Camminiamo Insieme Predazzo 1 - 2019

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PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXXIV - N° 1 - 2019 GENNAIO/FEBBRAIO/MARZO


In questo numero: descrizione articolo

pagina

Quaresima... Tempo di Conversione

3

Mettiamoci il cuore...

9

Un’ onda perfetta

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Grazie, Signore, per i Tuoi Doni

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Suor Celestina... sei sempre con noi

20

Lasciate che i piccoli vengano a me

22

Tè con Dio

25

Quale Samaritano?

29

Passi di Vangelo

32

Sulla Tua Parola

36

Il Presepe...

39

Bambini ed anziani... un cuore solo

41

Incontri che scuotono.....

47

Venne la luce ma...!

52

Diversa da chi ?!

58

Giovani... in azione

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Davanti a Gesù Bambino!

65

Don Bosco ritorna... tra i giovani ancor

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Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


QUARESIMA … TEMPO DI CONVERSIONE 3 sfide che cambiano il cuore proposte da un seminarista per questa QUARESIMA

La Quaresima è un’occasione ideale per crescere nella fede, e ci sono tantissimi modi per rendere questo periodo più fruttuoso. Ma il più delle volte, dopo la Pasqua, delle penitenze della Quaresima non resta più nulla. Ho voluto quindi proporre una serie di sfide per chi davvero vuole crescere come discepolo di Gesù. La mia speranza è che, leggendo questo articolo, tu possa fare dei propositi che ti aiutino a cambiare in meglio, e che durino ben oltre il mero tempo di Quaresima. Provaci. Ecco 3 suggerimenti per avvicinarti di più a Dio in questa Quaresima:

1. Abbandona una cattiva abitudine

Se hai bisogno di razionalizzare alcune aree della tua vita, è probabile che sia necessario abbandonarle del tutto. A volte è facile distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Altre cose invece sono come delle aree grigie, e richiedono un po’ di introspezione. -3-


Ma spesso non serve fare alcuno sforzo per comprendere come stiano le cose. Quando non facciamo altro che razionalizzare e cercare di giustificarci, non riusciamo più nemmeno a renderci conto a cosa dobbiamo prestare attenzione. L’esempio più comune di cui sento parlare (e devo ammettere che anche io tendevo a sentirmi in colpa per questo) è la visione di film poco appropriati, perché “di solito salto le scene brutte”, o perché riteniamo che, sapendo come funzionano le cose, un po’ di nudità o un paio di brevi scene di sesso non siano così dannose. Se continui a ripeterti che guardi un film per la trama e che se ha un contenuto esplicito è mera coincidenza… amico mio, dovresti dare un’occhiata a te stesso. Sono le piccole cose a fare la differenza. Per alcune persone può essere la musica che ascoltano (in particolare se condita con testi volgari o frivoli), o potrebbe essere una brutta abitudine, come maledire il prossimo o fare pettegolezzi. Un’altra area nella nostra vita che spesso razionalizziamo è l’eccessiva cura di noi stessi, lo spendere troppo tempo e denaro per abiti e accessori. A volte è necessario prendere delle decisioni difficili, come ad esempio lasciar perdere un amico che è una mela marcia, soprattutto se è lui a cambiarti e non il contrario. Spesso crediamo di poter gestire queste cose. Elaboriamo una giustificazione valida per convincerci che

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quello che stiamo facendo va bene, o che almeno è moralmente neutrale. Se non stiamo attenti, queste piccole cose possono trascinarci verso il basso e fare danni enormi nella nostra vita spirituale.

2. Perdona qualcuno

Tutti riceviamo del male prima o poi, da parte di estranei o di persone care. In alcuni casi un’azione particolarmente grave può farci star male. Ma in altri casi la ragione è da ricercare in un prolungato periodo di attrito tra noi e una persona cara, che ci ha trattato male nel corso degli anni. Quest’ultima situazione porta alla mancanza di perdono, che mette radici dentro di noi e resiste grazie a un cocktail di rancore, rabbia e risentimento. La Quaresima è una grande opportunità per cambiare tutto ciò. Perdonare qualcuno è una decisione che dobbiamo prendere. Non dipende dai nostri sentimenti, né significa che, dal giorno alla notte, dimentichiamo tutte quelle esperienze negative. Ma piuttosto che sguazzare nel risentimento, sentirci continuamente arrabbiati o star male a causa delle azioni di qualcun altro, possiamo fare qualcosa al riguardo. La Quaresima ci dà 40 giorni per esaminare un problema da ogni punto di vista e, si spera, arrivare finalmente ad una soluzione. Il perdono porta libertà, pace e gioia. E ci permette di superare ciò che è di ostacolo alla nostra crescita spirituale: il risentimento. -5-


Al liceo venivo spesso preso di mira da alcuni compagni di classe, che non si rendevano conto dell’effetto che i loro insulti continui avevano su di me. In realtà, sul momento, io stesso non compresi pienamente questi effetti, e pensai che con il tempo avrei smaltito il dolore e la rabbia. Solo pochi anni fa mi sono reso conto che era tutto ancora lì, e che mi aveva colpito profondamente. Avevo appena messo tutto sotto il tappeto, ma dovetti fare una scelta consapevole, riaprire quel capitolo della mia vita e affrontarlo. Perdonare qualcuno non aiuta più di tanto la persona che viene perdonata, il beneficio è infatti soprattutto di chi perdona. Alcuni adorano crogiolarsi nella propria rabbia, nel risentimento, perché l’hanno fatto per tantissimo tempo e vi si sono abituati. Chi indulge in questo comportamento dovrebbe guardare le cose in questo modo: rifiutarsi di perdonare è come bere un bicchiere di veleno e sperare che sia l’altra persona a morire.

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3. Mettiti al terzo posto

“Metti Dio al primo posto, gli altri al secondo e te stesso al terzo”. Vorrei poter dire di aver inventato io questa frase, ma purtroppo l’ha fatto qualcun altro, prima di me. Per me, la frase riassume i due grandi comandamenti che il Signore ci ha dato: amare Dio e il prossimo (in questo ordine). La Quaresima può essere un ottimo momento per esercitarci a vivere questi comandamenti. Metti Dio al primo posto. Questo significa che dovresti concentrarti un po’ di più sul tuo rapporto con Dio, magari dedicando più tempo ogni giorno – o iniziando a dedicarne – alla preghiera personale. Oppure andando più spesso a Messa, ricevendo regolarmente la Confessione o costruendo l’abitudine di visitare Gesù in Adorazione. Poi metti gli altri prima di te. Puoi iniziare con qualcosa di semplice, come passare del tempo con tuo fratello (o sorella) minore e, per esempio, facendo scegliere a lui o lei il programma televisivo che vuole guardare (va bene che è solo l’inizio, ma non gongolare troppo per questo piccolo sacrificio).

Oltre a digiuno e astinenza, la Quaresima è anche un momento per dare l’elemosina a chi ha bisogno. Dà via i vestiti extra, rimarrai sorpreso da quanta roba hai accumulato in camera che non usi e di cui non hai bisogno. Puoi anche decidere di rivedere il tuo budget e fare a meno di spendere troppi soldi per ciò che è evitabile (e poi dare in beneficenza quanto risparmi). E se vuoi davvero impegnarti a mettere Dio e gli altri prima di te stesso, dona oltre ciò che hai in eccesso, dà tutto te stesso fino a quando fa male. Dona di più del tuo tempo, di più delle cose che ti stanno a cuore. Ricorda quello che Gesù ha detto: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti” (Marco 9,35). -7-


Dovresti dare a tutto ciò, in questa Quaresima, un significato particolare. Va benissimo rinunciare ai cioccolatini, all’alcool o ai social media, ma fino a che punto ci aiuta a crescere come discepoli? Estirpa ciò che, nella tua vita, è stato lì per troppo tempo e che deve essere rimosso. Brenton Cordeiro, seminarista

Allora BUONA QUARESIMA A TUTTI !!!

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METTIAMOCI IL CUORE… Mercatino missionario a favore della missione di padre Fiorenzo in Centrafrica

“Ogni cristiano e ogni comunità è missionaria nella misura in cui porta e vive il Vangelo e testimonia l’amore di Dio verso tutti, specialmente verso chi si trova in difficoltà. Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio!” (Papa Francesco)

Anche quest’anno novembre è arrivato e con esso la data fissa per il nostro mercatino missionario a

favore del Centrafrica. Tante persone interessate a questo evento ci chiedono questo appuntamento e, con l’aiuto di molte “ mani”, riusciamo sempre a realizzare un bell’aiuto per queste scuole di Dekoà dove ha lavorato per parecchi anni il nostro fratello padre Fiorenzo. Queste scuole sono periferiche rispetto alla città e sono sempre in difficoltà soprattutto perché la povertà non consente alle famiglie di pagare la retta scolastica. Come fare a non sentire questo “grido” di aiuto e a non rispondere a queste necessità? -9-


Nonostante padre Fiorenzo non sia più in Africa, il cuore lo ha lasciato lì e noi sorelle ci affidiamo all’Associazione “amici per il Centrafrica onlus”, che in questo Paese lavora incessantemente per dare istruzione e dignità a questo popolo martoriato dalla guerra, dall’indifferenza, dagli interessi economici per pochi, dallo sfruttamento da parte dei paesi ricchi. Vediamo che la risposta è sempre molto generosa e per questo vogliamo ringraziare tutti : chi prepara e chi viene ad acquistare o semplicemente a lasciare un’offerta. GRAZIE DI CUORE A TUTTI Luciana, Lisetta e Gilda

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Ma qual è la situazione attuale del Centrafrica? Da ormai molti anni, la Repubblica Centrafricana vive in uno stato di conflitto permanente che vede opposti i ribelli Seleka, in gran parte musulmani, e la milizia “anti-Balaka”, in prevalenza cristiana. Secondo le Nazioni Unite, le violenze reiterate dal 2013 ad oggi, hanno forzato oltre 700mila persone alla fuga mentre circa 600mila hanno varcato i confini in cerca di rifugio. Le persone bisognose di assistenza umanitaria, sempre secondo l’Onu, sono 2,5 milioni. Dall’inizio di novembre 2018, in varie zone del Paese, si sono riaccesi focolai di violenza culminati, lo scorso 15 novembre, con il massacro di Alindao, dove 42 persone sono state uccise con metodi raccapriccianti. Tra loro il vicario generale della diocesi, e padre Célestin . La strage, tanto più brutale in quanto verificatasi all’interno di un campo profughi che ospitava più di 26mila disperati in fuga dal conflitto, porta la firma del gruppo a maggioranza islamica .

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UN‘ ONDA PERFETTA Adolescenti di terza media in festa….

Siamo due bambini di 5° elementare, siamo stati invitati a partecipare a questa “Festa delle III° Medie” per fare i reporter e raccontarvi questa giornata. Eccoci all’opera: il 17 novembre si sono radunati molti ragazzi di III° media della valle per un pomeriggio di festa e riflessione. Erano una sessantina, e formavano davvero un’ ONDA PERFETTA … così è stata chiamata la giornata. Don Max di Cavalese li ha salutati e ha dato il benvenuto insieme a Don Giorgio e a tanti animatori ragazzi e adulti. Noi due guardavamo con entusiasmo e anche con una certa invidia pensando che, crescendo, arriverà anche il nostro momento! Che bello vedere tutti questi ragazzi che con tanta allegria e gioia si divertivano da matti. Hanno fatto tanti giochi di gruppo divertenti e coinvolgenti, tutti finalizzati allo scopo di conoscersi meglio e di formare davvero una bella “onda unita e compatta”! Ci siamo proprio divertiti ad osservarli per bene!

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Dopo i primi minuti di naturale smarrimento (molti non si conoscevano fra loro) hanno partecipato, poi, tutti con grande

entusiasmo. Calato il buio hanno formato 5 gruppi e si sono divisi nelle varie sale per parlare dei propri sogni e preparare poi una scenetta da presentare a tutti: sono stati bravissimi, ogni scenetta era diversa e simpatica. Prima di cena, hanno imparato una canzone dal titolo UN’ ONDA PERFETTA proprio bella. Dopo una buonissima cena hanno partecipato tutti alla Messa delle 20:00 e anche noi due li abbiamo seguiti. Don Max ha celebrato una S. Messa proprio ad hoc per Noi ‌! Dobbiamo proprio ammettere che questa festa è stata davvero divertente, costruttiva e ha contribuito a creare un bel clima di amicizia, che ha coinvolto anche noi due, anche se non eravamo di terza media. Camilla e Matteo della classe 5a

Infine un grazie di cuore a Don Giorgio che ci ha accolto con gioia all’oratorio; a Don Max e Suor Cristina che hanno fortemente voluto questo incontro particolare per i nostri ragazzi che vivono un anno intenso pieno di scelte da fare; a tutti gli animatori ragazzi e adulti che si sono prestati a giocare e ad organizzare un pomeriggio divertente, ma con degli obiettivi ben precisi; ai genitori che ci hanno aiutato a preparare la cena e - 13 -


deliziato con i dolci; …. ed anche ai ragazzi e animatori che stavano preparando lo spettacolo di Natale e si sono adeguati a tutti gli spostamenti dell’ultimo minuto per agevolare il nostro incontro … insomma possiamo proprio dire che GRAZIE A TUTTI è risultata una festa indimenticabile che, a detta dei ragazzi, è da rifare al più presto perché si sono incontrati, conosciuti e piaciuti. Angela , catechista di 3° media

Ma questo è il mio viaggio un’ onda perfetta dove tutto combacia anche quando non sembra dove ogni mattino è una pagina bianca di un nuovo destino di un nuovo cammino E’ questo il mio viaggio sì, adesso lo sento e il senso lo trovo in ogni momento anche quando non voglio c’è sempre un motivo mi fido e lo seguo con Fede lo vivo

Ecco cosa voleva dirci Francesco Lorenzi della band The Sun, autore di questa canzone.

Ognuno di noi vive in modo personale la propria ricerca della felicità. Intimamente ci sentiamo destinati a qualcosa, anche quando non sappiamo esattamente cosa sia. Spesso viviamo aspettando il momento della svolta: quell’insieme di coincidenze che determinano un sostanziale miglioramento della nostra esistenza. Vivere nell’attesa però significa stare sospesi tra passato e futuro senza vivere l’oggi, l’adesso. Attraverso questa canzone desidero fortemente trasmettere la consapevolezza che ogni istante, ogni giorno, ogni situazione sono l’ “onda perfetta”, l’adesso. Sta a noi percepirla e decidere di cavalcarla! - 14 -


GRAZIE, SIGNORE, PER I TUOI DONI… …i frutti della terra e del lavoro, l’amore che genera famiglia….

Davvero bella, profonda e significativa la celebrazione della S.Messa di domenica 18 novembre. Attorno all’altare, con il cuore colmo di riconoscenza verso Dio per ringraziarlo dei doni della Terra, del lavoro dell’uomo, della famiglia e di tanti altri benefici, ho visto molte persone, tutte con il solo desiderio di lodare e ringraziare il CREATORE di tutti Messaggio dei Vescovi 68° giornata del ringraziamento questi regali. Con molta gioia ho visto ed apprezzato l’unità dei tre cori che svolgono un servizio nella parrocchia: piccoli, giovani ed adulti radunati assieme per unire le proprie voci in un unico canto di lode, proprio come in unica grande famiglia. S. Cecilia, patrona della musica che viene festeggiata normalmente il 22 novembre, e che la nostra Parrocchia ha voluto ricordare in questa messa, sarà stata sicuramente felice nel vedere e soprattutto “sentire” le voci più svariate che si fondevano in un unico canto. Festa di famiglia- ha esordito il Parroco – sì perché la parrocchia è una grande famiglia dove tutti possono trovare il proprio posto e dare una mano mettendo a frutto i vari talenti che il Signore elargisce sempre a tutte le età, proprio come avviene in una famiglia dove ci si vuol bene. E la cellula di questa e di ogni comunità è proprio la famiglia. Ecco perché in questa domenica del RINGRAZIAMENTO ricordiamo i vari anniversari di matrimonio! 5 – 10 – 15 …..fino a Quando la Scrittura parla del creato, lo fa sempre con un tono di ammirato stupore per la varietà delle creature che vivono in essa. Fin dalla prima pagina essa sottolinea come Dio benedica la bontà di questa vita plurale e differenziata.

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60 anni e più … che sono come un soffio di vento – dice la Bibbia – ma anche un grandissimo dono.

Grazie, Signore perché ci hai dato l’amore capace di cambiare le cose. Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio non appaiono più come creature terrestri ma sono l’immagine stessa di Dio. Così uniti non hanno paura di niente con la concordia, l’amore e la pace l’uomo e la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo. Possono vivere tranquilli protetti dal bene che si vogliono secondo quanto Dio ha stabilito. Grazie, Signore per l’amore che ci hai regalato. S. Giovanni Crisostomo

Ecco alcune testimonianze: Domenica 18 novembre le coppie di sposi di Predazzo si sono riunite nella Chiesa Parrocchiale per celebrare e festeggiare insieme alla comunità i lustri dell’anniversario di matrimonio. Sono stati numerosi gli sposi che hanno risposto e collaborato all’invito di don Giorgio per la festa organizzata dalla Commissione famiglia. Un’occasione per la tutta la comunità di Predazzo che si è coinvolta nel ringraziare il Signore che ci ha fatto conoscere, che ci consola, ci purifica , ci dà indicazioni per la vita, ci chiede semplicemente di collaborare con Lui. Porta coraggio, serenità, ci indica le chiavi per aprire i nostri cuori chiusi e preoccupati di - 16 -


risolvere da soli i nostri problemi di coppia. Con una semplice liturgia il Parroco ha coinvolto tutte le coppie presenti che hanno festeggiato i loro anniversari significativi di matrimonio attraverso un cartello a forma di passatoia con inserite le parole e i termini che definiscono la famiglia cristiana. I verbi e le frasi più importanti sono ricorrenti e ripetitive nella vita di coppia come: mamma, papà, figli e nonni, poi concordia, unione, intesa, armonia, complicità, perdono… Le coppie di sposi, al centro della navata, hanno rinnovato le promesse matrimoniali ricordando che il sacramento ricevuto ci ha rafforzati nelle vicissitudini di questi anni trascorsi. Dopo l’omelia, le coppie hanno portato i loro doni all’altare: il pane e il vino, i ceri -simbolo della volontà di essere luce ed esempio nel mondo- per chiedere al Signore il sostegno nel cammino della vita, per chiedere la comunione di amore e la reciproca fedeltà degli sposi. Il momento conclusivo della cerimonia si è svolto presso la Scuola Materna per condividere, con un gradito rinfresco, la gioia dello stare insieme e abbiamo ricevuto in dono il calendario con le frasi dalla liturgia del giorno, come ricordo della celebrazione. Sul volto dei partecipanti era visibile la commozione e la letizia di questo giorno: non solo un “ieri” da ricordare, ma un “oggi” ancora e sempre da vivere con l’aiuto del Signore. Lucio e Bice, 45 anni insieme - 17 -


Sono passati da poco 25 anni da quel giorno, il 18 settembre 1993 quando molto emozionati ed altrettanto felici siamo entrati nella chiesa di Predazzo accompagnati dai nostri genitori per unirci in matrimonio. Ci attendeva all’altare don Gilio Pellizzari che avevamo contattato per celebrare il nostro matrimonio visto che era stato cappellano quando Alberto era chierichetto. E’ stata una semplice celebrazione che abbiamo vissuto intensamente circondati da parenti ed amici ed accompagnati anche dalle note dell’Ave Maria cantata dal papà di Alberto. La festa è poi proseguita con un “banchetto”, musica e tanta allegria. Poi…il tempo è trascorso e anno dopo anno la nostra unione si è rafforzata sempre più. Abbiamo avuto il dono di diventare genitori con la nascita di Valeria che ha portato tanta gioia nella nostra vita. Nella nostra unione abbiamo potuto sperimentare momenti di gioia e di tristezza, di serenità e di preoccupazione, d’insofferenza e di tranquillità che insieme abbiamo condiviso e superato confidando nell’aiuto del Creatore davanti al quale ci siamo uniti. Con piacere abbiamo accolto l’invito da parte di Don Giorgio e della commissione famiglia a partecipare ad una celebrazione per ricordare tutte le coppie di sposi che celebrano quest’anno il loro anniversario di matrimonio (a cadenza quinquennale). E’ stata una celebrazione molto intensa che per qualche istante ci ha fatto tornare indietro negli anni rivivendo le promesse matrimoniali. Durante il rinfresco abbiamo avuto anche l’opportunità di confrontarci con altre coppie e scambiare piccole esperienze ed aneddoti di vita matrimoniale. Un grazie di cuore. Alberto e Alessandra Brigadoi

Vorrei esternare alcune riflessioni ed emozioni che ho provato domenica 18 novembre mentre partecipavo con mio marito e numerose altre coppie alla S. Messa tutta centrata sul ringraziamento per i doni della terra e per il grande dono della famiglia ! - 18 -


Il mio pensiero è andato al lontano 1968. Avevo 18 anni quando mi sono sposata. C’è un abisso tra i 18 anni di allora e quelli di adesso, ma, nonostante la mia giovanissima età mi rendevo benissimo conto dell’impegno che mi stavo prendendo. Per sempre insieme nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Tutte queste cose le abbiamo vissute, però, con la consapevolezza che il Signore era sempre al nostro fianco per accompagnarci e sostenerci. L’emozione più grande è stato il pensiero che quel lontano giorno abbiamo iniziato in due la grande avventura carichi di entusiasmo pensando ai figli che sarebbero nati ed ora siamo ben 16. Quanti doni ci ha elargito il Signore in questi 50 anni e dal mio cuore è salito un grande GRAZIE ! E’ stata una messa animata e gioiosa grazie a don Giorgio e a tutte le persone che hanno collaborato per renderla tale Silvana Gabrielli assieme al marito Lino Tutti siamo rimasti addolorati nel vedere i nostri boschi distrutti dal vento . Nelle nostre famiglie passa spesso la tromba d’aria dell’egoismo e dell’orgoglio, che schianta la vitalità delle relazioni umane e sradica legami cresciuti in anni di vita insieme. Signore, aiutaci a mettere radici più solide nella nostra vita. Donaci la forza e il coraggio di perdonarci e di ricominciare; il tuo Spirito di amore sia accolto come un seme che ha la potenza di rinnovarci. E. e B. - 19 -


SUOR CELESTINA…. SEI SEMPRE CON NOI ! A due anni dalla sua “nuova vita in Dio”

Sono passati due anni da quando suor Celestina ci ha lasciati in quel terribile incidente sulle montagne della Bolivia il 29 novembre 2016. Ma in noi è sempre vivo il suo ricordo e la sua grande passione per i poveri e i bisognosi. Nella nostra comunità parrocchiale la sua grande testimonianza di amore verso gli altri ci è di grande aiuto e ci sprona a seguire il suo esempio! Per questo anche quest’anno, parte del ricavato della vendita delle Corone di Avvento andrà alla sua comunità boliviana, così il suo prezioso lavoro può continuare nel tempo! Grazie suor Celestina! Sei e sarai sempre con noi!

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Vogliamo ringraziare anche le persone che hanno “realizzato” queste belle corone (oltre 300) donando con gratuità, gioia e vero spirito di servizio il loro tempo e i loro talenti.

GRAZIE DA TUTTA LA COMUNITA’ PARROCCHIALE!

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LASCIATE CHE I PICCOLI VENGANO A ME Incontro gioioso in attesa del Natale

LA STORIA FANTASTICA

Ogni bambino ci porta il messaggio che Dio non è ancora scoraggiato dell’uomo. (Rabindranath Tagore)

Dopo il primo incontro di ottobre, che invitava le famiglie dei bambini da 0 a 6 anni a testimoniare il vangelo e l’amore di Gesù attraverso i gesti quotidiani, sono stata chiamata a partecipare alla preparazione dell’appuntamento di inizio dicembre per la preparazione al Natale. I miei bambini sono ormai grandicelli, ma in questi anni di incontri hanno imparato ad apprezzare questi momenti di catechesi semplice e diretta che arriva direttamente al cuore! Così sabato 1 dicembre ci siamo ritrovati incuriositi in un’aula magna in penombra. Il primo momento dell’accoglienza è sempre molto bello; dire a voce alta il proprio nome e cantare con Don Giorgio facendo il girotondo è un bel momento di comunione. Il segno della croce, fatto lentamente e più volte con attenzione, crea sempre qualche difficoltà ai bambini, ma gli occhietti sono attenti! Quando si sono spente le luci, dietro la struttura preparata da un papà molto gentile, sono comparse le - 22 -


ombre di quella che per me è la più bella storia del Vangelo. L’ Avvento del Signore è stato raccontato ai bambini con scenette che riproducevano l’Annunciazione, il Magnificat, il viaggio a Betlemme, la nascita di Gesù ed i pastori alla capanna; nell’ultimo momento di adorazione abbiamo cantato l’amore di Gesù per tutti noi. L’incontro si è concluso con la merenda, con l’augurio di un sereno avvento e di un felice Santo Natale con Gesù. Il prossimo incontro per i nostri bambini, in occasione della festa del Battesimo di Gesù, sarà domenica 13 gennaio con la benedizione dei bambini in chiesa. Due pensieri per concludere. Il primo è per fare i complimenti per l’organizzazione di questo bellissimo spettacolo: ha richiesto molto lavoro, ma ha dato grande soddisfazione. Il secondo, ma non meno importante, è un ricordo dal cuore per “Eu tenho um amigo que me ama”, canto portoghese che Suor Antonietta ha insegnato a noi genitori quando eravamo poco più grandi dei nostri figli; sentirla cantare dai bambini mi ha commosso anche questa volta!

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Elisabetta Tonini


Quando ho deciso di portare Francesco all’incontro di preparazione al Natale per i piccoli da 0 a 6 anni ero quasi preoccupata: “starà tranquillo? piangerà? disturberà gli altri? Infondo ha solo 6 mesi...”. Una volta arrivati all’oratorio siamo stati accolti da tanti sorrisi e una dolce confusione dei più piccoli pronti a vivere un momento speciale! Tutta la mia preoccupazione è sparita quando è iniziato l’incontro: una vera festa che ha coinvolto anche il mio piccoletto! I bimbi che cantavano, don Giorgio che accompagnava con la chitarra, il racconto con le ombre cinesi: Francesco era curioso e attento e la sua mamma...commossa! Il Natale porta emozioni ed atmosfere sempre speciali, ma in questo incontro c’era di più: c’era Gesù che incontra i più piccoli, c’era Maria con la sua dolcezza di madre, c’era la semplicità della condivisione e della preghiera! Grazie a don Giorgio e alle animatrici... al prossimo incontro! Consuelo - 24 -


TE’ CON DIO… Dio: un seminatore dalle “mani bucate”!

“La tua parola, o Signore, è sorgente inesauribile di acqua limpida e rigogliosa. Permettimi di cercarti e di invocarti sempre, di ascoltarti e di amarti, ogni volta tu parli al mio cuore. Che la tua parola mi trovi accogliente e generoso e che essa, germogliando in me, mi aiuti ad amare gli altri con libertà. Amen”

Pennellate di Sole Vivo aprono l’incontro di venerdì 30 novembre, tra i bambini della catechesi di IV e V e le loro famiglie. Un invito a prendere “un tè con Dio” organizzato da don Giorgio, suor Cristina e le catechiste, presso l’Oratorio. Un Oratorio che si è riempito di tanti semi: tutti in cammino. Mamme e papà con i loro figli, davanti all’ opera “Il Seminatore”, celebre dipinto di Vincent Van Gogh, si sono interrogati sul senso simbolico dei piccoli -grandi dettagli impressi su tela. Guidati da Laura, appassionata esperta d’arte, si sono immersi nelle mille sfumature dorate, pensando a quando, nel corso della loro vita,

- Il Signore ha scelto te come ascoltatore e seminatore della sua parola!

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si sono sentiti semi accarezzati dal calore di Dio, tanto da riuscire a percepire il fremito della maturazione. Ognuno poi ha posto il suo “seme pensiero” in un sacco di iuta, offrendo agli altri la possibilità di raccoglierlo e renderlo potenzialmente fruttuoso. I genitori si sono trasformati in saggi contadini e dopo aver selezionato i pensieri più significativi hanno declinato le azioni concrete per portarli alla piena germinazione. Un seminatore dalle “mani bucate”: così suor Cristina ha definito Dio. Un Dio che non spreca, ma che con abbondante e generosa fiducia continua a gettare i suoi semi, sapendo che, prima o poi, attecchiranno per divenire spighe ricche e lucenti. Differenti i colori usati nel dipinto per rappresentare il terreno: poiché è passando dall’arido, al roccioso, all’inospitale, dove la parola di Dio viene udita, ma non compresa, accolta, ma presto dimenticata, sentita, ma soffocata da altro, che si giunge a trasformarsi in terra fertile. Fertile e, come tale, capace di accogliere pienamente la parola e fruttare il trenta, il sessanta e il cento per uno. Così dice l’evangelista Marco nella Buona Notizia. Ma la vera Buona Novella, quella sera, ci è stata sapientemente offerta e spiegata dai bambini, attraverso una recita che univa parole di senso a movimenti evocativi dei diversi periodi della vita e a tanti messaggi impressi su carta. Sono stati piccoli immensi semi a permettere ai nostri cuori di continuare a credere di poter diventare terreno buono perché scaldato da un Sole paziente, capace di renderci parte viva di luminosi campi. Grazie bambini! Grazie a tutti! Un tè con Dio davvero ben riuscito!

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Denise Nones


Credo che il successo di tutto sia la collaborazione e l’entusiasmo di tutte e di tutti... l’aiuto dall’Alto e grazie a Suor Cristina che ci sprona in queste esperienze abbiamo dato un messaggio speciale a genitori e bambini!!!! Siamo partite bene e speriamo di continuare così...

Una catechista

Come sempre una piacevole sorpresa e una bellissima compagnia. I nostri ragazzi ci hanno fatto conoscere e stare insieme.. Già questo è bellissimo e poi vederli cosi entusiasti e felici...grazie a tutti e Suor Cristina e voi ragazze siete speciali Una mamma

Questa sera...una “pennellata” di Dio.... Sono molto felice di questi bei momenti di condivisione! Anita

Oh come scotta! Trafelata per seguire l’appuntamento del Tè con Dio mi presento all’Oratorio un po’ in ritardo... Molti genitori sono già in sala accompagnati dai loro figli, i ragazzi della Catechesi della prima Media. Il tardo pomeriggio si apre appunto con il tè: singolarmente i ragazzi accolgono i genitori che arrivano alla spicciolata offrendo loro una buona tazza di tè con biscotti: uh come scotta! Chissà se anche il prosieguo del - 27 -


pomeriggio sarà “scottante”. No per niente, non bolle niente di insidioso in pentola, ma solo tanta serenità e calma. Ci accoglie una sempre solare Suor Cristina che affiancata da don Giorgio e dalle super Mamme Catechiste leggono il Vangelo del Buon Seminatore. E mica solo in italiano! Una brillante Americana Nicole della Pardaciana Mary ci fa assaporare non solo il te’ all’inglese, ma pure il Vangelo in una lingua ai più di difficile comprensione, in English Language! Ma grazie anche all’esposizione di una chiara Maestra dell’arte quale l’inviata speciale Laura, che ci ha illustrato il meraviglioso amico Van Gogh ed i suoi colori, tutto riporta alla chiarezza del Seminatore, che con la sua Parola è sempre “fonte inesauribile di acqua rigogliosa”! Il frutto che si risveglia nel nostro Cuore è quello dell’Amore, che germoglia in noi genitori grazie anche alla presenza attiva dei nostri figli. Ad un certo punto “spariscono”, rimaniamo soli con gli animatori adulti della serata che ci stimolano a confrontarci in piccoli gruppi: scriviamo su un seme consegnatoci dai ragazzi prima della “fuga” il seme della presenza di Dio nelle nostre vite. Scriviamo anche la “pozione magica” che ci aiuta a farlo crescere. Da una rilettura generale, ne esce che i semi più belli sono le nascite dei nostri figli e l’amore che nutriamo per loro. Amore che siamo chiamati quotidianamente a seminare e diffondere. I figli ricompaiono, descrivono con degli sketch il male che si può seminare e la cura per rinascere. E poi via, dopo i saluti di rito, tutti a casa, con nel cuore un seme un po’ più forte di quando siamo entrati all’oratorio (e la lingua un po’ scottata ;-) ! ). Al prossimo tè! Daniela March

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QUALE SAMARITANO ? Don Cristiano Bettega ci dona la sua riflessione

Ascoltare, essere attenti, consolare, perdonare, accompagnare, abbracciare, aiutare sono verbi che a volte dimentichiamo. Bisognerebbe scriverli su una parete accanto alla porta di casa, e leggerli ogni volta che usciamo nel mondo. (Fabrizio Caramagna)

L’incontro con Don Cristiano si è tenuto a Predazzo presso casa Maria Immacolata in preparazione al S. Natale riflettendo insieme sulla parabola del Buon Samaritano. Ĕ stato un momento molto coinvolgente che ci ha fatto riflettere sul vivere il nostro quotidiano alla luce del S. Vangelo trasferendolo nei nostri comportamenti e nella nostra vita. Don Cristiano, nel proporci la Parabola del Buon Samaritano, ci ha presentato passo, passo in ogni particolare il messaggio che da questo brano ci viene donato. Abbiamo esaminato insieme i vari momenti significativi: 1. La domanda del Dottore della legge a Gesù: Chi è il mio prossimo? 2. Significato dello scender da Gerusalemme a Gerico 3. L’incontro con i briganti - 29 -


4. Il comportamento del sacerdote e del levita 5. Un samaritano si prende cura Ecco ciò che ha suscitato in me questa riflessione . Lo scendere da Gerusalemme a Gerico ci indica il cammino della nostra vita, il porsi in cammino. Nel Vangelo abbiamo molti esempi di questo porsi in cammino: Maria e Giuseppe verso Gerusalemme per il censimento, la fuga in Egitto, la visita della Madonna alla cugina Elisabetta. Lungo questo cammino si possono incontrare delle difficoltà, ma con l’aiuto di Dio ci viene spianato il cammino mettendoci in ascolto di ciò che ci detta il cuore. Il passar oltre, il far finta di non vedere. Davanti a una persona in difficoltà devo far scattare in me un sentimento di compassione che non significa pietismo. La persona del samaritano assiste il fratello, non si pone difficoltà, non si pone degli interrogativi, ma libero decide e presta il suo aiuto. Lo vede con cuore libero da pregiudizi e ne ha compassione. Gli si fa vicino, gli fascia le ferite. Questo farsi vicino significa anche il porsi in una posizione di ascolto, il rendersi disponibile, il prendersi cura. Il fasciare le sue ferite mi fa pensare alla situazione attuale di tanti migranti, al problema dell’accoglienza. - 30 -


Nella parola compassione è compreso uno stile di vita nuova, che si fonda sulla preghiera, ma che si trasforma, poi, in una conversione e in una compassione, in un nuovo stile di vita. Questo si può osservare anche nella vita di S. Francesco d’Assisi con l’incontro con il lebbroso e con la visita al Sultano d’Egitto e nell’intera sua vita rispecchiata a vivere in pienezza il S. Vangelo. Questo prendersi cura, nel vero senso della parola, crea un dialogo con la persona e un futuro di pace fra i popoli. Ĕ una parabola che contiene il volto di Dio e la soluzione possibile all’intero dramma dell’uomo.

Siamo tutti chiamati a percorrere il cammino del Samaritano che è figura di Gesù che si è chinato su noi e ci ha salvati.

Riflessione di Marilena Lochmann

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PASSI DI VANGELO… Giovani del decanato in compagnia del Vangelo di Luca e del Vescovo Lauro Chi ha detto che la fede non è più di moda tra i giovani? “Voi giovani avete Chi dice che la religiosità è un bisogno di sentire che mondo ormai per pochi? qualcuno ha davvero E se fosse cambiato solo il fiducia in voi: sappiate modo in cui rapportarsi a questa che il Papa si fida di voi, dimensione? che la Chiesa si fida di Passi di Vangelo è un’iniziativa voi! E voi, fidatevi della promossa dalla Pastorale Giovanile Chiesa!” per permettere ai giovani dai 18 ai 35 (Papa Francesco) anni di avvicinarsi in prima persona al Vangelo, tramite alcuni incontri al Seminario di Trento. Il nostro coro giovanile ha avuto il piacere di animare la conclusione del ciclo dello scorso anno scolastico – gli appuntamenti si protraggono per i mesi invernali, indicativamente tra novembre e marzo – e di partecipare al secondo incontro di questo nuovo percorso, improntato sul Vangelo di Luca. Ogni serata viene gestita in maniera analoga. Dopo una cena semplice e conviviale, Don Rolando, accompagnato da alcuni collaboratori del seminario e non, introduce il tema della serata, affidandosi ad un Salmo e ad un brano del Vangelo. La parola passa poi ad un gruppo di giovani che, organizzati in parrocchie - 32 -


o decanati, presentano alcune domande da porre al Vescovo che partecipa attivamente tramite un discorso in cui cerca di rispondere e di analizzare gli spunti che i giovani gli offrono, rendendoli partecipanti attivi di una rilettura più concreta del Vangelo, che, a volte, sembra molto lontano dal nostro quotidiano. La seconda parte dell’incontro si divide in due possibilità: si può scegliere di restare in Chiesa e partecipare ad un momento di adorazione silenziosa con la suggestione di alcune citazioni religiose e non, oppure ci si può dividere in alcuni gruppi di dialogo in cui si continua una discussione grazie agli spunti forniti dal Vescovo. Il tutto poi si conclude con la benedizione solenne. Il tema dell’incontro a cui siamo stati invitati a cantare era “Semplicemente umani”, un’analisi su quello che è il corpo nella religione cristiana, tramite il passo sulla nascita di Gesù a Betlemme. Non voglio analizzare l’omelia di Don Lauro, perché finirei per banalizzare i concetti e i pensieri esposti. Vorrei invece sottolineare come questo incontro mi abbia riportato in una dimensione di Fede pura e di semplicità che finora avevo trovato solo a Taizè. Un vasto gruppo di giovani che sceglie di condividere pensieri, dubbi e tempo per far crescere e fruttare la propria Fede nell’aiutare gli altri e creare quello che Gesù ci ha chiamati ad essere: UMANI, tramite le azioni semplici che tutti conosciamo, senza grandi gesti o grandi paroloni teologici, ma solo con l’aiuto del cuore dell’Amore di Dio. Azioni concrete che io ho ritrovato in questo gruppo di giovani che cercano di non agire per loro stessi con egoismo, ma provano a comportarsi secondo quello che Gesù ci ha insegnato, senza passare per la teoria, ovvero per dogmi e concetti complessi. I giovani agiscono e devono farlo seguendo il bene: è questo che il Vescovo Lauro ci insegna. - 33 -


E lo fa tramite discorsi semplici, trattandoci come suoi pari e rendendoci gruppo unito e coeso, anche solo per una sera. Così facendo ci si ritrova in tantissimi a cantare forte, a pregare insieme e a condividere un messaggio che sentiamo sempre meno distante. Giulia Piazzi

I giovani si interrogano…in compagnia del Vangelo di Luca - Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Mi chiedo che autorevolezza potevano avere dei pastori… a me sembrano più dei creduloni… Basta davvero un semplice annuncio di sconosciuti (pastori) per fidarsi?

- I pastori vanno subito, senza indugio …perché?... mi incuriosisce, mi pare strana una fiducia così immediata… abbandonano le pecore, l’unica loro - 34 -


ricchezza... E poi, avrebbero creduto comunque al bambino nella mangiatoia anche se non glielo avesse detto un Angelo? - Se Dio è onnipotente, perché non si è manifestato a tutti? - Perché ha scelto i pastori e non ha scelto Cesare? - È nato per voi un salvatore. Ma chi è questo salvatore? ...Salvatore da cosa?? Ognuno è salvatore di se stesso… per quale motivo ci serve un salvatore? Sembra che adesso che è nato lui sia la fine di tutti i problemi… - Perché Gesù viene chiamato Cristo Signore, ed è solo un Neonato? - C’è un censimento in corso… il governo vuole sapere chi sono i cittadini, e non si accorgono che nasce Dio? Infine, questo vangelo ha fatto nascere in noi alcune riflessioni che desideriamo condividere: - Sulla terra pace agli uomini, che egli ama: Pace in terra è il desiderio di ogni uomo!!! E poi, avete notato la virgola? Se non ci fosse potrebbe voler dire: pace solo ad alcuni uomini amati dal Signore… invece con la virgola cambia il senso: pace agli uomini (tutti) -virgola – tutti gli uomini sono amati dal Signore. - Questo Vangelo è un racconto di Gioia, di luce!... è importante per chi non ne ha!! Se la tenebra e il buio sono simbolo del male, questo Vangelo di luce è simbolo del bene

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SULLA TUA PAROLA…. Incontro di riflessione sul Vangelo per adulti Aderendo alla proposta diocesana che ci invita a” frequentare” con semplicità e curiosità il Vangelo con l’obiettivo di “conoscere Gesù per poterlo riconoscere”, giovedì 12 dicembre ci siamo ritrovati un bel numero di persone delle tre parrocchie di Predazzo, Ziano e Panchià per approfondire una pagina del Vangelo. Un’ esperienza nuova per le nostre parrocchie, un invito aperto a tutti e per tutti perché “ nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”, come dice il Papa. Divisi in piccoli gruppi, ci siamo confrontati su un brano del Vangelo di Luca, ognuno semplicemente poteva dire ciò che la Parola ha suscitato nel suo cuore, nessun giudizio da parte degli altri, nessuna ”predica” , ma solo condivisione affidandoci allo Spirito Santo. E , avendo partecipato in prima persona, posso dire che è stato un vero incontro di conoscenza, dove riesci a riflettere con te stesso e con i suggerimenti degli altri. E’ un tempo prezioso di ascolto della Parola che Dio ci vuole trasmettere attraverso il Vangelo,( ai più di noi tanto sconosciuto…) perché Lui ci vuole bene! Quando si approfondisce si riesce a cogliere dettagli e sfumature che spesso fai fatica a recepire, ed è lì che riscopri come sia forte questa Parola e come sia incredibilmente attuale, la possiamo riconoscere in vari momenti - 36 -


della giornata. Grande è la possibilità che abbiamo nel portarci dentro questo dono e aprire così gli occhi per riconoscerlo negli altri: dipende tutto da noi! E’ questa la nostra missione!!! Per me è stato un grande dono e vorrei invitare ai prossimi incontri tutti coloro che vogliono capire di più per poter amare di più….e così vivere una vita più felice perché…. …” chi crede parte, e chi ama corre”… (sant’Agostino) Letizia Ferrari

SULLA TUA PAROLA ... IN CHIAVE ECUMENICA E SPORTIVA

In concomitanza con la Manifestazione Sportiva

Tour de Ski

Una bella testimonianza di fiducia nella potenza della Parola di Dio è stata Con la partecipazione degli Sportivi, degli Organizzatori e delle Autorità. donata ai fedeli presenti alla preghiera Presiedono: ecumenica, venerdì 4 gennaio, aperta il Pastore Evangelico Jörg Walcher Le Comunità Evangeliche in particolare agli sportivi, in occasione La Parrocchia di Predazzo del Tour de Ski. Il giovane pastore evangelico Jorge, che è anche cappellano delegato per gli atleti internazionali, ha affiancato don Giorgio nel condurre la celebrazione. Con gioia riconoscente ha raccontato le opere grandiose che Dio ha compiuto nella sua vita personale e in quella della sua famiglia di origine, risanando malattie e relazioni guastate. Ascoltandolo ho pensato: “Che fede nella Parola di Dio ha questo nostro fratello protestante! Che bel rapporto - 37 -


ha con Dio con il suo modo di pregarlo!” Alla preghiera erano presenti pochissime persone; gli sportitivi del tutto assenti. Si poteva pensare: “Ma valeva la pena proporla? Dove sono gli atleti?” Ma, se valuto l’evento da un’altra prospettiva, posso anche chiedermi: “ Perchè non faccio io “l’atleta”? Non di uno sport fisico, ma della mia anima, “allenandomi” di più a leggere la Parola di Dio, “saltando” il pericoloso ostacolo dell’abitudine di ascoltarla, spingendomi avanti nella pista della fede con i due “bastoncini” della speranza e della carità?

SULLA TUA PAROLA ALLENAMENTO SPIRITUALE

COSTO: gratuito MODALITĂ DI SVOLGIMENTO: da soli o in gruppo ETĂ: dai 3 ai 110 anni CONTROINDICAZIONI: nessuna BENEFICI: innumerevoli e a sorpresa ALLENATORE: Spirito Santo MATERIALE NECESSARIO: Bibbia e cuore disponibile alla conversione Elena

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IL PRESEPE…. Riflessioni ed emozioni in fase di allestimento…

Anche quest’anno l’allestimento del Presepe nella nostra bella chiesa mi rende pienamente soddisfatto. Ogni volta trovo nuove emozioni. Con il solerte e valido aiuto di Francesco (coadiuvato dalla grande disponibilità di Michele), con

la sua cura di conservare bene le cose, insieme arriviamo piano, piano a renderlo ogni anno migliore . Mentre mi accingo a prepararlo, ripenso con sempre rinnovata emozione al significato cristiano della nascita del bambino Gesù, di questo grande evento che ci accompagna da sempre e questa riflessione mi aiuta a mettere ancora maggiore energia ed entusiasmo. Abbiamo a disposizione diversi tipi di materiale per poter andare avanti di settimana in settimana nella “costruzione” di questo presepe . Certe volte ci chiediamo se, forse, abbiamo troppi pastori con le loro pecore, ma poi, nel prosieguo dell’opera, pensiamo che al momento della nascita del bambino in quella spoglia grotta sono stati - 39 -


proprio loro gli ignari, ma fortunati protagonisti di quel grande momento. Nel loro smarrimento, in cui sembra non ci sia niente di speciale, sanno vedere spiritualmente, nella loro umiltà, il tutto e l’immenso che ci sta dentro. Siamo entrati nella coreografia, pensando di dare un messaggio ai bambini e soprattutto ai grandi, nella speranza che ognuno dei visitatori del nostro Presepe abbia un piccolo momento cristiano di riflessione e sappia trovare qualcosa di positivo e una felicità interiore nel saperlo guardare, la stessa che abbiamo provato noi nel “ costruirlo” con amore e gioia! Gianfranco Vianello e Francesco Guadagnini

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BAMBINI ED ANZIANI … UN CUOR SOLO

Gli alunni delle elementari fanno gli auguri di Natale ai “nonni” Quest’anno ho avuto l’onere ed onore di accompagnare mia nonna “I bambini e i nonni allo spettacolo natalizio che i bambini sono la speranza di un delle scuole elementari di Predazzo popolo. preparano per gli anziani della casa di I bambini, i giovani riposo e per tutti i nonni del paese. perché lo porteranno La palestra della scuola era gremita avanti, porteranno di gente, perlopiù nonni, ma non solo. avanti questo popolo; C’erano anche tanti volontari, il folto e i nonni perché gruppo di Ospitalità Tridentina, gruppo hanno la saggezza della storia, sono organizzatore di questo evento, che la memoria di un aiutavano gli anziani, preparavano la popolo.” merenda o la lotteria, e che curavano (Papa Francesco) tanti piccoli dettagli per la riuscita della festa, senza mai voler emergere o comandare sugli altri, solo con la voglia di rendersi utili a qualsiasi età. Regnava un silenzio quasi totale fino alle due e venticinque, quando, dopo il suono della campanella, un’ondata di confusione e gioia si è riversata nella sala. Non saprei dire quanti erano quei bambini, ma erano molti, tutti con dei simpatici cappelli come Babbo Natale. Si sono seduti e dopo poco una spigliata collaboratrice della scuola ha cominciato ad introdurre le cosiddette autorità che, però, forse per l’informalità della situazione o forse per - 41 -


il clima natalizio che si respirava, sembravano solo persone commosse che volevano ringraziare tutta la macchina che ogni anno si prodiga per organizzare la festa. La preside Candida Pizzardo, il nostro sindaco Maria Bosin e poi la presidente di Ospitalità Tridentina Mirta Giacomelli. Discorsi brevi, ma che le hanno viste molto emozionate e sinceramente felici di quello a cui stavano per assistere. Perché non è facile organizzare un concerto di canti natalizi con tutti quei bambini, con i tempi scolastici da rispettare e i vari impegni. Eppure questi bambini, con le loro meravigliose maestre, ce l’hanno messa tutta, imparando canzoni non solo in italiano, ma anche in tedesco e in inglese con ottimi risultati. Si sono impegnati ed il risultato è stato sorprendente anche per me. Bravissimi nella messa in scena, nel cantato e nei balletti, ma bravissimi ancora di più nella gioia e nei sorrisi che sono riusciti a trasmettere a tutti. Erano felici e sono riusciti a dimostrarlo illuminando la sala nella maniera più semplice e genuina, ovvero divertendosi e facendo divertire tutti noi. Non importava se la nonna non riusciva a capire le parole di “So this is Christmas”, lei è riuscita a capire una cosa più importante: il significato di donare e donarsi. Questi bambini, con le loro maestre, non hanno donato solo tanto tempo e pazienza, ma hanno donato una parte del loro cuore e del loro spirito natalizio per ringraziare tutti questi nonni che hanno dato tanto per tutti. Spesso ci dimentichiamo dei nostri nonni, dei nostri cari o di tutte le persone anziane, che per vari motivi abbiamo incontrato. Eppure questo pomeriggio di ritrovo tra generazioni così diverse, mi ha ricordato che non serve strafare per ringraziare le persone a cui vogliamo bene, basta un sorriso sincero, una carezza, un dolcetto mangiato in compagnia, una candelina di cartoncino donata con il cuore. - 42 -


Questi nonni e questi bambini mi hanno ricordato il vero senso del Natale che va oltre i regali e gli auguri, arriva fino al cuore, illuminandolo e riscaldandolo con gesti semplici di vero amore. Giulia Piazzi

“La preghiera degli anziani e dei nonni è un dono per la Chiesa, è una ricchezza! Una grande iniezione di saggezza anche per l’intera società umana: soprattutto per quella che è troppo indaffarata, troppo presa, troppo distratta. Qualcuno deve pur cantare, anche per loro, cantare i segni di Dio, proclamare i segni di Dio, pregare per loro!” (Papa Francesco)

Per lo spettacolo di Natale 2018, le maestre ci hanno insegnato quattro canzoni, di cui una in inglese. Abbiamo cominciato ad imparare i canti all’inizio di novembre grazie alle maestre Lara, Elena e Gloria ed abbiamo preparato anche un balletto travestendoci da pacchi natalizi per dimostrare a tutti che la nostra vita è un dono prezioso che va rispettato e regalato agli altri. Infine abbiamo preparato un lavoretto da consegnare a tutti i nonni presenti: una candelina con il cartoncino ed ognuno di noi ha potuto scrivere un suo pensiero ed un augurio per i nostri nonni. La cosa che mi ha regalato più gioia è stato vedere i sorrisi dei nonni e sentire i loro complimenti mentre cantavamo. Per noi è stato un bell’impegno ed un grande onore poter augurare loro un felice Natale e trascorrere insieme due ore in allegria. Daniel Artico, III A - 43 -


Mi sono commossa molto e mi si è riempito il cuore di gioia a vedere tutti i bambini delle classi terze e quarte riuniti assieme per cantare davanti a tutti la canzone di Natale che abbiamo insegnato loro in classe nelle lezioni precedenti! Una canzone con un gran significato e, a mio avviso, molto profonda...cantata con un’armonia e con quella purezza che solo i bambini possono dare. Hanno poi distribuito ad ogni anziano del paese una candelina a testa con gli auguri più sinceri, condividendo con loro un gesto prezioso che ha dato un tocco di gioia in più in questo periodo magico dell’anno. Gloria Dellagiacoma, insegnante “Anziani e giovani sono la speranza dell’umanità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza; i secondi ci aprono al futuro, impedendo di chiuderci in noi stessi.” (Papa Francesco)

Ho ciapà l’invito come semper da Ospitalità Tridentina... -‘ndar o non ‘ndar? Sarà le solite ciacere, discorsi, ringraziamenti, tosati che canta... Ere en poc incerto, ma i me familiari i me ha convinto e.... SONO ANDATO! Sono rimasto soddisfatto e contento: i pochi discorsi sono stati brevi e appropriati; tanti i canti di voci bianche, belli e armoniosi, accompagnati da coreografie; il tutto presentato al microfono da una bravissina speaker. Dulcis in fundo: i dolci fatti in casa dalle bravissime mamme, zie, nonne. E’ stata una piacevole festa, ben riuscita. Alla lotteria ho vinto un caldo berretto! Un grande GRAZIE a tutti e, a Dio piacendo, all’anno prossimo! Nonno Nino Morandini - 44 -


Vogliamo ricordare con riconoscenza la nostra cara Sonia, ideatrice di questo pomeriggio con gli anziani! In questi giorni ha raggiunto la Casa del Padre! Attraverso le parole della presidente di Ospitalità Tridentina Mirta e l’amica Carla, presidente di Valle, vogliamo esprimerle la nostra riconoscenza! Cara Sonia, noi di Ospitalità Tridentina, vogliamo ringraziarti per la tua preziosa presenza all’interno del nostro gruppo. Sempre e fino all’ultimo ti sei dimostrata disponibile, entusiasta e propositiva. E‘ stata tua la bellissima idea della festa di Natale per gli anziani coinvolgendo i bimbi della scuola elementare. Di grande esempio per tutti noi è stata la tua sensibilità verso i malati e le persone bisognose, mettendo alla base di ogni tuo gesto Maria, Madre di Dio e Madre nostra. In lei sempre confidavi e a lei, anche in questi ultimi mesi, ti rivolgevi con tanta fede. Ci lasci cara Sonia un’eredità importante che cercheremo di portare avanti, fatta di disponibilità e dolcezza che hai sempre donato senza condizioni! Grazie ! Mirta Giacomelli

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Cara Sonia, mi manchi già! Solo ieri, martedì 29 gennaio,è stato celebrato il tuo funerale ed io mi ritrovo qua a chiedermi se tutto ciò sia vero! Grazie Sonia per la persona che eri, grazie per quello che mi hai insegnato, grazie per questa tua calma che avevi nel decidere le cose e che mi trasmettevi facendomi riflettere, grazie per la tua umiltà! Grazie per la tua generosità che mi lasciava a bocca aperta. Per esempio a Natale quando mi hai telefonato per chiedermi: “Secondo te ci sarà qualche anziano che non ha i soldi per le medicine che potrei aiutare?“ Alcuni anni fa, sempre in occasione del Natale, avevi comperato i giocattoli a dei bambini della valle che non li potevano avere. Tu eri per me la sorella che avevo perso e un giorno in cui ti sentivi sola ti avevo detto: “Sonia ti adottiamo io e le mie sorelle“ eri contenta e mi hai ringraziato tanto. Ti dico ancora un grazie per la cosa più importante che abbiamo condiviso: la fede e l’amore che tutte e due avevamo per la Madonna, la nostra Madre che è sempre vicina a noi. Grazie amica e sorella! Carla Bernard

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INCONTRI CHE SCUOTONO... I giovani incontrano la comunità “ Nuovi Orizzonti”

Ecco la testimonianza di alcuni giovani e adulti: Noi ragazzi del gruppo giovani di Predazzo, insieme a tutti gli altri gruppi della valle di Fiemme, come Cavalese, Panchià e Ziano ci siamo trovati venerdì 14 dicembre nell’oratorio di Predazzo per un incontro con i ragazzi di Nuovi Orizzonti. Alcuni di loro hanno condiviso una parte della loro vita con noi raccontandoci le difficoltà che hanno incontrato durante il loro percorso e, grazie alla comunità di Nuovi Orizzonti, di come sono riusciti a superarle. Infine abbiamo fatto una preghiera tutti insieme e un “gioco” in cui dovevamo andare a ringraziare un nostro amico o una persona a noi cara. Dopo esserci scambiati gli auguri di Natale siamo andati tutti insieme a cenare con della buona pasta preparata dai nostri gentilissimi cuochi e dei deliziosi dolci preparati dai ragazzi. Mi è piaciuto ascoltare le testimonianze dei ragazzi di Nuovi Orizzonti, ho capito che spesso quello che serve per risolvere un problema o una difficoltà è un amico e loro questo amico l’hanno trovato nella comunità di Nuovi Orizzonti e in Dio. Le testimonianze di questi ragazzi mi hanno colpito moltissimo e mi hanno fatto riflettere tanto. - 47 -

Sofia Boninsegna


L’incontro con i ragazzi di Cei della comunità di Nuovi Orizzonti è stato molto interessante e coinvolgente. L’ incontro si è suddiviso in 2 momenti: nel primo abbiamo sentito le testimonianze di 2 ragazzi che ci hanno raccontato la loro infanzia e che cos’è questa associazioni chiamata “ Nuovi Orizzonti”: testimonianze molto toccanti e forti! Nel secondo momento invece, tramite dei canti e delle intercessioni, ci hanno coinvolto nel momento di preghiera, che, come ci hanno spiegato, è la loro forza e la loro speranza. Infine, per concludere la serata, abbiamo cenato tutti assieme in compagnia con i ragazzi di Cei e con tutti i giovani del decanato di Fiemme. Questi incontri allargati anche ad altri nostri coetanei fanno molto bene alla nostra vita, spesso superficiale! Quindi ringrazio chi ha avuto l’idea di farci incontrare questi ragazzi così profondi e che hanno avuto la forza di cambiare in meglio la loro vita. Filippo Felicetti

“Chi incontra la Chiesa incontra veramente la gioia” Così ha esordito Giuseppe, membro della Comunità Nuovi Orizzonti di Trento, sabato 15 dicembre alla S.Messa delle ore 20 durante la quale ci ha fatto dono della sua testimonianza. Con estrema semplicità, umiltà e gioia ci ha catapultato in un mondo ancora sconosciuto per molti di noi. Io parlo per me stessa naturalmente. Mi sono ritrovata quasi per caso a - 48 -


partecipare a questa messa (ma davvero nulla avviene per caso…) Questa testimonianza, oltre ad avermi molto commossa, mi ha fatto pensare a quel mondo di giovani che, per vari motivi, hanno intrapreso strade sbagliate e che vengono giudicati da noi adulti in modo gratuito e superficiale! Ho sentito la presenza di questi giovani come un dono, mi hanno aiutato a riflettere e ad interrogarmi: Io che non ho avuto tutte queste esperienze negative alle spalle dovrei essere gioiosa e grata alla vita…invece quante volte mi lamento! Il sorriso e l’entusiasmo di questi giovani che non hanno avuto niente ed ora in Gesù trovano il vero senso della loro vita e felicità… mi fa ancora pensare e “guardarmi dentro” per ripartire a vivere la mia vita cristiana con più coerenza e gioia! GRAZIE cari giovani!!! Una mamma

MA CHI SONO “NUOVI ORIZZONTI”? L’ avventura di NUOVI ORIZZONTI inizia nel 1991 quando Chiara Amirante decide di recarsi di notte alla stazione Termini per incontrare tanti giovani in situazioni di grave disagio che hanno fatto della strada la loro “casa”. Chiara afferma : «Quando ho iniziato a percorrere i ‘deserti’ della - 49 -


nostra splendida Roma e ad entrare in punta di piedi nelle dolorosissime storie del ‘popolo della notte’ non immaginavo davvero di incontrare un popolo così sterminato di disperati, di persone sole, di emarginati, di mendicanti di amore, sfregiati nella profondità del cuore dall’indifferenza, dall’abbandono, dalla violenza, vittime dei terribili tentacoli di piovre infernali. Quanti giovani splendidi, assetati di amore, ridotti, dalle seduzioni del mondo e dalle terribili sferzate della vita, a creature dallo sguardo di ghiaccio e dal cuore di pietra. Quanti ragazzi nel pieno della loro giovinezza attanagliati da una nausea sottile, da un vuoto esistenziale terribile, da un’angoscia mortale! Quanti giovani distrutti, ingannati, defraudati della loro innocenza. Quanti fratelli disperati con le lacrime agli occhi mi hanno abbracciato chiedendomi: “Ti prego, Chiara, portami via da questo inferno!”… e che dolore nel non riuscire a trovare un posto dove portarli». Mi sentivo troppo piccola fragile impotente dinanzi al grido lancinante del popolo della notte… Poi un raggio di luce, una certezza: L’Amore è più forte, l’amore vince. L’Amore fa miracoli perché Dio è Amore! Mi è venuta cosi l’idea di - 50 -


una comunità di accoglienza dove proporre un cammino di conoscenza di sé, di guarigione del cuore e di rigenerazione psico-spirituale” In questi anni la Comunità Nuovi Orizzonti ha visto migliaia di giovani, provenienti da esperienze estreme o in cerca di senso per la loro vita, ricostruire se stessi alla luce dell’amore e passare dalla ‘morte’ alla vita. Da quella prima casetta a Trigoria, con materassi sparsi per terra, si è arrivati alla realizzazione di circa 1000 equipe di servizi, numerosi Centri e Opere in Italia e all’estero e la realizzazione delle Cittadelle Cielo, piccoli villaggi di accoglienza e formazione dove si vuole vivere la legge dell’amore, il ‘come in cielo così in terra’. Un’incredibile impresa, un vero miracolo che non avrebbe potuto realizzarsi senza l’aiuto di Dio, di centinaia di volontari e di tantissimi amici. Nuovi Orizzonti è stata approvata anche dalla Santa Sede, come Associazione privata internazionale di fedeli, l’8 dicembre del 2010

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VENNE LA LUCE MA….. Spettacolo natalizio dei ragazzi dell’oratorio

DOMENICA 16 DICEMBRE ORE 15.30 Auditorium Casa della Gioventù.

Un nuovo sole è sorto già, si accende il mondo di te, Signor, sulla mia terra cade un amore, tutta la vita canta con me. Nel Natale io ti cerco Dio della mia vita. Tu ci doni la tua “LUCE” Resta qui con me! Vorrei, Signore, che il mondo mio

fosse diverso da ieri, ma tu che dai sempre luce al mio giorno fa’ che il tuo volto risplenda in me.

(Glosy Cento)

Fra le quinte … un’ultima occhiata ai tecnici e finalmente … la tensione può lasciare il posto alla gioia condivisa più con gli occhi che con le parole … siamo arrivati alla canzone finale, una liberazione che si mescola ad un sentimento di stupore, di nostalgia, di bel ricordo da mettere già nel bagaglio delle cose belle … sono questi, più o meno, gli stati d’animo degli Animatori dell’Oratorio al termine di ogni Recital Natalizio … una tradizione che dura da più di 40 anni e che coinvolge tutta la comunità, fra il pubblico infatti non si trovano solo i genitori dei piccoli protagonisti, ma anche persone di ogni età che vogliono godersi questo momento festoso, ma anche riflessivo e spirituale. Quest’anno il tema era “VENNE LA LUCE, MA…” ; subito si inizia con un processo: infatti due gruppi si affrontano, Sacre Scritture alla mano, per dibattere sul fatto che la nascita di Gesù, per l’uno ha portato la luce nel mondo, - 52 -


mentre per l’altro questa luce è stata rifiutata e si sono scelte le tenebre, il processo però non si conclude perché …salta la luce! Altra scena nella quale si vedono tre persone che cercano di portare il messaggio di Gesù in un mondo pagano, vengono rifiutati e uccisi … solo alla fine viene rivelato che si trattava dei Tre Martiri della Val di Non, che hanno evangelizzato il Trentino. Il rifiuto della luce può forse derivare anche dall’ignoranza? Una inchiesta giornalistica sembra convalidare questa tesi e l’hanno proposta in diretta tre genitori. Un’altra scena si svolge in un condominio dove le liti non mancano mai, un black- out costringe le persone a superare le tensioni e ad unirsi per salvare la pelle, al ritorno della luce però … tutto torna come prima, hanno cercato una soluzione comune solo per … convenienza. Sembra che veramente tutti abbiano scelto di rimanere nelle tenebre, ma la scena con una famiglia semplice dove tutti si aiutano nel preparare la venuta di Gesù con gli addobbi, le preghiere e la solidarietà ci ricorda che ognuno di noi può diventare una piccola luce per l’altro. Conclude lo spettacolo il Giudice della prima scena che invita la Giuria (ovvero il pubblico presente) a pronunciarsi sulla domanda “ La venuta di Gesù ha portato un po’ di luce nella vita degli uomini, sì o no? “ Ottenuta la sentenza, positiva, il Giudice condanna TUTTI … a vivere un Natale di LUCE!!! - 53 -


Il Coro Giovanile ha sottolineato con due canti natalizi e, soprattutto con alcuni ritornelli a metà delle scene, che se si vuole seguire la Luce di Gesù la realtà e la storia possono cambiare; la presenza di questo Coro dona a tutto l’insieme una bella testimonianza di impegno e speranza. Le coreografie erano tre: “ Dove sei Signore, tutto intorno è distruzione, Tu splendi come Luce nel buio, salvaci Signore” questo il tema della prima eseguita da alcuni Animatori; la seconda invitava ad essere “ sale della terra, perché solo così nascerà un mondo migliore”; l’ultima, con la presenza finale di Maria e Giuseppe, ci ricordava di “portare la pace, la gioia, il perdono, la speranza, perché solo così accenderemo una luce in più in questo Natale”. Un recital denso di contenuti e significati, scritto nel 2003 e revisionato quest’anno, presentato molto bene dai ragazzi presenti che, lo dobbiamo dire, non erano molti e questo ci ha un po’ allarmati … (forse un po’ di colpa è anche dei nuovi orari scolastici?)

per fortuna una bella disponibilità degli Animatori a recitare e a ballare ha consentito di presentare lo stesso questo Recital che, dalla massiccia presenza del pubblico, abbiamo capito è atteso e molto gradito. Le offerte raccolte all’entrata (ben 400 euro) saranno inviate alle due missionarie di Predazzo, suor Delia e suor Antonietta, che lavorano con i ragazzi in Africa ed in Brasile. Don Giorgio ha rivolto un saluto iniziale alle famiglie presenti ed un ringraziamento agli educatori che operano in Oratorio. - 54 -


Prima della merenda, condivisa con tutti i ragazzi presenti, si è voluto concludere con questa frase significativa sentita nei giorni scorsi “Per Natale ci vorrebbero più luci spente e più persone … accese!!!” Ancora un grazie di cuore a tutti,

donatorossat.

Lo spettacolo di Natale per me è sempre stato un incontro importante con bambini e genitori, per far fruttare talenti ed apprendere ogni volta qualcosa in più. Quest’anno, causa la non molto numerosa partecipazione dei bambini, ha visto noi animatori più protagonisti del solito, facendo non solo le scenette, ma anche un balletto. Siamo un gruppo molto vasto e la differenza di età c’è e si vede. Solitamente la collaborazione per lo spettacolo, tra animatori non è molto presente, perché ognuno fa una cosa diversa, chi tiene dei gruppi, chi recita e chi balla. In questo spettacolo la situazione però è cambiata, tutti ci siamo ritrovati a fare tutto. Canti, scenette e balli e tutti fatti con un grande entusiasmo. La cosa che mi ha stupita e spronata è stata la grande complicità che si è creata tra noi, più vecchie e poco coordinate, e gli animatori giovani che, con il loro entusiasmo e la loro voglia di fare, ci hanno insegnato un balletto in circa un’ora, cosa che io ritenevo impossibile dato che io su quel palco ho sempre e solo recitato e che le mie doti da ballerina sono pressoché inesistenti. Eppure, loro si sono impegnati e ci hanno dimostrato che, nonostante le differenze d’età e gli impegni, si può creare qualcosa di bello per gli altri, venendosi incontro, semplificando qualche passo di danza troppo complesso e non prendendosi mai troppo sul serio. Giulia Piazzi - 55 -


Ho partecipato con gioia allo spettacolo di Natale dove mia figlia ha “ballato” realizzando assieme ad altre bambine una bella coreografia con grande soddisfazione sua e…anche mia! Uno spettacolo che, come sempre, è stato molto coinvolgente e profondo. Sono particolarmente riconoscente agli organizzatori di questa splendida iniziativa che, come genitore, reputo educativa sotto vari aspetti: prima di tutto aiuta i bambini/ ragazzi a stare assieme e a sapersi mettere in gioco davanti ad un pubblico, ( cosa non sempre facile neanche per noi adulti) , e poi ha dato anche parecchi spunti di riflessione. Devo dire che mia figlia aspetta con ansia questo momento e a lei piace molto anche il tempo dedicato alle prove. Ora che è tutto finito, le dispiace un po’ perché sa che deve aspettare che passino alcuni mesi prima che si faccia un altro spettacolo. Il mio vuol essere, oltre che un ringraziamento sincero, anche un incoraggiamento verso chi dedica tempo ed energie per realizzare questi spettacoli: non è assolutamente tempo sprecato e inutile quello donato con grande disponibilità ai nostri bambini e ragazzi che, sicuramente ricorderanno questi momenti con nostalgia e gratitudine per il resto della loro vita Mamma di Chiara - 56 -


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DIVERSA DA CHI ?! di Martina Zanon

tratto da “L’arcimboldo” giornalino della Scuola Superiore la “Rosa Bianca”

“Ognuno di noi è meravigliosamente unico, meravigliosamente diverso dagli altri.” Io stessa sono diversa, ma non perché sono diversa, semplicemente perché sono seduta su una carrozzina. Sì, io ho la SMA, atrofia muscolare spinale. Sembrerà strano, ma io sono felice: ho una famiglia stupenda che mi supporta in ogni cosa, ho dei buoni amici, vado bene a scuola. Cosa chiedere di più? Il segreto per essere felici? Trasformare le nostre debolezze nei nostri punti di forza, ma soprattutto cercare di apprezzare ogni singolo valore della vita: un sorriso: una carezza, un bacio, una parola dolce detta nel momento giusto. E’ vero, la mia condizione non mi permette di camminare, correre e fare determinate cose. E’ anche vero che sono seduta su una carrozzina tutto il giorno e ovviamente anche io ho i miei momenti no, ma poi penso che sono fortunata. Ho tutto ciò di cui ho bisogno e se sono in questa situazione ci sarà un motivo… - 58 -


forse per insegnare qualcosa di positivo a qualcuno. A volte penso che le persone adulte, ma anche i ragazzi della mia etĂ abbiano paura di chiedere, di avvicinarsi a chi ha dei “limitiâ€?. Non è vero che la gente apparentemente diversa, debba essere portatrice di negativitĂ , anzi la maggior parte delle volte è il contrario. Secondo me i veri limiti sono nelle persone che non vogliono capire e che non cercano di aprirsi in certi argomenti importanti. Mi piacerebbe che le persone si aprissero di piĂš a chi ha delle diversitĂ . Ognuno di noi ha i propri pregi e difetti e nessuno è piĂš importante di un altro. Quindi, guardate oltre e non fermatevi solo davanti all’apparenza perchĂŠ, come si dice, a volte inganna. Credo anche che una disuguaglianza possa essere semplicemente anche l’indossare un paio di occhiali, dei vestiti diversi da quelli che vanno di moda o avere i capelli colorati. Semplicemente è la capacitĂ di vedere il Mondo da angolature, prospettive diverse ed è questa la cosa piĂš bella! Per me “normalitĂ â€? è un concetto che non significa niente, siamo tutti disabili o particolarmente abili in qualcosa. Ognuno di noi è unico e speciale con diversitĂ , ognuno di noi ha un suo “mondoâ€? con vissuti personali, uno stile di vita, un carattere. Non si deve essere perfetti per tutti, ma speciali per qualcuno. Non ci aiuta il nascondersi dietro ad una maschera, dobbiamo essere noi stessi anche se a volte, lo so, è difficile. Prima o poi ognuno di noi troverĂ le persone che ci vogliono veramente bene e che ci apprezzano per ciò che siamo veramente. Tutti noi siamo degli esseri bellissimi, con tante cose da raccontare. Ho voluto scrivere questo articolo perchĂŠ mi piacerebbe che la gente non mi trattasse con i guanti bianchi per paura di urtare la mia sensibilitĂ , sono debole nel fisico ma non nell’animo. il mio unico desiderio è di avere le stesse opportunitĂ che hanno gli altri e non trovare delle difficoltĂ che molte volte mi costringono a rinunciare a qualcosa che vorrei fare. Soprattutto vorrei essere sempre piena di amici che non abbiano paura a “prendersi cura di meâ€?, perchĂŠ insomma anche a me piace andare alle feste!

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GIOVANI … IN AZIONE Flash di vita di gruppo

Diamo un aiuto ad Ospitalità… E’ stato molto bello preparare tutti assieme i biglietti che avrebbero accompagnato il dono di Natale che Ospitalità Tridentina fa ogni anno a ben circa 200 anziani e ammalati della nostra parrocchia. A noi giovani non vengono tanto in mente le persone che hanno già fatto un bel percorso della loro vita… Preparando i vari biglietti abbiamo pensato a loro e vorremmo essere loro anche più vicini!

Cena alternativa….e autogestita Mercoledì 5 Dicembre, con il Gruppo Giovani abbiamo deciso di fare una cena alternativa. Il menù, composto da un’insalata di pollo, riso con zucchine e Fontal e infine salame di cioccolato, è stato realizzato da noi ragazzi con l’aiuto e la supervisione di - 60 -


uno chef. Io ho preparato il dolce, alcuni ragazzi hanno preparato le varie portate, altri hanno apparecchiato la tavola e creato i menù. A me è piaciuto molto perché le cose come questa ci ricordano

che se tutti noi giovani riusciamo a collaborare, possiamo fare tutto ciò che vogliamo e ci ricorda il valore dello stare insieme. Inoltre è stato fatto tutto da noi, per noi, ed è stato divertente mangiare dei piatti diversi del solito, meno divertente è stato pulire, ma in fondo bisogna fare anche quello…

Comunque secondo me questa è un’esperienza da rifare, visto il riscontro positivo di tutti i partecipanti!

Accoglienza…

parola troppo sfruttata..

Per molti il colore della pelle, la cultura diversa e il differente paese di provenienza è un grande problema. Alla base di questo problema c’è l’ignoranza, ignoranza di non voler uscire - 61 -

Alice Rivaroli


dai propri schemi mentali, di non avere menti aperte per accogliere il prossimo che è più bisognoso di noi. Bisogna capire che ogni persona se sta bene nel posto dove è nato, continua a vivere lì, insieme ai suoi famigliari e non se ne andrebbe mai. Chi di voi quando sta bene pensa di cambiare, per stare male? Se scappa è solo perché lì non può stare se no muore, quindi si mette in viaggio, molto lungo e lo sa, passando luoghi, mari, monti anche con la paura di non farcela, ma con il desiderio, che altri gli hanno raccontato, di trovare un luogo migliore. Per tutti è difficile accettare l’ aiuto degli altri, quindi se chiedi la carità è proprio perché ne hai bisogno. Perché non aiutarli? Magari un giorno saremo noi quelli che hanno bisogno. Vi piacerebbe ricevere la porta in faccia, zero carità e a volte anche poco rispetto? Ecco noi, a volte nei confronti degli immigrati siamo così, quasi “schifati” dalla loro presenza. Noi giovani abbiamo voluto incontrare personalmente i richiedenti asilo accolti nella nostra comunità il 13 novembre scorso, perché volevamo vivere l’esperienza di conoscere qualcuno non solo per sentito dire dagli altri, ma per toccare con mano e provare a vivere le emozioni più disparate attraverso i racconti dei veri protagonisti, ascoltare le loro tristi storie per arrivare a riformarsi una vita migliore e un migliore futuro. Vi giuro che nella mia testa sono passate tutte o quasi tutte le emozioni…: rabbia per chi non riesce ad accettare, paura mettendomi nei panni di chi deve affrontare un nuovo mondo, tristezza per aver sentito tutte quelle tristi vicende, ma anche gioia per loro di aver trovato qualcuno che è pronto ad accettarli e anche aiutarli ad inserirsi nella vita sociale del paese, come il gruppo accoglienza. Prima di giudicare aprite il cuore, vedrete che non sarà più così facile formulare un cattivo giudizio sull’altro che dovrebbe essere un fratello! Cecilia - 62 -


Inauguriamo il nuovo anno in Val Venegia‌ MartedĂŹ 15 gennaio con il gruppo giovani di Predazzo abbiamo trascorso una splendida serata in Val Venegia. Siamo partiti da Predazzo con i pulmini della Dolomitica e una volta arrivati ai parcheggi della Val Venegia ci siamo incamminati verso la malga, al chiaro di luna; durante la passeggiata ci siamo divertiti molto, lasciandoci andare nella natura. Arrivati alla malga abbiamo cenato e cantato tutti assieme ed è stato molto bello. Dopo la cena abbiamo fatto un momento di preghiera sotto le stelle con don Giorgio e poi ci siamo avviati con le nostre slitte verso i parcheggi. Ăˆ stata una fantastica serata perchĂŠ siamo stati tutti assieme e ci siamo fatti quattro risate in compagnia, Questi momenti di svago sono molto importanti per noi per rinsaldare la nostra amicizia! Martina Piazzi

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A lezione di fondo... Per rendere le serate del gruppo giovani sempre divertenti e alternative gli animatori e i ragazzi sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, tra le numerose iniziative martedì 5 febbraio si è deciso di passare la serata con ai piedi gli sci stretti e quindi tutti a Lago di Tesero sulla pista illuminata. Il programma ha previsto il ritrovo dell’allegra combriccola all’oratorio alle 18.30, ci siamo ritrovati in tanti, alcuni provvisti dell’attrezzatura, altri solo con la voglia di provare uno sport nuovo. Caricate le macchine siamo partiti alla volta di Lago, dove abbiamo noleggiato il materiale. Nel perfetto spirito di condivisione del gruppo giovani chi era più capace ha aiutato chi per la prima volta affrontava questo bellissimo sport. Ci siamo divertiti tanto! Per fortuna non ci sono stati imprevisti e anche qualche caduta è stata fonte di risate :) E poiché tutta questa attività fisica ci ha fatto venire tanta fame, è stato con gioia che siamo andati delle suore di Ziano a mangiare un buon piatto di pasta. Sciare, mangiare, ridere e scherzare insieme ci ha fatto passare una bellissima serata. Ogni sera organizzata dal gruppo giovani ha come finalità passare del tempo in compagnia divertendosi, prossimo appuntamento CENA AL BUIO, con l’aiuto di un gruppo di non vedenti. Se qualcuno è interessato può seguirci sulla pagina di Instagram o Facebook “Gruppo giovani Predazzo” ;) Carola

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DAVANTI A GESU’ BAMBINO Benedizione dei bambini piccoli

I bambini mostrano nel loro sorriso il divino che è in ognuno. Questa semplice benedizione brilla dritta dal loro cuore e chiede solo di essere vissuta!

Appuntamento in chiesa per la benedizione dei bambini 0/6 anni: che allegra confusione! (Michael Jacksoni) Ci siamo ritrovati davanti al presepio per un canto e don Giorgio ci ha spiegato che questa domenica, che ricorda il battesimo di Gesù, è la conclusione del cammino di Natale. Qualche bimbo in prima fila, qualcuno un po’ più timido attaccato alle gambe di mamma e papà e poi noi, con i nostri piccolissimi in braccio attirati dal movimento, dalla luce delle candele e dalla musica! Don Giorgio è stato bravissimo a farci vivere un momento di riflessione accompagnandoci con la chitarra e con delle parole semplici adatte ai bimbi! Come conclusione della preghiera, tutti in fila al fonte battesimale per il segno della croce e per prendere la bottiglietta da portare a casa in famiglia in ricordo del battesimo. Ringrazio anche questa volta gli organizzatori e don Giorgio: sono momenti davvero speciali che ci fanno sentire parte della grande famiglia della comunità di Predazzo e della Chiesa! Consuelo - 65 -


DON BOSCO RITORNA … TRA I GIOVANI ANCOR Bambini, ragazzi , giovani: tutti in festa per ricordare e pregare questo grande santo

Don Bosco ritorna ancora, riprendi il tuo posto quaggiù; ha sete di gioia e t’implora, Don Bosco, la gioventù. Sull’orma del Padre andiamo: un sogno più bello non c’è. La pace, l’amore sogniamo, Don Bosco cantiamo per te.

Mercoledì 30 gennaio. invece di fare la normale catechesi, abbiamo avuto una bella sorpresa: Don Giorgio e le catechiste hanno organizzato per noi bambini una fantastica festa con giochi e merenda tutti assieme! Mi è piaciuto in particolare il gioco in cui dovevamo soffiare delle palline da ping-pong da un capo all’altro del tavolo: io e gli amici della mia squadra abbiamo vinto! Don Bosco mi piace perché era un sacerdote simpatico e, dal filmato sulla sua vita, ho capito che era anche molto generoso e voleva che tutti i bambini giocassero insieme. Simone Ioppi 4a elem.

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Il video che abbiamo guardato tutti assieme nel giorno del “compleanno“ di don Bosco riportava una parte della vita di questo santo di quando era bambino: la cosa che mi è piaciuta è che mi ha fatto capire che bisogna credere nei propri ideali e soprattutto che è importante affrontare la vita con allegria. Bello l’incontro successivo quando ho giocato con i miei compagni , mi sono divertita e mi è piaciuto vedere anche le mamme catechiste mettersi in gioco, solitamente loro hanno un ruolo sempre serio. Elisa Chiocchetti I media

Un oratorio, 100 giovani, tanta musica e divertimento: così si è svolta la festa di Don Bosco, una festa che ha visto 100 giovani di tutta la valle riunirsi per un momento di condivisione insieme. La serata è iniziata con un video di Francesco Sole: un messaggio ad amare la vita, in ogni momento e situazione, e dell’importanza dell’amore e della condivisione. - 67 -


I ragazzi hanno infatti condiviso una bella serata insieme, concretizzando il significato del video. La festa è iniziata a ritmo della musica folk, mentre due giovani ragazzi suonavano la fisarmonica. In seguito, la musica è cambiata: un giovane dj ha intrattenuto i giovani con musica più moderna, facendosi persino aiutare dal nostro don Giorgio. I ragazzi hanno così potuto ballare in compagnia, ma soprattutto hanno avuto la possibilità di conoscere ragazzi nuovi della valle e stringere così nuove amicizie. Nella sala giochi, invece, molti ragazzi si sono divertiti a giocare a calcetto, facendo così gioco di squadra. Verso ora di cena, è stato allestito un buffet con dolci e salati portati direttamente dai ragazzi. La festa è stata quindi un successo: la serata è poi continuata con la musica, i ragazzi si sono divertiti e hanno stretto nuove importanti relazioni. Inoltre, il centro giovani offre la possibilità ai ragazzi di cimentarsi in svariate attività, concordate tra animatori e ragazzi, per trascorrere del tempo insieme. Cosa aspetti quindi? Ti aspettiamo! “Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.” (Don Bosco)

Anna Brigadoi

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Alla Messa di sabato 2 febbraio, alla quale erano invitati in modo particolare i bambini e i ragazzi della catechesi assieme alle loro famiglie per festeggiare don Bosco, si è respirato un clima di festa e di gioia, quella gioia che ha sempre caratterizzato la spiritualità di questo santo. Sull’altare troneggiava la reliquia di don Bosco, patrono dei giovani. Vedere i ragazzi della catechesi mi ha fatto pensare ai tanti giovani che, come al tempo di questo santo, anche ora vivono in un mondo di incertezze e ansietà. Mi è particolarmente piaciuta la lettura di alcuni stralci presi dagli scritti di questo apostolo dei giovani, mentre dei bambini portavano all’altare alcune lampade che volevano simboleggiare ognuna una “ parola di perla splendente”. Ho ascoltato con attenzione e soprattutto col cuore le” 7 perle splendenti” sempre attuali e che hanno fatto riflettere anche noi adulti: la gioia – l’amore di Gesù – la preghiera - l’ascolto della parola di Dio – la gentilezza – il bene – Maria! In cuor mio ho pregato profondamente questo padre dei giovani, di cui sentivo parlare con tanto entusiasmo mio nonno quando ero piccola, e a lui ho affidato la gioventù non solo di Predazzo , ma del mondo intero. Una mamma - 69 -


LA GIOIA E’ LA PIU’ BELLA CREATURA USCITA DALLE MANI DI DIO DOPO L’AMORE. (don Bosco)

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dal 29 novembre 2018 al 28 febbraio 2019 HANNO CELEBRATO... il Sacramento del

le Esequie dei

Battesimo VALERIA OSSI

Defunti DELLANTONIO FLAVIO DELLANTONIO MICHELE DEGAUDENZ GIOVANNI SILVAGNI SILVANO MORANDINI ELISA BOSIN SONIA MACOR UMBERTO OCCHIPINTI LAURA CROCE GIOVANNA MATORDES ALMA DELLAGIACOMA FANNJ BRIGADOI LUCINA FRANCIOSINI MARISA ROCCA MARIO MICHELOTTO GINO MORANDINI OLGA BRUNEL CESARINA

il sacramento del Matrimonio CORATELLA RUGGIERO - DI MONTE FILOMENA OSSI MARIO - FELLONI VALENTINA STOFFIE DAVIDE - STUERZ SILVIA

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Prendi esempio dai fiori. Sono cocciuti, testardi, non si arrendono. Non smettono di fiorire per il freddo di una stagione, a loro non importa se c’è l’inverno fuori. Sii come loro, sboccia, e fiorisci in tutte le tue stagioni.

MaryRosa Amico


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