spiego tutto. L’indomani, Deka è all’ospedale. Non c’è bisogno di nessun esame. I medici, tutti concordi, mi dicono che è un tumore e che non c’è niente da fare. Lo dimettono dopo due giorni. Non mi arrendo. Penso che tra quattro mesi arriveranno qui a Uvira alcuni medici italiani del Progetto Sorriso. Mi intristisce il pensiero che Deka passi tutto quel tempo in prigione, sofferente, senza cure. La Provvidenza arriva. L’Amministratore del Territorio convoca una riunione sulla situazione della prigione centrale di Uvira e invita anche me, oltre naturalmente il direttore della Prigione, Il Medico di Zona, l’ONU, la Croce Rossa Internazionale, la Caritas e altri. Ho l’occasione di parlare di Deka e di chiedere il permesso che possa passare questo tempo in una famiglia qui a Uvira. Tutti dicono di sì ma dopo un mese, niente di fatto. Lo vedo tutte le settimane, il tumore avanza, il viso è tutto gonfio, l’occhio si è chiuso, fatica a mangiare anche la pappetta di farina di manioca o di granoturco. Comincia a farsi strada in me l’idea di accompagnarlo anche spiritualmente in questo percorso. Parlo a lungo con lui, mi faccio aiutare anche da altre persone. Il male avanza. Voglio a tutti i costi che esca di là per poter passare l’ultimo tratto della sua vita in una famiglia normale. Scopro che ha dei parenti alla - 44 -


lontana proprio qui a Uvira. Si rendono subito disponibili ad accoglierlo, curarlo, fargli sentire il calore di casa mentre tutti, sua moglie, i suoi figli, gli altri famigliari che abitano lontano da qui, l’hanno abbandonato. Théo, sua moglie e i suoi figli vogliono accoglierlo. Ma come fare a farlo uscire da quell’inferno? Il responsabile dell’Onu per le questioni carcerarie viene a trovarmi dove lavoro. Gli dico subito che Deka è ancora in prigione nonostante tutte le promesse che le autorità ci avevano fatto. Pieno di collera si alza di scatto e mi dice che prima di sera Deka sarà libero. E così è. Salto di gioia e corro a trovarlo. Dopo due giorni lo invito a venire a vedere dove lavoro e conoscere i miei collaboratori. Accetta. Arriva accompagnato da Théo. Lo faccio sedere nel mio ufficio. Mi dice che gli sembra di essere in paradiso. Si guarda intorno sorpreso. Da quanto tempo non sedeva su una poltrona… Gli chiedo il permesso di fare qualche foto con lui. Accetta subito. Parliamo del più e del meno, la sua gioia è immensa, mi ringrazia con tutte le parole possibili immaginabili e mi esprime i suoi sentimenti con un sorriso e un AKSANTI (grazie) che non scorderò mai. Da quel giorno, non gli facciamo mancare alimenti un po’ liquidi, facili da deglutire. Théo e tutta la sua famiglia sono incredibili nei tanti gesti di amore, tenerezza, attenzione. Un infermiere amico della famiglia lo cura come fosse suo figlio, con una competenza straordinaria. Arriva a fargli persino trasfusioni di sangue e flebo in casa, lo imbocca con tenerezza, lo lava e lo cambia. Théo accoglie già altre persone in casa sua che è divenuta come una casa famiglia: poveri, abbandonati, - 45 -


soli. La sua testimonianza mi tocca nel profondo. Chiedo a Deka se è cristiano, se è stato battezzato. Scopro con gioia che si chiama anche Jean, che ha ricevuto tutti i sacramenti tranne quello del matrimonio. “Delia, quanto mi resta da vivere” mi chiede un giorno. Gli rispondo che non lo so, che aspettiamo questi medici italiani e intanto lottiamo insieme. Gli regalo un libretto di preghiere in swahili, gli do un rosario. Interesso alcuni amici e colleghi di lavoro per andare a trovarlo, parlare e pregare con lui. E’ una corsa contro il tempo perché capiamo che sta “andando”… Interesso il parroco affinché possa venire per l’unzione dei malati. Pochi giorni dopo, mi chiamano: Deka si sta aggravando. Al mattino vado subito a vederlo. Deka Jean non c’è più… Mi dispiace che non mi ha aspettato… “Alirudia kwa Baba”: E’ tornato a Dio Padre. Il suo corpo è là, disteso, sereno. Lo vestiamo a festa. Cantiamo davanti a lui tutta la mattina, con un piccolo gruppo di mamme insieme a Rehema nostra sorella e Michel, mentre fuori preparano il suo funerale. Piango, piangiamo. Riflettiamo sul suo veloce passaggio nella nostra vita. Lo accompagniamo con la nostra preghiera. Rivedo come in un film questi pochi mesi accanto a Deka Jean. Contemplo la Provvidenza divina che si è servita di tante persone e in particolare della famiglia di Théo per farlo sentire amato, ciò che non provava da tanto tempo. Porto tutto nel cuore. Mi rende forte nella testimonianza quotidiana da rendere al vangelo. Ringrazio e vado avanti con fiducia e speranza, continuando, finché Dio vorrà, a passare in questo mondo facendo del bene, come Gesù.

Sr. Delia Guadagnini Missionaria saveriana

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LA VITA BELLA Incontro con il biblista Gregorio Vivaldelli

“La Parola di Dio ci educa alla vita bella“ questo era il titolo della serata organizzata dalla parrocchia il giorno 1 aprile. Questo titolo, però, è…intrigante -mi sono detta-: penso proprio che parteciperò all’evento! Così, insieme ad alcuni familiari e a qualche centinaio di persone sia compaesani, che provenienti dai paesi vicini (l’oratore è assai noto e apprezzato anche in zona) mi sono recata all’Auditorium della Casa della Gioventù molto in anticipo per poter occupare un posto nelle prime file, vivendo così più intensamente… ” l’energia “ della serata. Non avevo mai avuto l’occasione di assistere personalmente ad un incontro con questo “atipico” (mi si passi l’espressione…) biblista. Infatti “assistere a questa conferenza”, parlando di lui, è assai riduttivo. Gregorio Vivaldelli , devo proprio dirlo, è riuscito a… coinvolgere attivamente l’uditorio, grazie non solo alla sua straordinaria eloquenza -certo dono di natura- ma anche ad una notevole esperienza nel parlare ad un pubblico eterogeneo assieme ad appropriate “tecniche di comunicazione”. Tutto ciò, però, da solo, non basterebbe, se le sue parole non nascessero da un’esperienza diretta, da un lavoro su se stesso tenace ed instancabile, tale da rendere credibile ciò che dice. Della sua persona , del suo cammino di credente, mi ha colpito - 47 -


soprattutto l’entusiasmo direi…incrollabile e la gioia, che credo nasca non solo dalla sua straordinaria conoscenza dei testi sacri a lui così “familiari” (per questo lo invidio un po’) ma soprattutto dal credere che essi propongano veramente la vita bella! Gesù ci propone questa via incominciando dalle “piccole , ma non banali” cose di ogni giorno senza perderci d’animo per le sconfitte, ma anzi, partendo proprio da esse per sentirci più vicini a Lui. Il biblista mi ha trasmesso, anche con l’aiuto di illuminanti ed entusiastici commenti alle bellissime opere d’arte mostrate nel corso della serata ed aventi come “filo conduttore” proprio il perdono, nuova energia e nuovo entusiasmo.

Un grazie di cuore all’oratore per aver condiviso con noi alcuni “brandelli” della sua vita familiare, gioia e conoscenze…, e agli organizzatori, per questa opportunità. Donatella Dellagiacoma

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Come essere felici, come fare per guardare in profondità la nostra vita e stupirci? E’ la domanda con la quale siamo stati trasportati nelle braccia del Vangelo. Perché la vita bella è Gesù... Perché la vita bella è la parola di Dio... Perché la vita bella è lasciarsi illuminare e coinvolgere dallo Spirito che agisce in noi quando siamo aperti e disponibili ad accogliere la novità portata dalla sua Parola. E’ stata bellissima e molto partecipata la serata proposta dal teologo e biblista Gregorio Vivaldelli con i suoi esposti, tutti traboccanti di vivace entusiasmo evangelico. Nel suo modo di proporre il Vangelo di Gesù, proprio come un innamorato di Dio, ci ha coinvolto con questa bella ventata di freschezza con cui abbiamo fatto tutti un tuffo nell’oceano della Misericordia di Dio per capire che Dio Cerca una relazione, Gesù vuole una relazione... che Dio è afferrante, ci tende la mano... che Dio è seminante, semina genera vita continuamente... che Dio è perdonante, per-dono, per-dono è il suono del battito del cuore di Dio quasi come uno studio di cardiologia Divina, un ritmo difficile da percepire ma affascinante e catturante... che Dio è Misericordiante, tu non sei il male che hai fatto, sei il bene che puoi fare... che Dio è abbracciante, nel quale possiamo percepirci degni dell’abbraccio perdonante del Padre... che Dio è cercante, è bellissimo fare esperienza di scoprire, di essere cercati da Dio... e quando ci trova capire che Dio è anche rallegrante perché semina in noi, semi di gioia, come dice il Vangelo in Giovanni 15,11 “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.” - 49 -


Grazie Signore!! Un grazie di cuore a don Giorgio che ha pensato e organizzato per noi questo incontro così prezioso è fonte di gioia allo stato puro per vivere al 100% e continuare con Gesù nel cuore la nostra quotidianità, con la consapevolezza che non siamo mai soli... vivere per gli altri e con gli altri, camminare assieme, condividere, donarsi e dare il meglio di sé, donare con felicità anche nei momenti di stanchezza. Cristina Guadagnini LETTERA APERTA AL TEOLOGO E BIBLISTA GREGORIO VIVALDELLI

Carissimo Vivaldelli… Era da tanto tempo che non sentivo qualcuno parlare così di Gesù! Presentarlo come un uomo tra gli uomini, traboccante di una sensibilità, di una giustizia, di una psicologia finissima, lo ha reso ai miei occhi come il Maestro, nel vero senso della parola… dove Maestro è “COLUI CHE EDUCA”… EDUCARE, dal latino “ex-ducere” che letteralmente vuol dire “TIRARE FUORI, FAR VENIRE ALLA LUCE QUALCOSA CHE E’ NASCOSTO DENTRO DI NOI“… ovviamente il meglio – aggiungo io! Carissimo Vivaldelli… Mi hai fatto riscoprire Gesù, un Gesù vivo, in carne ed ossa, che ho potuto toccare con la sensibilità del cuore vedendo le immagini straordinarie del pittore Yongsung – Kim!

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Come, per esempio, ho percepito la polvere e l’odore della terra simbolo della grande misericordia di Gesù attraverso il quadro rappresentante il Vangelo dell’incontro di Gesù con l’adultera. Mi ha colpito l’assordante silenzio delle tue parole… “rimasero soltanto loro due“: la misera e la misericordia. Non ti nascondo che, come te, mi sono commossa! “La vita bella è Gesù” dove lui è : afferrante… , seminante... , perdonante…, misericordiante…, abbracciante…, cercante…, rallegrante….! Vedere la vita in questa prospettiva non mi è dispiaciuto per niente. Carissimo…Gregorio… Devo confessarti che stasera la tua comunicazione “col cuore” e le tue riflessioni sono state molto contagiose, così tanto da sentirmi la ”pecorella che Gesù stringe tra le braccia”. Ed è gioia, luce splendente tra il giallo dei girasoli… Un cordiale saluto con stima, ciao Giuliana Bernard

Incontro molto interessante, già il titolo lo conferma “Gesù vita bella”. Le parabole e le immagini proposte parlano chiaramente dell’immensa misericordia e dell’amore infinito di Dio nostro Padre. Sì, siamo tutti peccatori, Gesù è l’unica nostra ancora di salvezza. Dipende da noi, se vogliamo camminare con Lui vicino .

Lucia Fassan

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SULLA TUA PAROLA Incontri per ravvivare e riscoprire la fede

Ho partecipato con interesse, traendone beneficio, agli incontri interparrocchiali di riflessione e approfondimento del Vangelo. Si è trattato di un ciclo di tre incontri, autogestiti, più uno finale alla presenza di un esperto. Sono rimasta favorevolmente sorpresa dal numero dei partecipanti, superiore, a mio parere, a quanto ci si potesse aspettare: evidentemente avvicinare e conoscere un po’ di più i testi sacri è un’esigenza sentita da molte persone. Ho apprezzato la suddivisione in piccoli gruppi che, si sa, favoriscono la comunicazione e il fatto che i singoli interventi non dovevano essere commentati, cosicché ciascuno poteva esprimersi liberamente, senza temere il confronto o il giudizio altrui. Si tratta di accorgimenti che permettono ai partecipanti di conoscersi meglio, di sviluppare sentimenti di appartenenza e di creare un clima di affiatamento. Va da sé che tasselli come questi non possono che far bene ad una comunità. L’ultimo incontro ha visto la partecipazione di don - 52 -


Albino Dell’Eva che ha risposto in maniera pacata, chiara ed esaustiva ad alcune delle molte domande che erano emerse nei gruppi. Si è detto disponibile comunque a ritornare per proseguire l’approfondimento dei quesiti rimasti senza risposta: le domande, infatti, erano troppe per il tempo limitato che aveva disposizione. Forse a qualcuno avrebbe fatto piacere anche interloquire o avviare un breve dibattito, ma non se n’è fatto nulla per i motivi di cui sopra. Mi permetto quindi di esprimere un suggerimento nel caso in cui esperienze di questo tipo abbiano a ripetersi, cosa che personalmente auspico. Secondo me il calendario degli incontri si potrebbe strutturare diversamente: una serata a piccoli gruppi e la settimana successiva a gruppi riuniti per dare spazio ai quesiti emersi, per lo meno a quelli che richiedono risposte immediate e veloci e di questo potrebbe farsi carico don Giorgio (non me ne voglia). Don Albino, sempre che si renda disponibile e, ce lo auguriamo, potrebbe invece rispondere nel corso dell’ultimo incontro alle domande più complesse che necessitano di risposte più lunghe e articolate. A noi sarebbe richiesto di partecipare a due incontri in più, ma penso che la ricaduta sarebbe più incisiva, dal

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momento che le risposte verrebbero date in tempi brevi, il che, secondo me, è molto importante per non disperdere curiosità, interesse, attenzione. Non so, è una proposta e come tale può essere accolta o respinta. Concludo con una bella riflessione fatta da una partecipante del mio gruppo al termine dell’ultimo incontro. Dopo aver ringraziato il Signore per l’esperienza arricchente e proficua vissuta, ha ricordato a tutti le parole di Gesù: “Dove due o più persone si riuniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Maria Gabrielli

Gli incontri sulla Parola, a cui ho partecipato, per me sono risultati molto positivi e arricchenti. Il condividere i propri pensieri mi ha fatto sentire prima di tutto, famiglia che desidera crescere insieme. La Parola chiave che ho colto in questi incontri, è stata: PADRE Padre, come papà presente nella mia vita pronta a sostenermi. Padre, come papà di cui aver fiducia piena anche nella mia povertà. Padre, che attraverso la Trasfigurazione di Gesù mi fa capire che la vita umana finisce, ma la vita vera prosegue in una dimensione molto diversa…. meravigliosa! Se noi sappiamo ascoltare Gesù nel silenzio saremo luce anche noi! Luciana - 54 -


L’ABBRACCIO GIOIOSO DI GESU’

Ho ancora nel cuore l’eco gioiosa dei canti dei nostri piccoli bambini che oggi 13 aprile per la prima volta si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione. Io sono una nonna e sono stata invitata dal mio nipotino proprio per far festa con lui. FESTA una parola che evoca gioia, allegria, condivisione. Durante la celebrazione molto bella e preparata davvero bene dal parroco e dalle bravissime catechiste (che ringrazio tanto) il mio pensiero è andato alla mia prima confessione di tanto tanto tempo fa… Ho dei ricordo molto vaghi, ma non certo ricordi gioiosi. Ecco: ciò che mi ha colpito di questa bellissima celebrazione è stato proprio il senso di festa di quel Gesù che per andare a cercare la pecorella smarrita e bizzarra, ha lasciato tutto e, trovatala, l’ha portata in salvo (così ha spiegato il parroco) E allora ho visto visi sorridenti e sicuramente riconoscenti a questa bella “lavanderia” che ha spazzato via l’uomo vecchio… come diceva - 55 -


il canto, “stai attento all’uomo vecchio entra nella bocca entra nell’orecchio…”. Un canto proprio simpatico che non avevo mai sentito… e che mi farò insegnare da mio nipote… Con un colorato e significativo fiore in mano rappresentante la “lacrima di Cristo” regalato dal parroco, bimbi, genitori e nonni hanno formato un grande cerchio dove ho sentito la gioia dei cuori delle tante persone presenti. Bello anche il momento in cui i piccoli, dopo la confessione, inginocchiati davanti ad un banchetto hanno scritto un GRAZIE… una PROMESSA… una PREGHIERA... Li ho visti molto “intenti” e attenti anche in questa bella attività. Conclusione: … ho sentito pure io il bisogno di accostarmi a questo sacramento perché anch’io volevo sperimentare la stessa gioia che ho visto sui loro volti.

GRAZIE bambini GRAZIE catechiste GRAZIE parroco una nonna gioiosa

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ORIENTEERING DELLO SPIRITO …perché lo Spirito Santo trovi un cuore pronto…

Martedì 16 aprile si è svolto alla casa M.Immacolata il ritiro dei cresimandi. L’abbiamo chiamato “Orienteering dello Spirito” perché fosse chiaro che la presenza dello Spirito Santo è importante per poter scegliere nella vita la strada giusta. Ho apprezzato l’atmosfera che si è creata fin dall’inizio: sembrava proprio che una brezza soave rendesse capaci i nostri ragazzi di captare il vero significato del percorso che stavamo facendo, anche se, a volte, diventava vento di tempesta e allora si scatenavano a più non posso. Trascorrendo tante ore insieme si riescono a cogliere nei ragazzi delle sfumature che rimangono nel cuore e accrescono l’amore per la vita e le persone che ci circondano. Un grazie di cuore alle tre cuoche che ci hanno permesso di gustare un’ottima cena. La giornata si è conclusa con un momento molto toccante quando ci siamo riuniti ai genitori in

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Cappella e i ragazzi hanno consegnato loro delle piccole bussole come a chiedere loro di esserci sempre per indicare il cammino da seguire assieme al vento dello Spirito. Cristina, catechista

Nell’arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo dell’adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei compagni dell’infanzia. Il ritiro della catechesi è stato veramente bello! Appena sono arrivata mi hanno accolto con gioia e abbiamo avuto un momento libero in cui si poteva giocare a quello che si voleva con delle palle a nostra disposizione. Lo scopo del ritiro era di far capire l’importanza dei 7 doni dello Spirito Santo. Ci hanno diviso in tre gruppetti: ogni gruppo, insieme alle catechiste, doveva fare tre tappe: riflettere su tre doni dello Spirito cioè FORTEZZA, SCIENZA e SAPIENZA. Parlando di FORTEZZA abbiamo affrontato un percorso ad ostacoli all’apparenza molto facile; infatti il primo turno l’ho passato favolosamente, ma quando abbiamo saputo che bisognava farlo a coppie con una gamba legata a quella del compagno e anche un braccio, non è stata più una passeggiata anzi… - 58 -


Abbiamo visto anche un video su Alex Zanardi: un pilota di “Formula Uno” che, a causa di un incidente, ha perso entrambe le gambe, ma non la speranza, così, dopo essersi ripreso, è tornato a gareggiare. La SCIENZA ci ha spiegato che mettendo dentro un barattolo sabbia, sassi e palline da ping-pong, il barattolo straripava e non c’era modo di farle entrare, ma cambiando l’ordine in palline, sassi e sabbia si riempiva alla perfezione. Questo per mettere in chiaro le cose importanti, le cose che contano e le piccole cose. L’ultima tappa è stata la SAPIENZA: ci hanno parlato di Marco Gallo, un ragazzo che ha colto fino in fondo la passione di Gesù e lo spirito della Chiesa. Un giorno muore in un incidente con la sua moto e nella sua camera la mamma trova scritta sul muro la frase “ Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” Altre frasi scritte da lui e che abbiamo attaccato a dei cartelloni, ci hanno fatto riflettere molto! In seguito ci hanno fatto costruire un Surf e sul retro della tavola abbiamo scritto una piccola preghiera. Il momento della cena è stato molto bello e la preparazione ottima! Grazie cuoche! Abbiamo avuto un momento per scatenarci cantando un avvincente Karaoke. Quando più tardi sono arrivati i genitori , siamo andati in cappella per recitare assieme un’ultima preghiera e salutarci

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Adele Grasso, 1° media


FELICI DI DARE UNA MANO 72 ore di gratuità con i giovani della valle Dal 24 al 28 aprile ho partecipato come animatore all’iniziativa “Helping hands” (mani che aiutano), organizzata Helping hands 2019 …ne dason le man da torno da Don Massimiliano (responsabile della pastorale giovanile in valle) per i giovani Campo lavoro per ragazzi/e delle scuole superiori che hanno voglia di mettersi in gioco! dell’unità pastorale di Fiemme. 4 giorni di amicizia e volontariato organizzati dagli animatori dei gruppi giovani parrocchiali. Per 3 giorni circa 30 ragazzi hanno Quartier generale a Predazzo (casa M. Immacolata) svolto dei servizi concreti in vari ambiti nei paesi della valle: alcuni come animazione nelle case di riposo, altri a pitturare il murales all’oratorio di Predazzo, altri ad imbiancare l’oratorio di Cavalese ed altri ancora a piantare qualche centinaio di abeti rossi in loc. San Lugano per accelerare la ricrescita del bosco dopo gli eventi atmosferici dello scorso autunno. La parola con cui mi piace riassumere questi giorni è GRATUITÀ, perché gran parte delle persone che ho incontrato hanno donato gratuitamente il loro tempo e le loro energie per fare qualcosa di concreto per altre persone e questo le rendeva felici. Non mi riferisco solo ai ragazzi o agli animatori, ma ho visto questa gratuità e felicità anche nei responsabili della Casa Maria Immacolata, nelle persone che ci hanno preparato i pranzi e le cene, nelle persone che ci hanno guidati nei servizi o ci hanno accolto nelle strutture. A tutti un grande GRAZIE !!! ➢ ➢ ➢ ➢

Don Bosco S. Sebastiano SS. Filippo e Giacomo Le Ville-Molina-Castello

Le 48h 2018… raddoppiano nel 2019!

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Chiedi ai tuoi animatori, oppure a don Max: 3401644818

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Davide Giacomelli


72 ore di risate e volontariato Durante le vacanze di Pasqua, più precisamente dal 24 al 28 aprile, si è svolto il progetto delle “72 ore di volontariato” organizzato dalla pastorale dei giovani di Fiemme. Durante la prima sera siamo stati suddivisi in varie squadre di lavoro Ecco alcune testimonianze: “Durante questi tre giorni ho avuto l’occasione di andare a San Lugano per partecipare alla riforestazione della valle. Una volta arrivati sulla montagna, abbiamo iniziato a fare dei piccoli buchi nel terreno e successivamente abbiamo piantato dei piccoli abeti. Nel corso di tutta la giornata abbiamo piantato più di mille alberi per rendere il bosco fitto come prima. Nel complesso questo lavoro mi è piaciuto perché, non solo abbiamo collaborato attivamente per la comunità, ma mi sono anche divertito sotto il sole e la pioggia con i miei amici.” -Daniele, piantatore alberi a San Lugano

Nei tre giorni di volontariato sono andata a imbiancare l’oratorio di Cavalese. Il primo giorno ero agitata perché non avevo mai imbiancato e avevo paura di sbagliare. Appena siamo arrivati, abbiamo spostato tutti i mobili all’esterno e abbiamo posizionato i teli e il nastro adesivo per coprire le parti che non dovevamo colorare. - 61 -


Poi abbiamo iniziato a imbiancare e Giovanni ci ha spiegato come fare. È stato molto divertente e ľagitazione mi è passata subito. Il secondo giorno abbiamo finito di passare la mano di bianco e abbiamo colorato le pareti con un disegno ondulato di colore arancione e giallo. Il terzo giorno abbiamo finito di colorare e abbiamo pulito tutto. Vedere il risultato finale è stato molto bello e gratificante perché non pensavamo di riuscire a fare un così buon lavoro in poco tempo. È stata una bella esperienza e durante tutti i giorni abbiamo fatto molto lavoro di squadra e grazie a questo ho legato molto con gli altri ragazzi.

Giulia, imbianchino all’oratorio di Cavalese

L’idea di realizzare un murales all’oratorio di Predazzo mi ha incuriosita subito. Dopo le prime dritte dateci da Tatiana, artista locale, ci siamo subito messi all’opera. In un solo giorno avevamo completato il lavoro che ci era stato dato, così abbiamo deciso di decorare tutta la parete.

Armati di pennelli, vernice e vasetti, abbiamo dato sfogo alla nostra creatività, grazie all’aiuto di Maria Giacomelli e dei suoi - 62 -


preziosissimi consigli. Durante la seconda giornata il sole non era dalla nostra parte: infatti ci siamo dovuti riparare dalla pioggia sotto un telo di plastica. Nonostante qualche inconveniente, sabato mattina avevamo terminato il disegno, tra i complimenti dei passanti e le richieste dei bambini che volevano fare anche loro qualcosa. Il prossimo anno abbiamo già deciso di terminare l’opera iniziata continuandola sulla parete vicina. Mi sono divertita moltissimo e ho conosciuto molte persone che condividono con me alcune passioni.”

Giorgia, Murales all’oratorio di Predazzo

Durante queste giornate sono andata a fare volontariato alla casa di riposo di Predazzo. Inizialmente ero un po’ spaventata ed agitata perché non sapevo bene cosa mi aspettasse e - 63 -


quale fosse il mio compito. Ma dopo poche ore mi ero già ambientata e tranquillizzata. Il primo giorno le assistenti ci hanno fatto costruire un gioco assieme ad alcuni anziani. Il secondo giorno ho fatto i lavoretti assieme a delle signore e, io e le mie compagne, abbiamo intervistato la signora più in là con l’età della casa di riposo. È stato molto interessante e anche divertente, per la sua disponibilità ed allegria. La terza e ultima mattina è stata dedicata ai saluti e ad un resoconto finale. Per me è stata un’esperienza istruttiva e mi ha fatto anche a riflettere. Sicuramente tornerò presto a trovare gli anziani per far loro compagnia e aiutarli. ”

Alice, casa di riposo Predazzo

Durante le 72h alcuni ragazzi hanno trascorso un po’ di tempo assieme ai componenti dell’ANFASS, dove, insieme ai responsabili, hanno fatto attività insieme a loro. Nella mattinata hanno svolto attività fisica, più precisamente Zumba, mentre nel pomeriggio si sono dedicati a lavoretti di origami. - 64 -


La giornata si è conclusa con una scenetta. È stato molto bello e la cosa che mi è piaciuta di più è stata il poter socializzare con persone che spesso reputiamo sbagliate, quando in realtà avremmo solo da scoprire il mondo che hanno dentro.” Pietro, ANFASS

Ho avuto l’occasione, inaspettata, di poter andare a offrire un po’ del mio tempo a persone che ne hanno bisogno al Maso Toffa. Appena siamo arrivati, ci hanno subito accolto calorosamente, ci hanno mostrato il maso e quello che fanno lì. Poi abbiamo fatto del nostro meglio nell’imbiancatura di una camera da letto. Arrivata l’ora di pranzo , seduti tutti assieme ad un tavolo, abbiamo potuto scambiare qualche parola, qualche emozione, sentimento e esperienza. Nonostante queste persone abbiano dei problemi , io mi sono sentito molto bene con loro. Se riesci a mettere da parte il tuo orgoglio, diventa molto bello passare del tempo con loro, ti accolgono subito come membro della famiglia.”

Matteo, maso Toffa

Oltre il lavoro ci sono stati molti momenti di condivisione e di allegria. È stata un’esperienza fantastica e la consiglio a tutti perché, anche se all’inizio non attrae, poi non si vuole più andare via. Ho conosciuto molte persone e con alcune ho legato ancora di più Lo stare tutti insieme e il condividere, non solo nel lavoro, ma anche nella quotidianità: mangiare, dormire, lavorare, scherzare… ti porta a stare bene insieme agli altri e a maturare. Liala - 65 -


INCONTRO …. FUORI MODA ! Chi accoglie è dalla parte di Gesù

“Incontro fraterno di Pasqua con gli immigrati presenti in Val di Fiemme”; così recitava l’invito che i Gruppi Missionari hanno divulgato nei paesi della Valle. L’incontro, nato da un’idea di don Lucio Zorzi, che coordina mensilmente i vari Gruppi, si è svolto sabato 27 aprile alle 15.30 nelle sale dell’Oratorio di Predazzo. Una sessantina le persone intervenute, più di un terzo di esse erano badanti dai Paesi dell’Est e rifugiati da alcuni Paesi dell’Africa. Dopo una breve presentazione personale, don Lucio ha preso la parola e, con forza, ha ribadito agli immigrati di non avere paura, perché le comunità cristiane della Valle qui rappresentate, sono contente della loro presenza e li ringraziano. Don Albino Dell’Eva, vicario vescovile della zona, ha ribadito che questo incontro non segue la moda, parlare di fraternità e di accoglienza non è di moda, non fa crescere i consensi, però permette di mettersi dalla parte di Gesù Risorto che dona la sua pace a tutti, specialmente a quelli che ne hanno più bisogno. Dopo una breve preghiera e alcune parole di padre Modesto Todeschi, missionario saveriano in Burundi, alcuni canti nelle varie

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lingue hanno contribuito a creare un clima intenso, gioioso e … commovente. Le parole del ritornello “Viva la gente”, cantate diverse volte nel pomeriggio, hanno dato una nota simpatica e concreta a tutto l’insieme “… se più gente guardasse alla gente con favor, avremo meno gente difficile e più gente di cuor.” Lo spuntino, al quale tanti hanno collaborato, ha permesso di scambiare quattro chiacchiere nell’intento di una reciproca conoscenza. La “Tombola” finale ha regalato qualche sorriso, qualche complicità sulle regole del gioco e qualche momento di gioiosa attesa per i premi finali. Alla fine del pomeriggio tutti potevano prendersi una candela, simbolo del Cristo Risorto, a ricordo di questo incontro semplice, ma ricco di tanta varia umanità, alla quale si è voluto ribadire il NO delle comunità cristiane alla chiusura e alla discriminazione. Una iniziativa originale, per tanti versi anche nuova, che ha soddisfatto proprio tutti, con l’idea di rifarla altre volte. Donato Dellagiacoma

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L’ ASSOCIAZIONE “NOI” SI RINNOVA Assemblea per eleggere il nuovo consiglio

Molto partecipata l’assemblea annuale ed elettiva dell’Associazione NOI che si è svolta lunedì 29 aprile durante la quale è stato dato il rendiconto delle varie attività ed è stato eletto il nuovo consiglio che sarà in carica per i prossimi 4 anni. Il Parroco, nell’introdurre l’assemblea, ha ringraziato prima di tutto il presidente e poi tutti i membri che in questi quattro anni hanno profuso tempo ed energie creando un fermento nuovo e grande coinvolgimento in tutta la comunità parrocchiale! Profonde le sue parole introduttive sul - 68 -


tema del SERVIZIO: parole dense di significato e che hanno fatto riflettere i numerosi presenti.

IL NOI a servizio della Parrocchia! SERVIRE VOCE DEL VERBO AMARE Il frutto del silenzio è la preghiera. Il frutto della preghiera è la fede. Il frutto della fede è l’amore. Il frutto dell’amore è il servizio. Il frutto del servizio è la pace . (Madre Teresa)

SERVIRE è “ascoltare” una chiamata. SERVIRE è “ rispondere” ad una chiamata. SERVIRE è “mettersi a disposizione gratuitamente” senza pretese. SERVIRE è “dare con gioia tempo…capacità”…senza aspettarsi il contraccambio. SERVIRE è “dare la disponibilità” senza essere indispensabili. SERVIRE è “sentirsi responsabili” non padroni. SERVIRE è “ essere corresponsabili”, è essere “coinvolgenti”, è dare e fare spazio a tutti…perché tutti siamo fratelli. SERVIRE è essere e “ mettersi a disposizione della Comunità” e non servirsi della Comunità… SERVIRE non è mettere radici, ma “saper leggere e valutare i tempi e le modalità del servizio” a disposizione di una Comunità che delinea le direttive… SERVIRE è dire, è vivere il per favore…grazie… scusa…prego… eccomi…ci sto anch’io! Il presidente uscente Enzo Felicetti ha voluto ringraziare tutti per la grande partecipazione alle varie attività, per la disponibilità - 69 -


di tante persone nei vari settori; ha inoltre ribadito l’importanza di essere comunità, il NOI si sostituisce all’ IO e davvero ASSIEME si può fare tanto! Molto apprezzata anche la carrellata di immagini nella quale si poteva vedere rappresentate attraverso varie foto, le attività della parrocchia nei tanti settori in cui opera! “Non sapevo esistesse una comunità e un volontariato così vivo” ha esordito un partecipante! In effetti, molte attività per i “non addetti al lavoro”, non sono note e quindi non si conoscono, proficuo quindi il “far circolare”, anche attraverso immagini, quanto viene fatto, non certo per sentirsi dire “bravi”, ma perché tutti possano sentirsi coinvolti. Ecco il nuovo consiglio del NOI al quale auguriamo un buon proseguimento del lavoro intrapreso: Baldessari Giovanni Boninsegna Flavio Bosin Ottavio Brigadoi Marcello Donei Michela Felicetti Alessandro Felicetti Enzo Gabrielli Iris Giacomelli Mirta Morandini Romina Pederiva Cristina Senettin Marco. Facchini Tiziano Enzo Felicetti, concludendo, ha riproposto le parole di suor Chiara Curzel …”Dio è mistero, l’uomo è mistero, il rapporto fra Dio e l’uomo continua ad essere un mistero e quindi noi non abbiamo in mano i frutti, ma solo i semi. Voi non vi preoccupate se i frutti non si vedono o se quello che dovrebbe diventare non diventa, è lo stesso, il Signore sa quando e come far fruttificare quello che noi seminiamo, voi spandete, spandete Parola di Dio, spandete voglia di vivere, spandete iniziative belle, provocazioni, voi seminate a raccogliere poi ci penserà qualcun altro.” GRAZIE e BUON CAMMINO A TUTTI

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SPIRITO SANTO… SCENDI SU DI NOI...

Ragazzi di Predazzo e Ziano ricevono il sacramento della Confermazione E quattro! Siamo al quarto Sacramento per il nostro primogenito e quindi porta in Famiglia un’altra “Prima volta”! Da sempre la Cresima è un dono di Dio un po’ astratto, non c’è l’annuncio del nome, non c’è il confessar al Sacerdote i primi piccoli peccati, non c’è il Pane da mangiare... Quindi... cosa c’è?! Non ci sono piccoli schiaffi sul viso: c’è un vento nuovo nell’aria, c’è un soffio che riempie le vele di tutti questi 42 dolci ragazzi, che da Predazzo a Ziano e da Ziano a Predazzo hanno percorso un bel tragitto per giungere fino a questo importante traguardo: la Confermazione. Il vento è uno dei simboli che si respirano in Chiesa: una grande e coloratissima vela di windsurf è stata posizionata a fianco dell’altare della Madonna e tutti i nostri sguardi ne sono stati catturati. Parte la musica ed in fila a coppie i ragazzi attraversano la navata centrale per raggiungere i loro padrini, le loro madrine che con gioia li stanno aspettando. Il Vescovo emerito di Belluno, monsignor Giuseppe Andrich, li - 71 -


accoglie con delle meravigliose parole, ricche a loro volta di gioia e di incitamento a comportarsi da nuovi soldati di Cristo. La celebrazione scorre veloce, il tempo non si riesce a fermare e la vela si arricchisce di nastri colorati svolazzanti nel vento. E nuovamente i ragazzi scorrono ad uno ad uno, protetti dalla mano dei padrini e delle madrine verso il Vescovo che con grande dolcezza li accarezza con l’olio dei Cresimandi, il crisma, che emana un delicato profumo nell’aria. Ora la loro vita è gonfia di un vento nuovo che li porterà lontano lontano, ma nella giusta direzione: la bussola ricevuta qualche giorno prima e l’aiuto delle sempre splendide Mamme Catechiste unite a don Giorgio li aiuterà nel cammino sulla strada segnata da Cristo. La Strada Giusta. Daniela March

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“SOFFIERA’ SOFFIERA’ IL VENTO FORTE DELLA VITA….” Le note di questa meravigliosa canzone di Spoladore, che cantavo pure io con emozione Tu sei quando ero giovane e davvero l’unico volto inerenti alla bellissima della pace, celebrazione della Cresima di tu sei sabato 4 maggio, mi hanno fatto la speranza pensare alla mia cresima, vissuta nelle nostre mani parecchio tempo fa e di cui tu sei ricordo ben poco! il vento nuovo A quel tempo questo sulle nostre ali, sacramento veniva celebrato sulle nostre ali in giovanissima età, per me soffierà la vita, in seconda elementare…, e, e gonfierà le vele certamente, io e i miei compagni per questo mare. non eravamo consapevoli per nulla di ciò che stavamo facendo! Ecco perché ho gustato molto questa celebrazione…ora che sono in età matura… Celebrazione così ben preparata e resa solenne dal bravissimo coro giovanile, dai “segni” presenti…, dalla semplicità e nello stesso tempo profondità del vescovo Giuseppe di Belluno. Mi sono rimaste impresse particolarmente le sue parole che ricordavano la preghiera di Papa Luciani, che lui - 73 -


aveva conosciuto personalmente quando era un bambino essendo nati nello stesso paese Canale d’Agordo! Stammi ancor vicino, Signore. Tieni la tua mano sul mio capo, ma fa’ che anch’io tenga il capo sotto la tua mano. Prendimi come sono, con i miei difetti, con i miei peccati, ma fammi diventare come tu desideri e come anch’io desidero.

Un grazie grande prima di tutto a don Giorgio che mette cuore ed energie in queste celebrazioni particolari dimostrando una fede forte e genuina, credendo fino in fondo a quello che fa, poi alle catechiste così ben organizzate e preparate! Una nonna

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IL CORAGGIO DI RISCHIARE

Veglia diocesana di preghiera per le vocazioni

Durante il mese di maggio normalmente cade anche la settimana di preghiera per le vocazioni che culmina con la domenica del Buon Pastore, la quarta domenica di Pasqua. Quest’anno è toccato alla nostra zona pastorale di Fiemme e Fassa ospitare la veglia diocesana per le vocazioni, che ha avuto luogo nella Pieve di Cavalese nella serata di venerdì 10 maggio. C´è stata buona partecipazione di gente di tutte le età, e anche la delegazione diocesana era nutrita. Con il vescovo Lauro sono arrivati altri sacerdoti, come il rettore del seminario diocesano don Tiziano, il delegato del clero don Ferruccio e il responsabile della pastorale vocazionale don Vincenzo, accompagnati da quasi tutti i preti della zona. La traccia di preghiera era stata elaborata da una laica, responsabile della pastorale giovanile, sullo schema del discorso di papa Francesco per la 56ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni con lo slogan: “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”. Il brano di Vangelo, che ha illuminato la preghiera, era quello della pesca miracolosa con la successiva chiamata di Gesú a Pietro e compagni a trasformarsi in pescatori di uomini. La riflessione del Vescovo - 75 -


si è incentrata sulla difficoltà propria del nostro tempo, di meravigliarci davanti alle sorprese di Dio: pensiamo di poter risolvere tutti i quesiti con le nostre risorse tecnologiche e ci dimentichiamo di ascoltare gli inviti di Dio che ci chiamano a seguirlo, a stare in sua compagnia, a lasciarci sedurre dalle promesse e dalle sfide del Regno; e ci ha confidato, che anche nelle difficoltà del suo ministero pastorale, lo conforta e rianima sempre il ricordo della chiamata di Gesù e la gioia della sua amicizia. Al pensiero del Vescovo è seguita l´adorazione eucaristica, scandita tra silenzi e stralci del messaggio del Papa e intercalata dai canti guidati dal coro di Valfloriana. Il Papa invita tutti, e specialmente i giovani, a non essere sordi alla chiamata del Signore, a non tirare i remi in barca, a non fermarsi a guardare le reti vuote, ma avere il coraggio di rischiare come Pietro, sulla parola di Gesù: “Ricordate sempre, che a coloro che lasciano le reti e la barca per seguirlo, il Signore promette la gioia di una vita nuova, che ricolma il cuore e anima il cammino”. Mentre il coro accompagnava il congedo dell’intenso momento di orazione invocando: ´´Maria, tienici per mano …e cammina con noi´´, il vescovo ha voluto personalmente consegnare a tutti i partecipanti un pieghevole con l´Angelus e una preghiera speciale per le vocazioni, per poter continuare anche a casa l´impegno di chiedere al padrone della messe che mandi operai nella sua messe - 76 -

Don Bruno Morandini


EUCARISTIA: DONO IMMENSO Incontro dei bambini di terza elementare con Gesù

Quest’anno la nostra Famiglia ha avuto la fortuna di assaporare due importanti Sacramenti a distanza di una settimana: domenica 12 maggio è stato il turno della Prima Comunione dopo la bella festa della Cresima del 4 maggio. Le vesti candide dei Comunicandi (nuove di zecca dopo il passaggio di alcune generazioni di Predazzani!) portano nei cuori degli adulti (ma non solo!) sempre delle emozioni

particolari. Con l’aiuto inoltre delle sempre brave Mamme Catechiste, coordinate da don Giorgio, le file, le figure ed i vari disegni risaltano ancor di più il passaggio di questi bambini tutti gioiosi ed anche emozionati nel sentirsi osservati da un sacco di parenti ed amici. Da sempre infatti la Prima Comunione fa emergere ancor più l’affetto che le famiglie sentono nei confronti di questi bambini che si apprestano a ricevere per la prima volta il Pane di Gesù. La breve sfilata all’esterno della Chiesa ha sfidato questo maggio birichino, che tra pioggia e neve fa attendere un po’ troppo la agognata primavera: gli ombrelli infatti non servono ed in Chiesa poi ci accoglie un caldo ambiente, ricco di colori, di fiori, di luci e di candele. La celebrazione è tutta caratterizzata da un dialogo continuo tra i Comunicandi e don Giorgio, le Mamme Catechiste ed i - 77 -


genitori, dialogo intervallato dai vari momenti cruciali come la presentazione dei numerosi doni portati all’altare dai bambini, le canzoni d’assieme e la splendida Comunione davanti a tutta la Comunità. Uno ad uno accolgono Gesù con molta attenzione e serietà, consapevoli di un gesto unico che li accompagnerà per tutta la Vita. E poi ancora canti, e le rose... che dire? Un fiore consegnato da ognuno alla propria mamma: bello vedere gli occhi vispi che cercano colei che ha donato la vita! Che belle Emozioni! Infine, congedati dagli splendidi saluti ed auguri di don Giorgio, le foto di rito tutti assieme, disegnando in primo piano rispetto all’altare un grande gruppo bianco: candido, candido come la neve fuori stagione che ci accoglie all’esterno della Chiesa su, lassù, sui versanti delle nostre montagne. Evviva i nostri bimbi, evviva Gesù che è sempre con noi! Daniela March

Come mamma di un bimbo che ha ricevuto la Prima Comunione domenica 12 maggio, sento il bisogno di ringraziare pubblicamente il parroco per la meravigliosa celebrazione nella quale mi sono sentita coinvolta in modo particolare. Al di là dell’organizzazione ”impeccabile” direi… dei canti bellissimi eseguiti con grande maestria, dei segni esteriori (scrigno…bauletto…pane…) molto significativi, dell’attenzione dei bambini, ho sentito nel mio cuore un messaggio forte che oltrepassa tutto l’apparato esteriore, che in alcuni momenti è stato anche molto emozionante e commovente! - 78 -


Una messa a misura di bambino, dove tutto è stato spiegato in maniera semplice e comprensibile per i nostri piccoli, ma che ha fatto un gran bene anche a noi adulti. Gesù presente in un’ostia e che può entrare in noi e accompagnarci sempre come amico fedele e fidato… ha dell’incredibile…ed è molto molto confortante. E solo se abbiamo il coraggio di pensarci ci fa venire i brividi di gioia. A me sono venuti!!! GRAZIE Parroco! E Grazie catechiste! Una mamma molto coinvolta

È la terza volta che vivo la prima Comunione da catechista e ogni volta è stata una forte emozione, non solo perché ho accompagnato i miei figli a questo importante incontro con Gesù, ma anche perché durante il percorso si impara sempre tanto, dai bambini, dalle altre mamme catechiste e dagli insegnamenti di don Giorgio. Che bello vederli con quelle tuniche bianche, tutti sorridenti, pronti per ricevere Gesù. È stato un percorso intenso, a volte faticoso, i bimbi hanno molta energia e non sempre si riesce a fare come si vorrebbe, ma durante la celebrazione sono stati bravissimi e quando una bimba mi ha detto: “Mi potrebbe esplodere il cuore per l’emozione”, ho capito che ogni fatica era stata ricompensata. Veronica Ginisi, catechista - 79 -


La santa Messa di prima Comunione è sempre una celebrazione dolce e suggestiva. Quest’anno mi ha colpito molto l’attenzione e la delicatezza nel coinvolgere i bambini in ogni momento della Messa, sottolineando l’importanza di ogni gesto, di ogni parola e soprattutto della capacità di saper ascoltare. I bambini sono stati protagonisti in prima persona perciò hanno “dovuto” essere sempre attenti e pronti. Un BRAVO a don Giorgio che sottolinea sempre che Gesù è al centro, ma spetta a noi dimostrargli in che misura sappiamo ascoltarlo, accoglierlo e seguirlo. Brave anche le mamme catechiste che hanno dato la disponibilità e collaborazione. Spero che tutto questo possa essere d’aiuto a tutta la comunità per riscoprire e dare il giusto valore e significato al termine “ cristiano” Lisetta

Ecco i pensieri di alcuni bambini …

➡ Grazie Signore Gesù per avermi donato la Comunione, è stata un’esperienza che ricorderò per tutta la vita.

➡ Ero molto contenta quando ho ricevuto la particola

perché dentro c’era Gesù e per la prima volta è entrato nel mio cuore.

➡ Il bello della comunione è ricevere Gesù nel cuore insieme a tutti i miei amici.

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➡ E’ stato una bellissima esperienza. Negli ultimi giorni

ero un po’ preoccupata, addirittura facevo brutti sogni, domenica mattina invece ero molto felice. La Messa mi è molto piaciuta, in particolare quando ho mangiato il Corpo di Cristo. Mi è molto piaciuto cantare una strofa da sola del canto Samuel. Sono felice perché d’ora in poi a messa potrò fare la Comunione.

➡ I ricordi che porterò sempre nel cuore sono l’emozione

provata nel salire all’altare e ricevere in dono il corpo di Gesù e la gioia di condividere questo momento con le persone che mi vogliono bene.

➡ Mi è piaciuto portare il vino all’altare e portare il fiore alla mamma.

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Al servizio dell’altare Molto bella anche la Messa di ringraziamento di domenica 19 maggio. Tanti i bambini e i ragazzi che hanno voluto ringraziare il Signore per l’anno catechistico appena concluso, assieme ai bambini della prima comunione. A Gesù i bambini hanno voluto dire il proprio GRAZIE e all’offertorio hanno portato all’altare, assieme al pane e al vino, anche un “dono” per i bambini più poveri del Brasile. Molto bello il momento in cui don Giorgio ha presentato a tutta la comunità i due nuovi chierichetti di terza elementare: DAVIDE MORANDINI e TOBIA REA che hanno dato la loro disponibilità a fare i chierichetti, unendosi così al gruppo già esistente. Con il loro” ECCOMI” hanno dimostrato di aver compreso la bella parola imparata a catechesi cioè SERVIZIO Bravi! E da tutta la comunità un bel GRAZIE !!!

Suor Antonietta dal Brasile scrive ai bambini…

Carissimi bambini, con molta gioia ho appreso del vostro importante passo nel ricevere per la prima volta Gesù nell’Eucaristia: che grande dono! Partecipo anch’io a questa vostra felicità e vi auguro un buon cammino in compagnia dell’amico Gesù che, state pur - 82 -


certi, non vi deluderà mai. E con immensa sorpresa e riconoscenza ho saputo anche dalle vostre catechiste del bellissimo “regalo” che avete fatto ai vostri fratellini più piccoli e meno fortunati di voi del Brasile, a cui avete donato un bella offerta in denaro. Un grandissimo GRAZIE a voi e ai vostri genitori per questa sensibilità verso i fratelli più poveri. GRAZIE DI CUORE! Sappiate che questo dono si trasformerà al più presto in “ pane – riso – fagioli – medicine – quaderni…“ e tante altre cose di cui necessitano i miei bimbi in questo momento di grande crisi anche qui in Brasile. E loro, quando sapranno della vostra generosità, pregheranno per voi e vi saranno amici…anche se non vi conoscete! Mando a ciascuno di voi un grande abbraccio da parte mia e della mia comunità del Brasile che vi sarà sempre tanto riconoscente!

GRAZIE!!!!

Suor Antonietta assieme ai miei poveri Santa Rita, Brasile, 21 maggio 2019

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VIVA L’ORATORIO

Spettacolo di donatorossat interpretato dai ragazzi dell’oratorio per far capire l’importanza di questo luogo di crescita

Lo spettacolo dell’oratorio di domenica 19 maggio, voleva fare da introduzione all’evento che ci sarà in autunno per il 50° anniversario della ricostruzione del nostro oratorio. Un luogo abbandonato a se stesso, dove si gioca da soli, un posto per solisti: è stato sottolineato tutto quello che per noi non è oratorio, ovvero come noi non siamo cresciuti. Molte generazioni lo hanno frequentato e vissuto, alcuni per cercare uno svago, altri per passione, altri ancora per vocazione. L’oratorio rappresenta per molti un luogo sicuro, una seconda casa per cui le tasse da pagare sono fatte di sorrisi, gioia e disponibilità e dove le porte sono sempre aperte a tutti. Non è, però, solo un luogo, ma anche un sinonimo di aggregazione e collaborazione al servizio del prossimo: persone di diverse età ed interessi che fanno fruttare i propri talenti per e grazie agli altri. L’oratorio è anche differenza culturale tra bambini e ragazzi di varie nazionalità che, non sentendosi esclusi a causa di religioni o situazioni economiche diverse, crescono e giocano con l’unico scopo di divertirsi insieme. La riflessione fondamentale e conclusiva a cui ci ha portato questo spettacolo è il cambiamento che ognuno di noi ha subìto frequentando questa attività. - 84 -


L’oratorio ti fa entrare facendoti credere di voler fare qualcosa – giocare, animare, divertirsi – e ti fa uscire con la consapevolezza non più di voler fare, ma di voler essere una persona a servizio degli altri; solo condividendo talenti e passioni, noi animatori potremo dire di aver reso nostro il vero significato dell’oratorio, così da poterlo trasmettere a coloro che incontriamo sulla nostra strada. Laura Zanna e Giulia Piazzi, animatrici

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TEMPO DI GITE… …per condividere e rinsaldare amicizie

Il gruppo delle catechiste di Predazzo, Ziano e Panchià hanno condiviso una giornata di amicizia sul lago di Garda sabato 18 maggio. Molto bella l’esperienza di allargare l’orizzonte …e vivere una giornata di fraternità anche con le catechiste di altre parrocchie: il confronto è sempre un prezioso arricchimento Una di loro ci scrive: Grazie a tutte voi per questa bellissima occasione di incontro, di amicizia, di riflessione, di crescita... Oggi abbiamo condiviso un dono straordinario: quello dell’Eucaristia ricevuto nelle due specie durante la Messa al Santuario Madonna del Carmine a San Felice del Benaco! Bella l’esperienza di amicizia e condivisione che ci accompagnerà a lungo con la splendida cornice del lago in un’esperienza unica che unisce tanti cuori nella condivisione di momenti allegri e spensierati, incontri speciali di ascolto! Porterò nel cuore a lungo, il dono di questa giornata Grazie per tutto!!! Cristina G. - 87 -


A Concesio, paese natale del papa Paolo VI, le “martine” assieme ai “collaboratori” per condividere una giornata di amicizia e fraternità

Un grande GRAZIE a don Giorgio per aver programmato questa gita a Concesio, dandoci così l’opportunità di conoscere Papa Paolo VI. A dir la verità io personalmente (ma poi ho saputo anche tante altre…) non avevo capito proprio nulla di questo Papa, anzi a suo tempo l’avevo giudicato aristocratico, staccato dalla gente perché troppo ricco… Invece quale meravigliosa scoperta: attraverso la bravura di alcune suore salesiane che ci hanno spiegato in maniera chiara la vita di Papa Montini, ho scoperto la profondità della sua spiritualità, cosa ha fatto per la Chiesa, quanto abbia sofferto e quale grande dono sia stato per tutti! Ora lo ricordo e lo prego in maniera del tutto nuova! GRAZIE! Una partecipante

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MAMMA... Un racconto che ci fa riflettere… e apprezzare la mamma

Un giorno una madre e il proprio figlio adolescente ebbero un brutto litigio. Più tardi verso sera, il figlio si avvicinò alla propria madre che stava lavando i piatti in cucina. Il ragazzo bruciava ancora di rabbia e decise di dare alla propria madre un pezzo di carta sulla quale aveva scritto una lista. La donna si asciugò le mani e si sedette per leggere quello che c’era scritto sul biglietto.  Per aver tagliato il prato: 10 euro  Per aver pulito la mia stanza : 5 euro  Per essere andato al negozio per te: 8 euro  Per essermi preso cura di mio fratello quando sei uscita: 30 euro  Per aver buttato la spazzatura : 5 euro  Per aver preso dei buoni voti: 25 euro  Per aver lavato i piatti: 20 euro Totale del conto : 103 euro La madre alzò gli occhi e osservò il proprio figlio con uno sguardo di rimprovero. Poi prese in mano una matita e cominciò a scrivere sullo stesso pezzetto di carta:  Per portarti nove mesi nel mio grembo mentre crescevi : nessun costo.  Rimanere sveglia di notte con le lacrime agli occhi perché tu avevi la febbre: nessun costo.  Le lacrime che mi hai fatto versare per anni: nessun costo. - 89 -


 Le notti in bianco preoccupandomi per il futuro: nessun costo.  Per tutte le scarpe che ti piacevano e che non potevamo permetterci, ma che compravamo lo stesso perché non volevo che tu avessi di meno degli altri bambini: nessun costo.  Per tutti i campi estivi che ho pagato e che a malapena riuscivamo a permetterci : nessun costo.  Per tutte le volte che ho rinunciato ad uscire con i miei amici perché tu e tuo fratello poteste avere un nuovo videogioco: nessun costo.  Per tutte le volte che ho pianto di nascosto chiusa in bagno pensando a come fare per pagare tutti i conti: nessun costo.  Per le notti passate in bianco chiedendomi se stessi facendo abbastanza per voi: nessun costo.  Per i miei consigli e il mio aiuto: nessun costo. La madre guardò negli occhi il proprio figlio e disse: “Figlio mio, il costo del mio amore è 0 euro”. Quando il ragazzo finì di leggere quello che sua madre aveva scritto, la guardò con gli occhi pieni di lacrime e disse: ”Mamma, ti voglio tanto bene” Dopodichè prese la matita e scrisse sul foglietto di carta: “Pagato per intero” E diede a sua madre l’abbraccio più sincero del mondo. Non potrai mai capire quello che i tuoi genitori fanno per te fino a quando non diventerai anche tu genitore. Dai loro di più e chiedi di meno, ricorda che esistono molte cose che si possono offrire e ricevere al posto del denaro. Quando siamo giovani, molte volte, non sappiamo apprezzare il vero valore che ha una madre, però con il passare del tempo ci rendiamo sempre più conto di quanto la amiamo. Molto di più di quanto credevamo di amarla - 90 -


quando eravamo giovani. Non si tratta di un qualcosa che notiamo da un momento all’altro, però arriva sempre il giorno in cui ci rendiamo conto che nostra madre è la cosa più preziosa che abbiamo. APPREZZALA!

Graziano, il nostro sacrista-poeta, ci regala una poesia dedicata alla sua mamma 95enne

MANI di MAMMA Mani solcate dal tempo e dal troppo lavoro Mani forgiate dal caldo e temprate dal freddo; mai inoperose nella vita. Mani molto parche di carezze, forti nell’indicar la retta via. Dal tempo rese insicure e tremolanti, ma ferme come la voce che accompagna lo scorrere incessante dei grani del rosario, nelle tante infinite “Ave Maria”. Mani di mamma antica. Mani di mamma mia

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VIVA LA FAMIGLIA !!! A Ziano con bambini, ragazzi, giovani, genitori, nonni… per dire che ”vivere in famiglia è bello”!! Domenica 26 maggio si è svolta la “Festa delle famiglie” a Ziano di Fiemme ed è stato un bel momento di ritrovarsi in compagnia di tante persone con cui ci si confronta o ci si vede assai poco. La messa alle 10:30 è stata celebrata da Don Albino nella chiesa parrocchiale gremita di tante persone soprattutto bambini e ragazzi che si sono tutti stretti intorno all’altare nel momento del Padre nostro e del segno di pace. Strano vedere tanti bambini….. coinvolti durante l’omelia dal Decano che ha ribadito l’importanza di trovarsi per comunicare, stare insieme, pregare e perché no anche giocare. Ci siamo poi spostati al tendone dove un buon pranzo ci è stato servito dai volontari . Nel pomeriggio abbiamo fatto i giochi di squadra nel prato vicino al campo sportivo, con un bel sole che ci scaldava le ossa, ma poi delle nuvolone nere ci hanno impedito di finire le gare e così siamo rientrati nel tendone per la premiazione finale con un fischietto/caramella regalato a tutti i bambini. Confesso che non pensavo ad un numero così alto di partecipanti e vedere tante famiglie riunite durante tutto il giorno mi ha fatto piacere; tutti i momenti sono stati vissuti con entusiasmo e gioia di stare insieme da parte di tutti… Per me è stata una piacevole sorpresa e ho trascorso insieme alla mia famiglia, una domenica diversa dal solito, ma molto intensa di significato e credo che bisognerà riproporla assolutamente. Complimenti agli organizzatori delle varie parrocchie, un grazie a tutti i volontari e arrivederci alla prossima. Flavio

Salve a tutti. Abbiamo partecipato quasi casualmente a questa prima festa della famiglia, indecisi a quale evento partecipare. E’ stata una fortuna aver scelto di presenziare proprio a questo! - 92 -


Già dalla mattinata si è instaurato un clima armonioso e di viva collaborazione tra i partecipanti alla Santa Messa. Noi e i nostri due figli abbiamo avuto l’onore di preparare l’offertorio che, sembra, sia stato gradito per la sua originalità. La Messa è stata incentrata sul concetto di unità della famiglia e di mutuo soccorso fra i propri membri ed è evidente che un gruppo familiare saldo contribuisce a rendere forte anche la Comunità nella quale essa è immersa. Prova ne è stata proprio questa bella giornata che è continuata con un ottimo pranzo alpino e con un pomeriggio di giochi originali e avvincenti dove gli adulti aiutavano i bambini e i bambini risultavano indispensabili agli adulti. Il tempo non troppo clemente non ha impedito ai partecipanti di godersi appieno questo momento di socialità schietta e disinteressata, dimostrazione che le famiglie solide esistono ancora e sono una colonna portante, o meglio le fondamenta, della nostra società. Un ringraziamento a tutte le persone che si sono adoperate per la riuscita della festa, con la speranza di ritrovarvi presto.

Cristina e Sandro, di Panchià

Pensieri sparsi… di alcuni partecipanti

➡ Lasciatemi fare i complimenti a chi per la giornata di festa di ieri ci

ha messo il cuore e l’anima! Tutto bellissimo...bella la messa, bello e buono il pranzo, bellissimi tutti i momenti di gioco! Emozionante ridere, giocare e divertirsi con i propri figli....bello vedere adulti diventare bambini e sorridere tutti assieme! Grazie di cuore! Alle prossime feste... sempre più numerosi!

➡ Festa riuscitissima! Davvero bello!!! Brava suora...aveva ragione! ➡ La messa stamattina ...veramente coinvolgente ... ➡ Un grande GRAZIE a tutti in particolare a suor Maria Cristina che ha donato tempo , energie, entusiasmo nell’organizzazione di questa bellissima giornata! - 93 -


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dal 1 marzo 2019 al 31 maggio 2019 HANNO CELEBRATO...

il Sacramento del

le Esequie dei

Battesimo

Defunti

BRIGADOI MIA

FERRONI BRUNELLO

GIACOMELLI VANESSA

OSSI GIANPAOLO

ZAZZERONI SOFIA

BRIGADOI LUIGI

DELLANTONIO ELIA

CEMIN NICOLINA

CALCIOLARI FEDERICO

FELICETTI CATERINA

DELLAGIACOMA EMMA

PILLER ALDO

LUCIERI FRANCESCO

DELLANTONIO ALDO

GABRIELLI ALESSANDRA

CRISTINO ESTER VARESCO RINALDO DEFLORIAN RAFFAELLA BRIGADOI GIORGIO VOLCAN MARIO

il sacramento del Matrimonio ZIPPO LUIGI - BASSO VERONICA ABRAM STEFANO - CALCIOLARI SILVIA

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Tutto è stato creato in dono per me ed io sono stata creata in dono agli altri Chiara Lubich


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